Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Febbraio 2015
PARLMENTO EUROPEO, SICUREZZA ALIMENTARE: I DEPUTATI CHIEDONO L´INDICAZIONE DEL PAESE D´ORIGINE DELLE CARNI UTILIZZATE IN ALIMENTI TRASFORMATI  
 
Le carni utilizzate come ingrediente nei prodotti alimentari trasformati, come ad esempio le lasagne, dovrebbero prevedere l´indicazione del paese di origine sulle etichette, come avviene già per le carni bovine fresche, hanno chiesto i deputati mercoledì. Essi invitano la Commissione europea, che ha pubblicato un rapporto su tale questione alla fine del 2013, a presentare proposte legislative in modo da riconquistare la fiducia dei consumatori dopo lo scandalo della carne equina e altre frodi alimentari. La risoluzione, approvata con 460 voti favorevoli, 204 contrari e 33 astensioni, sollecita la Commissione a dare seguito alla propria relazione del 2013 con proposte legislative che rendano obbligatoria l´indicazione del paese di origine delle carni utilizzate nei prodotti alimentari trasformati, in modo da assicurare una maggiore trasparenza in tutta la catena alimentare, informare meglio i consumatori europei aiutando così a riconquistare la loro fiducia. “Oggi dobbiamo riconquistare la fiducia dei consumatori europei, che anche a seguito di frodi alimentari (...) auspicano regole più severe in materia di tracciabilità e informazione” ha affermato il presidente della commissione per l´ambiente Giovanni La Via. “L´intervento legislativo: "dovrà tener conto della trasparenza e della leggibilità delle informazioni per i consumatori pur consentendo allo stesso tempo alle imprese europee di operare in modo economicamente redditizio”, ha aggiunto. I deputati ribadiscono la loro preoccupazione per il potenziale impatto di frodi alimentari sulla sicurezza alimentare, la fiducia dei consumatori e la loro salute, il funzionamento della catena alimentare e i prezzi dei prodotti agricoli. Lasciare la scelta ai consumatori - I deputati sottolineano che lo studio della Commissione europea (17.12.2013) mostra come più del 90 % degli intervistati considera importante il fatto che l´origine delle carni sia etichettata sui prodotti alimentari trasformati. Questo è uno dei numerosi fattori che influenza il comportamento dei consumatori, hanno aggiunto i deputati. L´impatto sui prezzi ha bisogno di un maggiore controllo - I deputati sottolineano inoltre che le stime dell´impatto sui prezzi, basate sui risultati di una organizzazione di consumatori francese, divergono molto da quelle della relazione della Commissione, e chiedono quindi maggiore chiarezza. La valutazione dovrebbe essere effettuata in collaborazione con le organizzazioni dei consumatori e non ritarderebbe le proposte legislative, hanno aggiunto. Contesto - A seconda dello Stato membro in questione, dal 30 al 50 % delle carni macellate sono trasformate in ingredienti a base di carne per alimenti, principalmente carne macinata, preparati di carne e prodotti a base di carne.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL TRIBUNALE CONFERMA CHE IL METODO BIOLOGICO PER LA RILEVAZIONE DELLE BIOTOSSINE MARINE NEI MOLLUSCHI BIVALVI VIVI POTEVA ESSERE SOSTITUITO DA UN METODO CHIMICO IL METODO CHIMICO PROTEGGE MEGLIO LA SALUTE DEI CONSUMATORI E CONSENTE IN VIA ACCESSORIA DI RIDURRE IL NUMERO DI TEST PRATICATI SUGLI ANIMALI  
 
Lussemburgo - Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) garantisce un livello elevato di protezione della salute umana nella definizione e nell´attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione europea. A tal fine, l’Unione adotta misure nei settori veterinario e fitosanitario per tutelare la salute pubblica. Una di tali misure consiste nella limitazione della quantità totale di biotossine marine che possono contenere i molluschi bivalvi vivi commercializzati per il consumo umano (in particolare le vongole, le ostriche, le cozze, le capesante e altre conchiglie). I molluschi bivalvi possono, infatti, essere contaminati da tossine marine che sono spesso dovute a alte concentrazioni di fitoplancton tossico nel mare, chiamate anche «maree rosse». Al fine di proteggere la salute pubblica, le zone di produzione di molluschi bivalvi vivi destinati al consumo umano devono essere sottoposte a controlli periodici volti a garantire l’assenza di tossine marine. Le tossine lipofile costituiscono un gruppo specifico di tossine marine. Dal 2005 al 2011, il metodo ufficiale per la rilevazione delle biotossine lipofile era, in forza del diritto dell’Unione , il metodo biologico. Tale metodo implicava in particolare l’utilizzo di topi per effettuare le analisi . Nel 2009 l´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha, su richiesta della Commissione, adottato un parere scientifico sulle biotossine marine nelle conchiglie. In tale parere, l’Efsa ha, in particolare, considerato che il metodo biologico presentava lacune e non era appropriato a causa della grande variabilità dei risultati, della sua insufficiente capacità di rilevazione e della sua specificità limitata . Nel 2010 l’Unione ha adottato una direttiva per proteggere gli animali utilizzati a fini scientifici. Questa obbliga gli Stati membri, nella misura del possibile, a utilizzare metodi o strategie di sperimentazione scientificamente soddisfacenti che non implichino l’utilizzo di animali vivi. Nel 2011 la Commissione ha modificato i metodi di analisi per la rilevazione delle biotossine marine . Il metodo ufficiale è adesso il metodo chimico Lc-ms/ms . Si tratta di un metodo giudicato più affidabile e che non implica l’utilizzo di animali. Tale nuovo metodo di riferimento per la rilevazione delle tossine lipofile conosciute deve essere sistematicamente utilizzato sia per i controlli ufficiali a tutti gli stadi della catena alimentare sia per i controlli interni degli operatori del settore alimentare. Tuttavia, affinché gli Stati membri possano adattare i loro metodi al metodo chimico, la Commissione ha autorizzato l’applicazione di diverse procedure di biotest sui topi fino al 31 dicembre 2014. La Comunità autonoma della Galizia (Spagna) è una delle principali regioni di produzione di molluschi bivalvi in Europa e nel mondo. La Spagna ritiene che la Commissione abbia violato i Trattati poiché, a suo avviso, la sostituzione del metodo biologico con il metodo chimico come metodo di riferimento arreca grave danno alla protezione della salute pubblica e pregiudica fortemente i produttori galiziani. Fa valer una violazione dell’articolo 168 Tfue nonché dei principi di proporzionalità e del legittimo affidamento. Chiede pertanto al Tribunale dell’Unione europea di annullare il regolamento con il quale la Commissione ha imposto tale metodo. Con la sua sentenza odierna, il Tribunale respinge il ricorso della Spagna. Il Tribunale sottolinea che, in considerazione delle valutazioni scientifiche dell’Efsa, il mantenimento del metodo biologico avrebbe creato un rischio per la salute pubblica. La Commissione era quindi tenuta ad adottare senza indugio misure per proteggere la salute pubblica. Tuttavia, la Commissione non ha agito in maniera precipitosa, poiché il metodo chimico è stato convalidato in seguito a uno studio condotto dagli Stati membri e coordinato dal laboratorio di riferimento dell’Unione europea per le biotossine marine. Il Tribunale rileva altresì che la Spagna non ha dimostrato che la decisione di sostituire il metodo biologico con il metodo chimico come metodo di riferimento per le biotossine conosciute ha comportato un rischio per la salute pubblica in violazione del Tfue. La Spagna, infatti, non ha provato che il metodo chimico è meno affidabile del metodo biologico. Essa non ha in particolare dimostrato: (i) che esiste una differenza tra il tempo di analisi del metodo chimico e quello del metodo biologico, tale da generare un rischio per la salute pubblica; (ii) che il costo più elevato del metodo chimico comporterà una diminuzione della protezione della salute pubblica , e (iii) che i materiali di riferimento disponibili non consentivano un controllo adeguato. Il Tribunale considera che il principio di proporzionalità non è stato violato, dato che il costo più elevato addotto dalla Spagna a causa dell’utilizzo del metodo chimico non può essere considerato sproporzionato rispetto all’obiettivo di protezione della salute dei consumatori di molluschi bivalvi. Da un lato, il metodo biologico non consente di rilevare in maniera sufficientemente affidabile taluni tipi di tossine. Dall’altro lato, la Spagna non ha dimostrato di aver preso in considerazione la riduzione dei costi che il metodo chimico potrebbe comportare per gli operatori del settore grazie alla sua maggiore affidabilità quanto alle tossine conosciute . Il Tribunale conclude che non è stato violato neanche il principio del legittimo affidamento. Infatti, sebbene, al momento dell’adozione del regolamento, per talune tossine non fossero disponibili materiali di riferimento necessari all’utilizzo del metodo chimico, era tuttavia possibile ricorrere in maniera soddisfacente a una valutazione indiretta sulla base dei materiali di riferimento esistenti destinati a sostanze appartenenti allo stesso gruppo.  
   
   
ETICHETTE ALIMENTARI: MISE-MIPAAF  
 
 Roma - Presso il Ministero dello sviluppo economico si sono incontrati oggi i rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del Ministero della Salute con le associazioni di categoria rappresentative delle filiere agricole e produttive e della grande distribuzione sul tema dell’indicazione della sede dello stabilimento nell’etichetta dei prodotti alimentari a seguito dell’entrata in vigore, lo scorso 13 dicembre, del Regolamento Ue 1169 del 2011. I partecipanti all’unanimità hanno confermato l’importanza dell’indicazione della sede dello stabilimento di produzione nell’etichetta e hanno condiviso l’opportunità di verificare presso l’Unione europea un percorso in grado di assicurare la sua obbligatorietà anche a livello nazionale in un quadro di certezza e stabilità giuridica per le imprese.
 
   
   
BANCA DELLA TERRA: VENETO VERSO LA DELIMITAZIONE DEI TERRENI AGRICOLI INCOLTI DA DISTRIBUIRE AI GIOVANI  
 
Venezia - “I terreni abbandonati o incolti, insieme ai terreni messi a disposizione dai proprietari pubblici e privati, ed i terreni confiscati alla criminalità organizzata e mafiosa, costituiscono le tre categorie di appezzamenti che verranno catalogati e ridistribuiti dalla Regione ai giovani agricoltori veneti, al fine di ridare vitalità alla coltivazione su queste terre altrimenti improduttive”. A darne comunicazione l’assessore all’agricoltura Franco Manzato a margine della seduta di Giunta Regionale, che ha approvato stamane l’invio in Commissione consiliare per il previsto parere del provvedimento che stabilisce le procedure operative per la creazione della Banca della terra, voluta con la legge regionale 26 dello scorso 8 agosto. “Ai Comuni la legge regionale affida l’importante incarico di eseguire il censimento – dice Manzato - dei terreni al fine di inserirli nella Banca della terra veneta, ossia l’inventario completo ed aggiornato, con il dettaglio dei terreni coltivabili e delle aziende agricole di proprietà pubblica o privata”. Al fine di supportare i Comuni nell’operazione di ricognizione, Avepa – Agenzia Veneto per il Settore Primario - metterà a disposizione i propri database, fornendo indicazione dei terreni che risultano coltivati negli ultimi due anni, nonché di altre informazioni relative all’uso del suolo e alla copertura forestale e di ogni altra informazione utile ai fini del censimento I proprietari o gli altri soggetti conduttori dei terreni individuati come incolti, entro 60 giorni dalla notifica del possibile inserimento nella Banca della terra veneta dei propri terreni, possono opporsi all’inserimento, qualora si impegnino a coltivare direttamente le superfici individuate entro la campagna agraria successiva e presentino il relativo piano di coltivazione, oppure se dimostrano che la mancata coltivazione sia dovuta a cause di forza maggiore indipendente dalla loro volontà, a vincoli ed impegni di natura comunitaria o ad altri vincoli che limitino l’uso agricolo. In assenza di volontà espressa del proprietario o dei conduttori, i terreni saranno inseriti nella Banca della terra veneta e la Regione Veneto potrà assegnarli con bandi per lotti e sulla base di un canone annuo a favore dei proprietari. Chiunque, ma soprattutto i giovani e chi intende ampliare la propria azienda, potrà fare domanda e partecipare ai bandi, purché presenti un piano di coltivazione per dimostrare l’utilizzo agricolo dei terreni da assegnare. La Banca della terra veneta sarà resa disponibile all’interno del Portale Integrato per l’Agricoltura veneta – Piave - www.Piave.veneto.it  
   
   
NITRATI, LOMBARDIA: TAVOLO INUTILE, DA GOVERNO NESSUNA RISPOSTA  
 
Roma - "Quello che è avvenuto è irrazionale: il Governo ha organizzato un Tavolo con gli assessori regionali all´Agricoltura, chiedendo, però, impegni ai responsabili dell´Ambiente, non convocati. Mentre le aziende del comparto soffrono, l´Esecutivo si smarca sempre più dalle richieste del territorio". Così Gianni Fava, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, intervenendo al Tavolo sui nitrati, che si è svolto al Dicastero delle Politiche agricole, alla presenza del ministro Maurizio Martina insieme al ministro Gian Luca Galletti, responsabile dell´Ambiente. "State scherzando col fuoco - ha detto Fava, rivolto ai due ministri - arrivo qui e la proposta che ricevo è di fare un altro Tavolo. Forse il Governo non si rende conto che le aziende chiedono se possono accedere ai fondi del Programma di sviluppo rurale oppure chiudono". "Se continuano così - ha aggiunto l´assessore lombardo - ci ritroviamo con il 40% delle aziende zootecniche a rischio". Aziende Devono Essere In Regola Per Accedere A Contributi - "È da un anno che sollecitiamo il Governo su questo punto e adesso viene fissato un altro tavolo per il 17 marzo - ha detto Fava - con termini perentori per la presentazione della documentazione sulle zone vulnerabili ai nitrati da parte degli assessorati all´Ambiente". "Un Tavolo - ha scoperto Fava - che prevede un ulteriore Tavolo per l´intesa sugli affluenti che attendiamo da otto mesi". "Sull´individuazione delle zone vulnerabili ai nitrati - ha affermato l´assessore - noi saremmo pronti già domani, ma dal Governo che oggi avrebbe dovuto definire le competenze è arrivato questo nuovo stop". La questione è delicata, poiché "le aziende che non risultano in regola con la Direttiva nitrati rischiano di non poter accedere ai contributi". "Per questo - ha concluso Fava - quella di oggi è stata una velleità inaccettabile".  
   
   
BASILICATA, DA MARZO LA DOMANDA PRECOMPILATA PER GLI AIUTI PAC IN ATTO, A LIVELLO NAZIONALE, UN PROCESSO DI RIFORMA. UNA SFIDA PER LA BUROCRAZIA PIÙ EFFICIENTE E QUALIFICARE IL COMPARTO  
 
Da marzo 2015 sarà disponibile, anche per gli agricoltori lucani, sul portale Sian la domanda precompilata con i dati già noti al sistema centrale per avere gli aiuti previsti dalla Pac (Politica agricola comunitaria), compresi quelli del nuovo Piano di sviluppo rurale. Il produttore (autonomamente o assistito dal Caa) dovrà solo confermare i suoi dati o integrarli e la sottoscrizione della domanda avverrà con un codice Pin che sostituisce la firma. E’ questo uno degli obiettivi del programma Agricoltura 2.0, che i Gruppi di lavoro del Mipaaf, dell’Agea, dei rappresentanti degli Organismi pagatori regionali e dell’Ismea stanno concretizzando per innovare l’Agricoltura, eliminare la burocrazia inutile, azzerare lo spreco di carta. Il processo si concluderà con la realizzazione del sistema informativo Agricolo Federato, basato sulle Best Practices di settore e su tecnologie e piattaforme Open Source (trasparenza dei dati). Ciò consentirà, secondo l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, Michele Ottati, di “dare una nuova spinta allo sviluppo dell’agricoltura lucana, data la centralità del comparto agricolo nell’economia della Basilicata, rendendo efficiente ed efficace la burocrazia e permettendo di avviare un processo di specializzazione e qualificazione ulteriore che le sfide di questi anni impongono alla nostra Agricoltura”. Nel processo di semplificazione prevede altre importanti novità. Attraverso la creazione di un data base federato degli Organismi Pagatori l’Anagrafe unica integrerà e renderà disponibili tutte le informazioni aggiornate su base territoriale. Questo consentirà di rispondere anche alle richieste della Commissione Europea visto che si disporrebbe di informazioni aggiornate a livello nazionale. La costituzione di un solo Fascicolo aziendale, poi, sarà obbligatoria per la presentazione di atti relativi a premi, contributi o diritti. Questo conterrà tutte le informazioni dichiarate dal produttore e certificate dall’Amministrazione (strutture, consistenze aziendali, capi di bestiame, superfici coltivate, ecc.). Con l’Introduzione del Pagamento anticipato, inoltre, sarà possibile erogare l’anticipo dei pagamenti Pac fino al 100 per cento dell’importo dovuto per le aziende che ne faranno richiesta all’atto della domanda direttamente a giugno invece che a dicembre, anticipazione del pagamento del premio di ben 11 mesi rispetto a quanto accadeva precedentemente. Per le piccole medie imprese agricole lucane ci sarà la possibilità di inoltrare semplicemente la domanda Pac con un click e per tutte si potrà anticipare al 100 per cento il pagamento degli aiuti nel mese di giugno invece che a dicembre. Con la Banca Dati Unica dei Certificati (Agearep) online si azzereranno le fila agli sportelli. Il Sian si servirà di questa banca dati per rivolgersi agli Organismi Pagatori coordinando la raccolta, la durata e la validità delle certificazioni (antimafia, Durc; ecc.). Questa operazione consentirà di evitare all’azienda di presentare nuovamente la documentazione, cosa che comporterà un risparmio di tempo e di costi ed agli Organismi Pagatori di fare economia sui controlli della documentazione. La Domanda unificata, infine, andrà presentata una tantum presso qualsiasi struttura di assistenza Caa e presenterà al suo interno diverse misure previste dalla normativa (Pac, Uma, Psr, assicurazioni, ecc.). Saranno le istituzioni a condividere le informazioni automaticamente e sarà cura del Sian smistare a ciascuna delle Amministrazioni competenti le relative parti di domanda per le successive istruttorie ed avviare i singoli procedimenti amministrativi in ottemperanza alle disposizioni di legge. La possibilità di unificare i dati del Piano Culturale (adempimenti collegati ai premi Pac, Ocm ecc.) con quelli del Piano Assicurativo Individuale, (dati che descrivono i raccolti che si intende assicurare in relazione al Piano Culturale) e quelli relativi al Quaderno di Campagna, (dati che descrivono gli interventi agronomici e fitosanitari eseguiti dall’azienda, compreso l’obbligatorio Registro dei Trattamenti, compreso nel Quaderno di Campagna), testimoniano l’importanza dell’applicazione dei processi informatici di semplificazione nel comparto agricolo. La tempistica per la realizzazione di questi strumenti è soggetta all’avanzamento dei lavori dei Gruppi di lavoro.  
   
   
BOLZANO: CONTRIBUTI PER INVESTIMENTI, LAVORAZIONE E SMERCIO DI PRODOTTI AGRICOLI  
 
 Con la recente approvazione da parte della Commissione Ue di appositi criteri d´agevolazione nel settore degli investimenti in aziende agricole e della lavorazione e smercio di prodotti agricoli, ora si può fare richiesta dei relativi contributi. Fissati tetti minimi unitari per poter accedere alle agevolazioni. Lo fa presente l´assessore provinciale all´agricoltura Arnold Schuler ricordando come per l´edilizia abitativa in aree rurali appositi criteri riferiti alle agevolazioni sono già in vigore dal settembre 2014 e che dalla fine dello stesso mese era già possibile presentare richiesta di relativa concessione. Sia per il settore degli investimenti in aziende agricole che in quello della lavorazione e smercio di prodotti agricoli da parte di consorzi o vendita diretta, sono stati fissati tetti minimi unitari per poter accedere alle agevolazioni: due ettari di prato/campo e un ettaro frutteto/vigneto; un investimento minimo di 10.000 Euro per interventi costruttivi, 5.000 Euro per interventi relativi a macchinari o ai danni da maltempo, 1.500 Euro per l´apicoltura. Le persone interessate possono rivolgersi per ulteriori informazioni alla Ripartizione Agricoltura, Palazzo 6, in via Brennero 6 a Bolzano, tel. 0471 415100, agricoltura@provincia.Bz.it  o agli Uffici all´agricoltura distrettuali competenti territorialmente a Silandro, Merano, Bressanone e Brunico,dove è possibile conseganre le domande di contributo.  
   
   
LATTE, ASSESSORE LOMBARDIA: NON ABBIAMO DIFESO LA NOSTRA SOVRANITÀ  
 
Milano - "Il paradosso del latte è che l´etichettatura è sulla trasformazione e non sulla produzione, così trovi la bandierina tricolore sulla confezione di latte non italiano. Il nostro deficit strutturale è in termini di tutele: se non hai garanzie sulla provenienza della materia prima come fai ad andare a combattere la contraffazione in giro per il mondo?". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva "Orario Continuato", in onda su Telelombardia. Mercato Straniero - "In Italia si è consumato un grande delitto - ha aggiunto Fava - , la svendita del gruppo Parmalat ha fatto sì che ci fosse solo un operatore a far da riferimento per il prezzo del latte. Arrivando così a gestire la metà della produzione nazionale, e a determinare le oscillazioni sul prezzo. Se a ciò aggiungiamo un mercato di trasformazione sostanzialmente straniero, che lucra insieme alla grande distribuzione organizzata, anch´essa senza campioni nazionali veri, ci rendiamo conto della fragilità del nostro sistema". Sempre Meno Competitivi - "Siamo, così, meno competitivi, oltre che in termini di costi aziendali - ha osservato l´assessore - , perché non siamo stati in grado di difendere le nostre produzioni. Il commissario liquidatore di Parmalat Bondi ha regalato un campione nazionale a chi ha interesse a fare cassa e non a seguire l´andamento altalenante degli agricoltori che ogni giorno dell´anno si alzano a mungere in stalla".  
   
   
LATTE: ACCOLTE RICHIESTE LOMBARDIA  
 
Roma - "Sono state accolte le nostre richieste, quindi se verranno rispettati i tempi annunciati dal ministro, cioè un decreto ministeriale ad hoc sul latte pronto entro marzo, siamo pronti a fare la nostra parte". Lo dichiara Gianni Fava, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, in riferimento alla riunione sul latte svoltasi oggi nel parlamentino del ministero delle Politiche agricole, alla presenza del ministro Maurizio Martina, delle Regioni e delle organizzazioni di categoria. "Mi auguro fortemente che il decreto sia fatto in tempi strettissimi perché - spiega Fava - ne condividiamo le finalità: la priorità è tutelare la nostra produzione di latte". "È chiaro che il decreto Catania è stato un fallimento - continua - quindi approvo al 100% che si adotti subito questo nuovo strumento. Sono due anni che viviamo un impasse, perché nessuno della filiera è di fatto titolato a parlare. Un pacchetto per il latte è la strada giusta". "Cerchiamo di verticalizzare le filiere - propone l´assessore - non dimentichiamoci che oggi vi è un sistema chiuso per la grande distribuzione organizzata, quindi è utile il tentativo di coinvolgerla, come abbiamo fatto anche noi". "E ben venga un sistema che possa salvaguardare la filiera da eccessive oscillazioni della filiera - afferma -. I fondi ci sono. Ricordo che abbiamo un miliardo e 640 milioni del Pon e si potrebbe attingere anche da lì". Per l´assessore lombardo, è fondamentale difendere il Made in. "Attenzione - dice - a non incentivare dinamiche che favoriscano il latte estero, perché la priorità è tutelare il latte e le stalle di casa nostra".  
   
   
APICOLTURA: ALSIA, I RISULTATI DEL PROGETTO BEENET  
 
Come contenere il danno dei trattamenti chimici agli insetti pronubi e in particolare alle api dovendo intervenire con un trattamento fitosanitario? Quali prodotti commerciali usati in agricoltura e testati in laboratorio sono risultati “altamente tossici”, “leggermente tossici”, e “non tossici” agli insetti pronubi? Quando effettuare il trattamento per evitare che il fenomeno di “deriva” contamini le zone circostanti a quelle in cui si effettua la lavorazione con prodotti considerati tossici per le api? Quali accorgimenti adottare nelle colture frutticole e vitivinicole con terreno inerbito e presenza di essenze spontanee in fioritura? Come fronteggiare le nuove emergenze entomologiche in campo apistico quali la Vespa Vellutina e soprattutto l’Aethinia tumida già presente in Calabria? Un nuovo obbligo per gli apicoltori: registrarsi all’anagrafe apistica nazionale. Questi alcuni dei temi che saranno affrontati nel corso delle iniziative organizzate dall’Alsia nell’ambito del Progetto del Mipaf denominato Beenet (apicoltura in rete), e non solo. I due incontri sono organizzati in partnership con i Servizi Veterinari della Regione Basilicata, l’Associazione Apicoltori Lucani, il Consorzio miele lucano, con lo scopo di diffondere fra tecnici ed imprenditori agricoli una crescente sensibilità al rispetto delle norme di settore, finalizzate alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia di questi insetti, tanto utili per l’agricoltura. Il programma degli incontri, che si terranno a Potenza il giorno 12 febbraio con inizio alle ore 9,30 presso la Biblioteca Provinciale e a Matera il giorno 13 febbraio con inizio alle ore 9,30 presso la sede dell’Alsia, è di seguito riportato: • Risultati ottenuti dal Progetto Beenet in Italia e nella Regione Basilicata, relativamente agli anni 2013 e 2014 (a cura del Dipsa, Università di Bologna); • Biologia, dannosità e prospettive di contenimento della Vespa velutina, un nuovo predatore delle api arrivato in Italia (a cura del Disafa – Università di Torino); • Biologia, dannosità e prospettive di contenimento del piccolo coleottero dell’alveare, Aethina tumida, segnalato recentemente in Italia (a cura del Cra-api - Bologna oppure del Dipsa – Università di Bologna); • Prospettive future per il progetto Beenet e illustrazione delle principali problematiche riscontrate dai Referenti (a cura del Dipsa – Università di Bologna). • L’anagrafe apistica nazionale – Al via le iscrizioni (a cura del Servizio Veterinario Regionale);  
   
   
ABRUZZO: 8 MLN AL SETTORE VITIVINICOLO  
 
Pescara - Giunta Regionale, su proposta dell´assessore alle Politiche agricole, Dino Pepe, ha approvato l´attuazione di due Misure del Piano Regionale dell´Organizzazione comune del mercato vitivinicolo. "I nostri imprenditori - ha sottolineato l´Assessore ? avranno a disposizione ben 8 milioni di euro per investire e migliorare le proprie aziende e ristrutturare i loro vigneti. Il nostro vino è l´ambasciatore dell´Abruzzo nel mondo". "Il settore vitivinicolo ? prosegue Pepe - è cruciale per la nostra economia e questi fondi rappresentano un´ottima risorsa per sostenere anche la crescita e l´occupazione". Più produttività e migliori prodotti sono gli obiettivi delle nuove risorse previste dal programma comunitario. Per realizzarli la Regione Abruzzo ha pubblicato, sul proprio sito, i bandi per entrambe le Misure: la prima, interventi di "Ristrutturazione e Riconversione dei Vigneti" che potrà contare su una dotazione finanziaria di oltre 6 milioni di euro; la seconda, che andrà a finanziare nuovi investimenti ha una dotazIone di 2 milioni di euro.  
   
   
AGRICOLTURA: ASSESSORE VENETO, “ PSR IN CORSO DI NEGOZIAZIONE IN UE”  
 
Venezia - “Gli uffici regionali stanno dando riscontro alla Commissione europea su tutte le osservazioni presentate dalla stessa, e lavorano intensamente con gli uffici comunitari per motivare le scelte operate dal Veneto con il nuovo Programma di Sviluppo Rurale, e concordare le modifiche e le integrazioni necessarie. Questo ci avvicina alla fase conclusiva del negoziato tra Regione Veneto e Europa sul nuovo Psr 2014-2020”. Lo dichiara l’Assessore all’Agricoltura del Veneto, Franco Manzato, che interviene per dare rassicurazione agli agricoltori, affermando anche di ricevere “moltissime richieste da parte degli operatori del settore che, in attesa dei nuovi bandi, confermano le scelte strategiche operate con la proposta di Programma”. “Dopo la prima fase, durata più di quattro mesi, durante i quali gli uffici della Commissione hanno analizzato e valutato la proposta di Programma – aggiunge Manzato - in questo secondo momento i dirigenti e funzionari della Regione hanno risposto in tempi record alle osservazioni, proponendo le modifiche al testo ritenute necessarie per ottenere il via libera da Bruxelles. Al termine di questa seconda fase – conclude Manzato - potrà arrivare la decisione formale di approvazione da parte delle autorità europee”. Le osservazioni della Commissione alla proposta di programma sono disponibili nel portale regionale alla sezione “Sviluppo rurale”, www.Piave.veneto.it    
   
   
FIRENZE: CENTRALE DEL LATTE,L’ASSEMBLEA DEI SOCI HA GIÀ INDIVIDUATO UN PERCORSO DI CRESCITA PER MUKKI  
 
L’assessore regionale alle partecipate: «Condizioni non negoziabili la salvaguardia dei livelli occupazionali e della filiera agro-alimentare». «Come ho già spiegato in consiglio comunale gli azionisti stanno procedendo nel percorso stabilito dall’assemblea dei soci. Una strategia di crescita che ha due condizioni non negoziabili: la salvaguardia dei livelli occupazionali dell’azienda e della filiera agro-alimentare». È quanto ha dichiarato l’assessore alle partecipate Lorenzo Perra sulla vicenda della Centrale del Latte. «L’assemblea dei soci – ha ricordato Perra – ha dato mandato al consiglio di amministrazione di individuare una o più ipotesi di rafforzamento aziendale e di evoluzione possibile del capitale sociale, in linea alle diverse specifiche esigenze e volontà dei singoli azionisti e tenendo presente che alcuni soci pubblici devono dismettere le proprie quote. Un percorso di crescita condiviso, dunque, sulla base delle due condizioni non negoziabili, così come era stato richiesto anche dal consiglio comunale con un apposito ordine del giorno». «In linea con questo mandato – ha aggiunto l’assessore alle partecipate – la Mukki ha quindi pubblicato un bando per raccogliere manifestazioni di interesse per la Centrale del Latte. Nel bando il cda invita tutti i soggetti interessati a inviare, entro il 20 febbraio, proposte alla società purché siano ‘nello spirito’ della delibera dell’assemblea» «Chi ha proposte operative e concrete si faccia dunque avanti – ha concluso Perra – poi, entro il 30 marzo, la società farà le sue scelte per crescere e rafforzarsi garantendo i livelli occupazionali dell’azienda e la filiera agro-alimentare toscana».  
   
   
EMBARGO RUSSIA, IN LOMBARDIA HA AVUTO CONSEGUENZE SU TUTTE LE FILIERE  
 
Milano - "Il crollo verticale del mercato dei cereali prescinde dal dramma dell´embargo russo che ha creato problemi enormi sul mercato. Non solo per i limiti alle esportazioni - il 4, 5 % dei formaggi a pasta dura che andavano in Russia oggi non ci vanno più - ma anche per i danni indiretti. E´ il caso delle patate nazionali: hanno avuto un crollo, perché tutti i paesi che esportavano in Russia hanno avuto gioco facile da noi, aggredendo un mercato debole come il nostro. Attraverso il meccanismo dell´embargo, infatti, si è modificato il ciclo naturale che si era creato dall´Europa verso la Russia, con un riverbero conseguente su tutte le filiere". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva "Orario Continuato", in onda su Telelombardia.  
   
   
PUGLIA: AZIONI CONTRO XYLELLA FASTIDIOSA  
 
“Se oggi abbiamo convocato qui il mondo delle istituzioni, i rappresentanti degli organi di controllo, le personalità tecnico-scientifiche che si stanno interessando al caso, è perché siamo convinti che l’integrazione e la collaborazione tra le varie forme d’intervento vada assolutamente sostenuta, consapevoli del fatto che sarà necessaria la collaborazione di tutti, ma anche che nell’esercizio delle nostre funzioni abbiamo già fatto gran parte del lavoro predisponendo tutte le azioni necessarie e senza attendere ne la nomina del Commissario ne la predisposizione dell’ordinanza da parte del Dipartimento della Protezione Civile ne l´adozione del decreto di lotta obbligatoria per le aree infette” L’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, chiarisce in premessa nella conferenza stampa di questa mattina il senso dell’appuntamento che da lì a qualche ora vedrà attorno ad un tavolo i Comuni coinvolti, la Provincia di Lecce, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, l’Arif, il Corpo Forestale dello Stato, l’Anci, i Consorzi di Difesa e il mondo dell’università, per fare il punto sull’emergenza La Regione Puglia dal mese di settembre con deliberazione n.1842/2014 ha chiesto lo stato di emergenza individuando le azioni da svolgere e i poteri derogatori dei quali vi è necessità per compiere le azioni in campo. La nomina del commissario, che potrebbe avvenire già nel prossimo Consiglio dei Ministri, insieme al riconoscimento dello Stato di emergenza fitosanitaria, consentirà di accelerare le procedure ma sulla base di un elenco di azioni costruito in Puglia dall’Assessorato competente e condiviso dal comitato tecnico scientifico nazionale. “Ci sarà l’individuazione di tutti i singoli proprietari nelle aree in questione – dice il direttore d´area G. P. Pagliardini – con determine affisse negli albi pretori del Comuni interessati, sul sito dello Sviluppo Rurale, in cui tutti possono venire a conoscenza non solo della georeferenziazione rispetto alle aree delimitate in zona cuscinetto, cordone fitosanitario e area infetta, ma anche di tutte le azioni da mettere in atto per evitare propagazione o contagio”. Ribadita nel corso della conferenza stampa la portata dell’evento. “Una problematica unica a livello europeo – ha detto l’Assessore Nardoni – che non ci consentiva di utilizzare modelli di approccio provenienti da esperienze simili , e su cui l’efficienza della Regione si è invece potuta constatare non solo nell’importante lavoro reso dai nostri tecnici e scienziati in sede di Commissione Europea, ma anche nel riconoscimento assolutamente inedito dello Stato di Emergenza Fitosanitaria con poteri di protezione civile”.  
   
   
LA NUOVA LEGGE REGIONALE NO OGM UN IMPORTANTE BIGLIETTO DA VISITA PER LA VALLE D’AOSTA A EXPO 2015  
 
 Nelle sue comunicazioni al Consiglio regionale, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin ha illustrato, mercoledì 11 febbraio, la sua partecipazione, sabato scorso, 7 febbraio, all’incontro Le idee di Expo 2015 verso la Carta di Milano, che si è svolto presso l’Hangar Bicocca, a Milano. «Alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, - ha detto Rollandin -l’evento è stato un´occasione importante per fare il punto sullo sviluppo del tema di Expo 2015 - che come sapete è Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita – e, in particolare sulle tante declinazioni e articolazioni che questo tema potrà avere, a seconda delle realtà che lo interpreteranno. Durante la giornata, 42 tavoli di lavoro hanno sviluppato altrettanti approfondimenti tematici dell’esposizione universale e ritengo che molte di queste linee di sviluppo potranno vedere anche la Valle d’Aosta tra i protagonisti di Expo 2015. Ad esempio, la recente legge regionale n° 2 del 2015 in materia di Organismi Geneticamente Modificati rappresenta un biglietto da visita importante e un elemento di caratterizzazione della Valle d’Aosta nel contesto delle politiche agricole sostenibili anche dopo che l’Expo avrà chiuso i battenti».  
   
   
TRENTO: QUANTITÀ E QUALITÀ DEI FORAGGI SCARSA A CAUSA DELL´ESTATE TROPPO BAGNATA  
 
Si va dai 773 millimetri di pioggia rilevati da Meteotrentino a Castel Tesino, dove i giorni piovosi sono stati ben 65 in quattro mesi, e i 737 mm di Lavarone (53 giorni piovosi) ai 540 mm di Cavalese (58 giorni piovosi), i 524 mm di Trento Laste (45 giorni piovosi), i 467 mm di Tione (56 giorni piovosi) e i 377 mm di Malè, la meno bagnata, dove l´ombrello è servito in 47 giorni. Sono le precipitazioni, cumulate, dell´estate-autunno 2014 (mesi di giugno, luglio, agosto e settembre), periodo caratterizzato, come tutti ricorderanno, da piogge prolungate e ripetute il cui effetto si è fatto sentire, in negativo, soprattutto sull´agricoltura, in particolare sulla provvista di foraggio per le aziende zootecniche. Una situazione - comune all´intero arco alpino - ricordata stamane alla riunione della Giunta provinciale dall´assessore all´agricoltura Michele Dallapiccola, firmatario della delibera che attesta l´eccezionale piovosità dei mesi estivi dell´anno 2014 in Trentino. Piogge che di fatto hanno impedito la regolare gestione delle superfici foraggere, soprattutto quelle di montagna, ostacolando l´essicazione dell´erba sfalciata e compromettendo in questo modo la produzione di fieno di buona qualità. I mesi più piovosi, oltretutto, sono stati proprio quelli, luglio e agosto, nei quali vengono effettuati il maggior numero di sfalci. Le aziende zootecniche si sono viste così costrette a rifornirsi altrove per l´alimentazione del bestiame, con un conseguente aggravio di costi. Per gli allevatori, in sostanza, è stato dunque pressoché impossibile lo scorso anno rispettare alla lettera i disciplinari relativi alla produzione, raccolta e impiego del foraggio per l´alimentazione del bestiame. L´attestazione della "eccezionale piovosità" li mette al riparo da eventuali contestazioni relativamente agli obblighi loro richiesti dall´adesione a protocolli, disciplinari e certificazioni sulla filiera produttiva e sulla qualità del foraggio.  
   
   
IL VICEPRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA CALABRIA ALLA PRESENTAZIONE DELL´EXPO 2015  
 
Il Vicepresidente della Giunta regionale Vincenzo Ciconte ha rappresentato la Calabria alla presentazione ufficiale di Expo 2015 all´hangar “Bicocca” di Milano, dove, per l´occasione, è stato organizzato il convegno "Nutrire il pianeta - Energia per la vita". All’incontro, nel corso del quale si sono confrontati cinquecento esperti provenienti da tutto il mondo, hanno partecipato ben sette ministri, tra i quali il responsabile delle Politiche agricole Maurizio Martina, che ha proposto di inserire il diritto al cibo nella Costituzione. “Expo 2015 – ha detto il Vicepresidente Ciconte - è un’oppurtunità che la Calabria deve saper cogliere, per valorizzare i propri prodotti agroalimentari d’eccellenza e promuovere le proprie risorse storico-culturali ed ambientali ai fini dello sviluppo del turismo. Il Presidente della Regione Oliverio ha già insediato un’apposita "Task-force" interdipartimentale che si occuperà della partecipazione ad "Expo 2015 ed ha avviato una serie di iniziative e di contatti, per far diventare quest´importante appuntamento, un’utile occasione di crescita e di sviluppo per la nostra regione”. La manifestazione è stata conclusa dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, il quale ha dichiarato che il 2015 sarà, per l´Italia, "un anno felix, straordinariamente fertile. Per giustificare il proprio ottimismo il premier ha citato la flessibilità Ue, il piano Juncker, le misure Bce, il calo dell´euro e del petrolio. "Se l´Italia fa l´Italia per bene non ce n´è per nessuno nel mondo".  
   
   
MALTEMPO. ASSESSORI VENETI INCONTRANO GLI OPERATORI PER I DANNI ALLA MOLLUSCHICOLTURE  
 
Venezia - Nella giornata del 6 e 7 febbraio la costa veneta è stata interessata da un’intensa perturbazione che ha determinato un notevole impatto sugli impianti di molluschicoltura presenti su tutto il litorale. Ingenti i danni alla produzione e in alcuni casi alle strutture produttive sia a mare che in laguna. Gli assessore regionali Isi Coppola e Franco Manzato hanno avuto un incontro a Palazzo Balbi a Venezia, su richiesta delle associazioni di categoria presenti insieme ad una rappresentanza di operatori, per individuare tutte le azioni possibili per mitigare gli impatti e rilanciare il settore, garantendo la produzione per il 2015. Si è convenuto di convocare nell’immediato un tavolo allo scopo di avviare tutti i processi amministrativi in grado di riconoscere lo stato di difficoltà e di crisi degli operatori e mettere in campo misure specifiche a sostegno del settore. Le ipotesi di intervento potrebbero riguardare la dichiarazione dello stato di calamità; l’individuazione di forme di indennizzo diretto agli operatori; la rateizzazione o la sospensione del pagamento degli importi dovuti agli enti previdenziali e al fisco; lo studio di soluzioni finanziarie per sostenere gli operatori e rilanciare il comparto. “La Regione del Veneto – hanno detto gli assessori Coppola e Manzato ai rappresentanti delle associazioni di categoria - è sempre vicina ad un settore già profondamente in crisi, condividendo la grande volontà non solo di difendere le specificità del nostro mare, ma anche di dare garanzie di continuità all’attività della pesca professionale e della molluschicoltura, che sono il volano del settore ittico veneto”.  
   
   
COLDIRETTI BASILICATA SU IMU AGRICOLA  
 
 "Ieri data ultima per pagare la tassa più iniqua e più travagliata degli ultimi anni. Su Agra Press il relatore del provvedimento all’esame della Commissione Finanze del Senato affermava che ´Sull’imu agricola, per il 2014, è difficile che si riescano a trovare spazi di manovra per modificare il decreto legge, mentre si sta approfondendo la possibilità di dare una base giuridica alla decisione di quei comuni che autonomamente hanno deliberato di rinviare la scadenza del pagamento dell’imposta´. Certo è che - spiega Coldiretti Basilicata in una nota - l’incoerenza del criterio di calcolo dell’imposta municipale unica, è servita a generare non poche tensioni sul territorio, fenomeno acuito anche dalla cattiva e a volte strumentale informazione che ha contribuito ad aumentare la confusione. Una partita, quella dell’Imu, che forse è il caso vada raccontata sin dall’inizio. Nasce nell´aprile 2014 quando il Governo elabora una manovra da 10 miliardi di euro e all’agricoltura viene chiesto di contribuire con 350 milioni reperiti attraverso una imposta, l’Imu, che toccava tutti i proprietari terrieri. In pianura si pagava già, la montagna era esente, c´era tutta la fascia intermedia da gestire e in quel periodo nessuna amministrazione comunale, né l’Anci, ha sollevato obiezioni; solo Coldiretti ha chiesto a gran voce la tutela dell’azienda agricola professionale, invocando l’esenzione nelle aree parzialmente svantaggiate e la riduzione dell’imposta nelle aree pianeggianti. All’uscita del famigerato decreto delle altimetrie, Coldiretti è nuovamente intervenuta riuscendo a bloccarlo riportando come criterio l´unico parametro oggettivamente disponibile ovvero quello della classificazione Istat. Forse si poteva fare di più in quel momento ma è sicuramente il modo meno invasivo, per le vere imprese agricole, di contribuire al bene del Paese, con esenzione totale per 3456 comuni (prima cerano 1498) e parziale per 655. Il vero problema è di fondo e di equità contributiva: gli imprenditori agricoli hanno bisogno di un segnale tangibile e allo stesso tempo coraggioso di attenzione. Un appello a tutti i Sindaci affinché venga ridotta al minimo l’aliquota da applicare ai terreni agricoli nei comuni interessati dall’Imu, ma nell’immediato è anche necessario evitare le sanzioni nei casi di ritardato pagamento, quando è dovuto . E’ quanto chiede la Coldiretti dopo la scadenza del 10 febbraio nel sottolineare la necessità che venga rispettato lo Statuto del contribuente. E’ peraltro necessario - sottolinea la Coldiretti - evitare le incongruenze che esistono rispetto alle reali condizioni dei terreni coinvolgendo gli enti territoriali. “Queste modifiche necessarie rafforzano la scelta equa e coraggiosa di mantenere l’esenzione per le imprese agricole professionali in tutte le aree svantaggiate riconoscendo il ruolo economico e di presidio territoriale di chi lavora e vive di agricoltura”, ha affermato il presidente della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto. L’imposizione, su un bene strumentale per l’attività agricola quale è il terreno, appare iniqua e fortemente penalizzante per quelle imprese che hanno, tra l’altro, il grande merito di operare in aree difficili, concorrendo a mantenere lavoro ed occupazione, e svolgendo un ruolo determinante per la difesa permanente del territorio, contrastando il pericolo, sempre presente, di dissesto. Le speranze degli agricoltori sono riposte sul Governo perché intervenga per mettere ordine in questo caos, ricordando che c´è anche il tema degli affitti, quello degli agricoltori pensionati con 500 euro al mese che hanno ceduto i terreni in affitto gratuito a figli coltivatori diretti o quelli che ancora coltivano piccoli appezzamenti fornendo un servizio alla comunità. Per loro il moltiplicatore - che serve per determinare la base imponibile su cui calcolare l’Imu cresce da 75 a 135 portando la tassazione a livelli davvero insostenibili. Quanto al 2015, invece – prosegue il relatore al Senato – ha evidenziato l’esistenza di molte criticità che chiedono risposta. In particolare il tema della collina svantaggiata, da sempre esonerata, e degli affitti. Per le aree classificate non montane dalla nuova circolare Istat, per la Basilicata si resta stupiti dai suoi contenuti e, per chiarirli, oggi è prevista in Commissione un’audizione dell’Istituto di Statistica. La Commissione Finanze del Senato ha deciso un ulteriore rinvio alle ore 18:00 di giovedì 12 febbraio del termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno al decreto sull’esenzione Imu. Cosa che per Coldiretti rimane la vera questione e che da soli, senza demagogia, abbiamo evidenziato e fatto notare anche al Presidente Pittella che, fin da subito, ha deciso di intervenire stigmatizzando proprio tale argomento".  
   
   
PESTICIDI NELLA PIANURA PADANO-VENETA. NESSUN PICCO, SITUAZIONE STAZIONARIA  
 
Venezia - Considerando i punti di monitoraggio delle acque sotterranee con serie di dati completa a partire dal 2009, il trend del numero di stazioni con superi annuali è stazionario. Lo sottolinea l’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte in risposta ad affermazioni apparse sulla stampa in merito a presunte presenze record di pesticidi nella pianura padano-veneta. L’assessore fa presente inoltre che la Regione del Veneto, con il supporto operativo di Arpav, ha da anni in corso indagini e monitoraggi per definire il quadro qualitativo delle acque superficiali e sotterranee, evidenziare le criticità e adottare le necessarie misure di miglioramento. Per quanto riguarda i pesticidi, la ricerca ha riguardato 235 punti di campionamento e 451 campioni, per un totale di 22.298 determinazioni analitiche. Complessivamente sono state ricercate 113 sostanze attive diverse. Quelle rilevate in concentrazione maggiore al limite di quantificazione sono: atrazina, atrazina-desetil, bentazone, iprodione, malathion, metolachlor, metribuzina, nicosulfuron, simazina, terbutilazina, terbutilazina-desetil. Si tratta prevalentemente di erbicidi, e come negli anni precedenti, quelli rilevati con maggior frequenza, sono gli erbicidi triazinici e alcuni loro metaboliti. Va evidenziato che, anche quando da tempo è vietato l’uso di una particolare sostanza, spesso si registrano comunque ancora gli effetti di vecchie situazioni. Tutti i dati e i risultati del monitoraggio sono resi pubblici e divulgati sui siti istituzionali. Il progetto specifico relativo all’analisi delle acque sotterranee finalizzato all’individuazione dei prodotti fitosanitari, con particolare riferimento alle aree designate vulnerabili ai prodotti fitosanitari nel Piano di Tutela delle Acque, ha visto invece il monitoraggio di 25 punti nel territorio di pianura, scelti tra quelli della rete regionale. E anche da questo monitoraggio – evidenzia Conte – si ricava che l’andamento delle stazioni con superi annuali è rimasto stazionario, senza picchi “record”. Rispetto alle sollecitazioni alla Regione “a fare la sua parte”, l’assessore risponde che tutta l’attività di costante monitoraggio, in base anche alle direttive europee sulla classificazione dei corpi idrici, conferma il buono stato complessivo delle acque pur con qualche criticità, come risultato di tutte le azioni di tutela ambientale messe in atto, comprese le attività di formazione rivolte agli agricoltori. Dal 2010 è stato costituito anche un gruppo di lavoro di tecnici esperti per seguire la complessa attività che ha l’obiettivo di individuare ulteriori misure per la riduzione dei rischi e degli impatti nell’utilizzo dei fitofarmaci.  
   
   
QUOTE LATTE, ACCOLTA LA PROPOSTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna – Sì della Commissione politiche agricole delle Regioni alla proposta dell’ Emilia-romagna di estendere la possibilità di compensazione nazionale fino al 20% anche alle aziende che hanno prodotto oltre il 6% della loro quota e a quelle che hanno superato il livello produttivo 2007 – 2008. L´ annuncia l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-romagna Simona Caselli. “Fabrizio Nardoni coordinatore degli assessori regionali all’agricoltura - spiega Caselli - chiederà al ministro Martina di recepire in un decreto legge urgente il nostro emendamento, che punta ad utilizzare al meglio la quota latte nazionale assegnata all’Italia, prevedendo, per i produttori in regola, una modifica degli attuali criteri di compensazione”. Il 31 marzo terminerà il regime delle quote latte e i dati indicano che ci sarà un surplus produttivo, rispetto alla quota nazionale assegnata all’Italia, fatto questo che farà scattare per i produttori il versamento del prelievo supplementare all’Unione europea. “I correttivi che abbiamo proposto – spiega Caselli – permetteranno di limitare l’impatto sui produttori e di utilizzare al meglio la quota nazionale, senza modificare quanto già previsto per i produttori delle aree di montagna e svantaggiate”. La proposta dell’assessore Caselli viene incontro alle esigenze del mondo produttivo prevedendo dunque la possibilità di estendere la compensazione nazionale anche alle aziende che hanno prodotto oltre il 6% della quota loro assegnata e a quelle che hanno superato il livello produttivo 2007 – 2008. Due categorie fin’ora non contemplate nei criteri di priorità nazionali.