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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Settembre 2013
MIGLIORARE LA SICUREZZA E LA QUALITÀ DEGLI ALIMENTI  
 
Il controllo della qualità è fondamentale per mantenere alti gli standard nutrizionali e di sicurezza dei prodotti alimentari. Gli alimenti possono essere adulterati, sia per errore che per frode. Per gestire questo problema, l´Ue ha speso quasi 170 000 euro per un progetto che ha sviluppato nuovi metodi per analizzare gli alimenti. Fatauthentication ("Authentication of fats and fat products used in food and feed") si è occupato in particolare delle tecniche di analisi per controllare la genuinità di un´ampia gamma di prodotti grassi. I grassi e gli olii sono consumati direttamente dagli esseri umani, ma sono usati anche come ingredienti in molti prodotti alimentari, come i dolci e le salse, e nei mangimi per gli animali di fattoria. I ricercatori del progetto, coordinati dalla Fondazione per i servizi di ricerca agraria nei Paesi Bassi, si propongono di identificare marcatori chimici specifici che potrebbero autenticare alimenti e mangimi. Il team ha sviluppato profili per grassi specifici e ha assegnato classificazioni di indentificazione. Gli scienziati hanno analizzato i risultati dei test usando complesse tecniche statistiche e hanno sviluppato nuovi modelli statistici. Questi modelli si possono usare adesso per individuare gli adulteranti. Per esempio, il team ha sviluppato un metodo per determinare l´origine e l´autenticità di mangimi biologici destinati alle galline ovaiole. Il metodo fornisce un importante test per assicurare che i consumatori non siano ingannati quando comprano uova etichettate come "biologiche", ma che invece provengono da galline nutrite con mangimi non biologici. Il team ha raccolto dati di identificazione di acidi grassi di 36 mangimi biologici e 60 mangimi ordinari. A partire da questi esempi, il team ha sviluppato un modello di classificazione. Il modello si può usare per stabilire se il mangime per le galline è biologico o convenzionale. I risultati dei test indicano che il modello potrebbe essere usato di routine per verificare l´identità di mangimi sconosciuti o sospetti dati alle galline ovaiole. I ricercatori hanno inoltre esaminato la spettroscopia del vicino infrarosso (Nirs) e hanno scoperto che costituisce uno strumento di screening rapido e accessibile per controllare la qualità dei mangimi delle galline, mentre il modello dei dati di identificazione degli acidi grassi si può usare per confermare l´identità biologica dei campioni di mangime. Questi metodi potrebbero fornire un importante sostegno ai controlli amministrativi attualmente usati nel settore dei mangimi biologici in Europa. Nell´ambito del progetto sono stati fatti anche test di spettrometria di massa della reazione di trasferimento di protoni (Ptr-ms) insieme alla chemiometria per autenticare l´olio d´oliva extra vergine. Gli scienziati hanno sviluppato e convalidato un modello per l´autenticazione di olio d´oliva di una specifica varietà analizzando campioni di olio extra vergine d´oliva di cinque diverse varietà di olive (Arbequina, Cornicabra, Frantoio, Hojiblanca e Picual). Hanno scoperto che il metodo della Ptr-ms costituisce un nuovo e prezioso strumento per la classificazione di olio extra vergine d´oliva a seconda della varietà e potrebbe servire come tecnica di screening per l´autenticazione di olio extra vergine d´oliva di una singola varietà. Questo metodo potrebbe essere usato anche per verificare se una varietà di olio è quella dichiarata sull´etichetta. Fatauthentication, che ha concluso i suoi lavori a ottobre 2012, ha ricevuto finanziamenti dall´Ue nell´ambito di una strategia generale di sostegno alla ricerca che aiuta a migliorare la sicurezza lungo la catena alimentare europea e a proteggere i consumatori. Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/96430_it.html Foundation for Agricultural Research Service http://www.Wageningenur.nl/en.htm  
   
   
L´OLIO D´OLIVA FA BENE, IN TANTI MODI DIVERSI  
 
L´olio d´oliva è un componente chiave della dieta mediterranea ed è considerato da molti un prodotto alimentare naturale che porta benefici per la salute. Fino a poco tempo fa, gli effetti protettivi conosciuti dell´olio d´oliva rispetto alle malattie ossidative legate allo stress, come le malattie cardiovascolari, il cancro o le malattie neurodegenerative, sono stati attribuiti al suo alto contenuto di grassi monoinsaturi. Il progetto Eurolive ("The effect of olive oil consumption on oxidative damage in European populations"), finanziato dall´Ue, ha cercato di scoprire esserci altri fattori chimici che contribuiscono agli effetti benefici documentati dell´olio d´oliva. In particolare, i partner del progetto, sotto la guida dei ricercatori dell´Istituto Mar di ricerca medica di Barcellona, volevano sapere se l´olio d´oliva ricco di composti fenolici, come l´olio vergine d´oliva, avrebbero particolari benefici per la salute oltre a quelli già identificati per l´olio d´oliva in generale. I ricercatori hanno condotto sei sperimentazioni cliniche nelle quali a 200 volontari sani sono stati dati 25 millilitri al giorno di tre oli d´oliva simili per tre settimane. Questi oli d´oliva avevano un diverso contenuto di polifenolo. La dose era simile alla quantità normalmente ingerita giornalmente nei paesi mediterranei. I risultati hanno mostrato che più è alto il contenuto polifenolico dell´olio d´oliva consumato, più è alto l´aumento dei livelli di colesterolo Hdl (il cosiddetto colesterolo buono). Sono stati registrati effetti positivi anche per l´indice aterogenico, il colesterolo totale/colesterolo Hdl, mentre il danno ossidativo dei lipidi diminuiva in modo lineare con il contenuto polifenolico dell´olio d´oliva. L´ossidazione lipidica è considerata un fattore di alto rischio per lo sviluppo di malattie cardiache coronariche. Infine, i risultati del progetto Eurolive hanno dimostrato che consumare 25 millilitri di olio d´oliva al giorno, al posto di altri grassi, non faceva aumentare di peso i partecipanti. Per molti, questi risultati mettono fine al dibattito sulle proprietà antiossidanti dei polifenoli dell´olio d´oliva quando consumati e conferma il valore aggiunto dell´olio vergine d´oliva rispetto ad altri oli come protezione dalle malattie cardiovascolari e altri fattori di rischio. Eurolive ha ricevuto 1,9 milioni di euro in finanziamenti dell´Ue. I ricercatori hanno concluso il loro lavoro a dicembre 2004. Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/64505_it.html   Istituto Mar di ricerca medica http://www.Imim.es/infocorporativa/en_fundacio.htm  
   
   
CARNE DI CAVALLO: DALLA FRANCIA UN NUOVO SCANDALO? LE AUTORITÀ ITALIANE PRESTINO LA MASSIMA ATTENZIONE ALLE CARNI EQUINE IMPORTATE DA OLTRALPE  
 
Un nuovo scandalo della carne di cavallo starebbe riemergendo in Francia. Un´inchiesta è stata aperta dopo la scoperta di un traffico di cavalli da sella passata fraudolentemente nella dieta umana nell´est della Francia. Dall’indagine, starebbe emergendo una "rete belga mafiosa" che sarebbe in grado "di eludere fraudolentemente il regolamento sanitario francese". Per fare questo, la rete ha comprato centri equestri o cavalli a privati cittadini. Per ottenere l´accordo dei proprietari interessati, alcuni complici avrebbero promesso loro un "tranquillo rifugio" alle loro cavalcature, che si conclude in realtà al macello. E i poveri animali verrebbero macellati in Francia. In realtà, gli animali lascerebbero il Belgio dove i loro libretti sanitari sarebbero stati falsificati. Una volta fatto questo procedimento, i fornitori di carne responsabili macellerebbero i cavalli in Francia. Questo tipo di traffico è stato così scoperto nel macello di Alès, Gard. Alcuni Macelli in Pézenas, nell´Hérault e a Valenciennes nel nord sarebbero anche sotto indagine. Questo tipo di carni sono comunque inadatte al consumo umano. Contattato, il Ministero dell´Agricoltura transalpino ha confermato che un´inchiesta è in corso, senza essere in grado di specificare in questa fase dove è stato aperta. Questa volta, l´inchiesta non è sull´etichettatura. La carne sarebbe venduta effettivamente come ´carne di cavallo´, ma sarebbe inadatta al consumo. Peraltro, "Tre quarti di cavalli da sella hanno ricevuto trattamenti farmacologici che li rendono inadatti al consumo umano," ha sottolineato Jacques Largeron, Presidente della Federazione nazionale degli allevatori professionali di cavalli (Fnepe). Nessun dettaglio sull’entità di questo traffico è stato specificato per il momento. "La catena di produzione di carne di cavallo non è influenzata da questo traffico", tuttavia ha chiarito Jacques Largeron. Il Ministero dell´agricoltura francese ha inoltre ricordato che, al momento dello scandalo della carne di cavallo, la Commissione europea è stata investita d’implementare un database centralizzato, sulla identificazione equina nell´Unione europea. Questo sistema è tuttavia non ancora attuato. Giovanni D’agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda come l´inverno scorso, broker e imprenditori senza scrupoli avevano venduto la meno costosa carne di cavallo come manzo. Questa carne era stata immessa nel mercato attraverso piatti preparati, tra cui lasagne, che si supponeva contenessero solo carne di manzo. Per tale precedente, rileva Giovanni D’agata, dello “Sportello dei Diritti”, è opportuno dare immediata attuazione al sistema d’identificazione e tracciabilità europeo di tutti gli animali da macello al fine di consentire una maggiore tutela per i consumatori. È ovvio, che al momento le autorità sanitarie italiane farebbero bene a monitorare la situazione dell’indagine in corso in Francia per evitare che equini o carne equina non destinati al consumo umano vengano importati nel Nostro Paese.  
   
   
INFLUENZA AVIARIA IN EMILIA-ROMAGNA: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LE MISURE ATTUATE DALLE AUTORITÀ ITALIANE  
 
La Commissione ha adottato il 27 agosto una decisione che conferma le zone di rischio individuate dalle autorità italiane in riferimento ai focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità riscontrati in aziende avicole dell´Emilia Romagna. Influenza aviaria in Emilia-romagna: la Commissione approva le misure attuate dalle autorità italiane Durante la riunione straordinaria del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (Scofcah) tenutasi ieri a Bruxelles, le autorità italiane hanno descritto le severe misure adottate per controllare la malattia, ridurne l´impatto sul settore avicolo ed evitare possibili rischi per l´uomo. Gli esperti degli Stati membri hanno approvato le misure applicate dall´Italia, che sono riflesse nella decisione odierna della Commissione. Tre focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) sono stati individuati in tre aziende avicole: a Ostellato (provincia di Ferrara), a Mordano (provincia di Bologna) e a Portomaggiore, vicino a Ostellato, in Emilia-romagna. I focolai sono comparsi rispettivamente il 15, 21 e 23 agosto 2013. Due stabilimenti riguardano la produzione di uova (con una popolazione totale di 700 000 galline ovaiole) mentre un terzo è per l´allevamento di tacchini. Per contenere la diffusione del virus le autorità italiane stanno applicando le misure previste dalla direttiva 2005/94/Ce del Consiglio, in particolare per quanto riguarda l´abbattimento degli uccelli e la protezione e sorveglianza delle aree circostanti la zona colpita. In tali aree sono previste limitazioni di movimento per il pollame vivo e i prodotti a base di pollame e sono in corso controlli veterinari specifici. Le autorità italiane hanno inoltre istituito un´ulteriore zona di restrizione corrispondente alla parte orientale dell´Emilia-romagna e all´estremo lembo sudorientale del Veneto, nella quale sono previste limitazioni di movimento e misure di sorveglianza sulle aziende agricole professionali e sugli avicoltori che detengono galline ovaiole e tacchini. Un rafforzamento dei controlli e delle misure di biosicurezza è inoltre stato applicato all´intero settore avicolo in tutta Italia. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ritiene che il rischio di trasmissione all’uomo dell´influenza aviaria sia basso. Tuttavia le persone che hanno contatti diretti con i polli colpiti dalla malattia (allevatori, veterinari, ecc.) dovrebbero utilizzare un adeguato equipaggiamento protettivo personale, come previsto dalla legislazione Ue. Occorre comunque sottolineare che il consumo di pollame o uova commercializzati nell´Ue è sicuro, giacché gli esemplari affetti da influenza aviaria vengono immediatamente distrutti insieme alle loro uova. In ogni caso la cottura di tali prodotti elimina qualsiasi eventuale rischio.  
   
   
VARESE - L´AGRICOLTURA ARRIVA IN CITTÀ: INIZIATIVE DI SETTEMBRE  
 
Il valore aggiunto che garantisce all’economia varesina è di 72 milioni di euro. Con le sue 1.700 imprese, che occupano circa 3mila addetti, l’agricoltura è un settore che sul nostro territorio si sta sempre più caratterizzando per la qualità produttiva. Un settore, che con le proprie eccellenze produttive riconosciute a livello nazionale, sarà al centro di un mese di settembre ricco di iniziative promosse dalla Cdc, che porterà fiori, animali e natura nel centro cittadino. Così, domenica 8 settembre piazza Monte Grappa si trasformerà in un vero e proprio “giardino in fiore” con “Varese in Fiore”, esposizione del meglio del florovivaismo della nostra provincia organizzata dalla Cdc attraverso la sua Azienda speciale Promovarese. “Varese in Fiore” sarà espressione di un comparto che, sul territorio provinciale, conta su un patrimonio di circa 400 imprese florovivaistiche. L’occasione sarà tanto più importante perché nei saloni del palazzo sede della Cdc che s’affaccia proprio sulla stessa piazza Monte Grappa, da venerdì 6 a domenica 8 settembre si svolgerà anche l’edizione 2013 della mostra mercato “Varese Orchidea”. Un abbinamento che non può che dar rilievo a due preziosità di questo settore e che fa da prologo all’appuntamento ormai tradizionale con la rassegna “Agrivarese”, in programma domenica 22 nella confermata e splendida cornice dei Giardini Estensi. Come sempre, la giornata di “Agrivarese” sarà ricca di iniziative: oltre che ammirare diversi animali, i visitatori potranno assistere alle sfilate delle diverse razze equine, bovine e caprine, ma pure alle evoluzioni dei protagonisti del Pentathlon del Boscaiolo. Si potranno anche apprezzare le tecniche di produzione del miele e quelle casearie con la mungitura. Non mancheranno poi visite guidate ai Giardini Estensi per conoscerne le essenze e l’occasione di ricorrere al “medico delle piante” per ricevere consigli su come guarirle e farle diventare rigogliose. Anche l’appuntamento di settembre del ciclo “I Venti dell’Innovazione”, anch’esso promosso dalla Cdc, sarà dedicato all’agricoltura. Nella Sala Campiotti della sede di piazza Monte Grappa, venerdì 20 si parlerà della new economy nel settore primario e di come l’innovazione supporta le tecniche di coltivazione agricola, la qualità e la sicurezza, i meccanismi di produzione di microenergia e lo sviluppo di nuovi business. Tutte le informazioni su Agrivarese, Varese in Fiore e Varese Orchidea sono disponibili sul sito web di Agrivarese con aggiornamenti anche sulla pagina Facebook https://www.Facebook.com/agrivarese. Quanto all’appuntamento di settembre de “I Venti dell’Innovazione” il programma dettagliato sul sito della Camera di Commercio di Varese.  
   
   
AUMENTO DELL’ESPORTAZIONE DI OLIO E GRASSI. L’OLIO DI CALABRIA SI CONFERMA UN VOLANO PER IL SISTEMA PRODUTTIVO  
 
L’assessore all’Internazionalizzazione Luigi Fedele commenta i risultati di uno studio realizzato dall’Osservatorio regionale per l’Internazionalizzazione, su dati Istat, dal quale è emerso un aumento della vendita all’estero di “oli e grassi” di Calabria. “L’olio calabrese – ha dichiarato l’assessore Fedele - è sempre più apprezzato nel mondo. L’eccellenza dell’olio di Calabria si conferma, infatti, un volano per l’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo. I dati che emergono dallo studio dell’Osservatorio evidenziano la vocazione internazionale del settore di sei volte maggiore rispetto a quella dell’intera economia regionale”. Praticamente nel primo trimestre 2013, la vendita all’estero di 2oli e grassi” è aumentata del +51,8% rispetto allo stesso periodo del 2012, per un fatturato di poco superiore a 4,1 milioni di euro. La Calabria si posiziona tra le regioni italiane che hanno fatto registrare l’incremento più rilevante per variazione percentuale rispetto ai primi tre mesi del 2012, superando di gran lunga la media nazionale del periodo che si attesta al + 18,1 %. In particolare, secondo lo studio dell’Osservatorio, il dato relativo al primo trimestre 2013 conferma i buoni risultati già ottenuti nel 2012, che si era chiuso con un aumento del 32% rispetto al 2011, per un valore complessivo di 10,5 milioni di euro. Si conferma, così, il trend positivo dell’ultimo decennio che ha visto le esportazioni degli oli calabresi aumentare del 183,6%.  
   
   
INCONTRO PRODUTTORI DI FORMAGGI DI CUNEO E TRENTO  
 
Cuneo - Le “malghe da formaggio” in Trentino e nelle Alpi occidentali della provincia di Cuneo sono una realtà profondamente radicata nelle tradizioni locali e con un ricco patrimonio gastronomico e culturale. Esse non rappresentano solo un presidio per la tutela della biodiversità agroalimentare, ma costituiscono anche una risorsa in termini di immagine importante per l’economia delle comunità locali: il consumatore ricerca il formaggio di malga perché lo associa all’idea di un prodotto artigianale con una ricchezza di aromi che non si ritrova in un prodotto ottenuto con procedure standardizzate e sempre più tende a considerarlo come un rilevante fattore di antropizzazione sostenibile del paesaggio montano. In questo contesto nasce nel 2012 un progetto di valorizzazione dei formaggi di alpeggio per iniziativa delle Cdc dell’arco alpino, tra cui - oltre e Trento e Cuneo - Aosta, Verbania-cusio-ossola, Sondrio e Belluno, che si articola nella partecipazione a numerosi eventi di valorizzazione congiunta dei prodotti di alpeggio e nello scambio di buone pratiche presenti nei diversi territori per la promozione delle relative specificità gastronomiche. Nella giornata del 27 agosto le delegazioni trentina e cuneense, a 1.950 m/slm presso la Malga Cercen in Val di Rabbi, hanno avviato un proficuo scambio di informazioni, di contatti e di relazioni sul mondo dell’alpeggio nelle rispettive realtà. Le diverse modalità storiche di gestione affermatesi nel tempo - in Trentino il sistema turnario nel quale la malga è un bene collettivo, nel Cuneese un sistema prevalentemente privato – non hanno impedito di condividere alcune criticità che potrebbero minacciare la sostenibilità economica delle aziende zootecniche e di gestione degli alpeggi. Come testimoniato dalle aziende di gestione delle malghe trentine, dai rappresentanti cuneensi dell’Associazione difesa alpeggi Piemonte, dai produttori del “Nostrale d’Alpe”, dall’”Associazione delle casare e dei casari di azienda agricola” e dall’Associazione Regionale Margari, è stata espressa da parte delle Cdc di Trento e Cuneo viva preoccupazione per la minaccia inflitta al mondo dell’alpeggio, nel versante italiano delle Alpi, dal sistema di aiuti comunitari al settore zootecnico, commisurati alla superficie pascoliva (i cosiddetti “titoli-ettaro”) derivanti dalla Pac. Dopo il 2001. Il problema è ulteriormente aggravato dal fatto che nelle aste di assegnazione delle malghe pubbliche si tende a privilegiare l’offerta più alta a scapito della professionalità del gestore e del legame col territorio. Tale sistema sta minando le opportunità di crescita delle piccole realtà aziendali locali che operano nel settore economico degli alpeggi, con potenziali rischi di riduzione della biodiversità alimentare rappresentata dalla ricchezza e dalla varietà dei formaggi di montagna, e di abbandono del paesaggio montano.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: BENE SU IMU ORA PIANIFICARE FUTURO  
 
Pescara - "Registriamo positivamente l´importante provvedimento del Governo che ha cancellato anche l´Imu sui terreni e fabbricati agricoli evitando così un ulteriore aumento dell´imposizione fiscale ai danni di un settore già duramente colpito dalla crisi, dalla diminuzione dei consumi, dall´impennata dei prezzi del gasolio e dalla concorrenza spietata della grande distribuzione". Lo afferma l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, che aggiunge: "Da sempre mi dichiaro contrario e mi sono battuto per evitare la tassazione dei terreni e fabbricati agricoli esprimendo le mie forti perplessità, anche in qualità di coordinatore della cabina di regia permanente degli Assessori all´Agricoltura delle Regioni meridionali, durante un incontro con il Ministro De Girolamo il 18 giugno scorso. Ritengo che il settore primario, fondamentale per la salute della nostra economia, non possa essere penalizzato con un ulteriore imposizione fiscale, perché già appesantito da una serie di gravi difficoltà che quotidianamente rendono difficoltosa l´attività degli agricoltori. Basti pensare al costante rincaro dei prezzi del gasolio, che rappresenta una aumento delle spese considerevole, alle difficoltà dovute alla concorrenza della grande distribuzione che si ripercuote inevitabilmente sui prezzi dei prodotti, ad una crisi che ha ridotto i consumi e conseguentemente i redditi di un settore che in Abruzzo, nonostante il periodo sfavorevole, riesce a tenere, oppure non ultimo, all´aumento degli oneri contributi previdenziali. Non bisogna dimenticare inoltre i danni che regolarmente sono causati dalle avverse condizioni metereologiche. Certo la strada per la ripresa non è agevole ma evitare agli imprenditori agricoli una diminuzione delle risorse a disposizione, riducendo i costi a loro carico, rappresenta sicuramente una boccata d´ossigeno che permette di guardare al futuro con un pizzico di fiducia in più. E´ necessario in tal senso ? conclude Febbo - mettere in campo interventi decisi per il rilancio dello sviluppo e della competitività delle nostre aziende e di un settore da sempre fondamentale per la crescita della nostra economia, soprattutto in vista della nuova programmazione. Le sfide che l´agricoltura dovrà affrontare sono tante e per questo bisogna creare le condizioni migliori affinché le nostre produzioni e le nostre eccellenze possano continuare a primeggiare sia sul mercato nazionale sia su quelli internazionali".  
   
   
PROBLEMATICHE DEL COMPARTO DELLA PESCA CALABRESE.  
 
L’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra interviene in merito alle problematiche del comparto calabrese, anche in relazione a recenti esternazioni di esponenti politici e del comparto. “Quello della pesca, dice Trematerra, è senza dubbio un settore strategico da potenziare, implementando politiche di sviluppo integrate con il turismo, l’ambiente, l’agricoltura. Tutto ciò nella consapevolezza che la pesca non può e non deve rappresentare solo un’attività che punta allo sfruttamento della risorsa ittica, ma un’attività perfettamente integrata in un sistema che alimenti nuovi percorsi economici che, da un lato, assicurino il giusto reddito agli operatori e, dall’altro, risulti orientata a preservare l’ecosistema attraverso una riduzione dello sforzo di pesca ed un uso più consapevole e rispettoso dell’ambiente. E’ questa la direttrice – continua Trematerra - nella quale si muove il Dipartimento Agricoltura, con la condivisione ed il supporto di tutti i portatori di interesse, più volte sentiti e coinvolti, che hanno rappresentato e rappresentano quotidianamente un ausilio imprescindibile”. “Consapevoli, altresì, che gli impegni, quando si assumono, devono essere onorati, pena la perdita di credibilità e l’indebolimento complessivo dell’azione della pubblica amministrazione, si è lavorato alacremente affinché si concretizzassero tutte le azioni socializzate con il tavolo della governance politico-istituzionale della pesca e preannunciate in seconda Commissione Consiliare in apposita audizione”. “In tal senso – aggiunge Trematerra - vanno segnalati con soddisfazione i significativi passi avanti registrati. In particolare: è stato approvato ed è già esecutivo il Regolamento relativo alle attività di ittiturismo e pescaturismo; è stato redatto il piano regionale per la dismissione incentivata dell’uso delle piccole reti derivanti ”ferrettare” ed il relativo bando è all’esame degli organi preposti del Ministero dello Politiche Agricole e della Commissione Europea; è in corso di pubblicazione il bando afferente al finanziamento dei progetti pilota. E’ stato inoltre definito con Fincalabra il piano recante gli incentivi economici in favore delle famiglie dei pescatori in termini di microcredito ed il relativo bando, aderendo a specifica richiesta del mondo sindacale, sarà pubblicato nei primi giorni del mese di ottobre”. L’assessore Trematerra conclude sottolineando che “un ulteriore sforzo si sta facendo per poter dare ulteriori risposte concrete a quei territori particolarmente vocati, in termini di strutture per valorizzazione dei prodotti ittici, attraverso risorse comunitarie, benché ci si trovi nella delicata fase di fine programmazione”.  
   
   
ADEMPIMENTI » ELENCO TECNICI ED ESPERTI DEGUSTATORI VINI A DENOMINAZIONE D’ORIGINE  
 
Presso le Camere di commercio è istituito l´Elenco dei tecnici ed esperti degustatori di vini a denominazione di origine (Do). Gli iscritti a tale elenco, organizzati in apposite commissioni di assaggio, sono preposti ad effettuare l´esame organolettico delle partite di vino presentate per il riconoscimento a denominazione di origine controllata (Doc) o a denominazione di origine controllata e garantita (Docg). I tecnici ed esperti degustatori possono esercitare la propria attività per tutti i vini della provincia. Tecnici degustatori - Per l´iscrizione nell´Elenco dei tecnici degustatori sono richiesti i seguenti requisiti: 1) possesso di uno dei seguenti titoli di studio: - diploma di perito agrario specializzato in viticoltura ed enologia od enotecnico; - diploma di enologo; - laurea in scienze agrarie con specializzazione nel settore enologico; - laurea in scienze delle preparazioni alimentari con specializzazione nel settore enologico; - titoli equipollenti conseguiti all´estero e riconosciuti dallo Stato italiano. 2) aver esercitato, nei due anni precedenti la data di presentazione della domanda di iscrizione, l´attività di degustatore in forma continuativa, per i vini Doc o Docg. Esperti degustatori - Per l´iscrizione nell´Elenco degli esperti degustatori sono richiesti i seguenti requisiti: 1) aver partecipato a corsi organizzati da associazioni nazionali ufficialmente riconosciute operanti nel settore della degustazione dei vini con superamento di esami sostenuti a conclusione dei corsi stessi; 2) aver esercitato, nei due anni precedenti la data di presentazione della domanda di iscrizione, l´attività di degustatore in forma continuativa. Modalità di iscrizione - La domanda, in bollo, deve essere presentata alla Camera di commercio competente per territorio con i seguenti allegati: - originale o copia conforme dell´attestato di superamento di corsi inerenti alla degustazione vini; - documentazione comprovante l´effettivo svolgimento dell´attività di degustatore in forma continuativa per i vini Doc o Docg nel biennio precedente la domanda; - versamento di € 31,00 sul c/c postale intestato alla locale Camera di commercio (Diritti di segreteria); - versamento di € 168,00 sul c/c 8003, intestato a Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara - Causale versamento: “Tasse e concessioni governative elenco tecnici degustatori”; - fotocopia di un documento di identità valido.  
   
   
MENÙ SEMPRE PIÙ BIO NEI PIATTI LOMBARDI  
 
Sempre più biologica la spesa dei lombardi. Dal 2011 al 2012 crescono infatti del 5,4% i venditori di prodotti bio: bene soprattutto i mercatini bio (+14,3%). Complessivamente le attività lombarde del settore sono 489: primi i negozi che vendono alimenti bio (224 attività, 17,6% del totale italiano), al secondo posto le imprese biologiche con vendita diretta (219, il 7,8% del totale Italia). E´ quanto emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese al Iv trimestre 2012 e su dati Biobank 2012 e 2011e da una stima ed elaborazione sull’indagine sui consumi delle famiglie milanesi. La spesa per i beni alimentari delle famiglie milanesi ammonta a 3,8 miliardi all’anno, con una media di 433 euro mensili per ogni famiglia nel 2012. Le voci più importanti sono la carne (21,9%) con frutta e verdura (19,2%). Seguono pane e cereali (14%), latte, formaggi e uova (12,5%), zucchero e caffè (12,1%), bevande (10,9%). Solo dopo arriva il pesce (6,8%). Chi vive con un´altra persona risparmia il 25,2% rispetto ai single. Chi vive con due persone il 41%, con tre il 50%. Sono 5.496 le attività che commerciano alimentari in provincia di Milano. Quasi una su tre (1.633, 29,7%) è un negozio di alimentari generici, il 43% (2.346 imprese) sono negozi specializzati e più di uno su quattro (1.517, 27,6%) sono attività ambulanti. Nel capoluogo è più alta la percentuale delle “bancarelle” rispetto al totale lombardo (a livello regionale gli ambulanti rappresentano il 23,9% del settore) e degli esercizi specializzati (il 42,7% di Milano contro il 38,5% lombardo).  
   
   
LE ECCELLENZE DEI TERRITORI GUARDANO A MILANO EXPO 2105 STATI GENERALI DEI SINDACI DEL LEVANTE, GOLFO PARADISO, TIGULLIO E ENTROTERRA MERCOLEDÌ 4 SETTEMBRE A ZOAGLI  
 
Genova. Expo 2015 di Milano, primi stati generali dei sindaci dei comuni del Levante, dal Golfo Paradiso al Tigullio e all’entroterra, mercoledì 4 settembre 2013, alle 15.30, all’Hotel Bristol di Zoagli per un confronto sulle opportunità offerte alle eccellenze turistiche, culturali, ambientali del territorio dalla grande vetrina del Made in Italy all’esposizione universale. Ai lavori interverrà Angelo Berlangieri, assessore al Turismo della Regione Liguria ( prima regione italiana ad aver aderito al progetto espositivo di Milano Expo 2015) che aveva lanciato la proposta del convegno, condivisa dal consigliere regionale Franco Rocca, in veste di coordinatore dell’iniziativa. Oltre ai sindaci di tutti i comuni, fra cui Dario Capurro (Recco), Roberto De Marchi (Santa Margherita Ligure), Giorgio Costa (Rapallo), Rita Nichel (Zoagli) Giorgio D’alia (Portofino), Roberto Levaggi (Chiavari), Valentina Ghio (Sestri Levante) al convegno su Expo 2015 parteciperanno fra gli altri, Anci, Camera di Commercio di Genova, Società Economica di Chiavari, le associazioni degli albergatori e dei balneari, Coldiretti, Ascom Rapallo-zoagli, Parco di Portofino. Fra i sindaci dei comuni dell’entroterra sono previsti interventi di Guido Guelfo( Lumarzo), Enrica Sommariva (Cogorno), Gabriele Trossarello (Moconesi).