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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Febbraio 2014
GIORNATA MONDIALE CONTRO IL CANCRO: SEMPRE PIÙ ALLARMANTE L’IMPATTO DELLA MALATTIA NEL MONDO  
 
Milano, 4 febbraio 2014 – In occasione della Giornata mondiale contro il cancro, che si tiene ogni anno il 4 febbraio, la Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Onu ha diffuso dati allarmanti. Dali’edizione 2014 del World Cancer Report, il documento che fornisce un quadro completo sulla malattia a livello mondiale, emerge che:1 il cancro, come singolo fattore, rappresenta la principale causa di mortalità nel mondo, con 8,2 milioni di morti nel 2012;2 a livello globale l’incidenza del cancro negli ultimi 4 anni è cresciuta dell’11%, con oltre 14 milioni di nuovi casi nel 2012, vale a dire l’equivalente della popolazione di Lombardia e Piemonte unite; nei prossimi venti anni si stima un aumento del 75% dei casi di cancro nel mondo, che raggiungeranno i 25 milioni.1 “L’aumento dei tumori nel mondo è un grave ostacolo allo sviluppo e al benessere dell’umanità”, ha detto Christopher Wild, direttore dell’Iarc. “Questi nuovi dati mandano un segnale forte circa la necessità di affrontare questo disastro che riguarda tutte le comunità e tutti i Paesi al mondo, senza eccezioni”, ha sottolineato. Il Report 2014 conferma, infatti, che esiste una diseguaglianza nella cura e nel controllo del cancro nei vari paesi del mondo. Il numero di morti a causa della malattia sta crescendo in maniera inaspettata tra i più poveri. In particolare, per il 2025 si stima un incremento di quasi l’80% delle morti per cancro nelle aree meno sviluppate del pianeta. A differenza dei paesi sviluppati, nelle nazioni in via di sviluppo la causa principale di tumori è rappresentata per lo più dalle infezioni, come il papillomavirus (Hpv), che provoca più dell’85% dei casi di tumore al collo dell’utero ad esso correlati.3 D’altro canto la popolazione di questi paesi sta assumendo sempre più uno stile di vita occidentale, con aumento del numero dei fumatori, del consumo di alcool e della sedentarietà, tutti fattori riconosciuti di rischio per il cancro. Nei paesi con basso e medio reddito, inoltre, il cancro può creare seri problemi di sostenibilità al sistema sanitario, dal momento che dispongono di meno risorse e infrastrutture per far fronte al crescere della malattia. Preoccupa ad esempio, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il fatto che solo il 50% dei paesi a medio e basso reddito sia dotato di piani nazionali per il controllo del cancro. “I governi devono riconoscere il crescente problema che il cancro rappresenta per il proprio paese. I dati diffusi dall’Iarc mostrano che l’incidenza del cancro a livello mondiale continuerà a crescere se non agiamo subito. In occasione della Giornata mondiale contro il cancro chiediamo ai governi di tutto il mondo di agire per fermare le morti prevedibili ed evitabili con lo sviluppo e l’implementazione di un piano nazionale che includa misure di prevenzione e diagnosi precoce” ha dichiarato Cary Adams, Chief Executive Officer, Union for International Cancer Control (Uicc). Tutti i paesi, sia poveri sia ricchi, possono contribuire alla lotta al cancro con maggiori risorse dedicate alle cure e ai trattamenti. Attualmente nel mondo circa 4,2 milioni di persone all’anno tra i 30 e i 69 anni muoiono prematuramente a causa della malattia.2 Se non si interviene in maniera decisiva sviluppando strategie concrete per affrontare il problema, nel 2025 il cancro sarà la causa della morte prematura in oltre 5 milioni di persone all’anno.4 Soluzioni pratiche per ridurre le morti premature, con la prevenzione come caposaldo, sono: sviluppo di Piani nazionali per il controllo della malattia; programmi di sensibilizzazione sui fattori di rischio modificabili (fumo, stile di vita, alimentazione); programmi di screening contro il cancro, che hanno dimostrato di diminuire alcuni tipi di tumore fino al 25% avviamento di programmi per la vaccinazione contro l’Hpv. La Giornata mondiale contro il cancro La Giornata mondiale contro il cancro si celebra ogni anno il 4 febbraio ed è l’iniziativa attraverso la quale Uicc-union for International Cancer Control, i suoi membri, i partner e il mondo intero possono unirsi nella lotta contro l’epidemia mondiale di cancro. La Giornata mondiale contro il cancro è un iniziativa dell’Uicc, il cui obiettivo è quello di aiutare a salvare milioni di persone ogni anno da una morte prevenibile, attraverso la sensibilizzazione e la prevenzione e sollecitando i governi e i singoli individui ad agire contro la malattia. Per maggiori informazioni: www.Worldcancerday.org Il World Cancer Report 2014 Redatto da Iarc-international Agency for Research on Cancer, il World Cancer Report è riconosciuto come fonte autorevole di informazione e previsione sul cancro a livello globale. Il primo Rapporto fu redatto nel 2003, il secondo nel 2008. Il World Cancer Report fornisce un’analisi professionale e multidisciplinare di tutti gli aspetti inerenti la distribuzione geografica, la biologia, l’eziologia, la prevenzione e il controllo del cancro. È studiato per dare agli operatori sanitari e ai decisori politici una visione equilibrata sui temi della prevenzione e del controllo del cancro e per fornire approfondimenti sui più recenti sviluppi della ricerca. Disponibile al link: http://apps.Who.int/bookorders/anglais/detart1.jsp?codlan=1&codcol=76&codcch=31 Uicc - Union for International Cancer Control Uicc unisce la comunità impegnata nella lotta contro il cancro con l’obiettivo di ridurre l’impatto della malattia a livello globale, promuovere una maggiore equità e integrare il controllo del cancro nei sistemi sanitari e di sviluppo del mondo. Uicc è la più grande organizzazione per la lotta al cancro nel suo genere, cui fanno capo, in 155 paesi, oltre 800 tra società scientifiche, organizzazioni di volontariato e ricerca contro il cancro, ministeri della salute e centri di cura. Uicc agisce per sensibilizzare i leader mondiali ad aumentare le misure per prevenire il cancro e controllarlo, e a tener fede agli impegni assunti in merito alla lotta al cancro nella Dichiarazione Politica dell’Onu. Uicc attraverso la Giornata mondiale contro il cancro si propone di: sviluppare obiettivi e indicatori per misurare l’attuazione delle politiche e degli approcci per prevenire e controllare il cancro; aumentare la priorità accordata al cancro nell´agenda dello sviluppo globale; promuovere una risposta globale al cancro. Uicc e i suoi partner sono impegnati a sollecitare i governi ad adottare specifici obiettivi con scadenze precise che riguardano il problema globale del cancro e di altre malattie non trasmissibili. Uicc è membro fondatore della Ncd Alliance, l’alleanza contro le malattie non-trasmissibili (oltre al cancro: diabete, malattie cardiovascolari e broncopneumopatia cronica ostruttiva), una rete globale di 2.000 organizzazioni in 170 paesi. Per maggiori informazioni: www.Uicc.org    
   
   
SCOPERTE PROTEINE RESPONSABILI DI UN TUMORE INCURABILE: ZAIA, “C’E’ TANTO VENETO IN QUESTO SUCCESSO MONDIALE. COMPLIMENTI A ALESSANDRO PERIN E REPARTI OSPEDALE TREVISO”.  
 
Venezia, 4 febbraio 2014 - “C’è molto Veneto in una delle più belle notizie recenti che vengono dalla ricerca medica,come la scoperta delle proteine responsabili di un tumore al cervello ancora incurabile. C’è il primo autore Alessandro Perin, di Vittorio Veneto,e ci sono due reparti di punta dell’ospedale Cà Foncello di Treviso, l’anatomia patologica diretta dal dottor Angelo Paolo Dei Tos e la neurochirurgia diretta dal professor Pier Luigi Longatti. A tutti va l’orgoglioso ringraziamento della Regione e dei veneti”. Con queste parole, il Presidente della Regione, Luca Zaia, si complimenta per l’apporto dato dal ricercatore veneto (ora all’Istituto Besta di Milano) e dall’Ospedale della Marca ad una ricerca realizzata nei laboratori della Mc Gill University di Montreal, che vede come primo autore il dottore Alessandro Perin, in collaborazione con l’Ospedale di Treviso, l’Istituto di Genetica e Biofisica di Napoli e l’Hichkiss Brain Institute dell’Università di Calgary, e che ha individuato le proteine responsabili di un tumore al cervello ancora incurabile come il glioblastoma. “Siamo di fronte – aggiunge Zaia – all’ennesima dimostrazione che il nostro sistema sanitario, la nostra ricerca, le nostre università sanno esprimere qualità a livello internazionale in più e più occasioni e che la possibilità di fermare la cosiddetta fuga di cervelli è più di una speranza”. Il dottor Alessandro Perin, nel suo prestigioso cammino professionale, è stato anche specializzando di neurochirurgia all’Ospedale Cà Foncello.  
   
   
NANOMEDICINA IN LOMBARDIA: OCCASIONE PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - Regione Lombardia crede molto nello sviluppo delle nanotecnologie e della nanomedicina in particolare, che rappresentano "una sfida per il futuro molto importante da diversi punti di vista e anche per la crescita delle nostre imprese". In questi campi, infatti, è fondamentale il "lavoro di rete e la sinergia multidisciplinare". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, intervenendo al ´Nano World Cancer Day 2014´, evento europeo promosso dalla Piattaforma europea di Nanomedicina e dedicato alle nanotecnologie e alle potenzialità della nanomedicina nella cura dei tumori. Investimenti In Ricerca - "Queste discipline - ha sottolineato Melazzini - rappresentano il futuro e sono gli strumenti che permettono di realizzare la strategica filiera tra medicina, tecnologia e industria". "Non ci sono sviluppo e benessere - ha detto ancora Melazzini - se non c´è ricerca. Questa è la scommessa che sta facendo Regione Lombardia, che è il motore trainante dell´economia italiana e uno dei ´Quattro motori d´Europa´. Oggi investiamo l´1,6 per cento del Pil in ricerca, ma noi, in 5 anni, vogliamo raddoppiare questa quota". Sviluppo Imprese - "Regione Lombardia - ha proseguito l´assessore - è molto vicina al mondo della ricerca anche attraverso la Fondazione regionale per la ricerca biomedica". Da ultimo, l´assessore ha proposto di realizzare una giornata di convegno e di approfondimento, da organizzare a Palazzo Lombardia, coinvolgendo anche il mondo dell´industria, perché "le nanotecnologie sono una importante opportunità di rilancio delle nostre attività produttive".  
   
   
SANITA’: RIVOLUZIONE “VERSO LA PERSONA” NEI PRONTO SOCCORSO VENETI. LINEE GUIDA. ARRIVANO GLI STEWARD IN SALA D’ATTESA, WI-FI, TABELLONI ELETTRONICI E COMFORT VARI.  
 
Venezia, 4 febbraio 2014 - Una struttura sanitaria come la rete dei Pronto Soccorso in Veneto, che accoglie poco meno di 2 milioni di pazienti l’anno ed eroga circa 13 milioni di prestazioni, all’efficienza clinica deve unire la capacità relazionale con le persone nelle sale d’attesa, siano essi familiari o malati, e mettere tutti nelle migliori condizioni per affrontare un momento difficile e carico d’ansia come la presenza in una struttura d’emergenza. E’ questa la nuova “rivoluzione” che interesserà la sanità veneta, dopo quella degli ospedali aperti di notte per la diagnostica, e che è stata presentata oggi a Venezia dal Presidente della Regione Luca Zaia, affiancato dall’assessore alla sanità Luca Coletto e dal direttore generale della sanità Domenico Mantoan. Nella prossima seduta di Giunta sarà approvata una specifica delibera con le linee guida che indicano le iniziative da attuare. Da quel momento Ullss e Aziende Ospedaliere avranno 90 giorni di tempo per predisporre e attivare la nuova pianificazione nei propri pronto soccorso. Si tratta di una nuova organizzazione estremamente “raffinata”, il cui elemento qualificante sarà la presenza nelle sale d’attesa di una nuova figura, lo “steward”, che Zaia ha definito “angelo delle sale d’attesa”, che dovrà relazionarsi con i presenti fornendo loro informazioni e spiegazioni sulla propria situazione, su quella di un parente accompagnato e sull’operatività della struttura in quel momento specifico. Si andrà poi dall’attivazione di reti wi-fi aperte all’installazione di prese per la ricarica di telefonini e strumenti di comunicazione vari, dalla disponibilità di erogatori d’acqua alla presenza di grandi monitor dove poter essere aggiornati sulla propria posizione in attesa e sulla situazione complessiva, da una nuova cartellonistica semplificata anche multilingue al servizio di interpretariato e mediazione culturale, per arrivare anche alla gestione immediata dei casi che comportano dolore acuto e a corsie preferenziali per donne in gravidanza e bambini. Non sarà tralasciata nemmeno l’estetica, con allestimenti più confortevoli, migliore illuminazione, climatizzazione e riscaldamento efficienti. “Può non sembrare – ha detto Zaia – ma è una nuova rivoluzione che ha la stessa valenza degli ospedali aperti di notte. E’ L’ospedale che va verso la persona e non viceversa com’è stato per tanto tempo. Tutte le lamentele che riceviamo sui pronto soccorso non riguardano le cure, nelle quali siamo maestri, ma gli aspetti relazionali e ambientali. Abbiamo fatto tesoro di queste preziose segnalazioni e lavorato per dare una risposta a tutto campo. Molte volte basta una parola di conforto, un’informazione sulla propria situazione, una spiegazione del perché si è costretti ad aspettare, ad esempio per l’arrivo improvviso di casi gravi che inevitabilmente fa slittare la presa in carico dei codici bianchi e verdi, l’informazione su un esame di cui si conosce già l’esito. Tutte cose che adesso accadono raramente o non accadono perché non si può pensare di caricare anche questo sui medici e gli infermieri”. “Ecco il perché della figura dello steward – ha aggiunto Zaia - che mi auguro possano essere, ad esempio, giovani studenti di medicina o infermieristica, magari affiancati da persone dalle tante straordinarie associazioni di volontariato che gà operano all’interno degli ospedali”. “Non sono indicazioni generiche – ha tenuto a precisare Zaia – ma vere e proprie linee guida cogenti. Tra 90 giorni tutti dovranno essere partiti e questo farà parte dei criteri di valutazione dell’operato dei direttori generali”. I pronto soccorso interessati sono 46, più 10 punti di primo intervento. “Nonostante l’inarrestabile diminuzione dei fondi nazionali per la sanità e l’obbligo di tenere i conti in ordine – ha aggiunto Coletto – continuiamo a lavorare verso e per il cittadino. Stiamo rafforzando la rete di assistenza territoriale per togliere dai pronto soccorso gli accessi impropri e oggi rafforziamo i pronto soccorso stessi con un’iniziativa unica in Italia alla quale stavamo lavorando da tempo”. Alcuni dati: nel 2013 gli accessi ai pronto soccorso veneti sono stati 1 milione 765.213, in calo del 2,2% rispetto al 2012, ed hanno generato 13.672.487 prestazioni erogate (nel 2012 erano state 13.132.540). Per ciascun accesso, quindi, sono state effettuate 7,7 prestazioni (visite, indagini radiologiche, esami ematici ecc.), in aumento rispetto alle 7,3 del 2012. La media regionale di accessi per mille abitanti è di 357, con aree dove le cose vanno meglio (come il trevigiano ed il vicentino) ed altre più complesse, come il veronese e il veneziano. I casi traumatici trattati sono stati 536.692 (il 30%) contro 1.228.521 casi non traumatici (70%). I codici bianchi e verdi, i meno gravi, messi assieme fanno l’82% degli accessi. Il 17% sono codici gialli; l’1% codici rossi. Gli accessi esitati in ricoveri sono stati 255.383 contro i 255.886 del 2012.  
   
   
DONNA E UOMO, A CIASCUNO LA SUA SALUTE. LA MEDICINA DI GENERE  
 
Firenze, 4 febbraio 2014 - Le malattie dell´apparato osteomuscolare e alcune patologie psichiatriche, soprattutto la depressione, colpiscono di più le donne. Gli uomini, invece, sono più colpiti dai traumi. Tra le adolescenti crescono i comportamenti a rischio, come bere e fumare, che sono invece in calo tra i loro coetanei maschi. Diverso è il modo di reagire ai farmaci tra uomini e donne, ma finora i farmaci sono stati testati quasi esclusivamente sugli uomini. Ancora, le donne vivono più a lungo degli uomini, ma si ammalano di più e passano l´ultima parte della vita in condizioni peggiori degli uomini. Insomma, la salute non è neutra e anche in medicina va applicato il concetto di diversità, per garantire a tutti, donne e uomini, una reale equità e il miglior trattamento possibile in funzione della specificità di genere. La Regione Toscana, prima, e per ora unica, in Italia, ha istituito la Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere, inserita nel Consiglio Sanitario Regionale, organo del governo clinico della Regione. E - anche questo è un primato - ha dedicato a salute e medicina di genere un capitolo del nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale, di prossima approvazione da parte della giunta. La Commissione è presieduta da Anna Maria Celesti, medico chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia, e composta da una trentina di professionisti (donne e uomini) di diverse specialità, che a vari livelli si sono occupati di questa tematica. "Grazie all´intuizione del Consiglio Sanitario Regionale - dice Antonio Panti, che del Csr è il vice-presidente - che oltre due anni fa ha deciso, d´intesa con l´assessore, di insediare una Commissione permanente sulle problematiche della medicina di genere, abbiamo toccato un punto ancora scoperto della medicina moderna. Grazie all´impegno e alla competenza di Anna Maria Celesti e di un gran numero di stimatissime professioniste toscane, in poco tempo la Toscana è in grado di proporre non solo un percorso culturale e formativo di notevolissmo interesse, ma di predisporre strumenti operativi perché in ogni azienda sanitaria toscana si costituiscano centri di riferimento per la medicina di genere". "Non occorrono molte parole per spiegare l´importanza di questa iniziativa toscana - prosegue Panti - Finora la medicina, nonostante i grandiosi progressi, è rimasta una medicina di genere, ma solo di quello maschile. Poco spazio trova l´attenzione alle differenze di genere all´interno dello stesso quadro patologico, mentre la ricerca sul farmaco si svolge quasi del tutto su volontari di sesso maschile. Così si perdono le peculiarità biologiche femminili e, insieme, le caratteristiche neuroendocrine che condizionano sindromi differenziate e reazioni peculiari ad alcuni farmaci". Cos´è la medicina di genere L´oms, Organizzazione mondale della sanità, ne parla fin dagli anni ´80. Le Conferenze internazionali - a partire da quella di Pechino del 1995 -, le risoluzioni dell´Unione Europea e dell´Oms indicano la necessità di assumere la salute delle donne e delle bambine come elemento prioritario dello sviluppo sociale per ridurre le diseguaglianze e promuovere l´equità. L´oms ha inserito dal 2000 la medicina di genere nell´Equity Act, in cui si dice che il principio di equità implica non solo la parità di accesso alle cure di donne e uomini, ma anche l´adeguatezza e l´appropriatezza di cura secondo il proprio genere. Fino a poco tempo fa le malattie, la loro prevenzione e terapia sono state studiate prevalentemente su casistiche di un solo sesso, quello maschile, sottovalutando le peculiarità biologico-ormonali e anatomiche proprie delle donne. Un esempio per tutti: il diabete, una patologia che può colpire in tutte le età della vita. Mentre per un uomo la terapia è la stessa a qualisasi età, per una donna le esigenze terapeutiche sono diverse, a seconda che si tratti di un´adolescente, di una donna in età fertile oppure in menopausa. "La medicina di genere - spiega Anna Maria Celesti - è chiamata a limitare le disuguaglianze di studio, di attenzione e di trattamento che fino ad oggi sono state a carico delle donne, ma non a costruire una medicina al femminile e una medicina al maschile, applicando piuttosto il concetto di diversità per garantire a tutti, donne e uomini, il miglior trattamento possibile in funzione della specificità di genere. La medicina di genere - chiarisce ancora Celesti - non deve essere una specialità a se stante, ma un´integrazione trasversale di specialità e competenze mediche, perché si formi una cultura e una presa in carico della persona, che tenga presente le differenze di genere, non solo sotto l´aspetto anatomo-fisiologico, ma anche delle differenze biologico-funzionali, psicologiche, sociali e culturali, oltre che ovviamente di risposta alle cure". Per questo la medicina di genere è ormai un´esigenza del Servizio sanitario, e occorre pensare ad alcuni aspetti organizzativi e di organizzazione dei servizi, che tengano conto delle differenze di genere. La Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere E´ stata istituita dalla Regione Toscana nel novembre 2011, all´interno del Consiglio Sanitario Regionale, e ha sede in via Alderotti, sede dell´assessorato al diritto alla salute. Tra i suoi compiti: • individuare quante e quali differenze di genere sono dovute a fattori intrinseci alla biologia di genere e alla fisiopatoloiga della malattia, e quante sono invece da ascrivere alla società e al sistema sanità, evidenziando quanto costa questa differenza; • promuovere e individuare all´interno delle strutture sanitarie pubbliche percorsi che garantiscano la presa in carico delle persona, tenendo conto della differenza di genere, per ottenere una sempre maggiore appropriatezza e personalizzazione della terapia; • ricercare percorsi ottimali per sensibilizzare e formare medici di famiglia, specialisti, operatori sanitari verso il determinante genere, per garantire equità di approccio diagnostico, valutativo e terapeutico; • trovare gli strumenti più adatti per costruire e diffondere una politica di intervento sulla salute di genere. La Commissione lavora per gruppi di lavoro tematici: dalla farmacologia alle patologie cardiovascolari, dalla sicurezza sul lavoro, fino alla progettazione architettonica degli ambienti in ottica di genere. "Non si tratta di creare una nuova medicina - chiarisce ancora Anna Maria Celesti - ma di approcciarsi con una nuova cultura alla salute di donne e uomini. E questa nuova cultura va diffusa non solo al momento di curare, ma a monte, al momento della formazione degli operatori". La ricerca dell´Agenzia regionale di sanità sulla salute di genere La Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere ha incaricato l´Ars (Agenzia regionale di sanità) di realizzare uno studio sulla salute di genere. La ricerca, la prima di questo tipo in Italia, è stata presentata il 5 novembre 2013 nel corso di un convegno. E´ una fotografia a 360 gradi della salute di donne e uomini, con focus sulle tematiche più importanti, dalle malattie cardiovascolari al diabete, dalla contraccezione agli stili di vita, dall´osteoporosi agli incidenti stradali. Uno strumento utilissimo per i professionisti, che possono così misurare e programmare gli interventi di salute pubblica in termini di genere. "Secondo i dati emersi - informa Fabio Voller, ricercatore Ars che ha coordinato l´indagine - in Toscana nascono più maschi che femmine, ma già in età adulta le femmine sorpassano numericamente i maschi, anche se poi la loro longevità si accompagna a un profilo di salute peggiore". Quanto alle patologie, nei maschi c´è un´incidenza più elevata di infarto del miocardio acuto, una prevalenza più elevata di scompenso cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione arteriosa. Nelle donne risulta minore la frequenza con cui vengono diagnosticati i tumori. Prevalenza maggiore del diabete nei maschi. L´osteoporosi è invece una malattia decisamente femminile: ne sono affette una donna su tre e un uomo su sette, che oltre i 50 anni presentano fratture da fragilità. In Toscana si stimano circa 477.000 perosne con incontinenza urinaria. Di queste, quasi 320.000 sono donne. Le cause accidentali costituiscono la quarta causa di morte negli uomini e la settima nelle donne. Quanto agli stili di vita, decisamente migliori quelli delle donne, che tendono ad avere un´alimentazione più sana, orientata su un maggior consumo di frutta, verdura e latte, mentre gli uomini prediligono carne e salumi. Le donne però sono più sedentarie: in Toscana il 40,7% delle donne non praticano alcuna attività fisica, rispetto al 32% degli uomini. Un paradigma tipico della medicina di genere sono le malattie cardiovascolari e l´osteoporosi. Le malattie cardiovascolari (Mcv) rappresentano la prima causa di malattie e di morte tra le donne, eppure l´approccio terapeutico alle Mcv è tipicamente maschile e non tiene conto delle importanti differenze biologiche. Al contrario, per l´osteoporosi l´uomo viene curato con gli stessi farmaci usati per la donna. >>> La ricerca Ars su "La salute di genere in Toscana" | Scarica la pubblicazione Infortuni e malattie professionali, diversi per uomini e donne. Il protocollo Regione-inail La differenza tra uomini e donne in tema di salute e sicurezza sul lavoro non si esaurisce certo nella gravidanza e nella maternità. Ci sono rischi fisici, chimici, biologici, psicologici, che sono diversi per uomini e donne che lavorano, anche nello stesso settore. Per le lavoratrici, per esempio, i settori più a rischio sono l´industria tessile, quella conciaria, quella alimentare, mentre per gli uomini il pericolo viene soprattutto dalle costruzioni, dai trasporti, dall´industria dei metalli. Le maalttie professionali più frequenti tra le donne: tendiniti, dermatiti ed eczemi, affezioni dei muscoli. Tra gli uomini, invece, iopacusia, dermatiti, malattie dei tendini. E mentre dal 2005 assistiamo a una diminuzione sostanziale delle malattie professionali e degli infortuni per gli uomini, per quanto riguarda gli infortuni delle lavoratrici, la riduzione è iniziata solo nel 2008, e sta procedendo a un ritmo più contenuto. Dai dati Inail degli ultimi anni, sul totale degli infortuni, la ripartizione tra uomini e donne risulta essere sempre, all´incirca, 70% agli uomini e 30% alle donne. Nel 2010 Regione Toscana e Inail hanno siglato un protocollo che prevede una serie di attività da svolgere congiuntamente, anche con il coinvolgimento dell´Università: la stesura di linee guida per la prevenzione, la valutazione e la rimozione dei rischi in ottica di genere; l´elaborazione di moduli formativi per i responsabili della sicurezza, che tengano conto dei rischi di genere; l´elaborazione di moduli formativi per i responsabili della sicurezza, che tengano conto dei rischi di genere; indagini conoscitive, osservatori di realtà locali, e anche un portale dedicato. Un´iniziativa, questa del protocollo Regione Toscana-inail, che ha una forte valenza culturale e che impone un approccio al tema della sicurezza sul lavoro a partire dal riconoscimento delle peculiarità legate al genere. Se si considera che abbiamo di frotne uomini e donne, e non genericamnete "lavoratori", mutano anche le modalità nel rimuovere o attenuare i fattori di rischio. Nel protocollo si fa riferimento a una migliore progettazione dei luoghi e delle postazioni di lavoro, a una diversa organizzazione del lavoro, a un adattamento delle attrezzature; all´ergonomia dei posti di lavoro; alla necessità di individuare i rischi emergenti, legati alle innovazioni tecniche e alle evoluzioni sociali che comportano un incremento di stress e depressione. >>> Scarica il pdf del "Sole 24 Ore Sanità Toscana" sulla medicina di genere I dati Istat sulla salute di donne e uomini L´8,3% delle donne italiane denuncia un cattivo stato di salute, rispetto al 5,3% degli uomini. Le donne hanno una probabilità 2 o 3 volte maggiore rispetto agli uomini di essere colpite da depressione o disabilità. Una maggiore possiiblità di sviluppare un tumore ai polmoni. Una doppia probabilità di contrarre una malattia sessualmente trasmessa. Si ammalano di anoressia il 95% in più rispetto agli uomini. Sempre secondo i dati Istat, queste le patologie che colpiscono di più le donne rispetto agli uomini: • osteoporosi (+736% rispetto agli uomini) • malattia della tiroide (+500%) • depressione a ansia (+138%) • cefalea ed emicrania (+123%) • morbo di Alzheimer (+100%) • cataratta (+80%) • artrosi e artrite (+49%) • calcolosi (+31%) • ipertensione arteriosa (+30%) • diabete (+9%) • allergie (+8%) • alcune malattie cardiache (+5%).  
   
   
SALUTE MENTALE: PROROGATO IL CONTRATTO A 125 OPERATORI  
 
Roma, 4 febbraio 2014 - Prorogato il contratto a 125 operatori che lavorano nei servizi di salute mentale nelle Asl di Roma e del Lazio. La Regione ha stanziato 6 milioni e 343 mila euro, affinché figure professionali come psichiatri, psicologi, assistenti sociali e infermieri potessero continuare a svolgere il proprio lavoro. “Questa decisione – spiega il presidente Nicola Zingaretti – dimostra la nostra attenzione nei confronti di un settore delicato come quello dei servizi di salute mentale. Questi professionisti operano con grande passione e competenza in luoghi in cui il supporto psicologico è fondamentale per reinserire il paziente nel tessuto sociale”. “Queste risorse economiche – aggiunge il presidente Zingaretti – sono un segnale positivo contro la precarietà nel mondo del lavoro e in modo particolare della sanità. Con lo sblocco del turnover, che ci ha concesso una deroga per assumere 55 nuovi operatori nei Pronto soccorso, questo è un altro passo che muoviamo nella giusta direzione, cioè quella di restituire un volto diverso alla sanità del Lazio e nel contempo offrire continuità nei servizi resi alla comunità”.  
   
   
BOLZANO - ABBATTERE LA BUROCRAZIA SANITARIA: LA POSIZIONE DELLA CDC  
 
 Bolzano, 4 febbraio 2014- La sanità altoatesina ha raggiunto un livello di qualità molto elevato; ciò è molto positivo, ma ha anche ripercussioni sui costi. Il sistema sanitario pubblico è la principale voce di spesa del bilancio provinciale. Nel settore sanitario si potrebbero realizzare molte riforme che contribuirebbero a ridurre i costi. Vanno messi in discussione soprattutto gli elevati costi amministrativi, senza che i tagli incidano sulla qualità dei servizi. Nel 2013 le spese dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige ammontavano a circa 1,2 miliardi di euro. A queste vanno aggiunte quelle sostenute dalle strutture private per il settore sanitario. Per limitare le spese è necessaria una riforma della sanità. Si potrebbe risparmiare accorpando i servizi sanitari e amministrativi, senza dover necessariamente concentrare tutto sulla sede principale. Bisognerebbe prendere in considerazione l’abolizione dei quattro comprensori sanitari e l’accentramento dell’amministrazione. Vanno inoltre valutati la suddivisione delle competenze e l’accorpamento delle funzioni della Ripartizione provinciale alla sanità e dell’Azienda Sanitaria. Occorrono software unificati per garantire una migliore comunicazione tra i vari soggetti del settore sanitario e l’amministrazione pubblica. Bisogna creare i presupposti necessari affinché le informazioni in possesso dell’amministrazione siano immediatamente disponibili su tutto il territorio provinciale, risparmiando ai cittadini ulteriori aggravi. Alcuni settori della sanità potrebbero essere affidati a terzi: si potrebbe ad esempio pensare di affidare la medicina alternativa a una struttura specializzata oppure di appaltare alcuni servizi informatici ai privati. Anche nelle prestazioni mediche è possibile porre realizzare importanti cambiamenti. L’alto Adige ha sette ospedali, 20 distretti sanitari e 14 punti d’appoggio: va chiarito se sia necessario dotarsi di un numero così elevato di strutture sanitarie. L’obiettivo deve essere assicurare la massima qualità creando centri di competenza, sia per il personale che per le attrezzature. I posti letto negli ospedali vanno ulteriormente ridotti; per contro devono essere ampliate le strutture di day hospital. Si potrebbe ristrutturare il “Pronto Soccorso” in modo che possa svolgere al meglio la sua funzione primaria di punto di riferimento per i casi di emergenza. Inoltre occorrono una nuova regolamentazione del servizio dei medici di base (servizio di 24 ore) e una migliore collaborazione con il Pronto Soccorso per alleggerire il carico di lavoro di quest’ultimo. In questo senso vanno incentivati gli ambulatori associati. Bisogna puntare sul principio che prevenire è meglio che curare: le malattie cardiovascolari e le patologie psichiche sono in continuo aumento nella nostra società moderna.  
   
   
MARCHE: TRASPORTI SANITARI, PRONTA LA DELIBERA CHE RECEPISCE L’ACCORDO SIGLATO DA CRI, MISERICORDIE E PUBBLICHE ASSISTENZE.  
 
Ancona, 4 febbraio 2014 - Croce Rossa Italiana, Misericordie e Marche Pubbliche Assistenze hanno siglato l’accordo con la Regione per l’affidamento dei servizi di trasporto sanitario. La Giunta regionale ha pronta la delibera per ratificare l’intesa. Nella seduta odierna ha deciso comunque di posticipare l’approvazione di alcuni giorni, in attesa di acquisire anche l’adesione dell’Anpas che non ha ancora sottoscritto il documento. “Auspichiamo che da parte dell’Anpas venga l’adesione, per chiudere la vertenza in atto, attraverso un accordo che già trova la condivisione delle altre associazioni coinvolte”, afferma l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani. L’accordo disciplina i criteri per lo svolgimento del trasporto sanitario, i conguagli e le remunerazioni, sulla base dell’evoluzione normativa europea che ha disposto nuove procedure di affidamento. “In questi mesi abbiamo svolto diverse riunioni con tutti gli interlocutori coinvolti – ricorda l’assessore – Il 27 dicembre 2013 è stata approvata uno schema di accordo che riprendeva i contenuti dell’intesa del 19 febbraio 2013 (allora firmata anche dall’Anpas), con l’esclusione di un allegato. Il 29 gennaio scorso è stato sottoscritto un secondo addendum sulle assegnazione delle risorse, non siglato solo dall’Anpas. A questo punto la Giunta regionale è pronta a recepire l’intesa nell’arco di pochi giorni, con l’auspicio che possa essere deliberata anche con l’adesione dell’Anpas”..  
   
   
MALATTIE RARE: PUGLIA INCONTRA RAPPRESENTANTI ASSOCIAZIONI PAZIENTI  
 
Bari, 4 febbraio 2014 Lo scorso venerdì 31 gennaio l’assessore al Welfare, Elena Gentile, ha incontrato i pazienti e i rappresentati delle associazioni di alcune malattie rare. L’associazione per i bambini e le persone con malattie metaboliche Amegep, pazienti per i quali è emerso un problema di alimenti richiesti differenti da quanto previsto dal “Registro degli alimenti a fini medici speciali”. I pazienti affetti da Polineuropatia Cronica Infiammatoria Demielinizzante (Cidp) hanno invece portato all’attenzione le varie tematiche sulla dispensazione delle Immunoglobuline fuori dalle indicazioni previste in scheda tecnica. “La sensibilità del Governo Regionale ha come obiettivo la riduzione e rimozione dei disagi quotidiani socio-sanitari dei bambini e delle persone con malattie rare ed è per questo – ha detto l’assessore Gentile - al fine di risolvere problemi reali mi impegno, entro la fine di febbraio, periodo in cui ricorre la "giornata internazionale malattie rare", a dare una risposta concreta a queste famiglie definendo un modello di erogazione degli alimenti univoco in tutta la Regione”. “E, inoltre – conclude - mi impegno ad effettuare il primo passo nella definizione dei Percorsi Assistenziali di Diagnosi e Terapia, in alleanza con altre otto Regioni Italiane che condividono il medesimo approccio e modello di integrazione ospedale territorio”.  
   
   
SARDEGNA: VIA LIBERA ASSESSORATO A PROROGA CONTRATTI A TEMPO DI AZIENDE SANITARIE E IZS  
 
Cagliari, 4 febbraio 2014 - Via libera della Regione per la proroga dei contratti a tempo determinato dei lavoratori che operano nelle Asl, nelle aziende ospedaliero-universitarie, nell´Istituto zooprofilattico della Sardegna e nell´Arpas. Con una direttiva firmata ieri, l´assessore regionale della Sanità Simona De Francisci ha fornito alle direzioni generali degli enti le indicazioni per la prosecuzione semestrale di quelle assunzioni a tempo determinato funzionali al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario isolano. Il provvedimento interessa circa 1.700 lavoratori e si inserisce nelle disposizioni impartite dal ministero della Salute nel dicembre scorso a proposito della proroga dei contratti del personale precario nella sanità. La direttiva assessoriale specifica che la prosecuzione dei contratti è attuata in attesa dell’applicazione delle norme sulla rete assistenziale e tenuto conto delle richieste delle direzioni aziendali che "hanno più volte manifestato il permanere di talune criticità per le consistenti carenze di organico di figure a valenza altamente strategica, nonché dell´imminente scadenza dei contratti prorogati al 31 dicembre 2013, o comunque in scadenza entro il primo semestre del 2014". Le aziende sanitarie, viene specificato nella direttiva, potranno fare ricorso ad assunzioni a tempo determinato "mediante conferimento ex novo, proroga del precedente rapporto lavorativo o rinnovo del contratto, avendo riguardo, comunque, a non incrementare il numero complessivo di contratti in atto posti in essere".  
   
   
LAZIO: SCUOLA VIVA RIAPRE TRA UNA SETTIMANA IL CENTRO DI RIABILITAZIONE PER DISABILI È STATO CHIUSO NEI GIORNI SCORSI PERCHÉ SI TROVA SU UN’AREA A RISCHIO ESONDAZIONE  
 
Roma, 4 febbraio 2014 - Trovata una soluzione per Scuolaviva, la struttura di riabilitazione per disabili di Roma chiusa nei giorni scorsi perché su un’area a rischio esondazione. In mattinata si è svolta infatti una riunione tra tutti i soggetti coinvolti: la Cabina di Regia della Sanità nel Lazio, i rappresentanti della Asl Roma D, il Municipio Xi, la Protezione Civile Regionale e Scuola Viva. L’associazione presenterà a breve i documenti che attestino l’agibilità della struttura. Entro la settimana prossima, inoltre, Scuolaviva presenterà anche il piano di evacuazione, che sarà aggiornato con il supporto della Protezione Civile regionale e comunale. Una volta completato questo iter la Regione procederà tempestivamente con i relativi controlli e con la riformulazione del parere di conformità sulla struttura. Il servizio tornerà a funzionare regolarmente dalla prossima settimana, assicurando l’assistenza ai tanti pazienti che ogni giorno si rivolgono a questa struttura che opera da anni sul territorio. Il primo obiettivo della Regione è stato quello di salvaguardare la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori.  
   
   
CON LA FINAL EIGHT UN 2014 RICCHISSIMO DI SPORT” A OTTOBRE I MONDIALI DI PALLAVOLO FEMMINILE E A MAGGIO ANCHE UNA PROVA DELLA COPPA DEL MONDO DI CANOA  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - “Oggi abbiamo presentato a Palazzo Marino la Final Eight di basket che, per il secondo anno consecutivo, si svolgerà a Milano. La nostra città ha una grande passione per il basket, una passione che troverà il suo culmine a maggio, quando ospiteremo anche la Final Four, l’appuntamento più importante a livello continentale per questo sport. Sarà una prima assoluta per Milano che in quei giorni diventerà la capitale della pallacanestro”. Lo ha dichiarato Chiara Bisconti, l’assessora allo Sport del Comune di Milano. “Stiamo lavorando perché la nostra città sia sempre di più un riferimento internazionale per i grandi appuntamenti sportivi – ha spiegato Chiara Bisconti - un percorso che passerà da Expo ma che proseguirà. Milano ha tutte le carte in regola per diventare una meta sportiva d’eccellenza. Tutto il 2014 sarà ricchissimo di importanti appuntamenti sportivi. Se la ‘palla a spicchi’ sarà il fiore all’occhiello tra gli eventi sportivi, a ottobre ospiteremo i mondiali di pallavolo femminile, mentre, sempre a maggio, avremo anche una prova della coppa del mondo di canoa. Ora ci concentriamo su queste partite al Forum che porteranno in città centinaia di tifosi. A tutte le otto squadre che si giocano la Coppa Italia un grande in bocca al lupo”.  
   
   
SPORT: SCI PARALIMPICO A PIANCAVALLO E TARVISIO  
 
 Trieste, 4 febbraio 2014 - "Un progetto che non è fine a se stesso, ma si colloca, come altri che riguardano lo sport e la promozione turistica, all´interno del programma complessivo di rilancio del Friuli Venezia Giulia che ha in mente la Regione". Lo ha affermato l´assessore regionale allo Sport, Gianni Torrenti, il quale oggi ha presentato a Trieste gli eventi dedicati nel 2014 allo sci paralimpico. Con Torrenti hanno partecipato alla conferenza stampa Paolo Tavian, presidente del locale Comitato organizzatore, il vicepresidente del Coni, Francesco Cipolla, il presidente dello Sci Club Due Us Acli Adriano Orsi e molti altri, tra cui Vladimir Kosic, che in rappresentanza della Patres Onlus ha confermato l´organizzazione a Tarvisio, in collaborazione con il Liceo Ingeborg Bachmann, del convegno "Prevenzione soccorso e sicurezza - I disabili e gli sport invernali quale valore aggiunto di sviluppo turistico" che avrà luogo a latere delle manifestazioni previste. Due i grandi eventi che vedranno protagonisti i campioni mondiali dello sci parolimpico in regione: il 9 ed il 10 febbraio, a Piancavallo, la Coppa Europa e dal 24 al 27 febbraio, a Tarvisio, le Finali di Coppa del Mondo, Ix Memorial Hans Elacher, che porterà in Italia centinaia di atleti, accompagnatori, componenti di staff e stampa specializzata provenienti da 20 nazioni. A tale proposito Tavian, che ha illustrato il work in progress già in atto per l´organizzazione nel 2017 dei Campionati mondiali di sci alpino paralimpico in Friuli Venezia Giulia, ha ricordato che la squadra giapponese ha scelto lo Zoncolan per allenarsi in vista delle gare di quest´anno, mentre quella australiana arriverà anch´essa in anticipo per gli allenamenti a Tarvisio. Torrenti ha evidenziato a sua volta l´importanza del percorso avviato in vista del grande evento del 2017, osservando che per arrivare alla realizzazione di iniziative importanti è essenziale un complesso coordinamento operativo, che consenta la maturazione delle esperienze e la comprensione delle necessità. L´assessore ha anche sottolineato il grande valore aggiunto dato alla regione dall´attività delle tantissime associazioni di volontariato che, anche in quest´occasione, saranno chiamate a dare il loro supporto attivo sul terreno di gara. Anche quest´anno lo Sci Club Due Us Acli promuoverà il Progetto Scuola in collaborazione con gli uffici scolastici regionali, portando all´interno degli istituti didattici figure come lo psicomotricista, il maestro di sci specializzato per l´insegnamento ai disabili, la guida di sciatori ciechi ed un insegnante Isef assistiti dai volontari del Club".