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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Ottobre 2011
BOLZANO, BERGER A BRUXELLES: "FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE NELLA RIFORMA DELLA PAC  
 
" Con la proposta di riforma della politica agraria comunitaria (Pac), per la prima volta l´agricoltura di montagna è entrata in uno dei documenti-chiave dell´Unione Europea. "Si tratta di una cosa estremamente positiva - commenta l´assessore Hans Berger - ma ora dobbiamo impegnarci per far sentire la nostra voce a Bruxelles". In quest´ottica s´inquadrano gli incontri avuti nelle ultime ore dall´assessore competente, nonchè vicepresidente della Giunta provinciale, Hans Berger con i vertici della direzione generale dell´agricoltura dell´Unione Europea. "Nonostante i principi base della riforma siano chiari e vadano nella direzione da noi auspicata - sottolinea Berger - ci sono ancora alcuni aspetti che devono essere approfonditi e interpretati nella maniera corretta. In ogni caso resta estremamente positivo il fatto che per la prima volta i territori di montagna siano stati espressamente citati in un documento della Pac con tanto di provvedimenti e misure ad hoc". Giudizio positivo, da parte di Hans Berger, anche per quanto riguarda il passaggio relativo ai giovani agricoltori contenuto nella proposta di riforma. "E´ la dimostrazione che anche a livello europeo si è aperta una seria riflessione su come garantire il futuro del settore". Durante gli incontri avuti nei giorni scorsi a Bruxelles, Berger ha discusso delle previste agevolazioni burocratiche messe in campo dalla Pac: "Gli agricoltori - spiega - dovrebbero avere a disposizione due alternative: accedere al finanziamento completo, che comporta però notevoli carichi burocratici, oppure optare per una formula molto più semplice dal punto di vista dell´iter ma anche con meno fondi a disposizione". "In ogni caso - conclude l´assessore Hans Berger - continueremo a seguire passo per passo il processo relativo alla riforma della politica agraria comunitaria, cercando di mettere a frutto da un lato i buoni rapporti nati all´interno della rete delle regioni di montagna, e dall´altro sfruttando la competenza dei nostri rappresentanti a Bruxelles".  
   
   
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA,3 MLN DI EURO PER PACCHETTO GIOVANI TORNA LA II EDIZIONE DEL PREMIO AGRICOLTURA 2011  
 
Milano - Tre milioni di euro. E´ quanto Regione Lombardia mette a disposizione per i giovani che si affacciano al comparto agricolo. L´annuncio è stato dato, oggi, nell´ambito del Tavolo istituzionale Agricoltura presieduto da Giulio De Capitani alla presenza dei responsabili provinciali dell´Agricoltura. Il nuovo stanziamento è all´interno della misura 112 del Piano di Sviluppo Rurale (Insediamento di giovani agricoltori). Nel bando, già pubblicato, è prevista la possibilità di richiedere un premio di 15.000 euro in zone svantaggiate di montagna e di 10.000 euro in tutte le altre zone, elevabili rispettivamente a 38.000 e a 26.000 euro in relazione agli investimenti che il giovane si impegna a realizzare, anche avvalendosi di fondi pubblici e privati. La dotazione complessiva di 3 milioni di euro sarà suddivisa in quattro periodi, tra ottobre 2011 e dicembre 2012. Nel corso del Tavolo tecnico si è parlato anche dell´importante deroga concessa dall´Unione europea in materia di Nitrati. La stessa deroga, per la prima volta concessa all´Italia, è valida per i prossimi quattro anni e prevede un potenziamento dei sistemi di monitoraggio oggi esistenti, un sistema di controllo specifico, la predisposizione di una relazione annua per la Commissione europea sullo stato delle acque: le aziende che intenderanno aderire alla deroga dovranno presentare una specifica domanda entro il 15 febbraio di ogni anno mediante un´apposita procedura informatizzata. L´assessore ha ricordato che è aperto, fino al prossimo 16 dicembre, anche un bando che finanzia la realizzazione dei bacini di stoccaggio dei reflui zootecnici (misura 121 del Piano di Sviluppo Rurale). Intanto, a breve, sarà approvato il consueto provvedimento della Direzione generale dell´Agricoltura che regola il divieto di spandimento dei liquami nel periodo invernale. L´assessore De Capitani ha annunciato, nel corso delle informative, che l´11 novembre tornerà, questa volta in piazza Città di Lombardia, la seconda edizione del Premio Lombardia Agricoltura che premia, per ogni provincia, un agricoltore giovane e uno storico. La manifestazione durerà tutta la giornata con l´allestimento, nella piazza regionale, di una mercatino di prodotti tipici. Sempre nel pomeriggio di oggi si è svolto il ´Tavolo caccia´.  
   
   
ACCELERA ANCORA LA SPESA DEL PSR VENETO: NESSUN RISCHIO DI DISIMPEGNO  
 
Venezia - “In linea con le previsioni, prosegue l’avanzamento finanziario del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto 2007-2013, che ha quasi raggiunto l’erogazione del 30 per cento dei fondi totali a disposizione”. E’ soddisfatto l’assessore all’agricoltura Franco Manzato, ricordando come, a fronte di una partenza ‘lenta’, “le risorse liquidate dal Psr all’11 settembre scorso ammontano a 310 milioni 119 mila euro, che corrispondono al 29,5 per cento della spesa programmata. Rispetto ai dati di inizio giugno si registra un avanzamento del 4 per cento, in poco più di due mesi. Un ritmo che, al momento, mette al riparo il Veneto da qualsiasi rischio di disimpegno dei fondi”. L’asse 1 (Miglioramento della competitività) ha fatto segnare la progressione più consistente, con un aumento del 5,9 per cento di spesa liquidata rispetto alla precedente rilevazione. Le misure dedicate alla competitività del settore hanno toccato i 187 milioni 245mila euro di aiuti erogati, pari al 38,9 per cento delle risorse disponibili fino al 2013 per questo asse. Ammontano inoltre a 22 milioni 970mila euro i fondi liquidati per l’insediamento dei giovani agricoltori (34,8 per cento rispetto al programmato per la misura 112). Cresce anche la spesa dell’Asse 2 per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale. Dal 9 giugno all’ 11 settembre l’avanzamento delle risorse liquidate è stato del 2,2 per cento. I contributi erogati ammontano al 26,7 per cento (101 milioni 212mila euro totali). Oltre la metà della spesa è coperta dalle indennità a favore degli agricoltori delle zone montane (52 milioni 438mila euro). Per quanto riguarda infine gli interventi rivolti alla qualità della vita e alla diversificazione economica (Asse 3), la quota di spesa ha toccato i 9 milioni e 538mila euro, che corrisponde al 14,9 per cento dell’importo messo in programma. Le misure di questo asse sono tuttavia legate all’applicazione del quarto asse dedicato alla programmazione Leader “dal basso”, entrato anch’esso nella sua fase operativa anche sotto il profilo della spesa. Le risorse già attivate dai Gal (8 milioni 323mila euro) corrispondono all’8,2 per cento della spesa programmata. “Con la fine di quest’anno – ha concluso Manzato – il Psr Veneto entra nella fase centrale del suo percorso. Negli ultimi giorni di novembre scadono i bandi per gli interventi forestali, mentre tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio verranno definiti i nuovi bandi e le scadenze sia per le misure “strutturali” del primo asse, che per alcune delle misure agroambientali e silvoambientali. Andiamo avanti, nell’interesse delle nostre imprese agricole”.  
   
   
VERSO EXPO,EDUCAZIONE ALIMENTARE IN 12 PROVINCE 300.000 EURO PER PROMUOVERE ABITUDINI SANE  
 
 Milano - Dalla ´Via del Latte´ in provincia di Bergamo, al ´Merendometro´ in provincia di Brescia. Da ´Lo spaventapasseri´ in provincia di Cremona, alla storia dei cibi legati alle grandi migrazioni in provincia di Lecco. Da ´Oggi facciamo il pane e … lo mangiamo´ in provincia di Lodi, a ´Orticolturalmente´ in provincia di Monza e Brianza, fino ad arrivare ´Riso d´amor, i miracoli nella cucina del riso´ in provincia di Pavia. Sono questi alcuni dei progetti di educazione alimentare sul territorio inseriti nel più ampio protocollo d´intesa ´Verso Expo 2015´, che oggi sono stati approvati dalla Giunta regionale della Lombardia su proposta dell´assessore Giulio De Capitani e a cui la Regione conferisce una dote di 310.000 euro. Nel lungo elenco delle iniziative ci sono anche ´I giovedì agricoli mantovani´, ovviamente in provincia di Mantova; ´Metti il bio nella tua mensa´, in provincia di Milano; ´Le valenze simboliche del cibo, in provincia di Varese. Un progetto complesso che approva le azioni regionali di educazione alimentare per accompagnare la cittadinanza e in particolare il mondo scolastico all´approfondimento dei temi di Expo. Un progetto che verte su un trinomio fondamentale: ´Cibo, Cultura e Identità´ e un secondo percorso pilota dal tema ´Dalla terra alla Tavola, metodi sostenibili per la produzione del cibo´. ´Verso expo 2015´ si rivolge alle scuole materne, elementari e medie di primo e secondo grado con tutta una serie di iniziative didattiche ma anche soprattutto pratiche. ´L´obbiettivo comune di tutti i progetti è quello di educare i cittadini verso abitudini alimentari più sane e più consapevoli, ma anche più vicine al territorio. Il primato della Lombardia come prima regione agricola del Paese non è fondato solo su un dato economico, ma anche e soprattutto sulla qualità, la sicurezza, la tracciabilità e la sostenibilità delle nostre produzioni´ Di seguito i singoli contributi regionali per provincia: Provincia di Bergamo 48.000; Provincia di Brescia 40.000; Provincia di Como 18.000; Provincia di Cremona 18.000; Provincia di Lecco 15.000; Provincia di Lodi 28.000; Provincia di Mantova 26.000; Provincia di Milano 50.000; Provincia Monza Brianza 19.000; Provincia di Pavia 15.000; Provincia di Sondrio 14.000; Provincia di Varese 19.000.  
   
   
4º CONGRESSO MONDIALE SUL TÈ E LA SALUTE,  
 
 Il quarto congresso mondiale sul tè e la salute si terrà il 27 e 28 ottobre 2011 a Berlino, in Germania. La conferenza inizierà con una panoramica dei tè e degli antiossidanti, seguita da sessioni dedicate alla biodisponibilità del tè e degli estratti di tè, il tè e la prevenzione delle malattie croniche, il tè e il cancro, e il tè e le malattie neurologiche e neurodegenerative. La seconda giornata della manifestazione metterà in evidenza le prospettive del tè e degli estratti di tè come cibo medicalizzato e le loro potenziali applicazioni nel controllo del peso e nelle diete dimagranti e anti-stress, nonché nelle malattie neurodegenerative, nella protezione della pelle, e nella prevenzione e terapia. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Tea-isanh.com/    
   
   
OLIO “DOP UMBRIA”, ACCORDATA “PROTEZIONE TRANSITORIA” CHE PERMETTE OLEIFICAZIONE IN TUTTA LA REGIONE  
 
 Perugia - "Il Ministero delle Politiche agricole ha emanato il decreto di protezione transitoria accordata a livello nazionale alla modifica del disciplinare di produzione dell´olio Dop ´Umbria´, che permette di oleificare l´extravergine a denominazione di origine protetta non solo nei frantoi delle singole sottozone di coltivazione, come prevede l´attuale disciplinare, ma nell´intera area regionale". È quanto rende noto l´assessore regionale all´Agricoltura, Fernanda Cecchini, esprimendo "soddisfazione" per il provvedimento. "Il decreto - sottolinea - consente agli olivicoltori umbri di avviare la stagione olearia applicando già le nuove regole, in attesa che la Commissione europea decida sulla domanda di modifica del disciplinare, con la certezza di poter avvalersi ugualmente della denominazione di origine protetta ´Umbria´. Un atto particolarmente atteso dai produttori impegnati nella produzione della ´Dop´, che fin da subito sono pertanto autorizzati a molire le olive nel frantoio della regione più adeguato alle loro esigenze, superando problematiche e criticità evidenziatisi nel corso degli anni dall´applicazione di un testo risalente al 1997 e mai aggiornato". "Un passaggio importante - prosegue - nell´iter della domanda di modifica del disciplinare, sulla quale la Regione ha espresso parere positivo e che il Ministero ha provveduto a trasmettere a Bruxelles prima di emanare il decreto di protezione transitoria. Apre, infatti, nuove prospettive di sviluppo per un settore che in termini quantitativi interessa circa diecimila ettari, la metà dei quali inserita nel processo di certificazione di qualità, in cui con il sostegno della Regione sono stati fatti e vengono fatti investimenti per l´innovazione del ciclo produttivo, il livello qualitativo e la tracciabilità dell´olio Dop, a tutela sia dei produttori sia dei consumatori". La domanda di modifica del disciplinare di produzione è stata presentata da un gruppo qualificato di produttori olivicoli, rappresentativi di oltre il 51 per cento della produzione certificata e di almeno il 30 per cento dei produttori inseriti nel sistema, come previsto dalla normativa nazionale. Le modifiche proposte riguardano, principalmente, l´oleificazione con la richiesta di autorizzarla nell´areale di produzione superando il confine della stessa sottozona di coltivazione previsto dal testo del 1997, l´adeguamento alla normativa comunitaria, la correzione di alcuni refusi riguardanti le percentuali delle basi varietali e il mancato inserimento del territorio comunale di Nocera Umbra. Inoltre, nella domanda di modifica al disciplinare di produzione della "Dop Umbria" sono stati chiesti l´introduzione della limitazione al 31 dicembre di ogni anno dei tempi di oleificazione, che garantisce trasparenza al consumatore, e l´innalzamento del limite minimo dell´analisi sensoriale per un aumento ulteriore del livello qualitativo. Il decreto del Ministero delle politiche agricole assicura "la protezione a titolo transitorio a livello nazionale dell´adeguamento del disciplinare di produzione della denominazione di origine protetta ´Umbria´ secondo le modifiche richieste" che cesserà "a decorrere dalla data in cui sarà adottata una decisione sulla domanda di modifica stessa da parte dell´organismo comunitario". In termini quantitativi, secondo i dati elaborati dal Servizio regionale sviluppo sostenibile delle produzioni agricole, il potenziale olivicolo regionale interessa circa 28.000 ettari di superficie agricola, con 6.954.627 piante censite ed una produzione che per la campagna 2010 è stata di 322.488 quintali di olive molite, corrispondenti a 52.819 quintali di olio prodotto. L´importanza della coltura ha spinto verso la valorizzazione della produzione umbra attraverso la richiesta e l´ottenimento a partire dal 1998, della denominazione di origine protetta dell´olio extravergine di oliva "Umbria", riconosciuta in ambito comunitario, e che prevede 5 differenti sottozone di produzione: Colli Assisi-spoleto, Colli Martani, Colli Amerini, Colli del Trasimeno e Colli Orvietani, che devono essere indicate come menzioni geografiche accanto alla denominazione "Umbria". I dati sulla certificazione (campagna olearia 2010 - fonte 3A Parco Tecnologico Agroalimentare) danno 836 olivicoltori iscritti nel circuito "Dop" con 33.000 quintali di olive molite e 5.880 quintali di olio certificato.  
   
   
SARDEGNA: PESTE SUINA AFRICANA, VERTICE INTERASSESSORIALE: COMMISSIONE REGIONALE PERMANENTE PER DEBELLARE MALATTIA  
 
Cagliari - "La peste suina africana dev’essere debellata una volta per tutte, il tempo è scaduto e si deve evitare che aziende zootecniche virtuose debbano subire gli effetti di eventuali blocchi di movimentazione. La Regione sta lavorando senza sosta, con più assessorati coinvolti e ora con una Commissione permanente, per accelerare il processo di eradicazione di questa malattia animale”. È il messaggio lanciato oggi pomeriggio dagli assessori della Sanità, Simona De Francisci, e dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, che hanno presieduto la Commissione regionale alla lotta peste suina, composta anche dall’assessorato dell’Ambiente, dalle Asl, dal Corpo forestale di vigilanza ambientale, dall’Istituto zooprofilattico, dall’Osservatorio epidemiologico, dalle agenzie Laore e Agris, da rappresentanti del mondo produttivo. Vista l’emergenza, e in occasione di alcune dichiarazioni del Ministro della salute rilasciate qualche giorno fa su un possibile provvedimento di blocco delle esportazioni della carne suina in alcune province sarde, gli assessori De Francisci, Cherchi e Oppi hanno voluto accelerare la discussione e l’operatività del Piano che sarà condiviso subito dopo con le associazioni del mondo agricolo e con tutti gli attori del territorio. Per questo motivo, si è deciso di rendere permanente i lavori della Commissione che coinvolgeranno a brevissimo anche l’Anci, in rappresentanza dei Comuni, e le associazi0ni agricole. “È necessario, se è ancora possibile, far cambiare idea al ministro Fazio – ha sottolineato l’assessore De Francisci - dimostrando che la Sardegna sta reagendo con forza a una piaga che da troppi decenni sta mettendo in ginocchio il settore suinicolo. La peste suina ormai è diventata non solo un problema sanitario ed economico, ma anche socio-culturale che per la sua soluzione necessita dell’apporto fattivo in primis degli allevatori, dei Comuni e delle associazioni agricole. Metteremo a punto immediatamente gli strumenti già disponibili e ne studieremo altri per contrastare ed eradicare una volta per tutte la peste”. D’accordo l’assessore dell’Agricoltura Cherchi: “Il comparto suinicolo della Sardegna, che rappresenta una parte importante della nostra economia agricola, non si può più permettere l’esistenza di questo flagello. Ce lo chiedono gli allevatori che rispettano le norme, cioè la maggior parte di chi produce, ma anche i trasformatori. Stiamo facendo sinergia tra assessorati per rendere operative diverse azioni, e tra queste anche la valorizzazione del prodotto autoctono”. Tra i problemi e le esigenze sollevate dal mondo produttivo vi sono il pascolo abusivo e il censimento dei capi. Durante i lavori della Commissione è infine emerso che quest’anno i focolai segnalati sono stati 27, 25 dei quali già estinti e gli altri 2 in fase di estinzione. Al 31 dicembre 2010 il patrimonio suinicolo censito dalla banca dati nazionale ammonta a 176.731 capi (14.745 aziende e 15.974 allevamenti).  
   
   
FVG: INTERVENTI SU TERRENI MONTANI INCOLTI O ABBANDONATI  
 
Trieste - I terreni incolti o abbandonati dall´uso rurale, situati nel territorio montano, saranno oggetto di interventi da parte della Regione. Il Governo del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, ha infatti approvato un regolamento, ritenuto innovativo a livello nazionale, che reca i criteri per l´attuazione di lavori di risanamento e recupero di tali aree montane, introducendo principi nuovi per la messa in sicurezza del territorio. Il regolamento attua l´articolo 11 della legge regionale 10 del 16 giugno 2010. "E per la prima volta - spiega l´assessore Violino - dà attuazione a un principio che consentirà di poter realizzare interventi sul territorio, ritenuti importanti per la comunità locale, anche sulla proprietà privata, stimolando nel contempo l´economia delle imprese che operano nel settore forestale e boschivo". Il regolamento prevede la suddivisione dei terreni montani ai quali si riferisce l´intervento dell´Amministrazione in: prati, pascoli e prati-pascoli, che sono finalizzati all´ottenimento di colture foraggere permanenti, pluriennali e annuali; a basso stato di degrado, nel caso si tratti di prati non falciati da 5 anni o di boschi con assenza di interventi colturali di sfollo o diradamento da meno di trent´anni; ad alto stato di degrado, qualora siano prati non falciati da 5 o più anni, o boschi con assenza di interventi colturali di sfollo o diradamento da trenta o più anni. Gli interventi che si potranno eseguire sono: il taglio degli alberi, comprensivo delle fasi di allestimento, concentramento, esbosco e redistribuzione sul terreno dei residui legnosi; l´asportazione delle ceppaie di soggetti arborei, comprensiva del successivo livellamento del terreno per uso a scopi agrari; lo sfalcio; la trinciatura del materiale vegetale; il decespugliamento mediante taglio, sradicamento e ammucchiamento del materiale di risulta, compreso l´estirpo e l´asportazione delle ceppaie; la fresatura del terreno; la semina di specie erbacee fitogeograficamente coerenti. Le procedure previste dal regolamento per l´esecuzione degli interventi prevedono innanzitutto l´individuazione delle aree di intervento e dei soggetti titolari dei terreni. Quindi la concessione in affido degli stessi al Comune attuatore e infine l´attribuzione dei terreni ad un soggetto operatore che eseguirà i lavori. I Comuni adotteranno la cartografia su base catastale per valutare lo stato di fatto dei terreni incolti o abbandonati e dovranno individuare le aree primarie e quelle secondarie, sulle quali effettuare i lavori. Potranno derogare a tali procedure qualora sussistano esigenze legate alla sicurezza dell´ambiente e dei cittadini. I terreni oggetto dei lavori di sistemazione e recupero saranno comunque mantenuti a prato o pascolo o prato pascolo per almeno cinque annate agrarie a partire dall´11 novembre successivo all´ultimo intervento effettuato. Il regolamento, che diverrà esecutivo dopo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione del relativo decreto del presidente della Regione, definisce anche le modalità di determinazione delle risorse regionali da assegnare ai Comuni per il concorso nelle spese di realizzazione degli interventi che saranno sostenute dai soggetti operatori, nonché gli importi massimi e le percentuali massime del contributo che verrà concesso dai Comuni ai soggetti operatori.  
   
   
CANDIDATURA UNESCO DEI PAESAGGI VITIVINICOLI  
 
Il progetto di candidatura Unesco "I Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-roero e Monferrato" è attualmente in fase di valutazione presso l’organismo internazionale. Un esperto dell’Icomos (International Council on Monuments and Sites) ha visitato nei giorni scorsi i paesaggi aspiranti a diventare patrimonio dell’umanità, percorrendo in sei giorni i luoghi a più elevata connotazione paesaggistica. L’incaricato ha inoltre incontrato molti operatori locali e soggetti istituzionali, ponendo particolare attenzione alle progettualità locali e alle aspettative future espresse dai viticoltori. Infine, ha affrontato con gli operatori del mondo del vino le tematiche legate alle dinamiche evolutive espresse dalle popolazioni e dai processi economici, ponendole all’interno di una visione di valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli. Soddisfatto il vice presidente Ugo Cavallera, che rileva come "la candidatura sia il risultato di un impegno convergente della Regione, delle Province e dei Comuni di Langhe-roero e Monferrato. La visita dell’esperto ha toccato la dimensione reale, sociale e storica di questi territori. Attendiamo quindi fiduciosi la valutazione finale dell’Unesco, attesa per la primavera del 2012". "La candidatura Unesco ha meccanismi di valutazione molto approfonditi e complessi. - commenta Alberto Cirio, assessore al Turismo della Regione Piemonte - Non ci resta che attendere, augurandoci che queste colline, che ogni anno incantano migliaia di turisti, abbiano conquistato anche l´ispettore dell’ International Council on Monuments and Sites. Lo scorso anno il prodotto collina ha consolidato quasi 1,5 milioni di presenze con una crescita del 14% e il riconoscimento Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-roero e Monferrato, oltre a essere il terzo per il Piemonte accanto alle Residenze Reali e ai Sacri Monti, sarebbe un nuovo importantissimo volano di turismo e sviluppo economico".  
   
   
IL VINO E L´ACQUA SI INCONTRANO. CITTÀ DEL VINO E ITER VITIS  
 
 L´associazione Internazionale Iter Vitis e l´Associazione nazionale Città del Vino saranno presenti al Convegno "Tevere e regione Tiberina:dalla progettualità partecipata per la coesione sul territorio all’agenda di sviluppo" organizzato dal Consorzio Tiberina, in collaborazione con la Provincia di Roma e la Società Geografica Italiana. Durante l´incontro, che si terrà a Roma il prossimo 10 novembre nella Sala Mons. Luigi Di Liegro di Palazzo Valentini, si parlerà tra l´altro del metodo partecipativo organizzato, interdisciplinare e intersettoriale per gli obiettivi di sviluppo espresso dal "Call for Ideas: dalla sperimentazione all’attivazione di politiche per la governance territoriale del Tevere e della regione Tiberina", promosso dal Consorzio Tiberina. Città del Vino e Iter Vitis hanno risposto con due progetti all´invito a presentare proposte per la valorizzazione delle specificità territoriali del Bacino del Tevere, con una particolare attenzione alle ricadute in termini economici e professionali, al coinvolgimento attivo di giovani e anziani ed alla integrazione tra habitat urbani e habitat rurali: “Le vie del vino e dell´acqua”: promozione degli itinerari del vino nella media valle del Tevere al fino di creare un circuito virtuoso all’interno dell´area della Media Valle del Tevere - cerniera e frontiera fra Etruschi e Umbri - in cui le evidenze storiche, culturali e paesaggistiche della vitivinicoltura locale diventino volano di richiamo turistico e di rilancio economico attraverso il recupero dell´identità territoriale e la valorizzazione in chiave sostenibile e nel rispetto della biodiversità, delle eccellenze locali naturalistiche, storiche ed enogastronomiche. “Percorsi In Teverina”: rilancio e valorizzazione della Valle dei Calanchi nell’Alta Valle del Tevere, per sostenere una fruizione turistica attenta alle peculiarità ambientali e culturali locali e ben distribuita tra tutti i punti di attrazione offerti dal territorio coinvolto, con particolare riferimento a tre tipologie di itinerari: ambientale, storico, enogastronomico. Nel corso della giornata - inserita ufficialmente nella Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2011 “A come Acqua” - sarà anche annunciata l´iniziativa per proporre la candidatura di Tevere e regione Tiberina a Patrimonio dell´Umanità Unesco. Info: “Stati generali permanenti della regione Tiberina” c/o Consorzio Tiberina, Tel. 063202087, iniziative@unpontesultevere.Com  
   
   
TARTUFI LOMBARDI: ECCELLENZA DI GUSTO E REDDITO  
 
San Michele Gardone/ Bs, - Giornata alla ricerca dei preziosi tartufi neri lombardi, quella trascorsa il 22 ottobre da Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia in due tartufaie sull´Alto Garda in provincia di Brescia. Prima tappa a Tremosine, dove De capitani ha incontrato i responsabili provinciali dei produttori di Brescia. Dopo aver visitato il primo "impianto", affacciato sulle acque del lago, l´ assessore ha provato, in prima persona, a raccogliere qualche esemplare del prezioso prodotto. "Quella dei tartufi - ha spiegato l´assessore - è una delle attività che vengono definite ancora di nicchia e che sostituiscono quelle colture che sono sempre più difficili da trovare e che sono sempre meno presenti sul nostro territorio". "Parlando con gli operatori del settore - ha detto ancora De Capitani - ho scoperto che loro hanno conservato il patrimonio genetico del tartufo locale e non hanno importato tartufi provenienti da altre zone o che non siano quelli che venivano trovati nei nostri territori". "Questa è un´iniziativa molto importante - ha detto ancora il responsabile dell´agricoltura lombarda - perché spesso parliamo di multifunzionalità in agricoltura come l´ agriturismo o altri tipi di attività per arricchire il reddito in agricoltura: questa è una produzione che può aiutare il reddito degli agricoltori e dei produttori" . Visitando poi un secondo impianto a San Michele di Gardone, De Capitani ha ribadito che "L´ importanza di queste aree predisposte che producono tartufi tipici, risiede anche nel fatto che attraverso questa attività si conserva l´ambiente con livelli estetici molto elevati: tutto questo fa presagire un futuro certamente roseo per gli stessi produttori e può essere un forte incentivo per chi vuole accostarsi alla produzione e più in genere all´agricoltura". Virgilio Vezzola, presidente dell´Associazione dei Tartufai, ha raccontato come sono nati gli impianti nell´Alto Garda. "In queste zone - ha spiegato - abbiamo trovato tutte e nove le specie ammesse alla raccolta e al commercio in Italia. Successivamente abbiamo piantato il tartufo nero pregiato. Gli inizi di questa attività risalgono agli anni Novanta, quando abbiamo avviato le ricerche scientifiche sul territorio per stabilire quali fossero le specie presenti e individuare quali piante si legassero meglio con i terreni di vocazione e dunque stabilire l´ecologia delle varie specie; soltanto dopo questa analisi abbiamo cominciato con gli impianti. Abbiamo preso i tartufi locali, i cosiddetti eco-tipi, li abbiamo riprodotti e reinseriti nel territorio. In questo modo abbiamo tutelato tutte le caratteristiche genetiche del prodotto tipico locale". Vezzola ha ribadito che proprio qui è stata trovata una specie rara, il tartufo nero liscio. "Sono stati fatti così i primi impianti di produzione al mondo e ora sono già in funzione. Il tartufo nero bresciano - ha concluso Vezzola - ha un profumo caratterizzato da 14 composti, tollera bene la cottura e ha uno splendido profumo".  
   
   
AGRICOLTURA: IL COLLIO SIA ELEMENTO TRAINANTE VITICOLTURA FVG  
 
Dolegna del Collio - Con l´esortazione ai viticoltori del Collio a farsi interprete della leadership dell´intero vigneto Friuli Venezia Giulia, l´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, ha portato il saluto della Regione e del presidente Renzo Tondo, il 22 ottobre a Dolegna del Collio, alla cerimonia della stappatura della bottiglia più grande al mondo di vino Friulano. Ad un anno esatto dal conseguimento del "Guinnes World Records" per avere prodotto la bottiglia di vino Friulano, già Tocai, più grande del mondo, e dopo che il singolare contenitore ha concorso alla promozione dell´intera viticoltura regionale in più occasioni, come al Vinitaly, ha spiegato il sindaco di Dolegna Diego Bernardis, il Comune e la Pro loco "Pieri Zorut" hanno deciso di provvedere oggi alla sua stappatura ufficiale. L´intero contenuto, circa 480 litri, è stato travasato in 160 bottiglie da 3 litri, formato Magnum, poi vendute al pubblico nel corso dell´asta benefica battuta dal giornalista Stefano Cosma. L´assessore Violino, nel suo intervento, ha messo in risalto la validità dell´odierna iniziativa, moderno momento di comunicazione che concorre a promuovere l´intera realtà del Friuli Venezia Giulia ed oggi, anche, occasione e testimonianza di solidarietà sociale. Presenti numerosi parlamentari, consiglieri regionali, amministratori ed autorità dell´Isontino, la cerimonia, condotta dalla presentatrice Adriana Volpe, era infatti occasione di gemellaggio tra Dolegna e l´Abio, l´Associazione bambini in ospedale di Udine. Il vino Friulano, per Violino, è dunque l´ideale portabandiera della viticoltura del Friuli Venezia Giulia, settore che a dispetto della crisi dimostra grande dinamicità. Ma è un comparto, ha concluso, che deve saper fare massa critica e può trovare nella viticoltura d´eccellenza del Collio, un marchio che ha raggiunto un elevato target di apprezzamento tra consumatori e gourmet, l´elemento trainante per l´intero sistema agroalimentare regionale.  
   
   
INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELL’UNIVERSITA’ DEI SAPORI A MONTEBELLO DI PERUGIA, NUOVO POLO FORMATIVO CON AULE E SULABORATORI TECNOLOGICAMENTE PER ATTREZZATI  
 
Dalla sua storica sede nel cuore della città medievale, la Scuola si è trasferita in una struttura più ampia e funzionale, in Via Montecorneo 45, Località Montebello di Perugia. L’università dei Sapori – Centro Nazionale di formazione e Cultura dell’Alimentazione, è l’ente leader nel settore della formazione professionale che si contraddistingue dagli altri istituti specifici dell’alimentazione in Italia per un’offerta più completa e variegata di corsi caratterizzati da un approccio globale alle diverse aree didattiche: operative, culturali, antropologiche e commerciali. La Scuola, nata nel 2000 su iniziativa della Confcommercio della Provincia di Perugia, si rivolge specificatamente alle imprese del settore alimentare per aiutarle a gestire le opportunità di sviluppo, definire i nuovi profili professionali di qualità ed efficienza. L’università è una vera e propria “palestra gastronomica” di alto livello nella quale acquisire, al fianco di qualificati professionisti del settore, le tecniche di lavoro più coerenti con le prassi professionali. La crescente mole di attività (solo nel 2010 sono stati erogati 21759 ore di formazione e formati oltre 500 disoccupati/inoccupati e oltre 2500 lavoratori provenienti dal mondo delle imprese del settore alimentare e della ristorazione) che vengono realizzate anche all’estero (Romania, Polonia, Serbia, Bulgaria, Brasile, Canada) ha richiesto oggi una sede più spaziosa e funzionale dove realizzare le attività formative e i progetti futuri a livello internazionale. La nuova sede è immersa in una suggestiva e innovativa struttura nel verde alle porte della città di Perugia ed è una delle scuole più prestigiose per chi vuole distinguersi sul mercato creando business con stile, competenza e passione. La nuova struttura dispone di: 8 aule didattiche, 3 laboratori di informatica, 1 laboratorio di gastronomia, 1 laboratorio di gelateria artigianale, 1 laboratorio per l’arte bianca, 4 laboratori di cucina, 1 laboratorio di musica, 1 biblioteca, 1 laboratorio di sala/bar, sala Tv, ampio parcheggio. La sede ha inoltre una capacità ricettiva con camere dotate dei più moderni comfort: aria climatizzata, telefono, tv-color e frigo. Ce n’è per tutti i gusti. Oltre al Corso di Tecniche di Base studiato per sviluppare le capacità necessarie per iniziare un percorso professionale nella cucina, l’Università dei Sapori propone a chi nel settore già ci lavora e vuole conseguire una qualifica specifica, tantissimi corsi di formazione brevi su vari argomenti tra cui: aiuto cuoco, barman, pizzaiolo, pasticciere, gelatiere, assistente di cucina nella ristorazione collettiva oppure cuoco esperto nella valorizzazione della cucina del territorio. Per queste categorie, la scuola garantisce al termine dei corsi un periodo di stage di durata variabile in strutture della ristorazione al fine di favorire l´incontro tra domanda e offerta di personale competente. Novità in assoluto di quest’anno sono i corsi di Alta Formazione: il “Corso Superiore di Cucina Italiana” e il “Corso Superiore di Pasticceria Italiana”. Il Corso Superiore di Cucina Italiana, rivolto ai cuochi italiani e stranieri e agli studenti che hanno superato il Corso di Tecniche di Base dell’Università dei Sapori, prevede un programma di alto livello per chi vuole investire nel proprio futuro imparando i segreti della Cucina Italiana dai più grandi Chef e dal miglior staff di Docenti. Si pone l’obiettivo di formare chef professionisti di cucina italiana sia da un punto di vista culturale, storico e scientifico della cucina e della gastronomia italiana che dal punto di vista tecnico. Al termine del percorso formativo lo studente avrà acquisito tutte le competenze necessarie alla gestione e all’operatività del mondo della ristorazione nelle sue varie sfaccettature. Al fine di una preparazione più completa su tutta la panoramica culinaria regionale italiana, il corso prevede una sezione della durata di una settimana ogni mese dedicata alla realizzazione di menu tipici curati da chef provenienti dalle varie regioni italiane. Il Corso Superiore di Pasticceria Italiana offre la possibilità di approfondire e acquisire competenze specialistiche sui temi della pasticceria con la guida e l’insegnamento di grandi maestri pasticceri e dei migliori docenti di pasticceria. In particolare il corso approfondisce aspetti legati alla elaborazione di prodotti di pasticceria fredda e salata di media e alta complessità con elaborazione di prodotti che possono adattarsi sia alle esigenze della pasticceria tradizionale che della ristorazione. Ma l’offerta non si esaurisce qui. L’accademia del gusto accontenta anche gli amanti della buona tavola che desiderano cimentarsi ai fornelli di casa e che qui possono trovare momenti formativi brevi, sfiziosi e divertenti come quelli di analisi sensoriale e degustazioni guidate, dall’assaggio dei formaggi alla preparazione di un menu ad hoc per le festività. Per quanto riguarda la Scuola Italiana di Gelateria, l’Università dei Sapori è in assoluto uno dei riferimenti più importanti nel panorama mondiale della formazione di settore. La Scuola Italiana di Gelateria nasce dalla sinergia tra l’Università dei Sapori, e i Maestri della Gelateria Italiana, associazione che raccoglie molti dei più importanti e accreditati professionisti del comparto gelatiero-artigianale del Paese e ha l’obiettivo di qualificare nuovi artigiani gelatieri permettendogli di raggiungere una propria autonomia sia come professionisti del settore che come imprenditori. La Scuola di Gelateria è una realtà nuova che si propone di indagare a fondo e certificare l’origine stessa del gelato artigianale, oltre ad offrire la possibilità di conoscere i diversi elementi del variegato e complesso mondo del gelato: dalla produzione all’organizzazione d’impresa, dal marketing alla comunicazione. E non solo. L’unicità dell’Università dei Sapori sta nel fatto che oltre al miglioramento delle competenze, la scuola non si rivolge solo al settore Horeca ma fornisce anche una serie di attività di consulenza e formazione rivolta alle aziende della Distribuzione Organizzata (Do) e della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) del settore alimentare. Formazione, ma anche promozione di una sana e corretta alimentazione con particolare attenzione per i disturbi legati al cibo, valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità mediante visite mirate alle aziende locali, per fornire al vasto pubblico degli addetti ai lavori e degli appassionati le giuste chiavi di interpretazione del pianeta food. La scuola è strutturata per essere un modello dinamico dotato di laboratori e aule didattiche modernamente attrezzate al fine di trasferire successivamente in azienda quanto appreso o approfondito durante i corsi. Alla preparazione teorica, affidata a docenti di prestigio, viene affiancata la sperimentazione pratica delle varie tecniche di lavoro, dei materiali, dei prodotti e delle attrezzature. Nell’ambito del settore della distribuzione alimentare, la sperimentazione delle metodiche acquisite viene effettuata all’interno di un negozio-scuola, opportunatamente allestito come un vero e proprio punto vendita. La rete dei soggetti che hanno realizzato tale progetto sono la Confcommercio, la Provincia di Perugia, il Comune di Perugia, la Camera di Commercio di Perugia, la Federazione italiana dettaglianti dell’alimentazione, varie aziende del settore. Prestigiose anche le altre due sedi: la sede distaccata di Narni, all’interno della Rocca Albornoziana e la sede di Orvieto ospitata nell´ex convento San Giovanni "Il Palazzo del Gusto", un´istituzione per la valorizzazione e la promozione dell´enogastronomia e dei prodotti tipici dell´agroalimentare. Http://www.universitadeisapori.com/catalogo/catalogo_completo.asp www.Universitadeisapori.com/ - uds@universitadeisapori.Com  
   
   
PRESENTATA LA MOSTRA “BUON APPETITO. L’ALIMENTAZIONE IN TUTTI I SENSI” AL MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA “LEONARDO DA VINCI”  
 
Presentata al Museo la mostra interattiva per ragazzi e famiglie “Buon Appetito. L’alimentazione in tutti i sensi”, realizzata grazie alla mainsponsorship di Nestlé, Gruppo Sanpellegrino, Nestlé Cereali, Nestlé Motta, Perugina, Buitoni, Nesquik, Purina e alla sponsorhip di Electrolux e Coop. La mostra, che ha aperto al pubblico domenica 16 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, esplora il tema dell’alimentazione, approfondisce gli aspetti tecnico-scientifici relativi al cibo, la sua relazione con il nostro corpo, le abitudini alimentari, gli aspetti sociali e le percezioni culturali. “Buon Appetito. L’alimentazione in tutti i sensi” è una coproduzione internazionale tra il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Universcience (Cité des Sciences et de l’Industrie) di Parigi, Heureka (Finlandia) e Technopolis (Belgio). Per il suo valore e la sua efficacia educativa, la mostra ha ricevuto il contributo del Ministro della Gioventù, dell´Agenzia Nazionale per i Giovani, di Regione Lombardia Assessorato alla Cultura e di Camera di Commercio di Milano. Giuliano Urbani, Presidente del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ha detto: L’alimentazione costituisce un tema strategico per il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia che a partire dal 2008 ha già sviluppato progetti innovativi, originali e di ampio impatto. Dopo l’apertura di un laboratorio interattivo permanente per ragazzi e famiglie e l’avvio di programmi educativi e formativi per studenti e insegnanti, al Museo e sul territorio nazionale. “Buon Appetito. L’alimentazione in tutti i sensi” è un nuovo grande progetto realizzato in partnership con altri importanti science centre europei. Il Museo continuerà a sviluppare progetti significativi nel percorso verso Expo 2015, in linea con la propria missione e in risposta al bisogno della società di contare su programmi significativi di educazione alimentare. Lo sviluppo di queste attività avviene sulla leadership del Museo e attraverso la collaborazione e il confronto con alcuni dei principali attori della società: istituzioni, imprese, associazioni, fondazioni, scienziati ed esperti, altri musei. Claudie Haigneré, Presidente di Universcience di Parigi: Sono particolarmente felice di rappresentare a Milano in occasione dell´inaugurazione della mostra " Buon appetito - l´alimentazione in tutti i sensi", Universcience, la nuova istituzione che riunisce il “Palais de la découverte” e la “Cité des sciences et de l’industrie” a Parigi. Mi sembra bello che la prima co-produzione europea di Universcience con 3 musei scientifici verta su un tema così universale quale l´alimentazione. Poichè universale, il tema dell´alimentazione permette di scoprire anche il “gusto degli altri”. Per noi, lo zucchero è ricompensa. Il pane è divisione. L´alcol è festa, o pericolo. Ma queste rappresentazioni legate all´alimentazione non sono necessariamente condivise al di là dei confini. “Buon Appetito” ci permette così di comprendere l’impatto religioso, simbolico e culturale del nostro piatto. E più generalmente anche la socievolezza legata al pasto. E se c’è una cosa che i francesi e gli italiani condividono, e sulla quale dovevano lavorare insieme, è proprio questa! "Buon appetito" rappresenta una prima collaborazione tra le nostre due istituzioni, questo è solamente un inizio. La nostra partnership prosegue, ed io sono altresì felice, per una collaborazione su una mostra che aprirà a Parigi fine 2012, su Leonardo da Vinci. Quale tema più bello per illustrare la complicità tra i nostri due paesi e tra le nostre due istituzioni? L’agenzia Nazionale per i Giovani, grazie ad una convenzione siglata con il Ministro della Gioventù, sta portando avanti un programma di iniziative volte a promuovere lo sport e gli stili di vita sani tra i giovani, attraverso strumenti di educazione non formale. È per questo che abbiamo sposato l’iniziativa “ Buon appetito, l’alimentazione in tutti i sensi” – ha dichiarato Paolo Di Caro, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani – perché attraverso i laboratori scientifici ci darà la possibilità di favorire la crescita dei ragazzi con un metodo innovativo ed informale, diffondendo la cultura dell’alimentazione sana, favorendo la partecipazione attiva dei giovani con l’utilizzo di metodi creativi in grado di sviluppare consapevolezza degli strumenti che si hanno a disposizione e divulgare la conoscenza delle tecnologia e della scienza, dando così la possibilità ai più giovani – conclude Di Caro - di sviluppare una vera e propria “ cittadinanza scientifica. Una collaborazione che parte da valori comuni: sia il Museo sia Nestlé considerano innovazione e tradizione due concetti chiave - afferma Manuela Kron, Direttore Corporate Affairs del Gruppo Nestlé in Italia - Il Gruppo Nestlé, con i suoi 29 centri di ricerca e sviluppo, può contare sul più grande network privato di ricerca in ambito nutrizionale al mondo. Siamo costantemente impegnati ad offrire prodotti buoni, nutrizionalmente bilanciati e capaci di soddisfare i gusti più eterogenei. Il Museo da parte sua garantisce un modello espositivo capace di offrire al pubblico un’esperienza formativa nuova. Abbiamo dunque unito le forze e il risultato ci sembra ad oggi concreto e significativo. L’attività del Gruppo” continua Leo Wencel, “non si limita mai alla produzione e distribuzione di prodotti di qualità, ma si completa attraverso moltissimi progetti di informazione e di educazione a livello locale e nazionale, attraverso il sostegno alle comunità locali e l’ascolto dei bisogni delle società in cui operiamo. Si tratta del principio da noi chiamato Creazione di Valore Condiviso, che è oggi alla base delle attività di Nestlé in Italia e nel mondo. Secondo questo approccio, un’azienda per avere successo nel lungo periodo deve creare valore sia per sé e per i propri azionisti sia per la società in cui opera, apportando benefici concreti alle persone, all’economia e al territorio. Www.museoscienza.org | info@museoscienza.It | T 02 48 555 1  
   
   
UN GRANDE RITORNO: “LE RICETTE REGIONALI ITALIANE” DI ANNA GOSETTI DELLA SALDA. DI NUOVO IN LIBRERIA UNA PIETRA MILIARE DELLA CULTURA CULINARIA  
 
Pubblicato per la prima volta nel 1967 dalla Casa Editrice Solares, giunge alla diciassettesima edizione Assieme all´Arte di Mangiare Bene di Pellegrino Artusi questo volume rappresenta una pietra miliare della cultura gastronomica italiana. Più che un semplice libro di ricette è uno spaccato di storie e culture dell´Italia intera. S´intitola “Le Ricette Regionali Italiane”, ed è il famoso libro di Anna Gosetti della Salda, che verrà distribuito nelle migliori librerie d´Italia dal 7 ottobre, nella sua diciassettesima edizione, curato come sempre dalla Casa Editrice Solares. Nelle case italiane dal 1967, anno della prima edizione, questa preziosa opera ripercorre le regioni italiane all´insegna del gusto e della tradizione, ed è divenuta il modello di riferimento per i successivi ricettari. Le preparazioni sono riportate con la maggior fedeltà possibile e scritte tenendo conto delle reali possibilità di una cucina media italiana degli anni ´60. Le ricette, inoltre, sono state tutte provate, nel solco di una metodologia che l´autrice aveva già formalizzato alla guida della rivista “La Cucina Italiana”, di cui Anna Gosetti della Salda è stata direttrice dal 1952 al 1981, e che ha rappresentato una delle maggiori fortune di questo periodico. Nelle 1204 pagine dell´elegante volume sono racchiuse 2174 ricette, suddivise per regione nella classica partitura “antipasti e salse” “minestre (asciutte e in brodo)”, “pesci”, “verdure”, “piatti di mezzo” e “dolci”. Il libro sarà in vendita al prezzo di 49 euro. A volere questa nuova edizione, che giunge a sei anni dalla precedente, l’architetto Alessio Brando Ravà, parte integrante di un entourage di “famiglia” caro ad Anna Gosetti. La nuova edizione de “Le Ricette Regionali Italiane” rappresenta il primo tassello di una più ampia comunicazione, in fase di avviamento, a cominciare dalla creazione di un sito (www.Edizionisolares.it) e altre iniziative. “Un lavoro di ben quattro anni: due volte il giro gastronomico attraverso l´Italia. Tutto questo per perfezionare questa raccolta di ricette regionali, attingendo a fonti ben precise ed attendibili - scrive l´autrice nella prefazione della prima edizione - Da chilometro a chilometro anche la ricetta più tradizionale può variare, perché ogni famiglia la elabora a modo suo e naturalmente ognuna ritiene valida la propria preparazione. Ricerca quindi non solo di ricette, ma di persone che ne fossero le fedeli e riconosciute depositarie, assicurandomi la possibilità di poter riproporre delle esperienze gastronomiche assolutamente autentiche e originali. Cibi che corrispondono ad un clima, ad un costume, che a volte non si possono neppure concepire oltre i limiti geografici del loro consumo, ma che sono spesso irripetibili”. Il risultato di questo lavoro è un manuale che supera le dimensioni del semplice ricettario, pur basando la sua fortuna anche sulla schematicità e semplicità nella stesura delle ricette, per diventare fotografia viva della cucina italiana. Una fotografia che, pur nell´evolversi della cultura gastronomica, non perde nitidezza ed è estremamente attuale in un´epoca che tende a riscoprire le radici, il chilometro zero, e quindi l´autenticità della cucina italiana legata ai prodotti dei suoi territori  
   
   
FLOROVIVAISMO IN LOMBARDIA: UN MILIONE PER IL SETTORE  
 
Milano - ´Il florovivaismo lombardo sta rispondendo meglio di quello nazionale alla crisi come dicono i dati, ma la crisi c´è ed è acutizzata dall´aumento dei costi delle materie prime. A sostegno del settore, con una dotazione di 1.500.000 euro, apriremo a breve un bando sulla misura 124 del Piano di sviluppo rurale in tema di cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo e in quello forestale´. E´ quanto detto da Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, in apertura del convegno ´Ricerca, internazionalizzazione e nuovi mercati: il caso Plantaregina - Strategie verdi per la mitigazione ambientale´, che si è svolto il 24 ottobre a Milano. L´incontro è stato organizzato dalla Provincia di Mantova per presentare l´attività del distretto agricolo di filiera ´Vivaismo Plantaregina´, che è uno dei dodici Distretti accreditati dalla Regione Lombardia sulla competitività delle imprese lombarde. All´incontro hanno partecipato anche gli assessori regionali ai Sistemi Verdi e Paesaggio Alessandro Colucci e alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari. De Capitani ha voluto soffermarsi su due punti fondamentali dell´incontro: la ricerca e l´internazionalizzazione. ´La ricerca - ha detto -, intesa come accrescimento del sapere, ha un valore assoluto, ma il trasferimento delle nuove conoscenze alle nostre imprese e la condivisione delle esperienze rappresentano per Regione Lombardia un imperativo, in particolare in una congiuntura economica sfavorevole. In momenti così difficili, l´innovazione di cui le nostre imprese agricole sapranno farsi interpreti potrà fare veramente la differenza´. Per quanto riguarda l´internazionalizzazione e la conquista di nuovi mercati sono per De Capitani ´obiettivi strategici´. ´La competizione in Europa nel settore del florovivaismo è particolarmente aggressiva e per questo credo sia necessario puntare sulla caratterizzazione delle nostre produzioni. La qualità - ha concluso De Capitani - deve continuare ad essere perseguita con intransigenza´. Alessandro Colucci, responsabile dei Sistemi Verdi, ha ricordato che ´il successo degli operatori lombardi a Euroflora ha dimostrato come il settore del florovivaismo sia una grande eccellenza della regione sia ambientale, sia economica. Come Assessorato stiamo puntando moltissimo a coniugare uno sviluppo sostenibile con il termine della bellezza´. Colucci ha spiegato poi l´importanza dei sistemi verdi nell´ambito della mitigazione delle grandi infrastrutture viabilistiche della regione, per ridurre quello che è l´impatto di queste arterie stradali´. ´Opere di mitigazione - ha chiuso Colucci -, che potranno essere curate da chi è prossimo alle infrastrutture cioè dagli operatori lombardi´. Carlo Maccari ha parlato del florovivaismo ´come tema strategico della Regione nella provincia di Mantova´. Ricollegandosi poi al capitolo della Semplificazione, l´assessore ha spiegato come questa Giunta ha già fatto moltissimo anche per quanto riguarda ´il comparto dell´agricoltura, i cui operatori sono particolarmente attenti alle procedure e alla loro semplificazione´. In materia di Distretti Maccari ha spiegato che ora sono ´perfettamente integrati nel mondo agricolo e propongono alle imprese l´opportunità di affacciarsi sui mercati internazionali con i numeri che oggi gli stessi mercati richiedono senza perdere la loro identità´. Maccari ha chiuso il suo saluto spiegando che la realizzazione di grandi infrastrutture come Brebemi, Cremona-mantova e Pedemonta sarà accompagnata da una grande opera di mitigazione ambientale, ´aprendo così significative quote di mercato per gli operatori lombardi: una grande opportunità per tutti´.  
   
   
11 NOVEMBRE: PER IL COMPLEANNO DEL TOURING CLUB ITALIANO UNA TAVOLATA “UNITARIA” NEI RISTORANTI DEL BUON RICORDO  
 
Un piatto commemorativo raffigurante il corbezzolo, in cui Giovanni Pascoli ha visto la raffigurazione del Tricolore I 117 anni del Touring Club Italiano e i 150 anni d’Italia: una duplice, importante, ricorrenza che sarà festeggiata l’11 novembre nei ristoranti del Buon Ricordo che, da Nord a Sud, metteranno in tavola – in un’unica e simbolica tavolata - circa 15 mila fra soci e simpatizzanti del Tci e del Buon Ricordo. L’ormai tradizionale cena destinata a ricordare come proprio nel novembre 1894 sia nato il Tci, interrotta per una pausa di ripensamento nel 2010, quest’anno riprende con slancio e unisce in sé un anniversario ben più importante, quello dei 150 anni dell’Unità nazionale. Una festa in tutta Italia, dunque, che ha come primo scopo di ricordare a tutti i soci Tci, ai quattro angoli del Paese, cosa ha voluto dire il processo unitario ma anche quale contributo vi ha apportato il Touring. Particolarissimi ( e sicuramente sorprendenti) i menu, diversi in ciascun ristorante. Infatti ogni locale proporrà una sua ricetta o portata ispirata all’anniversario dell’Unità d’Italia. Una creazione originale, messa a punto in totale autonomia dagli chef, sapientemente abbinata a vini di altrettanta qualità. Ciascun ristorante ha scavato nella sua storia e nelle sue memorie, riscoprendo piatti in cui echeggiano riferimenti illustri, da Garibaldi a Verdi, ma anche cibi popolari e apprezzatissimi a quel tempo, ora in disuso. O ancora, ha creato ex novo portate in tema. E il piatto omaggio, simbolo del Buon Ricordo? La tradizione non può certo interrompersi. A coloro che l’11 novembre festeggeranno il compleanno del Tci nei locali dell’Urbr, sarà regalato l’esclusivo piatto in ceramica, ispirato al 150° anniversario dell’Unità italiana. Realizzato dai celebri ceramisti artigiani di Vietri sul Mare, il piatto 2011 è decorato da una fronda di corbezzolo, identificato dal poeta Giovanni Pascoli come albero italico per eccellenza, dato che associa in sé i tre i colori della nostra bandiera (verdi le foglie, bianchi i fiori, rosse le bacche). Prenotazioni: i soci Tci e tutti gli interessati alla cena dovranno telefonare direttamente al ristorante scelto per sapere se partecipa all’iniziativa e, in caso positivo, prenotare. Il costo è di 45 €. Ad accoglierli nei vari ristoranti, da Nord a Sud, ci saranno i Consoli Touring, le autorità locali con le quali il Tci realizza le sue attività di valorizzazione del territorio e, naturalmente, i titolari dei ristoranti. Informazioni Unione Ristoranti del Buon Ricordo tel. 02 80582278, www.Buonricordo.com  
   
   
DIVENTA CHEF PER UNA SERA I CHIOSTRI DI SAN BARNABA APRE LA SUA CUCINA A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO DIVERTIRSI “IMPROVVISANDOSI” CHEF PER UNA SERA  
 
Vuoi mettere alla prova le tue capacità culinarie? Invitare gli amici al ristorante e stare personalmente ai fornelli? Preparare una cena romantica e servirla in un ristorante riservato per voi? Sembrano scene da film, ma da ottobre, e per tutto l’inverno, al ristorante I Chiostri di San Barnaba tutto questo si trasformerà in realtà per chiunque desideri cimentarsi ai fuochi di una cucina professionale e vivere una giornata da chef! Per questa originale iniziativa, i Chiostri di San Barnaba metterà a disposizione per una sera la sua cucina, una sala riservata o la location intera, il suo chef e un lavapiatti, dandoti la possibilità di preparare una perfetta cena gourmet per i tuoi commensali. Puoi pensare tu alla spesa, oppure ordinare e trovare già in cucina tutti gli ingredienti che ti servono, così come puoi richiedere uno o più camerieri extra. I Chiostri di San Barnaba Via San Barnaba, 48 Milano Tel. 02 5466494 www.Ichiostri.net info@ichiostri.Net  
   
   
DOMORI PUNTA ALLA LEADERSHIP QUALITATIVA NEL CANALE PROFESSIONALE OLTRE 2 MIL DI EURO D’INVESTIMENTO PER L’INNOVATIVO STABILIMENTO CHE DARÀ IL VIA ALLA NUOVA LINEA PROFESSIONAL DOMORI  
 
È stato inaugurato a None il secondo stabilimento di produzione Domori dedicato al settore del cioccolato professionale. Da anni l’azienda Domori si è affermata nel mondo gourmet, ottenendo grande attenzione a livello internazionale sia per la qualità e la purezza del proprio prodotto sia come riferimento del cioccolato da degustazione. Dopo il crescente successo presso il consumatore finale, oggi anche pasticceri, maître-chocolatier e gelatieri hanno dimostrato un grande apprezzamento per le caratteristiche del cioccolato Domori. La richiesta sempre crescente da parte dei professionisti del settore e l´assenza ad oggi di punti di riferimento di qualità in questa specifica area sono stati i presupposti per la creazione di una nuova linea labo. Un progetto di grande importanza strategica ed entità (oltre 2 milioni di euro) realizzati in tempi record nonostante il difficile contesto. L’opportunità di servire questi professionisti ha portato all´ideazione di strategie e logiche produttive dedicate, differenti da quelle del prodotto “retail” ovvero destinato al consumatore finale. A cominciare dal confezionamento del prodotto che viene proposto in una varietà di formati studiata appositamente per andare incontro alle esigenze più specifiche dei professionisti, cioè in sacchi richiudibili da 5 kg. Per continuare con il prodotto finito in gocce da 2 grammi. E infine la comunicazione sul packaging che prevede la presenza di informazioni tecniche sull’utilizzo. Risalendo a monte, anche il ciclo di produzione è specifico, in particolare durante le fasi di raffinazione e concaggio, per conferire al prodotto finale quell’“elasticità” o più semplicemente quella lavorabilità richiesta nelle applicazioni del maestro pasticcere e maître-chocolatier. Immutata rimane la filosofia produttiva di Domori: il controllo dell’intera filiera (nel caso del Criollo a partire dalla piantagione di proprietà) e la scelta di lavorare solo il cacao fine più pregiato, attraverso un processo dolce e a basso impatto per garantire al prodotto finito il più alto livello di profumi e aromi tipici di queste varietà. La distribuzione della gamma Professional Domori viene affidata alla rete vendita Agrimontana, già leader nel canale della pasticceria e gelateria artigianale, mentre i mercati esteri sono stati affidati ad Agriland (consociata estera di Agrimontana) che già annovera fra i suoi clienti alcuni fra i più prestigiosi professionisti internazionali. Domori, riferimento nel mondo del cioccolato gourmet, lavora solo ed esclusivamente le varietà più pregiate di cacao destinate alla vendita al dettaglio in negozi specializzati e all’impiego nell´alta pasticceria. La filosofia dell’azienda si fonda sulla ricerca della qualità, perseguita anche grazie al controllo dell’intera filiera produttiva, dalla piantagione alla tostatura in stabilimento - seguita con sapienza e maestria da un team di esperti – fino alla commercializzazione. Gianluca Franzoni è l’anima dell’azienda, la prima ad aver elaborato e a diffondere un codice di degustazione del cioccolato secondo i canoni dell´eccellenza (aromaticità, rotondità, pulizia e persistenza), guidando l´analisi sensoriale della tavoletta. Dal 2006, Domori fa parte della Gruppo illy Spa. Www.domori.com