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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Febbraio 2014
RINNOVABILI, ZANONATO FIRMA DM SU CONTROLLI E SANZIONI INCENTIVI RIGUARDA LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, SEGUIRA’ LA TERMICA  
 
Roma, 4 febbraio 2014 - Il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha firmato il 31 gennaio scorso il decreto ministeriale sulla disciplina dei controlli e delle sanzioni in materia di incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il decreto completa l’attuazione del sistema di sostegno, definito dal Governo, per il raggiungimento degli obiettivi di promozione delle energie rinnovabili al 2020 e fa seguito ad una specifica disposizione contenuta nel decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 (articolo 42). E’ prevista nei prossimi mesi un’analoga iniziativa sul sistema dei controlli riferito alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Il provvedimento relativo all’energia elettrica ha l’obiettivo di potenziare in modo organico ed efficiente la rete dei controlli, funzione di fondamentale importanza per la legittima allocazione delle risorse pubbliche derivanti dalla tariffa elettrica, e definisce in questo contesto il ruolo affidato al Gse Spa e le forme di coordinamento con i gestori delle reti elettriche. Lo sviluppo del settore e la numerosità degli impianti incentivati hanno reso indispensabile inquadrare il tema dei controlli in una ottica di rafforzata collaborazione operativa ed istituzionale. In tal senso, assume rilievo la previsione di una banca dati che il Gse mette a disposizione delle altre autorità pubbliche competenti all’erogazione di incentivi per le fonti rinnovabili, allo scopo di consentire la più ampia circolazione delle informazioni. I criteri per la realizzazione delle attività sono improntati, oltre che all’efficienza, alla trasparenza e alla salvaguardia delle posizioni giuridiche degli operatori interessati, dal momento che la disciplina è modellata sui principi e sulle garanzie sul procedimento amministrativo, contenuti nella legge n. 241/90.  
   
   
ENERGIA, ZANONATO FIRMA DM CHE RIDUCE ONERI COMPLESSIVI SCARICATI IN BOLLETTA REMUNERAZIONE DA IMPIANTI CIP6 PIU’ COERENTE CON MERCATO GAS NATURALE  
 
Roma, 4 febbraio 2014- D’ora in avanti la remunerazione dell’energia elettrica da impianti Cip6/92 sarà più aderente e coerente con la struttura dei costi del mercato del gas naturale, consentendo così una riduzione degli oneri complessivamente scaricati in tariffa. Il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha infatti emanato (il 31 gennaio scorso) il decreto sulle nuove modalità di determinazione del cosiddetto Cec, ossia il parametro rappresentativo del costo evitato di combustibile che viene utilizzato per definire la remunerazione dell’energia elettrica prodotta dagli impianti in convenzione Cip 6/92. Tali nuove modalità saranno applicate con gradualità per il 2013 e a regime dal 1 gennaio 2014. Il provvedimento rappresenta l’attuazione di una specifica attribuzione prevista dal decreto legge 69/2013, da esercitare sulla base della proposta formulata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. La misura rientra tra quelle adottate negli ultimi mesi dal Governo e dal Parlamento per ridurre i costi della bolletta elettrica per imprese e famiglie, come fattore indispensabile per favorire la ripresa economica e l’occupazione.  
   
   
EFFICIENZA ENERGETICA, FRATTURA: IL MOLISE MODELLO IN EUROPA. ECCO LA SFIDA  
 
Campobasso, 4 febbraio 2014 - Dal Molise il progetto pilota per il resto dell´Europa: lancia la sfida, il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, in materia di efficienza energetica. Stamani nel Parlamentino di Palazzo Vitale con gli amministratori aderenti ad Ali-comunimolisani il punto sul Patto dei sindaci e sull´impegno e le attività condotte dall´Alleanza locale per l´innovazione. Definendo il ruolo e l´importanza dei principali attori convolti nella clear mission, "Patto dei sindaci, Ali come strumento operativo e Regione pronta a intervenire con fondi propri", il governatore ha disegnato il percorso che darà forma agli obiettivi di tutela ambientale fissati dall´Europa per il 2020. "Mostriamo subito - lo sprone di Frattura -, un´attenzione diversa rispetto alla valorizzazione energetica, al contenimento dei consumi e all´efficientamento del patrimonio edilizio pubblico. Facciamolo sotto la guida di una regia unica, attraverso la banca data, straordinario strumento realizzato con Ali, aggiornabile quotidianamente". "Da qui si parte per costruire il futuro. Grazie al fondo comunitario E.l.e.n.a., considerando le reali potenzialità, l´aggregazione, gli obiettivi, le risorse disponibili, e con l´aiuto della Regione, possiamo arrivare a definire, tutti insieme, un progetto pilota per il resto dell´Europa", la scommessa di Paolo Frattura. Diretto, dunque, il presidente nella sua ferma convinzione della necessaria condivisione con il territorio: "Il nuovo piano energetico sarà costruito con i singoli rappresentanti dei singoli comuni. La collaborazione diventa fondamentale nella costruzione di un modello di sviluppo energetico che davvero offra a tutti noi la possibilità di candidare il Molise quale esempio di qualità nella riduzione delle emissioni di Co2". "L´alleanza dei sindaci - ha concluso il presidente Frattura -, è lo strumento da allargare anche a tutte le altre esperienze di interesse collettivo per la nostra regione, dalla raccolta differenziata alla mobilità sostenibile, facendo particolare riferimento alla sanità".  
   
   
FVG:MINI-RIGASSIFICATORE PROGETTO STRATEGICO  
 
Monfalcone (Go), 4 febbraio 2014 - "Finalmente un progetto di respiro strategico, capace di affrontare il tema complessivo della competitività del nostro sistema delle imprese e quindi della competitività territoriale del Friuli Venezia Giulia". Lo ha detto il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, che ha partecipato a Monfalcone alla presentazione del progetto di un mini-rigassificatore da realizzare nell´area industriale della città, promosso come capofila dalla bulloneria Sbe-varvit del Gruppo Vescovini. Il progetto del mini-rigassificatore è inserito in un accordo volontario firmato oggi con il ministero dell´Ambiente dal Gruppo Vescovini di Monfalcone, da anni impegnato sul fronte ambientale con interventi nei settori delle energie rinnovabili, della riduzione delle emissioni così come delle materie prime impiegate nel ciclo produttivo e dei rifiuti industriali. Il documento è stato sottoscritto dal presidente del Gruppo, Alessandro Vescovini, e dal direttore del ministero dell´Ambiente, Corrado Clini, presenti numerosi amministratori locali e il presidente regionale di Confindustria, Giuseppe Bono. Nell´accordo sono previste diverse azioni, tra cui il mini-rigassificatore, per ridurre le emissioni di carbonio abbassando nello stesso tempo i costi dell´energia per le industrie del territorio. "Così si dimostra - ha detto Clini - come sia possibile coniugare efficienza ambientale ed efficienza economica, quindi maggiore competitività: le imprese possono essere protagoniste di questa sfida". "Siamo di fronte - ha detto ancora l´assessore Bolzonello - a un progetto che guarda al futuro, che dimostra visione, che dà una scossa al sistema delle imprese nel suo complesso. Ci sono certamente singole aziende che riescono a stare sul mercato, ma è oggi il sistema territoriale del Friuli Venezia Giulia che non ha più questa capacità, come dimostra purtroppo il caso Electrolux". Ecco perché la Regione sta preparando un vero e proprio Piano di sviluppo industriale. "Non uno dei tanti studi che restano in qualche cassetto - ha voluto precisare Bozonello - ma un Piano destinato ad approdare nell´aula del Consiglio regionale in marzo, a diventare legge con una cospicua dotazione finanziaria". Nel Piano saranno individuate poche e chiare linee di intervento, da tre a cinque, per affrontare i "nodi" della competitività territoriale del Friuli Venezia Giulia. Il progetto del mini-rigassificatore, ha confermato oggi Bolzonello, rientra sicuramente in questa strategia.  
   
   
UMBRIA PROGETTO “MARIE” PER EFFICIENZA ENERGETICA EDIFICI, AL VIA PERCORSO FORMATIVO PER ADDETTI EDILIZIA  
 
 Perugia, 4 febbraio 2014 - In Umbria, tutti gli addetti del settore dell´edilizia potranno partecipare da venerdì 7 febbraio a un percorso formativo, gratuito, per aggiornare e accrescere le proprie conoscenze su come migliorare l´efficienza energetica degli edifici. È una delle attività organizzate dalla Regione Umbria, in collaborazione con il "Cesf", Centro per la sicurezza e la formazione della Scuola edile di Perugia, nell´ambito del progetto strategico europeo "Marie" (Mediterranean Building Rethinking for Energy Efficiency Improvement), finanziato attraverso il Programma Med 2007-2013, per permettere alle regioni dell´area Mediterranea di sviluppare una strategia comune in merito alla riqualificazione energetica degli edifici. "Il risparmio energetico - ha sottolineato l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, intervenendo alla presentazione dell´attività formativa - rappresenta uno degli assi delle politiche centrali di questo mandato amministrativo, che si declinerà compiutamente con il nuovo Piano energetico ambientale e la nuova legge regionale sulla certificazione energetica degli edifici. Per raggiungere l´obiettivo europeo degli edifici a energia ´quasi zero´ - ha aggiunto - è fondamentale che gli addetti al settore conoscano e sappiano utilizzare le nuove tecniche e i materiali innovativi di cui oggi disponiamo. È una delle opportunità previste dal progetto ´Marie´, cui la Regione partecipa per ampliare la gamma di azioni colte a ridurre considerevolmente i consumi energetici degli edifici per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia ´Europa 2020´ in materia di cambiamenti climatici e di sostenibilità energetica". "L´umbria, nel campo della sostenibilità ambientale, sta ottenendo risultati straordinari - ha detto inoltre l´assessore Rometti - come dimostra il secondo posto nella classifica delle regioni per le attività legate alla ´green economy´ ed è in questa direzione che vogliamo proseguire, anche in campo energetico, partendo dal principio che prioritario è il risparmio di energia, prima ancora della produzione da fonti rinnovabili". L´importanza del risparmio energetico è stata sottolineata da Andrea Monsignori, dirigente del Servizio regionale Energia: "Gli edifici consumano il 40 per cento dell´energia totale e sono le città, per l´80 per cento, ´responsabili´ delle emissioni nocive in atmosfera. Pertanto, agendo per ridurre i consumi di energia, si contribuisce anche al miglioramento della qualità dell´aria, con il vantaggio aggiuntivo di un risparmio per cittadini e imprese. E nel settore dell´efficientamento degli edifici, c´è spazio per i ´green jobs´, dunque la possibilità di creare nuovi posti di lavoro e ridare slancio alle imprese". Saranno dodici i moduli formativi, "sei a Perugia e sei a Terni - ha specificato il direttore del Cesf, Cristiana Bartolucci - e affronteranno molteplici tematiche che spaziano dalla riqualificazione energetica degli edifici esistenti, ai nuovi sistemi e materiali innovativi per l´isolamento termico, alla ventilazione controllata indoor e outdoor, alla dispersione termica". Particolare attenzione sarà focalizzata anche sui sistemi efficienti per il riscaldamento, sui prodotti da costruzione a basso consumo energetico e il riutilizzo dei materiali da demolizione per le costruzioni. Con i materiali didattici e le esercitazioni saranno predisposti manuali e video che saranno messi a disposizione sul sito del progetto, all´indirizzo www.Marie.regione.umbria.it   sul quale è disponibile anche il programma del percorso formativo.  
   
   
EDILIZIA FVG: AGGIORNATI INDICI ACCESSO BENEFICIARI INTERVENTI ATER  
 
Trieste, 4 febbraio 2014 - Su proposta dell´assessore alle Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione Territoriale, Lavori Pubblici e Università, Maria Grazia Santoro, la Giunta regionale ha aggiornato il tetto massimo di reddito, degli eventuali beneficiari, per l´accesso agli interventi di edilizia sovvenzionata relativi all´articolo 3 della Legge regionale numero 6 del 2003. Tale aggiornamento, rispetto al limite massimo di 25 mila euro, viene effettuato per legge con cadenza biennale, sulla base dell´indice Istat di andamento dei prezzi al consumo. Il provvedimento, tratta anche della determinazione della percentuale di incidenza del canone sul valore catastale degli alloggi per il prossimo riparto del fondo sociale Ater. Determinazione che viene invece aggiornata annualmente.  
   
   
SEMPLIFICAZIONE NEGLI APPALTI PUBBLICI: NE PARLANO MARTEDÌ A TREVISO L’ASSESSORE GIORGETTI ED ESPERTI DELLE STAZIONI APPALTANTI, DELL’IMPRESA E DEGLI ORDINI PROFESSIONALI  
 
Venezia, 4 febbraio 2014 - “La sfida della semplificazione negli appalti pubblici. Il ruolo dell’Avcp e le sfide che attendono il mercato veneto”: è questo il titolo del convegno che si terrà martedì 4 febbraio, a partire dalle ore 14.00, presso l’Auditorium Sant’artemio della Provincia di Treviso. “L’incontro – spiega l’assessore regionale ai lavori pubblici e all’energia, Massimo Giorgetti, promotore dell’iniziativa – consentirà di approfondire le ultime novità normative riguardanti gli appalti e in particolare l’istituzione della nuova Banca dati Nazionale dei contratti pubblici e del nuovo sistema Avcpass per la verifica dei requisiti di gara”. “La ricerca di maggiore efficacia nella gestione della spesa e di maggior trasparenza ed efficienza nei processi di appalto – sottolinea l’assessore – passa anche attraverso una più decisa spinta all’innovazione e alla semplificazione, che deve riguardare sia le imprese che le stazioni appaltanti”. “La continua evoluzione del mercato degli appalti in termini economici e normativi – conclude Giorgetti –, impone una continua attività informativa per gli addetti del settore, chiamati a operare in un ambito molto complesso. Sarà sicuramente utile, quindi, capire quali sono le criticità da affrontare, ma anche quali opportunità si presentano per il Veneto, discutendone con esperti che rappresentano sia le stazioni appaltanti, sia il mondo delle imprese e degli ordini professionali”. Al convegno di Treviso sarà presentato anche il nono Rapporto annuale sul mercato degli appalti nel Veneto, realizzato dall’Osservatorio Regionale in collaborazione con la Fondazione Promo Pa, recentemente adottato dalla Regione. Tra i relatori, oltre all’assessore Massimo Giorgetti, Gaetano Scognamiglio, presidente della Fondazione Promo Pa e Alessandro Obino, dell’Autorità di vigilanza per i contratti pubblici.  
   
   
BURLANDO, INVESTIMENTI IN EDILIZIA RESIDENZIALE, GLI INTERVENTI NELLE 4 PROVINCE LIGURI  
 
Genova, 4 febbraio 2014 - “Oggi abbiamo presentato 4 interventi per l’edilizia nelle province liguri. Sono 3 operazioni di dimensioni medie e una di dimensioni molto grandi, realizzate da Arte Imperia a Dolceacqua, Arte La Spezia a Sarzana, Arte Genova a Cornigliano - Coronata, con il recupero di un edificio storico. C’è poi l’intervento molto importante di Arte Savona nel cuore della città capoluogo, di oltre 30 milioni, il più grande realizzato negli ultimi 10 anni in tutta la Liguria. Queste opere arrivano in un momento di difficoltà enorme per quanto riguarda la prima casa e mettono a disposizione in parte alloggi di Erp (edilizia residenziale pubblica) ma anche alloggi a canone moderato e concordato, di edilizia sociale, verso cui ci si orienta di più e che in un momento di questo genere costituiscono un aiuto significativo specialmente per le realtà a più alta tensione abitativa”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa gli interventi di edilizia pubblica realizzati dall’Azienda Regionale Territoriale per l´Edilizia nelle 4 province liguri, insieme con l’assessore Giovanni Boitano, alla presenza del sindaco di Savona, Federico Berruti, degli amministratori unici di Arte Savona, Maurizio Raineri, La Spezia, Giancarlo Ratti, e di Imperia, Paolo Verda e del dirigente di Arte Genova, Sergio Torre. La ristrutturazione di villa “Guelfi Serena Custo” a Genova Coronata in via del Boschetto, commissionata da Arte Genova, è costata 3 milioni 550 mila 900 euro provenienti da autofinanziamento (un milione e 801 mila euro) e da fondi regionali (un milione e 748 mila euro). I lavori avevano avuto inizio a gennaio 2011 e si sono conclusi nel luglio 2013. Gli alloggi verranno consegnati agli inquilini assegnatari nel prossimo mese di febbraio. L’intervento fa parte del Piano di Recupero Urbano (Pru) di Cornigliano e riguarda la ristrutturazione della villa settecentesca, vincolata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, oggi convertita a residenza sociale. La progettazione ha rispettato le caratteristiche architettoniche dell’edificio, mantenendo, dove possibile, le pavimentazioni e altri elementi costruttivi e decorativi originari. L’intervento strutturale ha comportato il consolidamento delle volte, dei solai lignei e il recupero della copertura; l’impiantistica, pur tenendo conto dei vincoli architettonici dell’edificio, si è adeguata alle massime prestazioni energetiche e agli standard di maggior rendimento. Sono stati realizzati 13 appartamenti tra i 28 e i 76 metri quadrati, su 3 piani e con ascensore interno; l’appartamento al piano terra è stato realizzato rispettando l’abbattimento delle barriere architettoniche e sarà destinato a un portatore di handicap. Nelle aree circostanti, oltre a un parcheggio con 13 posti auto, è stato realizzato il ripristino di alcuni manufatti e il recupero del verde circostante. La riqualificazione delle ex aree Balbontin a Savona in corso Ricci,commissionata da Arte Savona e totalmente autofinanziata, è costata complessivamente 31 milioni e 297 mila 618 euro. L’intervento è iniziato nel giugno 2010 e si concluderà a marzo 2014, mentre gli alloggi saranno consegnati agli inquilini nel prossimo mese di settembre. La riqualificazione e il recupero a fini abitativi delle aree ex Balbontin, a ridosso del centro città, è consistita nella costruzione di edifici ad uso residenziale e commerciale. Sono stati complessivamente realizzati di 175 alloggi, di cui 67 a libero mercato, 50 di edilizia convenzionata e 58 a canone moderato (10 dei quali riservati alle forze dell’ordine); 1800 metri quadrati saranno destinati ad attività commerciali e 290 saranno i posti auto, disposti su due piani interrati. I principali destinatari dell’intervento sono giovani o nuclei familiari che possono accedere a un’offerta di alloggi a prezzi contenuti, oltre a chi cerca soluzioni di qualità nel centro di Savona. Le abitazioni sono in classe energetica A, 50 di esse in classe A+, di diverse dimensioni, in vendita o in affitto. I locali commerciali hanno una superficie di 1.800 metri quadrati e possono accogliere una media struttura di vendita e due esercizi di vicinato. Il progetto prevede anche la creazione di spazi verdi, attraverso una corte interna aperta al pubblico, per formare una rete di buon vicinato, in un contesto socio abitativo animato e sicuro. Il tempo tra la fine lavori e la consegna degli alloggi servirà a ottenere i permessi necessari (abitabilità) e a compiere le procedure di assegnazione. La costruzione di un nuovo edificio residenziale in località Nerchia a Sarzana, commissionata da Arte La Spezia, è costata 2 milioni e 88 mila 735 euro provenienti da fondi regionali (un milione e 671 mila euro) e di autofinanziamento (417 mila 700 euro). I lavori sono iniziati nel gennaio 2013 e si concluderanno ad agosto 2014. Gli alloggi verranno consegnati agli inquilini assegnatari nel mese di ottobre 2014. L’immobile, destinato ad alloggi di edilizia residenziale pubblica, occupa una superficie immobiliare di 3.900 mq. Il progetto è stato finanziato con il bando regionale “Social Housing 2009” e consiste nella realizzazione di 12 appartamenti e le relative sistemazioni esterne: verde condominiale, viabilità pedonale e carrabile, parcheggi. L’edificio consiste in un piano seminterrato destinato a parcheggio coperto, tre piani fuori terra, destinati alle abitazioni, e un piano sottotetto che ospita le cantine e locali tecnici. E’ costruito nel rispetto della normativa per il superamento delle barriere architettoniche e le scelte progettuali e sui materiali rispondono alle esigenze di basso consumo energetico (Classe A+), con particolare attenzione all’isolamento termico ed acustico. Le pareti esterne hanno rivestimento a cappotto e gli infissi sono in Pvc. L’impianto di riscaldamento è centralizzato, con caldaia a gas metano, dotata di centralina climatica e radiatori. E’ prevista la realizzazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, per soddisfare il 50% del fabbisogno. La copertura, a due falde inclinate, ha la struttura portante in cemento armato, sormontata da travetti in legno lamellare, tavolato in legno, pannello isolante e manto di copertura in tegole. La costruzione di un nuovo edificio a Dolceacqua, commissionata da Arte Imperia, è costata 2 milioni e 976 mila 764 euro provenienti da autofinanziamento (2 milioni 413 mila 979 euro) e da fondi regionali (562 mila 785 euro). I lavori sono iniziati nell’aprile 2010 e si concluderanno a fine marzo 2014. La consegna degli alloggi è prevista per aprile 2014. L’area interessata è circondata da terreni coltivati e da alcune abitazioni, a ridosso del centro abitato sul versante destro del torrente Nervia. A sud è posto un fabbricato risalente alla prima metà dell’800 e l’intera area è soggetta a vincolo paesaggistico. Le soluzioni costruttive e di sistemazione del terreno sono compatibili con i caratteri architettonici e morfologici del territorio e con l’isolamento termo-acustico. Il nuovo edificio ha i caratteri formali tipici dell’architettura ligure: tetto a falda e manto in tegole marsigliesi, terrazzi costituiti da un’unica lastra in pietra, sporgenze dei cornicioni sagomate. Nel seminterrato sono stati realizzati i posti auto. Le sistemazioni delle aree esterne adibite a verde pubblico, sono state realizzate a fasce, con muri di sostegno in pietra a vista. Sono state piantate essenze tipiche autoctone, quali ginestra e lavanda. E’ stata inoltre realizzata la strada di collegamento con la parte alta del nucleo abitato, dotata di canalizzazioni, illuminazione e marciapiedi. I 18 appartamenti, tra i 38 ed i 57 metri quadrati, sono direttamente accessibili ai portatori di handicap e saranno assegnati in locazione permanente (12) e in locazione a termine (6).  
   
   
MILANO: PARTE LA PROGETTAZIONE DEL CENTRO CIVICO E DEL NUOVO CAVALCAVIA BUSSA I NUOVI PROGETTI SONO FRUTTO DEL PERCORSO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA, INTRAPRESO DALL’AMMINISTRAZIONE INSIEME AI CITTADINI  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - Il cavalcavia Bussa, che collega la zona di Porta Nuova con il quartiere Isola, sarà riqualificato e trasformato in uno spazio multifunzionale con zone verdi, attrezzature di gioco e sport, aree pedonali e ciclabili. Sempre all’Isola, il nuovo Centro civico sorgerà all’interno del giardino ‘La Biblioteca degli Alberi’, come luogo di aggregazione sociale destinato a ospitare anche attività culturali. Parte l’iter per la progettazione di queste due importanti novità per il quartiere, frutto del percorso di progettazione partecipata intrapreso dall’Amministrazione e dalla Zona 9 insieme ai cittadini. Il Centro civico sorgerà alle porte del nuovo giardino ‘La Biblioteca degli Alberi’, attualmente in fase di bonifica, e rappresenterà un importante presidio per la sicurezza e la vivibilità della zona. Sarà un edificio di due piani e occuperà un’area di 500 mq. In questo spazio si svolgeranno le attività di aggregazione sociale e culturale, che verranno definite insieme ai cittadini del quartiere nei prossimi mesi. Il cavalcavia Bussa sarà riqualificato e risorgerà come spazio pubblico multifunzionale, con spazi verdi, attrezzature per il gioco e lo sport dedicate in particolare ai ragazzi. Sarà aperto anche alle attività del quartiere e agli eventi culturali. Questo percorso consentirà non solo di ripensare la viabilità, ma anche di ridefinire la connessione e l’integrazione tra i quartieri storici di Porta Nuova e dell’Isola nell’ambito delle nuove trasformazioni in atto nell’area Garibaldi-repubblica. “La rifunzionalizzazione del cavalcavia Bussa e la costruzione del nuovo Centro civico - ha dichiarato la vicesindaco con delega all´Urbanistica Ada Lucia De Cesaris - sono frutto di un importante percorso di partecipazione e condivisione con i cittadini del quartiere. Questi interventi pubblici saranno realizzati ottimizzando le risorse provenienti dagli oneri di urbanizzazione e dalle monetizzazioni legate ai piani di trasformazione in atto nell’area di Garibaldi-repubblica. Si tratta di esempi virtuosi per la città: dalle trasformazioni urbanistiche realizzate dagli operatori privati, anche quelli già in corso, possono nascere importanti interventi pubblici che migliorano sostanzialmente la qualità della vita dei cittadini”.  
   
   
ALER, LOMBARDIA: NO DEVIAZIONI RISPETTO OBIETTIVI  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - "Una persona che conosce il tema ed è una professionista del settore". Con queste parole l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli ha salutato Lorella Sossi neo direttore generale dell´Aler di Milano. Voltare Pagina E Tolleranza Zero Sugli Sprechi - "Da oggi si deve cambiare pagina - ha proseguito l´assessore durante la conferenza stampa di presentazione di Sossi -. Quando si parla di Aler Milano non lo si può fare solo per i problemi che abbiamo riscontrato per quanto numerosi e gravi essi siano. Certo, sono eticamente intollerabili e economicamente insostenibili sprechi e deviazioni rispetto a quella che è la mission delle Aler". Milano Sorvegliata Speciale - L´assessore ha poi spiegato che, con il presidente Gian Valerio Lombardi, è stata trovata un´intesa per cercare di arginare il problema. "E´ necessario approcciarsi in modo diverso alle case popolari - ha detto Bulbarelli - le difficoltà non mancano, ma già stiamo lavorando a un piano di risanamento per l´azienda. La due diligence che abbiamo commissionato ci ha permesso di fare chiarezza sulla reale situazione dell´Ente, ora bisogna guardare avanti per cercare di dare risposte vere alle tantissime domande che abbiamo e per cambiare la carta di identità di Aler". Assessore e presidente non hanno nascosto la preoccupazione che nasce dalla tassazione molto forte cui sono sottoposte le Aler. Nel 2012 quella di Milano ha dovuto pagare oltre 30 milioni di euro di imposte. Lavoro Insieme Al Comune - In questa prospettiva è fondamentale il lavoro comune iniziato con l´amministrazione milanese che "Dovrà lavorare con noi e non contro - ha auspicato Bulbarelli -. Ci dovrà essere sintonia di intenti, senza accuse di azioni pregresse fatte o non fatte". Le Prospettive Future E Le Società Partecipate - Il presidente Lombardi ha poi illustrato brevemente le priorità dell´Aler. Al piano di risanamento si accompagnerà una nuova modalità di approccio nei confronti dell´utenza. "Alla luce della relazione commissionata dalla Regione - ha spiegato - cercheremo di fare un progetto organico anche sulle società partecipate per superare questo sistema. Le attività in capo ad esse le faremo direttamente tramite la nostra organizzazione aziendale". Il Caso Asset - In particolare, per quanto riguarda Asset, la ricetta di Lombardi è di ricapitalizzare l´azienda e gestire direttamente, anche ricorrendo alla vendita là dove possibile, il suo cospicuo patrimonio. Anche le altre società che non saranno ritenute utili saranno chiuse. Gli Altri Fronti Aperti - Bulbarelli e Lombardi hanno poi ricordato alcuni numeri che complicano ulteriormente la situazione dell´azienda. Più di un inquilino su tre non paga il canone di locazione; più di 4000 pagano l´affitto minimo (20 euro al mese) e altri 18000 pagano 50 euro. "Se le entrate in aziende come queste - hanno osservato - dovessero coprire il 50 per cento circa dei costi, è evidente che ci troviamo ad affrontare problema di fondo di una certa importanza". "Il punto di partenza - ha concluso Bulbarelli - sarà la riforma della Legge 27. Questa sarà il vero cambiamento per le politiche abitative".  
   
   
CLASSIFICATE IN UN DATABASE LE 2.400 OSSERVAZIONI AL PPTR. ORA, L´ISTRUTTORIA  
 
Bari, 4 Febbraio 2014 La vicepresidente ed assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente, comunica che a poco più di un mese dalla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni al Pptr, il Servizio Assetto del Territorio ha concluso l´attività di classificazione ed organizzazione delle 2.400 osservazioni pervenute. Il lavoro è consistito sostanzialmente nell´individuazione dell´oggetto delle osservazioni (ad es. Componenti della struttura idro-geo-morfologica, della struttura ecosistemico-ambientale, antropica e storico culturale), distinguendo le note pervenute in base alla parte del Pptr osservata (Nta, elaborati cartografici, linee guida ecc.) con la costruzione di un database completo e di facile consultazione ad uso degli istruttori. Terminata questa fase, inizia ora quella dell´approfondimento, dell´esame specifico e dell´istruttoria delle osservazioni, che si concluderà con la proposta di accoglimento/non accoglimento delle stesse e con la conseguente eventuale modifica degli elaborati di Piano, la cui approvazione definitiva si auspica avvenga nel più breve tempo possibile. L´attività istruttoria sarà condotta con l´ausilio delle strutture regionali e degli Enti indicati nella Delibera di Giunta Regionale 30/12/2013 n. 2610.  
   
   
MOROSITÀ INCOLPEVOLE, PUGLIA: ECCO LE INIZIATIVE DELLA REGIONE  
 
Bari, 4 Febbraio 2014 - La vicepresidente e assessore al Territorio, Angela Barbanente questa mattina ha partecipato a una riunione presso la Prefettura di Lecce sul sostegno alla morosità incolpevole. “La crescita – spiega - del numero degli inquilini che non riescono a pagare il canone di affitto, dovuta alla perdurante crisi economica e all’aggravarsi del disagio sociale, richiede uno sforzo straordinario e sinergico di tutte le istituzioni. Esigue sono le risorse statali a disposizione: il fondo ministeriale, previsto dal comma 5, art. 6 della legge n. 124 del 28/10/2013, ammonta ad appena 20 milioni di euro per l’intero fabbisogno nazionale, che comunque non possiamo farcele sfuggire. Ben più cospicuo il fondo regionale, al quale devono aggiungersi risorse comunali”. L’assessore ha riepilogato le recenti iniziative assunte dalla Regione in questo campo, che comprendono misure immediate di finanziamento e riforme legislative per affrontare in maniera organica e sistematica il problema. Fra le altre: - la destinazione al sostegno degli inquilini morosi incolpevoli di parte dei 15 milioni di euro stanziati dalla Regione per il fondo di sostegno agli affitti, rivolto ai Comuni ad elevata tensione abitativa indicati dalla delibera Cipe 13 novembre 2003, n. 87 ai quali il fondo ministeriale è riservato; - la definizione della morosità incolpevole, dovuta a stato di disoccupazione o grave malattia che comporta l’impossibilità o la grave difficoltà accertata di effettuare il regolare pagamento del canone di locazione; - l’introduzione dell’istituto della morosità incolpevole, così definita, nel disegno di legge che definisce la nuova disciplina per l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica; - la previsione, nel disegno di legge di riforma degli Iacp, delle Agenzie per l’Affitto, di norma intercomunali, finalizzate a favorire l’incontro fra domanda e offerta, il rispetto delle norme contrattuali e il contenimento dei prezzi degli alloggi in locazione. Infine, l’Assessore ha ribadito la necessità che “il Ministero aggiorni l’elenco dei Comuni a elevata tensione abitativa, non più corrispondente alla situazione attuale e che, anche per questo fine, istituisca l’Osservatorio nazionale sulla condizione abitativa, come più volte richiesto dalla Conferenza delle Regioni, da ultimo nel Documento dell’11 luglio 2013 trasmesso al Ministro Lupi”.  
   
   
LEGGE COMPETITIVITÀ IN LOMBARDIA: BENE L´ITER IN CONSIGLIO  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - "Bene l´approvazione da parte della Iv Commissione consiliare del Progetto di legge sulla libertà di impresa e competitività. Una proposta normativa che ho fortemente voluto e sostenuto e per cui rivolgo un ringraziamento particolare alla Direzione Attività produttive, Ricerca e Innovazione per il prezioso contributo offerto, che ha portato alla definizione di innovative misure a favore del sistema produttivo regionale". Con queste parole l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini commenta il Progetto di legge a favore della libertà d´impresa e della competitività, che ha avuto il via libera da parte della Iv Commissione consiliare e che giungerà in Aula il prossimo 11 febbraio per il voto definitivo. Lavoro Congiunto Giunta-consiglio - "Esprimo la mia soddisfazione anche per l´iter che il Progetto di legge ha avuto in Commissione - ha sottolineato Melazzini -, che si coniuga pienamente con l´ottimo lavoro svolto dalla Giunta. Attraverso le innovative misure introdotte nel progetto normativo, intendiamo aiutare in concreto le imprese lombarde a crescere e a essere ancora più competitive e attrattive. Sulla base di quattro principi, ovvero fiducia, sussidiarietà, responsabilità e innovazione, puntiamo a mettere in atto azioni che favoriscano un più rapido accesso al credito, una forte semplificazione burocratica e un minor carico fiscale per rimotivare così le nostre imprese a continuare a investire sul territorio lombardo".  
   
   
ELECTROLUX: SERRACCHIANI, ANNUNCIO PIANO INDUSTRIALE PASSO AVANTI  
 
Udine, 4 febbraio 2014 - "L´annuncio sul piano industriale di Porcia è importante perché è un passo avanti rispetto alla chiusura che fino a questo momento l´azienda aveva dimostrato nei confronti dello stabilimento del Friuli Venezia Giulia. Naturalmente c´è ancora molto da fare perché siamo coscienti di tutte le criticità ma speriamo di poter lavorare adesso ad un piano industriale serio e che non investa solo la questione del costo del lavoro". Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, al termine del tavolo regionale per la concertazione convocato sulla situazione Electrolux e per illustrare il progetto Fvg Rilancimpresa, commentando la notizia dell´impegno di Electrolux a presentare un piano industriale per lo stabilimento di Porcia il prossimo 17 febbraio. Nella nota che dà annuncio del formale impegno, la multinazionale svedese "rileva gli sforzi compiuti da Unindustria Pordenone per il piano territoriale" e esprime "apprezzamento e gratitudine alla Regione Friuli Venezia Giulia per la sua disponibilità concreta e dichiarata, nella certezza che elementi specifici e contabilizzabili possano affluire prima del 17 febbraio per aggiornare lo stato di contenimento del costo del prodotto nella fabbrica di Porcia". Al tavolo, al quale sono intervenuti anche il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, e l´assessore al Lavoro, Loredana Panariti, hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni datoriali di categoria e delle organizzazioni sindacali di tutta la regione. Serracchiani ha illustrato le principali linee del progetto regionale Fvg Rilancimpresa, ricordando che la questione Electrolux deve essere considerata non come una vicenda che interessa solo la provincia di Pordenone ma come un "paradigma di altre crisi industriali" e per questo era "necessario farne una questione di interesse nazionale". "Finora - ha ricordato la presidente, confermando la volontà di organizzare un incontro con il premier Enrico Letta - siamo riusciti ad ottenere due risultati: la visibilità nazionale e la compattezza delle Regioni nel rifiutare un piano industriale che riguarda tre stabilimenti su quattro e, ora, una spinta del Governo in questa direzione. Vedo una grande voglia di riscatto e non credo che la proprietà si aspettasse un fronte comune così compatto". "È importante questo innalzamento del livello della trattativa - ha commentato Gabriele Santarossa della Rsu di Electrolux Porcia - anche perché continuiamo a confermare l´impressione che i dati forniti finora dalla dirigenza italiana volessero avvallare un problema Italia che in realtà non esiste e che, anzi, il gruppo voglia fare pagare al nostro Paese errate politiche aziendali in altre aree europee". Serracchiani ha spiegato che la Regione Friuli Venezia Giulia sta lavorando al più generale Piano delle Politiche industriali e come, proprio in occasione del caso Electrolux, siano state estrapolate iniziative, alcune delle quali immediatamente cantierabili, applicabili per risolvere il caso Porcia. In particolare, sul progetto regionale Fvg Rilancimpresa la Regione ha stanziato 98 milioni di euro (29 milioni di euro di fondi regionali e 69 di fondi assegnati con programmazione europea Por Fesr). In merito al Piano delle politiche industriali Bolzonello ha richiesto alle organizzazione sindacali e datoriali un tempestivo invio di contributi sulla base delle rispettive osservazioni. "Una volta chiusa questa prima fase di redazione verrà riconvocato un tavolo per discutere dal punto di vista operativo quanto elaborato dalla direzione regionale Attività produttive", ha spiegato Bolzonello, annunciando altri due o tre passaggi ed il coinvolgimento delle commissioni consiliari fino ad arrivare entro maggio alla norma sul Piano di sviluppo industriale.  
   
   
INVESTIMENTI, MARONI: LOMBARDIA PRONTA, ITALIA NO  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - "La Lombardia è pronta per attrarre investimenti stranieri, l´Italia no". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine della presentazione del provvedimento ´Dote scuola´. "Non vedo - ha spiegato - una grande disponibilità da parte del governo nazionale a creare le condizioni per attrarre investimenti stranieri, cioè riduzione della pressione fiscale, meno burocrazia, investimenti sulla ricerca. Noi in Lombardia lo stiamo facendo: abbiamo cancellato l´Irap per i giovani che avviano una start-up innovativa, stiamo creando una rete per potenziare il sistema universitario della regione ed è in via di approvazione la nuova legge sull´innovazione che prevede una serie di iniziative tese proprio ad attrarre investimenti. Penso che il modello lombardo - ha concluso - possa essere preso come esempio dal governo di Roma, perché è un sistema che funziona".  
   
   
IN PIEMONTE LABORATORI TERRITORIALI PER UNA STRATEGIA D’IMPRESA SOSTENIBILE AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL CICLO DI LABORATORI DEDICATI ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA  
 
 Torino, 4 febbraio 2014 - Partirà giovedì 6 febbraio da Cuneo la seconda edizione dei laboratori territoriali organizzati nell’ambito del progetto Csrpiemonte promosso da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte per diffondere la cultura della Csr (Corporate Social Responsibility, Responsabilità sociale d’impresa). Durante gli incontri verranno messe a confronto idee e pratiche per migliorare le prestazioni e la competitività aziendale attraverso la Csr, condividendo con altre aziende esperienze, buone prassi e progetti legati alla Responsabilità sociale d’impresa. I laboratori affronteranno tematiche quali l’eco-efficienza, il miglioramento della reputazione e del profilo commerciale verso i vari interlocutori d’azienda, la realizzazione di progetti con e per il territorio. Per lo svolgimento dei laboratori si potrà disporre anche degli strumenti realizzati nell’ambito del progetto Alcotra Alpcore, orientato alla promozione della Csr tra le imprese dei territori transfrontalieri. Sarà utilizzato un questionario di autovalutazione per individuare punti forti e aree di miglioramento, oltre a 20 schede tecniche di supporto sulle principali buone pratiche di responsabilità sociale. Gli incontri si terranno presso le Camere di commercio del Piemonte, secondo il seguente calendario: Ø Camera di commercio di Cuneo: 6-20 febbraio, 6-20 marzo Un focus speciale sarà dedicato al progetto Alcotra Alpcore - Alpi Competitive e Responsabili sulla diffusione della Csr nei territori transfrontalieri di Italia e Francia. Per informazioni e iscrizioni: studi@cn.Camcom.it   Camera di commercio di Biella: 26 febbraio, 12-26 marzo Per informazioni e iscrizioni: promozione@bi.Camcom.it  Camera di commercio di Vercelli: 27 febbraio, 27 marzo, 29 aprile, 29 maggio Per informazioni e iscrizioni: info@vc.Camcom.it  Camera di commercio di Alessandria: 27 febbraio, 27 marzo, 29 aprile, 29 maggio Per informazioni e iscrizioni: info@al.Camcom.it  Sono previsti laboratori anche nelle sedi camerali di Asti e Torino. Il relativo calendario sarà diffuso su www.Pie.camcom.it  e su www.Csrpiemonte.it    
   
   
IN PIEMONTE LABORATORI TERRITORIALI PER UNA STRATEGIA D’IMPRESA SOSTENIBILE AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL CICLO DI LABORATORI DEDICATI ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA  
 
 Torino, 4 febbraio 2014 - Partirà giovedì 6 febbraio da Cuneo la seconda edizione dei laboratori territoriali organizzati nell’ambito del progetto Csrpiemonte promosso da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte per diffondere la cultura della Csr (Corporate Social Responsibility, Responsabilità sociale d’impresa). Durante gli incontri verranno messe a confronto idee e pratiche per migliorare le prestazioni e la competitività aziendale attraverso la Csr, condividendo con altre aziende esperienze, buone prassi e progetti legati alla Responsabilità sociale d’impresa. I laboratori affronteranno tematiche quali l’eco-efficienza, il miglioramento della reputazione e del profilo commerciale verso i vari interlocutori d’azienda, la realizzazione di progetti con e per il territorio. Per lo svolgimento dei laboratori si potrà disporre anche degli strumenti realizzati nell’ambito del progetto Alcotra Alpcore, orientato alla promozione della Csr tra le imprese dei territori transfrontalieri. Sarà utilizzato un questionario di autovalutazione per individuare punti forti e aree di miglioramento, oltre a 20 schede tecniche di supporto sulle principali buone pratiche di responsabilità sociale. Gli incontri si terranno presso le Camere di commercio del Piemonte, secondo il seguente calendario: Ø Camera di commercio di Cuneo: 6-20 febbraio, 6-20 marzo Un focus speciale sarà dedicato al progetto Alcotra Alpcore - Alpi Competitive e Responsabili sulla diffusione della Csr nei territori transfrontalieri di Italia e Francia. Per informazioni e iscrizioni: studi@cn.Camcom.it   Camera di commercio di Biella: 26 febbraio, 12-26 marzo Per informazioni e iscrizioni: promozione@bi.Camcom.it  Camera di commercio di Vercelli: 27 febbraio, 27 marzo, 29 aprile, 29 maggio Per informazioni e iscrizioni: info@vc.Camcom.it  Camera di commercio di Alessandria: 27 febbraio, 27 marzo, 29 aprile, 29 maggio Per informazioni e iscrizioni: info@al.Camcom.it  Sono previsti laboratori anche nelle sedi camerali di Asti e Torino. Il relativo calendario sarà diffuso su http://www.pie.camcom.it/  e su http://www.csrpiemonte.it/    
   
   
AREZZO - MOVIMPRESE: SALDO NEGATIVO SOLO NEL I TRIMESTRE 2013  
 
Arezzo, 4 febbraio 2014 - I dati finali 2013 riferiti al numero delle imprese iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Arezzo evidenziano, rispetto al precedente anno, un saldo negativo fra iscrizioni e cessazioni non d´ufficio di 100 imprese. Al 31 dicembre 2013 quindi le imprese registrate erano 38.209, dato al quale vanno aggiunte le 7229 unità locali, per un totale quindi di 45.508 aziende operanti nel territorio provinciale. “La flessione della dinamica imprenditoriale registrata nel corso del 2013 - commenta il Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni - è causata esclusivamente dal dato negativo del primo trimestre, nel quale peraltro si concentrano tradizionalmente le registrazioni delle cessazioni effettuate nella parte finale dell´anno precedente. Negli altri tre periodi dell´anno, infatti il saldo è risultato sempre positivo anche se non ha permesso di recuperare il gap iniziale. Il tasso di crescita si è attestato, quindi, nell´anno a -0,3%. La crisi che dal 2008 ha duramente colpito l´economia nazionale e quella locale ha , come è dimostrato da questi dati, infine interessato in senso negativo, il rapporto nati-mortalità imprenditoriale. E´ infatti la prima volta da molti anni che si registra una flessione nel numero annuo delle imprese aretine. Una novità negativa in parte mitigata dagli incoraggianti segnali che nel corso del 2013 hanno avuto altri indicatori economici”. “Fra le forme giuridiche - prosegue il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo -le imprese individuali presentano perdite rilevanti e continue, tanto che nel corso dell´anno si sono perse ben 409 aziende, con una variazione percentuale di -1,9% sul 2012.L´altro forma giuridica con andamento negativo è quella delle società di persona, il cui saldo annuale si attesta a -47 unità in diminuzione dello 0,6% rispetto all´anno precedente. Le società di capitali sono invece in sensibile incremento, come avviene ormai da diversi anni: il consuntivo dell´anno ci mostra 235 imprese in più ed una crescita del 2,7%.Le flessioni osservate a livello generale si concentrano in alcuni settori ben determinati: è il caso dell´agricoltura (-4,9%), delle attività manifatturiere (-0,7%), delle costruzioni (-1,6%) e dei trasporti (-0,5%).Gli altri settori presentano invece crescite più o meno marcate: citando quelle più rappresentative dal punto di vista della numerosità abbiamo il commercio (+0,7%), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+3,4%), i servizi di informazione e comunicazione (+2,7%) le attività finanziarie ed assicurative (+3,1%), le attività immobiliari (+2,1%), le attività professionali (+0,3%), i servizi alle imprese (+2,3%), le attività sportive artistiche e di intrattenimento (+3,1%) e gli altri servizi (+3,3%)”. “Per quanto concerne le imprese femminili - sottolinea il segretario generale dell´ente, Giuseppe Salvini, - a fine 2013 si contano in provincia 9.316 imprese femminili che rappresentano il 24,2% del totale delle aziende iscritte al Registro delle Imprese, grosso modo in linea con i valori toscano (24,4%) e nazionale (23,6%). Rispetto al 2012 la loro numerosità si riduce dello 0,2%. Dal punto di vista settoriale le presenze più significative si hanno nel commercio (2.275 unità, 26% del totale delle imprese commerciali), nell´agricoltura (1.938 imprese, 31% del totale imprese agricole), nel manifatturiero (1.310 imprese, 22,9% del totale delle imprese manifatturiere) e nei servizi alle imprese (1.011 imprese, 23,7% del totale delle imprese di settore).“Le imprese giovanili2 , al contrario, sono in sensibile crescita (+8,9%) e presentano 351 unità in più rispetto al 2012, toccando quota 3.747 imprese. La loro incidenza sul totale delle imprese si colloca al 9,8%, in linea con quella toscana (9,9%) ma un punto percentuale al di sotto di quella nazionale (10,8%).Anche le imprese straniere presentano un saldo positivo (+122 unità) rispetto al 2012 ed un tasso di crescita di +3,5%. La loro incidenza sul totale delle imprese si colloca al 9,3%, sensibilmente al di sotto del valore medio toscano (11,7%), ma superiore di oltre un punto percentuale al di sotto di quella nazionale (8,2%). Le imprese straniere più numerose sono quelle extra comunitarie (2.137) che sono anche quelle che sono cresciute di più nel corso dell´anno (+4,1%). Tale andamento è probabilmente collegabile agli incrementi fatti registrare fra i titolari di carica dalle nazionalità orientali, in particolare cinesi, indiani e pachistani. Le comunitarie, invece, oltre ad essere meno numerose (1.376) hanno anche presentato un aumento più moderato (+0,7%)”.  
   
   
RAPPORTO IRPET 2014: IN TOSCANA 3 MILA IMPRESE ECCELLENTI CHE SFIDANO LA CRISI  
 
Firenze, 4 febbraio 2014 - La Toscana non è ancora fuori dalla recessione, ma ha retto meglio di altre regioni e dell´Italia nel suo complesso, all´urto della crisi che si conferma come la peggiore dal 1929 ad oggi. A dirlo è il rapporto elaborato dall´Irpet a partire dai principali indicatori, che l´istituto per la programmazione economica ha preso in considerazione per tracciare una fotografia della regione a fine 2013, ovvero Pil, investimenti, consumi , esportazione e occupazione. Il Pil toscano, nel 2013, si attesta su -4,3% (a fronte di una media italiana di -5,9); gli investimenti, pur sempre in calo, si fermano a -4,2 (Italia -13,1). Più dinamico il valore dell´export: +16,6%, a fronte di un + 2,6 % dell´Italia. Aumentano, almeno fino al 2011, i consumi della Pubblica amministrazione che, altrove, sono da tempo in negativo, sostenendo così la domanda interna. Quanto alla disoccupazione, aumenta, ma in misura anche in questo caso inferiore rispetto alla media nazionale e di altre regioni. E´ tenendo conto di tutti questi indicatori che i ricercatori Irpet affermano che la Toscana risulterebbe seconda, per tenuta rispetto alla crisi, solo al Trentino Alto Adige. Export La ricerca Irpet mette in luce la presenza, pur in un quadro che resta di grande difficoltà, di una maggiore capacità di tenuta, di consapevolezza delle scelte da compiere e di soggetti dinamici, sia nelle imprese, che nelle pubbliche amministrazioni e nella società civile. Una dimostrazione di ciò sta nella forte ripresa dell´export, tornato ai valori precedenti la crisi. La ripresa riguarda quasi tutti i settori produttivi del manifatturiero: pelle, chimica, macchinari, apparecchi elettrici, abbigliamento, alimentari, bevande, carta. Più indietro restano nautica, automotive, tessile e trasporti. I mercati sui quali si punta sono sia i tradizionali dell´Europa e del Nord America, sia verso quelli dell´Estremo oriente, del Medio oriente e del Sud America. In Toscana il peso delle esportazioni sul Pil è tornato a superare il 30%. Imprese eccellenti C´è uno zoccolo duro di imprese che, nonostante la crisi, ha continuato ad investire, a realizzare fatturati e in alcuni casi anche a creare occupazione. Irpet ne ha contate circa 3.300, il 5,3% di quelle presenti nel settore manifatturieri, con un numero di addetti pari a circa 50 mila. I fattori propulsivi possono essere ricercati nel peso maggiore di imprese meno giovani, nella maggior presenza di grandi e medie imprese, nella maggiore probabilità di successo delle imprese che operano sui mercati internazionali. Le gazzelle All´interno di questa realtà, c´è un insieme ancora più agguerrito, costituito da quelle che Irpet chiama le "gazzelle", ovvero dalle 200 imprese più giovani, di cui 64 nel settore manifatturiero, con un bacino occupazionale di circa 10 mila addetti. E´ un fattore di crescita che fa ben sperare per il futuro, secondo Irpet, nella capacità imprenditoriale della Toscana. Occupazione Fra il 2008 e il 2013 il numero degli occupati in Toscana si è ridotto di 36 mila unità. Di questi occupati in meno, 12 mila erano con contratto a tempo indeterminato, 14 mila i lavoratori autonomi. In forte aumento le forme di contratto non regolari, in particolare il part time involontario, che riguardano nella maggioranza dei casi giovani sotto i 30 anni. Il tasso di disoccupazione si è attestato nel 2013 sull´8,6%. Reddito delle famiglie La dinamica della spesa pubblica in Toscana si è ridotta, ma meno rispetto al resto d´Italia dove è scesa del 5%. Tutto ciò, unito alla disoccupazione e al calo degli investimenti, ha ripercussioni sul reddito disponibile delle famiglie, che è diminuito, dal 2018 al 2013, di circa 300 euro all´anno, con una contrazione dei consumi procapite di circa il 10% nell´arco degli ultimi cinque anni. L´azione anticiclica della Regione Lo studio Irpet conferma che un sostegno decisivo all´economia toscana, è venuto dalle risorse messe in campo dalla Regione tramite i programmi operativi regionali dei fondi europei 2007-2013, (Fondo sociale, Fondo di sviluppo regionale, Piano di sviluppo rurale) che hanno messo in circolo, complessivamente, oltre 2 miliardi e mezzo di risorse utilizzate (i Por "scadono" nel 2015) per aiutare le imprese ad essere più competitive, a favorire l´innovazione e la ricerca (solo per questo sono stati fatti investimenti per 850 milioni), potenziare le infrastrutture, migliorare la sostenibilità ambientale, investire sul capitale umano e la coesione sociale di città e territori, modernizzare l´agricoltura. La Toscana si è distinta per una buona capacità di spesa, come dimostra lo stato di avanzamento dei fondi, in tutti i casi in linea con le previsioni Ue.  
   
   
FINANZE FVG: AUTORIZZATE CONTROGARANZIE A OPERAZIONI DI PMI  
 
Trieste, 4 febbraio 2014 - Su proposta dell´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, la Giunta regionale ha autorizzato il rilascio di controgaranzie a favore dei Confidi e del Fondo di garanzia istituito presso il Frie, allo scopo di ridurre il rischio legato ad operazioni già attivate a sostegno complessivamente di 17 diverse aziende. Con questo provvedimento la Regione mette a disposizione per le controgaranzie un totale di un milione 705 mila, che risulta essere di grande rilevanza per le piccole, medie e anche microimprese, in quanto diminuisce il rischio sottostante operazioni già poste in essere a loro favore. Misure che nell´attuale difficile congiuntura economica garantiscono una tutela alle imprese per la continuazione delle loro attività.  
   
   
PORTOVESME SRL - FIRMATA INTESA; CAPPELLACCI, RILANCIO COMPETITIVITÀ AZIENDA  
 
Cagliari, 4 febbraio 2014 - "La Portovesme srl può tornare ad affrontare la sfida della competitività con tutti gli strumenti necessari che attengono ai temi del lavoro, dell´ambiente e dei servizi industriali e infrastrutture". L´ha sottolineato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, dopo la firma del protocollo d´intesa tra Regione, parti sociali e dirigenti dell´Azienda. L´accordo firmato oggi recepisce i contenuti dell´intesa raggiunta il 7 gennaio in base alla quale il Presidente aveva promosso e organizzato incontri tecnici e operativi con l´impresa per individuare possibili soluzioni e le priorità per rilanciare sul mercato l´azienda e salvaguatrdare le professionalit´ e i livelli occupativi. Queste le soluzioni individuate: Tematiche Ambientali - per la realizzazione dell´8 argine della discarica esistente è in corso la procedure congiunta Aia-via per la quale il 23 gennaio l´assessorato della Difesa dell´Ambiente ha richiesto alla Portovesme srl alcune integrazioni documentali che saranno fornite nelle prossime settimane. Per quanto riguarda, invece, la realizzazione della nuova discarica, l´azienda attende la risposta della Provincia di Carbonia-iglesias sulla richiesta di idoneità del sito. Completato questo adempimento preliminare, la Regione si è impegnata ad attivare la procedura di Via non appena riceverà l´istanza aziendale. Tematiche Lavoro - per gli ammortizzatori sociali, il 10 agosto scadrà il periodo di Cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione e a quel punto l´azienda chiederà di ricorrere alla Cig in deroga per 5 mesi (dall´11 agosto al 31 dicembre) per un massimo di 100 lavoratori degli stabilimenti di Portovesme e San Gavino. Si ipotizza un ulteriore periodo di Cig in deroga anche per il 2015 e l´assessorato del Lavoro ha confermato che sembrano sussistere le condizioni per ottenerlo. Sui pre-pensionamenti sindacati e Confindustria Sardegna meridionale, supportate dalla Regione, presenteranno istanza congiunta e urgente al Ministero del Lavoro per l´applicazione alla Portovesme srl della normativa sui lavori usuranti. Er definire gli aspetti tecnici si chiederà un incontro alla competente direzione generale del Ministero del lavoro Considerrate le peculiarità e le ciritictà del Sulcis Iglesiente, la Regione ritiene vi siano le condizioni perche´ nell´ambito del Piano Sulcis sia inserito uno specifico documento sulle risorse umane e la loro valorizzazione In questa ottica saranno inserite misure per favorire percorsi di accompagnamento alla pensione per lavoratori over 57 con qualifiche professionali obsolete e con avanzata anzianità contributiva. L´assessorato del Lavoro interverrà con specifiche misure di politiche attive per il lavoro. Tematiche Industriali E Infrastrutturali - sul fronte dell´Energia la Regione si impegna ad attivare tutte le iniziative e azioni, coinvolgendo il Governo, per individuare strumenti di riduzione dei costi energetici prima della scadenza il 31 dicembre 2015 del regime di super-interrompibilità. Sarà anche richiesto al Ministero dello sviluppo uno strumento normativo che dia prospettive di lungo periodo alle imprese che hanno attuato o intendono attuare importanti investimenti produttivi nella regione. Per le infrastrutture e la qualitè di alcuni servizi erogati dal Consorzio di Bonifica (prioritarie le azioni per ridurre i costi delle forniture idriche) la Regione si è impegnata ad attivare iniziative per rendere competitive le aree industriali migliorando i servizi e promuovendo innovazione e ricerca. Infine, sulla protualità, la Regione ha confermato l´impegno perche´ alla Portovesme srl-Gruppo Glencore sia affidata una banchina del porto industriale e avvierà tutte le interlocuzioni necessarie pe raggiungere questo obiettivo con l´Autorità marittima statale (Capitaneria di Porto) competente per il rilascio delle concessioni demaniali sulle banchine.  
   
   
VCO - MOVIMPRESE: IMPRESE ARTIGIANE ANCORA IN CALO  
 
Baveno, 4 febbraio 2014- Per il quinto anno consecutivo il tasso di crescita delle imprese artigiane registra un andamento negativo, sempre più marcato nel Vco: -3,3% rispetto al 2012. L’andamento è confermato a livello nazionale (-1,9%) che regionale (-2,5%). Negli ultimi sei anni le iscrizioni di nuove imprese artigiane sono andate via via diminuendo: nel 2013 sono pari a 242 nuove aperture, la metà del 2007, a fronte di 400 cessazioni. Risultato: 650 imprese artigiane in meno rispetto al 2000. Nel 2013 confermata la maggiore contrazione nel comparto edile. Il segnale emerge da Movimprese, rilevazione periodica realizzata da Infocamere, società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane. In Italia, saldo negativo di -27.893 imprese. Nel 2013 l’artigianato ha ceduto quasi due punti percentuali (-1,9%) della sua base produttiva. A livello regionale, tutte le province piemontesi registrano saldi di crescita negativi: dal -2% di Torino al -3,6% di Biella. Nel Vco il totale delle imprese artigiane registrate al 31 dicembre 2012 ammonta a 4.597 unità, oltre 180 imprese in meno rispetto al 2012. Il comparto artigiano in provincia rappresenta il 33,8% del totale: più di un’impresa su tre in provincia è artigiana. La crisi si conferma aver avuto forti ripercussioni in particolare su un settore chiave del comparto: le costruzioni, dove opera il 43% delle imprese artigiane (in v.A. 1.987 imprese, -5,5% la variazione di stock rispetto al 2012, -116 imprese). Nell’ultimo anno fatte 100 le imprese artigiane in meno, 62 sono del comparto edile.Si conferma inoltre la flessione delle imprese nel comparto manifatturiero, che occupano quasi il 24% delle imprese artigiane (1.093 unità). Stabile il numero delle imprese artigiane del commercio (5% del totale artigiano) del turismo (inteso come ristorazione, 2,5% del totale) e dei trasporti (-3 imprese rispetto a dicembre 2012). In leggera flessione (-11 unità in v.A.) dopo la costante crescita degli ultimi anni, le imprese dei servizi alla persona (591 unità in v.A., il 13% del totale delle imprese artigiane). Se analizziamo la forma giuridica delle imprese artigiane si conferma la prevalenza sul territorio provinciale delle imprese individuali: 78% del totale dell’universo artigiano (in v.A. 3.585 su un totale di 4.597 imprese registrate). Nel Vco oltre tre imprese artigiane su quattro sono imprese individuali, questo dato da solo conferma le criticità di questa specifica tipologia di imprese, in flessione nel 2013 di oltre 170 unità. Fatte 100 le imprese cessate nel 2013, 93 sono ditte individuali. In leggera flessione le società di persona (-24 imprese in v.A.). In leggera crescita le società di capitali (+11 impresa in v.A. Nell’ultimo anno) che pesano per il 3,5% sul totale delle imprese artigiane. Da sottolineare come dieci anni fa le società di capitali artigiane pesavano sul totale del comparto artigiano per circa lo 0,13%.  
   
   
LUCCHINI, ROSSI SU PROGETTO GIORDANO: "INVESTIMENTI ENORMI. DISPOSTI AD ASCOLTARE ANCHE GLI ALTRI"  
 
Firenze, 4 febbraio 2014 - Ci hanno presentato il loro progetto, un progetto importante, con investimenti enormi. Sulla carta il migliore auspicabile, che rispetta i desiderata della città, dei lavoratori, delle parti in causa". Così si è espresso a caldo il presidente Enrico Rossi, al termine dell´incontro durante il quale ha ascoltato da Khaled al Habahbeh, imprenditore giordano, e da Ali Ghammagui, Ceo della società Smc, l´illustrazione del loro progetto per la Lucchini di Piombino. "Bisogna capire bene le garanzie che stanno alla base di questo progetto - ha proseguito Rossi - Ma non siamo noi, non è la Regione Toscana a dover decidere. La questione è di grande peso, riguarda sia le strutture a finalità produttive sia le aree che si libereranno, e richiede una assunzione di responsabilità da parte del governo nazionale. Mi chiedo anche se una operazione di tale portata non debba coinvolgere altri stati. Il governo se ne occupi. Noi siamo a disposizione anche di altri che presentino progetti, per ascoltare, per capire". Sollecitato dalla stampa, che gli chiedeva se fosse più o meno fiducioso, Rossi ha replicato: "Un giorno posso esserlo di più e un giorno di meno. Ma non è questo l´importante: la costante è che continuo a lavorare. Dico no a innamoramenti troppo facili, bisogna fare tutte le verifiche e approfondire le garanzie che davvero si realizzi tutto quanto promesso". "Al mio interlocutore - ha aggiunto - ho chiesto se questo progetto ha garanzie circa gli sbocchi di mercato. Mi ha dato una risposta plausibile, e cioè che ci sono paesi in Medio oriente e nell´Africa del nord che potrebbero costituire mercati di sbocco per il prodotto peculiare di Piombino, le rotaie ferroviarie. Credo che Piombino possa diventare un centro europeo di avanguardia nella produzione dell´acciaio, ritengo interessanti le cose contenute nel piano europeo per l´acciaio: rinnovo l´appello perché l´Italia se ne occupi ai massimi livelli".  
   
   
FERRIERA TRIESTE: CHIARIRE ALCUNI ASPETTI MA ACCORDO CONFERMATO  
 
Trieste, 4 febbraio 2014 - ""Un passo avanti anche se non siamo ancora al traguardo, che però è veramente vicino" commenta l´assessore regionale alle Finanze, Francesco Peroni, al termine dell´odierna riunione del Comitato portuale dell´Autorità portuale di Trieste convocata per una discussione sull´Accordo di programma per la riqualificazione industriale ed il recupero ambientale dell´area della ferriera di Servola sottoscritto lo scorso 30 gennaio. Una discussione che ha portato, oggi, all´orientamento di formulare ai competenti ministeri a Roma alcune richieste di chiarimento tecnico, relativamente ad alcuni aspetti legati alla riscossione di canoni demaniali marittimi ed alla gestione ambientale dei rifiuti nelle aree destinate allo sviluppo della nuova piattaforma logistica portuale, che saranno oggetto di un nuovo approfondimento nella giornata di venerdì prossimo. Tali richieste saranno valutate nei prossimi giorni, prima dunque della prossima riunione del Comitato portuale, dagli uffici regionali e dalla Capitaneria di Porto di Trieste, come hanno concordato oggi lo stesso assessore Peroni ed il comandante Goffredo Bon con la presidente dell´Autorità portuale Marina Monassi. "C´è una serie di interpretazioni che richiede taluni approfondimenti", ha sottolineato nel corso dei lavori Peroni, ma deve essere chiaro, ha aggiunto, che "l´Accordo di programma siglato nella capitale è un punto certo, legittimo in tutte le sue formulazioni, e che eventuali riserve che l´Autorità portuale, nella sua autonomia, può avanzare agli uffici ministeriali e ai soggetti firmatari l´Accordo di programma debbono restare al di fuori dei contenuti del documento già siglato". "Dunque sì a richieste di precisazione di ordine cautelare da parte dell´Autorità portuale, no ad alcun tentativo di inficiare minimamente la perfetta regolarità, e l´importanza politica, dell´Accordo di programma, passo avanti fondamentale verso la riconversione, la bonifica ambientale ed il rilancio industriale del sito di Servola", ha dichiarato al termine della riunione l´assessore Peroni. "Ho dunque fiducia che, fatti i dovuti passi interlocutori a livello ministeriale, si arrivi al via libera alla firma dell´atto da parte dell´Autorità portuale: un Accordo - ha ribadito l´assessore regionale - assolutamente perfetto e completo, confermato dalla firma di cinque ministri, ampiamente discusso, condiviso, limato in tutte le sue formulazioni". "Si deve guardare avanti - ha infine rilevato Peroni - ed andare speditamente verso quei successivi passaggi che ci attendono, per mantenere in vita la produzione industriale e continuare a dare lavoro in condizioni ambientali compatibili con la salute collettiva e la sicurezza dei lavoratori, come vogliamo a tutti i costi che accada".  
   
   
LIGURIA: MIGLIORARE LA CULTURA DELLA SICUREZZA E LE CONDIZIONI DI LAVORO OPERATIVO DAL 1 FEBBRAIO IL REGISTRO DELLE AZIENDE RESPONSABILI  
 
Genova, 4 febbraio 2014 - Sarà operativo dal 1 febbraio il registro regionale delle aziende socialmente responsabili. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta dell’assessore al lavoro e ai trasporti, Enrico Vesco con l’obiettivo di diffondere il più possibile la cultura della sicurezza, migliorare le condizioni di lavoro e favorire il rispetto ambientale per una crescita sostenibile del sistema economico regionale. L’iniziativa è stata portata avanti dalla Regione Liguria, in collaborazione con l’Agenzia Liguria lavoro e con il coinvolgimento diretto di rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, delle parti datoriali e delle organizzazioni sindacali. Dopo la conclusione della fase sperimentale adesso le aziende liguri potranno decidere di iscriversi usufruendo di una serie di benefici e premialità, anche per la partecipazione ai bandi pubblici. “Il Registro – spiega l’assessore regionale al lavoro Enrico Vesco – è stato impostato come un processo dinamico di autovalutazione che le aziende e gli Enti pubblici possono intraprendere per migliorare le loro strategie e la loro gestione in un’ottica di responsabilità sociale”. Saranno cinque le aree di valutazione per le imprese private che vorranno aderire: governo dell’organizzazione, ambiente di lavoro, mercato, ambiente e comunità locale. Per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni la valutazione verrà effettuata su: rendicontazione e trasparenza, valorizzazione del capitale umano, tutela ambientale e gestione sostenibile, relazione con i fornitori. Il Registro dei datori di lavoro responsabili, una novità a livello italiano, è previsto dalla legge regionale 30 del 2007 sulla sicurezza e la qualità del lavoro per portare alla luce e premiare i comportamenti socialmente responsabili dei datori di lavoro privati e pubblici. “Per la prima volta – continua Vesco – si vuole diffondere il tema della responsabilità sociale in forma integrata per il settore pubblico e quello privato”. A partire già da domani attraverso l’apposito sito www.Responsabilitasocialeinliguria.it, imprese private ed Enti pubblici, potranno accedere ad un software gratuito per effettuare la propria candidatura e iscrizione al registro, inserire tutti i documenti che provano le azioni di responsabilità sociale effettuate, trovare informazioni e finanziamenti sui bandi e scambiarsi buone pratiche. Una volta conclusa la compilazione della scheda di posizionamento, se il richiedente sarà in possesso dei requisiti minimi richiesti, sarà iscritto. Le aziende che hanno già aderito, in via sperimentale al registro, potranno confermare la loro iscrizione senza ulteriori adempimenti.  
   
   
LECCO - NEGATIVO IL SALDO 2013 DELLE IMPRESE LECCHESI  
 
Lecco, 4 febbraio 2014 - A fine 2013 le imprese iscritte nel Registro tenuto dalla Camera di Commercio di Lecco sono 26.935 e registrano un calo dell’1% rispetto al 2012, contro il -0,3% lombardo e il -0,5% nazionale (cfr. Tabella 1 dell’allegato statistico). A livello regionale solo la provincia di Milano evidenzia un incremento del numero di imprese (+1%). Circa un terzo delle imprese lecchesi (c ha sede legale in uno dei sei comuni con oltre 10.000 abitanti: Lecco, Merate, Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Valmadrera. Le imprese di questi comuni hanno evidenziato un andamento migliore rispetto alla media provinciale (-0,5%) e in tre di essi si è addirittura registrata una crescita del numero delle imprese (Mandello del Lario +0,7% , Merate e Casatenovo +0,5%). Il comune capoluogo si attesta intorno alla media provinciale (-0,9%) e a fine 2013 registra 4.987 imprese. Durante lo scorso anno in provincia sono nate 1.524 nuove imprese (-1,9% rispetto al 2012) e ne sono cessate 1.738 (+7,6%), pertanto il saldo è pari a -214 unità (nel 2012 la differenza si era invece attestata a -62, cfr. Tab. 4). Tra i principali comuni del lecchese (cfr. Tab 6), Merate e Casatenovo sono gli unici a mostrare un saldo tra iscrizioni e cessazioni positivo (rispettivamente +7 e +6), mentre il comune capoluogo è quello che ha evidenziato il calo maggiore in termini assoluti (-17). “Il 2013 è stato un anno davvero difficile per le nostre imprese - sottolinea il presidente dell’Ente Camerale, Vico Valassi - tuttavia, a partire dall’estate il comparto industriale ha mostrato segnali di risveglio: produzione +1,3% nel 2° trimestre e +2,7% nel 3° trimestre; ordini +2% e +0,2%; fatturato +0,2% e +1,6%. Anche i dati del comparto artigiano stanno migliorando (nel 3° trimestre ordini e fatturato sono aumentati dell’1% circa, nonostante il calo della produzione, -2,8%)”. “Data la perdurante situazione di incertezza e ‘scarsa visibilità di navigazione’ per le imprese, la Camera è impegnata a garantire il massimo sostegno al sistema economico produttivo locale, con azioni concrete e iniziative dall’impatto il più possibile trasversale - prosegue il presidente Valassi - La parola d’ordine è ‘Innovazione a tutto tondo’: sostegno a ricerca e sviluppo, al trasferimento tecnologico (consolidando il dialogo tra imprese, Politecnico, Cnr), alla nascita di start-up e spinoff, alla formazione del capitale umano. E ancora, supporto all’internazionalizzazione delle imprese, alla creazione di reti/filiere, all’Ict, alla disponibilità di banda ultralarga, alla tutela dell’ambiente e all’efficienza energetica, al credito, alla promozione delle eccellenze lecchesi in chiave di Expo 2015 e oltre: queste le linee strategiche su cui la Camera lecchese punta con decisione nella programmazione 2014”. Il presidente Valassi conclude: “L’obiettivo è quello di mantenere e consolidare il tessuto economico locale in chiave di competitività e attrattività, dando al territorio concrete prospettive di crescita”. Significativo è il calo delle imprese nel comparto artigiano, anche se in questo caso il dato è migliore rispetto a quello regionale e nazionale (Lecco -1,6%, Lombardia -2% e Italia -2,1%, cfr. Tab.4) e il secondo meno negativo in Lombardia (dopo Milano, -0,5%). A fine 2013 le imprese artigiane rappresentano il 34,3% del totale di quelle registrate; la nostra provincia si posiziona al secondo posto in Lombardia per peso percentuale dell’artigianato (preceduta da Como con il 34,6%). I sei più grandi comuni del lecchese evidenziano un calo superiore alla media provinciale (-1,8%, cfr. Tab. 13); solo Casatenovo e Merate evidenziano una crescita delle imprese artigiane (rispettivamente +2,5% e +0,4%). Il comune capoluogo registra un calo di 21 aziende (-1,8%, attestandosi a 1.151). Nel 2013 sono nate 568 nuove imprese artigiane (+1,8% rispetto al 2012, cfr. Tab. 10) e ne sono cessate 717 (+0,4% nei confronti dell’anno precedente), pertanto il saldo è pari a -149 unità (nel 2012 la differenza si era attestata a -156). Il 30% delle iscrizioni e il 36% circa delle cessazioni hanno interessato i comuni di maggiori dimensioni; Casatenovo e Merate evidenziano saldi positivi (rispettivamente +3 e +5, cfr. Tab. 13). Con riferimento alle forme giuridiche, crescono le imprese registrate come “società di capitali” e “altre forme” (rispettivamente +1,4% e +4,2%. Società di capitale lombarde +1,4%; italiane +2,3%; “altre forme” lombarde +7%; italiane +4,2%; cfr. Tab. 2). Viceversa calano le “società di persone” (-2,7%, contro il -1,8% lombardo e il -1,9% nazionale) e le “imprese individuali” (-1,5% a Lecco, -1,2% in Lombardia e -1,5% in Italia). A fine 2013 il 24,4% del totale delle imprese registrate della nostra provincia opera come “società di capitale” (a fine 2012 la percentuale era il 23,9%); il 24% come “società di persone” (era il 24,4%); il 49,3% come “impresa individuale” (era il 49,6%); il 2,3% come “altra forma” (era il 2,2% nel 2012). Per quanto riguarda i comparti di attività , il numero delle imprese registrate cala generalmente, ad eccezione dei servizi (+0,7%, ovvero 67 imprese in più, contro il +1,1% lombardo e +1,4% nazionale, cfr. Tab. 3). Significativo è il calo del manifatturiero (-211 aziende, la metà delle quali nel comparto delle “costruzioni”). A fine 2013 il 4,3% delle imprese lecchesi opera nel primario (contro il 4,4% del 2012), il 36% nel secondario (contro il 36,4%), di cui 18,1% nelle costruzioni (era il 18,3%) e il 59,7% nel terziario (59,2%), di cui il 36,4% nei servizi (35,8% a fine 2012). Diminuiscono anche le imprese gestite da giovani (-6,8%, contro il -3,8% lombardo e il -3,3% nazionale) e da donne (-0,2% a Lecco, +0,1% in Lombardia e -0,3% in Italia), mentre crescono quelle straniere (+2,9% per la nostra provincia, contro il +4,1% regionale e nazionale). A fine 2013 le imprese gestite da giovani rappresentano il 9,8% del totale (erano il 10,4% a fine 2012), dato che posiziona Lecco al settimo posto tra le province lombarde (preceduta da Lodi, Cremona, Pavia, Bergamo, Brescia, Sondrio e Varese). Le imprese gestite da donne sono il 21,2% (in lieve crescita rispetto al 21,1% di fine 2012), valore che pone Lecco al quinto posto in Lombardia (preceduta da Sondrio, Pavia, Varese e Mantova). Le aziende gestite da stranieri sono il 6,1% (contro il 5,9% del 2012), dato che pone Lecco al penultimo posto nella graduatoria delle province lombarde (precede solo Sondrio).  
   
   
MAPEL: DAL 1 FEBBRAIO TRASMISSIONE ONLINE  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - "Con la sottoscrizione del Protocollo la ´dematerializzazione´ della trasmissione dei provvedimenti paesaggistici rilasciati dagli Enti locali diviene un fatto concreto. Dalle parole ai fatti". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi ha commentato la sottoscrizione del protocollo d´intesa tra Regione Lombardia, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Soprintendenze per i beni architettonici e paesaggistici di Brescia e Milano. Grazie a questo accordo, dal 1° febbraio 2014 l´invio dei provvedimenti paesaggistici rilasciati dagli Enti locali lombardi avverrà tramite l´utilizzo di Mapel, sistema monitoraggio delle autorizzazioni paesaggistiche degli enti locali. Risparmio Significativo - "Grazie al protocollo, avremo un significativo risparmio di carta - ha evidenziato ancora Terzi - se si pensa ai circa 25.000 provvedimenti rilasciati dagli Enti locali. Questo accordo permette anche di disporre di uno strumento in grado di monitorare, anche tramite funzioni statistiche e reportistiche, l´attività paesaggistica sul territorio lombardo". La Procedura - Tutti i provvedimenti paesaggistici (autorizzazioni, autorizzazioni con prescrizioni e dinieghi in procedura ordinaria e semplificata, nonché i provvedimenti di accertamento di compatibilità paesaggistica) dovranno essere inseriti in Mapel a seguito di accreditamento da parte degli Enti locali e seguendo i passi indicati nella guida dell´applicativo (www.Ambiente.regione.lombardia.it, sezione Paesaggio). Incrementare La Collaborazione - "Confido - ha concluso l´assessore - che la sottoscrizione del Protocollo con la Direzione regionale del Mibact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ndr) possa contribuire ad una sempre maggiore collaborazione sui temi della salvaguardia e valorizzazione del paesaggio, con particolare attenzione alle politiche ed azioni per la pianificazione paesaggistica".  
   
   
ARTIGIANATO FVG: APPROVATO PROGRAMMA 2014 A SOSTEGNO DEL SETTORE  
 
Trieste, 4 febbraio 2014 - La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, ha approvato in via definitiva il programma di settore per l´artigianato 2014. Proposto dalla Commissione regionale per l´artigianato, il programma comprende progetti di animazione economica; orientamento e assistenza per rafforzare la competitività; incubatori di impresa; promozione alla commercializzazione e valorizzazione dei prodotti artigiani; studi, indagini e ricerche. L´attuazione del programma è delegato al Centro di assistenza tecnica alle imprese artigiane (Cata Fvg, con sede a Trieste).  
   
   
PIACENZA - IN SEI ANNI PERSE 673 IMPRESE ARTIGIANE  
 
Piacenza, 4 febbraio 2014 - La squadra artigiana ha lasciato sul campo 290 imprese nel corso del 2013: i componenti del gruppo sono passati infatti da 9.034 a 8.744. Dal 2008 a quest’ultima data lo stock di imprese si è contratto per 673 unità, con una discesa costante negli anni. Fatto pari a 100 l’indice delle imprese registrate, il suo valore nel 2013 è calato di circa sette punti. Analoga tendenza si riscontra nelle province vicine. La crisi economico-finanziaria ha purtroppo fatto una buona mietitura tra le aziende artigiane. La dinamica demografica, ovvero il flusso di iscrizioni e cessazioni non può quindi che essere a favore di queste ultime. Nel corso del 2013 hanno chiuso i battenti 751 imprese artigiane ed hanno invece avviato l’attività in 461. Il settore nel quale si concentrano le aperture è ancora – nonostante tutto - quello delle costruzioni (248/461). In questo stesso contesto è presente – però - anche il maggior numero di chiusure (378/751). Tutti i settori – fatta eccezione per quelli che riuniscono le attività professionali, scientifiche e tecniche e il noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese - hanno un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni. La stragrande maggioranza delle imprese che si iscrivono assume ancora la forma della ditta individuale (393/461). Solo il 7% delle nuove iscrizioni ha la forma giuridica di una società di capitale ed il 7,6% quella di una società di persone. La maggiore solidità delle società di capitale è attestata dalla differenza tra il numero di nuove iscritte ed il numero di cessate che risulta positivo per 15 unità (con un tasso di crescita pari al 4,6%). A livello territoriale, prendendo in esame quanto è successo nei 48 comuni della provincia, è generalizzato un andamento negativo: solo in tre comuni (Besenzone, San Pietro in Cerro e Zerba) la differenza tra imprese artigiane iscritte e cessate è positiva per 1 unità.  
   
   
INQUINAMENTO MARINO, COMPLETATO INTERVENTO ALLACCIAMENTO FOGNE CASTELLAMMARE.  
 
Napoli, 4 febbraio 2014 - "Grazie all´Agenzia regionale per la Difesa del Suolo (Arcadis), sono state realizzate le condotte fognarie a Castellammare di Stabia, lungo via Cosenza, fondamentale arteria cittadina che ne era priva." Così l´assessore regionale ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza. "Le opere - dice - sono state consegnate questa mattina all´ente d´Ambito Sarnese Vesuviano che, attraverso la Gori, le metterà immediatamente in esercizio. L´intervento servirà circa 15 mila abitanti e rientra in un quadro più ampio che prevede il completamento dell’ intera rete fognaria di Castellammare di Stabia con la totale eliminazione degli scarichi a mare. I lavori, sempre a cura di Arcadis, sono già in corso. Le opere fognarie realizzate in via Cosenza contribuiranno al disinquinamento del litorale stabiese nel tratto compreso tra Foce Sarno e la Penisola Sorrentina." L´intervento si affianca a quelli analoghi recentemente conclusi che hanno riguardato via Sepolcri a Boscotrecase e via Bertone a Torre Annunziata e, dunque, il disinquinamento del porto di Torre Annunziata e del litorale della Salera. Tutti sono stati curati dalla Agenzia regionale per la Difesa del suolo con il coordinamento del commissario Flavio Cioffi che ringrazio per l´opera che sta portando avanti. "L´azione della Giunta Caldoro prosegue in questa direzione grazie anche al finanziamento di tutte le opere per la depurazione del Sarno che non avevano avuto copertura finanziaria dall´ex Commissario per i comuni di Scafati, Boscoreale, Calvanico e Siano che abbiamo sbloccato grazie alla delibera sull´accelerazione della spesa e, anche, con il Grande progetto Fiume Sarno che garantirà benefici per l´intero comprensorio (che si estende su tre province e 39 comuni) e un fiume pulito e sicuro", conclude Cosenza.  
   
   
PUGLIA: AVVISO INTERNAZIONALIZZAZIONE. LE IMPRESE CERCANO PROJECT MANAGER. PUBBLICATO L’AVVISO PUBBLICO PER LA COSTITUZIONE DI UNA LISTA.  
 
 Bari, 4 febbraio 2014 - Le imprese della Puglia cercano “project manager” esperti in processi di internazionalizzazione, una figura professionale molto qualificata in grado di gestire progetti di promozione internazionale di reti di imprese. Un vero “export manager” dunque, che dovrà contribuire a rafforzare le competenze, in materia di internazionalizzazione, delle aziende coinvolte nei progetti. Per poter partecipare all’Avviso Internazionalizzazione che sarà attivo fino al 30 settembre del 2014, le imprese dovranno dotarsi proprio di questa figura.(...) La Regione Puglia (Servizio Internazionalizzazione) le agevola nella ricerca. Ha pubblicato infatti un avviso pubblico finalizzato a costituire un “roster”, in pratica un elenco di esperti dal quale le imprese potranno agevolmente attingere. È questa la novità emersa oggi nel corso del seminario sull’Avviso Internazionalizzazione che si è svolto alla Camera di Commercio di Lecce, il primo di un ciclo di incontri, a cura del Servizio Internazionalizzazione e di Puglia Sviluppo, che si terranno in tutte le province pugliesi per illustrare le opportunità offerte dal bando, le modalità di accesso e le agevolazioni previste. All’incontro ha partecipato l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “La crisi – ha detto – invade sempre di più il mercato interno, l’estero invece offre ancora molte opportunità. Ma non può essere un salto nel buio. Gli imprenditori devono essere pronti e strutturati per internazionalizzare, altrimenti non potranno affrontare i mercati esteri. In questo senso l’Avviso Internazionalizzazione offre un aiuto importante. Allo stesso tempo, con questo secondo Avviso per per il Roster di Esperti, la Regione risponde alla difficoltà delle imprese di trovare i project manager per l’internazionalizzazione. Costituiremo noi dunque, con una procedura di evidenza pubblica, una lista ad hoc con tutte le candidature valide, da cui le reti di imprese intenzionate a partecipare all’Avviso Internazionalizzazione, se vorranno, potranno attingere”. L’avviso Roster Esperti Per poter essere iscritto nel roster degli esperti, il manager deve avere almeno 5 anni di esperienza professionale nella gestione e nella realizzazione di progetti di promozione e marketing internazionale a favore delle imprese. È richiesta inoltre almeno la conoscenza di una lingua tra inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese. L’avviso, già uscito sul Burp (n.10 del 23 gennaio 2014), è pubblicato sull’home page di www.Sistema.puglia.it. L’accesso è on line, attraverso lo stesso portale (alla sezione Roster Esperti del Bando Internazionalizzazione) a partire dalle ore 12,00 del 5 febbraio 2014. Le domande di iscrizione potranno essere presentate fino al 30 settembre 2014. Le aziende interessate contatteranno autonomamente i candidati selezionati senza alcuna intermediazione della Regione Puglia. L’avviso Internazionalizzazione Pubblicato sul Bollettino ufficiale del 13 giugno 2013, l’Avviso Internazionalizzazione è il primo intervento regionale pensato per incentivare l’internazionalizzazione delle imprese. Ha una dotazione di 20 milioni di euro e l’obiettivo di aumentare il numero degli esportatori che operano in Puglia. Le imprese possono realizzare progetti di promozione internazionale che prevedano un insieme articolato di azioni tra cui la partecipazione a fiere internazionali, la ricerca di partner, la gestione di centri comuni di servizi di promozione, logistica ed assistenza ai clienti, l’organizzazione di esposizioni temporanee e di presentazioni di prodotti. Sono ammesse ai finanziamenti le piccole e medie imprese riunite in reti (almeno tre aziende) che prevedano la figura del “project manager”. Le domande potranno essere presentate fino al 30 settembre 2014. La procedura di selezione è di tipo valutativo a sportello per ordine cronologico, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Il prossimo incontro dedicato alla promozione del bando si svolgerà a Bari l’11 febbraio alle ore 10,00 (Camera di Commercio - corso Cavour, 2). Avviso pubblico http://www.Regione.puglia.it/web/files/servizio%20stampa%20g.r./avviso_pubblico_per_costituzione_roster_di_
esperti_in_processi_di_internazionalizzazione.pdf
 
 
   
   
“GREEN ECONOMY”, UMBRIA AL SECONDO POSTO FRA LE REGIONI ITALIANE  
 
Perugia, 4 febbraio 2014 - L’umbria conquista un posto più alto nel podio delle regioni più “green” d’Italia: ora è seconda nella classifica stilata da “Fondazione Impresa”, dopo il Trentino Alto Adige e prima delle Marche. La fotografia della situazione italiana è stata scattata utilizzando l’Indice di green economy (“Ige”), elaborato dalla Fondazione che effettua studi sulla piccola impresa e che è frutto dell’incrocio di 21 indicatori di performance relativi ai principali settori interessati dalla “green economy”: energia, imprese e prodotti, agricoltura, turismo, edilizia, mobilità e rifiuti. All’umbria viene attribuito un punteggio complessivo di 0,280 registrando un miglioramento rispetto alla precedente edizione della classifica, in cui la regione si è classificata terza. “L’umbria ha dimensioni piccole, ma un forte dinamismo e questo ottimo piazzamento ne è una conferma – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti – Quello della green economy è, fin dall’inizio, un tema fondamentale della nostra legislatura, su cui questa amministrazione regionale ha scommesso per un nuovo modello di sviluppo dell’Umbria, che tenga conto della sua identità di cuore verde d’Italia, delle sue vocazioni, che specializzi e innovi tutto il sistema produttivo nel rispetto della tutela ambientale e della qualità di vita dei cittadini e contribuisca anche alla nascita e sviluppo di nuove imprese e dunque di maggiore occupazione. I risultati fin qui ottenuti – prosegue - ci vengono riconosciuti anche da questo studio, molto importante perchè basato sull’esperienza delle imprese che lavorano in questo settore, in cui l’Umbria sale di una posizione, distanziando regioni quali Lombardia e Lazio che perdono invece terreno”. Entrando nel dettaglio degli indicatori, “l’Umbria raggiunge livelli molto buoni nel settore dell’energia – rileva l’assessore – collocandosi al quarto posto con il 55,5 per cento della produzione di energia che deriva dall’utilizzo di fonti rinnovabili, a fronte di una media nazionale del 30,8 per cento. Elevato è anche il risparmio energetico certificato con i certificati ‘bianchi’, pari a 1046,9 Kwh/ab, mentre la media nazionale si ferma a 703,5. Per quanto riguarda la certificazione di imprese e prodotti, uno degli aspetti su cui la Regione ha puntato istituendo il marchio ‘Green heart quality’, la qualità ambientale è certificata Iso 14001 da 419,8 imprese ogni 100mila, al secondo posto fra le regioni italiane, e circa 5 prodotti ogni 100mila imprese hanno una licenza ‘ecolabel’, che premia i prodotti e servizi migliori nell’ottica ambientale”. Nel settore agricoltura, l’Umbria è terza (con il 14,4 per cento) per superficie agricola destinata alle colture biologiche su quella totale ed è al secondo posto (dopo le Marche) per il numero di punti vendita bio ogni 100mila abitanti (15,2 mentre la media nazionale è di 7,2). Le aziende zootecniche biologiche sono 14,7 ogni 100mila abitanti (12,9 è la media nazionale). Nel settore del turismo, l’Umbria è la regione più virtuosa per la diffusione di alloggi agrituristici, con 6,4 alloggi ogni 10mila arrivi (la media nazionale è di 1,7). Nell’edilizia, primeggiano le regioni del Nord, ma si piazza bene anche l’Umbria per quanto riguarda la potenza installata solare-fotovoltaica in Conto Energia su edifici: è al secondo posto, dopo il Trentino Alto Adige, con 283,2 Kw/1000 abitanti (media nazionale 157,1). Nel settore mobilità, l’Umbria presenta valori che si aggirano sulla media nazionale: sono 2,1 gli autobus ogni 1000 abitanti, con un utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico del 15 per cento; 20,3 sono gli stalli di sosta nei parcheggi di corrispondenza dei comuni capoluogo per 1000 autovetture. Nella gestione dei rifiuti, secondo l’elaborazione di “Fondazione Impresa”, l’Umbria fa meglio della media nazionale per la raccolta differenziata (42 per cento del totale, mentre la media nazionale è di 39,9 per cento); meno di venti famiglie ogni cento dichiarano difficilmente accessibili i contenitori per la raccolta di rifiuti. “Gli indicatori di questa classifica – sottolinea Rometti – contribuiscono anche ad approfondire elementi di criticità che siamo impegnati a rimuovere per proseguire speditamente sulla strada dello sviluppo sostenibile, imprescindibile dalla salvaguardia e dal miglioramento ambientale. È la sfida che ci siamo posti per la crescita e la competitività della nostra regione”.  
   
   
OFFICINE DELLE ARTI E DEI MESTIERI: ECCO IL BANDO PER I COMUNI DEL LAZIO ECCO TUTTE LE INFORMAZIONI PER PARTECIPARE  
 
Roma, 4 febbraio 2014 - Le Officine dell’Arte e dei Mestieri, dislocate sul territorio regionale, sono luoghi dove i giovani potranno manifestare, realizzare e sviluppare abilità e capacità creative nei diversi settori artistici e professionali (produzioni musicali, teatrali, cinematografiche, attività relative alla danza e alle arti figurative, artigianale, tecnico-scientifici, etc.). Dalla Regione ecco quindi un bando rivolto esclusivamente ai Comuni del territorio che non abbiano ancora istituito un’Officina dell’Arte e dei Mestieri. Per tutte le informazioni e i moduli per partecipare al bando clicca qui http://www.Regione.lazio.it/rl_giovani/?vw=newsdettaglio&id=147