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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Aprile 2013
Politica
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LE NUOVE NORME EUROPEE PER IMPORRE REQUISITI PRUDENZIALI PIÙ FORTI SULLE BANCHE  
 
Bruxelles, 17 aprile, 2013 – Di seguito la dichiarazione di ieri del Presidente José Manuel Barroso e il Commissario Michel Barnier dopo l´approvazione del Parlamento europeo delle nuove norme europee per imporre requisiti prudenziali più forti sulle banche - Presidente Jm Barroso: “Accolgo con favore oggi il voto del Parlamento europeo sulla direttiva sui requisiti di capitale, Crd4. Questo è il fondamento per il codice unico per le banche e farà in modo che le banche in tutta l´Ue di costruire il capitale necessario per assorbire gli shock futuri di se stesse, senza chiedere aiuto al contribuente. Le regole porranno fine alla cultura dei bonus eccessivi, che hanno incoraggiato l´assunzione di rischi per guadagni a breve termine. Con queste regole garantiremo un settore finanziario dinamico e responsabile. Questa è una questione di equità. Se i contribuenti sono chiamati a pagare il conto dopo la crisi finanziaria, le banche devono anche dare un contributo.” Commissario M. Barnier:” Accolgo con favore il voto del Parlamento europeo in un pacchetto che stabilisce requisiti prudenziali per le banche più forti, richiedendo loro di mantenere riserve di capitale e di liquidità sufficienti. Vorrei ringraziare tutti coloro che sono coinvolti nel processo che conduce al voto di oggi in plenaria, e in particolare del testo Relatore Sig. Karas, così come l´ombra relatori Mr. Bullman, la signora Bowles, il signor Lambert e la signora Ford. Il nuovo quadro renderà le banche dell´Ue più solido e rafforzerà la loro capacità di gestire correttamente i rischi legati alla loro attività, e di assorbire eventuali perdite che possono essere soggetti a fare affari pur conservando il finanziamento dell´economia reale. Abbiamo per esempio adottato misure mirate a facilitare l´accesso delle piccole e medie imprese di finanziamento, in particolare un provvedimento che consente la riduzione del livello di fondi propri necessari per i prestiti coperti alle Pmi. Inoltre, queste nuove norme rafforzeranno la governance interna delle banche. Politiche di remunerazione dovranno essere in linea con la gestione dei rischi sana ed efficace. Gli azionisti sono dati una responsabilità particolare e un massimo rapporto adeguato e ragionevole viene introdotto tra lo stipendio fisso e il bonus per tutti i acquirenti di rischio. Il contributo del Parlamento europeo è stato essenziale su questo punto e sono convinto che ciò contribuirà a rafforzare la fiducia dei cittadini europei nel settore finanziario. Le autorità di vigilanza avranno anche più potere di imporre sanzioni per garantire la conformità. Questo voto è una pietra miliare in quanto consolida i passi in avanti che abbiamo fatto nella creazione di un sistema bancario più forte. Stiamo allestendo un corpo di regole uniche, una regolamentazione unica per tutte le banche del mercato unico, con regole che sono direttamente applicabili negli Stati membri, senza alcuna possibilità di arbitraggio regolamentare. E a livello di unione bancaria, il meccanismo unico di vigilanza utilizzare questo strumento fondamentale, una volta che sarà pienamente operativo. Infine, con questo voto, l´Unione europea rispetta i suoi impegni internazionali approvando tutte le decisioni del G20. Spero che ora che siamo in grado di andare avanti con l´attuazione del programma di riforme in profondità del settore finanziario europeo con la stessa efficacia e determinazione. Sto pensando in particolare dei testi di risoluzione delle crisi bancarie e la tutela dei depositi bancari, che sarà anche rafforzare il sistema bancario - qualcosa che il mercato unico dei 27 paesi ha bisogno profondamente per il suo programma di crescita. I negoziati in seno al Parlamento europeo e al Consiglio sono stati impegnativo in quanto la Commissione ha presentato la sua proposta nel luglio 2011. Ma grazie all´atteggiamento proattivo di tutte le parti coinvolte, ci hanno messo in atto la scorsa notte un importante strumento per rendere le banche in Europa più resistente. Vorrei ringraziare tutti gli attori coinvolti nel processo, e, in particolare, il relatore, onorevole Karas e l´ombra relatori Mr. Bullman, la signora Bowles, Mr.lamberts e la signora Ford, così come le presidenze polacca, danese, cipriota e irlandese. Non vedo l´ora al Parlamento europeo che conferma questo accordo politico nella prossima sessione plenaria.”  
   
   
BARROSO AL DIBATTITO IN PLENARIA CON IL PRIMO MINISTRO FINLANDESE, JYRKI KATAINEN: "IL FUTURO DELL´UNIONE EUROPEA"  
 
Strasburgo 17 aprile 2013 – Di seguito il discorso di ieri del Presidente Barroso al dibattito in plenaria con il primo ministro finlandese, Jyrki Katainen: "Il futuro dell´Unione europea": “ Signor Presidente, Signor Primo Ministro, Onorevoli parlamentari, Prima di iniziare, vorrei esprimere, a nome della Commissione, il nostro più profondo cordoglio per le vittime e le famiglie delle vittime e dei feriti negli attacchi violenti a Boston ieri. Condanniamo ogni forma di violenza e solidali con i nostri amici americani in questo triste giorno. Signor Presidente, Signor Primo Ministro, Onorevoli parlamentari, E ´un piacere per me di dire alcune parole qui, oggi, quando il Primo Ministro della Finlandia, signor Katainen, sta discutendo il futuro dell´Unione europea con il Parlamento europeo. Voglio innanzitutto ringraziare il primo ministro finlandese per il suo importante contributo personale al progetto europeo. Jyrki Katainen ha dimostrato un forte impegno a rafforzare la democrazia, la trasparenza e il dialogo all´interno dell´Unione europea. In breve, il primo ministro finlandese e il paese che rappresenta distinguono per un´Unione europea che è innanzitutto una comunità di valori. Questo mi porta al primo punto che ho voluto fare questa mattina, che è il modo in cui la Finlandia incarna il concetto fondamentale alla base della nostra Unione, che dello stato di diritto, e il principio di parità di diritti. Non importa la loro dimensione, peso economico, storia o cultura, la nostra Unione è un´Unione di Stati membri, uniti da valori comuni e interessi condivisi. Si tratta di una Unione che mostra pari rispetto per i diritti e sente la voce di ogni singolo Stato membro. In questo contesto la Finlandia ha dimostrato che non è formato da solo, che può spostare il dibattito europeo in avanti. E ´la forza delle vostre idee e l´impegno e la determinazione di vedere queste idee attraverso. Su questioni dall´allargamento al mercato unico o l´agenda digitale, dalle relazioni commerciali internazionali dell´Unione per la giustizia e gli affari interni, la Finlandia è un punto di riferimento in movimento e definizione della politica europea. Lasciatemi dire un punto specifico dello stato di diritto e di equità. Il Primo Ministro pone giustamente una grande importanza su questi temi. Così fa la Commissione, soprattutto in un momento in cui la riforma posti onere per le nostre società. Questo è il motivo per cui stiamo spingendo in avanti con le nostre proposte per combattere l´evasione fiscale e l´elusione fiscale che costa Europa intorno 1000000000000 € all´anno di entrate fiscali perdute. In altre parole, l´Europa sta perdendo entrate fiscali ogni anno, che ammontano a un totale del quadro finanziario pluriennale. Si tratta di denaro che non può permettersi di perdere e che aumenta l´onere per il contribuente medio onesto. E ´il momento di trasformare le buone intenzioni in azione. Per questo motivo invito gli Stati membri ad accordarsi rapidamente sulle proposte della Commissione in materia di tassazione del risparmio e per un forte mandato per negoziare accordi con la Svizzera e gli altri paesi vicini, così come per un meccanismo di reazione rapida per contrastare le frodi Iva. E nelle prossime settimane sarò sollecitando gli Stati membri a impegnarsi congiuntamente ad azioni comuni e nei tempi concordati per l´attuazione delle Raccomandazioni su paradisi fiscali e la pianificazione fiscale aggressiva, che la Commissione ha effettuato lo scorso dicembre. Ringrazio la Finlandia per il suo sostegno su questo tema, compresa la sua iniziativa di accoglienza per ospitare un seminario congiunto con la Commissione alla fine di questo mese. Signor Presidente, Il primo ministro, Onorevoli parlamentari, In un recente discorso sulla competitività che ho fatto a Dublino, ho sottolineato la posizione della Finlandia come il principale Stato membro in indice di competitività globale del World Economic Forum - Finlandia apparendo classificato 3 ° nel mondo. In tutta Europa, mentre cerchiamo di uscire dalla crisi e rafforzare la competitività a lungo termine dell´Europa, è importante che lo si veda la Finlandia e prendere a bordo le lezioni dall´esperienza finlandese. Queste sono lezioni molto dure. Dopo la sua crisi bancaria nazionale Finlandia nel 1990 ha intrapreso una serie di profonde riforme strutturali difficili al fine di rimodellare la propria economia, recuperare competitività internazionale e di conservare gli elementi principali della sua economia sociale di mercato. Questo processo è quello che molti altri Stati membri stanno seguendo e che la Finlandia ha sostenuto, mostrando solidarietà con questi paesi. Finlandia è anche giocare un ruolo attivo nella formazione del sindacato bancario. Eventi a Cipro mostrano quanto sia importante questo lavoro è e come è ancora più urgente che mai. Sono lieto che dopo l´intenso lavoro di consultazioni a tre, ora c´è un accordo definitivo sul meccanismo unico di vigilanza. La Commissione presenterà proposte per un meccanismo unico Risoluzione di giugno. Ma la lezione più importante di tutto questo è che non deve essere visto come un una tantum di esercizio, è un giorno di esercizio fisico al giorno, perché rimanendo competitivi richiede un lavoro costante come la Finlandia ha riconosciuto e sta attualmente dimostrando attraverso i suoi sforzi in corso . Signor Presidente, Finlandia è impegnata in un dialogo con i suoi partner europei, espone le proprie idee, discutere le proprie preoccupazioni come un attivo, impegnato e riflessivo membro della nostra Unione. Vorrei ringraziare il Presidente del Consiglio per il suo ruolo nel plasmare questo approccio e per la sua molto stretta collaborazione e amicizia. Vorrei ringraziare la Finlandia per il suo impegno per la nostra Unione. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
EX REPUBBLICA IUGOSLAVA DI MACEDONIA: LE RIFORME CONTINUANO NONOSTANTE LE TENSIONI POLITICHE  
 
Bruxelles, 17 aprile, 2013 - La Commissione europea ha pubblicato ieri un rapporto sulla ex Repubblica iugoslava di Macedonia, del progresso nell´attuazione delle riforme connesse all´Ue e sulle misure adottate in relazioni di buon vicinato e sulla ´questione del nome´, come richiesto dal Consiglio nel dicembre scorso. La Commissione approva gli sforzi di riforma è proseguita nonostante le recenti tensioni politiche, e mette in evidenza la pressante sfida di mantenere lo slancio per il dialogo politico in modo che gli effetti della crisi politica possono essere completamente superati. Nel complesso, l´attuazione delle riforme connesse all´Ue nella ex Repubblica iugoslava di Macedonia ha continuato, con progressi in quasi tutti gli obiettivi e gli indicatori. I rapporti con i vicini sono rimasti buoni, e sono state adottate misure nei rapporti bilaterali con la Bulgaria e la Grecia. Colloqui formali sulla ´questione del nome´ ha assunto anche un nuovo slancio nel periodo di riferimento. La relazione sottolinea inoltre l´importanza dell´attuazione dell´accordo politico del 1 ° marzo 2013, che la recente crisi politica è stata superata. "Sono stati compiuti progressi nel corso degli ultimi sei mesi. Si tratta ora di mantenere questo slancio, in modo che il pieno utilizzo può essere fatto delle opportunità esistenti. A tal fine l´accordo politico del 1 ° marzo dovrebbe essere pienamente attuata, anche per il Comitato d´inchiesta, il Memorandum trasversale di intesa sulla realizzazione dell´obiettivo strategico del paese di adesione all´Ue e la ripresa del dialogo con i giornalisti ", ha dichiarato il commissario Ue Allargamento Štefan Füle. Le informazioni aggiuntive contenute nella presente relazione è intesa come un input per i lavori del Consiglio, in giugno, su raccomandazione della Commissione di aprire i negoziati di adesione con l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia.  
   
   
LETTERA DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BARROSO AL PRESIDENTE ANASTASIADES DI CIPRO  
 
Bruxelles, 17 aprile, 2013 - Il Presidente Barroso ha risposto alla lettera che ha ricevuto dal Presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, per quanto riguarda i finanziamenti Ue per Cipro: "Caro Presidente, La ringrazio per la Sua lettera del 9 aprile per chiedere l´appoggio della Commissione nel trovare il modo di aiutare Cipro in questo momento difficile di aggiustamento economico e sociale si. Si può essere certi del mio impegno personale a fare quanto è in potere della Commissione per aiutare Cipro tornare ad una situazione sostenibile e contribuire ad attenuare l´impatto della crisi attuale. Come sapete, la Commissione aveva segnalato gravi preoccupazioni per la situazione a Cipro nelle sue diverse relazioni economiche per un periodo abbastanza lungo. Già nel novembre 2011 abbiamo parlato con il suo predecessore sulla necessità di Cipro di entrare in un programma di assistenza economica macro. Con questo in mente, la Commissione ha assicurato nel corso dei negoziati per il prossimo quadro finanziario pluriennale dell´Ue (Qfp) che le decisioni prese dal Consiglio europeo ha tenuto conto delle particolari esigenze di Cipro nel contesto generale dei negoziati. Come sapete questo ha portato a Cipro ricevere una dotazione aggiuntiva di 150 milioni di euro nell´ambito della politica di coesione a ´riconoscere le sfide poste dalla situazione degli Stati membri insulari e la lontananza di alcune parti dell´Unione europea´ e di 7 milioni di euro nell´ambito dello sviluppo rurale ( che sarà oggetto di un tasso di cofinanziamento del 100%). Inoltre la Commissione ha assicurato che le disposizioni che si applicano nel periodo attuale di paesi aderenti al programma si applicheranno anche in futuro, a Cipro. Così, per il suo futuro Fesr, Fse, Fondo di coesione, Feasr e Feamp allocazioni Cipro potranno richiedere maggiori tassi di pre-finanziamento (vale a dire 1,5% invece del normale 1% sia nel 2014 e 2015). Nell´ambito della politica di coesione e di sviluppo rurale, Cipro sarà in grado di richiedere un "top up" del 10% del tasso di cofinanziamento. Inoltre, ci sarà una revisione nel 2016 delle dotazioni di coesione e, eventualmente, di ammissibilità al Fondo di coesione nel 2017, al fine di adeguare i risultati in caso di divergenze significative tra i dati statistici utilizzati per determinare le destinazioni stabilite e gli sviluppi del reale economia. Al fine di fornire un impatto sul terreno il prima possibile vorrei proporre di esplorare con l´autorità di bilancio la possibilità di anticipazione assistenza futura Qfp per Cipro. Ciò richiederebbe la sua amministrazione per portare avanti la propria pianificazione di programmi e progetti nell´ambito della coesione e dello sviluppo rurale. Cipro non è attualmente ammissibili per il futuro dell´occupazione giovanile, ma dal momento che non è stato ancora finalizzato, se si sente che potrebbe aiutare, sarei lieto di sostenere una richiesta per la sua estensione a Cipro, in via eccezionale. Nella tua lettera, lei suggerisce, inoltre, che Cipro potrebbe essere dato maggiori dotazioni di cui sia la coesione e la politica di sviluppo rurale. Pur comprendendo il pensiero dietro un tale suggerimento, questo è un problema che deve essere ripreso prima di tutto con gli altri Stati membri in quanto gli importi previsti dal Consiglio europeo nell´ambito delle rubriche Ib e Ii del prossimo Qfp sono stati interamente assegnati agli Stati membri in modo molto preciso, dopo negoziati molto difficili, l´unanimità. Purtroppo nessun margine non assegnato è stato lasciato in queste rubriche secondo l´approccio del Consiglio europeo. Al di là delle idee immediate di cui sopra, e al fine di vedere come meglio potevamo lavorare insieme per incanalare l´aiuto alle aree di maggior necessità di Cipro propongo che i nostri funzionari di sviluppare una più dettagliata "valutazione dei bisogni" per Cipro. Attualmente stiamo discutendo con tutti gli Stati membri le linee principali della futura programmazione dei fondi strutturali. Chiaramente la situazione di Cipro è ora alterata e deve essere riflette nella programmazione. Non c´è dubbio che questo richiederà cambiamenti nelle aspettative esistenti e il riorientamento dei fondi. Con uno stanziamento specifico complessivo paese di Eur 945 milioni per il prossimo periodo del Qfp (prezzi 2011 - Eur 514 milioni sotto la coesione e 431 milioni di euro per i pagamenti diretti e sviluppo rurale nell´ambito della politica agricola comune), credo che il giusto tipo di mira potrebbe aiutare fornire un importante impatto economico e sociale. Il personale della Commissione e il gruppo di sostegno stiamo stabilendo per assistere le autorità sarebbero in grado di aiutare in questo senso. Una volta che abbiamo concordato su tale "valutazione dei bisogni" abbiamo potuto vedere come abbinare tutti i fondi disponibili per le esigenze individuate. In questo contesto non escludo cercare ulteriore sostegno da parte dell´autorità di bilancio, nonostante tutte le difficoltà ben note attualmente associati a tali questioni a livello comunitario. Sto copiando tale risposta al Presidente Van Rompuy e al Taoiseach Kenny a cui è stata copiata la tua lettera originale e anche per il presidente Schulz in considerazione del ruolo di co-pari del Parlamento europeo in materia di bilancio. In chiusura ribadisco il sostegno della Commissione, e il mio sostegno personale, a voi e il popolo di Cipro in questo momento difficile. La solidarietà è sempre stata sinonimo di azione della Commissione e sarà il segno distintivo del nostro futuro lavoro con voi per aiutare Cipro ristrutturare e diversificare la sua economia per dare nuova speranza al tuo popolo di tempi migliori a venire.  
   
   
2014 ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO: REGOLAMENTO REVISIONE DEI SUI PARTITI POLITICI EUROPEI  
 
Strasburgo, 16 aprile 2013 - Nel periodo che precede le elezioni del Parlamento europeo del 2014, norme in materia di fondare e di finanziamento dei partiti politici europei dovrebbero essere rivisti per migliorare la loro visibilità, la trasparenza e l´efficacia e valorizzare il carattere europeo di queste elezioni, ha detto che la Commissione Affari Costituzionale in un mandato di negoziazione ha votato il Lunedi per colloqui con il Consiglio. "Questa nuova normativa rafforzerà l´effettivo coinvolgimento dei cittadini dell´Ue negli affari dell´Unione europea. Per i cittadini Ue, un partito politico europeo, con una personalità giuridica è un forte organo di rappresentanza degli interessi dei cittadini. Cittadini possono partecipare più attivamente alla vita politica. Ora stiamo iniziando il trilogo con la Commissione europea e il Consiglio di avere le nuove regole in vigore per tempo, prima delle elezioni del 2014 ", ha detto Marietta Giannakou (Ppe, El), che sta governando la legislazione in Parlamento. Statuto giuridico dell´Ue - Partiti politici europei e le loro fondazioni affiliate devono essere stabiliti in base al diritto comunitario, al fine di superare gli ostacoli creati dalla diversità delle forme giuridiche nazionali e di garantire elevati standard di trasparenza e responsabilità, ha detto il comitato. Il rispetto della Ue apprezza un prerequisito - Rispettare i valori dell´Ue, in linea con il Trattato Ue articolo 2, sarebbe ancora un prerequisito per ogni alleanza di partiti nazionali che intendono richiedere lo status giuridico dell´Ue. Una volta che questa condizione si ottiene, una festa europea potrebbe richiedere fondi comunitari, ma di poter beneficiare di loro, avrebbe dovuto avere almeno un parlamentare europeo eletto, come chiara prova della sua ambizione politica europea. Le stesse regole si applicano alle fondazioni politiche europee, a condizione che siano formalmente associati ad un partito europeo stabilito. Più flessibilità finanziaria - Le nuove regole dovrebbero rendere più facile per i partiti europei di generare le proprie risorse per aumentare il tetto sulle donazioni da € 12.000 a € 25.000. Ogni donazione sopra 1000 € dovrebbe essere reso pubblico, i membri hanno inoltre convenuto. E sanzioni più severe per garantire la conformità - Le sanzioni dovrebbero essere temprato, per controbilanciare la maggiore flessibilità finanziaria. Un partito Ue violazioni del diritto comunitario verrebbe cancellato dal registro e tutti i suoi fondi non spesi Ue verrebbe sequestrato. Inoltre, la commissione propone che qualsiasi ammenda inflitta dovrebbe essere almeno il doppio il vantaggio finanziario ottenuto attraverso la violazione. Il Parlamento europeo avrebbe il compito di monitorare e valutare il rispetto di tali norme e avrebbe deciso su eventuali sanzioni. Membri sarebbe assistita da un comitato di personalità di spicco indipendenti, le cui conclusioni sarebbero stati resi pubblici. Nessun finanziamento per le campagne nazionali diverse referendum Ue - Utilizzando denaro pubblico Ue per finanziare candidati nazionali o campagne politiche rimarrebbe vietata. Tuttavia, il comitato inserito un´eccezione per consentire l´utilizzo dei fondi Ue per referendum sulla legislazione dell´Ue o di ratificare una modifica del trattato Ue. Un mandato per avviare negoziati con il Consiglio per un testo concordato è stato approvato con 13 voti a favore e 10 contro. I colloqui inizieranno immediatamente, al fine di garantire che le nuove regole entrano in vigore in tempo per le elezioni del Parlamento europeo del prossimo anno.  
   
   
FINANZIAMENTI EUROPEI: ISTRUZIONI PER L’USO UN SEMINARIO DEL DIPARTIMENTO POLITICHE EUROPEE IL 18 E IL 19 APRILE  
 
Torino, 17 aprile 2013 - Ammontano a ben 22 miliardi di euro i fondi europei che l’Italia si è lasciata sfuggire nel quadriennio 2007-2011. Alla luce di questo dato è evidente l’utilità di un incontro di formazione che spieghi come usare nel modo più proficuo i finanziamenti erogati dalla Commissione europea: si incentra su tale argomento il seminario di formazione e informazione “Per un’Europa dei risultati e delle opportunità”, che si terrà al Centro Congressi Torino Incontra (via Nino Costa 8, Torino) il 18 e il 19 aprile, organizzato dal Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con l’Istituto Europeo di Pubblica amministrazione (Eipa) e in collaborazione con Enterprise Europe Network (Een) e Europe Direct della Provincia di Torino. Il seminario, che esplorerà le nuove linee di finanziamento previste dalla Commissione europea per il periodo 2014-2020, si articola in due giornate di lavoro, con una prima parte informativa e una seconda di carattere operativo. “Incontri come questi sono pensati per presentare l’identità più vera dell’Europa” spiega l’assessore alle Attività produttive e ai Progetti europei della Provincia di Torino Ida Vana, “una terra creatrice di opportunità, prosperità e talento, capace di migliorare la vita dei suoi cittadini sul piano dei diritti, dei prodotti, dei servizi”. Un obiettivo particolarmente importante per il 2013, scelto come Anno europeo dei cittadini, “quando però l’Unione europea” aggiunge Vana “troppo spesso è ancora percepita come una generica entità astratta, e appena il 51% degli italiani si sente cittadino europeo”. Il seminario, che si ripeterà con la medesima formula in diverse regioni italiane, è destinato a enti pubblici, imprese, università, Ong, semplici cittadini e a chiunque sia interessato a partecipare alla progettazione comunitaria. Iscrizioni e informazioni su http://www.finanziamentidiretti.eu/  
   
   
FESTIVAL D’EUROPA 2013: DA FIRENZE UNA PROPOSTA CONCRETA PER UNA NUOVA EUROPA  
 
Firenze, 17 aprile 2013 - “ “Il Festival capita in un momento in cui l’Europa guarda all’Italia con particolare preoccupazione per la situazione di stallo politico-istituzionale in cui siamo da fine febbraio. Ma credo che questa “coincidenza” vada vista come un’opportunità”. Così Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana e assessore all’Istruzione, riferendosi a “Festival d’Europa” (Firenze 7-12 maggio 2013), seconda edizione di un evento internazionale promosso dalle maggiori istituzioni europee, nazionali e regionali. ” Facciamo partire da Firenze una proposta concreta per una nuova Europa, perché senza una Ue nuova e forte sarà più difficile risolvere i problemi italiani. Tre punti chiave: far diventare la Commissione Europea un vero governo europeo, fare in modo che siano davvero i cittadini a scegliere l’esecutivo, abolire il diritto di veto dei singoli Paesi che di fatto vige nel Consiglio Ue”.  
   
   
VENDOLA INCONTRA AMBASCIATORE DI FRANCIA IN ITALIA  
 
Bari, 17 aprile 2013 - “I rapporti con la Francia sono per la Puglia, sempre, un’occasione per imparare, per vivere gli stimoli di un grande crocevia dell’innovazione, della cultura, della socialità. Sono molto felice di questa visita di cortesia di Sua Eccellenza, Alain Le Roy, Ambasciatore di Francia in Italia”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ieri pomeriggio, in Presidenza a Bari, in occasione della visita di cortesia di Sua Eccellenza Alain Le Roy, Ambasciatore di Francia in Italia. “Cerchiamo in tutti i modi di entrare nel cuore della Francia - ha aggiunto Vendola - e l’incontro di oggi ha rappresentato l’occasione per discutere con l’Ambasciatore non solo delle politiche dell’Unione europea e del ruolo che in queste politiche possono svolgere le regioni, gli enti locali, i territori, la democrazia orizzontale, ma anche di quali possono essere i terreni su cui si annodano nuovi rapporti tra questo pezzo d’Italia e la grande Francia. La Puglia è sempre molto contenta - ha concluso il Presidente - di accogliere le idee e le persone che vengono dalla dolce Francia”. Per l’Ambasciatore di Francia, l’incontro con il Presidente Vendola è stata l’occasione per riscontrare il reciproco interesse ad avviare o ad intensificare gli scambi culturali tra la Francia e la Puglia. Molto apprezzate dall’Ambasciatore, non solo le politiche industrali messe in campo dalla Regione, ma anche la visione della Regione sulla politica europea, “perché – ha detto l’Ambasciatore - è molto importante avere una visione, tra Francia e Italia, più convergente possibile per il futuro dell’Europa”.  
   
   
PGT, LA GIUNTA LOMBARDIA PROPONE COME SCADENZA IL 30 GIUGNO 2014  
 
Milano, 17 aprile 2013 - La Giunta regionale ha approvato la proposta di Progetto di legge che riguarda i Comuni della Lombardia che si trovano nella situazione di aver solo avviato (218) o adottato (337) il Piano di governo del territorio (Pgt). Il documento, presentato dall´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, prevede che questi Comuni regolarizzino la loro situazione e indica nella data del 30 giugno 2014 il termine ultimativo per concludere le procedure. Il Progetto di legge prevede altresì che, qualora lo ritengano necessario, i Comuni possano contare sul sostegno e la collaborazione dei tecnici della Regione o della loro Provincia per redigere il Pgt. Supporto Tecnico - Il Progetto di legge sarà differenziato secondo il ´grado´ di avanzamento dell´iter del Pgt dei Comuni. L´iter prevede, infatti, una prima fase di avviamento, l´approvazione e l´adozione. Terminati questi passaggi, il Piano di governo del territorio, che riguarda i 1.544 Comuni lombardi, può considerarsi effettivo. Uniformità Di Metodo - "A tale proposito - ha sottolineato l´assessore Beccalossi - ho ritenuto importante e doveroso incontrare subito e personalmente gli assessori provinciali che si occupano di questa materia, per condividere un percorso, che abbia nella concretezza il motivo portante del nostro lavoro. Così come mi sono confrontata con l´Anci, l´Associazione nazionale Comuni italiani e con l´Ance, l´Associazione nazionale Costruttori edili, che hanno valutato positivamente il modo di procedere. Il nostro obiettivo principale è di regolarizzare la situazione complessiva e dotare tutti i Comuni di uno strumento di pianificazione moderno e omogeneo". Ora il provvedimento passa al vaglio del Consiglio regionale, che dovrà valutarlo e approvarlo definitivamente. Nuova Linfa All´economia - "Questa proposta - ha concluso l´assessore Beccalossi -, in un periodo di grave crisi come quello che stiamo vivendo, ha anche una valenza economica. Infatti nei Comuni interessati sarà possibile porre in essere una serie di interventi fino a oggi bloccati, che daranno una boccata d´ossigeno ai settori produttivi di competenza e al relativo indotto che gli stessi potranno generare sui singoli territori". Comuni Con Pgt Avviato - Di seguito i Comuni della Lombardia, suddivisi per province, dove i Pgt sono stati avviati. Tra loro, le città capoluogo di Lecco e Varese. Milano (10): Arese, Arluno, Binasco, Bussero, Cisliano, Garbagnate Milanese, Ossona, San Zenone al Lambro, Sedriano, Senago. Bergamo (28): Algua, Almenno San Salvatore, Aviatico, Bedulita, Carobbio degli Angeli, Casazza, Castelli Calepio, Chignolo d´Isola, Cusio, Foppolo, Fuipiano Valle Imagna, Gandellino, Gorno, Isola di Fondra, Isso, Lenna, Locatello, Monasterolo del Castello, Ornica, Piazzatorre, Piazzolo, Pontida, San Pellegrino Terme, Santa Brigida, Serina, Valbondione, Valleve, Vedeseta. Brescia (24): Acquafredda, Artogne, Berzo Demo, Borno, Braone, Capriolo, Ceto, Cimbergo, Collio, Lozio, Magasa, Malonno, Marmentino, Monte Isola, Ome, Paspardo, Ponte di Legno, Pontoglio, Preseglie, Prestine, Seniga, Temù, Valvestino, Vione. Como (37): Asso, Barni, Bizzarone, Blevio, Brienno, Bulgarograsso, Caglio, Carbonate, Caslino d´Erba, Castelnuovo Bozzente, Cavargna, Cusino, Dongo, Dosso del Liro, Faggeto Lario, Garzeno, Guanzate, Inverigo, Lezzeno, Luisago, Montano Lucino, Montemezzo, Nesso, Olgiate Comasco, Pellio Intelvi, Pigra, Porlezza, Rezzago, San Nazzaro Val Cavargna, Sorico, Sormano, Stazzona, Torno, Turate, Val Rezzo, Valsolda, Veleso. Cremona (8): Corte de´ Cortesi con Cignone, Gerre de´ Caprioli, Ostiano, Piadena, Pieve d´Olmi, Spinadesco, Stagno Lombardo, Vescovato. Lecco (17): Annone di Brianza, Bellano, Ello, Introbio, Lecco, Lierna, Malgrate, Margno, Molteno, Morterone, Pagnona, Perego, Premana, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Varenna, Vendrogno. Lodi (10): Bertonico, Borghetto Lodigiano, Casalpusterlengo, Castelnuovo Bocca d´Adda, Cavenago d´Adda, Comazzo, Ospedaletto Lodigiano, Sordio, Turano Lodigiano, Zelo Buon Persico. Mantova (6): Casalromano, Commessaggio, Medole, Monzambano, Poggio Rusco, Serravalle a Po. Monza E Brianza (4): Aicurzio, Limbiate, Seregno, Seveso. Pavia (28): Bascapè, Borgoratto Mormorolo, Brallo di Pregola, Castello d´Agogna, Cergnago, Chignolo Po, Codevilla, Fortunago, Gambarana, Godiasco, Lardirago, Lomello, Mezzana Bigli, Monticelli Pavese, Ottobiano, Parona, Pieve del Cairo, Pizzale, San Cipriano Po, San Zenone al Po, Santa Margherita di Staffora, Torrazza Coste, Valeggio, Varzi, Velezzo Lomellina, Zavattarello, Zeccone, Zeme. Sondrio (15): Aprica, Bianzone, Caspoggio, Chiesa in Valmalenco, Gerola Alta, Lanzada, Lovero, Mazzo di Valtellina, Piantedo, Postalesio, Rasura, Talamona, Val Masino, Valdidentro, Valfurva. Varese (31): Bardello, Cairate, Caravate, Casciago, Castelseprio, Castelveccana, Castiglione Olona, Clivio, Cocquio Trevisago, Cunardo, Curiglia con Monteviasco, Daverio, Fagnano Olona, Gazzada Schianno, Golasecca, Induno Olona, Ispra, Lavena Ponte Tresa, Marzio, Montegrino Valtravaglia, Pino sulla sponda del lago Maggiore, Porto Valtravaglia, Solbiate Arno, Tradate, Travedona-monate, Valganna, Varese, Veddasca, Venegono Inferiore, Venegono Superiore, Vergiate. Comuni Con Pgt Adottato - Di seguito i Comuni della Lombardia, suddivisi per province, dove i Pgt sono stati adottati. Tra questi i capoluoghi di provincia Como e Pavia. Milano (30): Albairate, Arconate, Bellinzago Lombardo, Buccinasco, Busto Garolfo, Casarile, Casorezzo, Cassano d´Adda, Cassina de Pecchi, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Colturano, Cormano, Cuggiono, Cusago, Mesero, Noviglio, Opera, Paderno Dugnano, Pantigliate, Pieve Emanuele, Pogliano Milanese, Rho, San Colombano al Lambro, San Vittore Olona, Trezzano sul Naviglio, Vanzago, Vermezzo, Vimodrone, Zelo Surrigone. Bergamo (64): Ambivere, Ardesio, Averara, Azzone, Barbata, Bariano, Blello, Bracca, Caprino Bergamasco, Caravaggio, Carona, Carvico, Cassiglio, Castione della Presolana, Cavernago, Cazzano Sant´andrea, Cene, Cisano Bergamasco, Ciserano, Cortenuova, Costa di Serina, Curno, Dossena, Entratico, Fara Gera d´Adda, Filago, Fino del Monte, Fiorano al Serio, Fontanella, Foresto Sparso, Gaverina Terme, Gerosa, Ghisalba, Gorlago, Gorle, Grone, Lallio, Levate, Lurano, Oltre il Colle, Onore, Orio al Serio, Pagazzano, Parzanica, Presezzo, Ranzanico, Rovetta, San Giovanni Bianco, Selvino, Seriate, Solto Collina, Sorisole, Suisio, Taleggio, Torre Boldone, Torre Pallavicina, Trescore Balneario, Valgoglio, Valsecca, Villa d´Adda, Villa d´Almè, Villa di Serio Zandobbio, Zanica. Brescia (29): Anfo, Azzano Mella, Bassano Bresciano, Berzo Inferiore, Bovegno, Brandico, Brione, Calcinato, Castrezzato, Cevo, Cigole, Comezzano-cizzago, Corteno Golgi, Dello, Desenzano del Garda, Milzano, Monticelli Brusati, Montichiari, Nave, Ospitaletto, Ossimo, Paisco Loveno, Pralboino, Rezzato, Roccafranca, Sarezzo, Sonico, Tremosine, Vallio Terme. Como (42): Albavilla, Albese con Cassano, Argegno, Bellagio, Beregazzo con Figliaro, Brenna, Brunate, Cantù, Canzo, Carimate, Cavallasca, Cerano Intelvi, Cernobbio, Civenna, Colonno, Como, Corrido, Cremia, Drezzo, Eupilio, Faloppio, Grandola ed Uniti, Gravedona ed Uniti, Laino, Lenno, Livo, Locate Varesino, Magreglio, Maslianico, Menaggio, Moltrasio, Monguzzo, Montorfano, Musso, Oltrona di San Mamette, Proserpio, Rovellasca, San Siro, Schignano, Tavernerio, Villa Guardia, Zelbio. Cremona (14): Casteldidone, Derovere, Formigara, Gabbioneta Binanuova, Gadesco Pieve Delmona, Grumello Cremonese ed Uniti, Isola Dovarese, Motta Baluffi, Persico Dosimo, Robecco d´Oglio, Scandolara Ravara, Solarolo Rainerio, Spineda, Torricella del Pizzo. Lecco (21): Abbadia Lariana, Barzanò, Barzio, Bosisio Parini, Casatenovo, Castello di Brianza, Civate, Colico, Colle Brianza, Crandola Valsassina, Imbersago, Mandello del Lario, Montevecchia, Oggiono, Pasturo, Pescate, Rogeno, Taceno, Valmadrera, Vercurago, Verderio Superiore. Lodi (13): Abbadia Cerreto, Casalmaiocco, Cornegliano Laudense, Crespiatica, Galgagnano, Lodi Vecchio, Mairago, Maleo, Montanaso Lombardo, Orio Litta, Pieve Fissiraga, Sant´angelo Lodigiano, Terranuova Dei Passerini. Mantova (11): Acquanegra sul Chiese, Bigarello, Borgoforte, Pegognaga, Piubega, Ponti sul Mincio, Redondesco, Rivarolo Mantovano, Rodigo, Roverbella, Suzzara. Monza E Brianza (11): Arcore, Bernareggio, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Lesmo, Macherio, Mezzago, Misinto, Renate, Triuggio, Veduggio con Colzano. Pavia (38): Albonese, Badia Pavese, Battuda, Borgo Priolo, Breme, Calvignano, Casatisma, Cassolnovo, Cecima, Cilavegna, Galliavola, Linarolo, Marzano, Mede, Miradolo Terme, Montalto Pavese, Pavia, Ponte Nizza, Robecco Pavese, Rocca de´ Giorgi, Rognano, Roncaro, Ruino, San Damiano al Colle, San Genesio ed Uniti, Sant´angelo Lomellina, Santa Giuletta, Sartirana Lomellina, Sommo, Spessa, Suardi, Torre Beretti e Castellaro, Torre de´ Negri, Torrevecchia Pia, Valverde, Verretto, Villa Biscossi, Villanterio. Sondrio: (28): Andalo Valtellino, Bema, Berbenno di Valtellina, Bormio, Campodolcino, Castione Andevenno, Cercino, Cino, Delebio, Dubino, Forcola, Grosotto, Livigno, Mantello, Pedesina, Piuro, Rogolo, San Giacomo Filippo, Sernio, Sondalo, Spriana, Tartano, Teglio, Tovo di Sant´agata, Valdisotto, Vervio, Villa di Chiavenna, Villa di Tirano. Varese (36): Albizzate, Besnate, Biandronno, Bodio Lomnago, Brebbia, Brezzo di Bedero, Brissago-valtravaglia, Brusimpiano, Busto Arsizio, Cadegliano-viconago, Cantello, Caronno Pertusella, Casale Litta, Galliate Lombardo, Gavirate, Gemonio, Gornate Olona, Jerago con Orago, Laveno-mombello, Lonate Ceppino, Lonate Pozzolo, Luino, Marchirolo, Marnate, Morazzone, Mornago, Origgio, Porto Ceresio, Samarate, Saronno, Somma Lombardo, Ternate, Tronzano Lago Maggiore, Vedano Olona, Viggiù, Vizzola Ticino.  
   
   
REGIONE LAZIO, BILANCIO 2013: 230 MILIONI DI RISPARMI IN TRE ANNI E MISURE PER ECONOMIA E LAVORO  
 
Roma, 17 aprile 2013 - La Giunta regionale ha varato il bilancio 2013. La manovra economica ha un valore di 36mld di euro e si compone di una parte tecnica e di un collegato, denominato ´Per una Regione pulita di cui fidarsi´, che produrrà un risparmio complessivo per la Regione, fino al 2016, di oltre 230 milioni di euro, tra spese del Consiglio regionale (-54,8mln), spese di funzionamento (-23,5ml), riordino delle società e agenzie regionali (-128mln), soppressione immediata dell´Asp (-24mln). A regime il risparmio per la Regione sarà di 87,1 milioni di euro l´anno. Ora dovrà approvarlo il Consiglio in via definitiva. E´ un bilancio che si basa su tre punti fondamentali: efficienza, tagli agli sprechi, denaro alle imprese per uscire dalla crisi. Come ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti, si tratta di un bilancio tecnico. "Visti i tempi strettissimi per l´approvazione, entro il 30 aprile, infatti, il bilancio dovrà essere approvato dal Consiglio regionale, per evitare il blocco delle spese". Lotta e tagli agli sprechi - Con questo provvedimento ci sarà un risparmio di oltre 87 milioni di euro ogni anno. Per i prossimi 3 anni si risparmieranno circa 230 milioni di euro, che saranno investiti nei servizi per i cittadini. Il pacchetto di misure di contenimento della spesa regionale nel collegato recepisce le indicazioni della cosiddetta "spendig review" del Governo e contiene un significativo piano di risparmi per la Regione e una razionalizzazione delle sue strutture e del suo funzionamento. In particolare, viene avviata la riorganizzazione delle società degli enti e delle agenzie regionali, viene istituito il Collegio dei Revisori dei Conti e vengono introdotte alcune sostanziali misure di risparmio, che vanno dalla riduzione dell´80% delle consulenze esterne, al dimezzamento dei fondi per le cosiddette "auto blu" e all´abolizione immediata dell´Asp - Agenzia di Sanità Pubblica. Conti in sicurezza, ora il Lazio può ottenere dal Governo i fondi per le imprese - Con l´approvazione del bilancio e la messa in sicurezza dei conti, la Regione Lazio può accedere al fondo previsto dal Governo per il pagamento dei debiti alle imprese: "Noi valutiamo di poter recuperare dai contributi nazionali - ha detto Zingaretti - almeno 4-5 miliardi di euro per pagare i debiti delle imprese". Un´immissione di liquidità nel sistema imprenditoriale laziale che potrebbe produrre, secondo le stime, un aumento del Prodotto Interno Lordo regionale pari all´1,1%. Più vicini alle persone e ai lavoratori: la nostra idea per il futuro del Lazio - Sono stati stanziati inoltre 8 milioni di euro per i servizi sociali e 500.000 euro destinati all´internazionalizzazione delle imprese. "Nonostante le difficoltà di questa manovra - ha spiegato Zingaretti - abbiamo voluto dare un primo segnale simbolico di quello che vogliamo fare in futuro". Infine, l´assessore al Bilancio Alessandra Sartore ha voluto ribadire un impegno centrale: "Tra i prossimi obiettivi, la valorizzazione del patrimonio della Regione, per renderlo produttivo per i cittadini, e la riduzione degli oneri del costo del debito. Dobbiamo onorare i debiti e poi fare in modo che non si riformino, questo è il risultato principale da ottenere".  
   
   
FRA, LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: SANITÀ, MOBILITÀ, ENERGIA  
 
Torino, 17 aprile 2013 - Il presidente Roberto Cota ha coordinato il 16 aprile una riunione della Giunta regionale caratterizzata dall’approvazione di alcune delibere sul sistema sanitario. Su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, è stata deliberata la disciplina per la ricollocazione e per la mobilità aziendale ed interaziendale del personale del comparto del servizio sanitario, così come definita nell’accordo siglato il 15 marzo scorso con le organizzazioni sindacali, che definisce i principi e le regole che dovranno essere seguiti su tutto il territorio piemontese per una corretta gestione di tali processi, capace di favorire il personale stesso individuando le migliori condizioni di ricollocamento. Sempre su iniziativa dell’assessore Ugo Cavallera, ha ricevuto parere positivo il piano di attività 2013 della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, che prevede, anche alla luce della riforma sanitaria piemontese, nuove procedure di ingresso nel percorso di cura e presa in carico dei pazienti sotto la regia del Centro di accoglienza servizi, la definizione delle procedure di collegamento tra il Centro ed i medici di medicina generale, la ridefinizione dei Gruppi interdisciplinari cure per patologie, la prosecuzione della campagne di informazione sul tumore del colon retto e l’avvio di quella sul melanoma, lo sviluppo del sito web della rete con l’ampliamento della possibilità di interazione con gli utenti, la formazione e selezione dei volontari che intendono stare a diretto contatto con i malati. Sono stati inoltre approvati: su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, l’aggiornamento degli standard strutturali ed organizzativi dei baby parking; su proposta dell’assessore Agostino Ghiglia, la proroga al 30 giugno 2013 per la presentazione delle domande di adesione all’accordo nazionale sulle misure per il credito alle piccole e medie imprese che presentano tensioni di liquidità per effetto della crisi, e l’espressione dell’intesa per il rilascio da parte del Ministero dello Sviluppo economico del permesso di installare nella centrale termoelettrica Ferraris di Trino (Vc) un impianto per l’abbattimento degli ossidi di azoto post-combustione; su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, l’elenco aggiornato dei prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte, che risultano ora essere 341.  
   
   
RIFORMA PROVINCE E TUTELA PERSONALE: INCONTRO UPI - FNSI AL VIA UN PROTOCOLLO D’INTESA PER VALORIZZARE LE PROFESSIONALITÀ E LA COMUNICAZIONE NELLE PROVINCE  
 
Firenze, 17 aprile 2013 - “Definire un protocollo d’intesa per tutelare e valorizzare le professionalità che lavorano negli uffici stampa delle Province e qualificare la comunicazione delle istituzioni attraverso corsi di aggiornamento e formazione permanente. E’ quanto hanno stabilito oggi le presidenze dell’Upi e della Federazione Nazionale della Stampa italiana, al termine di un incontro tra il Vice Presidente Upi Enrico di Giuseppantonio, il Presidente della Fnsi Giovanni Rossi ed il Presidente della Commissione Uffici stampa del sindacato dei giornalisti, Gino Falleri. “Quando si parla con superficialità e per slogan di riforma delle Province - ha sottolineato il Vice Presidente Di Giuseppantonio - troppo spesso ci si dimentica di considerare quanto questo si ripercuota sui lavoratori che , con professionalità e dedizione, in questi enti operano, che sono sempre più angosciati rispetto al loro futuro professionale. Oggi, come abbiamo fatto con le altre rappresentanze sindacali, abbiamo aperto un tavolo di lavoro che pone al centro la tutela dei nostri dipendenti”. Obiettivo dell’accordo, che sarà definito a livello nazionale per poi essere sottoscritto in tutte le province con le associazioni della stampa regionale, è di contribuire a valorizzare e qualificare chi opera negli uffici stampa degli enti, per elevare le capacità di comunicazione ai cittadini rispetto al ruolo delle istituzioni, alle funzioni che svolgono, ai servizi essenziali che erogano alle comunità. “Nelle Province - ha sottolineato il Presidente Rossi - sono presenti giornalisti che lavorano negli uffici stampa che hanno acquisito una professionalità che va salvaguardata, al di là di qualunque sia la conclusione cui si giungerà rispetto alla riforma di queste istituzioni”. Inoltre, per riportare chiarezza all’interno di un comparto che nella Pubblica amministrazione ancora stenta ad avere un inquadramento in termini contrattuali uniforme su tutto il territorio, Upi e Fnsi avvieranno un monitoraggio tra gli uffici stampa delle Province, per conoscere il quadro delle professionalità presenti. Il monitoraggio sarà utile anche per verificare la possibilità di definire la figura professionale dell’addetto stampa delle Province nelle piante organiche degli enti.  
   
   
VALLE D’AOSTA, ELEZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE: PROSSIME SCADENZE  
 
Aosta, 17 aprile 2013 - La Presidenza della Regione comunica alcune scadenze in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, che avranno luogo il 26 maggio 2013. Da martedì 16 aprile a lunedì 6 maggio, gli elettori affetti da gravissime infermità, tali che l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano risulti impossibile anche con l’ausilio dei servizi di cui all’articolo 29 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e gli elettori affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano, devono far pervenire al Sindaco del Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti: a) una dichiarazione in carta libera, attestante la volontà di esprimere il voto presso l’abitazione in cui dimorano e recante l’indicazione dell’indirizzo completo di questa; b) un certificato, rilasciato dal funzionario medico, designato dai competenti organi dell’azienda sanitaria locale, in data non anteriore al quarantacinquesimo giorno antecedente la data della votazione (giovedì 11 aprile 2013), che attesti l’esistenza delle condizioni di infermità sopraindicate, con prognosi di almeno sessanta giorni decorrenti dalla data di rilascio del certificato, ovvero delle condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali. Domenica 21 aprile, alle ore 8.00, ha inizio la presentazione delle liste dei candidati alla cancelleria del Tribunale di Aosta, che terminerà alle ore 20.00 di lunedì 22 aprile. Entro mercoledì 24 aprile, l’Ufficio elettorale regionale costituito presso il Tribunale di Aosta comunica ai delegati di lista le decisioni relative all’esame delle liste, delle candidature e dei contrassegni. Contro tali decisioni è possibile ricorrere entro 24 ore dalla comunicazione e le decisioni in merito ai ricorsi sono comunicate ai ricorrenti nelle 24 ore successive. Scaduto questo termine, l’Ufficio elettorale regionale stabilisce mediante sorteggio, alla presenza dei delegati di lista, il numero d’ordine da assegnarsi ai programmi elettorali di lista o comuni e, in seguito, alle liste dei candidati che hanno presentato un programma comune. Da venerdì 26 aprile inizia il divieto della propaganda elettorale luminosa o figurativa a carattere fisso in luogo pubblico - ivi compresi i tabelloni, gli striscioni o i drappi - di ogni forma di propaganda luminosa mobile, del lancio o getto di volantini. L’uso di altoparlanti su mezzi mobili è consentito solo per il preannuncio dell’ora e del luogo in cui si terranno comizi e riunioni di propaganda elettorale e solamente dalle ore 9.00 alle ore 21.30 del giorno della manifestazione o di quello precedente. Dallo stesso giorno ha inizio la propaganda elettorale con possibilità di affissioni esclusivamente negli speciali spazi assegnati dalla Giunta Comunale. Entro sabato 11 maggio sono autenticate e bloccate le liste elettorali generali e sezionali. Da martedì 21 maggio l’Ufficio comunale resta aperto quotidianamente, anche nei giorni festivi, almeno dalle ore 9 alle ore 19 e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle relative operazioni, per il ritiro delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati delle tessere deteriorate, smarrite o rubate. Da sabato 25 maggio (a partire dalla mezzanotte del venerdì) inizia il divieto dei comizi, delle riunioni di propaganda e delle nuove affissioni di stampati, giornali murali, manifesti di propaganda (silenzio elettorale). Domenica 26 maggio alle ore 7.00 avranno inizio le operazioni di voto che si concluderanno alle ore 22.00. Lo spoglio dei voti avrà inizio lunedì 27 maggio alle ore 8.00 e si dovrà concludere entro le ore 13.00. In caso di ballottaggio, l’Ufficio elettorale regionale, costituito presso il Tribunale di Aosta, comunicherà alla Presidenza della Regione il mancato raggiungimento delle condizioni di cui all’art. 50, comma 2, della L. R. 3/1993. In questo caso, le operazioni di voto per il ballottaggio avranno luogo domenica 9 giugno dalle ore 7.00 alle ore 22.00.  
   
   
18 APRILE 2002, MARONI INCONTRA I PARENTI DELLE VITTIME  
 
Milano, 17 aprile 2013 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha incontrato nel suo ufficio i parenti delle vittime della strage del 18 aprile 2002, quando un piccolo aereo da turismo andò a schiantarsi contro il 26° piano di Palazzo Pirelli, uccidendo due avvocatesse della Regione e ferendo altre 70 persone. All´incontro con il presidente erano presenti anche alcuni di coloro che furono feriti, come Rosangela Capuzzo, che rimase gravemente ustionata nell´inferno del palazzo in fiamme. Il Ricordo - Nei loro racconti gli istanti terribili di quei momenti: "Gli attentati dell´11 settembre erano avvenuti solo un anno prima, ho pensato che i terroristi avessero colpito anche noi", ha raccontato un altro dipendente regionale, che il 18 aprile di 11 anni fa salì dal 25° piano per prestare i primi soccorsi. Il fratello di Anna Maria Repetti, una delle due vittime, l´ha descritta come innamorata del suo lavoro: "Anna - ha sottolineato - teneva tantissimo alla sua professione. Per noi questo giorno è sempre doloroso, ma è importante conservare la memoria di quel sacrificio. Siamo felici che il presidente della Regione ci abbia voluto incontrare di persona". Commosso anche il ricordo della madre di Anna: "Sono passati tanti anni - racconta - ma è sempre come se fosse ieri. Il dolore non è passato, anche se non abbiamo voluto farci travolgere da questo dramma. Il pensiero più profondo, però, è per il mio nipotino, che aveva solo quattro anni, è che è dovuto crescere senza l´affetto della sua mamma". Il presidente Maroni, che ha omaggiato le donne con un grande mazzo di fiori bianchi, ha assicurato: "Qualsiasi cosa abbiate bisogno, noi ci siamo". Le Celebrazioni - Giovedì si terranno altri momenti di ricordo di quel tragico giorno. Il presidente della Regione Lombardia ha anticipato l´incontro con i dipendenti e con i parenti delle vittime, solo perché impossibilitato ad essere a Milano a causa della concomitanza con le votazioni per le elezioni del presidente della Repubblica. La Dinamica Degli Eventi - Il 18 aprile del 2002 Luigi Fasulo, 67 anni, pilota svizzero, decollò a bordo di un Rockwell Commander 112Tc Hb-ncx dall´aeroporto di Locarno (Ch) alle 17.15 con destinazione Milano-linate, dove avrebbe dovuto effettuare uno scalo per poi rientrare a Locarno alle 18.15. Alle 17.42 Fasulo comunicò la presenza di un´anomalia al carrello. La torre di controllo di Milano gli ordinò un percorso aereo a forma di ellisse lungo la periferia della città. Fasulo, probabilmente impegnato nel controllo dei vari comandi, non si accorse di aver sbagliato rotta, e, invece di dirigersi sul circuito di attesa, andò verso il grattacielo Pirelli. Alcuni testimoni riferirono di aver visto l´aereo accennare una virata con il motore al massimo, ma ormai era troppo tardi per evitare l´ostacolo. Alle 17.46 il Commander di Fasulo si schiantò contro il 26º piano di Palazzo Pirelli, sprigionando immediatamente un vasto incendio, che sarebbe stato spento solo dopo alcune ore. Le Vittime - Nel terribile incidente persero la vita, oltre a Luigi Fasulo, che si trovava da solo a bordo dell´aereo, Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito, due funzionarie dell´avvocatura regionale, impiegate al piano dove si è schiantato l´aereo. Vi furono inoltre circa 70 feriti. L´inchiesta - Scartata abbastanza rapidamente l´ipotesi di un attentato, suggerita in un primo momento dagli eventi tragici dell´11 settembre 2001 negli Stati Uniti, vennero formulate alcune congetture, tra le quali il guasto tecnico e il suicidio. Alla fine del 2002, nella relazione d´inchiesta riguardo l´incidente, l´Ansv (Agenzia nazionale per la Sicurezza al Volo) chiarì che la causa probabile era da ricercare nell´incapacità del pilota di gestire in maniera adeguata la condotta della fase finale del volo in presenza di problematiche tecnico-operative ed ambientali.  
   
   
UMBRIA: UNIONI DEI COMUNI: COSTITUZIONE ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO  
 
Perugia, 17 aprile 2013 – Entro il prossimo 30 giugno dovranno essere costituite in Umbria le otto Unioni speciali dei Comuni, così come previsto dalla legge regionale che le ha istituite nell’ambito del processo di riforma e semplificazione della pubblica amministrazione regionale. E’ quanto emerso al termine di un incontro svoltosi ieri mattina a Perugia, nella sede di palazzo Donini, convocato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, presenti anche l’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini, i presidenti dell’Anci Umbria, Wladimiro Boccali, e del Consiglio delle autonomie, Leopoldo di Girolamo, i commissari liquidatori delle Comunità Montane, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. La presidente Marini, nel chiudere i lavori della riunione, ha proposto che nel prossimo mese di maggio vengano svolte riunioni in tutti gli ambiti delle otto Unioni speciali dei Comuni, alla presenza dell’assessore regionale Fernanda Cecchini, in collaborazione con Anci e Cal, in occasione delle quali dovranno essere definite le procedure affinché ciascun Consiglio comunale approvi gli atti di competenza per la costituzione dei nuovi organismi, in modo tale di poter andare alla definizione dei relativi Statuiti ed Atti costitutivi entro la fine del mese di giugno. La presidente Marini ha dato ampie assicurazioni rispetto al fatto che la Regione Umbria si farà carico delle risorse relative ai salari dei dipendenti delle ex Comunità montane ed alle spese insopprimibili di gestione delle stesse. Per ciò che riguarda invece il completamento delle procedure di liquidazione delle ex Comunità montane la presidente Marini ha ribadito che le stesse saranno oggetto, d’intesa con i Commissari liquidatori, di attente valutazioni tecniche e formali in modo da concludere l’iter nel corso del presente anno. “Vorremmo cogliere questa opportunità della istituzione delle Unioni speciali per portare a termine un importante riforma dell’assetto istituzionale regionale che ha l’ambizione di ricomporre equilibri politici, amministrativi e gestionali secondo misure innovative dettate da economicità, efficienza ed efficacia. Tutto ciò – ha concluso la presidente Marini - sta contribuendo ad una positiva riduzione e riqualificazione della spesa”.  
   
   
STATISTICA. LE DINAMICHE DELLA POPOLAZIONE IN VENETO. DATI CENSIMENTO 2011  
 
Venezia, 17 aprile 2013 - Negli ultimi decenni i guadagni in termini di popolazione in Italia si devono quasi esclusivamente all´aumento della speranza di vita e, a partire dal 2000, soprattutto al positivo contributo dei flussi migratori dall´estero. Lo evidenzia l’ultimo numero di “Statistiche flash”, la pubblicazione curata dalla Direzione Sistema Statistico della Regione, incentrato sui dati relativi al 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni realizzato da Istat. L’analisi mette l’accento sull’andamento che ha visto, tra i censimenti del 2001 e del 2011, il contributo della popolazione straniera sulla variazione complessiva dei residenti, attenuando le diminuzioni o accentuando i guadagni. A livello nazionale, mentre i residenti stranieri crescono del 201,8%, raggiungendo 4.029.145 persone, per gli italiani si registra una sostanziale stabilità (-0,5%). Lo stesso si può dire comparando le dinamiche regionali. In Veneto in 10 anni la componente straniera aumenta di 304.254 unità, arrivando a costituire il 9,4% della popolazione (457.328 persone, un aumento del 198,8%), mentre gli italiani sono solo 25.262 in più (lo 0,6%). La quota di stranieri sulla popolazione complessiva rimane più alta a Treviso, Verona e Vicenza (oltre il 10%), ma è Padova a registrare l´incremento più elevato (dal 2,6% al 9,1% della popolazione, ben 6,5 punti percentuali in più). Si tratta delle province che offrono più opportunità occupazionali. La crisi economica globale che dal 2009 attraversa anche il Veneto sta tuttavia producendo un sostanziale rallentamento di tale dinamica: nel biennio 2009-2010 gli stranieri aumentano in media del 5,4% all´anno, a fronte di incrementi superiori al 10% negli anni precedenti. Ad ogni modo, il fatto che più di un quarto degli stranieri in Veneto abbia meno di 18 anni (il 25,6%) è segno di una buona propensione a fare famiglia e quindi di un forte radicamento nel territorio; questa percentuale, tra l´altro, è la più alta tra tutte le regioni, seconda solo alla Lombardia.  
   
   
COMUNE UNICO: WEB, TV E INCONTRI PER INFORMARE I CITTADINI VERSO IL REFERENDUM TUTTI GLI APPUNTAMENTI NELLA SETTIMANA CHE PRECEDE IL VOTO DEL 21 E 22 APRILE  
 
Figline Valdarno, 17 aprile 2013 – Sono iniziati ieri sera con la diretta web di Valdarnopost gli incontri sul Comune Unico dell’ultima settimana prima del referendum che si terrà domenica 21 e 22 aprile, quando i cittadini saranno chiamati alle urne per decidere sulla fusione di Figline e Incisa. Su http://www.valdarnopost.it/  si potrà quindi seguire in diretta lo spazio informativo condotto dalla direttrice Monica Campani con la partecipazione dei sindaci di Figline e Incisa, Riccardo Nocentini e Fabrizio Giovannoni: i cittadini potranno rivolgere le domande direttamente ai sindaci inviando una mail a info@vpost.It  oppure utilizzando #vpinteractive di Twitter. Oggi alle 16.30 i sindaci saranno invece al Centro sociale “Il Giardino” di Figline per un incontro informativo, mentre mercoledì parteciperanno ad una cena promossa dal Comitato per il Si al Circolo Arci di Matassino. Giovedì alle 21,30 spazio tv nella trasmissione “Braccio di ferro” condotta dal giornalista Paolo Martini su Tv1, un’occasione per ascoltare le linee guida del progetto per arrivare informati al voto di domenica e lunedì prossimi. Venerdì infine la conclusione delle iniziative con un convegno organizzato all’Università di Firenze (Sala Altanza, via Laura ore 14.30) dal titolo “Il processo di fusione comunale come prospettiva per una nuova governante”: oltre ai sindaci interveranno Franca Alacevich (Direttore Dipartimento Scienze Politiche e Sociali), Gianluca Torrini (Communication Strategies Lab), Rodolfo Lewanski (Università Bologna), Massimo Morisi (Università Firenze), Mario Ricciardi (Politecnico Torino), Luca Toschi (Direttore Communication Strategies Lab). Tra gli appuntamenti di venerdì anche quello del Comitato per il Si, che a partire dalle 17 incontrerà i cittadini al Teatro “Il Vivaio” di Incisa (via San Francesco).  
   
   
VILLA UMBRA: CORSO PER ESPERTO IN LEGISLAZIONE E POLITICHE PER LA COMPETITIVITÀ E INNOVAZIONE D’IMPRESA  
 
Perugia, 17 aprile 2013 – L’innovazione e la competitività d’impresa sono i temi al centro del progetto formativo che il Seu Servizio Europa, ha avviato, martedì 16 aprile, a Villa Umbra di Pila. Il percorso formativo sarà realizzato grazie al contributo della Regione Umbria, nel quadro delle attività finanziate dal Programma Operativo Regionale (Por) Umbria “Obiettivo Competitività regionale e occupazione” 2007-2013. “L’obiettivo generale dei progetto, ha dichiarato Alberto Naticchioni, Amministratore del Seu e della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica è quello di accompagnare, mediante la formazione di una specifica figura professionale di raccordo fra imprese e Unione europea, il processo d’innovazione e competitività del Sistema Umbria, aumentando la capacità di tutti gli attori operanti sul territorio di qualificare la propria presenza in Europa, cogliendo così le diverse e numerose opportunità delle politiche per l’innovazione e lo sviluppo attuate mediante i programmi e finanziamenti europei”. I partecipanti al progetto formativo sono 15 laureati in diverse discipline di natura giuridica, economica e politica che, al termine di una articolata e complessa fase di selezione già a partire dal livello d’ingresso richiesto (Laurea magistrale con una votazione di almeno 100/110 ed una conoscenza dell’inglese a livello “intermediate”), hanno ottenuto la possibilità di frequentare il progetto formativo. La struttura dell’ iniziativa è articolata in 400 ore di formazione teorico-pratica che si svolgeranno nella struttura di Villa Umbra a Perugia e sei mesi (720 ore) di tirocinio di specializzazione in Umbria, in Italia o all’estero, presso studi legali e di consulenza nazionali ed internazionale, imprese, istituzioni comunitarie e nazionali, istituti di ricerca italiani ed internazionali. E’ prevista una borsa di studio di mille euro per le esperienze pratiche svolte fuori il territorio regionale e di 800 euro se svolte in Umbria. Quella del Seu è un’offerta formativa fortemente strutturata con alti tassi di occupabilità (circa l’85% degli allievi hanno avuto numerose occasioni di lavoro, a seguito della partecipazione ai corsi già realizzati in passato) che risulta da un processo di progettazione dei percorsi assai sperimentata ed oggetto di vari aggiustamenti nel corso di più di vent’anni di attività. Per consolidare tale continuo e costante processo di adattamento è stato creato, con il sostegno del Seu, uno strumento di coordinamento ad hoc. Si tratta dell’Associazione degli Allievi del Seu, promossa dagli ex corsisti con il fine di sostenere l’iniziativa formativa dell’associazione e di offrire ad essa l’esperienza e la pratica maturata dai singoli nel corso degli anni nei diversi contesti lavorativi in cui essi attualmente operano.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA GIUSEPPE SCOPELLITI  
 
Catanzaro, 17 aprile 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Iniziano già le prime manifestazioni davanti Montecitorio dei lavoratori in cassa integrazione preoccupati per la mancanza di fondi. Il paese è al collasso sociale – ha affermato Scopelliti - da cinquanta giorni assistiamo solo al balletto scandaloso che qualche irresponsabile che non ha vinto le elezioni ha pensato bene di mettere in scena pur di veder realizzato il suo sogno, sedersi a palazzo Chigi. Questa crisi economica mondiale che ha investito anche l’Italia è la più dura dal dopoguerra. Ogni misura di sostegno prevista per chi perde il lavoro è fondamentale per non permettere alcuna smagliatura in un tessuto sociale già duramente provato dalle chiusure delle piccole e medie imprese soprattutto al Sud dove il governo Monti ha causato molti danni e non ha investito neanche un euro per lo sviluppo. A febbraio, a forza di pressioni sul ministero, siamo riusciti ad ottenere i pagamenti della Cassa integrazione in deroga per le esigenze residue del 2012. Oggi, con la stessa tenacia e iniziando fin da ora a richiamare i parlamentari calabresi alla mobilitazione, anche la più dura se dovesse servire, per difendere i lavoratori del nostro territorio e le loro famiglie, chiedo al Ministro Fornero di attivarsi per scongiurare l’ eventuale esaurimento delle risorse previste per il 2013. Senza questa misura a sostegno si rischia non solo il continuo e inesorabile spopolamento del territorio da parte dei giovani, costretti a emigrare per trovare lavoro, ma anche di incrementare pericolosamente inutili drammi familiari a cui siamo ormai quotidianamente abituati. Fino a che questo Governo sarà in carica pretendiamo meno lacrime d´ipocrisia e una risposta immediata, che si faccia immediatamente e a qualunque costo una manovra aggiuntiva, anche a rischio di sforare i bilanci dello Stato o il patto di stabilità – ha concluso il Presidente Scopelliti - ma i soldi della cassa integrazione in deroga per il 2013 devono essere trovati e i lavoratori e le loro famiglie tutelati”.  
   
   
PUGLIA: LE REGIONI CON I SINDACATI PER QUESTIONE AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA  
 
Bari, 17 aprile 2013 - L´assessore al Lavoro, Leo Caroli ha partecipato oggi alla manifestazione indetta unitariamente dalle organizzazioni sindacali a Roma per chiedere al Governo di stanziare le risorse necessarie per garantire la copertura degli ammortizzatori in deroga per il 2013. "Da mesi le Regioni - forse perché più vicine del Governo nazionale ai cittadini ed al territorio - hanno compreso la gravità della situazione ed hanno segnalato al Governo le criticità legate ad uno stanziamento di risorse del tutto insufficiente a coprire le necessità delle imprese e die lavoratori per il 2013. Il grido di dolore di tutte le Regioni, e della Regione Puglia in particolare, è rimasto sin qui inascoltato”. “Le risorse individuate dal Governo Monti – spiega - sono totalmente insufficienti: alle Regioni sono state attribuite risorse per l´intero 2013 pari a un quarto di quanto speso nel 2012, a fronte di richieste che,soprattutto nel Centro nord sono in crescita esponenziale. I lavoratori non possono essere lasciati senza un paracadute a d affrontare la crisi. Il Governo continua a parlare di risorse per il primo semestre, ma la verità è che per quasi tutte le Regioni non si riuscirà ad andare oltre il mese di aprile 2013. Le Regioni sono state chiamate a fare scelte dolorosissime, scelte che la Puglia ha fatto grazie anche al senso di responsabilità delle parti sociali; ora è tempo che altri livelli istituzionali diano le risposte che attendiamo". "Bene hanno fatto – conclude - le organizzazioni sindacali a dare questo segnale; la Regione Puglia è al loro fianco in una battaglia che coinvolge tutti, sindacati, lavoratori, ma anche imprese e organizzazioni datoriali. Bisogna dare ossigeno a chi rischia di essere soffocato dalla crisi e bisogna farlo immediatamente. Il Governo agisca subito”.  
   
   
CASSA IN DEROGA: PIENA CONDIVISIONE INIZIATIVA SINDACATI; ENTRO MAGGIO NECESSARIO RIFINANZIAMENTO O EFFETTI DEVASTANTI ANCHE IN UMBRIA  
 
Perugia, 17 aprile 2013 - “Nonostante gli specifici provvedimenti adottati dalla Regione per evitare un’immediata e traumatica interruzione della Cassa in deroga è evidente che entro il mese di maggio, in assenza di idonei interventi nazionali, si produrrà anche in Umbria il blocco della operatività di questo ammortizzatore sociale, come sta già accadendo in numerose altre realtà regionali”: lo ha affermato l’assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi. E’ per tali ragioni che Riommi ha espresso “piena condivisione” per l’iniziativa delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil che ieri, a Roma, hanno richiesto un immediato intervento del Governo al fine di rifinanziare la Cassa integrazione in deroga e che tale intervento debba avvenire entro il mese di maggio. “Una richiesta che le Regioni hanno da tempo avanzato – evidenzia l’assessore - e che auspico possa trovare immediata rispondenza per evitare che nelle prossime settimane non meno di 500 mila lavoratori, tra cui anche 11 mila umbri, rimangano senza lavoro e senza sostegno al reddito. Tale prospettiva avrebbe anche per l’Umbria – sottolinea - effetti devastanti”. Nel fare il quadro della situazione Riommi ha ricordato che le risorse nazionali a disposizione per la Cig in deroga 2013 assommano a 1 miliardo di euro che, tra l’altro, non è stato ancora totalmente ripartito tra le Regioni e quindi non è integralmente disponibile. Per l’Umbria si può attualmente contare su circa 20 milioni di euro, di cui 4 non ancora disponibili. Lo scorso anno il fabbisogno regionale è stato di circa 52 milioni di euro e la dinamica delle autorizzazioni, nei primi 3 mesi del 2013, evidenzia una tendenza all’incremento delle ore di oltre il 20% sul 2012. Ciò fa ipotizzare un fabbisogno annuo non inferiore ai 60 milioni di euro. Risulta evidente – sottolinea l’assessore, che essendo tale dinamica comune a tutta Italia le risorse per la Cig in deroga previste e disponibili sono di fatto già esaurite. Proprio per evitare una traumatica interruzione della Cassa in deroga – ha concluso Riommi, nella seduta di Bilancio dei primi di aprile la Regione Umbria ha disposto l’autorizzazione alla Giunta regionale a rilasciare autorizzazioni in “overbooking” nel limite del 25% delle risorse disponibili ed ha previsto un autonomo finanziamento integrativo di 2,3 milioni di euro con fondi regionali.  
   
   
CASSA IN DEROGA, ASSESSORE TOSCANO CON SINDACATI E LAVORATORI DAVANTI A MONTECITORIO  
 
Firenze, 17 aprile 2013 – L’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha partecipato ieri a Roma alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil davanti a Montecitorio per sollecitare l’immediato rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. L’assessore, anche nella veste di coordinatore del settore lavoro della Conferenza delle Regioni, commentando la sua partecipazione, ribadisce con forza la preoccupazione della Toscana e delle altre Regioni per una situazione in cui ancora mancano circa 200 milioni per chiudere l’arretrato 2012 mentre, per il 2013, servirebbe ancora quasi 1 miliardo e 500 milioni. Di fronte a questa situazione, l’assessore ha sentito come doveroso unirsi alle organizzazioni sindacali nel chiedere una risposta immediata da parte di Governo e Parlamento che consenta la veloce riapertura delle autorizzazioni. In Toscana, infatti, la Regione ha terminato le risorse assegnate ed è stata costretta a bloccare le autorizzazioni, dopo aver coperto le richieste pervenute per la cassa integrazione al 30 gennaio scorso e per la mobilità al 28 febbraio. “Il dramma sociale di migliaia di lavoratori privi di sostegno al reddito – afferma Simoncini – rappresenta per il paese un’emergenza e, come tale, deve diventare da subito una priorità per Governo e Parlamento, anche con l’emanazione di un decreto legge”.  
   
   
EMERGENZA CASSA INTEGRAZIONE, ASSESSORE LIGURIA A MANIFESTAZIONE DEI SINDACATI PER GLI AMMORTIZZATORI: “IL GOVERNO CI DIA ASCOLTO“  
 
Genova, 17 Aprile 2013. L´assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco, ha partecipato martedì 16 aprile alla manifestazione per gli ammortizzatori sociali di Cgil, Cisl e Uil, a cui hanno preso parte anche i consiglieri, Nino Miceli e Edoardo Rixi in rappresentanza della Regione Liguria. «Abbiamo voluto essere presenti – hanno detto - per testimoniare l´attenzione della Giunta e del Consiglio regionale per una tematica che consideriamo importantissima perché riguarda centinaia di migliaia di lavoratori in tutta Italia». Assessore e consiglieri si sono detti certi che "il Governo non potrà ignorare questo grido d´allarme che proviene da tutta l´Italia". "Speriamo solo – hanno concluso - che il ministro Fornero, dopo aver perso tre mesi per accorgersi che i fondi erano insufficienti, non impieghi altri tre mesi per reperire le risorse necessarie. In periodo di crisi si possono sicuramente tagliare diverse spese, ma non quelle che garantiscono un sostegno al reddito ai lavoratori in difficoltà».  
   
   
REGIONE LOMBARDIA, LAVORO: SU CIG IN DEROGA  
 
Milano, 17 aprile 2013 - "Con il presidente della Regione Roberto Maroni, incontrerò Finlombarda, per organizzare il sistema di anticipazione sociale di Cassa in deroga per i lavoratori lombardi". Lo ha dichiarato l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea al termine dell´incontro, avvenuto a Palazzo Lombardia, del presidente Maroni con i vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil. Il colloquio si è svolto al termine del presidio organizzato dai sindacati per denunciare il problema del rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga. Su Cig Impegno Regione Confermato - "I sindacati ci hanno richiesto l´impegno per anticipare la Cassa integrazione in deroga - ha continuato l´assessore Aprea - e noi lo abbiamo confermato. Ovviamente ci deve essere un primo passo da parte del Governo nazionale per lo stanziamento di somme certe". L´assessore regionale ha aggiunto che è arrivata una buona notizia da Roma: "Sappiamo che il Senato dovrebbe inserire la ricerca di fondi e stanziamenti per la Cig in deroga nel Documento economico finanziario (Def)". Questo passaggio è la premessa per l´incontro del presidente Maroni e dell´assessore Aprea con Finlombarda. Misure Per Prevenire Crisi Nelle Aziende - "Non abbiamo parlato soltanto di Cig - ha precisato l´assessore Aprea - poiché vorremmo, se possibile, prevenire le crisi nelle aziende lombarde: per questo abbiamo discusso di contratti di solidarietà, di politiche attive, di apprendistato e di tirocini e di tutte quelle misure che, insieme alle parti sociali e datoriali, metteremo in campo già a partire dai prossimi giorni e possibilmente con l´accordo di tutti, Giunta e Consiglio regionale". Richieste Al Governo In Base A Costi Standard - Aprea ha poi sottolineato che si farà carico, in sede di trattativa nell´ambito della Conferenza Stato-regioni, di discutere la percentuale di finanziamenti che toccheranno alla Lombardia: per ora è assegnato il 17 per cento dei fondi "che giudichiamo assolutamente insufficiente, vogliamo arrivare almeno al 21-22 per cento". In cifre, si parla di circa 300 milioni di euro, ai quali si deve aggiungere un´ulteriore parte, tutta a carico dell´Inps. "Intendiamo affermare il criterio dei costi standard - ha detto Aprea - rispetto alla spesa storica, che è invece il criterio in base al quale vengono assegnati i finanziamenti della Cig in deroga". Tema Lavoro Coinvolge Macroregione Del Nord - Per avere un impatto ancora maggiore sul Governo centrale, "Lavoreremo con altre Regioni del Nord" ha anticipato l´assessore, "trattando questo delicato tema in termini di Macroregione, perché rispetto all´entità e alla diffusione delle crisi aziendali il Nord ha bisogno di un grande sostegno". Positivi i commenti delle componenti sindacali. Sindacati, Commenti Positivi Su Metodo Giunta Maroni - Gianni Petteni (Cisl Lombardia) ha apprezzato l´impegno e la volontà del presidente Maroni e della Giunta a costruire risposte concrete come la conferma della volontà ad anticipare la Cig a fronte di una certezza di risorse che il Governo dovrà trasferire. Per Fulvia Colombini (Cgil Lombardia) il metodo scelto dal presidente Maroni è assolutamente da condividere e più veloce rispetto a quello utilizzato in precedenza. Secondo l´esponente sindacale l´impegno del presidente e dell´assessore Aprea a dialogare, non solo sulla Cig in deroga ma anche su quella straordinaria e sui contratti di solidarietà, è determinante, per dare ai lavoratori le risposte che attendono. Walter Galbusera (Uil Lombardia) ha sottolineato invece l´anomalia, per effetto della quale i contratti di apprendistato sono utilizzati solo in modo marginale. Secondo il sindcalista qualcosa non va nella burocrazia e merita di essere approfondito.  
   
   
BOLZANO: PATTO PER IL LAVORO: TERMINATA LA PRIMA FASE, MOLTE LE PROPOSTE EMERSE  
 
Bolzano, 17 aprile 2013 - Quattromila visite in tre mesi sul sito web pattolavoro.It, con oltre 60 proposte concrete. E poi, il 16 aprile, 5 workshop tematici con 70 partecipanti in rappresentanza delle parti sociali a discutere i documenti più concreti. Prosegue a pieno ritmo il percorso del piano provinciale per il lavoro, che dovrebbe vedere la luce entro l´estate. Fra i temi più interessanti emersi dai tavoli di confronto, la possibilità di aprire ai contratti di solidarietà fra generazioni. Affrontare con misure concrete, e in tempi brevi, i cambiamenti che, complice anche la crisi economica, stanno investendo il mercato del lavoro in Alto Adige. Questo l´obiettivo della Giunta provinciale, che ha deciso di anticipare di un anno la stesura del nuovo piano provinciale per il lavoro, la cui durata sarà di sette anni. La discussione pubblica ha preso il via nei mesi scorsi sfruttando le possibilità di partecipazione offerte dalla rete: il blog www.Pattolavoro.it, infatti, ha raccolto nel giro di tre mesi oltre 4mila visite, con 119 contributi sottoforma di commenti, proposte, osservazioni e documenti. Tutto il materiale è stato valutato, "filtrato" e discusso questa mattina nei 5 workshop (scuola, giovani e transizione sul mercato del lavoro, lavoratori anziani, promozione dell´occupazione femminile, categorie svantaggiate, altre tematiche del mercato del lavoro) coordinati dalla Ripartizione Lavoro ai quali hanno partecipato una settantina di persone in rappresentanza di parti sociali, mondo economico e cooperativo. "La partecipazione è stata molto positiva - ha sottolineato il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn - le proposte analizzate e discusse sono state circa 60, oltre la metà delle quali sono state valutate positivamente quanto a efficacia e realizzabilità". "Il tutto - ha proseguito il direttore di Dipartimento Andrea Zeppa - verrà ulteriormente approfondito e confluirà nella prima bozza del piano che verrà sottoposto alla Commissione provinciale per l´impiego il 16 maggio". L´organo, composto da rappresentanti di pubblica amministrazione, sindacati e associazioni di categoria, si riunirà una seconda volta il 6 giugno, e in caso di accordo il piano per il lavoro approderà in Giunta provinciale per l´approvazione definitiva. "Nella discussione di carattere generale - ha sottolineato l´assessore Roberto Bizzo - è emersa la necessità di prevedere misure di rilancio dell´edilizia sfruttando le opportunità offerte dagli interventi di recupero energetico degli edifici pubblici e privati". Tra le proposte destinate a far maggiormente discutere, inoltre, c´è una sorta di contratto di solidarietà generazionale. "Bisogna garantire un ricambio anche nella pubblica amministrazione - ha proseguito Bizzo - e per farlo studieremo la possibilità che i lavoratori vicini alla pensione riducano volontariamente il proprio orario di lavoro per consentire l´ingresso ai giovani. Il tutto, ovviamente, senza intaccare il trattamento contributivo di coloro che sono prossimi al termine della propria esperienza lavorativa". Per quanto riguarda i singoli argomenti oggetto degli workshop, ecco le proposte più significative. In tema di occupazione femminile è molto sentita la necessità di dare più flessibilità ai servizi della prima infanzia (orari e graduatorie "slegate" dal luogo di residenza), mentre per i giovani si punta sul rafforzamento e l´ampliamento degli stage formativi. Per le categorie svantaggiate verranno discussi l´aumento sia dei contributi alle imprese che inseriscono i lavoratori, sia delle risorse per l´assistenza individuale sul luogo di lavoro. Per quanto concerne i lavoratori anziani verrà richiesto un maggiore impegno alle aziende, che dovrebbero adeguare le condizioni di lavoro all´età avanzata dei dipendenti (carichi, orari, ecc.), mentre fra le altre tematiche è emersa la necessità di legare maggiormente la formazione continua ai bisogni individuali di chi cerca il reinserimento lavorativo o la riqualificazione professionale.  
   
   
TRENTO: "NUOVI INTERVENTI PER IMPRESE E FAMIGLIE: MIGLIORATO IL DISEGNO DI LEGGE"  
 
Trento, 17 aprile 2013 - Un doppio sostegno da un lato alla domanda privata, dall´altro ai contratti di solidarietà all´interno delle imprese: sono questi i punti qualificanti del disegno di legge 376 proposto dalla Giunta provinciale che prevede ulteriori interventi anticrisi per il sistema economico locale e per le famiglie. Dopo l´approvazione di ieri in prima commissione permanente del Consiglio provinciale, il presidente della Provincia Alberto Pacher confida ora in una rapida approvazione da parte del Consiglio provinciale (l´esame in aula è previsto l´8 maggio) ed esprime soddisfazione per l´esito del confronto in Commissione. "La Giunta - afferma Pacher - ha recepito alcune delle proposte, emerse durante le audizioni e nei documenti depositati, avanzate dai sindacati e dalle associazioni di categoria. Sono stati anche accolti alcuni emendamenti e integrazioni proposte dai commissari tanto di maggioranza quanto di minoranza: mi pare di poter dire che quello che arriverà in aula nelle prossime settimane sia un testo arricchito rispetto alla proposta iniziale e migliorato in alcune sue parti. Ciò a conferma di quanto auspicavamo anche in occasione degli "stati generali" dell´edilizia, vale a dire che il pacchetto di proposte della Giunta potesse essere integrato attraverso una larga partecipazione". Particolarmente significativi sono alcuni degli emendamenti approvati, ad iniziare da quello, proposto dallo stesso presidente Pacher, che amplia l´ambito dei beneficiari dei contributi per le ristrutturazioni edilizie a quanti intendano ristrutturare una unità abitativa nella quale, al 1° marzo 2013, non abbiano stabilito la propria abitazione principale; ciò a condizione che in seguito tale unità diventi abitazione principale, entro i termini indicati dalla delibera, e che i richiedenti non risultino proprietari, alla stessa data, di altra unità abitativa. Lo stesso emendamento prevede inoltre una corsia preferenziale per gli interventi di miglioramento energetico. Significativa anche l´estensione dei contributi per l´acquisto della prima casa anche nel caso di realizzazione della stessa da parte dei richiedenti, purché i richiedenti non risultino, al 1 marzo 2013, già proprietari di un´altra abitazione. Altro emendamento proposto da Pacher ed approvato riguarda l´introduzione di una agevolazione Irap per le imprese che attuano la cosiddetta "staffetta generazionale", ai fini dell´assunzione di lavoratori di età inferiore ai 35 anni. L´aliquota Irap sarà per altro azzerata per le imprese in possesso dei requisiti previsti per beneficiare delle agevolazioni previste dalla legge finanziaria di assestamento 2009. "Si tratta di una facilitazione - ha spiegato ieri Pacher in Commissione - con la quale puntiamo a stimolare il mantenimento dei livelli occupazionali nelle imprese trentine". Pacher si è detto soddisfatto anche per il via libera all´emendamento che consente l´erogazione di contributi in regime di de minimis alle imprese in crisi che intendano comunque salvaguardare i livelli occupazionali anche se non è più possibile attivare gli ammortizzatori sociali. In tal caso un ulteriore emendamento prevede anche l´azzeramento dell´aliquota Irap dovuta dall´impresa per l´esercizio in corso. Soddisfazione anche per un´ulteriore misura concreta di stimolo degli investimenti, contenuta nell´emendamento che limita l´infrazionabilità degli esercizi alberghieri in talune ipotesi legate alla ristrutturazione, demolizione e ricostruzione o nuova costruzione degli esercizi stessi a seguito delle quali sia mantenuto o venga raggiunto un alto standard qualitativo di ricettività alberghiera.  
   
   
CUNEO - LA MEDIAZIONE NELLA PICCOLA IMPRESA, ANCHE IN ROSA  
 
Cuneo, 17 aprile 2013 - Si è svolto il 15 aprile presso il salone d’onore della Camera di Commercio di Cuneo il convegno ”Mediare le controversie nella piccola azienda. La strada giusta... Anche per l’imprenditoria femminile” organizzato dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile locale operante in ambito camerale, in collaborazione con Unioncamere e Adr Piemonte. L’evento ha affrontato il tema della mediazione civile evidenziando in particolare la sua utilità per la risoluzione rapida del contenzioso, per la predeterminazione dei costi e per il mantenimento dei rapporti commerciali anche per le imprese “in rosa”. “Sono soddisfatto di questo convegno - ha dichiarato il presidente della Camera di commercio Ferruccio Dardanello - che ha affrontato, da un’angolazione decisamente originale, un tema caro al sistema camerale e nel quale abbiamo sempre creduto: quella delle donne imprenditrici che, nell’attuale difficile congiuntura economica, dimostrano una vivacità e uno spirito sorprendenti”. Dopo i saluti istituzionali, la parola è passata ai relatori di Adr Piemonte, Agenzia delle Camere di commercio Piemontesi per la mediazione, che hanno illustrato la procedura, le ragioni che la rendono preferibile rispetto al giudizio ordinario, le dinamiche psicologiche che possono sorgere tra le parti e le tecniche che aiutano a superare le contrapposizioni di partenza per giungere all’accordo. “Abbiamo deciso di approfondire – ha sostenuto la presidente del Comitato Aurelia Della Torre – l’istituto della mediazione per sensibilizzare le imprenditrici su questo prezioso strumento che permette di gestire il contenzioso, al quale anche le imprese “in rosa” sono esposte nel corso della loro attività. Il temperamento femminile è naturalmente incline a trovare soluzioni di composizione e non di contrapposizione tra le parti coinvolte”. Una simulazione ha poi permesso agli intervenuti di entrare “nel vivo” di un incontro di mediazione.  
   
   
SENZATETTO. ACCOLTI NELLE STRUTTURE MILANESI 3.672 PERSONE, 1.625 IN PIÙ DELLO SCORSO ANNO  
 
Milano, 17 aprile 2013 - Il piano per i Senzatetto del Comune di Milano dal 3 novembre 2012 al 31 marzo 2013 ha attuato le misure legate all’emergenza freddo e ha consentito di ospitare nelle strutture milanesi (comunali, convenzionate e di altri Enti) 3.672 persone, con un picco di 2.520 donne e uomini accolti dall’11 al 25 febbraio, le giornate più rigide di questo inverno. È questo il primo bilancio del provvedimento dell’Amministrazione che ha consentito di mettere a disposizione, quest’anno, più di 2.500 posti distribuiti su 25 strutture, alcune delle quali allestite nel mese di dicembre recuperando edifici chiusi da tempo (le ex scuole Mambretti e Aldini), utilizzando spazi privati (ex discoteca della Sogemi), centri anziani e il mezzanino della Stazione Centrale, attrezzato con brandine e coperte dal 25 gennaio al 10 marzo. Da questo mese i posti di accoglienza ordinaria (non legati all’emergenza freddo) saranno 1.450, 200 dei quali in via Mambretti e via Aldini, strutture straordinarie che rimarranno aperte per la prima volta nella storia della città fino al 30 giugno. “Abbiamo ospitato 1.625 persone in più raddoppiando, rispetto solo due anni fa, il numero totale di posti messi a disposizione”, spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. “Un risultato che abbiamo raggiunto grazie alla collaborazione con enti e associazioni che ci hanno coadiuvato nell’accoglienza e nella gestione delle strutture straordinarie e nell’assistenza di uomini e donne. Due strutture, le ex scuole di Mambretti e Aldini, rimarranno fino alla fine di giugno con posti aggiuntivi per proseguire l’accoglienza dei soggetti fragili, con problemi di salute fisica e mentale e di coloro che stanno seguendo un percorso di reinserimento sociale e lavorativo”. Il servizio è stato reso possibile anche grazie al prolungamento degli orari di apertura del Centro Aiuto della Stazione Centrale che, per mesi, è rimasto attivo fino alle 24 ogni giorno della settimana, offrendo informazioni, facendo colloqui, raccogliendo le telefonate dei cittadini, chiamati più volte a collaborare segnalando persone che ancora dormivano per strada. Tra le novità di quest’anno anche il rilancio del servizio docce pubbliche con l’eliminazione del contributo di 1 euro a persona e l’avvio di un servizio di ascolto grazie alla presenza nelle tre strutture (via Pucci, via Monte Piana e via Anselmo da Baggio) di operatori della Casa della Carità. “Abbiamo pensato alle docce pubbliche come vero e propri presidio socioassistenziale – aggiunge Majorino – dove intercettare il bisogno spesso rappresentato da situazioni di grave emarginazione. Alle persone abbiamo offerto non solo la dignità di una doccia gratuita, ma anche la possibilità di parlare con qualcuno e trovare insieme soluzioni per uscire dall’isolamento e dal disagio”. Infine presso la struttura di via Aldini, con la collaborazione di infermieri e medici di “Medici senza Frontiere” è stato aperto il primo ambulatorio attivo 24 su 24, con trenta posti letto, dove i senzatetto malati sono curati come se fossero a casa, senza lasciare la struttura di accoglienza alla mattina come previsto dal regolamento.