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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Aprile 2014 |
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GIUSTIZIA EUROPEA: LA CORTE DI GIUSTIZIA DICHIARA INVALIDA LA DIRETTIVA SULLA CONSERVAZIONE DEI DATI |
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Lussemburgo, 9 aprile 2014 - La direttiva sulla conservazione dei dati ha per obiettivo principale l’armonizzazione delle disposizioni degli Stati membri sulla conservazione di determinati dati generati o trattati dai fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico o di una rete pubblica di comunicazione. Essa è quindi volta a garantire la disponibilità di tali dati a fini di indagine, accertamento e perseguimento di reati gravi, come in particolare i reati legati alla criminalità organizzata e al terrorismo. In tal senso, la direttiva dispone che i suddetti fornitori debbano conservare i dati relativi al traffico, i dati relativi all’ubicazione nonché i dati connessi necessari per identificare l’abbonato o l’utente. La direttiva non autorizza, invece, la conservazione del contenuto della comunicazione e delle informazioni consultate. La High Court (Alta Corte, Irlanda) nonché il Verfassungsgerichtshof (Corte costituzionale, Austria) chiedono alla Corte di giustizia di esaminare la validità della direttiva, segnatamente alla luce di due diritti fondamentali garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, ossia il diritto al rispetto della vita privata e il diritto alla protezione dei dati di carattere personale. La High Court è chiamata a pronunciarsi su una controversia tra la società irlandese Digital Rights e le autorità irlandesi in merito alla legittimità di provvedimenti nazionali riguardanti la conservazione di dati relativi a comunicazioni elettroniche. Il Verfassungsgerichtshof è investito di vari ricorsi in materia costituzionale presentati dalla Kärtner Landesregierung (governo del Land di Carinzia) nonché dai sigg. Seitlinger, Tschohl e da altri 11 128 ricorrenti. Tali ricorsi mirano ad ottenere l’annullamento della disposizione nazionale che attua la direttiva nel diritto austriaco. Con la sua odierna sentenza, la Corte dichiara la direttiva invalida . La Corte rileva, anzitutto, che i dati da conservare consentono, in particolare, 1) di sapere con quale persona e con quale mezzo un abbonato o un utente registrato ha comunicato, 2) di determinare il momento della comunicazione nonché il luogo da cui ha avuto origine e 3) di conoscere la frequenza delle comunicazioni dell’abbonato o dell’utente registrato con determinate persone in uno specifico periodo. Tali dati, considerati congiuntamente, possono fornire indicazioni assai precise sulla vita privata dei soggetti i cui dati sono conservati, come le abitudini quotidiane, i luoghi di soggiorno permanente o temporaneo, gli spostamenti giornalieri o di diversa frequenza, le attività svolte, le relazioni sociali e gli ambienti sociali frequentati. La Corte ritiene che la direttiva, imponendo la conservazione di tali dati e consentendovi l’accesso alle autorità nazionali competenti, si ingerisca in modo particolarmente grave nei i diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati di carattere personale. Inoltre, il fatto che la conservazione ed il successivo utilizzo dei dati avvengano senza che l’abbonato o l’utente registrato ne siano informati può ingenerare negli interessati la sensazione che la loro vita privata sia oggetto di costante sorveglianza. La Corte passa poi ad esaminare se un’ingerenza siffatta nei diritti fondamentali in questione sia giustificata. Essa constata che la conservazione dei dati imposta dalla direttiva non è idonea ad arrecare pregiudizio al contenuto essenziale dei diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati di carattere personale. Infatti, la direttiva non consente di prendere conoscenza del contenuto delle comunicazioni elettroniche in quanto tale e prevede che i fornitori di servizi o di reti debbano rispettare determinati principi di protezione e di sicurezza dei dati. Inoltre, la conservazione dei dati ai fini della loro eventuale trasmissione alle autorità nazionali competenti risponde effettivamente a un obiettivo di interesse generale, vale a dire la lotta alla criminalità grave nonché, in definitiva, la pubblica sicurezza. Tuttavia, la Corte ritiene che il legislatore dell’Unione, con l’adozione della direttiva sulla conservazione dei dati, abbia ecceduto i limiti imposti dal rispetto del principio di proporzionalità. A tale riguardo, la Corte osserva che, in considerazione, da un lato, dell’importante ruolo svolto dalla protezione dei dati personali nei confronti del diritto fondamentale al rispetto della vita privata e, dall’altro, della portata e della gravità dell’ingerenza in tale diritto che la direttiva comporta, il potere discrezionale del legislatore dell’Unione risulta ridotto e che occorre quindi procedere a un controllo rigoroso. Anche se la conservazione dei dati imposta dalla direttiva può essere considerata idonea a raggiungere l’obiettivo perseguito dalla medesima, l’ingerenza vasta e particolarmente grave di tale direttiva nei diritti fondamentali in parola non è sufficientemente regolamentata in modo da essere effettivamente limitata allo stretto necessario. In primo luogo, infatti, la direttiva trova applicazione generalizzata all’insieme degli individui, dei mezzi di comunicazione elettronica e dei dati relativi al traffico, senza che venga operata alcuna differenziazione, limitazione o eccezione in ragione dell’obiettivo della lotta contro i reati gravi. In secondo luogo, la direttiva non prevede alcun criterio oggettivo che consenta di garantire che le autorità nazionali competenti abbiano accesso ai dati e possano utilizzarli solamente per prevenire, accertare e perseguire penalmente reati che possano essere considerati, tenuto conto della portata e della gravità dell’ingerenza nei diritti fondamentali summenzionati, sufficientemente gravi da giustificare una simile ingerenza. Al contrario, la direttiva si limita a fare generico rinvio ai «reati gravi» definiti da ciascuno Stato membro nella propria legislazione nazionale. Inoltre, la direttiva non stabilisce i presupposti materiali e procedurali che consentono alle autorità nazionali competenti di avere accesso ai dati e di farne successivo uso. L’accesso ai dati, in particolare, non è subordinato al previo controllo di un giudice o di un ente amministrativo indipendente. In terzo luogo, quanto alla durata della conservazione dei dati, la direttiva impone che essa non sia inferiore a sei mesi, senza operare distinzioni tra le categorie di dati a seconda delle persone interessate o dell’eventuale utilità dei dati rispetto all’obiettivo perseguito. Inoltre, tale durata è compresa tra un minimo di sei ed un massimo di ventiquattro mesi, senza che la direttiva precisi i criteri oggettivi in base ai quali la durata della conservazione deve essere determinata, in modo da garantire la sua limitazione allo stretto necessario. La Corte constata peraltro che la direttiva non prevede garanzie sufficienti ad assicurare una protezione efficace dei dati contro i rischi di abusi e contro qualsiasi accesso e utilizzo illeciti dei dati. Essa rileva, tra l’altro, che la direttiva autorizza i fornitori di servizi a tenere conto di considerazioni economiche in sede di determinazione del livello di sicurezza da applicare (in particolare per quanto riguarda i costi di attuazione delle misure di sicurezza) e non garantisce la distruzione irreversibile dei dati al termine della loro durata di conservazione. La Corte censura, infine, il fatto che la direttiva non impone che i dati siano conservati sul territorio dell’Unione. La direttiva non garantisce, quindi, il pieno controllo da parte di un’autorità indipendente del rispetto delle esigenze di protezione e di sicurezza, come è invece espressamente richiesto dalla Carta. Orbene, un controllo siffatto, compiuto sulla base del diritto dell’Unione, costituisce un elemento essenziale del rispetto della protezione delle persone con riferimento al trattamento dei dati personali. Importante: Il rinvio pregiudiziale consente ai giudici degli Stati membri, nell´ambito di una controversia della quale sono investiti, di interpellare la Corte in merito all’interpretazione del diritto dell’Unione o alla validità di un atto dell’Unione. La Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. Tale decisione vincola egualmente gli altri giudici nazionali ai quali venga sottoposto un problema simile. |
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GIUSTIZIA EUROPEA: PONENDO ANTICIPATAMENTE FINE AL MANDATO DEL COMMISSARIO INCARICATO DELLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI, L’UNGHERIA HA VIOLATO IL DIRITTO DELL’UNIONE |
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Lussemburgo, 9 aprile 2014 - In forza della direttiva sulla protezione dei dati personali gli Stati membri designano una o più autorità incaricate di sorvegliare, nel loro territorio, il rispetto delle disposizioni della direttiva stessa. Tali autorità sono pienamente indipendenti nell’esercizio delle loro funzioni. Fino al 2012, in Ungheria le funzioni attribuite dalla direttiva alle citate autorità di controllo erano esercitate dal commissario per la protezione dei dati. Il 29 settembre 2008, il sig. András Jóri è stato nominato commissario per la protezione dei dati per una durata di sei anni. Con effetto al 1° gennaio 2012, tuttavia, il Parlamento ungherese ha deciso di riformare il sistema di protezione dei dati e di istituire un’autorità nazionale incaricata della protezione dei dati e della libertà di informazione in sostituzione della funzione di commissario. Il sig. Jóri ha, pertanto, dovuto lasciare il suo incarico prima della scadenza e cedere il posto al sig. Attila Péterfalvi, che è stato nominato presidente dell’autorità per un periodo di nove anni. Ritenendo che la cessazione anticipata del mandato del sig. Jóri violi la direttiva (la quale impone, infatti, il rispetto dell’indipendenza delle autorità incaricate di controllare la protezione dei dati personali), la Commissione ha proposto un ricorso per inadempimento nei confronti dell’Ungheria dinanzi alla Corte di giustizia. Il Garante europeo della protezione dei dati è intervenuto nel procedimento a sostegno della Commissione. Nella sentenza odierna, la Corte ricorda che le autorità di controllo istituite conformemente alla direttiva devono poter svolgere le proprie funzioni senza subire influenze esterne. Tale requisito implica, da un lato, che esse non siano vincolate da alcuna istruzione nell’esercizio delle loro funzioni e, dall’altro, che le loro decisioni siano adottate senza alcuna influenza politica, dovendo evitarsi anche solo il rischio di una tale influenza. Orbene, consentire a uno Stato membro di porre fine al mandato di un’autorità di controllo prima della sua scadenza, senza rispettare le norme e le garanzie prestabilite a tal fine dalla legislazione applicabile , potrebbe indurre tale autorità a una forma di obbedienza al potere politico. Di conseguenza, l’indipendenza dell’autorità di controllo include necessariamente l’obbligo di rispettare la durata del mandato conferito a tale autorità e di porvi fine unicamente nel rispetto della normativa applicabile. Tale interpretazione è peraltro avvalorata dalle norme sulla cessazione del mandato del Garante europeo della protezione dei dati. Il mandato del Garante può, infatti, cessare anticipatamente solo per motivi gravi e oggettivamente verificabili. A tale proposito, la Corte osserva che la normativa ungherese in vigore anteriormente al 1° gennaio 2012 prevedeva anch’essa motivi di tale tenore per giustificare una cessazione anticipata del mandato del commissario per la protezione dei dati. La Corte rileva, tuttavia, che il mandato del sig. Jóri non è cessato per uno di tali motivi. In tali condizioni, la Corte dichiara che, ponendo anticipatamente fine al mandato dell’autorità di controllo della protezione dei dati personali, l’Ungheria è venuta meno agli obblighi cui è tenuta in forza della direttiva. Importante: La Commissione o un altro Stato membro possono proporre un ricorso per inadempimento diretto contro uno Stato membro che è venuto meno ai propri obblighi derivanti dal diritto dell’Unione. Qualora la Corte di giustizia accerti l’inadempimento, lo Stato membro interessato deve conformarsi alla sentenza senza indugio. La Commissione, qualora ritenga che lo Stato membro non si sia conformato alla sentenza, può proporre un altro ricorso chiedendo sanzioni pecuniarie. Tuttavia, in caso di mancata comunicazione delle misure di attuazione di una direttiva alla Commissione, su domanda di quest’ultima, la Corte di giustizia può infliggere sanzioni pecuniarie, al momento della prima sentenza. |
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PARLAMENTO EUROPEO: SCHULZ SUL ANNULLAMENTO DELLA DIRETTIVA SULLA CONSERVAZIONE DEI DATI |
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Bruxelles, 9 aprile 2014 - La Corte di giustizia dell´Unione europea ha annullato la direttiva sulla conservazione dei dati, approvato nel dicembre 2005. Si è riscontrato che, nonostante a seguito di un legittimo interesse pubblico nella lotta contro forme gravi di criminalità e garantire la sicurezza pubblica, il legislatore dell´Unione ha superato i limiti imposti dal rispetto del principio di proporzionalità, alla luce della Carta dei diritti Fundament. Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha dichiarato: "Il giudizio di oggi deve essere attentamente esaminato e la Commissione dovrà presentare una proposta che colpisce il giusto equilibrio tra i legittimi interessi in gioco. Ogni nuova proposta dovrà rispettare in ogni dettaglio le garanzie previste dalla Carta dei diritti fondamentali. Si deve in particolare prevedere un elevato livello di protezione dei dati - che è tanto più essenziale nell´era digitale - evitando così interferenze sproporzionate con la vita privata dei cittadini. E ´solo sostenendo i più alti standard di casa su tali questioni che possiamo proiettare i nostri valori comuni al mondo esterno. " |
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GPSPEED, LA MIGLIORE TECNOLOGIA DIGITALE TRASVERSALE DEL TRENTINO |
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Trento, 9 aprile 2014 - Gpspeed è una nuova piattaforma, sviluppata dal centro di ricerca Create-net, che ha vinto il premio per la miglior tecnologia digitale trasversale, assegnato da una giuria di esperti nell´ambito della manifestazione Ict Days 2014 tenutasi a Trento nelle giornate dal 2 al 4 aprile. Tra i 15 progetti made in Trentino presentate ad un pubblico eterogeneo e curioso, una giuria composta da 5 esperti ha infatti premiato il progetto Gpspeed perchè considerato «più Interdisciplinare, innovativo ed in grado di portare il Trentino a livelli di eccellenza nella ricerca». Gpspeed permette di raccogliere e analizzare enormi quantità di dati relativi alla mobilità catturati attraverso un qualunque dispositivo dotato di Gps, come ad esempio applicazioni mobili , taxi, autobus. Le informazioni elaborate da Gpspeed possono poi essere visualizzate in maniera automatica sul proprio smartphone ed utilizzate per calcolare un tragitto alternativo da percorrere in caso di traffico. L´applicazione memorizza infatti migliaia di percorsi a partire dalla base dei dati raccolti durante gli spostamenti degli utenti e riesce a visualizzare le congestioni del traffico e i rallentamenti conseguenti in termini di velocità e di tempo. «Gpspeed – afferma Mohamed Taher Alrefaie ricercatore di Create-net portavoce del progetto - può anche segnalare ai tecnici comunali quando e come programmare interventi di manutenzione sulle strade che necessitano manutenzione o che richiedono un intervento in caso di frane e/o allagamenti.» Sono attualmente circa 10.000 i percorsi alternativi memorizzati in Trentino e nelle città di Milano, Helsinki e Barcellona. Gpspeed è stato sviluppato nell´ambito del progetto europeo Superhub ( http://superhub-project.Eu ) e sarà a breve in sperimentato in quattro città Europee: Trento, Milano , Barcellona e Helsinki. Il piano è quello di estendere ulteriormente la piattaforma, integrando altri dati rilevanti per comprendere la mobilità in ambito urbano (es: il meteo), prima di procedere alla sua commercializzazione. Un maggior numero di dati consentirebbe infatti alla piattaforma di fornire informazioni dettagliate e consigli personalizzati sui comportamenti di guida per convincere gli utenti ad acquisire comportamenti green come l´utilizzo di mezzi pubblici. |
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CARTA SERVIZI ALTO ADIGE: SITO INTERNET SEMPRE PIÙ “A MISURA DI CITTADINO” |
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Bolzano. 9 aprile 2014 - È online dal, 7 aprile 2014, un importante aggiornamento del sito internet della Carta Servizi Alto Adige. Su incarico del Dipartimento dell’assessora all’informatica Waltraud Deeg, l’Informatica Alto Adige spa (Siag) ha rivisto diversi importanti aspetti, facendo tesoro delle esperienze degli utenti e seguendo i suggerimenti dei cittadini che dall’avvio del progetto hanno voluto dare il loro contributo attraverso i diversi canali disponibili. "Diversi servizi della pubblica amministrazione sono già disponibili online e in futuro vi si aggiungeranno altri; i cittadini possono accedere a determinati dati, consegnare moduli di richiesta online, iscrivere i figli a scuola e molto altro. Per permettere ai cittadini di usufruirne è fondamentale garantire un accesso facile e veloce, ed è questa l´idea alla base dell´aggiornamento costante del sito", spiega l´assessora all´informatica Waltraud Deeg. Le novità riguardano la disposizione delle sezioni all´interno del sito, strutturate in modo tale da accompagnare il cittadino passo dopo passo dall´attivazione all´effettivo utilizzo della Carta (vedi voce "Così si usa"), mentre una seconda voce ("Cosa offre la tua Carta") convoglia per la prima volta tutte le informazioni sulle diverse funzionalità: l´accesso ai servizi online e all´Area riservata sulla Rete Civica, la creazione dell´ eGov-account, la tessera sanitaria e codice fiscale. Particolare attenzione è stata dedicata all´uso di parole chiave chiare e comprensibili e alla stesura dei testi, resi più semplici e facilmente leggibili. Sempre maggiore importanza è data al contatto con la popolazione, come conferma l´assessora: "Partendo dalla homepage, i cittadini avranno la possibilità di abbonarsi alla newsletter per ricevere regolarmente notizie sulla Carta Servizi, le sue funzioni e sui servizi online disponibili. Ad oggi sono già 40 ma contiamo di poter presentare ulteriori novità." Per facilitare l´interazione con l´utenza è stato ricollocato anche il link alla pagina facebook della Carta Servizi, ora posizionato in alto e ben in centro alla pagina. "Vogliamo che la Pubblica Amministrazione sia sempre più vicina al cittadino - prosegue l´assessora - e vogliamo poter comunicare con la gente in modo semplice, efficace e al passo con i tempi". Il nuovo sito della Carta Servizi è raggiungibile a questo link: www.Provincia.bz.it/cartaservizi |
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RISCHI DA WIRELESS A PORTOFERRAIO |
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Firenze, 9 aprile 2014 - Wifi sì, no, forse: a Portoferraio (Isola d’Elba) il Comitato No Elettrosmog promuove una conferenza pubblica sul tema Effetti biologici dei campi elettromagnetici”, che avrà come relatore il dott. Fiorenzo Marinelli, biologo e ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna e si terrà il 9 aprile 2014 alle ore 16.00 presso l’aula magna della scuola media “G. Pascoli” di Portoferraio. “Al momento le conoscenze scientifiche non assicurano che l’esposizione ai campi elettromagnetici emessi da dispositivi wireless (cellulari, Wifi, cordless, ripetitori di telefonia mobile, ecc.) sia innocua per la salute. Anzi l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel maggio 2011 ha inserito i campi elettromagnetici nel gruppo degli agenti ‘possibilmente cancerogeni’ per gli esseri umani e il Consiglio d’Europa con la risoluzione n. 1815 ha raccomandato agli Stati membri, in base al principio di precauzione, di bandire dalle scuole dispositivi wireless e cellulari responsabili di possibili gravi danni alla salute” spiegano i promotori. L’iniziativa, realizzata con il contributo di Mvd, F.a.p. Bastreri, Elba Bevande, Erboristria “Il Corbezzolo”, Frediani s.R.l., Galli Gianluca, Il Libraio, Onoranze Funebri Posini, Onoranze Funebri Fuligni, Abitare, Autoscuola Elba, Farmacia Coli, Erboristeria “Alchemilla", e, buone ultime, le Associazioni genitori Age Toscana e Age Arcipelago Toscano, ha riscosso l’attenzione della popolazione e in particolare delle famiglie e del personale della scuola. A catalizzare l’attenzione su questa tematica sono stati i finanziamenti del Ministero per l’informatizzazione delle aule (azione Cl@ssi 2.0) nelle due scuole superiori Cerboni e Foresi. “Come genitori, abbiamo portato la problematica all’interno del Consiglio d’istituto ed è stato deliberato di effettuare il cablaggio e di attivare lo wireless solo nei momenti di utilizzo all’interno delle singole classi –dichiara Jachen Gaudenz, presidente del Cdi dell’Isis Foresi nonché presidente di Age Arcipelago Toscano- Va comunque detto che, in base alle misurazioni effettuate, sembra assai più pericolosa la detenzione in aula dei telefoni cellulari”. Per informazioni: arcipelagotoscano@age.It – www.Agetoscana.it |
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SMAU ED H-FARM ACCELERANO L’INNOVAZIONE DELLE IMPRESE DEL VENETO |
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Padova, 9 aprile 2014 La settima edizione di Smau Padova che si terrà il 16 e 17 aprile presso il Padiglione 11 di Padovafiere accenderà i riflettori sul mondo della Ricerca Industriale della Regione presentando all’interno di Innoveneto Expo l’area realizzata da Smau, in collaborazione con l’Assessorato allo Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione, Regione Veneto presieduto dall´assessore Marialuisa Coppola, che ospiterà oltre 30 realtà, tra startup, acceleratori d’innovazione, laboratori e centri di ricerca. Tra queste, non poteva mancare una selezione di startup provenienti da H-farm, una piattaforma digitale nata con l’obiettivo di aiutare giovani imprenditori nel lancio delle loro iniziative basate su modelli di business innovativi nel settore internet e supportare la trasformazione delle aziende italiane in un’ottica digitale. Tra gli stand di Innoveneto Expo le startup Responsa e Zing avranno il compito di presentare agli oltre 3.500 imprenditori in visita i propri progetti innovativi nell’ambito dei numerosi eventi in programma volti a favorire l’incontro tra startup e imprese mature. Nello specifico, Responsa, fondata da Gabriele Antoniazzi, è una piattaforma che permette alle aziende di capitalizzare al massimo le attività di supporto al cliente, attraverso un’area di domande e risposte interattiva e sempre aggiornata integrata dentro al sito web e Facebook fan-page. Zing, fondata da Alvaro Antonini e David Santucci, si occupa della realizzazione di app Facebook: da novembre 2013 ha lanciato Scontoflash, un´applicazione realizzata appositamente per vendere su Facebook attraverso la formula delle flash sales. In questo modo viene fornito uno strumento semplice e potente a chi vuole monetizzare la presenza sui social tramite la promozione online. A spiegare l’importanza di eventi e occasioni di incontro tra imprese e startup è Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau che afferma: “ Sono sempre più numerose in Smau le occasioni concrete di incontro e networking tra le imprese mature e le startup: le imprese, infatti, devono essere sempre più consapevoli che, per fare innovazione oggi nel nostro Paese, è necessario guardare al mondo delle startup che, con la loro creatività, il talento e la naturale predisposizione al cambiamento, possono diventare per loro un partner strategico per avviare quel processo di rinnovamento necessario per crescere e competere. Queste due realtà sono molto vicine tra loro in quanto guidate da imprenditori che parlano lo stesso linguaggio e perseguono gli stessi obiettivi. “ Della stessa idea Riccardo Donadon, fondatore di H-farm il quale commenta: "Ritengo sia sempre più importante avvicinare i talenti e le aziende: i giovani hanno necessità di capire meglio il mondo delle aziende e allo stesso tempo hanno l’opportunità di generare e contribuire allo sviluppo di nuovi progetti; le aziende invece hanno bisogno di aprirsi all´innovazione, di raccogliere idee nuove e nuova energia." - Dichiara Riccardo Donadon, fondatore di H-farm - "Eventi come Smau possono essere determinanti per favorire questo incontro e per dare l´opportunità ad aziende e ragazzi, di costruire qualcosa di innovativo e di unico." Responsa e Zing saranno tra le finaliste del Premio Lamarck che si terrà mercoledì 16 aprile alle ore 11.00. Il riconoscimento, che prende il nome dal naturalista Jean Baptiste Lamarck ed è realizzato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, è un tributo alle migliori startup del territorio volto a valorizzare le loro idee e i loro progetti innovativi affinché si trasformino in concrete occasioni di business. Il premio Lamarck si svolgerà nell’ambito dell’evento di apertura di Smau Padova: un unico appuntamento che riunirà il mondo delle startup candidate al Premio Lamarck con il mondo delle imprese mature, che invece concorrono al Premio Innovazione Ict dedicato ai migliori progetti di adozione delle tecnologie digitali in azienda. Le startup, inoltre, saranno protagoniste dei diversi momenti di pitching organizzati nell’arco dei due giorni per conquistare in 90 secondi il pubblico di imprese in sala. |
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A FIRENZE IL LANCIO DEL PROGRAMMA ERASMUS+ 2014-2020. FORMAZIONE, LAVORO, VOLONTARIATO IN MOBILITA’ E SPORT PER 4 MILIONI DI EUROPEI. |
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Firenze, 9 aprile 2014 – “Cambiare vita, aprire la mente”. E’ lo slogan che accompagnerà l’evento di lancio ufficiale del Programma Erasmus+ in programma a Firenze, giovedì 10 aprile, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Alla giornata parteciperanno i Ministri dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini e del Lavoro Giuliano Poletti e il Commissario europeo per l’Istruzione, Formazione e Cultura Androulla Vassiliou. All’evento è atteso il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ha assicurato la sua partecipazione straordinaria l’attore Neri Marcorè. Il lancio è organizzato dalle Agenzie nazionali Erasmus+: Indire, Isfol e Agenzia Nazionale per i Giovani. Fra il 2014 e il 2020 Erasmus+ coinvolgerà oltre 4 milioni di persone, con un sostegno finanziario per studiare, formarsi, lavorare o fare volontariato all´estero. Tra i fruitori del programma ci saranno 2 milioni di studenti universitari, 650.000 studenti in formazione professionale e tirocinanti, più di 500.000 giovani. Da anni i progetti europei contribuiscono a promuovere le competenze e l´occupabilità e sostengono la modernizzazione dei sistemi d´istruzione e formazione. Il 10 aprile alcuni testimonial di successo riporteranno la loro esperienza di mobilità e cooperazione. La giornata sarà trasmessa in diretta streaming su www.Erasmusplus.it , sito di riferimento per l’Italia del nuovo Programma Erasmus+ ( Link: http://www.Erasmusplus.it/?p=970 ). Sarà possibile seguire l´evento anche su Twitter, utilizzando l’hashtag ufficiale #Lancioerasmus |
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“ECO SCHOOL GAME, COSTRUISCI LA TUA SCUOLA ECOLOGICA” C’È TEMPO FINO AL 18 APRILE PER PARTECIPARE AL CONCORSO ON-LINE RIVOLTO ALLE SCUOLE |
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Firenze, 9 aprile 2014 - “Eco School Game, costruisci la tua scuola ecologica” è la novità della terza edizione di “Energicamente, a scuola di energie rinnovabili” la campagna sul risparmio energetico e la sostenibilità ambientale ideata da Estra, in collaborazione con Legambiente e Giunti Progetti Educativi e rivolta a tutte le classi delle scuole medie e alle V classi delle scuole elementari di Toscana, Umbria, Marche, Molise e Abruzzo. Attraverso un gioco interattivo - “Eco School Game” - le classi partecipanti costruiranno la “scuola sostenibile perfetta”. Gli alunni, guidati dall’insegnante, potranno scegliere le varie soluzioni di costruzione rispondendo a domande su bioedilizia, utilizzo delle energie rinnovabili, gestione dei servizi interni in modo ecologico (acqua, rifiuti, alimentazione), sicurezza degli impianti, progettazione spazi esterni (giardini, orti, spazi gioco). Giorno dopo giorno verrà costruita la scuola sostenibile. Ad oggi hanno partecipato al concorso oltre 4.100 studenti e 180 classi. Saranno 12 le classi vincitrici premiate con buoni spesa per materiale didattico, per una cifra complessiva di 2.400 euro. Per queste 12 classi è prevista la creazione di un video di circa 3 minuti che riepilogherà le scelte fatte durante il gioco “Eco-school Game” e che sarà proiettato durante le premiazioni dei concorsi che si svolgeranno in occasione delle Feste dell’Energia che si svolgeranno a maggio ad Arezzo, Siena, Prato e Teramo. Il 18 aprile scade anche il concorso Ri-energy su risparmio energetico, sicurezza ed energie rinnovabili rivolto alle famiglie. Gli studenti che parteciperanno ai percorsi didattici potranno prendervi parte compilando, insieme alla propria famiglia, un questionario sulle abitudini domestiche relative al consumo di energia, che sarà distribuito nelle scuole durante i percorsi didattici. Il concorso avrà come premio una fornitura gratuita di gas metano. Il concorso avrà come premi buoni in gas metano da 250 a 1.000 euro. “Energicamente, a scuola di energie rinnovabili” nasce per diffondere una cultura del risparmio energetico all’interno della comunità scolastica, coniugare gli aspetti educativi con quelli della sostenibilità ambientale, contribuire a migliorare gli stili di vita, informare i giovani e le loro famiglie sulle energie rinnovabili. La partecipazione per le scuole è completamente gratuita. Tutte le informazioni sul sito www.Energicamenteonline.it in cui le scuole possono anche interagire e scaricare materiali utili. |
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TELEFONO A SCUOLA. LO SQUILLO IN CLASSE, GLI INSEGNANTI DI FRONTE AL DILAGARE DEGLI SMARTPHONE TRA I RAGAZZI. LO SI PUÒ PORTARE IN CLASSE? USARE? |
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Lecce, 9 aprile 2014 - Smartphone e cellulari ultraconnessi sono ormai alla portata di tutti, anche dei giovanissimi e dei bambini, tanto da costituire l’ennesimo problema di una scuola, quale quella italiana, già piena di questioni di difficile soluzione. E così accade quotidianamente che nel bel mentre di una lezione, in un momento che nei ricordi della vecchia e austera scuola di un tempo era quasi sacrale, uno squillo, l’ultima hit del momento come suoneria, o la vibrazione vanno a interrompere i tentativi di raggiungere un po’ di concentrazione di un’intera classe. Per non parlare delle foto scattate nei bagni, le chat avviate a ripetizione con le app di messaggistica istantanea tipo “Whatsapp” e quei post sui social network, tra tutti Facebook che alimentano il bullismo, fenomeno mai sopito e forse amplificato da queste nuove possibilità nelle mani del bullo di turno. Insomma, per la scuola ed il personale docente è un vero e proprio disastro. Come reagiscono gli istituti scolastici di fronte al dilagare degli smartphone tra i ragazzi? Al momento, rileva Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci troviamo di fronte ad una jungla regolamentare cui forse dovrebbe porre rimedio il Ministero dell’Istruzione con un provvedimento su scala nazionale che possa fornire riferimenti certi ai dirigenti scolastici che si trovano in seria difficoltà nello gestire e nel trovare una soluzione a questo dilagante fenomeno. Perché la direttiva del 15 marzo 2007, ormai troppo risalente e non adeguata all’evoluzione informatica degli ultimi anni ha sì impegnato tutte le istituzioni scolastiche a regolamentare l’uso a scuola, con esplicito divieto durante le lezioni, ma ha anche creato una difformità di trattamenti per quelli scolari che violano le norme e non poteva prevedere l’ampia diffusione e disponibilità delle connessioni ad internet e delle applicazioni utilizzabili. Molte scuole, infatti, hanno introdotto dei veri e propri divieti, dove nelle più intransigenti il telefonino non si può portare (salvo rarissime eccezioni) e le “sanzioni” previste pesanti. Chi viene scoperto, si vede ritirato il dispositivo (solo la sim viene restituita) fino alla fine dell’anno scolastico. Altrove questo avviene solo nei confronti dei recidivi. In altre, niente cellulare e chi sgarra deve mandare i genitori a prenderlo dopo ben 2 settimane. Quasi ovunque la regola è chiara: spento e in cartella. E chi viene pizzicato dovrà chiedere ai genitori di andare a riprenderlo. Alcune scuole sono state costrette a un cambio in corsa: i ragazzi costringevano spesso i genitori a correre subito a scuola per recuperare l’iPhone. Così è stata introdotta una sorta di settimana di “quarantena”. Tolleranza, fino a un certo punto - C’è poi chi è più tollerante, dove la prima volta in cui si viene pizzicati basta un richiamo, oppure che riconsegna il telefono alla fine delle lezioni senza l’intercessione dei genitori. Tale ultima prassi è certamente alimentata dal timore che il sequestro non sia legale. In mancanza di normative specifiche ed adeguate ai tempi i dubbi, e non sono pochi, rimangono. |
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IL ROADSHOW EURAXESS APPRODA IN AREA SCIENCE PARK |
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Trieste, 9 aprile 2014 - Il bus Euraxess - Researchers in Motion è arrivato il 7 aprile a Trieste in Area Science Park, carico di informazioni su offerte di impiego nella ricerca e opportunità di finanziamento. Numerosi gli studenti e i ricercatori che hanno visitato nell´arco della giornata il bus interattivo, dove hanno acquisito informazioni sui servizi offerti dagli Euraxess Services centre sulle opportunità di ricerca e accesso ai finanziamenti oltre al supporto che forniscono in caso di spostamenti in un altro paese. Alla giornata hanno partecipato oltre 50 tra ricercatori e studenti italiani e stranieri che orbitano attorno al mondo della ricerca in Friuli Venezia Giulia. Il Roadshow Euraxess è in tour in Europa per due mesi toccando 29 città di 22 paesi, in Italia Trieste e Milano. "Il capoluogo giuliano è rientrato nella rosa delle città prescelte per la peculiarità del suo contesto scientifico e accademico - racconta Ginevra Tonini, Responsabile Ufficio Coordinamento degli Enti di ricerca regionali (Area Science Park) - Trieste, e più in generale il Friuli Venezia Giulia, sono infatti noti per l´elevata presenza di enti di ricerca sia nazionali che internazionali che insieme alle tre università e ad altre realtà scientifiche hanno dato vita al Coordinamento degli enti di ricerca in accordo con la Regione Fvg". Nell´arco della giornata si è svolto un workshop tematico, dedicato a giovani ricercatori, in cui esperti del settore hanno illustrato le modalità più efficaci per presentare candidatura a potenziali datori di lavoro, sia pubblici che privati. Sono stati dati consigli utili su come costruire e gestire un network di conoscenze. Il workshop si è concluso con una sessione interattiva durante la quale ciascun partecipante ha avuto la possibilità di simulare un breve colloquio, sul modello dello speed dating che ha visto una trentina di partecipanti. "Il crescente numero di ricercatori e studenti stranieri che scelgono la nostra regione per studiare o lavorare ha reso necessario la creazione di un ufficio unico regionale di accoglienza per potenziare le attività e i servizi di supporto a loro dedicati, ad integrazione di quelli offerti dalle istituzioni scientifiche ed accademiche del territorio - sottolinea Ilaria Pierdomenico - Referente Euraxess Service centre (Area Science Park) - È il caso dello sportello Welcome Office Fvg, nato dalla collaborazione di 26 istituzioni scientifiche e accademiche e che opera in sinergia con il Centro servizi Euraxess per i ricercatori in mobilità, entrambi gestiti dal Coordinamento in linea con le strategie europee volte a valorizzare e attrarre sempre più talenti in regione". "Unione Europea: un aiuto ai ricercatori in cerca di impiego" Euraxess - Researchers in Motion è un´iniziativa di Era che fornisce a ricercatori che desiderino intraprendere una prospettiva di carriera in Europa l´accesso a una serie completa di informazioni e servizi di supporto. Euraxess Jobs offre un portale unico che permette di trovare posizioni di ricercatore in tutta Europa e anche oltre. I ricercatori possono esaminare tutte le posizioni disponibili. Possono anche caricare il proprio Cv, contribuendo ad offrire un database di Cv di ottimo livello e consultabile da potenziali datori di lavoro. Euraxess Services fornisce preziosi servizi di consulenza e supporto a ricercatori che desiderino proseguire la carriera in un altro paese europeo. Euraxess Rights promuove l´eccellenza delle condizioni di lavoro per i ricercatori di tutta Europa, mentre Euraxess Links si propone come rete di collegamento tra i ricercatori europei e quelli extra-europei. Dati e Cifre •Euraxess è una realtà autenticamente paneuropea, supportata da 40 paesi partecipanti di tutta Europa. Più di 530 impiegati Euraxess, distribuiti in oltre 260 centri di assistenza, offrono un aiuto personalizzato. Il sito inoltre fornisce un unico punto di accesso alle informazioni di tutti i vari paesi. •Euraxess ha risposto finora a più di 900.000 richieste di ricercatori. Si tratta per lo più di informazioni su opportunità di impiego e di finanziamento, visti e condizioni di ingresso, alloggio, scuole, problemi legali e previdenza sociale. •Il sito di Euraxess ha registrato un aumento costante di visitatori. Nel 2013 sono stati quasi 950.000 i singoli cittadini che hanno visitato il sito e circa 9,6 milioni le visualizzazioni di pagine. •Nel 2013 sono state pubblicate più di 40.000 inserzioni di lavoro. •Su Euraxess Jobs si sono registrati oltre 7.700 enti di ricerca, società, università e Pmi. I Cv resi disponibili ai potenziali datori di lavoro sono stati 16.000 e 43.000 i ricercatori che hanno scelto di registrarsi. •Più di 555 enti diversi di 37 paesi hanno adottato la Carta & il Codice, chiave di volta dell´iniziativa Euraxess Rights. 176 enti hanno ottenuto dalla Commissione il logo "Hr Excellence in Research". Per ulteriori informazioni •Euraxess: www.Euraxess.org |
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CALABRIA: IL 15 SETTEMBRE LA DATA FISSATA PER L´APERTURA DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO 2014-15 |
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Catanzaro, 9 aprile 2014 - La Regione Calabria ha stabilito l´apertura del nuovo anno scolastico 2014-15 per il prossimo 15 settembre. Il Presidente Giuseppe Scopelliti ha emanato il decreto sentiti l’Ufficio scolastico regionale e gli altri soggetti istituzionali. Nel comunicare la notizia, l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri ha detto che “negli ultimi quattro anni si sono ottenuti importanti risultati nella scuola calabrese, che rappresenta non solo la prima area di intervento delle politiche pubbliche ma anche il principale investimento per il futuro”. Nello specifico le lezioni inizieranno, in modo uniforme, lunedì 15 settembre 2014 e termineranno l’11 giugno 2015, per un totale di 206 giorni di insegnamento, nel pieno rispetto del minimo di 200 richiesto dalla legge. Le vacanze di Natale cominceranno lunedì 22 dicembre 2014 per concludersi il 6 gennaio 2015. Non si terranno lezioni nel periodo pasquale dal 2 al 7 aprile 2015. Pause anche per sabato 2 maggio e lunedì 1 giugno 2015. |
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RACCOLTA DIFFERENZIATA, INCONTRI NELLE SCUOLE MATERANE |
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Potenza, 9 aprile 2014 - Prosegue il piano di Comunicazione e sensibilizzazione che il Comune di Matera, in collaborazione con l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale dei rifiuti, ha messo in campo per incrementare le percentuali di raccolta differenziata in città. Dopo una serie di incontri nei quartieri Acquarium e Contrada San Francesco dove è stata estesa la raccolta differenziata “porta a porta” che hanno visto una folta ed attiva partecipazione dei cittadini, sta per iniziare una intensa attività di sensibilizzazione nelle scuole attraverso la collaborazione di alcune associazioni come Ceas Feronia, Ceas lega navale, Ceas salvamento, Minerva Scienza e Legambiente. “L’obiettivo – spiega l’assessore all’Igiene urbana, Rocco Rivelli – è quello di aiutare gli studenti a comprendere il significato della raccolta differenziata dei rifiuti in modo che possano portare nelle loro famiglie questa cultura del rispetto dell’ambiente. L’approccio al tema sarà ovviamente di tipo ludico attraverso due progetti di formazione, Rico e le Ricicliadi, vale a dire le olimpiadi della raccolta differenziata in modo da determinare un ampio interesse e una diffusa partecipazione. Queste attività che interesseranno le scuole saranno sviluppate nel mese di maggio e nel prossimo anno scolastico”. Il cronoprogramma è stato definito nel corso di una riunione, svoltasi nei giorni scorsi, che ha visto una folta presenza degli insegnanti e dei dirigenti scolastici insieme all’assessore all’ambiente Rocco Rivelli, l’Aato e alle associazioni ambientaliste (foto in allegato). Intanto, è sempre possibile scaricare dal sito internet del Comune il Vademecum per eseguire in modo corretto la raccolta differenziata: www.Comune.matera.it/it/servizi sotto la voce “In evidenza”. |
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INCENDIO SCUOLA DI PISA, LO SCONCERTO DELLA REGIONE |
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Firenze, 9 aprile 2014 - Lo sconcerto della Regione Toscana e la vicinanza agli studenti, alle famiglie e agli insegnanti della scuola pisana chiusa a causa di un incendio appiccato nella notte da ignoti è espresso dall´assessore regionale all´istruzione. L´assessore si dice convinto che gli autori di un gesto così grave saranno presto individuati e puniti. Per l´assessore, che in Regione si occupa non solo di istruzione ma anche di formazione, e che proprio questa mattina ha visitato nel senese alcune strutture impegnate per migliorare le sinergie fra due momenti così importanti nella vita dei giovani, si tratta di un gesto assolutamente da condannare che è allo stesso tempo espressione di un disagio, a cui occorre rispondere cercando di creare un rapporto diverso tra la scuola e i ragazzi che sempre più spesso sono protagonisti di atti di violenza e bullismo. Sono atti che creano una ferita grave nel sistema scolastico, aggiunge l´assessore, e con cui alcuni studenti provocano non solo danni ai propri amici e compagni ma minano il proprio futuro. E´ scontato – conclude – che i colpevoli, una volta individuati, dovranno ripagare in solido i danni materiali subiti dalla scuola |
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AMBIENTE: EUROPEAN ECO-MANAGEMENT AND AUDIT SCHEME - PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI DEL 2014 |
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Bruxelles, 9 Aprile 2014 - La Commissione europea ha annunciato ad Hannover, in Germania, i vincitori di quest´anno dei premi del sistema europeo di ecogestione e audit (Emas) ieri. Le sei organizzazioni vincitori sono stati selezionati da una giuria indipendente di esperti in tecnologie ambientali e l´eco-innovazione. Tutti i vincitori si rivolgono soluzioni innovative per migliorare le loro prestazioni ambientali, e mostrano l´importanza dell´innovazione nella transizione verso l´economia di riciclo efficiente delle risorse. Il commissario Ue per l´ambiente Janez Potočnik ha dichiarato: "E ´gratificante vedere che sono la creatività, l´eccellenza e quale livello di impegno dietro gli ingressi per i premi Emas del 2014. Eco-innovazione non solo porta ai vantaggi per l´ambiente, ma è anche un buon senso degli affari. Sono quindi orgoglioso di congratularmi con tutti i vincitori Emas Award per altissimi meriti. Continuate così! " I vincitori di quest´anno sono stati selezionati da 29 ingressi. I vincitori sono stati: Vas & Ek. Kottaridi Gp (Grecia), Hr Björk Mans Entrémattor Ab (Svezia), Saxon istruzione Dresda mbH e l´Agenzia federale per l´ambiente (Germania), voestalpine Vae + interruttore sistemi + Hytronics Gmbh (Austria) e Aeropuerto de Menorca Aena Aeropuertos Sa (Spagna). I vincitori del settore privato e dei suoi servizi - Micro-organizzazioni: Vas. & Ek. Kottaridi Gp (Grecia) fornisce bricchette barbecue fa da noccioli di olive greche. Il prodotto Eu-brevettato è una fonte di energia rinnovabile e priva di additivi chimici. Le mattonelle sono il primo prodotto verde del suo genere e sono prodotti in modo innovativo ed ecologico dei rifiuti. Piccole organizzazioni: Hr Björk Mans Entrémattor Ab (Svezia) , un pioniere nel mercato per il noleggio e la pulizia dei tappetini, un innovativo sistema di pulizia tappeto è sviluppato. Il sistema chiuso di pulizia a bassa temperatura, detergenti speciali e il tasso di riutilizzo delle acque fino al 98% consente un notevole risparmio energetico e di acqua e una significativa riduzione del consumo di acqua e del volume delle acque reflue. Organizzazioni di medie: Il Sassone Education - Company Dresda mbH (Germania) utilizza Emas per rendere i lavoratori qualificati in futuro nella gestione dei rifiuti chimici e con il concetto di sostenibilità aziendale familiare. Il concetto di formazione dei Sbg incoraggia i partecipanti a trasferire le relative competenze ei valori Emas e di riprodursi, e lo mette in grado di sviluppare le proprie idee per migliorare le prestazioni ambientali. I laureati possono quindi applicare i principi di Emas nel loro lavoro futuro e trasmettere le loro conoscenze di gestione ambientale ad altre società. Grandi organizzazioni: Vae voestalpine sistemi di switch + + Hytronics Gmbh (Austria) utilizza un approccio del ciclo di vita olistico per la costruzione di scambi ferroviari. Uae ha ottimizzato l´uso di materiali e logistica nonché il riciclaggio naturalmente. Altre iniziative di migliori prassi Uae ha un Co 2 politica energetica neutrale introdotto e le sue società affiliate di prendere standard globali di sistemi umani Ingegneria obbligati. Il vincitore del settore pubblico e dei servizi - Piccole organizzazioni: L´ Aeropuerto de Menorca (Spagna), che è gestito da Aena Aeropuertos Sa, ha ridotto in modo significativo il consumo di acqua riutilizzando il trattato in un effluente bioreattore a membrana dell´impianto. L´aeroporto ha anche il suo consumo di elettricità da un regolamento di aria e luce automatica notevolmente ridotto. Grandi organizzazioni: L´ Agenzia federale per l´ambiente (Germania), costruito nel 2013 con la "Casa 2019", il primo pubblico a zero edifici a energia in Germania. L´edificio ha un coperchio ermetico ed è fornito di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico e pompa di calore terra acqua). La "Casa 2019" corrisponde ai requisiti di legge Ue per l´efficienza energetica negli edifici pubblici sei anni di anticipo e dovrebbe servire da esempio pionieristico. |
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MONTAGNA: AL VIA ANCHE IN FVG LE "STRATEGIE UE PER LE AREE INTERNE" |
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Trieste, 9 aprile 2014 - Sicuramente una quota di 4-5 milioni di euro di fonte nazionale, a cui si aggiungeranno le risorse dell´Unione europea "prelevate" dai Fondi comunitari quali Fondo europeo per lo Sviluppo regionale, Fondo sociale europeo e Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale. Sono questi i finanziamenti a disposizione anche della Regione Friuli Venezia Giulia per attivare una nuova strategia Ue "per le aree interne", cioè per il sostegno dello sviluppo sociale ed economico del territorio montano, che la Giunta regionale ha valutato nella giornata di ieri, su proposta della stessa presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Questa "Strategia nazionale per le aree interne" rappresenta una novità nell´intervento delle autorità di Bruxelles a favore delle cosiddette "terre alte", nell´intento di invertire la rotta della marginalizzazione di quei territori che - per distanza dai poli in cui si concentrano le attività economiche e/o i servizi pubblici e privati e, di conseguenza, in molti casi, anche dagli snodi prioritari delle infrastrutture viarie - si sono nel tempo impoveriti dal punto di vista demografico ed economico (patrimonio, reddito, occupazione). Grazie a queste "nuove" risorse, anche il Friuli Venezia Giulia - le modalità di attuazione sono ancora in discussione a livello nazionale - dovrà concretizzare alcuni specifici progetti d´area, rivolti in modo prioritario all´ "adeguamento della quantità e della qualità dei servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità)" ed all´attuazione di progettualità di sviluppo locale, legati in modo particolare alla tutela territoriale e alla valorizzazione delle risorse naturali, culturali e turistiche, allo sviluppo del sistema agroalimentare, al risparmio energetico e al "saper fare artigiano. Il ministero dello Sviluppo economico ha comunque fornito a tutte le Regioni due precise indicazioni: l´identificazione, in questa prima fase, di un prototipo d´intervento, che funga da modello per successivi ulteriori progetti dedicati alle aree interne; l´esigenza che il progetto d´area venga a riguardare un´Associazione di Comuni e, dunque, nell´auspicata prospettiva, viene sottolineato, di nuove aggregazioni di Comuni "come risposta ad esigenze di ottimizzazione dell´amministrazione locale". La Regione ha pertanto ritenuto di avviare la prima sperimentazione Fvg per attuare un progetto d´area nell´ambito dell´Associazione intercomunale "delle Valli e delle Dolomiti friulane", che raggruppa una quindicina di Comuni e conta oltre 26 mila abitanti. In un secondo tempo, ha stabilito la Giunta regionale, gli altri territori "aggregati" che potranno essere interessati da progetti d´area, saranno quelli delle Associazioni intercomunali "Alta Val Degano"+"alta Valle del But"+"alta Carnia" (complessivamente 14 Comuni) e "Val Canale"+"valli del Fella" (8 Comuni). Per la Giunta i progetti d´area rappresentano gli elementi di una più complessiva strategia regionale per lo sviluppo delle aree montane, sulla scia peraltro delle indicazioni che di fatto giungono dall´Unione europea. |
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CAMBIAMENTO CLIMATICO, UN CAFFÈ CON GLI SCIENZIATI PER CAPIRE COSA STA SUCCEDENDO AL PIANETA |
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Milano, 9 aprile 2014 - La divulgazione scientifica sul cambiamento climatico esce dall’Ateneo e arriva nel quartiere Bicocca con due Climate Cafè organizzati nell’ambito della settimana del clima. L’idea è dei ricercatori dell’Università di Milano-bicocca che lasceranno i camici nei laboratori per incontrare la gente del quartiere e spiegare cosa sta succedendo al Pianeta. Nel corso del Climate cafè, in programma giovedì 10 aprile al bar Tempi Moderni (dalle 17.30 alle 19.30, in via Fortiguerra, Milano), i ricercatori proporranno al pubblico dei due locali un dialogo, anche attraverso proiezioni di slide e filmati. «Come per altri campi scientifici – spiegano gli organizzatori - oggi esiste una conoscenza diffusa, ma superficiale dell’argomento. Il nostro obiettivo è diffondere la conoscenza scientifica sul cambiamento climatico, utilizzando però un linguaggio divulgativo in un contesto meno formale come quello dei Cafè». La settimana del clima, promossa dalla Scuola di Scienze di Milano-bicocca, è nata proprio con lo scopo di far conoscere con un approccio interdisciplinare, anche ai non addetti ai lavori, quali ricerche vengono realizzate in questo ambito dalle diverse aree scientifiche dell’Ateneo. L’evento raggiungerà il clou il 9 aprile, con una giornata divulgativa durante la quale verranno affrontati tutti gli aspetti dei cambiamenti climatici. L’evento, Milano-bicocca e i cambiamenti climatici: ricerca, formazione, divulgazione (Edificio U4, Aula 8, ore 9), è aperto a tutti e prevede 19 topic di discussione: dagli aspetti sociali, economici e politici dei cambiamenti climatici agli effetti sull’agricoltura, dai flussi migratori delle rondini alla psicologia del cambiamento climatico, dai cicloni tropicali alle isole che scompaiono. Dopo una prima parte introduttiva che prevede alcuni interventi sugli aspetti chiave del climate change (“Trent’anni di Climate Change”, “Ipcc e basi fisiche dei cambiamenti climatici”, “Impatti, adattamento e vulnerabilitài”, “Gli aspetti economici dei cambiamenti climatici”, “Milano-bicocca e la ricerca sui cambiamenti climatici”), sono previsti tre momenti di discussione, uno legato ai cambiamenti climatici a scala locale (“La risposta del mondo vegetale: flora alpina”, “Effetti biologici da emissione su scala locale”, “Lo scioglimento dei ghiacciai alpini può essere fonte di contaminazione?”, “L’educazione al cambiamento climatico”), uno dedicato ai cambiamenti climatici a scala regionale (“Sentinelle con le ali: uccelli migratori e cambiamento climatico”, “Gli effetti del cambiamento climatico sull’agricoltura”, “Telerilevamento e i cambiamenti climatici”, “Percezione e ragionamento: la psicologia del cambiamento climatico”) e un ultimo momento in cui verrà dato spazio al tema dei cambiamenti climatici a scala globale (“Scogliere biocostruite: scompariranno?”, “Eventi estremi: cicloni tropicali e non solo”, “800.000 anni di storia del clima nei ghiacciai dell’Antartide”, “Isole che scompaiono: diritti e rifugiati climatici”). La giornata, che verrà trasmessa in diretta streaming (http://streaming.Unimib.it/), si concluderà con la tavola rotonda “Climib: Milano-bicocca verso un centro interdipartimentale sui cambiamenti climatici ”, che metterà a confronto rappresentanti di enti scientifici, istituzioni accademiche e mondo economico-industriale. Nel corso della tavola rotonda, coordinata Sara Gandolfi del Corriere della Sera, verrà presentata la proposta di costituzione del centro interdipartimentale Climib che intende rafforzare la ricerca interdisciplinare sul clima, mettendo insieme tutte le competenze presenti in Ateneo, da quelle delle scienze naturali a quelle delle scienze socio economiche per studiare in maniera globale il fenomeno. A margine dell’evento si terrà un Happy hour con Dj Set-video Climate Change di Luca Uslenghi, che evocherà alcuni dei principali impatti dei cambiamenti climatici sul nostro Pianeta attraverso immagini e musica. Inaugurata questa mattina anche una mostra espositiva nella Galleria della Scienza (Edificio U4, Piazza della Scienza) con pannelli, poster e strumenti scientifici, tutti inerenti agli studi svolti dai ricercatori dell’Ateneo relativamente ai cambiamenti climatici. I visitatori avranno delle guide d’eccezione: dottorandi e ricercatori si alterneranno per svelare tutti i segreti della ricerca in tema di clima. Il boom di presenze è previsto per il 9 aprile, quando, oltre al convegno, ci sarà l’open day della Scuola di Scienze. |
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LA REGIONE FVG PROMUOVE LA DIFFUSIONE DELLE CASE DELL´ACQUA |
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Trieste, 9 aprile 2014 - La Regione promuoverà la diffusione sul territorio delle case dell´acqua. La proposta è stata avanzata dall´assessore all´Ambiente, Sara Vito, alla Giunta regionale, in considerazione dei risultati già ottenuti per la riduzione della produzione dei rifiuti, e delle emissioni nell´atmosfera, registrati dopo l´entrata in funzione, nel Friuli Venezia Giulia, di un´ottantina di questi punti di distribuzione dell´acqua potabile. Com´è stato riscontrato, è infatti crescente l´attenzione delle Amministrazioni comunali nei confronti di questo modello di distribuzione e di valorizzazione dell´acqua pubblica. Un modello, che è apprezzato dai cittadini. Anche perché consente un risparmio nei costi familiari. Per contro, la grande diffusione del consumo di acqua minerale in bottiglia si riflette negativamente sulla produzione dei rifiuti, che è aumentata a causa del maggiore utilizzo di bottiglie di plastica, e sulla emissione dei gas tossici (Co2), che sono prodotti dai mezzi di trasporto. Per valutare l´efficacia delle case dell´acqua nella prevenzione mirata alla salute dell´ambiente, è stato effettuato il monitoraggio della diffusione e degli effetti delle stesse nel Friuli Venezia Giulia. Un monitoraggio, del quale si terrà conto nella fase di redazione del Programma di riduzione della produzione dei rifiuti. Nella nostra Regione sono presenti attualmente 79 di impianti. Che lo scorso anno hanno erogato 19 milioni di litri d´acqua. Gli impianti sono attualmente così distribuiti: 6 in Provincia di Gorizia, 60 in quella di Udine, 13 in Provincia di Pordenone. Secondo recenti statistiche, gli italiani consumano in media 195 litri di acqua minerale pro capite l´anno. E sono i primi consumatori in Europa di acqua in bottiglia. Tutto ciò, nonostante l´acqua che sgorga dai rubinetti alimentati dagli acquedotti mantenga elevati standard di qualità, e di sicurezza. |
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FONTANELLATO PIÙ SICURA, VIA ALL’INTERVENTO SUL RAMAZZONE APPROVATO DALLA GIUNTA PROVINCIALE IL PROGETTO DI MESSA IN SICUREZZA DEL CENTRO STORICO. 1,1 MLN DI EURO L’INTERVENTO FINANZIATO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA |
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Parma, 9 aprile 2014 – Il nodo idraulico di Fontanellato e i problemi emersi dopo il nubifragio del 15 e 16 giugno 2010, quando il cavo Ramazzone straripò allagando il centro abitato del Paese compreso il santuario e la struttura sanitaria del Cardinal Ferrari, avranno presto una soluzione. La giunta provinciale ha infatti approvato il progetto definitivo esecutivo della messa in sicurezza del centro della bassa parmense attraverso un intervento del costo complessivo di 1 milione e 110mila euro che comprende la realizzazione di una cassa di espansione e di uno scolmatore delle acque che scorrono nel tratto urbano di Fontanellato.oggi in Provincia si è tenuta la presentazione del progetto esecutivo approvato dalla Giunta provinciale e finanziato dalla Regione Emilia Romagna. “ E’ un investimento corposo, anche in considerazione dei tempi caratterizzati dalla scarsità delle risorse – ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli – Immediatamente dopo il nubifragio è stato avviato un lavoro puntuale dai nostri uffici che ha portato a raggiungere due obiettivi: la messa in sicurezza di Fontanellato con l’inserimento del progetto nel piano degli interventi urgenti dell’agenzia di protezione civile regionale ottenendo il finanziamento. E’ un altro di quei passaggi che segnano l’attività di una Provincia che ha voluto essere utile”. Firmato dal dirigente d’area Gabriele Alifraco e dall’ing. Michele Giordani del Servizio Ambiente provinciale, il progetto prende le mosse dall’analisi della morfologia del canale e del proprio bacino drenante. Questa unitamente alle valutazioni sull’andamento del clima negli ultimi anni caratterizzate dalle sempre più frequenti “bombe d’acqua” hanno confermato la necessità di intervenire con l’obiettivo di limitare le portate del cavo a monte di Fontanellato. “La prima cosa che abbiamo fatto – ha spiegato Alifraco – è stata quella di andare sul territorio per capire bene quale fosse il bacino del Ramazzone in modo da ricostruire le cause dell’esondazione. In particolare nella parte del canale che scorre al chiuso è emersa l’esistenza di una strozzatura presso un salto tale da limitare il deflusso delle acque. Il progetto individuato è suddiviso in due parti: la realizzazione di una vasca di laminazione per sgravare i colmi di piena raggiunti dal canale e di uno scolmatore delle acque che scorrono nel tratto urbano”.Il cavo Ramazzone nasce in prossimità della località Molino delle Berettine e scorre in direzione sud-nord attraversando l’abitato di Fontanellato per poi confluire più a valle nel canale Grande.la vasca di laminazione è stata progettata con dimensioni tali da immagazzinare i volumi eccedenti in caso di eventi analoghi a quelli accaduti quattro anni fa.La superficie supererà i 20mila mq mentre l’intera area interessata dalle opere (piste di servizio, argini, area adibita agli impianti) sfiora i 30mila mq. La vasca, della profondità media di 2 metri e 90cm sarà realizzata immediatamente a monte della tangenziale di Fontanellato in adiacenza al canale Ramazzone. L’alimentazione è prevista attraverso una chiusa e a monte dello scarico sarà installata una briglia per trattenere eventuale materiale trasportato. Essendo il fondo della cassa più basso del piano di scorrimento del canale e non essendoci pendenza sufficiente a consentire lo scarico totale in gravità, si è prevista la realizzazione di un impianto di sollevamento dotato di tre pompe. La stazione di sollevamento permetterà lo svuotamento della cassa a pieno regime in 20 ore. Allo scopo di ridurre ulteriormente il rischio idraulico nel tratto urbano di Fontanellato, non potendo intervenire agevolmente e in sicurezza all’interno del percorso intubato, è stata prevista la realizzazione di uno scolmatore delle acque che by-pass il tratto sottopassante gli edifici esistenti.Sui tempi di realizzazione si è ora in attesa del parere della Soprintendenza. Dopo le procedure di gara è ipotizzabile l’inizio dei lavori per giugno 2014. |
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ALVEO FIUME CALORE, AL VIA MISSIONE TELERILEVAMENTO SU STATO DELLE ACQUE |
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Napoli, 9 aprile 2014 - "Continua l´azione della Regione Campania di monitoraggio del proprio territorio. Il lavoro dell´Assessorato all´Ambiente proseguirà senza sosta per la difesa soprattutto delle aree dove insistono le maggiori criticità." Così l’assessore alla Tutela dell’Ambiente Giovanni Romano sulla nuova missione di telerilevamento che ha interessato lo stato delle acque lungo l’alveo del fiume Calore nel beneventano. L´iniziativa, che rientra nell´ambito dell’accordo di collaborazione tra Regione Campania (Assessorato all´ Ambiente) e Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera (Direzione Marittima di Napoli), ha visto nei giorni scorsi anche il controllo dell´area del torrente Solofrana, del sistema fluviale del fiume Sarno. Le missioni di volo hanno avuto inizio lo scorso 19 dicembre, con l’obiettivo di testare l’operatività del metodo e di effettuare un sorvolo del litorale domitio - flegreo dalla foce Volturno al Golfo di Pozzuoli, e successivi controlli sulle aree interne limitrofe incluse nel perimetro dei Comuni partecipanti al Patto per La Terra dei Fuochi. Nel corso della missione sono state individuate alcune criticità, attualmente in corso di classificazione per individuare le azioni necessarie alla soluzione dei problemi esistenti. |
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FVG: RISCHIO IDROGEOLOGICO: SOPRINTENDENZA BOCCIA OPERE PREVENZIONE |
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Trieste, 9 aprile 2014 - "Estremo stupore". È con queste parole che il servizio Gestione territorio rurale della Regione ha accolto il parere negativo, da parte della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, in merito al progetto per eseguire lavori di sistemazione idraulico-forestale su alcuni corsi d´acqua in condizione di dissesto idrogeologico in Carnia, nei territori dei Comuni di Ampezzo, Forni di Sopra, Forni di Sotto e Sauris. Nell´esprimere parere negativo, accanto a rilievi formali (insufficiente numero di copie dei documenti), la Soprintendenza sostiene che gli interventi "non si adeguano ai valori propri del contesto tutelato". In una lettera di risposta, il servizio Gestione territorio rurale ricorda che il progetto, che aveva già ricevuto il "via libera" dal servizio Tutela del paesaggio e biodiversità della Regione, è basato su collaudate tecniche di ingegneria naturalistica per il consolidamento dei versanti dei corsi d´acqua e la manutenzione delle sezioni di deflusso, tecniche che prevedono l´utilizzo di materiali reperibili sul posto: pietrame, legname e specie vegetali. La Soprintendenza eccepisce inoltre la mancanza di una "mappatura delle piante interessate dall´intervento". Si tratta in effetti, come si fa rilevare da parte del servizio Gestione territorio rurale, del taglio di 7-8 alberi già in parte sradicati o piegati a causa del cedimento dei versanti dei corsi d´acqua. Questi alberi si trovano fra l´altro su terreni privati, per i quali il servizio aveva già ottenuto il permesso di intervento da parte dei proprietari. Per di più in Friuli Venezia Giulia, come in molte altre Regioni, il taglio di alberi su proprietà privata non è soggetto ad alcuna autorizzazione. Nelle conclusioni della lettera di risposta al diniego della Soprintendenza, si fa notare che il servizio Gestione del territorio "non procederà all´esecuzione dei lavori previsti, che le risorse ad essi destinate rimarranno inutilizzate e che, conseguentemente, tutti gli eventuali danni a cose e persone derivanti da ciò saranno sotto la diretta responsabilità della Soprintendenza". |
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CONSEGNATE IN REGIONE CAMPANIA SEIMILA FIRME CONTRO I ROGHI ILLEGALI. |
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Napoli, 9 aprile 2014 - Sono state consegnate ieri mattina all’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano oltre seimila firme raccolte dall’Associazione "Ultimi per la legalità" per sollecitare le necessarie azioni finalizzate a dare risposte concrete al fenomeno dei roghi illegali e dello smaltimento abusivo di rifiuti nelle province di Napoli e Caserta. E´ stato don Aniello Manganiello, fondatore e guida dell’Associazione, coadiuvato da alcuni giovani, a consegnare le firme e ad illustrare nel dettaglio le richieste che sono state sottoscritte dai cittadini residenti nelle zone maggiormente interessate dalle attività criminali. Su tali richieste l’assessore ha espresso piena condivisione. Romano ha altresì aggiornato il sacerdote sulle attività in corso da parte della Regione per contrastare il fenomeno e ridare certezze e sicurezza ai cittadini. In attesa delle disposizioni del Gruppo di Lavoro interministeriale, i tecnici dell’Arpac sono da settimane al lavoro per accertamenti ed analisi sui siti contenuti nel primo elenco diffuso. Ulteriori verifiche sono in corso coni telerilevamenti iniziati già dallo scorso mese di dicembre in base alla convenzione tra l’Assessorato all’Ambiente e la Guardia Costiera.la Regione – ha dichiarato l’assessore Romano – ringrazia don Aniello Manganello e l’Associazione “Ultimi per la legalità” per il costruttivo apporto in termini di sensibilizzazione civica delle coscienze e delle Istituzioni, affinché ognuno faccia fino in fondo il proprio dovere. Siamo quotidianamente impegnati affinché le legittime e motivate richieste sottoscritte dai cittadini siano soddisfatte." |
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BOLZANO: TERMOVALORIZZATORE, GESTIONE DELL’IMPIANTO A ECOCENTER |
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Bolzano, 9 aprile 2014 - Terminerà ai primi di maggio il periodo di prova per quanto riguarda la gestione del nuovo termovalorizzatore di Bolzano Sud. La Giunta provinciale ha posto ieri, con una delibera, le basi affinchè l’impianto passi a Ecocenter, che lo gestirà su incarico della Provincia e del Comune di Bolzano. "La Giunta provinciale ha incaricato l´Agenzia provinciale per l´ambiente di preparare l´assegnazione diretta a Ecocenter della gestione del termovalorizzatore - sottolinea l´assessore alla tutela dell´ambiente Richard Theiner - un´operazione possibile in quanto si tratta di una società in-house a completa partecipazione pubblica che non persegue alcuno scopo di lucro e può contare su una lunga esperienza in fatto di smaltimento dei rifiuti". Dal punto di vista tecnico e burocratico, la delibera approvata oggi (8 aprile) consente all´Appa di avviare il processo che porterà Ecocenter a gestire l´impianto di Bolzano Sud. "Un passaggio importante - ha spiegato il presidente Arno Kompatscher - perché garantisce ai cittadini una gestione dell´impianto da parte di una società pubblica, che metterà al centro della propria azione sia la tutela della salute, sia il contenimento delle tariffe. La scelta di puntare sull´affidamento diretto a Ecocenter è stata presa dopo aver attentamente valutato una serie di pareri legali formulati da esperti delle Università di Bolzano e di Padova, e sulla scorta di una sentenza emessa dal Consiglio di Stato su un caso analogo". Nel frattempo la Giunta provinciale ha anche avviato la discussione sui dettagli. L´assessore Richard Theiner, infatti, ha aggiunto che "il canone di concessione che Ecocenter sarà chiamata a pagare, verrà calcolato sulla base della quantità di energia e calore prodotta dall´impianto". Ciò dovrebbe assicurare il contenimento dei costi di smaltimento, anche perché il gestore dell´impianto potrà beneficiare del ritorno economico garantito dalla produzione di energia e calore. "Stiamo parlando di una cifra che si aggira attorno ai 7,5 milioni di euro l´anno", ha spiegato Theiner. Inoltre, al fine di sfruttare al meglio tutto il potenziale offerto dal termovalorizzatore di Bolzano Sud, Ecocenter e la sua società collegata Ecotherm stanno già lavorando alle infrastrutture che garantiranno l´allacciamento alla rete del teleriscaldamento per una parte della città capoluogo. "Una novità - ha concluso Theiner - che migliorerà la vita di molti bolzanini non solo grazie a bollette meno care, ma anche grazie ad un netto miglioramento della qualità dell´aria dato che una buona parte delle emissioni inquinanti nei mesi invernali deriva proprio dagli impianti di riscaldamento". Se l´iter procederà secondo i modi e i tempi prestabiliti, Ecocenter prenderà in mano la gestione dell´impianto a partire dal 12 maggio. Nei primi 6 mesi di attività del termovalorizzatore, invece, la gestione del periodo di prova è stata affidata all´associazione temporanea di imprese che ha costruito l´impianto (10, per la maggior parte altoatesine) guidata dalla Atzwanger. Ecocenter, fondata nel 1994, appartiene per la maggior parte al Comune di Bolzano (il 44%) mentre le restanti quote sono suddivise fra gli altri Comuni altoatesini e la Provincia di Bolzano, che detiene il 9%. |
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