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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Settembre 2013
"SOLAR SUMMIT 2013"  
 
Friburgo, 24 settembre 2013 - Il 23 ottobre si terrà a Friburgo, in Germania, il "Solar Summit 2013". Questa conferenza ha lo scopo di fornire ai partecipanti una panoramica completa degli ultimi risultati e delle più recenti tecnologie nel campo della conversione dell´energia solare. Poiché la transizione energetica crea grandi difficoltà nelle città, l´evento identificherà le soluzioni necessarie perché le autorità locali possano occuparsi di questioni come l´integrazione e la stabilità della rete. L´evento riunirà aziende elettriche, urbanisti e funzionari del settore energetico di città e comuni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Solar-summit-2013.org/cms/welcome.html    
   
   
ENERGIA PULITA. COMO PUNTA SUL MINI-IDROELETTRICO FINANZIATO UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA REALIZZAZIONE DI SITI IN CUI INSTALLARE MINI CENTRALI IDROELETTRICHE NEL TERRITORIO PROVINCIALE  
 
Como, 24 settembre 2013 - Produrre elettricità utilizzando l’energia dell’acqua in movimento, pulita e rinnovabile, con un ritorno economico a favore dei servizi per la collettività. Questa la sfida che la Camera di Commercio di Como ha raccolto, attraverso il Tavolo Energia, decidendo di finanziare uno studio di fattibilità per l’individuazione di siti in cui installare mini centrali nel territorio provinciale. Oggi infatti, grazie alle nuove tecnologie, è possibile realizzare piccoli impianti a basso impatto ambientale a ridosso di canali e piccoli corsi d’acqua dal salto anche ridotto, riuscendo così a sfruttare anche vecchi mulini abbandonati, canali di irrigazione o acquedotti già in funzione. Un esempio lo si rinviene a Moltrasio, dove l’Amministrazione comunale ha deciso di investire per ripristinare un sistema di auto-produzione di energia elettrica presso il serbatoio Mulino sfruttando un’antica risorsa idrica locale, la sorgente Vesporina. La mini-centrale è stata realizzata lo scorso anno ristrutturando il precedente impianto, in funzione agli inizi del ‘900, di proprietà della “Moltrasina idroelettrica” che sfruttava l’energia idraulica della sorgente per alimentare il sistema di illuminazione pubblica. L’amministrazione comunale ha installato una nuova micro-turbina da 25 kW che sfrutta un salto di 160 mt. Il tutto è stato realizzato senza dover deviare il corso di torrenti, senza costruire opere idrauliche supplementari (è stato infatti utilizzato l’antico tubo in ghisa collocato ai tempi della realizzazione dell’acquedotto), e senza alterare la potabilità della risorsa idrica. Anzi, l’entrata in funzione della turbina, avvenuta nel corso del mese di gennaio 2013, ha permesso di risolvere alcuni problemi connessi alle pressioni di carico dei serbatoi e di razionalizzare il sistema di disinfezione dell’acqua potabile, con indubbi benefici gestionali. In più, grazie alla produzione mensile media di 10.000 kWh di energia elettrica, che viene venduta al Gestore Servizi Elettrici (G.s.e.), il bilancio comunale assorbe una consistente entrata che il Comune utilizza per finanziare i diversi servizi al cittadino. Sul modello di Moltrasio, la Camera di Commercio di Como, nell’ambito delle attività del Progetto Energia, realizzerà nei prossimi mesi uno studio di fattibilità per identificare situazioni analoghe sul territorio provinciale e valutare la sostenibilità tecnica ed economica degli impianti potenzialmente realizzabili. Da una prima ricognizione di carattere generale sembra siano numerosi i punti del territorio adatti all’installazione di impianti di generazione distribuita di energia analoghi a quello di Moltrasio. Lo studio della Camera di Commercio si focalizzerà su due o tre localizzazioni ritenute più meritevoli di interesse per le quali saranno svolti accurati approfondimenti tecnici. Le attività che verranno realizzate saranno di raccolta delle informazioni necessarie a svolgere l’analisi (schemi di impianto, caratteristiche delle macchine presenti, caratteristiche dell’utenza) e di elaborazione dei dati al fine di valutare se gli impianti sono realizzabili dal punto di vista tecnico e di stimare i costi di realizzazione dell’intervento. «Questo dimostra che il nostro territorio è ricco di opportunità di recupero energetico da sistemi idraulici, che rappresenta un modo per produrre energia con un alto livello di sostenibilità a fronte di un investimento contenuto» – commenta Giorgio Carcano, componente della Giunta della Camera di Commercio di Como – «Sarebbe interessante poter far nascere nella nostra provincia micro e mini centrali che possano, contemporaneamente, produrre energia rinnovabile, contribuire a ridurre l’impatto ambientale, abbassare i costi di fruizione energetica oltre che tutelare e salvaguardare il patrimonio storico-paesaggistico del nostro territorio».  
   
   
CASA: VERIFICA STATO ALLOGGI ATER A TRIESTE  
 
Trieste, 24 settembre 2013 - "Il patrimonio delle case Ater va recuperato e valorizzato nell´ottica dell´utente e delle nuove esigenze abitative dei cittadini": lo ha affermato l´assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori pubblici, Mariagrazia Santoro, che il 20 settembre a Trieste ha fatto un sopralluogo ad alcune abitazioni Ater del capoluogo giuliano, accompagnata dal presidente dell´Ater Claudio Serafini, dal direttore Antonio Ius e dal vicedirettore Giorgio Ceria. Dopo aver visitato le cinque sedi territoriali e gli sportelli ai cittadini, si tratta di una delle prime ricognizioni sul territorio che l´assessore ha inteso svolgere con i nuovi vertici dell´Azienda territoriale per rendersi conto dell´effettivo stato del patrimonio residenziale e sviluppare un piano degli interventi necessari già in programma o da programmare. "Rendere la gestione amministrativa dell´ente più efficiente è solo il punto di partenza di una riforma dell´Ater che deve puntare soprattutto a migliorare i propri servizi nei confronti dei cittadini". L´assessore ha fatto visita agli alloggi ottenuti dal recupero della Caserma "Montebello" in Via Cumano e poi in quelli del recupero del complesso edilizio di via Capofonte. Inoltre è stato visitato il complesso di Via Grego, in Borgo San Sergio, a fronte di una segnalazione ricevuta da parte di alcuni utenti su diverse situazioni di degrado che l´Ater sta cercando di affrontare, come nel caso della rimozione degli autoveicoli abbandonati nei parcheggi, pur con le limitate risorse a disposizione.  
   
   
CAMPANIA; VALORIZZAZIONE PAESAGGI, PUBBLICATA GRADUATORIA IDEE PROGETTUALI  
 
Napoli, 24 settembre 2013 - E’ stata pubblicata sull’ultimo numero del Bollettino Ufficiale della Regione Campania la graduatoria del concorso di idee “Modelli sperimentali per una pianificazione e una progettazione innovativa: idee per la valorizzazione dei paesaggi campani”. Al concorso, bandito dalla Regione per acquisire da giovani professionisti idee innovative per la riqualificazione e valorizzazione del territorio regionale che utilizzino modelli fondati su un corretto equilibrio tra crescita e paesaggio, sono pervenute 39 idee progettuali. I premi in palio sono 15, di 6 mila euro ciascuno. Questi i progetti premiati: "Il futuro del piano"; Sistema lattari: un parco agricolo mulitunzionale; Tre piccioni con una fava; Il paesaggio oltre la dispersione; Regi lagni - rete civica; River boulevard. Strategie per il paesaggio irpino; Vesuvio express; Ricucire il territorio; 33>>80 the city of today; Una terrazza sull´irno. Visioni trasversali; Procida…paesaggio storico urbano tra cielo e mare; Il paesaggio: vista, udito, olfatto, gusto, tatto; Perdifumo: corsi e ricorsi (e percorsi) storici; Selenetworking; Reload landscape. Il bando ha interessato in particolare gli ambiti sperimentali, individuati come aree di indagine d´intervento, coincidenti con i Campi territoriali complessi (Ctc) previsti dal Piano territoriale regionale (Ptr), ovvero Ctc 1-2-3-11-12 (basso e alto casertano - Regi Lagni - area urbana casertana - direttrice nord Napoli/caserta - area acerrano-giuglianese; Ctc 4-5 (alto sannio-irpino - area interprovinciale Caserta/benevento/avellino - area avellinese); Ctc 6 (costa salernitana - Cilento interno e costiero); Ctc 7 (penisola sorrentina- amalfitana – isola Capri); Ctc 8 (litorale domitio); Ctc 9 (area vesuviana - piana del Sarno - territorio Nolano); Ctc 10 (Campi Flegrei - isole Ischia e Procida). Le proposte selezionate sono orientate all´elevazione della qualità ambientale, alla riorganizzazione territoriale in un´ottica di sviluppo eco-sostenibile, all’ individuazione di forme di trasformazione del territorio volte al contenimento del consumo di suolo ed alla diffusione dell´uso delle energie rinnovabili, alla rigenerazione dei tessuti urbani e delle trame insediative, al recupero ambientale urbanistico ed architettonico dell´edificato, all´utilizzo della bioarchitettura e dei materiali ecocompatibili, all´implementazione qualitativo - quantitativa degli spazi aperti pubblici, e in particolare delle aree a verde. I temi progettuali si basano sulla ricerca di nuove economie a basso impatto ambientale. In dettaglio, al centro dell’idea ci sono il ri-uso di ex aree industriali e produttive ed ex centri commerciali, il paesaggio rurale, la riqualificazione di un fronte urbano di una piccola città, il parco agricolo multifunzionale, la realizzazione di reti corte fra produzione e consumo, la creazione di nuove comunità agricole/artigianali, la progettazione paesistica e ambientale di una infrastruttura verde e di una rete di mobilità infraregionale su ferro, il turismo sostenibile in aree interne o costiere, un corridoio ecologico (rilievi, pianura, costa), il recupero di una cava, un piano urbanistico ed un regolamento edilizio esemplificato di una piccola città.  
   
   
LAZIO, NUOVO PIANO CASA: UNA NUOVA URBANISTICA SOSTENIBILE, PIÙ SEMPLICE E SOCIALE  
 
Roma, 24 settembre 2013 - Modificato il Piano Casa approvato dalla precedente amministrazione. Tra le modifiche alla legge, l´eliminazione della possibilità di deroghe edilizie che possano stravolgere la pianificazione ambientale nelle aree protette, da cui era nato uno scontro con il Governo. “Con queste riforme importanti – ha spiegato Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio – abbiamo cancellato gli articoli della precedente legge che erano stati oggetto di ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali”. Finisce così una stagione di ritardi e confusione. Ecco cosa prevedono le nuove norme: Alloggi a canone calmierato. Il prezzo di affitto non potrà superare i 5 euro al metro quadro, iva esclusa. Inoltre saranno previsti degli organi di controllo. I Comuni devono dotarsi di uffici ad hoc che controllino gli elenchi, forniti dagli operatori, delle persone che usufruiranno degli alloggi ad affitto calmierato. Rigenerazione urbanistica. Gli interventi di rinnovo del tessuto edilizio saranno più facili. Questo per semplificare e garantire interventi come demolizioni e ricostruzione e cambi di destinazione d´uso così come per vincolare risorse per la realizzazione delle opere pubbliche nei territori. Ogni comune nel proprio bilancio dovrà inserire tali risorse in un capitolo speciale affinché siano destinate per fornire nuovi servizi nell’ambito degli stessi interventi e non per altre finalità. Sono stati precisati i meccanismi procedurali per garantire trasparenza, parità di trattamento nella valutazione delle proposte e tempi certi sul rilascio del permesso di costruire e sulla realizzazione delle opere di urbanizzazione. Via libera agli agriturismo nelle fattorie. Chi ha un’attività agricola potrà dar vita ad attività connesse come agriturismo, vendita diretta dei prodotti, ristorazione e degustazione. Inoltre, è stata inserita nella procedura relativa al Pua - Piano di utilizzazione aziendale – la possibilità di demolire, ricostruire con sagoma diversa e delocalizzare all´interno della stessa azienda gli edifici esistenti e consentire un nuova funzione per altre attività agricole o per quelle connesse e compatibili. “Vogliamo avviare – ha detto il presidente Nicola Zingaretti - una nuova urbanistica più sostenibile, semplificata e più sociale". La Regione è inoltre al lavoro per un nuovo Testo unico dell´urbanistica che cancellerà le 72 leggi ora in vigore.  
   
   
QUALITÀ ARCHITETTONICA AREE PRODUTTIVE, ENTRO 18 NOVEMBRE PRESENTAZIONE PROGETTI RIQUALIFICAZIONE QUATTRO AMBITI  
 
Perugia, 24 settembre 2013 - Potranno essere presentate entro il 18 novembre prossimo le proposte progettuali con cui partecipare al bando regionale per la riqualificazione architettonica e ambientale di quattro ambiti: l´area ex Valtrasimeno, nel comune di Castiglione del Lago; la zona Pip per insediamenti produttivi nel comune di Cascia; l´area industriale dismessa di via Trasimeno nel comune di Perugia; gli ex stabilimenti elettrochimici di Papigno, nel comune di Terni. Il bando costituisce la seconda fase del concorso a tema che la Regione Umbria ha indetto per la riqualificazione architettonica e il recupero delle aree produttive parzialmente o totalmente in disuso che rappresentano un fattore di degrado del paesaggio naturale umbro e delle città e dei centri urbani cui sono prossime. Nella prima fase del concorso, a seguito di un bando rivolto ai Comuni, sono stati selezionati tredici Comuni che hanno trasmesso gli ambiti significativi ritenuti di interesse nei propri territori e da sottoporre a concorso di progettazione. Per i primi quattro ambiti della graduatoria approvata dalla Giunta regionale, è stato bandito il concorso per raccogliere idee e proposte per la rigenerazione urbana, ambientale e paesaggistica e il recupero funzionale che possono essere presentate "esclusivamente da professionisti laureati, abilitati all´esercizio della professione di ingegnere e architetto, singolarmente e in gruppo, o tra loro associati". Le proposte devono riguardare "la riqualificazione architettonica, il recupero/riuso/sostituzione, il miglioramento energetico, la mitigazione degli impatti esistenti, l´integrazione con i tessuti urbani circostanti, il miglioramento dell´accessibilità, la fruizione e ridefinizione in termini qualitativi, degli spazi aperti dell´ambito e dei relativi manufatti secondo gli obiettivi e le finalità indicate nella documentazione predisposta dai Comuni". La valutazione delle proposte progettuali è affidata alla Commissione regionale per la progettazione di qualità istituita per seguire entrambi le fasi del concorso e che terrà conto di cinque criteri "chiave": qualità architettonica; qualità urbanistica, ambientale e paesaggistica e mitigazione degli impatti; accessibilità e/o fruibilità; aspetti tecnici ed economici; efficacia comunicativa della proposta progettuale. Verrà attribuito un premio di 4.000 euro al primo classificato per ogni ambito significativo oggetto del concorso a tema, purché si raggiunga un punteggio minimo di 60 punti su 100. Qualora per uno o più ambiti non venga raggiunto il punteggio minimo, il premio, o i premi, saranno ripartiti tra gli altri vincitori. I progetti classificati secondi e terzi nelle graduatorie saranno oggetto di menzione speciale. Qualora i Comuni intendano promuovere interventi di riqualificazione degli ambiti interessati dal concorso, il bando regionale stabilisce che "si avvarranno del progetto vincitore quale base per affidare i successivi livelli di progettazione. Nel caso in cui i successivi livelli di progettazione vengano affidati a soggetto diverso dal vincitore del concorso a tema, i Comuni nominano garanti degli interventi i soggetti vincitori del concorso stesso". La Regione Umbria ha messo a disposizione, insieme al bando, la documentazione necessaria per partecipare al concorso a tema sul sito istituzionale, nel canale "bandi" (www.Regione.umbria.it/bandi)  
   
   
EDILIZIA E COSTRUZIONI: NUOVE MISURE E RISORSE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER RILANCIARE IL SETTORE  
 
Bologna. 24 settembre 2013 – Nuove misure e risorse della Regione Emilia-romagna per il rilancio del settore edilizia e l’adeguamento delle norme che disciplinano le politiche abitative. Complessivamente le risorse che vengono stanziate ammontano a circa 42 milioni di euro, 30 milioni per il ‘Programma Ers 2010’ e 11 milioni per il ‘Bando giovani coppie ed altri nuclei familiari’. Su quest’ultimo provvedimento, la Regione ha deciso di finanziare l’intera graduatoria delle domande, stanziando ulteriori 6,6 milioni di euro: infatti sono state presentate richieste per oltre 11 milioni di euro rispetto 4,6 milioni previsti dal bando. «L’edilizia e le costruzioni – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - sono settori in grande difficoltà e per questo abbiamo voluto mettere in campo una ‘puntura di vitamine’ per sostenere l’uscita dalla crisi. Un percorso necessario a rafforzare l’intera filiera dell’abitare nella nostra regione e per fronteggiare la crescente tensione sociale che si riflette anche sulla casa. Infatti, aumentano le condizioni di disagio abitativo per le famiglie, che sempre più numerose, hanno necessità di reperire alloggi a basso costo, in proprietà ma soprattutto in locazione. A questo si affianca la modifica della Legge regionale sulle politiche abitative pubbliche. Adeguamenti necessari per migliorare le condizioni del patrimonio pubblico e ridefinire le condizioni di affitto a costi compatibili ma soprattutto con l’housing sociale trovare le condizioni per una risposta più completa» Scorrimento Graduatoria ‘Programma Ers 2010’. Oltre 30,8 milioni di euro per finanziare 25 interventi che porteranno alla realizzazione di 306 alloggi. È questo quanto previsto dalla Delibera della Giunga regionale che prevede lo scorrimento della graduatorie del programma denominato ‘Edilizia residenziale sociale 2010’ che così complessivamente può contare su interventi per circa 74 milioni di euro che con i suoi 50 cantieri porterà alla realizzazione di 775 alloggi. Le risorse ammontano esattamente per 30 milioni e 897 mila euro di cui 6,9 milioni sono risorse statali e 24 milioni sono risorse regionali. Le cooperative e le imprese destinatarie dei finanziamenti devono realizzare o recuperare alloggi da assegnare permanentemente alla locazione o alla locazione a termine di lungo periodo, di durata almeno venticinquennale, o anche alla locazione a termine di medio periodo, di durata almeno decennale a canoni più bassi rispetto a quelli di mercato. Con il bando per la realizzazione del programma denominato ‘Edilizia residenziale sociale 2010’, la Regione ha messo a disposizione contributi del 30, del 50 e del 70 per cento del costo degli alloggi a seconda che essi fossero destinati alla locazione per almeno 10 anni, 25 anni e permanentemente all’affitto. Il canone da applicare a questi alloggi deve essere di almeno il 30% inferiore al canone concordato, che a sua volta è inferiore al canone di mercato. Il programma si propone di accrescere l’offerta di alloggi a canoni calmierati senza essere occasione per il consumo di territorio non ancora urbanizzato: gli interventi, infatti, devono essere realizzati su aree edifici che i piani operativi comunali adottati già destinano all’edificazione (ripristini, riqualificazioni, programmazioni comunali, Poc, eccetera). Attraverso questo programma sono stati incentivati la realizzazione di interventi che accrescono gli standard di prestazioni energetiche degli edifici che incentivano l’impiego di materiali e tecnologie proprie della sostenibilità ambientale e della bioarchitettura. Modifica A Disciplina Intervento Pubblico Nel Settore Abitativo. La Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha approvato il progetto di legge che modifica la disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo (la legge regionale 8 agosto 2001, n. 24). A dodici anni dall´entrata in vigore della Lr 24/2001 le modifiche alla normativa regionale, tendono ad ampliare l’ambito di intervento delle politiche abitative in coerenza con le innovazioni introdotte dalla normativa nazionale puntando ad accrescere l’offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale mediante interventi di recupero del patrimonio esistente, contenendo in tal modo il consumo del suolo, di sostenibilità ambientale, di riequilibrio territoriale, di sviluppo di ‘Programmi di riqualificazione urbana”, anche per contribuire ad eliminare il degrado urbano ed edilizio. La nuova disciplina vuole anche ridefinire in parte compiti e ruoli degli enti e dei soggetti interessati (Comuni, Acer, eccetera) alle politiche abitative, anche alla luce del quadro istituzionale in profonda evoluzione ma anche rispondere ad un pluralità di questioni relative alla gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che si è andata delineando nell’applicazione della stessa Lr n. 24 del 2001. In particolare si rafforza il principio dell’esercizio associato delle funzioni in capi ai Comuni, in coerenza con Lr n. 21 del 2012 e con la complessiva semplificazione del sistema amministrativo regionale avviato con al Lr n. 18 del 2011. Bando N. 8 Programma Casa A Giovani Coppie E Altri Nuclei. Sono 413 le richieste di acquisto di un alloggio - avanzate attraverso ‘ottavo bando del ‘Programma una casa alle giovani coppie ed altri nuclei familiari’ - e di questi la metà (202 alloggi) sono stati richiesti in Comuni delle l’area colpita dal sisma del maggio 2012. Il totale dei contributi relativi a questo bando è di 11 milioni e 314 mila euro (6.602.000 di euro per alloggi in aree terremotate), quasi l’equivalente delle risorse richieste e degli alloggi nei primi sette bandi messi in campo dal 2009 ad oggi (12.299.000 di risorse e 729 abitazioni). Tra gli alloggi richiesti (il 35% sono ubicati nel capoluogo di provincia) ben 271 (il 65% del totale) possiedono i requisito risparmio energetico previsti dalla Regione (Delibera dell’Assemblea Legislativa 156/2008 271) Per quanto riguarda la collocazione territoriale: a Modena sono 119 (il 30% del totale), a Bologna 88 (21%), a Parma 67 (16%), a Reggio Emilia 66 (16%) e a Ferrara 21. Del totale dei 3911 alloggi proposti quelli richiesti sono stati quasi 11%. Per quanto riguarda la tipologia dei nucleo familiari richiedenti 236 giovani coppie, 3 nuclei familiari numerosi, 30 a nuclei monoparentali, 143 a single con problemi, 3 a sfrattati monoparentali e uno ad nucleo sottoposto a procedure di rilascio per morosità.  
   
   
MARONI: L´EDILIZIA È STRATEGICA PER L’ ECONOMIA LOMBARDA  
 
Milano, 24 settembre 2013 - Dal miliardo di euro messo a disposizione con ´Credito in cassa´ al miglioramento dello strumento ´Credito adesso´, passando per l´approvazione a tempo di record della legge regionale sui Pgt e per il futuro riordino dell´Aler. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo all´Assemblea generale Assimpredil Ance, a Milano, ha ricordato l´impegno del Governo lombardo e i numerosi provvedimenti adottati o avviati per sostenere le imprese e il settore dell´edilizia e della casa, definito "strategico per la nostra economia". Sbloccati 3000 Cantieri - Il governatore ha usato proprio una metafora ´edile´, per spiegare l´impegno profuso fin dai primi giorni dopo il suo insediamento. "In Regione Lombardia - ha detto - abbiamo aperto diversi ´cantieri´. Chi meglio di voi può capire cosa significhi iniziare un´opera? Procedere nei lavori con tutti gli imprevisti che possono succedere e completare i lavori nei tempi previsti. Un primo ´cantiere´ l´abbiamo già ´chiuso´, rispettando uno degli impegni assunti in campagna elettorale. Alludo alla legge sui Pgt, studiata dalla Giunta e approvata a tempo di record in Consiglio regionale". "Una norma - ha spiegato - che consente ai Comuni che ancora non l´hanno fatto, e sono tanti in Lombardia, di poter approvare i Piani di governo del territorio entro il 30 giugno 2014. Ciò permette di poter applicare fino a quella data i piani esistenti e quindi di procedere alla riapertura dei cantieri. Abbiamo stimato che in questo modo si potranno sbloccare in tutta la regione 3000 cantieri edilizi, per un valore di circa 500 milioni di euro". Case Popolari, Sistema Da Rivedere - Un altro ´cantiere´ aperto dalla Regione Lombardia, ha proseguito il presidente Maroni, "riguarda la riforma delle Aler. Il sistema delle abitazioni gestite dal ´pubblico´ - ha sottolineato - così com´è non funziona, perché genera costi più che benefici. Abbiamo cominciato a studiarne la riforma, mettendo mano a un complesso che conta oltre 102.000 immobili pubblici, per un valore complessivo fra i 9 e i 10 miliardi di euro. Vogliamo rendere questo sistema efficiente, tagliando costi ingiustificati e investendo nuove risorse nel settore della casa". "Anche su questo tema - ha continuato Maroni - c´è un confronto aperto sul piano della politica, che spero - ha esortato - si potrà arricchire anche del contributo degli imprenditori del settore edile. Pubblico e privato, ciascuno assolvendo il proprio ruolo, spero collaborino per rendere migliore la gestone di questo immenso patrimonio". Non Faremo Fallire Aler Milano - Nella prima fase, ha specificato il governatore, "ci siamo concentrati sull´Aler di Milano, che, da sola, detiene circa la metà di tutto il patrimonio regionale e che ha evidenziato un buco di gestione superiore agli 80 milioni di euro. Sono risorse che troveremo, perché questa società non può andare in default. Ma io voglio capire come fare, per garantire una gestione efficiente, come se fosse un´impresa privata". La Novità Di Credito In Cassa - Fra le iniziative concrete a sostegno delle imprese Maroni ha citato ´Credito in Cassa´ e la revisione migliorativa di ´Credito adesso´. Per quanto riguarda il primo provvedimento, il governatore ha ricordato l´ingente ammontare dell´iniziativa (un miliardo di euro messi a disposizione per pagare i debiti delle Pubbliche amministrazioni) e ha risposto ad alcuni rilievi mossi dal presidente di Assimpredil Ance Claudio De Albertis nella sua relazione. "E´ vero che c´è qualche criticità nell´adesione dei Comuni - ha riconosciuto Maroni -, ma è dovuta alla presenza del Patto di stabilità". Rivolgendosi al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, anche lui ospite dell´assemblea, Maroni ha esortato il superamento di questi vincoli. Altrimenti, ha osservato, "le misure studiate per dare un po´ di ossigeno all´economia rischiano di rimanere bloccate, non perché lo strumento non funzioni, ma per le regole di contesto". Patto Di Stabilità, La Soluzione C´è - Rivolgendosi ancora all´esponente del Governo centrale, il presidente della Regione ha evidenziato come "la soluzione ci sarebbe già. E´ già scritta - ha detto Maroni - ed è quella riforma secondo la quale dal prossimo gennaio il Patto di stabilità concordato oggi fra Governo ed Enti locali sia negoziato con le Regioni, lasciando poi a queste ultime l´attuazione nel rapporto fra Regioni e territori. Questa riforma, purtroppo, necessita provvedimenti attuativi da parte di Palazzo Chigi. Sarebbe un peccato che per un mancato intervento da parte dell´Esecutivo centrale, non arrivasse in porto un provvedimento richiesto a gran voce da tutti i Comuni". Credito Adesso - Riguardo a ´Credito adesso´, altro provvedimento della Regione a favore del mondo produttivo, approvato venerdì scorso dalla Giunta, Maroni ha ripercorso i passaggi che hanno portato alla revisione dello strumento che finanzia il fabbisogno di capitale circolante delle imprese. "C´era un residuo di 270 milioni di euro, abbiamo cercato di capire perché non fossero ancora stati utilizzati, così siamo arrivati, nella Giunta della scorsa settimana, ad approvare una delibera che amplia il target dei beneficiari, semplificando anche le procedure burocratiche". Merito E Metodo - Dopo aver analizzato alcuni dei tanti interventi di merito portati avanti dalla Regione Lombardia, il governatore ha voluto ribadire alcune questioni di metodo. "Sono convinto - ha dichiarato - che il dialogo fra istituzioni e imprese sia fondamentale. E´ per questo che, a luglio, abbiamo dato vita al tavolo regionale per l´edilizia con alcuni obiettivi precisi, come quello di aprire un percorso di consultazione per la revisione della legge regionale sulla competitività, puntando a introdurre elementi di sburocratizzazione e semplificazione che rendano più facile la vita alle nostre imprese". Infrastrutture, Superare Le Criticità - Sulla realizzazione delle infrastrutture strategiche per il territorio, Maroni ha confermato il massimo impegno. "Ci sono delle criticità, ma vogliamo superarle. Per cogliere tutte le potenzialità di Expo 2015 e non solo. La Lombardia attende da decenni alcune opere, dalla Tem alla Pedemontana, passando per Brebemi, Rho-monza, Arcisate-stabio. Ci stiamo impegnando per risolvere i problemi. Non sempre però sono legati alle risorse, spesso è colpa delle normative". Citando come esempio la nuova norma sulle rocce da scavo, che sta creando problemi alla prosecuzione dei lavori sulla linea ferroviaria che collegherà l´area Expo a Malpensa, il presidente ha sostenuto che si tratta di "criticità che possono essere risolte con il dialogo e trovando soluzioni ragionevoli". "Esattamente - ha concluso - ciò che voglio fare".  
   
   
POLITICA COMMERCIALE, A PARIGI CALENDA NE DISCUTE CON IL MINISTRO BRICQ IL VICE MINISTRO: L’INDUSTRIA DEVE ESSERE INTERESSE STRATEGICO PER L’UE  
 
Roma, 24 settembre 2013- Carlo Calenda, Vice Ministro dello Sviluppo Economico, ha incontrato oggi a Parigi Nicole Bricq, Ministro del Commercio Estero francese. Durante il colloquio i due Ministri hanno discusso la strategia di politica commerciale dell´Unione Europea in vista dei Consigli dei ministri Affari Esteri e Commercio del 18 ottobre e del 3 Dicembre, nonché del prossimo Vertice italofrancese, che si terrà il 20 novembre a Roma. In particolare, Calenda e Bricq hanno sottolineato l´importanza, nel contesto dell´attuale dibattito sul progetto di modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale, di salvaguardare l’efficacia di queste misure utili per la lotta contro la concorrenza sleale, causata dalle importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni. Sull’accordo di partenariato transatlantico fra Unione Europea e Stati Uniti, hanno ribadito il proprio impegno per un processo decisionale trasparente, esprimendosi a favore della pubblicazione del mandato negoziale, ed hanno sottolineato al contempo l’esigenza di una maggiore vigilanza sulle questioni relative alla protezione degli investimenti. I Ministri hanno inoltre condiviso l’importanza di garantire alle aziende italiane e francesi un accesso alle procedure d’appalto nei Paesi terzi : al riguardo, la proposta di regolamento europeo sulla reciprocità può facilitare questa apertura, anche nel contesto degli accordi di libero scambio. Infine hanno auspicato il successo della nona Conferenza Ministeriale a Bali (3-6 Dicembre 2013) . Durante l’incontro il Vice Ministro Calenda ha rimarcato come l´industria debba diventare l´interesse strategico prioritario anche della politica commerciale europea. “Ciò è di particolare importanza- ha sottolineato l’esponente del Governo- anche alla luce dell´accordo con gli Stati Uniti che stanno investendo massicciamente sulla competitività del settore manifatturiero. Per quanto riguarda il progetto di riforma degli strumenti di difesa commerciale, siamo d´accordo che non dobbiamo indebolirli in alcun modo, ma anzi facilitarne l´accesso da parte delle Pmi. Sia sulla prospettiva strategica che sui dossier di politica commerciale più importanti – ha concluso Calenda - l´accordo tra Italia e Francia è pieno”. Nicole Bricq ha sottolineato che "mentre Europa e Stati Uniti negoziano un accordo di partenariato transatlantico, le regole del commercio internazionale devono essere universalmente rispettate. Per questo, è ancora più importante per l´Europa esprimersi con una sola voce. Questo colloquio mi consente di riaffermare quanto l´asse italo-francese sia forte".  
   
   
PROGETTO PER RIUTILIZZARE I VECCHI SITI INDUSTRIALI D´EUROPA  
 
Bruxelles, 24 settembre 2013 - In un´Europa densamente popolata, l´uso efficace di tutta la terra disponibile è essenziale per la crescita economica. In questo contesto, le aree industriali e le strutture commerciali dismesse o sottoutilizzate, forniscono una opportunità di trasformare questi terreni in aree produttive. Tuttavia, questi siti sono spesso contaminati e necessitano quindi di essere ripuliti e resi sicuri prima di poterli trasformare in aree produttive per le comunità locali. La pulizia può essere un´impresa molto costosa, difficile e richiedere molto tempo. La conseguenza di questi ostacoli è che il riutilizzo di questi siti rimane basso. Il progetto Timbre ("An integrated framework of methods, technologies, tools and policies for improvement of brownfield regeneration in Europe"), cofinanziato dall´Ue, sta lavorando per superare queste barriere al risanamento dei siti dismessi. In Europa, ci sono oltre 20 000 siti contaminati grandi e complessi. Questi siti enormi rappresentano una minaccia ambientale per il suolo insufficiente e le risorse idriche. Stephan Bartke del Centro Helmholtz per la ricerca ambientale - Ufz, coordinatore del progetto Timbre, dice che i ricercatori stanno sviluppando tecnologie e strumenti per lo studio, valutazione e recupero di questi siti enormi. "I megasiti sono particolarmente impegnativi non solo a causa della loro enorme estensione, ad esempio ex acciaierie, basi militari, aeroporti o miniere, ma a causa delle complesse sfide legate al risanamento, ad esempio per la gravità della contaminazione", egli dice. "Un altro problema comune è dato dalla diversità degli interessi delle parti coinvolte riguardanti il riutilizzo o la conservazione". Bartke afferma che è importante immaginare queste sfide come opportunità quando si utilizzano tecnologie innovative per l´esame e il risanamento dei siti, si valutano le opzioni di riutilizzo sostenibili in termini ecologici, economici e sociali, e quando nel processo di risanamento è coinvolta un´ampia varietà di parti interessate e responsabili delle politiche. E questo è esattamente ciò che il progetto Timbre sta facendo, iniziando con una completa revisione di progetti, programmi e iniziative per la valutazione e il riutilizzo dei siti dismessi. I partner del progetto stanno sviluppando una serie di misure di supporto personalizzate per utenti finali specifici, tra cui un sistema web-based per aiutare i "proprietari del problema", enti regolatori o fornitori di servizi a sviluppare le proprie soluzioni per il risanamento delle aree dismesse. "Noi stiamo usando specifici siti di prova per la dimostrazione dei nostri strumenti aiutando così una serie di comunità locali, ad esempio in Polonia e Romania," dice Bartke. Sono stati raccolti ed esaminati anche dati per siti di studio in Danimarca, Germania, Repubblica ceca e altri paesi. "Noi stiamo organizzando eventi di formazione, dimostrazione e divulgazione per diffondere le conoscenze che abbiamo accumulato e i risultati del progetto tra i partner locali", dice Bartke. Aggiunge: "Tuttavia, uno dei nostri interessi primari è quello di fornire risultati più generali, che siano applicabili anche a siti diversi da quelli di prova di Timbre. Potenzialmente l´impatto del nostro progetto è enorme, poiché il nostro lavoro potrebbe portare benefici a tutti i risanamenti di siti in Europa e nel mondo". Timbre ha ricevuto 3,4 milioni di euro in finanziamenti Ue ed è destinato a concludersi a giugno 2014. Per maggiori informazioni, visitare: Timbre http://www.Timbre-project.eu  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/97552_it.html  Centro Helmholtz per la ricerca ambientale - Ufz http://www.Ufz.de    
   
   
INDESIT, IL MISE CHIEDE ULTERIORI MIGLIORAMENTI DEL PIANO TAVOLO AGGIORNATO AL 14 OTTOBRE  
 
Roma 24 settembre 2013 – Si è svolta ieri pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico la riunione in cui i rappresentanti di Indesit Company hanno illustrato a sindacati, istituzioni e Governo le proposte di miglioramento al piano presentato lo scorso 3 luglio. L’incontro- presieduto dal Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti- ha visto la partecipazione dei rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, le istituzioni regionali e locali, le organizzazioni sindacali e territoriali di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Ugl Metalmeccanici. Indesit ha precisato che il piano di investimenti diretti in Italia sarà elevato da 70 a 78 milioni ed ha comunicato che saranno portate all’interno dell’azienda produzioni attualmente effettuate all’esterno. Inoltre ha ribadito che non prevede licenziamenti, ma ricorrerà ai contratti di solidarietà. Le misure correttive apportate al Piano di salvaguardia originario dovrebbero determinare, secondo l’azienda, benefici in termini di minori esuberi e minori tagli alla produzione. Il sottosegretario De Vincenti, concludendo l’incontro, ha sottolineato che “il Governo apprezza i passi avanti dell’azienda, ma li considera ancora non sufficienti, perché basati su una prospettiva di stagnazione che non corrisponde alle nostre previsioni per gli anni a venire”. L’esponente dell’esecutivo ha infine sottolineato che “ i sacrifici previsti per lo stabilimento casertano devono essere sostanzialmente attenuati”. L’incontro è stato aggiornato al 14 ottobre e sarà preceduto da approfondimenti di merito con tutte le parti interessate.  
   
   
CONCERTAZIONE: SIGLATO PROTOCOLLO CON UGL FVG  
 
Trieste, 24 settembre 2013 - La presidente della Regione Debora Serracchiani ed il segretario generale dell´Unione generale del Lavoro/ugl Friuli Venezia Giulia, Matteo Cernigoi, hanno sottoscritto ieri a Trieste il "Protocollo sulla politica regionale della concertazione", già siglato lo scorso 1 agosto da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil regionali. "Soprattutto in questi momenti di crisi, che purtroppo rischiano di divenire strutturali - ha dichiarato la presidente Serracchiani - appare opportuno e necessario coinvolgere tutte le parti sociali più rappresentative del sistema produttivo e del mondo del lavoro in un ´metodo rafforzato´ di partecipazione e di definizione delle prossime, indispensabili, scelte di politica economica e sociale di cui il Friuli Venezia Giulia ha bisogno". Dunque, ha indicato la presidente, "proseguiamo nella nostra ricerca di discussione e di un´ampia concertazione", a cui oggi viene a corrispondere da parte di Ugl regionale una piena "volontà collaborativa", ha sottolineato Matteo Cernigoi. In particolare, la presidente ha richiesto ad Ugl Fvg l´adesione ed un forte impegno del sindacato nell´ambito di quei Tavoli settoriali e territoriali che sin dai prossimi mesi la Regione intende sviluppare per affrontare in sinergia con le parti imprenditoriali e sindacali i diversi scenari di crisi che l´attuale situazione economica purtroppo propone. Da parte Ugl è stato annunciato alla presidente Serracchiani che il prossimo 1 ottobre sarà a Trieste il segretario nazionale Giovanni Centrella.  
   
   
LOMBARDIA, FINANZIAMENTI PIÙ FACILI PER LE PMI  
 
Milano, 24 settembre 2013 - Un maggior numero di beneficiari, la possibilità di finanziamenti più corposi e meno onerosi, nuovi criteri di ammissibilità delle domande con una ulteriore semplificazione delle procedure di accesso. Vanno in questa direzione le modifiche approvate dalla Giunta regionale - su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, di concerto con l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario Alberto Cavalli - a ´Credito Adesso´, la misura varata all´inizio del 2012, con una dotazione di 500 milioni di euro, per favorire l´accesso al credito per le Micro, piccole e medie imprese lombarde, rispondendo in questo modo alle richieste del mondo produttivo, alle prese con la difficoltà di ottenere finanziamenti dal sistema bancario. "Le difficoltà di accesso al credito e la poca liquidità - spiega Melazzini - sono tra i problemi più pressanti che le nostre imprese stanno affrontando. Per questo motivo siamo intervenuti in maniera decisa su questo fronte, assumendo decisioni importanti. Con la rimodulazione di ´Credito Adesso´, proseguiamo in questo percorso". "Si tratta di una risposta concreta - ha aggiunto Melazzini - a quanto ci viene chiesto da più parti e che consentirà alle imprese di operare". 270 Milioni Disponibili - A febbraio lo stock di finanziamenti concessi al totale delle imprese è il 5 per cento in meno rispetto al febbraio 2012. Il 13,2 per cento dei finanziamenti è erogato a favore di imprese con meno di 20 addetti, che costituiscono il 97,4 per cento del totale delle imprese non agricole lombarde. La riduzione del credito ha riguardato quasi tutti i comparti di attività economica. Su ´Credito Adesso´ attualmente sono state finanziate 903 domande, per circa 230 milioni di euro. Dunque, sulla dotazione iniziale di 500 milioni di euro, risultano ancora disponibili 270 milioni. Queste le novità introdotte dal provvedimento approvato dalla Giunta. Ampliamento Del Target Dei Beneficiari - Attualmente la Misura è rivolta ad aziende del settore manifatturiero, dei servizi alle imprese, del commercio all´ingrosso, delle costruzioni. I nuovi criteri prevedono l´ampliamento anche al settore turismo, delle lavanderie industriali e alle attività di servizi per edifici e paesaggio. Incremento Dell´incidenza Del Finanziamento - Al momento viene finanziato il 50 per cento dell´importo ammesso, percentuale che viene incrementata al 60 per cento. Nuovi Criteri Per L´ammissibilità - I nuovi criteri prevedono la semplificazione delle procedure di accesso alla Misura. Viene introdotta la possibilità di poter concedere più finanziamenti a una singola impresa, fino al limite massimo previsto, anche in sovrapposizione con altri finanziamenti non ancora rimborsati (procedura fino a oggi non prevista). Altra novità è la previsione di un importo minimo e massimo ammissibile degli ordini accettati/contratti di fornitura, differenziato in funzione della dimensione dell´impresa. Attualmente ´Credito Adesso´ prevede che, per accedere ai finanziamenti, l´impresa deve presentare uno o più ordini o contratti di fornitura di beni e/o servizi aventi un importo complessivo minimo di 100.000 euro e massimo di 1 milione di euro. I nuovi criteri prevedono la differenziazione delle soglie in relazione alla dimensione di impresa (micro, piccole e medie). In particolare viene abbassata a 30.000 euro la soglia minima degli ordini, agevolando l´accesso alla misura per le Micro piccole imprese e viene elevato a 750.000 euro il contributo massimo erogabile, favorendo in questo modo le medie imprese. Diminuzione Dell´onerosità Del Finanziamento - Viene aumentato il contributo in conto interessi dall´1 per cento al 1,25 per cento.  
   
   
GIUNTA FEDERLAZIO INCONTRA PRESIDENTE ZINGARETTI E ASSESSORE FABIANI  
 
Roma, 24 settembre 2013 - La Giunta della Federlazio ha incontrato il Presidente della Regione Nicola Zingaretti e l’Assessore allo Sviluppo Economico Guido Fabiani per discutere sui principali nodi che hanno davanti le Pmi e sulle possibili strategie per uscire dalla crisi. Il Presidente della Federlazio Maurizio Flammini e i membri di giunta che sono intervenuti hanno posto l’accento su alcune criticità che stanno mettendo in difficoltà l’attività delle Pmi e di conseguenza l’economia di questo territorio. Tra le principali la necessità di rivedere a fondo le politiche per l’accesso al credito e gli attuali strumenti operativi; il pagamento dei debiti della Regione verso le imprese; l’esigenza di rilanciare il mercato edilizio attraverso il piano casa e l’edilizia sociale. Il Presidente Zingaretti ha dichiarato che il debito della Regione è un macigno che pesa enormemente sullo sviluppo, ma su questo i primi passi sono stati compiuti e altri ne seguiranno grazie agli oltre 8 miliardi di euro che arriveranno alla Regione e che saranno a breve immessi nel circuito. Sui temi dell’accesso al credito, l’Assessore Fabiani ha parlato della chiusura di Bil, rivelatasi inadeguata allo scopo e fonte di sprechi e inefficienze, e dell’idea di affidarsi a gare pubbliche per la gestione dei fondi di garanzia. Ma importante, ha concluso il presidente Zingaretti, sarà riordinare complessivamente la macchina regionale. Il previsto accorpamento in Sviluppo Lazio delle diverse società che si occupano di sviluppo e di credito va proprio in questa direzione. Solo una macchina più efficiente, una gestione più razionale e una capacità di rispettare gli impegni consentirà alla Regione di acquistare più credibilità per poter ricontrattare il debito della sanità. A conclusione dell’incontro, il Presidente Flammini ha proposto di rimettere in moto il processo concertativo, dentro il quale possa ritrovarsi il contributo di tutte le forze sociali e nella fattispecie delle rappresentanze della Pmi come la Federlazio e le altre Associazioni che hanno dato vita recentemente ad Alleanza Pmi Roma 97.6.  
   
   
ENVY PARK, GHIGLIA ALLA PRESENTAZIONE DEL BILANCIO DI SOSTENIBLITA´ LA GREEN ECONOMY VOLANO PER L´ECONOMIA ENVY PARK, “LA GREEN ECONOMY VOLANO PER L’ECONOMIA. RAZIONALIZZAZIONE POLI DI INNOVAZIONE E NASCITA CLUSTER CLEANTECH, UNA DELLE SMART SPECIALISATIONS REGIONALI IN VISTA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020”  
 
Torino, 24 settembre 2013 - L’assessore regionale alla Ricerca e all’Innovazione, Agostino Ghiglia, è intervenuto il 20 settembre alla presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2012 di Environment Park, il Parco Scientifico e Tecnologico per l’Ambiente, società partecipata della Regione Piemonte attraverso Finpiemonte Nel sottolineare il ruolo centrale della green economy tra le leve su cui investire per la ripresa economica del Paese, l’assessore Ghiglia ha ricordato come essa rappresenti “una sfida trasversale che coinvolge moltissimi settori e decine di migliaia di imprese in Italia, ma anche il mondo della formazione, dell’università e della ricerca. Ecco perché - precisa - il tema delle rinnovabili e dell’uso efficiente delle risorse deve essere parte di un più esteso Piano di rilancio della nostra economia, sia su scala locale che nazionale, in grado di generare ricadute positive non solo da un punto di vista energetico, con la riduzione delle emissioni inquinanti, ma anche in termini socio-economico, ovvero nuovi posti di lavoro e risparmi per imprese e cittadini. L’assessore Ghiglia ha quindi ribadito l’impegno della Regione a sostenere e promuovere, in particolare attraverso la nuova programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali, le idee e i progetti innovativi connessi alla produzione di energie rinnovabili, l’implementazione di filiere produttive, l’inserimento della cleantech all’interno delle Smart Specialisations regionali e la costituzione di un Cleantech Cluster che razionalizzi il sistema dei Poli di Innovazione verso orizzonti sovraregionali. “Il settore delle tecnologie energetiche ed ambientali può davvero diventare un volano economico per il territorio - spiega Ghiglia - su base regionale genera un fatturato di 2,6 miliardi di euro e offre occupazione diretta e indiretta a 33 mila addetti distribuiti su 1.300 imprese. Nel settore cleantech il 30% delle imprese esportano tecnologie e soluzioni verso l’estero e si registrano cospicui investimenti per la creazione di nuove imprese”. Ghiglia ha infine auspicato che alle P.a. Vengano concesse deroghe ai vincoli di spesa dettati dal Patto di Stabilità per potere eseguire interventi di efficienza energetica sugli edifici pubblici, tra cui la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili per l´autoconsumo: “I vincoli del Patto di stabilità sono uno degli ostacoli principali alla realizzazione di questo tipo di interventi, che invece genererebbero un ritorno economico certo per le P.a. Così come mi auguro che le politiche incentivanti che hanno avuto successo, come le detrazioni del 55% attualmente prorogate al 65% fino a dicembre 2013, vengano rese strutturali dando certezza agli investitori privati nel campo dell´efficienza energetica”.  
   
   
GIUNTA LOMBARDIA, MARONI: FACILITIAMO LA VITA ALLE IMPRESE  
 
Milano, 24 settembre 2013 - "Con queste misure vogliamo rendere la vita più facile alle nostre imprese e, in questo modo, contrastare anche la delocalizzazione oltre confine. Si tratta di misure concrete, come il finanziamento alle attività delle piccole e micro imprese, il taglio della burocrazia e la riduzione dei costi e dei tempi per tutto ciò che attiene il rapporto tra il pubblico e il mondo delle imprese". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nella conferenza stampa tenuta a Palazzo Lombardia, al termine della seduta di Giunta, durante la quale ha presentato - insieme all´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini - il pacchetto denominato ´La Lombardia per le Imprese´, approvato ieri mattina dall´Esecutivo regionale lombardo. Zero burocrazia, fiscalità di vantaggio, facilitazioni nell´accesso al credito: questi alcuni dei punti chiave del progetto di legge per il rilancio della competitività lombarda. Misure Innovative Per Una ´Destinazione Europa´ - "Le misure adottate e quelle adottate negli scorsi mesi - ha riepilogato il presidente Roberto Maroni - confermano che la Lombardia è una regione di eccellenza per il sistema delle imprese. Abbiamo adottato una serie buone pratiche per il sistema produttivo, che ora vogliamo mettere a disposizione anche delle altre Regioni italiane e anche del Governo". "Stiamo studiando con interesse il documento approvato ieri dal Consiglio dei ministri, intitolato ´Destinazione Italia´ - ha proseguito il presidente -, un documento che contiene alcune proposte, che abbiamo già anticipato qui in Regione Lombardia. Daremo il nostro contributo a questo documento, ma pretendiamo di essere più avanti e lo pretendiamo perché sappiamo di essere più avanti. Per questo riteniamo che queste iniziative possano essere considerate come una ´Destinazione Europa´, perché, con le misure che abbiamo adottato, abbiamo l´ambizione di diventare un punto di riferimento per lo sviluppo delle Regioni d´Europa e, tra poco, avremo anche l´occasione per dimostrarlo concretamente. Dal 16 ottobre, infatti, assumerò la guida dei ´Quattro motori per l´Europa´ e il 17 ottobre sarò a Stoccarda per incontrare i governatori di Baden-württemberg, Catalogna e Rhône Alpes. Quella che assumerò per i prossimi sei mesi sarà una presidenza strategica per noi, perché utilizzerò questo ruolo per portare la Lombardia al centro d´Europa, per illustrare e diffondere le buone pratiche che abbiamo adottato per il nostro sistema produttivo". Il Contrasto Alla Delocalizzazione - "Queste iniziative, adottate per facilitare la vita a chi fa impresa qui in Lombardia, hanno anche lo scopo di contrastare la delocalizzazione delle nostre imprese verso il Canton Ticino. Sappiamo tutti di questa iniziativa intrapresa dal Comune di Chiasso per attrarre le nostre imprese: ovviamente non biasimo i nostri imprenditori, che, per sopravvivere, cercano di utilizzare le opportunità più favorevoli, da un punto di vista fiscale e ambientale, che trovano oltre confine. La Regione Lombardia tuttavia vuole contrastare questa delocalizzazione verso la Svizzera. Come? Non alzando barriere o confini, ma attraverso misure concrete come quelle varate oggi. Ne ho discusso mercoledì con i colleghi del Canton Ticino, con cui abbiamo ottimi rapporti: ci attende una sfida impegnativa, perché noi rispetto al Canton Ticino partiamo con grossi handicap, ma vogliamo vincerla questa sfida, con le misure che abbiamo adottato e, soprattutto, con i mezzi nostri. Non vogliamo chiedere aiuto a nessuno, perché siamo determinati e sappiamo di potercela fare da soli". Obiettivo Riduzione Pressione Fiscale "La riduzione fiscale nei confronti di famiglie e imprese è un nostro obiettivo" ha ribadito il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni Isure Concrete In Legge Di Bilancio - Le misure concrete, ha detto il governatore, "saranno definite nella Legge di Bilancio regionale, in relazione anche a quella che sarà la Legge Finanziaria di Roma". "Per esempio - ha fatto notare - è di oggi l´allarme lanciato dal presidente di Anci Piero Fassino, secondo il quale, se entro domenica non verrà rimborsato ai Comuni il gettito legato alla mancata prima rata Imu, molti Municipi non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti". No A Nuovi Tagli Su Trasferimenti - Secondo il presidente, per quanto riguarda i conti pubblici, "siamo in una situazione drammatica". "Io - ha detto - per prima cosa voglio evitare che ci siano ulteriori tagli sui trasferimenti alle Regioni. Quando avremo certezza di questo, e spero di averla presto, potremo mettere in atto le nostre politiche di riduzione della pressione fiscale". Paradossale Il Bilancio Al 30 Novembre - "Ricordo che il Governo è arrivato persino a spostare al 30 novembre 2013 l´approvazione, per i Comuni, del Bilancio di previsione", ha proseguito Maroni, sottolineando che si tratta "di un paradosso tutto italiano, perché si arriva a fine anno ad approvare il Bilancio di previsione dell´anno in corso". Incertezza Sui Conti Pubblici - "In questa situazione di totale incertezza sui conti pubblici, anche alla luce dell´ammonimento all´Italia da parte dell´Unione europea, per il quale, se si sfora il tetto del 3 per cento, poi si deve coprirlo con la Legge di Bilancio, - ha ribadito Maroni - mi riservo di capire cosa succederà". Importante Vertice Delle Regioni - La prossima settimana, si terrà a Roma un importante incontro fra tutte le Regioni, ha annunciato il governatore, affermando che in quella sede "si aprirà una fase cruciale. Da qui a metà ottobre si dovranno prendere decisioni molto rilevanti circa i Bilanci di Regioni e Comuni". "Per questo - ha sottolineato - fra un mese, prima della Legge di Bilancio regionale, saremo in grado di verificare che spazi di manovra abbiamo per attuare quelle politiche di riduzione della pressione fiscale che sono nel Programma di governo e nel Programma di sviluppo regionale".  
   
   
LOMBARDIA: PRESTO UNA NUOVA LEGGE PER LA COMPETITIVITÀ  
 
Milano, 24 settembre 2013 - Libertà di impresa, rilanciare la competitività, promuovere l´attrattività, favorire il credito alle imprese, riorganizzare gli Sportelli unici per le attività produttive, semplificare l´azione amministrativa, razionalizzare il sistema dei controlli. Sono questi i principali obiettivi del nuovo progetto di legge sulla competitività, che sarà approvato dalla Giunta regionale entro la prima settimana di ottobre. La fisionomia delle nuove norme è stata illustrata dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, che ha affiancato il presidente Roberto Maroni nella conferenza stampa del dopo Giunta. Questi i principali contenuti del provvedimento, parte di un pacchetto di delibere ´La Lombardia per le imprese´. Accordo Di Localizzazione Produttiva - Promuove l´attrazione di nuovi investimenti su base territoriale, attraverso la stipula di un accordo sostitutivo di tutti i procedimenti amministrativi necessari all´avvio della nuova impresa, stabilisce reciproci obblighi tra realtà imprenditoriali e autorità amministrative. "Si crea in concreto - ha spiegato Melazzini - il contesto per l´avvio e la sperimentazione di ´zone a burocrazia zero´ a geometria variabile per tutte le nuove imprese che aderiscono agli accordi". Fiscalità Di Vantaggio - Nell´ambito dei medesimi accordi negoziali si stabilisce, anche di concerto con i Comuni, il minor carico fiscale per le nuove imprese, a valere sulle imposte regionali (addizionali, bollo auto mezzi aziendali etc…) e su quelle comunali (service tax, tares, tia, ecc). Accesso Al Credito - "L´obiettivo - ha spiegato Melazzini - è facilitare le micro imprese, che da noi, in Lombardia, sono un tessuto fondamentale". Per questo sarà attuata una differenziazione degli interventi per Mpmi e Grandi imprese, riorientando il credito alla grande impresa sugli strumenti di finanza innovativa, quali private equity e bond e ottimizzando la filiera delle garanzie lombarda (Confidi), anche in raccordo con il Fondo centrale di garanzia, a sostegno delle Mpmi. Liberalizzazione - Introduce una nuova modalità per l´avvio dell´attività di impresa, sostitutiva di tutti i procedimenti amministrativi. "Con una semplice comunicazione unica - ha detto ancora Melazzini - l´imprenditore può dare avvio alla sua attività, autocertificando il possesso di tutti i requisiti di legge e senza onere alcuno di allegazione. In questi casi, la difformità tra quanto dichiarato e quanto riscontrato in sede di controllo non può dare luogo a sanzioni, ma solo alla concessione di un termine per l´adeguamento". Amministrazione Unica - La norma ha l´obiettivo di riorganizzare e ottimizzare il sistema degli Sportelli unici per le attività produttive, per ridurne il numero e accentrare la loro presenza verso le Cciaa, soggetto più competente per garantire un´attività omogenea su tutto il territorio. A tal fine è previsto la razionalizzazione e l´accorpamento dei Suap già esistenti, mentre per i Suap di nuova costituzione è prevista da subito l´esclusiva competenza camerale. Sistema Integrato Dei Controlli - La norma introduce il piano pluriennale dei controlli come strumento di coordinamento tra i controlli di competenza regionale (Asl, Arpa) e quelli di competenza sovraregionale (Vigili del fuoco, Inps, Ministero del lavoro), al fine di poter svolgere in maniera coordinata l´azione ispettiva con minori oneri a carico delle imprese (spesso l´ispezione provoca il blocco dell´attività per intera giornata). Norma Finanziaria - La proposta di legge prevede, nella parte relativa agli strumenti, l´istituzione di un fondo dedicato agli Accordi di localizzazione produttiva. Su tale fondo potranno confluire anche le risorse messe in campo dalle altre Direzioni generali che parteciperanno ai progetti sperimentali. Per il finanziamento della legge nel suo complesso si provvederà con la Legge di bilancio. La Situazione Attuale - In Italia, per avviare un´impresa, occorrono fino a 32 autorizzazioni. I costi amministrativi annui per le Mpmi italiane generati dalla burocrazia ammontano a 23 miliardi di euro, pari a circa 5.200 euro per impresa (e al 2 per cento del Pil). Il peso della burocrazia fa perdere in media 100 giornate di lavoro. "Obiettivo della nuova legge che approveremo - ha concluso Melazzini - è dunque la riduzione delle tempistiche amministrative legate all´attività di impresa e, di conseguenza, riduzione degli oneri (soprattutto a carico delle start up) e delle barriere all´ingresso del mondo imprenditoriale. Allo stesso tempo lavoreremo sulla riduzione del costo della burocrazia e del carico delle sanzioni in capo alle imprese e sul rilancio della competitività e attrattività territoriale".  
   
   
STARTUP IN PROGRESS, FEI E REGIONE MOLISE INSIEME PER IL MICROCREDITO CHE FINANZIA LE BUONE IDEE DEI "PICCOLI"  
 
Campobasso, 24 settembre 2013 - Parte la nuova stagione di aiuto europeo e regionale agli imprenditori più piccoli, alle persone in difficoltà, ai giovani fino a 35 anni, a chi è in cassa integrazione, in mobilità o è disoccupato. 25 mila euro a tutti quelli che in Molise coltivano un´idea di impresa valida e vincente. Molte altre garanzie non servono. Un milione di euro messo a disposizione come prestito dal Fei, il fondo europeo per gli investimenti, un milione di euro a valere dal fondo rotativo impegnato dalla Regione attraverso Finmolise Spa: si costituisce così, con una dotazione di due milioni, lo Startup in progress, il microcredito europeo della Regione Molise. Il nuovo strumento di sostegno finanziario è stato presentato questa mattina nel Parlamentino della sede regionale di via Genova a Campobasso. Un incontro-confronto tra istituzioni, partenariato molisano e operatori della stampa. Relatori al tavolo con il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, l´assessore regionale allo sviluppo economico, Massimiliano Scarabeo, il senior investment manager del Fei, Riccardo Aguglia, il direttore di Finmolise Spa, Lorenzo Cancellario, e il dirigente regionale, Gaspare Tocci. Debutto ufficiale, poi, per il nuovo amministratore unico di Finmolise, Carlo Veneziale. In sala anche il senatore del Pd, Roberto Ruta. Un viaggio dettagliato nella costruzione di reali opportunità per il tessuto produttivo locale, la cui sopravvivenza stessa da tempo è compromessa dalla lunga crisi economico finanziaria degli ultimi anni. Un viaggio che parte dalle esperienze testate con successo nel resto di Europa e che adesso fa tappa in Molise con una rivoluzione di grande impatto nell´accesso al credito. "Oggi entriamo nel merito della qualità delle idee proposte. Superiamo lo schema rigido delle garanzie e creiamo occasioni e opportunità per tutti coloro che sapranno riempire di contenuti validi le loro candidature. Non parliamo di uno strumento ad uso e consumo solo degli esclusi, ma utile e attento anche alle pratiche mai accolte". Per il presidente Frattura qui sta la forza dello Startup in progress, l´occasione offerta alle idee valide. "Testiamo un rapporto con il Fei e con la Banca europea per gli investimenti, nella speranza di costruire un rapporto di collaborazione sempre più solido e riconoscibile". "Il microcredito - ha testimoniato il responsabile del Fei, Riccardo Aguglia -, è uno strumento che ha successo se l´imprenditore che se ne avvale ha successo", i finanziamenti a fondo perduto si archiviano così, in una catena rotativa che sforna continue possibilità. "Il microcredito, un prestito, è un´occasione di crescita e stimolo. Le storie europee sono storie di successo di persone che hanno chiesto aiuti molto spesso anche inferiori al tetto massimo fissato nei 25 mila euro". "Abbiamo voluto dar seguito - ha precisato l´assessore Scarabeo -, a un´iniziativa avviata dal nostro predecessore, l´assessore Michele Scasserra. Di fronte alle buone pratiche, non abbiamo resistenze di parte ma ci muoviamo nel segno della continuità". Toccherà a Finmolise - come illustrato dal direttore Cancellario e dal dirigente Tocci -, accompagnare le imprese che si avvarranno del microcredito e sapranno dimostrarsi capaci di sfruttare al meglio l´occasione offerta. Finmolise avrà un ruolo di consulenza di merito a sostegno dell´economia reale, fornendo il know how e gli strumenti necessari a far crescere i nuovi piccoli imprenditori del Molise. "I crediti - ha precisato Tocci -, saranno concessi in particolare a chi vive in difficoltà, ai giovani, a chi è in cassintegrazione, mobilità o è disoccupato, ma dimostra un entusiasmo di iniziativa da premiare. Il microcredito è l´opportunità di una ripartenza attesa da tanti nel nostro Molise". Un´opportunità "dall´evidente valore etico" per l´amministratore unico di Finmolise, Carlo Veneziale. "Questo aspetto etico - ha rilanciato il presidente Frattura -, ci entusiasma e appassiona, riprendiamo un percorso che pensa ai più deboli, che dà spazio al merito progettuale e non solamente a quello creditizio. Abbiamo affiancato al milione di euro del Fei, un altro milione dal fondo rotativo: il concetto di rotazione è essenziale per un sistema di reinvestimenti continui. Come governo da subito abbiamo attuato una riconoscibile politica di exit strategy, nella convinzione assoluta che alla politica tocchi il ruolo di facilitatore delle occasioni di impresa. Il nostro compito è quello di costruire e facilitare le condizioni per accompagnare con gli strumenti giusti i tanti che vorranno gettare le basi di un futuro migliore per il nostro Molise. E con questo strumento di microfinanza europea - ha concluso il governatore -, oggi avviamo il percorso nella nostra regione".  
   
   
ALBANIA, CRESCONO GLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI  
 
Tirana, 24 settembre 2013 - L´italia è tra i principali paesi che operano Investimenti Diretti Esteri in Albania, assieme al Canada, alla Grecia e all´Austria. Ne ha dato notizia l´Ice. I dati della Banca Centrale Albanese evidenziano che, nei primi sei mesi dell´anno in corso, il flusso degli Investimenti Diretti Esteri si è attestato intorno ai 446 milioni di euro, rispetto ai 397 milioni di euro dello stesso periodo dell´anno precedente. La performance migliore degli Ide si è registrata nel secondo trimestre, periodo nel quale hanno raggiunto il valore di 249 milioni di euro, con un aumento del 30 per cento rispetto al secondo trimestre dell´anno 2012.  
   
   
IDEAL STANDARD, REGIONE FVG: VICINA AI LAVORATORI  
 
Trieste, 24 settembre 2013 - "La presenza Ideal Standard in Italia e quindi la sopravvivenza dei tre siti industriali con questo marchio in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lazio passa attraverso il rafforzamento complessivo della competitività dei tre stabilimenti". Lo afferma l´assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello. "La Regione Friuli Venezia Giulia si è attivata per difendere lo stabilimento Ideal Standard di Orcenico: è il nostro dovere ed il nostro mandato di amministratori - sottolinea l´assessore Bolzonello - come lo è quello delle altre Amministrazioni regionali coinvolte". Bolzonello ha quindi ribadito che "l´attuale Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia percorre, scontando forse ritardi non suoi, una strada che non punta alla chiusura di altri siti, sforzandosi di aiutare magari tutti i 416 occupati nella fabbrica di Orcenico. Per fare questo percorso - ha concluso - non è necessario ricorrere a nessun competenza particolare attribuita dallo Statuto speciale".  
   
   
START CUP PUGLIA 2013: I VINCITORI  
 
Valenzano, 23 settembre 2013 - Proclamati stasera i quattro vincitori e, tra questi, il vincitore assoluto della competizione regionale. La cerimonia si è svolta nel tardo pomeriggio di oggi nel foyer del Teatro Petruzzelli di Bari. Una scatola per pizza riciclabile interamente riciclabile: Ecopizzabox è il vincitore assoluto della Start Cup Puglia 2013, nonché il vincitore per la categoria Industrial. E ancora, per la categoria Ict-social Innovation il vincitore è Joinmethere Tv, un´applicazione per smart-phone che permette di costruire un proprio profilo, un proprio network e un proprio palinsesto Tv, contribuendo attivamente alla costruzione della prima web-tv geolocalizzata; per la categoria Agrofood-cleantech, il vincitore è Skyline, un innovativo sistema di telerilevamento per la viticoltura, in grado di rispondere alla crescente richiesta di un supporto tecnico per il miglioramento della qualità produttiva vitivinicola, che funzione grazie a un drone; infine, per la categoria Life Science, vince Avr Med, che utilizza la Realtà Aumentata e, fornendo una sorta di visione a raggi X degli organi interni del paziente grazie alla sovrapposizione di modelli virtuali realizzati dalle sue immagini mediche, permette di ridurre la complessità di alcune procedure chirurgiche, i rischi per il paziente e il tempo necessario per eseguire l’intervento. Sono questi i vincitori della sesta edizione della gara tra business plan. All’edizione 2013 della competizione si sono iscritte 176 business idea e, tra queste, ben 76 sono evolute in business plan completi, registrando un incremento del 23% rispetto alle 62 compagini in gara nel 2012 (già in crescita rispetto alla precedente edizione) ed un raddoppio rispetto ai 38 business plan presentati nel 2011. “La grande partecipazione alla Start Cup Puglia testimonia non solo la crescente notorietà della competizione in Puglia, ma soprattutto l’attenzione sempre maggiore che la società in generale attribuisce ai temi del fare impresa creativa e innovativa e dell’autoimprenditorialità anche nella nostra regione”. Con queste parole Eva Milella, presidente dell’Arti, ha presentato la cerimonia di premiazione della Start Cup Puglia 2013, la competizione regionale tra i migliori piani d’impresa impresa.“Il nostro obiettivo come Arti – ha proseguito la presidente Milella - è anche quello di continuare a seguire da vicino tutti i finalisti, non solo i vincitori, aiutandoli a sfruttare al meglio l’occasione che la partecipazione alla Start Cup Puglia ha dato loto”.Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia ha sottolineato l’effetto catalizzatore di manifestazioni quali la Start Cup Puglia, che contribuiscono a potenziare la rete che unisce i soggetti del sistema regionale dell’innovazione. Rivolgendosi ai finalisti, infatti, ha affermato: “Il futuro siete voi, siete il motore del nostro domani e i giovani protagonisti della comunità degli innovatori pugliesi. Occorre avere fiducia nelle proprie potenzialità ed essere consapevoli che con il merito è possibile farcela. L’impegno delle istituzioni affinchè cambino le cose c’è, ma ora occorre lo sforzo di tutti affinchè il cambiamento non sia un tema del futuro, ma sia al centro delle prorogative del presente, affichè l’offerta di ricerca e innovazione generi una domanda da parte del sistema delle imprese e affinchè l’occupazione in Puglia sia sempre più smart, inclusiva e sostenibile”.La cerimonia di proclamazione dei vincitori si è svolta nel pomeriggio di oggi nella cornice del foyer del Teatro Petruzzelli di Bari, alla presenza di rappresentanti del mondo regionale della ricerca e dell’impresa, che da sempre accompagnano proattivamente le iniziative che favoriscono l’autoimprenditorialità.A ciascuno dei vincitori spetta un premio in denaro di 10.000 euro e la partecipazione di diritto al Premio Nazionale per l’Innovazione, che quest’anno si svolgerà a Genova il 30 e 31 ottobre, nell’ambito del Festival della Scienza. Al vincitore assoluto della manifestazione va poi un ulteriore premio in denaro pari a 5.000 euro.Menzione d’onore anche ad Hiq-nano, che si occupa di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di nanoparticelle di eccellente qualità, di diversi materiali e con differenti proprietà chimico-fisiche per soddisfare le richieste del mondo sia accademico sia industriale e a Smarfle, player musicale smart e social in grado di apprendere i gusti musicali degli utenti, associarli alle attività che svolgono e proporre loro in maniera automatica i brani da ascoltare.I business plan in gara sono stati valutati dalla Giuria presieduta da Riccardo Pietrabissa, esperto a livello internazionale di trasferimento tecnologico e cultura dell’innovazione e attualmente presidente di Netval, Network per la valorizzazione della ricerca universitaria, e composta da Luca De Rosa (ingegnere chimico, attualmente general manager Europa di un’azienda statunitense nel settore chimico), Alfonso Casale (imprenditore di Telcom, azienda pugliese leader nel settore termoplastico), Domenico Laforenza (direttore dell’area di Pisa del Cnr), Mariella Stella (impegnata nel sociale nell’associazione Casa Netural, spazio di co-working e co-living), per giungere ad una short list di 12 progetti finalisti, suddivisi nelle quattro categorie in concorso (Industrial, Agrofood-cleantech, Ict-social innovation, Life science) che si sono affrontati a colpi di pitch da quattro minuti ciascuno nella finale tenutasi stasera per dimostrare il valore commerciale della propria idea.La Start Cup Puglia 2013, come le precedenti, è organizzata dall’Arti - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione su incarico dell’Assessorato allo Sviluppo Economico - Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro, l’Innovazione della Regione Puglia, nell’ambito del Progetto “Creare impresa e diffondere tecnologia a partire dalla ricerca – Programma Operativo per la fase 2 del Progetto Ilo2”. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Università e il Politecnico di Bari, l’Università di Foggia, l’Università del Salento, la Lum Jean Monnet, il Cnr e l’Enea e, come per l’edizione precedente, con il programma regionale Bollenti Spiriti e il Pni - Premio Nazionale per l’Innovazione.aggiornamenti e news sono disponibili sul sito www.Startcup.puglia.it    
   
   
I PROJECT MANAGER TRENTINI SI FORMANO E CRESCONO ASSIEME  
 
Trento, 24 settembre 2013 - E’ partito ieri, lunedì 23 settembre, il percorso formativo di certificazione sul Project Management che si concluderà a gennaio e vedrà coinvolte professionalità di Informatica Trentina, della Fondazione Bruno Kessler e della Fondazione Edmund Mach. L’iniziativa è promossa dalla sezione regionale del Pmi – il Project Management Institute, l´organizzazione no-profit mondiale più diffusa nell’ambito del project management – che, sin dalla sua costituzione, ha focalizzato la sua attività su ricerca e innovazione. Il percorso formativo muove quindi dalla consapevolezza che, soprattutto oggi, le tecniche del Project Management rappresentano un supporto fondamentale alla capacità di innovazione di un territorio. I dodici project manager coinvolti (quattro per ente) parteciperanno nei prossimi mesi ad un progetto condiviso di formazione specifica, con il fine di ottenere la certificazione Pmp (Project Management Professional). Riconoscere, stimolare e valorizzare al meglio le risorse disponibili per i vari progetti, nel contesto attuale di difficoltà e riducendo i possibili rischi, è un compito che i tre enti aderenti all’iniziativa fanno proprio, anche tramite lo sviluppo delle competenze professionali interne. L´iniziativa sottolinea la volontà delle tre istituzioni di promuovere una collaborazione di sistema, mettendo a fattore comune competenze e fornendo alle persone un supporto formativo fondamentale alla capacità di innovazione dell´intero sistema Trentino. La certificazione Pmp riguarda abilità, strumenti e tecniche utilizzati nella pratica del Project Management, quell’insieme di competenze che consentono di definire, pianificare, controllare e valutare un progetto e di migliorare in modo sostanziale la produttività degli individui e dei gruppi di lavoro in numerose aree di attività aziendali. Per ottenere la certificazione, ogni candidato deve possedere tutti i requisiti di esperienza e di formazione stabiliti dal Pmi e deve dimostrare un adeguato livello di conoscenza degli strumenti di Project Management, comprovato dall’esame di certificazione. Un corretto approccio a tale metodologia permette di pianificare ogni progetto e controllarne lo stato di avanzamento, verificando il rispetto degli impegni assunti e tenendo conto dei costi e dei tempi definiti. In questo contesto, il Project Manager diventa un punto di riferimento unico e certo per le responsabilità e i risultati previsti dal progetto, offrendo la certezza che le decisioni prese siano finalizzate all’obiettivo finale che ci si è posti. In questo quadro, il percorso formativo che prende il via oggi si propone di sistematizzare e consolidare il bagaglio personale di competenze di Project Management, creare un linguaggio comune fra gli attori coinvolti, chiamati sempre più a collaborare per innovare il nostro territorio, ma anche di motivare dal punto di vista professionale le persone coinvolte. Con questo percorso, la sezione regionale del Pmi, coordinata da Alberto Perli di Informatica Trentina, dà il via ad una concreta collaborazione per diffondere in Trentino un approccio progettuale innovativo e, coinvolgendo più attori attivi sul territorio, fare leva per innestare nuova crescita e sviluppo a partire dalle competenze e da una consolidata professionalità delle persone. Il Pmi nel mondo. Con più di 370.000 membri in più di 185 paesi, il Pmi è l´associazione leader nel campo del Project Management nel mondo. Obiettivo del Pmi è quello di supportare e stimolare la professione del Project Manager, definire gli standard professionali, condurre ricerche e fornire la via d´accesso alle preziose informazioni e risorse disponibili. Il Pmi promuove, inoltre, lo sviluppo professionale e delle carriere offrendo un portafoglio di certificazioni e opportunità di realizzare networking e community tra gli associati. Infatti, con oltre 260.000 soci certificati, il Certificato Project Management Professional (Pmp) è la più ampia certificazione riconosciuta nel mondo nel campo del Project Management. Per quasi 40 anni, il Pmi ha stimolato quei professionisti che hanno fatto del Project Management uno strumento indispensabile per il loro successo. (fonte: www.Pmi.org ) Il Pmi Northern Italy Chapter. Il Pmi Northern Italy Chapter è il primo Chapter italiano per anno di fondazione e per numero di associati e costituisce il principale punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati alle tematiche del project management nel nostro paese. Fondato nel 1996 da un gruppo di ´pionieri´ provenienti dal mondo aziendale, accademico e professionale, il Pmi Nic si è da subito caratterizzato come un punto di aggregazione aperto in cui confluiscono esperienze e competenze differenziate per settore, azienda, area geografica. Soci portano al Chapter contributi professionali maturati in tutte le aree applicative: industria farmaceutica, information technology, formazione e consulenza, grande distribuzione, industria meccanica ed automobilistica, costruzioni ed impiantistica, settore pubblico, telecomunicazioni ed altre ancora. Il Chapter ha sede a Milano ma opera in tutta l´Italia settentrionale e centrale tramite sei ´branch´ (Piemonte-val D´aosta, Veneto, Trentino Alto Adige/süd Tirol, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna-marche, Toscana-umbria) cui spetta il compito di promuovere iniziative a livello locale. (fonte: http://www.Pmi-nic.org/ )  
   
   
LAVORO. RESPONSABILITA’ SOCIALE DELLE IMPRESE. ASSEMBLEA DEL FORUM VENETO  
 
Vicenza, 24 settembre 2013 - "Oggi abbiamo la consapevolezza che possiamo difendere le nostre imprese non mettendo barriere in entrata ma alzando l´asticella della qualita´ perche´ abbiamo migliore qualita´ nella produzione, nel rapporto con i lavoratori, nel rapporto con l´ambiente. Tutto questo si chiama responsabilita´ sociale d´impresa e puo´ sicuramente essere d´aiuto per uscire dalla crisi e per difendere i sistemi maturi dell´economia, rappresentati dall´Europa, dall´Italia e dal nostro Veneto. In sostanza si tratta di un discrimine tra due mondi e due economie: quelli dello sfruttamento e quelli, come il nostro, della responsabilità sociale, che risulta basilare non solo per le implicazioni di carattere etico che riveste ma anche per le ricadute positive in termini economici e di maggiore competitività”. Lo ha detto Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro, intervenuta ieri a Vicenza, al Forum veneto degli stakeholders (portatori d’interesse) sulla responsabilità sociale d’impresa - istituito nel 2006 dalla Regione del Veneto e da Unioncamere del Veneto e al quale prendono parte imprenditori, sindacati, consumatori, società civile e istituzioni - che si è riunito stamani in assemblea a Vicenza, nella sede della Confartigianato. All’ordine del giorno c’è stato il confronto sul progetto interregionale di ‘creazione di una rete per la diffusione della responsabilità sociale d’impresa’ di cui è capofila la Regione Veneto, assieme alla Regione Liguria, e che vede la partecipazione di altre 13 Regioni e dell’Inail, con l’obiettivo di definire un ‘set’ di indicatori per la valutazione condivisa della responsabilità sociale e ambientale e la sostenibilità delle imprese. Il progetto è stato promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero del Lavoro; recentemente ha aderito anche il Ministero dell’agricoltura. “Tale set – ha detto l’Assessore - sarà particolarmente utile in vista di futuri incentivi per le imprese socialmente responsabili, previsti dal Piano nazionale di settore 2012-2014, pubblicato di recente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e da quello dello sviluppo economico”. Il set di indicatori comprende quelli ‘minimi”, di base, che caratterizzano le imprese come responsabili dal punto di vista sociale e ambientale, declinati a seconda della dimensione dell’impresa, micro-piccola-media e grande, e sono, così come individuato a livello internazionale e dall’Ocse: la trasparenza, le relazioni industriali, l’ambiente, la lotta alla corruzione, la tutela del consumatore, il trasferimento tecnologico, la concorrenza e gli obblighi tributari. Il Veneto, tuttavia, ha individuato ulteriori indicatori di settore che si riferiscono a 5 settori: agroalimentare e agricoltura; manifattura, costruzioni ed edilizia; fornitura di energia elettrica, gas, vapore, aria, condizionata; acqua; gestione dei rifiuti; farmaceutico; commercio, servizi alle imprese e alla persona, finanza, credito, assicurazioni. “Si tratta - ha detto Santo Romano, commissario regionale per il lavoro - di indicatori misurabili e verificabili con documenti probanti esplicitamente indicati alle aziende per facilitare l’autovalutazione. L’azienda che risulterà socialmente responsabile secondo questi criteri potrà avere agevolazioni e incentivi da parte delle amministrazioni regionali e anche da parte dell’Unione Europea”. Donazzan ha ricordato inoltre che già ora la Regione del Veneto prevede delle premialità nei propri bandi per le aziende che promuovono azioni di responsabilità sociale ed ha espresso l’orgoglio per “essere stati scelti dai Ministeri interessati come capofila per il progetto interregionale che indicherà le caratteristiche che deve avere un’impresa con responsabilità sociale e come farle riconoscere in tutti gli ambiti amministrativi e normativi. Da noi in Veneto questo lavoro è partito nel 2006 – ha aggiunto l’assessore regionale – prima della crisi. Anche allora molte aziende avevano già comportamenti di responsabilità sociale ma senza esserne consapevoli. Da lì siamo partiti con un percorso di raccolta e riordino delle ‘buone pratiche’ in modo da far emergere ciò che c’era di buono dal basso e puntare a costruire un sistema generale. Nonostante la crisi, questi comportamenti di responsabilità sociale delle imprese sono via via aumentati, con nostra soddisfazione”.  
   
   
MARCHE, MENO ASSUNZIONI E PIÙ LICENZIAMENTI  
 
Ancona, 24 settembre 2013 - Meno assunzioni e più licenziamenti. La crisi del sistema produttivo marchigiano trova una conferma nei numeri dell’indagine Excelsior sull’occupazione, realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro. A perdere il posto di lavoro, nel 2013 saranno 22.330 marchigiani, mentre i neo assunti si fermeranno a 14.920. Le imprese marchigiane alla fine di dicembre perderanno 7.420 posti di lavoro rispetto ai 4.480 scomparsi l’anno scorso. Particolarmente pesante la situazione nell’edilizia, che vede sfumare 1.520 posizioni lavorative, mentre anche il turismo paga pegno con un calo di 770 posti di lavoro. A livello territoriale è Ancona a pagare il conto più salato con la perdita di 3.220 posti di lavoro, mentre 1.380 ne perdono Pesaro e Macerata. In calo di 830 occupati Ascoli e di 610 Fermo. Le Marche, secondo l’indagine Excelsior, non è una regione per giovani in cerca di lavoro. Le aziende che assumono, preferiscono infatti scegliere dipendenti ultratrentenni che nel 2013 coprono il 67,7 per cento della nuova forza lavoro. I giovani con meno di 30 anni quest’anno rappresentano soltanto il 36,3 per cento delle assunzioni di personale dipendente, che nell’industria scende al 25,3 per cento e nelle costruzioni rappresenta appena il 18,4 per cento dei reclutamenti. Anche le donne sono sfavorite dalla crisi. Nel 2013 solo il 38 per cento dei nuovi posti di lavoro verranno occupati dalle donne. Un’altra categoria che vede ridursi le opportunità di lavoro è quella degli immigrati: soltanto l’11,7 delle imprese prevede di assumere personale immigrato rispetto al 18,3 dell’anno precedente. In flessione anche al domanda di personale non qualificato, che si ferma al 10,2 per cento dei 14.920 neoassunti. “E’ in crescita” commenta il presidente Unioncamere Marche Adriano Federici “l’esigenza, da parte delle imprese manifatturiere marchigiane, di ricorrere a profili professionali più elevati, necessari a un tipo di produzione che è cambiata nel corso degli ultimi tempi e che richiede competenze sempre più avanzate, anche a livello di manodopera.” Quali i titoli di studio più richiesti? A livello universitario le lauree a indirizzo economico, ingegneristico, sanitario e paramedico mentre per quanto riguarda i diplomi e le qualifiche professionali, i più richiesti sono i titoli ad indirizzo meccanico, moda, turistico e alberghiero. Le professioni più gettonate? I commessi (670 nuove assunzioni), gli operai specializzati (510), magazzinieri (490), addetti alle pulizie (480), muratori (420), camerieri (340), cuochi (300), contabili (370), venditori (170). “Le imprese che sono più propense ad assumere” sostiene Federici “sono quelle che hanno una vocazione maggiore all’internazionalizzazione. Questo perché il mercato internazionale, più dinamico di quello interno, debole e in recessione, permette e permetterà alle aziende esportatrici di incrementare la produzione e di assumere di conseguenza nuovo personale. In quest’ottica sarebbe utile la formazione di manager ed esperti che sappiano gestire i processi di internazionalizzazione e di conoscenza dei mercato esteri, con piena padronanza non solo dell’inglese ma delle lingue dei Paesi emergenti dal russo all’arabo al cinese”. In particolare, le imprese esportatrici delle Marche, che sono il 12,1 per cento del totale, avranno necessità di effettuare nuove assunzioni nel 23,4 per cento dei casi per complessive 2.960 nuove assunzioni, contro una quota del 12,1 per cento delle imprese che non vanno sui mercati esteri. Un altro fattore determinante per lo sviluppo delle imprese è l’innovazione. Le aziende che hanno introdotto nuovi prodotti o servizi, hanno anche generato una maggiore disponibilità di posti di lavoro. Oltre un’impresa innovatrice su cinque (il 21,5%) assumerà personale nel 2013, per 3.360 muovi posti di lavoro. La provincia che assorbirà il maggior numero di occupati è Pesaro con 4.150 neo assunti. Seguono Ancona (4.060) , Macerata (2.720) , Ascoli Piceno (2.390) e Fermo (1.610).  
   
   
LA CREATIVITÀ VARESINA NON CEDE ALLA CRISI: +16% I BREVETTI  
 
Varese, 24 settembre 2013 - Dopo il minimo toccato nel 2011 con soli 100 brevetti depositati alla Camera di Commercio, a Varese nel primo semestre del 2013 il ritmo di crescita è stato accentuato (+16%) facendo così seguito a un 2012 dove il loro numero era ritornato a salire (+11%). Se è vero che esiste una relazione diretta tra capacità di brevettare e ciclo economico, i segnali di una timida ripresa che si legge nell’ultimo dato congiunturale (+0,2% della produzione industriale) vengono confermati dal trend positivo della voglia di fare e di creare misurata, appunto, dai brevetti. In quali settori primeggia l’inventiva varesina? L’analisi 1999-2012 sulla classe tecnologica dei appartenenza dei brevetti pubblicati dall’Epo (European Patent Office) vede Varese ai primi posti nella brevettazione di sistemi di riscaldamento e raffreddamento domestico (17,5% del totale regionale), nei dispositivi di comando (13,3% del totale lombardo), nelle macchine speciali, nel mobile-arredo e attrezzature per cucina e, infine, in numerose classi tecnologiche afferenti il settore chimico (chimica macromolecolare, chimica di base, ingegneria chimica e tecniche per il trattamento delle superfici e rivestimento). Tutti i dati sui brevetti su Osserva http://www.Osserva-varese.it/index.php/site/osservatorio-economico/innovazione  e il commento alle tendenze su Rapporto Varese 2013 http://www.Osserva-varese.it/index.php/site/ricerche/economia-e-sviluppo-locale/giornata-dell-economia-14-giugno-2013    
   
   
EXPO 2015, LOMBARDIA: INDIVIDUAE I PROFILI DI LAVORO RICHIESTI  
 
Milano, 24 settembre 2013 - Riunire tutte le parti sociali, il sistema della scuola, gli enti di formazione accreditati, per individuare quali sono i profili professionali necessari in vista dell´Esposizione universale, con un´attenzione particolare alle tre diverse fasi: il reclutamento, i percorsi formativi e la ricollocazione al termine di Expo 2015. Sono questi gli obiettivi del Tavolo convocato in Regione Lombardia e presieduto dall´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea. 20.000 Posti Di Lavoro - In base alle stime, solo nel 2015 sono previsti 20.000 posti di lavoro per le società e gli enti direttamente coinvolti nella gestione dell´evento. Una recente analisi della Camera di Commercio di Milano riferisce che le ricadute sul turismo durante il periodo espositivo sono stimate in 4,8 miliardi di euro, saranno originate opportunità di business duraturo, collegando i partecipanti in un network non volatile e l´impatto atteso di produzione aggiuntiva fino al 2020 è di 24,5 miliardi di euro. Effetti Positivi Nel Dopo Expo - Le ricadute occupazionali stimate dalla medesima ricerca indicano che fino al 2020 si creeranno 200.000 posti di lavoro, nel 2015 72.000 posti di lavoro, di cui 20.000 per diretto investimento di Expo Spa. "Il tempo stringe - ha dichiarato l´assessore Aprea - abbiamo voluto fin d´ora avviare una ricognizione puntuale dei fabbisogni di professionalità che dovranno essere attivi in tempo per l´avvio dell´evento. Regione Lombardia mette a disposizione dei diversi enti che gestiranno l´Expo i propri strumenti, a partire da ´Dote unica Lavoro´, per facilitare l´incontro domanda e offerta e per la migliore qualificazione del personale". Formazione Professionale Al Passo Con I Tempi - "Abbiamo bisogno - ha aggiunto l´assessore regionale - di riqualificare la nostra offerta di formazione professionale, che va aggiornata e rivisitata in funzione di Expo". Per questo il Tavolo, sin dalla sua apertura, si è presentato in forma allargata e in condizione di avvalersi di tutte le risorse che Regione Lombardia può mettere in campo per Expo: all´incontro odierno hanno partecipato i direttori generali degli Assessorati alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione; alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato; alla Salute; al Commercio, Turismo e Terziario. Flessibilità Da Estendere - "Il luogo di incontro e confronto che abbiamo ospitato - ha proseguito Aprea - è anche l´occasione per un accordo tra le parti sociali, che consenta alle aziende impegnate nell´Expo di utilizzare forme contrattuali flessibili; già è stato fatto un significativo accordo che riguarda la sola società Expo Spa, si tratta ora di estendere l´ambito a tutte le aziende coinvolte. Ciò potrebbe anche anticipare, se non rendere proprio superfluo, un intervento di tipo legislativo". Ai lavori ha partecipato, tra gli altri, anche il direttore dell´Ufficio scolastico regionale della Lombardia Francesco de Sanctis: "Il mondo della scuola sta già lavorando in vista di Expo - ha detto -. I ragazzi che stanno frequentando l´ultimo anno delle scuole superiori e, soprattutto, gli studenti in pieno periodo formativo hanno di fronte una grandissima opportunità e la straordinaria occasione di fare esperienza con l´alternanza scuola-lavoro in un contesto unico e irripetibile come Expo 2015".  
   
   
TED, UN PROGETTO PER LE GARE D´APPALTO UE  
 
Brescia, 24 settembre 2013 - Unioncamere Lombardia, in collaborazione con Regione Lombardia e Promos, ha lanciato il progetto Ted a supporto delle imprese lombarde per la partecipazione alle gare d’appalto europee in Croazia, Serbia e Montenegro. Il progetto è stato presentato sul territorio attraverso un ciclo di incontri, organizzati dalle 12 Cdc, dal 9 al 18 settembre, che ha visto la partecipazione di oltre 400 imprese. L’iniziativa mira a creare un innovativo servizio di supporto personalizzato per le imprese, predisponendo un percorso di affiancamento gratuito, che le accompagni in tutte le fasi necessarie alla presentazione delle offerte di gara. Il servizio è gestito dall’Eurodesk Bruxelles di Unioncamere Lombardia, in collaborazione con la Delegazione di Regione Lombardia presso l’Ue. Obiettivo: mettere a sistema i servizi già offerti dai vari stakeholder regionali, evitando pertanto duplicazioni e senza aggravare il sistema istituzionale di costi ulteriori. Le imprese inoltre potranno usufruire, a partire dal 1 ottobre 2013, del voucher regionale per la partecipazione ai programmi comunitari, misura di sostegno finanziata dall’Accordo di Programma tra Regione Lombardia e Unioncamere, che potranno spendere presso i consulenti accreditati per la redazione delle offerte alle gare d’appalto e che ammonta a 200mila euro, fino a dicembre 2013. “Non sempre, nel recente passato – commenta Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia - le imprese lombarde hanno dimostrato di saper cogliere le notevoli opportunità offerte dai numerosi appalti pubblici assegnati a livello europeo. Il progetto Ted nasce quindi con il fondamentale intento di fornire un qualificato supporto alle nostre imprese nell´affrontare un mercato ancora in grado di fornire notevoli occasioni di crescita e sviluppo”. L’iniziativa si focalizza su Croazia, Serbia e Montenegro. Attualmente sono aperte 64 gare di appalto, per un totale di circa 350 milioni di euro, finanziate attraverso il programma europeo Ipa, per il loro percorso di adesione all’Unione. Dal 2014 l’Ue lancerà il programma Ipa Ii (14 miliardi di euro in sette anni). “In Lombardia puntiamo a rendere più facile la vita per le nostre imprese – spiega il presidente della Regione, Roberto Maroni - Venerdì abbiamo approvato il pacchetto ´La Lombardia per le imprese´, che si inserisce in un più ampio progetto di legge sulla competitività e che prevede fiscalità di vantaggio, facilitazioni nell’accesso al credito, misure per azzerare la burocrazia. E se la Lombardia si conferma la regione di riferimento per il sistema imprese sul piano nazionale, ora la nostra ambizione è contribuire allo sviluppo delle regioni d’Europa diffondendo le buone pratiche che abbiamo adottato. E il progetto Ted si inserisce bene in questa direzione”.  
   
   
SISTEMA FIERISTICO MARCHIGIANO, PROPOSTA DI LEGGE PER ADEGUARE LA NORMATIVA REGIONALE SUL COMMERCIO.  
 
Ancona, 24 settembre 2013 - La Giunta regionale ha trasmesso all’Assemblea legislativa una proposta di legge di modifica al Testo unico sul commercio per adeguarlo alla legge regionale 14/2010 che ha soppresso l’Ente regionale per le manifestazioni fieristiche. La proposta di legge disciplina i requisiti di idoneità degli spazi espositivi non permanenti, destinati a ospitare manifestazioni fieristiche; semplifica le procedure di comunicazione dello svolgimento delle manifestazioni e l’attribuzione delle qualifiche. Per valorizzare al meglio quelle più rilevanti, in termini di rappresentatività territoriale ed economica, istituisce la qualifica di manifestazione fieristica di carattere regionale, lasciando le competenze di quelle esclusivamente locali ai Comuni interessati. Vengono, poi, introdotti meccanismi premiali per le fiere internazionali che adottino la procedura di certificazione dei dati sugli espositori e visitatori, in coerenza con il progetto di valorizzazione del sistema fieristico nazionale adottato dallo Stato e condiviso dalla Conferenza delle Regioni: “Un sistema che punta a qualificare, all’estero, l’offerta turistica italiana – spiega Canzian – prevedendo una certificazione di qualità incentrata su parametri internazionali e su un accreditamento mirato che vogliamo introdurre anche nelle Marche”.