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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Settembre 2009
CONSUMATORI: L´UE INTERVIENE PER LIMITARE I RISCHI PER LA SALUTE DERIVANTI DALL´ESPOSIZIONE AL RUMORE PROVENIENTE DA APPARECCHI MUSICALI PORTATILI  
 
Bruxelles, 29 settembre 2009 - I consumatori trarranno beneficio dalle nuove impostazioni predefinite installate sugli apparecchi musicali portatili che vengono così tarati su livelli di esposizione sicuri, nonché dalla disponibilità di avvertimenti chiari sugli effetti nocivi di un´esposizione eccessiva a livelli sonori elevati, grazie a una decisione della Commissione europea adottata in data odierna. Nell´ottobre del 2008 il Comitato scientifico Scenihr 1 dell´Ue ha avvertito che l´ascolto di apparecchi musicali portatili ad alto volume per un periodo prolungato di tempo può portare a lesioni permanenti dell´udito. Il 5-10% degli ascoltatori rischia una perdita permanente dell´udito. Si tratta di persone che ascoltano in generale musica ad alto volume per più di un´ora al giorno. Si stima che nell´Ue ben 10 milioni di persone sarebbero a rischio. La Commissione europea ha affidato oggi un mandato al Cenelec (l´organismo Ue di normazione) affidandogli l´elaborazione di nuove norme tecniche di sicurezza. Meglena Kuneva, Commissario Ue responsabile per i consumatori, ha affermato: "È facile che vi capiti di aumentare il livello sonoro del vostro Mp3 portandolo a livelli sonori eccessivi soprattutto quando vi trovate su una strada trafficata o su un mezzo di trasporto pubblico. Sappiamo per certo che soprattutto i giovani - che ascoltano musica ad alto volume a volte per diverse ore alla settimana - non si rendono conto che stanno mettendo a rischio il loro udito. Possono trascorrere degli anni prima che il danno uditivo si manifesti e allora è troppo tardi. Queste norme apporteranno piccole modifiche tecniche agli apparecchi per far sì che ai livelli sonori preimpostati sia garantito un loro uso sicuro. Se i consumatori scelgono di superare il livello predefinito, possono farlo, ma riceveranno un chiaro avvertimento in tal senso e sapranno quindi a che rischio di espongono. " Bridget Cosgrave, Direttore generale di Digitaleurope, ha affermato: "La sicurezza dei consumatori riveste un´altissima priorità per l´industria delle tecnologie digitali. Digitaleurope plaude all´approccio della Commissione europea che ricorre ad una procedura scientifica per lo sviluppo di norme. È importante che gli utilizzatori dispongano di informazioni accurate per fare scelte informate sul modo in cui ascoltano la musica. Digitaleurope esprime la propria piena disponibilità a collaborare con la Commissione europea e con gli organismi di normazione in modo da venire incontro agli interessi dei consumatori. " Le regole attuali Le norme Ue vigenti attualmente non prescrivono un limite sonoro massimo né un´etichettatura specifica in relazione agli apparecchi musicali, ma si limitano a stabilire che nel manuale d´istruzioni compaia una dichiarazione in cui si fanno presenti gli effetti nocivi derivanti dall´esposizione a livelli sonori eccessivi. Le nuove proposte – Il mandato per le nuove norme di sicurezza Il mandato, proposto dalla Commissione europea e dai 27 Stati membri, copre tutti gli apparecchi musicali portatili e i telefoni cellulari dotati di funzione musicale. Esso stabilisce che: L e impostazioni predefinite sugli apparecchi devono corrispondere a livelli di esposizione sicuri . Il mandato non prescrive soluzioni tecniche specifiche al fine di non pregiudicare la capacità innovativa dell´industria. Esso impone soltanto ai fabbricanti di fare in modo che le impostazioni predefinite per un uso normale degli apparecchi corrispondano ai requisiti di sicurezza. Il mandato indica chiaramente che l´uso sicuro dipende dal tempo di esposizione e dai livelli sonori. A un livello sonoro di 80 dB(a) l´esposizione dovrebbe essere limitata a 40 ore/settimana. A un livello di 89 dB(a) l´esposizione non dovrebbe superare le 5 ore/settimana. I livelli di esposizione sicuri definiti sopra costituiranno le impostazioni predefinite sugli apparecchi. Sono ammissibili livelli di esposizione superiori a patto che siano scelti intenzionalmente dall´utilizzatore e che nell´apparecchio sia incorporato un sistema affidabile per informare l´utilizzatore dei rischi. A deguati avvertimenti dei consumatori sui rischi e sul modo per evitarli come ad esempio nel caso in cui gli auricolari originali sono sostituiti con un altro tipo e ne derivino livelli sonori più alti e non sicuri. Il mandato non è prescrittivo per quanto concerne il modo in cui tali risultati vanno raggiunti. Le soluzioni adottate dall´industria potrebbero comprendere ad esempio etichette o informazioni digitali che appaiono sullo schermo. Quali sono i prossimi passi ? Le norme Ue sono elaborate dal Cen Elec (Comitato europeo di normazione) nel corso di un processo che coinvolge ricercatori, rappresentanti dell´industria e di gruppi di consumatori nonché altre parti interessate e può richiedere fino a 24 mesi. Le norme Ue non sono obbligatorie, tuttavia se la nuova norma è approvata dalla Commissione europea e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell´Unione europea essa diventa de facto la norma industriale nel settore pertinente. I prodotti che corrispondono a queste norme godono di una presunzione di sicurezza – altrimenti i fabbricanti devono sottoporre i loro prodotti a costosi test indipendenti. Le nuove norme di sicurezza si applicheranno esclusivamente ai prodotti futuri. Cosa possono fare i consumatori ? Gli utilizzatori di apparecchi musicali portatili possono già adottare delle precauzioni pratiche come ad esempio verificare sui loro apparecchi se è possibile fissare un volume massimo in modo da mantenere più bassa l´emissione sonora oppure se è possibile ridurre manualmente il volume, e possono anche far attenzione a non utilizzare il loro apparecchio musicale portatile per periodi prolungati nell´interesse del loro udito. Contesto : Negli ultimi anni le vendite di apparecchi musicali portatili hanno registrato un´impennata, in particolare quelle di Mp3 player. Nell´ue, complessivamente, circa 50-100 milioni di persone ascoltano probabilmente ogni giorno musica usando apparecchi musicali portatili. Negli ultimi quattro anni le vendite stimate di tutti gli apparecchi audio portatili ammonterebbero a 184-246 milioni mentre quelle di Mp3 player sarebbero di 124-165 milioni. Nell´ue molti milioni di persone usano quotidianamente apparecchi musicali portatili e, se li usano in modo inappropriato, si espongono al rischio di lesioni uditive. .  
   
   
SCIENZIATI BRITANNICI SULLE TRACCE DEGLI SCHEMI DI TRASMISSIONE DELL´HIV NEGLI ETEROSESSUALI  
 
Bruxelles, 29 settembre 2009 - Alcuni ricercatori nel Regno Unito hanno mappato le dinamiche della trasmissione dell´Hiv negli eterosessuali nel paese e hanno rivelato un diverso schema di infezione rispetto agli omosessuali. Pubblicato sulla rivista, accessibile a tutti, Public Library of Science (Plos) Pathogens, lo studio enfatizza che la diagnosi precoce potrebbe limitare efficacemente la diffusione dell´Hiv in questo gruppo di individui. Il team di scienziati dell´Università di Edinburgo e del Medical Research Council Clinical Trials Unit del Regno Unito ha studiato la filodinamica molecolare del ceppo di Hiv dominante negli eterosessuali nel Regno Unito. La filodinamica analizza la connessione evolutiva tra gruppi di organismi e rende possibile ricostruire lo schema della divergenza sequenziale virale nel tempo. Grazie a questo metodo, sono stati in grado di scoprire gli schemi di trasmissione. Secondo lo studio, di oltre 11. 000 pazienti esaminati, "296 erano legati almeno ad altri due nel Regno Unito. " Inoltre, il gruppo di ricerca ha scoperto 8 gruppi formati da oltre 10 persone che erano concatenati e che rappresentavano il 5% dei pazienti coinvolti nello studio. Tra gli omosessuali, il 25% di individui infetti mostrano un´interconnessione equivalente. La trasmissione negli eterosessuali progrediva inoltre a una velocità molto inferiore rispetto agli omosessuali, secondo lo studio, con appena il 2% entro i primi 6 mesi di infezione (contro il 25% negli omosessuali). "Questa analisi filodinamica di sequenze di Hiv del sottotipo non-B che riguarda oltre il 40% della popolazione eterosessuale infettata da Hiv nel Regno Unito ha rivelato che la trasmissione dell´Hiv tra gli eterosessuali nel Regno Unito è raggruppata, ma in media in gruppi più piccoli, ed è trasmessa con dinamiche più lente rispetto a quanto succede tra gli Msm [uomini che fanno sesso con uomini]," si legge nell´articolo. "Un intervento più efficace per restringere l´epidemia potrebbe quindi essere fattibile, dati gli efficaci programmi di diagnosi. " "Le dinamiche più lente dell´epidemia eterosessuale offrono maggiori opportunità per un intervento riuscito, ma è essenziale che la diagnosi sia fatta il più presto possibile," aggiunge il professor Leigh Brown, dell´Università di Edinburgo, che ha guidato il gruppo di ricerca. Mentre negli anni 1990 la caratterizzazione genetica del virus negli eterosessuali mostrava la predominanza del sottotipo B - la forma più comune in America, Australia, Europa, Giappone e Tailandia - studi più recenti hanno scoperto che c´è stato un cambiamento. La maggior parte dei casi di Hiv oggigiorno nel gruppo a rischio eterosessuale nel Regno Unito sono del sottotipo non-B, "che indica virus originatisi tra gli immigranti provenienti dall´Africa sub sahariana," affermano gli scienziati. Negli ultimi 10 anni, il numero di infezioni da Hiv tra gli eterosessuali nel Regno Unito è aumentato sensibilmente. L´ente benefico internazionale Avert ("Averting Hiv and Aisd"), che si occupa di Hiv e Aids e ha sede nel Regno Unito, riferisce di un totale di 44. 617 casi riportati alla fine del 2008. Questo numero supera quello degli individui infettati tra gli uomini che fanno sesso con uomini. Nel frattempo, un esperimento di vaccino per l´Hiv condotto in Tailandia ha mostrato risultati promettenti, creando non poco entusiasmo nella comunità della ricerca medica e dei media in tutto il mondo. Il vaccino sperimentale - una combinazione di due vaccini sperimentali precedenti - è riuscito a ridurre il rischio di infezione da Hiv di quasi un terzo. Il test è stato condotto dall´esercito statunitense e dal governo tailandese e ha seguito 16. 000 partecipanti nel corso di 7 anni. L´organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Programma comune delle Nazioni Unite per l´Hiv/aids (Unaids) si sono congratulati con tutte le parti coinvolte nello studio tailandese: "I risultati dello studio, che rappresentano un significativo progresso scientifico, sono la prima dimostrazione che un vaccino può prevenire l´infezione da Hiv in una popolazione generale adulta e sono quindi di grande importanza. " Sebbene è necessario che la comunità internazionale della ricerca continui a lavorare, la Oms e l´Unaids hanno detto che "questi risultati hanno portato nuove speranze nel campo della ricerca per un vaccino contro l´Hiv e promettono che un vaccino contro l´Hiv altamente efficace e sicuro sarà messo a disposizione di tutte le popolazioni del mondo che ne hanno maggiormente bisogno". Per ulteriori informazioni, visitare: Plos Pathogens: http://www. Plospathogens. Org/home. Action Università di Edinburgo: http://www. Ed. Ac. Uk/ Medical Research Council Clinical Trial Unit: http://www. Ctu. Mrc. Ac. Uk/ .  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE VENETO-MOZAMBICO UNA MISSIONE SUL CAMPO PER RILANCIARE UN’INNOVATIVA COLLABORAZIONE IN AMBITO SANITARIO  
 
Venezia/Padova 29 settembre 2009 – E’ partita ieri pomeriggio da Venezia con destinazione Beira (Provincia di Sofala, Mozambico) una delegazione veneta guidata dall’Assessore regionale alla cooperazione allo sviluppo e ai diritti umani Maria Luisa Coppola. Numerosi i soggetti della sanità veneta coinvolti. Oltre alla Regione e all’organizzazione non governativa Medici con l’Africa Cuamm, direttamente impegnata con interventi di cooperazione sanitaria a Beira, prendono parte alla missione l’Azienda Ospedaliera e Azienda Ulss 16 di Padova, l’Università di Padova con il Dipartimento di Pediatria, l’Azienda Ulss 16 di Treviso e l’Istituto Oncologico Veneto. Obiettivi della missione sono la valutazione diretta dei risultati e il rilancio della collaborazione avviata in seguito alla firma del protocollo d’intesa siglato nel 2005 tra Regione del Veneto e Provincia di Sofala per il rafforzamento dei rapporti sanitari tra le due realtà in ordine alle strutture e alla formazione professionale del personale medico e paramedico. Nell’accordo, partner della Regione del Veneto e della Provincia di Sofala sono, per la parte operativa, l’Azienda Ospedaliera di Padova e Medici con l’Africa Cuamm. La missione, che farà rientro in Italia sabato 2 ottobre, incontrerà la Direzione dell’Ospedale Centrale di Beira (il secondo ospedale del Mozambico che con 750 posti letto fa da riferimento per tutta la Provincia di Sofala abitata da circa 1,5 milioni d abitanti) e dell’Università Cattolica del Mozambico con sede a Beira. La visita includerà i reparti di pediatria, di neonatologia, il day hospital Hiv, il reparto di medicina, la clinica chirurgica e la clinica oculistica dell’Ospedale di Beira nonché le strutture della Facoltà di Medicina dell’Università, particolarmente interessati dalla collaborazione in corso e futura. Sono previsti incontri dedicati con l’Ambasciatore d’Italia in Mozambico, con il governatore della Provincia di Sofala e con il sindaco di Beira. La visita alle strutture sarà guidate dagli operatori di Medici con l’Africa Cuamm, presenti a Beira nell’ambito di progetti a supporto dell’Ospedale e dell’Università, con attività clinica e didattica. Insieme all’assessore Coppola, prenderanno parte alla missione Diego Vecchiato dirigente della Direzione Cooperazione Internazionale e Diritti Umani della Regione; Don Dante Carraro direttore di Medici con l’Africa Cuamm; Andrea Atzori rappresentante in Mozambico di Medici con l’Africa Cuamm; Carlo Castoro dell’Istituto Oncologico Veneto e presidente dell´Associazione Internazionale della Day Surgery: Liviana Da Dalt direttore del Pronto Soccorso pediatrico (Dipartimento di Pediatria) dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova; Alessandro Galan direttore del reparto di oculistica dell’Ulss 16 di Padova; Giorgio Perilongo direttore della Scuola di Specialità in Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova; Giovanni Putoto responsabile della Struttura Interaziendale di Formazione e Progetti Internazionali, Azienda Ospedaliera e Azienda Ulss 16 di Padova e Gianluigi Scannapieco direttore del Dipartimento piani e programmi dell´Ulss 9 di Treviso .  
   
   
SEMINARIO OPEN - NUOVE OPPORTUNITA`` PER GLI ANZIANI. SPACCA: NON AUTOSUFFICIENZA, TEMA CENTRALE IN OTTICA EUROPEA .  
 
Ancona, 29 Settembre 2009 - ´Il tema degli anziani non autosufficienti e` centrale nell´azione di governo regionale. Occorre pensarlo in una dimensione europea e in un´ottica di benchmarking, cioe` di costante confronto con l´esterno, sia perche` le risorse, sempre piu` necessarie per garantire la qualita` dei servizi, andranno intercettate in ambito europeo, sia perche` internazionalizzare non e` importante solo per l´economia, ma anche per il sociale, in una prospettiva di inclusione, di coesione, di protezione e di sicurezza. ´ Cosi` il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ieri all´Auditorium dell´Inrca, aprendo i lavori del seminario dedicato alle ´nuove opportunita` per anziani: la non autosufficienza nelle politiche pubbliche locali e regionali´ , secondo di sei seminari che la Regione come capofila di un partenariato internazionale, organizza nell´ambito del programma Open sulle principali materie di inclusione e protezione sociale. ´Soprattutto sulla non autosufficienza ´ ha proseguito il presidente- la Regione vuole recuperare terreno e mantenere gli impegni presi, l´obiettivo e` portare da 50 a 100 minuti il servizio per le Rsa ed incrementare ulteriormente i servizi a domicilio. Questo seminario e il programma Open ´ ha aggiunto Spacca ´ aprono la mente verso la dimensione europea e la Regione Marche, nonostante i pesanti tagli che il Governo nazionale sta infliggendo al Fondo sociale, dimezzandone la quota (da 1 mld di euro a 500 milioni in due anni), e` ben consapevole che c´e` una forte sensibilita` da parte dei cittadini e delle famiglie su tale problema. Una sensibilita` giustamente segnalata da Sindacati e categorie che hanno stimolato la Regione a proteggere coloro che tanto hanno contribuito alla crescita della nostra societa`. ´ Le Marche sono la 7 regione italiana per indice di invecchiamento, attualmente sono 347. 962 gli anziani sopra i 65 anni (23% della popolazione ) e 311 gli ultracentenari. Un fenomeno in crescita che portera` la nostra regione ad avere una popolazione ultrasessantacinquenne nel 2051 pari a 518 mila persone, cioe` il 53% della popolazione. ´ Su questi dati stiamo programmando ´ ha spiegato l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani- tenendo conto dei rapidi cambiamenti della societa` e dell´allentamento delle reti familiari. Abbiamo liberato risorse dal Servizio sanitario per investire sulla non autosufficienza con l´intento di integrare le risorse del Sociale, ma ora ci troviamo a far fronte a gravi tagli che mettono a rischio le programmazioni delle Regioni italiane e di conseguenza degli Enti locali. La risposta dovra` venire dalla sinergia tra tutti gli attori, pubblici e privati per affrontare il futuro. Intanto, con un approccio prudenziale e senza false promesse, la Regione sta seguendo percorsi di intesa con i Sindacati per implementare le risorse e coprire il fabbisogno. Stiamo predisponendo in questi giorni un piano finanziario per completare il livello di assistenza socio-sanitaria previsto dalla l. R. 20/02 (100 min. Pro die pro capite) che comportera` un ulteriore impegno finanziario di 18 milioni di euro che spalmeremo nei prossimi 4 anni individuando pero` un impegno sostanzioso gia` dal 2010, tra i 5 e i 7 milioni. Ma avremmo bisogno di un quadro nazionale piu` certo per dare migliori risposte in termini di servizi e prestazioni a chi ne ha diritto. ´ Il confronto con altre aree europee e` stato illustrato dal dirigente regionale dei Servizi sociali, Paolo Mannucci. In Inghilterra ad esempio ( partner nel programma Open con la regione del West Midlands) a Birmingham, 1 milione di abitanti, di cui il 37% stranieri, il ´problema anziani´ da tempo e` stato risolto investendo ingenti risorse in questo settore; ugualmente in Sassonia ( ex Germania dell´Est) dove non esiste problema per la non autosufficienza perche` c´e` un sistema assicurativo che garantisce 1800 euro al mese alle famiglie che assistono gli anziani e se la famiglia non c´e`, strutture pubbliche gratuite. In Aragona (Spagna) esiste come da noi, ma moltiplicato, un problema di frammentarieta` di Comuni (1 milione di abitanti e 800 micro comuni) che non riescono a dialogare e a progettare politiche omogenee. Quindi Mannucci ha sottolineato che nel passato si e` speso poco per gli anziani, in Italia come nelle Marche: il 17% della spesa per 36 mila anziani non autosufficienti e per le disabilita` (11 mila), il 24 %. ´Ma stiamo comunque recuperando ´ ha detto Mannucci - sono complessivamente 7539 i posti per gli anziani, 3250 posti letto nelle residenze protette garantiti anche da 14 milioni e mezzo aggiunti dalla Sanita`, 379 i centri diurni. Sono stati dati contributi per 36 milioni di euro per 326 strutture, per un investimento complessivo di 146 milioni. Il sociale significa anche occupazione e una ricaduta positiva su tutta l´economia. Nel 2009 aggiunti 2 milioni per l´assistenza domiciliare integrata e l´assegno di cura per le famiglie. Inoltre sono stati avviati i corsi per le cosiddette ´badanti´ ( fenomeno solo italiano) perche` si accreditino in un elenco regionale. ´ Il direttore dell´Inrca, Antonio Aprile, evidenziando quanto la longevita` comporti poi fragilita` sotto altri aspetti, ha affermato che esiste non solo un problema finanziario, ma anche di revisionismo culturale del welfare, che ´nel nostro Paese e` particolarmente fragile perche` addossa sulle famiglie e soprattutto sulle donne, il peso e la responsabilita` dell´assistenza agli anziani. ´ ´ Ma paradossalmente ´ ha detto ´ la famiglia non e` protagonista dello sviluppo programmatico degli interventi. Un modello che va ripensato attraverso un´effettiva ed efficace integrazione che non sia sommatoria di interventi, ma reale programmazione socio-sanitaria a cui contribuiscono tutti gli attori. ´ In linea, Giovanni Santarelli ´ dirigente regionale della programmazione sociale e integrazione socio-sanitaria ´ ha rimarcato come per risolvere efficacemente il problema della non autosufficienza occorra superare due grandi questioni: ´la sostenibilita` finanziaria -e` un sistema che costa tantissimo mentre ci stiamo orientando verso una decrescita di risorse - e una reale integrazione socio-sanitario che renda possibile la qualita` dell´offerta, passando dalla teoria alla buona pratica. In tal senso ´ ha spiegato Santarelli - la Regione sta predisponendo anche un piano di intervento sulla non autosufficienza sulla base delle indicazioni nazionali contenute nel decreto del Ministero della Solidarieta` Sociale che stabilisce il riparto del fondo nazionale per la non autosufficienza e che prevede una serie di interventi destinati a garantire idonee condizioni di permanenza in famiglia delle persone non autosufficienti. Questo intervento ha messo in circolo ulteriori 24 milioni di euro trasferiti agli ambiti sociali per avviare sperimentazioni sull´assegno di cura e per potenziare i Sad (Servizio di assistenza domiciliare) per gli anziani. .  
   
   
LE MODIFICAZIONI ENZIMATICHE POSSONO PROTEGGERE PERSONE E AMBIENTE  
 
Bruxelles, 29 settembre 2009 - Un team internazionale di scienziati, coordinati dall´Università Masaryk (Repubblica ceca), è riuscito a sviluppare un nuovo metodo per ottimizzare le caratteristiche funzionali degli enzimi. A beneficiare dei risultati ottenuti saranno gli operatori dei settori medicale, chimico e alimentare. La procedura è stata presentata sulla rivista Nature Chemical Biology. La modificazione degli enzimi può contribuire in modo efficace al benessere di esseri umani e animali e alla tutela dell´ambiente. Una portavoce dell´istituto, che ha sede a Brno, ha affermato che questi enzimi possono essere utilizzati per eliminare in modo sicuro le sostanze chimiche artificiali tossiche che potrebbero avere effetti negativi sull´ambiente. Tereza Fojtová ha poi spiegato che queste sostanze chimiche hanno ripercussioni considerevoli sulla natura, aggiungendo che gli scienziati dei laboratori della Università Loschmidt hanno scoperto come rimuovere queste tossine dall´ambiente in modo efficiente. "Siamo ora in grado di utilizzare le modificazioni genetiche per cambiare le caratteristiche degli enzimi in modo tale da consentirgli di degradare le sostanze nocive nell´ambiente più rapidamente e con maggiore semplicità" ha spiegato il professor Jiri Damborsky dell´Istituto di biologia sperimentale dell´Università Masaryk. Le ricerche svolte in passato miravano alla possibilità di modificare le caratteristiche degli enzimi in situ, all´interno delle strutture, ovvero nel punto in cui avvengono le reazioni chimiche. La differenza di questi studi con quello svolto di recente risiede nel fatto che quest´ultimo ha analizzato le variazioni che avvengono nei cosiddetti "tunnel di accesso". Con questo metodo, la sostanza da decomporre riesce ad accedere al sito attivo attraverso i tunnel di accesso, senza il coinvolgimento di un solvente. In questo modo la decomposizione avviene in tempi considerevolmente più rapidi. Il team ha provato la validità di questa procedura creando una sostanza altamente tossica in grado di decomporre gli enzimi, definita tricloropropano (Tcp). Questa sostanza, che si presenta come un liquido pesante incolore caratterizzato da un odore dolciastro persistente, evapora rapidamente. Prodotto secondario della produzione chimica, il tricloropropano è in grado di inserirsi principalmente in acqua, nel suolo, nelle acque nere e nella catena alimentare. Il tricloropropano è individuabile da più di un secolo nel suolo e nelle acque del sottosuolo. Secondo i ricercatori questa sostanza tossica è parzialmente responsabile dello sviluppo delle neoplasie umane. Questa nuovissima procedura ha consentito agli scienziati di sviluppare un enzima in grado di scomporre il Tcp a una velocità di 32 volte superiore rispetto al passato. Il metodo può inoltre essere utilizzato in altri campi di applicazione: questa procedura, ad esempio, può essere utilizzata per migliorare la qualità degli enzimi impiegati nella biomedicina, come anche di quelli utilizzati nell´industria chimica e alimentare. I ricercatori dell´Istituto Pasteur (Francia), dell´Università di Vienna (Austria) e dell´Istituto Weizmann (Israele) hanno già manifestato il loro interesse per questa nuova procedura. Per questo progetti i ricercatori dell´Università Masaryk si sono avvalsi della collaborazione di colleghi della Palacky University Olomouc (Repubblica ceca), dell´European Media Laboratory (Germania) e della Sendai University (Giappone). La ricerca è stata parzialmente finanziata dal ministero ceco per l´Istruzione, i giovani e lo sport, dalla Fondazione ceca per la scienza e dalla Fondazione Klaus Tschira in Germania. Per maggiori informazioni, visitare: Università Masaryk: http://www. Muni. Cz/ Nature Chemical Biology: http://www. Nature. Com/nchembio/index. Html Tcp is an emerging contaminant: http://www. Epa. Gov/tio/download/contaminantfocus/epa542f07008. Pdf .  
   
   
4,5 MILIONI DI EURO ALLA ASL ROMA G PER L´ACQUISTO DI UN IMMOBILE DESTINATO AL POLIAMBULATORIO DI ZAGAROLO  
 
Roma, 29 settembre 2009 - La Giunta regionale ha assegnato durante la sua ultima riunione, su proposta del vicepresidente Esterino Montino, 4,5 milioni di euro alla Asl Roma G per l´acquisto di un immobile da destinare alle attività territoriali nel Comune di Zagarolo. In particolare, la nuova struttura ospiterà gli uffici Asl e le attività sanitarie che attualmente si trovano nel poliambulatorio di via Borgo San Martino 3. "L´obiettivo di questa operazione che mette a disposizione della Asl una somma per l´acquisto di un immobile adeguato alle esigenze di attività di poliambulatorio - ha spiegato Montino - è quello di valorizzare, attraverso un investimento che punta alla razionalizzazione complessiva della spesa per fitti passivi, le attività sanitarie territoriali. Il modello di sviluppo della sanità del Lazio punta infatti ad avvicinare i servizi al cittadino attraverso una distribuzione capillare sul territorio che garantisca la continuità assistenziale, la presa in carico del paziente e rende il ricorso all´ospedale necessario solo in casi di effettiva gravità". Infatti, le attività del poliambulatorio di Zagarolo, punto di riferimento anche per Palestrina, attualmente si trovano in locali di proprietà comunale, circa 2. 500mq e due spazi di corte uno interno e uno esterno e per i quali la Asl paga un affitto di circa 380. 000 euro all´anno. Ora la Asl provvederà a indire una gara pubblica e a valutare le offerte secondo i termini di legge. .  
   
   
A TRIESTE INAUGURATO CENTRO SALUTE MENTALE  
 
Trieste, 29 settembre 2009 - Inaugurato ieri a Trieste il rinnovato Centro di salute mentale di via Gambini, riferimento per il Distretto 4 assieme al Centro di salute mentale della Clinica psichiatrica di San Giovanni. La struttura, articolata su tre piani e 550 metri quadri, sarà in funzione entro il prossimo mese di ottobre, e si prenderà cura di un migliaio di persone. All´inaugurazione, accanto al direttore generale dell´Azienda per i Servizi sanitari n. 1 "Triestina" Franco Rotelli, al vescovo di Trieste Eugenio Ravignani all´assessore comunale Carlo Grilli e al consigliere regionale Sergio Lupieri, è intervenuto l´assessore regionale alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, che nell´occasione ha ricordato come il prossimo Piano sociosanitario dedicherà una particolare attenzione all´integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali. Kosic ha espresso la gratitudine della Regione per quanti a Trieste hanno operato e operano in tema di salute mentale. Una ´cura´ che per Kosic è diventata ´cultura´, ricerca di soluzioni terapeutiche innovative, capacità di confrontarsi con nuove sfide da parte di professionisti che con il lavoro stanno vicino a chi non su può difendere e non si può rappresentare e a famiglie che non sono lasciate sole. Dunque per l´assessore l´esperienza di Trieste rappresenta un modello organizzativo di servizi territoriali in cui trovano risposte le esigenze di chi ha problemi che possono durare per anni o anche per tutta la vita. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: DA SABATO 26 SETTEMBRE IN VIGORE LE NUOVE REGOLE PER L´ACCESSO AL PRONTO SOCCORSO.  
 
Bologna, 29 settembre 209 - Dal 26 settembre, in applicazione della delibera 1035 (approvata il 20 luglio 2009 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione il 25 agosto scorso) sono entrate in vigore le nuove regole per l’accesso al pronto soccorso e la relativa compartecipazione alla spesa. Il codice colore (bianco, verde, giallo, rosso) definisce solo la priorità di accesso e non è un criterio per definire la compartecipazione alla spesa. Le nuove regole sono state adottate per favorire un uso appropriato dei servizi di pronto soccorso garantendo esenzione dal ticket per tutti i servizi che effettivamente devono essere erogati nelle strutture di pronto soccorso, ferme restando le esenzioni previste dalla normativa. Di seguito, le condizioni di esenzione dal ticket in caso di accesso ai servizi di pronto soccorso, in vigore dal 26 settembre 2009: prestazioni erogate nell’ambito dell’Obi (Osservazione Breve Intensiva), dedicata alle situazioni cliniche che necessitano di un iter diagnostico-terapeutico di norma non inferiore alle 6 e non superiore alle 24 ore, prestazioni seguite da ricovero, prime prestazioni riferite a trauma con accesso al pronto soccorso entro 24 ore dall’evento, prestazioni riferite a trauma con accesso al pronto soccorso oltre 24 ore dall’evento nei casi in cui si dia contestualmente corso ad un intervento terapeutico, prestazioni riferite ad avvelenamenti acuti, prestazioni erogate ai soggetti di età inferiore a 14 anni, prestazioni riferite a infortuni sul lavoro, prestazioni richieste dai medici e pediatri di famiglia, da medici di continuità assistenziale (guardia medica) o da medici di altro pronto soccorso, prestazioni riferite a soggetti esenti per patologia e/o reddito e altre condizioni previste dalla normativa vigente, prestazioni riferite alle persone straniere temporaneamente presenti (Stp) se indigenti ed ai sensi della normativa vigente. La delibera 1035 contiene anche indicazioni dettagliate riguardo alla strategia regionale per il miglioramento dei tempi di attesa per visite ed esami specialistici (riconfermando i tempi stabiliti dalla normativa: 30 giorni per visite, 60 giorni per esami, 24 ore per visite e esami urgenti, 7 giorni per visite e esami urgenti differibili), per l’ampliamento del programma di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della mammella e per percorsi specifici riguardo alla mammografia fuori screening. Per le visite e gli esami specialistici e per i percorsi specifici per la mammografia fuori screening, le Aziende sanitarie stanno approntando i Piani attuativi locali (previsti dalla delibera) che dovranno essere consegnati alla Regione entro il 20 ottobre. I Piani dovranno contenere anche i “percorsi di garanzia” da mettere eventualmente in atto per rispettare i tempi di erogazione di visite ed esami e, per la mammografia fuori screening, dovranno indicare i percorsi di accesso per garantire, nei Centri senologici pubblici, mammografie urgenti entro 24 ore, mammografie urgenti differibili entro 7 giorni, oltre a percorsi diagnostici individuali per le donne con fattore di rischio legato a ereditarietà/familiarità. I Piani, prima della presentazione in Regione, dovranno essere approvati dalle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, le quali, a loro volta, li avranno condivisi con le rappresentanze dei cittadini. L’ampliamento del programma di screening alle donne in fascia di età 45-49 e 70-74 anni partirà dal 1° gennaio 2010 (attualmente è rivolto alle donne dai 50 ai 69 anni). Questi tempi sono stati definiti per dar modo alle Aziende sanitarie di predisporre gli interventi organizzativi necessari. Per informazioni: numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30), guida ai servizi - informazioni on line (home page di Saluter www. Saluter. It). .  
   
   
BASILICATA: LA GIUNTA REGIONALE VARA I DISTRETTI SOCIOSANITARI  
 
 Potenza, 29 settembre 2009 - La Giunta regionale ha deciso nel corso dell’ultima seduta, la istituzione dei distretti sociosanitari. Viene così definito il modello territoriale di gestione dei servizi sanitari e sociosanitari previsti dalla legge di riordino e parte integrante del redigendo piano Regionale della Salute e dei Servizi già adottato con provvedimento deliberativo nello scorso febbraio. “L’idea che sottende la riorganizzazione del sistema dei servizi territoriali è - spiega l’assessore alla Salute Antonio Potenza - la costruzione di un Distretto “forte” (Distretto della salute) che assuma in sé sia le funzioni di produzione che di tutela/committenza, con una particolare attenzione a queste ultime, e che sappia essere realmente il luogo “naturale” dell’integrazione sociosanitaria. Con questa scelta - dice l’assessore - si valorizza il protagonismo dei territori, recuperando la migliore esperienza emersa dalla gestione delle Asl, e dando ad essi un nuovo orizzonte di lavoro consistente nella tutela del benessere complessivo attraverso la presa in carico della persona e dei suoi bisogni, per quel che riguarda l’area sanitaria, con il passaggio da una medicina d’attesa ad una medicina d’iniziativa che valorizza la prevenzione e non solo la cura. Sarà compito del neo manager di distretto da un lato procedere alla migliore utilizzazione delle risorse, dall’altro recuperare il protagonismo dei sindaci per costruire un vero sistema di tutela delle persone in relazione ad esigenze specifiche dell’utenza territoriale. Questi passaggi - avverte Potenza - non sono né facili né indolori perché richiedono non solo una ridefinizione degli assetti organizzativi, ma anche un nuovo modello culturale ed una partecipazione attiva a questo ambizioso progetto da parte di tutti gli operatori del sistema, dipendenti e convenzionati, pubblici e privati. In particolare L’area distrettuale costituisce il livello ottimale di programmazione “dal basso” su cui costruire un rapporto integrato tra servizi sanitari e servizi sociali e alla persona, lavorando in sede di programmazione di zona all’analisi dei bisogni, all’offerta dei servizi, alla individuazione di obiettivi di crescita del benessere territoriale. Il Distretto della Salute garantisce l’assistenza sanitaria, sociosanitaria e di integrazione sociale. Il documento approvato - spiega ancora l’assessore - contiene altresì indicazioni inerenti il sistema regionale della residenzialità e semiresidenzialità per utenti non-autosufficienti, inteso come complesso integrato di interventi, procedure e attività sanitarie e sociosanitarie erogate a persone non autosufficienti e non assistibili a domicilio all´interno di idonee unità di offerta accreditate. La novità riguarda i principi di classificazione delle prestazioni erogate, sia di tipo residenziale che semiresidenziale, agli anziani o alle persone non autosufficienti in condizioni di cronicità e/o relativa stabilizzazione delle condizioni cliniche. Sono stati infatti introdotti specifici codici di attività collegati al trattamento effettuato e riferibili al livello di intensità di cura”. L’assessore ritiene pertanto, che “questo documento rappresenti un ulteriore sviluppo nel percorso di riforma che ha investito ormai da oltre un anno, l’intero sistema sanitario della regione e che consente di garantire livelli essenziali di assistenza alla popolazione lucana in un contesto di riorganizzazione, mirato a portare il servizio sul territorio, quindi più vicino al cittadino con l’ambizione di fornire una risposta globale al bisogno di assistenza”. .  
   
   
IL 30 SETTEMBRE E IL 1 OTTOBRE A MARINA DI PIETRASANTA (LU) DIPENDENZE, DUE GIORNI DI CONFRONTO E RIFLESSIONE  
 
 Firenze, 29 settembre 2009 - Le nuove tendenze in atto nel mondo delle dipendenze, la situazione nell´universo carcerario, le prospettive di reinserimento sociale e lavorativo dei soggetti alle prese con problemi legati alla droga, un´analisi del mondo della residenzialità. Il Ceart (il Coordinamento degli Enti Ausiliari) in collaborazione con Cesvot e Regione organizza per il 30 settembre e il 1 ottobre una due giorni di confronto, di formazione e di analisi per gli operatori impegnati nel settore delle dipendenze dal titolo ´Tra cura e normativa: la sicurezza nelle comunità terapeutiche´. Il convegno si terrà presso l´Hotel Mondial Resort, a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca. Nel corso della prima giornata Regione e Ceart sottoscriveranno il protocollo d´intesa che rinnova un rapporto di collaborazione che dura ormai da più di 10 anni. Interverranno tra gli altri l´assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori, il presidente del Ceart Umberto Paioletti, il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, il presidente del Cesvot Patrizio Petrucci e il sindaco di Marina di Pietrasanta Massimo Mallegni. Programma consultabile su www. Regione. Toscana. It/sociale/dipendenze. .  
   
   
EUROPEAN DENTAL EXHIBITION IN POLONIA  
 
 Varsavia, 29 settembre 2009 - - Ice, in collaborazione con Unione Nazionale Industrie Dentarie Italiane (Unidi), realizzerà un Sistema Italia in fiera in occasione della Xix edizione della Cede che si inaugurerà a Poznan. Lo rende noto la sezione Ice di Varsavia. La rassegna, che nella scorsa edizione si è sviluppata su di una superficie di 14. 500 mq. Registrando la presenza di circa 500 espositori, costituisce la piattaforma più adeguata per presentare nuovi prodotti e innovazioni tecnologiche per il settore odontoiatrico ed odontotecnico; è stata visitata da oltre 11 mila operatori economici qualificati. La presenza Ice-unidi a quella che è la principale manifestazione fieristica per il settore dentale in Polonia, nonché una delle più interessanti nei Paesi dell´Europa Centro-orientale, mirerà a offrire una costante assistenza agli espositori italiani presenti e a presentare alle potenziali controparti polacche la vasta offerta settoriale nazionale .  
   
   
VIA LIBERA AL PROTOCOLLO D´INTESA TRA LA REGIONE LAZIO, IL POLICLINICO MILITARE DEL CELIO E IL POLICLINICO UMBERTO I  
 
Roma, 29 settembre 2009 - L´ospedale militare del Celio ha pronti 15 posti letto da mettere a disposizione in caso di necessità legato ad aumento dei ricoveri causati dalla diffusione dell´influenza A. A stabilirlo è un protocollo d´intesa, approvato nella seduta odierna della giunta, siglato tra la Regione Lazio, il Policlinico Militare del Celio e il Policlinico Umberto I. Le modalità dell´accordo ricalcano quanto già avvenuto questa estate quando, a causa dei lavori di ristrutturazione del pronto soccorso dell´ospedale Sandro Pertini, è stato proprio il Celio ad ospitare i pazienti che l´Umberto I non riusciva a trattare. "In questi mesi abbiamo messo a punto un modello di collaborazione tra ospedali civili e militari che ha risposto in modo eccellente alle emergenze che si erano create in alcuni pronto soccorso della capitale", ha affermato il vicepresidente della Regione Lazio, Esterino Montino. "Questo percorso - ha proseguito - già collaudato durante l´estate, potrà essere riutilizzato anche in caso di ulteriore necessità per la diffusione dell´influenza H1n1" .  
   
   
IL PRIMO CONCORSO A PREMI NAZIONALE CON UNA NUMERAZIONE TELEFONICA A SOSTEGNO DELLA RICERCA SCIENTIFICA. CHIAMA DONA E VINCI PER CONTRIBUIRE ALLA LOTTA CONTRO IL DIABETE.  
 
Milano, 29 settembre 2009 - A partire dall’ 1 ottobre e fino al 30 novembre 2009 la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor in collaborazione con Telecom Italia promuove il primo concorso nazionale a scopo benefico che, avvalendosi di una numerazione telefonica, dà la possibilità di donare e allo stesso tempo di vincere. L’iniziativa si svolge in occasione della Giornata Mondiale del Diabete - 14 novembre - proprio per sensibilizzare il grande pubblico a una patologia che sta crescendo in tutto il mondo, di cui soffrono bambini e adulti. Chiamando il numero 895 898 9598, messo a disposizione da Telecom Italia, sarà possibile, con un unico semplice gesto, ricevere informazioni sul diabete, donare fondi alla ricerca e vincere numerosi premi. A rispondere sarà la voce di Paolo Maldini, campione del Milan e della Nazionale di calcio, che fornirà informazioni scientifiche sul diabete di tipo I e Ii e sul concorso che mette in palio un viaggio e un soggiorno per due persone all’Isola di Mauritius oltre a numerosi altri premi tra cui 50 pc portatili Altec e 100 buoni spesa del valore di 50 euro spendibili nei supermercati del Gruppo Carrefour. Il ricavato delle chiamate - per un massimo di 4 euro* da telefono fisso e 6,90 euro* da mobile per ciascuna telefonata - sarà devoluto alla ricerca scientifica sul diabete dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, che attraverso la struttura del San Raffaele Diabetes Research Institute (Dri) potrà contare su uno staff di 50 tra medici, ricercatori e personale di supporto e avrà una superficie di laboratori di ricerca di circa 750 mq. “Siamo molto fieri dei risultati ottenuti in questi anni, ma c’è ancora molta strada da fare perché soffrono di diabete 246 milioni di persone nel mondo e si stima una crescita a 380 milioni per il 2025. Per questo il San Raffaele ha raccolto la sfida rilanciando il proprio impegno con la nascita del Dri. È molto importante che la ricerca sia messa in condizione di progredire e per farlo abbiamo bisogno del sostegno di tutti, del settore pubblico e di quello privato ma anche dei singoli cittadini”, afferma Maurizio Savi, Direttore Operativo della Ricerca San Raffaele. “È altresì in collaborazione con fondamentale che cresca la consapevolezza della patologia a tutti i livelli perché c’è ancora troppa disinformazione che non favorisce la ricerca” conclude Savi. Carlo Fornaro, direttore Relazioni Esterne del Gruppo Telecom Italia, sottolinea: “Per una azienda all’avanguardia nella tecnologia e nell’innovazione è una necessità e un obbligo sociale essere al servizio, non solo dei propri clienti, ma anche di tutta la comunità in cui opera, utilizzando le migliori applicazioni tecnologiche attualmente a disposizione anche per aumentare le possibilità di fund raising. Dopo l’Sms solidale ed il Click solidale, già utilizzati con successo per altre importanti iniziative, inauguriamo ora questa nuova modalità di sostegno alla ricerca, in collaborazione con la Fondazione San Raffaele. ” .  
   
   
CANI MORSICATORI: UNA BANCA DATI PER RACCOGLIERE TUTTI GLI EPISODI IN PIEMONTE IL NUMERO E´ IN DIMINUZIONE  
 
 Torino, 29 settembre 2009 - Gli eventi di aggressione e morsicatura da parte di animali domestici verso altri animali o persone saranno registrati. Lo ha deciso la Giunta regionale, istituendo un’apposita banca dati interattiva presso lo Sportello degli animali d’affezione, presente in ciascuna Asl. L’archivio informatizzato ha il compito di rilevare, oltre all’identità e alle caratteristiche del morsicatore, anche la gravità della lesione, le circostanze e le cause dell’episodio. Nella stessa banca dati sono registrati anche i cani ad aggressività non controllata, cioè quelli che sono stati segnalati ai servizi veterinari delle Asl perché hanno leso o minacciano di ledere l’integrità fisica di persone o animali senza il controllo del detentore. I dati raccolti, singoli e aggregati, sono messi a disposizione di un gruppo di studio regionale sulla prevenzione delle aggressioni da animali, con compiti di valutazione, sorveglianza e consulenza per l’adozione di adeguate misure di controllo. In Piemonte, il numero delle morsicature registrate dai servizi veterinari delle Asl è in diminuzione dal 1996 ad oggi (Vedi Tabella allegata). Dai 4750 cani morsicatori nel 1996 si è giunti ai 2477 del 2008. Presumibilmente il dato in discesa è dovuto alla maggiore sensibilità nei confronti degli animali da compagnia e ad una maggiore consapevolezza della necessità di una detenzione responsabile.  
   
   
SOCIALE: GIUNTA ABRUZZO, OK LEGGE DI RIFORMA DEGLI IPAB NASCONO LE AZIENDE PUBBLICHE SERVIZI ALLA PERSONA  
 
L´aquila, 29 settembre 2009 - La Giunta regionale ha approvato ieri pomeriggio la proposta di legge di riforma degli Ipab (Istituti pubblici di assistenza e beneficenza) presentata dall´assessore alle Politiche sociali, Paolo Gatti. La nuova disciplina prevede la nascita delle Asp (Aziende pubbliche di servizi alla persona), dando così seguito al dettato della legislazione nazionale. La riforma consentirà l´accorpamento dei patrimoni degli Istituti, facendo massa critica di risorse per consentire una migliore erogazione omogenea e diffusa sul territorio dei servizi alle persone. Inoltre dagli dall´attuale numero di circa 200 amministratori, revisori di conti e commissari si passerà a consigli di amministrazione composti da tre soli membri, due di nomina delle Assemblee provinciali degli enti locali aventi diritto di voto, ovvero i comuni che conferiscono patrimoni alle Asp, e uno di nomina regionale. Il testo di legge della riforma sarà portato all´esame della V Commissione Consiliare, presieduta dal Consigliere regionale Nicoletta Verì, entro la metà del mese per poi passere al vaglio del Consiglio Regionale. Il commento dell´assessore Gatti: "E´ il momento delle scelte. È il momento delle riforme. È il momento di rendere concreti gli impegni assunti: cambiare la gestione della cosa pubblica, ispirandosi ai principi dell´efficienza e della buona gestione. Quella degli Ipab è una riforma urgente, da discutere all´inizio della legislatura e non come preferito da altri alla fine, perché il tempo dei rinvii è scaduto e dobbiamo impedire che una volta ancora questa legge si areni, scientemente, a pochi passi dal traguardo. È una riforma doverosa, perché l´Abruzzo resta tra le ultime regioni italiane a recepire la normativa nazionale e a istituire le Asp, le Aziende pubbliche per i Servizi alla Persona. È una riforma economica, perché accorpando i patrimoni degli attuali istituti nelle Asp, garantiremo una gestione organica degli Istituti, creeremo pochi centri di spesa con una massa critica di risorse, così da migliorare i servizi ai cittadini in modo diffuso e omogeneo su tutto il territorio, con il merito di ridurre costi e poltrone: infatti dell´esercito composto dagli oltre 200 amministratori, revisori di conti e commissari, resteranno solo 12/15 consiglieri di amministrazione. È una riforma ispirata alla logica della efficienza e della razionalità che coglie il meglio delle normative regionali già attuate e che ha suscitato il plauso sincero e imparziale di molti addetti ai lavori in campo nazionale. Siamo come sempre aperti al confronto con chi discuterà del merito e porterà proposte fattive, non certo con chi vorrà solo esercitare un preventivo e sterile diritto di critica". . .  
   
   
SHE SAID NO STEFAN BRüGGEMANN – GREGOR HILDEBRANDT – JAMIE SHOVLIN – CONRAD VENTUR ROMA, 30 SETTEMBRE - 14 NOVEMBRE 2009.  
 
Roma, 29 settembre 2009 - Il primo rifiuto, la prima delusione sentimentale con tutta la sua intensa e insostenibile amarezza: è a questo delicato momento che i quattro giovani artisti tornano con la memoria ma soprattutto con il cuore. Un momento di rottura in cui la difficile e necessaria presa di coscienza di se stessi, dei propri desideri, capacità e limiti, è legata a doppio filo ad un inevitabile confronto con lʼaltro, in particolar modo con lʼaltro che ci ha preceduto e ispirato. Nella costante ricerca di una propria individualità e cifra stilistica lʼartista si misura e spesso si svincola dal linguaggio dei padri, dallʼambito culturale che lo ha nutrito, in un misto di riconoscenza verso qualcosa da cui ha attinto e preso forza, ma che allo stesso tempo avverte come un peso da cui liberarsi, un debito da estinguere. Le negazioni dei quattro artisti traducono così le loro individualità, le loro ossessioni: nei confronti delle icone moltiplicate allʼinfinito, negando così lʼunicità insita nel concetto stesso di ʻiconaʼ (Conrad Ventur); nei confronti del neon, materiale usato dai padri del concettuale, costretto a contorcersi, cancellarsi o negare anche la possibilità di esprimere niente che vada al di là di una iterata negazione (Stefan Brüggemann); nei confronti dei nastri delle cassette contenenti le registrazioni costrette al silenzio (Gregor Hildebrandt) oppure del nulla, trasformato in realtà attraverso la creazione di una mitica rock band tedesca degli anni Settanta (Jamie Shovlin). Stefan Brüggemann (1975, Città del Messico, Messico) vive e lavora tra Città del Messico e Londra. Principali mostre personali: Stefan Brüggemann, Yvon Lambert Gallery, Parigi (2009); Monday, Sies&hoeke Gallery, Dusseldorf (2009). Recenti mostre collettive: Espece dʼespace, Yvon Lambert Gallery, Parigi (2009); Making of art, the art world and its players, Weinhart, Schrin Kunsthalle, Francoforte (2009). Gregor Hildebrandt (1974, Bad Homburg, Germania) vive e lavora a Berlino. Principali mostre personali: Daß dieser Mai nie ende, Wentrup, Berlino (2009); Der Himmel im Raum, Berlinische Galerie, Berlino (2009). Recenti mostre collettive: Berlin2000, Pace Wildenstein, New York (2009); Material Presence, Zabludowicz Collection/ Project Space 176, Londra (2008). Jamie Shovlin (1978 Leicester, Uk) vive e lavora a Londra. Tra le principali personali: The Ties that Bind, 1/9 unosunove, Roma (2008); A Dream Deferred, Haunch of Venison, Londra (2007); In Search of Perfect Harmony, Tate Britain, Londra (2006). Tra le collettive: Mythologies, Haunch of Venison, Londra (2009); Distortion, Gervasuti Foundation, Venezia. Conrad Ventur (1977 Seattle, Usa) vive e lavora a New York. Principali mostre personali: Fragments of Fame, The Andy Warhol Museum, Pittsburgh, Usa (2009); Conrad Ventur, Galleria 1/9 unosunove, Roma (2008). Recenti mostre collettive: Image Search, P. P. O. W Gallery, New York (2009); Desiring Necessities, John Hansard Gallery, Southampton, Uk (2009). 1/9 unosunove arte contemporanea La mostra sarà accompagnata da un manifesto con interviste agli artisti realizzate da Ilaria Gianni. .  
   
   
SPAZI DI CONFINE / SPAZI DI CONFLITTO MARTINA DELLA VALLE, ALESSANDRA SENSO ODONI, CARLO STEINER, PAOLA VERDE MILANO DA GIOVEDÌ 22 OTTOBRE A VENERDÌ 27 NOVEMBRE 2009  
 
 Milano, 29 settembre 2009 - La mostra Spazi di Confine/spazi di Conflitto riunisce quattro artisti – Martina della Valle, Alessandra Senso Odoni, Carlo Steiner, Paola Verde – invitati a confrontarsi sul tema degli spazi di confine e di conflitto, intesi nelle loro più diverse accezioni (in senso fisico, sociale, politico, intimo). Spazi che si situano tra il pubblico e il privato, tra la sfera individuale e quella sociale; spazi aperti alla protesta e/o alla proposizione di nuove logiche e interpretazioni. Nell´accezione fisico-geografica, essi sono intesi come quegli spazi che hanno la prerogativa di essere vuoti, marginali, periferie dello spazio e della mente che, per la loro mancanza di definizione, diventano luoghi di libertà frequentemente re-interpretati dagli artisti. La loro marginalità – che li sottrae alle dinamiche dello spettacolo e del consumo – permette lo svincolamento dalla società attuale e dalla sua inesauribile richiesta di merce: non essendo luoghi-vetrina, qui spesso si esplicano forme di creatività meno omologate, rinascono aggregazioni, forme di socialità, di azione e interventi alternativi e critici. E sono spesso proprio gli artisti a chiederci di guardare a questi spazi come a luoghi da far rinascere creativamente e criticamente. Gli spazi di confine e di conflitto sono anche interiori, intimi. Sono le zone dello scarto tra memoria e realtà; costituiscono lo spazio decisionale che si pone tra il sì e il no, quello dove si gioca la scelta personale. Paola Verde presenta La Zona (2009), un wall-paper realizzato con una serie di fotografie di fabbriche dismesse dell´area metropolitana milanese. Alcuni di questi luoghi non esistono più, hanno ceduto il passo alla città che cresce, i loro scheletri ingombranti divenuti inutili sono stati sostituiti da centri commerciali multifunzione. Di molti di loro, oggi, non resta che il ricordo. I luoghi industriali fotografati da Paola Verde subiscono una trasposizione estetica che è frutto di una combinazione tra architettura, memoria e storia. I festoni che costituiscono Festhyssen (2008) di Carlo Steiner, che dal soffitto della galleria si estendono fino all’altezza degli occhi del pubblico, sono realizzati impiegando gli articoli dei quotidiani usciti i giorni successivi al terribile incidente alla Thyssen-krupp. Attraverso l´effetto di spaesamento provocato nell´osservatore, che si ritrova al confine tra i concetti di “festa” e “decorazione” - veicolati dal festone – e quello di “morte” - evocato dal ricordo del tragico evento – l’artista propone una riflessione sull’informazione mediatica, di frequente mistificante e sulle complesse relazioni che si instaurano su un´arte di denuncia e il luogo cui è destinata, spesso lo spazio di una collezione privata (qui l´artista considera il doppio ruolo della famiglia Thyssen, industriali e collezionisti, come destinatario del lavoro dell´artista). Martina della Valle ragiona sul tema della presenza e dell´assenza, realizzando Framed Memories#1-berlin (2009), una serie di nove opere uniche costituite da vecchie fotografie di famiglia ognuna delle quali mascherata da un passe-partout, sigillato con ceralacca, che lascia libero alla vista un unico dettaglio. L´intento dell´artista è di preservare il significato e il valore delle immagini, proteggendole dallo sguardo, per salvaguardare le storie narrate e custodirne la loro carica evocativa. L´osservatore viene stimolato, attraverso i dettagli visibili, a dare un nuovo significato e a costruire una storia filtrata dalla propria esperienza. L´installazione Personal Memory Bank. Your ideas are in good hands! (2009) di Alessandra Senso Odoni indaga il confine tra la sfera privata e quella pubblica attraverso i due principali motori della contemporaneità, il denaro e il sesso. Invadono lo spazio di un´intera sala della galleria un centinaio di casseforti di varie dimensioni ricavate da scatole di cartone – ognuna identificata da una parola chiave e da un disegno – che custodiscono i segreti, le ansie e le paure di ognuno. Per l´intero svolgimento della mostra, la cassaforte “Sex” collocata al centro della sala è adibita a raccoglitore di opinioni: il pubblico è invitato a imbucarvi un proprio pensiero e al termine dell´esposizione essa verrà sigillata. Spazi di Confine / Spazi di Conflitto segna l´interesse di Arte Borgogna per la giovane arte contemporanea inaugurando un nuovo indirizzo espositivo parallelo a quello già consolidato. Gli artisti: Martina della Valle (Firenze, 1981) - Diplomata nel 2003 al corso triennale di Fotografia dell´Istituto Europeo di Design di Milano, ne fa oggi parte come docente. Ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti a Como, visiting professor Joan Jonas (2007), ha vinto il programma di residenza dalla Dena Foundation al Centre des Recollets di Parigi (2007) e ha partecipato al programma di residenza Air Onomichi a Hiroshima (2009). Diverse le mostre personali, tra cui alcune alla Galleria Artropia, Milano; tra le ultime collettive si segnalano: “Da Guarene all’Etna”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d’Alba (Cn, 2009); “D. A. B”, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2009); Point of View, Galleria Jarach, Venezia (2009); “Re-enacted Painting”, Viafarini, Milano (2008); “D. A. B”, Galleria Civica di Modena (2008); “Paesaggio del Corpo”, Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia (2008). Ha inoltre collaborato come fotografa con diverse riviste, tra le quali Mood, Case da Abitare, Io donna, Urban, Made05, Rolling Stone, Cross, Art. It Jp, Kunst Zeitung. Vive e lavora tra Milano, Firenze e Berlino. Alessandra Senso Odoni (Bergamo, 1977) - Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua ricerca combina diversi linguaggi e media artistici (installazioni, pittura, elaborazione digitale, performance, videoarte). Nel 2009 ha esposto a Berlino nella personale “Derelict Building”, presso Xlab Corrosive Art Farm. Tra le ultime collettive si segnalano “Street Without Wall”, Villaggio San Sebastiano, Firenze (2009); “Pop Disaster”, Polarexpo, Bergamo (2009), “Scala Mercalli”, Auditorium parco della Musica, Roma (2008). Nel 2001 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti, con mostra a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese; nel 2009 ha vinto la residenza “Salerno in vita – Meeting nazionale della creatività giovanile”. A partire dal 1996 ha inoltre realizzato murales in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano. Carlo Steiner (Terni, 1957) - Ha studiato scultura alla Naba di Milano con Kengiro Azuma. La sua indagine è attualmente rivolta ai meccanismi di formazione della notizia e alla presunta autorevolezza dell’informazione. Tra le mostre recenti si segnalano: “Nopassword n. 0”, Genova, 2009; Xx Festival Euromediterraneo Rassegna video, Altomonte (Cs); “Italian Light”, Mirbach Palace, Bratislava City Gallery (Slovacchia, 2008); “Epoché”, Gagliardi Art System, Torino (2007); “Linee all´orizzonte. Paesaggio tra descrizione e astrazione”, Galleria d’Arte Moderna, Genova (2007); “Outlook #1 - Panorama italiano”, Palazzo Bricherasio, Torino (2006); “Defrag”, Fabbrica del Vapore, Milano (2006). “Frequenze”, Roberta Lietti Arte Contemporanea, Como (2006); “Un ordine improbabile”, Flash Art Show, Bologna (2005). Workshop: “Independence”, 1:1 project, Roma, 2008. Vive e lavora a Milano. Paola Verde (Milano, 1976) - Ha frequentato l´Istituto Italiano di Fotografia e ha conseguito la laurea in Architettura al Politecnico di Milano. La sua ricerca fotografica è incentrata sullo studio delle città, sulle loro mutazioni, i loro margini e confini. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all´estero. Nell’ultimo anno ha esposto con Marcello Gungui nella mostra "The Invisible Cities" presso Xlab Corrosive Art Farm a Berlino; "I nuovi paesaggi: dove il cielo non è più blu", Galleria d´Arte Contemporanea Famiglia Margini, Milano; "Muralismo Morte" Motoren Halle, Dresda; "Unscheduled#1", Traffic Gallery, Bergamo; "Ritmi afrofuturisti", Cox 18, Milano. Le sue fotografie, inoltre, sono apparse su numerose riviste. Ha inoltre curato mostre ed eventi in ambito istituzionale ed eventi artistici illegali in edifici dismessi. Vive e lavora a Berlino. .  
   
   
VITTORIO MIELE - DIPINTI E GRAFICA FROSINONE VILLA COMUNALE DAL 4 AL 24 OTTOBRE 2009 VITTORIO MIELE – GRAFICA SAN GIMIGNANO GALLERIA GAGLIARDI DAL 10 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRE 2009  
 
Frosinone, 29 settembre 2009 - Vittorio Miele è tra le figure “storiche” della pittura di questo territorio ma ciò non semplifica l’intera lettura della sua opera. Soprattutto per quel continuo rinnovamento della cifra linguistica che ne evoca l’impossibilità - umana e pittorica – di arrestarsi dinanzi a soluzioni risolutive. Miele è stato testimone attento dell’universo umano e di questo ha colto – con la propria, dolorosa intuizione – ogni spiraglio, ogni frammento sottile. A dieci anni dalla sua scomparsa (1926 - 1999) sembra necessaria, se non indispensabile, una sorta di fermata riflessiva sulla vicenda completa di questo autore che ha fatto del rigore, umano e artistico, un carattere distintivo di tutta la sua poetica espressiva. Questa retrospettiva permette pertanto di rivisitare le cifre espressive di Miele e al contempo di “restituire” alla città di Frosinone un frammento mai dimenticato della propria storia recente. La mostra - ideata nella sua struttura antologica, e non già quale “viaggio circoscritto” - si pone oltremodo quale principio storico del luogo; lo coinvolge, ne ridisegna i confini dell’immaginario, lo ripropone, anche, come epicentro del giudizio. L’evento suggerisce un percorso espositivo che partendo dalle opere realizzate nei primi anni ’50 e procedendo per le insostituibili esperienze degli anni ’70 si conclude con i dipinti che sembrano preannunciare l’epilogo di un’esistenza comunque complessa, fatta di spaccature, approdi precari, di una “sostanza” mai pianificata o rassicurante. Un “incontro”, questo con Vittorio Miele, che è momento qualificante di lettura e conoscenza per l’intera comunità. .  
   
   
RIALLESTIMENTO DELLE COLLEZIONI, UN NUOVO SPAZIO PER LE MOSTRE STORICHE, PER LA VIDEOTECA E LA DIDATTICA, GAM UNDERGROUND PROJECT, WUNDERKAMMER, NUOVA VESTE GRAFICA.  
 
 Torino, 29 settembre 2009 - La Gam riapre il 24 ottobre i suoi spazi espositivi. Due mesi di chiusura al pubblico per svolgere un grande lavoro di progettazione e di riallestimento delle collezioni permanenti, oltre che per ridisegnare completamente la struttura delle sale dedicate alle mostre temporanee, alla Videoteca e ai Servizi Educativi. Il pubblico si troverà a ripercorrere le sale della Gam con l’impressione di visitare un museo nuovo, riorganizzato secondo un progetto museografico che pone come essenziale l’integrazione e il dialogo tra le opere, che facciano parte delle collezioni permanenti o che si inseriscano nelle mostre temporanee. La suddivisione in ordine cronologico del percorso, che fino ad oggi ha caratterizzato una delle raccolte di arte moderna e contemporanea tra le più ricche d’Italia (45. 000 opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, a cui si aggiungono un ricco patrimonio di disegni e incisioni e una tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista) con la storica divisione in due piani dedicati all’Ottocento e al Novecento, viene sostituita da un ordinamento tematico, che permette al visitatore di riscoprire i capolavori e di analizzarli attraverso una nuova visione. Si potrebbe dire attraverso quattro nuove visioni, dettate dalle suggestioni offerte da altrettanti studiosi di discipline diverse dalla storia dell’arte. In questo modo non sarà più lo sguardo che insegue l’opera, ma l’opera che insegue lo sguardo. Secondo un disegno di riallestimenti periodici, ogni anno saranno coinvolti esperti provenienti dalle più prestigiose università italiane, che penseranno 4 nuovi temi per dar vita a percorsi lungo i quali le opere saranno collocate. Questo favorisce una fruizione molto ampia del patrimonio: attraverso il sistema di rotazione saranno infatti accessibili capolavori visti magari di rado, per problemi di spazio o di conservazione, e ogni volta troveranno una collocazione e una luce diversa, perché messi in rapporto con opere di altre epoche storiche e di altra natura artistica. La grande novità della nuova Gam è che con questo sistema viene riconsiderata la distinzione tra allestimento permanente e temporaneo, ancor più sottolineata dalla disposizione degli spazi espositivi. La sala mostre dedicata alle grandi esposizioni di carattere storico viene infatti pensata per accogliere il pubblico che visita il museo nella sua globalità, quindi inserita nella manica corta al primo piano, in continuità con le gallerie tematiche dedicate alle collezioni. Sempre al primo piano inoltre una piccola sala denominata Wunderkammer è la “camera delle meraviglie” dedicata a gioielli artistici del patrimonio Gam che molto raramente sono stati ammirati: disegni, acquerelli, grafiche, incisioni dell’Ottocento e del Novecento, per i quali è appena terminato un grande lavoro di catalogazione e schedatura, che saranno presentati con periodicità. Ma un museo di Arte Moderna e Contemporanea è anche votato all’analisi e allo studio delle nuove generazioni di artisti e al dibattito culturale che ne deriva (l’installazione di Maurizio Nannucci posta alla sommità della Gam che recita All Art Has Been Contemporary è quasi un “memento”) per questo la ricerca e la sperimentazione dei nostri giorni trovano spazio attraverso Gam Underground Project. Le sale del seminterrato diventano un laboratorio nel quale giovani artisti già conosciuti a livello internazionale si confrontano con uno spazio istituzionale, portando avanti la propria sperimentazione e mostrandola al pubblico grazie a un ciclo di mostre personali e tematiche. Anche i Servizi educativi e la Videoteca Gam trovano nuovi spazi. La Didattica raddoppia, con la sala del piano terra dedicata alle attività per le scuole e un’apertura sul giardino per il relax dei bambini, oltre una parte della libreria destinata ai ragazzi. Nel seminterrato invece un’area adibita alle attività per il pubblico adulto (incontri, dibattiti, workshop e conferenze). La Videoteca si sposta dalla saletta del secondo piano ad un ampio locale nel seminterrato che offre agli utenti un ambiente confortevole per la conoscenza e lo studio del patrimonio di video, film d’artista e documentari presenti in uno degli archivi più completi d’Europa. Uno spazio della videoteca sarà destinato a mostre di installazioni video dal patrimonio del museo, presentazione di nuove acquisizioni e anteprime. La Gam infine si presenta con una nuova veste grafica: la comunicazione del museo, che comprende i manifesti, le locandine, gli inviti, i depliant e la grafica di sala, è stata affidata, dopo un’attenta selezione, a labxyz, uno studio di giovani creativi che hanno ripensato l’immagine coordinata secondo un criterio innovativo e al passo con i tempi. Le Collezioni - La rilettura del patrimonio della Gam attraverso le gallerie tematiche che presentano le collezioni avviene lungo tre diversi livelli di sapere: un primo livello teorico (scelta dei temi secondo un criterio che coinvolge distinte discipline) un secondo storico-artistico (analisi degli stessi temi in una luce storico-artistica) e un terzo di struttura visiva (scelta delle opere e allestimento). I quattro docenti chiamati a fornire al museo i primi temi su cui lavorare hanno avuto il compito di presentare un tema e un testo che analizzi secondo la propria disciplina tutte le sfaccettature dell’argomento. Il professor Antonio Schizzerotto (Ordinario di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento) ha scelto il tema dell’Infanzia, il professor Roberto Grandi (Prorettore alle Relazioni Internazionali dell’Università di Bologna) si è orientato verso il Genere (nel senso di format, ripetizione. Una serie di codici), il professor Pietro Montani (docente di Estetica alla Sapienza di Roma) ha optato per La Specularità e il professor Giorgio Ficara (ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Torino) per La Veduta. Per permettere di aprire nuovi confronti con il vasto mondo accademico italiano, i quattro temi sono poi stati affidati a quattro storici dell’arte (Ester Coen, Michele Dantini, Maria Teresa Roberto e Carlo Sisi) che sono stati invitati ad affrontare le implicazioni e gli sviluppi dei temi nella storia dell’arte, poi riassunti in un testo critico, a far da cerniera tra il primo e il terzo livello. In ultimo il Direttore e lo staff scientifico della Gam (Danilo Eccher, Riccardo Passoni, Virginia Bertone ed Elena Volpato), traendo spunto dai due testi prodotti per ogni galleria tematica, hanno scelto le opere e affrontato l’allestimento delle quattro sezioni. La sfida che si cerca di vincere, dopo aver raccolto ogni anno in un catalogo il lavoro fatto, sarà quella di poter avere a disposizione, tra cinque anni, un cofanetto di volumi che raccolga una variegata rilettura delle collezioni viste da prospettive completamente diverse tra loro. La Mostra Il Teatro della Performance - La nuova stagione espositiva della Gam prende il via con una grande mostra storica, curata da Danilo Eccher, dedicata alla ricerca performativa che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, ha caratterizzato il lavoro di un gruppo di artisti determinando profondi sviluppi nei decenni successivi. Il Teatro della Performance non è una mostra di documentazione, non si concentra sulla registrazione dell’atto, ma sulla scena del suo accadere. Presenta l’architettura e la fisicità del teatro che ha accolto l’azione, si sofferma sulla struttura scenica prodotta dall’artista, sullo spazio pensato, creato e spesso modificato dall’azione. In mostra lavori di Kazuo Shiraga, esponente del gruppo Gutai, Hermann Nitsch, Michelangelo Pistoletto, Gilbert & George, Marina Abramović che sarà presente a Torino e proporrà uno storico incontro con il pubblico della mostra, Paul Mccarthy, e John Bock. La scelta degli artisti prende le mosse da alcuni studi di una possibile mappa performativa, individuando protagonisti distinti di diversi itinerari artistici. Un’attenzione particolare è stata posta al gruppo Gutai presente a Torino nel 1959 e a Shiraga che ha realizzato la sua prima personale nel 1962. La centralità di Torino è anche testimoniata dalla presenza di Michelangelo Pistoletto, protagonista di importanti stagioni creative dagli anni Sessanta a oggi, o di Gilbert & George di cui si ricorda la prima performance realizzata nelle stesse sale della Gam nel 1970. Gam Underground Project Ian Kiaer - Gam Underground Project è un luogo di ricerca dove analisi e sperimentazione intrecciano i loro cammini. Non è una project room, ma un vero e proprio spazio museale che la Gam mette a disposizione per l’espressione e lo studio dell’arte contemporanea attraverso un ciclo di mostre personali e collettive e una collana di cataloghi e libri d’artista. Il ciclo espositivo è curato da Elena Volpato e nasce con l’intento di indagare l’arte attuale nella sua relazione con la cultura del secolo passato, con la ambigua forza dell’influenza modernista, che sia di ascendenza razionalista o più esplicitamente visionaria e surreale. Dà il via al progetto la personale dedicata a Ian Kiaer, (nato a Londra nel 1971) di cui si presenta per la prima volta, in una grande mostra, il lavoro nel suo complesso. 21 installazioni raccontano dieci anni di lavoro, ricostruendo avventure creative nate talvolta a distanza di anni, ma derivanti dallo stesso ceppo di riferimenti concettuali ed estetici, dalla suggestione di un medesimo sogno architettonico e urbanistico, da un’utopia o dalla forza pittorica di un’unica immagine. L’opera di Kiaer intreccia la sfera del passato con il concetto di nuovo e futuro, consapevole di ogni possibile fallimento, ovvero dell’umbratile zona crepuscolare in cui riposa ogni grande sogno avveniristico. La Wunderkammer Pietro Giacomo Palmieri celebre disegnatore a penna - Tra gli spazi di nuova concezione che qualificano il nuovo allestimento della Gam, la Wunderkammer intende collegarsi idealmente alla tradizione delle raccolte d’arte e di oggetti preziosi che un tempo arricchivano le dimore aristocratiche con una presenza quasi segreta. La fragilità dei supporti e dei materiali che si espongono in questa “camera delle meraviglie” al primo piano (disegni, acquerelli, stampe) rendono necessaria una rotazione periodica, sottolineando così l’eccezionalità della presenza di queste opere tra le collezioni visitabili dal pubblico. Inaugura il progetto, curato da Virginia Bertone, una mostra che invita a scoprire 12 raffinatissimi disegni a penna e acquerelli del celebre artista bolognese Pietro Giacomo Palmieri (1737-1804) che ebbe un ruolo di primo piano nello stimolare un precoce gusto per il collezionismo di disegni nella Torino di fine Settecento. I fogli esposti ritraggono scene pastorali e paesaggi svelando un disegno che si ispira alla tradizione emiliana e olandese del Seicento e spesso sfocia in virtuose imitazioni dell’incisione. Questa prima iniziativa dedicata ai disegni dell’Ottocento anticipa di qualche settimana la presentazione al pubblico dei due volumi che raccolgono i frutti del lavoro di schedatura dell’intero patrimonio di grafica ottocentesca della Gam. .  
   
   
LA "VELARCA CASA-BARCA D’EPOCA" APPRODA A TRIESTE ALLA STAZIONE ROGERS  
 
Trieste, 29 settembre 2009 - Dal 3 al 21 ottobre 2009 Stazione Rogers presenta la mostra "Velarca casa- barca d’epoca". L´evento e´ realizzato da Associazione Stazione Rogers e Guamari Arte in collaborazione con l’università Iuav di Venezia, Archivio Progetti, fondo Giorgio Casali. A cent’anni dalla nascita, l’architetto e intellettuale triestino Ernesto N. Rogers viene nuovamente ricordato nella sua città natale in una mostra che svela al pubblico uno dei progetti meno noti dell’attività dello Studio Bbpr. Una serie di fotografie, disegni e documenti d’epoca ricostruiscono gli ambienti e le forme della “Velarca”, casa-barca che galleggia sul lago di Como, a Ossuccio di fronte all’isola Comacina, progettata nel 1959 da Ernesto N. Rogers con Lodovico Barbiano di Belgiojoso ed Enrico Peressutti sul corpo della “gondola corriera tramezzina”, storica barca da lavoro del lago costruita nel 1931. Le fotografie d’epoca, provenienti dal Fondo Casali dell’Archivio Progetti Iuav, si confrontano con gli scatti più recenti della "Velarca", realizzati in occasione di questa mostra dal fotografo Thomas Libiszewski. Passato e presente si rincorrono, dimostrando l’attualità di un progetto concepito mezzo secolo fa. Nel 1959 i Bbpr realizzano quella che è indubbiamente la loro opera maggiore: la "Torre Velasca" a Milano, magistrale esempio dell’inserimento dell’architettura contemporanea nella città preesistente. A suo tempo si aprì una polemica sulle nuove ricerche di linguaggio della architettura italiana tra Reyner Banham e lo stesso Rogers sulle pagine delle due più autorevoli riviste dell’epoca, Architectural Review e Casabella. Dalla "Velasca" alla "Velarca" il passo è breve. Il nome stesso riprende volutamente la grandiosa impresa milanese. Le forme e gli spazi degli interni della "house-boat" comacina ricordano il carattere ed i particolari dell’architettura dei Bbpr di quegli anni. La “Velarca” si inserisce degnamente nel paesaggio eccezionale del lago, è un’ulteriore applicazione del principio rogersiano della specificità ed unicità delle soluzioni progettuali, si fonda sulla metamorfosi del preesistente in un rapporto con l’immaginario che è tipico dell’architettura italiana di quegli anni, da Albini a Gardella ai Bbpr. La mostra si tiene in concomitanza con la Barcolana, storica regata che da più di quarant’anni richiama a Trieste appassionati di vela e di barche. Il contesto è quello della Stazione Rogers che festeggia un anno dalla sua inaugurazione. Realizzata nel 1953 sulle rive di Trieste sempre dallo Studio Bbpr, progettata come distributore di carburante per la raffineria “Aquila”, oggi la stazione, dopo un lungo periodo di abbandono, è diventata un luogo di aggregazione e scambio culturale, spazio espositivo e di incontro. In occasione della mostra verrà proiettato un video sull’opera di Ernesto N. Rogers realizzato dalla Rivista Interni. .  
   
   
50.000 ATLETI A TORINO PER I WORLD MASTERS GAMES DEL 2013 UNA GRANDE FESTA DELLO SPORT RICADUTE ECONOMICHE PER 100 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 29 Settembre 2009 - Sarà ospitata a Torino, nell’agosto del 2013, l’ottava edizione dei World Masters Games, i Giochi mondiali estivi per gli sportivi di età compresa tra i 35 e i 100+ anni. La manifestazione, voluta dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino e dal Comune di Torino, coinvolgerà oltre 50. 000 atleti e appassionati provenienti da tutte le parti del mondo con un buon ritorno economico e turistico su tutto il Piemonte. Sono infatti attese da 350. 000 a un milione di presenze, con una previsione di permanenza tra i 7 e i 21 giorni che implicherebbe un aumento del Pil regionale di oltre 4 punti. I partecipanti ai World Masters Games appartengono soprattutto alla fascia d’età tra i 40 e i 60 anni, hanno buone capacità di spesa ed una cultura medio alta. Uno studio condotto da Deloitte sull’edizione di Edmonton del 2005 ha quantificato le ricadute economiche sul territorio per oltre 100 milioni di euro. Ma non è solo il potenziale economico ad aver convinto le tre istituzioni piemontesi a volere fortemente questo evento. I World Masters Games confermano la vocazione allo sport del territorio, vocazione che ha avuto la sua più alta espressione con le Olimpiadi del 2006. I Giochi Masters esaltano lo sport in tutte le sue più varie espressioni: non solo l’agonismo, ma anche la pratica dello sport tra persone mature nella consapevolezza che la competizione sportiva possa esistere ad ogni età con grandi benefici per la salute. La presentazione dell’evento è stata effettuata questa mattina nel palazzo della Regione dalla presidente Mercedes Bresso, dal vicepresidente di Torino Olympic Park, Pierpaolo Maza, dal presidente e amministratore delegato dell’Imga (International Masters Games Association), Kai Holm e Jens Holm, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, Rocco Crimi. “Ottenere l’organizzazioni di manifestazioni di questa portata - ha sostenuto Bresso - conferma la vocazione del Piemonte ad organizzare grandi eventi sportivi, coinvolgenti come le Olimpiadi del 2006, ed incentiva la pratica dello sport ad ogni età, che rappresenta uno dei punti programmatici della nostra amministrazione. Saranno utilizzati solo impianti esistenti, alcuni dei quali adattati alle nuove necessità grazie all’autorizzazione del Governo ad usare alcune risorse residuali di tre anni fa”. “Nel 2008 - ha ricordato Maza - la fondazione post olimpica ci incaricò di candidarci per continuare sulla strada dei grandi eventi sportivi. Ce l’abbiamo fatta superando la concorrenza di Amsterdam, Barcellona e Rio de Janeiro”. “La legge sugli impianti sportivi in via di approvazione in Parlamento - ha precisato Crimi - agevolerà anche l’organizzazione dei Giochi mondiali masters, evento che riteniamo importante per avvicinare le persone alla pratica sportiva, in quanto 22 milioni di italiani non fanno attività fisica”. “I Giochi ritorneranno in Europa per la prima volta dal 1989 - hanno sottolineato Kai e Jens Holms - e permetteranno di offrire a tutti i cittadini la possibilità di partecipare e di tessere relazioni sociali con gli altri atleti, in un connubio tra sport e vacanza che permettere di stare in forma e divertirsi”. I World Masters Games sono una vera e propria “festa dello sport”. Masters denota un’età, non una particolare prestazione sportiva: possono partecipare alle gare tutte le persone che hanno superato i 35 anni d’età (25 per il nuoto e i tuffi), indipendentemente dalla performance sportiva e senza vincoli di qualificazione, in quanto basta pagare una tassa di iscrizione e sostenere tutte le spese di soggiorno nel Paese ospitante (albergo, trasporti, vitto). Ogni atleta rappresenta sè stesso e non sono ammesse squadre a livello professionistico. Anche un atleta singolo che voglia partecipare a uno sport di squadra si può iscrivere, in quanto sono ammesse compagini formate da atleti di diversa nazionalità e provenienza purché appartenenti alla stessa fascia di età (le fasce vanno di 5 anni in 5). Nel dossier di candidatura di Torino sono stati previsti 28 sport che saranno praticati in 72 siti differenti localizzati in tutte le province del Piemonte, in quanto si prevede di utilizzare solo strutture sportive già esistenti. Il Torino Olympic Park, in attesa della nascita del comitato organizzatore dei World Masters Games 2013, è stato incaricato dalle istituzioni di predisporre il dossier di candidatura e di tenere i rapporti l’organizzazione che gestisce l’evento (Imga, International Masters Games Association) fino ai World Masters Games di Sydney, che si terranno dal 10 al 18 ottobre 2009 e che prevedono la partecipazione di 30. 000 atleti (circa 2. 000 provenienti dall’Europa). Una ristretta delegazione guidata dall’assessore regionale Sergio Deorsola si recherà in Australia per raccogliere il testimone della manifestazione durante la cerimonia di chiusura del 18 ottobre e per seguire un programma di osservazione predisposto dal comitato organizzatore locale. Il Ceip (Centro estero per l’Internazionalizzazione) ha previsto due incontri a Melbourne e a Sydney con gli operatori turistici locali per promuovere il territorio piemontese e l’evento del 2013. La manifestazione, che si tiene ogni quattro anni, è stata ospitata precedentemente a Toronto (Canada) nel 1985 con 8. 300 atleti, ad Aarhus (Danimarca) nel 1989 con 5. 280 atleti, a Brisbane (Australia) nel 1994 con 23. 000 atleti, a Portland (U. S. A) nel 1998 con 12. 500 atleti, a Melbourne (Australia) nel 2002 con 25. 000 atleti, a Edmonton (Canada) nel 2005 con 22. 300 atleti. I World Masters Games, nello sport tradizionale, corrispondono gerarchicamente alle Olimpiadi in quanto evento di respiro internazionale con un alto numero di partecipanti. Esistono manifestazioni simili a livello continentale, europeo e nazionale: European Masters Games (i prossimi saranno ospitati a Lignano Sabbiadoro nel 2011), Asia-pacific Masters Games, Pan-american Masters Games, Mondiali di categoria ecc. I World Masters Games estivi contano 15 sport obbligatori: tiro con l’arco, atletica, volano, pallacanestro, canoa, ciclismo, calcio, hockey su prato, canottaggio, shooting, softball, squash, orienteering, ping-pong, sollevamento pesi. Il comitato organizzatore, a sua discrezione, può decidere di attivarne fino a un massimo di altri 15. A metà ottobre, in occasione dei World Masters Games di Sydney, verrà messo online il sito www. Torino2013. Org, che diventerà il punto di riferimento per tutti gli appassionati sportivi che vorranno avere informazioni sulle modalità di partecipazione ai World Masters Games di Torino. .