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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2012
OTTIMI RISULTATI NEL CAMPO DEI CATALIZZATORI MOLECOLARI  
 

Bruxelles, 17 aprile 2012 - Un´équipe di scienziati svedesi ha sviluppato un catalizzatore molecolare in grado di ossidare rapidamente l´acqua a ossigeno. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Nature Chemistry, rappresentano un contributo importante per quanto concerne gli impieghi futuri dell´energia solare e di altre fonti di energia rinnovabile, soprattutto alla luce dei continui aumenti di prezzo dei carburanti. Gli scienziati della Kungliga Tekniska högskolan (Kth), l´istituto reale di tecnologia di Stoccolma, sono i primi ad aver ottenuto velocità paragonabili a quelle raggiunte in natura durante la fotosintesi, stabilendo pertanto un record a livello mondiale. Sono ormai 30 anni che ricercatori europei, giapponesi e statunitensi tentano di perfezionare una forma artificiale di fotosintesi, ma mai nessuno era riuscito a sviluppare un catalizzatore alimentato a energia solare che ossidasse l´acqua altrettanto rapidamente. "La volontà di creare una perfetta fotosintesi artificiale si è sempre scontrata con un grande problema: quello della velocità", spiega il professor Licheng Sun del dipartimento di chimica presso il Kth. Il catalizzatore molecolare sviluppato dal professor Sun e dalla sua équipe è invece talmente rapido da poter completare oltre 300 cicli catalitici al secondo (si pensi che la fotosintesi naturale avviene a una velocità pari a 100-400 cicli catalitici al secondo). "Si tratta senza dubbio di un record mondiale e di una scoperta sensazionale nel campo dei catalizzatori molecolari per il processo di fotosintesi artificiale", osserva il professor Sun. "In futuro, la velocità che abbiamo ottenuto consentirà di realizzare impianti per la produzione di idrogeno su ampia scala nel Sahara, dove la luce solare abbonda. Oppure, di ottenere un tasso di conversione dell´energia solare in elettricità molto più efficiente rispetto a quanto avviene ora, combinando questo processo con le tradizionali celle solari". Si tratta di una possibilità davvero allettante, dati i continui aumenti dei prezzi dei carburanti che al presente la società si trova a dover affrontare. Secondo gli scienziati, in futuro questi veloci catalizzatori molecolari potranno essere alla base di molti cambiamenti. Infatti, non consentono soltanto di utilizzare la luce solare ai fini della conversione dell´anidride carbonica (Co2) in diversi tipi di combustibili, come il metanolo, ma ad esempio anche di convertire l´energia solare direttamente in idrogeno. Il prossimo passo per i ricercatori consisterà nello sviluppare questa tecnologia e renderla più accessibile in termini di costi. "Sono certo che basandoci su questo tipo di ricerca entro 10 anni saremo in grado di produrre una tecnologia abbastanza economica da competere con i combustibili a base di carbonio", afferma il chimico. "È per questo che [il presidente degli Stati Uniti] Barack Obama sta investendo miliardi di dollari in questo ambito". Il professor Sun conduce ricerche in questo campo da quasi 20 anni. Insieme ai suoi colleghi, ritiene che siano proprio i catalizzatori efficienti nel processo di ossidazione dell´acqua la tessera mancante del puzzle dell´energia solare. "Lo sfruttamento del Sole è una delle migliori possibilità a nostra disposizione nel campo delle energie rinnovabili", conclude il professor Sun. Allo studio hanno contribuito ricercatori dell´università svedese di Uppsala e della Dalian University of Technology (Dut) cinese.
Per maggiori informazioni:
Kungliga Tekniska högskolan (Kth): http://www.Kth.se/en  
Nature Chemistry: http://www.Nature.com/nchem/index.html

  

 
   
   
" SVILUPPO ENERGETICO": NUOVA INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEOA PER AIUTARE A RAGGIUNGERE L´ACCESSO DI ENERGIA PER TUTTI ENTRO IL 2030  
 
Bruxelles, 17 aprile 2012 - una nuova iniziativa energetica dell´Ue, che fornirà l´accesso all´energia sostenibile per altri 500 milioni di persone nei paesi in via di sviluppo entro il 2030 è stato annunciato oggi dal Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Parlando all´energia sostenibile dell´Ue al vertice di Bruxelles, il Presidente ha presentato questo impegno dell´Ue nel quadro dell´energia sostenibile per l´iniziativa tutti (Se4all), lanciata lo scorso anno dal Segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon. Le proposte della Commissione comprendono un nuovo tecnico assistenza fondo Ue vale la pena di 50 milioni di euro nei prossimi due anni, che sosterrà quelli lo sviluppo di partner che "opt-in" all´iniziativa fornendo competenze Eu in materia; in tal modo promuovere lo sviluppo sostenibile e la crescita inclusiva. Il Presidente Barroso ha inoltre sottolineato che alla vigilia della conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile a Rio nel mese di giugno, il "Rio + 20" conferenza, l´Ue e gli Stati membri cercherà di mobilitare il sostegno aggiuntivo di fino a diverse centinaia di milioni euro a sostegno concreti nuovi investimenti in energia sostenibile per i paesi in via di sviluppo – lavora con le banche e il settore privato per creare un effetto leva per moltiplicare questo importo molte volte durante. Come il più grande fornitore di assistenza allo sviluppo in tutto il mondo, l´Ue gioca un ruolo cruciale in sforzi per porre fine a povertà energetica intorno al globo. Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha detto: "Il legame tra energia e lo sviluppo è fondamentale. Senza l´accesso di energia, noi semplicemente non incontrerà gli obiettivi di sviluppo del millennio. Ecco perché noi abbiamo organizzato il vertice di oggi – siamo troppo impegnati allo scopo di fornire accesso universale all´energia sostenibile per tutti entro il 2030. Riunendo nostri partner, il settore privato e la società civile, lavoriamo spalla a spalla per rendere questo obiettivo una realtà. Con l´odierna forte impegno che vi assisteremo a paesi in via di sviluppo nel fornire accesso energia per 500 milioni di persone entro il 2030, ci stanno dimostrando il nostro impegno e la speranza che gli altri vi unirete a noi nel fare in modo che entro il 2030, accesso di energia non è più un privilegio, ma il diritto di tutti. " Segretario generale dell´Onu, Ban Ki-moon ha detto: "Accolgo con favore l´impegno della Commissione europea a sostegno dell´energia sostenibile per l´iniziativa di tutti. La forte leadership nel fare energia centrale per le politiche di sviluppo e per avanzare la questione dell´accesso di energia, aiuta a collocare energia all´avanguardia dell´agenda di sviluppo globale." L´ue nuovo "Sviluppo energizzante" iniziativa si concentrerà anche sull´espansione e miglioramento di strumenti finanziari innovativi nell´Ue per assicurarsi che i miliardi di euro che si leva si tradurrà in un cambiamento reale sul terreno. Questo potrebbe includere, ad esempio, supporto per lo sviluppo di partenariati pubblico-privati sull´accesso di energia nei paesi in via di sviluppo o la creazione di sistemi di garanzia dei rischi nei paesi in via di sviluppo con una banca. Questo potrebbe potenzialmente tradursi in investimenti nel settore, come sarebbe di fornire agli investitori con alcune garanzie che il loro denaro è sicuro. Oggi, vita di uno su cinque persone senza accesso all´elettricità e le opportunità e sicurezza che fornisce per lavorare, assistenza sanitaria, l´apprendimento e la gestione di un´impresa. Fino a due milioni di persone un dado di anno di malattie respiratorie a causa di inquinamento di aria interna causato da cucinare con combustibili immondi. L´ue è il principale donatore mondiale sull´energia. Nel l´Agenda di recente per la comunicazione di cambiamento in cui la Commissione europea stabilisce le basi per una politica di sviluppo rinforzato, energia è stata confermata come una delle sue priorità chiave. Soltanto la Commissione europea ha speso circa 1 miliardo di euro negli ultimi cinque anni il miglioramento dello stato del settore dell´energia nei paesi in via di sviluppo, tra cui gli sforzi per aumentare l´accesso a servizi energetici moderni. Essa si è concentrata su tutti gli elementi delle politiche energetiche, dall´elettricità alla governabilità e regolamento, dalla tecnologia migliorata per pulire la cucina e l´efficienza energetica. Attraverso tfondo energia Acp-ue - istituito per dare i poveri nei paesi in via di accesso all´energia sostenibile - l´Unione europea è stato coinvolto in più di 130 progetti nei paesi Acp, portando servizi energetici moderni tra il 12 e 13 milioni di persone in tutto il mondo. Un esempio potente del suo successo è il progetto Pamenu in Uganda - istituito per fornire l´accesso a servizi energetici di base a famiglie rurali, le istituzioni sociali e piccole e medie imprese. Con appena un piccolo budget, il progetto ha saputo estensione servizi energetici moderni per più di un milione di persone e la generazione quasi 200.000 famiglie con una migliore cottura stufe a. Un energia sostenibile per l´iniziativa di tutti Servizi energia sostenibile per 100 milioni di euro più persone in Africa entro il 2020 (attraverso il partenariato Africa-ue energia - Aeep) e l´Unione europea è già impegnato, con i suoi partner, per fornire l´accesso alle moderne. Ma ora, l´Ue sta andando anche oltre e sostiene attivamente l´obiettivo dell´energia sostenibile per tutti iniziativa - per fornire energia sostenibile per tutti entro il 2030. 2012 è ilDell´onu anno internazionale dell´energia sostenibile per tutti. L´ue è pienamente impegnata al conseguimento degli obiettivi d´ispirazione di la Segretario generale Onu a: entro il 2030, ensure accesso universale ai servizi energetici moderni, raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell´efficienza energetica e raddoppiare la quota delle energie rinnovabili nel mix energetico globale. Tuttavia, al fine di raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di un grande aumento nel finanziamento e lo sviluppo di meccanismi di finanziamento innovativi per attrarre il pubblico e settore privato investimenti su larga scala. L´ Energia sostenibile dell´Ue per vertice di tutti i il 16th aprile, ha convocata insieme con il Presidenza danese del Consiglio dell´Unione europea, sarà riunire i rappresentanti di alto livello dell´Ue, delle Nazioni Unite, paesi in via di sviluppo, industria e organizzazioni della società civile. Il vertice si giunge in un momento crucialeall´inizio dell´Onu International anno di energia sostenibile per tutti che metterà in evidenza i problemi di accesso energia. Il raduno di preparare per la conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio + 20) in Brasile nel giugno 2012 - dove energia sarà un obiettivo chiave - e nell´aiutare a definire il modo in avanti per il contributo dell´Ue per l´energia sostenibile per l´iniziativa di tutti I. Includono i partecipanti al vertice di alto livelloSegretario generale dell´Onu, Ban Ki-moon, Michelle Bachelet (direttore esecutivo, le donne delle Nazioni Unite), Donald Kaberuka (Presidente del gruppo della Banca africana di sviluppo) e Dr. Kandeh Yumkella (direttore generale dell´organizzazione delle Nazioni Unite lo sviluppo industriale). Commissario Piebalgs sarà co-l´evento e dare il discorso di chiusura, insieme al ministro danese Christian Bach Friis, per la cooperazione allo sviluppo. Per maggiori informazioni vanno a: http://ec.Europa.eu/europeaid/what/energy/sustainable/se4all_en.htm  http://www.Cvent.com/events/eu-sustainable-energy-for-all-summit/event-summary-ecd2a79dca4245f281c8f1bdc9936c08.aspx  http://www.Sustainableenergyforall.org/  http://www.Un.org/wcm/content/site/sustainableenergyforall/     
   
   
SALVIAMO IL FUTURO DELLE RINNOVABILI: IL 18 APRILE APER SCENDE IN PIAZZA PER LE ENERGIE PULITE  
 
Milano, 17 aprile 2012 - Le fonti rinnovabili stanno migliorando radicalmente il sistema energetico italiano con vantaggi che diventano sempre più evidenti in termini di indipendenza dall’estero, riduzione degli oneri legati al protocollo di Kyoto, creazione di nuovi posti di lavoro e, non da ultimo, per l’ambiente e la salute. La differenza tra i benefici e i costi sostenuti per gli incentivi, nonostante le recenti polemiche, è largamente positiva, oltre 76 miliardi di euro, come dimostrato dal recente studio Oir – Agici (consultabile sul sito web www.Agici.it ). Il settore è oggi in grave pericolo per i “colpi di coda” dei grandi produttori di energia da fonti fossili che si oppongono non solo alle rinnovabili, ma anche al nuovo modello di produzione energetica basato sulla generazione distribuita. E’ in corso una campagna mediatica denigratoria basata soltanto sui costi delle rinnovabili e sul preteso impatto sulla bolletta elettrica, senza considerare gli effetti positivi dimostrati che ne derivano per il sistema Italia, le aziende e i cittadini. I decreti attuativi del D. Lgs. 28/2011 annunciati dal Governo penalizzano gravemente l’intero settore, con tagli agli incentivi e tutta una serie di nuovi ed onerosi meccanismi che non solo bloccheranno le iniziative future ma anche, contro ogni principio sulla certezza del diritto, cambiano le regole applicabili agli impianti già in funzione e a quelli in corso di costruzione. Incredibilmente, nella totale indifferenza delle richieste delle associazioni di categoria. Il prossimo 18 aprile, alle ore 11.00, il mondo delle rinnovabili, le decine di migliaia di imprese nate in questi anni, gli oltre 130mila nuovi occupati, e tutte le associazioni di categoria e le associazioni ambientaliste si riuniranno in piazza Montecitorio a Roma per contrastare queste azione del Governo e rappresentare il rischio oramai concreto di morte del settore. Invitiamo tutti a manifestare il 18 aprile a Roma e ad aderire all’iniziativa.  
   
   
CAPPELLACCI PRESENTA LABORATORIO ENERGIE RINNOVABILI: "SUPERIAMO MODELLO ECONOMICO OBSOLETO PER CREARE NUOVA IMPRESA E NUOVA OCCUPAZIONE"  
 
Tuili, 17 Aprile 2012 - Con il progetto Co2.0 la Sardegna lancia una sfida di grande portata "una vera e propria rivoluzione culturale ed economica". Lo ha dichiarato il 14 aprile il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, all´inaugurazione del laboratorio sulle energie rinnovabili ("Terra, difendiamola con energia", il tema dell´iniziativa) presso il parco Sardegna in Miniatura. "Una sfida - ha aggiunto il presidente - che fa parte integrante del nostro nuovo modello di sviluppo e che conduce ad una Sardegna capace di generare nuove opportunità per i giovani". Il laboratorio si sviluppa all’interno di una cupola trasparente di 12 metri di diametro e, in parte all´esterno, con l’allestimento di apposite "isole tematiche", ha uno scopo didattico-divulgativo ed è rivolto in modo particolare al mondo della scuola. I ragazzi potranno sperimentare, confrontandosi in gruppi, le criticità del modello di sviluppo attuale e quali potrebbero essere i comportamenti virtuosi che innescano i meccanismi di una crescita ecosostenibile. Fondamentale per l’apprendimento risulta l’utilizzo di appositi sistemi multimediali, progettati nell’ambito del progetto Co2.0 della Regione e predisposti appositamente dal Crs4 e dall’Open Media Center del Distretto Ict del parco tecnologico Polaris di Sardegna Ricerche. Qui i ragazzi, divisi in squadre, si confronteranno su dei monitor touch screen, scegliendo degli elementi dotati di appositi sensori rappresentanti tipologie di produzione energetica o comuni pratiche comportamentali che concorreranno alla definizione di un modello di vita e di sviluppo ecosostenibile. "In questa nuova prospettiva - ha spiegato il presidente della Regione - devono essere inquadrati i ragionamenti che oggi facciamo sulle enormi opportunità della green economy che non è solo industria verde, ma ha la capacità di sapersi raccordare con le nostre produzioni agricole su logiche moderne di multifunzionalità e piena integrazione con il settore del turismo". La scommessa che la Sardegna lancia con il progetto Co2.zero è quella di arrivare, entro il 2030, a produrre almeno il 75% della dell’energia elettrica da fonti pulite. In questa direzione, la Giunta ha recentemente approvato il nuovo piano regionale delle energie rinnovabili che fissa un importante traguardo intermedio per l´Isola, che si propone di passare dalla attuale percentuale di produzione da Fer dell’8,7% a quella del 18% entro il 2020. "La nostra ambizione - ha sottolineato Cappellacci - e´ quella di ridurre progressivamente, fino ad azzerarle, le emissioni di anidride carbonica e, in questo modo, rendere ´verde´ non soltanto il nostro territorio, ma anche la nostra economia e la nostra società. Sfida difficile, ma alla nostra portata se riusciremo a farla diventare una sfida che coinvolge ognuno di noi e tutti nostri i nostri territori". La Sardegna punta a costruire un percorso di crescita, di sviluppo e di benessere, senza per questo compromettere - ha rimarcato ancora il presidente - le potenzialità di un sistema ambientale unico, dotato di peculiarità naturalistiche di inestimabile valore che non possono essere sacrificate sull’altare di nessuna opzione economica. L’aspetto culturale è una delle componenti essenziali di Co2.zero che propone un’approccio fortemente innovativo, integrato e intersettoriale che non ha solo implicazioni economiche, ma anche culturali, investendo direttamente i processi educativi e le regole di condotta delle nostre comunità. "Sardegna Co2.0 non è un solo progetto - ha concluso il Governatore - E´ un grande contenitore di progetti. Progetti che guardano tutti nelle medesima direzione e per il raggiungimento dei medesimi obiettivi: quelli dell’uso razionale ed efficiente dell’energia; dell’impegno nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie, che consentano da una parte un ricorso pulito alle fonti fossili, e dall’altra un ampio utilizzo delle fonti rinnovabili; del coinvolgimento delle comunità locali nei nuovi processi produttivi e di efficientamento energetico entro un quadro di sensibilizzazione e educazione allo sviluppo. Risparmio energetico, fonti rinnovabili, carbone pulito e gas naturale sono le parole chiave del nostro nuovo modello di sviluppo. Vogliamo cosi´ andare oltre un modello di sviluppo ereditato dal passato e creare nuove opportunità di impresa di occupazione"  
   
   
VARNA, PICCOLO COMUNE DELLA VALLE ISARCO ADAGIATO NELLA CONCA DI BRESSANONE, PREMIATO COME ‘SIMBOLO DEL FUTURO ENERGETICO’ DA LEGAMBIENTE…  
 
Varna (Bz), 17 aprile 2012 - L’annuale rapporto di Legambiente ha assegnato a Varna (Bz) il premio 2012 dei Comuni 100% rinnovabili. Siamo in Alto Adige, e precisamente in Valle Isarco nella verde conca alpina di Bressanone, fra vigneti e boschi. Da quest’anno Varna, un piccolo comune formato dalle località di Novacella, Scaleres, Spelonca, a due passi dalla cittadina di Bressanone (alla quale è quasi adiacente), risulta essere uno dei comuni più virtuosi nella produzione di energia da fonti alternative. Legambiente infatti lo mette in cima alla sua classifica per aver coniugato al meglio le risorse a disposizione. Con 5 differenti tecnologie rinnovabili copre tutto il fabbisogno dei suoi abitanti: 66 impianti fotovoltaici per complessivi 3,3 Mw, un piccolo impianto mini idroelettrico da 70 kW, un impianto a biogas da 1.140 kW. L’energia termica invece viene prodotta attraverso un impianto a biomasse da 6.500 kW e distribuita tramite una rete di teleriscaldamento. Questo grazioso borgo, dove spiccano il laghetto di Varna, incontaminato biotopo naturale protetto, un percorso naturale Kneipp (presso il rio Scaleres con area ricreativa per tutta la famiglia) e soprattutto l’Abbazia di Novacella, immersa in un idillico paesaggio fatto di vigneti e frutteti, ben rappresenta la Valle Isarco e il suo impegno per una sostenibilità ambientale che coniughi tutela del territorio e innovazione. La Valle Isarco già da diversi anni è un esempio in questo senso con progetti energetici ‘verdi’ che soddisfano le esigenze locali e degli ospiti (come accade in Val di Funes che sfrutta le proprie risorse per produrre energia ed essere completamente autosufficiente), e con la mobilità dolce per un turismo responsabile che incentiva l’uso dei mezzi pubblici al posto delle auto private: noleggio di bici elettriche, card turistiche per usufruire dei trasporti locali… Insomma qui il presente è già green! Dal 10 al 13 maggio 2012, a Bressanone, ci saranno anche le Giornate della Sostenibilità ‘Think more about’, nate dall’idea di Günther Reifer, già proprietario di un negozio di abbigliamento ecologico nel centro storico di Bressanone, che ha dato vita a questa iniziativa e al ‘Congresso della sostenibilità’, creando un appuntamento annuale che mira a raccogliere spunti di riflessione per un’economia sostenibile. Momento clou delle Giornate sarà il convegno che intende fornire agli imprenditori presenti approcci economici alternativi e un’occasione di confronto su tematiche di attualità. Vario il programma di contorno con mostre, proiezione di un documentario nella piazza dell’Abbazia di Novacella (il 4/5/2012 alle ore 20,30) e ancora attività per i più giovani come la ‘Festa del gioco’ il 13 maggio a Novacella. Infine nel Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella e nell’Università di Bressanone si terranno dei seminari tematici (www.Thinkmoreabout.com). Info: Consorzio Turistico Valle Isarco Bastioni Maggiori 26/a - 39042 Bressanone (Bz) tel. 0472 802 232 - fax 0472 801 315 www.Valleisarco.com  - info@valleisarco.Com    
   
   
ALBANIA, PRIVATIZZAZIONI SETTORE IDROELETTRICO E PETROLIFERO  
 
Tirana, 17 aprile 2012 - Il Governo albanese avvierà una procedura d´asta internazionale per la privatizzazione delle proprie centrali idroelettriche entro giugno: gli impianti oggetto di privatizzazione saranno Bistrica 1 e 2, Ulza e Skopeti. Le autorità hanno invitato a partecipare gli investitori che abbiano una capitalizzazione minima di 25 milioni di euro. La potenza combinata degli impianti oggetto dell´asta è stata nel 2010 di 406 milioni di Kwh, pari al 5,5 per cento della produzione complessiva del Paese. Gli impianti sono stati scorporati dalla compagnia statale Kesh prima di avviare le procedure di vendita. Sempre sul fronte privatizzazioni, è recentemente arrivata la notizia dell´avvio, previsto in aprile, della procedura di vendita del produttore di petrolio Albpetrol; la conclusione di un accordo è prevista entro luglio; le autorità offriranno il 100 per cento della proprietà della compagnia attraverso un´asta internazionale; i candidati devono rispettare gli standard Iso e presentare un business plan quinquennale; i potenziali investitori devono avere un´esperienza di almeno cinque anni nel settore e asset consolidati di un valore non inferiore ai 100 milioni di euro.  
   
   
EFFICIENTE, CONFORTEVOLE, SICURA: LA CASA IN LEGNO ARCA PIACE AI PROGETTISTI  
 
Trento, 17 aprile 2012 - Oltre 120 professionisti, tra ingegneri, architetti, costruttori e tecnici del settore, hanno risposto all’invito di Arca Casa Legno partecipando nel pomeriggio di venerdì 13 aprile, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento, al seminario tecnico sull’edilizia in legno di qualità e sul regolamento che sta alla base della certificazione Arca – Architettura Comfort Ambiente. Una notevole partecipazione, considerato il taglio per addetti ai lavori, a testimonianza del grande interesse suscitato dal primo sistema italiano di certificazione degli edifici in legno. Un settore, quello dell’edilizia sostenibile in legno, che sembra non conoscere crisi: in Europa vale 8 miliari di euro, cifra destinata a triplicare nei prossimi 2-3 anni. In Italia, secondo dati Promolegno, ogni 12 nuovi edifici uno è realizzato in legno. Arca Casa Legno, la società di Trentino Sviluppo alla quale la Provincia autonoma di Trento ha affidato il compito di gestire e promuovere il marchio di qualità, ha già avviato una serie di presentazioni dedicate ai progettisti in collaborazione con gli Ordini professionali delle principali regioni italiane. Una trentina, ad oggi, i contatti commerciali in via di definizione, da parte di aziende partner Arca, per la costruzione di edifici in legno certificati. “Arca, edilizia in legno di qualità”, questo il titolo del pomeriggio di lavori moderato da Stefano Menapace, coordinatore tecnico di Arca. Protagonisti esperti di livello internazionale facenti parte del Comitato scientifico che ha lavorato alla stesura del regolamento Arca. Nelle varie relazioni tecniche si è parlato di case con struttura portante in legno affrontando il tema a tutto tondo: dal punto di vista dell’efficienza energetica, della sostenibilità ambientale, della resistenza al fuoco e della sicurezza in caso di terremoti. «La propria stanza, dentro una casa in legno - ha esordito Ario Ceccotti, del Cnr-ivalsa – è il posto migliore dove stare in caso di terremoto. Sia costruita con pannelli X-lam, a telaio o con sistemi misti, una casa con struttura portante in legno offre performance antisismiche senza eguali. Il legno pesa un quinto del cemento armato e resiste meglio alle sollecitazioni meccaniche. Il suo rapporto tra resistenza specifica e peso specifico è pari a quello dell’acciaio». In questo Arca si porta in dote l’eccellenza Sofie, l’edificio a sette piani che, primo al mondo, ha superato indenne un sima pari a 7,2 gradi della scala Richter (piattaforma di Miki, Giappone, ottobre 2007). Una casa Arca è fatta per rimanere fruibile anche dopo un terremoto di intensità pari al massimo grado prevedibile per la zona in cui è costruita. A Paolo Baggio, docente alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento, il compito di approfondire il tema dell’efficienza energetica degli edifici in legno. «Il potenziale di risparmio energetico del settore edilizio è immenso, probabilmente il maggiore in assoluto – ha sottolineato– eppure non è ancora sfruttato in maniera ottimale. Il settore delle costruzioni è tradizionalista e conservatore, e l´innovazione procede con passo lento. Il consumo medio di energia per il riscaldamento degli edifici in Europa si aggira intorno a 150-160 kWh/mq. Eppure non è difficile progettare e costruire un edificio che richieda 40-60 kWh/mq l’anno per il riscaldamento, ed i costi addizionali sono facilmente recuperabili in poco tempo con i risparmi sui costi di esercizio. Il problema è che chi costruisce le case quasi mai è lo stesso soggetto che poi va ad abitarle. I costruttori tendono perciò a comprimere i costi di realizzazione di un edificio scaricando i maggiori oneri di gestione sull’acquirente». Con Maurizio Piazza e Antonio Frattari, entrambi docenti presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento, si sono affrontati i temi della sicurezza e resistenza al fuoco degli edifici in legno e della loro sostenibilità. Qualche dato? Ogni metro cubo di cemento sostituito da un metro cubo di legno significa quasi una tonnellata in meno di anidride carbonica immessa in atmosfera. Costruire un edificio di tre piani in legno equivale quindi a togliere dalle strade 60 autovetture, in termini di emissioni di Co2. Ed una casa certificata Arca rispetta l’ambiente fin dalla progettazione e dalla costruzione, grazie all’utilizzo di materiali eco sostenibili ed a specifiche attenzioni, quali l’utilizzo di materiali a basso contenuto di sostanze irritanti (es. Vernici, adesivi e sigillanti). Per quanto riguarda infine la resistenza al fuoco, una casa Arca è almeno R60: significa che la struttura resiste al fuoco per almeno un’ora, permettendo l’evacuazione degli occupanti e la possibilità di un pronto intervento per salvare l’edificio.  
   
   
MARCHE: RISORSE PER LA MESSA IN SICUREZZA DI BENI CULTURALI DANNEGGIATI DAL TERREMOTO.  
 
 Ancona, 17 aprile 2012 - Saranno sottoposti a lavori di messa in sicurezza altri 15 edifici danneggiati dal sisma del ’97 che sono inseriti nel Piano di recupero dei beni culturali, come previsto dalla legge 61/98 sulla ricostruzione post terremoto. Per l’avvio degli interventi è stata sottoscritta ieri mattina, nella sede della Regione Marche, un’intesa dal presidente Gian Mario Spacca, dal presidente della Regione Ecclesiastica Marche, monsignor Luigi Conti, e dal direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche, Lorenza Mochi Onori. “La Giunta – ha spiegato il presidente Spacca – ha destinato 3 mln di euro, derivanti da economie conseguenti all’attuazione degli interventi post terremoto, dando priorità a quei lavori volti a garantire la pubblica incolumità e la riduzione del rischio di perdita del patrimonio architettonico e storico artistico”. La maggior parte degli edifici sono di proprietà ecclesiastica (8 su 15). A partire dal 2005 sono state definite, di concerto con gli uffici territoriali del Ministero per i beni e le attività culturali, quattro intese per la realizzazione di oltre 120 pronti interventi su beni per i quali è stato accertato il rischio perdita. “Purtroppo – ha proseguito Spacca – ancora si registrano segnalazioni di aggravamento dei danni, da cui si constata l’ulteriore dissesto e il progressivo degrado del patrimonio già danneggiato. Intervenire diventa un’azione necessaria per la tutela del nostro patrimonio artistico e architettonico e la salvaguardia della memoria storica della nostra comunità”. La Regione, inoltre, ha destinato altri 3,4 mln di euro per garantire la completa agibilità strutturale dei 15 beni individuati, a condizione che i beneficiari partecipino ai relativi oneri finanziari con fondi propri o di altri soggetti sulla base di appositi accordi con la Regione. Molti edifici già danneggiati dal terremoto (compresi nel Piano art. 8 L. 61/98) hanno subito ulteriori aggravamenti dopo l’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito le Marche nel mese di febbraio scorso. La Regione, dopo aver accertato l’esistenza di altre economie di spesa, finanzierà interventi per 3 mln di euro, per la messa in sicurezza di questi beni, che saranno individuati entro maggio prossimo d’intesa con la Regione Ecclesiastica Marche e con la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche. Per tali beni, infine, saranno destinati 1,5 mln di euro aggiuntivi per garantirne l’agibilità strutturale, sempre in cofinanziamento con i beneficiari e dopo la sottoscrizione di appositi accordi con la Regione. A questo scopo potranno essere utilizzati eventuali residui delle risorse aggiuntive assegnate per i 15 beni individuati da questa intesa.  
   
   
LA LEGISLAZIONE UMBRA SUGLI APPALTI: NON ABBASSARE LA GUARDIA SU TRASPARENZA E LEGALITÀ  
 
Perugia, 17 aprile 2012 - “E’ necessario alzare l’asticella, soprattutto culturalmente, nella prevenzione di presenze economiche sospette, ad iniziare dal settore dell’edilizia, nei vari territori visto che l’Umbria è ormai connotata come “base fredda” per le organizzazioni criminali”. Lo ha affermato ieri l’assessore regionale ai lavori pubblici Stefano Vinti, intervenendo al convegno “Ruolo e competenze di amministratori e dirigenti nella lotta alle infiltrazioni mafiose nella Pubblica Amministrazione”, che si è tenuto oggi, lunedì 16 aprile nella Scuola umbra di Pubblica Amministrazione a Pila di Perugia. “La presenza accertata di “teste di ponte” della criminalità organizzata in Umbria risale al 1992, ha sottolineato l’assessore. La criminalità opera nella regione attraverso il riciclaggio di denaro sporco, attività che, in una situazione di grave crisi economica e produttiva come quella che stiamo attraversando, mette il territorio ancora più a rischio. Secondo Vinti comunque “la Regione in questi ultimi anni non è stata a guardare. Pur essendo la normativa “antimafia” competenza esclusiva dello Stato e le regioni quindi non possono disporre direttamente al riguardo, è pur vero che esistono modi per intervenire tramite l’emanazione di disposizioni che, seppure non investendo direttamente la materia (in quanto ricadono su aspetti diversi dall’antimafia quali, ad es. Lotta al lavoro nero, ribassi nelle aggiudicazioni dei contratti, controlli nei cantieri, ecc. ) riescono comunque a produrre effetti concreti”. “Per quanto riguarda gli appalti pubblici, ha dichiarato Vinti, già nel gennaio 2010 l’amministrazione regionale ha varato una nuova legge in materia, che è uno strumento essenziale per intervenire sulle carenze croniche del settore. Gli elementi di novità rispetto al quadro nazionale consistono nel potenziamento della qualità dei progetti e delle opere, nella semplificazione procedurale, nel supporto alle amministrazioni del territorio, nel contenimento dei ribassi eccessivi, nella lotta al lavoro nero tramite la verifica della regolarità contributiva e della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nello specifico cantiere interessato dai lavori”. “Sul versante privato invece, ha continuato l’assessore, la legge regionale n. 1 del 2004, “norme in materia di edilizia privata”, e la più recente legge regionale n. 8 del 2011 in materia di semplificazione amministrativa, prevedono una serie di disposizioni finalizzate a contrastare lavoro nero e le imprese irregolari, fenomeni tipici della criminalità organizzata, istituendo controlli sugli interventi edilizi, posti essenzialmente a carico dei Comuni. In Umbria, ha concluso Vinti, ci si è quindi mossi in questa direzione, sia nel settore dei lavori pubblici, che in quelli privati, coscienti della rilevanza del problema che non consente a nessuno il benché minimo abbassamento di attenzione”.  
   
   
CRESCERE E COMPETERE CON IL CONTRATTO DI RETE: GIORNATA DI FORMAZIONE PER IMPRESE E SOGGETTI ECONOMICI SUL NUOVO STRUMENTO GIURIDICO  
 
Avellino, 17 aprile 2012 - Opportunità e vantaggi offerti dai Contratti di Rete al centro del seminario “Crescere e competere con il contratto di rete. Creare valore attraverso economie di scala e di specializzazione” promosso dalla Camera di Commercio di Avellino, che si terrà giovedì 19 aprile, alle ore 10, presso l’aula formazione della sede di Viale Cassitto ad Avellino. L’incontro formativo nasce con l’obiettivo di accrescere la conoscenza da parte delle imprese sulla nuova formula giuridica e approfondire la tematica dell’avvio della normativa di riferimento e delle agevolazioni per l’accesso al credito. Il seminario fa seguito all’Accordo di Programma stipulato tra il Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere ed è organizzato con l’ausilio di Universitas Mercatorum, l’università telematica delle Camere di Commercio Italiane. La giornata di formazione di giovedì 19 aprile, rivolta ad imprese e soggetti economici interessati ad approfondire il tema del contratto di rete, comincerà alle ore 10 con i saluti di Costantino Capone, Presidente della Camera di Commercio di Avellino. Seguirà la lezione di Massimiliano Di Pace dell’Universitas Mercatorum, che relazionerà su “Lo “Small Business Act”, una nuova politica europea per le Pmi; il contratto di rete: a chi è rivolto, come si costituisce e quali i vantaggi competitivi; la forma organizzativa della rete d´impresa; la forma del contratto e gli adempimenti pubblicitari”. A seguire, a partire dalle ore 14, si approfondiranno i temi relativi al fondo patrimoniale; il soggetto attuatore delle attività di rete e la sua responsabilità; l’asseverazione del contratto di rete; la governance del contratto di rete; la formazione delle decisioni nel contratto di rete; l´entrata e l´uscita delle imprese dal contratto di rete; gli incentivi per le reti di impresa: limiti e condizioni; modello di un contratto di rete. Per la partecipazione al seminario è prevista l’iscrizione direttamente on line attraverso il sito della Camera di Commercio www.Av.camcom.it  
   
   
APPROVATO IL PIANO 2012 PER I SERVIZI ALLE IMPRESE OFFERTI DA TRENTINO SVILUPPO PREVISTA UNA SPESA DI 1 MILIONE E 900 MILA EURO  
 
 Trento, 17 aprile 2012 - la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, il 13 aprile ha approvato il Piano 2012 per i servizi alle imprese proposto da Trentino Sviluppo spa, finanziato dalla Provincia ai sensi della legge provinciale 6 del 1999. Sono previste quattro macroaree di intervento, nelle quali sono poi declinate tutte le diverse tipologie di azione: l´’impresa e il mercato; sviluppo dell’innovazione; il sistema – Il Trentino e i distretti e le filiere; marketing territoriale e cultura di impresa. Il Piano prevede una spesa complessiva di 1,9 milioni di euro, di cui circa 250 mila derivanti da risorse non utilizzate negli anni precedenti e da entrate fiscali. "Trentino sviluppo - ha detto l´assessore provinciale Alessandro Olivi - con questo Piano attua l´impegno della Giunta di riqualificare la piattaforma produttiva e di generare nuove imprese." Nel provvedimento si evidenzia l’anima “software” della società pubblica, votata al sostegno e alla promozione delle imprese attraverso la proposta di servizi innovativi che non sempre il mercato è in grado di offrire, che si coniuga con quella “hardware”, rappresentata dal Piano delle azioni immobiliari e di supporto delle attività turistico-funiviarie, di cui all’art. 33 della legge 6. E’ così che, nell’ambito della prima tematica, troviamo progetti dedicati allo sviluppo delle reti commerciali, anche in ottica internazionale, di accompagnamento e tutoraggio di nuovi imprenditori, con un particolare riguardo a quelli emergenti dalla Fondazione Bruno Kessler, dalla Fondazione Edmund Mach e dall’Università di Trento. Vi è ancora il premio D2t Start Cup, che ha l’intento di individuare ed avviare al mercato nuova imprenditorialità innovativa anche attraverso l’ausilio delle strutture di incubazione presenti sul territorio, i cosiddetti Bic (business innovation center) tra i quali quello di Rovereto è il più importante, sede del futuro Polo della Meccatronica. Lo sviluppo dell’innovazione, seconda macroarea di intervento, si caratterizza per un ventaglio di azioni volte alla risoluzione di problematiche connesse alla proprietà industriale, alla valorizzazione del capitale intangibile. Vi sono poi audit aziendali, iniziative di trasferimento tecnologico, ricerca di patnership internazionali ed eventi di brokeraggio transnazionale rivolti alle imprese. Di rilievo il progetto Aquile blu, che si distingue per l’offerta di collaboratori senior con esperienza pluriennale per individuare ambiti di miglioramento aziendale, con particolare riferimento al settore tecnologico. Attività di training con progetti pilota per metodologie di innovazione dei processi e dei prodotti (tra cui Kaizen), azioni di supporto al design ed infine la Filmcommission, azione volta a promuovere il Trentino attraverso il finanziamento di produzione cinematografiche, con coinvolgimento di aziende del territorio per la valorizzazione del Trentino, le sue location anche industriali, e di promuovere al contempo attività imprenditoriali nel campo della cinematografia, dell’arte, della fornitura di beni e servizi in questo particolare settore. La terza sezione di intervento concerne in primis la promozione della filiera degli edifici e componenti in legno, attraverso il lancio dell’edificio in legno certificato chiavi in mano, sotto il profilo delle sue caratteristiche qualitative e di sostenibilità, identificando il Trentino come centro di competenze diffuso e riconosciuto a livello internazionale (progetto Arca: gestione regolamenti tecnici per nuove costruzioni, ampliamenti e sopraelevazioni, prodotti, impianti e relativa promozione). In parallelo vi è il Distretto energia ambiente e tutte le azioni ad esso collegate, con la promozione di un sistema di mercato per i servizi di efficienza energetica con garanzia delle prestazioni energetiche per la riqualificazione degli edifici esistenti. Queste attività vengono promosse attraverso la partecipazione a fiere del settore quali Made Expo, Casaclima, Exporivahotel, Floriade, Eire. Di contorno, iniziative di sensibilizzazione, animazione e di supporto ad attività di filiera volte all’ottimizzazione del processo, all’innovazione di prodotto e allo sviluppo dei mercati. Il Marketing territoriale, ultima macroarea prevista dal Piano approvato, prevede una serie di interventi di animazione volti a supportare l’autoimpiego, ad elaborare con imprenditori interessati piani di impresa nonché progetti sovracomunali per stimolare l’aggregazione e lo sviluppo economico. Ed ancora, attività di assistenza alla progettazione e alla programmazione istituzionale delle Comunità di Valle, attività relative ai siti web di Trentino Sviluppo, D2t, Arcacert, alla newsletter, all’attività di comunicazione e al materiale informativo e promozionale, partecipazione di Trentino Sviluppo a reti nazionali ed internazionali con agenzie di sviluppo, incubatori e parchi scientifici, iniziative di supporto per il Marchio Trentino. Le azioni di promozione e qualificazione delle attivià delle piccole imprese trentine saranno attuate anche tramite la collaborazione del Ceii Trentino, Centro europeo di innovazione e d´impresa.  
   
   
INTESA PER CONSOLIDARE E SVILUPPARE LA RICERCA E L’ATTIVITÀ DEL NUOVO PIGNONE IN TOSCANA  
 
 Firenze, 16 aprile 2012 – Un’intesa per lo sviluppo e il consolidamento della presenza del Nuovo Pignone in Toscana e per stimolare la ricerca industriale e sperimentale e il trasferimento tecnologico, coinvolgendo anche le piccole e medie imprese dell’indotto appartenenti al settore della tecnologia ingegneristica. Questo l’obiettivo che si propone il protocollo d’intesa firmato oggi da Regione Toscana, Nuovo Pignone, Università di Firenze, Università di Pisa e Pontlab srl. Gli interventi previsti dall’intesa, che la Regione si impegna a cofinanziare per 2 milioni e 200 mila euro, prevedono un investimento complessivo di 2 milioni e 700 mila euro. Serviranno per realizzare tre laboratori nati dal potenziamento di laboratori universitari esistenti negli atenei fiorentino e pisano e che già operano nei settori di interesse del Nuovo Pignone e dal potenziamento dell’attività del laboratorio misto pubblico-privato, Pont Lab. Gli interventi previsti dal protocollo si inseriscono all’interno del progetto di espansione e consolidamento della propria base produttiva ed ingegneristica nonché della rete regionale di ricerca industriale e sperimentale da parte della multinazionale Nuovo Pignone – parte del gruppo Ge Oil&gas, che conta oggi in Toscana più di 4000 addetti – chiamato progetto Atene (Advanced Technologies for Energy Efficiency). Atene prevede il coinvolgimento dei laboratori con competenze specifiche in discipline ritenute strategiche per le finalità del progetto stesso. In parallelo al progetto Atene, è stato siglato, lo scorso anno, l’accordo di programma fra azienda, Regione, istituzioni locali che consente, grazie ad un investimento complessivo di 13 milioni, lo sviluppo, l’industrializzazione e il consolidamento occupazionale del polo Nuovo Pignone di Massa- Carrara e grazie anche al quale il gruppo prevede di incrementare la produzione ed export rafforzando la propria presenza sul territorio. Nell’intesa firmata oggi, Nuovo Pignone si impegna ad adoperarsi per assicurare ai laboratori altamente tecnologici, nonché alle Pmi dell’indotto tecnologico, un flusso di commesse continuato nel tempo. La Regione, per parte sua, ha inserito il potenziamento dei laboratori all’interno della sua strategia per l’innovazione e il trasferimento tecnologico che prevede la qualificazione di centri di competenza, pubblici o pubblico-privati. Si impegna anche a favorire le Pmi dell’indotto tecnologico mettendo in campo strumenti e incentivi di politica industriale e di politica attiva del lavoro, incentivi per l’occupazione e servizi qualificati a favore delle aziende di nuova costituzione che investono in attività innovative a seguito della ricerca effettuata dai laboratori previsti dall’intesa. “L’idea cardine dell’intesa – è il commento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – parte dal presupposto che la presenza di una grande impresa multinazionale come Nuovo Pignone costituisca un punto di forza per il rilancio del manifatturiero altamente tecnologico a livello regionale e, nello stesso tempo, sia un’opportunità importante per costruire forme di collaborazione fra pubblico e privato. Obiettivo comune infatti è quello di consolidare ulteriormente il radicamento di una realtà storicamente presente in Toscana, favorendo ricerca e trasferimento tecnologico anche verso quelle imprese piccole e medie altamente specializzate che fanno parte del vasto indotto nel comparto ingegneristico. La Regione da tempo lavora per favorire l’innovazione del sistema produttivo toscano e questo è un ulteriore passo in questa direzione, un passaggio indispensabile per una ripresa solida e duratura”. “Siamo molto soddisfatti della firma di questo protocollo, che conferma la continua e fruttuosa collaborazione tra la nostra azienda, la Regione e gli operatori locali – ha dichiarato Massimo Messeri, presidente di Nuovo Pignone S.p.a. – Il supporto della Regione Toscana e del network di piccole e medie imprese con cui collaboriamo continuerà ad essere per noi indispensabile anche in futuro per rimanere competitivi sul mercato. Ge Oil & Gas è fortemente e costantemente impegnata ad investire nell’innovazione, in nuove tecnologie e in attività di formazione e sviluppo dei propri collaboratori”. Ge Oil & Gas è leader mondiale nella fornitura di macchine e servizi a tecnologia avanzata in tutti i segmenti dell’industria del gas e del petrolio, dalla perforazione alla produzione, dagli impianti di liquefazione di gas naturale, ai gasdotti ed oleodotti allo stoccaggio, fino alla generazione di energia elettrica, la raffinazione ed la petrolchimica. Ge Oil & Gas fornisce anche soluzioni per la manutenzione dei gasdotti ed oleodotti, incluse le attività di ispezione e gestione dati, progettazione e fornitura di cablaggi elettrici sotterranei e soluzioni per la misurazione nell’ambito della perforazione e nel segmento dei servizi di estrazione del petrolio. Come parte della sua attenzione ai clienti, Ge Oil & Gas sfrutta l’innovazione tecnologica proveniente da altri business di Ge, come Ge Aviation e Ge Healthcare, per migliorare continuamente le prestazioni e la produttività dell’industria petrolifera e del gas. Ge Oil & Gas conta circa 33.000 dipendenti in tutto il mondo ed è presente in più di 120 Paesi.  
   
   
CONFISCARE 30.000 IMPRESE BALNEARI SERVE ALL’ITALIA? LO CHIEDIAMO AI NOSTRI AMMINISTRATORI  
 
Roma, 17 aprile 2012 - “Confiscare 30.000 imprese balneari serve all’Italia?” E’ il titolo della manifestazione-dibattito organizzata da S.i.b.-confcommercio, Fiba-confesercenti, Assobalneari- Confindustria e Balneatori-cna mercoledì 18 aprile 2012 alle ore 10,30 presso il Palazzo dei Congressi all’Eur, piazzale J.f. Kennedy 1, Roma. L’obiettivo di questa iniziativa, che porterà a Roma oltre 4.500 imprenditori balneari provenienti da tutta Italia, è quello di evidenziare, ancora una volta, quanto sia grande la preoccupazione per l’avvenire del nostro lavoro e quello di 300.000 famiglie, e quanto sia ancora più grande la volontà e la determinazione di difendere le imprese da un vero e proprio esproprio se fosse data cieca applicazione alla norma europea. E’ prevista la presenza di oltre 150 Sindaci dei Comuni costieri che indosseranno la fascia tricolore. La testimonianza di tanti primi cittadini conferma autorevolmente l’importanza che le imprese balneari hanno sull’economia turistica delle nostre città e quanto abbiano contribuito in maniera determinante a fare di queste località veri e propri volani di crescita economica, di sviluppo e di occupazione oltre che, per molte di esse, vere e proprie eccellenze conosciute, apprezzate ed invidiate in tutto il mondo. Alla manifestazione interverranno, tra gli altri: Riccardo Borgo, presidente S.i.b.; Vincenzo Lardinelli, presidente Fiba; Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari; Cristiano Tomei, presidente Balneatori; Gianni Alemanno, Sindaco di Roma; Stefano Zappalà, Assessore al Turismo Regione Lazio; Roberto Avogadro, Sindaco di Alassio; Luca Lunardini, Sindaco di Viareggio; Giuseppe Cuomo, Sindaco di Sorrento, Ernesto Magorno, Sindaco di Diamante; Luciano Ponticelli, Sindaco di Pineto; Gabriella Carlucci, Sindaco di Margherita di Savoia; Marylin Fusco, Vice-presidente Regione Liguria; Angelo Berlangieri, Assessore al Turismo Regione Liguria; Michele De Pascale, Assessore alle politiche turistiche Comune Cervia. Hanno, poi, assicurato la propria presenza parlamentari italiani ed europei, rappresentanti provinciali, regionali e dei Ministeri competenti per materia.  
   
   
SOMMERSO E AZIENDE CINESI: A PRATO SE NE È PARLATO CON LE CATEGORIE ECONOMICHE  
 
Prato, 17 aprile 2012 - “I blitz da soli non bastano. Vanno bene, ma non sono sufficienti: quelli di Prato come quelli di Cortina e Portofino, quelli sulle aziende cinesi come quelli sugli esercizi italiani. Serve un piano integrato ed è quello a cui stiamo lavorando”. L’assessore regionale al bilancio e ai tributi della Toscana Riccardo Nencini lo dice a Prato, dove il 13 aprile nella sede della Camera di Commercio ha incontrato le categorie economiche e i rappresentanti dei sindacati della città. Per parlare di economia sommersa, evasione fiscale e soprattutto dell’illegalità diffusa in molte aziende cinesi. C’erano i rappresentanti dell’associazione industriale, della Confartigianato e della Cna, presente anche con due rappresentanti cinesi, c’era la Confcommercio e Confesercenti, la Cgil, Cisl e Uil e il presidente Carlo Longo della Camera di Commercio. La riunione si è protratta per oltre un’ora e mezzo. L’incontro ha preceduto la riunione del 23 aprile con le istituzioni, che sarà convocato dalla Provincia, e quello previsto tra la fine di maggio e l’inizio di giugno in cui il presidente della Regione Enrico Rossi sarà in città per illustrare un progetto specifico su Prato. I blitz non bastano, appunto. E così l’assessore ha portato al tavolo alcune proposte ‘aperte’, su cui ha chiesto collaborazione alle categorie economiche e sociali: consapevole che alcune delle misure necessiteranno non solo dell’intervento della Regione, delle associazioni di categoria e degli enti locali, ma anche di modifiche legislative a livello nazionale, che la Regione si impegna a sostenere nelle opportune sedi. I filoni sono tre: contrasto all’illegalità, emersione del sommerso e naturalmente integrazione. Si è discusso di possibili agevolazioni per le imprese che ne affianchino altre nell’emersione, di servizi di accompagnamento, di maggiore informazione e di contributi per l’acquisto di consulenze fiscali e contributive. L’assessore ha proposto controlli su chi invia denaro all’estero, in modo da verificare (prima) se sia in regola da un punto di vista contributivo e fiscale: tra le misure accennate anche un giro di vite su aziende fantasma, sui committenti ‘consapevoli’ e su chi affitta a nero capannoni industriali; e poi la distruzione dei prodotti confiscati o un loro uso sociale (come avviene per i beni sottratti alla mafia) e controlli e banche dati incrociati, come già avviato con il progetto Tosca che in 2-3 anni permetterà a tutti i Comuni toscani di condividere e scambiarsi informazioni. Aiutare l’emersione del sommerso, contrastare l’evasione fiscale, scovare chi non paga i contributi o non rispetta le regole è necessario. “L’illegalità economica va combattuta – dice Nencini – perché crea concorrenza sleale, perché ruba il futuro ai giovani e perché si sottraggono risorse allo Stato e alle istituzioni, oggi più di ieri importanti e necessarie”. “I dati a nostra disposizione sui pagamenti e gli accertamenti che riguardano Irap e addizionale Irpef ci dicono che italiani e cinesi non sono troppo diversi – spiega l’assessore – Quello però che non emerge dai dati è la parte consistente di tributi, regionali e non solo, accertati ma non riscossi o quelli evasi e non verificati: il sommerso appunto, che nelle aziende cinesi sembra più diffuso. E su questo dobbiamo lavorare” L’assessore Nencini alla fine di gennaio aveva incontrato il console cinese: l’ha ricordato anche nel corso della riunione pratese. Al console aveva chiesto collaborazione e un fronte comune per contrastare e identificare i fenomeni di larga illegalità diffusi nelle aziende cinesi e che gettano discredito sull’intera comunità locale. La richiesta, purtroppo, finora è rimasta senza risposta.  
   
   
IDEAL STANDARD: PROTOCOLLO INTESA  
 
 Udine, 17 aprile 2012 - "Manifesto soddisfazione per l´unità d´intenti raggiunta nella sottoscrizione del protocollo d´intesa sull´Ideal Standard. Per quel che ci riguarda, avendo la Regione Friuli Venezia Giulia un ruolo attivo nell´accordo, siamo pronti a fare la nostra parte in tempi rapidi". Queste le parole dell´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, in ordine all´esito della riunione di ieri, nella quale sono state individuate le linee d´azione finalizzate alla permanenza del sito produttivo di Orcenico dell´azienda Ideal Standard. "Agiremo da una parte a sostegno del reddito dei lavoratori - spiega l´assessore - attraverso il contributo regionale aggiuntivo previsto per i contratti di solidarietà difensivi; dall´altra metteremo in campo degli strumenti di politica attiva, tramite interventi formativi per i lavoratori interessati dall´attuazione del contratto di solidarietà. Inoltre attueremo misure specifiche rivolte alla ricollocazione degli eventuali esuberi che dovessero risultare al termine degli ammortizzatori sociali, previsto alla fine del 2013". In linea generale, anche al di là della situazione dell´Ideal Standard, l´assessore Brandi nell´occasione ha ribadito l´importanza dell´azione congiunta fra istituzioni del territorio e parti sociali negli interventi finalizzati a rendere la regione quanto più possibile attrattiva per le imprese.  
   
   
COMMERCIO IN SEDE FISSA, PROPOSTA DI REGOLAMENTO DELLA GIUNTA MARCHIGIANA TRASMESSA ALL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA  
 
Ancona, 17 aprile 2012 - Conciliare la tutela della concorrenza con le esigenze degli operatori e dei consumatori. È l’obiettivo della proposta di regolamento del commercio in sede fissa che la Giunta regionale ha trasmesso all’Assemblea legislativa per acquisire i pareri della Iii Commissione e del Consiglio delle autonomie locali. Le disposizioni danno attuazione alla legge regionale 27/2009 (Testo unico in materia di commercio). Il regolamento è il risultato del confronto con gli enti locali, le associazioni di categoria, sindacali e dei consumatori. Sono stati sentiti anche Confindustria e Ance (Associazione costruttori edili). “La proposta di regolamento – spiega l’assessore al Commercio, Antonio Canzian – fissa indirizzi, criteri e modalità di attuazione per gli enti locali. La materia viene disciplinata tenendo in considerazione le varie necessità che un comparto trasversale, come quello del commercio, inevitabilmente evidenzia. Un confronto ampio e costruttivo che ha prodotto una proposta che riteniamo equilibrata e soddisfacente”. Il regolamento elimina i vincoli di residenza, le limitazioni territoriali, le distanze e i Piani commerciali, come stabilito dalla Direttiva servizi sulla libera concorrenza. Gli enti locali, in particolare, programmano lo sviluppo del commercio nel proprio territorio attraverso il Piano regolatore generale (Prg) o altri strumenti urbanistici idonei. Individuano le aree commerciali e le loro connessioni con le zone residenziali, l’assetto viario, la dotazione dei parcheggi e le zone produttive. Le Province stabiliscono i criteri per la pianificazione territoriale, relativamente alla grande distribuzione, attraverso il Piano di coordinamento (Ptc). Le norme transitorie prevedono, tra l’altro, che fino all’adeguamento del Prg al regolamento regionale, le nuove autorizzazioni, per medie strutture di vendita, possono essere rilasciate solo se compatibili con gli strumenti urbanistici comunali vigenti. Le domande, in corso di istruttoria, sono esaminate secondo le norme vigenti alla loro presentazione. Dopo un anno dall’entrata in vigore del nuovo regolamento, possono venire rilasciate autorizzazioni per grandi strutture di vendita solo se compatibili con gli strumenti urbanistici comunali e i Ptc allora vigenti, salvo che le Province non intendano dare applicazione all’art. 99 della legge regionale 27/2009 e sospendano il rilascio di nuove autorizzazioni fino a un massimo di due anni.  
   
   
MILANO: RITORNA L’OTTIMISMO PER EXPO 2015  
 
Milano, 17 aprile 2012 - Expo 2015, l’ottimismo sull’evento cresce: oltre il 70% dei post milanesi che trattano di Expo 2015 è fiducioso sul suo successo (rispetto al 57% di inizio settembre 2011: +15%), un dato decisamente superiore anche al dato italiano (fermo al 59%). D’altra parte per ben il 78,1% dei milanesi la sfida di Expo 2015 rappresenta una opportunità per la città, un 21,9% considera la sfida difficile da gestire. Ma quale è l’immagine legata all’Expo che appare con più frequenza nei post lasciati in rete dai milanesi? Expo 2015 viene soprattutto associata al lavoro (12,8%), al turismo (12,6%), alle opportunità per business (10,6%), ma anche alle infrastrutture (7,8%) e all’ecologia (7,2%). Il rischio di infiltrazioni criminali rimane però una costante, che preoccupa di più i milanesi (26,6%: una percentuale in crescita rispetto a settembre 2011) che gli italiani (19,5%), così come il rischio di cementificazione (nel 7,1% dei casi). Ma su una cosa sia i post milanesi e italiani concordano: per il successo di Expo 2015 occorre puntare soprattutto su eventi culturali (per il 41,2% dei milanesi e per il 37,4% degli italiani) nonché sull’ambiente (per il 16,6% dei milanesi e per il 16,8% degli italiani) e nel rendere Milano una città a misura d’uomo (nel 14,9% dei casi tra i milanesi e nel 17,4% tra gli italiani). Il 12,5% ritiene importante proprio puntare su internet e sui possibili servizi che si possono creare nella rete. Emerge da una analisi effettuata su oltre 4.100 opinioni apparse su Twitter e blog a febbraio 2012 e dedicate al tema di Expo 2015. La ricerca è stata svolta dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Voices from the Blogs ( http://voicesfromtheblogs.Com ), osservatorio permanente dell’Università degli Studi di Milano che si occupa di analizzare ciò che si dice e si discute in rete. “Le imprese si aspettano molto da questa Esposizione Universale e, se messe nelle condizioni adatte, possono dare un contributo determinante al successo della manifestazione - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Le imprese richiedono un coinvolgimento diretto e ai primi posti nelle aspettative c’è Expo come occasione per creare lavoro, per rilanciare il turismo e per promuovere gli affari oltre che come occasione per realizzare trasporti e infrastrutture. Sarà Expo l’occasione per il rilancio di Milano, occorre metterle in condizione di cogliere le migliori opportunità da questa manifestazione grazie alla collaborazione tra istituzioni. Ne è prova il coinvolgimento del mondo imprenditoriale con la partecipazione ai Tavoli tematici realizzati dalla Camera di commercio con Bruno Ermolli, che stanno raccogliendo diversi progetti che saranno sviluppati anche oltre il 2015”.  
   
   
UMBRIA RICEVE DELEGAZIONE POLACCA  
 
Perugia, 17 aprile 2012 - C´era anche Krzysztof Margol, il presidente del consiglio d´amministrazione della Fondazione "Nida" di Nidzica (Polonia), nominato nel 2008 da "Newsweek", l´uomo dell´anno per il sociale, tra i componenti della delegazione della Regione Warmia Masuria (Repubblica Polacca), ricevuti stamani a Palazzo Donini dalla vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari. La delegazione, arrivata il 12 aprile fa a Perugia in occasione della manifestazione "Noi Coop:le cooperative al centro", e formata da Urszula Pasławska, vicepresidente della Regione Warmia - Masuria, Wiesława Przybysz, direttrice del Centro Regionale di Politica Sociale della stessa Regione, e Krzysztof Margol fondatore della prima cooperativa sociale nella Regione polacca, a palazzo Donini era accompagnata dal vicepresidente della Provincia di Perugia, Aviano Rossi, e dal presidente di Confcooperative Umbria, Andrea Fora. Nel corso dell´incontro con la vicepresidente Casciari, Urszula Pasławska, ha riferito che "vista la vita breve delle imprese sociali nella nostra regione, lo scopo della visita in Umbria è proprio quello di avviare un confronto per riportare nel nostro paese la vostra tradizione e esperienza tenendo conto che, da noi, le cooperative sociali sono ancora nella fase della sperimentazione di buone pratiche". La vicepresidente Casciari ha manifestato grande disponibilità in proposito ed ha ricordato "il momento delicato che sta attraversando l´Italia dal punto di vista economico, con grandi tagli da parte del governo per il Welfare che stanno mettendo a dura prova il sistema creato in anni di tenace lavoro della Regione Umbria che, da sempre, ha investito molto nelle politiche sociali". Casciari ha quindi consegnato alla vicepresidente polacca una copia del nuovo Piano sociale regionale "sperando - ha detto - che possa favorire uno scambio di esperienza per avviare un percorso virtuoso per le imprese sociali del vostro paese".  
   
   
LAVORATORI DEC: ACCORDO VICINO PER IL PROSEGUIMENTO DEI LAVORI A PRINCIPE E BRIGNOLE TAVOLO CONGIUNTO GRANDI STAZIONI, DEC, ORGANIZZAZIONI SINDACALI E REGIONE DA LUNEDÌ ATTIVATA CASSA IN DEROGA PER I LAVORATORI DEC  
 
 Genova, 17 Aprile 2012 - "Si è tracciato un percorso che accoglie le richieste che la Regione Liguria aveva posto alla base della riunione per tutelare i lavoratori Dec pagando gli stipendi pregressi e riavviando al più presto i cantieri di Genova Brignole e Genova Principe con una forte accelerazione sui tempi dei lavori per recuperare almeno in parte il ritardo". Lo ha detto l´assessore regionale al lavoro e ai trasporti Enrico Vesco al termine della riunione convocata in Regione per favorire una soluzione al problema dei 22 lavoratori della Dec, impresa edile che si occupa della riqualificazione delle stazioni di Genova Principe e Genova Brignole per conto di Grandi Stazioni Spa, impegnati in una protesta perché dal mese di dicembre non percepiscono lo stipendio. L´incontro a cui hanno preso parte Grandi Stazioni, la società Dec capogruppo dell´Ati affidataria dell´appalto per la riqualificazione delle stazioni, l´altra società componente dell´Ati stessa, Guerrato e le organizzazioni sindacali ha posto le basi per una soluzione positiva della vicenda sia per i lavoratori sia per il proseguimento del lavoro. "È stata una riunione molto produttiva – ha detto Vesco – perché Grandi Stazioni è venuta al gran completo, sono venute le aziende dell´associazione temporanea di imprese e si è tracciato un percorso che accoglie le richieste della Regione Liguria. A partire dalla tutela dei lavoratori e dall´immediato pagamento dei salari pregressi e dal riavvio del cantiere con una forte accelerazione dei lavori che sono di fondamentale importanza per i pendolari e per gli utenti del servizio ferroviario". "In base a quanto concordato – ha continuato Vesco – è prevista l´uscita di scena della Dec che vive un momento molto difficile dal punto di vista societario e al suo posto subentrerà la Guerrato che diventerà capogruppo dell´Ati". Una partita che non si è ancora conclusa completamente in quanto la trattativa è ancora in corso per la parte economica, ma di cui si è fatta garante Grandi Stazioni e che dovrebbe essere siglata nei prossimi giorni per poter procedere con il pagamento degli stupendi arretrati ai lavoratori. A questo proposito la Regione Liguria ha dato come ultimo termine per la sigla dell´accordo la fine del mese di aprile. "Contestualmente – ha aggiunto l´assessore Vesco – la Dec aprirà le procedure per la messa in cassa integrazione in deroga dei lavoratori, con la garanzia della Regione e la Guerrato si impegnerà al riassorbimento delle 22 maestranze, un punto fondamentale su cui abbiamo discusso molto". Dal canto loro le organizzazioni sindacali degli edili si sono dette "parzialmente soddisfatte per la richiesta accolta della cassa in deroga" e hanno auspicato la "concretizzazione piena dell´accordo che passa per la rioccupazione delle maestranze e il pagamento degli stipendi arretrati".  
   
   
EXPO. PISAPIA: “INDAGINE CCIAA CONFERMA CHE SIAMO SULLA STRADA GIUSTA”  
 
Milano, 17 aprile 2012 - “I dati emersi dalla ricerca effettuata dalla Camera di Commercio, in collaborazione con Voices from the Blogs su Expo 2015 dimostrano quanto l’Esposizione Universale sia importante per lo sviluppo economico, sociale e culturale per Milano, per il Paese e per l’intera comunità internazionale. Secondo la ricerca, oltre il 70% dei post milanesi su twitter e blog sono ottimisti e fiduciosi verso Expo 2015, un dato in crescita del 15% rispetto al 57% del settembre 2011. Questo non fa altro che accrescere la consapevolezza che finalmente c´è stata una svolta nella gestione dell’evento e che abbiamo intrapreso la strada giusta. I cittadini hanno capito e vedono con i loro occhi che le istituzioni stanno lavorando perché Expo 2015 sia un vero motore di rilancio e il primo grande evento del dopo crisi. Un altro dato positivo di questa ricerca riguarda internet: la rete segue con grande interesse tutto ciò che riguarda Expo e rappresenta un vasto bacino da cui cogliere gli umori diffusi riguardo a temi cruciali per la città ”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia commentando la ricerca della Camera di Commercio di Milano effettuata in collaborazione con Voices from the Blogs su Expo 2015.  
   
   
ECCO IL TASK DI BICOCCA: MISURERÀ IL FUORI SALONE VENTI STUDENTI, IN VESTE DI “INVIATI SPECIALI”, SCENDONO NELLE STRADE DURANTE IL SALONE DEL MOBILE. CON QUESTIONARI, MACCHINE FOTOGRAFICHE, GPS, RACCOLGONO DATI SUI FLUSSI TURISTICI IN CITTÀ E SULLA SODDISFAZIONE DI VISITATORI ED ESPOSITORI. I RISULTATI DELLA RICERCA SARANNO PUBBLICATI NEI PROSSIMI MESI.  
 
 Milano, 17 aprile 2012 – Un team di studenti e ricercatori dell’Università di Milano-bicocca è al lavoro per le strade del Fuori Salone: lo scopo è realizzare un’indagine sui flussi turistici, raccogliendo dati utili per l’amministrazione comunale, in vista dell’Expo 2015. Chi visita il Fuori Salone? Per quanti giorni si ferma in città e dove? Quanto spende? Si dedica solo al turismo d’affari o anche di piacere? Come gira la città? Che immagine si fa di Milano? È soddisfatto della location espositiva? Queste sono solo alcune delle domande che gli studenti del team “Bicocca in Salone” rivolgeranno a visitatori ed espositori dal 17 al 22 aprile, girando per le strade muniti di questionari, macchine fotografiche, Gps e altri strumenti di indagine, studiati insieme ai docenti della Facoltà di Sociologia, per raccogliere dati che poi elaboreranno scientificamente. Il team è composto da venti studenti del corso di laurea di Scienza del turismo e comunità locale, affiancati da studentesse del dottorato Qua_si, coordinati dai professori Zajczyk, Mugnano, Boffi e Colleoni. (Vai alle foto 1, 2). Come campo d’indagine sono state selezionate tre aree molto differenti tra loro per trascorso storico, collocazione e gerarchia urbana: Brera (zona centrale), Tortona (zona semi centrale), Lambrate-ventura (zona periferica), tutte interessate dagli eventi del Fuori Salone. L’iniziativa della ricerca è nata nella Facoltà di Sociologia dell’Università di Milano-bicocca per offrire agli studenti una sperimentazione sul campo delle competenze acquisite negli anni di studio. Gli studenti l’hanno accolta con grande entusiasmo e sono stati loro a progettarne le modalità, coadiuvati dai docenti che, in veste di tutor, hanno supervisionato il progetto. Tutti gli studenti sottoporranno a visitatori ed espositori incontrati per le strade un questionario, predisposto sia in italiano, sia in inglese. Inoltre, divisi in gruppi, useranno anche altri strumenti di approfondimento. Per esempio, chiederanno ad alcuni visitatori di fare un diario della giornata milanese, ne fotograferanno altri con in mano un cartello in cui gli sarà chiesto di scrivere un aggettivo per definire il Salone e uno per definire Milano, altri ancora seguiranno il turista con un Gps, per ricostruire diversi modi di girare la città. Un gruppo effettuerà anche un’indagine sul “littering”, ovvero sui rifiuti abbandonati per le strade in occasione di un grande evento. La ricerca metterà disposizione dell’amministrazione comunale – e, in particolare, dell’assessorato al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale del Comune - dati e informazioni utili a migliorare l’offerta di servizi turistici della città e a meglio delineare le politiche turistiche e di marketing territoriale di cui Milano si vuole dotare in vista di Expo 2015, nonché in occasione di eventi d’importanza strategica come il Salone del Mobile. I dati raccolti verranno presentati alla stampa nei prossimi mesi.  
   
   
UN’OCCUPAZIONE PER 266 PERSONE SVANTAGGIATE GRAZIE ALLE COOPERATIVE SOCIALI  
 
Bolzano, 17 aprile 2012 - Le cooperative sociali hanno lo scopo di soddisfare i bisogni collettivi della comunità perseguendo l’integrazione dei cittadini ed è questo anche il fine delle 49 cooperative sociali associate a Legacoopbund. Oltre 240 sono i volontari che lavorano in queste cooperative e gran parte di essi sono anche soci delle stesse. Mentre le cooperative sociali di tipo A si occupano della gestione di servizi socio-sanitari o educativi, quelle di tipo B sono impegnate sul fronte dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Nel 2011 nelle 19 cooperative di tipo B associate a Legacoopbund erano impiegate 160 persone svantaggiate e ad altre 106 è stata offerta la possibilità di svolgere uno stage o un tirocinio nella cooperativa. Sono soprattutto persone con malattie psichiche (30%) e persone con disabilità motorie (27%) a trovare un’occupazione in questo tipo di cooperative. Le cooperative sociali sono riconosciute come organizzazioni Onlus e il loro servizio può essere sostenuto dai contribuenti che anche nel 2011 possono destinare il 5 per mille dell’Irpef a finalità di interesse sociale. Per sostenere direttamente e senza alcun onere le cooperative sociali è sufficiente compilare l’apposito riquadro che si trova nel 730 e nel mod. Unico (o nei Cud per tutti coloro che sono dispensati dall’obbligo di presentare la dichiarazione), indicare il codice fiscale della cooperativa sociale cui si intende destinare il 5 per mille e apporre la propria firma. Sul sito www.Legacoopbund.coop  è pubblicato l’elenco completo delle cooperative sociali Onlus aderenti a Legacoopbund con i relativi codici fiscali.