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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Settembre 2009
LA "SQUADRA DEI SAPORI": UNA NUOVA CAMPAGNA PROMOSSA DALL´UE PER PROMUOVERE UNO STILE DI VITA SANO E UN´ALIMENTAZIONE BILANCIATA NEI BAMBINI  
 
Bruxelles - Mariann Fischer Boel, commissaria per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dato il via, il 28 settembre ad una nuova iniziativa a favore di un´alimentazione sana per i bambini d´Europa. All´insegna del motto "Mangia, bevi, muoviti!", tre campagne di informazione itineranti gireranno sette paesi d´Europa per dare ai bambini la possibilità di partecipare ad attività e giochi educativi. La Commissione europea ha inoltre creato un sito internet interattivo, gare e altri eventi, tutti con un unico obiettivo: migliorare le abitudini alimentari dei bambini. Per trasmettere il messaggio, l´iniziativa avrà il sostegno della campionessa di tennis belga Justine Henin e del piccolo Rosolino Cannio, a 8 anni già nel Guinnes dei primati. "Il numero dei bambini in sovrappeso fa sì che la nostra azione debba essere rapida", ha affermato Mariann Fischer Boel, commissaria per l´agricoltura e lo sviluppo rurale. "I programmi «Frutta nelle scuole» e «Latte nelle scuole» rappresentano già due iniziative che si muovono in questa direzione. Grazie alla campagna per un´alimentazione sana, portiamo il messaggio «Essere sani è divertente» direttamente nelle scuole". "La campagna per un´alimentazione sana va ad integrare i nostri sforzi per limitare l´obesità infantile in Europa nel quadro della strategia Ue per l´alimentazione, l´attività fisica e la salute", ha affermato Androulla Vassiliou, commissaria europea alla sanità. "È della massima importanza che le politiche Ue contribuiscano agli sforzi volti a rafforzare e promuovere ambienti più salubri per tutti i cittadini". Contesto La campagna per un´alimentazione sana si svolgerà in concomitanza con i programmi comunitari " Frutta nelle scuole " e " Latte nelle scuole ", importanti iniziative intese a promuovere i principi di un´alimentazione equilibrata e abitudini alimentari più sane tra i bambini. La campagna per un´alimentazione sana porta il messaggio "Mangia, bevi, muoviti!" direttamente nelle scuole. Nel corso di otto settimane, la campagna di informazione itinerante si sposterà tra Belgio, Francia, Regno Unito, Irlanda, Estonia, Lituania e Polonia. Ciascuna iniziativa itinerante visiterà due scuole al giorno, per un totale di 18 000 bambini in 180 scuole. Il messaggio da trasmettere è: "Mangia bene, perché essere sani è divertente ". In contemporanea alla campagna itinerante, sul sito internet della "Squadra dei sapori" ("Tasty Bunch") si svolgerà, per otto settimane, una caccia al tesoro interattiva, dove tutti i bambini dell´Ue tra gli 8 e i 15 anni potranno vincere numerosi articoli sportivi. In un recente sondaggio Eurobarometro, i tre quarti degli intervistati si sono detti "totalmente d´accordo" sul fatto che "sembrano esserci più bambini in sovrappeso oggi che cinque anni fa". In effetti i bambini in sovrappeso nell´Ue sono circa 22 milioni, di cui 5 milioni sono obesi. .  
   
   
SARDEGNA: VISITA FISCHER BOEL, L’ASSESSORE PRATO REPLICA AL CONSIGLIERE SALIS  
 
Cagliari - "Cosa ha fatto il centrosinistra per l’agricoltura sarda nei cinque anni in cui ha governato? Quali passi avanti ha fatto con il commissario Fischer Boel e con l´Unione europea? Prima di criticare chi è al governo della Regione da appena sei mesi e ha già ottenuto significativi risultati, il consigliere Salis dovrebbe guardare in casa propria e fare una sana autocritica". È la replica dell’assessore regionale deLl’agricoltura Andrea Prato a una nota del consigliere regionale Adriano Salis apparsa nei giorni scorsi sulla stampa. "Sostengo da sempre – spiega l’assessore Prato - che l’agricoltura deve essere “no partisan”, perché per risollevarne le sorti c’è bisogno del contributo di tutti, maggioranza e opposizione. Serve collaborazione, non polemiche strumentali da far pubblicare sulla stampa. Per due giorni il commissario Fischer Boel ha visitato l’isola e conosciuto i problemi del comparto. Come mai il consigliere Salis fa sentire la propria voce solo ora? Perché lui e il suo partito non hanno fatto le loro osservazioni, avanzato le proposte a tempo debito? Eppure Salis sapeva almeno da un mese quali fossero le richieste che avremmo portato al commissario. Se lo avesse ritenuto, avrebbe potuto farlo con la Fischer Boel presente". "È vero che ciò che la Giunta ha proposto non risolve tutti i problemi dell’agricoltura sarda, ma è altrettanto vero che sarebbe stato inutile domandare cento per ottenere zero. Abbiamo chiesto tre interventi, tra cui un sostegno al comparto ovino che costituisce l’ossatura della nostra economia agricola, e uno (il raddoppio dei finanziamenti de minimis del fondo di emergenza per agricoltore) l’abbiamo ottenuto. Probabilmente porteremo a casa anche una seconda richiesta. Non mi risulta che dal consigliere Salis o dall’Italia dei valori sia stata fatta una, una sola, richiesta. Detto questo, mi dispiace che non si perda mai l’occasione per fare polemiche sterili e a scoppio ritardato invece di lavorare tutti insieme e pancia a terra per rilanciare la nostra agricoltura", conclude Prato. .  
   
   
UNIVERSITA’ TERAMO: FINO AL 30/9 DOMANDE MASTER GIORNALISMO  
 
Teramo, 28 settembre 2009 - Scadono il 30 settembre 2009 i termini per la presentazione delle domande di partecipazione ,per il biennio 2009-2010, al Master universitario di primo livello in Giornalismo presso l´Università degli studi di Teramo con la finalità di formare un massimo di 30 professionisti dell´informazione che possano trovare impiego nei diversi settori dell´attività giornalistica (carta stampata, agenzie, radio, tv, uffici stampa, internet). Lo rende noto il preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione e direttore del Master in Giornalismo dell’Università degli Studi di Teramo, professore Francesco Benigno che, con l’obiettivo di allargare la partecipazione a giovani provenienti da diverse aree geografiche del territorio italiano e per arricchire lo scambio formativo, didattico e professionale, rivolge l’invito ad iscriversi anche ai laureati residenti in Basilicata. Gli allievi partecipanti al Master sono, a tutti gli effetti, - spiega la nota del preside - iscritti all´Università degli studi di Teramo: a loro si applicano le norme che disciplinano l´attività didattica e, in particolare, lo Statuto dell´Università degli studi di Teramo, il Regolamento didattico di Ateneo e il regolamento generale dei Master universitari. Gli allievi ammessi a seguire i corsi sono iscritti, nel rispetto dei requisiti di legge, nel Registro dei praticanti dal Consiglio regionale dell´Ordine dei giornalisti dell´Abruzzo. Superato il periodo di tre mesi dall´inizio dei corsi, il direttore responsabile delle testate rilascia la dichiarazione comprovante l´effettivo inizio della pratica, prevista dall´art. 33 della legge 3. 2. 1963 n. 69, per l´iscrizione nel Registro dei praticanti. La durata del corso – si legge nel bando - è biennale e di 1. 000 ore effettive all’anno, a tempo pieno e frequenza obbligatoria, di cui non meno dei due terzi dedicate alla pratica guidata all’interno delle scuole. La pratica guidata nelle aziende è aggiuntiva e non può essere, neanche parzialmente, sostitutiva dell’addestramento svolto nella scuola. La durata degli stage in testate esterne è di due mesi per ogni anno di corso. Il preside Benigno, infine, auspica il rafforzamento della collaborazione con la redazione giornalistica dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale di Basilicata, avviata nel corso dell’ultimo anno, utile sia allo scambio di esperienze sulle rispettive attività multimediali di informazione e comunicazione che, nello specifico del Master in Giornalismo, alla opportunità, per gli studenti lucani, di poter svolgere gli stage formativi anche nella redazione di Basilicatanet. Per leggere e scaricare copie di bando e domanda: www. Unite. It .  
   
   
AGRIENERGIE: UN AFFARE DA 800 MILIONI DI EURO LA VOCAZIONE TOSCANA VERSO UNA FONTE SOSTENIBILE  
 
800 milioni di euro, pari a circa un terzo dell´intera produzione lorda vendibile dell´agricoltura toscana. A tanto ammonta il valore complessivo dell´energia che potrebbe essere prodotta in Toscana grazie all´utilizzo delle agrienergie. Il dato è emerso il 25 settembre a Prato, nel corso dell´incontro “Prove di energia dell´agricoltura toscana” inserito nel programma di economia al cubo. L´incontro, è stato imperniato sulla presentazione di una ricerca promossa dall´Arsia (Agenzia regionale per lo sviluppo e l´innovazione in agricoltura) su indirizzo della Giunta regionale e relativa alla potenzialità produttiva delle agrienergie in Toscana. Il lavoro ha permesso di stimare in 350 Megawatt energetici (o in 790 termici) la quantità di energia che potrebbe essere ottenuta complessivamente nella nostra regione da un utilizzo dei residui della lavorazioni agricole e forestali e, solo in minima parte, da quello di colture dedicate. Se la produzione di questa energia fosse immessa sul mercato permetterebbe di ricavare una cifra pari a 800 milioni di euro, cioè a un terzo della produzione lorda vendibile dell´agricoltura; non solo, se utilizzata come energia termica permetterebbe di riscaldare fino a 50. 000 appartamenti. Una prova lampante della potenzialità di un settore in fase di crescita sia per le caratteristiche ambientali della sua offerta (le agrienergie hanno un bassissimo impatto), sia per la sua potenzialità economica, viste le prospettive che apre soprattutto per quegli agricoltori disposti a investire nelle cosiddette produzioni no-food. «La produzione di energia – ha detto la direttrice dell´Arsia Maria Grazia Mammuccini, commentando il lavoro - si inserisce perfettamente tra le funzioni dell´azienda agricola del futuro, che è un´azienda sempre più capace di diversificare le sue attività. Con l´utilizzo, a fini energ etici, dei residui delle lavorazioni forestali e delle potature agricole, e anche con la possibilità di realizzare colture dedicate in percentuali sostenibili, le aziende possono individuare nuovi canali di reddito stimolando la creazione di una filiera corta, in cui produzione e utilizzo avvengono su scala locale, diminuendo così i costi e valorizzando la sostenibilità. Il lavoro che presentiamo oggi, nelle nostre intenzioni, è uno strumento operativo per chi, nella nostra regione, vuol conoscere area per area le potenzialità di questo settore». La ricerca Arsia, commissionata alle Università di Firenze e di Pisa, realizza una dettagliatissima fotografia del comparto, evidenziando comune per comune le possibili disponibilità di materie prime convertibili in agrienergie, dopo averle sottoposte a un triplice vaglio: la loro compatibilità ambientale, quella paesaggistica, e la loro economicità. Così, per esempio, su una superficie boscata utilizzabile di oltre 1 milione di ettari la superficie nella quale gli interventi forestali per la raccolta degli scarti della lavorazioni forestali risulterebbero compatibili economicamente è inferiore alla meta (485. 000 ettari). Questi parametri, che rendono estremamente realistico il lavoro, dimostrano comunque la forte potenzialità del settore in varie aree della Toscana, collocando al primo posto la provincia di Grosseto, seguita da quella di Siena e più a distanza da quelle di Firenze, Arezzo e Pisa. Il quantitativo di produzione che potrebbero essere messe insieme per creare energia supera i 4 milioni di tonnellate annue: gran parte dell´energia prodotta (oltre l´80%) proverrebbe da biomasse, il 13% verrebbe utilizzata per realizzare biocarburanti. . . .  
   
   
PIÙ ATTENZIONE A MENSE SCOLASTICHE E MENU CASALINGHI:LA DIETA È UN’ASSICURAZIONE SULLA VITA DEI BAMBINI  
 
I risultati dell’Osservatorio Grana Padano indagine sugli errori nutrizionali e lo stile di vita dei nostri bambini. Ecco come devono comportarsi i genitori I nostri figli rischiano di vivere meno e con più malattie rispetto ai loro nonni. Questo l’allarme lanciato dall’Osservatorio Grana Padano, l’osservatorio permanente che rileva, grazie al contributo di medici di medicina generale, pediatri, dietisti e nutrizionisti, le abitudini alimentari della popolazione italiana, ed in particolare quella dei bambini. La causa di questo trend va ricercata nelle abitudini alimentari dei ragazzini nella fascia di età tra i 7 e gli 11 anni, che seguono sempre più spesso una dieta basata su cibi di scarso valore salutistico e ricchi di calorie “vuote”, piuttosto che consumare alimenti della dieta mediterranea. Secondo i dati dell’Osservatorio Grana Padano - Ogp- basati sulle anamnesi alimentari di 2193 bambini raccolte su tutto il territorio nazionale, il valore mediano Mai (Mediterranean Adequacy Index o indice di mediterraneità della dieta) relativo alla dieta seguita nella fascia di età 7-10 anni è di 1,37 nel Nord Est, 1,23 nel Nord Ovest, 1,16 nel Centro, 1,09 nel Sud, 1,20 nelle Isole, a fronte di un indice ottimale di circa 2,0. La conseguenza è che anche tra i bambini si assiste ad un aumento della diffusione di obesità, di ipertensione e di valori di colesterolo alto, (come hanno anche rilevato di recente due studi pubblicati sul Journal of Human Hypertension e su Preventive Cardiology, condotti rispettivamente su bambini ciprioti e americani). La mancanza di corrette abitudini alimentari dipende parimenti dalle mense scolastiche e dalle famiglie. Le mense delle nostre scuole infatti non sempre assicurano una dieta equilibrata dal punto di vista nutrizionale ai bambini. “La qualità del servizio di ristorazione scolastica presente in Italia è a macchia di leopardo”, dice Margherita Caroli, presidente del European Childhood Obesity Group. ”Mentre in alcune province i responsabili si rivolgono alle unità operative di nutrizione delle Asl per richiedere menu con una valutazione nutrizionale, per preparare menu speciali per bambini con problemi, per la preparazione dei bandi di gara per la concessione degli appalti, altrove tutto questo non avviene”. É dunque importante sapere quale menù viene servito ai bambini nelle mense scolastiche e tenere conto della composizione del pranzo che essi consumano, per calibrare al meglio la cena e i pasti del fine settimana. Complessivamente – tra pranzi e cene (14 pasti) ogni settimana – i ragazzini dovrebbero assumere: da 7 a 10 volte alla settimana primi piatti a base di pasta, riso, polenta; 1 o 2 porzioni al giorno di pane, o più, se sostituisce pasta, riso, polenta o patate; 2-3 volte a settimana carne fresca; 2-3 volte pesce; 1-2 volte uova; 2 volte formaggio; 2-3 volte legumi; 1 volta patate; 12 volte verdura; 1 volta ogni 2 settimane fritti; 18-21 volte la settimana frutta; 1-2 volte ogni 2 settimane un dessert. “Se si proseguirà nel trend che già era stato segnalato dai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi e che i dati dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano hanno evidenziato per il nostro Paese, c’è da aspettarsi un’inversione della tendenza al costante aumento della vita media libera da disabilità, che in Italia è attualmente tra le più alte al mondo“, commenta il Claudio Maffeis, professore di Pediatria presso l’Università di Verona. “I nostri figli rischiano di vivere meno e con più disabilità rispetto ai loro nonni. Occorre pertanto riflettere sul fatto che assumere corrette abitudini alimentari per tutta la famiglia e trasmetterle ai propri figli è come sottoscrivere un’assicurazione sulla loro vita. Perché l’adozione in famiglia di un modello alimentare mediterraneo consentirà ai loro figli di guadagnare in salute”. Il board scientifico dell´Osservatorio Nutrizionale Grana Padano consiglia ai genitori le seguenti avvertenze: Procurarsi copia del menu settimanale della ristorazione scolastica e tenerlo in buona vista. Chiedere agli operatori scolastici se il proprio figlio consuma tutto il pasto a scuola. In caso negativo incoraggiare a farlo ma evitare i “bis” Programmare il menu settimanale della famiglia tenendo conto di quanto i bambini hanno già consumato a scuola, per raggiungere le frequenze di consumo raccomandate (vedi sopra) Offrire sempre al bambino lo spuntino o la merenda a metà mattina e metà pomeriggio, evitando però quelli ad elevato tenore calorico che rischiano di ridurre l’appetito al pasto successivo Per assicurare al bambino energia per tutta la sua giornata scolastica sono sufficienti una buona colazione al mattino (sempre indispensabile), ed un frutto a metà mattina Molti bambini sono abitudinari e resistenti alle novità: se un nuovo alimento non è gradito non bisogna scoraggiarsi, ma continuare a riproporlo in momenti successivi Utilizzare creatività e fantasia per la preparazione e la cottura di pesce, legumi e verdure: su libri e Internet (come il sito dell’Ogp www. Osservatorio. Granapadano. It) si possono trovare ricette gustose a basso tenore di grassi, formulate appositamente per i bambini Non insistere nel chiedere variazioni al menu scolastico di vostro figlio per semplici questioni di gusto o pseudo intolleranze; dover cucinare piatti diversi per una stessa classe non permette agli addetti alla mensa di dedicare la cura necessaria alla preparazione e presentazione ottimale degli stessi Abituare i bambini a consumare cibi poco salati, tenendo presente che il sodio è presente anche nelle bibite e negli spuntini confezionati Per aiutare i ragazzini a consumare frutta e verdura proporre loro frullati, centrifugati e spremute, a colazione e merenda. L’osservatorio Grana Padano indagine sugli errori nutrizionali e lo stile di vita, nato nel 2004 grazie all’impegno del consorzio Grana Padano in collaborazione con Fimp, Federazione Italiana Medici Pediatri, Simg, Società Italiana di Medicina Generale e i dietisti dell´Adi, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica ha come obiettivo quello di conoscere gli stili alimentari degli italiani. L´osservatorio è permanente e rileva i dati su tutto il territorio nazionale, utilizzando un software applicativo che consente ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai dietisti e ad altri specialisti, di raccogliere i dati relativi al consumo alimentare, al fumo, al tempo trascorso davanti alla tv e all´attività fisica dei loro assistiti in modo semplice e rapido. Www. Osservatorio. Granapadano. It . .  
   
   
APPROVATE LE ISTRUZIONI ATTUATIVE PER LA LEGGE REGIONALE DEL PIEMONTE SUI DISTRETTI AGROALIMENTARI PRESTO OPERATIVI  
 
La Giunta Regionale del Piemonte ha approvato le istruzioni attuative per la piena applicazione della legge sui distretti rurali e agroalimentari di qualità (legge reg. 29 del 9/10/2008), che ha introdotto criteri omogenei e al contempo flessibili per l’individuazione e la gestione delle realtà territoriali, accomunate da produzioni di riferimento e da cui si sviluppa una economia integrata di filiera. Con l’approvazione delle istruzioni, i distretti esistenti e quelli di nuova costituzione potranno diventare operativi e il nucleo essenziale che riguarda la struttura e l’organizzazione di tali organismi è stata definita. Le istruzioni operative prevedono infatti le modalità per l’individuazione di nuovi distretti e l’adeguamento di quelli esistenti, nonché i criteri di raccordo tra strutture regionali; le modalità di partecipazione della Regione anche in termini finanziari (che saranno definite di anno in anno), i criteri di nomina dei rappresentanti ai tavoli di distretto, le modalità per istituire aggregazioni temporanee. Saranno oggetto di successivi provvedimenti gli aspetti che più attengono alla gestione complessiva dei territori e al coordinamento tra soggetti diversi, l’attività di monitoraggio, le tempistiche definitive entro le quali i distretti dei vini – attualmente in fase di transizione – dovranno adeguarsi alla nuova disciplina. Con l’approvazione delle istruzioni attuative, questa la situazione dei distretti esistenti o in via di costituzione in Piemonte: - Il Distretto del riso , esteso nelle province di Vercelli, Alessandria, Biella e Novara, e i l Distretto dei Fiori , esteso nelle province di Biella, Novara e Verbano-cusio-ossola , già formalmente costituiti, dovranno adeguare la propria forma giuridica. - Il Distretto del Settore Orticolo, in provincia di Alessandria , dovrà verificare l’integrazione di alcuni territori richiesta dalla Provincia di Torino. - I distretti dei Vini (precedentemente regolati dalla legge 20/1999 e suddivisi in due realtà: Langhe Roero Monferrato per il Piemonte Sud e Canavese, Coste della Sesia e Colline Novaresi per il Piemonte Nord), in base alla nuova legge convergono in un’unica entità territoriale. Le istruzioni operative sono specificamente dedicate a definire tale adeguamento e la nuova organizzazione del Distretto unico che ne deriverà a partire dal 2010. - Il Distretto della Frutta fresca è in fase di avanzata definizione e aggregherà territori di Cuneo (probabile capofila), Torino, e alcune zone di Vercelli e Alessandria. Altre realtà territoriali potranno eventualmente avviare le procedure per la propria costituzione. “ Con la legge regionale sui distretti, approvata esattamente un anno fa - spiega l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco – abbiamo voluto introdurre un diverso modo di fare sistema sul territorio che punti a integrare tutti gli attori della filiera - dalla produzione alla commercializzazione alla promozione – per coordinare le iniziative, a favorire la partecipazione di tutte le forze sociali ed economiche per uno sviluppo del territorio nel suo complesso . Ora, con le istruzioni attuative completiamo questo iter permettendo la piena operatività degli organismi. La definizione delle istruzioni nasce da una concertazione molto ampia con tutte le realtà interessate, che ha dato esiti positivi e unanimi sulle scelte compiute. Ora ci auguriamo che i soggetti privati facciano la loro parte e nasca quella sinergia tra pubblico e privato che dovrebbe essere nella natura dei Distretti agroalimentari e svolgere un essenziale ruolo di stimolo e di dinamismo territoriale. ” Scheda. Che cosa prevede la legge. I Distretti agroalimentari di qualità sono sistemi produttivi territoriali, consolidati intorno a uno o più prodotti di riferimento, caratterizzanti e di significativa valenza economica, e che comprendono produzioni certificate o di prossimo riconoscimento in base alla normativa comunitaria. I Distretti debbono essere inoltre caratterizzati da integrazione di filiera, da interdipendenza tra imprese agricole, aziende di trasformazione e commercializzazione, e l’indotto di carattere turistico-culturale. Possono essere compresi i sistemi territoriali nei quali prevale la produzione biologica. I Distretti rurali sono sistemi produttivi a forte vocazione rurale, dove l’agricoltura è l’attività prevalente, caratterizza l’identità storica e territoriale dei luoghi, ed è integrata ad altre attività economiche (quali l’artigianato, la piccola industria, la ristorazione e la ricettività, le attività culturali), tali da valorizzare a propria volta le attività rurali. Il Distretto è costituito da aree non necessariamente contigue dal punto di vista geografico, anche a carattere interregionale, dove sussistano correlazioni economico-culturali , così come lo stesso territorio può appartenere a più distretti; inoltre gli enti distrettuali possono essere stabili o flessibili, legati anche solo temporaneamente da obiettivi comuni di sviluppo dettati dalle condizioni di mercato. Sono inserite nel sistema anche le aree di periferia urbana , che possono sviluppare attività agricole di utilità sociale e al servizio dei fabbisogni della città (dalla filiera corta alla gestione del territorio ad attività didattiche e informative), secondo l’ottica della multifunzionalità. Il ruolo di capofila e di iniziativa nell’individuazione dei nuovi Distretti è affidato alle Province, che dovranno garantire il più ampio coinvolgimento dei soggetti sociali, economici e culturali del territorio, e le cui proposte dovranno essere approvate dalla Giunta Regionale. Il governo di Distretto è incentrato su forme di parternariato pubblico/privato; la partecipazione delle parti sociali ed economiche è garantita dal Tavolo di Distretto, organo collegiale a consultazione obbligatoria. Ogni Distretto elabora e sottopone all’approvazione della Giunta Regionale un piano triennale di attività, che, a partire dall’analisi della situazione, individua gli strumenti e le strutture utili alla sua valorizzazione (quali, a titolo esemplificativo, le strade del vino e le strade dei prodotti di qualità, le attività agrituristiche, le agroteche, le Enoteche Regionali e le Botteghe del vino). .  
   
   
DIVERSI MESI DI LAVORAZIONE PER OGNI SINGOLO FORMAGGIO, REALIZZATO INTERAMENTE A MANO, PER LA PRIMA VOLTA IN PICCOLE DIMENSIONI. DA EMILIO MAURI  
 
Il formaggio come si faceva 100 anni fa arriva sulle tavole degli italiani preparandosi a conquistare il mondo. E per l’occasione il Politecnico di Milano ne cura l’”abito”. Da un’intuizione di Nicoletta Merlo, nipote del fondatore dell’azienda Mauri, nasce la linea “Emilio Mauri”. Una collezione unica al mondo che, grazie alla sapienza di esperti maestri caseari lombardi, alla genuinità e manualità artigianale, garantisce una stagionatura in grotta inimitabile: diversi mesi di lavorazione per ogni singolo formaggio, realizzato interamente a mano, per la prima volta in piccole dimensioni. Arriva la collezione “Emilio Mauri”, piccoli gioielli gastronomici dai nomi che profumano di antico come Mini Erborinati, Bocconcini Speziati e Robiola di Grotta, la cui eccellenza è controllata in tutte le fasi di lavorazione. Dalla mungitura del latte nelle stalle, rigorosamente proveniente dalle Alpi lombarde, passando per la particolare stagionatura, per arrivare al confezionamento, anch’esso affidato alla mani esperte dei maestri caseari che firmano le specialità, una ad una, a mano, indicando sia il peso sia la data di scadenza. Tutto questo per garantire l’eccezionalità di un prodotto unico. Un prodotto nuovo ma allo stesso tempo simile ai formaggi che i maestri casari di un tempo realizzavano per le loro famiglie, in quanto le grandi dimensioni delle forme di taleggio, gorgonzola o altro servivano per il mercato e poco si prestavano al più ridotto consumo della singola famiglia. Oltre che dalla conoscenza delle antiche tradizioni del territorio, la nuova linea “Emilio Mauri” nasce anche grazie alla ricerca del Mauri Lab, il primo osservatorio internazionale voluto da Nicoletta Merlo che, attraverso i suoi esperti e la presenza in diversi Paesi del mondo, rileva e riporta le nuove tendenze nell’ambito della cucina e della preparazione dei piatti. La Linea Emilio Mauri, infatti, cerca di soddisfare le aspettative e le esigenze dei nuovi consumi, legando antiche tradizioni a nuovi sapori: con le mini specialità si intende i veri sapori di un tempo in minute dimensioni per mantenere più a lungo la bontà dei formaggi anche a casa. Da mettere in evidenza anche il contributo dei designer del Politecnico di Milano che hanno curato le esclusive confezioni, ideate, sin dalla scelta dei materiali, pensando al formaggio così come veniva “impacchettato” una volta, a mano e ad uno ad uno, utilizzando rigorosamente materiali naturali ed ecosostenibili, nella forma di sottilissimi vassoi di legni pregiati, Platano, Tanganika e Zebrano, che avvolgono i nuovi gioiellini di Mauri. Oggi la vera novità è dare al mercato i prodotti di una volta. – Afferma Nicoletta Merlo, Dobbiamo avere il coraggio di riscoprire le nostre tradizioni per conquistare il cuore e il palato dei consumatori. La linea “Emilio Mauri” è un tributo a mio nonno che tutto mi ha insegnato e che oggi mi guida ancora nelle scelte che faccio in termini aziendali. Lui mi ripeteva sempre per avere buoni formaggi bisogna curarli come bambini in culla. E dal 1920 è stata questa la filosofia della nostra azienda nella convinzione che le tradizioni della nostra terra avrebbero offerto nuove opportunità di sviluppo. Ed è per mantenere fede a questa promessa che nasce una collezione a lui dedicata perché creata con la stessa genuinità e cura che metteva lui un tempo nei suoi formaggi”. Sono serviti anni di ricerche del Mauri Lab per trovare la formula perfetta di questi nuovi prodotti. Un pool di esperti dediti al controllo qualità, infatti, per mesi e mesi ha studiato le migliori condizioni per garantire ad ogni singolo prodotto una stagionatura inimitabile all’interno delle grotte della Valsassina. Un vero e proprio percorso gastronomico quello delle tre mini specialità, i Mini Erborinati, i Bocconcini Speziati e la Robiola di Grotta, che racchiudono in sé l’eccellenza della tradizione lombarda e la capacità di sperimentazione di una realtà come la Mauri, tra le più conosciute e apprezzate al mondo. Il formaggio stagionato in piccolissime forme, così come facevano i maestri casari un tempo, finalmente arriva sulle tavole degli italiani, nella convinzione che la stagionatura e il gusto della piccola porzione risulta di una qualità decisamente superiore alle grandi forme. In sintesi un formaggio unico, quasi mono-porzione, creato pensando direttamente al consumatore che lo deve gustare. Si parte con i Mini erborinati, una novità assoluta dal gusto straordinario per chi ama i sapori decisi. Stagionato nelle grotte naturali di Pasturo per oltre 100 giorni, l´erborinatura della pasta è dovuta ad un particolare penicillium che lo rende unico nel suo genere. Grazie al suo sapore intenso e fortemente aromatico è perfetto da gustare abbinato al miele di castagno. Latte vaccino pastorizzato e quattro diverse spezie, tandoori, curry, pepe nero e carbone alimentare, rendono invece sfiziosi i Bocconcini Speziati di formaggio fresco e pastoso per una tavola all’insegna del colore e della creatività. La gamma si completa con la Robiola di Grotta, un antico formaggio tipicamente lombardo lavorato con maestria casearia da Mauri e stagionato a lungo nelle grotte naturali di Pasturo. La sua crosta naturale lavata e la pasta morbida e cremosa lo rendono un formaggio maturo e prezioso. Un must have insomma in fatto di gusto per tutti coloro che vogliono preparare la propria tavola in stile Wellness Cucina, lo stile di vita in cui la cucina di casa e la preparazione dei piatti si trasformano in momenti di relax e convivialità. Da quasi 100 anni Mauri è sinonimo di qualità e gusto del buon formaggio lombardo, una tradizione tutta italiana che ha incontrato il gusto di un intero paese fino a varcare i confini e farlo conoscere in oltre 30 paesi nel mondo. Una realtà internazionale che ha saputo fare della sapiente cura e genuinità dei suoi prodotti una vera e propria filosofia. “Fedeltà al territorio, genuinità e manualità artigianale”, questi i valori di una grande azienda che con l’autenticità e il sapore inimitabile dei suoi formaggi, apprezzati sulle tavole di tutto il mondo, è diventata sinonimo indiscusso dell’antica tradizione casearia italiana. .  
   
   
LATTE: PARTIRA´ IN PIEMONTE CAMPAGNA DI VALORIZZAZIONE PER IL LATTE FRESCO  
 
Riconvocato il tavolo di trattativa sul prezzo La Regione Piemonte promuoverà una campagna informativa e di valorizzazione sul consumo del latte fresco e dei latticini, con l’adesione e la collaborazione delle organizzazioni economiche e professionali della filiera lattiero-casearia. All’incontro, svoltosi ieri pomeriggio presso l’Assessorato Agricoltura a Torino, con i rappresentanti della parte agricola, cooperativistica e industriale del settore, è stata condivisa l’opportunità di avviare una campagna, rivolta ai cittadini, destinata a far conoscere le caratteristiche nutrizionali del latte fresco, il contesto produttivo e gli aspetti salutistici connessi al suo consumo. Particolare attenzione sarà rivolta a giovani e ragazzi, con iniziative di educazione alimentare nelle scuole. La Regione ha già stanziato un primo investimento di 200 mila euro. A breve verrà convocato un tavolo tecnico ristretto, con rappresentanti di tutta la filiera, incaricato di mettere a punto le concrete azioni da intraprendere. L’incontro di oggi è stato anche l’occasione per verificare l’esistenza delle condizioni per una nuova convocazione del tavolo sul prezzo del latte: condivisa l’opportunità di procedere, la trattativa è stata convocata per il prossimo 13 ottobre. “Oggi abbiamo affrontato due temi cruciali per il settore lattiero-caseario di cui oggi tanto si parla – afferma l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco –. Innanzitutto abbiamo condiviso con tutta la filiera l’intenzione di mettere in campo una campagna di valorizzazione del latte e dei latticini, con obiettivi sia di breve che di medio-lungo periodo. Ora si valuteranno le azioni concrete, ma c’è la volontà comune di sostenere e rilanciare un comparto che ha attraversato e sta attraversando un periodo difficile. Inoltre, proveremo a riconvocare il tavolo di trattativa, verificata la disponibilità di tutti a sedersi attorno al tavolo per discutere di prezzo. ” .  
   
   
EVENTO DI MEDIAZIONE DEL 7° PQ BIO -NET  
 
Il 20 ottobre 2009 la rete Enterprise Europe Network in Portogallo e Bio-net, una rete di punti di contatto nazionali (Pcn), organizzano a Lisbona (Portogallo) un evento di mediazione per l´invito a presentare proposte 2010 del tema "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie" (Kbbe) del Settimo programma quadro (7° Pq). L´evento offrirà ai partecipanti l´opportunità di incontrare potenziali partner internazionali e locali e di promuovere la collaborazione. Un secondo obiettivo consiste nell´assistere le imprese, università e istituzioni di ricerca nella ricerca di partner per lo sviluppo di prodotti, la produzione, gli accordi di licenza, le joint venture o altri tipi di partenariato. Durante la mattinata i rappresentanti della Commissione europea e della Piattaforma tecnologica europea informeranno i partecipanti sulle opportunità di finanziamento del 7° Pq e dell´invito 2010 Kbbe. Per il pomeriggio sono previsti incontri bilaterali per offrire ai partecipanti l´opportunità di condividere idee di progetto, scambiarsi informazioni riguardanti l´invito e trovare eventuali partner. L´evento di mediazione 2010 del tema Kbbe del 7° Pq è aperto a università, organi pubblici e rappresentanti dell´industria, reti regionali e altre parti interessate nel campo. Http://www. Enterprise-europe-network. Ec. Europa. Eu/public/calendar/viewdetails. Cfm?eventid=2132&type=future . . .  
   
   
CONVEGNO INTERNAZIONALE LA COMPETITIVITÀ DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE E LE CRITICITÀ NEI RAPPORTI CONTRATTUALI: IL QUADRO EUROPEO  
 
Ass. I. Ca. , Associazione Industriali delle Carni, organizza ogni anno, in occasione di Cibus Tec, un Convegno internazionale per fare il punto su un tema chiave per l’industria alimentare. Nel 2009 il tema scelto è quello della Competitività dell’Industria alimentare, con particolare riferimento al funzionamento della supply chain e alle relazioni contrattuali tra fornitori e distribuzione. Si tratta di un tema particolarmente dibattuto sia a livello nazionale sia a livello comunitario: i rapporti tra fornitori e Grande Distribuzione Organizzata sono oggi all’attenzione di tutte le principali Istituzioni europee (Parlamento Europeo, Comitato Economico e Sociale Europeo, Commissione Europea) e delle Istituzioni nazionali sia in Italia (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, Ministero dello Sviluppo Economico) sia in diversi importanti Stati europei (nuovo Code of Practice della Competition Commission Inglese, interventi legislativi in Francia, Accordi industria distribuzione in Spagna, ecc. ). Al Convegno hanno già confermato la presenza autorevoli relatori comunitari e rappresentanti di associazioni imprenditoriali italiane e di altri Paesi membri, tra cui l’On. Paolo De Castro (ex Ministro delle Politiche Agricole e Presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo), Michel Coomans (Capo Unità Direzione Generale Enterprise – Commissione Europea), Chris Bowden (Esperto legale Uk Competition Commission), Giandomenico Auricchio (Presidente Federalimentare), Horacio Alemán (Vice-direttore Generale Fiab - Federación Española de Industrias de la Alimentación y Bebidas), Francesco Pizzagalli, Presidente di Ass. I. Ca. Il Convegno servirà a fare il punto sul dibattito europeo e presentare le conclusioni del Gruppo di Alto Livello per la competitività dell’Industria alimentare dell’Unione Europea che guideranno, nei prossimi anni, l’azione della comunità per il rilancio del settore. La seconda parte del Convegno sarà l’occasione per presentare alcuni interventi posti in essere dai alcuni Paesi europei per definire le “buone pratiche commerciali” nei rapporti verticali tra i vari anelli della filiera. Queste esperienze potranno essere utili per stimolare un dibattito sull’analogo processo in atto in Italia per giungere a un protocollo di intesa che favorisca un ambiente di contrattazione trasparente e competitivo e istituisca una Camera di Autoregolamentazione/ombudsman che possa fungere da giurì nelle controversie tra industria e distribuzione. 30 ottobre 2009, ore 09. 30-13. 00 Cibus Tec – Fiere di Parma - Sala dei 300 .  
   
   
CONFERENZA MOSTRA SULLA PASTA DI MATERA  
 
I contenuti della mostra “La Pasta di Matera: una tradizione da salvare. Industria e tradizione: oltre 100 anni di storia’’ saranno illustrati a Matera ai giornalisti giovedì 1 ottobre, alle 9. 30, presso la sala giunta della Camera di Commercio. Interverranno il presidente Angelo Tortorelli e quanti hanno collaborato all’organizzazione. L’iniziativa, frutto di un laborioso lavoro di ricerca, che ha coinvolto operatori economici, personalità del mondo culturale della provincia di Matera, ha consentito di raccogliere oggetti, immagini, ricordi, attrezzature, legati alla produzione della rinomata pasta materana. L’inaugurazione della mostra sarà effettuata alle 11,00. All’evento è legato un progetto di valorizzazione della filiera pastaia e dell’economia locale, che sta riscuotendo attenzione e consensi. .  
   
   
POLITICHE DI MARCHIO E INNOVAZIONE PER IL SUCCESSO COMMERCIALE DELLE IMPRESE AGROALIMENTARI PUGLIESI A FOGGIA UN WORKSHOP DEL PROGETTO BRIDG€CONOMIES SU PROPRIETÀ INTELLETTUALE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO NEL SETTORE AGROFOOD  
 
Valenzano, Innovazione, proprietà intellettuale e comunicazione d’impresa: è questa la formula che le piccole e medie aziende dell’agrofood, uno dei settori più tradizionali dell’economia pugliese, devono applicare per difendersi dalla crisi. Di questi temi si parlerà nel workshop “Marchi e brevetti: innovare, difendere e comunicare l’impresa. Proprietà intellettuale e trasferimento tecnologico nel settore agroalimentare” che si terrà il 29 settembre (a partire dalle 9. 30) presso la sala Azzurra della Camera di Commercio di Foggia (in via Dante, 27), organizzato e promosso dal consorzio Bridg€conomies (parte della Enterprise Europe Network della Commissione Europea), in collaborazione con lo Sportello per l’Internazionalizzazione della Camera di Commercio di Foggia e lo Studio De Tullio Liberatore & Partners. L’iniziativa si pone l’obiettivo di fornire agli operatori della filiera dell’agrofood gli strumenti pratici necessari ad individuare se l’impresa possiede conoscenze tutelabili sotto il profilo della proprietà intellettuale, in quali termini è possibile proteggerle e in che modo utilizzarle. La tematica della proprietà intellettuale, infatti, assume un ruolo centrale per le aziende agroalimentari: conseguire marchi e brevetti e comunicare la tipicità dei prodotti significa avvalersi di leve di marketing fondamentali per aumentare propria la competitività ed affrontare con maggior successo i mercati internazionali. Di tutela del brand e innovazione per la competitività discuteranno Elio De Tullio (avvocato specializzato in proprietà intellettuale, Studio De Tullio & Partners) e Gianluca Nardone (direttore del Dare Puglia – Distretto Agroalimentare Regionale), a seguito dei saluti istituzionali di Matteo di Mauro (segretario generale della Camera di Commercio di Foggia), Luigi Triggiani (responsabile del progetto Bridg€conomies per Unioncamere Puglia) e Rosanna Giannini, (responsabile del progetto Bridg€conomies per l’Arti). Nella seconda parte del workshop, Giorgio Mercuri e Antonio Fiordalisi presenteranno le esperienze di successo di due aziende, la Farris srl e la Fiordalisi srl, che hanno ottenuto ottimi risultati commerciali attraverso la protezione e lo sfruttamento dei propri marchi. La giornata s’inscrive nelle attività del progetto Bridg€conomies, di cui l’Arti e Unioncamere Puglia sono partner e il cui scopo è quello di sostenere le piccole e medie imprese, aiutandole a sviluppare il proprio potenziale di competitività, innovazione ed internazionalizzazione e sensibilizzandole nei confronti delle politiche e dei programmi europei. .  
   
   
COLDIRETTI: ANCHE L’OLIO HA IL SUO SOMMELIER  
 
Un corso di assaggiatori di olio per una migliore formazione degli addetti al settore. Sono una ventina i partecipanti al corso organizzato dall’Asso. Prol, l’associazione di produttori di olio di Coldiretti Basilicata, che si sta svolgendo a Matera e Montescaglioso. Due le aziende ospitanti: l’impresa agricola e frantoio oleario dei fratelli Quarto, dove si sono tenute le prime lezioni teoriche e il frantoio di Contangelo Rocco&c. Le lezioni sono tenute dalla dottoressa Stefania D’alessandro, capo panel Regione Basilicata e da Giovanni Lacertosa, ricercatore Metapontum Agrobios. Dalle norme sull’etichettatura degli oli extravergine di oliva, agli assaggi guidati, alle prove di riallineamento di alcuni difetti, per saperne di più su un alimento principe dei nostri piatti. Dopo le verifiche, gli allievi riceveranno un attestato di partecipazione. “Obiettivo della nostra associazione – ha dichiarato il vice presidente della Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto, - insieme alla commercializzazione, è la necessità di offrire gli strumenti, anche formativi, per accentuare la qualità del nostro olio extravergine di oliva. La nuova normativa che obbliga di indicare in etichetta il territorio di origine delle olive ci consente di evidenziare al consumatore le peculiarità e le distintività del nostro olio sia rispetto all’ambiente di produzione che rispetto alle caratteristiche organolettiche che solo nelle olive della Basilicata si possono gustare. Il corso di assaggiatore offre all’imprenditore olivicolo lucano l’opportunità di aggiungere ulteriore valore al proprio olio per vincere la sfida della competitività in un mercato che tenta ad appiattire i sapori per speculare ulteriormente sui prezzi a danno dei produttori iniziali e dei consumatori finali”. .  
   
   
LAZIO, COMUNITÀ MONTANE: SBLOCCATI 3 MILIONI E MEZZO DI EURO  
 
Tre milioni e mezzo di euro sbloccati in favore delle Comunità montane dall´assessorato agli Enti locali, alle reti territoriali energetiche, portuali, aeroportuali e ai rifiuti. "Si tratta - ha dichiarato l´assessore regionale Giuseppe Parroncini - di un provvedimento importante che dà respiro all´economia delle comunità, strozzata dalla riduzione dei trasferimenti decisa dal Governo. Un milione e mezzo del fondo sarà, infatti, destinato a sopperire a tale mancanza - ha continuato - mentre, la restante parte, consentirà alle Comunità montane di portare a compimento la realizzazione di progetti di sviluppo e di interventi sulle opere pubbliche". "Il provvedimento - ha aggiunto l´assessore - è stato adottato velocizzando al massimo le procedure e consentire una più semplice e rapida erogazione dei fondi. Ho ritenuto importante - ha concluso Parroncini - intervenire con urgenza a favore delle Comunità montane, oggetto di una articolata riforma complessiva che dovrebbe essere portata a termine entro breve". .  
   
   
CALABRIA: ASSICURATI GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI PER I PESCATORI DI CETRARO  
 
Ammortizzatori sociali per i pescatori di Cetraro. È quanto ha assicurato l´assessore regionale alle Politiche del lavoro Mario Maiolo, durante l´incontro che si è svolto il 25 settembre presso la Capitaneria di Porto di Cetraro. Tre ore di faccia a faccia con i rappresentanti delle cooperative e dei sindacati per fare una ricognizione sulle difficoltà che vivono i pescatori del Tirreno casentino, specialmente dopo il ritrovamento della cosiddetta “nave dei veleni” al largo di Cetraro, e capire per quali ricorrano le condizioni per concedere gli strumenti di tutela. Tutele, ha garantito Maiolo, che verranno attivate nel giro di pochi giorni: “mercoledì ci sarà una riunione operativa per fare gli elenchi degli aventi diritto ed entro la fine della settimana spero di firmare l´accordo operativo per la loro concessione”. La Calabria sarà la prima Regione ad attivare questi strumenti: “Se ne sta ragionando a livello nazionale – ha spiegato Maiolo – ma noi saremo i primi a partire, concedendo questo tipo di tutele a lavoratori finora esclusi, penalizzati nel caso di Cetraro dall´allarme diffuso che ha fatto crollare la vendita di pesce”. “Dopo il ritrovamento della cosiddetta nave dei veleni – ha continuato Maiolo - la Giunta, su mandato del presidente Agazio Loiero, si è immediatamente attivata per sostenere i lavoratori del settore. Un intervento tempestivo ed efficiente: teniamo presente che la nave è stata ritrovata il 13 settembre, il 14 il presidente Loiero ha convocato una Giunta d´urgenza e a distanza di 10 giorni siamo già pronti a partire con l´accordo sugli ammortizzatori” “Si tratta di persone – ha sottolineato ancora Maiolo – che hanno fatto una scelta di vita e di lavoro di grande sacrificio, che non chiedono assistenza né elemosina ma solo certezze per continuare a svolgere la propria attività. In questa direzione va la concessione degli ammortizzatori sociali, che rappresenta un importante sostegno al reddito, da abbinare a interventi più ampi per far riprendere il settore”. L´impegno della Giunta per il settore della pesca non si esaurirà dunque con la concessione delle tutele: “Ogni crisi - ha spiegato Maiolo - deve servire per rafforzare e rinnovare un sistema. Per questo stiamo anche ragionando sulle problematiche ordinarie del settore. Bisogna per esempio potenziare la cooperazione e spingere i pescatori a unirsi in cooperative per migliorare la capacità organizzativa e operativa”. Altro impegno da parte della Regione sarà quello di aumentare le capacità di controllo e vigilanza: “La capitaneria di porto che sta svolgendo un lavoro di grande professionalità per l´emergenza di Cetraro – ha concluso Maiolo – è carente di mezzi operativi come macchine e barche. Una strategia di rafforzamento del sistema dei controlli significa potenziare la Capitaneria, per questo la Regione spingerà presso il Ministero affinché vengano concesse maggiori attrezzature”. .  
   
   
DAL 2 AL 4 OTTOBRE “SALAMI&SALUMI” A MANTOVA OCA, CINGHIALE, BUFALO E STRUZZO: I SALUMI ALTERNATIVI PRESENTATI IN PIAZZA ERBE APPUNTAMENTO PER I GOLOSI DEL BUONO ITALIANO IN PIAZZA SORDELLO TRADIZIONE E STORIA DELLA NORCINERIA IN PIAZZA BROLETTO  
 
In quanti modi si può declinare l’oca? Nelle piazze del centro storico di Mantova, dal 2 al 4 ottobre in occasione di “Salami&salumi”, l’oca si declinerà così: bresaola, speak, prosciuttino, pressata, paté, carpaccio, filzetta, fegatello e cacciatorini. Tutti della versatile oca, interpretata secondo la trazione pavese, anzi lomellina, zona Vigevano – Mortara. L’oca e le sue varianti sono una delle versioni di “salumi diversi” che la manifestazione mantovana, organizzata da Mantova Expo e giunta alla settima edizione, ha in programma. I salumi alternativi alla carne di maiale saranno ospitati in Piazza Erbe. Oltre all’oca, da Reggio Emilia arriverà il bufalo, versione salame, ragù e mortadella. Dal Friuli, salami, salamini e nicetto di cervo e cinghiale. Occhi puntati sul “collo di struzzo”, salame lungo quanto un collo di struzzo e prodotto a Salvirola, in provincia di Cremona, rigorosamente da carni di struzzo. E se i salumi “diversi” di Piazza Erbe rappresenteranno anche in questa edizione l’attrattiva più curiosa, la manifestazione che valorizza le produzioni di origine delle diverse regioni italiane si sviluppa anche su due altre tematiche e altrettante piazze. Piazza Broletto sarà dedicata al Salame Mantovano dell’omonimo Consorzio, al prosciutto di Parma, ai salumi romani e sardi, all’insegna della storia più radicata nella norcineria nazionale. Piazza Sordello invita invece i “Golosi in piazza” per assaggi e acquisti delle migliori espressioni agroalimentari italiane, proponendo prosciutto cotto d’agnello, salumi all’aglio, focaccia genovese, tartufo, birre artigianali, per citare soltanto alcuni dei prodotti in esposizione. Nel programma dell’iniziativa si inserisce, per la prima volta, un connubio con lo sport. Sabato 3 ottobre si svolgerà infatti presso i campi sportivi di Migliaretto di Mantova il 1° Trofeo Internazionale di Rugby Old “Salami, salumi e… palla ovale” organizzato dall’A. S. D. Senatori Virgiliani Old Rugby Club in collaborazione con Mantova Expo. Le squadre partecipanti (fra cui Vintage Rugby Old Puglia, Urogalli di Udine, Cus Amatori Padova, Ribolliti di Firenze, Old Rugby Bergamo, Old Ruggers Treviso, Old Boys Viadana, oltre allo stesso Senatori Virgiliani Old Rugby Club) si incontreranno alle ore 11. 00 nel centro cittadino per un brindisi di benvenuto e una visita agli spazi espositivi. Nel pomeriggio, alle ore 15. 30 avrà inizio l’evento sportivo sui campi di Migliaretto, che si concluderà con assaggi di portate tipiche mantovane e di salumi offerti agli ospiti sportivi dal Consorzio Salame Mantovano. La manifestazione sarà aperta al pubblico, con ingresso libero, da venerdì 2 a domenica 4 ottobre dalle ore 10. 00 alle ore 20. 00. Www. Mantovaexpo. It .  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: CIMINO INCONTRA SINDACATI E ISTITUISCE TAVOLO PERMANENTE  
 
Palermo – L’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, Michele Cimino, ha incontrato ieri mattina i presidenti regionali delle associazioni sindacali di categoria per accogliere le singole proposte per superare la crisi dell’agricoltura siciliana. L’obiettivo – ha detto Cimino - è riunire richieste isolate e frammentarie, spesso attinenti allo stesso settore, in una piattaforma unica. Va data priorità certamente alle emergenze, ma è necessario che le stesse priorità siano messe a sistema in un programma concreto di sviluppo”. Hanno partecipato all’incontro i presidenti regionali della Cia (Confederazione italiana agricoltori), Carmelo Gurrieri, della Coldiretti (Alfredo Mulè), della Confagricoltura, Gerardo Diana, della Cofcooperative, Pino Ortolano, della Legacoop, Giuseppe Gullo, dell’Unci Sicilia (Unione italiana nazionale cooperative italiane) Sicilia, Pasquale Amico e dell’Agci (Associazione generale cooperative italiane), Francesco Marrone. Hanno partecipato, anche, il commissario dell’Ircac (Istituto regionale credito alle cooperative) Antonio Carullo, e il presidente della Crias, Rosario Alescio. Di concerto, è stato stabilito l’istituzione di un tavolo permanente che si riunirà settimanalmente per stabilire le linee guida da adottare. “Le imprese sono al tracollo – ha detto l’assessore -, non hanno ormai neppure la forza economica di iniziare la nuova campagna agricola. Se non si aiutano agevolando l’accesso al credito avranno difficoltà anche a partecipare ai progetti del nuovo Psr”. Cimino ha sottolineato che “bisogna, innanzitutto, rivedere il rapporto con le banche: l’Unicredit ha in mano circa l’80 per cento del credito agrario, che è vitale per la nostra agricoltura, a cui si riconducono tanti altri sistemi produttivi. Sarebbe opportuno anche un incontro con le parti sociali e i rappresentanti dei maggiori istituti di credito siciliani perché vengano in aiuto al settore”. “La crisi dell’agricoltura è una questione meridionale che ha un conto aperto da sempre, sul piano nazionale ed europeo, sedi in cui va affrontata e risolta una volta per sempre. La Regione farà la sua parte, cercando di mettere a sistema tutto ciò che non produce, a cominciare dei consorzi di ricerca, che sono davvero tanti e, in alcuni casi, inutili o doppioni”. Riguardo la crisi di mercato, secondo il presidente della Cia, Gurrieri, “la situazione dell’agricoltura siciliana è talmente grave da richiedere interventi di portata eccezionale. Oltre alla dichiarazione dello stato di crisi di mercato e di calamità naturale è necessario un segnale forte di attenzione verso le produzioni locali mortificate dalla speculazione e dalla crisi”. Gurrieri ha chiesto al governo “di sospendere immediatamente le licenze per la commercializzazione dell’ortofrutta alla Gdo che vende quasi esclusivamente prodotti non siciliani e di erogare i fondi del Psr solo ai trasformatori che sottoscrivono accordi di filiera con i produttori dell’Isola, e di attivare confronti sui prezzi con chi trasforma, in particolare del latte e del grano”. Alfredo Mulè ha posto l’accento, anche, sulle difficoltà di accesso al credito: “Bisogna individuare, per ciascun comparto, strumenti, tempi e modi per superare la crisi, intervenendo immediatamente per fronteggiare la riduzione dei prezzi alla produzione. Bisogna anticipare il pagamento dei premi comunitari e attuare con celerità quanto stabilito dall’ultima finanziaria in tema di aiuti perché la situazione è allarmante”. “Per rispondere ai segnali della crisi che sta coinvolgendo tutti i principali comparti produttivi dell’isola, è necessaria – secondo Gerardo Diana – una deliberazione regionale che impegni il governo nazionale a sospendere tutti pagamenti di ordine fiscale e tributario. Occorre, inoltre, una iniezione di liquidità che potrebbe essere attivata attraverso l’anticipazione dei premi comunitari e di tutte le altre richieste di ordine regionale”. Anche la promozione, quella non produce una reale economia, per Cimino “è un segmento da mettere a sistema coinvolgendo anche gli altri rami dell’amministrazione che mettono in campo progetti di comune interesse”. “Mi riferisco, ovviamente - ha detto ancora l’assessore – alla promozione dell’agroalimentare da internazionalizzare, invece, potenziando i distretti produttivi ai quali saranno declinati a breve finanziamenti per circa 121milioni euro. Questo non significa escludere le microaziende ma fare in modo che si aggreghino con quelle più grandi, da cui trarre conoscenza e, di conseguenza, forza competitiva”. “Una competizione che comincia con la salvaguardia dei nostri prodotti. Pretendiamo anche – ha concluso l’assessore - dalla Guardia costiera e dalla Guardia di Finanza maggiori controlli per non far entrare alimenti contraffatti, in concorrenza in termini di prezzo con le nostre produzioni, che si spacciano per prodotti di qualità e che nulla hanno a che vedere con le nostre tipicità”. .  
   
   
NAPOLI, TRACCIABILITÀ DEGLI ALIMENTI, OGGI CONVEGNO A CITTÀ DELLA SCIENZA  
 
Oggi, alle ore 9. 30, nella Sala Archimede di Città della Scienza (via Coroglio 104, Napoli), si terrà il convegno "Tracciabilità e Rintracciabilità degli alimenti ogni giorno a tavola", organizzato da Regione Campania e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Izsm), in collaborazione con il Consorzio per la Ricerca Applicata in Agricoltura (Craa). Aprirà il dibattito il commissario dell´Izsm Antonio Limone. Le conclusioni sono affidate all´assessore regionale all´Agricoltura Gianfranco Nappi. Durante il convegno saranno consegnati alla stampa gli ultimi dati prodotti dall´Istituto Zooprofilattico sui controlli delle filiere alimentari della Campania e del Mezzogiorno, ed annunciate le nuove iniziative della Regione in merito alle normative sulla sicurezza alimentare. .  
   
   
AGRICOLTURA IN CAMPANIA, IERI NAPPI INCONTRA L’ALLEVATORE CASERTANO VITTIMA DEL RACKET  
 
Ieri pomeriggio l’assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Nappi ha incontrato l’imprenditore Roberto Battaglia, allevatore bufalino vittima del racket, che rischia di perdere tutte le sue proprietà a causa dei debiti contratti con le banche per ottenere le somme di denaro pretese dai suoi estorsori fino ad un anno fa, quando vennero consegnati alla giustizia. “Mi recherò oggi pomeriggio – dice Nappi - direttamente nell’azienda del signor Battaglia nel Casertano. Gli porterò la mia personale solidarietà e quella della Giunta regionale, e valuteremo le iniziative che la Regione potrà adottare per sostenerlo”. .  
   
   
VONGOLARI, LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE TRASMETTE AL CONSIGLIO LA PROPOSTA DI REGOLAMENTO  
 
Diciannove delle 44 imbarcazioni del sub compartimento di Civitanova Marche tornano a far parte del Compartimento di Ancona. Le altre 25 restano nel sub compartimento di Civitanova Marche che si estende, nella nuova proposta, da Porto Recanati al Chienti. Rimane invariato il compartimento di San benedetto del Tronto, cosi` come quello di Pesaro nord. Lo prevede la regolamentazione della pesca alle vongole proposta dall´assessore Vittoriano Solazzi alla Giunta che l´ha trasmessa al Consiglio regionale per l´approvazione. Le disposizioni valgono ´in sede di prima applicazione´ del regolamento, a seguito della sentenza del Tar Marche del 5 agosto scorso che ha sancito l´esclusiva competenza regionale in materia, sopprimendo, di fatto, il sub compartimento di Civitanova Marche (con 44 imbarcazioni), precedentemente individuato dal ministero delle Politiche Agricole. ´Il testo elaborato ´ afferma l´assessore alla Pesca, Vittoriano Solazzi ´ rappresenta un mediazione condivisibile, in grado di soddisfare le esigenze dei vari compartimenti. Avvicina le richieste manifestate dai consorzi ed e` aperta al dibattito e ai suggerimenti che verranno apportati in aula. La Giunta ha assolto il proprio compito di programmazione, ricercando un´intesa che non penalizzasse gli operatori. Credo che, con questo atto, possa chiudersi un contenzioso che non giova a nessuno, in quanto e` nell´interesse di tutti che la pesca alle vongole possa riprendere nella chiarezza normativa e nella condivisione delle scelte´. La proposta di regolamento prevede una ricognizione scientifica sulla produttivita` delle aree di pesca, per riequilibrare la flotta sulla base dei molluschi presenti. Prevede anche la possibilita` di spostare le imbarcazioni tra le varie zone, su base volontaria e con l´accettazione del consorzio ricevente. Sempre per riequilibrare la pesca, introduce l´eventualita` dello spostamento dei natanti tra compartimenti a seguito di compravendita. I consorzi devono presentare alla Regione Marche, annualmente per l´approvazione, un piano di gestione delle pesca alle vongole, contenete i quantitativi pescabili, i periodi di fermo e altre informazioni tecniche e biologiche. I piani verranno esaminati da un Comitato tecnico, composto dal dirigente regionale del settore, da esperti, dai comandanti delle capitanerie di porto, dai presidenti degli stessi consorzi. L´assessore Solazzi ha peraltro assunto l´impegno di sollecitare il competente Ministero, per l´assunzione - da parte dello stesso - di un provvedimento che consenta il trasferimento di imbarcazioni fra Regioni, considerato che nelle Marche opera circa un terzo dell´intera flotta italiana, con un evidente eccesso rispetto alla risorsa ittica presente. .  
   
   
ENOLOGIA, PRESENTATO IL CONGRESSO NAZIONALE SOMMELIERS  
 
 Quest’anno sarà la Basilicata, per la prima volta, ad ospitare il congresso nazionale dell’Associazione italiana sommelier (Ais), giunto alla quarantatreesima edizione. La manifestazione, in programma dal 30 settembre al 4 ottobre, partirà dal “cuore” dell’enologia lucana, il Vulture, per toccare i Sassi di Matera e altre località. “La Basilicata – ha spiegato il presidente dell’Ais della Basilicata, Vito D’angelo, presentando l’evento alla stampa – sarà al centro del panorama enologico nazionale, con la partecipazione, oltre che di 300 sommelier provenienti da ogni regione d’Italia, di un parterre di presenze qualificate e qualificanti, tra cui Maurizio Zanella, presidente del Consorzio Franciacorta, rappresentanti della famosa azienda vitivinicola Maschio, Carlo Ziliani del Gruppo Berlucchi e Franco Ricci, direttore di Bibenda e presidente dell’Ais Lazio”. L’evento, cui parteciperanno operatori nel settore enogastronomico, ristoranti, enotecari, tour operator, winemakers, si propone come azione di marketing territoriale e momento di dialogo tra le diverse realtà produttrici di vino regionali e nazionali. “Il congresso – ha continuato D’angelo – darà l’occasione a molti partecipanti di conoscere la Basilicata, effettuando un viaggio anche emozionale alla scoperta di una terra ricca di ambiente e cultura, in un itinerario che inizierà da Barile e si snoderà nei Sassi di Matera, nella Venosa di Orazio e Gesualdo, nella terra di Giustino Fortunato, Rionero. Abbiamo voluto proporre la Basilicata come sede del congresso, nella convinzione che riuscire a comunicare il territorio e i prodotti che lo rappresentano attraverso la cultura del vino, ricca di suggestioni simboliche, sia una sfida che è possibile vincere d’intesa con le Istituzioni locali. Un valore aggiunto per la nostra regione, se consideriamo che il turismo del vino muove ogni anno circa tre milioni di visitatori”. Per l’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti “la Regione sta scommettendo sul vino di qualità. L’istituzione dell’Enoteca regionale, più concreta dopo la scelta della sede e che vedrà un profondo coinvolgimento dei produttori, non mancherà di dare un forte impulso allo sviluppo del settore che sta raccogliendo notevoli consensi e riconoscimenti”. “Il congresso dei sommelier – ha aggiunto l’assessore - si propone come un’esperienza di marketing territoriale di grande spessore, che punta a valorizzare i prodotti tipici della nostra terra insieme ai centri di eccellenza culturali e coincide con l’idea di una Regione produttrice densa che si propone al Paese con una sua qualità. Contribuiamo a questa iniziativa per un impegno assunto dal presidente De Filippo e concretizzata dalla collaborazione dei Dipartimenti Agricoltura e Attività produttive, dell’Apt, dell’Alsia, delle Comunità montane del Vulture e dell’Alto Basento, perché il vino, nelle cui radici c’è il senso della storia di un comunità, sia ambasciatore di civiltà”. Il presidente della Comunità montana Alto Bradano, Gerardo Ferretti, ha sottolineato che “il connubio ambiente, cultura e territorio è un tema sul quale un ente locale non può rimanere insensibile. La nostra esperienza ci dice che il territorio si conosce anche attraverso i suoi prodotti. Stiamo lavorando per la valorizzazione della nostra enogastronomia. Il congresso dell’Ais potrà contribuire a far conoscere alla ribalta nazionale la Basilicata nelle sue varie sfaccettature”. .