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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Maggio 2013
“CLOUD4CARE”: SIA, INTESA SANPAOLO E UNICREDIT ACCELERANO LA RICERCA DELL’ISTITUTO “MARIO NEGRI” GRAZIE ALLA NUVOLA AVVIATO IL PRIMO PROGETTO DI “CLOUD SCIENTIFICO-BANCARIO” MADE IN ITALY PER SOSTENERE ATTIVITÀ DI RICERCA SUL CANCRO TRAMITE COLLEGAMENTI DI RETE SICURI E SISTEMI INFORMATICI IN AMBIENTI PROTETTI  
 
Milano, 9 maggio 2013 - Da oggi la ricerca oncologica ha un potente alleato in più. Grazie a “Cloud4cancerresearch” (Cloud4care), il primo progetto di “cloud scientifico-bancario” made in Italy, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” può utilizzare l’elevata capacità elaborativa dei sistemi informatici di Sia, Intesa Sanpaolo e Unicredit consentendo ai ricercatori di accelerare le analisi dei dati di laboratorio riguardanti il sequenziamento del Dna. L’iniziativa rappresenta un nuovo modello di collaborazione a livello nazionale realizzato solo grazie alla piena disponibilità di Sia, Intesa Sanpaolo e Unicredit, con il sostegno di Acto Onlus – Alleanza Contro il Tumore Ovarico, e che assume particolare rilevanza se consideriamo che nessun livello di finanziamento alla ricerca avrebbe potuto rendere possibile lo stesso risultato. L’avvento della cosiddetta “Next Generation Sequencing” (la nuova frontiera della ricerca scientifica basata sull’evoluzione dei protocolli di sequenziamento ancora in fase prototipale) richiede infatti sistemi tecnologici con potenza di calcolo sempre più elevata: ciò al fine di sviluppare algoritmi di ricerca performanti per lo studio del genoma umano e incrementare simultaneamente non solo la velocità di elaborazione di enormi quantità di dati ma anche l’accuratezza e la precisione delle analisi. Il progetto “Cloud4cancerresearch”, che sfrutta le potenzialità della tecnologia “Cloud Computing”, prevede la progettazione e realizzazione di un’architettura dedicata a supportare le attività di ricerca dell’Istituto “Mario Negri”. Tramite collegamenti di rete sicuri, supportati dall’infrastruttura multi servizio di Sia, i ricercatori del Dipartimento di Oncologia possono accedere dalle proprie postazioni di lavoro ai data center di Intesa Sanpaolo e Unicredit per effettuare algoritmi di calcolo (anche diversi e in contemporanea) servendosi di un semplice Internet browser e di una rete privata virtuale (Vpn). Tale architettura consente di sfruttare parte delle risorse informatiche dei due gruppi bancari – complessivamente circa 4.000 Cpu (unità centrale di elaborazione) e 1 Terabyte di memoria Ram - in ambienti protetti. Una notevole capacità di elaborazione, che si aggiunge alle circa 40 Cpu attualmente utilizzate dal team di bio-informatici. La fase iniziale di test del servizio effettuata dall’Istituto “Mario Negri” ha evidenziato una drastica riduzione dei tempi di elaborazione, passati ad esempio per un file di 4 Gbyte da circa 2 ore a 10 minuti, e un netto miglioramento della precisione dei calcoli di circa 100 volte. Tra le caratteristiche distintive dell’architettura figurano anche la flessibilità e la scalabilità che permettono di allocare dinamicamente la capacità elaborativa, in modo da configurare gli ambienti secondo le esigenze di calcolo perseguite. Di conseguenza, i ricercatori del Dipartimento di Oncologia possono gestire tali ambienti in completa autonomia e sicurezza, determinando le condizioni più adeguate per le loro elaborazioni. In questo modo il team di bio-informatici ha a disposizione tutta la potenza che occorre senza avere “in house” i sistemi tecnologici di supporto, ma potendo sfruttare da remoto quelli resi accessibili da Sia presso i data center dei due gruppi bancari. La prima applicazione, già in corso, del nuovo sistema riguarda lo studio delle firme molecolari associate alla sensibilità e alla resistenza alle diverse terapie dei tumori ovarici che costituiranno la base per aumentare l´efficacia dei trattamenti tenendo conto delle caratteristiche biologiche di ciascuna forma neoplastica. “Questo progetto sancisce l’avvio di un nuovo modello collaborativo che, nell’attuale momento di difficoltà, è riuscito a coinvolgere importanti stakeholder italiani per aiutare la ricerca nella corsa per battere il cancro – ha dichiarato Massimo Arrighetti, Amministratore Delegato di Sia – Una collaborazione vincente applicata alla Corporate Social Responsibility che grazie alla tecnologia disponibile può concretamente sostenere l’attività quotidiana dei bio-informatici nell’analisi e elaborazione di miliardi di dati.” Enrico Cucchiani, Ceo di Intesa Sanpaolo ha affermato: “Nel sostegno convinto che Intesa Sanpaolo ha assicurato al progetto Cloud4care si ritrovano gli elementi fondamentali che caratterizzano il nostro modo di interpretare il ruolo di Banca. Ci siamo infatti da tempo impegnati a fianco di una delle realtà più innovative nel campo della ricerca oncologica italiana, settore nel quale il nostro Paese rappresenta una riconosciuta eccellenza mondiale. E i primi risultati ottenuti, grazie anche al ruolo da noi svolto, sono estremamente incoraggianti. Tutto ciò rappresenta la chiara dimostrazione di come le istituzioni, in particolare quelle private – ha proseguito Cucchiani - non possano far mancare il loro apporto nel rendere possibile il progresso della ricerca e della sperimentazione. In consonanza con il proprio ruolo di attore responsabile nella crescita economica, sociale e culturale del Paese, Intesa Sanpaolo continuerà a garantire il proprio contributo a iniziative di avanguardia nell’applicazione delle tecnologie più avanzate e nel campo scientifico”. "Siamo orgogliosi di supportare questo importante progetto – ha commentato Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato Unicredit – che segna un ulteriore passo in avanti nel tentativo costante di superare i confini della ricerca scientifica. Abbiamo reso ad oggi disponibili 34 server, sempre attivi e destinati esclusivamente a supportare quest’iniziativa e confidiamo che il numero possa aumentare in futuro a seguito delle evoluzioni del progetto e di ulteriori necessità. Questa collaborazione – ha aggiunto Ghizzoni – renderà possibile la conduzione di analisi in parallelo e la produzione di più risultati giornalieri, consentendo un’elaborazione del dato sempre più puntuale, tempestiva e nel pieno rispetto delle policy di sicurezza. Con quest’iniziativa intendiamo inoltre confermare, in modo molto concreto, il nostro impegno verso la collettività nella vita di tutti i giorni, nella consapevolezza che il settore privato, insieme al non profit, possa affiancarsi al Pubblico per garantire una sempre miglior qualità ed efficienza dei servizi al cittadino". "In assenza di una politica di Governo a sostegno della ricerca – aggiunge il Prof. Silvio Garattini, Direttore, dell’Istituto di ricerche Farmacologiche “Mario Negri” - il progetto permette di utilizzare significative risorse private per condurre ricerche di interesse pubblico. Al riguardo rivolgo un sincero ringraziamento a Intesa Sanpaolo, Sia, Unicredit e ad Acto onlus per la lungimirante decisione.”  
   
   
12° SIMPOSIO SULLA GENETICA BATTERICA E L´ECOLOGIA (BAGECO 12)  
 
Lubiana, 9 maggio 2013 - Dal 9 al 13 giugno si terrà a Lubiana, in Slovenia, il 12° simposio sulla genetica batterica e l´ecologia (Bageco 12). Gli ultimi anni hanno portato straordinarie scoperte nel campo della genetica batterica e l´ecologia grazie ai rapidi progressi delle tecnologie di sequenziamento e agli approcci "omici", la bioinformatica, la microscopia e varie tecniche di analisi. Questi progressi hanno permesso di raccogliere una grande quantità di dati che mettono in evidenza la straordinaria diversità delle comunità di microbi. Questi rapidi sviluppi saranno discussi durante il simposio, nel quale rinomati scienziati presenteranno i recenti progressi sull´evoluzione dei procarioti e sul trasferimento genetico orizzontale; la socio-microbiologia e i collegamenti all´interno delle comunità microbiche; le interazioni dei microbi con gli ospiti eucarioti; gli elementi motori della diversità della comunità microbica e i risultati ecologici; i microbi benefici e le reazioni dei microbi alle influenze antropogeniche e i progressi biotecnologici che potrebbero mitigarle. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Bageco2013.org/welcome-note/    
   
   
LAZIO, PROCREAZIONE ASSISTITA: ZINGARETTI EMANA NORME A TUTELA DI OPERATORI E CITTADINI  
 
Napoli, 9 maggio 2013 - Avviato il processo per dare trasparenza operativa e chiarezza normativa a tutte le strutture pubbliche e private che nel Lazio operano nel campo della procreazione assistita. Si pone fine cosi ad una lunghissima fase d´incertezza e confusione che durava dal 2004. Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha chiuso questo capitolo firmando il decreto che definisce norme, passaggi e tempistica per il processo di autorizzazioni e accreditamento. Tutte le strutture dovranno inoltrare la domanda in via informatica, attraverso la piattaforma Lait, secondo uno schema già definito, entro il prossimo 31 luglio. Da allora partiranno le verifiche struttura per struttura per l´accertamento del possesso dei requisiti dichiarati in base ad una check list ponderata sulla tipologia specifica delle strutture interessate, che sono modulate su tre diversi livelli di complessità. I controlli sono affidati ad una Commissione mista composta da tecnici del Centro nazionale trapianti e delle Asl che avrà accesso a tutta la documentazione inserita nella piattaforma Lait. Alla fine del percorso, che dovrà concludersi in 11 mesi, cioè entro il 30 giugno 2014, il Coordinatore della Commissione, se tutto in regola, trasmetterà una relazione al Direttore generale dell´azienda che a sua volta provvederà a rilasciare l´attestazione di conformità e a trasmetterla entro 30 giorni alla Direzione regionale della sanità, mentre una copia sarà inserita nella cartella digitalizzata. Nella documentazione da inoltrare per via informatica, oltre alla planimetria dei locali che ospitano il centro, dovrà esserci una relazione di conformità degli impianti, l´elenco completo degli arredi sanitari e delle attrezzature come pure degli impianti e del personale. Per quanto riguarda le apparecchiature dovrà essere presentato un elenco dettagliato con indicazione della casa costruttrice, modello, numero di matricola certificato di conformità alle normative vigenti. Con l´adozione di questo percorso si introducono norme a tutela di operatori e soprattutto dei cittadini, ed il Lazio si allinea ai sistemi più efficienti adottati già da tempo in altre Regioni.  
   
   
BASILICATA, SERVIZIO PONTE: SEMPLIFICATO ACCESSO AI SERVIZI PER I SORDI  
 
Potenza, 9 maggio 2013 - Grazie alla convenzione tra la Regione Basilicata (Dipartimento Salute) e l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (Ens-sezione regionale della Basilicata), ha preso il via la fase operativa del progetto “Un ponte per comunicare”, un’iniziativa voluta dall’Assessorato alla Salute che mira all’abbattimento delle barriere della comunicazione tra le persone non udenti e gli udenti. Grazie all’impegno dei soci e dei volontari dell’Ens, le persone nate sorde o che lo sono diventate potranno comunicare con un operatore attraverso una piattaforma tecnologica e uno sportello dedicati che basano il loro funzionamento su una comunicazione visiva sviluppata tramite gli strumenti della video-chat, e-mail, sms e fax. “Il progetto - ha commentato l’Assessore regionale alla Salute Attilio Martorano - realizza un vero e proprio ‘ponte’ al servizio dei non udenti lucani, per consentire loro di interagire in prima persona con tutti i contesti utili al loro benessere socio sanitario. Ecco perché saluto con particolare soddisfazione l’avvio di ‘Un ponte per comunicare’, poiché diventa fondamentale l’offerta di servizi specifici volti a migliorarne l’inserimento sociale e a contrastare l’esclusione di coloro che hanno un deficit totale o parziale dell’udito. Mi pare giusto sottolineare che questo servizio, unico in tutto il Mezzogiorno d´Italia, potrà essere utilizzato anche da parte di utenti non residenti in Basilicata, in una logica di piena solidarietà e condivisione tra tutte le persone sorde”. Il progetto, particolarmente innovativo grazie all’utilizzo delle piattaforme multimediali e degli strumenti di comunicazione innovativi, si basa principalmente sull’uso della Lingua dei segni Lis. Il progetto prevede una postazione fissa, a disposizione dell’utenza sia di Potenza sia di Matera, con sede a Potenza in via della Chimica n. 77. In particolare lo sportello del servizio ponte funzionerà dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle ore 14.30 alle 18.30; ed il sabato e domenica dalle ore 9 alle ore 12 e dalle 15 alle 17. Inoltre, negli orari di chiusura degli sportelli, sarà possibile contattare, esclusivamente per sms, un numero grazie al quale mettersi poi in contatto con i servizi di pronta emergenza. Tali orari consentiranno al non udente che abbia bisogno di mettersi in contatto con i servizi socio-sanitari e di pronta emergenza 24h/24. All’interno del servizio, operatori specializzati saranno in grado di ricevere da un utente sordo una telefonata con Dts per poi ‘tradurla’ ad un utente udente con telefono a voce e viceversa.  
   
   
SANITA’: VENETO ALL’AVANGUARDIA PER USO FARMACI GENERICI  
 
Venezia, 9 maggio 2013 - “La ricerca di About Pharma sull’utilizzo dei farmaci equivalenti è l’ennesima dimostrazione della virtuosità della sanità veneta. Che il 30% del totale dei farmaci sia composto da equivalenti, pari al 15% dell’intera spesa farmaceutica netta, è il segnale che un’attenta politica farmaceutica può garantire lo stesso livello di efficacia e produrre economie di svariati milioni di euro l’anno. E’ una delle tante buone pratiche della sanità veneta che segnalo a chi sostiene che è necessario individuare una nuova mappa degli sprechi, musica per le nostre orecchie, e a chi invece ritiene che il modello sanitario regionale vada rivisto perché non avrebbe prodotto un’efficienza dei servizi proporzionata alla spesa”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla sanità del Veneto Luca Coletto, commentando una ricerca della rivista “About Pharma” che pone il Veneto all’avanguardia in italia per la percentuale di utilizzo di farmaci generici, assai meno costosi di quelli “griffati”. “In generale – ricorda Coletto – in due anni abbiamo abbattuto la spesa farmaceutica di circa 130 milioni di euro, grazie all’appropriatezza delle prescrizioni in collaborazione con i medici di base, ma grazie anche alla diffusone dell’utilizzo del generico”. “Senza voler raggiungere il picco dell’Inghilterra che tocca l’80% di utilizzo del generico – conclude Coletto – di sicuro però puntiamo ad allinearci alla media europea del 50%, obiettivo che considero raggiungibile continuando nel quotidiano lavoro di ottimizzazione delle scelte nell’erogazione dei farmaci”.  
   
   
VACCINI; CITTADINANZATTIVA CERTIFICA BUONE PERFORMANCE BASILICATA  
 
Potenza, 9 maggio 2013 “Non ci coglie di sorpresa anzi ci fa particolarmente piacere sapere che Cittadinanzattiva abbia certificato le buone performance della Basilicata in tema di spesa diretta alla prevenzione vaccinale, con particolare riferimento alla dotazione del registro delle anagrafi vaccinali e al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano nazionale 2012-2014 per la copertura del vaccino dell’Hpv, cosiddetto papilloma virus”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano commentando la presentazione del Rapporto 2012 dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità di Cittadinanzattiva, presentato ieri a Roma al Palazzo del seminario (Camera dei Deputati). Sul versante dei vaccini, è scritto nel Rapporto, il Piano nazionale 2012-2014 prevedeva la completa informatizzazione delle anagrafi vaccinali. Tra le 6 regioni che hanno un software unico su tutto il territorio regionale, c’è la Basilicata che si distingue, ad esempio, da Lombardia ed Emilia Romagna, dove le Asl hanno in dotazione software differenti da un’azienda all’altra. Altra nota di merito sottolineata dall’Osservatorio riguarda il vaccino dell’Hpv (papilloma virus), fornito gratuitamente dal sistema sanitario regionale. In questo caso le percentuali di copertura territoriale in Basilicata, tra le 8 regioni più virtuose, sono state prese a riferimento nella rimodulazione dei parametri di copertura fissati dal nuovo Piano nazionale. “Sono obiettivi importanti – ha sottolineato Martorano – che ci incoraggiano a promuovere nuove politiche di prevenzione e a consolidare quelle già in essere, con l’obiettivo di tenere alta la vigilanza in materia di prevenzione di quelle malattie che possono e devono essere arginate con buone ed efficaci campagne di vaccinazione”.  
   
   
LE UNIVERSITÀ USA DI PRINCETON E DUKE INSIEME ALL’IRST: IL PONTE USA-ITALIA ALIMENTA LA RICERCA CONTRO I TUMORI  
 
Meldola, 9 maggio 2013 - Due articoli pubblicati a breve distanza sulla prestigiosa rivista Nature Cell Biology sul ruolo di alcune molecole nei meccanismi di propagazione dei tumori confermano il ruolo “guida” dei tre centri studi Inganni, trucchi, false intenzioni, opportunismo. Più gli studi biomedici approfondiscono la natura dei tumori, più questi sembrano rispecchiare il lato peggiore dell´uomo. Le neoplasie, infatti, sono avversari subdoli, in grado di sfruttare ogni punto debole dell´organismo per propagarsi, sviare gli attacchi delle terapie. Per questo, sviluppare farmaci “intelligenti” in grado di spezzare i meccanismi a livello genico che permettono al cancro di colonizzare e moltiplicarsi in altre parti del corpo, è uno dei principali focus della ricerca oncologica. Un obiettivo che ha – come testimoniato da due articoli usciti a pochi mesi di distanza su una delle più importanti riviste di ricerca biomedica, Nature Cell Biology – una solida guida nel pool di ricerca formato dal Centro di Osteoncologia e Tumori Rari dell´Istituto Tumori della Romagna – Irst Irccs diretto dal dr. Toni Ibrahim con la sezione di ricerca traslazionale coordinata dalla dr.Ssa Laura Mercatali sotto la supervisione scientifica del prof. Dino Amadori e dal gruppo di studiosi guidati dal prof. Yibin Kang, direttore del Dipartimento di Biologia Molecolare della Princeton University e prof. Xiao-fan Wang direttore del Dipartimento di Farmacologia e Biologia tumorale della Duke University. In particolare, la ricerca di base svolta dai ricercatori americani si intreccia e cerca riscontro nella ricerca traslazionale perseguita dal gruppo Irst, votata allo studio dei modelli su materiale biologico umano. Il primo articolo si occupa di un tema oggi centrale nella ricerca oncologica, la “transizione epitelio-mesenchimale” ovvero il processo che rende le cellule tumorali in grado di staccarsi dalla sede in cui si trovano e migrare in altre zone del corpo dove ricominciare a crescere dando origine alle metastasi. E’ stato osservato che in questo processo una particolare proteina, la Elf5, ha un ruolo protettivo nei confronti dei tumori: la presenza in quantità inferiori alla norma sembra, infatti, favorire la trasformazione delle cellule tumorali “stanziali” in cellule che possano muoversi e colonizzare altri organi. Questa scoperta potrebbe spiegare perché pazienti che possiedono basse quantità di Elf5 tenderebbero a ricadere nella malattia sviluppando metastasi a distanza. Nel secondo studio – in cui sono stati coinvolti colleghi della Duke University nella Carolina del Nord, Usa – i ricercatori Irst hanno approfondito il ruolo del microambiente della sede tumorale e di altri distretti del corpo nello sviluppo delle metastasi. In particolare, si è evidenziato come le cellule tumorali siano in grado di “spingere” subdolamente alcune cellule normali presenti in sedi lontane a partecipare attivamente alla progressione della malattia attraverso dei segnali in grado di indurle a trasferirsi dalla loro sede naturale nel tumore primitivo dove “educano” le cellule tumorali a sviluppare metastasi (ad esempio dal seno al polmone). Si è osservato che questo fenomeno si verifica più facilmente in pazienti che presentano basse quantità di alcune piccole molecole di materiale genetico definite microRna (miR-126 e miR-126 modificato) che sembrano avere un ruolo importante nella regolazione del processo che porta alla formazione di metastasi. La conoscenza approfondita dei processi che stanno alla base dello sviluppo della malattia tumorale e soprattutto delle metastasi lontano dalla sede in cui è insorto il tumore – prime cause di possibili fallimenti dei trattamenti oncologici – sarà sempre più importante per costruire in futuro una terapia personalizzata sulle caratteristiche del singolo paziente.