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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Gennaio 2014
G.R. UMBRIA APPROVA DOCUMENTO PRELIMINARE STRATEGIA ENERGETICO AMBIENTALE 2014-2020; DA MISURE PER FILIERA ENERGETICA SPINTA A TUTELA AMBIENTE, CRESCITA ECONOMICA E OCCUPAZIONE  
 
Perugia, 13 gennaio 2013 – Incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili e incentivare tutte le azioni volte a favorire il risparmio e l´efficacia energetica, sviluppare la filiera industriale dell´energia, migliorare la gestione del sistema: sono questi gli obiettivi prioritari che la Regione Umbria intende perseguire con la Strategia energetico ambientale regionale ("Sear") 2014-2020. Il documento preliminare, su proposta dell´assessore all´Ambiente Silvano Rometti, è stato approvato dalla Giunta regionale. "L´energia, con i suoi aspetti strettamente in relazione con l´ambiente e ogni forma di green economy - afferma l´assessore - è sicuramente una componente fondamentale di sviluppo economico ed occupazionale. Ed è in questa ottica che s´inquadra la Strategia energetico ambientale regionale, uno strumento fondamentale per seguire e governare lo sviluppo dell´Umbria sostenendo e promuovendo la filiera energetica, tutelando l´ambiente per costruire un futuro sostenibile di benessere e qualità della vita". I traguardi da raggiungere nel breve-medio periodo sono quelli di "ridurre i costi dell´energia per le imprese e le famiglie - sottolinea l´assessore - di produrre e utilizzare energia pulita e intelligente, promuovere la crescita competitiva dell´industria delle nuove tecnologie energetiche, incrementare l´occupazione a livello locale quale diretta conseguenza della politica energetica". Traguardi "non impossibili, grazie all´attenta programmazione portata avanti in questi anni dalla Regione in questa direzione, con la ´Strategia regionale per lo sviluppo di energia da fonti energetiche rinnovabili 2011-2013 e l´avvio di misure per l´incremento dell´efficienza energetica, con investimenti significativi che, nell´anno appena concluso, hanno superato i 12 milioni di euro. Il tutto - prosegue Rometti - in piena condivisione della politica energetica europea che, con il pacchetto ´20-20-20´ ha posto tra gli obiettivi finalizzati al contrasto del cambiamento climatico di ridurre le emissioni di gas serra del 20 per cento, alzare al 20 per cento la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20 per cento il risparmio energetico. Obiettivi considerati minimi, perché la meta è quella di ridurre fino all´80-90 per cento le emissioni di gas serra nel 2050, con un percorso di innovazione tecnologica". L´umbria intende, in primo luogo, raggiungere e superare l´obiettivo di "burden sharing" (la quota spettante per contribuire all´obiettivo nazionale per il 2020) fissato al 13,7 per cento di consumo da fonti energetiche rinnovabili rispetto al totale dei consumi lordi di energia. "Un obiettivo - spiega l´assessore - che si raggiunge agendo sui consumi e sulla produzione. Quanto a questo secondo aspetto, particolare attenzione continuerà a essere riservata all´aumento di energia prodotta da fonti rinnovabili soprattutto per uso termico. Questa è la vera scommessa". La Strategia regionale 2011-2013 aveva come obiettivo una produzione di energia da fonti rinnovabili al 2013 pari a 1953,1 Gwh, che sono stati superati - stando alla proiezione effettuata con i dati aggiornati al 30 giugno scorso - fino ad arrivare a 2277,2 Gwh grazie all´incremento dell´energia da fonte idroelettrica e fotovoltaica. Quanto alle direttrici di politica energetica, "la riduzione del consumo di energia è prioritaria e si ottiene facendo leva su due aspetti fondamentali: l´incremento dell´efficienza nei sistemi produttivi, anche di beni e servizi e non solo di energia, e la diminuzione di sprechi. Si agirà con azioni dirette ai diversi settori ´energivori´, con particolare riferimento all´edilizia che da sola rappresenta il 40 per cento dei consumi, e a un uso razionale e consapevole dell´energia. La razionalizzazione - aggiunge l´assessore regionale - consentirà di disporre di ulteriori risorse, derivanti dal risparmio, utili per ridurre l´impatto ambientale e aumentare la competitività delle imprese". I principali "driver" per l´ulteriore sviluppo del settore saranno declinati attraverso "un contesto di regolazione, nell´ambito della potestà regionale, quanto più possibile, stabile, trasparente e duraturo, cui si assoceranno programmi di sostegno e promozione della ricerca applicata, in collaborazione con il sistema della ricerca e l´industria e attraverso una filiera specializzata che assorba investimenti e occupazione e sappia destinare una quota significativa all´export". "La strada per ampliare e innovare la vocazione dell´Umbria ´verde´ - sottolinea Rometti - sarà percorsa con il coinvolgimento consapevole di tutti. Il documento preliminare della Strategia energetico ambientale regionale sarà la base sulla quale si attiverà da subito la partecipazione con tutti i diversi soggetti interessati, dagli Enti locali alle categorie produttive, alle forze sociali, alle associazioni ambientaliste, alle istituzioni e centri di ricerca". "Il confronto, in sede di ´Vas´, la Valutazione ambientale strategica, sulle linee di azione e le misure da mettere in campo per il raggiungimento degli obiettivi condivisi - dice ancora l´assessore - si esplicherà anche con la realizzazione di un canale tematico web dedicato e interattivo sul portale regionale per la raccolta dei contributi dei diversi portatori d´interesse nel mondo dell´energia, dal produttore al consumatore. Sarà una sorta di ´piazza´ dove si incontreranno, si raccoglieranno e si confronteranno le varie istanze e si faciliterà così il coinvolgimento di quanti sono interessati alla formazione del piano, tenendo conto delle proposte, delle necessità e delle esigenze dell´intera comunità umbra". Un contributo fondamentale per raggiungere gli obiettivi individuati dalla "Sear" verrà da un disegno di legge regionale in materia di efficienza energetica che "stabilirà azioni per un avvicinamento progressivo all´obiettivo 2020 di ´edifici a energia quasi zero´ - anticipa l´assessore Rometti - interventi di semplificazione amministrativa per le certificazioni energetiche e che introdurrà un regime di controlli e sanzioni". Quanto agli interventi, proseguirà l´attuazione delle misure già programmate nell´ambito del "Por Fesr" (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013 per l´efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili e prenderanno avvio i primi interventi previsti in materia di energia dal nuovo "Fesr" 2014-2020. Nel corso di quest´anno, in coerenza con le previsioni della Strategia energetico ambientale regionale, verranno finanziate nuove azioni per migliorare l´efficienza energetica degli edifici pubblici e per micro-reti di teleriscaldamento. E per sensibilizzare maggiormente i cittadini sull´importanza del risparmio energetico, proseguirà la campagna sui temi dell´uso razionale e consapevole per la riduzione dei consumi finali dell´energia.  
   
   
LA STRATEGIA DEL PEAR: PRIORITA’ ALLE FONTI RINNOVABILI  
 
Ancona, 13 gennaio 2013 - Il Pear si basa su tre assi principali con priorità alle fonti rinnovabili, insieme a risparmio energetico e cogenerazione distribuita, al fine della copertura del deficit regionale. Al 2012 il deficit energetico regionale è pari a -3.899 Gwh (-48,9%) rispetto a un fabbisogno di 7.991 Gwh (Dati Terna). L’obiettivo del Burden Sharing (regionalizzazione del target di produzione energetica da fonte rinnovabile elettrica e termica attribuito dalla Ue all’Italia) rappresenta la principale sfida dei prossimi anni, considerato anche il rischio di commissariamento connesso al mancato raggiungimento dell’obiettivo regionale assegnato. Il Burden Sharing assegna alle Marche la quota di condivisione dell’obiettivo di produzione da fonti rinnovabili del 15,4%. Burden Sharing nelle Marche (valori %): ____________________________________________________ 2010 2012 2014 2016 2018 2020 Dati consuntivi 2,6 4,5 Obiettivi 6,7 8,3 10,1 12,4 15,4 ____________________________________________________ La realizzazione di impianti a biogas e biomasse costituisce un’azione specifica prevista dal Pear per lo sviluppo delle fonti rinnovabili: rispetto a un obiettivo di 360 Gwh previsto al 2015, gli impianti realizzati al 2012 contribuiscono per 109,7 Gwh. Principi Ispiratori Dell’azione Regionale: Legalita’ E Trasparenza • La Regione Marche ha approvato nel 2012 una legge in materia di Via (lr 3/2012) che era l’esatta attuazione di legge dello Stato, competente in via esclusiva in tema ambientale. • Lo stesso Governo nazionale ha impugnato questa legge delle Marche, ma non quelle – analoghe – delle altre Regioni, per una violazione della direttiva comunitaria, in realtà riferibile direttamente alla normativa statale. A seguito di tale impugnazione, la Corte costituzionale ha parzialmente annullato la legge regionale. • La Regione, forte della trasparenza e correttezza del proprio operato, non aveva nel frattempo interrotto la propria attività amministrativa in materia e, in seguito alla sentenza della Corte costituzionale, si è trovata a dover assumere sulle proprie spalle tutte le contraddizioni emerse. Proposta Di Legge Relativa Alle Biomasse (n.384/2013): Finalita’ • Le contraddizioni tra la normativa statale e quella comunitaria hanno imposto alla Regione di prevedere la “rinnovazione” dei procedimenti autorizzatori di impianti a biomasse già conclusi, per integrarli con la Via, secondo quanto richiesto dalla Corte costituzionale e dalla magistratura amministrativa. Tale Via diviene di competenza delle Province e i relativi esiti non sono prevedibili. • La Regione, in assenza di un intervento normativo, è esposta a rilevantissimi risarcimenti dei danni, per i quali sono state già avanzate istanze alla magistratura che, al momento, ammontano a circa 13 milioni di euro. Ulteriori azioni, per centinaia di milioni di euro, sono già state annunciate. Principio generale vuole che ogni amministrazione assuma tutte le iniziativa necessarie ad escludere il risarcimento dei danni e, dunque, il conseguente pregiudizio per le risorse pubbliche. • Da tutto ciò è scaturita la necessità della proposta di legge n. 384/2013, adottata dalla Giunta regionale il 16 dicembre 2013. Tale proposta, in particolare, dispone la rinnovazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti, previa richiesta dei soggetti interessati, da presentare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge. Le Iniziative Del Governo Regionale Per Superare Le Contraddizioni Tra Normativa Statale E Comunitaria Dopo La Sentenza Della Corte Costituzionale • A seguito del deposito della sentenza della Corte costituzionale n. 93/2013, la Giunta regionale si adegua immediatamente introducendo la valutazione dei progetti indipendentemente dalle soglie dimensionali. Il testo è in discussione presso l’Assemblea legislativa regionale. • Il presidente della Giunta regionale investe direttamente il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri dell’Ambiente, Sviluppo economico, Affari europei, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, delle seguenti questioni: - le disposizioni oggetto della dichiarazione di illegittimità sono state approvate dall’Assemblea legislativa delle Marche in adempimento di un preciso obbligo di adeguamento al decreto legislativo n. 152/2006, che contiene la disciplina statale della Via. Tale obbligo grava sulla Regione in relazione alla competenza legislativa esclusiva in materia di tutela dell’ambiente attribuita allo Stato dalla Costituzione; - sullo stesso decreto legislativo la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione che riguarda, tra l’altro, le soglie dimensionali al di sotto delle quali non sono necessarie né una procedura di Via, né una procedura di verifica caso per caso - il non corretto recepimento di una direttiva comunitaria da parte dello Stato si è riversato negativamente sulla Regione Marche, che si era adeguata alla normativa nazionale; - si è determinata, per la realtà produttiva marchigiana, un’ingiustificata disparità di condizioni rispetto ad altre Regioni, nelle quali, in conseguenza della mancata impugnativa da parte del Governo, continua ad essere in vigore una disciplina analoga a quella che nelle Marche è stata dichiarata illegittima; - tale situazione, già di per sé difficilmente sostenibile, è resa più preoccupante nel contesto attuale, pesantemente segnato dalla crisi economica, che non consente pericolose scorciatoie e richiede la massima sinergia e corresponsabilità nelle scelte, insieme alla certezza dei riferimenti normativi. • Di fronte a tali contraddizioni il Governo regionale ha chiesto iniziative legislative statali per ricostruire un quadro di uniformità e di certezza del diritto in tutto il territorio nazionale. Tale posizione delle Marche è stata fatta propria anche dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. • Il Ministro dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare comunica al Presidente della Conferenza che il tentativo di inserire una disposizione già nel disegno di legge europea 2013 “non è andato a buon fine”. Comunica, inoltre, che “la disposizione verrà riproposta in altra sede, appena possibile”. • Con la legge nazionale n. 97/2013 è stato ulteriormente dilazionata la soluzione del problema dell’adeguamento della normativa statale alla normativa comunitaria. Prevede infatti, entro 60 giorni, l’adozione, da parte del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di linee guida sull’individuazione dei criteri e delle soglie per l’assoggettamento a Via, in base alle quali le Regioni adottano la propria disciplina.  
   
   
MARCHE: SUL BIOGAS NESSUNA CORTINA FUMOGENA. PROPOSTA DI LEGGE PERFETTAMENTE LEGITTIMA  
 
Ancona, 13 gennaio 2013 - “La proposta di legge inviata all’Assemblea legislativa regionale è perfettamente costituzionale. Scaturisce infatti da un serio approfondimento che tiene conto dei diversi aspetti in gioco e si basa anche su eminenti pareri di costituzionalisti, specialisti nel campo ambientale. La legittimità costituzionale è confermata dal parere del prof. Stefano Grassi che, tra gli altri aspetti, ha assicurato la piena competenza della Regione ad emanare norme di disciplina di procedimenti autorizzativi da rinnovare per sopraggiunta declaratoria di incostituzionalità. Ciò in base ai decreti legislativi 387/2003 (art. 12) e 152/2006 (art. 7). La nostra proposta di legge non comporta disapplicazioni di atti europei, al contrario è applicazione della specifica direttiva Ue e conseguenza diretta della sentenza della Corte costituzionale e delle decisioni del giudice amministrativo. A riprova della legittimità del percorso da noi proposto basta considerare che la stessa Corte costituzionale, con sentenza 209 del 2011, si è già espressa in un caso analogo, inerente la disciplina della valutazione ambientale della Regione Toscana. Sono le contraddizioni tra la normativa statale e quella comunitaria che ci hanno imposto di prevedere la “rinnovazione” dei procedimenti autorizzatori di impianti a biomasse già conclusi, per integrarli con la Via, secondo quanto richiesto dalla Corte costituzionale e dalla magistratura amministrativa. Tale Via diviene di competenza delle Province e i relativi esiti non sono prevedibili. La Regione, in assenza di un intervento normativo, è esposta a rilevantissimi risarcimenti dei danni, per i quali sono state già avanzate istanze alla magistratura che, al momento, ammontano a circa 13 milioni di euro. Ulteriori azioni, per centinaia di milioni di euro, sono già state annunciate e rischiano di ricadere sul bilancio regionale, già pesantemente penalizzato dai continui tagli statali. E’ da tutto ciò, come già ampiamente chiarito, è scaturita la necessità della proposta adottata dalla Giunta regionale. La conferenza stampa tenuta ieri sulla proposta di legge per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili è stata tenuta proprio per informare i cittadini su di un tema sul quale si fanno troppe e facili polemiche. Nessuna cortina fumogena e nessun atto di arroganza, come afferma qualcuno dunque. Semmai la cortina fumogena è quella innalzata da chi presenta un quadro fuorviante sulla situazione della produzione di energia da impianti a biomasse nelle Marche. La nostra regione è infatti agli ultimi posti in Italia per potenza installata, con appena l’1% della potenza rispetto al totale nazionale. Si pensi che le sole Lombardia ed Emilia Romagna producono, rispettivamente, il 23,3% e il 15% della potenza nazionale e regioni di dimensione pari o inferiore alla nostra, come l’Umbria, il Molise, il Friuli Venezia Giulia e la Basilicata, hanno produzioni superiori"  
   
   
PROGRAMMA “6.000 CAMPANILI”, BENE I COMUNI DELLE MARCHE.  
 
Ancona, 13 gennaio 2013 - Bene le Marche nel Primo Programma “6.000 Campanili” varato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sono infatti ben 13 su 115, oltre il 10%, i progetti finanziati ad altrettanti Comuni delle Marche, per oltre 11 milioni di euro di valore. “Un ringraziamento al ministro Lupi per l’iniziativa ‘6.000 Campanili’ riservata alle piccole realtà territoriali – dice il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca – Il numero dei Comuni marchigiani beneficiari del finanziamento e l’entità delle risorse stanziate dimostra la qualità dei progetti presentati e la capacità amministrativa e di progettazione dei piccoli Comuni delle Marche. Un plauso quindi anche a tutti i sindaci che hanno saputo cogliere l’opportunità offerta dal Governo: Comuni marchigiani figurano tra i destinatari di cifre prossime al massimo consentito, un milione di euro”. Il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha firmato, e inviato alla Corte dei conti, il decreto con la graduatoria dei Comuni ammessi a finanziamento per il primo Programma 6.000 campanili riservato ai Comuni al di sotto di 5.000 abitanti. Con il fondo di 100 milioni di euro stanziato nel Decreto del Fare sono stati finanziati 115 progetti. A breve sarà sottoscritto un secondo decreto con la graduatoria dei circa 60 Comuni finanziati con gli ulteriori 50 milioni di euro assegnati al Programma “6.000 Campanili” dalla legge di Stabilità. I Comuni marchigiani beneficiari di questa prima tranche di finanziamenti sono: Lunano (Pu) per 570.000 euro Sefro (Mc) per 500.000 euro Caldarola (Mc) per 924.791,20 euro Sassofeltrio (Pu) per 900.000 euro Sant’angelo in Vado (Pu) per 995.000 euro Montefelcino (Pu) per 949.670 euro Serrungarina (Pu) per 997.000 euro Acqualagna (Pu) per 950.000 euro Monte Cerignone (Pu) per 685.200 euro Venarotta (Ap) per 766.700 euro Peglio (Pu) per 999.274,40 euro Mercatello sul Metauro (Pu) per 990.000 euro Castelsantagnelo sul Nera (Mc) per 866.931,77 euro Tra i progetti finanziati, adeguamenti normativi di edifici pubblici esistenti, ristrutturazioni e rifunzionalizzazioni di edifici pubblici, nuove costruzioni di edifici pubblici, realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di Ngn e Wi-fi, salvaguardia e messa in sicurezza del territorio.  
   
   
UMBRIA, EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE: CON NUOVO REGOLAMENTO MAGGIORI GARANZIE PER CHI HA BISOGNO DI ALLOGGIO  
 
Perugia, 13 gennaio 2013 – "Il nuovo regolamento regionale per l´assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica garantirà al massimo diritti e doveri di coloro che hanno necessità di un´abitazione". Lo sottolinea l´assessore regionale alle Politiche abitative, Stefano Vinti, rendendo noto che la proposta approvata dalla Giunta regionale sarà lunedì 13 all´esame della Iii Commissione consiliare competente per il parere previsto dalla legge. Il testo, con "un costruttivo e aperto percorso di confronto, è già stato sottoposto alla valutazione dei Comuni ai quali compete l´effettiva applicazione". "Abbiamo disciplinato con un unico regolamento - spiega Vinti - gli aspetti di natura procedimentale che riguardano i requisiti soggettivi che devono essere posseduti dai nuclei familiari che aspirano all´assegnazione degli alloggi pubblici, le condizioni soggettive e oggettive di disagio e i punteggi per la formazione delle graduatorie di assegnazione, l´esclusione dal patrimonio di edilizia residenziale pubblica di alcuni alloggi con particolare caratteristiche". Quanto ai requisiti di accesso all´edilizia residenziale sociale pubblica, "vengono disciplinati alcuni aspetti particolari che riguardano la composizione del nucleo familiare aspirante all´assegnazione (coniugi separati, coniuge residente all´estero, e così via), e viene stabilito il termine entro il quale deve essere costituito un nuovo nucleo familiare, nell´ipotesi in cui il richiedente abbia manifestato tale volontà in domanda, ai sensi di quanto disposto dall´art. 29, commi 6 e 7 della legge regionale in materia di edilizia residenziale". Inoltre, "viene stabilito in 12.000 euro il limite massimo di Isee per concorrere ai bandi. La legge 15 del 2012 che ha modificato la legge 23/03 per assicurare una risposta adeguata alla crescente domanda di alloggi - rileva Vinti - ha introdotto per la prima volta l´Isee quale modalità di valutazione della capacità economica del nucleo familiare aspirante all´assegnazione, mentre fino ad oggi questo requisito era determinato in base al reddito". Infine, i nuclei familiari richiedenti, per poter concorrere ai bandi per l´assegnazione, "non devono, evidentemente, essere proprietari di alloggi idonei. Pertanto, nel regolamento, vengono stabiliti i parametri per considerare un alloggio idoneo, sia come consistenza che come reddito da fabbricati". Per quanto concerne i punteggi per la formazione della graduatoria, sulla base dei criteri generali forniti dalla legge regionale, il regolamento disciplina nel dettaglio le condizioni di disagio soggettive del nucleo familiare richiedente ed oggettive dell´alloggio occupato, alle quali vengono attribuiti i punteggi per la formazione delle graduatorie di assegnazione. Nell´ambito di quelle soggettive, "è dato risalto alla presenza di minori, handicappati e anziani - spiega Vinti - nonché alle coppie di nuova costituzione. Tra quelle oggettive, hanno priorità le condizioni di emergenza quali sfratti ed ordinanze di sgombero, lo stato dell´immobile occupato che sia mediocre o scadente, il sovraffollamento". Nella proposta di regolamento, inoltre, vengono puntualmente descritte le condizioni in presenza delle quali può essere pronunciata l´esclusione dal patrimonio di edilizia residenziale pubblica, al fine di fornire un elenco esaustivo e nello stesso tempo tassativo. Come già previsto nel precedente Regolamento, è confermata la possibilità, per gli enti proprietari, di svincolare gli alloggi, restituendo l´ammontare del contributo percepito, opportunamente rivalutato, previa autorizzazione della Giunta regionale, in alternativa all´obbligo di sostituire il patrimonio escluso con un patrimonio equivalente. "La collaborazione con i Comuni ha consentito di pervenire ad un testo condiviso - rileva l´assessore regionale - e di evitare, così, eventuali incongruenze ed incompatibilità con i regolamenti che i Comuni dovranno a loro volta approvare. Con la nuova legge e con questo regolamento abbiamo tracciato il percorso che ci permetterà di promuovere tutte le possibili azioni per garantire il diritto all´abitazione alle famiglie in condizioni di emergenza e a particolari categorie sociali".  
   
   
PIANO CASA: AI SINDACI VENETI: REGIONE PRONTA AD APRIRE UN CONFRONTO, MA PER MIGLIORARLO  
 
 Venezia, 13 gennaio 2014 - “Ben venga qualsiasi proposta, nei confronti della quale avremo tutta la debita attenzione come abbiamo fatto comunque finora, purché sia migliorativa. Su queste basi siamo pronti ad aprire in qualsiasi momento il confronto”. Risponde così il vicepresidente e assessore regionale al territorio Marino Zorzato ai sindaci dei capoluoghi veneti che hanno manifestato l’intenzione di presentare a breve un progetto di legge per modificare la nuova edizione del Piano Casa approvato dalla Regione. “Per quanto riguarda il coinvolgimento del ministro allo sviluppo economico Flavio Zanonato – aggiunge Zorzato – che si è detto pronto a portare il caso al Governo per un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale, mi auguro che non si limiti ad ascoltare soltanto i sindaci, appartenenti tra l’altro quasi tutti alla sua area politica, ma voglia sentire anche le argomentazioni della Regione e in tal senso resto a disposizione nel caso mi voglia incontrare. Se non altro perché è il ministro allo sviluppo economico e non alla “regressione” economica”. “Al sindaco Orsoni – sottolinea il vicepresidente – che teme che il Piano Casa vada a stravolgere il centro storico di Venezia rispondo che nella affermazioni bisogna essere quanto meno informati. Questo strumento normativo, infatti, non va minimamente a toccare i centri storici e il patrimonio vincolato e tanto meno – evidentemente - il centro storico di Venezia, inestimabile patrimonio dell’umanità". “A fronte di prese di posizione di questo tipo – conclude Zorzato – mi auguro che si possa veramente aprire un tavolo di confronto, con serietà e ragionevolezza. Un solo esempio: negli strumenti urbanistici comunali sono previsti 100 milioni di mc. Di nuove edificazioni le grandi città hanno approvato e stanno approvando i loro Pat raddoppiando le vigenti previsioni di crescita. Il valore del Piano Casa nella sua massima espansione è meno del 5% di queste previsioni. Infatti, si punta sul miglioramento dell’esistente e non sul consumo di suolo, da riconsegnare all’uso agricolo”.  
   
   
REGIONE AI SINDACI: CONFRONTIAMOCI SUL PIANO CASA, MA SAPPIATE CHE VALE APPENA TRA IL 5 E IL 7% DELL’ESPANSIONE EDILIZIA PREVISTA NEL VENETO  
 
Venezia, 13 gennaio 2014 - “Il dialogo e il confronto rimangono aperti con i Comuni e con tutti i soggetti interessati e, ribadisco, ben vengano iniziative e proposte tese a migliorare la legge. Ma nessuno mi può impedire di difendere lo spirito e gli obiettivi di una norma che, come testimoniano i numeri e i risultati, ha prodotto nel Veneto solo benefici, sul piano economico e occupazionale, dando risposte concrete ai bisogni delle famiglie e delle aziende, senza deturpare il nostro territorio, anzi, migliorando in molti casi la qualità del patrimonio edilizio esistente”. Così il vicepresidente e assessore regionale al territorio, Marino Zorzato, ha esordito in una conferenza stampa tenutasi a Venezia nella sede della Giunta Veneta a Palazzo Balbi, per “fare chiarezza e presentare dati reali che dimostrano – ha precisato – come le polemiche sul Piano Casa siano quanto meno pretestuose e le previsioni funeste che si stanno facendo sulla sua applicazione non abbiano fondamento alcuno”. E di elementi di valutazione, in effetti, il vicepresidente della Regione ne ha illustrati molti. A cominciare dai dati relativi agli effetti prodotti dalle precedenti edizioni del Piano Casa nel Veneto, forniti dalle stesse associazioni di categoria che operano nel settore edile: “Utilizzando questo strumento – ha detto Zorzato – 7 mila aziende del comparto hanno evitato la chiusura, 11 mila posti di lavoro sono stati salvati e altrettante famiglie hanno potuto contare su un’entrata preziosa in tempo di crisi, sono stati realizzati interventi per 2,8 miliardi con un aumento degli investimenti pari al 5,8% nel campo delle ristrutturazioni: il tutto grazie ai 60 mila casi di recupero edilizio che hanno migliorato anche esteticamente i nostri centri abitati. Voglio ricordare che l’edilizia muove un indotto composto da oltre 80 settori merceologici diversi”. “Di fronte a questo scenario – ha aggiunto Zorzato – trovo francamente assurda la crociata che alcuni sindaci stanno facendo contro la legge. Anche perché i rischi di devastazione che vengono paventati non esistono: il Piano Casa, infatti, non rimuove alcun vincolo, sia esso comunale, regionale o nazionale, e i limiti che le amministrazioni locali hanno fissato alla data di approvazione della legge, rimangono inalterati. È davvero una bufala, pertanto, che i nostri preziosi centri storici possano venire alterati e subire dei danni dall’applicazione del Piano Casa: se ciò dovesse succedere sarà perché i Comuni non hanno adeguatamente tutelato il patrimonio edilizio storico con gli strumenti di cui già dispongono”. “Altrettanto non corrisponde a verità l’affermazione in base alla quale verrebbero cementificate ampie zone agricole – ha sottolineato ancora il vicepresidente –. Il Piano Casa non ammette alcun travaso di cubatura dalle aree edificabili a quelle agricole, e gli interventi potranno essere ammessi solo in zone proprie, cioè in quelle che già gli strumenti urbanistici esistenti hanno destinato all’edificazione. Si potrà derogare da questo preciso limite solo per le situazioni caratterizzate da rischio idraulico, ad esempio un’abitazione posta nella golena di un fiume. Sia chiaro: la norma regionale sul Piano Casa si muove esattamente nella logica che ci sta guidando nella redazione della legge sul contenimento di consumo del suolo, alla quale il Consiglio sta lavorando”. “Si può stimare che il Piano Casa nel Veneto valga dai 6 agli 8 milioni di metri cubi – ha proseguito Zorzato – che corrispondono appena a un valore tra il 5 e il 7 per cento dei 100 milioni di metri cubi di nuova espansione edilizia prevista nel Veneto. Con quale coraggio, quindi io chiedo, alcuni sindaci puntano l’indice accusatore sul Piano Casa, quando città come Venezia prevede nel suo Pat un’espansione di oltre 6 milioni di metri cubi per il residenziale e di 3 per il produttivo; quando Padova ha aggiunto ai 2,6 milioni che residuavano dal vecchio Piano Regolatore per la residenza, il direzionale e il commerciale, ulteriori 2 milioni di metri cubi con il Pat? Non possono certo questi amministratori a venirci a dare lezioni di tutela del territorio”. “Su questo tema – ha concluso Zorzato – il confronto deve essere onesto e costruttivo, evitando fantasiose interpretazioni della legge e attenendosi a quanto sta scritto nel testo della stessa. Per facilitarne l’applicazione stiamo predisponendo una circolare esplicativa che contiamo di perfezionare entro la fine del prossimo mese di febbraio, che risponderà a molti quesiti e osservazioni che in queste settimane sono emersi, sulle distanze, sulle altezze, sui limiti, sulla gradualità della cubatura… Un ulteriore elemento di chiarezza, insomma, che dissiperà incertezze e preoccupazioni, talvolta persino contraddittorie come quelle espresse dai due primi cittadini di Asiago e Venezia, con il primo che teme la trasformazione degli alberghi in appartamenti e il secondo che presagisce la metamorfosi di case in bed and breakfast”.  
   
   
OPERE PUBBLICHE: FINANZIATI DALLA REGIONE 36 PICCOLI COMUNI DELL’ UMBRIA PER OLTRE 4MILIONI E MEZZO DI EURO  
 
Perugia, 13 gennaio 2013 – Sono trentasei gli interventi che saranno finanziati dalla regione, attraverso il fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, ad altrettanti comuni dell’Umbria, con popolazione non superiore a 10.000 abitanti, per interventi di valorizzazione e recupero delle infrastrutture e del patrimonio edilizio pubblico. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici, Stefano Vinti, ha approvato l’elenco dei comuni e dei progetti ammessi al finanziamento a seguito del bando, interamente online, deliberato nello scorso mese di luglio. Per la prima volta infatti nella nostra regione, tutte le procedure, nel rapporto tra comuni e regione, saranno gestite interamente on-line, con l’eliminazione totale dei documenti cartacei. Gli interventi approvati impegneranno complessivamente oltre quattro milioni e mezzo di euro, di cui 527.610 euro per il finanziamento di edifici scolastici pubblici. I comuni dovranno impegnarsi ad un cofinanziamento minimo del 20 per cento. “Il bando si inserisce nel ‘pacchetto anticrisi’ varato dalla Giunta regionale a sostegno dell’economia umbra. Vogliamo incentivare, ha affermato l’assessore Vinti, quegli interventi volti alla rivitalizzazione e riqualificazione delle aree urbane e dei centri storici nei cosiddetti piccoli comuni. Ma soprattutto vogliamo dare una boccata di ossigeno concreta a questi comuni ed al sistema dell’imprese umbre, mettendo a disposizione una quota consistente dei Fondi Fas per i piccoli interventi (max 300.000 euro) indispensabili per realizzare quei lavori che i comuni non riescono a realizzare a causa del drastico taglio di trasferimenti statali. Certamente questi finanziamenti non potranno risolvere tutti i problemi, ma vogliono essere un segnale che l’Umbria dà per indicare la rotta utile a far ripartire l’economia, ormai soffocata da tagli, patti di stabilità e burocrazia che non fanno altro che paralizzare il sistema causando l’aggravarsi della crisi ed il disagio sociale nelle famiglie, nonchè la perdita di migliaia di posti di lavoro. Queste iniziative, ha concluso Vinti, possono anche accrescere l´offerta e la qualità di infrastrutture pubbliche a servizio dei cittadini e delle imprese”. Gli interventi, che sono aggiuntivi rispetto alla politica ordinaria regionale, sono rivolti prioritariamente alla riduzione della vulnerabilità sismica, all´abbattimento delle barriere architettoniche, al miglioramento dell´efficienza energetica di edifici e di infrastrutture pubbliche di interesse strategico (quali ad esempio: edifici scolastici, edifici definiti di interesse strategico nei piani di emergenza comunale, residenze municipali) e al rafforzamento della rete di mobilità funzionale alle esigenze locali e connessa alle prospettive di sviluppo insediativo. La Giunta regionale ha stabilito che entro 180 giorni i soggetti beneficiari dovranno trasmettere l’atto di approvazione del progetto esecutivo comprensivo degli allegati di progetto e del quadro economico, esclusivamente mediante il sistema informatizzato di trasmissione “Trama-sezione bandi”. I lavori dovranno comunque essere conclusi entro il 25 settembre 2016. Tabella Comuni E Progetti Finanziati: Paciano - Progetto esecutivo per il superamento delle barriere architettoniche all´interno dell´edificio scolastico sito a Paciano in Via Roma. Panicale - Interventi per la valorizzazione e recupero delle infrastrutture e del patrimonio edilizio pubblico - Barriere architettoniche nell´edificio scuola primaria del Capoluogo. Cascia - Miglioramento accessibilità al centro storico con abbattimento barriere architettoniche dell´edificio multipiano adibito a parcheggio di Via Porta Orientale ed accesso ascensore esistente. Monte Santa Maria Tiberina - Intervento per l´abbattimento delle barriere architettoniche ed adeguamento della sede comunale di Lippiano. Parrano - Intervento di risanamento conservativo ed eliminazione barriere architettoniche nella Chiesa Madonna delle Grazie edificio storico di proprietà Comunale. Allerona - Abbattimento delle barriere architettoniche con restauro di edificio di interesse strategico in Allerona Scalo - Largo M. Buonarroti. Bevagna - Progetto preliminare per lavori di restauro e risanamento di civile abitazione presso il Santuario di Madonna delle Grazie. Passignano sul Trasimeno - Ristrutturazione appartamenti comunali: Intervento di recupero ed eliminazione barriere architettoniche su edificio adiacente "Chiesa Oliveto". Castel Viscardo - Progetto per la valorizzazione e recupero delle infrastrutture e del patrimonio edilizio - pubblico - museo multimediale del cotto. Fratta Todina - Scuola secondaria di i° grado "Cocchi-aosta" - Installazione di un ascensore per l´eliminazione barriere architettoniche. Montegabbione - Completamento del consolidamento delle mura storiche dell´abitato del capoluogo. Versante nord-est - tratti 10-11-12. Castel Giorgio - Recupero e restauro immobile ex - Palazzo Vescovile. Montone - Manutenzione straordinaria della copertura del Complesso di San Francesco destinato a Museo Comunale e ristrutturazione della centrale termica della Pinacoteca. Penna in Teverina - Intervento di riduzione della vulnerabilità sismica e di abbattimento dele barriere architettoniche della sede municipale di Penna in Teverina. Collazzone - Valorizzazione e recupero del palazzo sede comunale per un percorso museale dinamico. Spello - Percorso di collegamento tra Via Della Liberazione e Piazza Della Repubblica nel tratto 3 Mura Romane e Piazza della Repubblica. Monte Castello di Vibio - Intervento di riqualificazione e abbattimento barriere architettoniche servizi igienici pubblici del Capoluogo. S.anatolia di Narco - Progetto esecutivo dei lavori di riqualificazione, messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche della Scuola elementare di S. Anatolia di Narco. Porano - Intervento di adeguamento e superamento delle barriere architettoniche della sede comunale in Piazza Carlo Alberto n. 1. Montefalco - Lavori di adeguamento impiantistico e miglioramento energetico sede comunale. Acquasparta - Progetto per il superamento delle barriere architettoniche all´interno di Palazzo Cesi e per una migliore accessibilità al centro storico di Acquasparta. Bettona - Interventi per la valorizzazione ed il recupero delle infrastrutture ed patrimonio edilizio pubblico - Progetto ex Convento S. Giacomo. Torgiano - Completamento lavori Istituto Comprensivo G. Dottori. Realizzazione spogliatoi. Città della Pieve - Rifunzionalizzazione e adeguamento piano secondo di Palazzo Fargna. Montecastrilli - Manutenzione straordinaria teatro comunale della frazione di Casteltodino. Alviano - Completamento e recupero delle soffite e dell´Archivio storico del Castello. Piegaro - Lavori di ristrutturazione ed eliminazione delle barriere architettoniche dell´edificio storico di proprietà comunale ubicato in Fraz. Castiglion Fosco, Via Roma. Trevi - Collegamento parcheggio Ciuffelli-complesso Museale San Francesco-centro Storico con abbattimento barriere architettoniche. Citerna - Recupero e valorizzazione del Torrione e del Cassero della Cinta muraria medievale di Citerna. Rivitalizzazione e rifunzionalizzazione delle aree verdi di pertinenza ed abbattimento delle barriere architettoniche e livello dell´Acropoli. Giove - Riqualificazione del complesso comunale di Giove per il miglioramento dell´accessibilità e della fruizione dei servizi. Avigliano Umbro - Scuola materna comunale di Sismano. Lavori di abbattimento barriere architettoniche e rifacimento fognature. Ficulle - Progetto per il superamento barriere architettoniche e recupero del fabbricato scolastico E. Piccini. Lugnano in Teverina - Lavori di manutenzione straordinaria nel locale da adibire a scuola di musica. Tuoro sul Trasimeno - Lavori di manutenzione e restauro nonchè finalizzati all´eliminazione delle barriere architettoniche dell´ex asilo di Via Ritorta. Guardea - Intervento per il superamento barriere architettoniche e recupero Palazzo Comunale. Norcia - Manutenzione straordinaria del muro di cinta del cimitero civico di S. Scolastica del Capoluogo.  
   
   
NUOVE ALER IN LOMBARDIA: AVANTI CON I RISPARMI  
 
Milano, 13 gennaio 2014 - Un momento di lavoro per fare un primo bilancio dopo l´assunzione dell´incarico e per definire le prossime priorità e scadenze. Questo, in sintesi, l´obiettivo dell´incontro fra l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli e i presidenti delle 5 nuove Aler: Gian Valerio Lombardi (Milano), Emidio Isacchini (Brescia, Cremona e Mantova), Mario Angelo Sala (Como, Varese, Busto Arsizio, Monza e Brianza), Franco Bettoni (Lodi e Pavia) e Luigi Mendolicchio (Bergamo, Lecco e Sondrio). Gli Incontri Saranno Quindicinali - L´assessore ha confermato che ogni 15 giorni "si farà il punto della situazione, anche per capire quali sono le difficoltà che i presidenti neo nominati man mano incontrano nella gestione delle aziende". "Loro - ha spiegato l´assessore - hanno un doppio ruolo. Saranno infatti presidenti e commissari delle Aler incorporande. In questa veste potranno decidere solo per l´ordinaria amministrazione, mentre per tutto quello che concerne la straordinaria dovranno preventivamente chiedere l´autorizzazione alla Regione". Al Via Una Stagione Di Grandi Risparmi - L´assessore si è detta comunque molto soddisfatta, perché è già stato raggiunto "uno dei primi obiettivi che ci eravamo prefissati, vale a dire la riduzione dei costi e delle poltrone". "I cinque presidenti - ha ricordato - costeranno l´85 per cento meno dei vecchi Consigli di amministrazione per un risparmio di circa 1,8 milioni di euro l´anno". Nuovi Direttori - Anche per quanto riguarda gli emolumenti dei nuovi direttori si proseguirà su questa strada. "La Giunta nelle prossime settimane - ha spiegato Bulbarelli - stabilirà i compensi massimi, ma è evidente che, anche in questo caso, avremo dei risparmi significativi. Non è più accettabile che, con la crisi che stiamo attraversando, con il lavoro che manca, ci siano stipendi da diverse centinaia di migliaia di euro. La politica deve essere attenta ai costi, altrimenti il nostro compito è inutile". Anche nel caso dei direttori le indennità saranno parametrate alle responsabilità e al patrimonio immobiliare dell´azienda. Aler Milano - L´assessore ha ricordato anche alcuni dati emersi dalla due diligence sull´Aler di Milano. "Oggi - ha detto - abbiamo una fotografia precisa della situazione, che è molto difficile. Basti pensare che solo per la riqualificazione del patrimonio servirebbe circa un miliardo di euro". Oltre ai problemi a lunga scadenza c´è però l´immediatezza, ossia gli stipendi e i debiti che vanno saldati ai fornitori. "Abbiamo messo mano al portafoglio - ha aggiunto Bulbarelli - e stanziato dapprima 30 milioni e poi altri 3,8, che serviranno a sbloccarne 50, per pagare tutte le fatture scadute". Dall´esame approfondito sulla reale situazione di Aler Milano partirà poi la redazione del piano di risanamento dell´azienda stessa. La Morosità - Dai dati della relazione emergono crediti nei confronti degli inquilini pari a poco meno di 250 milioni di euro, "cifre che ci dicono in che crisi sono le famiglie - ha commentato l´assessore -. La morosità è arrivata al 34 per cento, il che significa che le famiglie fanno una scelta: o pagano l´affitto o danno da mangiare ai figli". Aumento Degli Sfratti - L´assessore ha poi fatto notare che la richiesta di alloggi popolari aumenta di pari passo con la crescita degli sfratti. "Dobbiamo far fronte anche a quest´altra emergenza - ha proseguito - e siamo partiti stanziando 20 milioni di euro per il recupero di circa 2.000 alloggi sfitti in tutta la regione. Abbiamo finanziato con 13 milioni di euro il Fondo sostegno affitti e il mese scorso abbiamo cominciato una sperimentazione nei Comuni in cui sono maggiormente concentrati gli sfratti, mettendo a disposizione altri 8,6 milioni di euro. Periodicamente, comunque, continuiamo a trovarci in un Tavolo ad hoc, istituito dal prefetto di Milano con tutti i soggetti interessati". Appello Al Governo - L´assessore ha poi fatto nuovamente un appello al Governo "perché affianchi le Regioni in queste iniziative". "Da alcuni anni - ha detto - non ci dà più nulle, mentre abbiamo bisogno di una grande mano. Anzi, ha introdotto l´Imu sulle case popolari, erodendo ancora di più i già scarsi bilanci delle Aler". "Le aziende che si occupano di case popolari - ha rimarcato Bulbarelli - non sono immobiliari che fanno profitto, come è possibile dunque tassarle?". Anche il presidente Lombardi ha ricordato che la sola Aler di Milano lo scorso anno ha pagato più di 30 milioni di euro Imu, che "diversamente, - ha sottolineato Bulbarelli - avrebbero potuto essere usati per le manutenzioni o comunque per le famiglie". Secondo l´assessore, se le cose non dovessero cambiare, le 5 nuove Aler potrebbero trovarsi ad affrontare spese per 50 milioni di euro. "Sarebbe folle" ha concluso.  
   
   
ALER CREMONA: BRACCIO OPERATIVO LOMBARDIA  
 
Cremona, 13 gennaio 2014 - Settecentomila euro per il recupero di una cinquantina di alloggi sfitti e altri 423.000 per aiutare quelle famiglie che, non riuscendo a pagare i canoni di affitto per le mutate condizioni economiche, sono entrate a far parte della categoria della "morosità incolpevole". Ha subito ricordato questi stanziamenti per Cremona l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, che ha accompagnato il neo presidente dell´Aler locale Ettore Isacchini nella visita all´azienda, a cui ha partecipato anche il consigliere regionale Carlo Malvezzi. Serve Una Nuova Politica Per La Casa - "Per poter dare risposte alla mutata e variegata richiesta abitativa - ha detto Bulbarelli - la politica per la casa deve portare avanti azioni forti. E la Legge 17 che riforma la governance delle Aler è un buon inizio. Non possiamo perdere tempo e soldi, servono politiche ad hoc, che non possono partire solo da Regione Lombardia. In questo senso dunque il coordinamento costante con il territorio è fondamentale e deve essere mantenuto". Il Prossimo Passo, La Riforma Della Legge 27 - L´assessore ha poi ricordato che il prossimo passo che dovrà affrontare il Consiglio regionale è la Legge 27: "Rivederla - ha detto - vuol dire cominciare a guardare in modo diverso la società di oggi. Ci rivolgiamo alle famiglie più povere, ai nuclei che hanno perso il lavoro e al ceto medio che non solo fatica ad arrivare a fine mese, ma è considerato troppo ´ricco´ per accedere all´edilizia popolare e troppo povero per affacciarsi sul libero mercato. Ecco, le Aler dovranno iniziare a occuparsi anche di queste situazioni". Nuovi Criteri Anche Per Gli Accessi E Lotta Alla Morosità - Bulbarelli ha poi annunciato che la riforma della legge 27 dovrà anche prevedere "nuovi criteri per l´accesso all´Erp". Criteri che tengano conto di come sta cambiando la società. "Ci sarà anche un giro di vite contro i morosi colpevoli - ha detto - è inaccettabile che ci siano migliaia di persone che, pur potendo, non pagano l´affitto". A fronte dunque del pugno di ferro contro i "furbetti", che sarà portato avanti aumentando la sinergia con Prefetture, Questure, Comuni e Aler, si proverà a dare maggior sostegno a chi veramente non ce la fa. In questa direzione va dunque il provvedimento approvato all´inizio di dicembre dalla Giunta lombarda, che ha stanziato 8,6 milioni di euro contro la morosità incolpevole e che ha portato nelle casse del Comune di Cremona 423.000 euro. Altri 700.000 arrivano invece dal bando della scorsa estate, che ha sbloccato 20 milioni per il recupero di alloggi sfitti (che potranno quindi essere ri-assegnati) in tutta la Lombardia. Accorpamenti E Risparmi - In un´ottica dunque di gestione oculata dei pochi fondi che ci sono a disposizione, gli accorpamenti delle Aler (che dovrebbero concludersi entro 6 mesi) garantiranno, a regime, risparmi per circa 3 milioni di euro l´anno. Nessun Lavoratore Sarà Toccato - L´assessore, incontrando i lavoratori, ha voluto rassicurarli e ringraziarli. "Voglio davvero dire grazie a tutto il personale - ha detto -, perché spesso si fa di tutta l´erba un fascio e, a causa della situazione drammatica dell´Aler di Milano, anche voi rischiate di finire nel calderone della male gestione. Io invece voglio salvaguardare tutte le persone che hanno lavorato e lavorano nelle Aler, per dare risposte alle migliaia di famiglie che a voi si rivolgono". "Voi siete il nostro braccio operativo - ha sottolineato - ed è per questo che con la riforma abbiamo voluto tutelare anzitutto i lavoratori". Sisme, Melazzini: riprendere il dialogo per intesa Milano, 13 gennaio 2014 - Un invito a "riprendere il dialogo e riaprire la trattativa" per trovare un accordo che possa soddisfare le esigenze di tutte le parti coinvolte è stato rivolto dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini ai rappresentanti dell´azienda e dei lavoratori della Sisme di Olgiate Comasco, riuniti presso la sede dell´Arifl (Agenzia Regionale per l´Istruzione, la Formazione e il Lavoro). Priorità Mantenere Occupazione - "Per Regione Lombardia - ha detto Melazzini - la priorità è mantenere l´occupazione e fare in modo che ci siano le condizioni per un rilancio produttivo. Confermo la piena disponibilità delle strutture dell´Assessorato a mettere in campo tutti gli strumenti attuali e futuri perché questo possa avvenire". "Nelle prossime settimane - ha ricordato Melazzini - andrà in Aula per l´approvazione finale il progetto di legge su libertà di impresa e competitività che metterà a disposizione delle aziende molti strumenti attrattivi e facilitanti".  
   
   
EXPO, MARONI: LUNEDÌ PARTE IL TAVOLO DI COORDINAMENTO  
 
Milano, 13 gennaio 2014 - "Quello che si è appena aperto sarà un anno cruciale per Expo, in cui si intensificheranno le azioni sia per la realizzazione delle infrastrutture necessarie che per la promozione dell´evento, per questo da lunedì prossimo verrà costituita in Regione Lombardia una cabina di regia, con un tavolo che si riunirà tutte le settimane e coinvolgerà tutti i soggetti interessati a Expo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo la seduta di Giunta, a Palazzo Lombardia, presentando l´iniziativa ´Ri-partiamo da Expo´. Cabina Di Regia - "Questo tavolo di coordinamento - ha precisato il presidente della Regione Lombardia - è importante per avere un costante scambio di informazioni sulle iniziative in corso e per affrontare eventuali criticità che dovessero presentarsi, perché non possiamo perdere nemmeno un giorno, altrimenti rischiamo di andare oltre il termine ultimo del 1 aprile del 2015. Questo tavolo si riunirà ogni lunedì per coordinare al meglio il lavoro tra tutti i soggetti interessati, ovvero il Comune e la Provincia di Milano, la Regione Lombardia, la Società Expo, il Padiglione Italia e il Governo". Vie D´acqua, Tema Per Tavolo Expo - "Il primo tema che il tavolo per Expo affronterà nella riunione di lunedì - ha chiarito il presidente Maroni - sarà quello delle vie d´acqua, viste le proteste giunte in queste ultime settimane da alcuni gruppi, che ritengono che il progetto non debba essere realizzato. Personalmente sono favorevole a realizzare le vie d´acqua, ma se qualcuno solleva delle criticità voglio esaminarle e capire se solleva un problema reale o meno, per cui valuteremo queste criticità e, se ci sono problemi reali da risolvere, li affronteremo e li risolveremo. Come faremo con ogni altra criticità che incontreremo". Lunedì Patto Per Evento Mafia Free - "Lunedì, a Milano, in Prefettura, ci sarà un incontro per la sottoscrizione del piano ´Mafia free´ con il ministro dell´Interno Angelino Alfano, la Regione Lombardia, il Comune di Milano e la Società Expo". Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo giunta tenutasi a Palazzo Lombardia presentando l´iniziativa ´Ri-partiamo da Expo´. "Questo evento - ha chiarito Maroni - era già in programma a dicembre, ma non si era potuto tenere, pertanto lo faremo lunedì mattina alle 11.30".  
   
   
EXPO, MARONI: TOUR MONDIALE PER PROMUOVERE L´EVENTO  
 
Milano, 13 gennaio 2013 - "Lunedì, al tavolo di lavoro per Expo, illustrerò il programma regionale per la promozione di Expo 2015, ovvero quanto avevamo annunciato lo scorso luglio nell´evento alla Villa Reale di Monza, dove avevamo lanciato il ´World Expo Tour´: un viaggio tra i più importanti Paesi che hanno aderito a Expo con una serie di missioni internazionali che saranno collegate a eventi già in programma i questi Paesi e a cui aggiungiamo la promozione di Expo, della Lombardia, del suo territorio e delle sue imprese". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa seguita alla seduta di Giunta di questa mattina, chiarendo che il ´World Expo Tour´ toccherà numerosi Paesi, tra i 140 che hanno finora aderito all´Esposizione universale, e che le missioni avranno una finalità diversa a seconda della tipologia dello Stato ospitante. Paesi ´Next Eleven´ E Bric(s) - "L´obiettivo è di toccare i Paesi più importanti, a cominciare - ha precisato il presidente Roberto Maroni - dai Paesi cosiddetti ´next eleven´, quei Paesi che si prevede avranno nel prossimo decennio un fortissimo sviluppo economico, che richiederà rilevanti investimenti in infrastrutture e industria, fornendo una grande opportunità per le imprese lombarde. In questo caso la nostra missione sarà importante per promuovere gli investimenti del ´sistema Lombardia´ proprio in quei Paesi". "Nei Paesi cosiddetti ´Bric´ (ovvero Brasile, Russia, India e Cina, ndr), aggiungendo poi una ´S´ tra parentesi perché il Sud Africa non ha ancora aderito a Expo - ha proseguito il presidente - vogliamo recarci per presentare la Lombardia come terra che può attrarre investimenti, in particolare per quanto concerne la ricerca e l´innovazione". Nei Paesi Ue Per Lotta A Contraffazione Alimentare - "Naturalmente faremo tappa anche nei Paesi europei - ha specificato Maroni - e, in questo caso, la finalità sarà diffondere il tema dell´anti-contraffazione. Al riguardo ricordo che, proprio nei giorni scorsi, il nostro assessore all´Agricoltura Gianni Fava ha avuto un incontro fondamentale a Bruxelles, proprio per definire il documento finale sulla lotta alla contraffazione". "Siamo molto soddisfatti di questa nostra azione - ha sottolineato Maroni - molto utile al sistema delle imprese agroalimentari e per la tutela della salute: si tratta di un contributo importante che Regione Lombardia ha dato al tema Expo, con questo documento che deve trasformarsi in un impegno istituzionale, che vogliamo far sottoscrivere a tutti i Paesi europei, in modo da far diventare l´Europa una zona libera dalla contraffazione alimentare e che tuteli il ´made in´. "In particolare - ha concluso il presidente - il ´made in Italy´, il che rappresenta un enorme vantaggio per le nostre imprese dell´agroalimentare". Eventi Anche In Tutte Le Province - "Accanto alla promozione internazionale partirà un tour, che porterà Expo in tutte le province della Lombardia". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni durante la conferenza stampa al termine della seduta di Giunta. "L´esposizione universale - ha sottolineato - non è solo Milano, ma deve essere occasione di sviluppo e coinvolgimento per tutti i territori della Lombardia". Il Programma - Il tour Expo in Lombardia, ha fatto sapere il governatore, "si svolgerà da febbraio 2014 a marzo 2015 e toccherà tutte le 12 province della regione". "L´obiettivo - ha spiegato - è rendere partecipe la popolazione lombarda del grande evento universale attraverso l´identità e la cultura specifica di ciascun territorio". Gli Eventi - La promozione dell´Esposizione universale del 2015, ha proseguito Maroni, "sarà strutturata con un evento istituzionale realizzato in collaborazione con Coldiretti per la promozione dell´agroalimentare lombardo, unito a uno spettacolo con artisti lombardi, per sollecitare la partecipazione dei cittadini. Vogliamo far conoscere i contenuti di Expo, ma anche raccogliere idee e proposte per valorizzare al meglio il nostro territorio". Sala: Saremo In Europa, Asia E America - Europa, Asia, America. Questi i continenti toccati dalle prime sei tappe del ´World Expo Tour´. Il programma è stato illustrato dal sottosegretario all´Expo e all´Internazionalizzazione delle imprese della Regione Lombardia Fabrizio Sala nel corso della conferenza stampa tenuta al termine della Giunta di oggi. Il viaggio per la promozione dell´Esposizione universale di Milano ha fatto sapere Sala, "inizierà i prossimi 16-17 gennaio, a Barcellona, in Catalogna, tappa scelta anche perché questo territorio è uno dei ´Quattro motori d´Europa´, dei quali Roberto Maroni è presidente di turno. A febbraio, ha proseguito il sottosegretario, saremo in Francia, a marzo in Turchia, a maggio in Russia, a giugno in Kazakistan e a luglio in Brasile. Gli Appuntamenti Collaterali - Accanto al ´World Expo Tour´, si terranno degli appuntamenti collaterali per il lancio dell´iniziativa. "Si parte - ha proseguito Sala - con un evento a gennaio, a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, per proseguire, in aprile, con un incontro a Roma con tutti gli ambasciatori, oltre che per promuovere le tematiche Expo, per favorire la cooperazione fra gli Stati e, infine, a 300 giorni dall´inizio dell´Esposizione universale, organizzeremo un nuovo evento presso la Villa Reale di Monza".  
   
   
MODA: MILANO ESPORTA PER 4 MILIARDI (+6,4%)  
 
 Milano, 13 gennaio 2014 - E’ di oltre 14 miliardi l’interscambio lombardo nel settore della moda nei primi nove mesi del 2013 (+1,6% rispetto al 2012). Milano è la capitale indiscussa con circa 7 miliardi di interscambio (quasi 4 miliardi di esportazioni e 3,2 miliardi di importazioni). In crescita l’export milanese (+6,4%), soprattutto verso i paesi del Medio Oriente (17,9%), dell’Asia Orientale (11,8%), dell’America centro-meridionale e dell’Asia Centrale (6,7%). Oltre la metà delle esportazioni è diretta in Europa (il 31,4% nei paesi dell’Unione Europea e il 20,6% verso gli altri paesi europei) e oltre un quarto in Asia orientale. Tra i paesi dell’Ue si esporta soprattutto verso Francia (37,4%), Germania (15,3%) e Regno Unito (11,5%). Tra gli altri paesi europei si esporta soprattutto verso la Svizzera (48,4%) ed è di oltre 200 milioni di euro il valore delle esportazioni in Russia (25,6%). In Asia orientale le principali mete di esportazione sono il Giappone (25%) e Hong Kong (23,1%). Forte la richiesta Usa, il 10% dell’export milanese va in America settentrionale. In Lombardia sono quasi 15 mila le imprese attive nel settore della moda, di cui quasi una su tre si concentra a Milano (4.482): oltre 2.500 si occupano di abbigliamento e quasi mille sono industrie tessili e altrettante imprese del settore della pelletteria. Il capoluogo è anche al primo posto in Italia per numero di addetti (80.030), seguita da Napoli (42.304) e Firenze (37.605). Emerge da un’elaborazione dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere 2013 e 2012 e su dati Istat al Iii trimestre 2013 e 2012. “Il settore della moda con tutta la sua filiera – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano - rappresenta un elemento di punta per rilanciare l’economia di Milano e dell’Italia. Per questo, come Camera di Commercio collaboriamo attivamente con la Camera Nazionale della Moda Italiana per sostenere in modo particolare le iniziative rivolte ai giovani stilisti, così da offrire alle nuove generazioni di creativi occasioni di visibilità e la possibilità di sviluppare i propri progetti”.  
   
   
PUGLIA: IL PRIMO REPORT DELL’OSSERVATORIO REG.LE DEL MERCATO DEL LAVORO  
 
Bari, 13 dicembre 2013 - L’assessore al Lavoro, Leo Caroli, ha presentato in conferenza stampa, il Report dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro che, come ha detto l’assessore “ grazie ad un innovativo supporto informatico ha permesso di incrociare per la prima volta, i dati Istat sulle forze di lavoro, quelle regionali sulle comunicazioni obbligatorie ( attivazione e cessazione dei rapporti di lavoro) e, infine, gli altri dell’Inps sugli ammortizzatori sociali, assume la valenza formidabile che può avere un nuovo, straordinario (è il primo in Italia) paio di occhiali che ci consente di mettere esattamente a fuoco quello che sta accadendo nel rapporto tra l’offerta e la domanda di lavoro nella Regione, leggerne compiutamente le dinamiche e la connessione con le politiche di sviluppo”. Http://www.regione.puglia.it/web/files/servizio%20stampa%20g.r./report_puglia_parte1.pdf  http://www.Regione.puglia.it/web/files/servizio%20stampa%20g.r./report_puglia_parte2.pdf    
   
   
RIFORMA DELLE CIRCOSCRIZIONI GIUDIZIARIE: AUDIZIONE IN MINISTERO DEL PRESIDENTE COTA E DELLA DELEGAZIONE PIEMONTESE  
 
Torino, 13 gennaio 2014 - Si è svolta l’ 8 gennaio a Roma, presso il dicastero di via Arenula, l’audizione della delegazione piemontese, guidata dal presidente della Regione, Roberto Cota, davanti alla Commissione tecnica istituita presso il Ministero della Giustizia per l’attuazione della riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Con il presidente Cota erano presenti i parlamentari Lucio Malan e Giuseppe Monchiero, l’assessore regionale Alberto Cirio, i sindaci di Alba, Maurizio Marello, e Pinerolo, Eugenio Buttiero, gli avvocati Giancarlo Bongiovanni, Teodoro Bubbio, Alfredo Merlo, Franco Sampò, in rappresentanza dei sindaci della Langa albese, e Marco Perosino, in rappresentanza della Provincia di Cuneo. Durante l’audizione sono state rappresentate in particolare le situazioni di Alba e Pinerolo, fortemente danneggiate da questa riorganizzazione giudiziaria che penalizza i cittadini delle vaste aree interessate.  
   
   
OCCUPAZIONE IN CALO A FORLÌ-CESENA NEL PRIMO SEMESTRE 2013  
 
Forlì-cesena, 13 gennaio 2014 - La Camera di Commercio di Forlì-cesena, in collaborazione con Unioncamere Emilia-romagna e con il Gruppo Clas, rende disponibile l’aggiornamento a giugno 2013 dell’archivio Smail (Sistema di Monitoraggio Annuale sulle Imprese e il Lavoro), il sistema informativo che permette di monitorare le imprese attive in Emilia-romagna con almeno un addetto (attualmente pari a circa 39 mila unità in provincia), le loro unità locali e i relativi addetti. I dati provinciali sono consultabili in uno specifico report a disposizione nel sito della Camera di Commercio, area informazione economico-statistica ( http://www.Fc.camcom.it/studiestatistica/ ). L’occupazione (addetti alle unità locali) nelle imprese del territorio provinciale risulta in calo: infatti, a metà 2013, si è riscontrata una flessione consistente, pari al -2,6%, rispetto al giugno 2012 (la flessione media regionale è del 2,1%). Con riferimento, invece, all’occupazione dipendente, la contrazione, nel medesimo periodo, è stata pari al 3,3% (-2,8% a livello regionale). “I macroindicatori di sintesi – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Forlì-cesena - palesano quindi elementi di notevole sofferenza anche nel nostro Territorio, a fronte della crisi che si protrae quasi ininterrottamente dal 2008 e nella quale siamo entrati con dinamiche rallentate e alcuni problemi strutturali. Tale contesto enfatizza il ruolo del lavoro, così come quello della formazione, per la “tenuta” economica e la coesione sociale. Sempre il lavoro rappresenta, inoltre, un fattore di importanza fondamentale per il benessere materiale e psicologico dell’individuo, in quanto produce sicurezza del reddito, acquisizione di competenze e capacità, diversificazione dell’esperienza, strutturazione del tempo, contatti e identità sociale. Le politiche per il lavoro, pur non rientrando direttamente nelle competenze della Camera, costituiscono in realtà elementi strategici che sono compresi nella progettualità a favore del territorio, inseriti in una vision di ampio respiro. La Camera, infatti, supporta il territorio e il sistema imprenditoriale attraverso vari strumenti, tra i quali l’Informazione statistica e sociale, che rende disponibili e aggiornati i principali indicatori economici e sociali e mediante azioni che si concretizzano nel sostegno alle imprese rispetto alle sfide contingenti poste dalla crisi. Ritengo che solo attraverso un sistema produttivo solido, competitivo, innovativo e inclusivo si possa creare occupazione e qualificare i fabbisogni professionali, migliorando il mismacht tra domanda e offerta di lavoro.” Alcuni dati in sintesi: alla stabilità delle “public utilities”, cioè energia elettrica, gas, acqua, gestione rifiuti e reti fognarie (-0,8%), si contrappone l’andamento negativo di tutti gli altri grandi settori, vale a dire l’industria (-2,6%), i servizi (-2,2%), l’agricoltura (-3,0%) e soprattutto le costruzioni (-4,7%). All’interno del settore industriale, i cali più marcati si registrano nel legno-mobili (-6,6%), nella lavorazione dei minerali non metalliferi (-5,5%), nel tessile-abbigliamento-calzature (-3,8%), nella fabbricazione dei mezzi di trasporto (-3,2%) e nella gomma-plastica (-2,9%). L’industria metalmeccanica, che occupa il 35% degli addetti di tutto il settore e si articola in diversi comparti (metallurgia, prodotti in metallo, macchine e apparecchiature elettriche e elettroniche, fabbricazione, installazione e riparazione di macchinari e attrezzature), mostra nel suo insieme una contrazione del 2,4%, ma con andamenti differenziati al suo interno, tra i quali si segnalano una riduzione marcata nell’elettronica (-3,4%) e stabilità nell’installazione e riparazione di macchinari (-0,7%). Gli altri settori industriali – tra cui emerge nettamente l’industria alimentare - sono improntati alla stabilità. Nei servizi, mostrano variazioni positive l’istruzione (+3,7%), i servizi all’impresa e alla persona (+2,4%), l’informatica e le telecomunicazioni (+2,1%) e la sanità e assistenza sociale (+1,0%). A differenza di quanto accadeva fino allo scorso anno, la ristorazione segna il passo perdendo, negli ultimi 12 mesi, il 5,7% dei relativi addetti. Oltre a questa e ai servizi di alloggio (-6,6%), registrano un segno negativo anche le attività ricreative, culturali e altri servizi alla persona (-5,1%), i trasporti (-4,7%), il commercio (-1,6%) e i servizi finanziari (-1,1%). Va osservato che il turismo, la ristorazione e i servizi connessi (in particolare le attività ricreative e culturali) sono stati interessati dalla generale riduzione dei consumi. Esaminando inoltre il quinquennio giugno 2008-giugno 2013, che consente di valutare gli effetti complessivi della lunga crisi che l’economia provinciale sta vivendo, si rileva la forte riduzione dell’occupazione industriale (-10,0%) e delle costruzioni (-13,0%), mentre l’agricoltura ha perso il 3,3% dei propri addetti. Sono invece aumentati dell’1,3% i servizi (risultato derivante, in gran parte, dal positivo andamento del comparto “ristorazione”), mentre le Public Utilities presentano un incremento del 4,3%. Nel periodo in questione (2008-2013), l’occupazione in provincia di Forlì-cesena si è ridotta del 4,0% (-3,8% con riferimento all´Emilia Romagna). Avvertenze metodologiche Smail - Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro - è il sistema informativo statistico che fotografa la consistenza e l’evoluzione delle imprese attive in regione e dei loro addetti. Sono infatti disponibili dati con cadenza semestrale per il periodo dicembre 2007-giugno 2013. Gli addetti rilevati sono: gli imprenditori e il personale dipendente con le loro caratteristiche quali il livello di inquadramento (dirigenti, impiegati, operai…), la nazionalità, l’età, il genere. Sono rilevati separatamente gli interinali e sono esclusi i collaboratori a progetto ed i professionisti. Il sistema informativo, accessibile on-line dai siti delle Camere di Commercio della regione e di Unioncamere Emilia-romagna (www.Uc-rer.camcom.gov.it), è il frutto di un complesso procedimento statistico che incrocia e integra le diverse fonti disponibili, vale a dire il Registro Imprese delle Camere di Commercio e gli archivi occupazionali dell’Inps. Realizzato grazie alla collaborazione tra Unioncamere Emilia-romagna, Camere di Commercio della regione e Gruppo Clas di Milano, Smail non si limita ad evidenziare quante sono le imprese, le unità locali effettivamente in attività – riconoscendole tra quelle iscritte nei registri amministrativi - e i loro addetti, ma fornisce informazioni dettagliate su un ampio ventaglio di caratteristiche aggiuntive. I dati sono infatti disponibili a livello di dettaglio settoriale e secondo la dimensione delle imprese, la loro forma giuridica, l’anzianità o il loro carattere artigiano. Un´altra importante caratteristica di Smail è l’articolazione territoriale delle informazioni, che consente di pervenire sino al dettaglio comunale. In sintesi, un insieme di informazioni utili a diverse categorie di utenti, primi tra tutti gli operatori istituzionali, che in questo modo possono disporre di una base informativa affidabile per meglio indirizzare i propri interventi di politica sul territorio. La banca dati Smail è accessibile, previa registrazione, al seguente indirizzo: http://emilia-romagna.Smailweb.net/  Il dettaglio di analisi è possibile anche a livello comunale e settoriale, per forma giuridica e dimensione aziendale, nonché per tipologia di occupazione.  
   
   
CAMPOBASSO - CONTRAFFAZIONE: INTESA CON LE FORZE DELL´ORDINE  
 
Campobasso, 13 gennaio 2014 - Legalità e trasparenza : due temi su cui la Camera di Commercio di Campobasso crede fortemente. Attraverso il “Protocollo d’intesa sulla lotta alla contraffazione tra l’Ente camerale e le Associazioni di Categoria” è stato approvato dalla Giunta camerale l’ accordo con le Forze dell’Ordine nel quale è previsto che la Camera di Commercio di Campobasso metterà a disposizione delle parti sottoscrittrici l’accesso telematico alle banche dati camerali (registro imprese, protesti, atti e bilanci…) anche con modalità visuale (Ri.visual) Infatti visualizzare in tempo reale e in formato grafico le informazioni su un’impresa o su una persona presenti nel Registro delle Imprese è possibile con Ri.visual, la modalità di consultazione on line che fornisce un valido supporto nella lotta quotidiana alla criminalità economica. Fino al 28/02/2015, la Questura, la Procura, la Guardia di Finanza, il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato e il Comando Provinciale della legione dei Carabinieri del Molise potranno usufruire gratuitamente del servizio Ri.visual. “Attraverso Ri.visual, la Camera di Commercio di Campobasso - afferma il Presidente Amodio De Angelis- non solo offre un modo nuovo e semplice per avere informazioni anche complesse su imprese e società iscritte nel Registro imprese ma continua a investire fortemente nel tema della legalità condizione indispensabile per la crescita economica. Per questo è necessario mettere insieme tutte le informazioni disponibili, che, incrociate e analizzate con software intelligenti, possono costituire un supporto indispensabile per l’attività di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata. Il Registro delle Imprese è una preziosa fonte informativa per tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza del sistema economico e analizzare i fenomeni dinamici che lo caratterizzano”  
   
   
SEVES, REGIONE E COMUNE INSISTONO: TROVARE UN INVESTITORE PER LO STABILIMENTO DI FIRENZE  
 
 Firenze, 13 gennaio 2014 - Le prospettive dello stabilimento Seves di Firenze sono state al centro della riunione convocata dall´assessore alle attività produttive, lavoro formazione Gianfranco Simoncini con le organizzazioni sindacali di categoria, i rappresentanti della proprietà, l´assessore allo sviluppo economico del Comune di Firenze Sara Biagiotti e un funzionario della Provincia di Firenze. "Abbiamo preso atto - ha detto l´assessore Simoncini a conclusione dell´incontro - delle informazioni forniteci dal rappresentante della società riguardo al percorso in atto: ovvero è stato definito e firmato un accordo per la ristrutturazione del credito fra banche, società e il Fondo Triton, percorso che dovrà portare alla cessione del gruppo in circa 6-8 mesi, dopo la conclusione di una serie di passaggi formali. Esiste dunque una certezza per quanto riguarda il percorso e la presenza di un acquirente. Prendiamo atto anche del fatto che, nel business plan che l´azienda ha elaborato, non è previsto un futuro per la sede fiorentina". La Regione e le istituzioni, ha proseguito Simoncini, non condividono questa decisione. Chiedono ancora una volta e con forza un ripensamento, sostengono la richiesta dei sindacati di un tavolo nel quale venga loro illustrato il piano e il futuro della Seves di Firenze, nei dettagli. E rinnovano la volontà che venga trovata una soluzione condivisa per lo stabilimento. "Chiediamo all´azienda di farsi carico della ricerca di un investitore per Firenze - dice Simoncini - e, per parte nostra, ci proponiamo di sollecitare la concretizzazione delle proposte di cui eventualmente venissimo a conoscenza,mettendo gli interessati in contatto con l´azienda". "La Seves di Firenze non deve chiudere - ha detto l´assessore del Comune di Firenze Biagiotti - lo stabilimento rappresenta un´eccellenza della nostra manifattura, un patrimonio di professionalità e competenze di qualità al quale non possiamo rinunciare e che vogliamo resti sul territorio".  
   
   
EX CENTRO LEASING E FACTORING, TOSCANA INCONTRA I RAPPRESENTANTI SINDACALI  
 
Firenze, 13 gennaio 2014 - L´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha incontrato oggi le Rsa, del sindacato Falcri Silcea, delle società ex Centro leasing ed ex Centro factoring spa, le due realtà fiorentine che operano nei servizi bancari, oggi interessate da un processo di riorganizzazione seguito alla fusione fra Cassa di risparmio di Firenze e Banca Intesa. Al centro dell´incontro, i problemi legati alla ristrutturazione del gruppo, che ha visto l´inglobazione delle due società in altri due gruppi a livello nazionale, e le preoccupazioni, manifestate dai sindacati, per il rischio di numerosi esuberi, circa 200, già dichiarati a livello nazionale, parte dei quali potrebbero riguardare le due sedi fiorentine. L´assessore Simoncini ha preso atto dei problemi illustrati dai lavoratori, condividendo le preoccupazioni per le ricadute negative del processo di ristrutturazione e la permanenza delle due realtà sul territorio fiorentino e toscano. In particolare, Simoncini ha auspicato una rapida ripresa delle relazioni sindacali, con l´obiettivo di trovare soluzioni per la salvaguardia delle funzioni svolte dalle due società sul territorio toscano e dei posti di lavoro. Se necessario, all´indomani del previsto incontro fra sindacati e azienda, il tavolo regionale potrà essere riconvocato. "La Regione - ha concluso Simoncini - segue con attenzione le vicende del mondo creditizio, interessato anche in Toscana da gravi problemi legati alla difficile congiuntura economico-finanziaria. In questo quadro, qualche settimana fa, ho incontrato tutti i sindacati del settore per una riflessione comune sulle difficoltà in atto e ho scritto al presidente di Abi e al ministro Zanonato".  
   
   
VENDOLA: "NO LIQUIDAZIONE FIERA DEL LEVANTE E SÌ SALVAGUARDIA POSTI DI LAVORO"  
 
Bari, 13 dicembre 2013 - “Il dato politicamente più rilevante è la conferma di una volontà unitaria di tutti i soci fondatori, e della Regione che li accompagna, nel perseguire l’obiettivo di rilancio e valorizzazione della Fiera del Levante, la vetrina delle ambizioni, della strategia e della missione che la Puglia economica e intraprendente si dà”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro con i soci fondatori della Fiera del Levante svoltosi il 9 gennaio in Presidenza. “Noi oggi – ha continuato Vendola - abbiamo registrato quella parte di documentazione che ha a che fare con il processo di ristrutturazione e valorizzazione della Fiera. Abbiamo condiviso la decisone di evitare qualunque fibrillazione che possa portare alla messa in liquidazione della Fiera e abbiamo messo a valore le nuove norme di legge che ci consentono di evitare qualunque rischio occupazionale per quei lavoratori che, benchè in esubero, possono essere ricollocati in altre società degli enti fondatori della Fiera”. “È un quadro oggi – ha concluso Vendola - nel quale da un lato ci sono le risorse economiche e dall’altro gli impegni concreti per restituire valore e prospettiva alla Fiera. Questi impegni sono stati sottoscritti da tutti quanti in un clima di ritrovata sintonia perfetta perché la Fiera del Levante è un bene comune e va considerato uno degli elementi cruciali dell’economia pugliese”.  
   
   
UDINE - FONDI PER 240MILA EURO ALLE IMPRESE INNOVATIVE  
 
Udine, 13 dicembre 2014 - Un originale bando per le imprese innovative, frutto della collaborazione fra Cdc e Comune di Udine, è aperto fino al 28 febbraio. Il bando - i cui contenuti sono disponibili sul sito camerale - prevede uno stanziamento di 240mila euro: 200mila da parte della Cdc e 40mila dal Comune, enti che hanno siglato oggi un’apposita convenzione. "L’innovazione è uno dei motori indispensabili per garantire futuro, per lo sviluppo della nostra economia e della nostra società – commenta il presidente Giovanni Da Pozzo – e rappresenta una delle leve su cui il sistema produttivo deve puntare per ritornare a essere competitivo, e in un modo nuovo, dopo questa crisi che ha travolto capisaldi e certezze del passato. Con questo bando, in cui abbiamo voluto fare squadra fra istituzioni per non disperdere risorse e ottimizzare i risultati, vogliamo incentivare i nuovi investimenti in quest’ambito così delicato e importante, in cui spesso la sfida imprenditoriale è nelle mani di giovani, quelli che più le istituzioni devono promuovere, aiutandoli a realizzare i loro progetti e le loro idee, soprattutto nella nostra regione che resta agli ultimi posti per iniziativa imprenditoriale giovanile e in un Paese in cui la disoccupazione giovanile è livelli preoccupanti". "Già in campagna elettorale avevamo annunciato la nostra volontà – spiega il sindaco Furio Honsell – di creare per i giovani delle opportunità di innovazione lavorativa. Opportunità che ora abbiamo sviluppato insieme con Cdc e Friuli Innovazione e che dovrebbero risultare come un’iniezione di fiducia sia nei confronti dei giovani, sia nei confronti dell’innovazione stessa in un momento purtroppo economicamente ancora paralizzato dalla recessione. Un importante strumento di progettazione dunque e spero che da questi semi possano nascere di frutti a beneficio di tutta la nostra comunità". "L´amministrazione comunale – aggiunge l’assessore Gabriele Giacomini – finanzia tutti quei progetti che hanno finalità e obiettivi di tipo sociale che possono migliorare sia la qualità e l’efficacia dei servizi comunali, sia la qualità della vita in generale della persone. Penso ad esempio a progetti di smart mobility, di sicurezza pubblica urbana, di partecipazione o soluzioni smart per la filiera culturale e turistica. La disponibilità del Comune di Udine non è solo quella di finanziare dei progetti, ma di mettersi a disposizione per la prima volta nell’implementazione di questi servizi, trasformandosi in una sorta di incubatore di iniziative per valutarne l’efficienza, i punti di forza o debolezza, in modo tale che possano essere anche commercializzati dopo essere stati valutati quindi all’interno di un progetto pilota. Una scommessa sul futuro – conclude – che speriamo di vincere grazie anche alla collaborazione di realtà come la Cdc".  
   
   
BASILICATA: PROROGATI BANDI PER IMPRESE ESISTENTI  
 
Potenza, 13 gennaio 2014 - Prorogati i termini utili per la presentazione delle domande di partecipazione agli avvisi “Delocalizzazione, ammodernamento e riqualificazione delle piccole e medie imprese esistenti” a valere sul Programma Operativo Val d’Agri Melandro Sauro Camastra e sul Programma Speciale Senisese. A seguito delle numerose richieste pervenute e al fine di dare risposte ai diversi portatori d’interesse che hanno palesato la volontà di partecipare ai bandi, la Giunta Regionale ha prorogato fino al 28 febbraio il termine ultimo per presentare la propria domanda di partecipazione in base alle modalità già esplicitate nel bando. “La giunta - ha commentato il presidente Marcello Pittella – ha ritenuto opportuno concedere maggiore tempo alle imprese che vogliano beneficiare di questa nuova occasione di crescita, nella consapevolezza che l’attuale momento di crisi richiede un supplemento di istruttoria per i nuovi programmi di investimento da parte degli operatori economici”. Gli avvisi sono diretti a sostenere finanziariamente gli investimenti, da realizzarsi nei 35 comuni afferenti al Programma Operativo Val d’Agri e nei 15 del Programma Speciale Senisese, volti a promuovere lo sviluppo competitivo e a valorizzare la produzione di beni e di servizi nei settori indicati nell’avviso. Due milioni e quattrocentomila euro la base economica a valere sul Programma Operativo Val d’Agri e 1.420.000 euro quella sul Programma Speciale Senisese per permettere l’ampliamento o l’ammodernamento di un’unità locale esistente, la diversificazione della produzione anche mediante prodotti nuovi aggiuntivi e la trasformazione sostanziale del processo produttivo complessivo, la creazione di un nuovo stabilimento produttivo. In quest’ultimo caso la possibilità è estesa anche alle imprese che non sono allocate nei comuni interessati ma che ritengono opportuno delocalizzare la propria attività nei comuni afferenti ai due programmi regionali. Nel dettaglio i bandi sono rivolti alle imprese, regolarmente costituite e iscritte alla Camera di Commercio, attive e con unità legale in Italia da almeno sei mesi. L’investimento complessivo non può essere inferiore a 20 mila euro e l’agevolazione massima concedibile è pari a 300 mila euro per il finanziamento delle attività economiche afferenti alla classificazione Ateco 2007. Numerosi i settori ammissibili, dalle attività manifatturiere alle costruzioni, dalla ristorazione ai servizi di informazione e comunicazione, dalle attività artistiche, sportive e di divertimento alle altre culturali, ad esclusione del commercio ambulante, dei programmi d’investimento mirati alla produzione di energia elettrica attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili che possono beneficiare degli incentivi e di quanto specificato nell´articolo 6 del bando. Nel dettaglio sono agevolate le spese per progettazione e studi, quelle connesse all’investimento materiale come l’acquisto del lotto o dei macchinari, e infine quelle legate alle spese per investimenti immateriali quali brevetti, consulenze, programmi informatici e per l´acquisizione di certificazioni.  
   
   
ILVA: IL 136 NON SIA ENNESIMO FRUTTO AVVELENATO DELL´URGENZA  
 
Bari, 13 dicembre 2013 - “In sede di riunione tecnica unificata per esprimere il parere sul ´disegno di legge di conversione del decreto legge 10 dicembre 2013, n. 136, concernente Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali, nonché a favorire lo sviluppo delle aree interessate´ la Regione Puglia ha presentato le proprie osservazioni, in primo luogo ribadendo la propria posizione contraria rispetto allo strumento della decretazione d´urgenza come via preferenziale di soluzione di questioni così complesse come quelle di Taranto. Il Ministero dell´Ambiente, presente alla riunione ha recepito alcune delle osservazioni impegnandosi a predisporre degli emendamenti da presentare lunedì prossimo al relatore della Commissione Ambiente”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro annuncia l´attività svolta sul tema. “Siamo abituati a ragionare in termini propositivi tuttavia non possiamo non rilevare che se il 136 venisse convertito nella sua attuale formulazione si rischierebbe, nuovamente, di far passare in secondo piano le stringenti tematiche di salute e ambiente a favore della produzione. Il tema dei tempi dell´Aia, ad esempio, già di suo difficile da accettare – prosegue Nicastro - abbiamo chiesto che venga subordinato all´avvio non del 70% del numero di interventi soltanto, lasciando spazio ad esempio alla possibilità di scegliere il 70% più comodo da realizzare ma che si attui una puntuale verifica ed un efficace monitoraggio dell’attuazione delle prescrizioni disposte dall’Aia anche in relazione all’avvenuta attuazione di almeno il 50% di ogni singola prescrizione. Gli investimenti e le attività devono essere concretamente avviate, soprattutto quelli più importanti che potrebbero passare in secondo piano laddove l´unico parametro di verifica fosse di tipo numerico”. “Abbiamo, con l´esperienza degli ultimi anni, imparato che spesso nelle pieghe dei decreti urgenti si nascondono insidie che finiscono per andare a scapito del territorio e delle popolazioni – conclude Nicastro – e siamo ben contenti che le nostre osservazioni siano state recepite in sede di riunione tecnica oltre che prese in considerazione del Ministero per emendamenti formali. Faccio appello ai parlamentari della nostra regione, senza distinzione di schieramento, affinché sostengano nei passaggi istituzionali questa iniziativa a beneficio della città di Taranto e della Puglia”.  
   
   
PIRELLI, LA REGIONE AL FIANCO DEI LAVORATORI PER DIFENDERE IL "GIOIELLO" DI FIGLINE  
 
Firenze, 13 gennaio 2014 - "La Pirelli di Figline Valdarno rappresenta da 52 anni, il cuore della manifattura dello "steel cord", (una cordicella metallica per la fabbricazione dei pneumatici), un´eccellenza assoluta per l´ Italia e una delle poche aziende di questo tipo in Europa, con un patrimonio di competenze ed elevate professionalità che non può andare disperso e faremo di tutto per far reastare in Toscana". E´ questo che il presidente della Regione Enrico Rossi dirà al ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato, al sottosegretario Claudio De Vincenti, ai parlamentari toscani e ai presidenti delle commissioni di Camera e Senato per sollecitare, con una lettera che partirà nelle prossime ore, la massima attenzione sulla vicenda, con l´obiettivo di evitare scelte che possano danneggiare una presenza ritenuta strategica nel panorama industriale nazionale e toscano. Il presidente Rossi, facendosi portavoce delle preoccupazioni dei lavoratori, contatterà anche i vertici dell´azienda per fare presente l´importanza dello stabilimento di Figline. La Regione parteciperà, con l´assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini all´incontro, previsto per il 14 gennaio a Roma, alle 11, presso il Ministero dello sviluppo economico, con le organizzazioni sindacali e l´azienda. "Siamo al vostro fianco" ha assicurato Rossi ai sindacati e ai rappresentanti dei lavoratori riuniti nel pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati, e al governo "chiederemo di fare chiarezza sulle proposte esistenti e sulle trattative in corso. Per parte nostra siamo pronti ad incontrare eventuali investitori e soggetti interessati a rilevare l´azienda e che intendono farsi avanti". Nel corso dell´incontro al Ministero tutti i lavoratori di Figline manifesteranno sotto la sede del Mise, in via Molise. Questo quanto emerso nel corso dell´incontro con il presidente Rossi e l´assessore Simoncini, al quale hanno partecipato le organizzazioni sindacali provinciali di categoria (Fim, Fiom e Uilm) e la Provincia di Firenze. L´incontro era stato sollecitato per fare il punto sulla vicenda. Nel corso dell´incontro i sindacati hanno anche sollecitato alla Regione un aiuto per verificare, in sede ministeriale, l´effettiva esistenza di un´offerta di una cordata italiana interessata ad acquisire l´azienda di cui si è avuta, finora, solo notizia informale. I sindacati hanno manifestato la loro forte perplessità nel caso di una cessione alla società belga Beckaert poiché, essendo concorrente diretta di Pirelli proprio nel settore dello steel cord, rischierebbe di portare alla chiusura del comparto ricerca e sviluppo di Figline, comparto che l´azienda belga ha già al suo interno. Fim, Fiom e Uilm hanno inoltre annunciato che, nel caso si proceda con la cessione a Baeckert, le tre sigler sindacali tramite la Confederazione europea dei sindacati, invieranno richiesta all´Antitrust europeo affinchè verifichi se vi sono le condizioni per l´acquisizione da parte del competitor belga. Facendo appello alla responsabilità sociale di impresa di una multinazionale italiana come Pirelli, le organizzazioni sindacali hanno ricordato che a Figline, dove si concentrano ricerca, sviluppo e produzione, lavorano 396 ddetti diretti e un indotto di circa 200 persone.  
   
   
244MILA GLI IMPRENDITORI DI ALTRE PROVINCE ITALIANE  
 
Milano, 13 gennaio 2014 - Sono quasi 500 mila le persone a Milano e provincia impegnate in un’attività imprenditoriale, tra titolari, amministratori, soci (considerando le sole persone attive), primo posto in Italia col 6,6%, seguono Roma (427 mila) e Napoli (316). Ma tra questi, meno 1 di 2 è un milanese (il 48,6% del totale, in leggera crescita rispetto al 47,8% di due anni fa), il valore di autoctonicità più basso in Italia. Quasi 244 mila cariche invece provengono da persone nate in altre città, in particolare Monza e Brianza (3,6%), Varese (3,4%), Napoli (2,1%) e Roma (1,9%). 231 mila sono gli imprenditori di origine milanese. I nati a Milano si confermano però anche quest’anno i primi in Italia per numero di cariche in impresa esportate nellealtre province: ben 114 mila, precedendo Napoli (ferma a 108 mila). I napoletani si rifanno per il numero complessivo di cariche in imprese presenti in Italia: tra titolari, soci, ecc., quasi 400 mila gli originari proprio di Napoli (396 mila), precedendo i romani (365 mila) e i milanesi (345 mila). Le province più “autoctone” sono tutte concentrate al Sud: a Bari il 91,4% degli imprenditori è originario della città (+0,4% in due anni), segue Napoli (90,9%), Reggio Calabria (90,6%) e Lecce (90,6%). Mentre, oltre a Milano, le province in Italia che attirano più imprenditori sono Monza e Brianza (solo il 49,4% degli imprenditori a Monza e Brianza sono brianzoli), Prato (51,2%) e Novara (54,5%). In media in Italia oltre 1 persona coinvolta in una carica di impresa su 4 (il 27,7%, dato stabile rispetto al 28,8% del 2011) è originario di una altra provincia rispetto a dove è nato. Una percentuale che raggiunge il suo massimo a Crotone, dove 1 imprenditore su 2 originario di Crotone “espatria”. Seguono Vibo Valentia (47,2%), Vercelli (44,2%) ed Enna (43,1%). Scarsa invece la mobilità a Bolzano, Trento, Brescia e Aosta. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2013 (escludendo dall’analisi le cariche tenute da cittadini non italiani).  
   
   
NASCONO LE "GIOVANISÌ FACTORY": AL VIA UN BANDO REGIONALE TOSCANO PER IL TERZO SETTORE  
 
Firenze, 13 gennaio 2014 - Parte "Giovanisì Factory", un nuovo bando di Giovanì, il progetto della Regione rivolto all´autonomia dei giovani toscani. La finalità del bando è quella di creare contenitori di eventi e attività che siano in grado di richiamare in modo originale, ricreativo e innovativo i giovani del territorio e promuovere attraverso questi il progetto Giovanisì. Destinatari dell´iniziativa i soggetti del terzo settore, ma con l´espressa condizione che a gestire il progetto sia un giovane. I progetti di sperimentazione delle Giovanisì Factory che parteciperanno al bando dovranno porsi l´obiettivo di intercettare il maggior numero di giovani sul territorio con modalità innovative e creative, diffondere informazioni sul progetto regionale attraverso azioni di front-office e di animazione; coinvolgere i giovani del territorio nell´organizzazione e promozione delle attività previste e infine promuovere i valori dell´intergenerazionalità e dell´inclusione delle persone con disabilità. Per partecipare al bando il progetto dovrà essere trasmesso entro e non oltre il 7 febbraio 2014. Potranno presentare la propria candidatura al seguente bando tutti i soggetti del terzo settore. Il contributo regionale per ogni singolo progetto è fissato in 20.000 euro. E´ richiesta una compartecipazione da parte del soggetto titolare pari a 5.000 euro. Il bando prevede che venga finanziato un progetto per ogni provincia. Clicca qui per scaricare il bando ed avere maggiori informazioni sul progetto.  
   
   
ATTIVITÀ PRODUTTIVE - PHILIP MORRIS INVESTE NEL BOLOGNESE. L´ASSESSORE MUZZARELLI: " UNA BUONA NOTIZIA, SOPRATTUTTO IN QUESTO MOMENTO"  
 
Bologna, 13 gennaio 2014 - E quella dell’investimento della Philip Morris International nel bolognese è il tipo di notizie, soprattutto in questo momento difficile per l’economia, che io auspico poiché da valore al lavoro e alla forza del sistema economico-sociale e delle relazioni dell’Emilia-romagna». È questo il commento a caldo dell’assessore Gian Carlo Muzzarelli all’annuncio che la Philip Morris ha confermato, dopo l’analisi delle fattibilità dei diversi stabilimenti nel mondo, di investire in Emilia-romagna in uno stabilimento di produzione e ricerca alle porte di Bologna. «Un segnale – ha aggiunto Muzzarelli - che dobbiamo cogliere positivamente per rafforzare l’impegno per la nuova legge regionale sull’attrattività che stiamo per varare».  
   
   
CARROZZIERI E DECRETO DEL GOVERNO, TOSCANA CHIEDE DI CAMBIARE LE NORME  
 
Firenze, 13 gennaio 2014 - Cambiare le norme sui carrozzieri. Lo chiede al governo l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini in un una lettera indirizzata al ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. L´asssessore si è fatto portavoce della preoccupazione dei carrozzieri toscani, manifestata da alcune associazioni di categoria, per gli effetti negativi sulle imprese e l´occupazione del settore di quella parte del decreto legge "Destinazione Italia" che si occupa di Rc auto. Con l´articolo 8 del decreto infatti, sono stati inseriti due punti che prevedono il "risarcimento obbligatorio" delle auto che hanno subito incidenti, rendendo di fatto obbligatorio rivolgersi alle officine convenzionate con le assicurazioni. "Se tali provvedimenti venissero approvati - afferma Simoncini - potrebbero mettere in difficoltà molte carrozzerie che hanno individuato nella propria indipendenza la loro scelta strategica, andando così anche in contrasto con la politica di liberalizzazione dei servizi, indirizzando tutto il mercato delle riparazioni solamente verso le officine convenzionate". "Sono quindi a chiederle - conclude l´asessore nella lettera al ministro - la disponibilità a valutare possibili margini di ricerca di un percorso di modifica di quelle norme".  
   
   
LAVORO, FAC: ALBISOLA PERDE FABBRICA STORICA. GRANDE AMAREZZA PER MANCANZA DI CORAGGIO DEGLI IMPRENDITORI  
 
Genova, 13 Gennaio 2014 - Amarezza e delusione per il triste epilogo della storica fabbrica di ceramiche di Albisola, la Fac. E’ stata espressa dall’assessore al lavoro Enrico Vesco nel corso dell’incontro che si è svolto in Regione alla presenza del sindaco di Albisola, Franco Orsi, dell’assessore alle politiche del lavoro della Provincia di Savona, Giorgio Sambin, del presidente di Ips, Carlo Ruggeri e delle organizzazioni sindacali. Una riunione richiesta dai sindacati e dagli stessi lavoratori alla vigilia della scadenza della cassa integrazione prevista a fine mese e dell’avvio della mobilità, secondo le vecchie modalità. “Abbiamo ripercorso tutti i passaggi e il lavoro svolto per dare continuità produttiva e occupazionale alla Fac e ai suoi lavoratori – ha detto Vesco - le istituzioni hanno bussato a tante porte e valutato tutte le possibili ipotesi, a partire dalla ceramica che rappresenta la naturale vocazione di quel territorio, fino ad arrivare a considerare altre attività che avrebbero potuto insediarsi in quel sito. Purtroppo però, complice la crisi e la concorrenza dei prodotti, non si è potuto concretizzare nulla e anche l’ultima gara indetta dalla curatrice è andata deserta”. E’ difficile pertanto vedere un’alternativa alla mobilità che partirà i primi giorni di febbraio e le cui procedure verranno perfezionate nei prossimi giorni. “Nonostante tutto – ha concluso Vesco – non desisteremo dall’impegno nei confronti dei 130 lavoratori e rimarremo sempre disponibili, anche attraverso il tavolo di lavoro, verso nuove opportunità in grado di far riprendere un’attività storica che tanto ha dato a quel territorio e al mercato nazionale della ceramica”.  
   
   
RALLENTA L’EXPORT LODIGIANO NEL TERZO TRIMESTRE 2013  
 
 Lodi, 13 gennaio 2014 - Il terzo trimestre del 2013 registra un rallentamento delle esportazioni commerciali verso l’estero, dato già osservato dall’inizio dell’anno scorso. Lo conferma il dato Istat, disaggregato dall’Ufficio Studi della Cdc di Lodi. Nei primi nove mesi dell’anno l’interscambio lodigiano ammonta a 4.493 milioni di euro, in calo del 13% rispetto a un anno fa. Il saldo della bilancia commerciale si conferma negativo (-1.238 milioni di euro, ma risulta ridimensionato rispetto al Iii trimestre 2012, quando ammontava a -1.702 milioni). In Lombardia l’interscambio, pari a 163.713 milioni di euro, risulta in calo del 2% rispetto all’anno precedente e il saldo negativo di -3.051 milioni sostanzialmente si dimezza (era pari a -6.862 milioni di euro nel terzo trimestre 2012). A livello locale le esportazioni dei primi nove mesi del 2013 ammontano a 1.606 milioni di euro e risultano in calo dell’8% dallo scorso anno (a fronte di un -0,13% regionale). Il confronto eseguito invece sul singolo trimestre preso in esame evidenzia un calo del 13% tendenziale e un -5,51% congiunturale. Il dato regionale invece risulta leggermente cresciuto nel confronto tendenziale (+0,52%) e in calo rispetto al giugno scorso (-5,47%). Dove sono destinati i prodotti del lodigiano? A livello di macro aree l’Europa, con un volume di 1.398 milioni di euro, si conferma il principale mercato di sbocco per le merci locali (87%), nonostante il calo del 12% rispetto al terzo trimestre 2012. I valori riferiti al singolo trimestre evidenziano un calo del 16% rispetto all’anno precedente e del 6% sul confronto di breve periodo. Restringendo il campo ai singoli Paesi possiamo osservare un flusso di esportazioni del 36% verso la Spagna, del 17% verso la Francia, dell’11% verso la Germania. All’asia solo l’8% dei prodotti lodigiani, pari però al 78% in più rispetto all’anno precedente. I dati relativi al singolo trimestre evidenziano un aumento ancora più consistente (+47,5%) nel confronto tendenziale ma un calo del 6% in quello congiunturale. Su 125 milioni di euro esportati in questo continente, il 24% è diretto in Cina, il 10% in Giappone, l’11% a Singapore, l’8% nella Repubblica di Corea e Hong Kong e il 7% negli Emirati Arabi Uniti. La manifattura ingloba la stragrande maggioranza di prodotti esportati (99%). Una disaggregazione più dettagliata consente di evidenziare che computer, apparecchi elettronici e ottici rimane la categoria più esportata (32% sul totale), in calo però del 29% rispetto a settembre 2012. Seguono sostanze e prodotti chimici con il 22%, in aumento del 21% tendenziale, e gli apparecchi elettrici con il 13%, in aumento del 4%. Il Lodigiano importa invece per 2.888 milioni di euro, un dato diminuito del 16% da un anno a questa parte (-4% in Lombardia). Al contrario, il confronto eseguito su dati non cumulati, evidenzia un -24% tendenziale e un -6% congiunturale. Il dato regionale registra un calo del 2% rispetto a un anno fa e del 4% rispetto a giugno. La quota di importazioni dall’Europa pari al 70% è in calo del 4%. In particolare le merci provenienti dall’Asia incidono per il 29% sul totale, con una forte riduzione del 36% rispetto al 2012. Si registra poi un 23% di prodotti europei proveniente dalla Francia, un 22% dalla Germania e un 10,5% dai Paesi Bassi. Le merci asiatiche in importazione invece provengono quasi esclusivamente dalla Cina (98%) Si importa il 20% di prodotti alimentari e bevande (in aumento del 2% tendenziale), il 30% in computer, apparecchi elettronici e ottici (in calo del 35%), un 14% di sostanze e prodotti chimici (in calo del 3%), un 9% di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-8%) e un 8% di macchine e apparecchi generici (+25%). “In un momento così difficile come quello attuale - commenta Alessandro Zucchetti, presidente della Cdc di Lodi - è importante che le imprese locali colgano nuove opportunità oltreconfine, spronate da una situazione interna poco favorevole. L’affaccio sui mercati internazionali può configurarsi, anche per il tessuto imprenditoriale locale, come una via concreta per ampliare il proprio portafoglio clienti e generare maggiori fatturati a integrazione dei volumi interni. La Camera di Commercio si conferma presente al fianco delle imprese locali con misure a supporto dell’internazionalizzazione, come bandi e voucher per la partecipazione a missioni estere, o con convegni ad hoc che possono concretamente fornire strumenti e informazioni su come accedere agli appalti esteri”.  
   
   
A PRATO L´ALTA FORMAZIONE SUI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE VERSO LA CINA  
 
Firenze, 13 gennaio 2014 - Scadono il 17 gennaio prossimo le iscrizioni al corso di alta formazione in cultura, economia e diritto nei processi di internazionalizzazione verso la Cina organizzato dal Polo universitario della città di Prato (Pin) e sostenuto dalla Regione Toscana con lo scopo di formare operatori economici, imprenditori, responsabili e dirigenti di aziende che desiderano confrontarsi con la realtà economica cinese ma anche ai laureati di I e Ii livello che intendono completare il percorso formativo con approfondimenti relativi ai rapporti economici con la Cina. Il percorso didattico è a carattere multidisciplinare. La prima parte, di tipo generale, è dedicata alla storia, all´economia e alla cultura cinesi; nella seconda è prevista una parte applicativa di attualità che prevede una formazione in aula alternata a seminari con testimonianze aziendali e professionali. Gli argomenti trattati prevedono una comparazione con il sistema economico europeo/occidentale e sono suddivisi in tre moduli: economico-politico e strategico, giuridico-internazionale, marketing-management. Il Pin ha previsto diverse borse di studio a copertura totale o parziale del costo di iscrizione. Le lezioni saranno tenute in italiano e in inglese ed è apprezzata la conoscenza del cinese. I moduli per le domande di iscrizione sono disponibili sul sito www.Cedic.info. Per maggiori informazioni Ufficio Alta Formazione Pin, piazza Ciardi, 25 - 59100 Prato; tel. 0574/602537-48; e-mail: cedic@cedic.Info    
   
   
FERRIERA SERVOLA: SERRACCHIANI, FIRMATA INTESA PER ACCORDO PROGRAMMA  
 
Trieste, 13 gennaio 2014 - E´ stata firmata nei giorni scorsi a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, una dichiarazione d´intenti che indica le linee condivise e l´iter amministrativo e cronologico individuato affinché alla Ferriera di Servola siano garantite continuità produttiva e sostenibilità ambientale. Il documento è stata sottoscritto per il ministero dello Sviluppo economico dal sottosegretario Claudio De Vincenti, per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal sottosegretario Rocco Girlanda, per il ministero dell´Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare dal ministro Andrea Orlando, per la Regione Friuli Venezia Giulia dalla presidente Debora Serracchiani e per l´Autorità Portuale dalla presidente Marina Monassi. Facendo riferimento al vertice del 18 dicembre 2013 nella capitale per fare il punto sulla Ferriera di Servola con le realtà pubbliche coinvolte, il contenuto della dichiarazione d´intenti ricorda che l´incontro è stata l´occasione per confermare la comune intenzione di procedere alla definizione in tempi brevi dell´accordo di programma per il sostegno alle iniziativa di bonifica, messa in sicurezza e ripresa industriale del sito, anche alla luce delle rilevanti novità introdotte dalla norma del decreto legge Destinazione Italia, in corso di pubblicazione, di cui si vogliono cogliere tutte le opportunità per declinare nel miglior modo possibile le soluzioni individuate. L´obiettivo comune, si legge nel documento, è quello di varare un programma di interventi e misure che, attraverso procedure snelle e semplificate, sia in grado di assicurare la continuità produttiva del sito riconoscendo un orizzonte temporale di medio lungo periodo, implementazioni di processi industriali innovativi con aspettative stabili di occupazione. La concessione demaniale sarà adeguata agli investimenti privati e alle attività cui saranno destinati, ai sensi di legge. Il risanamento ambientale costituirà l´elemento qualificante dell´intervento e restituirà l´area bonificata all´Autorità portuale, agli enti locali, agli imprenditori e ai possibili investitori, ai lavoratori e ai cittadini. Nella dichiarazione si precisa inoltre che la firma dell´Accordo di Programma è prevista per la fine di gennaio 2014; il testo darà atto della strategia relativa al rilancio complessivo dell´area, degli interventi attuativi, delle misure di accompagnamento, delle risorse disponibili e delle procedure amministrative semplificate da applicare, dei soggetti competenti e responsabili per ciascun intervento e procedura.  
   
   
SHELBOX, FISSATO PER IL 21 GENNAIO L´INCONTRO IN REGIONE TOSCANA  
 
Firenze, 13 gennaio 2014 - Resta alta l´attenzione della Regione per la delicata vicenda Shelbox, l´azienda di Castelfiorentino specializzata in casette di legno, con oltre 150 dipendenti, dichiarata fallita dal tribunale. L´assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha messo in agenda per il prossimo martedì 21 gennaio, alle 12, un incontro con il curatore fallimentare, le organizzazioni sindacali, i sindaci di Castelfiorentino e Certaldo Giovanni Occhipinti e Andrea Campinoti, la Provincia di Firenze. Servirà per fare il punto sulle prospettive di reindustrializzazione dell´area.  
   
   
PERUGIA - 3 MILIONI DI EURO DALLA CDC PER I CREDITI DELLE IMPRESE  
 
Perugia, 13 gennaio 2014 - La Cdc di Perugia – in collaborazione con Unicredit – ha istituito un Fondo rotativo per la liquidazione dei crediti vantati dalle micro e Pmi della provincia nei confronti delle amministrazioni comunali umbre. Con una dotazione di 3 milioni di euro, il Fondo consentirà alle imprese di incassare i crediti per la fornitura di beni e servizi maturati nei confronti dei Comuni umbri, in molti casi bloccati da mesi. Lo “Sbloccacrediti” della Cdc è uno strumento di rapida e semplice attivazione “che può dare una boccata d’ossigeno a imprese entrate in crisi di liquidità anche a causa dei ritardi, assolutamente ingiustificati, nei pagamenti da parte della Pa”, ha dichiarato il presidente della Cdc Giorgio Mencaroni. Possono accedere ai benefici del Fondo le micro e Pmi che con sede nella provincia di Perugia, non siano in stato di liquidazione né sottoposte ad alcuna procedura concorsuale, in regola con il pagamento del diritto camerale. I crediti per i quali si chiede il finanziamento devono essere scaduti, certi ed esigibili e devono aver ottenuto la certificazione da parte dell´amministrazione comunale debitrice. Il merito del credito deve risultare pari o superiore a solvibilità sufficiente. Le domande di accesso al Fondo dovranno pervenire alla Banca Unicredit S.p.a. Entro il 31/10/2014 complete della modulistica presente nell´apposita pagina del sito camerale. Il finanziamento è erogato da Unicredit su provvista della Cdc di Perugia, alle seguenti condizioni: finanziamento chirografario con unica rata alla scadenza; durata di 12 mesi; rimborso in unica soluzione (bullet); importo finanziato da un minimo di 20mila fino ad un massimo di 80mila euro per ogni singolo nominativo; tasso zero e nessuna spesa di istruttoria; nessuna penale, onere o spesa per estinzione anticipata. Le Micro e Pmi titolari di crediti inviano all’amministrazione comunale debitrice istanza di certificazione dei crediti che poi consegnano su supporto magnetico contenente anche l’estratto conto e il modulo di registrazione di anticipazione/cessione credito certificato, presso una delle filiali Unicredit. Contestualmente sottoscrivono la richiesta di accesso al Fondo Rotativo Sbloccacrediti sulla modulistica messa a disposizione da Unicredit. Quest´ultima verifica dall’estratto conto e dalla certificazione, l’esistenza del credito e l’importo disponibile e avvia, in piena autonomia di giudizio, la propria istruttoria mirante alla verifica del merito creditizio e della perfetta corrispondenza e regolarità tra credito vantato dall’impresa e certificazione dell´amministrazione comunale e se la verifica dei documenti ha esito positivo Unicredit procede con l’erogazione del finanziamento. Per crediti di importo superiore a 80mila euro e fino ad un massimo di 160mila euro Unicredit ha concordato con la Cdc di Perugia condizioni di particolare favore per le imprese.  
   
   
PRATO - 600 MILA EURO PER LE IMPRESE LOCALI  
 
Prato, 13 gennaio 2014 - Formazione, aggregazione, fiere e certificazioni, con una nuova linea di intervento finalizzata alla realizzazione dei check up energetici: sono le quattro parole su cui torna ad investire la Camera di Commercio di Prato destinando complessivamente 600 mila euro di risorse per il 2014, che verranno erogati con i bandi per i contributi alle imprese. I contributi saranno concessi nella misura del 50% delle spese ammissibili, mentre per le imprese femminili sono previste delle agevolazioni specifiche (i massimali sui quali verranno calcolati saranno più alti). "Abbiamo cercato di fare uno sforzo per andare incontro alle esigenze delle imprese, che hanno bisogno di ricorse per mettere in campo iniziative che possono qualificare meglio la propria produzione - commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato - I temi dei bandi e le risorse impiegate vanno proprio in questa direzione: cercare di dare maggiori opportunità alle imprese dando loro l´opportunità di sostenere investimenti per farsi conoscere e per certificare la propria produzione, per fare formazione. E poi abbiamo inserito il nuovo bando sui check-up energetici perché questa è una sfida importante". Per le imprese femminili in alcuni bandi resta garantita un´attenzione particolare, con la previsione di massimali più elevati nella concessione del contributo. "E´ importante che la nostra propensione all´imprenditorialità resti elevata e per questo dobbiamo riuscire a far sviluppare le potenzialità delle donne che vogliono mettersi in gioco in questo campo" aggiunge Giusti. La modulistica per la presentazione delle domande di contributo sarà disponibile sul sito www.Po.camcom.it  (nella sezione Sostegni alle imprese) nel giro di qualche giorno. Ecco i bandi in breve: Contributi per la realizzazione di check up energetici, Contributi per iniziative formative a favore del personale, Contributi ad aggregazioni di imprese per iniziative di promozionali, Contributi per la partecipazione a mostre e fiere, Contributi per sistemi di certificazione aziendale, I bandi elencati sono consultabili su www.Po.camcom.it  nella sezione Sostegni alle imprese