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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Gennaio 2012
GEPD INDAGINE GENERALE DIMOSTRA CHE LE ISTITUZIONI E GLI ORGANI DELL´UE HANNO DIVERSI LIVELLI DI CONFORMITÀ PROTEZIONE DEI DATI  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2012 - Ieri , il garante europeo della protezione dei dati (Gepd) ha pubblicato i risultati della sua ultima indagine generale del rispetto del regolamento protezione dei dati. Istituzioni e degli organismi dell´Ue trattano dati personali, sia nel loro lavoro quotidiano e nelle loro attività di core business. In entrambi i casi essi devono rispettare i principi di protezione dei dati e degli obblighi e rispettare i diritti degli individui coinvolti. Nel suo ultimo esercizio di inventario, il Gepd ha analizzato le prestazioni di tutti i 58 istituti e gli organi dell´Ue in alcuni settori chiave. La relazione sottolinea i progressi compiuti dalle istituzioni ed enti per l´attuazione del regolamento, ma sottolinea anche carenze. Istituzioni e gli organi sono stati divisi in quattro gruppi per permettere un confronto significativo tra coetanei. Benchmark sono stati stabiliti sulla base dei risultati conseguiti in ogni gruppo , indicando la soglia che un´istituzione o un organismo dovrebbe ragionevolmente rispondere. All´interno di questi gruppi di pari, le istituzioni e gli organi di punteggio diverso rispetto a protezione dei dati e alcuni di loro chiaramente non riescono a soddisfare le aspettative ragionevoli. Peter Hustinx, Gepd, afferma: " . Sono preoccupato che non tutte le istituzioni e gli organi si esegue così come dovrebbero Applicazione dei principi di protezione dei dati non è solo una questione di tempo e risorse, ma anche di volontà organizzativa. Assicurare la conformità è un processo che richiede l´impegno e il sostegno della gerarchia in tutte le istituzioni e gli organi ". I risultati di questa indagine saranno presi in considerazione dal Gepd nella pianificazione di orientamento alle istituzioni e agli organi, azioni di contrasto e altre misure per promuovere la responsabilità . A questo proposito, oltre alle ispezioni Gepd, una serie di visite mirate sono state programmate sulla base dei risultati di questo esercizio. Tali visite tipicamente portare ad una tabella di marcia concordata delle attività di follow up al fine di potenziare la conformità. Nel 2012, il Gepd intende visitare l´Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), il Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc), l´European Training Foundation (Etf), il Consiglio europeo della ricerca Agenzia esecutiva (Ercea) e il esecutiva per la ricerca Agency (Rea). Il garante europeo della protezione dei dati (Gepd) è un´autorità di vigilanza indipendente dedicata alla protezione dei dati personali e della privacy e promuovere le buone pratiche delle istituzioni e degli organismi dell´Ue. Lo fa da: monitoraggio elaborazione dell´amministrazione dell´Ue dei dati personali; consulenza sulle politiche e la legislazione che incidono sulla privacy; collaborare con le autorità simile a garantire la protezione costante dei dati. Http://www.edps.europa.eu/edpsweb/webdav/site/mysite/shared/documents/supervision/inquiries/2012/12-01-23_survey_2011_general_report_en.pdf    
   
   
LEGGE COMUNITARIA: CON UN APPELLO AL PARLAMENTO, CONFINDUSTRIA DIGITALE CHIEDE LA SOPPRESSIONE DELL’EMENDAMENTO FAVA PERCHE’ PENALIZZA LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA DIGITALE IN ITALIA  
 
Roma, 31 gennaio 2012- Confindustria Digitale, insieme alle sue associate, Assotelecomunicazioni-asstel, Assinform, Anitec, Aiip, in vista della ripresa domani dell’esame sulla Legge Comunitaria (A.c. N. 4623-A), con una lettera inviata ai deputati membri della Ix Commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera, ai capigruppo e agli onorevoli firmatari di emendamenti soppressivi, chiede all’Aula di Montecitorio di sopprimere l’emendamento introdotto dall’on. Fava (art.18), mettendo in guardia il Parlamento sulle conseguenze depressive che la norma avrebbe sul nascente mercato dell’e-commerce in Italia e in genere sulle opportunità di sviluppo che offre il web. Si legge, infatti, nella lettera che giacché la norma consente di ritenere i fornitori di servizi di comunicazione responsabili della condotta dei propri clienti, per evitare tale eventualità “gli operatori dei servizi di comunicazione elettronica dovrebbero sostanzialmente mettere in atto un inaccettabile controllo dei contenuti che passano sulle reti, conducendo di fatto a un sistema di censura preventiva, che oltre a ledere i diritti dei cittadini, metterebbe in serio pericolo gli investimenti industriali nel settore dell´informazione online e della commercializzazione di contenuti ”. Inoltre tale articolo, oltre a minacciare principi fondamentali della privacy, è destinato a rendere il quadro normativo nazionale del commercio elettronico disallineato rispetto a quello europeo ed internazionale “ senza neanche dare la certezza di raggiungere l’obiettivo di contrasto alla contraffazione. Ritenere, infatti, che l’inasprimento delle responsabilità in capo ai fornitori dei servizi di comunicazioni elettroniche conduca a una riduzione del fenomeno è illusorio e indice di scarsa conoscenza dei ruoli e delle attività dei provider”. Per Confindustria Digitale l’emendamento non solo è dannoso, ma anche inutile, in quanto l’ordinamento già prevede una serie di strumenti in grado di assicurare il perseguimento dei reati legati alla contraffazione, che rientrano nell’ambito del diritto penale. “La legge, infatti, impone agli operatori di segnalare alle autorità le notizie di violazione che ricevono da parte di chi si qualifica come titolare dei diritti ed, essendo la repressione dei reati e le relative indagini prerogativa esclusiva della magistratura, non è consentita alcuna surroga da parte dei privati”. Insomma, tutto il settore dell’Ict è unanime nel chiedere al Parlamento di considerare la soppressione dell’articolo introdotto dal cosiddetto emendamento Fava nella Legge comunitaria, “a favore dello sviluppo dell’innovazione tecnologica, della diffusione dell’e-commerce e delle piccole e medie imprese italiane, in un contesto che confermi la coerenza e la compatibilità della normativa italiana a livello nazionale ed europeo, anche in considerazione del preannunciato processo di revisione della direttiva comunitaria che ha dettato il quadro giuridico per il commercio elettronico”.  
   
   
PRIMO WORKSHOP SUL SOFTWARE ECOLOGICO E SOSTENIBILE  
 
 Zurigo, 31 gennaio 2012 - Il primo workshop sul software ecologico e sostenibile si svolgerà il 3 giugno a Zurigo, in Svizzera. Le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) sono responsabili di circa il 2% delle emissioni globali di anidride carbonica (Co2). Questo numero comprende soltanto la "fase di utilizzo" dell´hardware. Il software può contribuire a diminuire il consumo di energia (ovvero diventare più verde) in almeno due modi: rendendo il software più efficiente da un punto di vista energetico - quindi usando meno risorse e producendo meno emissioni di Co2 - e rendendo più sostenibili i processi supportati. Per rendere il software più ecologico, dovrà essere completamente ripensato, al fine di affrontare le questioni della sostenibilità e sostenere modelli e processi economici sostenibili e innovativi. L´evento riunirà ricercatori e professionisti dell´ingegneria del software per discutere delle ultime novità in materia di software ecologico, nonché delle sfide della ricerca, nuove idee, metodi, esperienze e strumenti per supportare la progettazione sistemi software sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico. I temi in programma riguarderanno tra l´altro: concetti e fondamenti; ecocompatibilità dei sistemi software per domini specifici; ecocompatibilità dei sistemi, dati e centri web Tic; ecocompatibilità del processo; casistiche, relazioni sull´esperienza nel settore e studi empirici. Per ulteriori informazioni, visitare: http://greens.Cs.vu.nl/    
   
   
ROMA, SEMPLIFICAZIONE: PAGAMENTI SELF-SERVICE E SENZA CODE PRESSO GLI SPORTELLI AUTOMATICI BANCOMAT  
 
Roma, 31 gennaio 2012 - Da oggi, i cittadini di Roma possono pagare con carta bancomat, attraverso gli sportelli automatici Atm, tributi, canoni, contravvenzioni e altri adempimenti pecuniari esigibili dall’Amministrazione capitolina, evitando le code agli sportelli degli uffici postali e bancari. Una soluzione di pagamento self service sicura, comoda e veloce resa possibile grazie ad una convenzione tra il Dipartimento Risorse Economiche - Servizi informativi e tecnologici di Roma Capitale e Gruppo Unicredit. I 1.117 sportelli automatici dell’Istituto di Credito presenti su Roma e provincia, consentono al costo di 1,30 € ad operazione, il pagamento di: violazioni Ici per accertamenti di Aequa Roma; sanzioni amministrative (contravvenzioni); Cosap (canone per occupazione suolo pubblico); Cip (canone iniziative pubblicitarie); contributi per servizi scolastici (mensa, asili nido, trasporti scuolabus, progetto ponte); contributo di soggiorno; Scia (pratiche di inizio attività produttiva o edilizia). Il contribuente per poter accedere al pagamento su Atm deve solo essere in possesso di un bancomat qualsiasi e della lettera dell’Amministrazione con cui esige il pagamento, individuato con un codice numerico. Nella schermata che si apre una volta inserito il bancomat, basta scegliere l’opzione “pagamenti” e, nell’apposito campo digitare il numero identificativo del pagamento. Naturalmente una volta identificato il pagamento sarà possibile effettuarlo come proprio o per conto di un’altra persona. Anche se si usa il proprio bancomat, in caso di pagamento per conto terzi, la ricevuta attesterà che il terzo, debitore, ha pagato. Negli ultimi anni l’Amministrazione ha sempre più puntato sulla semplificazione degli adempimenti del cittadino in particolare in materia di pagamenti: diversificando e ampliando l’offerta di punti, canali e mezzi di riscossione, da affiancare a quelli più tradizionali. I servizi alternativi di pagamento sono: via web tramite il sito di Roma Capitale, previa identificazione come utente; con bancomat presso gli sportelli usati per il prelevamento di contanti e con Sisal presso i 1.500 tabaccai abilitati su Roma. Queste nuove modalità di pagamento sono molto apprezzate dai cittadini perché si traducono in risparmio di tempo e di costi: si è passati dalle circa 12mila operazioni nel 2010, per complessive entrate nelle casse dell’Amministrazione di 700mila euro, a oltre 35mila operazioni nel 2011, con pagamenti pari a 14milioni di euro. Grazie ad un sistema che ha messo in rete l’Amministrazione con i gestori dei diversi servizi alternativi di riscossione, si può sapere in tempo reale l’ammontare e le specifiche dei versamenti effettuati dai singoli cittadini. La certezza del pagamento accelera le fasi di verifica eliminando disagi e costi per Amministrazione e cittadini rispetto al fenomeno delle “cartelle pazze”. Queste, infatti si verificano quando si dilatano i tempi tra il momento del pagamento e la fase di accertamento dello stesso.  
   
   
ANZIANI AL COMPUTER: AL VIA LE LEZIONI RIPARTONO I CORSI DI INFORMATICA PER CAPELLI D’ARGENTO. L’INAUGURAZIONE OGGI PARMA  
 
Parma, 31 gennaio 2012 – Si apriranno domani all’Itis Leonardo da Vinci i corsi di “Informatica per capelli d’argento”, il progetto che da ormai nove anni invita gli anziani a rimettersi sui banchi di scuola per imparare ad usare il computer. L’iniziativa, promossa dalla Provincia in collaborazione con il Coordinamento Centri sociali, Comitati anziani e orti e con alcuni Istituti superiori di Parma e provincia, ha l’obiettivo di diffondere tra gli over 65 la conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche, che possono offrire un valido supporto alla vita degli anziani. Come sempre, saranno coinvolti non solo i “capelli d’argento” ma anche gli alunni delle scuole in cui si svolgeranno i corsi: a salire in cattedra saranno infatti gli studenti, che come nelle passate edizioni presteranno volontariamente la loro opera di insegnanti. In questo modo si mette in atto anche un significativo scambio di saperi tra generazioni, con risultati che in questi anni sono stati molto positivi. La cerimonia di apertura dei corsi si terrà, martedì 31 gennaio, alle 14.30 all’Itis di Parma (via Toscana, 10), alla presenza dell’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani, dell’assessore provinciale alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini, del presidente dell’Ancescao Mauro Odoni, degli insegnanti, degli anziani e degli alunni coinvolti. Nell’occasione, l’Ancescao donerà alla scuola una targa ricordo in onore di Nicola Nucci, il preside dell’Itis recentemente scomparso. L’itis di Parma si conferma anche quest’anno come l’istituto con il maggior numero di corsi attivati e di over 65 coinvolti: partiranno infatti quattro corsi per un totale di circa 100 anziani.  
   
   
PROROGATA LA MOSTRA SU STEVE JOBS  
 
 Torino, 31 gennaio 2012 - “Steve Jobs 1955-2011”, l’approfondimento culturale dedicato all’imprenditore californiano inventore e co-fondatore di Apple Inc e allestito presso il Museo regionale di Scienze naturali di Torino, è stato prorogato al 15 aprile 2012 per il grande successo di critica e di pubblico finora ottenuto. La mostra, organizzata dall’assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e dal gruppo torinese Basicnet, che possiede una delle più complete collezioni al mondo di personal computer e storia dell’informatica, ha registrato dal 1° dicembre a oggi 25.000 visitatori, con una media di 800 presenze giornaliere durante il periodo natalizio. “Un grandissimo risultato - commenta l’assessore regionale alla Cultura, Michele Coppola - che conferma la validità del modello di collaborazione pubblico-privato. Il coinvolgimento di Basicnet è stato garanzia di qualità e le nostre strutture hanno lavorato molto bene insieme. Stiamo già pensando infatti a una nuova iniziativa dedicata alla rivoluzione informatica da realizzare nel periodo autunnale. Ringrazio Marco Boglione per aver reso disponibili fino al 15 aprile i suoi gioielli informatici per soddisfare le numerose richieste di visita”. “Questo successo si inserisce nel generale andamento positivo del Museo regionale di Scienze naturali - continua l’assessore - Nel 2011 ha infatti registrato circa 200.000 presenze, segnando un incremento di circa 30.000 persone rispetto al 2010. Un traguardo a cui hanno contribuito, oltre le esposizioni permanenti, la grande varietà delle iniziative e la qualità degli eventi ospitati, dalla mostra su Steve Jobs a ‘Km011. Arte a Torino’, da ‘Un futuro diverso. Salvare la biodiversità per salvare il Pianeta’ a ‘Wildlife photographer of the year’, da ‘Bulloni e Farfalle’ a “Cultura+legalità=libertà. L’arte contro le mafie’. Questo è il modello su cui continueremo a impegnarci per confermare l’offerta di questa straordinaria struttura nel cuore di Torino”.  
   
   
L´ERASMUS FESTEGGIA I SUOI 25 ANNI  
 
 Bruxelles, 31 gennaio 2012 – Erasmus, il programma di scambi di studenti di maggiore successo al mondo, celebra quest´anno il 25° anniversario. Circa tre milioni di studenti hanno beneficiato di un periodo di studio o di un collocamento lavorativo all´estero dalla creazione del programma Erasmus nel 1987. All´insegna del motto "Erasmus: da 25 anni cambia le vite, apre le menti" la celebrazione dell´anniversario d´argento sarà aperta oggi da Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. La mobilità di Erasmus è al centro della strategia della Commissione per lottare contro la disoccupazione giovanile ponendo maggiormente l´accento sullo sviluppo delle abilità – una questione che verrà discussa dai capi di Stato e di governo nell´odierno Consiglio europeo informale. Intervista con gli ambasciatori Erasmus - "L´impatto di Erasmus è stato enorme, non solo per i singoli studenti, ma per l´economia europea nel suo insieme. Con il sostegno che il programma dà a un insegnamento di qualità elevata e a sistemi di istruzione superiore moderni, con strette correlazioni tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, esso ci aiuta a sormontare le carenze di qualifiche. Il programma dà inoltre ai giovani la fiducia e la capacità di lavorare in altri paesi in cui magari ci sono i posti giusti che li aspettano, invece di restare intrappolati nella dimensione geografica del lavoro" ha affermato il presidente Barroso. La Commissaria Vassiliou ha aggiunto: "Erasmus è una delle grandi riuscite dell´Unione europea: è il nostro programma più noto e più popolare. Gli scambi Erasmus consentono agli studenti di migliorare le loro conoscenze delle lingue straniere e di sviluppare abilità come l´adattabilità migliorando le loro prospettive occupazionali. Esso offre inoltre agli insegnanti e al personale degli istituti di istruzione l´opportunità di vedere come funziona l´istruzione superiore in altri paesi così da poter riportare in patria le prassi ottimali. Le richieste di partecipazione superano di gran lunga le risorse disponibili in diversi paesi – questo è uno dei motivi per cui prevediamo di estendere le opportunità di studio e di formazione all´estero nell´ambito del nuovo programma che abbiamo proposto in tema di formazione e gioventù, "Erasmus for All". Nell´anno accademico 2011/2012 più di 250 000 studenti beneficeranno del programma Erasmus. Le destinazioni più popolari tra gli studenti dovrebbero essere la Spagna, la Francia, il Regno Unito, la Germania e l´Italia mentre i paesi che inviano il maggior numero di studenti all´estero dovrebbero essere la Spagna, la Francia, la Germania, l´Italia e la Polonia. L´ue ha stanziato per Erasmus circa 3 miliardi di euro per il periodo 2007-13. "Erasmus for All" riunirà tutti gli attuali programmi Ue e internazionali nel campo dell´istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport sostituendo sette programmi esistenti1 e fondendoli in un unico programma. Ciò aumenterà l´efficacia, renderà più facile la richiesta di borse e ridurrà i doppioni e la frammentazione. Nell´ambito del nuovo programma l´obiettivo è di offrire a ben 5 milioni di persone, quasi il doppio rispetto ad oggi, la possibilità di studiare o svolgere attività didattica o di formazione all´estero. La proposta della Commissione è attualmente all´esame degli Stati membri e del Parlamento europeo che ne decideranno il bilancio futuro. Eventi a celebrazione dell´anniversario - Le celebrazioni del 25° anniversario del programma Erasmus prenderanno il via oggi a Bruxelles con una conferenza in cui si valuterà l´impatto del programma e se ne discuterà il futuro. La Danimarca, che assicura la presidenza dell´Ue nel primo semestre del 2012, organizzerà assieme alla Commissione europea anche una conferenza di follow-up a Copenaghen, il 9 maggio, per celebrare l´evento. Questo anniversario sarà anche festeggiato nel corso di eventi organizzati negli Stati membri. "Ambasciatori Erasmus" provenienti dai 33 paesi che partecipano al programma presenzieranno a diversi di questi eventi. Questi ambasciatori, uno studente e un membro del personale degli istituti di istruzione, sono stati scelti in rappresentanza di ciascun paese in base all´impatto che Erasmus ha avuto sulle loro vite professionali e private; il loro ruolo è incoraggiare altri studenti e altre persone ad avvantaggiarsi delle opportunità che il programma offre di cambiare le vite e aprire le menti. Durante la conferenza che si terrà a maggio a Copenaghen essi presenteranno il "Manifesto di Erasmus" in cui esporranno la loro visione sugli sviluppi futuri del programma.  
   
   
HIGH - TECH , LIGURIA, DA FILSE DOCUMENTO PER CONFRONTO CON MINISTRO UNIVERSITÀ E RICERCA  
 
 Genova, 31 Gennaio 2012 - Progetto Erzelli, incontro, in mattinata, tra i soggetti pubblici – Regione Liguria- Comune di Genova- Università - sulle problematiche relative al Parco Tecnologico genovese per fornire l’ulteriore documentazione richiesta dal ministro Francesco Profumo. Nel corso della riunione – informa una nota degli assessori allo sviluppo economico e alla Cultura Ricerca e Innovazione di Regione Liguria e comune di Genova Renzo Guccinelli e Andrea Ranieri- “è stata esaminata l’insieme della documentazione già prodotta dai diversi soggetti pubblici e privati al riguardo, e delle attività fondamentali per lo sviluppo di un polo tecnologico high-tech nel nostro territorio, messe in atto in questo periodo dai diversi attori, compreso il progetto Smart-city”. “Si è deciso di affidare a Filse, in rapporto con Comune e Università aggiungono Guccinelli e Ranieri- la definizione di un documento di sintesi, da porre alla base del confronto col ministro in programma nei prossimi giorni”. Regione Liguria e Comune di Genova ritengono che l’incontro con il ministro Profumo sarà un momento decisivo per far decollare il progetto che tutti ritengono fondamentale per la Liguria e per il Paese.  
   
   
“QUANDO STUDIAVO IO ERA TUTTO DIVERSO…” INCONTRO INFORMATIVO PER I GENITORI DELLE FUTURE MATRICOLE SEMPRE PIÙ GENITORI PARTECIPANO AGLI OPEN DAY, CONTATTANO I SERVIZI DI ORIENTAMENTO, AFFIANCANO I FIGLI NELLE INIZIATIVE. L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA ORGANIZZA UN INCONTRO PER RISPONDERE AI LORO DUBBI, DOMANDE E CURIOSITÀ.  
 
Milano, 31 gennaio 2012 – Com’è l’Università oggi? Che differenza c’è tra una laurea triennale e una laurea a ciclo unico? È opportuno affiancare i figli nella scelta del percorso post diploma? Sono alcune delle domande alle quali i docenti dell’Università degli Studi di Milano-bicocca risponderanno nel corso dell’incontro organizzato per i genitori delle future matricole. Tra le novità messe a punto dalla Commissione Orientamento di Ateneo vi è infatti anche l’iniziativa, “Quando i figli si iscrivono all’università: dubbi, domande e curiosità dei genitori”, che si svolge sabato 4 febbraio a partire dalle 10.30 (Edificio U6, Aula Martini, Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1). Le domande che i genitori hanno rivolto in questi anni ai Servizi di Orientamento d’Ateneo offriranno lo spunto per riflettere sul ruolo che gioca la famiglia oggi nel passaggio degli adolescenti dalla scuola superiore all’Università e per capire come aiutare i giovani a conquistare l’ autonomia. Nel corso dell’evento sarà possibile confrontarsi con docenti delle Facoltà di Scienze della Formazione, di Psicologia e di Medicina sul modo più utile ed efficace di supportare i figli nelle scelte, senza deresponsabilizzarli. L’incontro verrà introdotto da una breve illustrazione dell’attuale organizzazione dei corsi di studio universitari, alla luce dei recenti cambiamenti, per poi dare ampio spazio alle domande. Chi sono questi genitori? Sono perlopiù madri tra i 51 e i 60 anni, con un alto grado di scolarizzazione. È il profilo tipo del genitore che segue il figlio all’inizio del percorso universitario. Nel corso dell’ultimo open day d’Ateneo, l’ufficio orientamento ha distribuito un questionario ai genitori per conoscerli meglio e per capire cosa li spinge a seguire i ragazzi all’inizio della carriera universitaria. «Il genitore che partecipa all’open day dedicato agli studenti dice di farlo perché interessato a conoscere da vicino il sistema universitario, l’offerta formativa e l’organizzazione dell’Ateneo –- spiega Loredana Garlati, delegata del Rettore per l’orientamento –-. I genitori si rivolgono ai nostri Servizi di Orientamento soprattutto quando i figli sono alla prese con la scelta del percorso universitario. Il canale principalmente utilizzato è la consulenza telefonica: le domande partono da un livello prettamente informativo, per approdare ad uno più propriamente orientativo. Per questo abbiamo deciso di organizzare una giornata dedicata a loro per sostenerli e suggerire un approccio utile». L’incontro è aperto a tutti gli interessati. Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Orientamento: 02.6448.6118 orientamento@unimib.It  o visitare il sito www.Unimib.it    
   
   
FVG: UN FONDO DI GARANZIA SOSTERRÀ INIZIATIVE GIOVANILI  
 
Udine, 31 gennaio 2012 - E´ l´accesso al credito, con la creazione di un fondo di garanzia destinato ad iniziative portate avanti dai giovani, il focus innovativo della nuova legge quadro in materia di politiche giovanili che progressivamente sostituirà la Lr 12/2007 e sarà al vaglio del Consiglio regionale tra mercoledì e giovedì. Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione, Università, Ricerca e Famiglia Roberto Molinaro, in apertura del seminario formativo sul programma comunitario "Gioventù in azione", che, ha ricordato Serena Angioli, direttore dell´Area programma dell´Agenzia Nazionale Giovani, nel biennio 2012-2013 mette a disposizione, a livello nazionale, 14 milioni di euro a favore di tutti i giovani (non solo universitari, ma anche ragazzi con minori opportunità) dai 18 ai 30 anni su tre linee di intervento europee: partecipazione alla vita politico-amministrativa, mobilità e volontariato. Il seminario, organizzato per ieri e oggi nella sede della Regione, a Udine, dal Servizio Volontariato e Politiche giovanili "si inserisce in una settimana ad alta densità per quanto riguarda l´argomento giovani - ha detto Molinaro - a partire proprio dalla nuova legge, che consentirà alla Regione di accompagnare i giovani verso la vita adulta definendo una serie di opportunità per quanto riguarda casa, istruzione, lavoro ed impresa". L´assessore ha quindi ricordato che "lunedì prossimo ospiteremo a Udine il Forum nazionale dei giovani, piattaforma riconosciuta dalla Stato che raggruppa 80 associazioni ed ha scelto la nostra regione per proporre due iniziative: il progetto "Meraviglia italiana", con la selezione di un migliaio di luoghi e dimensioni culturali di particolare interesse per i giovani (nel Friuli Venezia Giulia ne sono stati selezionati una quindicina, che verranno proposti in quell´occasione) ed un incontro tra giovani ed istituzioni, intitolato "Guardo al futuro". Molinaro ha affermato inoltre che sono in via di predisposizione 3 bandi relativi all´accordo Governo-regione per le Politiche giovanili. A disposizione ci sono 1,3 milioni di euro a copertura di tre sezioni del programma "Fvg, Futuro Valore Giovani" che riguardano la creatività giovanile, il volontariato e le arti ed i mestieri del passato per una imprenditoria del futuro. Infine, ha notato l´assessore, entro marzo scadono i termini per confermare, o presentare ex novo, le domande per i Centri di aggregazione giovanile, una linea di intervento prevista dalla Lr 12/2007 per la quale "il Consiglio regionale, approvando la Finanziaria 2012, ha messo a disposizione circa 20 milioni di euro". I giovani del Friuli Venezia Giulia hanno a disposizione ancora 2 anni per cogliere le occasioni di mobilità europea offerte loro dal Programma comunitario 2007 - 2013 "Gioventù in azione", al centro del seminario formativo ospitato oggi e domani nell´auditorium della sede della Regione di Udine. L´incontro, al quale partecipa anche una delegazione slovena, è stato organizzato per valutare i progetti sin qui presentati e le problematiche emerse, in modo da mettere a punto una strategia operativa finalizzata all´utilizzo di risorse che ammontano a 14 milioni da distribuire a livello nazionale. Al momento sono 170 i giovani della regione che hanno partecipato, in forma diversa e perlopiù ad iniziative di mobilità europea (una settantina i progetti presentati nel periodo 2007-2011 per un totale di 566 mila euro), ad un programma che, ha confermato Serena Angioli, di Agenzia Nazionale per i Giovani, riguarda "tutti" i giovani dai 13 ai 30 anni senza eccezioni, promuove la mobilità, si basa sull´educazione non formale ed è uno degli strumenti di attuazione del Libro bianco sulla gioventù. Angioli, che questa mattina ha introdotto la due giorni di lavori assieme all´assessore all´Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia, Roberto Molinaro, ha sottolineato la "massima flessibilità" dell´iniziativa comunitaria dimostrata, tra l´altro, dall´accesso ai fondi da parte di "gruppi informali di giovani in cui uno si assuma l´onere di coordinatore", e ricordato che la presentazione delle domande può venir effettuata a fronte di 3 scadenze: 1 maggio 2012 e 1 ottobre 2012, per progetti che inizino dal 1 agosto 2012 al 31 gennaio 2013 e dal 1 gennaio al 30 giugno 2013, e 1 febbraio 2013. Il programma comunitario (tutte le informazioni per accedervi sono su www.Agenziagiovani.it ) è aperto anche ad associazioni, enti pubblici locali e regionali ed organizzazioni senza fini di lucro. Tra gli obiettivi di "Gioventù in azione" ci sono la cittadinanza attiva, la solidarietà e la tolleranza, la comprensione reciproca, lo sviluppo delle capacità delle organizzazioni che si occupano di giovani e la cooperazione nell´ambito delle politiche giovanili. Per l´anno in corso le priorità sono crescita inclusiva, creatività ed imprenditorialità, promozione di stili di vita salutari, sfide ambientali e cambiamento climatico.  
   
   
DIMENSIONAMENTO SCUOLE: ECCO IL PIANO DELLA REGIONE TOSCANA  
 
 Firenze, 31 gennaio 2012 ¨C Un quadro nuovo per le scuole toscane: la Giunta regionale ha approvato ieri una delibera che disegna l¡¯articolazione delle scuole per il prossimo anno scolastico: gli istituti comprensivi saranno 272, 60 (tra direzioni didattiche e medie autonome) le autonomie, 175 gli istituti superiori. ¡°La programmazione dell¡¯offerta formativa ¨C sottolinea Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all¡¯Istruzione ¨C ¨¨ un atto importante, frutto di valutazioni che hanno tenuto conto delle caratteristiche geografiche, socio-economiche e culturali dei territori. Il tema ¨¨ stato affrontato fin dallo scorso settembre in dieci incontri, uno per ogni territorio provinciale, ai quali con Regione Toscana hanno partecipato le conferenze zonali per l¡¯istruzione, le scuole, l¡¯Ufficio Scolastico Regionale, le Province¡±. Per quanto riguarda il primo ciclo prosegue il percorso di formazione degli Istituti Comprensivi: la delibera sancisce la nascita di 26 nuovi Istituti Comprensivi che, nell¡¯anno scolastico 2012-2013, diventeranno 272. Al tempo stesso, a causa delle caratteristiche specifiche di alcuni territori, si mantengono, tra direzioni didattiche e medie autonome, 60 autonomie. Cos¨¬ in Toscana si raggiunge (per i Comprensivi nei comuni non montani e isole minori) la media di 1.052 alunni e (per i Comprensivi nei comuni montani) la media di 628 alunni, permettendo cos¨¬ di mettere in sicurezza la rete scolastica regionale rispetto ai parametri ministeriali introdotti dalla legge 111/2011 (minimo di 1.000 alunni, ridotto a 500 per i comuni montani e le isole minori). Sono dieci anni che in Toscana si lavora per la graduale realizzazione di Istituti Comprensivi. Questo ¨C aggiunge Targetti ¨C ¡°perch¨¦ scuole, enti locali e Regione credono nel potenziale di qualit¨¤ di questa forma organizzativa che favorisce la verticalit¨¤ curriculare e la continuit¨¤ didattica. Oggi anche la maggioranza delle regioni italiane ha dimostrato di credere in questa istituzione, valorizzandola nella programmazione ben oltre i citati recenti obbiettivi numerici ministeriali¡±. Il piano approvato oggi contiene le delibere delle Province toscane che hanno composto il quadro della rete scolastica dei territori sentiti Comuni e Conferenze di zona. Da questi confronti ¨C fa notare Stella Targetti ¨C ¡°¨¨ emersa la condivisione di due indirizzi chiari: andare avanti con la formazione degli Istituti Comprensivi, pur nel rispetto della necessaria gradualit¨¤, e tenere conto del rispetto dei parametri ministeriali come media provinciale; ci¨° proprio per consentire il rispetto delle specificit¨¤ territoriali¡±. Per quanto riguarda il secondo ciclo, la vicepresidente avverte (¡°ma la certezza si avr¨¤ solo al momento della chiusura delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico¡±) sulla possibilit¨¤ che alcune autonomie non traguardino i parametri numerici introdotti lo scorso 14 novembre dal ddl ¡°stabilit¨¤ 2012¡å, a proposito delle assegnazioni del personale dirigenziale (minimo di 600 alunni ridotto a 400 per i comuni montani e le isole minori). ¡°Data la tardivit¨¤ del provvedimento ¨C dichiara Stella Targetti ¨C abbiamo deciso di non procedere ad adeguamenti frettolosi, d¡¯accordo anche con le Province con cui condividiamo che il dimensionamento ¨¨ un intervento utile solo se inserito e valutato nel complesso funzionamento del sistema scolastico e che, proprio per questo, gli enti preposti devono essere messi nelle condizioni di poter valutare l¡¯impatto che le loro scelte possono avere sul funzionamento del sistema scolastico locale¡±. ¡°Nel complesso ¨C conclude la vicepresidente ¨C la strada intrapresa mi pare quella giusta: in Toscana, sul versante della scuola, stiamo portando avanti le scelte in cui crediamo. Certo esistono margini di miglioramento sui quali lavoreremo, per esempio nella concertazione e nel coordinamento territoriale, ma stiamo dimostrando che nel nostro territorio sono possibili scelte qualitative autonome che pongono al centro la scuola, intesa come comunit¨¤ complessa fatta da studenti, docenti, famiglie e dirigenti¡±.  
   
   
LE FATTORIE DIDATTICHE DEL VENETO VANNO A SCUOLA  
 
Venezia, 31 gennaio 2012 - “Le fattorie didattiche in Veneto hanno dimostrato la grande capacità degli imprenditori agricoli di innovare e di comunicare se stessi e la cultura rurale. Sono aziende produttive che hanno deciso di valorizzare la tradizione agricola e di offrire le risposte vere su cibo e vita sani, contatto con la natura e legame con la terra, riscoperta di relazioni umane, concretezza, condivisione, solidarietà, impegno. La Regione è al fianco delle fattorie e le sostiene nel loro percorso”. Così l’assessore al turismo Marino Finozzi si è rivolto agli oltre centotrenta operatori presenti alla Corte Benedettina di Veneto Agricoltura a Legnaro (Pd), alla prima delle Giornate di aggiornamento organizzate dalla Regione sul tema “I buoni frutti delle fattorie didattiche del Veneto”. Guidati da Margherita Rizzuto e Giuseppe Orefice, tra i massimi esperti del settore a livello nazionale, gli agricoltori protagonisti delle esperienze più significative e innovative hanno raccontato le loro storie, per trasferire le loro esperienze a quanti vorrebbero impegnarsi in attività simili: dai percorsi sensoriali per promuovere la conoscenza e il consumo di frutta e verdura nei ragazzi, al doposcuola e ai centri estivi per i bambini, dalle forme di didattica per adulti a progetti e collaborazioni con Enti pubblici e associazioni per creare una nuova rete di servizi sul territorio. Le attività di aggiornamento, organizzate dalla Regione nell’ambito della formazione di quanti decidono di dedicarsi a questa particolare attività, proseguiranno nelle prossime settimane , fornendo a tutte le 232 fattorie didattiche iscritte all’Elenco regionale l’opportunità di partecipare a un momento di approfondimento e di confronto con esperienze diverse (visitando fattorie dell’Emilia Romagna e del Trentino), per migliorare la propria capacità di comunicare a tutti coloro che oggi cercano in fattoria una risposta al “bisogno di campagna”.  
   
   
PRESENTATO A CATANIA PROGETTO "FRUTTA NELLE SCUOLE"  
 
Catania, 31 gennaio 2012 - "Con la costituzione della Fondazione per la Dieta Mediterranea, che avra´ sede a Comiso, la Regione ha voluto individuare una casa comune per valorizzare e rilanciare il patrimonio alimentare siciliano ed e´ importante, in questo contesto, che i giovani siciliani vengano educati a mangiare i nostri prodotti, perche´ oltre ad assicurarsi un´alimentazione sana e ricca di benefici saranno ambasciatori delle nostre buone abitudini alimentari". Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Elio D´antrassi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto comunitario "Frutta nelle scuole Sicilia- Calabria 2011/2012, terza annualita´", ospitata nella sala conferenze della sede di Catania della Presidenza della Regione. Il progetto, cofinanziato dall´Unione Europea e dal Ministero delle Politiche agricole, e´ attuato attraverso gli assessorati regionali all´agricoltura di Sicilia e Calabria. Nell´anno scolastico in corso la rete temporanea di impresa guidata dalla Cof srl in Sicilia provvedera´ alla fornitura di frutta e verdura per oltre 700 scuole primarie per un totale di circa 120 mila alunni. Oltre alla distribuzione di frutta di stagione certificata, Dop, Igp e Bio, l´iniziativa prevede anche lo svolgimento di una serie di attivita´ collaterali, quali visite didattiche all´interno di fattorie e stabilimenti produttivi. All´incontro con i giornalisti hanno preso parte, fra gli altri, Carmelo Vazzana presidente di Unocoa (Unione nazionale tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli agrumari e di frutta in guscio), Francesco Barbieri, presidente Cof srl, Maria Rosa Mangia, dirigente assessorato risorse Agricole, Salvatore Rapisarda, presidente Euro Agrumi, e Angela Rapicavoli, ufficio scolastico provinciale.  
   
   
SCUOLA: TAGLI IRRAZIONALI LA TOSCANA VA AVANTI COME UN TRENO  
 
Firenze, 31 gennaio 2012 - Non saranno neutrini, ma è fuor di dubbio che la Regione Toscana abbia fatto una gran brutta figura con il suo elettorato per il modo poco trasparente e alquanto illogico con cui ha imposto tagli non necessari alla rete scolastica regionale. L’ultima sconfessione di una strategia fortemente penalizzante per la scuola toscana è venuta dal Comune di Grosseto, che ha inviato alla Provincia la richiesta ufficiale di una moratoria di un anno nell’accorpare le scuole. Il capoluogo maremmano è infatti uno dei territori più colpiti dalla verticalizzazione: da 8 istituti scolastici se ne vorrebbero creare 6, con una media che non ha riscontri su tutto il territorio nazionale: ben 1145 alunni per scuola. Intanto, l’Age Toscana ha inviato a tutte le scuole della Regione i dati dei tagli selvaggi che si vanno a fare. Già altre province toscane si erano sottratte alla furia verticalizzatrice della Regione, che sembra non avere altra motivazione se non fare un tardivo ‘inchino’ all’ex-ministro Luigi Berlinguer, il quale volle gli istituti comprensivi a supporto del suo progetto di riforma con l’onda anomala e il concorsone, così ben studiato da far cadere addirittura il Governo. Anche in altre Regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Liguria) gli enti locali stanno frenando sugli accorpamenti sia perché il rischio concreto è quello di fare un’operazione meramente contabile. La Toscana, insieme ad altre Regioni italiane, ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale l’art. 19 della manovra finanziaria di luglio (decreto 98/2011 convertito in Legge 111/2011). Il prossimo 18 aprile la Corte Costituzionale esaminerà la questione e deciderà se accogliere o meno i ricorsi. Cosa succederà nell’ipotesi di accoglimento? Che fine faranno gli istituti comprensivi appena creati? “Il problema è che noi genitori siamo entrati in possesso delle informazioni troppo tardi –lamenta Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.ge. Toscana- Ad esempio il pasticcio che viene fatto a Firenze, con il comprensivo Centro Storico che viene accorpato per la quarta volta in cinque anni. Tutto per salvaguardare la sperimentazione della scuola Pestalozzi, che per sua stessa natura non può creare un curricolo comune con le altre realtà. Non c’è stata trasparenza: il comune ha deliberato l’11 novembre, a fine novembre l’assessore Di Giorgi ha chiesto il parere del Consiglio di istituto di Firenze Centro Storico e solo a gennaio il comprensivo Firenze Oltrarno si è accorto delle modifiche, leggendo la delibera della provincia. Se questo è un percorso condiviso e concordato…”. “Anche noi come Associazione abbiamo faticato non poco per scoprire tante magagne –riprende Di Goro- Ci hanno negato sistematicamente i dati nel dettaglio e adesso che abbiamo denunciato l’assurdità delle scelte regionali e che anche i sindacati hanno dovuto prendere le distanze da questi tagli fuori da qualsiasi raziocinio (la Toscana avrà a settembre 16 scuole in meno del consentito, quando le altre regioni ne hanno fino a 285 in più), ci propinano giustificazioni insussistenti, segno evidente che dei genitori non c’è rispetto”. “I politici devono smettere di farla da padroni –conclude la presidente Age Toscana- e avere l’umiltà di ascoltare chi la scuola la vive quotidianamente e soprattutto le famiglie, che pagano in prima persona gli accorpamenti di scuole fatti a tavolino, in termini di tempi di spostamento, necessità di assicurare la dovuta sorveglianza al bambino, penalizzazioni sul lavoro, stress. Ci impegniamo fin d’ora a fare serrata contro chi vuole apportare solo tagli alla scuola toscana, sia che ci sia la moratoria, sia che altre scuole si trovino a rischio per questo progetto perverso di verticalizzare a tutti i costi che sembra non volersi fermare”. Per giustificare gli istituti comprensivi i politici si riempiono la bocca di slogan come la continuità didattica, ma poiché le verticalizzazioni ispirate al buon senso sono già state fatte negli ultimi dieci anni, ciò che rimane da fare adesso è solo una somma di numeri, senza alcun rispetto per le scuole toscane e per chi le vive. Ecco le prove di una ‘razionalizzazione’ irrazionale, che l’Age Toscana ha trasmesso a tutte le scuole toscane insieme ai relativi dati: A San Casciano si è creato di recente un comprensivo di 1670 alunni, che decisamente sono troppi per una scuola che vuole funzionare; A Sesto Fiorentino si va a creare un comprensivo di 1439 alunni, quando sarebbe assai più saggio riunire le due scuole medie (1247 alunni, un solo ordine di scuola) o comunque considerare che 858 alunni in media sul territorio comunale è più che accettabile -visto che la media provinciale è addirittura superiore al dovuto- e lasciare tutto inalterato; A Campi Bisenzio si stacca una materna dalla scuola elementare di riferimento, con cui confina, e si aggrega al comprensivo che si costituirà di là dal fiume; inoltre in nessuno dei due futuri comprensivi c’è corrispondenza fra il numero di quinte elementari e di prime medie, per cui classi intere di alunni non potranno avere la continuità; A Firenze, per far tornare i numeri, c’è un balletto di scuole materne (scuole materne che da comunali diventano statali, scuole statali che diventano comunali) e di scuole carcerarie: è vero che nel capoluogo ben 8 istituti su 20 sono sotto i 1000 alunni, ma considerato che la provincia è già sopra la media auspicata di 1000 alunni per istituzione scolastica, non c’è bisogno di fare tutto questo trambusto. Si dovrebbe tenere conto del fatto che ogni accorpamento è una ferita al tessuto scolastico e si dovrebbe intervenire solo quando è davvero necessario; A Bagno a Ripoli, Borgo S. Lorenzo, Campi Bisenzio, Castel Fiorentino, Cerreto Guidi, Empoli, Figline Valdarno, Lastra a Signa, Pontassieve, con l’accoglimento da parte del Ministero delle richieste della Conferenza delle Regioni, è possibile mantenere Direzioni didattiche e Scuole medie indipendentemente dal numero degli alunni, in quanto la media su base comunale va dai 1368 alunni per scuola di Campi Bisenzio ai 764 di Cerreto Guidi (con una media provinciale di 1101 alunni). Nel Mugello, zona montuosa, si rivoluziona tutto per unire la scuola di Vaglia a Fiesole, che è a due passi da Firenze. Già dal prossimo anno si parla di costituire istituti comprensivi di 1800-2000 alunni a Borgo S. Lorenzo (Fi) e Montemurlo (Po). Delle 7 istituzioni presenti nella città di Grosseto ne rimarranno solo 6; a una di queste sarà accorpato l’istituto comprensivo di Scansano (25 km di distanza), che perde l’autonomia. Si raggiunge così un totale di 6870 alunni, con una media per istituto altissima, 1145 alunni; Sempre a Grosseto in almeno due dei futuri comprensivi (Alighieri e Da Vinci) non c’è corrispondenza fra il numero di quinte elementari e di prime medie, per cui classi intere di alunni non potranno avere la necessaria continuità e saranno penalizzati nella scelta della scuola media, risultando esclusi dal proprio bacino di utenza; A Follonica, direzione didattica e scuola media (1990 alunni) vengono divisi e assemblati in modo diverso per creare due istituti comprensivi, potenzialmente sotto la soglia dei 1000 alunni e perciò passibili di essere presto riuniti in un unico, enorme e poco funzionale istituto comprensivo; A Castiglione della Pescaia si crea un ´comprensivo costiero´, che non è previsto da nessuna normativa e che riunisce le scuole di Castiglione e Marina di Grosseto, con scuole distanti fra di loro oltre 10 km. Il comprensivo di Capalbio sparisce, accorpato in un nuovo comprensivo a Manciano (30 km). Ad Orbetello vengono istituiti due comprensivi accorpando Albinia e Magliano (25 km). Pitigliano e Sorano vengono accorpati in un unico Comprensivo comprendente tutte le scuole di Castell´azzara (35 km); È anche probabile che il Governo Monti, essendo stato messo sull’avviso dalla notevoli proteste suscitate da questi e altri interventi da parte dei genitori, proceda presto a pretendere che tutte le Regioni si avvicinino a una media regionale di 1000 alunni per istituto, e lasci cadere questa indicazione dei comprensivi obbligatori, che a questo punto hanno mostrato i loro limiti (es: i bambini della Direzione didattica di Porto S. Stefano sono stati aggregati per continuità con la scuola media dell’isola del Giglio, a un’ora di traghetto. La notizia si commenta da sola). Http://www.agetoscana.it   
   
   
SECONDO UN NUOVO STUDIO FINANZIATO DALL´UE, LA GENETICA DELLE PIANTE ARTICHE È IN GRAVE PERICOLO A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2012 - Un nuovo studio finanziato dall´Ue e condotto da un team di ricercatori austriaci, francesi e norvegesi ha scoperto che l´aumento delle temperature provocato dai cambiamenti climatici avrà diverse conseguenze genetiche sulle specie di piante artiche. Si spera che questi nuovi risultati aiuteranno a far si che le future attività di conservazione si concentrino nella regione e che essi aiuteranno gli scienziati a determinare quali sono le specie più importanti da salvare. Anche se i ricercatori prevedono che la maggior parte delle specie di piante perderanno parte del loro habitat attuale a causa dei cambiamenti climatici, questo nuovo studio mostra che all´interno di una specie di piante non tutte avranno le stesse conseguenze genetiche. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, è stato in parte finanziato dal progetto Ecochange ("Challenges in assessing and forecasting biodiversity and ecosystem changes in Europe") che ha ricevuto un finanziamento di 6.999.998 euro nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq). Man mano che passa il tempo, i cambiamenti climatici avranno un impatto sempre maggiore sulla diversità biologica e soprattutto negli ambienti artici e alpini, che sono esposti ai cambiamenti più estremi. È quindi importante studiare le conseguenze genetiche che il riscaldamento del clima ha sulla diversità biologica. Il team ha esaminato 10.000 campioni di 27 specie di piante nell´Artide e in alcuni ambienti alpini dell´Europa centrale. Anche se esistono moltissimi studi precedenti che si sono occupati in particolare delle conseguenze dei cambiamenti climatici sulla diversità biologica, pochissimi hanno preso in considerazione le variazioni genetiche all´interno di specifiche specie, occupandosi invece di una specie nel suo complesso. I risultati mostrano che le specie che utilizzano il vento e gli uccelli per disperdere i propri semi perderanno meno della loro diversità genetica in un clima più caldo rispetto alle specie che hanno una dispersione dei semi molto localizzata. L´autore principale dello studio, Inger Greve Alsos del centro universitario di Svalbard, in Norvegia, dice: "Questo studio è il primo a usare dati empirici per valutare la perdita di diversità genetica attraverso la perdita di habitat per diverse specie di piante in diversi scenari climatici. La variazione genetica è fondamentale perché le specie si adattino ai cambiamenti del clima. Se una specie con una dispersione dei semi limitata scompare da una zona, questo significa che questa specie nel suo complesso incorrerà in una irrevocabile perdita di diversità genetica." Un esempio di questo è il ranuncolo dei ghiacciai (Ranunculus glacialis). Questa specie cresce solo sulle vette delle montagne e ha un debole flusso genetico tra popolazioni e si prevede quindi che perderà una gran parte della sua diversità genetica in un clima più caldo. La betulla nana (Betula nana) invece si adatterà meglio ai climi più caldi poiché questa specie disperde i semi con il vento e ha una vita lunga, può vivere infatti per oltre 100 anni. La betulla nana non deve preoccuparsi troppo poiché c´è un flusso genetico sufficiente tra le popolazioni. Anche il modo in cui le specie crescono è importante: poiché gli alberi e gli arbusti sono in genere più alti e vivono più a lungo delle piante erbacee, disperdono e conservano i loro geni meglio di molte specie erbacee. Alcune specie possono avere una riduzione di fino all´80% del loro habitat e mantenere comunque oltre il 90% della loro diversità genetica. Altre specie possono perdere la metà della loro diversità genetica se il loro habitat si riduce del 65%. Sono stati usati molti metodi per costruire modelli avanzati e valutare l´impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità e sugli ecosistemi. Tra queste valutazioni ci sono avanzati scenari socioeconomici e proiezioni di rendimento della distribuzione delle specie, delle comunità e dei biomi e del funzionamento degli ecosistemi. Questi metodi però hanno i loro limiti. In primo luogo le conoscenze e i dati sulla distribuzione delle specie in passato sono limitati ma necessari per testarle nel passato prima di proiettarle nel futuro. Abbiamo bisogno di stime valide dei tassi di migrazione delle specie su lunghe distanze per valutare se le specie saranno in grado di mantenere il passo del rapido cambiamento globale. Inoltre alcune ipotesi dei modelli, come la stabilità di nicchia nel tempo e/o nello spazio, non sono state testate appropriatamente. I ricercatori credono anche che abbiamo bisogno di stime più affidabili delle incertezze delle previsioni dei modelli. Lo scopo generale di Ecochange, che è partito nel 2007 e si concluderà a marzo 2012, è occuparsi di questi limiti integrando diversi metodi per la costruzione dei modelli attualmente in uso (basati sulla nicchia, dinamici, di dispersione, ecc.) e sviluppando metodi validi per valutare le incertezze legate a queste proiezioni. Per maggiori informazioni, visitare: Centro universitario di Svalbard (Unis): http://www.Unis.no/    
   
   
8ª CONFERENZA NAZIONALE E INTERNAZIONALE DELLA SOCIETÀ ELLENICA PER GLI STUDI SISTEMICI  
 
Salonicco, 31 gennaio 2012 - L´ottava conferenza nazionale e internazionale della Società ellenica per gli studi sistemici si terrà dal 5 al 7 luglio 2012 a Salonicco, in Grecia. Il tema principale della conferenza sarà l´area scientifica dinamica dell´approccio sistemico alla gestione strategica con applicazioni nelle organizzazioni e nelle imprese in un ampio spettro di settori industriali dei servizi e della produzione. La gestione strategica è un campo che si occupa delle iniziative avviate dai direttori generali delle aziende che coinvolgono l´utilizzo delle risorse (personale, denaro, ecc). Include lo sviluppo di politiche, progetti, programmi e piani che sono progettati per raggiungere questi obiettivi, e poi l´allocazione di risorse per attuarle. Data la natura dinamica di questo campo difficile, l´evento cercherà di colmare il divario tra teoria e pratica, promuovendo al contempo l´utilizzo di metodologie efficaci e di multi- metodologie nella gestione della complessità organizzativa. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.2012.Hsss.eu    
   
   
COOPERAZIONE: CHIODI,GIUNTA OK A STOP CONTRATTO ECOSFERA LA RICHIESTA DI SOSPENSIONE SARA´ INOLTRATA ALL´O.I.C.S  
 
Pescara, 31 gennaio 2012 - La Giunta regionale, su proposta del presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha deliberato di proporre all´O.i.c.s. (Osservatorio Interregionale Cooperazione e Sviluppo), quale soggetto affidante il servizio di valutazione intermedia del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013, la sospensione dell´esecuzione del contratto stipulato in data 01.06.2011 con il Raggruppamento Temporaneo di imprese costituito da Ecosfera Spa ed Ecosfera V.i.c. Srl, nonché il contestuale avvio di un procedimento per la verifica ed il controllo della legittimità amministrativa della procedura di gara espletata, al fine di accertare la sussistenza o meno delle ipotizzate irregolarità sostanziali. Inoltre, la Giunta ha deliberato di formulare, sin da ora, all´ O.i.c.s. La proposta di risoluzione del contratto intercorso con il Rti affidatario Ecosfera V.i.c. Srl in caso di esito sfavorevole delle verifiche e dei controlli amministrativi sopra richiesti e dunque in caso di effettivo accertamento dei fatti pregiudizievoli per il bilancio comunitario, fatte salve le azioni di rivalsa e risarcitorie che verranno esperite nei confronti del Rti affidatario del servizio all´esito di un eventuale condanna in sede penale. Per di più, è stato deciso di dare mandato all´Autorità di Certificazione del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatica, in relazione alle spese già cerificate alla Commssione Europea, e attinenti al contatto in parola, una procedura di verifica specifica al fine di accertare l´eventuale sussistenza di irregolarità da registrare nel registro delle irregolarità e quindi da dedurre dalla sua eventuale successiva domanda di pagamento o da recuperare, dandone comunicazione alla Commissione nella dichiarazione annuale relativa agli importi recuperati e ritirati ed ai recuperi pendenti e ai sensi dell´articolo 20 e dell´allegato Xi del Regolamento (Ce) numero 1828/06. Infine, la Giunta regionale ha dato mandato al dirigente ad interim del Servizio Attività Internazionali, in qualità di Autorità di gestione del programma, di Cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatica, di porre in essere tutti gli atti necessari per dare esecuzione alla presente deliberazione.  
   
   
PUGLIA: ISTITUITO TAVOLO TECNICO PER IPOTESI RIPRISTINO INVASI ARTIFICIALI  
 
Bari, 31 gennaio 2012 – Lo scorso 27 gennaio è stato istituito un tavolo tecnico che avrà il compito di presentare, nel giro di un mese, una relazione dettagliata di valutazione preventiva della fattibilità tecnica e dell´utilità delle opere di ripristino degli invasi artificiali attualmente inutilizzati nei territori di Gravina in Puglia, Poggiorsini, Spinazzola e Altamura. La decisione è stata assunta nel corso dell´incontro convocato dall´assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, alla presenza del Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Terre D´apulia Antonio Stanco, del Segretario Generale dell´Autorità di Bacino della Puglia Antonio Di Santo e rappresentanti dell´Acquedotto pugliese. Negli anni ´90 la Regione Puglia e il Ministero per gli interventi straordinari nel mezzogiorno diedero il via ad un progetto di sistemazione idraulica del bacino del Capodacqua. L´obiettivo era quello di realizzare una rete irrigua e ridurre la vulnerabilità idraulica dei territori a valle del costone murgiano attraverso la realizzazione di una diga sul torrente Capodacqua, affluente sinistro del Bradano. Le opere di sistemazione idraulica a monte avevano lo scopo di raccogliere le acque meteoriche e di scorrimento e di convogliarle nella diga e comprendevano 5 invasi, per una copertura complessiva di 600 ettari di Murgia ed un volume di 250.000 metri cubi d´acqua; gli invasi dovevano essere raccordati con la diga per mezzo di 50 chilometri di canali in cemento e 500 briglie di contenimento, quasi interamente realizzate. Inoltre, erano previsti 4 pozzi per la captazione delle acque nel periodo estivo ed un parco eolico, che avrebbero dovuto provvedere all´alimentazione elettrica dei pozzi stessi. Il progetto sollevò proteste da parte di alcuni comuni e i lavori furono bloccati varie volte in quanto alcuni tratti dei canali in costruzione ricadevano in aree d´interesse archeologico. Al momento, le opere necessitano di interventi di rifunzionalizzazione, per un ammontare di circa € 9.400.000,00. "Prima di intraprendere l´esame di una qualsiasi forma di progettazione - ha detto Amati - e di reperire eventuali fonti di finanziamento, abbiamo la necessità di prendere in esame la compatibilità delle opere di ripristino con il piano industriale del Consorzio di Bonifica e di valutare il bilancio idrico, la funzionalità e la fattibilità degli interventi, oltre alla possibilità di inserire i pozzi esistenti nel "corredo" di emergenza di Acquedotto pugliese. È sopraggiunta dunque, la necessità di istituire un tavolo tecnico composto da tecnici del Consorzio di bonifica, di Acquedotto pugliese, dell´Autorità di Bacino e dei servizi regionali competenti che, entro il prossimo 24 febbraio, dovranno redigere una relazione dettagliata su tutti i punti presi in esame. È necessario capire se dopo i lavori di rifunzionalizzazione le opere potranno essere gestite dal Consorzio di Bonifica, se a seguito dell´erogazione dei finanziamenti utili saremo in grado di tagliare il nastro inaugurale dell´opera, dato che l´assessorato che guido finanzia opere e non progettazioni e se, nell´ambito di una valutazione costi - benefici, nel bilancio idrico questa attività sia giustificata. Naturalmente, lavoreremo cercando di non sprecare tutto ciò che è stato già realizzato, poiché il nostro primo dovere è sempre quello trasformare una disgrazia in grazia".  
   
   
AULLA, ROSSI: “AVANTI CON LA TABELLA DI MARCIA”. VENERDÌ NUOVO INCONTRO  
 
 Aulla (Ms), 31 gennaio 2012 - “Stiamo andando avanti secondo la tabella di marcia fissata. Come Regione abbiamo anticipato i finanziamenti necessari per pagare le somme urgenze (10 milioni), per i risarcimenti dei beni mobili danneggiati da richiedere presso i comuni (4 milioni) e per i risarcimenti alle imprese tramite Fidi (15 milioni). A proposito del problema delle scorte, che l’ordinanza nazionale prevede di risarcire non oltre il 30%, scriverò al responsabile della protezione civile Gabrielli di tenere in considerazione il carattere commerciale e non industriale delle imprese danneggiare ad Aulla, per verificare se, a pieno finanziario invariato, la quota possa essere elevata al 50%”. Di nuovo ad Aulla (passando per Tresana, disastrata dall’esplosione del metano) il commissario per l’alluvione Enrico Rossi ha trascorso praticamente tutta la mattinata nella sede del Comune a fare il punto della situazione con i tecnici e con i sindaci dei comuni interessati. Accompagnato come al solito dalla responsabile della Protezione Civile regionale Maria Sargentini, il commissario ha passato in rassegna nel dettaglio tutti i capitoli compresi nell’ordinanza che firmerà mercoledì e che definisce interventi, enti attuatori, tempistiche e risorse. Fiumi e argini - Con l’ordinanza si rendono quindi spendibili 3,5 milioni per lavori di realizzazione briglie, consolidamento sponde e frane. Sono già a disposizione 800 milioni per lavori nell’alveo del Magra affidati all’Unione dei comuni, mentre altri 4 milioni sono destinati a 35 progetti di risistemazione idraulica (enti attuatori Regione e Unione dei Comuni). Di questi 23 sono già pronti, la progettazione avverrà entro febbraio, poi entro marzo l’affidamento e l’ inizio dei lavori. Abitazioni e scuole - Il commissario Rossi firmerà venerdì 3 febbraio la variante per la realizzazione delle residenze e del complesso scolastico che verranno realizzati nell’area ex ferroviaria Il Piano planivolumetrico è pronto. Il 6 febbraio si pubblicheranno i bandi per due gare distinte. Ad aprile, dopo la bonifica, si prevede che le ditte prescelte possano iniziare l’edificazione. Guardo di Mulazzo e ponti - Nell’ordinanza commissariale è prevista anche la realizzazione del guado di Mulazzo (630 mila euro di spesa, comprese le strade accessorie). Il progetto è approvato e, dopo l’affidamento, i lavori possono partire a detta dei tenici nell’arco di una decina di giorni. Nelle settimane scorse si è lavorato alla progettazione dei ponti di Castagnetoli, Stadano, Mulazzo. A una settimana dalla firma dell’ordinanza sarà pubblicato il bando. I tempi tecnici per la presentazione delle proposte, lo svolgimento della gara e la progettazione esecutiva confermano che i lavori (con la realizzazione contemporanea delle opere) potranno partire entro l’estate. Strade - Nel corso dell’incontro si è discusso a lungo sul problema della statale 32 Mulazzo-parana. Il commissario ha concordato con tecnici e amministratori di concentrare 3 milioni di risorse regionali più 800.000 euro dalla Provincia di Massa su quest’opera, procedendo in regime di somma urgenza e affidando invece agli enti locali la messa in sicurezza della strada comunale Pozzo-montereggio. Nuovo incontro venerdì 3 gennaio - Sempre venerdì il commissario incontrerà nuovamente ad Aulla gli amministratori per assumere una decisione definitiva sull’argine del Magra, a partire da una prima progettazione ad opera del Genio Civile. L’ordinanza alla firma del commissario contiene inoltre un lungo elenco di interventi che riguardano il comune di Mulazzo, a partire da quelli nel centro storico, altri interventi già programmati sulla rete viaria, opere idrauliche, su sponde ed alvei. Tutti progetti che si prevede di appaltare entro marzo.  
   
   
AMBIENTE:NASCE RETE SICILIANA DELLE RISERVE CON ROCCE EVAPORITICHE  
 
 Palermo, 31 gennaio 2012 - 12 riserve della Sicilia, site in 5 provincie dell´isola, e il parco delle Madonie sono stati inseriti nella "Rete delle aree protette ricadenti in territori con presenza di rocce evaporitiche", istituita con un decreto dell´assessore regionale al Territorio e Ambiente della Regione siciliana, Sebastiano Di Betta. Si tratta di aree dove sono presenti questi particolari tipi di rocce createsi dalla sedimentazione dei minerali per effetto della evaporazione, quando la soluzione diventa soprasatura. Possono essere sia di origine marina che continentale. La rete e´ finalizzata a creare un punto di riferimento programmatico e scientifico collegiale permanente sulle tematiche inerenti la tutela, la divulgazione, la valorizzazione e la fruizione di questi particolari territori che caratterizzano vaste aree dell´Isola e rappresentano un "unicum" geo-ambientale e naturalistico nell´intero bacino del Mediterraneo. "Questa rete - ha spiegato Di Betta - creera´ sinergie tra i diversi enti gestori per accrescere il livello di protezione di questi territori e, con la collaborazione del dipartimento Scienze della Terra dell´universita´ di Palermo, costituira´ un punto di riferimento programmatico e scientifico per progetti comuni ". Fanno parte della rete le seguenti riserve: Torre Salsa, Grotta di S. Angelo Muxaro, Monte Conca, Lago sfondato, Lago Soprano, Monte Capodarso e Valle dell´Himera meridionale, Contrada Scaleri, Lago di Pergusa, Grotta di Entella, Serre di Ciminna, Grotta di Santa Ninfa, Lago Preola e Gorghi Tondi.  
   
   
CALABRIA: COMPLETAMENTO DELL’ISTRUTTORIA DELLE PRATICHE PER IL RILASCIO DELLE CONCESSIONI DI DERIVAZIONE DI ACQUE PUBBLICHE  
 
Catanzaro, 31 gennaio 2012 - L´assessore ai lavori pubblici Pino Gentile ha espresso soddisfazione per il completamento dell’istruttoria delle pratiche riguardanti il rilascio delle concessioni di derivazione di acque pubbliche tramite pozzi o captazione di sorgenti naturali, in attuazione di quanto deliberato nel corso dell’ultimo Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale. Nella seduta dello scorso mese di agosto era stata approvata la delibera n° 26, con la quale si è avviata formalmente la procedura di verifica di tutti gli atti giacenti presso gli uffici. Grazie all´intensa attività del personale dell’Autorità di Bacino Regionale in quattro mesi è stato portato a termine l’oneroso compito di definire il parere di competenza (o eventuali necessità di integrazioni documentali a carico dei richiedenti) su oltre 1600 pratiche di concessione di derivazione di acque tramite pozzi e/o sorgenti rimaste finora inevase, su un totale di oltre 2100 (comprese quelle già istruite e/o comunque esitate). A tal proposito, l’ing. Salvatore Siviglia, da poco Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, evidenzia che "tali pratiche, giacenti da più anni presso i vari uffici delle province e della stessa regione, sono state trasmesse all’Abr quasi sempre senza una minima pre-istruttoria amministrativa che ne valutasse le condizioni di procedibilità, e che spesso le stesse pratiche sono risultate carenti della documentazione minima di rito prevista dalle norme in vigore. Queste circostanze hanno fatto sì che si raggiungesse un numero spropositato di pratiche inevase". Nelle domande di concessione di derivazione di acque pubbliche, il parere dell’Abr costituisce un endo-procedimento dell’iter amministrativo complessivo, in carico agli uffici istruttori competenti della Regione (grandi derivazioni) e delle Province (piccole derivazioni), in un quadro normativo assolutamente deficitario a livello regionale. La Calabria è ancora oggi priva di una norma regionale che regolamenti adeguatamente il settore e che funga da riferimento per chiunque vi abbia interesse (richiedenti, tecnici, uffici…). In questo contesto, gli unici documenti ufficiali ad oggi prodotti sono costituiti dalle Delibere di Comitato Istituzionale dell’Abr n. 13/2007 (in ordine al Deflusso Minimo Vitale per corsi d’acqua e sorgenti naturali) e n. 14/2007 (per la documentazione tecnica di minima di cui dotare i progetti di derivazione). La mancanza di normative regionali e di regolamenti di applicazione, nel corso degli ultimi anni, ha reso spesso l’Autorità di Bacino Regionale il principale referente nelle procedure di concessione di derivazione, sia per gli aspetti meramente tecnico-progettuali che per quelli amministrativi e procedurali, questi ultimi più propriamente di competenza degli uffici concedenti a carattere regionale e/o provinciale. "Per questo motivo – evidenzia l´assessore Gentile – è urgente una legge regionale che regolamenti il settore. A tal fine, il Dirigente Generale del Dipartimento Giovanni Laganà ha già incaricato un apposito gruppo di lavoro che - congiuntamente ai tecnici dell’Abr - sta definendo una proposta di norma regionale per gli usi e le concessioni di acque pubbliche, secondo quanto previsto dagli indirizzi del Piano di Gestione delle Acque adottato dal Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, a cui la Calabria appartiene". L’assessore Gentile ha anche evidenziato che "l’Abr si è resa parte attiva di tale problematica, per il significativo ruolo che le leggi vigenti le attribuiscono in materia di risorse idriche (Piano di Tutela delle Acque della Calabria, Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale), organizzando vari incontri tecnici di coordinamento con i Settori competenti, di livello regionale e provinciale, per addivenire ad accordi procedurali tendenti per quanto possibile allo snellimento dell’iter amministrativo – già di per sé impegnativo - connesso al rilascio delle concessioni di derivazione di acque pubbliche. Tutto ciò, conclude Gentile, è in linea con la politica del “fare”che abbiamo attuato concretamente con il Presidente Scopelliti".  
   
   
PARCO AGRICOLO DELLA PIANA, A CAMPI TRE PROGETTI COFINANZIATI DA REGIONE TOSCANA E COMUNE  
 
Firenze, 31 gennaio 2012 – Realizzazione della “Porta del Parco”, riqualificazione della Rocca Strozzi e forestazione con circa 1500 alberi di una fetta consistente del Parco agricolo della Piana nei confini del Comune di Campi Bisenzio. Sono i tre interventi, oggetto di un accordo di programma tra la Regione e il Comune, che sono stati illustrati il 28 gennaio in un incontro pubblico presso la Sala Consiliare cui è intervenuta, insieme al sindaco Adriano Chini, l’assessore regionale al governo del territorio Anna Marson. “Sono tre interventi importanti – ha detto l’assessore Marson ai cittadini presenti – che concorrono ad attuare il progetto del Parco agricolo della Piana nel comune campigiano. Un progetto di rilevanza regionale, cui la Regione tiene molto e che contribuirà a migliorare la vita dei residenti, oltre un milione, e a valorizzare il patrimonio agricolo, ambientale, insediativo e culturale di questo territorio”. Si tratta della “Porta del Parco” in prossimità dell’oasi del Wwf “Stagni di Focognano”, vale a dire la realizzazione di un centro visite multimediale, didattico e divulgativo che vuole contribuire alla costruzione di una cultura consapevole della tutela dell’ambiente nella piana. Il secondo progetto è la riqualificazione della Rocca Strozzi al fine di rendere fruibile al pubblico un patrimonio di grande importanza storica e urbana, estendendo la valorizzazione anche al sistema archeologico di Gonfienti, e infine la piantumazione di circa 1500 alberi sui 200 ettari di Parco della Piana di proprietà comunale, all’interno dell’iniziativa del Comune “Un albero, un bambino”. I tre progetti, connessi anche attraverso percorsi pedonali e ciclabili che realizzeranno un sistema unitario di mobilità lenta in grado di unire fisicamente e funzionalmente spazi e luoghi, saranno cofinanziati dalla Regione e dal Comune di Campi Bisenzio, come pattuito dall’accordo di programma firmato nel novembre scorso dall’assessore Marson e dal sindaco Chini. Alle risorse necessarie, per un totale di 3,75 milioni, contribuisce con 2 milioni la Regione Toscana e con 1,75 milioni il Comune di Campi. Nell’occasione è stato illustrato anche un altro progetto con cui il Comune di Campi, attraverso la Regione, si è candidato ai finanziamenti europei Life. E’ uno studio di parco sperimentale per l’assorbimento dell’anidride carbonica in una zona ad alto inquinamento che prevede la piantumazione di alberi in un’area tra il fiume Bisenzio e l’autostrada A11.  
   
   
LEGAMBIENTE PUNTA FORTE SUL SUD E SULLA CALABRIA: NUCCIO BARILLÀ ENTRA NELLA SEGRETERIA NAZIONALE  
 
 Reggio Calabria, 31 gennaio 2012 - Legambiente guarda a Sud e punta forte sulla Calabria. A partire dal congresso di Bari dello scorso dicembre, l’associazione del Cigno Verde ha lanciato una vera e propria sfida: intrecciare sempre più le tematiche ambientaliste alle istanze che muovono dal Meridione. Una scelta strategica che trova una puntuale conferma nella nomina di Nuccio Barillà – storico esponente dell’associazione in Calabria, già da lunghi anni nella direzione nazionale – nella segreteria nazionale dell’organizzazione. L´elezione è avvenuta nel corso della prima convocazione dell’assemblea dei delegati, l’organo di direzione politica di Legambiente che, con i suoi mille gruppi locali, 115mila soci e 30mila classi aderenti ai programmi di educazione ambientale, rappresenta la più diffusa associazione ambientalista italiana. Nel corso dell’assemblea dei delegati, sono stati affrontati, a partire dalla relazione del presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza e fino alle conclusioni della direttrice generale Rossella Muroni, i temi delle politiche del governo Monti e delle risposte ambientali necessarie per uscire dalla crisi, nonché il programma delle iniziative che dovrà caratterizzare l´impegno dell´associazione nei prossimi mesi, con uno sguardo particolare al Sud. E proprio in relazione alle strategie messe in campo è maturata l’elezione dei membri dell’esecutivo nazionale del Cigno Verde e l’indicazione di Barillà, in prima fila nelle battaglie ambientaliste, nelle vertenze territoriali, sui temi delle ecomafie e del “rilancio verde” del Sud. Oltre a Barillà, nella segreteria nazionale ci sono altri due calabresi: i riconfermati Antonio Nicoletti e Nunzio Cirino Groccia che da anni lavorano nella struttura nazionale, il primo quale responsabile aree protette, il secondo quale responsabile economico. Legambiente Calabria, in tutte le sue articolazioni, esprime grande soddisfazione per la nomina. “Nel congratularci con Nuccio Barillà – dichiara il presidente regionale Franco Falcone – esprimiamo la nostra convinzione che questo incarico, ampiamente meritato in anni di impegno per l’ambiente e per la legalità, rafforzerà il suo ruolo di dirigente nazionale e rappresenterà un contributo alto per dare più forza ai temi del Sud, di cui si occuperà più specificamente, e alla nostra visione di un ambientalismo radicale nelle idee, ma credibile e praticabile, capace, quindi, di cambiare la realtà”. “La presenza nell’esecutivo nazionale di Nuccio Barillà, leader riconosciuto ed apprezzato del movimento ambientalista – dichiara Peppe Toscano, direttore regionale di Legambiente Calabria – rappresenta una gratificazione, un formidabile punto di riferimento e uno stimolo per tutti coloro che, anche oltre Legambiente, sono impegnati in Calabria ad affermare un ambientalismo che non si limiti alla protesta, ma sia capace d’avanzare e praticare proposte credibili per affermare una via ambientalista al futuro dei nostri territori e del Sud”.  
   
   
AGGIORNARE TAVOLO TECNICO SU DISSESTO IDROGEOLOGICO PROVINCIA FOGGIA  
 
 Bari, 31 gennaio 2012 - "Vogliamo creare le condizioni affinché la struttura commissariale e gli uffici tecnici dei comuni interessati possano collaborare proficuamente tra loro. Per questo mi sembra utile aggiornare a breve il tavolo, concentrandosi su un ambito meramente tecnico. Ogni altro genere di iniziativa in questo momento sarebbe inutile". Ha concluso così l´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, l´incontro che si è tenuto ieri mattina con i sindaci dei comuni della Provincia di Foggia, che lamentavano la nomina del commissario straordinario delegato per l´espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, individuati nell´accordo di programma per il dissesto idrogeologico nel territorio della Regione Puglia. "Al di là di tutte le considerazioni di carattere personale - ha detto Amati - allo stato l´unica cosa importante è la messa in moto del processo di esecuzione dei lavori. Dobbiamo sforzarci infatti, di capire che non siamo nelle condizioni di modificare i termini dalla nomina commissariale e di cercare di governare quindi al meglio la situazione, valorizzando il rapporto di collaborazione tra il Commissario e i comuni. L´unica cosa che possiamo fare è dunque aggiornare il tavolo e promuovere nuovi incontri tecnici, allo scopo di creare una sorta di affiancamento al commissario degli uffici tecnici comunali. In materia di tutela della vita umana è importante fare gli interventi e anche con rapidità. La scelta di nominare un commissario, che non siamo nelle condizioni di revocare in alcun modo, darà la possibilità di abbreviare i termini ordinari, velocizzando il procedimento e i tempi di procedura delle gare. Dunque la missione oggi è quella di raccordarsi e lavorare perché ciò che importa è tutelare la sicurezza dei cittadini".  
   
   
BASILICATA: RIUNITO L’OSSERVATORIO REGIONALE DEI RIFIUTI  
 
Potenza, 31 gennaio 2012 - Lo smaltimento dei rifiuti prodotti in provincia di Potenza è stato il tema affrontato dall’Osservatorio regionale dei rifiuti, riunitosi nei giorni scorsi. All’incontro, presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente, Agatino Mancusi, hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore della Provincia di Potenza Massimo Macchia, il vicepresidente della Provincia di Matera, Giovanni Bonelli, il sindaco di Potenza Vito Santarsiero, l’assessore del Comune di Matera Domenico Falcone, il dirigente generale del Dipartimento regionale Ambiente, Donato Viggiano. Durante la riunione si è fatto il punto sulla situazione dell’impiantistica regionale, in vista della scadenza al 31 gennaio 2012 del decreto del presidente della Giunta regionale Vito De Filippo, con il quale è stato disposto il trasferimento dei flussi dei rifiuti solidi urbani prodotti nel bacino centro della provincia di Potenza verso la provincia di Matera. L’assessore Mancusi, nell’aprire i lavori, ha richiamato i presenti sulla necessità di affrontare la situazione critica dei rifiuti con l’attenzione e il senso di responsabilità dovuti. Nel corso della riunione è stata fatta una ricognizione tecnica sulla situazione delle discariche regionali. Per far fronte alle difficoltà di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, prodotti nel bacino di Potenza, la Provincia di Potenza provvederà a utilizzare gli impianti presenti sul proprio territorio. L’ipotesi è quella di conferire i rifiuti negli impianti di Sant’arcangelo, Venosa e Fenice Melfi. Infine, per non creare discontinuità nel ciclo di gestione dei Rsu, è stata confermata la necessità di continuare a utilizzare la stazione di trasferenza di Tito.  
   
   
CAMPANIA: TRAFFICO DI RIFIUTI SPECIALI, IL PLAUSO DELLA REGIONE AI CARABINIERI  
 
Napoli, 3 gennaio 2012 - In merito all´operazione di contrasto al traffico illecito di rifiuti speciali condotta dai carabinieri della provincia di Napoli nell´ambito dell’indagine coordinata dalla Dda che ha portato a 14 arresti, l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano esprime "soddisfazione" e ringrazia i militari per "l´attività condotta." "La prossima approvazione del Piano Regionale dei rifiuti speciali – ha aggiunto l´assessore Romano - contribuirà a regolamentare in modo adeguato il settore e costituirà un elemento di ulteriore supporto all´azione di repressione degli abusi."