Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2012
SCIENZIATI IDENTIFICANO IL GENE DIETRO LA PIGMENTAZIONE DELL´ARANCIA ROSSA  
 
Alcuni ricercatori in Cina, Italia e Stati Uniti hanno scoperto quale gene è responsabile della pigmentazione dell´arancia rossa e come si controlla. I risultati, presentati sulla rivista The Plant Cell, potrebbero aiutare a migliorare la coltivazione di arance rosse che fanno bene alla salute e a portare a nuove soluzioni per i pazienti affetti da malattie cardiovascolari, obesità e diabete. Questo studio è stato in parte sostenuto da due progetti finanziati dall´Ue: Flora e Athena. Flora ("Flavonoids and related phenolics for healthy living using orally recommended antioxidants") ha ricevuto 3,3 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Qualità e sicurezza alimentare" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. Athena ("Anthocyanin and polyphenol bioactives for health enhancement through nutritional advancement") ha ricevuto quasi 3 milioni di euro nell´ambito del tema "Alimentazione, agricoltura e pesca e biotecnologia" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Coordinati dal Centro John Innes nel Regno Unito, i ricercatori sostengono che le arance rosse di solito hanno bisogno di un periodo di freddo quando maturano per sviluppare la pigmentazione rossa. Anche se queste arance vengono prodotte in molte zone del mondo, la zona della Sicilia intorno all´Etna è il luogo migliore per produrle. I giorni di sole e le notti fredde, insieme ai giorni di sole e alle notti tiepide creano le migliori condizioni per produrre le arance e si trovano in questa zona dell´Italia. Nel loro studio, i ricercatori hanno dato il nome di Ruby al gene identificato come fondamentale per la pigmentazione dell´arancia rossa. "Le arance rosse contengono pigmenti naturali che sono associati a una migliore salute cardiovascolare, che controllano il diabete e riducono l´obesità", dice la professoressa Cathie Martin del Centro John Innes presso il Norwich Research Park. "La nostra migliore conoscenza di questo tratto potrebbe offrire soluzioni relativamente semplici per la coltivazione di arance rosse in climi più caldi attraverso l´ingegneria genetica." I pigmenti sono antocianine, flavonoidi che danno il colore ai frutti rossi, viola e blu. Studi precedenti, basati sulla ricerca su altri alimenti molto ricchi di antocianini, hanno determinato come il consumo del succo di arance rosse riduca lo stress ossidativo nei malati di diabete, protegga il Dna (acido deossiribonucleico) dai danni ossidativi e potrebbe potenzialmente ridurre i fattori di rischio cardiovascolare più in generale. Il gene Ruby è stato isolato dalla polpa di arance bionde e rosse. Il team ha scoperto che è controllato da elementi genetici mobili attivati dallo stress provocato dal freddo. "I nostri risultati offrono poca speranza per la coltivazione tradizionale o per l´identificazione di nuove varietà di arance rosse che non dipendano dal freddo," dice la professoressa Martin. "Adesso stiamo facendo delle sperimentazioni attaccando il gene Ruby a uno specifico attivatore del frutto in modo da poterlo indurre in un altro modo." Le arance rosse sono una derivazione dell´arancio dolce, l´albero da frutta più coltivato al mondo. Questo recente studio ha confermato che le arance dolci sono un ibrido tra il pomelo del sud-est asiatico e il mandarino. Per maggiori informazioni, visitare: John Innes Centre: http://www.Jic.ac.uk/corporate/index.htm  The Plant Cell: http://www.Plantcell.org/    
   
   
MILANO: “AGGIUNGI UN PASTO A TAVOLA” I MERCATI COPERTI OSPITANO LA GRANDE CUCINA D’AUTORE TRA SOLIDARIETÀ, QUALITÀ E GIUSTO PREZZO  
 
Cinque mercati coperti, cinque grandi chef di Milano e cinque bollini per scoprire un menù sano, di stagione per sé e per le persone in difficoltà. Questi gli ingredienti di “Aggiungi un pasto a tavola”, l’iniziativa ideata del Comune di Milano in collaborazione con Identità Golose che, il 19, 20 e 21 aprile, proporrà ai cittadini la scoperta di un menù di qualità, all’insegna della solidarietà, a circa 20 euro per quattro persone e con prodotti di stagione in vendita al mercato. “Questo appuntamento rappresenta solo il primo di una serie di iniziative atte a ridare vigore e dignità ai mercati coperti, luoghi non solo deputati alla vendita, ma veri e propri centri di aggregazione e di socializzazione del quartiere in cui sorgono”, commenta l’iniziativa l’assessore al Commercio Franco D’alfonso. “Un progetto – conclude l’assessore – che vede coinvolti i grandi chef della città, a dimostrazione che i mercati di Milano offrono qualità al giusto prezzo”. “Con questa iniziativa all’insegna della solidarietà – spiega l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino – daremo una mano a chi ha bisogno, in particolare agli adulti in difficoltà, per cui saranno messe a disposizione derrate alimentari per cucinare pasti gratuiti. Siamo certi che i milanesi, come sempre sensibili e generosi, parteciperanno anche grazie alla presenza dei cinque grandi chef, da cui potranno imparare a cucinare menu di qualità con prodotti di stagione, più e economici e sani”. “Anche il mondo del volontariato è coinvolto in questa iniziativa che ci ricorda che il piacere della tavola è un bene da condividere solidarmente. Vi partecipano circa trenta volontari che fanno capo a un gruppo coordinato dall’Ufficio Volontariato del Comune. Grazie alla loro preziosa collaborazione, sarà possibile informare dell’iniziativa i cittadini che andranno nei mercati coperti, raccogliere i bollini e, in seguito, il cibo che verrà distribuito a quattro realtà del terzo settore che, nelle loro mense, ospitano tutti i giorni persone in difficoltà”, annuncia Marco Granelli assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale e Volontariato. “Se la freschezza, delle idee e dei prodotti, è alla base della cucina italiana, la sua stessa anima, non c’è posto migliore per trovarla e valorizzarla di un mercato quotidiano, quelle realtà che costellano da sempre Milano. Oggi è bene ribadire la grandezza della spesa italiana andando a cercare ogni bontà dove tutto è proposto al suo meglio, i Mercati comunali, facendoci consigliare da grandi cuochi che, con le loro preparazioni, profumano la città del panettone e dell’Expo 2015”, chiude Paolo Marchi, ideatore del congresso internazionale di cucina Identità Golose. I mercati coinvolti sono stati idealmente “adottati” da cinque protagonisti della scena gastronomica milanese : Aimo e Nadia Moroni - mercato Wagner; Davide Oldani - mercato Ticinese in piazza Xxiv Maggio; Viviana Varese -mercato Morsenchio di largo Guerrieri Gonzaga; Pietro Leeman - mercato Ca’ Granda di via Moncalieri; Carlo Cracco - mercato Prealpi. Dal 19 al 21 aprile, i cittadini, aggiungendo un euro a ogni acquisto effettuato, riceveranno in cambio un bollino da applicare su un’apposita scheda ricevuta all’ingresso. Al raggiungimento di 5 bollini riceveranno, presso il banchetto gestito dai volontari allestito in ogni mercato, una shopping bag in cotone con il logo del Comune di Milano con all’interno il ricettario, utile per realizzare i menu proposti dagli chef, oltre a una ristampa del primo numero della rivista “La Cucina Italiana”. A fine giornata i bollini raccolti si trasformeranno in prodotti alimentari da destinare ai cittadini in difficoltà. A farsi carico della raccolta alimentare saranno diverse realtà cittadine attive nel terzo settore e alcune mense per adulti in difficoltà. “Aggiungi un pasto a tavola” è il primo di una serie di appuntamenti che si riproporrà a ogni cambio di stagione, per diffondere il più possibile i principi di una sana e corretta alimentazione a dimostrazione che si può mangiare bene spendendo il giusto, utilizzando prodotti freschi di stagione.  
   
   
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA, 400.000 EURO DI AIUTO PER INVESTIMENTI  
 
Milano - Contributi per 400.000 euro dalla Regione per pagare gli interessi agli agricoltori sul sistema del credito di funzionamento. "Sono 113 le aziende agricole - spiega l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani - interessate dal secondo provvedimento di concessione delle agevolazioni finanziarie. Nel dettaglio si tratta di 397.000 euro a carico di Regione Lombardia, cui corrispondono prestiti concessi dal sistema bancario alle piccole e medie imprese agricole per 8.170.000 euro". "Sono 8 le aziende del settore suinicolo, delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova e Milano, che si avvalgono del contributo regionale sui tassi di interesse dei crediti. Il bando - ricorda l´assessore De Capitani - era stato infatti progettato per rispondere alla difficile crisi di questo comparto, oltre che per agevolare gli agricoltori nell´accesso al credito". "Anche in questo secondo provvedimento - conclude De Capitani - siamo riusciti a finanziare tutte le domande ammissibili e grazie a un residuo di quasi 2 milioni di euro potremo finanziare anche ulteriori domande che dovessero pervenire entro la scadenza del bando. Per venire ulteriormente incontro ai nostri agricoltori stiamo inoltre valutando di prorogare la scadenza del bando, fissata per il 30 aprile, a fine giugno".  
   
   
ORTOFRUTTA, EMILIA ROMAGNA: PUNTA SULL´INTERPROFESSIONE. UN CONVEGNO A BOLOGNA CON IL MINISTRO CATANIA.  
 
 Bologna - Per migliorare e stabilizzare la redditività del comparto ortofrutticolo occorre programmare produzione e commercializzazione, puntando sulle organizzazioni interprofessionali, ovvero quegli organismi in cui vengono condivise le regole di funzionamento dell’intera filiera. Secondo l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni è questa la prima cosa da fare per contrastare la crisi dell’ortofrutta, una crisi che troppo spesso finisce con il trascinare il prezzo all’origine sotto il costo di produzione e che è dovuta essenzialmente a un eccessivo squilibrio tra un’offerta troppo parcellizzata e una domanda organizzata in pochi grandi gruppi d’acquisto. “A livello regionale e interregionale stiamo procedendo con determinazione – ha spiegato Rabboni ieri a Bologna nel corso di un affollato convegno promosso dalla Regione, ricordando l’organismo interprofessionale del pomodoro da industria del nord Italia nato alla fine del 2011 e l’ormai prossima nascita dell’ interprofessione regionale per le pere, prodotto di cui l’Emilia-romagna è il principale produttore nazionale. “Il tema - ha però sottolineato - va rilanciato per tutto il comparto, soprattutto a livello nazionale e per questo proponiamo al Ministero di condividere con le Regioni una strategia fondata su regole elastiche che tengano conto delle diverse realtà territoriali, di favorire le aggregazioni che nascono dal basso e di fare di questi organismi gli interlocutori principali delle politiche pubbliche, sia per quanto riguarda il Psr che la futura Ocm unica”. Anche per il ministro delle politiche agricole Mario Catania, che ha concluso i lavori del convegno, è fondamentale che le produzioni si rapportino al mercato in modo unitario e organizzato. ”Sull’interprofessione in Emilia-romagna si stanno facendo cose importanti – ha detto –ma non ci possiamo fermare qui. Vanno trovate modalità per rafforzare questi strumenti anche a livello nazionale. Se non riusciamo a fare in modo che le imprese facciano un salto di qualità in questa direzione ogni altro provvedimento a favore del settore sarà solo un palliativo.” L’italia e l’Emilia-romagna sono ai vertici della produzione di ortofrutta in Europa. Tuttavia il comparto sta facendo i conti ormai da diversi anni con una situazione di forte difficoltà e con ricorrenti crisi di mercato. Secondo i dati dell’ultimo censimento, dal 2000 al 2010 le aziende frutticole emiliano-romagnole sono calate del 40,20% e quelle orticole del 38,50%. Il comparto ortofrutticolo contribuisce complessivamente per il 29% alla formazione del valore della produzione agricola regionale. Particolarmente negativo il dato del 2011 che ha fatto registrare, per la prima volta nel decennio, una plv (produzione lorda vendibile) di settore inferiore al miliardo di euro, ovvero circa 981 milioni. La crisi ha interessato, in particolare, pesche e nettarine che sono state liquidate con prezzi attorno a 20-25 centesimi di euro al kg, valore largamente inferiore ai costi di produzione sostenuti dalle imprese agricole. Le cinque proposte della Regione Emilia-romagna contro la crisi dell’ortofrutta - Non solo organismi interprofessionali. Secondo Rabboni accanto a questo strumento, che pure resta il più importante, per superare le difficoltà del comparto servono anche altri provvedimenti. Si va dalle assicurazioni sul reddito e dai fondi mutualistici, da attivare nel caso di annate negative, a più efficienti modalità di gestione delle crisi a livello europeo, alla creazione di fondi autofinanziati per destinare una quota della produzione ordinaria all’avviamento di nuovi mercati. Il quinto strumento di stabilizzazione è per Rabboni “una buona applicazione dell’articolo 62 del decreto liberalizzazioni, voluto con lungimiranza dal ministro Catania”, che introduce l’obbligo di contratti scritti nei contratti di fornitura e tempi massimi di pagamento. “E’ un provvedimento che non costa nulla alle casse dello Stato – ha spiegato Rabboni – ma che può valere per le aziende agricole un incremento di 250 milioni di euro della liquidità ed oltre 30 milioni di minori costi sulle anticipazioni bancarie”. Al convegno, oltre ai rappresentanti dei principali organismi e associazioni di settore è intervenuto anche il presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo de Castro e il coordinatore degli assessori regionali all’agricoltura Dario Stefano.  
   
   
NUOVA PAC, LA BASILICATA PRONTA ALLA SCOMMESSA DELLE ECCELLENZE  
 
Cinquant’anni fa la riforma Agraria rivoluzionò il comparto primario meridionale. Oggi la riforma della Politica Agricola Comune per il 2014-2020 si annuncia come un evento di pari impatto, in grado di modificare profondamente il settore e adeguarlo alle mutate necessità di uno scenario divenuto globale anche in questo settore. Scenari analizzati nei tre appuntamenti organizzati per oggi in Basilicata con la partecipazione del Presidente della Commissione Parlamentare Agricoltura dell’Unione Europea, Paolo De Castro, a Sant’arcangelo a Potenza e Stigliano, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, Rosa Mastrosimone e il Presidente di Acquedotto Lucano, Rosa Gentile. “La riforma della Pac – ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo - dovrà dare le risposte per affrontare le sfide importanti alle quali ci chiama l’Unione Europea. In linea con quanto dichiarato dal Parlamento Europeo – ha detto il Presidente - deve essere anche sostenuta una maggiore flessibilità di intervento, al fine di disporre di strumenti che siano in grado di fronteggiare gli eventuali stati di crisi del settore, che negli ultimi anni si sono manifestati con un ritmo e un’intensità preoccupanti”. “L’auspicio - ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Rosa Mastrosimone - è che la riforma della Pac diventi più mirata e tenga in debita considerazione le specificità del mondo rurale, insieme all’esigenza di una semplificazione delle sue norme e dei controlli. Le priorità individuate dal secondo pilastro della Pac – ha aggiunto – puntano la propria attenzione sul potenziamento della competitività dell´agricoltura e sulla redditività delle aziende agricole, incentivando l´organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo. Queste priorità – in linea con le politiche messe in campo dalla Regione Basilicata ha evidenziato infine l’assessore - da un lato tentano di incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole e il ricambio generazionale, dall´altro tendono al miglioramento della integrazione dei produttori nella filiera agroalimentare”. Due i punti della nuova Pac su cui si è incentrata l’attenzione del Presidente di Acquedotto Lucano - Rosa Gentile, e cioè l’incoraggiamento delle iniziative agro ambientali, in particolare per quel che concerne l’uso efficiente delle risorse e l’attenzione alle zone fragili”. “Ad esempio - ha detto Gentile - gli impianti di trattamento dei reflui potrebbero rendere disponibili ingenti quantitativi di acqua. I 181 depuratori presenti in regione sono in grado di produrre acqua dalle caratteristiche già accettabili e che sarebbero migliorabili con modesti adeguamenti strutturali. Acquedotto Lucano segue con attenzione tutte le possibilità per conseguire il risparmio idrico e ha deciso di supportare una sperimentazione condotta dall’Università della Basilicata a Ferrandina. Un altro aspetto estremamente importante è legato al fenomeno dell’erosione. La sperimentazione condotta a Ferrandina – ha detto infine Gentile - sta dimostrando che i fanghi dei depuratori civili determinano un rilascio di nitrati nel suolo molto graduale rispetto ai tradizionali concimi chimici e questo migliora l’assorbimento dell’acqua piovana rafforzando la stabilità dei suoli”. L’appuntamento di Stigliano ha previsto anche la presentazione del libro “Corsa alla Terra - cibo e agricoltura nell’era della nuova scarsità” curato dal Presidente della Commissione Parlamentare Agricoltura dell’Unione Europea - Paolo De Castro. “Il cibo – afferma De Castro prospettando una crescente importanza del settore primario - costerà di più per tutti, con un impatto che sarà più forte sulle fasce più povere della popolazione mondiale, ma che si farà sentire in modo diretto e indiretto anche nei paesi ricchi”. Secondo De Castro “non servono politiche fatte in casa, quanto uno sforzo per costruire una politica di sicurezza alimentare coordinata a livello globale”.  
   
   
DA REGIONE VENETO A COLDIRETTI UN PROGETTO NAZIONALE PER LA RISORSA ACQUA  
 
Padova - Serve un progetto generale nazionale che assicuri alle future generazioni la qualità e la disponibilità della risorsa acqua per tutti gli utilizzi indispensabili. Occorre per questo investire su un diverso sistema di distribuzione e gestione a livello nazionale, che garantisca la “pubblicità” della risorsa e la sua ottimizzazione in termini di efficacia, efficienza e risparmio. E’ questo lo scenario emerso stamani dal colloquio tra il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini e l’assessore all’agricoltura del Veneto, a latere del convegno sui falsi nel sistema agroalimentare. L’obiettivo delineato è di interesse comune e collettivo – è stato sottolineato – e richiede un forte impegno finanziario per sostenere i necessari interventi strutturali su tutto il territorio nazionale. Le risorse economiche, in questo caso, sono però destinate ad avere un sicuro ritorno per tutti: sia in termini di incremento delle attività economiche locali, sia per la migliore distribuzione della risorsa, sia per migliorare il bilancio economico nazionale in termini di costi-risultati, sia in termini di maggiore sicurezza idraulica del territorio. In ogni caso – ha ribadito l’assessore regionale – la Regione del Veneto è pronta ad assicurare la propria esperienza e il proprio patrimonio di conoscenze di fronte ad una iniziativa che investa per questo scenario, dove l’agricoltura ha un ruolo determinante ed è chiamata a modificare la struttura e la gestione del proprio sistema irriguo per l’uso più efficiente ed ottimale che permetta di risparmiare in maniera determinante la risorsa, mantenendo gli elevati livelli qualitativi della produzione che ci sono propri. In più, con la capillare presenza sul territorio degli imprenditori, l’agricoltura sarebbe la migliore sentinella. Il mondo agricolo si fa del resto già carico di numerose funzioni di tipo pubblico e di utilità collettiva. Il recente Referendum sull’acqua ha lanciato un messaggio chiaro e univoco – ha concluso l’assessore che conferma le scelte sempre operate da secoli in Veneto, il quale ha costantemente mantenuto (dalla Serenissima prima e dalla Regione oggi) il controllo delle comunità su utilizzi e regimazione dell’acqua.  
   
   
SICILIA: ADESIONI PER MOSTRA MERCATO "LE PIAZZE DEL BIO"  
 
Palermo - Nell´ambito del "Piano di azione europeo" destinato alla promozione dell´agricoltura biologica, il dipartimento regionale degli Interventi strutturali in agricoltura dell´assessorato alle Risorse agricole e alimentari, in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole, organizza la mostra mercato "Le Piazze del Bio", che si svolgera´ il 27 maggio 2012 dalle 9 alle 17, a piazza Politeama, Palermo. L´obiettivo della giornata promozionale e´ incentivare il consumo dei prodotti biologici, avvicinando i produttori ai consumatori. L´iniziativa prevede 50 postazioni, riservate ai produttori e alle istituzioni locali professionali che ne facciano richiesta, e seminari sul biologico, il consumo e la certificazione dei prodotti. Potranno partecipare alla selezione gli operatori iscritti all´albo regionale per l´agricoltura biologica. I prodotti ammessi dovranno essere etichettati "bio", secondo la normativa europea vigente (Reg.ce 2092/91 e 834/07). Nella selezione, la commissione adottera´ il criterio della copertura regionale affinche´ nelle "Piazze del Bio" possano essere presenti le ditte che operano nel settore dell´intero territorio. Le richieste di adesione dovranno pervenire entro le ore 12 del 2 maggio 2012. Informazioni e moduli sul sito dell´assessorato al link http://www.Regione.sicilia.it/agricolturaeforeste/assessorato/index.htm    
   
   
TRENTO, RABBIA SILVESTRE: RIPRENDONO I LANCI DELLE ESCHE VACCINALI  
 
 Riprendono le vaccinazioni delle volpi in provincia di Trento. Dal 16 aprile entra nel vivo la settima campagna vaccinale, che si conclude a metà maggio. È interessato il territorio provinciale sotto i 2.300 metri di altitudine a partire dalle zone a est del fiume Adige. I lanci delle esche sono effettuati con l’utilizzo di elicotteri e di apparecchiature automatizzate che garantiscono una densità al suolo di 25–30 esche per chilometro quadrato. Nelle zone vicine ai centri abitati le esche sono distribuite manualmente. L’esca vaccinale è di colore scuro, ha la forma di un parallelepipedo e nell’aspetto può ricordare una piccola saponetta. È composta da grasso animale, farina di pesce e contiene il vaccino ben racchiuso in una capsula. Quando viene distribuita è congelata e presenta sulla superficie il simbolo di divieto con la scritta «non toccare vaccino antirabbico» in lingua italiana e inglese. Se si trovano delle esche vaccinali si raccomanda di non spostarle, lasciandole nel luogo dove sono state posizionate. Nel caso di rinvenimento di esche nelle vicinanze di abitazioni si può provvedere, qualora vi sia la necessità, alla loro rimozione utilizzando guanti di plastica. Se per errore si tocca l’esca o la capsula integra contenuta all’interno è sufficiente lavarsi le mani. Solo se la capsula viene inavvertitamente rotta e il vaccino viene a contatto diretto con le mucose (cavità orale, naso, congiuntiva) o con la cute, è necessario lavare abbondantemente la parte esposta con acqua e sapone ed eventualmente, a titolo precauzionale, consultare il medico per valutare l’opportunità di procedere con la vaccinazione post-esposizione. Benché l’ingestione accidentale di un’esca vaccinale da parte di un cane o di altro animale domestico non comporti problemi per l’animale, è necessario, nel periodo della campagna vaccinale, tenere custoditi i cani per evitare che assumano le esche al posto delle volpi. È inoltre sconsigliato cercare di togliere dalla bocca esche vaccinali eventualmente addentate dal proprio animale, per evitare di procurarsi lesioni cutanee e di venire a contatto con il liquido vaccinale. La vaccinazione orale delle volpi è una misura prevista dalla normativa comunitaria che ha lo scopo di creare nelle volpi, principale serbatoio del virus, un livello di immunità tale da contrastare la diffusione della malattia. Un’altra importante misura per fermare la diffusione della rabbia è rappresentata dalla vaccinazione di tutti i cani di proprietà. Oltre alle province di Trento e di Bolzano sono coinvolti nella campagna vaccinale i territori del Friuli Venezia Giulia e la parte collinare e montagnosa del Veneto. Nel 2010 nella nostra provincia sono state rinvenute otto volpi positive per rabbia (a Mazzin, Campitello di Fassa, Transacqua, Mezzano e Canazei), cinque in provincia di Bolzano, 182 in Veneto e 14 in Friuli Venezia Giulia e nel 2011 si è registrato un solo caso nel bellunese.  
   
   
PUGLIA: DDL ZOOTECNIA APPROVATO IN IV COMMISSIONE  
 
“Annoto con grande soddisfazione la positiva conclusione in Iv Commissione dell’esame del Disegno di Legge riguardante gli “Interventi di valorizzazione del comparto zootecnico”, un provvedimento che reputo fondamentale per sostenere e consolidare il sistema zootecnico regionale, uno dei più significativi e rilevanti comparti dell’economia pugliese, che gode di notevole apprezzamento anche oltre i confini della nostra regione”. Così l’assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno in merito al lavoro svolto dalla Iv Commissione permanente che ha licenziato ieri  a maggioranza il ddl sulla zootecnia che prevede, tra l’altro, finanziamenti per appositi Programmi di attività zootecnica finalizzati a dare maggiore stabilità economica al comparto, maggiore sicurezza alimentare delle produzioni, miglioramento e conservazione del patrimonio genetico degli animali allevati. “Il testo normativo – sottolinea Stefàno – ha ricevuto l’unanime consenso del mondo allevatoriale. Si realizza, così, una sintesi che riteniamo utile per le ambizioni di un settore che, come altri in questo particolare momento congiunturale, è alle prese con una grave crisi globale ma che negli ultimi anni ha saputo lavorare sulla strada della qualità sino a divenire leader, per produzione e numero di aziende controllate, di tutto il centro sud Italia”. “Consegniamo al dibattito dell´Aula – conclude Stefàno – uno strumento che ha tutte le potenzialità per andare incontro alle istanze più pressanti degli allevatori, a cominciare dalla promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche regionali, fino alla creazione delle filiere ed alla incentivazione degli accordi commerciali tra allevatori e le industrie di trasformazione. L’auspicio degli operatori del comparto, che facciamo nostro, è che il provvedimento riceva in tempi brevi anche l’approvazione del Consiglio regionale”.  
   
   
AOSTA: LOTTA BIOLOGICA AL CINIPEDE DEL CASTAGNO  
 
Per contrastare i danni provocati in Valle d’Aosta dal cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), insetto nocivo di origine cinese arrivato di recente nella nostra regione, l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali ha scelto di ricorrere alla lotta biologica, con l’introduzione nei castagneti infestati di un parassitoide specifico (Torymus sinensis), originario anch’esso della Cina. Questo intervento, ritenuto dal mondo accademico l’unico metodo di difesa efficace, si ispira all’esperienza di Corea e Giappone, che alcune decine di anni fa si sono trovati ad affrontare il problema cinipide e che sono riusciti, grazie all’uso dell’insetto utile, ad abbattere la popolazione del parassita al di sotto della soglia di danno. Nonostante il cinipide sia arrivato in Europa più di dieci anni fa, la sua prima segnalazione in Valle d’Aosta risale al 2010, ma è nel 2011 che la popolazione dell’insetto si è moltiplicata al punto da provocare danni evidenti. A questo proposito si ricorda che il calo produttivo segnalato lo scorso anno è da attribuire non solo al cinipide, ma anche a un fungo patogeno, già segnalato in Piemonte a partire dal 2006, identificato dal laboratorio fitosanitario dell’Assessorato come Gnomoniopsis (Discula) pascoe contro il quale, al momento, non esiste alcun mezzo di difesa. È necessario precisare che le prime prove di lotta al cinipide con l’uso di Torymus sinesis, realizzate in Italia (cuneese) risalgono al 2003, promosse dal servizio fitosanitario della Regione Piemonte e sviluppate dal Divapra dell’Università di Torino attraverso l’invio dell’insetto utile dal Giappone e la creazione di alcuni campi di moltiplicazione che ora costituiscono la fonte principale di esemplari di Torymus sinensis per le introduzioni nei nuovi siti infestati. Tali introduzioni sono chiamate tecnicamente lanci. Per contrastare il cinipide in Valle d’Aosta, nel corso del 2011, l’Assessorato ha formalizzato con il Divapra dell’Università di Torino un piano di lotta con l’acquisizione di due lanci di Torymus sinensis da realizzarsi nel 2012. A questi due lanci se ne sono aggiunti altri due ottenuti dell’ambito di un progetto nazionale finanziato dal Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali grazie agli accordi presi con gli uffici competenti dell’Assessorato. I punti in cui verranno realizzati i lanci, individuati in accordo con i ricercatori del Divapra dell´Università di Torino in base a criteri scientifici, raccordandosi costantemente con i rappresentati della cooperativa castanicola Il Riccio, sono situati in loc. Boschi di Perloz, in loc. Rondevacca e loc. Cignas di Donnas e al castello di Arnad. I lanci avverranno, partendo dai comuni di Perloz e Donnas, nella mattinata di martedì, 17 aprile, data scelta in base ai sopralluoghi bisettimanali per controllare il raggiungimento dello stadio fenologico ottimale per il successo dell’operazione, e si concluderanno intorno alle ore 15 al castello di Arnad. Per garantire il successo dell’insediamento dovranno essere messi in atto alcuni importanti accorgimenti quali il divieto di utilizzo di insetticidi, il divieto di prelievo di galle, almeno nell’anno successivo al lancio, e il divieto di bruciature delle ramaglie presenti nel sottobosco della zona interessata.  
   
   
PRESENTATO LO STUDIO “LA CRISI E L’AGRICOLTURA MARCHIGIANA” .  
 
E’ stato presentato ieri in Regione lo studio “La crisi e l’agricoltura marchigiana”, realizzata da Inea (Istituto nazionale economia agraria) per l´Osservatorio agroalimentare della Regione Marche. Vi hanno preso parte il vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, il responsabile Inea Marche, Andrea Arzeni, il docente dell´Università Politecnica delle Marche curatore dello studio, Roberto Esposti, il docente della Politecnica coordinatore scientifico del “Progetto Marche 2020”, Pietro Alessandrini. Erano presenti il presidente della sesta commissione consiliare, Adriano Cardogna, i consiglieri regionali, Raffaele Bucciarelli e Massimo Binci. Lo studio ha approfondito l´impatto della crisi sull´agricoltura marchigiana ed è stato integrato con un’indagine sulle opinioni e i comportamenti degli agricoltori, partendo da un campione di 483 imprese, su cui è stata fatta un’analisi empirica. “Informazioni come quelle emergenti dallo studio – ha detto Petrini – sono molto utili nella prospettiva di un’efficace allocazione delle risorse della prossima programmazione europea. I finanziamenti Ue sono essenziali per il reddito degli agricoltori ed è quindi importante utilizzare al meglio le relative risorse. La ricca analisi, condotta con attenzione e professionalità dagli autori e presentata oggi, conferma e rafforza l’orientamento tenuto negli ultimi anni dalla Regione nel sostegno al settore primario e nel reperimento dei dati. Orientamento che si basa su politiche differenziate, particolarmente attento alle esperienze delle piccole aziende innovative, ai network orientati al mercato e ai progetti per una maggiore competitività. La promozione del settore agricolo di qui al 2020, dovrà essere sempre maggiormente integrata agli altri settori dello sviluppo territoriale”. Lo studio ha messo in evidenza, tra l’altro, come il peso dell’agricoltura sull’economia marchigiana è calato negli ultimi anni più che nella media nazionale, attestandosi oggi all’1,5 per cento del valore aggiunto totale regionale (1,9 il dato nazionale). Un ridimensionamento che si inserisce in una tendenza di lungo periodo, su cui la crisi avviata nel 2008 ha sì inciso, ma in modo meno evidente rispetto al settore manifatturiero. Fattori di rilievo emersi sono stati anche la novità storica della volatilità dei prezzi agricoli, il calo della redditività dovuta al forte aumento dei costi di produzione (come sementi e carburanti), la grande importanza della dimensione d’impresa, ma anche la difficoltà ad interpretare il mondo agricolo, dove assieme a quello aziendale, assume rilevanza determinante l’aspetto familiare. La politica agricola europea conferma la sua rilevanza nell’economia agricola, ma l’analisi ha evidenziato anche la sua difficoltà a giocare un ruolo anticiclico, fungendo da rete di sicurezza nei periodi di crisi.  
   
   
FRODE IN CANTINA. ASSESSORE VENETO AGRICOLTURA: AUMENTATI CONTROLLI. SE FATTI CONFERMATI, COLPEVOLI CAMBINO MESTIERE  
 
Venezia - “I controlli sul settore vitivinicolo veneto aumenteranno”. Lo ha annunciato il 12 aprile l’assessore regionale all’agricoltura, riferendosi alla presunta frode contestata dalla Procura di Treviso ad un’azienda locale, che avrebbe spacciato vini acquistati in altre parti della penisola come prodotti Doc o Igt regionali. “Dobbiamo mettere chi bara nella condizione di non nuocere, perché comportamenti del genere ricadono su tutti gli imprenditori onesti che hanno fatto del Veneto una regione da primati mondiali nel settore. Vogliamo e dobbiamo puntare sulla qualità del prodotto – ha aggiunto l’assessore – e non possiamo permettere che truffe, contraffazioni o altri illeciti possano inficiare i traguardi raggiunti, con fatica e sacrificio da parte di tutta la filiera”. “E’ stata inoltra la richiesta, ed è già pervenuta la risposta positiva da parte della Repressione frodi – ha ribadito l’assessore – per realizzare un programma più serrato di dei controlli in tutto il Veneto, e soprattutto in provincia di Treviso. Avevo annunciato mesi addietro che avremmo dato un giro di vite, questi sono i risultati. Quanto ai presunti colpevoli, se la loro responsabilità dovesse essere confermata dalla magistratura sarebbe meglio che cambiassero mestiere, anzi ramo di attività, mentre non mi stupirebbe se la filiera volesse chiedere i danni”.  
   
   
AGROINDUSTRIA: OPPORTUNITÀ DI BUSINESS IN EST EUROPA  
 
La Camera di Commercio di Ferrara, insieme alle Camere di Ravenna, Forlì-cesena, Rimini e a Unioncamere nazionale promuovono nuove opportunità di business per le aziende emiliano romagnole della filiera agroindustriale nei mercati dell´Est Europa: Polonia, Bulgaria e Romania. Si inserisce in questo ambito l´appuntamento di venerdì 11 maggio alla Camera di Commercio di Ferrara in sala Pacetti, dalle 9.30 alle 13.00, con le imprese che intendono iniziare attività su questi mercati sia a quelle che intendono consolidarle, appartenenti ai seguenti settori dei Macchinari e Tecnologie applicate e della Zootecnia e Vivaismo. Sarà l´occasione per conoscere le opportunità di mercato nei tre Paesi del´Est Europa e incontrare gli esperti. La scadenza per inviare la manifestazione di interesse e la partecipazione al focus è il 19 aprile 2012. Per informazioni rivolgersi all´Ufficio Marketing Internazionale tel. 0532783817, fax 0532783855 estero@fe.Camcom.it    
   
   
BASILICATA: I REFLUI DELLA DEPURAZIONE UTILIZZATI PER IRRIGARE IL PRESIDENTE DI AL HA ILLUSTRATO I RISULTATI DI UNA SPERIMENTAZIONE CONDOTTA CON L’UNIBAS  
 
“Un valido sistema per l’economia dell’acqua potrebbe essere costituito dal riutilizzo delle acque derivanti da impianti di trattamento di reflui. Il loro impiego in agricoltura potrebbe rendere disponibili per il settore civile ingenti quantitativi di acqua”. Lo ha affermato il presidente di Acquedotto Lucano, Rosa Gentile, nel corso del suo intervento al convegno sulla nuova politica agricola comunitaria. “I depuratori, che sono presenti in numero considerevole sul territorio della nostra regione (gli impianti sono in tutto 181) – ha dichiarato Gentile - sono in grado di produrre acqua dalle caratteristiche già accettabili e che sarebbero migliorabili con modesti adeguamenti strutturali degli impianti. In questo modo si eviterebbe lo spreco della risorsa e si potrebbe aumentare la disponibilità idrica in quelle aree irrigate in modo non adeguato”. “Acquedotto Lucano da tempo – ha aggiunto - ha deciso di supportare una sperimentazione condotta dall’Università della Basilicata che consiste proprio nell’osservazione degli effetti dell’impiego di reflui urbani per l’irrigazione in agricoltura, nella fattispecie di un uliveto nel comune di Ferrandina. I risultati ottenuti da questa sperimentazione sono positivi: la produttività media è quasi triplicata; le produzioni ottenute si sono contraddistinte per le eccellenti caratteristiche merceologiche e hanno dato olio extra-vergine di ottima qualità”. Secondo il presidente di Acquedotto Lucano, “un altro aspetto estremamente importante è legato al fenomeno dell’erosione: la sperimentazione condotta a Ferrandina sta dimostrando che i fanghi dei depuratori civili migliorano l’assorbimento dell’acqua piovana, controllando l’erosione del suolo”.  
   
   
MILANO: CASCINA CUCCAGNA. PISAPIA: “LA PRIMA BOTTEGA A FILIERA CORTA È UN VALORE AGGIUNTO PER LA CITTÀ E PER EXPO 2015”  
 
 “L’inaugurazione e l’apertura al pubblico della prima Bottega Campagna Amica di Cascina Cuccagna rappresentano un valore aggiunto per l’intera città e per Expo 2015. Questo spazio, è un punto di riferimento per chi pur vivendo in una grande metropoli come Milano non vuole rinunciare al contatto con la terra e all’utilizzo di prodotti a km0. Milano, considerata da tutti la capitale economica del Paese, è anche la seconda città agricola d’Italia, solo nel nostro territorio ci sono 1.314 orti urbani. In particolare Cascina Cuccagna, nel centro della città, tra case e palazzi, offre un complesso funzionale recuperato da un patrimonio storico che appartiene a Milano dal 1695. Bottega Campagna Amica è da oggi un nuovo luogo dove poter trovare la sintesi di uno stile di vita ‘amico del territorio’, che ha coniugato cibo sano, agricoltura di prossimità e tradizioni. Inoltre l’intero sistema della cascine milanesi, di cui Cascina Cuccagna fa parte, è già una grande risorsa per Expo 2015 che pone l’alimentazione e la nutrizione al centro della manifestazione universale”. Lo ha dichiarato il 12 aprile il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia partecipando all’inaugurazione della prima Bottega Campagna Amica di Cascina Cuccagna.  
   
   
UNA NUOVA GENERAZIONE DI ALIMENTI PER L’INFANZIA NASCE DALLA COLLABORAZIONE TRA IEO E HEINZ  
 
E’ stato sottoscritto a Milano tra il Gruppo Heinz (proprietario di Plasmon) e l’Istituto Europeo di Oncologia attraverso la società di Trasferimento Tecnologico Ttfactor un importante progetto di ricerca che ha come focus lo studio di alimenti e molecole funzionali in grado di promuovere il corretto sviluppo del sistema immunitario del bambino al fine di migliorare le sue difese e di ridurre il rischio di patologie immunitarie come allergie, malattie infiammatorie intestinali, morbo celiaco ed eventualmente tumori. Lo studio è condotto da un gruppo di ricercatori guidati dalla dottoressa Maria Rescigno, immunologa riconosciuta a livello internazionale tra i più grandi esperti dello studio dell’immunità mucosale e di immunoterapia antitumorale. In particolare, si è distinta per lo studio della correlazione tra immunità intestinale, benessere dell’individuo ed uso nell’alimentazione umana di probiotici, batteri in grado di influenzare positivamente lo stato di salute dell’uomo. L’oggetto principale delle investigazioni è proprio l’approfondimento della capacità dei probiotici di fornire alcune proprietà funzionali agli alimenti in maniera naturale, ovvero durante la loro semplice crescita all’interno di quest’ultimi, processo definito fermentazione. Il progetto di ricerca siglato tra Heinz e Ieo fa parte di un ampio programma di studi che Heinz sta sostenendo da anni presso il suo centro di eccellenza italiano, in collaborazione con numerosi enti di ricerca, con l’obiettivo di studiare e sviluppare alimenti funzionali. I risultati, già molto promettenti, vedranno applicazioni esclusive nei prodotti per l’Infanzia. Gli alimenti funzionali, oltre ad avere un valore nutrizionale, agiscono positivamente su una o più funzioni dell’organismo in maniera rilevante per migliorare lo stato di salute e/o ridurre il rischio di malattie. Tali effetti sono di particolare interesse in età pediatrica, quando l’organismo non è ancora completamente maturo, perché possono aiutare il corretto sviluppo del bambino fornendo benefici sia a breve che a lungo termine. Le aspettative sono notevoli: si aprono infatti le porte alla possibilità di sviluppare prodotti innovativi in grado di supportare il particolare momento della crescita, attraverso alimenti della dieta quotidiana, in modo naturale senza pillole o capsule. L’istituto Europeo di Oncologia, Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) è un “Comprehensive Cancer Center” con finalità non profit, attivo nelle aree della clinica, della ricerca e della formazione, e rappresenta un modello innovativo di sanità e ricerca avanzata nel campo dell´oncologia mondiale. In linea con gli standard dei più avanzati centri oncologici internazionali, lo Ieo ha realizzato al suo interno la completa integrazione tra le diverse attività di lotta ai tumori - prevenzione e diagnosi, educazione sanitaria e formazione, ricerca - attraverso lo sviluppo della ricerca clinico scientifica e l’innovazione organizzativa e gestionale, in un contesto di costante attenzione alla qualità del servizio erogato alle persone assistite.  
   
   
AGGIUNGI UN PASTO A TAVOLA I MERCATI COPERTI OSPITANO LA GRANDE CUCINA D’AUTORE TRA SOLIDARIETA’, QUALITA’ E GIUSTO PREZZO.  
 
Cinque mercati coperti, cinque grandi chef di Milano e cinque bollini per scoprire un menù sano, di stagione per sé e per le persone in difficoltà. Questi gli ingredienti di “Aggiungi un pasto a tavola” l’iniziativa ideata del Comune di Milano in collaborazione con Identità Golose che il 19, 20 e 21 aprile proporrà ai cittadini, la scoperta di un menù di qualità, all’insegna della solidarietà, per quattro persone a circa 20 euro ideato con prodotti di stagione in vendita al mercato. “Questo appuntamento rappresenta solo il primo di una serie di iniziative atte a ridare vigore e dignità ai mercati coperti, luoghi non solo deputati alla vendita ma veri e propri centri di aggregazione e di socializzazione del quartiere in cui sorgono” così commenta l’iniziativa l’Assessore al Commercio Franco D’alfonso. “Un progetto – conclude l’assessore - che vede coinvolti i grandi chef della città, a dimostrazione che i mercati di Milano offrono qualità al giusto prezzo”. “Con questa iniziativa all’insegna della solidarietà – spiega l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino – daremo una mano a chi ha bisogno, in particolare agli adulti in difficoltà, per cui saranno messe a disposizione derrate alimentari per cucinare pasti gratuiti. Siamo certi che i milanesi, come sempre sensibili e generosi, parteciperanno anche grazie alla presenza dei cinque grandi chef da cui potranno imparare a cucinare menu di qualità con prodotti di stagione, più e economici e sani”. “Anche il mondo del volontariato è coinvolto in questa iniziativa che ci ricorda che il piacere della tavola è un bene da condividere solidarmente. Vi partecipano circa trenta volontari che fanno capo a un gruppo coordinato dall’ Ufficio Volontariato del Comune. Grazie alla loro preziosa collaborazione sarà possibile informare dell’iniziativa i cittadini che andranno nei mercati coperti, raccogliere i bollini e in seguito il cibo che verrà distribuito a quattro realtà del Terzo Settore che nelle loro mense ospitano tutti i giorni persone in difficoltà”, annuncia Marco Grandelli assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale e Volontariato. “Se la freschezza, delle idee e dei prodotti, è alla base della cucina italiana, la sua stessa anima, non c´è posto migliore per trovarla e valorizzarla di un mercato quotidiano, quelle realtà che costellano da sempre Milano. Oggi è bene ribadire la grandezza della spesa italiana andando a cercare ogni bontà dove tutto è proposto al suo meglio, i Mercati Comunali, facendoci consigliare da grandi cuochi che con le loro preparazioni profumano la città del panettone e dell´Expo 2015” chiude Paolo Marchi, ideatore del congresso internazionale di cucina Identità Golose. I mercati coinvolti sono stati idealmente “adottati” da cinque protagonisti della scena gastronomica milanese : Aimo e Nadia Moroni - Mercato Wagner; Davide Oldani - Mercato Ticinese in piazza Xxiv Maggio; Viviana Varese -Mercato Morsenchio di Largo Guerrieri Gonzaga; Pietro Leeman - Mercato Ca’ Granda di via Moncalieri e Carlo Cracco - Mercato Prealpi. Dal 19 al 21 aprile, i cittadini, aggiungendo un euro a ogni acquisto effettuato, riceveranno in cambio un bollino da applicare su un’apposita scheda ricevuta all’ingresso. Al raggiungimento di 5 bollini riceveranno, presso il banchetto gestito dai volontari allestito all’interno di ogni mercato, una shopping bag in cotone con il logo del Comune di Milano con all’interno il ricettario, utile per realizzare i menu proposti dagli chef, oltre a una ristampa del primo numero della rivista “La Cucina Italiana”. A fine giornata i bollini raccolti si trasformeranno in prodotti alimentari da destinare ai cittadini in difficoltà. A farsi carico della raccolta alimentare saranno diverse realtà cittadine attive nel terzo settore e alcune mense per adulti in difficoltà. “Aggiungi un pasto a tavola” è il primo di una serie di appuntamenti che si riproporrà a ogni cambio di stagione per diffondere il più possibile i principi di una sana e corretta alimentazione a dimostrazione che si può mangiare bene spendendo il giusto, utilizzando prodotti freschi di stagione  
   
   
AUSTRIA, POSITIVO ANDAMENTO DEL SETTORE DEI GELATI  
 
In Austria la vendita di gelati nel 2011 ha fruttato 321 milioni di euro. Nel commercio la marca Eskimo della Unilever padroneggia con una quota di mercato del 75 per cento. L´anno scorso Eskimo ha fatturato 103,8 milioni di Euro, l´8 per cento in più rispetto al 2010. In generale, nel 2011 ogni austriaco ha mangiato 8 litri di gelato a testa, con tendenza in crescita. Il 26 per cento del fatturato del gelato in Austria è stato ottenuto con le confezioni famiglia. Il 17 per cento ricade sulla vendita delle gelaterie tradizionali (55 milioni di Euro).  
   
   
FRESCA, DISSETANTE, GUSTOSA E LEGGERA: SONO LE QUALITÀ DELLA BEVANDA IDEALE PER L’ESTATE, GRAZIE A LIPTON FINALMENTE TUTTE INSIEME: SUN TEA È IL PRIMO VERO TÈ IN FILTRI IN ITALIA CHE SI INFONDE DIRETTAMENTE IN ACQUA FREDDA.  
 
Nato dall’esperienza di Lipton nel mondo del tè, Sun Tea è una miscela appositamente studiata e realizzata dagli esperti Lipton per rendere possibile l’infusione in acqua a basse temperature, offrendo tutto il gusto e il profumo di un tè di grande qualità, da gustare sorso dopo sorso. Sun Tea si prepara con pochi gesti, 4 minuti d’infusione per riempire il bicchiere con il gusto e l’aroma del buon tè, con tutte le sue qualità e proprietà, e regalare una travolgente sensazione di freschezza che conquista i sensi. Lipton Sun Tea è disponibile in 3 varianti, che offrono una scelta di freschezza diversa, ma sempre intensissima e travolgente, per tutti i gusti: Lipton Sun Tea Tè nero Limone e Lime: piccoli pezzi di autentica frutta – gli agrumi più stuzzicanti! – si uniscono al gusto deciso e coinvolgente del tè nero, per un bicchiere di tè dal gusto fresco, davvero irresistibile! Lipton Sun Tea Tè verde Menta Intensa: il gusto leggero del tè verde diventa ancora più fresco grazie alla profumata intensità delle foglie di menta, per la bevanda più rinfrescante e gustosa dell’estate! Lipton Sun Tea Tè nero Pesca e Mango: una sensazione unica di gusto e freschezza, grazie al tè nero Lipton e a un intrigante mix di frutta estiva, la succosa pesca e l’esotico mango. Ogni confezione contiene 20 filtri Pyramid, per preparare 4 litri di vero, rinfrescante tè  
   
   
IL 21 E 22 APRILE UN GUSTOSO FINE SETTIMANA CON I VIGNAIOLI TRENTINI  
 
Sabato 21 e domenica 22 aprile apre la Mostra Mercato Degli Artigiani Del Vino, per incontrare i Vignaioli Trentini gustando i loro vini e altre “chicche” del territorio cucinate da tre grandi Chef. Sabato 21 E Domenica 22 Aprile si inaugura a Trentofiere (via Briamasco, 2) la prima edizione della Mostra Mercato Degli Artigiani Del Vino organizzata dall’Associazione Vignaioli del Trentino. Oltre 250 vini saranno proposti in degustazione dai piccoli produttori associati, che presenzieranno ai banchi d’assaggio per dialogare con i visitatori e raccontare le loro cantine e i loro prodotti, sabato 21 dalle 14 alle 19.30 e domenica dalle 10 alle 19.30. Non mancherà un gruppo di Vignaioli “ospiti”, provenienti da altre regioni italiane e, come i Trentini, appartenenti alla Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti). Il pubblico potrà anche acquistare le etichette preferite e in più una selezione di prodotti gastronomici del territorio, dall’olio ai formaggi, dal miele ai salumi, dalla pasta alle trote, al caffè. Tutto questo al costo di 10,00 €: banchi d’assaggio + calice per la degustazione incluso. Per accontentare i palati più esigenti e dare un saggio della creatività culinaria trentina vi saranno ben tre showcooking nel corso dei quali Paolo Donei, Stefano Ghetta e Alessandro Gilmozzi, affermati Chef della Val di Fiemme e di Fassa, prepareranno in diretta tre ricette ideate appositamente per questa occasione utilizzando i prodotti degli espositori presenti: Paolo Donei, Malga Panna di Moena - Riso affumicato con pancia di maialino e aria di latte al pino mugo. Stefano Ghetta, L Chimpl di Vigo di Fassa - Crema di patate della Val di Gresta, sandwich di Pasta Felicetti e trota affumicata Alessandro Gilmozzi, El Molin di Cavalese - Spaghetto di farro ai profumi di sottobosco e bottarga di trota. Appuntamenti con gli showcooking sabato ore 17 - 19, domenica ore 12 – 14 e 17 – 19. Una versione “casalinga” delle ricette sarà a disposizione del pubblico, così chiunque potrà sperimentare nella propria cucina idee e prodotti della terra trentina. E, grazie ad un esperto sommelier, si potranno provare gli abbinamenti possibili fra ricette e vini Trentini. Al costo di 15,00 €: banchi d’assaggio + 1 piatto degli chef + calice per la degustazione incluso. Paolo Donei, in rappresentanza dei due colleghi, sottolinea che la collaborazione con i Vignaioli è nata spontaneamente da un obiettivo comune, ovvero quello di dare visibilità al territorio Trentino e alle sue vallate, la Val di Fiemme e la Val di Fassa in primis, offrendo al pubblico un menu invitante nato dal matrimonio fra cibo e vino di qualità e di provenienza “sincera”. E, sorridendo, racconta del piacere e della soddisfazione di lavorare con due amici, oltre che colleghi, come dice scherzosamente “a sei mani e tre teste”. Nicola Balter, Vignaiolo di Rovereto e Presidente dell’Associazione Vignaioli, ribadisce dal canto suo come i produttori associati siano ben decisi a proseguire sulla strada tracciata, ancora una volta “quella del fare” non solo del parlare: – Questa Mostra Mercato ci aiuterà a farci conoscere, a far capire a chi compra i nostri vini che dietro le bottiglie ci sono persone, braccia e mani, che lavorano i vigneti direttamente e secondo natura; perché “fare vino” per noi significa dare vita ad una passione, all’amore per la terra. Per queste ragioni non temiamo mai di “mettere la faccia” in qualsiasi iniziativa promuoviamo -. Questi i prodotti gastronomici che si potranno gustare e acquistare: Caffè La Casa del Caffè di Trento . Formaggi Caseificio Turnario di Pejo Mieli Thun della Val di Non Olio Frantoio Madonna delle Vittorie di Arco Pasta Pastificio Felicetti di Predazzo Prodotti ittici Trota Oro di Preore Salumi e carne salada della macelleria “Dal Massimo Goloso” di Coredo Gelato al Teroldego di Michele Bonato di Mori Ai quali si aggiungono nell’area ristorazione l’Acqua Levico Casara di Levico Terme e le Mele Bio dell´Az. Agr. Maso del Gusto di Nave San Rocco La Mostra Mercato potrà contare sulla presenza di un partner prestigioso quale Inoxpiù S.r.l. Di Trento, che metterà a disposizione il monoblocco cottura Unica, autentico “palcoscenico” per le esibizioni degli Chef. L’associazione Vignaioli del Trentino, nata nel 1987, raccoglie i piccoli produttori che seguono personalmente ogni processo produttivo, dalla cura della vigna, alla vendemmia, alla vinificazione e infine alla commercializzazione. Caratteristiche prime dell’operare dei Vignaioli sono il rispetto per la terra e la massima attenzione alla qualità, per ottenere 
vini che rappresentino il territorio, l’impegno e la passione di ogni singolo produttore per il suo lavoro. Info al sito www.Vignaiolideltrentino.it e su Facebook http://www.Facebook.com/profile.php?id=100002551364331  
   
   
LA DISTILLERIA ANDREA DA PONTE SI RIFA’ IL LOOK E VA “IN SCENA” AL FUORI SALONE MILANESE NUOVO VISUAL DELLA VECCHIA GRAPPA DI PROSECCO, NEL RISPETTO DEI VALORI DI SEMPRE  
 
La Distilleria Andrea Da Ponte presenta il restyling della Vecchia Grappa di Prosecco 8 annate e lo fa nell’ambito più affine, quello della Tortona Design Week di Milano. Un giacimento di progetti e intuizioni creative nell’ambito dell’industrial design mondiale, quello del Fuori Salone milanese, che avrà luogo dal 17 al 22 aprile e che farà della zona compresa tra via Tortona, via Savona e via Stendhal un incrocio di ricerca, innovazione, avanguardia e comunicazione. La valenza di questa manifestazione internazionale rappresenta per Da Ponte la più adeguata cornice per mostrare al mondo il nuovo packaging di Vecchia Grappa di Prosecco 8 annate. Si tratta di un rinnovamento totale del prodotto, curato in ogni minimo dettaglio. Nulla è stato lasciato al caso per rappresentare al meglio una ritrovata identità, quella della Vecchia Grappa di Prosecco 8 annate Da Ponte, fatta di storia, passione, maestria e qualità. La nuova bottiglia, più slanciata, è una raffinata champagnotta dalle spalle strette e dal collo allungato, rimando evocativo a prodotti di lusso. L’etichetta, di più immediata lettura rispetto alla precedente, è graficamente più fresca ed evidenzia che si tratta della grappa risultante dall’insieme di 8 annate differenti ed affinate in barrique. Altrettanto esplicita la fascetta diagonale, in cui si racconta il legame straordinario e indissolubile tra il territorio delle colline di Conegliano e Valdobbiadene e la Vecchia Grappa di Prosecco 8 annate Da Ponte, la prima grappa di monovitigno di Prosecco al mondo. Un vero e proprio “ritorno al futuro”, che riprende, in chiave attuale, gli storici segni che comparivano sulle confezioni di inizio Novecento. Rispetto alla versione originaria, ossia quella “storica”, l’etichetta ha un taglio maggiormente ricercato ma anche più dinamico, in accordo con le attuali strategie aziendali proiettate a un futuro immediato. Il rinnovo del packaging system dell’etichetta della Vecchia Grappa di Prosecco 8 annate è stato affidato all’agenzia Boscolo Design Partners come primo passo di un percorso di riformulazione grafica dell’intera azienda. Attraverso la costruzione segnica del lettering, poi, si è voluto rafforzare il messaggio di solidità ed autenticità che contraddistingue la Distilleria Andrea Da Ponte, sempre protesa al conseguimento dell’eccellenza. “Abbiamo voluto trasmettere a livello grafico la capacità innovativa di cui la Distilleria Andrea Da Ponte è espressione” – dichiara Ivano Boscolo, titolare di Boscolo Design Partners –“Per elevare la percezione del brand allo stesso livello di altissima qualità che gli viene riconosciuto dal mercato”. La Distilleria presenta il nuovo visual sul proscenio del Fuori Salone perché è il tempio del design, e quindi un’etichetta in tal senso realizzata può esprimersi al meglio respirando l’aria del proprio ambiente. La filosofia aziendale, infatti, vuole che all’evoluzione costante del prodotto, ossia al valore intrinseco del distillato, consegua un altrettanto costante restyling. Così operando Da Ponte si posiziona nel novero delle aziende più attente e dinamiche, che di fatto si pongono come forze propulsive dei loro specifici comparti. “Dalla sua fondazione la Distilleria Da Ponte ha sempre saputo anticipare le esigenze del mercato attraverso la ricerca costante della perfezione in ogni campo” – afferma Francesco Fabris, amministratore unico dell’azienda – “Questo retaggio ci ha spinto a modificare il packaging di uno dei nostri prodotti di punta, unendo la più nobile delle tradizioni alla modernità più attuale”. La Distilleria Andrea Da Ponte esprime la propria costruttiva intraprendenza ponendosi come partner dell’esposizione The Fiction Hotel, organizzata all’interno del Coutyard di via Tortona 26 dallo studio Kingsize Architets, network di professionisti del design guidato dall’architetto Maurizio Favetta. Spazio virtuale in cui si succedono diversi ambienti che ricordano gli interni di un albergo reale, vale a dire Garden Entry, Reception, Sala da Pranzo, Lobby Lounge, Camera, Bagno e Spazi Retail, The Fiction Hotel non vuole essere una riproduzione iperrealistica del nostro vissuto tangibile, quanto piuttosto una narrazione di eventi immaginari capaci di ispirare ed esprimere l’ampio spettro delle emozioni umane. Fiction, quindi, non solo intesa come finzione, ma anche quale capacità di formare, creare, esprimere. La partnership trova la sua naturale spiegazione in quanto Da Ponte individua proprio nell’hotellerie uno dei target da privilegiare nella promozione dei propri prodotti d’alta gamma. Va ricordato che la Vecchia Grappa di Prosecco 8 annate, insieme con le etichette del repertorio della distilleria, verrà servita durante l’evento in varie occasioni, dall’opening cocktail, alla cena di presentazione, per continuare nel succedersi delle serate che animeranno The Fiction Hotel. Un modo di essere presente quale tratto d’unione tra la Finzione immaginativa, e la percezione reale, sensoriale, organolettica dei suoi gioielli. Vecchia Grappa Di Prosecco 8 annate Carta d’Identità Vitigni: vinacce di uve Glera Zona: Prosecco Superiore D.o.c.g. Conegliano Valdobbiadene Tipologia: insieme di 8 annate affinate in barrique Grado alcolico: 42 % vol. Premi: Medaglia d’oro al Vinitaly Grappa Tasting Award 2008 (Verona), Nike d’oro 2010 alla Mostra dei Vini e delle Grappe Città di Vittorio Veneto (2010) Caratteristiche sensoriali: colore giallo dorato limpido; odore di note erbacee di primo impatto che poi lascino spazio a sentori di albicocca e di miele; sapore garbato, pieno e al tempo stesso morbido con sentori vanigliati, di miele e di liquirizia. Prezzo: € 18,90 suggerito al pubblico Distribuzione: nelle enoteche e nei migliori punti vendita della Gd/do e dell’Ho.re.ca.  
   
   
BERETTA LANCIA IL NUOVO RICETTARIO APP…ETITOSO LA NUOVA APPLICAZIONE IPHONE E IPAD PER AVERE SEMPRE A PORTATA DI MANO TANTE GUSTOSE E PRATICHE RICETTE  
 
Il Salumificio Fratelli Beretta presenta il nuovissimo ricettario App...etitoso, l’applicazione Apple che permette di avere sempre disponibile su iPhone e iPad una vasta gamma di ricette che hanno come ingrediente principale i salumi Beretta. Primi piatti, secondi, stuzzichini, antipasti e insalate appetitose per arricchire il proprio menù quotidiano con un tocco di originalità. Leader storico della tradizione alimentare italiana, Beretta, da sempre al passo con l’innovazione, ha così scelto questo nuovo strumento per avvicinarsi ancora di più al consumatore moderno e sempre più “connesso” consentendogli di avere a portata di mano pratici suggerimenti quotidiani per la preparazione di piatti sempre nuovi e stuzzicanti. L’applicazione si compone di cinque diverse sezioni, che rendono immediata la navigazione fra i contenuti facilitando il compito del cuoco provetto. La sezione “il Ricettario” raccoglie 50 ricette ordinate in base all’occasione speciale per la quale le si vogliono preparare, agli ingredienti che si vogliono utilizzare o al tempo di preparazione che si ha a disposizione. Ricette semplici, pratiche e gustose che ognuno può commentare e condividere con i propri amici tramite email o Facebook. Il “Fai la spesa con Beretta” è invece la sezione che permette di organizzare la personale lista della spesa in base agli ingredienti della ricetta scelta, oppure qualsiasi altro prodotto serva in casa e di inviarla tramite sms o email a chi si desidera. “Le mie ricette” permette invece di realizzare le proprie personali ricette, fotografarle e organizzarle in un pratico “raccoglitore” così da averle sempre a portata di mano e condividerle con i propri amici, mentre la funzione “Timer” consente di monitorare i tempi di cottura della ricetta. Infine, per coloro che vogliono saperne di più sulla storia e le caratteristiche dei salumi tipici italiani, Beretta ha realizzato la sezione “I Tipici di Beretta” che fornisce informazioni e curiosità sulla storia dei propri salumi tipici, un patrimonio di sapori, lavorazioni sapienti e altissima qualità simbolo della migliore salumeria e tradizione gastronomica italiana. L’applicazione gratuita è disponibile su Appstore e rintracciabile da iPad. Gruppo Beretta Il Gruppo Beretta nasce come salumificio artigianale nel 1812 a Barzanò, nel cuore della Brianza, ed è oggi una delle più importanti aziende italiane dell´industria alimentare con 16 siti produttivi situati in Italia e all’estero, diversificati per specificità produttiva, e oltre 1.195 dipendenti. Il Gruppo, grazie all’esperienza in ambito alimentare tramandata per cinque generazioni e una costante ricerca di tecniche di produzione sempre più all’avanguardia, oggi può contare oltre 300 referenze sul mercato italiano: dai Dop più rinomati agli Igp, da tutti i prodotti “nobili” della salumeria italiana ai würstel, fino ai piatti pronti ricettati. Il Gruppo Beretta si colloca al 1° posto nel mercato dei salumi (Quota a Valore, fonte: Nielsen Italia – Distribuzione moderna – At Ott 2011), e al 1° posto nella gastronomia fresca (Quota a Valore – Fonte Symphony Iri – At Dic 2011). Di rilievo anche il ruolo dell’export: i prodotti Beretta sono distribuiti in Europa, Nord America, Medio Oriente, Asia, Australia. Il fatturato del Gruppo nel 2011 è stato pari a 592 milioni di Euro. Per maggiori informazioni: www.Berettafood.com  
   
   
FEDERVINI.BARRIQUE, LA TERZA VITA DEL LEGNO: AL SALONE DEL MOBILE 2012 IL NUOVO PROGETTO DI DESIGN DI SAN PATRIGNANO. OGGETTI DI ARREDO DISEGNATI DA 30 ARCHITETTI DI FAMA INTERNAZIONALE E REALIZZATI DAI RAGAZZI DELLA FALEGNAMERIA DELLA COMUNITÀ ATTRAVERSO IL LEGNO DELLE BOTTI DELLA SUA CANTINA  
 
Il riscatto delle persone attraverso il riciclo del legno delle botti e il recupero del lavoro artigianale che da sempre contraddistingue il nostro Paese. E’ quanto è avvenuto a San Patrignano, grazie all’aiuto di Maurizio e Davide Riva e al sostegno di Federvini, Federlegnoarredo e Cosmit, attraverso il progetto “Barrique, la terza vita del legno”, che ha coinvolto 30 grandi architetti e designer che hanno progettato, a tema libero, un oggetto di design, usando il legno di recupero delle botti della comunità. San Patrignano, il più grande centro antidroga d’Europa, con oltre 1300 ragazzi, durante i suoi oltre 30 anni di attività, è riuscita a sviluppare un’importante attività vitivinicola con una produzione annua di 600 mila bottiglie di vini di altissima qualità. Il vino invecchia all’interno di botti in legno di rovere francese stagionato all’aria aperta, la cui vita media è di sole tre vendemmie. Dopo un utilizzo di massimo tre anni, il legno di queste botti è destinato ad essere distrutto. Grazie a questo progetto invece, il legno viene riciclato e acquista nuova vita. E’ così che gli oggetti ideati dagli architetti sono stati realizzati da circa 200 ragazzi della comunità all’interno dei laboratori di falegnameria, decorazioni e fabbri situati nelle sedi di San Patrignano di Rimini, Trento e Botticella. «Si è trattato di un lavoro artigianale portato avanti con grande cura dai nostri ragazzi – spiega il responsabile della falegnameria della comunità Marco Stefanini – Hanno potuto misurarsi con progetti di livello assoluto e confrontarsi con designer, ma la cosa più bella è stato vederli tornare ad appassionarsi a qualcosa». «Questo progetto di San Patrignano, al quale abbiamo partecipato con entusiasmo, rappresenta quasi un indennizzo per questo abbandono spesso inflitto alle botti – spiega Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini - Che trenta uomini d’arte e di progetto abbiamo affermato altrettante ipotesi di rinascita per le botti di San Patrignano è una svolta nella storia dei contenitori in legno per le bevande alcoliche. A Federvini piace questo racconto delle botti di San Patrignano, perché evoca molte parole del suo vocabolario: la cura delle materie prime, la regola d’arte, la creazione di nuove opere che esaltano il bello e la creatività, la sostenibilità, e non ultima l’educazione». A sottolineare l’importanza educativa di questo progetto anche Roberto Snaidero, presidente di Federlegnoarredo: «Si tratta di un evento importante perché regala nuova vita a un materiale altrimenti destinato allo smaltimento e che grazie all’impegno di Riva 1920 ha visto aderire all’iniziativa l’entusiasmo di 30 fra i più noti designer e architetti. E nuova vita l’ha regalata sicuramente anche a tutte quelle persone che hanno lavorato nel labdesign di San Patrignano e nella sua falegnameria, un luogo che per il suo grande impegno sociale e umano ha negli anni restituito la capacità e la gioia di vivere a tanti giovani. Mi auguro di cuore che questo approccio eco-sostenibile possa sempre più diventare parte del nostro futuro linguaggio quotidiano di progettazione e di pensiero e che questo evento sia un ulteriore piccolo passo verso quella direzione». I pezzi prodotti, che saranno commercializzati attraverso la rete di vendita di San Patrignano, saranno esposti al Salone del Mobile di Milano dal 17 al 22 aprile al padiglione 11 stand B19 e C20 (inaugurazione martedì 17 alle ore 17). Uno spazio ottenuto grazie al prezioso sostegno di Cosmit. «Siamo sicuri che il risultato che qui presentiamo potrà essere valutato in termini estremamente positivi prescindendo da numeri e percentuali – sottolinea il suo presidente Carlo Guglielmi - ricordando a tutti come, soprattutto attraverso un lavoro nobile e autentico come quello del falegname, si possono scoprire e riscoprire valori autentici e assoluti, gli unici che possono dare un senso alla nostra vita e renderci più forti e consapevoli, cioè capaci di affrontare un mondo così difficile e affrancarci da qualsiasi avversità». Un progetto davvero importante, tanto che il catalogo è stato curato dallo studio Origoni – Steiner. Durante il Salone del Mobile di Milano si inaugurerà anche il Primo Concorso di Idee per giovani designers per la realizzazione di un’opera di design attorno al tema libero “A tavola”, riutilizzando proprio il legno delle botti, affinché cimentarsi nella progettazione eco-sostenibile possa diventare uno stimolo a mettere in gioco i propri valori e a rispettare il nostro ambiente. Verrà costituita una giuria per valutare tutti i progetti partecipanti e per selezionare i vincitori e ad aprile 2013 in una location ancora da definire, i progetti saranno presentati ufficialmente attraverso una mostra a loro interamente dedicata. Di seguito gli architetti che hanno partecipato al progetto “Barrique la terza vita del legno”, i cui progetti saranno messi in mostra al Salone del Mobile 2012: Riccardo Arbizzoni, Claudio Bellini, Mario Botta, Giuliano Cappelletti, Luisa Castiglioni, Pierluigi Cerri, Aldo Cibic, Antonio Citterio, Carlo Colombo, Valerio Cometti, Michele De Lucchi, Terry Dwan, Erasmo Figini, Elio Fiorucci, Giuseppe Leida, Gualtiero Marchesi, Alberto Meda, Alessandro Mendini, Angela Missoni, Paolo Nava, Franco e Matteo Origoni, Alessandro Pedron, Paolo Pininfarina, Karim Rashid, Maurizio e Davide Riva, Alejandro Ruiz, Marc Sadler, Luca Scacchetti, Aldo Spinelli, Matteo Thun, San Patrignano. San Patrignano sarà presente al Salone del Mobile 2012 anche al padiglione 16 stand B28 con la sua linea di arredo di serie Design Interiore