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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2014
UNO STUDIO RIVELA NUOVE INFORMAZIONI SULL´ARCHITETTURA GENETICA DEL CANCRO AL RENE  
 
Bruxelles, 17 novembre 2014 - Questo studio, che ha coinvolto un ampio gruppo di malati di cancro al rene in Europa, fornisce nuove informazioni sull´architettura genetica della malattia. Mostra anche un apparente legame tra l´esposizione ad acido aristolochico e l´incidenza del cancro al rene, in particolare in Romania. Il cancro delle cellule renali (Ccr) è un problema sanitario serio in Europa, dove si riscontra la più alta incidenza al mondo di questa malattia. Il numero di casi di Ccr è aumentato negli ultimi venti anni e adesso è l´ottavo tipo di cancro più comune in Europa. Lo studio rivela che c´è un legame tra questo tipo di cancro e l´acido aristolochico, un composto che si trova nelle piante della specie dell´Aristolochia. Una di queste piante, l´Aristolochia clematitis, si trova comunemente in tutti i Balcani. Lo studio, condotto dagli scienziati della Mcgill University e del Centro di innovazione sul genoma del Qebec a Montreal, ha comportato il sequenziamento di tutto il genoma su Dna isolato da campioni di sangue e di tessuto tumorale e il sequenziamento dell´Rna sul tumore e campioni di tessuto normale prelevati da un totale di 94 malati di cancro al rene in quattro paesi: la Repubblica Ceca, la Romania, il Regno Unito e la Russia. Yasser Riazalhosseini, assistente professore di genetica presso la Mcgill osserva: "Quello che ci ha colpito di più è stato osservare l´alta frequenza di un tipo specifico di mutazione trovato nei pazienti rumeni. Lo specifico contesto di sequenza che circondava queste mutazioni e la loro predominanza sul filamento non trascritto di Dna ci ha permesso di ipotizzare che la mutazione sia dovuta all´esposizione all´acido aristolochico nel corso della vita del paziente". Il professor Mark Lathrop, direttore scientifico della Mcgill Unversity e del Centro di innovazione sul genoma del Quebec, aggiunge: "Anche se allo studio avevano partecipato solo 14 pazienti rumeni, questo specifico schema della mutazione è stato trovato in 12 di essi. Di conseguenza analizzeremo campioni di altri pazienti rumeni e di altri paesi della regione balcanica, nel proseguimento della ricerca che è adesso in preparazione per valutare l´estensione dell´esposizione." Lo studio è stato svolto nell´ambito del progetto Cagekid, una parte del Consorzio internazionale Genoma del cancro (Icgc). Coordinato dalla Fondazione Jean Dausset Ceph in Francia, Cagekid si è concluso ad agosto 2014 dopo oltre tre anni di ricerca. L´equipe del progetto Cagekid è riuscita a identificare i potenziali biomarcatori del Ccr da una mappatura completa del genoma di 45 campioni. Biomarcatori come questi potrebbero essere usati per una diagnosi precoce e per la somministrazione di una terapia mirata. Infine questo potrebbe migliorare la prognosi per i pazienti che ne sono affetti e fornire preziose informazioni sulla variabilità dell´incidenza del Ccr in Europa en el mondo. Per ulteriori informazioni, visitare: Cagekid http://www.Cng.fr/cagekid/index.html    
   
   
RICERCATORI STUDIANO LA SPETTRALE "SENSAZIONE DI UNA PRESENZA"  
 
Bruxelles, 17 novembre 2014 - Anche se ci siamo appena lasciati Halloween alle spalle, ciò non significa che ci siamo sbarazzati di spiriti e fantasmi! I ricercatori affermano di aver scoperto da dove proviene quella "sensazione di una presenza" (Fop - feeling of a presence), spesso attribuita ai fantasmi, e hanno costruito un robot che ricrea quella stessa misteriosa sensazione! Guidato da Olaf Blanke dell´Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, il team di ricerca ha lavorato con 12 pazienti che soffrivano di disturbi quali epilessia, ictus, emicrania e tumori, e che avevano tutti riferito di sentire una presenza vicina. Essi hanno scoperto che il Fop è una illusoria "percezione del proprio corpo" che è associata con una perdita sensomotoria e causata da lesioni in tre distinte regioni del cervello: corteccia temporo-parietale, insulare e in particolare parietale-frontale. Differenti lesioni hanno i loro particolari deficit sensoriali e motori associati. Il team di ricerca suppone che la sensazione del Fop sia causata dalla confusione relativa alla fonte e all´identità di segnali sensomotori. Come fa notare Iflscience, "La gente attribuisce erroneamente i propri segnali o movimenti del corpo identificandoli con qualcosa di ´altro´, che porta alla sensazione spettrale". Blanke spiega al New Scientist: "Si è convinti che ci sia qualcosa, ma non si vede e non si sente nulla." Sulla base di questi dati, il team di ricerca ha progettato un sistema robotico servo-padrone che generava specifici conflitti sensomotori e che consentiva loro di indurre il Fop e le illusorie percezioni del proprio corpo collegate in modo sperimentale in diversi pazienti non affetti da problemi di salute mentale. Secondo la sintesi dello studio, pubblicata su Current Biology, "questi dati mostrano che l´illusione di sentire un´altra persona vicina è causata dalla errata percezione della fonte e dell´identità di segnali sensomotori (tattili, propriocettivi e motori) del proprio corpo". New Scientist spiega meglio il sistema robotico servo-padrone: "Il robot aveva due componenti: un padrone e un servo. I volontari erano bendati e veniva loro chiesto di muovere un braccio del robot padrone con una mano. Questo faceva sì che il robot servo, dietro di loro e a contatto con la loro schiena, si muovesse. In sostanza, essi erano in grado di farsi accarezzare la schiena dal robot servo". Secondo il New Scientist, cinque dei 17 soggetti hanno dichiarato spontaneamente di sentire una presenza dietro di loro, senza nemmeno che gli venisse chiesto. Si pensa che queste scoperte possano un giorno aiutare i pazienti affetti da schizofrenia. Giulio Rognini, membro del team di ricerca ed esperto di robotica, fa notare al New Scientist: "Allo stesso modo in cui è possibile indurre il cervello a creare una presenza aliena, si potrebbe allenare il cervello psicotico a reimparare la differenza tra sé stesso e l´altro. Il sogno sarebbe quello di sottoregolare la psicosi. Ma siamo ancora lontani da questo obbiettivo". Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Cell.com/current-biology/abstract/s0960-9822%2814%2901212-3    
   
   
ISTITUTO MEDICINA AEROSPAZIALE, MANTOVANI: IMPORTANTE SINERGIA PER EXPO  
 
 Milano, 17 novembre 2014 - "L´istituto di Medicina Aerospaziale è uno dei centri d´eccellenza sanitaria tra i primi al mondo ed Expo 2105 sarà certamente un´occasione per valorizzarlo ulteriormente. Il nostro obiettivo è farlo diventare il centro diagnostico clinico di riferimento per tutte le delegazioni dei Paesi ospitati, che parteciperanno all´Esposizione universale". E´ quanto ha dichiarato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, che, questa mattina, è stato in visita all´Istituto di medicina aerospaziale ´Angelo Mosso´ di Milano. Il vice presidente Mantovani ha effettuato un sopralluogo presso la struttura che sorge nelle immediate vicinanze dell´Aeroporto di Linate e ha così potuto toccare con mano le caratteristiche del Centro, verificandone l´alta specializzazione, l´efficienza e la funzionalità. Eccellenza Sanitaria - La Medicina aeronautica, praticata su larga scala dall´Istituto milanese e finalizzata al giudizio di idoneità al volo specialistico, si occupa da sempre della prevenzione primaria e secondaria delle malattie del personale aeronavigante ed è in stretto rapporto con le attività della medicina di base intervenendo a favore di un´ampia fascia di popolazione. Si tratta di una struttura di assoluto valore, che effettua ogni anno 20 mila visite d´idoneità al volo, oltre ad essere da tempo impegnata anche sotto il profilo della prevenzione, come testimonia il ´Progetto Salute´, dedicato al sesso femminile e avviato nel 2009, al quale hanno aderito finora 1.000 donne. Senza dimenticare, inoltre, l´importante accordo di sinergia, avviato nello scorso mese di settembre, che coinvolge l´Istituto Neurologico Besta di Milano, l´Istituto Cardiologico Monzino, oltre all´Ospedale San Raffaele. Collaborazione Verso Expo - "Dopo l´incontro dello scorso 24 luglio - ha continuato l´assessore Mantovani - ho accettato molto volentieri questo invito. Siamo al lavoro per aggiungere un ulteriore tassello a questo percorso di proficua collaborazione". "Nei prossimi giorni - ha spiegato - sarà convocato un Tavolo tecnico in Regione, che curerà gli aspetti più specifici, per dare piena concretezza alla sottoscrizione di un Protocollo d´Intesa finalizzato a fornire assistenza sanitaria ai delegati dei Paesi che saranno protagonisti di Expo (almeno 4.000 persone)". La Sfida Dell´accoglienza - "L´anno prossimo - ha ricordato il vice presidente - saremo impegnati nell´accoglienza di oltre 20 milioni di visitatori, tra questi molti in arrivo dai Paesi esteri, per di più in un ristretto lasso di tempo. Il tema della sicurezza, pertanto, così come quello della buona salute da garantire a queste persone, diventa per noi strategico". "Il fatto, dunque, - ha concluso Mantovani - di poter contare su una struttura all´avanguardia e dotata di grandi opportunità come l´Istituto di Medicina Aerospaziale di Linate, non può che essere visto con favore da Regione Lombardia".  
   
   
LOMBARDIA,FATTURAZIONE ELETTRONICA,GARAVAGLIA: LA PRIMA REGIONE L´ASSESSORE: UN ALTRO PASSO AVANTI PER RIDURRE COSTI E TEMPI IN SANITÀ VERRANNO ACCORCIATI I TEMPI DI PAGAMENTO  
 
Milano, 17 novembre 2014 - "Con la fatturazione elettronica diamo l´avvio a un progetto importante, di cui tutti parlano, ma che in Lombardia si fa sul serio. Noi già oggi paghiamo i fornitori in meno di 60 giorni nel settore sanitario, rispettando la direttiva europea e in 17 giorni negli altri dei settori, ma con la fatturazione elettronica facciamo un ulteriori passo avanti: acceleriamo le tempistiche, premiamo i fornitori che per primi aderiscono a questo sistema e ridurremo ulteriormente i tempi di pagamento e naturalmente i costi". Lo ha spiegato l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia Massimo Garavaglia, nel corso della conferenza stampa dopo la riunione della Giunta regionale a Palazzo Lombardia. Operazione Con Lombardia Informatica - "Siamo la prima Regione italiana - ha sottolineato Garavaglia - che riesce a farlo per davvero, soprattutto nel settore sanitario, che è il più complicato da gestire sotto questo aspetto, e lo facciamo in collaborazione con Lombardia Informatica, con Sia e con la Regione Piemonte. Anche su questo argomento, di cui tutti parlano ma su cui poco viene fatto, la Lombardia è in testa". "Adesso bisogna lavorare sul modello organizzativo - ha concluso Garavaglia -, soprattutto in sanità, perché non basta che arrivi la fattura elettronica al Protocollo, se poi passano mesi per pagarla, ma occorre che la fattura arrivi sulla scrivania giusta, affinché venga messo il timbro e sia validata e pagata in tempi rapidi". Il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani è intervenuto nella conferenza stampa di oggi sul tema della Fatturazione Elettronica, parlando dell´accordo raggiunto con la firma del protocollo d´Intesa tra Regione Lombardia e Assobiomedica. "Anticipiamo di sei mesi la norma nazionale che aveva fissato l´avvio dell´applicazione al 31 marzo". Mantovani ha informato i giornalisti che, in collaborazione con Lombardia Informatica, la sperimentazione della fatturazione elettronica riguarderà 6 aziende sanitarie lombarde. In particolare si inizierà lunedì 17 novembre presso l´Azienda Ospedaliera di Crema. Il calendario proseguirà con: lunedì 24 novembre Azienda Ospedaliera di Lodi; lunedì 1 dicembre Azienda Ospedaliera di Vimercate; martedì 9 dicembre Azienda Ospedaliera di Monza; lunedì 15 dicembre presso le Aziende Ospedaliere di Como e Seriate (Bg). Pagamenti Tempestivi - "Queste sono le sei aziende che partono sperimentalmente e gli obiettivi sono la riduzione dei tempi - ha aggiunto il vice presidente Mario Mantovani - ma anche un modo concreto per contribuire alla dematerializzazione dei processi amministrativi". Il servizio di Fatturazione elettronica attivato da Regione Lombardia nell´ambito dell´amministrazione sanitaria prevede l´impegno a: - pagare entro 15 giorni lavorativi per gli acquisti di beni e servizi direttamente ordinati dai propri uffici; - prescrivere gli enti partecipati di pagare entro 15 giorni lavorativi; - prescrivere di pagare entro 30 giorni lavorativi i fornitori delle Aziende Sanitarie pubbliche da essa dipendenti. Tutela Per I Sub-fornitori - "Inoltre promuoviamo – ha sottolineato l´assessore alla Salute - il codice italiano per i pagamenti responsabili con le aziende e riduciamo i tempi anche nei confronti dei sub-fornitori. Questo è un aspetto non trascurabile, perché è pur vero che noi chiediamo di pagare con 15 giorni lavorativi, ma chiediamo che altrettanto facciano le aziende per i sub-fornitori". Il protocollo d´intesa sottoscritto da Regione Lombardia con Assobiomedica prevede l´impegno di quest´ultima: - a diffondere presso i propri associati il protocollo; - a favorire l´utilizzo della fatturazione elettronica; - a promuovere il Codice Italiano Pagamenti Responsabili; - ad assumere il ruolo sia di coordinamento delle azioni dei propri associati, sia di riferimento unico nei confronti di Regione Lombardia. Pagare entro 15 giorni i fornitori di beni e servizi che utilizzino la fatturazione elettronica, indicando lo stesso termine di pagamento ai propri enti strumentali (Arifl, Ersaf, Arpa e Eupolis). Far pagare entro 30 giorni i fornitori delle Aziende sanitarie pubbliche che utilizzino la fatturazione elettronica. E´ questo l´impegno che Regione Lombardia assume con la stipula di un Protocollo d´Intesa con Assobiomedica, dedicato a promuovere l´adozione della fatturazione elettronica e del ´Codice Italiano Pagamenti responsabili´ per ridurre il fabbisogno complessivo di capitale circolante per le imprese. Regione Lombardia e Assobiomedica si impegnano dunque a: - sperimentare premialità in termini di riduzione dei tempi di pagamento da parte di Regione Lombardia a favore dei fornitori, avviando modalità di fatturazione elettronica mediante standard e tracciati condivisi che possano contribuire all´efficiente dematerializzazione dei processi amministrativi attraverso la correlazione automatica dell´ordine d´acquisto con la fattura e il pagamento; - promuovere il Codice Italiano Pagamenti Responsabili. Le aziende aderendo a tale Codice si impegnano a rispettare i tempi di pagamento pattuiti con i loro fornitori, e, più in generale, a diffondere pratiche di pagamento efficienti, puntuali e rapide. Regione Lombardia chiederà anche ai propri fornitori di impegnarsi a ridurre i tempi di pagamento nei confronti dei loro i subfornitori. Assobiomedica, da parte sua, si impegna a diffondere presso i propri associati i contenuti del protocollo con Regione Lombardia con l´obiettivo di: favorire l´utilizzo della fatturazione elettronica secondo gli standard che saranno individuati dall´Amministrazione Regionale nel rispetto della normativa statale; promuovere il Codice Italiano Pagamenti Responsabili che prevede, tra l´altro, di pagare puntualmente i fornitori entro i tempi stabiliti al momento della stipulazione del contratto, senza modificare le condizioni di pagamento con effetto retroattivo e contenendo, in particolare, i tempi di pagamento alle imprese minori. Questa iniziativa fa parte delle misure che Regione Lombardia sta attuando a favore del finanziamento del capitale circolante delle imprese lombarde, supportando la diffusione di quelle forme di collaborazione tra i soggetti della stessa filiera che permetta alle imprese di ridurre il proprio fabbisogno di cassa legato al capitale circolante.  
   
   
LOMBARDIA: DA REGIONE AZIONI CONCRETE PER MALATI DIABETE  
 
Milano, 17 novembre 2014 - "Il diabete costituisce oggi una delle più rilevanti e costose malattie sociali della nostra epoca, anche sotto il profilo della cronicità e delle complicanze che può avere sul lungo periodo. E´ per questa ragione che oggi intendiamo ribadire l´impegno di Regione Lombardia nel sostegno verso tutte le persone colpite da una patologia così delicata". E´ quanto dichiara il vice presidente e Assessore alla Salute Mario Mantovani che, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, ricorda le recenti iniziative poste in essere dalla Giunta lombarda. Il Piano Sulla Malattia Diabetica - "All´inizio di questo mese - ha posto l´accento il vice presidente lombardo - abbiamo formalmente recepito il Piano sulla malattia diabetica, cioè l´ultimo tassello di un percorso avviato sin dal 2000, rispetto alla definizione delle modalità per una presa in carico globale e con strumenti adeguati del malato diabetico". Epidemia Mondiale - Sono oltre 3 milioni gli italiani con una diagnosi di diabete (oltre 350 milioni nel mondo) e sono oltre 1 milione quelli che non sanno di averlo. In totale la malattia metabolica colpisce 4 milioni di connazionali, con un rapporto di 1 su 15. L´oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) parla di vera e propria ´epidemia´ del diabete. Fare Sempre Di Piu´ - "Sono numeri senz´altro allarmanti e non va meglio per quanto riguarda la Regione dove vivono oltre 530 mila malati su una popolazione di 10 milioni di abitanti. Una ragione in più per fare sempre meglio, anche grazie al prezioso supporto di professionisti e associazioni di pazienti che collaborano sui tavoli regionali. Puntiamo così - sottolinea Mantovani - al costante miglioramento dei percorsi organizzativi tesi ad una corretta presa in carico globale del paziente". Il Modello Lombardo - "La gestione integrata, con al centro il paziente, è quella che da tempo - conclude Mantovani - porta avanti la nostra Regione. Anche su questo fronte, pertanto, dalla Lombardia arriva un segnale importante, con l´auspicio che questo modello venga applicato al più presto in modo uniforme su tutto il territorio nazionale".  
   
   
LOMBARDIA: CENTRALE ACQUISTI REGIONALE GENERA RISPARMI MILIONARI  
 
Milano, 17 novembre 2014 - "Come è noto, la Centrale Acquisti regionale Arca, da pochi mesi trasformata in S.p.a. (interamente di proprietà della Regione Lombardia) e con un nuovo management, gestisce in maniera centralizzata, tra l´altro, le forniture dei vaccini. Inizialmente la sua azione operava solo su 7 tipologie di vaccini e limitatamente ai fabbisogni delle Aziende sanitarie locali, mentre attualmente Arca acquista in maniera centralizzata 34 differenti tipologie di vaccini da destinarsi al soddisfacimento di tutti gli Enti del Sistema sanitario regionale". Lo afferma l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione della Regione Lombardia Massimo Garavaglia. "Attraverso l´ultima procedura pubblicata relativamente a questa categoria merceologica - prosegue Garavaglia - Arca ha provveduto a garantire al Sistema sanitario regionale: - le forniture di vaccini antinfluenzali per la campagna vaccinale 2014/2015: 4 differenti tipologie di vaccino per un importo complessivo aggiudicato di circa 4,2 milioni di euro e un risparmio sulla spesa storica, a consumi identici, stimato in circa 450.000 euro (circa il 10 per cento della spesa storica); - le forniture dei vaccini per la normali profilassi igienico-sanitaria: 29 differenti tipologie di vaccino, di cui 23 aggiudicate, 4 oggetto di procedure negoziate recentemente pubblicate da Arca e 2 di prossima pubblicazione, per un importo complessivo aggiudicato di circa 19,4 milioni di euro e un risparmio sulla spesa storica, a consumi identici, stimato in circa 165.000 euro (circa l´1 per cento della spesa storica); - la fornitura del vaccino anti papilloma virus per le coorti delle dodicenni, per un importo complessivo aggiudicato di circa 2,7 milioni di euro e un risparmio sulla spesa storica, a consumi identici, stimato in circa 470.000 euro (circa il 15per cento della spesa storica)". "Complessivamente, un risparmio di circa un milione di euro - sottolinea l´assessore Garavaglia -, corrispondente alla riduzione del 4 per cento circa della spesa storica, su una singola procedura, andamento che si vuole incrementare anche in vista di un potenziamento della Società regionale previsto già nei primi mesi del 2015".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: MATERNITÀ E GRAVIDANZA: SEMPRE PIÙ DONNE NEI CONSULTORI PUBBLICI. I DATI DEL RAPPORTO NASCITA  
 
Bologna, 17 novembre 2014 – In Emilia-romagna sempre più donne si rivolgono ai servizi del sistema sanitario regionale, il 94,6% dei parti in regione avviene nei punti nascita che assistono più di 500 parti all’anno e sempre di più si utilizzano le tecniche di contenimento del dolore nel parto (78,2%), compresa l’analgesia epidurale garantita gratuitamente in tutte le province. La Regione Emilia-romagna ha presentato questa mattina l’undicesimo Rapporto nascita, con i dati al 31 dicembre 2013. Nel rapporto, curato dal Servizio sistema informativo sanità e politiche sociali, sono elaborati i dati contenuti nei Certificati di assistenza al parto, che contengono informazioni di carattere socio-demografico e sanitario e costituiscono la principale fonte di dati per operatori e professionisti che si occupano di salute materno-infantile. In particolare, nel 2013 cresce l’accesso ai servizi pubblici (tra i quali vi sono anche gli ambulatori ospedalieri oltre ai Consultori famigliari) a cui si è rivolto nel 2013 il 48,2% delle madri (era il 47,6% nel 2012, il 29% nel 2003): l’aumento delle utenti dei servizi pubblici in generale è stato dell’85,8% in dieci anni. Il rapporto evidenzia per il quarto anno consecutivo il calo delle nascite: 38.057 nel 2013 (erano state 39.337 nel 2012, 42.426 nel 2009, ultimo anno di aumento). Il tasso di natalità è pari a 8,6 ogni mille abitanti (era 9 l’anno precedente) ed è in linea con il dato nazionale (8,5). A questo aspetto il rapporto dedica un approfondimento, individuando tra le possibili cause anche la prolungata incertezza economica degli ultimi anni che sembra agire “soprattutto sulle generazioni più giovani, sia italiane che straniere, portandole a rimandare la scelta di avere una prole”. “La nascita in Emilia-romagna”: i dati del 2013 Il 69% delle madri ha cittadinanza italiana, il 31% straniera (il 30,6% nel 2012). Se si considera il Paese di origine della donna, le nate all’estero costituiscono oltre un terzo delle donne (34,9%). Stabile l´età media della donna al momento del parto: 31,9 anni (31,8 nel 2012). La media per le italiane è 33,1 anni, per le straniere 29,3 anni. Continua ad aumentare il numero delle madri con età uguale o superiore a 35 anni: sono il 34,3% (33,9% nel 2012). In aumento le madri non coniugate: 36,3% (35,8% nel 2012). Il 65,7% delle mamme ha un lavoro (67,1% nel 2012), il 7,3% è disoccupata (6,2%). Il 26,4% delle madri che ha partorito nel 2013 ha una scolarità medio-bassa (licenza elementare o di scuola media inferiore), il 30,5% è laureata o con diploma universitario. La scolarità dei padri risulta nel complesso inferiore a quella delle madri. Nel 2013 erano 31 i punti nascita in Emilia-romagna. La maggioranza dei parti, il 52%, è avvenuta nei 7 punti nascita con più di duemila parti all’anno. Il 5,4% delle nascite è avvenuto in 8 punti nascita che hanno assistito nel corso dell’anno meno di 500 parti. Complessivamente il 94,6% dei parti è avvenuto in centri che assistono più di 500 parti all’anno. Durante la gravidanza, il 51,7% delle donne (52,3% nel 2012) si è rivolta a liberi professionisti (ginecologi o ostetriche, consultori privati). Continua a crescere il numero di donne che si rivolge ai Consultori familiari: 43,1% (42,3% nel 2012, il dato era al 34,6% nel 2010). Ai servizi pubblici si è rivolto l´81,5% delle donne straniere e il 33,2% delle donne italiane. L’utilizzo del Consultorio pubblico è più frequente in Area Vasta Emilia Nord (Aziende sanitarie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, 47,5%) rispetto all’Azienda Usl della Romagna (44%) e all’Area Vasta Emilia Centro (Aziende sanitarie di Ferrara, Bologna, Imola, 35,4%). In aumento costante anche il numero di donne che durante la gravidanza frequenta un corso di preparazione al parto: il 30,4% nel 2013 (29,3% nel 2012, 26,9% nel 2010). Il ricorso a tecniche di contenimento del dolore nel parto è avvenuto nel 78,2% dei casi (75,4% nel 2012, 51,1% nel 2010). In particolare, il 59,4% dei casi è avvenuto con metodi non farmacologici (58,7% nel 2012), il 17,3% con analgesia epidurale (il 15,3% del 2012), l´1,4% con altro tipo di analgesia farmacologica. I parti cesarei sono stati il 28% del totale (27,9% nel 2012, 29,1% nel 2010). Il ricorso alle tecniche di procreazione assistita nel 2013 è avvenuto nel 2,4% del totale dei parti (2,2% nel 2012). Il numero medio di visite in gravidanza è stato 6,7 (dato costante dal 2003). Un numero di visite inferiore a quattro, dato assunto come indicatore di assistenza insufficiente, viene effettuato dal 3,5% delle donne. In sala parto, nel 92,5% dei casi, la donna ha accanto a sé una persona di fiducia, prevalentemente il padre del bambino (92,3% nel 2012).  
   
   
NASCE ALL’OSPEDALE FATEBENEFRATELLI DI MILANO UN CENTRO INTEGRATO PER LA CURA DELLE MALATTIE INFIAMMATORIE DELL’INTESTINO.  
 
Milano, 17 novembre 2014 – E’ Sandro Ardizzone, gastroenterologo riconosciuto per le sue importanti competenze nell’area delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (Mici), il nuovo direttore della struttura di Endoscopia Digestiva e del centro dedicato alla gestione delle Mici. L’azienda Ospedaliera Fatebenefratelli, dispone di una struttura complessa di endoscopia digestiva che, come sottolinea il Direttore Sanitario, Francesco Reitano, “ha subito negli ultimi anni una profonda ristrutturazione sia logistica sia in termini di offerta ai cittadini offrendo oggi tutta la gamma di indagini e interventi endoscopici utili alla soluzione di molte patologie dell’apparato digerente”. Con l’arrivo di Ardizzone si realizza quell’approccio multisciplinare fondamentale per il trattamento di queste malattie, vista la loro peculiare natura multifattoriale: il Centro Mici si avvarrà della collaborazione di specialisti che hanno un’esperienza in queste patologie, quali il chirurgo, il patologo, il radiologo, l’ecografista, il pediatra, l’oculista, il reumatologo, il nutrizionista oltre al gastroenterologo quale figura di riferimento per queste malattie. Il Centro si completa, inoltre, con la presenza di una unità dedicata alla somministrazione di terapie biologiche, indispensabili nel trattamento di queste patologie. “Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, spiega Sandro Ardizzone, sono patologie di origine ignota presenti anche in età pediatrica, con un picco di incidenza tra i 20 e i 30 anni, e di cui si osserva una crescita importante di casi. Si calcola che in Italia siano circa 200.000 i pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino che comprendono due forme principali: la colite ulcerosa (Cu) e la malattia di Crohn (Mc). I sintomi più comuni sono: diarrea, sanguinamento digestivo, dolore addominale, perdita di peso, febbre, ma possono essere presenti manifestazioni non squisitamente intestinali, come dolore alle articolazioni, lesioni cutanee e disturbi della vista”. “Un tempo l’unica soluzione terapeutica era la chirurgia, continua Ardizzone, che, soprattutto per i pazienti con Malattia di Crohn, può rendersi necessaria varie volte nel corso della vita. Oltre alle terapie tradizionali disponiamo oggi di una classe di farmaci che, in modo mirato, bloccano l’infiammazione: sono i farmaci biologici, quali l’infiliximab, l’adalimumab, il golimumab, il vedolizumab. Questi farmaci bloccano selettivamente i meccanismi che promuovono l’infiammazione bloccando la naturale progressione della malattia e limitando i danni sull’organismo. L’introduzione di questi ultimi farmaci ha permesso di trattare più precocemente le forme più aggressive di malattia consentendo trattamenti efficaci e sicuri, e con un netto miglioramento della qualità di vita delle persone colpite”. La Struttura Complessa di Endoscopia Digestiva e il centro dedicato alla gestione delle Mici, si integrano e completano con la Medicina ad indirizzo Epatologico diretta dal dottor Savino Bruno. Viene così offerto un ampio raggio di qualificate prestazioni in ambito epato-gastroenterologico in grado di fornire le cure più innovative e moderne integrate con un’attività scientifica, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, con il coinvolgimento delle strutture in studi sperimentali multicentrici nazionali ed internazionali.  
   
   
SANITÀ IN SARDEGNA: CON IL VIA LIBERA ALLA NUOVA LEGGE MENO COSTI E SERVIZI MIGLIORI PER I CITTADINI  
 
Cagliari, 17 novembre 2014 - "Esprimo grande soddisfazione per l´approvazione della legge di riforma della sanità in Consiglio regionale grazie anche al lavoro dell´intera aula. Con questa riforma inizia una nuova era per la sanità in Sardegna, che garantirà servizi migliori ai cittadini con una ormai indispensabile e non più rinviabile razionalizzazione della spesa". L´ha detto l´assessore della Salute Luigi Arru dopo il via libera a maggioranza in Consiglio regionale alla legge di riforma della sanità. "Una riforma che si incanala nel solco del recente Patto per la salute - spiega l´assessore Arru - e che oltre alla riduzione della spesa e al miglioramento del servizio per i cittadini, garantirà il grande rafforzamento delle prestazioni territoriali, nel quale si inquadrano le novità degli ospedali di comunità e delle case della salute, e degli strumenti di partecipazione degli enti locali e dei cittadini alla programmazione dei servizi". Per quanto riguarda il futuro delle Asl, il titolare della Salute spiega che "sul numero ci sarà un ragionamento partecipato e condiviso in modo da portare a una coerenza del sistema. Anche sulle aziende ospedaliere si è avviato un percorso di forte razionalizzazione per perseguire un progressivo miglioramento della qualità delle prestazioni per acuti". Arru sottolinea infine che con l´istituzione dell´Areu, l´Agenzia regionale di emergenza urgenza, "si interviene fortemente per garantire un netto miglioramento nelle prestazioni del servizio di primo soccorso in modo da garantire uniformità ed efficienza nell´intero territorio regionale".  
   
   
LOMBARDIA.LEGGE STABILITA´,MARONI:NONOSTANTE TAGLI METTIAMO 60 MLN PER WELFARE  
 
Milano, 17 novembre 2014 - "Nonostante i tagli alla Regione Lombardia previsti nella Legge di Stabilità, abbiamo stanziato 60 milioni per il welfare, per la casa e per aiutare le persone in difficoltà o afflitte da disabilità: si tratta di uno sforzo importante per il Bilancio della Regione, perché il sociale e la sanità sono gli impegni principali della Regione Lombardia e sono molto soddisfatto di questo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nella conferenza stampa dopo la riunione della Giunta regionale, a Palazzo Lombardia. "Non si vedono spiragli da parte del Governo sulla Legge di Stabilità e non c´è disponibilità a discutere. Ma noi - ha proseguito Maroni - ci impegneremo perché il principio dei costi standard venga applicato. Se questo principio non venisse applicato, subiremo un ingiusto taglio di 930 milioni, di cui più di 700 nella sanità, e il resto negli altri settori".  
   
   
FVG, SALUTE: IN RIFORMA GRANDE RILIEVO A MEDICI DI FAMIGLIA  
 
Trieste, 17 novembre 2014 - "La riforma delle sanità in Friuli Venezia Giulia attribuisce grande importanza alle cure primarie e punta ad accrescere il ruolo dei medici di famiglia". Lo ha ribadito l´assessore alla salute, Maria Sandra Telesca, intervenendo a Monfalcone ad un seminario di formazione in Medicina generale, organizzato dal Ceformed, il Centro regionale di Formazione per l´Area delle Cure primarie, incentrato proprio sul tema de "La Riforma del Servizio sanitario regionale e la nuova organizzazione della medicina generale". "Il medico di famiglia deve essere il vero regista della salute dei cittadini, perché è la figura professionale più in contatto con loro e quindi maggiormente in grado di intercettarne i bisogni di salute e prevenire le complicazioni", ha sottolineato Telesca. "C´è sempre maggiore necessità di una medicina d´iniziativa, diffusa sul territorio, da affiancare a quella cosiddetta di attesa, che caratterizza piuttosto gli ospedali, che devono occuparsi con efficacia delle emergenze e delle patologie in fase acuta". "Prevenzione, cronicità, pluripatologie devono essere saldamente nelle mani dei medici di famiglia. E per questo la sfida vera consiste in una loro altissima formazione, una preparazione medica a tutto campo, forse più complessa di molte iperspecializzazioni. Una preparazione in cui Ceformed ha un compito di grande portata".  
   
   
LOMBARDIA,CANTU´:33 MLN PER SOSTEGNO PERSONE CON GRAVISSIMA DISABILITÀ  
 
Milano, 17 novembre 2014 - E´ di 33 milioni di euro lo stanziamento deciso dalla giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Maria Cristina Cantù, per sostenere le persone con gravissime disabilità e le loro famiglie attraverso i cosiddetti budget di cura (Buono e Voucher). In particolare, 23 milioni di euro sono risorse dell´Fna (Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze), pari al 45% del totale del Fondo per l´erogazione del Buono finalizzato a sostenere il lavoro di cura della famiglia eventualmente coadiuvata da assistente familiare. Gli altri 10 milioni di euro sono risorse del Fondo Regionale socio sanitario a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili per l´erogazione di Voucher per interventi socio sanitari finalizzati al mantenimento della persona al proprio domicilio. L´intervento - La misura sarà attuata attraverso l´erogazione alla persona di interventi per il soddisfacimento delle prestazioni complessive di assistenza. Questa linea d´azione sarà realizzata attraverso le Aziende Sanitarie Locali, che avranno, tra l´altro, il compito di garantire la valutazione e di stendere il Progetto Individuale di Assistenza in raccordo con il Comune e con la persona destinataria o la sua famiglia. Modalità Di Erogazione - Le Asl erogano il Buono a seguito di un´apposita istanza da parte delle persone interessate e fino al 31 ottobre 2015. Sono previsti un Buono mensile di 1.000 euro erogato senza limiti di reddito in una logica di non esclusione, un Voucher sociosanitario mensile fino a 500 euro per minori con vita di relazione fortemente inibita per progetti educativo/socializzanti, un Voucher sociosanitario mensile di 360 euro per adulti e anziani per il monitoraggio delle condizioni di salute della persona. Destinatari - Il provvedimento riguarda una platea di circa 2.000 persone in condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continuativa e monitoraggio di carattere sociosanitario nelle 24 ore. Coinvolge persone di qualsiasi età, se affette da malattie del motoneurone o in Stato Vegetativo e soggetti con età inferiore ai 65 anni, se affette da altre patologie che determinano una condizione di ´dipendenza vitale´, ossia la totale dipendenza da chi accudisce l´individuo nelle funzioni fondamentali quali l´alimentarsi, il respirare. Questa ´dipendenza vitale´ si determina quindi sulla valutazione dell´incapacità di compiere gli atti della vita quotidiana e di curarsi a causa di menomazioni motorie o cognitive cui si aggiunge presenza di specifiche condizioni legate all´alimentazione e alla respirazione. Sono quattro gli obiettivi del provvedimento che è stato preceduto da un processo di ampia partecipazione e condivisione con le Associazioni delle persone assistite e dei loro familiari, con le rappresentanze delle Organizzazioni Sindacali e con Anci Lombardia. Eccoli in dettaglio: creare una rete di sostegno ed aiuto alle persone fragili e alle loro famiglie, favorire la loro permanenza al domicilio e la qualità della vita dei familiari, valorizzare il ruolo della famiglia nella cura e nell´accudimento di propri componenti, garantire un´azione di manutenzione alla rete dei servizi in relazione allo sviluppo della diversificazione dei bisogni. Servizi Finanziabili - Oltre a quanto previsto dal Buono di 1.000 euro e ai Voucher assegnati, con questo provvedimento le persone al domicilio in condizione di dipendenza vitale possono fruire anche di interventi di assistenza domiciliare (Assistenza Domiciliare Integrata, Servizio di Assistenza Domiciliare), interventi di riabilitazione in regime ambulatoriale o domiciliare, ricovero ospedaliero o riabilitativo, ricovero di sollievo in unità d´offerta sociosanitarie, accoglienza temporanea in unità d´offerta residenziali sociosanitarie, nel caso di minori.  
   
   
FIRENZE, PALAZZO STROZZI E L´ALZHEIMER 2° CONVEGNO INTERNAZIONALE A PIÙ VOCI GIORNATA DEDICATA A PROGETTI MUSEALI PER LE PERSONE CON ALZHEIMER E CHI SE NE PRENDE CURA 18 NOVEMBRE  
 
Firenze, 17 novembre 2014 - Palazzo Strozzi non è solo un centro per la produzione di mostre ma un laboratorio per la sperimentazione di nuove forme per rapportarsi all’arte in modo tale che sia accessibile a tutti. Dopo Il grande interesse della prima edizione nel 2012, martedì 18 novembre 2014 ore 9.30-18.00, la Fondazione Palazzo Strozzi, con il sostegno della Regione Toscana e il patrocinio del Comune di Firenze, organizza il secondo convegno internazionale A più voci, dedicato a progetti museali per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura. Attraverso interventi teorici e workshop con professionisti ed esperti del settore, provenienti da importanti istituzioni nazionali e internazionali tra cui il Moma di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Norsk Teknisk Museum di Oslo, il Centro di Gerontologia dell’Università di Zurigo e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Museo Marino Marini di Firenze, il convegno costituisce l’occasione per riflettere su come l’arte possa aiutare a trovare possibilità efficaci di comunicazione e di relazione con le persone affette da demenza neurodegenerativa. Nato nel 2011, il progetto A più voci è una delle iniziative dedicate all’accessibilità della Fondazione Palazzo Strozzi, che ha visto circa 1500 presenze sul territorio toscano. Per ogni mostra, compresa quella attualmente in corso Picasso e la Modernità Spagnola, vengono organizzati una serie di incontri per esprimersi attraverso l’arte facendo ricorso all’immaginazione e non alla memoria, tenendo viva nelle persone con demenza la capacità di utilizzare la parola e di conversare, assecondando le loro necessità di esprimere emozioni profonde, essere ascoltate e rispettate. L’opera d’arte è il punto di partenza per un’osservazione approfondita e per la creazione di un racconto collettivo che arricchisce la mostra di nuove voci. Il progetto prevede il coinvolgimento dei familiari e dei caregiver professionali in modo da elaborare nuove modalità di comunicazione attraverso l’arte. Il convegno di martedì 18 novembre offrirà agli operatori museali, ma anche ai medici, agli operatori specializzati, ai familiari delle persone con Alzheimer e a tutta la cittadinanza, la possibilità di conoscere i progetti della Fondazione Palazzo Strozzi e delle altre realtà museali per condividere esperienze, successi, sfide e confrontare metodologie di approccio diverse, generando nuovi modi di coinvolgere le persone con demenza all’interno dei musei.  
   
   
LOMBARDIA, ASSESSORE VISITA CARCERE OPERA: GARANTIRE BUONA SALUTE A TUTTI  
 
Milano, 17 novembre 2014 - Regione Lombardia prosegue il suo impegno nel verificare e garantire condizioni migliori anche all´interno delle strutture carcerarie. Il vice presidente e Assessore alla Salute Mario Mantovani, dopo le recenti visite all´interno dei penitenziari di Pavia, Bergamo e Busto Arsizio, si è infatti recato presso la Casa Circondariale di Opera. Attenzione Da Regione - "In questi ultimi mesi la Giunta lombarda ha portato avanti progetti tesi a migliorare il benessere della popolazione carceraria, soprattutto in ambito sanitario". A questo proposito Mantovani ha ricordato le recenti inaugurazioni delle strutture poliambulatoriali all´interno delle carceri di Bergamo e di Busto Arsizio, oltre alla risoluzione approvata nel maggio scorso dal Consiglio regionale, con la quale si sollecita un maggiore intervento da parte del Ministero della Giustizia al fine di individuare le soluzioni più idonee per migliorare la qualità della vita all´interno delle carceri lombarde. Carceri E Civilta´ - "La civiltà di un Paese - ha osservato il vice presidente lombardo - si misura dalle condizioni delle sue carceri e per questo ancora una volta constatiamo come da Regione Lombardia arrivi un segnale che mi auguro venga raccolto da tutti". Il vice presidente ha infatti ricordato lo stanziamento da parte della Giunta lombarda di 2 milioni e mezzo di euro per garantire migliori condizioni di vita e di lavoro a detenuti e agenti di Polizia Penitenziaria. "Di questa somma quasi 930 mila euro sono stati assegnati a Opera. Segno, quindi, di un´attenzione che si realizza in azioni concrete". Centro Diagnostico Terapeutico Di Riferimento- Il vice presidente, accompagnato dal direttore della casa di reclusione, ha quindi dedicato particolare attenzione alle condizioni delle strutture sanitarie di Opera. "Ho trovato un centro funzionante ed in ordine, con personale sanitario attento e molto professionale. Ho avuto modo di parlare anche con i detenuti ricoverati, riscontrando un giudizio positivo". Centro Clinico Con 84 Posti Letto - Ad Opera è in funzione un centro diagnostico terapeutico di primo livello, a cui affluiscono detenuti da tutta Italia. Gli specialisti, dipendenti dell´azienda ospedaliera San Paolo di Milano, effettuano all´interno dell´Istituito un totale di circa 12.000 visite all´anno con un Centro Clinico che dispone di 84 posti letto. "Il nostro obiettivo - conclude Mantovani- è garantire una buona sanità per tutti e certamente Opera è davvero un punto di eccellenza in questo settore".  
   
   
SPORT IN VENETO: EDUCAZIONE E SALUTE PER BAMBINI 6-11 ANNI.  
 
Treviso, 17 novembre 2014 - “Dote in Movimento”, l’iniziativa tra Regione Assosport e Ufficio scolastico regionale che favorisce la diffusione dell’attività sportiva nei bambini veneti tra i 6 e gli 11 anni appartenenti a famiglie in difficoltà, inizia il suo secondo anno nel Veneto e a breve diventerà un format europeo, adottato dai 28 Paesi membri dell´Unione come modello per l´educazione e la salute dei bambini. "Ancora una volta il Veneto fa scuola a livello nazionale ed europeo" ha commentato Elena Donazzan, Assessore regionale all´istruzione, firmando stamani a Treviso, nella sede di Unindustria, il protocollo d’intesa per la realizzazione della seconda edizione del progetto. Assieme a lei hanno firmato Assosport (l’associazione nazionale tra i produttori di articoli sportivi) con il Presidente Luca Businaro e l’Ufficio Scolastico Regionale con la responsabile Daniela Beltrame.. Testimonial d’eccezione per l’occasione è stata la campionessa di sci alpino Deborah Compagnoni. Primo progetto pilota del genere in Italia, - che a breve sarà realizzato anche in Lombardia e Piemonte - e che sarà adottato anche dai 28 Paesi membri dell´ Unione Europea, “Dote in movimento” destina nell´anno scolastico 2014-2015 alle associazioni sportive che si iscriveranno (entro il 30 novembre) sul sito del progetto un contributo di 150 euro a testa per 566 "bonus-sport" destinati ad altrettanti bambini di famiglie in difficoltà che non dovranno pagare i costi d´iscrizione e potranno scegliere una pratica sportiva e favorendo quindi le famiglie in difficoltà per la crisi economica. Il contributo complessivo per l’iniziativa è di 84.900 di cui 63.675 da parte regionale e il restante importo da parte di Assosport. “Portiamo avanti con entusiasmo questo progetto - ha detto l´assessore regionale - che si rivolge ai bambini in un periodo fondamentale della loro crescita, e va nella direzione di “educazione” che l’ Assessorato all´istruzione e quello allo sport hanno scelto come obiettivo e che intendono attuare con le loro politiche". Ha ricordato poi il forte positivo legame che esiste, secondo un attento studio triennale svolto dall´associazione sportiva "Atletica vicentina", tra gli studenti che praticano sport e il profitto e rendimento scolastico che ne escono molto rafforzati, al contrario di quello che si potrebbe credere. L´esponente del governo regionale ha sottolineato anche come la Giunta regionale creda molto nei licei sportivi che sono stati fatti partire subito nel territorio regionale una volta ricevuto l´ok dal ministero, e ha ringraziato Assosport, il Coni, i Comuni per l´aiuto alla diffusione dello sport nei confronti dei bambini più piccoli " perché è da qui che bisogna partire - ha detto - per far crescere diritta l´esistenza, la ´pianta´, del bambino". La responsabile regionale dell´Ufficio scolastico Beltrame ha evidenziato che: "Fare sport significa conoscere anche i corretti stili di vita, e cioè imparare a diventare consapevoli della propria salute e a prevenire le malattie ed è un valore in se´ anche dal punto di vista relazionale e cognitivo". Dal canto suo Deborah Compagnoni ha ringraziato gli organizzatori per averla scelta come testimonial di un progetto così bello. "Ho avuto una grande carriera - ha detto - ma sono state le mie esperienze di bambina a lasciarmi l´impronta più importante per la vita. Il bambino attraverso lo sport fa esperienza umana e di valori che poi ti portano a scegliere meglio nella propria vita". Luca Businaro Presidente Assosport annunciando che il progetto veneto diventerà europeo "anche perché nell´Unione esistono le medesime problematiche di sedentarietà e patologie ad essa correlata che esistono in Italia e nel Veneto" ha informato di essere diventato presidente europeo delle associazioni di attrezzature sportive. Per poter usufruire del ´bonus-sport´ il reddito Isee per le famiglie dovrà essere inferiore ai 30 mila euro che saliranno a 40 mila per le famiglie con bambini diversamente abili. Inoltre il contributo sarà legato ad altre considerazioni : ad esempio se uno dei genitori e´ in cassa integrazione o disoccupato gli sarà riconosciuto un punteggio maggiore nella graduatoria che andrà a formarsi. I risultati della prima edizione di “Dote in Movimento” sono stati i seguenti: sono stati coinvolti in tutto 411 bambini di cui 63 in provincia di Belluno (con l’interessamento di 18 società sportive), 62 bambini in provincia di Padova (in 28 società sportive), 23 bambini in provincia di Rovigo (in 8 società sportive), 109 bambini in provincia di Treviso( in 43 società sportive), 51 bambini in provincia di Venezia (in 24 società sportive), 53 bambini in provincia di Verona (in 28 società sportive), 140 bambini in provincia di Vicenza (in 51 società sportive).  
   
   
IMPIANTISTICA SPORTIVA: DAL GOVERNO UN’INIZIATIVA CHE VA NELLA DIREZIONE IMBOCCATA DAL VENETO  
 
Venezia, 17 novembre 2014 - “Un plauso a questa iniziativa che si prefigge di contribuire a realizzare quello per cui il Veneto, tramite l’assessorato allo sport e quello ai lavori pubblici, si è impegnato in questi anni”. Il vicepresidente e assessore allo sport della Regione del Veneto, Marino Zorzato, commenta positivamente quanto annunciato nei giorni scorsi nell’ambito della Xxxi assemblea annuale dell’Anci, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Graziano Delrio, insieme al commissario dell’Istituto per il Credito Sportivo Paolo D’alessio, presentando il progetto “1000 Cantieri per lo Sport”, un piano per incentivare gli interventi di manutenzione, ristrutturazione o costruzione ex-novo di impianti sportivi di base. L’operazione metterà a disposizione mutui a tasso zero, per un totale di 150 milioni di euro più 44 milioni per l’abbattimento degli interessi, destinati a 500 spazi sportivi scolastici e 500 impianti sportivi di base pubblici e privati. Per quanto riguarda gli impianti sportivi delle scuole, di competenza degli enti locali, dei 500 interventi al Veneto ne sono stati attribuiti 37. A gennaio 2015 partirà invece il secondo progetto rivolto agli altri 500 interventi negli impianti sportivi di base, pubblici e privati. “Pur avendo dovuto affrontare in questi anni una sensibile riduzione delle risorse per i noti problemi della finanza pubblica – fa rilevare Zorzato – le politiche regionali per il settore dello sport hanno sempre cercato di trovare le formule per dare il massimo sostegno alle infrastrutture e agli impianti sportivi al fine di migliorare il livello di funzionalità e della qualità dei servizi. L’obiettivo di fondo è la diffusione della pratica sportiva, soprattutto tra i più giovani, e per questo come Regione abbiamo promosso anche specifiche azioni finalizzate all’avviamento alla pratica sportiva coinvolgendo sia il mondo scolastico sia l’associazionismo sportivo veneto”. “Grazie alle agevolazioni previste ora dal Governo – conclude Zorzato - potranno essere ulteriormente sostenuti anche gli interventi di adeguamento degli impianti sportivi alle necessità poste dalla pratica sportiva delle persone con disabilità, che rappresenta uno dei punti più significativi, sul piano sociale, della programmazione regionale”.  
   
   
SUCCESSO A PISA PER IL CONVEGNO “LAVORARE PER SPORT”  
 
Pisa, 17 novembre 2014 - Si è svolto il 13 novembre a Pisa, nella Sala Ribot dell’Abitalia Tower Plaza, il Convegno “Lavorare per Sport”, organizzato dal Presidente del Coni Cr Toscana Salvatore Sanzo e dal Presidente del Csi Toscana Carlo Faraci, al quale sono intervenuti il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi, il Presidente del Csi Massimo Achini e il Presidente dell’Anci Toscana Sara Biagiotti. Un convegno che ha puntato l’attenzione sul rapporto tra lavoro e sport: quest’ultimo rappresenta infatti un importante settore economico, con una quota dell´economia nazionale comparabile a quella dell´agricoltura, della silvicoltura e della pesca combinate. Il binomio lavoro-sport è strettissimo, tanto ricco quanto strategico: dal professionismo (che trascina il mercato delle sponsorizzazioni), al turismo sportivo, dall’impulso all’edilizia (legata all’impiantistica), all’impatto sulla sanità e sulla stabilità sociale: non c’è comparto della nostra economia che non entri in contatto con lo sport. Un rapporto tuttavia piuttosto complicato, nel quale il confine tra la sfera sportiva e quella lavorativa è spesso molto più netto di quanto dovrebbe essere. Il Convegno ha approfondito il dibattitto nazionale già aperto sulle difficoltà di tradurre l’impegno nello sport in comportamenti economicamente sostenibili e socialmente riconosciuti, sia per la scelta di chi offre il proprio tempo e le proprie competenze in modo volontaristico, sia per la necessità di chi è chiamato a riqualificarsi nella società dopo decenni di pratica d’élite. Le Dichiarazioni: Giovanni Malago’ (Presidente Coni): “La politica si deve amalgamare allo sport, deve venire incontro a noi. Ringrazio questo Governo, perché ha dimostrato di capire quelle che sono le nostre problematiche, che possono essere una soluzione per risolvere tante criticità che questo Paese ha, perché c’è grande domanda di sport, e la domanda crea posti di lavoro. Se creiamo i presupposti in termini di offerta, possiamo sfruttare numeri in grandissima crescita. Inoltre la pratica sportiva diffusa permette allo Stato di risparmiare tantissimo in campo sanitario: per questo una delle mie missioni è quella di diffondere lo sport tra i giovani, di ridurre il tasso di sedentarietà”. Salvatore Sanzo (Presidente Coni Toscana): “Sono estremamente felice che con lo Sblocca Italia l’impiantistica sportiva e l’edilizia scolastica siano usciti dal patto di stabilità, favorendo così i comuni virtuosi che vogliono investire in questi campi; un segnale importante e significativo di questo Governo. Le palestre scolastiche sono fondamentali per la crescita dei nostri figli ed è qui, dalla scuola, che dobbiamo partire. Questo è il futuro e al tempo stesso la sfida che dobbiamo vincere dal punto di vista sportivo. In materia di professionismo sportivo invece si dibatte da tantissimi anni sulla Legge 91/81: sarebbe il caso di costruire qualcosa di maggiormente attinente a ciò che è diventato oggi lo sport”.. Damiano Tommasi (Presidente Aic): “E’ difficile, per un ex atleta, entrare da un giorno all’altro nella mentalità di poter lavorare per lo sport dopo una carriera in cui ha lavorato per sport: il primo passaggio è piscologico, quello di rimettersi in gioco. L’associazione Italiana Calciatori promuove il corso “Aic Ancora in carriera – manager”, una prima fase stimolante del post carriera nella quale cerchiamo ad incidere sulle scelte prima che sui contenuti, indirizzando ragazzi che hanno tante capacità e spesso non lo sanno” Massimo Achini (Presidente Csi Nazionale): “Il tema riguarda anche la speranza. Questo Paese per ripartire ha bisogno di speranza, che non è impalpabile, ma il motore della vita e della società. Lo sport può fare tanto in termini di speranza, per questo va ringraziata e presa sul serio l’enorme componente di volontari che operano nello sport e non solo”. Sara Biagiotti (Presidente Anci Toscana) : “L’attenzione dei sindaci e degli amministratori al mondo dello sport deve andare incrementandosi. I giovani che fanno sport, che hanno rispetto per le regole, ne beneficiano nella vita di tutti i giorni. I riflessi dello sport sul territorio sono fondamentali per i nostri Comuni” Carlo Faraci (Presidente Csi Toscana): “Lavorare per Sport significa anche porre l’accento su migliaia di volontari, ma significa anche che lo sport, socialmente inteso, può essere veicolo di lavoro e professionalità. E poi c’è bisogno di lavorare per lo sport, di cambiare passo, di avere un’attenzione vera verso il mondo dello sport di base. Giovanni Malagò sta facendo cambiare verso al mondo dello sport”  
   
   
LOMBARDIA.SPORT: COMUNE MILANO RIVEDA GESTIONE E TARIFFE IMPIANTI  
 
Milano, 17 novembre 2014 - "La politica di gestione del parco sportivo impiantistico del Comune di Milano sta portando, a mio parere, futuri seri problemi per la continuità e lo sviluppo di parecchie attività sportive". L´ha detto l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi. ´Milano Sport´ - "L´attuale Giunta comunale - ha sottolineato l´assessore Rossi - sta cercando di valorizzare, mantenendo al proprio interno, la gestione delle piscine e degli impianti di calcetto, che producono reddito, per coprire i buchi della Partecipata ´Milano Sport´. Non a caso è stata fatta una delibera di Consiglio che va nella direzione di permettere alla partecipata ´Milano Sport´ di gestire impianti anche al di fuori del territorio comunale con il rischio che, se poi si fanno debiti, paghino i cittadini milanesi". "Così - ha aggiunto - si sostiene la linea del presidente, Pierfrancesco Barletta, che ha più volte sostenuto che ´l´obiettivo è permettere alla società di stare in piedi da sola senza iniezioni di risorse pubbliche, a partire dal 2015, concentrandosi prevalentemente sul settore delle piscine (19) e progressivamente lasciando ad associazioni e federazioni sportive la gestione delle altre attività´, di fatto avallando la linea in base alla quale il Comune si debba occupare, per ridurre il proprio debito, della sola gestione degli impianti natatori e di quelli di calcio a 5, mentre sono stati rimessi alla gestione delle singole Asd tutte le altre attività sportive". Si Scarica Tutto Sul Volontariato - "Mi chiedo - ha detto l´assessore Rossi - come possa fare una società sportiva formata da volontari a sopperire a una struttura organizzata e costosa come ´Milano Sport´, che, di fatto, nonostante il personale e spero le competenze, non sia stata in grado di gestire gli impianti senza contributi pubblici". "Così facendo, - ha continuato - si scarica sul volontariato tutto il problema e ci ritroveremo con società sportive, ad esempio di basket e pallavolo, che non riusciranno a sostenere la normale attività gestionale di una palestra adibita alla sola pallavolo, impianto non certo in grado di produrre avanzi gestionali". Serve Logica Di Partenariato Col Privato - "Le strutture natatorie e calcetto, che sono impianti a reddito, - ha rimarcato Rossi -, se affidati in modo intelligente al privato, tramite un partenariato con logica innovativa, che tuteli la dimensione pubblica dell´impianto, potrebbero creare risorse o modalità per gestire tutte le strutture sportive della città, anche quelle che non creano reddito". Tariffe Alte, Attività A Rischio - "Capitolo a parte - ha spiegato l´assessore Rossi - è l´aumento ingiustificato delle tariffe delle piscine gestite da ´Milano sport´, soprattutto per le società agonistiche, in questo modo il Comune di Milano, alzando le tariffe di utilizzo, sta tamponando il buco di Bilancio, con il rischio di azzerare l´attività agonistica di base. In particolare, l´aumento del costo è molto evidente per chi fa attività agonistica con allenamenti quotidiani, mentre viene percepito meno da chi pratica il nuoto libero saltuariamente". "Mi permetto di sottolineare - ha aggiunto - che esistono impianti natatori fuori dalla città di Milano realizzati in project financing e gestiti dal privato, che producono risorse per ripagare l´investimento iniziale, a tariffe d´ingresso inferiori ai 7 euro, che il Comune di Milano ha deciso di praticare, a mio parere eccessivo per una gestione fatta da una municipalizzata che produce molte perdite al partner pubblico". La Città Ha Fame Di Palestre - "Voglio inoltre sottolineare - ha rimarcato l´assessore - la situazione delle palestre destinate agli sport di squadra: a oggi in tutta la città ormai non esiste un impianto pubblico coperto di medie dimensioni, che abbia una capienza superiore ai 1000 posti, dove svolgere i campionati, ad esempio, di basket e pallavolo non della massima serie, che sono ospitate dal Forum". "Mi segnalano - ha continuato l´assessore - che molte gare d´appalto per la gestione dei centri sportivi poco redditizi vanno deserte, perché vengono fatte senza il criterio di un valido partenariato pubblico-privato, ma chiedendo delle condizioni capestro per impianti obsoleti e non in grado di mantenersi. Di questo passo si rischia che lo sport dilettantistico scompaia dalla città di Milano". Da Regione Solide Linee Guida - "In Regione - ha concluso l´assessore Rossi - ci stiamo sforzando per iniziare a programmare e dare le linee guida per risolvere il problema alla base, perché, finché non si capiscono le cause e si offrono delle soluzioni, il problema potrà solo peggiorare. Il nostro obiettivo è quello di guardare all´iniziativa private anche delle Asd, che utilizzano le strutture, ma con il principio di salvaguardare le fasce più deboli, la struttura pubblica, l´attività agonistica, perché ci deve essere bilanciamento tra l´attività di base, quella ricreativa e quella agonistica. E ciò che sta succedendo a Milano per il nuoto, a cascata potrebbe ricadere anche su altri sport".