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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 04 Ottobre 2013 |
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VENEZIA: MOSTRA PERSONALE DI HARRIS EPAMINONDA |
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La Fondazione Querini Stampalia propone la prima mostra personale in un’istituzione italiana dell’artista cipriota Harris Epaminonda (1980, vive e lavora a Berlino). Epaminonda utilizza spesso materiali preesistenti, quali immagini tratte da libri, di film o sculture, assemblandoli per creare opere, installazioni e video che evocano situazioni misteriose, che sfuggono ad ogni precisa classificazione, rinviando ad una situazione di sospensione e costante “potenzialità”. L’artista cipriota si è affermata negli ultimi anni come una delle figure centrali nel panorama artistico della sua generazione a livello internazionale. Proprio a Venezia, nel 2007, Epaminonda ha rappresentato Cipro alla Biennale d’Arte. Alla presenza in Biennale hanno fatto seguito la partecipazione alla Biennale di Berlino nel 2008 e a dOcumenta(13) nel 2012. Mostre personali le sono state dedicate da Malmö Konsthall (2009), Tate Modern di Londra (2010), Moma-museum of Modern Art di New York (2011), Schirn Kunsthalle Frankfurt, in Germania (2011). La mostra veneziana, curata da Chiara Bertola con Andrea Viliani e allestita nell’area Carlo Scarpa, è il risultato di una co-produzione internazionale fra Fondazione Querini Stampalia, Centro d’arte contemporanea Point di Nicosia, Modern Art di Oxford e Kunsthaus di Zurigo, dove differenti versioni della mostra sono state presentate negli scorsi mesi. Alcuni interventi dell’artista accolgono lo spettatore introducendolo allo spazio espositivo principale, che ospiterà Chapters, installazione filmica appositamente realizzata per questa mostra. La presentazione di Chapters alla Fondazione Querini Stampalia si avvantaggia di un’inedita e pervasiva relazione fra i motivi ispiratori dell´installazione filmica di Epaminonda e la struttura stessa degli spazi progettati al piano terreno della Fondazione da Carlo Scarpa. In un sottile incastro, l´architettura dello spazio espositivo scarpiano, con le sue volumetrie, le sovrapposizioni fra i vari dettagli decorativi e le diverse soluzioni architettoniche, l´evocazione di un tempo sospeso fra passato e futuro, entra a far parte dell´esperienza del film dell´artista, creando un vero e proprio continuum fra esperienza dell´opera e del museo. La radicale congruenza fra l´intervento di Epaminonda e lo spazio espositivo – sostiene Chiara Bertola - va inoltre ricondotta alle location del film Chapters, l´isola di Cipro, le cui relazioni storiche con una città come Venezia si sono sedimentate nella storia stessa della città, porta dell´Europa verso quell´Oriente continuamente e fantasmaticamente evocato sia nella narrazione aperta, fluttuante, onirica di Chapters come in vari elementi del progetto architettonico e decorativo scarpiano. Girato nell’autunno del 2012 a Cipro su pellicola 16 mm, Chapters è il primo vero film dell’artista, che fino ad oggi ha sempre lavorato con immagini pre-esistenti: l’utilizzo di found footage e materiali d’archivio ha fortemente connotato infatti la produzione di Epaminonda nel decennio passato. In Chapters Epaminonda propone nondimeno alcuni degli “stilemi” del suo linguaggio artistico: i vasi, lo scorrere dell’acqua, il monumento, le rovine, i paesaggi, le palme, gli animali, ...Un vocabolario di oggetti e immagini che consentono di investigare la nozione di tempo e la permeabilità della memoria. In un’atmosfera densa di misticismo, uomini, donne, animali e oggetti si muovono e interagiscono, compiendo azioni e gesti rituali carichi di una molteplicità di possibili significati, enfatizzati spesso dalla lentezza dell’esecuzione o attraverso la tecnica dello stop motion. Il film è diviso secondo spezzoni e sequenze d’immagini frammentate, in cui la linearità narrativa è volutamente annullata. I personaggi si muovono tra uno spoglio interno dall’intonaco bianco e un paesaggio arso dal caldo sole mediterraneo, punteggiato da antiche rovine e qua e là interrotto dallo scorrere rinfrescante di una fonte: per un uomo che scava una buca, un gruppo di giovani costruisce una struttura piramidale, ad una coppia di geishe risponde una coppia di servitori dai vistosi orecchini a pendaglio, ad una diafana figura femminile vestita di un’arancione sgargiante attorniata da due pappagalli si contrappone la statuaria bellezza di una donna che si dipinge sulle gambe le striature di una zebra. Il film si snoda tra gesti minimi e coreografici e la costante presenza di oggetti feticcio: vasi, gioielli, tessuti, animali. Se tra le rocce di una collina scoscesa appare e scompare uno ieratico sacerdote dal volto dorato e tunica nera, con in mano una bilancia, simbolo della ricerca di un possibile equilibrio, su altro schermo gli risponde uno sciamano dal corpo dipinto di bianco e tridente alla mano, strumento in grado, nella mitologia greca, di far sgorgare l’acqua, elemento rigenerante e purificate per eccellenza, che Epaminonda sceglie di raffigurare come cascate, il cui ciclico scorrere rimanda al trascorrere del tempo e della vita stessa. Il principio di dualità e il simbolismo – rappresentati dall’immagine della zebra e dalla piramide dorata poste all’ingresso della mostra – sono la bussola per orientarsi in questo viaggio fluttuate in un tempo mistico e rituale, in cui dialogano e si rispondono continuamente coppie di concetti e elementi: il pieno e il vuoto, il sole e la luna, l’acqua e il deserto, il bianco e il nero, l’interno e l’esterno, l’uomo e la donna, la natura e la cultura. Un viaggio in uno spazio fisico e mentale, o in un tempo sospeso, malinconico e astratto in cui lasciare affluire emozioni e costruzioni immaginarie, i cui possibili riferimenti spaziano da Beato Angelico a Sergei Parajanov, dall’architettura greco-romana e bizantina a Carlo Scarpa. La mostra sarà accompagnata da un libro d’artista edito nel corso dell’esposizione da Humboldt (Milano) e co-prodotto dalle quattro istituzioni che hanno ospitato il progetto. Info: Fondazione Querini Stampalia - Santa Maria Formosa, Castello 5252, 30122 Venezia - tel 0412711411 - www.Querinistampalia.it |
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PADOVA (GALLERIA CAVOUR): MOSTRA DI NINA NASILLI - 12 OTTOBRE/10 NOVEMBRE 2013
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L’assessorato alla Cultura del Comune di Padova nell’ambito della rassegna Ram – Ricerche Artistiche Metropolitane – presenta la mostra 2N.est, personale della pittrice Nina Nasilli a cura di Barbara Codogno. Nina Nasilli torna a esporre nella città in cui vive e lavora con una mostra di opere recenti di alto valore artistico e poetico. 2N.est è il risultato affascinante di un percorso inedito: 77 opere esposte (grandi tavole, disegni e piccole carte, realizzate con base acrilica e colori ad acqua) che sono di volta in volta mète, àncore, approdi del pensiero e dei sentimenti in dialogo tra loro. Un racconto che entra ed esce, colpisce e accarezza, esplora e ritorna, sempre con un tratto che dis-vela, narra e mantiene in equilibrio il detto e il non detto. “2N.est si inserisce a pieno in Ram il contenitore progettato per dare spazio alle espressioni di arte contemporanea della nostra città, quest´anno dedicato al tema ´Il sogno e la ragione´” spiega Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune di Padova “Nasilli è voce lirica, ma è anche voce fuori dal coro. Sono sicuro che la città di Padova saprà scoprire e apprezzare un’artista, riconosciuta a livello italiano ed europeo, che dà voce nelle sue opere alle inquietudini e alle speranze del nostro vivere”. Il titolo di questa personale è un enigma, un rebus che impone – ma soprattutto ci regala – l’opportunità di fermarsi, di vedere oltre la superficie del segno, scandagliando i livelli più profondi del suo significato. Ed è in questa stratigrafia semantica che si raccoglie il cuore delle opere di Nasilli, come suggerisce Barbara Codogno, curatrice della mostra, a partire da quel 2N: una doppia enne. Identitaria: Nina Nasilli. E negatrice di identità ( N N ): nel momento in cui si nega in quanto “figlia di nessuno”, Nasilli si ritrova. Nasilli, che nel suo essere e non essere, est: è, e vive. E questa presenza si allarga subito a un orizzonte geografico e spaziale, 2N.est come il Nord da dove si levano i venti che ispirano versi poetici, e l´Est, da dove nasce il sole. Un orizzonte di appartenenza, e di origine. Come sancisce 2N.est ovvero to nest - “fare il nido”, in inglese. Qui vibra il nucleo dell’opera di Nasilli, in questo nido che testimonia sia l´esperienza del dolore sia quella di abbracciare la felicità. Perché ogni nido è microcosmo che protegge dall’esterno, conserva l’interno, dà la vita, regala gioia e, allo stesso tempo è attraversato dalla sofferenza, dall´assenza, dall´ineluttabilità. È un ritorno al nucleo essenziale dove gli opposti vivono insieme. Per riuscire a parlare di questa verità dell´amore serve uno sguardo delicato e che Nasilli esprime anche nelle scelte cromatiche – il bianco, il nero, il giallo, l’azzurro: pochi colori, primari e primitivi – e in un tratto istintivo e meditato allo stesso tempo che, come osserva Barbara Codogno nel testo critico “consegna l’umanità al meraviglioso incanto del ciclo eterno, che coagula nel particolare il tutto cosmico”. Nell’allestimento le opere sono sorrette da griglie metalliche e alle tavole sono alternati versi di grandi poeti del ‘900: punteggiatura emotiva che dà ritmo al racconto intimo di Nasilli. Che, proprio perché intimo, ci parla – naturalmente - dell´universale. Così come sigilla Barbara Codogno: “2N.est è un diario intimo, le opere di Nasilli sono preghiere, razzi, folgori. Nasilli è - sempre - nervo scoperto”. Direzione della mostra: Mirella Cisotto Nalon. Curatrice della mostra: Barbara Codogno. Catalogo a cura di Book Editore, Ferrara. Info: N.est personale di Nina Nasilli - Galleria Cavour, piazza Cavour, Padova - 12 ottobre/10 novembre 2013 - inaugurazione venerdì 11 ottobre 2013 ore 17.30; Comune di Padova – Settore Attività Culturali - Tel. 049 8204547– bertolinl@comune.Padova.it - http://padovacultura.Padovanet.it |
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MILANO (LORENZELLI ARTE): HEY RONNIE... HEY PALOMA... - A TRIBUTE TO RONNIE CUTRONE A CURA DI MATTEO LORENZELLI - 4 OTTOBRE/31 DICEMBRE 2013 |
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La mostra che si inaugura in galleria il prossimo 3 ottobre vuole essere un commosso e sentito omaggio a Ronnie Cutrone, lo straordinario protagonista della New Pop Art americana scomparso lo scorso 20 luglio nella sua casa di Lake Peekskill (Ny). Con una selezione di quaranta opere di grande formato, estremamente significative e rappresentative, verrà ricostruito il percorso degli ultimi 30 anni di lavoro dell’artista. Un excursus che partirà dalle celebri e popolari bandiere che lo hanno reso famoso, alle Cell Girls, dalle grandi tele e quilt, alle cover dei dischi musicali, passando attraverso un lavoro che si dipana tra i collage, i neon e i grandissimi lavori acrilici. Una mostra unica nel suo genere, sia per il valore simbolico delle opere esposte, sia per il personalissimo ricordo di un artista che ha segnato fortemente gli ultimi decenni dell´arte contemporanea e che con la sua scomparsa, lascia un’impronta indelebile ed un vero messaggio "pop". L´esposizione è infatti la testimonianza del sodalizio culturale, iniziato negli anni ’80, tra Ronnie Cutrone e Matteo Lorenzelli che nel tempo è sfociato in una solida amicizia, come spesso succede ai galleristi che partecipano alla vita degli artisti che rappresentano. Anche il titolo della mostra tradisce la familiarità di questo rapporto di amicizia/lavoro. Racconta Matteo Lorenzelli che "Hey Ronnie...hey Paloma..." era la frase con cui si faceva riconoscere dall’artista quando scattava la segreteria telefonica. Lorenzelli Arte ha sempre seguito con entusiasmo il percorso artistico di Cutrone e negli anni ha organizzato numerose mostre monografiche, molte delle quali in istituzioni museali italiane e straniere. Fra quelle allestite nella propria sede, oltre alle numerose collettive, ricordiamo le tre grandi personali del 1995, 2003 e, soprattutto, l´ultima del 2010, "Pop, Off the Rack, By the Slice, Mix & Match", durante la quale l´artista ha potuto estasiare il pubblico presente con i propri racconti e la propria marcata personalità: brillante ma sempre discreta. Cutrone è stato uno dei più straordinari interpreti della New Pop Art americana e si è formato nell´ambiente più vivo e stimolante della cultura newyorkese: assistente di Andy Warhol dal 1972 al 1980, gli anni d’oro della Factory, è stato testimone della stagione americana del Graffitismo e del New Pop degli anni Ottanta di cui ha assorbito l’energia esplosiva ma, soprattutto, ha messo in evidenza alcune intuizioni di Warhol circa il legame tra arte e società contemporanea, utilizzando l’immaginario popolare per farne un’analisi in senso critico. In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo che conterrà testi di Luca Massimo Barbero, Elena Forin, Walter Guadagnini, Marco Livingstone, Matteo Lorenzelli, Michael Mckenzie, Maurizio Medaglia, Robert Pincus-witten, Ivan Quaroni, Maurizio Turchet, Alberto Zanchetta, che rappresentano la storia di Cutrone in Italia negli ultimi decenni, con a corredo materiale fotografico inedito e testimonianze epistolari di Cutrone. --- Ronnie Cutrone nasce a New York City nel 1948. Studia alla School of Visual Art di New York (1966-1970), entrando in contatto con l´avanguardia artistica newyorkese e lavorando successivamente, per circa dieci anni, come assistente di Andy Wahrol alla Factory dal 1972. Ronnie Cutrone appartiene alla prima generazione di artisti americani la cui educazione visiva si è formata davanti alla televisione, ai miti di Hollywood, ai libri da colorare, alla pubblicità, al rock´n´roll e quindi alla cultura dei mass media. Il lavoro Pop di Cutrone comincia nel 1982, con delle tele raffiguranti i personaggi dei cartoni animati, che rappresentano il suo personale modo di osservare la natura umana e di porre l´accento sulle implicazioni sociali e politiche della società americana. Questi personaggi vivono nel loro habitat, sono spesso dipinti su una bandiera americana e sono sempre testimoni della sua identità e ricerca. Sensibile ai fatti storico-politici che investono la realtà del suo Paese, a partire dal 2001, dopo i tragici fatti dell´attentato alle Twin Towers di New York, il “cammino” dell´artista mostra di sciogliersi “come un gelato”, e nascono quindi due nuovi cicli di lavori: le Red cross, croci di sangue, e le Cell girls (cellule terroristiche cosiddette latenti ma pronte a colpire), che continuano ad essere affiancate ai miti oramai “decadenti” del super eroe americano. Tra le mostre più recenti si segnalano quelle in musei sudamericani nel 1998: Curitiba, Salvador de Bahia, Sao Paolo e Rio de Janeiro. Nel 2005 realizza un grande murale a Coney Island, nel 2006 una nuova mostra presso Lorenzelli Arte, nel 2009 la mostra alla Milk Gallery di New York e da Mar & Partners a Torino. Nel 2010 la terza personale da Lorenzelli Arte ed infine nel 2011 alla Galerie Gmurzynska a St. Moritz. Sue opere figurano nei più importanti musei, ultimo dei quali il Brooklyn Museum of Arts di New York, che di recente ha acquistato una sua grande opera, al Whitney Museum di New York, al Museum of Modern Art di New York, al Boymans Beunigen Museum in Olanda e al Museum of Contemporary Art di Los Angeles, dove sono anche state tenute importanti mostre alle quali l´artista ha partecipato, e nelle più importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Muore a Lake Peekskill (Ny) il 20 luglio 2013. Catalogo Lorenzelli Arte n. 141 Testi di Luca Massimo Barbero, Elena Forin, Walter Guadagnini, Marco Livingstone, Matteo Lorenzelli, Michael Mckenzie,maurizio Medaglia, Robert Pincus- Witten , Ivan Quaroni, Maurizio Turchet, Alberto Zanchetta Info: Lorenzelli Arte - corso Buenos Aires, 2, Milano - inaugurazione giovedì 3 ottobre 2013, ore 18.30 - tel +39.02.201.914 - info@lorenzelliarte.Com - http://www.lorenzelliarte.com/ |
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MILANO (PALAZZO REALE): “IL VOLTO DEL ‘900. DA MATISSE A BACON” - 80 CAPOLAVORI DAL CENTRE POMPIDOU - FINO AL 9 FEBBRAIO 2014
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Fino al 9 febbraio 2014 si può visitare a Palazzo Reale di Milano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, la mostra ‘Il volto del ’900. Da Matisse a Bacon. Capolavori del Centre Pompidou’, a cura di Jean-michel Bouhours, conservatore del Centre Pompidou di Parigi. La mostra è promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale, Mondomostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d’Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi, e presenta oltre ottanta straordinari ritratti e autoritratti, capolavori assoluti di artisti celebri come Matisse, Bonnard, Modigliani, Magritte, Music, Suzanne Valadon, Maurice de Vlaminck, Severini, Bacon, Delaunay, Brancusi, Julio Gonzalez, Derain, Max Ernst, Mirò, Léger, Adami, De Chirico, Picasso, Giacometti, Dubuffet, Fautrier, Baselitz, Marquet, Tamara de Lempicka, Kupka, Dufy, Masson, Max Beckmann, Juan Gris, autori di opere magistrali, spesso mai esposte in Italia, di eccezionale qualità pittorica e artistica, che entrano a pieno titolo nella storia dell’evoluzione del genere ritratto avvenuta nel corso del Novecento. La selezione di opere provenienti dal Centre Pompidou di Parigi esposte nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale racconta, attraverso una serie di capolavori della pittura e scultura del Xx secolo, un periodo fondamentale per l’evoluzione del concetto stesso di ritratto e autoritratto, messo in discussione e trasformato dai più celebri maestri dell’epoca in seguito ai grandi cambiamenti della società e all’evoluzione degli strumenti di rappresentazione della realtà. “Nella nostra società, invasa dalle immagini e spesso travolta dalla loro rapida caducità, è importante, oltre che affascinante, poter riflettere sui nuovi significati che la rappresentazione della figura umana ha acquisito nel corso del Novecento – ha commentato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Il grande choc dell´avvento della fotografia, infatti, ha prodotto nel secolo scorso un nuovo modo di rappresentare il volto umano, provocando un potente fluire di originalità creativa nelle opere di ritratto, che sono diventate al tempo stesso più complesse e più libere perché svincolate dalle committenze e dalle esigenze di documentazione e celebrazione. Questa mostra ci offre la straordinaria opportunità di comprendere questo percorso”. “L’invenzione della psicoanalisi, la negazione dell’individuo operata dai totalitarismi, la distruzione dell’identità nei campi di sterminio nazisti, la diffusione della fotografia messa a servizio della burocrazia per il riconoscimento delle persone (per esempio con le foto d’identità), l’invasione dell’Io da parte di uno pseudo-immaginario collettivo creato dai media: a questo contesto sociale – scrive il curatore della mostra Jean-michel Bouhours – occorre aggiungere il ruolo dell’arte, la spinta all’astrazione, la perdita del soggetto nell’ideale collettivo delle avanguardie: tutto sembra concorrere all’idea dell’arrivo di un mondo senza più volti.” E nonostante questo, “cresce all’epoca una sorta di frenesia a farsi fare il ritratto, come – scrive ancora Bouhours – per far entrare se stessi in una vertigine di ubiquità e di istantaneità dettate dai media contemporanei: l’immagine della propria immagine si è imposta”. Dopo la prima rivoluzione moderna rappresentata dai ritratti umanistici di Dürer, Van Eyck o Frans Hals, dopo lo spartiacque dell’Impressionismo che pretende autonomia per il pittore, l’artista moderno pratica il ritratto andando al di là dello scopo di illustrare il modello, passando attraverso il soggetto per trovare il suo “Sé interiore” e le sue personali intenzioni artistiche. Al tempo stesso, l’artista libera se stesso dai vincoli che fino a quel periodo erano connaturati al ritratto, fissati dai committenti, che erano soliti aspettarsi non soltanto un dipinto lusinghiero ma anche di essere visti in una certa posizione sociale, grazie ad alcuni simboli attentamente codificati. Le sette sezioni della mostra non sono ordinate per cronologia, ma per assonanze sul modo di trattare la figura umana da parte dei vari artisti: 1. I misteri dell’anima 2. Autoritratti 3. Il volto alla prova del Formalismo 4. Volti in sogno. Surrealismo 5. Caos e disordine, o l’impossibile permanenza dell’essere 6. Dopo la fotografia 7. La disintegrazione del soggetto |
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MILANO: ADRIAN PACI AL PAC CON LA MOSTRA “VITE IN TRANSITO” INAUGURAZIONE APERTA AL PUBBLICO E GRATUITA SABATO 5 OTTOBRE DALLE 18 ALLE 24 IN OCCASIONE DELLA 9° GIORNATA DEL CONTEMPORANEO |
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L’Il Pac Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano
ospita fino al 6 gennaio “Adrian Paci. Vite in transito”, una grande
retrospettiva dedicata all’artista albanese che, sin dal 1997, ha scelto Milano
come sua città d’adozione.
Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura,
Pac e Civita, la mostra inaugura in occasione della Ix Giornata del
Contemporaneo indetta per sabato 5 ottobre 2013 da Amaci Associazione dei Musei
d’Arte Contemporanea Italiana, di cui il Padiglione milanese è socio fondatore:
come da tradizione il Pac aprirà gratuitamente al pubblico dalle 18.00 alle
24.00.
A cura di Paola Nicolin e Alessandro Rabottini, la
mostra al Pac presenta un’ampia selezione di opere realizzate a partire dalla
metà degli anni Novanta fino alla produzione più recente, la nuova opera The
Column (2013), in un percorso che esprime la varietà di linguaggi che Adrian
Paci utilizza nel suo lavoro, spaziando dal disegno alla fotografia, dalla
pittura al video fino alla scultura.
"Prosegue la collaborazione del Comune di Milano
con i più prestigiosi musei e istituti culturali di tutto il mondo per proporre
la personale di un grande artista contemporaneo, Adrian Paci, che proviene da
un Paese che ha un pezzo di storia in comune con l’Italia e con Milano e con il
quale condividiamo un passato difficile, di emigrazione e di fuga; ma anche un
presente simile, fatto di riflessione sui grandi temi universali che
attraversano la storia di qualunque Uomo - ha detto l´assessore alla Cultura
Filippo Del Corno -. Perché ‘Vite in transito’ non sono solo quelle di chi
parte, emigra o fugge, ma sono quelle di tutti noi, che dobbiamo affrontare
sempre, e dovunque ci troviamo, l’idea della vita come ´viaggio´. Il Comune di
Milano è felice di poter offrire questa straordinaria esperienza di narrazione
visiva insieme alla conoscenza di un artista sensibile e versatile, capace di
declinare con efficacia la propria espressività con diversi strumenti e
linguaggi - dalle foto agli acrilici, dal video all’acquerello - restando un
attento testimone dei nostri tempi".
Sin dalla metà degli anni Novanta il lavoro di Adrian
Paci (1969, Scutari, Albania) ha attirato l’attenzione della critica
internazionale per la capacità di coniugare narrazione, rigore formale e
riflessione sociale, offrendo una visione insieme poetica e problematica delle
trasformazioni politiche e umane cui sono andati incontro i paesi dell’ex
blocco sovietico dopo la caduta del Muro di Berlino. Agli esordi della sua
carriera, Paci ha prodotto un corpus di lavori influenzato dal clima culturale
di quegli anni e all’interno del quale il tema dell’immigrazione si unisce alla
riflessione sul ruolo delle immagini nel racconto delle nostre esistenze. A
partire da questo nucleo tematico – in cui autobiografia e cultura si
sovrappongono – l’artista ha poi negli anni ampliato i confini del proprio
lavoro, giungendo a un’esplorazione di carattere universale sui temi della
perdita, del movimento delle persone nello spazio e nel tempo, della ricerca di
un altrove umano e geografico.
In questo contesto tematico si inserisce la nuova
opera filmica The Column, esposta per la prima volta in un´ istituzione
italiana e prodotta con il contributo di importanti istituzioni quali lo Jeu de
Paume di Parigi, il Pac di Milano, il Röda Sten Konsthall di Göteborg e il
Trondheim Kunstmuseum di Trondheim insieme ad altri sostenitori. Il film è un
racconto visionario che descrive l’estrazione di un blocco di marmo da una cava
cinese e la sua successiva lavorazione nella forma di una colonna in stile
classico. Questa lavorazione avviene in mare, per mano di operai che formano un
tutt’uno con la scultura, con la quale viaggiano all’interno di una
nave-officina la cui destinazione è incerta. Accanto al film, al Pac sarà
esposta la colonna di marmo di cinque metri come elemento scultoreo e insieme
elemento narrativo.
Il titolo della mostra “Vite in transito” chiarisce la
centralità di alcuni temi all’interno della produzione artistica di Paci: la
figura umana occupa un ruolo primario nel suo lavoro – sia esso pittorico,
fotografico o cinematografico – e diventa nucleo originario di narrazione,
immaginazione e speranza, insieme con il motivo del movimento costante, sia
esso quello dei popoli attraverso le frontiere geo-politiche o quello della
memoria personale, tra la dimensione del vissuto e quella della cultura e della
storia. In questo universo di significati si collocano le storie e i personaggi
protagonisti delle opere video esposte: dai disoccupati silenziosi di Turn On
(2004) agli uomini in marcia verso un aereo pronto a decollare in Centro di
Permanenza Temporanea (2007); dai volti estatici dei fedeli raccolti di fronte
all’icona sacra di pilgrImage (2005) ai lamenti della prefica che celebra il
passaggio dalla morte alla vita in Vajtojca (2002); dall’artista stesso che
entra in contatto con il pubblico stringendo le mani dei presenti in The
Encounter (2011) alla simbiosi tra uomo e animale di Inside the Circle (2011),
metafora di libertà e accoglienza.
La libertà espressiva che contraddistingue il lavoro
di Adrian Paci rende possibile anche una continua osmosi tra media e linguaggi
differenti: se i video e i film possiedono spesso la sintesi visiva propria
della pittura, quest’ultima assume l’andamento narrativo proprio del cinema,
attraverso il frequente ricorso al formato del fotogramma e alla struttura in
serie. Al Pac saranno esposti gli acquerelli di The Wedding, la serie di
disegni su carta Passages e la serie pittorica Secondo Pasolini con le gouaches
montate su tela (Decameron, 2006) e gli acrilici su bobina di legno (I Racconti
di Canterbury, 2010), omaggio alle affinità tra i film del regista italiano e
la pittura. Nei suoi dipinti Paci cerca di rispondere alle immagini che già
esistono all’interno di una dimensione filmica fissando in qualche modo il
flusso continuo del video.
La mostra è arricchita da un contributo di Giovanni De
Lazzari (Lecco, 1977), artista formatosi con Adrian Paci durante gli anni del
suo insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Bergamo. De Lazzari ha
concepito un intervento artistico di natura installativa – visibile al primo
piano del Pac – realizzato attraverso la selezione e inclusione di materiali,
per lo più inediti, provenienti da una collezione privata di Milano. Essi
raccontano gli esordi della carriera di Paci e approfondiscono la dimensione
delle fonti e il loro montaggio all’interno del discorso espositivo.
La mostra è affiancata da un Public Program sui temi
della dislocazione e dell’ economia espansa curato da Gabi Scardi e realizzato
con il sostegno di nctm e l’arte. Tra gli ospiti l’artista Anri Sala martedì 8
ottobre e Umberto Galimberti martedì 26 novembre.
In programma anche visite guidate e laboratori
gratuiti per avvicinare grandi e piccoli alle opere dell’artista.
In occasione della mostra e grazie ad una
collaborazione del Pac con that’s contemporary, un approfondimento delle opere
esposte in mostra con contenuti speciali sarà disponibile in esclusiva su
That´s App. L’app, disponibile per piattaforme Ios e Android, sarà scaricabile
da tutti i visitatori senza alcun costo tramite il Wi-fi gratuito del
Padiglione e consultabile durante la visita.
Info
www.Pacmilano.it T. +39 0288446359
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IX GIORNATA DEL CONTEMPORANEO “IL RITORNO INVISIBILE” LA MOSTRA PERSONALE DI JEANNETTE RüTSCHE – SPERYA PARTECIPA AL GRANDE EVENTO DEDICATO ALL’ARTE CONTEMPORANEA MANTOVA MUSEO DIOCESANO FRANCESCO GONZAGA |
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L’associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani
(Amaci) ha scelto il 5 ottobre 2013 per la Ix edizione della Giornata del
Contemporaneo, il grande evento dedicato all’arte contemporanea e al suo
pubblico.
Porte aperte gratuitamente in ogni angolo del Paese,
per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e
conferenze. Un programma multiforme che regalerà al grande pubblico
un’occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell’arte
contemporanea.
La mostra personale dell’artista italo-svizzera
Jeannette Rütsche – Sperya, in esposizione presso il chiostro e la sala di
esposizioni temporanee del Museo Diocesano Francesco Gonzaga di Mantova,
aderisce alla Ix Giornata del Contemporaneo,
confermando la scelta del Museo di farsi promotore di un dialogo aperto
fra epoche differenti della storia dell’arte.
L’artista presenta al pubblico un ricco nucleo di
opere, realizzate a partire dal 2012, anno in cui la sua ricerca
sull’interiorità individuale è sfociata in un percorso di superamento delle
contraddizioni umane. Trovando saldo fondamento e proficua fonte di ispirazione
nell’antica filosofia taoista, Sperya tenta di porgere in codice visuale la
millenaria sapienza cinese.
Si delinea un percorso che accompagna il visitatore in
un affascinante viaggio visivo, che si apre con un gruppo di opere/bandiera,
esposte nel chiostro del Museo, vera e propria mappa dell’itinerario che segue.
Nella sala al piano nobile, due sezioni di opere, fra loro dialoganti: da un
lato il ciclo di 10 creazioni ispirate all’I Ching Taoista, dall’altro le opere
ispirate dai testi degli antichi filosofi. Si delinea un ideale percorso dal
buio della “falsa conoscenza” alla pienezza luminosa della “conoscenza innata”,
attraverso opere di grande suggestione visiva, che interrogano l’osservatore,
coinvolgendolo in un’esperienza totalizzante.
“Nelle opere di questa artista confluiscono matematica
e filosofia, pseudo-certezze e presunte opinioni, per dimostrare da un lato la
fallacia di tante asserzioni date per indubitabili, da sostituire con una
visione diversa di quanto credevamo di sapere, e dall’altro la meraviglia
dell’esistente, di cui rivela a sorpresa insospettate corrispondenze. Il tutto
esplicitato in opere d’arte che, come dell’arte è proprio, non spiegano
razionalmente ma più per via di intuizione consentono di immergersi in un nuovo
mondo”. (dal testo in catalogo di Mons. Roberto Brunelli)
“Cittadina del mondo per nascita e vocazione,
Jeannette, da sempre, interroga se stessa e la realtà con innata curiosità e
sguardo limpido e rigoroso, pronta a mettersi in gioco costantemente, perché
convinta che la sola crescita possibile risieda nel cambiamento. Sin da
giovanissima sperimenta le infinite potenzialità insite nella multiculturalità,
percorrendo le strade del mondo geografico e antropologico, sempre con occhi
spalancati e cuore aperto, pronta ad accogliere nuovi stimoli e nuove
esperienze. Parallelamente a una mai interrotta ricerca
filosofico-esistenziale, Jeannette sperimenta diverse forme espressive, nelle
quali prende corpo e anima Sperya, il suo mondo interiore. […] Il suo vissuto è
fatto visione in un lavoro nomade, cresciuto grazie a un senso di libertà mai
retoricamente esercitato, attuato scelta dopo scelta come confronto limpido con
la realtà. L’artista nulla concede al piacere decorativo dell’opera, si
interroga, piuttosto, sulla sostanza del mondo, offrendoci l’emozione di uno
sguardo pensante”. (dal testo in catalogo di Francesca Bianucci)
“Credete di poter governare l’universo e
migliorarlo?”: è la domanda posta dall’opera “Universo”, simbolo di questa
mostra mantovana, nella quale trova coronamento il percorso pluriennale
dell’artista. La risposta è un viaggio di ritorno, illustrato da un corpus di
opere che accompagnano il visitatore sulla via che conduce dal “nulla del pieno
al Tutto del Vuoto. […] Il visitatore si
trova implicato in un’esperienza totalizzante, in cui colori e forme si
intrecciano e si compongono in immagini che appaiono via via sempre più
familiari. È un’esperienza di progressivo disvelamento di qualcosa che ci
appartiene già ma che giace in un luogo buio del nostro essere, soffocato
dall’assordante “pieno” della nostra vita […]. Quel che si cela sotto questa
spessa coltre è una luce vivida, quasi abbagliante, che è segno distintivo di
tutte le immagini di questo viaggio e che risplende maggiormente laddove ad
affiorare è il vero senso”. (dal testo in catalogo di Chiara Cinelli)
“Congedandosi dall’universo speryano, il visitatore,
se capace di esperire la “conjunctio oppositorum”, la sincronicità
dell’esperienza che le opere di Jeannette evocano, percepirà la sua coscienza
come espansa, intuitivamente consapevole del legame fra i piani diversi
dell’esperienza, fra conscio e inconscio, pianta e animale, ieri e domani.
Forse, alla luce di tale esperienza, avvertirà con meno urgenza la necessità di
marcare i confini dell’io a scapito dell’altro, di auto-centrarsi, di fare dei
propri falsi problemi il centro organizzatore dell’esperienza psichica”. (dal
testo in catalogo di Giuseppe Bolotta)
Jeannette Rütsche – Sperya -
Jeannette Rütsche nasce a Zurigo (Svizzera) nel 1961
da padre svizzero tedesco e madre toscana; oggi vive a Milano. E’ artista di
Arte Frattale. La geometria frattale (termine introdotto nel 1975 dal
matematico Mandelbrot) è il punto da cui parte la sua ricerca artistica: una
geometria utilizzata per studiare il comportamento dei fenomeni naturali
complessi non misurabili in termini euclidei. Tali sono, a titolo di esempio,
la distribuzione delle galassie, la frastagliatura delle coste, la struttura
ramificata degli alberi. Attraverso l’uso creativo della geometria frattale,
Jeannette esplora la complessità della condizione umana, il labirintico
groviglio della nostra interiorità, fino a giungere a relativizzare la
centralità dell´Io nei processi della conoscenza e della creazione, aprendo la
strada alla ricerca dell´essenziale che tende alla dimensione originaria delle
cose e dell´essere umano.
Ha esposto in Turchia, Francia, Paesi Bassi, Austria,
Regno Unito, Bulgaria, Cina e in numerose manifestazioni italiane, ricevendo
significativi riconoscimenti e pubblicazioni; suoi quadri fanno parte di
collezioni istituzionali e private in Italia e all´estero.
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MODENA (GALLERIA CIVICA, PALAZZO SANTA MARGHERITA, CORSO CANALGRANDE 103): NELL´AMBITO DELLA MOSTRA ALL YOU NEED IS LOVE. JOHN LENNON ARTISTA, ATTORE, PERFORMER DEDICATED TO JOHN LENNON
- UN APPUNTAMENTO PER LA IX GIORNATA DEL CONTEMPORANEO - SABATO 5 OTTOBRE |
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In occasione della Ix Giornata del Contemporaneo, che l´Amaci, l´Associazione
dei Musei d´Arte Contemporanea Italiani, promuove ogni anno su scala nazionale
proponendo un programma articolato e multiforme di mostre, laboratori, eventi e
conferenze allo scopo di offrire nuovi spunti e nuove occasioni di incontro con
l´arte contemporanea, sabato 5 ottobre, alla Galleria civica di
Modena sono in programma diverse iniziative.
° Si comincia alle 16.00 con visita guidata alla mostra "All you need is
Love. John Lennon artista, attore, performer" condotta da Marco Pierini,
direttore della Galleria e cocuratore assieme ad Enzo Gentile e Antonio
Taormina dell´evento.
Per partecipare è sufficiente presentarsi al bookshop di Palazzo Santa
Margherita, in corso Canalgrande 103 a Modena, qualche minuto prima
dell´inizio.
° A seguire, alle 17.00, sarà sempre Marco Pierini a condurre l’incontro
"Dedicated to John Lennon", durante il quale sarà illustrato il
percorso artistico della celebre rockstar con l’ausilio di immagini e filmati
poco conosciuti.
Naturalmente portato per il disegno, Lennon studiò (con risultati alterni) al
prestigioso Liverpool College of Art e non abbandonò mai l’abitudine di fermare
con rapidi schizzi idee, pensieri, fantasie. Di una vera e propria attività
artistica, però, si può parlare soltanto a partire dall’incontro con Yoko Ono,
con la quale realizzerà tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta
alcuni video – “Smile”, “Rape”, “Fly”, “Up Your Legs Forever” – e numerose
performance, tra le quali i celebri Bed-in di Amsterdam e di Montréal.
Tra le opere visive di Lennon va poi ricordata la cartella di 14 litografie
intitolata “Bag One”, pensata da John come regalo di nozze per Yoko in
occasione del loro matrimonio nel 1969. Lo scambio degli anelli, il Bed-in, la
luna di miele, momenti della loro intimità sono i soggetti scelti da Lennon per
questa serie di immagini caratterizzate da un tratto fresco, agile, ironico.
“Bag One” venne esposta per la prima volta il 15 gennaio 1970 alla London Arts
Gallery e immediatamente sequestrata da Scotland Yard per l’alto tasso di
erotismo di cui erano permeate le stampe.
° Inoltre nel corso del pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00 "Shot your Love.
Gli innamorati sulla pagina di Facebook della Galleria civica di Modena".
Chiunque lo desideri può farsi fotografare accompagnato dal proprio amore
fianco della locandina "Love is all you Need", una stampa del 1969
che presenta un nudo della celebre coppia Yoko Ono, John Lennon.
Il ritratto sarà poi pubblicato nella pagina di Facebook della Galleria civica
di Modena.
Tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito.
La mostra, curata da Enzo Gentile, Marco Pierini, Antonio Taormina, promossa e
organizzata dalla Galleria
civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il sostegno di Hera Group in
collaborazione con Beatlesiani
d’Italia Associati è aperta al pubblico da mercoledì a venerdì dalle
10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00; il sabato, la domenica e i festivi
dalle 10.30 alle 19.00 fino al prossimo 3 novembre. Lunedì e martedì chiuso.
Info: www.Galleriacivicadimodena.it
L´ingresso è gratuito
Annie Leibovitz, Yoko Ono e John Lennon, 1980, Raccolta di Fotografia Galleria
civica di Modena
Mostra: All you need is Love. John Lennon artista, attore, performer
curata da Enzo Gentile, Marco Pierini, Antonio Taormina
Sede: Palazzo Santa Margherita, sala grande, corso Canalgrande 103,
Modena
Periodo: 13 settembre-3 novembre 2013
Organizzazione e Produzione
Galleria Civica di Modena Fondazione Cassa di Rispamio di Modena
con il sostegno di Hera Group
in collaborazione con Beatlesiani d´Italia Associati
Orari mercoledì-venerdì 10.00-13.00 e 15.00-18.00; sabato, domenica e
festivi 10.30-19.00. Lunedì e martedì chiuso.
Ingresso gratuito
Info: Galleria civica di Modena - corso Canalgrande 103, 41121
Modena
tel. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932
- http://www.galleriacivicadimodena.it/
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MILANO: LA PERMANENTE SABATO 5 OTTOBRE ADERISCE ALLA NONA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO CON UN DUPLICE APPUNTAMENTO |
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La Permanente aderisce, sabato 5 ottobre 2013, alla
Nona Giornata del Contemporaneo, organizzata da Amaci, con un duplice
appuntamento.
Alle ore 10 Alberto Ghinzani, Direttore del Museo e
scultore, e Paolo Campiglio, storico dell’arte e curatore, parleranno del percorso artistico e delle scelte espressive
compiute dal Maestro Arnaldo Pomodoro, con particolare riferimento alla
monumentale Grande Tavola della memoria
(1965), opera in bronzo entrata a far parte del Museo della Permanente
nell’ambito di una rassegna dedicata alle acquisizioni più recenti tra cui si
segnala una selezione della collezione del Senatore Walter Fontana (Crescenzago
1919-Briosco1992), noto appassionato d’arte e mecenate, grande imprenditore del
settore meccanico, nonché – dal 1986 al 1992 – consigliere dello storico ente
milanese.
Contestualmente all’incontro sul Maestro Arnaldo
Pomodoro, pertanto, sarà possibile visitare e approfondire la rassegna Il Museo
racconta che ospita sculture di Martini, Cascella, Consagra, Manzù, Giò
Pomodoro, Milani, Broggini, Minguzzi e dipinti di Casorati, Cassinari, Birolli
e Morlotti.
Alle ore 16 Luca Cavallini, giovane storico dell’arte,
accompagnerà il pubblico in una visita guidata esclusiva alla collezione d’arte
della Permanente per illustrarne la storia a partire dalla sua fondazione.
“Partecipiamo con grande entusiasmo e convinzione alla
Nona Giornata del Contemporaneo organizzata da Amaci – dichiara il Presidente
della Permanente, Giulio Gallera – perché uno degli obiettivi prioritari del
nuovo corso della Permanente è quello di valorizzare le espressioni artistiche
ed i fermenti artistici e culturali di oggi, ed a tal fine, nei prossimi mesi, daremo ampio spazio alla
contemporaneità.”
L’ingresso è libero.
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MILANO (BRERA): IL SEICENTO LOMBARDO - CAPOLAVORI E RISCOPERTE - A CURA DI SIMONETTA COPPA E PAOLA STRADA |
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Scopo della mostra ¨¨ consentire la visione di un gruppo di significative opere lombarde del Xvii secolo, in massima parte restaurate negli ultimi decenni con finanziamenti ministeriali e di privati, ¡¡normalmente sottratte all¡¯attuale percorso espositivo. La selezione presentata, comprendente 46 opere, privilegia i dipinti di grande formato, difficilmente movimentabili al di fuori del circuito del museo; ben 21 sono i dipinti dai depositi interni ed esterni di Brera, tutti destinati ad essere esposti nel futuro progetto museale denominato "Grande Brera". Il pezzo forte della mostra ¨¨ rappresentato da quattro importanti pale d¡¯altare, tre delle quali firmate e datate: di Fede Galizia il Noli me tangere (1616), della maturit¨¤ di Carlo Francesco Nuvolone ¨¨ l¡¯Assunzione della Vergine (1648), ormai pienamente barocca, e di Giuseppe Nuvolone il San Francesco in estasi (1650), in deposito presso la chiesa parrocchiale di Cornate d¡¯Adda; di Giovan Battista Crespi detto il Cerano ¨¨ invece il Cristo nel sepolcro, san Carlo e santi (1610 circa), fino a qualche mese fa in deposito presso la chiesa milanese di Santo Stefano. In occasione della mostra i dipinti di Fede Galizia e del Cerano sono stati oggetto di restauro (2013), con interventi finanziati rispettivamente da Dla Piper e dai Rotary Club di Milano Nord e Milano Visconteo. Esposte anche altre opere importanti di Agostino Santagostino, Daniele Crespi, Giovanni Stefano Montalto, ¡¡Morazzone, Giuseppe Vermiglio, Giulio Cesare Procaccini, Tanzio da Varallo, Luigi Scaramuccia. Comuni denominatori di grande fascino che accomunano gli artisti riferibili alla scuola pittorica lombarda del Xvii secolo sono da un lato il senso corposo della materia pittorica e dall¡¯altro l¡¯uso scenografico degli effetti luministici. Il catalogo, pubblicato da Skira, oltre che delle curatrici comprende contributi di Danilo Zardin, Francesco Frangi e Paolo Vanoli e agili biografie degli artisti stese da Eugenia Bianchi. La mostra sar¨¤ aperta sino al 12 gennaio 2014 |
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MILANO (GALLERIA CENTRO STECCATA, VIA PIETRO MARONCELLI 10, MILANO): LA GIOCOSA LEGGEREZZA DI WAL - MARTEDÌ 10 OTTOBRE DALLE ORE 17.00 |
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Dal 10 ottobre al 30 novembre sarà esposta nella sede di Milano della Galleria Centro Steccata una mostra dedicata al Maestro Wal (Walter Guidobaldi) dal titolo "Wal ovvero il rinnovabile mistero della stupefazione" accompagnata dalla presentazione del catalogo curato dal Prof. Luciano Caprile. Una selezione di sculture, dipinti e disegni che caratterizzano la sua ricerca dagli anni Ottanta a oggi; dalle prove in ambito fumettistico che sfociano nell´adesione al gruppo dei "Nuovi-nuovi" di Renato Barilli, ai futuristici vortici delle "api", un turbine di gesti e di segni che si placheranno nell´astrazione geometrica che dal 1987 va a occupare il corpo stilizzato di animali ritagliati nel legno. Mentre a partire dal 1990 avviene l´ultima e decisiva rivoluzione creativa: entra in scena quel "putto" che diventa il protagonista assoluto delle sue opere e che conquista il ruolo principale nell´attuale esposizione. Afferma in proposito Renato Badili: "Wal trova che è giunta l´ora di dare corda, anzi fiato, aria a quel protagonista capriccioso e imperioso che lo assedia fin dall´inizio, anche se finora non si è mai mostrato allo scoperto: un patto pretenzioso, irriverente, malizioso, ma nello stesso tempo tanto dolce e paffutello come si conviene a ogni bambino". Il putto è protagonista nelle tele, nei disegni, negli acquerelli ma soprattutto nelle sculture realizzate prevalentemente in terracotta smaltata ( ma anche risolte in bronzo e in vetroresina); questa è una felice sorpresa per gli adulti che si trovano al cospetto di simili interpreti che rappresentano "il nostalgico passato dell´infanzia, di ciò che si poteva impunemente fare o pensare", come scrive Luciano Caprile nel suo saggio in catalogo. Pertanto sorprendiamo questo fanciullino in atteggiamento giocoso al culmine della progressione piramidale sostenuta da una tartaruga (Rabdomante) oppure candidamente abbracciato a una sfera dorata (Tesoro) oppure ancora intento a tuffarsi sul pallone ovale usato nel rugby (Inmeta). Wal dunque ci invita al sogno e alla stupefazione, alla riconquista di un mondo smarrito da rivisitare con nostalgica ironia. La sede della galleria di via Maroncelli 10 recentemente inaugurata è in una posizione strategica tra Corso Como e Porta Garibaldi, facilmente raggiungibile in metropolitana, automobile o con i treni ad alta velocità della stazione Garibaldi; situata nel cuore pulsante del centro della Milano che si allarga e si trasforma velocemente in vista dell´Expo 2015. Catalogo a cura del Prof. Luciano Caprile. Info: "Wal ovvero il rinnovabile mistero della stupefazione" - Galleria Centro Steccata . via Pietro Maroncelli 10, Milano - dal 10 ottobre al 30 novembre 2013 . - Tel/ Fax 02.29006174 - www.Centrosteccata.com - info@centrosteccata.Com |
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MILANO (IL CASTELLO): MOSTRA FRANCESCO VITALI - SPAZI URBANI E LABIRINTI VISIVI - 9 OTTOBRE/30 NOVEMBRE 2013 |
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Il 9 ottobre 2013 alle 18,30 inaugura la mostra Spazi Urbani e Labirinti Visivi con 20 opere fotografiche inedite dell´artista Francesco Vitali, regista, scenografo e light designer apprezzato in tutto il mondo, a cura di Roberto Mutti, direzione creativa Elisa Ajelli. L’autore propone al visitatore scorci di elementi architettonici e identificativi di varie città, ispirati alle forme della natura rappresentate dai frattali, campo di ricerca dell’artista da molti anni e già presenti nella collezione di opere denominata “Fiori di Cemento”. New York, Milano, Barcellona, Tel Aviv, Gerusalemme, Acri (Akko), San Francisco e Chicago sono proposte in questa mostra con forme geometriche nuove ma riconoscibili dall’osservatore, poichè “Il bello delle sue immagini è che, dopo averti catturato, ti inducono a guardare la realtà in un altro modo ed è così che l’accostamento fra antico e moderno ci appare ora più armonico, che l’alternarsi di pieni e vuoti, l’inseguirsi di prospettive sorprendenti, la comparsa di ponti che poggiano sul nulla ci sembrano del tutto plausibili” (Roberto Mutti). Catalogo a cura di Adriano e Marcello Conte disponibile in galleria dal 10 ottobre 2013. Ingresso gratuito. Info: Galleria d’arte moderna “Il Castello” S.r.l. - Via Brera, 16 – 20121 Milano (Italy) - tel. +39 02 862913 - fax +39 02 877962 - info@ilcastelloarte.It - www.Ilcastelloarte.it |
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REGGIO EMILIA (CHIOSTRI DI SAN DOMENICO): UMBERTO MARIANI - OPERE 1967/2013 - 6 OTTOBRE/3 NOVEMBRE 2013
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Umberto Mariani (Milano 1936), certamente uno degli artisti italiani più importanti della sua generazione, si presenta con una esposizione antologica (60 opere) che copre e illustra l´intero percorso della sua attività (1967-2013). La mostra, a cura di Sandro Parmiggiani è allestita in una prestigiosa sede espositiva messa a disposizione dal Comune di Reggio Emilia e in collaborazione con i Musei Civici della città. L’iniziativa fa seguito a due altre esposizioni che si sono tenute in spazi culturali pubblici di grande prestigio: giugno-luglio 2011 Galleria di Palazzo Medici-riccardi e Biblioteca Riccardiana, Firenze, marzo-aprile 2013, Sala San Ignazio, Arezzo. La mostra di Reggio Emilia è stata fortemente voluta dall´artista per ricordare la propria madre Jole Nizzoli (Reggio Emilia 1909 - Milano 1996). Il percorso espositivo si apre con alcune opere propedeutiche del 1967 che attestano il forte influsso che ebbe su Mariani l´artista inglese Graham Sutherland e che testimoniano un evidente antefatto poichè subito l´anno successivo (1968) il nostro Artista raggiunge una completa autonomia sia sul piano contenutistico, sia sul piano formale. Oggetti Allarmanti” (1968-1973) Con questi quadri Mariani si afferma come il più significativo tra gli artisti milanesi della sua generazione quale testimone della realtà coeva di Milano. Nato e formatosi alla Accademia di Brera, per questo milanesissimo, e attento ai nuovi processi sociali e culturali della sua città, ha captato con lucida intelligenza e linguaggio moderno quei mutamenti radicali che il tessuto socio-economico di Milano stava presentando. Le vecchie e tradizionali strutture industriali e produttive a metà degli anni ´60 cedevano il passo a nuove progettazioni e a nuove tecnologie. Queste innovazioni avrebbero consentito alla città di divenire agli occhi del mondo intero la “ Milano capitale mondiale del designer e della moda”. “Alfabeto Afono” (1974-1978) Con questo ciclo di quadri detto comunemente “lettere bendate” Mariani fornisce una risposta visiva ai problemi posti in quegli anni con tanta efficacia sul piano sociologico da Mc Luhan ,ovvero la difficoltà di rapportarsi tra individui: “l´incomunicabilità”. Sono ancora opere dipinte su tela. “Relitti Di Scena” “Specchi” (1979-1994) E´ la fase barocca di Mariani Sono gli anni nei quali le avanguardie proponevano un ritorno alla pittura e all´interno della tela dipinta un significato di “teatralità” (vedi Bonito Oliva). Queste proposte, sebbene molto lontane dal sentire di Mariani, vengono raccolte dall´Artista milanese come una provocazione, ed elaborate in forme dove la teatralità è molto esplicita e le citazioni sono desunte e assimilate dagli spazi metafici e surreali di De Chirico e Magritte. In mostra sono esposte cinque installazioni, vere e proprie messe in scena, dove l´inganno percettivo e prospettico sposato con le luci che appartengono alle opere stesse evocano chiaramente gli spazi scenografici del palcoscenico. “Piombi” (1992-2013) Siamo al capitolo più recente del complesso e articolato percorso poetico di Mariani. Questo capitolo iniziato tra il 1991 e il 1992 testimonia come il suo lavoro si sviluppi nel tempo con palese e pregevole coerenza. Infatti queste opere consistono in una serie di forme e di segni celati (“La Forma Celata”) da una sorte di panneggio illusorio realizzato con una sottile lamina di piombo modellata. Mariani, a distanza di 40 anni, riprende la tematica dell”Alfabeto afono” a quei tempi solo dipinto su tela, Ora sono rilievi che alludono al panneggio e l´opera si sviluppa in tre dimensioni. I segni ed i simboli e, a volte anche le lettere, affiorano dallo sviluppo di pieghe che li avvolgono come antichi e misterosi reperti, relitti di un tempo antico. E´ stupefacente come la sapienza di Mariani sappia trasformare con una metamorfosi inequivocabile agli occhi di chi guarda, il piombo in tessuto (a volte anche in oro) creando un inganno vertiginoso. Operazione degne di un alchimista prestigioso. Attualmente importanti e prestigiose gallerie internazionali si stanno occupando del suo lavoro. Curatore: Sandro Parmiggiani. Catalogo: Allemandi Editore, Torino. Testi in catalogo: S. Parmiggiani, G.g.lemaire, E. Info: Umberto Mariani – Opere 1967/2013 - mostra antologica di Umberto Mariani - Sala Esposizioni, Chiostri di San Domenico, Via Dante Aligieri 11, Reggio Emilia - 6 ottobre/3 novembre 2013 - inaugurazione sabato 5 ottobre 2013 ore 17 - tel. 0522 456477 - www.Musei.re.it - musei@municipio.Re.it - http://www.Facebook.com/home.php |
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IDENTITÀ E PERCORSI PALAZZO DELLA CORGNA CITTÀ DELLA PIEVE 5-15 OTTOBRE 2013 |
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Apre sabato 5
ottobre al Piano nobile di Palazzo della Corgna, a Città della Pieve, la mostra
“Identità e percorsi”: uno sguardo sugli ultimi anni di pittura e scultura
italiana attraverso il lavoro di una quindicina di artisti di età e formazione
diversa. Un percorso variegato testimoniato dalle diverse declinazioni della
pittura narrativa e da altri linguaggi espressivi tipici dell’arte del secondo
Novecento. La prima sezione accoglie i lavori di Gloria Tranchida,
realizzati con materiali di riciclo e impreziositi con colori metallici e i
dipinti di Antonella Pernarella
sulle potenzialità espressive del colore. A seguire le opere di Stefano
Sorrentino. In questi ultimi anni l’artista riflette sul valore della
pittura stessa e tende a rifugiarsi in una ricerca estetica di pura poesia. La
seconda sezione si concentra verso una pittura reale in cui l’adesione alla
realtà si stempera in un cromatismo dominato dall’emozione e dai sentimenti.
Anna Maria Altieri rivive il passato con nostalgia e abbraccia il
presente con un segno pulsante e una pennellata corposa: volti
espressionisticamente deformati, occhi grandi e profondi, figure e sagome umane;
Nuccia Amato Mocchi porta in mostra quattro dipinti della piena maturità:
sono tra le pagine più vive del suo lungo percorso ricco di sottile ironia. Di Vincenza Costantini,
invece, una scelta di disegni e di incisioni che vanno idealmente a
circoscrivere l’intero arco della sua attività. La mostra prende poi in
considerazione il vero dalla realtà. Egidio Scardamaglia, filma con
grande naturalezza il reale senza mai cadere in una marcata piacevolezza. Così è
anche per Paul De Haan che porta avanti, fedele a un singolare realismo
di fotografica evidenza, una personale ricerca sul tema della natura morta. La
mostra prosegue con altre declinazioni della pittura figurativa: Susy
Senzacqua dipinge il cielo, con grandi passaggi di nuvole; Giovanna
Gallo riassume con “Barche umanizzate” il suo mondo fiabesco. La sezione
successiva si apre con i luminosi acquerelli di Anna Maria Tessaro
dipinti con una forte impostazione scenografica. A seguire i paesaggi di
Selly Avallone descritti con felice gusto naturalistico. Rosita
Sfischio, invece, si sofferma sul tema della figura femminile catturata
nella sua intimità e Maria Ceccarelli, in arte Mac, porta in mostra
quattro nudi neo-espressionisti. A
punteggiare il percorso espositivo le sculture di Fabio Santori, legni di
riciclo trasformati in opere d’arte e
una scelta di lavori in marmo bianco di Beatrice Palazzetti, animate da
un intenso lirismo. Infine le sculture di Riccardo Paolucci, in bronzo e
in terracotta dipinta, ispirate con un rapporto costante alle nuove mitologie
del quotidiano. |
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MONCALIERI PAGINE INCANTATE – MOSTRA MERCATO DEL LIBRO DI VIAGGIO DOMENICA 6 OTTOBRE – GIARDINO DELLE ROSE |
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“Pagine Incantate” - mostra-mercato del libro di
viaggio, si svolgerà domenica 6 ottobre 2013, nella splendido ambiente
storico-naturalistico del Giardino delle Rose del Castello Reale di Moncalieri.
Si tratta di una rassegna che avrà come protagonisti
gli editori, che presenteranno una serie di volumi relativi al viaggio nei suoi
molteplici aspetti con una sezione specifica riservata ai prodotti editoriali
riguardanti i castelli e le residenze nobiliari, in particolare del Piemonte. E dai prodotti editoriali alla pratica il
passo sarà breve in quanto vi sarà l’apertura straordinaria della Cavallerizza
del Castello di Moncalieri, che ospita i preziosi tesori della Galleria
Subalpina; è un gradito dono della Direzione Regionale per i Beni
Architettonici e Paesaggistici del Piemonte, con i visitatori che saranno
accompagnati dai volontari del Touring Club Italiano.
La originale vetrina di “Pagine Incantate”, che è organizzata
dall’Associazione La Città e l’Arte con il contributo del Comune di Moncalieri
e il qualificato patrocinio di
Fondazione per il Libro e Salone Internazione del Libro di Torino, della
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, Regione
Piemonte e Provincia di Torino, vedrà anche la qualificata presenza delle
librerie del territorio che avranno la possibilità di presentare specifici
libri sull’affascinante tema del viaggio.
Tra i soggetti che animeranno la mostra -mercato con
la loro presenza vi sarà anche il
Touring Club Italiano, che nel proprio spazio espositivo presenterà la sua
notevole ed interessante raccolta di pubblicazioni e creerà i presupposti per
una possibile futura collaborazione in occasione della celebrazione dei 120
anni di fondazione.
Ad arricchire l’offerta culturale provvederà un mini
laboratorio di scrittura, con il dottor Francesco Oriolo ed altri
professionisti che sveleranno alcuni segreti di come si affronta un libro,
soprattutto nell’ottica di realizzare un book di viaggio.
Oltre ad immergersi nei libri, sempre rimanendo fedeli
al tema del viaggio, vi sarà una vetrina del gusto, alla quale il pubblico
potrà rivolgersi per gustare specialità enogastronomiche della cucina locale,
tra le quali la regina sarà la trippa, che proprio nella medesima giornata
celebrerà nel foro boario di Moncalieri la sua massima Festa Nazionale,
Nel pomeriggio il Giardino delle Rose ospiterà performance artistiche.
I visitatori della mostra-mercato Pagine Incantate,
avranno inoltre la possibilità di ammirare la rassegna artistica “Cosa dicono i
libri” a cura di Lorenza Fortuna e visitare la mostra “Musica e Libertà”
dell’artista Luigi Sabatino che dal 27 settembre si svolge nella suggestiva
galleria degli Infernotti del Castello Reale di Moncalieri.
Sempre all’interno della Residenza Sabauda, alle 17,
si terrà l’atto conclusivo di “Provincia Incantata”, che ha portato per mesi
moltissime persone a visitare gli angoli più belli, e in qualche caso meno
conosciuti, dell’area torinese. Moncalieri dimostrerà la propria capacità di
accoglienza con l’associazione La Città e L’arte che offrirà ospitalità,
accompagnata da specialità del territorio.
L’evento in tutti i suoi momenti è ad ingresso
totalmente libero per il pubblico
Per informazioni, La Città e L’arte, via Cavour 46,
Moncalieri -Tel. 011.6403058;
sito internet http://www.castellodimoncalieri.it/
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UN CASTELLO CUCITO, LAVATO E STIRATO |
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L’evocativa ricostruzione di una sartoria, di una
stireria e di una lavanderia regalerà un tuffo nel
“dietro le quinte” di un antico guardaroba, arricchito
da documenti e pubblicazioni conservati
nell’Archivio del Castello: elenchi di corredi,
fatture
delle sartorie, modiste, dei tessutai, dei tintori,
collezioni di riviste di moda femminile e di
pubblicazioni sui lavori femminili, ma anche la
macchina da cucire Singer regalata nel 1929 dalla
regina Elena e eleganti abiti dell’epoca.
Il tutto ambientato nell’esposizione di un raffinato
corredo aristocratico, con bauli e cassoni che
contenevano le pezze tessute in casa di lino, cotone e
canapa per il corredo della sposa piemontese.
Lenzuola, tessuti e camicie da notte racconteranno di
un tempo che oggi appare lontanissimo, ma che
è quello delle nostre nonne, quando ogni famiglia
predisponeva per le figlie il corredo, rigorosamente
ricamato a mano, che la tradizione voleva in multipli
di 12.
I gruppi storici “La Lavandera ed ij lavandè ‘d
Bertula” e “J’amis ed la frola (Lavandè)”, in abiti
settecenteschi, eseguiranno il bucato con la cenere
“la lessia” mentre personaggi in eleganti vestiti
ottocenteschi intratterranno i visitatori con la
tessitura, il punto croce e il Gioco dell’Oca.
Bricolady
Un’esposizione di manuali di Economia Domestica sarà
lo spunto per ascoltare i consigli delle
esperte su come risparmiare facendo ogni cosa da sé:
dimostrazioni, lezioni, consigli su ricamo,
cucito, maglia ai ferri e finger knitting, lavo,
stiro, pittura, tessitura, feltro, lavorazioni del legno e
della carta, decorazione floreale e, naturalmente,
orto e giardino e cucina!
Si potrà dunque imparare a prendersi cura dell’orto e
a intrecciare i cestini, ma anche ad allestire un
centro tavola o a comporre un bouquet di fiori.
Nell’aula dedicata alla cucina, sarà possibile imparare
i trucchi degli chef per creare menu speciali,
preparare lo yogurth in casa e, perché no, il dado
vegetale, ma anche un detersivo ecologico a base di
limone e aceto. Cake designers insegneranno a
grandi e piccoli i segreti per decorare torte e
vezzosi cup-cake.
Per una pausa relax, una sala da tè dove degustare le
miscele più aromatiche e scoprire tisane e infusi,
accompagnati da golose friandises, sarà anche l’occasione
per imparare a preparare una buona tazza
di tè inglese, cinese, indiano…
Bricobaby
Una sezione sarà dedicata ai più piccoli che potranno
cimentarsi in diversi lavori manuali, artistici o
semplicemente divertirsi giocando. Per loro, tanti
laboratori creativi e manuali: “il piccolo
giardiniere”, “sono un artista” per apprendere i
segreti del pittore naturalista; “piccoli falegnami”; “la
sartoria delle bambole e dei peluche”; “il gioco del
riciclo” per creare vestiti che trasformano le
bottiglie in allegri personaggi animati; “il
ristorante degli uccellini” per realizzare mangiatoie da
giardino, balcone, davanzale; “le mie bolle” per
preparare da soli la saponata, “il laboratorio del
gesso”, ma anche un grande spazio ludico per
giocare-costruendo con i prodotti di Quercetti.
Novità: dalla fantasia di Consolata Pralormo è nato il
“Signor Binocolo” un personaggio un po’ buffo
che, con una strana mongolfiera, vola da secoli sul
Castello osservando cosa fanno i bambini, per i
quali ha raccolto in tutto il mondo i giocattoli più
curiosi. Nel parco, gli animatori accompagneranno
i bambini alla ricerca degli strumenti e degli
attrezzi persi qua e là dal Signor Binocolo, raggiungendo
infine l’officina dove le sue abili mani aggiustano i
giochi: chissà che non nasconda un tesoro?
Infine il “campo volo” un grande prato del parco
storico, dominato da un tiglio secolare, dove si
potranno costruire aeroplanini da lanciare insieme a
piccoli paracaduti e mongolfiere!
La passeggiata nel parco coi genitori e i nonni
riserverà tante sorprese contribuendo a rendere la
giornata indimenticabile: grandi cornici in cui farsi
fotografare, magari con buffi cappelli; le storie
degli abitanti del bosco e tante piccole mangiatoie, i
colori e le piume scarmigliate delle gallinelle
ornamentali e l’elegante livrea delle vezzose
pavoncelle, ma anche le operose api di cui l’arnia
didattica svelerà i segreti. Il giardino delle mele:
mele rosse, gialle e verdi, mele dolci, asprigne e
profumate … insomma una ricchissima esposizione di
varietà antiche e moderne, in cui non poteva
mancare la “casetta delle mele stregate”!
Accanto al pozzo, preziosa risorsa per le piante del
parco, vendita di fiori recisi, piante e bulbi, ma
anche dimostrazioni di arte floreale.
Botteghe
Artigiani e artisti saranno i protagonisti dello
spazio shop dove, oltre all’esposizione e vendita delle
proprie creazioni, offriranno dimostrazioni della loro
arte:
- il laboratorio dello scultore del legno, il cestaio
e l’arte di intrecciare salice
- il vasaio, maestro del tornio
- lezioni di pittura naturalistica
- il laboratorio del feltro, per scoprire come si
produce e si lavora dando vita a originali creazioni
- imparare a lavorare a maglia per fare cappellini a
forma di castagna o ghianda
- la tessitura, la sartoria: dal cartamodello
all’abito su misura, ma soprattutto come rimodernare gli
abiti vecchi!
- creare borse e borsette di tessuto
- orecchini-erbario e collane di carta plissettata,
dimostrazioni per imparare a lavorare la carta
- laboratorio del giardiniere per scoprire i segreti
dei bulbi e imparare a piantarli
- “fatti fungo” tutti i consigli per creare in casa
una piccola coltivazione di funghi edibili
- insect residence: costruire la casetta degli insetti
utili e colorati, che ci aiutano a evitare i pesticidi
Ed infine, un “mercato del bianco” con un’incredibile
varietà di produzione attuale, ma anche articoli
creati con vecchi corredi. http://www.castellodipralormo.com/
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“ALLATTIAMO INSIEME”, SABATO 5 OTTOBRE FLASH-MOB IN 22 PIAZZE DELL’EMILIA-ROMAGNA |
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Bologna – “Indossa una maglietta bianca e vieni anche
tu ad allattare!” Con quest’invito, ventidue piazze dell’Emilia-romagna sabato
5 ottobre ospitano un flash-mob per sostenere l’allattamento al seno.
L’iniziativa è organizzata dalla Regione per promuovere una pratica
importantissima per la salute delle mamme e dei bambini, e si svolge con la
collaborazione delle Aziende sanitarie, degli enti locali e con il coinvolgimento
dei Gruppi di sostegno dell’allattamento al seno.
Il messaggio è “allattare al seno è naturale e fa
bene” perché offre il cibo migliore e la protezione di cui i bambini hanno
bisogno, oltre a favorire il contatto madre-neonato. Il flash mob si svolge in
occasione della Settimana mondiale dell’allattamento al seno, che ha per tema
quest’anno l’importanza del sostegno fra pari, il sostegno all’interno della
comunità, per aiutare le mamme ad avviare e sostenere l’allattamento al seno:
da parte della famiglia, dai mariti, dai compagni, da amiche che sono a loro
volta madri, da operatori sanitari qualificati, da consulenti professionali.
“Quest’iniziativa – spiega l’assessore regionale alle
Politiche per la salute, Carlo Lusenti – contribuisce a costruire quella rete
virtuosa che mette insieme i servizi, gli enti locali, il volontariato. La
promozione dell’allattamento al seno, pratica delicata e importante per la
salute della mamma e del bambino, è un obiettivo della Regione Emilia-romagna e
va sostenuto congiuntamente dai diversi soggetti che compongono il nostro
welfare”.
Anche quando c’è un buon avvio dell’allattamento, può
accadere poi che venga sospeso prima dei sei mesi di età del bambino (l’Oms,
Organizzazione mondiale della sanità, raccomanda invece l’allattamento materno
esclusivo per almeno i primi sei mesi di vita del piccolo). E’ dunque molto
importante lo sviluppo di una rete territoriale di sostegno, a partire
dall’informazione per arrivare alla formazione delle persone che possono
svolgere un ruolo di supporto alle mamme. Per ogni mamma che stia allattando e
abbia bisogno di aiuto, i riferimenti sono il Consultorio familiare, il Punto
nascita, il pediatra di fiducia, oppure i Gruppi locali di sostegno
dell’allattamento al seno. Un riferimento informativo è anche il sito regionale
web www.Saperidoc.it del Centro di documentazione della salute perinatale e
riproduttiva.
Allattamento al seno, i dati e l’impegno della Regione
E’ dal 1999 che, attraverso indagini regionali a
cadenza triennale, viene monitorata la diffusione dell’allattamento al seno a 3
e 5 mesi di vita del bambino. Nel 2005 è stato avviato un percorso rivolto agli
operatori sanitari per favorire il cambiamento nelle pratiche assistenziali in
modo da rendere più efficace il loro lavoro di promozione e sostegno alle
mamme. Dal 2008 la Regione inoltre finanzia corsi di formazione per gli
operatori.
Il sostegno “tra pari” e il supporto alle associazioni
di volontariato che lo promuovono vanno nella direzione di un welfare
partecipato, i cui capisaldi sono il coinvolgimento delle associazioni e dei
cittadini nei percorsi di salute, come previsto dal Piano sociale e sanitario
regionale. Dall’ultima indagine, pubblicata nel 2012, l’allattamento al seno
completo in Emilia-romagna viene praticato dal 55% delle donne a tre mesi e dal
37% a cinque mesi. Dal 1999 al 2011 il tasso è aumentato del 3% a tre mesi e
del 15% a cinque mesi. Il tasso dei bambini non allattati è in calo: - 4% a tre
mesi, - 7% a cinque mesi. Rispetto alla precedente rilevazione (pubblicata nel
2009), i dati risultano tuttavia stabili.
In piazza, sabato 5 ottobre -
Per promuovere l’iniziativa, la Regione Emilia-romagna
ha realizzato una locandina (il titolo “Allattiamo insieme” è anche in inglese,
russo, portoghese, arabo, francese, cinese, rumeno) e una pagina web di
approfondimento sul portale del Servizio sanitario regionale
dell’Emilia-romagna, http://www.saluter.it/
Le ventidue piazze dell’Emilia-romagna che sabato
ospitano il flash-mob sono:
- Bologna: cortile Guido Fanti (Palazzo d’Accursio),
ore 17
- Carpi: corso Alberto Pio, 91 - davanti al Municipio
di Carpi, ore 17
- Casalecchio di Reno: Casa della Conoscenza, via
Porrettana 360, ore 17
- Cattolica: piazza Nettuno, ore 17
- Cesena: Giardino pubblico in caso di pioggia Centro
per le Famiglie in via Ex Tiro a segno n° 239, ore 15.30
- Cesenatico: piazzale antistante il museo della
marineria in caso di pioggia nel Museo della Marineria, ore 15.30
- Comacchio: Ponte del Carmine in via Carducci, ore 17
- Correggio:
corso Mazzini, sotto i portici davanti al Municipio, in caso di maltempo
Centro per le famiglie in corso Mazzini, ore 11
- Ferrara: scalone di piazza Municipale, ore 17
- Fiorano: piazza Ciro Menotti, ore 17
- Forlì: piazzetta Xc Pacifici, ore 17
- Imola: piazza Gramsci, ore 17
- Mirandola: casa Asdam parcheggio ospedale, ore 17
- Modena: largo San Francesco, ore 17
- Parma: Portici del Grano (piazza Garibaldi), ore 17
- Piacenza: piazzetta San Francesco, ore 17
- Ravenna: piazza del Popolo - Municipio, ore 11
- Reggio Emilia: piazza Prampolini, di fianco al
Battistero, ore 17
- Rimini: piazza Cavour sotto i portici palazzo
Garampi, ore 17
- Savignano sul Rubicone: Arena Gregorini (in caso di
pioggia Centro per le Famiglie in via Roma n. 10), ore 15.30
- Scandiano: via Longarone 12, di fronte allo spazio
Latte e Coccole, ore 17
- S. Lazzaro: Parco 2 Agosto, ore 16
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PORTE APERTE NEI LABORATORI DI RICERCA DI BOSISIO PARINI DALLO STUDIO DELLA MENTE AI MISTERI DEL DNA, DALLA ROBOTICA IN RIABILITAZIONE ALLE IMMAGINI DAL CERVELLO: I RICERCATORI DEL MEDEA INCONTRANO IL PUBBLICO DURANTE LA “SERATA DELLA RICERCA”, CHE SI TERRÀ A BOSISIO PARINI L’11 OTTOBRE. |
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In occasione dei suoi 50 anni di attività,
l´Associazione apre le porte delle proprie strutture per scoprire il mondo
della ricerca medico-scientifica: ogni giorno, infatti, oltre 70 ricercatori in
varie discipline (genetica, bioingegneria, neuroscienze, psicologia) dedicano il
loro impegno e la loro professionalità per cercare risposte utili ad aiutare i
bambini con disabilità e le loro famiglie.
La serata, che si terrà l’11 ottobre presso La Nostra
Famiglia di Bosisio Parini, affronterà i temi più intriganti del fare ricerca:
dallo studio della mente ai misteri del Dna, dalla robotica in riabilitazione
alle immagini dal cervello.
"Siamo in grado di identificare galassie lontane
milioni di anni luce, sappiamo studiare particelle più piccole dell´atomo, ma
ancora non abbiamo svelato i misteri di quella materia di 1,3 chili che si
trova tra le nostre orecchie"... In linea con le parole di Obama, i
ricercatori del Medea lavorano alla comprensione del funzionamento del nostro
organo più complesso. In effetti, i recenti progressi nel neuroimaging e nella
registrazione elettroencefalografica consentono di indagare la struttura e le
connessioni funzionali delle varie parti del nostro cervello e di rivelarne
eventuali alterazioni, spesso alla base di processi patologici quali l´epilessia,
i disturbi cognitivi e quelli comportamentali. Nel corso della serata verranno
illustrate le tecniche neuroradiologiche e neurofisiologiche e i dati ottenuti
dal loro abbinamento, che consentono una migliore comprensione dei meccanismi
alla base del funzionamento normale e patologico del cervello.
E inoltre, com’è fatto il Dna? E’ possibile
visualizzare i suoi errori? I ricercatori biologi mostreranno come e perché si
studia il genoma umano e guideranno alla scoperta delle tecniche che permettono
di “leggere” e “interpretare” il messaggio contenuto nel nostro Dna.
Si parlerà anche di efficacia e sicurezza degli
antipsicotici, spesso prescritti senza una profonda conoscenza dei benefici e
rischi del loro uso, soprattutto a lungo termine.
Interessante anche la dimostrazione dell’eye tracker,
una telecamera ad infrarossi che permette di registrare i movimenti oculari e
che i ricercatori del Medea stanno utilizzando per capire come ci guardano i
bambini autistici: sarà possibile provare di persona l’eye tracker e osservare
immediatamente il grafico del proprio sguardo.
Un altro gruppo di ricercatori del Medea mostrerà
invece l’efficacia di un metodo, messo a punto a partire dalle ricerche
neurofisiologiche sui neuroni a specchio, che utilizza la drammatizzazione e
l’uso di marionette per promuovere le abilità sociali in bambini con diagnosi
dello spettro autistico.
Verranno inoltre illustrati gli studi sulla relazione
tra il genitore e il proprio figlio, uno dei fattori fondamentali per lo
sviluppo del bambino. Il Medea è impegnato nel testare l’efficacia di un
intervento basato sulla video registrazione dell’interazione mamma-bambino su
un campione di mamme ad alto rischio psicosociale, come quelle inserite nelle
comunità mamma-bambino su decreto del Tribunale dei Minori.
Sempre sul fronte degli interventi precoci, sarà
possibile visitare il Baby Lab, che svolge indagini sulla percezione acustica
in neonati di 6 mesi. Infatti, recenti evidenze scientifiche mostrano che
queste capacità, anche in bambini molto piccoli, sono indicative delle successive
abilità di comunicazione, di linguaggio e di lettura.
Un’ulteriore conferma dell’importanza di un intervento
precoce emerge dal ruolo dell’attenzione selettiva visiva nell’ambito dei
disturbi di apprendimento. E’ di quest’anno la scoperta dell’efficacia dei
videogiochi di azione sulle abilità di lettura nei bambini a rischio di avere
disturbi di apprendimento e con dislessia. Ebbene, proprio il team che ha
condotto lo studio illustrerà durante la serata l’importanza di questi
risultati, utili per comprendere i meccanismi cerebrali alla base del disturbo
di apprendimento più diffuso.
Infine, nell’ambito delle nuove tecnologie applicate
alla riabilitazione, verranno mostrate apparecchiature robotizzate per
migliorare lo schema del cammino e l’utilizzo degli arti superiori, come il
Lokomat, che sostiene il piccolo paziente mentre lo assiste nel muovere le
gambe come se stesse camminando, e l’Armeo, un braccio meccanizzato che
favorisce la rieducazione del braccio e della mano mentre il bambino esegue dei
videogiochi.
I laboratori saranno aperti dalle 19.00 alle 23.00 e
sarà possibile avvicinare sei diversi percorsi tematici:info su
http://www.Lanostrafamiglia.it/25/index.php/component/k2/item/310-scopriamo-la-ricerca
I festeggiamenti per il 50° proseguono il 19 ottobre
con il convegno Dalla parte dei bambini - Sguardi al passato e scenari futuri,
un´occasione per riflettere sulle prospettive e gli scenari del welfare
sanitario. Interverranno personalità di grande rilievo nazionale ed
internazionale: l’economista Stefano Zamagni, il presidente del Forum
associazioni familiari Francesco Belletti, il coordinatore dell´Unità di salute
materna e perinatale dell´Organizzazione Mondiale della Sanità Mario Merialdi,
il presidente dell´ Istituto superiore di sanità Fabrizio Oleari, il direttore
dell´ufficio per l´integrazione degli alunni con disabilità del Miur Raffaele
Ciambrone e l’assessore alla salute della Regione Lombardia Mario Mantovani.
- http://www.lanostrafamiglia.it/
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VISITA GUIDATA AL MULINO DELLA MINIERA DI PREDOI (5 OTTOBRE) |
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Musei - Assistere alla macinazione del grano e alla
produzione del pane in un mulino ad acqua nei pressi della miniera di Predoi,
come facevano una volta i contadini che vi erano impiegati: lo propone la
visita guidata “Il pane dei minatori”, in programma il 5 ottobre alle ore 15 al
Museo delle miniere di Predoi.
Un tempo anche i contadini contribuivano al buon
andamento della miniera di Predoi, oggi museo. In particolare, avevano il
compito di provvedere al suo approvvigionamento.
A questo scopo, si occupavano tra le altre cose della
coltivazione del grano e della produzione del pane e della cura del bestiame
dei minatori. E´ questo il filo rosso della speciale visita guidata "Il
pane dei minatori", in programma sabato 5 ottobre, alle ore 15, al Museo
delle miniere di Predoi (appuntamento ore 14.45 alla biglietteria).
I partecipanti verranno condotti in un mulino nei
pressi del giacimento, per assistere alla macinazione dei cereali, trasformati
prima in farina e successivamente in pane. Il tutto immersi in un´atmosfera
rilassante, scandita dal ritmo della grande ruota del mulino e dall´acqua che
la fa scorrere.
Per partecipare è necessaria la prenotazione al numero
telefonico 0474 654298. La visita guidata è l´ultima di un ciclo di quattro
avviato nella primavera di quest´anno.
Info: Museo delle miniere Predoi, vicolo Hörmann 38/a,
Predoi/valle Aurina (Bz), tel. 0474 654298, http://www.Museominiere.it/
Per maggiori informazioni su musei in Alto Adige:
http://www.Musei-altoadige.it/
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CAMPANIA INNOVAZIONE A MAKER FAIRE. MARTUSCIELLO: PORTIAMO UN GRANDE CAPITALE DI CREATIVITÀ, TALENTO E IDEE |
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Fino a domenica 6, Campania Innovazione, l’agenzia
della Regione per la promozione della ricerca e dell’innovazione, partecipa
alla prima edizione europea della Maker Faire, l’ evento organizzato da Asset Camera a Roma con il
supporto di Tecnopolo.
L´iniziativa riunisce idee, energia e creatività dei
maker, i "nuovi" artigiani che valorizzano le possibilità della
tecnologia di diventare prodotti fisici.
Nello spazio espositivo dell´agenzia verrà sviluppato
un ricco programma di laboratori di formazione ed animazione e presentato il talento altamente tecnologico
dei giovani campani. Un programma ispirato al biodesign, consultabile sul sito
http://www.agenziacampaniainnovazione.it/ che risponde a domande creative.
Alla manifestazione Campania Innovazione svolge il
ruolo di hub per i fab lab di Napoli, Giugliano e Cava de’ Tirreni presenti con
i propri progetti di design e start up nell’ambito della fiera. Inoltre,
l’agenzia ospita presso il proprio spazio altri artigiani digitali, come il
Riot Studio, e filiere creative inerenti al campo dell’orafo e del design.
Durante i 4 giorni di lavoro sono previsti incontri
con 200 makers provenienti da tutta Europa per presentare i propri progetti, 10
workshop, 25 live talk, 10 live performance, oltre a 1 conferenza di apertura.
Le presenze annunciate sono 20 mila.
Sul sito dell’ Agenzia è possibile seguire la diretta
twitter dell’ evento, l’aggiornamento
delle varie iniziative in programma e consultare materiale multimediale.
"La nostra Regione - sottolinea l´assessore alle
Attività produttive Fulvio Martusciello, in visita oggi presso la fiera - porta
a Maker Faire un grande capitale di creatività, talento e idee. Negli ultimi
mesi il numero delle imprese start up regionali ha subito un incremento
decisivo, così come è in crescita il trend relativo a marchi e brevetti
depositati. Questo risultato è frutto della combinazione tra la valorizzazione
dei giovani talenti imprenditoriali, attraverso la stimolazione delle idee
progettuali, e l´affiancamento ai potenziali imprenditori, con progetti e
servizi a sostegno delle buone idee per lo sviluppo competitivo del nostro
territorio.
"In tale cornice di politiche di sviluppo delle
imprese innovative, la Regione Campania sta lavorando ad un insieme di misure
d’intervento a favore delle imprese e
dei giovani. Al centro di qust’azione si innesterà la rete regionale degli
incubatori, che oltre a strutture classiche a sostegno dello sviluppo dell’imprenditorialità
locale, quali centri servizi, incubatori, parchi scientifici, integrerà nuovi
modelli pronti ad affiancare imprenditori, startupper, innovatori, inventori:
spazi di coworking, Fab Lab, Incubatori virtuali, ovvero alternative che
rappresentano una forte “spinta di rinnovamento” del sistema e i cui esempi
sono in mostra con la propria spinta creativa proprio nella cornice della Maker
Faire", conclude Martusciello.
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