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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Maggio 2014
ECCO MISTER ROBIN, IL ROBOT CHE ORGANIZZA LA VITA DELLA 94ENNE NONNA LEA  
 

Bruxelles, 6 maggio 2014 - Ormai 94enne, nonna Lea non poteva più vivere da sola, ma di lasciare la sua casa non voleva sentirne parlare: una situazione comune a molte persone anziane, nelle nostre società che invecchiano. Ma grazie alla robotica c´è una soluzione sicura e a poco prezzo. Un gruppo di ricercatori finanziati dall´Ue ha sviluppato il sistema Giraffplus: un robot assiste gli anziani a casa loro, si occupa di metterli in contatto con i familiari, gli amici e gli operatori sanitari, mentre dispositivi indossabili e sensori collocati in tutta la casa ne tengono sott´occhio la salute e l´attività. Il sistema dovrebbe essere messo in commercio entro la fine del 2015. Secondo le stime, il mercato Ue dei robot e dei dispositivi di assistenza agli anziani dovrebbe raggiungere i 13 miliardi di euro entro il 2016. "Debbo precisare a chi me lo ha chiesto del perché io non accetto di vivere a casa di mia figlia Vilma, che con me è tanto premurosa e che ne sarebbe felice: sono io che non voglio gravarla della mia presenza, ora che è diventata nonna e che i suoi impegni si sono moltiplicati [...] ma con questo valido Assistente che ho chiamato Mister Robin, ora sarò più serena non solo io, ma anche i miei figli e nipoti negli imprecisati anni che avrò da vivere ancora" spiega la 94enne Lea Mina Ralli, alias "nonna Lea", che utilizza il sistema Giraffplus da 5 mesi e spesso scrive di "Mister Robin" sul suo blog (in italiano). Il progetto Giraffplus, in cui sono stati investiti 3 milioni di euro di finanziamenti, mira a testare in che modo i robot e altri dispositivi potrebbero aiutare le persone anziane a vivere una vita più sicura e più indipendente. Il sistema si compone di un robot e di sensori. I sensori sono progettati in modo da rilevare attività quali cucinare, dormire o guardare la televisione e da monitorare la salute dell´anziano (ad es. Pressione sanguigna e glicemia). Il sistema consente quindi a coloro che assistono la persona anziana di monitorarne a distanza il benessere e di intervenire in caso di caduta. Il robot perlustra la casa e permette ai familiari, agli amici e a coloro che lo assistono di visitare virtualmente l´anziano. La generazione d´argento e l´economia Neelie Kroos, Vicepresidente e Commissaria responsabile per l´agenda digitale, ha dichiarato: "L´età avanza per tutti, e tutti vogliamo essere certi che invecchiando non perderemo dignità, rispetto e indipendenza. L´ue investe in nuove tecnologie che possono aiutare la generazione d´argento, così che possiamo dare vita ai nostri anni, oltre che anni alla nostra vita!" Gli europei di più di 65 anni dispongono di un reddito di oltre 3 000 miliardi di euro, e gran parte di questa somma sarà reinvestita nel settore dell´assistenza. Secondo Stephen Von Rump, amministratore delegato di Giraff Technologies Ab, il mercato Ue dei robot e di altri dispositivi di assistenza agli anziani raggiungerà i 13 miliardi di euro entro il 2016. "Entro la fine del 2014 Giraffplus sarà installato in 15 abitazioni", ha dichiarato Amy Loutfi, coordinatrice del progetto, con sede all´Università di Örebro in Svezia. "Finora il sistema è presente in sei case in Europa (due rispettivamente in Spagna, Svezia e Italia), i cui abitanti vivono con il sistema Giraffplus. Attualmente siamo in fase di valutazione, ma constatiamo che alcuni aspetti del sistema sono giudicati in modo diverso dai diversi utilizzatori. Questo dimostra che un approccio generale alle tecnologie a domicilio non è necessariamente il migliore, e che la tecnologia dovrebbe essere adattabile e mirata alle esigenze degli utenti." Secondo gli attuali piani il sistema dovrebbe essere messo in commercio il prossimo anno. È previsto il pagamento di una somma iniziale e di un abbonamento mensile che lo renderà competitivo se confrontato con i costi crescenti dell´assistenza a tempo pieno. Il consorzio Giraffplus comprende partner pubblici e privati di Italia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Contesto - La Commissione europea sostiene con forza l´indipendenza degli anziani mediante l´uso delle nuove tecnologie, tra cui la robotica, nel quadro della strategia dell´Agenda digitale . Oltre al nuovo programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020, due importanti iniziative mirano a promuovere la commercializzazione delle nuove tecnologie, la loro diffusione nelle case e la loro integrazione nei sistemi di assistenza sociale e sanitaria. Il programma comune a sostegno di una vita attiva e autonoma, è un´iniziativa promossa dagli Stati membri dell´Ue in materia di ricerca applicata su prodotti e servizi delle Tic per invecchiare bene. Il programma, che dal 2008 ha consentito di finanziare oltre un centinaio di progetti, dovrebbe proseguire nel quadro di H2020: sono previsti 25 milioni di euro di finanziamenti dell´Ue nel 2014 e lo stesso importo anche nel 2015. Il partenariato europeo per l´innovazione sull´invecchiamento attivo e in buona salute è un partenariato multipartecipativo inteso a mettere a punto a livello europeo tecnologie innovative basate sulle Tic per l´invecchiamento attivo e in buona salute e a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono l´impiego. Uno dei sei gruppi d´azione previsti dal partenariato riguarda l´indipendenza degli anziani, mentre altri si occupano di questioni correlate, quali la prevenzione e l´intervento tempestivo in caso di cadute, comunità e ambienti a misura di anziano. Finanziamenti disponibili nel quadro di Orizzonte 2020 - Grazie a Orizzonte 2020 potrà essere finanziato un maggior numero di progetti sull´indipendenza degli anziani, tra cui anche progetti di robotica. Uno degli aspetti principali della prima sfida della società: sanità, cambiamenti demografici e benessere è "la personalizzazione della salute e delle cure" (Phc). Queste misure sono soprattutto destinate a sostenere l´emancipazione dei cittadini grazie all´autogestione della salute e della malattia, la promozione della salute e la prevenzione delle malattie. Per gli inviti a progetti in materia di Phc è disponibile un bilancio di 549,3 milioni di euro per il 2014 e 537 milioni di euro per il 2015. Due sfide riguardano espressamente la robotica (Phc 10-2014 e Phc 19-2014) e altre due sono dedicate alle soluzioni Tic per l´indipendenza degli anziani (Phc 20-2014 –, Phc 21-2015). Sono disponibili maggiori informazioni sul sostegno dell´Ue per invecchiare bene grazie alle Tic. Sono disponibili maggiori informazioni sul sostegno dell´Ue per la robotica e sul partenariato pubblico-privato nel settore della robotica tra la Commissione europea e i ricercatori e le imprese che si occupano di robotica per promuovere la ricerca e l´innovazione in questo settore strategico e sulle possibilità di finanziamento per il periodo 2014-2015 (Ict-23-2014 e Ict-24-2015 che sarà pubblicato il 15 ottobre 2014, da confermare). Https://www.youtube.com/watch?v=9ptpra9nh6e

 

 
   
   
TEAM DI ESPERTI PER SCONFIGGERE CYBER BULLI E ADESCATORI UN CORSO SUL WEB INSEGNA AGLI ADULTI COME AIUTARE I “NATIVI DIGITALI”  
 

Milano, 6 Maggio 2014 - Il gruppo Psycholab, composto da psicologi, ingegneri, informatici e psicoterapeuti, ha creato il primo videocorso in Italia sulla Media Education, per promuovere un corretto utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici. Il corso è rivolto principalmente agli adulti che vogliono affiancare i nativi digitali nell’utilizzo di internet e delle nuove tecnologie, senza lasciarli soli in un mondo in continua evoluzione e ricco di rischi. Sono molteplici i dati che evidenziano le criticità cui i giovani vanno incontro: 9 adolescenti all’anno si tolgono la vita dopo ripetuti insulti su Ask; il 34% del bullismo avviene interamente online; 6 ragazzi su 10 sono stati contattati da sconosciuti sul web e il 37% di essi ha accettato di conoscere persone senza un volto e senza una certezza di identità; su 10 persone iscritte a facebook, ben quattro possono sviluppare abusi o dipendenza da internet, la maggior parte delle volte inconsapevolmente; all’età di 12-13 anni 8 bambini su 10 navigano regolarmente su internet e il 57% di loro naviga senza alcun controllo dei genitori. “Dopo avere a lungo lavorato nelle scuole di Milano per educare i ragazzi all’utilizzo consapevole di internet - afferma Luca Mazzucchelli, psicologo curatore del videocorso - mi sono reso conto che il vero intervento è da fare su educatori, insegnanti e genitori. I nativi digitali hanno infatti spesso l’impressione che gli adulti non possiedano strumenti per controllarli, aiutarli e stare al loro fianco per facilitarli a comprendere quanto avviene attorno a loro online”. Il problema che il videocorso affronta è dunque quello di rimettere in comunicazione adulti e ragazzi sulle tematiche inerenti l’utilizzo delle nuove tecnologie, per far sì che questi strumenti non siano complici di un aumento del divario generazionale, bensì pretesto per parlare e crescere assieme. Il corso è online sul sito www.Media-education.it e venduto in questa fase lancio a 49 euro, è composto da video per la durata di 1h e 30min, link e testi utili ad approfondire alcune specifiche tematiche, esercizi da fare tra adulti e ragazzi. Una video-presentazione del corso è consultabile a questo link: https://www.Youtube.com/watch?v=42bsg34_gd0 Grazie alla collaborazione con il Servizio Italiano di Psicologia Online, inoltre, sarà possibile mettersi in contatto con uno psicologo per parlare dal vivo - via skype - della propria situazione specifica con un esperto I giornalisti interessati possono richiedere un account gratuito per consultare il videocorso in anteprima e senza costi aggiuntivi. Psycholab è un gruppo di professionisti (psicologi, ingegneri, fisici, maker) appassionati di nuove tecnologie. Il loro obbiettivo è di creare strumenti innovativi per il benessere delle persone, coniugando la psicologia alle nuove tecnologie. Per ulteriori informazioni : http://www.media-education.it/

 

 
   
   
GO ON FVG: PER UN FVG TUTTO DIGITALE 112 EVENTI OGGI IN REGIONE  
 
Trieste, 6 maggio 2014 - Con autentico entusiasmo, come ha dichiarato ieri pomeriggio a Trieste la presidente della Regione, Debora Serracchiani, il Friuli Venezia Giulia ha accolto ed è stato attraversato oggi dallo spirito di Go on Fvg, il D-day informatico per l´avvio di una cultura digitale nel territorio regionale. Un Friuli Venezia Giulia 100 per 100 digitale che nella giornata odierna ha visto sviluppare 112 eventi dedicati alla scuola ed ai più giovani, agli adulti, al sistema delle Piccole e medie imprese, alla pubblica amministrazione, per alzare l´interesse e la competenza informatiche in tutto il territorio regionale. In particolare proprio il mondo della scuola, come ha indicato oggi il ministro all´Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, deve essere la protagonista principale di quest´opera di digitalizzazione, deve essere in grado di sviluppare le competenze dei più giovani. Ma a questa rivoluzione, ha aggiunto la presidente della Regione, non può mancare l´apporto e l´attenzione ai e dei meno giovani, che debbono poter incrementare il loro livello di familiarizzazione ed alfabetizzazione informatica. Go on Fvg, in pratica la prima Regione del nostro Paese ad avviare il progetto nazionale Go on Italia sviluppato da Wikitalia (sotto la guida di Riccardo Luna), sul modello già sperimentato con successo nel Regno Unito (Go on Uk), ha visto oggi l´attiva adesione di partner pubblici e privati, liberando - come è stato sottolineato - le energie proprie del territorio, avviando un percorso che la stessa Amministrazione regionale vuole portare avanti con attenzione. Ora, dopo questo D-day digitale, bisogna correre in Friuli Venezia Giulia, è stato anche rimarcato, e questa Regione può rappresentare veramente il modello per le altre realtà regionali italiane, come ha precisato il sottosegretario ai Beni e Attività culturali e Turismo, Francesca Barracciu.  
   
   
GO ON FVG: PER USCIRE DA CRISI NUOVA MENTALITÀ E PIÙ TECNOLOGIA  
 
 Trieste, 6 maggio 2014 - Le tecnologie digitali possono far ripartire e crescere l´economia italiana ma affinché ciò avvenga è necessario cambiare mentalità e investire di più nelle infrastrutture It. E´ quanto è emerso dal convegno "Cloud e digital: quali opportunità per lo sviluppo delle Pmi italiane?", organizzato oggi nell´ambito di Go On Fvg nell´Area Science Park a Padriciano (Trieste). All´incontro, al quale ha partecipato il sottosegretario al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Francesca Barracciu, è stato ricordato come le tecnologie digitali e il Cloud (accesso ai sistemi aperti) stanno trasformando il mondo dell´impresa ed i suoi fattori competitivi: permettono infatti lo sviluppo dei processi d´innovazione e la razionalizzazione dei processi di business, generando nuovo valore, efficienza, produttività e decisioni più rapide. L´utilizzazione delle tecnologie digitali permetterebbe all´Italia, che è in ritardo rispetto ai Paesi anglosassoni, una crescita di 5 per cento del Pil e la creazione di alcune centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Il digitale si rivelerebbe utile nell´economia globale per veicolare le ricchezze del Paese. Per colmare questo gap con gli Stati più innovativi è necessario che le Istituzioni e le Pmi italiane cooperino. "Ci sono spazi grandissimi di applicazione delle tecnologie digitali ai beni culturali e nel turismo, sia per la loro fruizione, valorizzazione, lo studio e il recupero", ha affermato Barracciu, aggiungendo come queste "rappresentano un ausilio fondamentale e importantissimo anche per la divulgazione della cultura. Non solo la Pubblica amministrazione dovrà guardare con molta attenzione all´utilizzazione dei prodotti digitali, ma anche si dovrà sostenere le imprese che gli creano, mettendoli così a disposizione della collettività". Sul bisogno di cambiare mentalità si è soffermato a margine del convegno l´assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, che ha ricordato come sia necessario togliere la diffidenza presente in Italia, per cui l´immateriale, a differenza del passato quando ha avuto un ruolo di rilievo, oggi non è visto come un qualcosa di sufficientemente valido nel quale investire. A Barracciu e Torrenti è stata presentata l´utilità di esempi di grande valore tecnologico: le applicazioni di un sistema non invasivo di acquisizione di modelli digitali in 3d di un reperto archeologico (realizzato da Idea Prototipo Tiqu) nella didattica, divulgazione, restauro e catalogazione dei beni archeologici e artistici; il materiale (Invisible), sviluppato dall´Elettra Sincrotrone Trieste, per marcare le opere d´arte a fini contraffattivi e di catalogazione. In tale ambito Torrenti ha sottolineato l´importanza della presenza nell´Area science park dell´incubatore di imprese, che hanno saputo cogliere, soprattutto tra i più giovani, tante significative potenzialità d´espressione e d´inventiva, anche con grandissimi risultati dal punto di vista qualitativo.  
   
   
GO ON FVG: DONNE IN RETE PER UNA CONCILIAZIONE ATTIVA  
 
Trieste, 6 maggio 2014 - Tra gli oltre 100 eventi che hanno avuto luogo in regione sotto l´egida di Go on Fvg c´ è stata anche "Go on Women Fvg: più tempo per te - burocrazia = agenda digitale", a cui ha partecipato l´assessore regionale al Lavoro e Pari opportunità Loredana Panariti, che questa mattina ha rappresentato la Regione anche all´Università di Udine a Gorizia, dove si è parlato di "Social Media Marketing - La gestione strategica delle relazioni con gli stakeholder in rete". Da parte regionale è stata sottolineata la grande valenza di quest´iniziativa, alla quale ha partecipato anche David Casalini, amministratore delegato di Rndlab, società editrice di Startupitalia! che cura progetti di innovazione attraverso i nuovi media. Tornando a "Go on Women" l´evento, dedicato all´opportunità di un´associazione tra conciliazione e sviluppo della rete, ha avuto luogo alla Casa internazionale delle donne a Trieste ed ha visto la presenza di numerose signore desiderose di lasciarsi alle spalle i gap che caratterizzano l´approccio di molti over 54 all´uso del Pc nell´era del digitale. L´incontro è stato infatti mirato all´avvicinamento ed alla comprensione del ruolo di un pubblica amministrazione sempre più presente in rete, con servizi che influenzano il modo di lavorare ed interagire con le pubbliche istituzioni pubbliche e private e garantiscono una cittadinanza femminile sempre più partecipata ed attiva attraverso i social media ed i social network. L´importanza dell´uso della rete per conoscersi, cambiare e scambiare esperienze, sviluppare capacità e competenze ed aprirsi alle possibilità che si offrono attraverso il superamento del digital divide è stata evidenziata da parte regionale. Nel corso dell´evento si è approfondito il tema della digitalizzazione del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, uno degli obiettivi, assieme alle smart cities and communities, del progetto lanciato oggi in Friuli Venezia Giulia. Oltre agli incontri di Gorizia e Trieste, dove il tour odierno nell´ambito di "Go on Fvg" per Panariti si conclude al Science centre dell´Immaginario scientifico con la partecipazione a "Cittadini (digitali) in 3D!" che prevede la "scansione" dei corpi di adulti e bambini che potranno trasformare queste immagini in una statuetta o un avatar di se stessi in 3D, l´assessore ha partecipato questa mattina a Udine all´evento organizzato nel Liceo classico Stellini, "Scuola digitale Fvg. 100 buone pratiche sul territorio e 100 buone idee per il futuro".  
   
   
GO ON FVG: SMART CITIES, METTERE A DISPOSIZIONE DATI ED ECCELLENZE  
 
Trieste, 6 maggio 2014 - Mettere a disposizione i dati e a sistema le eccellenze, spingere sulla digitalizzazione e sul riuso, offrire opportunità alle imprese e ai cittadini. Sono queste in sintesi le riflessioni emerse nel corso della tavola rotonda dedicata alle smart cities alla quale ha preso parte anche la presidente della Regione, Debora Serracchiani, l´assessore alla Funzione pubbica, Paolo Panontin, il sottosegretario a Semplificazione e Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, gli amministratori delegati di Microsoft Italia e Hp Italia, Carlo Purassanta e Stefano Venturi, oltre che dell´Ad e Presidente di Insiel, Lorenzo Pozza, e del presidente Anci, Mario Pezzetta. Nel corso dell´incontro, Serracchiani ha espresso soddisfazione per il D-day, evidenziando come sia stato un modo per portare in superficie buone prassi digitali esistenti sul territorio e ha poi indicato come ora sia necessario convogliare le energie sprigionate dal progetto. Il primo risultato, secondo la presidente, è aver messo insieme diversi stakeholders oltre che avere scoperto il grande interesse dei cittadini, la grande richieste del territorio verso il digitale. Panontin ha sottolineato che una regione sufficientemente piccola come il Friuli Venezia Giulia può essere governata in modo unitario e per fare questo è necessario appoggiarsi alle tecnologie e ai percorsi di digitalizzazione diffusa come quello odierno. Panontin ha aggiunto che l´obiettivo della digitalizzazione si interseca con le azioni di Insiel, un braccio operativo dell´Amministrazione che si auspica accompagni, anche attraverso una profonda revisione di se stessa, questo percorso che rappresenta il futuro di questa regione. Dal canto suo Pozza ha sottolineato come in Insiel ci siano aree dove c´è necessità di recupero ma ci sono anche aree applicative, invece, in cui Insiel è ben posizionata come l´open data, l´identità digitale. Pozza ha riferito come si stia recuperando terreno sul progetto della banda larga che sarà concluso nel 2015, accelerando sulla dematerializzazione delle ricette. L´ad della società in house ha indicato, poi, come il concetto di smart, inteso come processo e modello organizzativo, è ben rappresentato dalla giornata odierna che ha visto partecipazione e coinvolgimento di più soggetti, liberando energie. Infine, ha sottolineato come un altro approccio smart sia quello di non rifare cose già fatte ma di utilizzare quelle che già funzionano bene e, poi, spingere sul riuso e sull´interazione e sulla valorizzazione delle eccellenze che sono presenti sul territorio. Riuso che secondo Rughetti è solo una parte del percorso perché è necessario anche un piano di sostegno istituzionale; per il sottosegretario vanno valorizzate e messe a sistema le eccellenze e questa, ha detto, è una delle azioni che il governo deve porre in essere.  
   
   
GO ON FVG: PIATTAFORMA OPEN DATA PER MIGLIORARE EFFICIENZA  
 
Trieste, 6 maggio 2014 - E´ stata presentata ieri la piattaforma Open data presso l´auditorium di Insiel a Trieste con l´assessore alla Funzione pubblica del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, e il presidente e Ad di Insiel, Lorenzo Pozza. Si tratta di uno strumento che la Regione Fvg, con la collaborazione di Insiel spa, mette a disposizione di cittadini, imprenditori, professionisti e che viene illustrato, non a caso, durante il D-day (digital day), ovvero il programma di digitalizzazione previsto dal progetto Go On Fvg cui hanno aderito molteplici partner locali e nazionali, con l´obiettivo di aiutare cittadini, imprese, pubblica amministrazione a crescere, svilupparsi, migliorare l´efficienza e la competitività attraverso un migliore e maggiore utilizzo delle potenzialità della rete internet. Il portale rappresenta un primo passo operativo verso l´aperura dei dati dell´amministrazione regionale all´interno di una più ampia cornice normativa che regola questa materia nella nostra Regione, andando a colmare un vuoto che ci vedeva in forte ritardo rispetto a Piemonte o l´Emilia-romagna. Con questo strumento, il valore dei dati e delle informazioni trattate dalla Regione viene condiviso e reso accessibile ai cittadini ed alle imprese. Attraverso la piattaforma Open Data del Friuli Venezia Giulia, i privati cittadini, gli imprenditori, i professionisti e le amministrazioni potranno avere accesso ai dati aggiornati e certificati che progressivamente arricchiranno il sistema, ed utilizzarli anche a scopo commerciale Lo strumento prevede una banca dati che va dal settore turistico, con dati sulle strutture ricettive, a quello relativo alla statistica con indicatori regionali, al settore benzina, bilancio e salute. A consultazione dei dati è supportata da grafici e mappe. La piattaforma, inoltre, ha un´interfaccia di programmazione che consente di esporre i dati nei formati standard utili per costruire autonome applicazioni basate sui dati di tipo aperto. Panontin ha evidenziato come, dopo le prime resistenze dei giuristi sul tema dei dati aperti, il disegno di legge ha incontrato il favore dell´aula e oggi abbiamo in regione la legge ma Panontin non si ferma e ha auspicato un coinvolgimento del sistema degli enti locali oltre che una rapido incremento del portale con i dati ambientali del ricco catalogo Irdat. Pozza ha sottolineato invece la modalità con cui Insiel si è approcciata al lavoro che ha consentito di recuperare un ritardo sul tema. Pozza ha spiegato che la piattaforma che è stata presentata oggi non è stata acquistata né realizzata in-house, ma si è puntato su un´offerta di servizio in modalità cloud che ha permesso di recuperare i ritardi, approntando in poco tempo una soluzione completa e di qualità. Sul fronte digitalizzazione, Panontin ha informato della stipula di un protocollo per una valutazione dei gap in materia e su come il digitale nella Pa comprenda molteplici iniziative: dal data center unico, al fascicolo sanitario, alla fatturazione elettronica che, a breve, dovranno trovare soluzione, incalzati anche a livello governativo. L´assessore prevede il completamento della banda larga, sul territorio, entro il 2015 e sul punto ha specificato che, dopo il completamento dell´infrastrutturazione che connetterà le Pa (amministrazioni locali, sanità e regione), una quota parte della fibra verrà messa a disposizione degli operatori privati per poter così raggiungere i cittadini del Friuli Venezia Giulia e offrire loro l´opportunità di navigare a una velocità ben superiore a quella attuale, dando contestualmente un forte impulso all´imprenditoria.  
   
   
GO ON FVG: UNA APP PER FIRMA DIGITALE DOCUMENTI ANCHE DA SMARTPHONE  
 
Udine, 6 maggio 2014 - Una applicazione per smartphone che consente di firmare digitalmente dei documenti senza ricorrere all´utilizzo di smartcard ma direttamente dal proprio cellulare o tablet. E´ uno degli innovativi servizi messi a punto dalla Regione Friuli Venezia Giulia per la semplificazione dei procedimenti amministrativi. La app è stata inaugurata oggi a Udine in occasione del Ddayfvg alla presenza dell´assessore regionale alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro, e del sottosegretario di Stato per la semplificazione e Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti. A tenere a battesimo l´applicazione sul proprio smartphone è stato il Capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Agostino Maio, il primo al quale sono state attivate le credenziali di accesso al sistema ed è stato installato l´innovativo servizio. L´applicazione si chiama Otpfvg, ove Otp è l´acronimo di One Time Password: il servizio consente infatti di generare automaticamente dal proprio cellulare un codice numerico che può essere utilizzato per firmare un atto. L´otp ha il vantaggio di essere sicuro poiché può essere utilizzato una sola volta, in modo del tutto simile ai più diffusi sistemi di accesso ai servizi di home banking. Il sistema attualmente consente la firma degli atti deliberativi regionali ed è già attivo da un anno in via sperimentale nel Comune di Trieste per la certificazione anagrafica, che verrà estesa gradualmente a tutti i comuni della regione. Dal 6 giugno, inoltre, l´applicazione potrà essere utilizzata anche per la fatturazione elettronica della Pubblica amministrazione. "Il Friuli Venezia Giulia - ha affermato il sottosegretario Rughetti - è un fiore all´occhiello in Italia per progetti avanzati di digitalizzazione e recentemente è stata citata in una classifica della Commissione europea sui paesi più innovativi posizionandosi come regione agli stessi livelli dei paesi più avanzati in Europa". Anche Santoro ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia sia l´unica regione in Italia in cui l´infrastruttura di banda larga è di proprietà pubblica a garanzia di accesso alla rete per tutti i cittadini, soprattutto nelle zone più isolate.  
   
   
GO ON FVG: OVER 54 SI ISCRIVONO IN MASSA A LEZIONI LIBERETÀ  
 
Udine, 6 maggio 2014 - Tocca quasi quota trecento iscritti l´iniziativa Internettiamoci - open day organizzata dall´Università delle Liberetà di Udine per Go on Fvg. Dalle 8.30 alle 22.30 di ieri la maratona di 19 lezioni dimostrative e gratuite, tra cui quelle per la gestione del pc, l´accesso a internet, la fotografia digitale, l´uso dello smartphone, dei tablet, dei social network, di Google, Skype, per accedere ai dati della pubblica amministrazione in rete, fa il tutto esaurito, partecipata soprattutto da persone anziane. Ad accompagnare nelle aule piene di allievi "over 54" la presidente della Regione, Debora Serracchiani, è stata la presidente Giuseppina Raso che ha ricordato come all´Università delle Libertetà si tengano 50 corsi di informatica all´anno con classi di massimo 12 persone. "Sono corsi sempre molto richiesti, adatti a persone che necessitano di una prima introduzione all´informatica e alla realtà virtuale", ha spiegato Raso, ringraziando l´amministrazione regionale per la possibilità di aderire a Go on Fvg. "Queste iniziative valgono spesso più di un finanziamento - ha commentato Raso - perché consentono di mettere in rete realtà che lavorano da tempo ad uno stesso obiettivo e permettono di promuovere le attività". L´università delle Liberetà, che sta lavorando da tempo su progetti europei di digitalizzazione per utenti maturi (ora anche sul programma Erasmus + ), ripeterà a settembre un´iniziativa autonoma come quella che si è tenuta ieri all´interno del Digital Day.  
   
   
GON ON FVG: DA OPEN DATA STIMOLO PER CITTADINI PIÙ ATTIVA  
 
Pordenone, 6 maggio 2014 - L´assessore regionale alle autonomie locali, Paolo Panontin, ha aperto il primo incontro pordenonese del Digital Day del Friuli Venezia Giulia, dove si è celebrato in anteprima sulla presentazione ufficiale il lancio del nuovo portale regionale per gli open data (dati.Friuliveneziagiulia.it). Fatta la legge (è stata approvata il 17 aprile scorso), ora si attendono, presumibilmente entro l´estate, i decreti attuativi per dare corpo a questo nuovo fronte della partecipazione e della trasparenza delle istituzioni attraverso la rete. Organizzato da State of the Net e ospitato nella sala consiliare del Comune di Pordenone alla presenza del sindaco Claudio Pedrotti, l´evento ha raccolto alcuni tra i maggiori esperti e divulgatori italiani per l´open government. L´economista Alberto Cottica ha insistito in modo particolare sul ruolo dei dati come stimolo alla nascita non solo di una nuova pubblica amministrazione, ma anche cittadini più attivi. Il dato è un diritto a cui i cittadini devono poter accedere, ha rimarcato Giovanni Menduni, docente del Politecnico di Milano. Le esperienze in Italia si stanno moltiplicando e si è già formata una ricca comunità di pratiche. Ma i dati non sono una cosa da hacker, un pezzo di conoscenza con cui tutti interagiamo in continuazione, ha insistito Maurizio Napolitano, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler di Trento. I limiti delle leggi restano un forte alibi alla mancata diffusione degli open data, ha rilevato Ernesto Belisario, avvocato specializzato in diritto della rete e open government, mostrando una mappa delle legislazioni regionali su questa materia, spesso innovative ma rimaste prive di decreti attuativi. È necessario fare un salto culturale e passare dall´idea di open data come concessione delle amministrazioni agli open data come diritto dei cittadini, ha detto Belisario. Gli open data non solo non sono un costo, nel momento in cui diventano uno standard di condivisione delle informazioni, ma possono generare spazi di business sempre più rilevanti. Lo ha rimarcato in particolare Matteo Brunati, community manager della start up trentina specializzata Spaziodati, che ha identificato come aziende e programmi comunitari stiano investendo in questo campo. L´incontro pordenonese si è chiuso con una sessione pratica di elaborazione di open data, partendo proprio dai dataset rilasciati in mattinata dalla Regione. Relatori e pubblico hanno lavorato insieme generando strumenti di analisi e visualizzazioni geografiche, come pretesto da un lato per dimostrare l´accessibilità delle tecniche che stanno alla base degli open data e dall´altro la velocità con cui è possibile produrre elaborazioni che facciano emergere senso a partire da repertori e statistiche messi a disposizione di tutti.  
   
   
GO ON FVG: ARPA AVVIA DIGITALIZZAZIONE, ADDIO A FAX ANALOGICO  
 
Palmanova, 6 maggio 2014 - L´agenzia regionale per la protezione ambiente (Arpa) ha avviato la digitalizzazione in tutti i suoi uffici e da ieri, giornata di lancio del progetto Go On Fvg per accrescere le competenze informatiche di cittadini, imprese e pubblica amministrazione, non utilizza più i tradizionali fax e telefoni analogici. A chiudere ufficialmente la stagione dei telefax, impiegati su ampia scala dalla metà degli anni ´70 per l´invio e la ricezione di documenti utilizzando la linea telefonica, è stata l´assessore regionale all´Ambiente, Sara Vito, che ha materialmente tagliato i cavi degli ultimi apparecchi in uso, da oggi dismessi. In stretta collaborazione con la direzione centrale Funzione pubblica della Regione ed Insiel, società informatica regionale, l´Arpa ha sostituito i sistemi telefonici tradizionali attivi presso le proprie nove sedi con la tecnologia Voip (voice over Ip, voce tramite protocollo internet), che consente di utilizzare una sola rete integrata voce e dati, per effettuare conversazioni telefoniche o inviare e ricevere documenti, ma anche per videoconferenze, con una sensibile riduzione sia dei costi di gestione che telefonici, in termini di canoni (meno 74%). Ogni comunicazione tra le sedi Arpa, e da queste anche da e per tutti gli uffici della Regione, viaggia ora in rete, facendo riferimento ad una piattaforma centralizzata installata in Insiel: un sistema unico che permette di tenere in contatto sedi diverse, nelle quattro province, senza più la necessità di costosi collegamenti interurbani. Complessivamente nelle nove sedi coinvolte sono stati attivati 361 telefoni fissi, 25 cordless e 20 caselle su fax server, con il contestuale abbandono di altrettanti fax tradizionali. Un abbandono che non a caso, nella giornata del 5 maggio, di manzoniana memoria, viene enfatizzato dallo slogan Fax, ei fu analogico.  
   
   
HEARTBLEED USATO PER "SCOVARE" I CRIMINALI INFORMATICI. ESPERTI DI SICUREZZA HANNO SFRUTTATO IL BUG DELLA RETE PER ENTRARE IN FORUM ONLINE E "CHATROOM" COVI DEGLI HACKER  
 
Lecce, 6 maggio 2014 - La falla Heartbleed, che ha minato per oltre due anni la sicurezza di due terzi del traffico internet globale, può ritorcersi anche contro i cybercriminali, non solo verso ignari utenti del web. Secondo quanto riportato dall´edizione online della Bbc, esperti di sicurezza hanno sfruttato il bug della rete per entrare in forum online e "chatroom" dove criminali informatici vendono dati, prelevando informazioni sulle loro attività illecite. Heartbleed è una vulnerabilità del sistema di crittografia delle informazioni sensibili degli internauti come password o carte di credito. Un bug che espone la rete a intrusioni, ma che ha dato anche modo a esperti di sicurezza di accedere a forum online altrimenti impenetrabili. Ci è riuscito un ricercatore francese, Steven K, che ha spiegato come sia "enorme" il potenziale del "cuore che sanguina" per infiltrarsi laddove gli hacker svolgono azioni criminali, tra cui piattaforme come Darkode e Damagelab. Nonostante i colossi del web siano corsi ai ripari davanti alla vulnerabilità, Heartbleed fa ancora paura. Molti siti, spiega Paul Mutton di Netcraft, non hanno ancora revocato i certificati di sicurezza che ne garantiscono l´autenticità. E i browser, programmi per navigare online, a suo avviso hanno fatto poco per controllare tali certificati. "Il pericolo posto da Heartbleed - afferma - potrebbe persistere per diversi anni". Senza contare, aggiunge James Lyne di Sophos, tutti i dispositivi elettronici come router (attraverso i quali "scorre" il traffico internet) o sistemi di domotica sono risultati "vulnerabili" al bug. Finalmente per Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una buona notizia in materia di sicurezza dei dati degli utenti della rete troppo spesso messa a repentaglio da individui senza scrupoli senza che sia i gestori della rete che le autorità di sicurezza potessero fare granché. Ora invece si può sperare che gli stratagemmi utilizzati per bucare i sistemi ed estrapolare i dati sensibili potrebbero ritorcersi contro questi moderni criminali che probabilmente dovranno essere costretti ad abbandonare le strategie utilizzate se non vorranno essere colti con le mani nel sacco.  
   
   
UDINE - INCONTRI FRA IMPRESE DELL’ICT A “STATE OF THE NET”  
 
Udine, 6 maggio 2014 - State of the net, ossia lo stato dell’arte sulla “rete”, le evoluzioni tecnologiche, social e le innovazioni più attuali. L’appuntamento è previsto a Trieste dal 12 al 13 giugno e anche la Cdc di Udine farà la sua parte, nell’ambito dell’Enterprise Europe Network. In particolare, in occasione dell’evento, che vede la partecipazione di alcuni dei più qualificati e influenti opinion leader in tema di Internet e new technology, la Cdc promuove la partecipazione al match-making “Ict4inclusion”, curato da Area Science Park. L’attività (iscrizioni entro il 9 maggio) si realizza con il supporto di Ditedi e la collaborazione di Friuli Innovazione, nella giornata del 12 giugno, e vuole favorire lo scambio di tecnologie e l´avvio di collaborazioni e progetti congiunti tra aziende e partner scientifici di tutta Europa. La partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito http://ict4inclusion.Talkb2b.net/  Info 0432273516 (fax 0432503919), manuela.Carraro@ud.camcom.it  L’iniziativa è strutturata in una serie di incontri “one to one” di circa 20 minuti ciascuno ed è dedicata a imprenditori e ricercatori attivi negli ambiti delle tecnologie dell’informazione; delle applicazioni per la salute; delle telecomunicazioni; dei protocolli di comunicazione e interoperabilità; delle tecnologie multimediali e multi-sensoristiche.  
   
   
BOLZANO, BANDA LARGA: INTERNET VELOCE ANCHE A STANGHE, PRATONE E TELVES  
 
Bolzano, 6 maggio 2014 - La banda larga, con la possibilità di avere collegamenti internet ad alta velocità, sbarca anche nel Comune di Racines, in particolare nelle frazioni di Stanghe, Pratone e Telves. Le centrali Telecom, infatti, sono state da poco predisposte per offrire connessioni Adsl, per l’accesso al servizio cittadini e imprese devono contattare i gestori privati. "Il progetto per la diffusione della banda larga in Alto Adige - commenta l´assessore all´informatica Waltraud Deeg - procede per tappe. L´ufficio infrastrutture sta completando il cablaggio del territorio per consentire il trasferimento di dati ad altissima velocità grazie alle risorse tecnologiche garantite dalla fibra ottica, e vi è inoltre un accordo tra Telecom Italia e Provincia che porterà ad allacciare 155 centrali alla rete telematica provinciale". Contemporaneamente, la stessa Telecom sta predisponendo ulteriori centrali della propria rete in Alto Adige per il servizio Adsl, e tra queste vi sono anche quelle di Stanghe, Pratone e Telves, frazioni del Comune di Racines. "Tutti i cittadini e le imprese situate in un raggio di 4 chilometri da ciascuna centrale attivata - spiega il sindaco Sebastian Helfer - possono richiedere l´allacciamento alla rete ad alta velocità contattando i gestori privati di telefonia e comunicazione". Se l´allacciamento delle centrali Telecom procederà secondo la tempistica stabilita, entro la fine del 2015 il 99,5% della popolazione residente in Alto Adige potrà avere accesso a collegamenti internet ad alta velocità, compresi tra i 7 e i 20 Mbit/s. "Disporre oggi di collegamenti internet nelle zone rurali - prosegue la Deeg - è fondamentale quanto lo era negli anni ´70 e ´80 la costruzione delle strade di accesso agli insediamenti di montagna". Per una buona riuscita del progetto, l´assessora all´informatica punta con forza sulla stretta collaborazione Provincia-comuni e sulla comunicazione nei confronti della cittadinanza: "Nei territori come il nostro - conclude Waltraud Deeg - la diffusione della banda larga è una questione di importanza cruciale". A questo scopo è stato anche attualizzato il portale web sulla banda larga (www.Provincia.bz.it/bandalarga) che offre informazioni sullo stato di avanzamento del progetto, una mappa interattiva e un link per verificare la disponibilità di servizi Adsl.  
   
   
GO ON FVG: A PN FORMAZIONE PER DOCENTI SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE  
 
Pordenone, 6 maggio 2014 - Il Digital Day ha animato anche il mondo scientifico e imprenditoriale di Pordenone. Al Polo tecnologico si è tenuto ieri un corso formativo per docenti delle scuole primarie e secondarie, al quale è intervenuta la presidente della Regione, Debora Serracchiani. La data odierna, come ha detto la presidente, per il Friuli Venezia Giulia vuole rappresentare "l´ei fu" di manzoniana memoria per il sistema analogico: l´obiettivo è quello di creare posti di lavoro grazie alle nuove tecnologie, e di avviare verso diverse opportunità occupazionali coloro che sono usciti dal mercato del lavoro, in particolare gli over 54. Ha ricordato che in una classe dell´Istituto Fermi di Udine i ragazzi di una classe prima hanno realizzato con molto entusiasmo, su dei tablet assegnati loro per l´occasione, uno studio sugli artisti Afro, Dino e Mirko Basaldella. L´obiettivo era quellodi realizzare un libretto destinato a fissare i contenuti di questa esperienza che li ha coinvolti e avvicinati concretamente alla civiltà digitale, tanto che i ragazzi hanno chiesto alla loro insegnante quando potranno disporre stabilmente del tablet per proseguire il cammino degli studi con l´ausilio di una dotazione tecnologica adeguata. Per il Digital Day sono stati messi assieme soggetti importanti della società: con le istituzioni, grandi aziende e gruppi imprenditoriali e dell´informatica per costruire un percorso che avvicini i cittadini a un utilizzo quotidiano delle nuove tecnologie. Un percorso che non si esaurirà oggi, ma vedrà impegnati il mondo della scuola, dagli studenti agli insegnanti, i cittadini over 54 che hanno perso il lavoro e hanno difficoltà di reinserimento, le piccole e medie imprese e la pubblica amministrazione con l´obiettivo di fare del Friuli Venezia Giulia la regione più digitale d´Italia. La presidente ha poi visitato alcune delle realtà maggiormente significative ospitate dal Polo tecnologico, che accoglie 110 aziende e conta numerose attività in lista di attesa per accedervi. La mattinata nel Pordenonese è proseguita nella sede del Consorzio Universitario, nella quale si svolgono corsi in informatica. Che hanno consentito a tutti i quaranta allievi, i quali avevano preso parte al primo biennio di studi, di trovare subito occupazione. Alla presidente è stato presentato in particolare il corso di laurea in comunicazione multimediale e tecnologia della informazione universitaria, che si prefigge lo scopo di trasmettere agli allievi le nozioni umanistiche assieme a quelle informatiche. Unico a livello nazionale, sarà disponibile il prossimo anno anche on line, con modalità d´alta tecnologia. Consentirà, infatti, agli insegnanti, di seguire a distanza il lavoro svolto dagli studenti.  
   
   
GO ON FVG: ALLA FERMI DI UDINE SI PROVA L´AULA DEL FUTURO  
 
Udine, 6 maggio 2013 - La scuola come dovrebbe essere, per tutti e ovunque. Sedie colorate con le rotelle e portazaini incorporati che si muovono agilmente per dare il via al lavoro di gruppo, banchi a trapezio che si uniscono a creare piccoli cerchi, I pad, megaschermo al posto della lavagna. E soprattutto un´insegnante in grado di spiegare cromatismi e campiture di colore di Afro - siamo nella scuola che ospita i riscoperti affreschi realizzati dal più noto dei fratelli Basaldella nella struttura progettata da Ermes Midena - dopo aver indirizzato gli allievi verso la app giusta per realizzarle in digitale. Ieri l´aula 2.0 si è materializzata nella classe prima A della media Fermi di via Pradamano a Udine, grazie all´adesione a Go on Fvg, il programma dell´agenda digitale al quale la Regione Friuli Venezia Giulia ha aderito per prima in Italia con 110 eventi rivolti a digitalizzare studenti, over 54, pubblica amministrazione, piccole e medie imprese. La lezione sperimentale ha lasciato talmente entusiasti i ragazzi della Fermi che gli allievi, intervistando la presidente della Regione, Debora Serracchiani, e il sindaco Furio Honsell per allegare un materiale multimediale all´e-book che stavano realizzando, hanno chiesto che la Regione trasformi ciò che oggi era solo una prova in una concreta forma didattica. La presidente ha assicurato che la Regione si impegnerà a fare del proprio meglio affinché - anche grazie all´auspicabile sostegno dei vari sponsor che hanno promosso Go on Fvg - gli eventi si replichino e venga diffusa il più possibile la cultura digitale. La massiccia adesione alla manifestazione è, del resto, ha fatto notare la presidente, la prova di un profondo interesse e di una grande esigenza di formazione. Raccogliendo l´appello dei presidi di alcune scuole in merito ad un uso consapevole degli smartphone, la presidente ha ricordato che proprio uno degli eventi di Go on Fvg è dedicato a sensibilizzare i più giovani a utilizzare con cautela e responsabilità i nuovi strumenti di comunicazione. La lezione alla Fermi ha coinvolto un "pool tecnico didattico" imponente, che fa comprendere quanto la rivoluzione digitale negli istituti scolastici abbia necessità di grande preparazione: oltre all´insegnante, Antonella Brugnoli, forte di un´esperienza pluridecennale - animatrice del gruppo "I ragazzi del fiume" che dal 1999 ha messo in rete 6 mila ragazzi e 84 scuole e che ora è impegnato nella redazione di e-book multimediali sulla cultura e territorio locale - hanno fornito il loro supporto alcuni dei partner di Go on Fvg: la ditta padovana Abc.it per il supporto tecnico a connessioni, la C2 Group di Cremona per gli arredi e le strumentazioni. Alla lezione era presente anche Salvatore Giuliano, dirigente scolastico dell´Itis Majorana" di Brindisi, istituto capofila da cui è partita cinque anni fa l´iniziativa "Book in progress": si tratta di materiale didattico realizzato dai docenti in versione digitale e su carta (in questo caso venduto al puro costo della stampa) che consente di abbattere il caro libri alle famiglie. I risparmi vengono solitamente investiti in nuovi strumenti tecnologici di supporto alla didattica. Oggi sono 200 le scuole che aderiscono alla rete in Italia (in Friuli, ad esempio, ne fanno parte l´istituto Malignani di Udine e il Collegio Don Bosco di Pordenone). Al termine della visita il dirigente del Iv comprensivo Vittorino Del Bianco ha donato alla presidente una pregevole riproduzione del periodo astratto di Afro realizzata dagli allievi.  
   
   
GO ON FVG: ALLO STELLINI GIORNATA STUDIO SU ESPERIENZE AVANZATE  
 
Udine, 6 maggio 2014 - In occasione del lancio del progetto Go On Fvg, la presidente della Regione, Debora Serracchiani, si è recata ieri in visita al liceo classico Stellini di Udine, che ospitava la giornata di studi "Scuola digitale: 100 buone pratiche sul territorio, 100 buone idee per il futuro", organizzata dal Polo formativo Fvg assieme all´Ufficio Scolastico Regionale e all´Università di Udine. Il Polo formativo Fvg, che attualmente coinvolge 32 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della regione e che ha come capofila l´Isis Manzini di San Daniele del Friuli, si è costituito per formare il personale docente sui processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica e favorire attività di ricerca didattica, sperimentazione, sviluppo di buone pratiche, condivisione di esperienze progettuali significative. Accompagnata dal dirigente Giuseppe Santoro, la presidente ha ascoltato la relazione di tre studenti dello Stellini - Margherita Mattioni, Giovanni Soramel e Francesco Zappalà - sul tema La scuola digitale che vorrei.... Molte le scuole e gli istituti - Isis Galilei di Gorizia, Isis D´aronco e Itcg Marchetti di Gemona, Isis Malignani di Udine, Isis Torricelli di Maniago, i Licei Marinelli di Udine, Grigoletti di Pordenone, Petrarca di Trieste, gli istituti comprensivi di Manzano, V Udine, Pagnacco, Gemona, Rivignano, Roiano-gretta, il Convitto Paoolo Diacono di Cividale, la paritaria S. Maria degli Angeli di Gemona - che esporranno nel corso della giornata i più innovativi progetti.  
   
   
CONCORSO EUROPEO “ I GIOVANI E LE SCIENZE 2014” SELEZIONE ITALIANA I NEO ARCHIMEDE (DAI 15 AI 20 ANNI) E LE LORO INVENZIONI E SCOPERTE AMBIENTE, SALUTE, INFORMATICA, ALIMENTAZIONE, RISPARMIO ENERGETICO: NUOVE SOLUZIONI GENIALI  
 
Milano, 6 maggio 2014 - 92 finalisti italiani con 40 progetti; 18 studenti invitati dall’estero con 8 progetti; 34 esperti della giuria; 36 scuole da 10 regioni; ben 24 riconoscimenti (di cui 15 viaggi studio all’estero, 2 stage presso prestigiosi centri di ricerca italiani, 7 certificati di merito di prestigiose istituzioni internazionali): sono i numeri che qualificano la 26a edizione del concorso europeo I giovani e le scienze 2014. Chimica, biologia, scienze ambientali, fisica sono le discipline più gettonate dai finalisti di I giovani e le scienze 2014, l’evento che seleziona i migliori talenti per la finale europea Eucys 2014-European Union Contest for Young Scientists di Varsavia e per i più prestigiosi appuntamenti mondiali degli studenti eccellenti. Ma rileggendo i 48 progetti sulla base delle applicazioni emerge subito che gli argomenti preferiti riguardano salute, con attenzione anche all’alimentazione, inquinamento, energia, conoscenza del territorio e del cielo, impieghi tecnologici in senso lato. “Con il programma comunitario Horizon2020 sono previsti molti fondi per la ricerca,” dice l’on. Patrizia Toia, eurodeputata, "Sono lieta che anche quest’anno abbiano aderito al bando del concorso I Giovani E Le Scienze molti giovani italiani, dimostrando che la preparazione nelle nostre scuole ed università è attenta all’importanza di fare interagire da subito, dai 15 anni, i ragazzi e le ragazze con gli altri coetanei europei per fare vivere loro in modo concreto la dimensione e la qualità della cittadinanza comunitaria. Questo concorso certo si distingue per la giovane età dei partecipanti, ma è un chiaro esempio, essendo giunto alla sua 26esima edizione, del fatto che in Europa si punta molto sui giovani offrendo loro opportunità come queste per motivarli a fare ricerca". La Regione Lombardia è quella presente con più progetti (11) a seguire ci sono il Friuli Venezia Giulia con 7 progetti finalisti selezionati, il Trentino Alto Adige, il Piemonte e la Sicilia con 4 progetti, la Puglia e la Sardegna con 3, le Marche e il Lazio con rispettivamente un progetto selezionato come finalista per qualità. “Sono ben 11 i progetti degli studenti della Regione Lombardia,” dice Mario Melazzini, assessore Attività produttive, Ricerca e innovazione, Regione Lombardia,”. Siamo quindi la Regione che ha più contribuito a questa iniziativa della Commissione europea a testimonianza del fatto che siamo tra i più attivi, che ci sentiamo cittadini europei e che i nostri giovani hanno una elevata dinamicità e preparazione”. Gli studenti di San Severo (Fg) e di Udine sono risultati i migliori e rappresenteranno l’Italia alla finale europea della 26° edizione di Eucys, concorso dell’Unione europea per i giovani scienziati, a Varsavia (Polonia) il 19-24 settembre 2014. Hanno sviluppato una nuova metodica per la diagnosi di infestazione da Enterobius vermicularis (ricerca del Liceo scientifico “G. Checchia Rispoli”, San Severo) e un nuovo protocollo per la identificazione ed eliminazione dal suolo di diserbanti e metaboliti secondari (progetto dell’Isis “A. Malignani”, Udine). “I 34 membri della giuria, tutti qualificati esperti provenienti da università e politecnici, istituzioni di ricerca anche internazionali” dice il dott. Alberto Pieri, segretario generale della Fast,federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, che ogni anno organizza la selezione italiana di questo concorso europeo per conto della Direzione Ricerca della Commissione europea,”hanno fatto fatica in questi tre giorni di valutazione a scegliere i migliori perché anche quest’anno la qualità dei lavori pervenutici da tutta Italia era elevata e gli argomenti tutti interessanti”. La mostra, con le ricerche e i prototipi realizzati dai neoArchimede 2014, è stata apprezzata e visitata da scuole e famiglie; era aperta al pubblico con ben 40 stand in cui erano visibili le invenzioni e i risultati delle ricerche di 92 studenti italiani e 8 stand realizzati dai 18 esteri invitati all’iniziativa e provenienti da Belgio, Germania, Olanda, Russia, Spagna, Brasile, Messico e Tunisia. Il più giovane neoArchimede era Kiril Nezhinski (2001), tredicenne, della Saint Basic School di Mosca con un progetto di controllo biologico per difendere le foreste contro la diffusione degli scolitidi. “Come ogni anno,” sottolinea Stefano Rossini, Presidente della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche,”oltre alla finale europea, i premi sono diversi e numerosi tanto che sono ben 63 i giovani che ne beneficeranno e che potranno fare viaggi studio e partecipare ad altri concorsi internazionali grazie alla Fast e a questo concorso europeo e così vincere altri premi quali borse di studio e riconoscimenti di rilievo”. Vincono infatti il viaggio e la partecipazione alla 66a Isef, fiera internazionale della scienza e dell’ingegneria, che si terrà Pittsburg (Stati Uniti) dal 10 al 15 maggio 2015 due studenti del Liceo scientifico statale “Giovanni Gandini”, Lodi che hanno studiato e costruito una apparecchiatura medica volta alla riabilitazione di pazienti affetti da atassia e dismetria. Mentre al 56° Liysf, forum internazionale giovanile della scienza di Londra (Gran Bretagna) dal 23 luglio al 6 agosto 2014 andrà , sempre spesato di tutto, uno studente dell’ Iis “Benedetto Castelli” di Brescia che ha fatto una ricerca sui prodotti di sintesi puri effettuando uno studio sperimentale e un’ applicazione nel processo industriale. Hanno vinto invece il viaggio e la partecipazione in Olanda alla 6a Inespo, olimpiade internazionale dell’ambiente, prevista a L’aia (Olanda) dal primo al 6 giugno 2014 tre studenti del Liceo scientifico “Galileo Galilei”, Trento che hanno ideato una “Appiedi per Trento”, ovvero un’App in grado di consigliare all’utente un percorso ciclo-pedonale ottimale attraverso la città, indicando su una mappa visibile su dispositivi Android il miglior tragitto atto ad evitare le aree più inquinate. Nell’elenco in allegato tutti i dettagli sugli altri premi. Aree Tematiche Dei Neoarchimede 2014 - Buona salute e sana alimentazione in primo piano- Nel mondo ci sono almeno 400 milioni di individui con l’intestino colpito da “Enterobius vermicularis”. Antonio, Domenico e Francesco del Rispoli di San Severo in provincia di Foggia sviluppano una nuova metodica di biologia molecolare per identificare tale parassita. Dalla Spagna arrivano Carlos e José; propongono l’uso delle cellule dentritiche per la prevenzione e il trattamento delle malattie infettive. Marco e Alessio, Istituto Einaudi di Siracusa, scoprono che lo sciroppo di mirto ha proprietà antinfiammatorie e antisettiche; può curare alcuni problemi dell’apparato digerente e del sistema respiratorio; addirittura ha una funzione preventiva per alcune neoplasie. E’ difficile reperire organi per la chirurgia dei trapianti? Marcello del Giua di Cagliari offre una simulazione funzionale di un nuovo cuore artificiale. Per i non vedenti arriva una proposta dallo scientifico Odierna di Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento: l’eco rilevatore tattile immaginato da Filippo, Giuseppe e Traspadano. Sull’esigenza di una vita sana riflette il giovane dal Brasile Túlio, che suggerisce di combattere la sedentarietà, promuovendo al meglio l’educazione fisica a scuola, grazie a nuove indicazioni pedagogiche per stimolare l’interesse degli studenti. Per quanti sono affetti da atassia e dismetria Luca e Luigi del Gandini di Lodi studiano e realizzano un macchinario per la riabilitazione. Eleonora del Vendramini di Pordenone individua, invece, possibili soluzioni mediche per l’atrofia muscolare. La salute si basa molto sull’assunzione di cibi sani; questione che attira l’attenzione di Emanuele del Magrini di Gemona del Friuli, sensibile agli additivi chimici contenuti negli alimenti industriali. Sara e Martina del Beccaria di Milano invece usano il Dna per smascherare le frodi alimentari. Emanuele, Giulia e Mattia del Malignani di Udine propongono una soluzione colorata a base d’acqua che, sciogliendosi alla temperatura prestabilita, copre il codice a barre dei surgelati non conservati correttamente impedendone così la vendita. Agnese, Federica e Alessandro, linguistico Aristofane di Roma, evidenziano la funzione nel nostro organismo di radicali liberi e antiossidanti maggiormente presente nell’olio o nel vino di produzione propria. Dall’angioy di Sassari arriva la curiosa proposta di Eleonora e Luca: usare il fico d’india come coagulante vegetale nella tecnologia lattiero-casearia. Andrea, che frequenta il Cocito di Alba, dimostra grande attenzione agli sprechi alimentari dimostrando che è possibile consumare i prodotti anche oltre la data di scadenza indicata sulla confezione, senza alcun rischio. Suolo e aria: beni da salvaguardare - Sono utili i diserbanti per salvaguardare e migliorare la produzione agricola? Certamente si se impiegati con cognizione di causa. Peccato che molti erbicidi risultino attivi anche dopo l’intervallo di tempo indicato dalle case produttrici. E’ questa la conclusione del lavoro di Maddalena, Maria Veronica e Federico del Malignani di Udine. L’attenzione di Sara, Matteo e Federico, studenti del Gallini di Voghera è attratta dagli inquinanti gassosi, sia di origine naturale che antropica, della città di Voghera. Arriva dall’Istituto Peano di Cuneo l’invito a liberarsi del Radon; lo fanno Andrea ed Enrico, portando le conclusioni di ben tre anni di rilevazioni nella loro provincia. Francesca, Goran e Leonardo, studenti del Galilei di Jesi sviluppano un nuovo metodo per il monitoraggio di alcuni inquinanti gassosi. Va oltre la proposta concreta di Giulia, liceo Ennio di Gallipoli, che cerca di escogitare un modo per poter contribuire all’abbattimento degli ossidi di azoto. Ottiene buoni risultati con il biossido di titanio grazie al suo zainetto mangia smog. Dallo scientifico Martin, siamo a Latisana in provincia di Udine, arriva un’ingegnosa indicazione per trasformare un problema in una risorsa. Davide e Marco vogliono superare i costi e i rischi della Ccs (Carbon Capture and Storage) con la Ccr, cioè la riconversione dell’anidride carbonica con i reattivi di Grignard. Andrea, Francesco e Riccardo, siamo allo scientifico Ennio di Gallipoli, studiano la famiglia degli inquinanti Pop (persistent organic pollutants) e ne verificano gli effetti mutageni arrivando a proporre come si possa e si debba cambiare musica preferendo il Rock (Rapid Organo-chlorine Knockout). E’ positivo, infine, il suggerimento che viene dal Galilei di Trento. Andrea, Daniele e Pietro hanno la soluzione per far scegliere il percorso meno inquinato per quanti vanno a piedi o in bicicletta. Conoscere la terra, scoprire il cielo - Se vivi in Trentino e sei un escursionista, è facile voler conoscere meglio il proprio territorio. L’attenzione di Marco e Stefano, allievi del Galilei di Trento, si rivolge ai ghiacciai, in particolare al calcolo delle variazioni di quota. Attenta alla sua terra è pure Elisabetta, giovane del Vendramini di Pordenone. Studia l’origine delle terre rosse del Carso, avanzando l’ipotesi che siano il risultato della disgregazione di rocce contenenti silicio e alluminio con possibili apporti eolici e con residui insolubili di calcare. Conoscere la terra, mappare alcune aree, sorvegliare le superfici boschive a rischio frane: ecco alcuni degli obiettivi del lavoro di Fabio, Luca e Robin, scientifico Rainerum di Bolzano. Perciò progettano uno stormo di quadricotteri per l’acquisizione di immagini al alta quota. Ha solo 13 anni; è il più giovane finalista; viene da Mosca, Federazione russa. Kiril ama la sua terra e vuole difendere le sue foreste dagli scolitidi utilizzando metodi biologici. La conoscenza delle piante, invece, è l’obiettivo di Giulia e Sara, allieve dello scientifico Aprosio di Ventimiglia: attraverso le nuove tecnologie e la scansione con l’apposita app fanno conoscere le meraviglie dei Giardini botanici Harbury. Ci sollevano dalla terra verso il cielo alcuni lavori dedicati all’astronomia. Daniele, Manuel e Marco dell’Istituto Piloti di Cles (Trento) si occupano dello sciame meteorico delle Geminidi. Vanno invece alla scoperta dei muoni, particelle tra le più diffuse di origine cosmica, tre giovani del Gandini di Lodi: Marika, Fabio e Marco. I loro dati sono pubblicati dalle Information Circulars ed entrano di diritto nel database della Us Naval Observatory e sostituiscono la precedente orbita Couteau. Il riferimento è a Jacopo e a due Matteo dell’Agnesi di Merate e alla loro osservazione della stella doppia Ads9378. Energia: il problema esiste, le soluzioni pure - Non bisogna lasciare gli apparecchi elettrici in posizione di attesa: è un grave spreco energetico, sostengono Sonja, Susan e Emil, tre giovani olandesi. Hanno stimato, tanto per fare un esempio concreto, che i 20 milioni di alogene installate nel loro paese sprecano 180 watt al giorno anche se spente, un costo di 302 milioni di €. L’italia non è da meno in fatto di sprechi. Il consumo energetico annuo stimato per il 63,5 milioni tra congelatori e frigoriferi è pari a 5,6 miliardi di €. Matteo del liceo Calasanzio di Carcare, siamo in provincia di Savona, propone di creare macchine frigorifere alimentate per la maggior parte dallo stesso calore emesso dai condensatori. Dal Belgio arriva lo stop allo spreco di energia per riscaldare l’acqua nei campeggi. Tre studenti, partendo da materiali molto comuni come tubi e una vasca di plastica realizzano un rudimentale ma efficiente scaldabagno solare a consumo zero. Le fonti energetiche tradizionali sono in esaurimento e inquinano? Non è un problema per Alessio, Michele e Simona, scientifico Cavallieri di Parabiago, si concentrano sull’uso di frutta e verdura per produrre energia. Il limone risulta essere il più efficiente elettrolita nella reazione elettrochimica che avviene tra rame e zinco. La scoperta di Alessandro, Federico e Nicola del Fermi di Mantova riguarda le microalghe, ritenuta la biomassa di seconda generazione più vantaggiosa in termini di tempi, crescita, spazio occupato e produzione di olio da esterificare per produrre biodiesel. Lo stesso combustibile richiama l’interesse di tre ragazzi dello Stefan di Trieste. Henrik, Martin e Mirko producono il biodiesel da microalghe in un bioreattore a sistema chiuso utilizzando Euglena gracilis arricchita con liquami zootecnici. Martina e Giuseppe, siamo al Cannizzaro di Catania, valutano la possibilità, in ambiente mediterraneo, di produrre biomasse energetiche e realizzare un campo di colture erbacee “no-food” utilizzabili per la produzione di bioetanolo di 2a generazione, ottimizzando l’impiego di risorse idriche mediante l’uso in acque reflue depurate tramite sistemi di trattamento ecosostenibili, quali la fitodepurazione. Acqua - E’ un peccato che un tema tanto importante non trovi l’attesa risposta quantitativa e qualitativa nei progetti inviati a I giovani e le scienze. Tra l’altro la posta in gioco è molto importante: il miglior lavoro selezionato dalla giuria partecipa al Premio internazionale acqua di Stoccolma. E qui il primo premio è veramente attrattivo: ben 15 mila dollari. I lavori specifici selezionati per la finale di Milano sono due. Arsenico in gabbia è il titolo del contributo di tre ragazzi del Cobianchi di Verbania. Domenico, Federico e Luca propongono un nuovo metodo per la rimozione dell’arsenico con una tecnologia semplice e di facile applicazione grazie all’impiego di una gabbia reticolare metallica composta da rame, ferro e ferro zincato. La cella immersa nell’acqua inquinata favorisce la precipitazione di tutto il contaminante, che può essere rimosso per decantazione e filtrazione. Ronnalene, Bozhena e Fabio del Molinari di Milano realizzano una cella elettrochimica in grado di dissalare una piccola quantità d’acqua sfruttando la corrente elettrica prodotta da batteri “elettricamente attivi”. L’acqua, meglio ancora le gocce galleggianti sono l’argomento studiato dal punto di vista della fisica da Lorenzo, Simone e Stefano del Versari di Cesano Maderno. Una goccia d’acqua che cade sulla superficie dello stesso liquido rimane quasi sospesa per alcuni decimi di secondo. Ed è possibile prolungare il fenomeno tramite la vibrazione a particolari frequenze del liquido sottostante. L’acqua, in questo caso le infiltrazioni della pioggia dal tetto della scuola offre ad Adriana e Brenda lo spunto per trovare una soluzione adeguata: usare tegole fatte con fibra di cocco, materiale che si trova anche sui bagnasciuga, contribuendo così a tenerli puliti. Dopo alcuni esperimenti le due messicane notano che la fibra di cocco aderisce molto bene al cemento, è impermeabile e permette di costruire lastre utilizzabili per i tetti delle abitazioni, molto meno costose di quelle convenzionali. Obiettivo sicurezza stradale - Pochi sanno che la Tunisia è tra i paesi con il più alto indice di incidenti stradali. Con una ricerca sul campo, intervistando più di 100 guidatori, specie tassisti, tre studenti di Tunisi individuano le cause, tra cui la segnaletica poco chiara e le curve pericolose. La proposta: ampliare la visione del guidatore tramite video collocati a lato della carreggiata. Jannik, Philip e Robin, tre studenti tedeschi di Stoccarda, pensano all’incidente vero e proprio che coinvolge grossi automezzi. Per facilitare i soccorsi, non appena succede l’evento, viene attivato automaticamente un palloncino riempito di elio che sale in alto e con una telecamera fotografa la situazione e invia l’immagine ai soccorritori che così intervengono con cognizione di causa. Tecnologie per applicazioni innovative - Si può parlare di “legge della bellezza” in grado di superare la valutazione soggettiva? Ci provano a definirla Beatrice, Simona e Alessandro; si propongono di costruire un algoritmo e un programma in linguaggio C++ che consenta di dare una valutazione quanto più oggettiva possibile della bellezza fisica ai candidati al titolo di Miss o Mister Istituto eletti in molte scuole a fine anno. Chissà se c’è corrispondenza tra le conclusioni del lavoro e i vincitori all’Istituto Arangio-ruiz di Augusta, provincia di Siracusa, da dove provengono gli autori. Molto utile per gli amanti della Tv sembra il lavoro di Gianluigi e Simone, preoccupati di quanti per molteplici ragioni si addormentano davanti allo schermo. Si propongono di ottimizzare la visione delle trasmissioni televisive avviando una procedura di registrazione delle stesse per poi riattivare il collegamento da dove si era interrotto in modo del tutto autonomo; e tutto ciò senza ricorrere all’uso del telecomando. La produzione industriale di reagenti chimici è da sempre afflitta da un problema: la necessità di estrarre il prodotto dalla “miscela di reazione” composta anche da sostanze indesiderate, rendendo quindi necessario un processo di purificazione. Il progetto di Claudio, studente del Castelli di Brescia, ha come scopo l’eliminazione di questa esigenza, dimostrandone concretamente la fattibilità con una serie di esperimenti sulla sintesi di un farmaco comune come può essere l’acido acetilsalicilico. Il progetto realizzato da Chiara, Filippo e Stefano del Sobrero di Casale, in provincia di Alessandria, è interdisciplinare come la disciplina che si propone di investigare e cioè le nanotecnologie e si compone di due fasi: una iniziale in cui vengono sintetizzate nanoparticelle d’argento (nanosilver) e una seconda fase in cui viene studiata la reazione tra nanosilver e luminol (sostanza organica chemiluminescente utilizzata nella ricerca forense e scientifica) in presenza di perossido di idrogeno. I giovani e le scienze 2014 - Premi Assegnati 2014 e sintesi dei progetti vincitori : A. Partecipazione ad eventi internazionali - • 26° Eucys, concorso dell’Unione europea per i giovani scienziati, Varsavia (Polonia), 19-24 settembre 2014: Domenico Parigino (1996), Francesco Tucci (1994), Antonio Di Virgilio (1994) - Una nuova metodica per la diagnosi di infestazione da Enterobius vermicularis - Liceo scientifico “G. Checchia Rispoli”, San Severo (Fg) - Enterobius vermicularis (E. Vermicularis) è un nematode che colonizza l’intestino umano di circa 400 milioni di persone nel mondo. Diversi riscontri ipotizzano un suo possibile ruolo patogenetico nella sindrome del colon irritabile e nel dolore addominale ricorrente dei bambini. Purtroppo, la mancanza di metodiche sufficientemente sensibili per l’individuazione del parassita non consente di verificare l’effettivo ruolo di E. Vermicularis in queste condizioni, né la sua reale prevalenza. Scopo del lavoro è sviluppare una nuova metodica di biologia molecolare (Pcr) che consenta l’identificazione del parassita, in maniera specifica e senza overlaps con altri nematodi. I risultati dello studio dimostrano che la sequenza target scelta, i primers disegnati, la metodica Pcr adottata e la innovativa procedura di estrazione del Dna da materiale fecale sono efficienti ed appropriati per il rilevamento del verme. Inoltre, la nuova metodica dimostra essere altamente specifica per E. Vermicularis, evitando overlap con altri nematodi. Antonio, Domenico e Francesco sono convinti che, nel complesso, i risultati ottenuti aggiungano una importante pietra miliare nello sviluppo di uno strumento diagnostico sensibile ed altamente specifico per l’identificazione di E. Vermicularis. Un tale strumento farà certamente luce sul suolo patogenetico del parassita e sulla sua reale prevalenza. Maddalena Bucchi (1995), Federico Buttò (1994), Maria Veronica Di Lenardo (1995)- Diserbanti e metaboliti secondari: un nuovo protocollo per la loro identificazione ed eliminazione dal suolo- Isis “A. Malignani”, Udine- Attualmente le colture di mais e soia vengono trattate con interventi di diserbo in solo post-emergenza (dopo la germinazione) e con mix di prodotti erbicidi. Ciò provoca l’indebolimento delle piante di coltura causando clorosi, diminuzione dell’attività fotosintetica, rischio di attacchi patogeni e diminuzione della produttività. Dai test effettuati mediante bioindicatori si constata inoltre la presenza e la permanenza di alcuni diserbanti nel suolo; questi erbicidi sono risultati attivi dopo l’intervallo di tempo dichiarato dalle aziende produttrici. Per eliminare la conseguente tossicità dal suolo ed evitare un bioaccumulo dei diserbanti Maddalena, Maria e Federico propongono l’applicazione del modello simbiotico delle micorriza (associazione tra miceli di fungo e la pianta), affiancato dall’applicazione di concimi biostimolanti. Impiegando questa metodologia sulle colture i tre studenti constatano che: . Le micorrize fungono da bioprotettrici contro gli attacchi dei patogeni e assorbono totalmente metalli pesanti e i metaboliti secondari dei diserbanti utilizzati, migliorando la qualità delle piante in coltura; . Le ife fungine raddoppiano l’assorbimento di azoto e fosforo organici dal suolo; . In caso di deficit di umidità le micorrize sono in grado di aumentare il grado di assorbimento idrico migliorando così la capacità nutritiva delle piante di coltura; . Le micorrize svolgono attività di riciclo degli elementi presenti nel suolo;. Le ife aumentano la compattezza del terreno evitando fenomeni di dilavamento. • 66a Isef, fiera internazionale della scienza e dell’ingegneria, Pittsburg (Stati Uniti), 10-15 maggio 2015: Luca Molteni (1996), Luigi Uggé (1996)- Costruzione e studio di apparecchiatura medica volta alla riabilitazione di pazienti affetti da atassia e dismetria- Liceo scientifico statale “Giovanni Gandini”, Lodi- L´obiettivo del progetto è lo sviluppo e la costruzione di un macchinario dedicato al processo di riabilitazione di persone affette da atassia e dismetria. Dopo una fase di accurata documentazione i due studenti riescono a costruire uno strumento innovativo e dalle grandi funzionalità. Esso è costituito da tre moduli uguali, composti da pannelli di Plexiglas e pulsanti luminosi sostenuti da una struttura di legno di abete. Si realizza così una plancia sulla quale il paziente deve effettuare movimenti con le braccia per spegnere i bottoni. I pulsanti si accendono in varie modalità (casuale, manuale, personalizzata) e la continua ripetizione del movimento necessario a raggiungerli permette agli individui affetti da dismetria di iniziare la rimappatura delle funzioni degli arti con conseguente recupero di buone capacità motorie. Questi movimenti si rifanno ai cosiddetti esercizi di Frenkel. La comodità di utilizzo è garantita dalla struttura modulare e facilmente modificabile secondo le necessità e soprattutto dall´app per smartphone che consente di gestire facilmente l´apparecchio sia in modo automatico che personalizzato. L´app è in grado per la prima volta di raccogliere e analizzare grandi quantità di dati circa questo tipo di riabilitazione e facilita lo studio statistico affidabile dei miglioramenti. • 56° Liysf, forum internazionale giovanile della scienza, Londra (Gran Bretagna), 23 luglio-6 agosto 2014: Claudio Papotto (1995)- Prodotti di sintesi puri: studio sperimentale e applicazione nel processo industriale- Iis “Benedetto Castelli”, Brescia- La produzione industriale di reagenti chimici è da sempre afflitta da un problema: la necessità di estrarre il prodotto dalla "miscela di reazione" composta anche da sostanze indesiderate, rendendo quindi necessario un processo di purificazione. Il progetto si pone come obiettivo l’eliminazione di questa esigenza dimostrandone concretamente la fattibilità con una serie di esperimenti sulla sintesi di un farmaco comune come può essere l’acido acetilsalicilico. Si tratta di un lavoro curato dal punto di vista metodologico, e presenta una soluzione innovativa ed originale di un problema molto comune. La forza della proposta, secondo il pensiero di Claudio, consiste però principalmente nel fatto che essa è un punto di partenza per affrontare problematiche differenti ma con questo comune denominatore. • 6a Inespo, olimpiade internazionale dell’ambiente, L’aia (Olanda), 1-6 giugno 2014: Daniele Gadler (1995), Andrea Pedot (1997), Pietro Rosatti (1995)- Appiedi per Trento- Liceo scientifico “Galileo Galilei”, Trento- Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore e insapore ad elevata tossicità in quanto riduce l’apporto di ossigeno ai tessuti. Resiste nell’ambiente fino a quattro mesi a causa della sua bassa reattività chimica. Viene prodotto dalla combustione incompleta del carburante degli autoveicoli. In zone molto trafficate il livello di Co nell’aria risulta abbastanza elevato. Il lavoro di Andrea, Daniele e Pietro utilizza i dati relativi alla Co inviati ad un database online da 50 sensori affidati ad altrettante famiglie coinvolte nel progetto “Mobile Territorial Lab”. Ogni sensore collegato tramite bluetooth ad uno smartphone connesso ad internet invia i dati relativi a: concentrazione dell’inquinamento e posizione tramite Gps dell’utente ad intervalli di 4 minuti. Integrando le informazioni ricevute con un grafo stradale viene sviluppato un Gis che fornisce dei report immediati relativi alla qualità dell’aria. I tre studenti sviluppano un’App in grado di consigliare all’utente un percorso ciclo-pedonale ottimale attraverso la città, indicando su una mappa visibile su dispositivi Android il miglior tragitto atto ad evitare le aree più inquinate. Per migliorare la fruibilità dell’applicazione viene sviluppata un’interfaccia user-friendly che richiede solamente l’inserimento del punto di arrivo, mentre quello di partenza viene trasmesso in automatico dal Gps del telefono. I tre giovani sanno bene che la Co non può essere considerata un tracciante universale della qualità dell’aria, ma è facile riscontrare significativi aumenti del livello di concentrazione nelle zone più trafficate. Perciò il lavoro rimane una demo in attesa dello sviluppo di nuovi sensori a basso costo per altri inquinanti come gli ossidi di azoto. • 7a Irs, scuola internazionale di ricerca di Mosca, 22 giugno - 2 luglio 2014: Andrea Biodo (1996), Enrico Tonon (1996)- Liberiamoci dal radon- Liceo scientifico “G. Peano”, Cuneo- Probabilmente molti alla parola “Radon” reagiscono chiedendo di cosa di tratta. Lo spiegano Andrea, Enrico e Fabio: il Radon è un elemento chimico radioattivo poco conosciuto, ma con cui veniamo a contatto in ogni attimo della nostra vita. Trattandosi di un corpo piuttosto pericoloso per l’uomo e la sua salute, dovremmo conoscerlo meglio. Lo scopo dello studio però è dire qualcosa in più su questo elemento parlando a grandi linee della storia e della natura del Radon per poi passare alla parte sperimentale, più approfondita, con misurazioni su larga scala (la provincia di Cuneo) della concentrazione di esso e finire con la proposta di alcune soluzioni ideate per prevenire danni alla salute. Tramite un’accurata raccolta di dati durata più di 3 anni viene tracciata una cartina di diffusione del Radon evidenziando ad esempio come la concentrazione di questo elemento chimico dipenda anche dal territorio e non solo dalle abitudini individuali. I metodi ideati potranno contribuire a prevenire alcuni rischi collegati al Radon quale, tra gli altri, quello di tumore ai polmoni. • Expo Science Asia, Amman (Giordania) 7-11 agosto 2014: Matteo Pisano (1996) - Un minimo consumo energetico nel ciclo frigorifero per aiutare il mondo e diminuire il costo della bolletta- Liceo classico, scientifico e linguistico “S. G. Calasanzio” - indirizzo scientifico, Carcare (Sv)- I numeri parlano da soli: l’Italia, che alla fine del 2011, secondo i dati Istat, aveva circa 63,5 milioni di apparecchi tra freezer, frigoriferi e congelatori a pozzetto, sostiene un consumo annuo energetico stimato in circa 1.4 • 1010 Kwh (pari a 5,6 miliardi di Euro). Il progetto, volto appunto a diminuire il consumo energetico nell’impiego di apparecchi dotati di circuito frigorifero e a diminuire il costo annuo per la loro alimentazione, consiste nel creare una macchina frigorifera alimentata per la maggior parte dallo stesso calore che emette il suo condensatore. Quest’ultimo, infatti, è inglobato in una seconda macchina termica che assorbe tale calore e lo trasforma in energia, garantendo un risparmio del 54,6%. Adottando il progetto di Matteo si risparmierebbero annualmente circa 7,6 • 109 Kwh, ovvero oltre 3 miliardi di Euro. Se con la tecnologia la nostra vita è diventata più semplice, chiosa il giovane di Savona, ora con la fisica diventerà meno costosa ed all’insegna del verde. • 7a Esi Amlat, esposizione scientifica internazionale dell’America Latina, Medellin (Colombia): Elisabetta De Rosa (1995)- L’origine delle terre rosse del Carso triestino- Istituto “E. Vendramini” – liceo scientifico - biologico progetto Aretusa, Pordenone- Le terre rosse sono un tipo di suolo caratteristico delle zone del Carso. Ciò che le rende note nel mondo è il particolare colore dovuto alla presenza di minerali di ferro. Come si siano originate rimane un tema di grande discussione per geologi, la cui ipotesi tuttora più accreditata è che derivino dai materiali insolubili che si depositano a seguito della dissoluzione delle rocce calcaree. Lo scopo di Elisabetta è di avvalorare, con uno studio compiuto su campioni del suolo del Carso di Trieste, l’ipotesi che le terre rosse si siano originate dalla disgregazione di tipologie di roccia contenenti minerali di silicio e alluminio (allumosilicati). Il manto roccioso avente queste caratteristiche nella zona di Trieste è quello denominato Flysch di Trieste. Ad una matrice quasi esclusiva di Flysch sono da prendere in considerazione probabili apporti eolici e non è comunque da escludere una componente derivata dal residuo insolubile dei calcari. • 18° Siwi, premio internazionale dell’acqua, Stoccolma (Svezia), 31 agosto-5 settembre 2014: Federico Ferrari (1994), Luca Isoletta (1995), Domenico Pisana (1995)- Arsenico in gabbia- Iis “Lorenzo Cobianchi”, Verbania- La presenza dell’arsenico nelle acque per l’uso umano rappresenta un problema di notevole importanza, sia nelle aree sviluppate che in quelle disagiate del pianeta, dove non vi sono risorse sufficienti per finanziare i metodi di rimozione per la potabilizzazione. La persistenza di tale inquinante produce effetti sulla salute non completamente noti al pubblico. Il progetto si pone come obiettivo la ricerca di un nuovo metodo per la rimozione dell’arsenico, basato su una tecnologia semplice e di facile applicazione, grazie all’utilizzo di una gabbia reticolare trimetallica, composta da rame, ferro e ferro zincato. Questa cella, una volta immersa nell’acqua contaminata, consente la precipitazione di tutto il contaminante in una forma combinata con lo zinco. Il precipitato, terminato il processo di deposizione, può essere facilmente rimosso per decantazione o filtrazione, processi già ampiamente utilizzati negli impianti di depurazione delle acque. Le analisi dei tre studenti del Cobianchi per acque con valori di arsenico che superano di 5 volte il limite massimo di legge (10 μg/L), dimostrano come la gabbia riesca a rimuovere quasi tutto l’arsenico originariamente presente in soluzione dopo meno di 48 ore, senza generare contaminazione microbica e chimica. Infine, i grandi vantaggi consistono nel fatto che è di facile costruzione ed impiego, è costituita da materiali poco costosi e facilmente reperibili, può essere rigenerata e riutilizzata. • Ese, esposizione scientifica europea di Milset, Zilina (Slovacchia), 7-12 settembre 2014: “Premio speciale Aica” al migliore progetto sulle tecnologie della comunicazione e dell’informazione: Simone Demuro (1997), Gianluigi Mamusa (1996)- Tv a “volontà”- Istituto tecnico statale “Michele Giua”, Cagliari- Il lavoro si rivolge a quanti decidono di guardare la Tv e per motivi di varia natura, come la stanchezza, potrebbero addormentarsi davanti allo schermo con il risultato di risvegliarsi rendendosi conto di aver perso la parte più interessante del programma che avrebbero voluto guardare. Inoltre, è scientificamente provato che addormentarsi davanti all’apparecchio televisivo genera nel soggetto un sonno disturbato, fonte di stress da non trascurare. L’obiettivo è, dunque, quello di ottimizzare la visione delle trasmissioni televisive avviando una procedura di registrazione delle stesse, per poi riattivare il collegamento da dove si era interrotto in modo del tutto autonomo, senza dover ricorrere all’uso manuale del telecomando. Ciò che avviene è la comunicazione tra il mini computer chiamato “Raspberripi” con un decoder digitale terrestre. Il piccolo pc opportunamente programmato è in grado di riconoscere la presenza di occhi e alcuni gesti della mano, in modo tale da riceverli come input: si elimina così il telecomando e si permette al pc di alzare il volume o abbassarlo, spegnere e accendere l’apparecchio e anche mettere in pausa o far partire il programma preferito, sia con un gesto della mano che con un movimento di palpebre. Luca Langgartner (1996), Fabio Endrizzi (1996), Robin Senoner (1996) Julé- Liceo scientifico delle scienze applicate “Rainerum”, Bolzano- Utilizzando la teoria degli sciami, viene realizzato uno stormo di quadricotteri coordinati tra loro automaticamente per la navigazione autonoma e l’acquisizione di immagini ad alta risoluzione trasmesse ad un computer. Gli autori, inoltre, producono un software per elaborare le immagini ed effettuare una ricostruzione in 3D dell’ambiente circostante esplorato. Infine realizzano una applicazione per la navigazione nella ricostruzione in 3D da Pc. Lo sciame di droni volanti, indipendenti e coordinati tra loro è in grado di svolgere in minor tempo compiti lunghi e complessi per un solo elemento. Il sistema è fruibile anche da utenti inesperti nel pilotaggio. Infatti i droni sono completamente autonomi in ogni operazione dal decollo all’atterraggio. I possibili impieghi sono la mappatura di aree, in particolare quelle boschive, a rischio di franamento, coltivate. Il sistema è testato in collaborazione con le sezioni di Robotica e di Botanica della Fondazione del Museo Civico di Rovereto. Andrea Chezzi (1995), Francesco Gianfreda (1995), Riccardo Reho (1995)- Pop… Non solo musica- Iis Liceo scientifico “Quinto Ennio”, Gallipoli (Le)- Il lavoro vuole approfondire una tematica di grande attualità con l’obiettivo di rinforzare la consapevolezza del valore della Chimica quale componente culturale per la lettura e l’interpretazione della realtà. Andrea, Francesco e Riccardo approfondiscono lo studio della famiglia degli inquinanti nota come Pop (persistent organic pollutants) e verificano gli effetti mutageni su organismi modello durante una serie di esperienze in laboratorio. Successivamente allestiscono uno studio di registrazione per illustrare efficacemente le dinamiche del trasporto e la persistenza dei Pop, la global distillation, la bioaccumulazione e i dati ricavati sperimentalmente. In questo modo propongono una comunicazione dei concetti scientifici originale ed efficace mirata ad operare una sensibilizzazione, in accordo con le linee guida dettate dalla conferenza di Ginevra, verso tale famiglia di inquinanti. Il loro augurio è che la musica cambi per il nostro Pianeta e che da Pop diventi Rock (Rapid Organo-chlorine Knockout). • Expo sciences Messico, Tampico, 19-22 novembre 2014: Matteo Grieco (1996), Sara Paochi (1996), Federico Rattini (1995)- In atmosfera con Arduino- Istituto tecnico agrario statale “Carlo Gallini”, Voghera (Pv)- Sara, Federico e Matteo si dedicano alla progettazione e alla realizzazione di tre dispositivi elettronici che rilevano e misurano, grazie ad appositi sensori, la presenza di alcuni inquinanti gassosi, sia di origine naturale che antropica in zone diverse della città di Voghera. I prototipi vengono messi a punto utilizzando schede Arduino che, in grado di interagire con l’ambiente, permettono di rilevare e memorizzare i valori di alcoli e solventi presenti nell’atmosfera. Questi composti contribuiscono alla formazione dell’ozono troposferico, gas che oltre a risultare dannoso per le vie respiratorie, partecipa al fenomeno del riscaldamento globale. Da un primo esame dei dati, si riscontra che le concentrazioni delle diverse tipologie di gas sono maggiori, in inverno, in aree ad intenso traffico automobilistico. La prima fase della sperimentazione mostra come sia possibile mettere a punto dei dispositivi economici che forniscono misure delle concentrazioni di alcune sostanze inquinanti. Ma i tre giovani guardano avanti: nei prossimi mesi, con ulteriori dati, vogliono studiare le variazioni indotte dall’incremento della temperatura e dallo sviluppo della vegetazione. Nell’immediato futuro intendono inoltre mettere a punto un dispositivo mobile, dotato di un modulo gps, in modo da poter monitorare più siti oltre a quelli dove sono situati i dispositivi fissi. • Tisf, fiera scientifica internazionale di Taiwan, febbraio 2015: “Premio speciale Sci” al migliore progetto di chimica: Chiara Figazzolo (1996), Stefano Sesia (1995), Filippo Cotta Ramusino (1996) - Luminol e nanoparticelle d’argento: una coppia brillante - Liceo scientifico Scienze applicate “Ascanio Sobrero”, Casale (Al) - Negli ultimi anni la manipolazione della materia su scala nanometrica (nano = 10-9 m) ha acquisito una rilevanza sempre maggiore grazie alla possibilità di realizzare materiali con proprietà peculiari rispetto a quelle mostrate su scala macrometrica. Le nanotecnologie costituiscono una disciplina ibrida – essa partecipa infatti dei contributi della chimica, della fisica e dell’ingegneria – i cui prodotti trovano applicazione nei campi più disparati (catalizzatori, semiconduttori, superconduttori, biosensori, veicolanti per farmaci, materiali ultraleggeri). Il rovescio della medaglia è rappresentato dalle problematiche originate dalle diffusione nell’ambiente di particelle di dimensioni estremamente ridotte (il caso delle “polveri sottili” è emblematico). Attualmente però sembra che i vantaggi superino ampiamente gli svantaggi e le nanotecnologie costituiscono uno dei campi in più rapido sviluppo della scienza moderna. Il progetto realizzato da Chiara, Filippo e Stefano è interdisciplinare come la disciplina che si propone di investigare è cioè le nanotecnologie e si compone di due fasi: una iniziale in cui vengono sintetizzate nanoparticelle d’argento (nanosilver) e una seconda fase in cui viene studiata la reazione tra nanosilver e luminol (sostanza organica chemiluminescente utilizzata nella ricerca forense e scientifica) in presenza di perossido di idrogeno. Nella prima parte Chiara, Filippo e Stefano sintetizzano nanoparticelle d’argento mediante riduzione di nitrato d’argento in soluzione acquosa e ne caratterizzano le proprietà ottiche (effetto Tyndall, assorbimento Uv-vis) e di stabilità colloidale evidenziando come le caratteristiche dell’argento su scala nanometrica siano notevolmente differenti da quelle del metallo su scala macroscopica. I ragazzi studiano quindi l’effetto delle nanoparticelle sintetizzate sulla reazione chemiluminescente del luminol arrivando a proporre un meccanismo capace di spiegare l’aumento dell’intensità di emissione del luminol in presenza di nanosilver. • 29a Mostratec, fiera internazionale della tecnologia, Novo Hamburgo (Brasile), 26 ottobre-1 novembre 2014: Sara Calipa (1995), Giulia Rizzi (1995) Conoscere le piante: un laborioso studio ora a portata di click- Liceo scientifico statale “Angelico Aprosio”, Ventimiglia (Im)- Il progetto mira ad inserire il progresso tecnologico nella conoscenza del regno vegetale; attraverso lo studio di alcune specie presenti ai Giardini botanici Hanbury, Giulia e Sara creano delle schede digitali per ognuna di esse, contenenti le informazioni principali e successivamente una chiave analitica semplificata, per il riconoscimento visivo della specie, utilizzabile senza aver conseguito studi di botanica. Inoltre propongono un utilizzo originale degli scarti di alcune di queste piante. Questo lavoro culmina con la creazione di codici Qr posti all’interno dei giardini, sul cartellino alla base della pianta che, attraverso lo smartphone e la scansione con l’apposita app, sono in grado di ricondurre istantaneamente alla scheda digitale pubblicata sul sito ufficiale dei Giardini. • I-sweeep, Olimpiade per la sostenibilità, Houston (Usa), maggio 2015: Emanuele Fornasier (1995), Giulia Pelos (1995), Mattia Gamboso (1995)- Freezer Keeper- Isis “Arturo Malignani, Udine- Milioni di tonnellate di prodotti alimentari surgelati vengono consumati annualmente nel mondo. La surgelazione è un eccellente metodo di conservazione del cibo, ma per il consumatore finale è pressoché impossibile sapere se il prodotto è stato conservato correttamente, ovvero se la sua temperatura è stata mantenuta al di sotto di una soglia limite durante il trasporto e lo stoccaggio. Freezer Keepar di Giulia, Emanuele e Mattia ha lo scopo di sviluppare un indicatore atossico dal costo contenuto da applicare sulla confezione del surgelato, in grado di fornire la certezza che il cibo sia stato conservato correttamente. Si tratta di una soluzione colorata a base d’acqua, che sciogliendosi alla temperatura stabilita, copre il codice a barre, impedendone la lettura e rendendo quindi l’alimento invendibile. L’indicatore realizzato dai tre studenti ha tutti i requisiti necessari per poter essere impiegato su larga scala in quanto il suo costo è irrisorio e l’applicazione sulle confezioni risulta semplice ed efficace. Inoltre, per come è concepito, esso garantisce la tutela di tutti i consumatori in quanto rende non acquistabile qualsiasi prodotto potenzialmente tossico. • Expo sciences Spagna, Barcellona, aprile 2015: Filippo Bracco (1995), Giuseppe Castronovo (1995), Traspadano Taibi (1994)- Eco rilevatore tattile- Liceo Scientifico “G. B. Odierna”, Palma di Montechiaro (Agrigento)- Filippo, Giuseppe e Traspadano propongono un dispositivo pensato per migliorare la percezione del mondo dei soggetti affetti da cecità. Esso sfrutta l’ecolocalizzazione per raccogliere informazioni sulla forma dello spazio, in maniera analoga ai pipistrelli; comunica con il soggetto stimolando gli altri sensi naturalmente più acuiti. Lo strumento è formato da tre componenti fondamentali: . Il Rilevatore, composto da sensori di prossimità, che ha il compito di scannerizzare l’area limitrofa; . L’attuatore tridimensionale: un elemento automodellante che varia la propria forma emulando la realtà rilevata; il soggetto toccandolo con mano percepirà lo spazio circostante aiutato, anche, da segnali acustici che rilevano ostacoli in particolari casi prestabiliti; . L’elaboratore: una scheda elettronica che gestisce sia la rilevazione dei dati che l’Atuatore, dopo aver analizzato e elaborato le informazioni. I sensori sono posizionali nella cintura del soggetto, mentre l’Elaboratore e l’Attuatore formano parte dello stesso componente da tenere ed analizzare con entrambe le mani. Oltre a definire teoricamente il dispositivo gli studenti realizzano un prototipo semplificato ma di analogo funzionamento, per dimostrare la fattibilità dell’idea formulata e, tramite la sperimentazione, perfezionare la stessa. • Visita al Parlamento europeo, Strasburgo, luglio 2014: Alessandro Algeri (1996), Nicola Barbieri (1996), Federico Maccari (1996)- Sese Biodiesel – Energia dalle alghe- Istituto superiore “Enrico Fermi”, Mantova- L’obiettivo del progetto è mettere a punto un metodo di produzione di biocombustibili in alternativa ai combustibili fossili, che sono in via di esaurimento, cercando, nello stesso tempo, di diminuire le emissioni di gas serra. Tra le molteplici soluzioni i tre giovani scoprono che le microalghe sono la biomassa di seconda generazione più vantaggiosa in termini di tempo, crescita, spazio occupato e produzione di olio da esterificare per produrre biodiesel. La ricerca si sviluppa in più fasi: inizialmente viene cercato il tipo di alga più adatto, poi si valuta il metodo di coltura idoneo ed, infine, è il momento per la progettazione dell’impianto pilota e la scelta delle migliori condizioni sperimentali per la reazione di trans-esterificazione. La parte sperimentale riguarda l’effettiva attuazione del progetto, sperimentando in un fotobioreattore la coltivazione dell’alga selezionata (Spirulina). Alessandro, Nicola e Federico credono che un avvenire basato sui biocarburanti possa rendere il mondo più pulito, salvaguardare l’ecosistema da inutili sprechi e costituire un’opportunità economica per tutti i paesi, compresi quelli in via di sviluppo. Il loro metodo di produzione fornisce biodiesel e sottoprodotti idonei sia all´alimentazione umana e animale, sia all´utilizzo come fertilizzanti. Lisa Circo (1995)- Similarità strutturale e funzionale di proteine lipasi da organismi differenti- Iiss “C.e Gadda”, Paderno Dugnano (Mi)- L’obiettivo iniziale di Lisa è verificare l’esistenza di quelle proteine dette “ancestrali”, che già in forme di vita semplici e primitive, quali muffe, funghi o batteri, svolgono la stessa attività biologica di quelle contenute in organismi ben più evoluti, quali gli animali superiori. Per dimostrarlo considera la lipasi, perché in grado di effettuare l’idrolisi dei grassi. Dopo aver eseguito un allineamento delle catene peptidiche ne confronta alfabeticamente le sequenze amminoacidiche, per individuare quelle parti in cui sia possibile riscontrare una similitudine strutturale e funzionale. Non avendo ottenuto risultati determinati, l’indagine viene estesa alla struttura tridimensionale delle proteine in questione e, tramite un software specifico, viene eseguito un allineamento tridimensionale delle coppie più significative di proteine, individuandone i tratti di massima coincidenza mediante il calcolo dell’Rmsd, ovvero della distanza media tra gli atomi delle due proteine sovrapposte. Tanto più è basso il valore di Rmsd tra due recettori delle lipasi, tanto più i siti saranno simili tra loro e risulterà quindi maggiormente probabile che essi svolgano la medesima attività biologica. I risultati fanno concludere che il diverso grado di sofisticazione di struttura cellulare presente in organismi poco o molto evoluti è ciò che genera la pressione evolutiva che modifica la struttura di alcune proteine, pur conservandone quasi intatta la struttura più caratterizzante, cioè quella destinata al processo enzimatico di lipolisi. B. Altri riconoscimenti- • “Divento un astronomo”, soggiorno studio presso l’Osservatorio astronomico di Asiago, luglio 2014: Marco Anselmi (1994), Manuel Calliari (1995), Daniele Franch (1995)- Le Geminidi nel 2013- Istituto tecnico "Carlo Antonio Pilati" - Iti Informatica, Cles (Tn)- Lo sciame meteorico delle Geminidi fa parte di un complesso meteorico più vasto, dove sembra esserci la presenza di due sciami con caratteristiche simili. Ecco le conclusioni del lavoro di Daniele, Manuel e Marco che l’hanno osservato attraverso la posizione del massimo di attività verso la metà del mese di dicembre; esso presenta un’origine asteroidale; il suo corpo progenitore è l’asteroide 3200 Phaethon. I dati vengono forniti ai tre studenti dall’Associazione astrofili bolognesi che dispone di un apparato radio in grado di registrare gli echi meteorici. La tecnica da loro sfruttata si basa sul principio del forward-scatter. Per poter analizzare tali dati costruiscono un programma in linguaggio C. L’analisi è basata su una tecnica di indagine che prevede la correzione di due importanti fattori: la sottrazione del background sporadico e l’altezza del radiante sopra l’orizzonte. I risultati ottenuti vengono confrontati con quelli Radio Meteor Orservating Bulletin che approfondisce l’attività meteorica attraverso tecniche radio. Successivamente viene studiato il comportamento dello sciame analizzando i dati visuali prelevati dall’archivio dell’International Meteor Organization. I risultati vengono confrontati con un esame preliminare svolto dalla stessa organizzazione. Infine vengono comparati i risultati ottenuti con le due tecniche e verificati coi dati offerti dalla letteratura scientifica • “You Scientist”: una settimana da scienziato nei laboratori di genetica dell’Ifom, settembre 2014: Marco Tribulato (1995), Alessio Lo Giudice (1995)- Myrtinus – Nuovo sciroppo a base di estratto di Myrtus communis ad alta concentrazione di proantocianidine- Liceo scientifico statale “Luigi Einaudi”, Siracusa- Marco ed Alessio approfondiscono uno studio sulle proprietà benefiche del mirtillo rosso americano, il “cranberry”, riuscendo a trovare, per mezzo di analisi scientifiche, delle analogie con le bacche di mirto. Il risultato del loro progetto è uno sciroppo che valorizza proprio il mirto, un prodotto tipico della loro regione. Studiano quindi la composizione chimica dei vari elementi della pianta, in particolare le bacche. Tali elementi, come il mirto, che contiene mirtenolo e geraniolo, conferiscono allo sciroppo proprietà antinfiammatorie e antisettiche. Fungono da cura per i problemi dell’apparato digerente e per il sistema respiratorio e hanno una funzione preventiva per alcune neoplasie. Le proantocianidine, inoltre, diminuiscono la capacità di adesività di determinati ceppi di Escherichia coli alle pareti del tratto urinario, soprattutto nelle donne. Il risultato: un nuovo sciroppo, che rappresenta un connubio tra gusto e salute, con proprietà benefiche e gustoso. Un prodotto competitivo sul mercato, in quanto, oltre ad essere innovativo, è utile a livello di prevenzione e giova alla salute di chi lo consuma. Almeno questo è quanto pensano i due ragazzi • Attestati di merito di associazioni internazionali: − Intel Excellence in Computer Science Award- Simone Demuro (1997), Gianluigi Mamusa (1996)- Tv a “volontà”- Istituto tecnico statale “Michele Giua”, Cagliari- Il lavoro si rivolge a quanti decidono di guardare la Tv e per motivi di varia natura, come la stanchezza, potrebbero addormentarsi davanti allo schermo con il risultato di risvegliarsi rendendosi conto di aver perso la parte più interessante del programma che avrebbero voluto guardare. Inoltre, è scientificamente provato che addormentarsi davanti all’apparecchio televisivo genera nel soggetto un sonno disturbato, fonte di stress da non trascurare. L’obiettivo è, dunque, quello di ottimizzare la visione delle trasmissioni televisive avviando una procedura di registrazione delle stesse, per poi riattivare il collegamento da dove si era interrotto in modo del tutto autonomo, senza dover ricorrere all’uso manuale del telecomando. Ciò che avviene è la comunicazione tra il mini computer chiamato “Raspberripi” con un decoder digitale terrestre. Il piccolo pc opportunamente programmato è in grado di riconoscere la presenza di occhi e alcuni gesti della mano, in modo tale da riceverli come input: si elimina così il telecomando e si permette al pc di alzare il volume o abbassarlo, spegnere e accendere l’apparecchio e anche mettere in pausa o far partire il programma preferito, sia con un gesto della mano che con un movimento di palpebre. − Yale Science and Engineering Association- Eleonora Manca (1996), Luca Mellino (1996)- Uno spinoso coagulante vegetale da introdurre nella tecnologia lattiero-casearia- Itis “G. M. Angioy” – Iti Chimica, Sassari- La ricerca parte da una domanda: può una pianta, di per sé non molto apprezzata, ma nota per il suo frutto, avere proprietà coagulanti? L’idea di Eleonora e Luca di applicarsi al campo lattiero-caseario nasce dalla provenienza delle famiglie da tale ambiente e inoltre la pianta scelta (fico d’india) è presente in grandi quantità nella loro terra. Riescono a dimostrare che seguendo una procedura già utilizzata con altri tipi di matrici si può ottenere il coagulante voluto, usando diverse strategie e metodiche. Successivamente si cimentano nel processo di coagulazione del latte, ottenendo risultati abbastanza incoraggianti. Il prodotto ricavato può essere considerato un punto di partenza per un maggior approfondimento delle proprietà coagulanti dell’estratto e, di conseguenza, anche nello sviluppo di una produzione lattiero-casearia soprattutto artigianale. Il progetto amplia lo studio dei coagulanti vegetali nell’ambito della caseificazione, ancora soggetti a poche attenzioni. Del resto anche l’Expo Milano 2015, pensano i due studenti, dedicherà attenzione alla valorizzazione della tradizione alimentare come cardine culturale ed etnico. − Asm Material Education Foundation- Giulia Chianella (1995)- La “pastiglia” mangia-smog- Iis Liceo “Q. Ennio”, Gallipoli (Lecce)- Il lavoro porta l’attenzione su uno dei problemi gravi del Pianeta: l’inquinamento transfrontaliero. Giulia propone una possibile strategia di intervento. Partendo da una rigorosa applicazione del metodo scientifico sperimentale illustra una soluzione originale, fattibile ed economica al problema della riduzione degli inquinanti atmosferici. Approfondisce le conoscenze sugli ossidi di azoto, immessi nell’ambiente dalle auto, dall’uso di combustibili fossili, considerando anche le modalità di diffusione con i relativi dati riguardanti le diverse zone del mondo; ma soprattutto cerca di escogitare un modo per poter contribuire all’abbattimento di tale inquinamento. Ecco l’idea di sfruttare le nanotecnologie e realizzare sperimentalmente un prototipo di “zaino mangia-smog”, che con l’applicazione di una superficie ai nanocristalli di Tio2 (biossido di titanio) possa diminuire i danni da parte degli ossidi di azoto, trasformandoli in sostanze meno nocive grazie all’azione della fotocatalisi. Giulia ha eseguito una serie di prove sperimentali per verificare il reale abbattimento di inquinanti prodotoo dalla “pastiglia” , ottenendo una percentuale di oltre il 40%. “Lo zainetto mangia-smog è un piccolo gesto di amore, un modo per far sentire la nostra voce e ribadire che tutti possiamo giocare un ruolo da protagonisti nella salvaguarda del nostro Pianeta” dice la giovane di Gallipoli. E citando Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. − Mu Alpha Theta- Simona Letizia Basso (1998), Alessandro Gioia (1997), Beatrice Prato (1999)- Specchio delle mie brame… 2o Istituto Superiore “Arangio-ruiz” – Indirizzo: Liceo scientifico delle scienze applicate, Augusta (Sr)- Le ricerche sui fondamenti matematici dell’armoniosità in varie manifestazioni artistiche sembrano condurre alla individuazione di una “Legge della bellezza” che fa assurgere a universale il concetto del bello, da sempre ritenuto soggettivo e fa si che la bellezza stessa possa essere considerata quasi una grandezza fisica, poiché diventa, ma ovviamente solo sotto certi aspetti, misurabile. Sia nelle statue e nei monumenti dell’antica Grecia sia in dipinti, sculture e opere architettoniche di famosi artisti è presente il cosiddetto “Rapporto aureo”. Queste realizzazioni appaiono innegabilmente belle. L’obiettivo del progetto è la costruzione di un algoritmo e di un programma in linguaggio C++ che, sulla base di tale rapporto, consenta di dare una valutazione quanto più oggettiva possibile della bellezza fisica dei candidati al titolo di Miss e Mister Istituto, eletti in molte scuole a fine anno. Lo studio condotto è di tipo statistico; la raccolta dei dati, l’elaborazione di istogrammi e grafici e l’organizzazione in archivi multimediali viene effettuata tramite l’utilizzo dei software Excel e Access del pacchetto Office. Il programma di calcolo consente una valutazione della bellezza espressa in decimi, secondo una scala di unità battezzata “Diva”. Nell’immaginario di Beatrice, Simona e Alessandro il lavoro offre spunti di discussione multidisciplinare, proponendo una sfida al comune senso del bello; tuttavia esso può solo affiancare e supportare la componente umana di una giuria, poiché bellezza è anche eleganza, fascino e simpatia, che un programma di statistica non può, ovviamente, valutare. − American Psychological Association Túlio Andrade (1996)- Educazione fisica a scuola: alcune soluzioni- Scuola tecnica statale Agamennon Magalhães, Recife (Brasile)- La scuola ricopre un ruolo importante nel promuovere uno stile di vita sano che possa invertire la tendenza verso una vita sedentaria. Anche se l’educazione fisica è una delle materia più appropriate per affrontare il problema, le condizioni in cui si insegna in Brasile sono allarmanti. L’obiettivo di Túlio è quello di identificare le maggiori difficoltà riscontrate dagli insegnanti, analizzarne le implicazioni e sviluppare una strategia di insegnamento valida. Sottopone un questionario a 20 insegnanti di educazione fisica per capire quali sono le problematiche che incontrano: mancanza di materiale, spazio fisico, e interesse da parte degli studenti. I primi sforzi vengono rivolti alla definizione di strategie pedagogiche volte ad incrementare l’interesse dei giovani. Per testare l’efficacia di questi metodi lo studente applica le strategie di insegnamento a 45 allievi di una scuola privata. Per descrivere la metodologia di insegnamento predispone un manuale apposito per gli insegnanti di educazione fisica; per diffonderlo organizza un training per 19 docenti. Dopo il training, il 94,73% di professori dichiara che avrebbe utilizzato il metodo proposto. − Association for Women Geoscientists Elisabetta De Rosa (1995)- L’origine delle terre rosse del Carso triestino- Istituto “E. Vendramini” – liceo scientifico - biologico progetto Aretusa, Pordenone- Le terre rosse sono un tipo di suolo caratteristico delle zone del Carso. Ciò che le rende note nel mondo è il particolare colore dovuto alla presenza di minerali di ferro. Come si siano originate rimane un tema di grande discussione per geologi, la cui ipotesi tuttora più accreditata è che derivino dai materiali insolubili che si depositano a seguito della dissoluzione delle rocce calcaree. Lo scopo di Elisabetta è di avvalorare, con uno studio compiuto su campioni del suolo del Carso di Trieste, l’ipotesi che le terre rosse si siano originate dalla disgregazione di tipologie di roccia contenenti minerali di silicio e alluminio (allumosilicati). Il manto roccioso avente queste caratteristiche nella zona di Trieste è quello denominato Flysch di Trieste. Ad una matrice quasi esclusiva di Flysch sono da prendere in considerazione probabili apporti eolici e non è comunque da escludere una componente derivata dal residuo insolubile dei calcari. − Ricoh Sustainable Development Award 2014 Adriana Ruiz Mote (1996), Brenda Elizabeth Hernández Arévalo (1996)- Lastre di cocco: leggere, resistenti e impermeabili- Cbt Chiconcuac, Chiconcuac, Estado de México (Messico)- Per garantire alle persone povere una casa che abbia tetti costruiti con materiali resistenti, il cemento o laterizio, che in Messico sono poco reperibili, si potrebbero parzialmente sostituire con fibre di cocco, un prodotto resistente all’acqua. L’idea nasce dall’osservazione di infiltrazioni d’acqua in alcune classi delle scuola e la soluzione è quella di usare tegole fatte con fibra di cocco, materiale che si trova anche sui bagnasciuga, contribuendo così a tenerli puliti. Dopo alcuni esperimenti, Adriana e Brenda notano che la fibra di cocco aderisce molto bene al cemento, è impermeabile, e permette di costruire lastre utilizzabili per i tetti delle abitazioni, molto meno costose di quelle convenzionali. Producono una lastra di un metro quadrato: metà di questa fatta con materiale convenzionale e l’altra metà con fibre di cocco. Dopo alcuni giorni di pioggia e di sole, si accorgono che la lastra costruita con materiali tradizionali ha subito piccoli danni; quella in fibra di cocco rimane intatta e senza fratture. − Certificato Presidente Fast Rhonnalene Carpio (1994), Fabio Manzoni (1996) , Bozhena Sotnyk (1995)- Dissalazione di acqua di mare con celle elettrochimiche microbiche- Istituto tecnico “Ettore Molinari”, Milano- Come già gli antichi sapevano, l’acqua è fonte di vita ed essenziale alla sopravvivenza. Il 70% della superficie della terra è coperta d’acqua, ma il 96% dell’acqua è troppo salata per essere potabile: è possibile morire di sete in mezzo al mare come in un deserto. Tre studenti del Molinari, partendo da queste considerazioni, e dai recenti studi sulle celle a combustibile microbiche, hanno realizzato una cella elettrochimica in grado di dissalare un piccolo quantitativo d’acqua sfruttando la corrente elettrica prodotta da batteri “elettricamente attivi”. I microorganismi, presenti in due comparti, uno in presenza di aria e l’altro in assenza, creano una corrente di elettroni che rende possibile la dissalazione dell’acqua di mare. La corrente elettrica, generata da una differenza di potenziale ai capi della pila microbica, causa la migrazione degli ioni sodio e cloro presenti nell’acqua, contenuta in un terzo comparto, racchiusa tra due membrane semimpermeabili, che in questo modo si dissala fino a diventare potabile. Il lavoro sperimentale, che ha permesso di ottenere una notevole riduzione nella salinità dell’acqua, vuole essere un contributo alla problematiche connesse alla disponibilità di acqua potabile per situazioni di emergenza (kit di sopravvivenza) e nella prospettiva della potabilizzazione a basso consumo energetico delle acque salmastre.  
   
   
RICERCA, ASSESSORE: LA REGIONE LOMBARDIA SOSTIENE I GIOVANI  
 
Milano, 6 maggio 2014 - "Non c´è possibilità di rilancio se non si crede e non si investe nella scienza e nella ricerca". E´ quanto ha ribadito l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, intervenendo alla premiazione di ´I giovani e le scienze 2014 - 26esima selezione italiana per il concorso dell´Unione europea dei Giovani Scienziati´, organizzato da Fast (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche). Giovani Ricercatori - L´assessore - che ha premiato in particolare il progetto dedicato alla ´Costruzione e studio di apparecchiatura medica volta alla riabilitazione di pazienti affetti da atassia e dismetria´ - ha sottolineato la "curiosità, tenacia e determinazione" che spingono studenti e giovani ricercatori ad andare avanti. Impegno Della Regione - "Questo momento - ha sottolineato l´assessore - è estremamente importante per Regione Lombardia, che ha sostenuto l´evento con 90.000 euro. Per il 2015, prevediamo di dare ancora più visibilità a questa eccezionale manifestazione investendo complessivamente 1 milione di euro". "Indipendentemente da tutto - ha aggiunto rivolgendosi alla platea degli studenti - ognuno di voi è un vincitore che, come diceva Nelson Mandela, è ´un sognatore che non si è mai arreso´. Le istituzioni devono credere in voi e camminare accanto a voi. Regione Lombardia lo fa e continuerà a farlo".  
   
   
USA: UN RAGAZZO SU CINQUE AMMETTE DI USARE FARMACI STIMOLANTI PER PASSARE I TEST PER VOTI PIÙ ALTI  
 
 Lecce, 6 maggio 2014 - La competizione tra gli studenti degli atenei d’elite americani come Harvard o il Massachussets Institute of Technology è talmente feroce, che un ragazzo su cinque ammette di usare farmaci stimolanti per passare i test per avere voti alle stelle. A denunciarlo è un nuovo studio del ´Cohen children medical center´ di New York che ha analizzato dati e risposte di oltre 600 studenti dei “top” atenei Usa: i ragazzi – ben 1 su 5 - che hanno usato medicinali prescritti per il ´disordine dell´attenzione, pur senza soffrire della patologia, lo hanno fatto nel 69% dei casi per passare esami scritti”. Nel 66% dei casi invece i prodotti come il famoso ´Ritalin´ sono serviti semplicemente per sostenere gli studenti nelle lunghe ore di studio. Più di un quarto dei giovani ha ammesso di aver utilizzato i medicinali in questione 8 o più volte nell´anno precedente. Ma a sconcertare gli studiosi è il fatto che più del 30% degli interpellati hanno dichiarato di non ritenere che l´uso di stimolanti equivalga ad un comportamento irregolare e ad una competizione sleale in termini di risultati accademici. L’utilizzo di farmaci di questo tipo non è una novità tra i giovani laureandi, sottolinea Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Ciò che invece preoccupa è l’elevato numero di giovani che assume sostanze che nei fatti “dopano” le facoltà cerebrali. Cifra che è ignota al momento in Italia, mentre sarebbe opportuno conoscere, almeno statisticamente, quanti giovani italiani utilizzano medicinali per sostenersi negli studi, alla luce del fatto che molti di questi farmaci possono essere acquistati a buon mercato online e quindi senza alcun controllo.  
   
   
TRENTO: DAL 5 AL 9 MAGGIO AL TEATRO CUMINETTI IL 18° MEETING PROVINCIALE "LA SCUOLA A TEATRO"  
 
Trento, 6 maggio 2014 - Il progetto "Giovani a Teatro – Teatro a Scuola", promosso dalla Co.f.as. In collaborazione con gli assessorati provinciali all´istruzione e alla cultura è giunto quest´anno alla diciottesima edizione e culminerà nelle giornate del 5 – 6 – 8 e 9 maggio 2014 nel Meeting finale "La scuola a teatro" che vedrà in scena al teatro Cuminetti di Trento le Compagnie scolastiche degli otto Istituti che vi hanno aderito, due in più rispetto alla scorsa edizione. Il calendario degli spettacoli è stato illustrato a Trento nel corso della tradizionale conferenza di "Cultura informa" dal presidente della Federazione trentina delle filodrammatiche, Gino Tarter, e dalla professoressa Maria Zanetti, coordinatrice degli insegnati che hanno aderito al progetto. Studenti appartenenti a Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” (Trento), Liceo Linguistico “Sophie Sholl” (Trento), Istituto Pavoniano “Artigianelli” (Trento), Istituto di Formazione Professionale "Sandro Pertini" (Trento), Liceo Classico “Giovanni Prati” (Trento), Istituto Agrario (San Michele all’Adige), Istituto Tecnico Tecnologico “Michelangelo Buonarroti” (Trento) e Istituto Tecnico Economico "Tambosi/battisti" (Trento), che hanno lavorato nel corso dell´anno scolastico sotto la guida dei loro insegnanti, coordinati dalla professoressa Maria Zanetti e coadiuvati anche dagli esperti della Co.f.as., hanno allestito gli otto spettacoli che saranno presentati al pubblico nei prossimi giorni. L´ingresso alle quattro serate del Meeting, che avranno inizio alle 20.30, sarà riservato agli studenti degli Istituti scolastici coinvolti nel progetto e ai loro colleghi di studio e familiari.  
   
   
UMBRIA, TRASPORTI SCOLASTICI: 10 MAGGIO SCADE AVVISO PER CONTRIBUTI A FAVORE DEGLI STUDENTI, ATTENZIONE PER ALUNNI CON DISABILITÀ  
 
Perugia, 6 maggio 2014 – Avranno tempo fino al 10 maggio le famiglie che intendono presentare domanda ai Comuni di residenza, per l´attribuzione di contributi per i servizi di trasporto a favore degli studenti che frequentano le scuole umbre di primo e secondo grado nell´anno scolastico in corso: lo rende noto l´assessorato regionale all´Istruzione, precisando che l´avviso pubblicato dalla Regione Umbria riserva attenzione agli studenti con disabilità che usufruiscono dei servizi di trasporto urbano ed extraurbano. Obiettivo della Regione – ha spiegato il rappresentante dell´Assessorato all´Istruzione – è quello di incrementare l´offerta di servizi finalizzati a favorire l´accesso e la frequenza ai corsi scolastici come presupposto fondamentale per il raggiungimento di più alti livelli negli studi e per il conseguimento di un pieno successo formativo anche a vantaggio di studenti con disabilità, in modo da favorirne l´inclusione sociale. Inoltre, – è stato evidenziato – all´interno del quadro generale di fragilità economica e vulnerabilità delle famiglie, il potenziamento dei servizi finalizzati a incrementare la qualità del sistema di istruzione, costituisce un irrinunciabile investimento per un´istruzione di qualità garantita anche tramite un accesso agevolato ai servizi scolastici. Possono richiedere il beneficio - individuato in un importo massimo di 100 euro - tutti gli alunni residenti in Umbria delle scuole secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie il cui Indicatore della Situazione Economica Equivalente (I.s.e.e.) della famiglia di appartenenza sia inferiore o uguale a 10 mila 632 euro, con riferimento alla dichiarazione dei redditi 2013. Nell´erogazione dei contributi e per la formazione delle graduatorie, i Comuni terranno conto prioritariamente delle condizioni economiche degli studenti e della distanza dalla sede scolastica, a parità delle altre condizioni si applica la priorità alle domande che saranno presentate da studenti con disabilità grave per servizi di trasporto urbano ed extraurbano finalizzato al raggiungimento della sede scolastica. In proposito il rappresentante dell´assessorato regionale all´Istruzione ha ricordato che, dallo scorso anno, la Regione ha raddoppiato i contributi regionali che garantiscono tariffe speciali a favore di disabili e fasce deboli, impiegando a questo scopo il 2 per cento delle risorse del fondo regionale per il trasporto su gomma. Abbiamo aumentato l´entità degli aiuti per rendere concretamente effettivi i diritti delle persone disabili permettendo anche alle categorie socialmente svantaggiate di raggiungere scuole e luoghi di lavoro con i mezzi pubblici.  
   
   
BARRIERE CORALLINE CHE POTREBBERO RESISTERE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 

Bruxelles, 6 maggio 2014 - Gli ecosistemi delle barriere coralline, che sono tra gli ecosistemi più preziosi del pianeta, sono spesso considerati fortemente sensibili agli impatti dei cambiamenti climatici. Tuttavia, l´apparentemente delicata bellezza dei coralli può essere fuorviante. Un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista Science ha infatti identificato popolazioni di corallo che potrebbero essere resistenti ai cambiamenti climatici. I ricercatori si sono concentrati su una popolazione di corallo ad ombrello Acropora hyacinthus, nelle Samoa Americane. Secondo i loro risultati, l´acclimatazione e l´adattamento hanno più o meno un ruolo paritario nella capacità delle barriere di sviluppare una tolleranza alle alte temperature. Nella sintesi dello studio si legge: "In meno di due anni l´acclimatazione raggiunge la stessa tolleranza al calore che ci si aspetterebbe da una forte selezione naturale per molte generazioni di questi organismi longevi". La notizia offre speranza a coloro che avevano temuto il peggio per questi magici regni sottomarini. Gli autori dello studio scrivono: "I nostri risultati mostrano sia un´acclimatizzazione a breve termine sia un adattamento a lungo termine al clima. L´aggiunta di queste capacità di adattamento ai modelli degli ecosistemi dovrebbe rallentare le previsioni di scomparsa degli ecosistemi delle barriere coralline". Secondo la rivista Nature, le temperature a cui sono sottoposti i coralli nelle Samoa Americane ucciderebbero la maggior parte delle barriere coralline, ed è proprio per questo che è interessante per ricercatori. Nature cita l´autore dello studio Stephen R. Palumbi, che dice che stanno appena iniziando a capire come questi coralli delle Samoa prosperano in queste condizioni estreme. "[Palumbi] pensa di poter sfruttare tale capacità per creare una barriera di corallo capace di sopravvivere nei mari caldi che dovrebbero risultare dai cambiamenti climatici. A partire dal mese di agosto, lui e la sua squadra cercheranno di piantare la più intelligente futura barriera corallina che ruisciamo a immaginare". La rivista Scientific American dice che Palumbi fa parte di un piccolo gruppo di ricercatori di coralli sparsi in tutto il mondo, che affrontano tali questioni per cercare di salvare le barriere coralline minacciate. "Il loro intento finale è quello di lanciare un programma di ´evoluzione assistita dall´uomo´, creando coralli resistenti nei vivai controllati e piantandoli in aree che sono state - o saranno - duramente colpite dai cambiamenti". Quest´idea di creare una "barriera progettata" non è stata accolta senza polemiche. Nature cita il genetista di coralli Steve Vollmer, che esprime la sua preoccupazione che questo possa precipitare sul "pendio scivoloso di modificare i sistemi naturali". Mantenere le nostre barriere coralline in buona salute è fondamentale. Esse non solo offrono riparo e cibo a una grande varietà di animali e fungono da vivai per i pesci, ma rappresentano anche un "deposito" di medicine naturali e svolgono un ruolo importante nell´assorbimento dell´anidride carbonica dall´atmosfera. Secondo Scientific American, il 19 % delle barriere coralline del mondo sono andate perse dal 1950 e un altro 35 % è minacciato o in condizioni critiche. Per maggiori informazioni, visitare: Science http://www.Sciencemag.org/content/early/2014/04/23/
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ALLUVIONE MARCHE: AL VIA LA FASE DELLA RICOGNIZIONE DEI DANNI: LE SEGNALAZIONI VANNO FATTE AI COMUNI  
 
Ancona, 6 maggio 2014 - Dopo la richiesta dello stato di emergenza da parte del presidente della Regione Gian Mario Spacca, prende avvio la fase relativa alla conta dei danni. I cittadini marchigiani che hanno subito le conseguenze della straordinaria ondata di maltempo che si è abbattuta sulle Marche nei giorni scorsi sin da subito possono inviare semplici segnalazioni scritte ai loro Comuni di residenza sia per quanto riguarda i danni alle abitazioni private che alle attività produttive. Rispetto ai danni all’agricoltura sia in termini di strutture che di coltivazioni le segnalazioni vanno inoltrate alle strutture decentrate del Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca. Tutti gli enti locali e le istituzioni sono al lavoro per assicurare il massimo sostegno alla popolazione colpita da questa alluvione nel più breve tempo possibile. Si sottolinea che in questo primo momento non sono necessarie perizie tecniche o altra documentazione aggiuntiva. Alla Regione spetterà il compito di raccogliere tutte le informative dai Comuni. L’intento è quello di avere una prima ricognizione indicativa dei danni da comunicare alla Protezione Civile nazionale nel minor tempo possibile. Come ormai noto il maltempo dei giorni scorsi ha provocato esondazioni di alcuni corsi d’acqua del territorio regionale, allagamenti in aree urbane ed extraurbane, franosità, interruzioni stradali soprattutto nella porzione costiera e collinare del territorio. In alcune località le persone hanno dovuto temporaneamente allontanarsi dalle loro abitazioni e molte attività produttive risultano danneggiate. Di seguito gli indirizzi delle strutture decentrate del Servizio Agricoltura, Forestazione e Pesca: Ancona : Pf Struttura Decentrata di Ancona e Irrigazione, Via Tiziano, 44 - 60120 Ancona Ascoli Piceno: Pf Programmazione e Struttura Decentrata di Ascoli Piceno, Via Genova 12/14 - 63100 Ascoli Piceno Macerata : Pf Diversificazione e Struttura Decentrata di Macerata Via Alfieri, 2 - 62100 Macerata Pesaro Urbino: Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca e Struttura Decentrata di Pesaro Urbino Via B.buozzi, 2 - 61000 Pesaro .  
   
   
ALLUVIONE MARCHE: IL PRESIDENTE SPACCA INVIA LA RICHIESTA DELLO STATO DI EMERGENZA ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI.  
 
Ancona, 6 maggio 2014 - Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ieri mattina ha inviato al presidente del Consiglio Matteo Renzi la richiesta ufficiale dello stato di emergenza in relazione ai danni provocati dall’eccezionale ondata di maltempo del 2 maggio scorso nelle Marche. Di seguito il testo integrale della lettera: “Facendo seguito alle comunicazioni inoltrate dalla sala operativa regionale a sala Italia e come ampiamente constatato nella visita effettuata ieri, il territorio marchigiano dal 2 maggio è interessato da una straordinaria condizione di maltempo (precipitazioni intensissime e localizzate, mareggiate e vento) che ha provocato esondazioni in parecchi corsi d’acqua, allagamenti in aree urbane ed extraurbane, franosità, interruzioni stradali e ferroviarie soprattutto nella porzione collinare e costiera del territorio. La zona maggiormente colpita è stata quella di Senigallia e delle località limitrofe, con interruzione nella erogazione dei servizi elettrici e telefonici e vasti allagamenti del territorio urbano, che tra l’altro hanno interessato anche la sede del locale distaccamento dei Vigili del Fuoco. Nel resto della regione una particolare attenzione va rivolta ad un movimento franoso nel Comune di Arquata del Tronto che ha interrotto la strada statale Salaria che collega il sud delle Marche con il Lazio. Le precipitazioni intensissime e localizzate dei giorni scorsi, le mareggiate e il forte vento hanno provocato esondazioni in parecchi corsi d’acqua, allagamenti in aree urbane ed extraurbane e interruzioni stradali e ferroviarie soprattutto sulla costa e nelle zone collinari. Molte sono le attività produttive fortemente danneggiate. Le Province, i Comuni, l’Anas, le Ferrovie dello Stato, l’Enel e le varie società che gestiscono l’erogazione dei servizi pubblici stanno impiegando tutto il proprio personale e le risorse a disposizione per ripristinare nel minor tempo possibile condizioni minimali di funzionalità territoriale anche in vista della imminente stagione turistica estiva, ma un quadro articolato del danneggiamento complessivo potrà essere effettuato solo nei prossimi giorni ad emergenza consolidata. Lo scenario che si è ormai definito è sicuramente quello di una situazione fronteggiabile solo con mezzi e poteri straordinari e pertanto chiedo la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell’art.5 della Legge 225 del 1992. Faccio riserva, non appena possibile, di inviare il rapporto di evento e tutta la documentazione necessaria, come stabilito dalla specifica direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 ottobre 2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio 2013. Colgo l’occasione per porgere un particolare ringraziamento per la costante collaborazione fornita in questi giorni dalla Protezione civile nazionale e dalla Protezione civile regionale”.  
   
   
ALLUVIONE MARCHE - IL PRESIDENTE SPACCA RINGRAZIA L´EMILIA ROMAGNA PER L´AIUTO E LA SOLIDARIETÀ NELLA FASE DI EMERGENZA .  
 
 Ancona, 6 maggio 2014 - “Rivolgo un sentito ringraziamento a nome delle Marche al presidente Vasco Errani e alla sua generosa regione per il supporto che i volontari della Protezione civile emiliana stanno dando nell’emergenza marchigiana. Conosciamo da sempre la generosità, la sensibilità e la capacità di collaborazione della comunità dell’Emilia Romagna. Anche in questa drammatica occasione non sono mancate, anzi sono state di massima utilità, soprattutto nelle fasi di maggiore emergenza”. Lo dice il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca.  
   
   
DISSESTO IDROGEOLOGICO. IL VENETO PRONTO A OFFRIRE ASSISTENZA A CHI VUOLE PROGETTARE OPERE DI DIFESA  
 
Venezia, 6 maggio 2014 - “Il Veneto, colpito in questi ultimi anni da notevoli eventi atmosferici che hanno provocato disastrose alluvioni, ha predisposto un piano generale di messa in sicurezza idrogeologica di tutto il territorio. Forte dell’esperienza maturata e nella convinzione che il dissesto idrogeologico sia una priorità per il Paese, come è stato confermato da quanto avvenuto in questi giorni nelle Marche e ancora una volta nel nostro territorio, la Regione del Veneto è pronta a fornire il know how acquisito a chiunque ne faccia richiesta”. A offrire assistenza tecnica sul piano progettuale e operativo in materia di difesa del suolo è il presidente della Regione, ricordando che il Veneto fin dal 2010 ha affidato a specialisti nei vari settori della difesa idrogeologica, con a capo il prof. Luigi D’alpaos, la pianificazione delle opere per la mitigazione del rischio idraulico. Il lavoro svolto ha fatto emergere un fabbisogno di 2,7 miliardi di euro, a cui vanno ad aggiungersi i danni delle alluvioni che si sono succedute fino ad ora: l’importo complessivo del fabbisogno supera ormai i 3,2 miliardi di euro. Avendo già realizzato finora opere per 402 milioni, i 2,8 miliardi di euro che mancano all’appello il Veneto li ha chiesti al governo. “Il presidente Renzi – aggiunge il presidente veneto - ha detto in più occasioni che lo Stato ha a disposizione 2 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico del Paese, considerato prioritario, ma che non si sa come spenderli per mancanza di progetti cantierabili. Noi i progetti ce li abbiamo. Ci candidiamo quindi non solo come laboratorio di virtuosità per le opere idrauliche a difesa del territorio, ma mettiamo a disposizione delle altre Regioni la nostra esperienza sul piano delle progettualità”. “E’ evidente infatti – conclude – che, per quanto riguarda le risorse, le Regioni con i loro bilanci possono solo far fronte alle fasi emergenziali. Ma le esigenze per la realizzazione delle opere sono ben altra entità e serve l’apporto dello Stato che deve inoltre consentire un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno, escludendone le spese sostenute dalle Regioni per gli interventi correlati al dissesto idrogeologico”.  
   
   
AMBIENTE. I RIFIUTI CONTAMINANO I FONDALI MARINI. L´IMMONDIZIA RAGGIUNGE IL FONDO DEL MARE. UN TEAM DI SCIENZIATI HA INDIVIDUATO I RESIDUI LUNGO TUTTO IL MEDITERRANEO, L´ARTICO E L´ATLANTICO  
 
Lecce, 6 maggio 2014 - Ora è confermato scientificamente: i fondali marini sono una discarica totale che ha accumulato tonnellate di bottiglie, sacchetti di plastica, reti da pesca e ogni sorta di rifiuti umani. Un team internazionale di scienziati ha studiato il "profondo blu" e ha individuato residui lungo tutto il Mediterraneo, l´Artico e l´Atlantico della piattaforma continentale europea sino alla catena montuosa sottomarina Mid-atlantic Ridge che divide l´oceano da nord a sud e si trova a circa 2.000 km dalla costa. Lo studio, condotto dall´Università delle Azzorre, e pubblicato oggi su Plos One, è il risultato della collaborazione di due equipe di ricerca: la mappatura del progetto Deep, guidato dalla Plymouth University, e il progetto europeo Hermione, coordinato dal National Oceanography Centre nel Regno Unito. Questo tipo d´inquinamento é davvero un problema serio nell´ecosistema marino, anche per le conseguenze nella catena alimentare. La fauna marina é messa a dura prova anche a causa della malnutrizione provocata dall´intasamento del loro stomaco da parte della microplastica. Inoltre, coralli e pesci possono essere catturati negli attrezzi da pesca e nelle reti abbandonate, un fenomeno denominato come "pesca fantasma" . Per lo studio, gli scienziati hanno prelevato campioni in Atlantico, l´Artico e il Mediterraneo a profondità che vanno da 35 a 4.500 metri. Per il campionamento, i ricercatori hanno lanciato una rete di maglia fine e hanno provveduto alla classificazione di ogni cattura, prima della biomassa, e di altri rifiuti, svolta suddividendo i vari tipi di materiali: plastica, metallo, vetro, attrezzi da pesca, o altri rifiuti. Secondo il ricercatore Joan Company, Csic presso l´Istituto di Scienze Marine,, la situazione del Mediterraneo è "preoccupante" perché "in alcuni punti abbiamo estratto più rifiuti che biomassa". "Abbiamo trovato da interi lavandini in ceramica alla zattera di salvataggio di un F-15 (aereo militare)". Secondo questo ricercatore, gran parte della spazzatura raggiunge il mare attraverso i fiumi, e dopo aver attraversato la piattaforma continentale, la scarpata continentale cade e si accumula nelle zone dove la pendenza è minore". Eva Ramirez, anche lei dell´Istituto di Scienze Marine spiega anche che un´altra "scoperta interessante sono i depositi di scorie sul fondo del mare", il residuo di carbone bruciato dal battelli a vapore del Xviii secolo. "Sapevamo che esistevano tali scorie in mare, ma ora abbiamo visto che c´è un grande accumulo sotto le moderne rotte, indicando che le principali vie del mare non sono cambiate in due secoli". Lo studio traccia il percorso che può prendere la plastica, dalla sua origine sulla terra o in mare, ed il trasportato attraverso la piattaforma continentale sino alle acque profonde. I ricercatori spiegano che i canyon sottomarini costituiscono il principale collegamento tra le acque costiere e il mare profondo. Questi sono i canali che si trovano adiacenti alle grandi città costiere, come Lisbona (Portogallo) o Blanes (al largo della costa di Barcellona), che può incanalare direttamente i rifiuti sino alle acque profonde 4.500 metri. Gli scienziati hanno trovato immondizia in tutte le zone studiate, con i più comuni materiali plastici (40%), seguiti dagli attrezzi da pesca (34%), vetro, metallo, legno, carta, vestiti, ceramiche e altri materiali non identificati. Dopo la denuncia che da anni viene evidenziata da autorevoli studi circa la presenza di enormi masse di rifiuti galleggianti negli oceani ora la prova che anche le profondità dei mari sono immense distese di rifiuti che si accumulano da secoli dovrebbe allarmarci ancor di più per le gravi conseguenze per l´ecosistema marino fonte primaria di cibo per la popolazione mondiale. A sottolinearlo é Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che rivolge un appello al governo italiano ed alle istituzioni Ue al fine d´intervenire anche presso le istituzioni internazionali per adottare programmi e misure urgenti al fine di fermare o quantomeno arginare quello che appare come un lento stillicidio dei nostri mari.