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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Maggio 2013
STAGIONE DI PESCA DEL TONNO ROSSO 2013: L’IMPEGNO DELL’UE NELLA PIENA ATTUAZIONE DEL PIANO PLURIENNALE RAFFORZATO DI RICOSTITUZIONE  
 
La Commissione europea ha ribadito il suo impegno nella gestione sostenibile dello stock di tonno rosso durante la stagione principale di pesca2013 nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale. Il periodo che va dal 26 maggio al 24 giugno corrisponde alla stagione in cui i pescherecci a circuizione e le grandi imbarcazioni sono autorizzati a pescare il tonno rosso. Contando anche le trappole, le quote destinate ai pescherecci a circuizione corrispondono all’83% della quota complessiva Ue che, per il 2013, è pari a 7 548,1 tonnellate. Sono sette gli Stati membri dell’Ue i cui pescherecci partecipano alla pesca: Spagna, Francia, Italia, Grecia, Portogallo, Malta e Cipro. La pesca del tonno rosso è regolata dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico (Iccat) di cui l’Ue è parte contraente insieme ai suoi Stati membri. In occasione della riunione annuale nel novembre 2012, l’Iccat ha adottato un piano pluriennale rafforzato di ricostituzione dello stock di tonno rosso che promuove la gestione sostenibile dello stesso e introduce una serie di nuove misure di controllo. Sulla base dell’esperienza degli anni precedenti, e date le particolarità della campagna di quest´anno, è stato istituito un programma rigoroso d’ispezione e di controllo che coinvolge un numero importante di ispettori, navi e aeromobili di sorveglianza coordinati dall’Agenzia europea di controllo della pesca (Efca) e dagli Stati membri interessati. La Commissione europea monitora inoltre le catture e analizza regolarmente i dati forniti dal sistema di controllo dei pescherecci (un sistema di controllo satellitare), al fine di garantire che tutte le regole, soprattutto le quote delle singole navi, siano pienamente rispettate. In stretta collaborazione con l’Efca, gli Stati membri e le altre parti contraenti dell’Iccat, sono in corso di adozione tutte le misure necessarie a garantire il pieno rispetto delle nuove disposizioni e, in definitiva, il successo del piano di ricostituzione e la sostenibilità a lungo termine dello stock.  
   
   
UE: LA SALUTE DELLE API: IL 1° DICEMBRE ENTRERANNO IN VIGORE RESTRIZIONI A LIVELLO DELL’UE SULL´USO DEI PESTICIDI  
 
La Commissione europea il 24 maggio ha approvato la restrizione dell’uso di tre pesticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi. Tali pesticidi (clotianidin, imidacloprid e tiametoxam) sono stati identificati come dannosi per la popolazione delle api in Europa. La restrizione entrerà in vigore a partire dal 1° dicembre 2013 e sarà riesaminata al più tardi entro due anni. Essa si incentra sui pesticidi utilizzati nel trattamento delle piante e dei cereali che attirano le api e gli impollinatori. Tonio Borg, Commissario europeo per la salute e politica dei consumatori, ha dichiarato: “Il mese scorso, a seguito dell´alto numero di rischi individuati dal parere scientifico dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare, mi sono impegnato a fare tutto il possibile per proteggere la nostra popolazione di api. Il provvedimento adottato oggi mantiene tale impegno e segna un altro passo importante verso un futuro più sicuro per le nostre api, che svolgono due ruoli fondamentali: non solo la produzione di miele, ma soprattutto l´impollinazione. Circa l´80% di tutta l´impollinazione è dovuto all´attività delle api, che è naturale e gratuita”. Il provvedimento odierno fa parte della strategia generale della Commissione1 per combattere il declino delle popolazioni di api dell’Europa. Dopo la pubblicazione nel 2010 della strategia della Commissione relativa alla salute delle api varie azioni sono state adottate o sono in corso di realizzazione, Tra questi figurano: la designazione di un laboratorio di riferimento dell’Ue per la salute delle api; l´aumento del cofinanziamento dell’Ue per programmi apicoli nazionali, il cofinanziamento agli studi di sorveglianza in 17 Stati membri volontari (nel 2012 sono stati assegnati 3,3 milioni di euro) e la realizzazione di programmi di ricerca dell’Ue come Beedoc e Step, che analizzano gli aspetti multifattoriali ai quali può essere attribuito il declino delle api in Europa. Prossime tappe - Gli Stati membri devono revocare o modificare le autorizzazioni esistenti entro il 30 settembre 2013 in modo da rispettare le restrizioni dell’Ue e possono consentire l’uso delle scorte esistenti al più tardi fino al 30 novembre. Le autorità nazionali hanno la responsabilità di garantire che le restrizioni vengano applicate correttamente. Non appena saranno disponibili ulteriori informazioni, e al massimo entro due anni, la Commissione riesaminerà tale restrizione per tener conto degli sviluppi scientifici e tecnici. Contesto - In seguito alla mancanza di un accordo (maggioranza qualificata) tra gli Stati membri durante il comitato di appello del 29 aprile 2013, la Commissione ha annunciato l’intenzione di procedere con la restrizione come previsto. La restrizione si applica all’uso di tre neonicotinoidi (clotianidin, imidacloprid e tiametoxam) per il trattamento di sementi, applicazione al suolo (granuli) e trattamenti fogliari su piante e cereali (ad eccezione dei cereali vernini) che attraggono le api. I restanti usi autorizzati sono a disposizione dei soli professionisti. Le eccezioni saranno limitate alla possibilità di trattare coltivazioni che attraggono le api in serre e in campi all’aperto solo dopo la fine della fioritura. Gli antiparassitari sono stati individuati come uno dei vari fattori che potrebbero essere responsabili del calo del numero di api. Fra gli altri fattori vi sono parassiti, altri agenti patogeni, mancanza o eventuale uso improprio di medicinali veterinari, gestione dell´apicoltura e fattori ambientali quali mancanza di habitat e cibo e cambiamenti climatici. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/food/animal/liveanimals/bees/neonicotinoids_en.htm  Sito web dell´Efsa: http://www.Efsa.europa.eu/it/topics/topic/beehealth.htm?wtrl=01  Seguiteci su Twitter: @Eu_consumer  
   
   
LOMBARDIA. 1,1 MLN PER FORMAZIONE DEGLI OPERATORI AGRICOLI  
 
Milano - Un milione e centomila euro per formare gli operatori del settore agricolo-forestale. E´ quello che mette a disposizione la Direzione generale Agricoltura di Regione Lombardia per l´anno 2013, con la Misura 111 del Piano di sviluppo rurale (Psr). Scopo dell´intervento è promuovere le attività di formazione, informazione e diffusione delle conoscenze, come supporti indispensabili agli operatori del settore agricolo-forestale, per definire e attuare opportune scelte gestionali. Migliorare Gestione Aziendale, Difendere Territorio - ´Abbiamo deciso di erogare un sostanzioso contributo su formazione e informazione - ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura -. Questi fondi vanno, da una parte, a incentivare l´aggiornamento degli operatori agricoli, affinché possano restare al passo coi tempi nella gestione aziendale e nella commercializzazione dei prodotti; dall´altra, a insegnare loro tecniche innovative, finalizzate a garantire agli imprenditori la necessaria redditività. In entrambi i casi, compatibilmente con la tutela ambientale e il benessere degli animali´. ´E´ inoltre mia intenzione - ha aggiunto l´assessore - sostenere e rilanciare anche l´ambito forestale, determinante nella difesa di un territorio che, in molte zone della nostra regione, vede come presidio insostituibile quello rappresentato dall´agricoltura di montagna´. 250.000 Euro Per Aggiornamento Professionale - Due gli interventi previsti nel decreto approvato, dotati di un finanziamento, rispettivamente, di 250.000 euro per la sottomisura A e 850.000 per la sottomisura B, per un totale di 1 milione e 100.000 euro. Con la sottomisura A (formazione) si punta all´aggiornamento professionale degli agricoltori e delle altre persone coinvolte nelle attività agricole e forestali, per favorire: l´acquisizione di conoscenze tecniche e l´introduzione di processi innovativi per l´applicazione di sistemi produttivi compatibili con la conservazione e il miglioramento del paesaggio, la gestione degli habitat e delle specie animali; sistemi produttivi e tecniche di gestione aziendale compatibili, con l´attuazione dei progetti di rete ecologica a varia scala; una corretta tutela dell´ambiente e del benessere animale; nuove forme di commercializzazione e valorizzazione delle produzioni agricole; moderne tecniche di gestione contabile, conduzione e ricettività aziendale; la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Secondo Obiettivo, Diffusione Conoscenze Tecniche - La sottomisura B (informazione e diffusione della conoscenza) è finalizzata a: diffondere le conoscenze tecniche e i processi innovativi per favorire il miglioramento qualitativo dei prodotti agricoli, il collegamento e l´interazione fra le diverse fasi delle filiere produttive, la conoscenza di nuovi metodi di allevamento; supportare i processi di internazionalizzazione dell´impresa agricola; agevolare i processi di riorganizzazione aziendale orientati allo sviluppo della multifunzionalità, alla diversificazione produttiva e alle produzioni ´no food´; favorire l´introduzione e la diffusione della ´precision farming´ e di pratiche agronomiche a minor impatto ambientale, che non solo possano rappresentare un ampliamento degli sbocchi di mercato per le produzioni, ma che permettano anche la tutela, la conservazione e il miglioramento dell´ambiente e del paesaggio; favorire l´introduzione e la diffusione di metodi di allevamento che, migliorando l´igiene e il benessere degli animali, consentano un ritorno economico per l´imprenditore e una maggiore garanzia per il consumatore.  
   
   
INCONTRO AL MINISTERO SULLE PROBLEMATICHE DELLA PESCA IN CALABRIA E DELLE RELATIVE MARINERIE  
 
 Si è svolto il 24 maggio alla Direzione Generale Pesca del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali l´incontro sulle problematiche della pesca in Calabria e delle relative marinerie. Della delegazione calabrese, guidata dall’ assessore al ramo Michele Trematerra, hanno fatto parte l’assessore alle attività produttive Demetrio Arena, i senatori D´ascola e Caridi, coadiuvati dal dirigente generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti e dal dirigente regionale del settore pesca Ernesto Forte. All´incontro hanno preso parte anche i sindaci di Scilla e Bagnara. La delegazione del Ministero era guidata dal direttore generale della direzione pesca, Emilio Gatto, che ha coordinato i lavori. Numerosi sono stati gli aspetti affrontati nel corso dell´incontro. Si è discusso della crisi che sta vivendo il comparto della pesca in Calabria. Sul punto, ampia condivisione e disponibilità è stata registrata in ordine all´avvio di un percorso che possa portare ad una sorta di riconoscimento di stato di crisi del settore con la possibilità di attivare interventi in favore dei lavoratori del comparto. A tal proposito, sin dalla prossima riunione della Commissione Politiche Agricole della Conferenza Stato Regioni, in programma a Roma il prossimo 29 maggio l´assessore Trematerra avanzerà formale istanza. E’ stata inoltre posta particolare attenzione sulle conseguenze che l´applicazione delle stringenti normative comunitarie e nazionali hanno determinato alla pesca calabrese, con crolli della produttività. Si è inoltre discusso sull´uso delle ferrettare e delle cosiddette pesche speciali che, in maniera territorialmente diversificata, stanno preoccupando le marinerie di quasi tutta la regione. Il ricorso a deroghe è stato escluso, anche perché una loro concessione rischierebbe di pregiudicare irrimediabilmente tutte le altre misure che si potrebbero mettere in campo. Sono state valutate pertanto numerose ipotesi di intervento temporaneo ed anche strutturale, attingendo a risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali. Come l´attivazione di misure socioeconomiche, non soltanto legate alla restituzione degli attrezzi di pesca, in grado di favorire l´accesso al credito ed al ripianamento delle passività onerose, di contributi in grado di consentire la conversione in attività di pesca compatibili. Inoltre, attraverso l´accelerazione dell´approvazione dei piani di gestione, sarà possibile consentire remuneratività alle pesche speciali, anche attraverso l´autorizzazione di attività sperimentali che consentano la commercializzazione del pescato. È stata infine manifestata con determinazione la necessità di avviare idonee procedure di assegnazione di quote tonno alla Calabria, che da anni ormai ne è priva, possibilmente sin dal 2014. La rappresentanza regionale, constatata la grande disponibilità del Ministro De Girolamo, grazie alla quale, su diretto interessamento del Presidente Scopelliti, è stato possibile avviare un tavolo di lavoro così qualificato ed operativo, si ritiene “soddisfatta e fiduciosa per provvedimenti tempestivi e mirati in grado di ridare la giusta serenità lavorativa a questo importante comparto produttivo regionale”.  
   
   
AGRICOLTURA: SU COLTIVAZIONI OGM NULLA CAMBIA IN FVG  
 
Trieste - "Se il Governo del Friuli Venezia Giulia ha ritenuto opportuno revocare negli scorsi giorni una delibera della Giunta dello scorso dicembre, che approvava il regolamento contenente i criteri per la predisposizione dei programmi di vigilanza e di controllo sui contenuti della legge regionale n.5 del 2011, restano validi i contenuti di quella norma che - segnala l´assessore regionale alle Risorse rurali ed agroalimentari Sergio Bolzonello - prevede il divieto della coltivazione degli Ogm sul territorio regionale". L´attuale Giunta, "che dunque vuole confermare questo divieto alla coltivazione degli Organismi geneticamente modificati in tutto il Friuli Venezia Giulia", ribadisce l´assessore Bolzonello, si è vista di fatto costretta a revocare il regolamento in questione (già pronto dallo scorso dicembre), solo in quanto l´Unione europea ha inoltrato al Governo Italiano a fine 2012 la richiesta di una serie di informazioni sulla legislazione nazionale e regionali in materia di Ogm, evidenziando come un divieto che non si basi su precise linee di coesistenza fra coltivazioni convenzionali e coltivazioni Ogm contrastasse con le norma Ue. "Resta quindi inteso - sottolinea Bolzonello - che il divieto alla coltivazione degli Ogm continua a valere sulla base della normativa nazionale, la quale subordina la semina di Ogm a specifica autorizzazione che può venir rilasciata solo se viene verificata caso per caso questa possibilità di coesistenza". L´assessore Bolzonello rileva inoltre che la Giunta regionale ha già inserito fra le sue priorità l´emanazione in tempi brevi delle linee di coesistenza da far valere a livello regionale, garantendo la salvaguardia delle produzioni convenzionali regionali. Nel frattempo si continuerà a svolgere i controlli sulla base della norma nazionale, che fra l´altro prevede sanzioni penali per chi utilizza sementi Ogm in assenza di autorizzazione. "Nulla cambia pertanto con la revoca delle delibera adottata a dicembre 2012 - precisa l´assessore - se non che si è voluto mettere in sicurezza la normativa regionale rispetto ad una possibile apertura di una pericolosa procedura di infrazione da parte dell´Unione europea".  
   
   
SERVIZI DI ASSISTENZA E INFORMAZIONE AI CONTRIBUENTI INTESA TRA L’AGENZIA DELLE ENTRATE E CONFAGRICOLTURA LOMBARDIA  
 
La Direzione Regionale della Lombardia dell’Agenzia delle Entrate e Confagricoltura Lombardia hanno siglato lo scorso 24 aprile un protocollo d’intesa finalizzato ad agevolare l’adempimento degli obblighi fiscali e a facilitare l’accesso ai servizi di assistenza e informazione offerti dall’Amministrazione finanziaria. La Federazione Regionale di Confagricoltura rappresenta le Unioni Provinciali Agricoltori della Lombardia (Bergamo, Brescia, Como e Lecco, Cremona, Mantova, Milano e Lodi, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese), nonché i loro soci e le categorie professionali, sindacali ed economiche, inquadrate al loro interno. Il protocollo segue l’accordo quadro siglato a livello nazionale del 6 dicembre 2012. L’obiettivo dell’intesa firmata dal direttore regionale, Eduardo Ursilli, per l’Agenzia delle Entrate e da Antonio Boselli, per l’associazione di Confagricoltura lombarda, è quello di garantire una semplificazione dei rapporti tra le parti, implementando l’utilizzo dei canali informatici. In particolare viene previsto l’attivazione di caselle di posta elettronica certificata dedicate alle strutture locali di Confagricoltura, che assistono e affiancano circa 19mila imprese agricole presenti sul territorio regionale negli adempimenti quotidiani della gestione d’impresa. Il canale telematico attuato con l’Agenzia delle Entrate della Lombardia, oltre a favorire l’abbattimento dei tempi di attesa allo sportello degli uffici territoriali dell’Agenzia, consente di richiedere servizi ed effettuare adempimenti in tempo reale quali: l’assistenza su comunicazioni di irregolarità, sugli avvisi telematici e sulle cartelle (Civis); il duplicato tessera sanitaria e codice fiscale; il rilascio variazione e cessazione partita Iva; la registrazione contratti di locazione (Siria web, Iris web, Locazioni web); l’accesso al cassetto fiscale dei propri associati e clienti anche per il reperimento delle informazioni utili agli ulteriori adempimenti fiscali (es. Versamenti eseguiti, dichiarazioni presentate, stato dei rimborsi). L’intesa dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia con Confagricoltura Lombardia è un ulteriore passo avanti nella semplificazione dei rapporti con l’Amministrazione finanziaria ed è il frutto di un percorso di dialogo finalizzato all’individuazione di strumenti operativi che garantiscano servizi sempre più ispirati a criteri di efficienza ed efficacia.  
   
   
PROGRAMMA APISTICO: DICHIARAZIONE ASSESSORE AGRICOLTURA BASILICATA  
 
“Con la pubblicazione sul Bur n. 16 del 16 maggio scorso delle graduatorie provvisorie dei beneficiari dei contributi previsti dal Programma Apistico 2012-2013 si punta a rafforzare il comparto che nella nostra regione registra una situazione interessante di espansione: circa 35 mila alveari, 10.500 quintali di miele prodotto, 500 aziende iscritte all’Albo regionale, con una Produzione lorda vendibile pari a circa 4 milioni di euro”. Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura Nicola Benedetto. “Le domande pervenute – prosegue - sono 62; a seguito dell´istruttoria effettuata dagli uffici competenti, ne sono risultate ammissibili 47, non tutte finanziabili per insufficienza di fondi e 15 non ammissibili per mancanza di requisiti previsti dal bando. Esprimo pertanto l’auspicio di procedere allo scorrimento della graduatoria in caso di attribuzione da parte del Mipaf di ulteriori somme aggiuntive o in caso di rinuncia dei beneficiari. Per l’anno 2012-2013 è stata stanziata la somma di 80.114 euro. I beneficiari riceveranno le somme dall’Agea. Il provvedimento rientra in un programma triennale che stabilisce azioni finanziabili previste anche sulla base di risorse stanziate dal Ministero delle Politiche agricole. Il programma, nello specifico, prevede: Azioni di lotta alla varroa e alle malattie connesse, acquisto arnie antivarroa 40.500 euro e acquisto di presidi sanitari 3.750 euro; Azioni per i laboratori di analisi: spese per le analisi sul miele euro 7.500; Gestione per il ripopolamento del patrimonio apicolo - acquisto di sciami con api regine euro 28.364. Il provvedimento è stato varato per potenziare, come richiesto dagli operatori del settore, le azioni rivolte al ripopolamento del patrimonio apicolo danneggiato dalle recenti avversità atmosferiche. La Basilicata è la decima regione produttrice di miele in Italia e oltre la metà degli apicoltori sono giovani imprenditori sotto i 40 anni, buona la presenza femminile. La carta dei mieli della Basilicata, realizzata dal Consorzio regionale di tutela e valorizzazione del miele lucano contiene 15 varietà prodotte in 10 aree. Secondo la carta la regione ha 15 mieli di eccellenza tra Acacia, castagno agrumi, prodotti nelle varie aree ( Pollino, Colline materane, Val D’agri-potentino) dovuti anche alla ottima biodiversità presente sul territorio. Quanto al fenomeno della moria delle api, fenomeno a livello mondiale che ha differenti cause che necessitano di approfondimenti tecnico-scientifici, tra le azioni messe in campo di rilievo c’è il progetto sperimentale condotto dall’Alsia che fa uso dell’ape domestica. L’impiego di tale insetto come bio-indicatore permette di ottenere informazioni sull’uso di prodotti fitosanitari impiegati in agricoltura. L’alsia si avvale della collaborazione del Cra-ina ( Istituto nazionale di apicoltura). Il monitoraggio si basa su 9 stazioni in Basilicata. Secondo i dati del biomonitoraggio effettuato dall’Alsia negli scorsi anni la moria in alcuni casi è stata causata dall’uso di esteri fosforici ( dimetoato e metidation) molto usati nella zona Metapontina in un caso invece è stata rilevata la presenza di un neonicotinoide (imidacloprid) che nel Metapontino trova largo impiego nei trattamenti preventivi contro gli afidi su drupacee e sugli agrumi. Ogni stazione copre 7 chilometri quadrati ed è dotata di due alveari, muniti di gabbie per la raccolta di api morte. Il biomonitoraggio serve per fornire informazioni sull’utilizzo di agro farmaci e su altri parametri ambientali come la presenza di metalli pesanti, radionuclidi o inquinanti derivanti dagli idrocarburi. Comunque il monitoraggio pur avendo evidenziato casi di uso non consentito o irrazionale di alcune sostanze attive nel Metapontino la moria di api è molto lontana da altri contesti di contaminazione ambientale verificatisi in altre regioni italiane”.  
   
   
DOCUMENTATO IL RITORNO DELL´ORSO IN VALCELLINA  
 
Trieste - Dopo le tracce rilevate lo scorso 22 maggio nei dintorni di Barcis da una ragazza del luogo, è stato confermato il ritorno dell´orso nell´immediata periferia del comune di Claut. In collaborazione con il personale di vigilanza ittico-venatoria provinciale, i forestali della Stazione di Barcis hanno verificato e rilevato la presenza del plantigrado, che nel corso della notte a Pinedo del Claut ha visitato le arnie (che non sono risultate protette) di un apicoltore locale, demolendone una per trarne il miele. Le tracce lasciate sul luogo sono inequivocabili e non mancano tutt´attorno ulteriori segni della presenza di quello che, con ogni probabilità, è un unico esemplare di sesso maschile. I forestali invitano peraltro la popolazione a non allarmarsi: l´orso è un animale timido e non aggressivo, fugge in presenza di esseri umani e non rappresenta quindi un pericolo.  
   
   
LOMBARDIA.MALTEMPO, ASSESSORE AGRICOLTURA: BASTA POLEMICHE INOLTRATA AL GOVERNO LA RICHIESTA DELLO STATO DI CALAMITÀ  
 
Milano - "Regione Lombardia ha già inoltrato la richiesta al Ministero per il riconoscimento dello stato di calamità per l´agricoltura, mentre attendiamo i dati sui danni alle colture su base provinciale. Contestualmente ho chiesto l´applicazione di interventi e misure urgenti a sostegno del comparto. Tutto questo già da venerdì scorso, in attesa di approvare l´apposita delibera in Giunta. Chi si ostina a non riconoscere questi passaggi continuando a parlare a vanvera fa solo polemiche inutili e sterili". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura, a seguito delle dichiarazioni di rappresentanti dell´opposizione in Consiglio regionale, in merito alla richiesta dello stato di crisi per l´agricoltura lombarda.  
   
   
FVG, RACCOLTA DI RADICCHIO DI MONTAGNA, AL MASSIMO UN KG A PERSONA  
 
Trieste - - Il Cfr-corpo Forestale Regionale ha intensificato in questo periodo il controllo sulla raccolta del radicchio di montagna (Cicerbita alpina). I forestali comunicano che sono già state elevante sanzioni amministrative a quanti hanno effettuato la raccolta oltre al limite consentito di 1 chilogrammo giornaliero a persona, con il relativo sequestro e distruzione del materiale raccolto in eccedenza. La raccolta indiscriminata del radicchio di montagna non è infatti consentita in Friuli Venezia Giulia, dove è regolamentata dalla legge regionale 9/2007. Negli ultimi anni si è registrato un aumento di interesse per il radicchio di montagna ed anche quest´anno è stata riscontrata un´elevata frequentazione dei luoghi di raccolta. La Cicerbita alpina è una specie perenne della famiglia delle composite molto diffusa nelle Alpi, dove si trova generalmente a quote comprese tra i 1.000 ed i 2 .000 metri e solo eccezionalmente può giungere più in alto, fino a 2.200 metri. La specie, che per le sue caratteristiche è considerata un indicatore di ambienti integri, predilige le zone umide, ombreggiate e caratterizzate da suoli ricchi di elementi nutritivi; vive nelle boscaglie rade o nelle radure, dove si accompagna spesso con l´ontano verde.  
   
   
APICOLTURA, APPROVATO BANDO PER AMMODERNAMENTO SALE SMIELATURA IL PROVVEDIMENTO FAVORISCE INTERVENTI PER MIGLIORARE LE STRUTTURE E IL PROCESSO PRODUTTIVO.  
 
 Potenza: Apicoltori singoli o associati potranno ammodernare le sale smielatura e i locali per la lavorazione dei prodotti apistici con un investimento massimo di 20 mila euro. E’ quanto prevede un bando per il sostegno dell’apicoltura approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Nicola Benedetto. Le risorse finanziarie complessive stanziate dal bando ammontano a circa 105 mila euro. Per presentare le domande è necessario possedere almeno di cinquanta alveari dichiarati ai servizi veterinari, essere titolari del laboratorio di smielatura, essere iscritti all´albo regionale degli apicoltori al 31 dicembre 2012 e al registro delle imprese agricolo della Camera di Commercio, essere registrati alla banca dati dell’anagrafe zootecnica di Teramo e nel fascicolo aziendale. Oltre all’ammodernamento delle sale di smielatura e dei locali per la lavorazione e il confezionamento dei prodotti apistici possono essere finanziati i costi di progetto e l’acquisto: di attrezzature e impianti, dei sistemi informatici. Saranno ammesse solo le spese sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda di aiuto. Per gli investimenti sono previsti due massimali di aiuto: 50 per cento nelle zone svantaggiate, elevato al 55 per i giovani apicoltori e 40 per cento nelle altre zone (elevato a 45 per cento per i giovani). Le zone svantaggiate sono quelle delimitate ai sensi della direttiva comunitaria 75/268 con riferimento all’ubicazione del centro aziendale dell’impresa o in sua assenza alla residenza dell’apicoltore. Le domande di aiuto dovranno essere presentate on line entro novanta giorni dalla data di pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale della Regione. Tra i criteri di priorità per la formazione della graduatoria: la produzione di miele biologico certificato ed etichettato, un’età compresa tra i 18 e i 40 anni e il numero di alveari posseduti. “Con questo bando -commenta l’assessore Benedetto- abbiamo voluto offrire agli apicoltori un’opportunità per ammodernare le strutture logistiche e allo stesso tempo per migliorare la qualità del prodotto finito Con questo provvedimento abbiamo voluto sostenere – continua l’assessore all’Agricoltura - un settore che in Basilicata fa registrare un segnale positivo ed è in continua crescita. Il miglioramento dal punto di vista tecnologico del processo produttivo – osserva Benedetto - garantisce inoltre i consumatori finali nell’acquisto di un alimento sano, tracciato e salutare. Un incentivo in più – conclude l’assessore – è riservato ai giovani per invogliarli a investire in agricoltura e a contribuire alla crescita di un settore vitale per lo sviluppo della Basilicata”.  
   
   
PASTORIZIA: L’UNIONE EUROPEA RICONOSCE L’IGP ALL’AGNELLO DELL’ITALIA CENTRALE  
 
Firenze – Un’altra Igp, indicazione geografica protetta, per la Toscana. E’ l “Agnello del Centro Italia” l’ultimo iscritto nel registro delle denominazioni e delle Indicazioni Geografiche Protette. Questa denominazione tutela e valorizza la produzione tipica e storica dell’agnello da carne ottenuto nelle 6 regioni del centro Italia – Abruzzo, Emilia R. (in parte), Lazio, Marche, Toscana e Umbria – da razze originarie dell’areale. “Condividiamo questa nuova indicazione geografica protetta con altre regioni – dice l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori – ma questo non significa che sia meno importante. L’allevamento di animali da pascolo è infatti un’attività fondamentale per mantenere il presidio umano nelle zone montane e svantaggiate. Il riconoscimento dell’Igp potrà consentire di valorizzare queste attività e renderle più remunerative aiutando a scongiurare l’abbandono.” L’ “Agnello del Centro Italia” offre carni di qualità ottenute da allevamento “ brado o semi-brado “ che si alimentano nella prima fase della vita con esclusivo latte materno e successivamente nei pascoli o dei foraggi costituiti da essenze spontanee di prati e di prati-pascolo o in alternativa, soprattutto nei periodi siccitosi, da leguminose e graminacee coltivate. La filiera della Igp è operativa e riunisce ad oggi ben 130 allevamenti, 16 centri di macellazione ed un centro di sezionamento, di cui in Toscana 34 allevamenti e 2 macelli, il numero di capi complessivamenti allevati già secondo le regole del dosciplinare è di circa 90.000 capi adulti, e 30.000 agnelli certificati e immessi in commercio negli ultimi mesi. L’“agnello del Centro Italia” si presenta al consumatore in tre tipologie identificate dalla fascetta che avvolge la tibia, di colore bianco per la carcassa classificata “agnello leggero“ di peso compreso tra 8 e 13 Kg, di colore giallo per l’ “agnello pesante” di peso superiore a 13 kg, ed infine di colore marrone per il “castrato” una produzione quasi di “nicchia” dell’allevamento e della macelleria tradizionale di peso superiore a 20 kg. Ogni taglio è inoltre contrassegnato dalla sigla Ac (agnello del centro italia), la confezione presenta il logo del prodotto e il marchio comunitario della Igp ed il consumatore può conoscere operatori, ricette e curiosità grazie al codice di tracciabilità presente sul prodotto e verificarlo sul sito web http://www.Agnellodelcentroitalia.it/home.aspx  
   
   
GRUPPO BARILLA: BILANCIO CONSOLIDATO 2012 FATTURATO 2012 +2% GRAZIE A CRESCITA FUORI EUROPA LA RINNOVATA STRATEGIA DI SVILUPPO INTERNAZIONALE PARTE DAL BRASILE  
 
Principali risultati  Fatturato di 3.996 milioni di euro (3.916 milioni nel 2011, +2%)  Ebitda ricorrente pari a 433 milioni di euro (477 milioni nel 2011, -9,2%)  Utile netto consolidato a 60 milioni di euro (76 milioni nel 2011, -21,1%)  Indebitamento netto a 574 milioni di euro a fine 2012 (688 milioni a fine 2011)  Barilla si conferma leader mondiale nel mercato della pasta (1 milione di tonnellate) e dei prodotti da forno in Italia Nonostante il perdurare della crisi economica, il fatturato consolidato 2012 del Gruppo Barilla – che comprende Barilla G. E R. Fratelli e Lieken – è cresciuto del 2%, attestandosi a 3.996 milioni di euro rispetto ai 3.916 milioni registrati nel 2011. Tuttavia, la gestione operativa ha risentito del prolungamento della recessione globale, che è stata particolarmente acuta in Italia, dove Barilla ha realizzato circa il 40% del proprio fatturato nel 2012. Il continuo aumento del costo di alcune materie prime ha pesato sui margini, anche perché Barilla ha preferito, per quanto possibile, non trasferire l’incremento nei riguardi di consumatori con capacità d’acquisto ridimensionate da un reddito disponibile in calo. In Italia, la crisi dei consumi ha portato a una riduzione dei volumi di vendita l’anno scorso pari al 3%. Nel 2012, il margine operativo ricorrente al lordo degli ammortamenti e delle svalutazioni delle immobilizzazioni materiali e immateriali – Ebitda - è stato pari a 433 milioni di euro, in calo del 9,2% rispetto ai 477 milioni di euro del 2011. L’utile netto consolidato è calato del 21,1% a 60 milioni di euro. L’indebitamento netto si è attestato a 574 milioni di euro a fine 2012, in calo rispetto ai 688 milioni di euro registrati a fine 2011. Il debito si è ridotto a circa 1,3 volte l’Ebitda. “Il nostro obiettivo è di raddoppiare il fatturato entro il 2020, portando il primo piatto all’italiana in ogni angolo del mondo e rafforzando la nostra posizione di leadership nei prodotti da forno dove siamo già presenti con i nostri marchi,” ha dichiarato Claudio Colzani, Amministratore Delegato del Gruppo Barilla. Il processo di dismissione in corso del gruppo tedesco di prodotti da forno Lieken consentirà a Barilla di rafforzare ulteriormente la propria solidità finanziaria. L’azienda è ora in grado di focalizzarsi sulla crescita del proprio core business, consolidando le posizioni di forza in Europa e nel mercato americano e cogliendo nuove opportunità nei Paesi emergenti. In Brasile, la nuova offerta di pasta e sughi Barilla prodotti in loco sta arrivando sugli scaffali dei supermercati proprio in questi giorni. Dai 18 milioni di euro fatturati in Brasile nel 2012, l’azienda punta a crescere sino a 100 milioni nel 2016 grazie a un’offerta sviluppata per rispondere ai bisogni del consumatore brasiliano. "Nonostante le difficoltà che continuano a caratterizzare l’economia europea - in particolare l’Italia - siamo fiduciosi che la solidità e la forza competitiva del nostro Gruppo consentiranno all’azienda di continuare a crescere, anche grazie allo sviluppo internazionale,” ha dichiarato il Presidente del Gruppo Guido Barilla. Nel 2013, il fatturato è previsto in crescita di qualche punto percentuale, con la spinta maggiore proveniente dall’incremento dei volumi nelle Americhe e in Asia. Il Gruppo Barilla Nata a Parma nel 1877 da una bottega che produceva pane e pasta, Barilla è oggi tra i primi Gruppi alimentari italiani, leader mondiale nel mercato della pasta, dei sughi pronti in Europa continentale, dei prodotti da forno in Italia e dei pani croccanti nei Paesi scandinavi. Attualmente il Gruppo Barilla possiede 42 siti produttivi (14 in Italia e 28 all’estero) ed esporta in più di 100 Paesi. Dagli stabilimenti escono ogni anno circa 2.500.000 tonnellate di prodotti alimentari, che vengono consumati sulle tavole di tutto il mondo, con i marchi: Barilla, Mulino Bianco, Voiello, Pavesi, Academia Barilla, Wasa, Harrys (Francia e Russia), Golden Toast (Germania), Misko (Grecia), Filiz (Turchia), Yemina e Vesta (Messico). Ai marchi di prodotto si affianca il marchio First per i servizi di vendita al dettaglio. La coerenza con principi e valori antichi ma sempre attuali, la gestione delle risorse umane come patrimonio fondamentale e i sistemi di produzione all’avanguardia fanno di Barilla una delle aziende alimentari più stimate nel mondo come espressione del “saper fare” italiano. Per maggiori informazioni: www.Barillagroup.it  
   
   
VENERDÌ 31 MAGGIO LA COSTITUZIONE UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE IL “PANIERE” DEI PRODOTTI TIPICI DIVENTA UN’ASSOCIAZIONE, PER METTERE IN RETE LE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE DEL TERRITORIO  
 
Venerdì 31 maggio alle 10,30 nella Sala Stemmi della sede di corso Inghilterra 7 della Provincia di Torino le 32 associazioni che riuniscono i produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino si riuniranno per costituire un’associazione di secondo livello. L´associazione avrà un Comitato direttivo, composto dagli agricoltori e dagli artigiani del settore agroalimentare che rappresentano le categorie merceologiche presenti nel Paniere: ortaggi, frutta, liquori e vini, miele-dolci-menta, prodotti da forno, pesci e salumi, formaggi. Secondo l’Assessore provinciale all’Agricoltura e al Turismo, Marco Balagna, “la nuova Associazione del Paniere sarà il braccio operativo di cui i produttori sentivano il bisogno. Consentirà di organizzare la presenza delle aziende associate sui mercati e di promuovere in maniera coordinata le iniziative di valorizzazione delle specialità inserite nel Paniere, in un momento in cui le risorse per la comunicazione e la promozione, sia pubbliche che private, sono sempre più esigue e quindi preziose”. Il Paniere: Un Po’ Di Storia E Di Numeri Il progetto del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino è stato varato nel 2001, per mettere insieme energie, saperi e potenzialità economiche. E’ un obiettivo che la Provincia continua a perseguire anche in questo mandato amministrativo, per valorizzare le risorse turistiche ed enogastronomiche del nostro territorio e per dare il giusto rilievo alle sue eccellenze. “Fare sistema: è stato ed è tuttora questo l’imperativo alla base del progetto, che, dopo aver censito le eccellenze, ora cammina con le proprie gambe, avendo aperto la strada ad una filiera produttiva economicamente sostenibile. – sottolinea l’Assessore Balagna - Il “Paniere” è diventato in dodici anni una delle grandi risorse turistiche della nostra provincia: una risorsa di cui non abbiamo ancora esplorato appieno le possibilità”. Il legame tra produttori, prodotti e territori si è rafforzato, dimostrando che le tipicità agricole ed enogastronomiche non nascevano dal nulla, ma avevano una storia, un retroterra sociale e culturale vivo e vero. “Abbiamo avvicinato ed interessato ai nostri prodotti decine di migliaia di consumatori, - ricorda l’Assessore provinciale all’Agricoltura e al Turismo - grazie ai banchi allestiti nelle fiere e nelle sagre, al mercato coperto di Porta Palazzo, a Eataly, al progetto Agrico/ultura nell’ex Foro Boario di Moncalieri e ai farmer’ markets sparsi un po’ in tutta la provincia. A tutti abbiamo spiegato che i nostri non sono prodotti costruiti a tavolino dai maghi del marketing: sono quello che la tradizione ci ha tramandato e che gli agricoltori e gli artigiani dell’agroalimentare del Xxi secolo sanno continuamente valorizzare e reinventare”. La grande scommessa e la grande occasione promozionale per il Paniere la Provincia se l’era giocata con le Olimpiadi: essere fornitori ufficiali del Comitato Organizzatore, avere punti-immagine nei siti di gara e produttori presenti nelle immediate vicinanze ha avuto un grande significato. La presenza del Paniere nei siti di gara ha dimostrato agli sportivi e ai turisti che erano venuti a vedere le gare olimpiche che erano entrati in un territorio ricco di tradizioni, anche e soprattutto enogastronomiche; un territorio orgoglioso di raccontare a tutti quelle tradizioni, facendo, ad esempio, assaggiare i sapori che derivano dai saperi secolari dei contadini e degli artigiani dell’agroalimentare. “Oggi sembra banale, - ricorda Balagna - ma dodici anni fa anni fa sembrava quasi impossibile riuscire a mettere in rete saperi, sapori ed esperienze di tutela e valorizzazione in stretta collaborazione tra Enti pubblici, associazioni di produttori ed imprenditori privati. Per ognuna delle 32 specialità agricole ed enogastronomiche certificate e controllate che fanno parte attualmente del Paniere esiste già oggi un Consorzio o un’associazione di produttori, che si sono impegnati a seguire un rigoroso disciplinare produttivo: chi non rispetta le regole e mette in qualche modo a rischio la tipicità dei prodotti viene escluso dal Consorzio. “I prodottori sanno bene che solo la qualità consente loro di valorizzare le materie prime ed il delicato lavoro di conservazione e trasformazione. Sottolinea l’Assessore Balagna - Oltre che come marchio-ombrello di qualità, il Paniere si è affermato come metodo di ricerca, scoperta e modello di promozione commerciale dei tesori enogastronomici di qualità. Possiamo contare (ma sono dati in continua evoluzione) su oltre 1000 produttori, una ventina di punti vendita e oltre 70 ristoranti fedelissimi al Paniere, perché la vetrofania con il marchio che espongono è la garanzia per i consumatori di poter acquistare e degustare i sapori e le specialità locali”. Il futuro del “Paniere” sarà all’insegna di una sempre maggiore educazione e consapevolezza dei consumatori sulla necessità di mettere in tavola la qualità che il territorio sa esprimere. “Abbiamo al vaglio altre richieste di inserimento di prodotti nel Paniere, provenienti da tutta la provincia. – spiega l’Assessore Balagna - Significa che il volano promozionale e commerciale del marchio ha funzionato e che non si è smarrito, ma semmai approfondito, il legame territorio-prodotto. Ma il Paniere non è un traguardo acquisito una volta per tutte. Semmai è un punto di partenza, una metodologia di lavoro, che ha consentito alla Provincia di Torino di vedere approvato dall’Unione Europea un progetto che ha partecipato ad un bando per la valorizzazione dei prodotti locali. Il progetto consente di sostenere la produzione e distribuzione di quelle specialità e di quei prodotti che non dispongono di tutti i requisiti per essere ammessi nel Paniere. Vi sono, ad esempio, prodotti che non sono patrimonio esclusivo della nostra provincia, ma che sono comunque parte integrante delle tradizioni agricole ed enogastronomiche locali: ad essi e a chi li produce potremo offrire il sostegno e la visibilità che meritano”  
   
   
FRUITYLIFE: FRUTTA E VERDURA SEMPRE PIU´ SANA E SICURA CON LE NUOVE REGOLE UE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE  
 
Prof. Donegani: “ Per i consumatori controlli qualitativamente e quantitativamente migliori. Per l´ortofrutta auspicabile una regolamentazione precisa e dettagliata come quella che regolamenta il settore biologico”. Meno burocrazia, più controlli senza preavviso, sanzioni calcolate sulla base degli indebiti profitti realizzati da chi ha violato la legge. Questi i principali provvedimenti adottati dalla Commissione Europea il 6 maggio in materia di sicurezza alimentare, salute animale e vegetale. “La semplificazione non può che portare più chiarezza per i produttori e per i controllori e vantaggi in termini di sicurezza alimentare per i consumatori” dichiara il professor Giorgio Donegani, tecnologo alimentare presidente di Food Education Italy, nonché membro del Comitato di supervisione del progetto Fruitylife - "Frutta E Verdura, Sana E Sicura", una campagna di informazione ed educazione rivolta ai consumatori sulla salubrità e sulla sicurezza dei prodotti ortofrutticoli freschi europei, promossa da Alimos Alimenta La Salute con il sostegno dell’Unione Europea e del Ministero italiano delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Con il nuovo pacchetto normativo, che dopo il vaglio da parte del Parlamento e del Consiglio europeo dovrebbe entrare in vigore dal 2016, verrà infatti semplificata la normativa vigente passando da 70 a 5 atti legislativi che regolamenteranno il settore agroalimentare. Sarà inoltre snellita tutta la parte burocratica legata a processi, procedure ed oneri amministrativi cui agricoltori, allevatori e operatori del settore alimentare (produttori, trasformatori e distributori) sono soggetti. “Un quadro normativo più snello significa più precisione, razionalizzazione ed efficienza – spiega il professor Donegani - Una regolamentazione complessa, molto articolata può diventare contraddittoria e dispersiva. Con il passaggio a 5 atti legislativi, i produttori avranno meno norme ma più chiare, i controllori dovranno seguire meno linee guida ma più precise e sicure. E´ auspicabile che anche per il settore ortofrutticolo ci si avvicini sempre di più a quello che avviene nell´ambito della produzione biologica: regole semplici, chiare e inequivocabili, che per i consumatori si traducono nella possibilità di servire in tavola un numero sempre più ampio di prodotti controllati”. Per quanto riguarda le verifiche sul campo, le autorità competenti avranno strumenti più efficaci per accertare che la normativa europea venga osservata e rispettata e gli Stati membri dell´unione dovranno integrare i controlli antifrode con i rispettivi piani nazionali di sorveglianza. “L´armonizzazione dei controlli tra Stati membri e sistema europeo non creerà grandi problemi – aggiunge il professor Donegani - Sicuramente grazie ad una fase di confronto tra i diversi paesi il cambiamento sarà percepito in maniera armonica a beneficio dei consumatori finali senza penalizzare le specificità locali che, eventualmente, potranno essere garantite attraverso il riconoscimento di alcune deroghe”. Per la commercializzazione delle sementi e di altro materiale riproduttivo vegetale sono previste regole più semplici, che mirano ad introdurre una scelta più ampia per gli utilizzatori, con l´obiettivo di garantire la produttività, l´adattabilità e la diversità della produzione vegetale e forestale europea. “Aprire ad una maggiore varietà delle sementi è un fatto positivo e indispensabile per far fronte ad un impoverimento delle biodiversità e quindi ad un´uniformità dei prodotti. Un vantaggio per l’ambiente, per il gusto ma anche per la salute – conclude il professor Donegani. – Consumare sempre gli stessi prodotti espone l´intestino ad uno stimolo ripetuto che a lungo andare ne comporta sofferenza. Variare l´alimentazione serve anche ad evitare lo sviluppo di intolleranze”.  
   
   
IL RISTORANTE 13 GIUGNO PARTECIPA A TASTE OF MILANO 2013 - DAL 30 MAGGIO AL 2 GIUGNO  
 
Appuntamento domenica 2 giugno alle ore 13.40 per lo speciale show cooking con “In Cucina” con Andrea Dolcimascolo, lo chef di 13 Giugno Il Ristorante 13 Giugno, rinomato a livello internazionale per la sua haute cuisine siciliana, partecipa per la prima volta a Taste of Milano 2013, il più grande restaurant festival del mondo in programma nel capoluogo lombardo dal 30 maggio al 2 giugno presso il Superstudio Più di via Tortona. La kermesse milanese è il palcoscenico ideale per celebrare l’eccellenza della cucina di 13 Giugno che si rifà a un’antica e nobile tradizione, ma che la rinnova e la reinterpreta attraverso un gusto moderno in cui trionfano i sapori e gli ingredienti più naturali e originali. Un’autentica cucina per intenditori capace di soddisfare i palati più esigenti e di trasmettere emozioni: un’opportunità unica per scoprire la filosofia del Ristorante 13 Giugno e vivere un’esperienza emozionale e sensoriale senza precedenti. Domenica 2 giugno dalle ore 13.40 alle 14.10, in occasione dell’appuntamento dedicato a In Cucina con, grande protagonista sarà Andrea Dolcimascolo, il giovane chef del Ristorante 13 Giugno, che accoglierà intorno ai fornelli i foodies più appassionati per coinvolgerli in una vera e propria esperienza gastronomica. Il giovane Andrea, enfant prodige dei fornelli, dopo una formazione internazionale a fianco di chef stellati come Enrico Gabriele, Claudio Sfiller, Jimmy Nakamura e Michele Stanghellini, caratterizza la sua cucina con uno stile personale che non prescinde dalle materie prime selezionate, dalla ricerca delle eccellenze e dalla cura nella presentazione dei piatti. Andrea proporrà due autentici piatti della tradizione e dei sapori autentici della cucina mediterranea che renderanno ancora più esclusivo il suo show cooking: tagliolini con tartare di gambero mazarese profumato al finocchietto e zafferano e involtini di pesce spada alla palermitana. Un’occasione unica che combina la creatività dello chef alle indimenticabili fragranze del Mediterraneo, per rendere la tavola qualcosa di irrimediabilmente speciale. Taste of Milano – che nella scorsa edizione ha registrato oltre 60.000 visitatori - apre ufficialmente la stagione italiana dei Taste Festivals, l’importante network mondiale che tocca ormai ben 20 città e 4 continenti - dall’Europa all’Asia – con un circuito internazionale che coinvolge ogni anno oltre 200 ristoranti e circa 300.000 foodies nel mondo, appassionati di alta cucina e di eccellenze gastronomiche. Ristorante 13 giugno Via Goldoni, 44 – Milano Ristorante 13 giugno Piazza Mirabello, 1 – Milano  
   
   
PRESENTATO A TUTTOFOOD ORO DI MANNA LA NUOVA CREAZIONE DOLCIARIA DEL MAESTRO NICOLA FIASCONARO ORO DI MANNA UN DOLCE CON CREMA DI MANNA DELLE MADONIE.  
 
In occasione di Tuttofood 2013 l’Azienda Fiasconaro, prossima protagonista ai Salotti del Gusto Alta Badia, ha voluto far conoscere l’ultima delle sue produzioni di eccellenza: Oro Di Manna un dolce con crema di manna delle Madonie. Questo prodotto arricchisce il catalogo dell´azienda che ha da poco festeggiato i 60 anni di attività. Oro di Manna è un panettone con crema di manna spalmabile ricoperto di glassa bianca e da una colata di mannetti ; ha la caratteristica di utilizzare materie prime naturali e nobili quali manna, miele, latte e panna che, grazie al loro gusto dolce permettono di ridurre sensibilmente l´aggiunta degli zuccheri raffinati considerati da numerosi studi accreditati causa di malattie quali l´obesità, il diabete e i problemi cardiovascolari. Alla riduzione degli zuccheri e delle calorie la manna e il miele aggiungono il vantaggio dell´apporto vitaminico e promuovono il territorio di produzione. Nicola Fiasconaro, che ha di recente ricevuto l’incarico di coordinatore del Distretto del Dolce Tipico Siciliano, conduce, insieme ai fratelli Martino e Fausto l’azienda di Castelbuono in provincia di Palermo, fondata da papà Mario che, da pasticceria artigianale, è diventata nel tempo una realtà aziendale aperta alle nuove tecnologie ma con un cuore produttivo tradizionale. Il riconoscimento al maestro Nicola è il giusto coronamento alla grande dedizione che l’azienda Fiasconaro ha profuso verso il rispetto delle materie prime e delle ricette tipiche che hanno portato l’azienda ad essere un punto di riferimento per l’intero comparto isolano e non solo. La conferenza stampa di presentazione si è svolta il giorno 19/05/13 alle ore 15.00 presso il centro congressi Stella Polare saletta Scorpio. Oltre al Maestro Nicola Fiasconaro erano presenti: Paolo Borgio, Exhibition Manager di Tuttofood Fiera Milano; il Prof. Biagio Pecorino, ordinario di Economia e Politica Agraria dell´Università di Catania, Max Viggiani di Rtl 102.5, Giulia Sampognaro, giornalista Ansa e Raffaella Corsi Bernini, ideatrice del circuito “Salotti del Gusto”. Il talk show sui temi della valorizzazione e della tutela dei prodotti tipici italiani è stato condotto dalla giornalista Clara Mennella. Nicola Fiasconaro ha dichiarato: “Mi sento investito da tutta la responsabilità della funzione che la Regione Sicilia ha voluto affidarmi e mi stò seriamente impegnando perché ogni mio nuovo prodotto, ancor più che in passato, sia rappresentativo del meglio che la produzione regionale possa offrire, nelle materie prime, nella manodopera e nell’unicità. Sono onorato si essere uno dei testimonial del progetto di qualità che le istituzioni stanno promuovendo e che porta il nome di Born in Sicily” La prossima occasione per gustare Oro di Manna, presentato in anteprima a Tutto Food, sarà Salotti del Gusto in programma dal 22 al 24 giugno presso il Fanes Group di San Cassiano. Nicola Fiasconaro e la Regione Sicilia saranno protagonisti durante i tre giorni e alla cena di gala finale, cucinata a 4 mani da importanti Chef stellati, che proporranno un specialità altoatesine e siciliane a confronto per un’unione ideale dell’Italia nel nome del Gusto  
   
   
PHILIPS VIVA COLLECTION SALADMAKER PREPARARE A CASA INSALATE COLORATE, FRESCHISSIME E SALUTARI NON È MAI STATO COSÌ FACILE E VELOCE  
 
A tavola, soprattutto con la bella stagione ormai alle porte, trovare una bella insalatiera colma di fresca insalata e verdure croccanti multicolore mette allegria e aiuta a mantenersi in forma. Insalata e verdure fresche sono, infatti, ricche di fibre, vitamine e minerali: veri toccasana per tutta la famiglia. Oggi, sbizzarrirsi nella preparazione di fantasiose insalate è ancora più semplice e veloce grazie al nuovo Viva Collection Saladmaker di Philips, il nuovo elettrodomestico che consente di affettare, grattugiare e tagliare i propri ingredienti preferiti in diverse forme e dimensioni grazie a un potente motore da 200 W e ai suoi 5 dischi inox. Saladmaker è dotato di una grande apertura per l’inserimento degli ingredienti e non rende necessario ridurli a pezzi prima di usarli. La grande uscita, invece, consente tagliare gli ingredienti direttamente nell’insalatiera anche se di grandi dimensioni: il massimo della comodità. E’ possibile non limitarsi alla verdura: con Saladmaker si può tagliare di tutto grazie al potente motore: ortaggi, frutta, formaggi e carne. Per farlo, basta semplicemente premere un pulsante. I 5 dischi per affettare spesso e sottile, grattugiare spesso e sottile, tagliare a julienne offrono la massima versatilità. Tutti gli accessori di Saladmaker possono essere lavati comodamente in lavastoviglie. Caratteristiche Versatilità massima - Consente di tagliare tutto, dalla verdura al formaggio, alla carne - 5 dischi per numerosi risultati in diverse forme e misure Risultati perfetti in pochi secondi - Potente motore da 200 W - Dischi in acciaio inox per risultati perfetti - La grande apertura consente di affettare direttamente nel recipiente, per servire subito Facile da usare - Con l´ampia apertura per l´inserimento del cibo non è necessario tagliare prima gli ingredienti - Parti lavabili in lavastoviglie - Cavo facile da riporre Design - Colori: Bianco, nero e rosso - Materiale dei dischi (inserti): Acciaio inox Viva Collection Saladmaker Hr1387/80 di Philips è disponibile al pubblico al prezzo di: 64,90 euro  
   
   
FESTA DELLO SPECK DELLA VALLE GAILTAL A HERMAGOR: FESTEGGIAMO LO SPECK DEL GAILTAL ALLA FESTA DELLO SPECK DELLA VALLE GAILTAL DI HERMAGOR, ALL’INIZIO DI GIUGNO, 30.000 VISITATORI FESTEGGERANNO ANCORA UNA VOLTA LO STAR GASTRONOMICO DEL GAILTAL – E POTRANNO ASSAGGIARLO.  
 
Sabato 1 Giugno e Domenica 2 Giugno i vicoli e le strade di Hermagor si trasformeranno in un percorso dei piaceri di cui lo „Speck del Gailtal“ è il culmine. Questo prodotto di punta del Gailtal – contraddistinto dal marchio di origine protetta dell’Ue – si potrà assaggiare negli stand della 21. Festa dello Speck del Gailtal. Come star degli eventi culinari brilla lo speck in tutte le sue varianti. Si potrà provare sia lo speck di lardo, pancetta, coscia o carré, con la morbida speziata specialità dai caratteristici bordi di grasso bianco sia su croccante pane casereccio o in modo più profano nei panini oppure con un’usanza tipica della vicina Italia, con il melone. Vale anche la pena di provare le ghiottonerie calde alle quali lo Speck del Gailtal conferisce sapori tutti particolari. L’aroma delle padelle è seducente quando si cucina il „piatto nazionale“ del Gailtal, il sostanzioso Frico fatto di speck, uova e formaggio. In questo caso è importante anche il formaggio degli alpeggi del Gailtal, il Gailtaler Almkäse, anch’esso con marchio di origine protetta dell’Ue, che conferisce al Frico il suo sapore originale. Inoltre si potranno degustare salsicce, salami – anche qui dobbiamo ringraziare la vicina Italia – e altre prelibatezze a base di maiale della produzione contadina. In totale, saranno in circolazione alla Festa dello Speck circa cinque tonnellate di speck, 3.000 salami e 15.000 salsicce. E per sapere di più sulla produzione dello Speck del Gailtal, sia Sabato che Domenica alle 13.30 e alle 14.30 ci saranno degli shuttlebus dalla piazza principale a un vicino produttore. Qui i gourmet potranno farsi un’idea della cura richiesta nella produzione dello star gastronomico. Gli sportivi iniziano al Sabato il tour in bicicletta „Genuss Region Österreich bewegt“ (l’Austria si muove). Negli stand della Genuss Region Österreich saranno a disposizione tutto il giorno E-bike per un test gratuito