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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Maggio 2010
UNA NUOVA ERA PER LA BIOLOGIA DEI SISTEMI EUROPEA  
 
Bruxelles, 27 maggio 2010  - Sono stati avviati sedici progetti di ricerca, del valore complessivo di 24 milioni di euro, per affrontare alcune delle maggiori sfide odierne, come ad esempio la sicurezza alimentare e le malattie dell´uomo. Tutti i progetti fanno parte della rete dello Spazio europeo della ricerca Era-net (European Research Area - Network) e riguardano la biologia dei sistemi, un campo scientifico in rapida crescita, che in futuro dovrebbe contribuire notevolmente alla competitività industriale europea. La biologia dei sistemi si basa sulla modellazione al computer di sistemi biologici, che vanno dalla singola cellula fino agli organismi completi. In quanto campo scientifico interdisciplinare emergente, essa combina metodi della biologia molecolare, delle scienze ingegneristiche, della matematica, dell´informatica e delle scienze dei sistemi. Oltre alle applicazioni in medicina, la biologia dei sistemi potrebbe avere un notevole impatto sull´agricoltura e sulle biotecnologie. "La biologia dei sistemi rappresenta un approccio straordinariamente potente e versatile allo stesso tempo, come dimostra la serie di progetti finanziati attraverso Erasysbio+", ha detto il professor Douglas Kell, amministratore delegato del britannico Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc) e membro del consorzio Erasysbio+ ("The consolidation of systems biology research - stimulating the widespread adoption of systems approaches in biomedicine, biotechnology, and agri-food"). Un totale di 85 gruppi di ricerca di 14 paesi diversi sono coinvolti nei progetti, tra cui C5sys ("Circadian and cell cycle clock systems in cancer"), Shiprec ("Living with uninvited guests - comparing plant and animal responses to endocytic invasions"), Frim ("Fruit integrative modelling") e Grapple ("Iterative modelling of gene regulatory interactions underlying stress, disease and ageing in C. Elegans"). "I progetti non raccolgono soltanto varie discipline, ma anche paesi diversi: si tratta di un tipo di collaborazione che va assumendo sempre più importanza. Se vogliamo sfruttare al meglio le nostre conoscenze, esperienze e strutture bioscientifiche nel Regno Unito, dobbiamo assolutamente condividerle con i nostri colleghi all´estero e in altri campi, come la matematica, l´informatica, la chimica e la fisica", ha aggiunto il professor Kell. Il progetto Era-net originale, Erasysbio ("Towards a European Research Area for systems biology - a transnational funding initiative to support the convergence of life sciences with information technology and systems sciences"), è durato dal 2006 al 2009 ed è stata la prima collaborazione intensa tra la comunità della biologia dei sistemi e le maggiori agenzie di finanziamento di vari paesi europei. L´iniziativa ha offerto alle agenzie l´opportunità di coordinare i programmi di ricerca nazionali nel campo della biologia dei sistemi e di fissare un programma comune di attività congiunte. Il successore, Erasysbio+, è un´azione Era-net Plus che fornisce ulteriore supporto finanziario comunitario per agevolare gli inviti a presentare proposte congiunti tra programmi nazionali e/o regionali (rispetto alle azioni Era-net, che offrono un quadro per riunire le parti interessate). Per i prossimi cinque anni, il consorzio Erasysbio+ si concentrerà sull´implementazione delle attività di finanziamento per la biologia dei sistemi, come i 16 progetti avviati recentemente. Un totale di 18,5 milioni di euro a sostegno della ricerca sono stati stanziati dagli stessi paesi partner, mentre l´Unione europea ha contribuito con 5,5 milioni di euro. Erasysbio+ è costituito da 16 ministeri e agenzie di finanziamento di 13 paesi. I partner di progetti nazionali includono rappresentanti di Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Israele, Paesi Bassi, Norvegia, Slovenia, Spagna e Regno Unito. L´obiettivo del programma Era-net è di costruire lo Spazio europeo della ricerca attraverso lo sviluppo e il rafforzamento del coordinamento dei programmi di ricerca nazionali e regionali. Per maggiori informazioni, visitare: Erasysbio: http://www.Erasysbio.net/  Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc): http://www.Bbsrc.ac.uk/    
   
   
IL BATTERIO “ARTIFICIALE”: LA PAROLA AI MICROBIOLOGI  
 
Pavia, 27 maggio 2010 - Giovanna Riccardi (Università di Pavia) e Marco Gobbetti(università di Bari), Presidenti delle Società Italiane di Microbiologia Simgbm e Simtrea, intervengono sulla creazione del batterio artificiale, chiarendone la portata: “Lo stato della tecnica e della conoscenza non consente di inventare “ex novo” un intero genoma per la costruzione di un organismo completamente sintetico” dichiarano, aggiungendo “Questo risultato mette a disposizione una nuova opportunità per trarre informazioni sulla “vita”, pur essendo ben altra cosa che la “creazione della vita”, fosse anche solo di una piccola cellula batterica.” Giovedì 20 maggio 2010 il Team coordinato da Craig Venter ha pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Science l’articolo “Creation of a Bacterial Cell Controlled by a Chemically Synthesized Genome” (“Creazione di una cellula batterica controllata da un genoma sintetizzato chimicamente”) che ha immediatamente innescato un acceso dibattito non solo all’interno della Comunità Scientifica. I “media”, sempre in cerca di notizie sensazionali, hanno già scritto fiumi di parole su quello che secondo loro è il contenuto essenziale della ricerca: la creazione della vita artificiale. Tuttavia, scorrendo i vari articoli, emergono considerazioni non sempre chiare e interpretazioni talvolta forzate o contraddittorie, che non contribuiscono a chiarire l’importante messaggio di innovazione scientifica contenuto nella scoperta dei ricercatori. Come scienziati specializzati nella conoscenza delle cellule dei microrganismi, oggetto della ricerca del gruppo di Venter, proponiamo la nostra analisi al riguardo. Cosa ha fatto veramente C. Venter? Esattamente quanto dice il titolo del suo articolo, in cui ovviamente il termine “creazione” è usato nel senso più esteso di “invenzione ed esecuzione di un’opera”. Infatti: 1) Il gruppo di Venter ha sintetizzato chimicamente e messo insieme pezzo dopo pezzo l’intero genoma di un batterio (Mycoplasma mycoides, parassita polmonare di alcuni ruminanti) per poi introdurlo nella cellula di un batterio di una specie simile (Mycoplasma capricolum), cellula che era stata privata del suo corredo genetico originario. E’ importante rilevare che la cellula ricevente è di origine naturale e solo il genoma, che costituisce soltanto una piccola ma importantissima parte della cellula, è stato sintetizzato inizialmente per via chimica. 2) Gli scienziati hanno (ri)costruito il genoma “artificiale” copiando il genoma di un batterio vivente già noto. Deve essere sottolineato, che l’informazione contenuta nel Dna degli organismi viventi è il risultato di miliardi di anni di evoluzione biologica. Lo stato della tecnica e della conoscenza non consente di inventare “ex novo” un intero genoma per la costruzione di un organismo completamente sintetico. Leggere un testo e copiarlo è tutt’altra cosa che averlo capito e interpretato; ancora adesso il funzionamento, anche di un organismo semplice come un batterio, è ben lontano dall’essere compreso nel suo complesso e ancor più lontano dal poter essere re-inventato. La novità rilevante di questa ricerca è la capacità di sintetizzare chimicamente l’intero genoma di un batterio, il Mycoplasma mycoides, in una struttura idonea per essere introdotta e funzionare in un altro batterio simile al primo, il Mycoplasma capricolum che, privo del suo Dna originario, acquisisce replicazione autonoma e proprietà biologiche dell’organismo donatore. 3) Per mettere insieme i diversi pezzi di Dna sintetizzati chimicamente e ottenere una quantità di genoma sintetico sufficiente per le manipolazioni genetiche, i ricercatori hanno usato un altro microrganismo, il lievito di birra (Saccharomyces cerevisae), come fabbrica cellulare. 4) Per funzionare, il Dna ha bisogno di una macchina molto complicata, la cellula; questa macchina è costruita in base alle istruzioni impartite dal Dna stesso. Per il momento Venter e i suoi sono riusciti a ”copiare” in laboratorio il Dna di un microrganismo, ma è come se avessero impiegato una “macchina usata” per farlo funzionare (ovvero un altro microrganismo privato del suo Dna naturale). Questo risultato quindi, al di là del clamore mediatico che ha portato a interpretazioni anche fantasiose sulle reali conseguenze degli esperimenti fatti, costituisce un traguardo importante nell’ambito della Microbiologia, dell’Ingegneria Genetica e delle Biotecnologie e mette a disposizione una nuova opportunità per trarre informazioni sulla “vita”, pur essendo ben altra cosa che la “creazione della vita”, fosse anche solo di una piccola cellula batterica. Il ruolo del genoma è fondamentale in quanto contiene l’informazione genetica e controlla non solo la struttura ma anche le varie funzioni metaboliche della cellula. Abbiamo ora a disposizione una nuova opportunità per comprendere meglio come sono fatte e come funzionano le cellule, non solo dei batteri ma anche le nostre, e per modificarle in modo più mirato. Tuttavia, questo lavoro non nasce dal nulla nei super-laboratori di C. Venter: è il frutto di decenni di ricerche sui microrganismi, spesso fatte con risorse modeste, molto spesso mosse dalla pura curiosità di capire questo mondo sterminato e affascinante in tantissimi laboratori di tutto il mondo. Jacques Monod diceva che “quel che vale per un batterio vale anche per un elefante”, con il vantaggio che i batteri si possono studiare più agevolmente degli elefanti. Infatti, la comunità dei microbiologi in senso lato è stata protagonista principale di numerose scoperte scientifiche biologiche che riguardano anche l’uomo. Tutto questo evidenzia ancora una volta l’importanza dei microrganismi non soltanto come oggetti di indagine per comprenderne il funzionamento, la fisiologia e i meccanismi di interazione con altri organismi. Infatti, lo studio dei microrganismi come sistemi modello è stato determinante per lo sviluppo di numerose e fondamentali conoscenze biologiche. Il lavoro pubblicato da C. Venter e collaboratori offre la possibilità di esplorare le potenzialità della sintesi di Dna in vitro per la realizzazione di sistemi microbici specializzati in funzioni con ampie applicazioni pratiche, quali la produzione di farmaci e altre sostanze di uso comune, la detossificazione di ambienti contaminati, la produzione di bioenergia, la produzione di vaccini e così via. Non a caso nel Xix secolo Louis Pasteur, il fondatore della Microbiologia moderna, diceva: “Signori, spetterà ai microbi l’ultima parola”. Giovanna Riccardi, Presidente della Società Italiana di Microbiologia , Generale e Biotecnologie Microbiche (Simgbm). Http://www.simgbm.it/  Marco Gobbetti Presidente della Società Italiana di Microbiologia Agraria, Alimentare ed Ambientale (Simtrea). Http://www.simtrea.org/    
   
   
CARTA SANITARIA ELETTRONICA: LA SALUTE IN TASCA OLTRE 800.000 DISTRIBUITE FINORA. ENTRO FINE LUGLIO ARRIVERÀ A CASA A TUTTI I TOSCANI UN MICROCHIP CONSENTE L´ACCESSO A TUTTI I PROPRI DATI SANITARI. PRIVACY GARANTITA  
 
Firenze, 27 maggio 2010 - Tutta la propria storia sanitaria in un cartoncino plastificato di 7 centimetri per 4. Un microchip che consente l´accesso ai dati della nostra anagrafe sanitaria e tutte le informazioni su ricoveri, esami, vaccinazioni, farmaci assunti, patologie, allergie, esenzioni. La Carta Sanitaria Elettronica (Cse) sta arrivando a casa a tutti i toscani, finora ne sono state distribuite oltre 800.000, entro fine luglio saranno recapitate tutte: 3.600.000. Per attivarla è necessario andare personalmente in uno dei circa 250 sportelli aperti nelle aziende sanitarie e ospedaliere. Chi è impossibilitato per riconosciuta non autosufficienza dovrà segnalarlo alla Asl, che invierà, previo appuntamento, un operatore al suo domicilio. Al momento dell´attivazione, al cittadino verrà consegnato un Pin riservato, che gli consentirà di accedere, attraverso un apposito lettore di smart card, al suo Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), che è una cartella sanitaria virtuale e contiene l´insieme dei dati e dei documenti relativi alla sua storia sanitaria (per tutti gli aspetti tecnici e le informazioni più dettagliate su Cse e Fse si rimanda alla scheda allegata al comunicato). La Cse sostituisce la tessera sanitaria in scadenza, il suo invio è gestito a livello nazionale (dall´Agenzia delle Entrate del Ministero), ma la gestione delle Carte è di competenza regionale: saranno le Asl, i medici di famiglia e i pediatri ad alimentare il Fascicolo con tutte le informazioni sulla salute dell´assistito. E anche il cittadino stesso potrà inserire nel Fascicolo un proprio "diario". Tutto questo, in totale rispetto della privacy, perché l´accesso al Fascicolo sanitario elettronico sarà possibile solo tramite il Pin in possesso del cittadino. «Nel nuovo formato la tessera sanit aria permetterà a ognuno di consultare a casa, dal medico, nei punti assistiti delle Asl tutti i dati e le informazioni riguardanti la propria situazione sanitaria- è il commento dell´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - Presentiamo oggi il percorso avviato e che progressivamente si alimenterà e integrerà il sistema sanitario toscano al servizio del cittadino. La Regione ha formato, con oltre 30 corsi, 600 operatori di sportello e 280 operatori del servizio civile. E´ un impegno di tutto il sistema nel suo complesso: del personale delle aziende, che dovrà assistere i cittadini nell´attivazione della Carta e nell´implementazione del Fascicolo sanitario; dei medici e dei pediatri, che dovranno inserire i dati in loro possesso e guidare gli assistiti nell´utilizzo della Carta». «Siamo la terza regione ad avere attivato la Carta sanitaria elettronica, strumento di grande importanza per i cittadini - sottolinea Anton io Panti, presidente dell´Ordine dei Medici di Firenze - Ci sono ancora tavoli aperti con i professionisti, per affrontare le complessità del programma e implementare il sistema. Fermo restando che la Carta è del cittadino, i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta hanno un ruolo fondamentale, perché sono quelli che raccolgono la maggior parte dei dati importanti per la costruzione della storia sanitaria del cittadino».  
   
   
DALLE SCIMMIE L’ANTIDOTO ALL’ANSIA - LA STRATEGIA ADOTTATA DAI CEBI DAI CORNETTI PER DIMINUIRE LA TENSIONE ALL’INTERNO DEL GRUPPO È IL GROOMING. IN TAL MODO ESSI CONTROLLANO E PREVENGONO AGGRESSIONI O POSSIBILI CONFLITTI.  
 
Roma, 27 maggio 2010 - La vita di gruppo rappresenta per molti animali la possibilità di ottenere benefici preziosi, come ridurre il rischio di predazione e aumentare la sopravvivenza della prole, ma comporta anche costi quali l’aumento della competizione, che potrebbe generare aggressività e violenza. Sebbene molti studi abbiano affrontato il problema di come gli animali compensano gli effetti delle aggressioni, molto più difficile è comprendere se e come essi prevengano gli eventuali attacchi e le situazioni di ansia e stress che ne derivano. Uno studio sui cebi dai cornetti, un gruppo di scimmie sudamericane, condotto di recente presso l’Unità di primatologia dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Istc-cnr), coordinata da Elisabetta Visalberghi, ha dimostrato la capacità dei cebi di adottare strategie tese a evitare situazioni conflittuali. “Abbiamo verificato che l’imminente arrivo del pasto, distribuito ogni giorno alla stessa ora, nei cebi aumentava significativamente il tasso di grooming (lo strigliamento del pelo): un comportamento che per molte scimmie ha una valenza sociale fondamentale”, spiega Eugenia Polizzi di Sorrentino, dottoranda Istc-cnr e autrice dello studio pubblicato su Animal Behaviour assieme a Gabriele Schino, associato Istc-cnr, e Filippo Aureli della Liverpool John Moores University. “In questo caso, fare grooming nella mezz’ora precedente, aumentava la tolleranza e diminuiva le aggressioni al momento della spartizione del cibo”. Il grooming utilizzato come strumento di prevenzione del conflitto era finora osservato quasi esclusivamente nelle scimmie antropomorfe e si supponeva fosse legato alla capacità di pianificazione di eventi futuri. Poiché i cebi presumibilmente non hanno capacità cognitive così avanzate, lo studio indica come non sia necessario ricondurre meccanismi di prevenzione del conflitto a strategie così raffinate. “Nonostante l’efficacia del grooming nel diminuire il rischio di future aggressioni, i cebi non selezionavano gli individui più appropriati da strigliare come, ad esempio, quelli più aggressivi”, prosegue la ricercatrice. “Siamo probabilmente di fronte ad un effetto da ‘notte prima degli esami’ dove i cebi sembrano reagire all’ansia un po’ come gli studenti prima di una prova difficile”. In effetti, la capacità di gestire situazioni conflittuali è importante per qualunque animale che viva in gruppo, non solo per le scimmie. “Un esempio di grooming antistress per l’uomo, potrebbe essere il ‘chiacchiericcio’ in ascensore sul tempo o una tranquilla conversazione tra docente e studente per stemperare la preoccupazione dell’esame”, conclude Eugenia Polizzi di Sorrentino. “Questo studio dunque ci permette di corroborare il valore adattativo che strategie di questo genere hanno per la vita di gruppo di molte specie di animali, limitando i rischi imposti dalla competizione e promuovendo così i benefici associati alla vita di gruppo”.  
   
   
MINISTERO DELLA SALUTE, CANILI LAGER E RANDAGISMO: PRONTA LA TASK FORCE  
 
Roma, 27 maggio 2010 - Tutela degli animali d´affezione, lotta al randagismo, ai maltrattamenti e ai canili lager. Sono questi gli obiettivi della nuova task force presentata lo scorso 21 maggio dal sottosegretario alla salute Francesca Martini in sintonia con il nuovo approccio inaugurato dal Ministero nel rapporto uomo-animale. Si tratta di una unità specializzata costituita da 10 Medici Veterinari, appositamente formati, e da 4 funzionari con competenza giuridico-amministrativa che, in collaborazione con i N.a.s., con tutte le Autorità competenti in materia e le Associazioni per la protezione degli animali, effettueranno ispezioni su tutto il territorio nazionale e il monitoraggio delle situazioni di criticità. Nell´ultimo ventennio in Italia sono state emanate numerose norme per la tutela degli animali da affezione e la lotta al randagismo; tuttavia l´attività ispettiva e il monitoraggio effettuati sul territorio hanno messo in evidenza la scarsa o addirittura la totale disapplicazione delle disposizioni vigenti. L´istituzione della Task Force si è resa necessaria anche per far fronte alle numerose segnalazioni provenienti dai privati cittadini e dalle associazioni di settore in merito a problematiche connesse al fenomeno del randagismo e ai casi di maltrattamento di animali. Essa svolgerà attività di coordinamento e di controllo per la uniforme attuazione delle misure inerenti al benessere animale con finalità prioritarie di prevenzione e lotta al randagismo e ai canili “lager”, nel rispetto degli obblighi posti dalla normativa vigente. Il Ministero della Salute, negli ultimi due anni, ha intrapreso una fattiva azione di monitoraggio delle situazioni di criticità presenti sul territorio nazionale concernenti la gestione del fenomeno del randagismo e il maltrattamento degli animali d´affezione. Questa attività si è svolta anche attraverso ispezioni, effettuate dai medici veterinari dell´ufficio Vi della Direzione Generale della sanità animale e del farmaco veterinario in collaborazione con i Carabinieri per la Tutela della Salute – N.a.s. Su numerose strutture presenti nel nostro Paese. Sono stati oggetto di ispezione canili e rifugi in Campania, Lazio, Molise, Basilicata, Sicilia, Lombardia, Veneto e le situazioni più gravi riscontrate sono tuttora costantemente monitorate. Inoltre, nell´ambito della campagna per la tutela degli animali da affezione promossa dal Ministero, sin dal luglio 2008, i Carabinieri del N.a.s. Hanno effettuato più di 1.200 ispezioni presso allevamenti, esercizi di vendita di animali, canili, strutture di addestramento e di toelettatura. Le Ordinanze Ministeriali in tema di randagismo del 6 agosto 2008 sull´identificazione e la registrazione della popolazione canina e del 16 Luglio 2009 recante misure per garantire la tutela e il benessere degli animali da affezione nei canili e le numerose iniziative intraprese dal Ministero della Salute hanno segnato l´inizio di una nuova fase del rapporto uomo-animale, sia dal punto di vista giuridico che culturale. L´istituzione nel 2012 della Task Force per la " Tutela degli animali d´affezione, la lotta al randagismo e ai maltrattamenti e ai canili-lager " è in sintonia con il nuovo approccio inaugurato dal Ministero nel rapporto uomo-animale e rappresenta una modalità organizzativa innovativa di raccordo con le Istituzioni ed il territorio per incidere in maniera concreta e attiva sul fenomeno del randagismo e sui maltrattamenti animali. Al fine di stabilire un rapporto diretto tra i cittadini e l´Unità Operativa è stata istituita una casella di posta elettronica: tutela.Animale@sanita.it . Tutti i privati cittadini e le Associazioni impegnate nella tutela del benessere degli animali possono inviare direttamente segnalazioni in merito a casi in cui vengono lesi i diritti dell´animale e la sua salute.  
   
   
PREVENZIONE E STILI DI VITA CORRETTI PER COMBATTERE IL TUMORE LA LILT HA FATTO IL PUNTO SULLE ATTIVITÀ E SULLA COLLABORAZIONE CON L´AZIENDA SANITARIA  
 
Trento, 27 maggio 2010 - "La collaborazione tra l´Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Lega italiana per la lotta contro i tumori è molto preziosa e sta dando buoni risultati perchè ci aiuta a conoscere meglio i bisogni e a mettere in campo politiche sanitarie più mirate, specialmente in un campo, come quello oncologico, che ha riflessi pesanti su molte persone. Credo che per vincere questa battaglia sia necessario tenere alta la guardia e lavorare per la prevenzione e il corretto orientamento degli stili di vita. Per valorizzare il ruolo delle associazioni che operano nel campo sanitario abbiamo previsto che nel disegno di legge di riforma della sanità, che sarà discusso in luglio, le associazioni abbiano un riconoscimento istituzionale, che partecipino alla programmazione. E´ un segnale forte di come vogliamo costruire la nuova sanità trentina": così l´assessore provinciale alla salute e politiche sociali, è intervenuto questa mattina alla conferenza stampa con cui la Lilt-lega italiana per la lotta contro i tumori ha fatto il punto sulle attività in corso e sui progetti futuri. La Lilt trentina partecipa al progetto Prevenzione-azione, in convenzione con il Ministero della pubblica Istruzione. Il progetto prevede interventi educativi nelle scuole su stili di vita e comportamenti a rischio, la partecipazione alla "giornata senza tabacco" del 31 maggio, un laboratorio teatrale con il mimo Emilio Frattini per la produzione di uno spettacolo da usare come strumento di lavoro nelle scuole, la mostra itinerante “Solo fumo” e la relizzazione di spot televisivi sul tema “Non fumarti la vita”. Sul piano dell´informazione, accanto al periodico "Obiettivo Salute" (80 mila copie due volte anno) e al sito www.Legatumoritrento.org, la Lilt ha predisposto il libretto "Donna e salute" in lingua italiana (5 mila copie), inglese, tedesca e francese. E´ in fase di elaborazione "Uomo salute". La Lilt collabora agli screening dell´Azienda provinciale per i Servizi sanitari, ha attivato uno sportello oncologico, ha una casa di accoglienza per ammalati in cura a Trento e per i loro famigliari e accompagnatori. La Lilt-lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Medaglia d’Oro alla Sanità, si articola in 106 Sezioni Provinciali organizzate come associazioni di volontariato. La sezione Trentina della Lilt è presente sul territorio con 9 delegazioni. Nel campo della prevenzione primaria organizza incontri, dibattiti, convegni di educazione sanitaria. Gestisce il Centro di Prevenzione Oncologica per la diagnosi precoce dei tumori. Nel campo della assistenza è presente con volontari specializzati nelle strutture ospedaliere di tutta la provincia. E’ attiva nella ricerca scientifica finanziando il Progetto Trentino Oncologia, erogando borse di studio, organizzando convegni indirizzati soprattutto a giovani medici, biologi ed infermieri. Organizza numerose manifestazioni locali e partecipa alle manifestazioni nazionali della Lilt: Giornata Mondiale senza Tabacco, Settimana di Prevenzione, Notte Bianca della Prevenzione, Campagna Nastro Rosa, Prevenzione Uomo, Stati Generali degli Ammalati di tumore. Info: 0461-922733 trento@lilt.It    
   
   
BERGAMO, OSPEDALE INTITOLATO A GIOVANNI XXIII  
 
Milano, 27 maggio 2010 - Cambia nome l´Azienda ospedaliera di Bergamo, che non si chiamerà più "Ospedali Riuniti" ma sarà intitolata a "Papa Giovanni Xxiii". La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, ha approvato una delibera con cui autorizza il cambio di denominazione. Il provvedimento viene ora trasmesso al Consiglio regionale per il via libera definitivo. E´ stata la stessa Azienda Ospedaliera di Bergamo, con una nota del 13 aprile scorso, a chiedere formalmente alla Regione di attivare la procedura per cambiare nome, dopo aver acquisito il parere favorevole in questo senso del presidente della Provincia di Bergamo e del presidente della Conferenza dei sindaci dei Comuni che fanno parte del territorio dell´Asl. Già in occasione del 40mo anniversario della morte di Papa Roncalli, l´Azienda ospedaliera (con una delibera dell´ottobre 2003) aveva formulato l´intenzione di dedicare il nuovo ospedale al Pontefice bergamasco, considerando in particolare alcuni episodi della sua vita. Durante la prima guerra mondiale don Angelo Giuseppe Roncalli, già cappellano militare con il grado di tenente, si prodigò nell´assistenza ai feriti ricoverati negli ospedali militari, con spirito di profonda umanità e fraternità e accettò senza riserve di assistere i soldati malati di tubercolosi, ben sapendo di rischiare la vita per il pericolo del contagio. Nel corso del suo pontificato manifestò in più occasioni la sua attenzione per i più piccoli e in particolare per i sofferenti, diventando protagonista di episodi ancora oggi vivi nel ricordo di tutti coloro che amarono la figura del "Papa buono". In occasione della giornata di apertura del Concilio Vaticano Ii esortò i presenti alla cerimonia a non dimenticare i sofferenti. Al termine del suo pontificato accettò la malattia "con spirito di obbedienza a Dio", come egli stesso ebbe a dire pubblicamente.  
   
   
LECCO, CAMBIA NOME L´AZIENDA OSPEDALIERA  
 
Milano, 27 maggio 2010 - Cambia nome l´Azienda ospedaliera "Ospedale di Lecco", che si chiamerà "Azienda ospedaliera della Provincia di Lecco". La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, ha approvato una delibera con cui autorizza il cambio di denominazione. Il provvedimento viene ora trasmesso al Consiglio regionale per il via libera definitivo. E´ stata la stessa Azienda Ospedaliera a chiedere alla Regione di attivare la procedura per cambiare nome, dopo aver acquisito il parere favorevole in questo senso della Provincia di Lecco e della Conferenza dei sindaci dei Comuni che fanno parte del territorio dell´Asl. La nuova denominazione è stata scelta per rappresentare meglio la realtà territoriale dell´assistenza ospedaliera nella provincia di Lecco. L´azienda ospedaliera infatti conta su tre presidi dislocati sul territorio: Lecco, Bellano e Merate.  
   
   
ALLOGGI PER DISABILI: LA PROVINCIA DI TORINO AVVIA UNA RICOGNIZIONE  
 
Torino, 27 maggio 2010 - Una ricognizione per valutare il fabbisogno di abitazioni per i disabili residenti nei 315 Comuni del territorio provinciale: la proposta della Provincia di Torino, avanzata oggi dall’assessore ai diritti sociali Mariagiuseppina Puglisi, ha trovato la disponibilità del presidente dell’Atc Giorgio Ardito e la condivisione delle associazioni e degli enti che si occupano delle fasce più deboli della popolazione. “La Provincia nel suo Piano territoriale di coordinamento sta individuando il fabbisogno di edilizia sociale per i Comuni del nostro territorio – dice l’assesore Puglisi – e questa è l’occasione per fornire indirizzi per i prossimi Piani regolatori dei nostri Comuni. La Provincia con Atc, consorzi socio assistenziali, associazioni di volontariato e Comuni interessati, darà il via ad un tavolo di lavoro per raccogliere i dati e recepire le indicazioni che arriveranno dagli operatori sociali presenti sul territorio”.  
   
   
VENERDÌ E SABATO LE INIZIATIVE PER LA GIORNATA DEL RESPIRO IL 28 A TRENTO E IL 29 AD ARCO SARÀ POSSIBILE EFFETTUARE LE SPIROMETRIE E AVERE INFORMAZIONI  
 
Trento, 26 maggio 2010 - In occasione della «giornata del respiro» il personale delle unità operative di pneumologia dell’Apss sarà a Trento, in piazza Adamo d’Arogno, venerdì 28 maggio, dalle ore 14.30 alle ore 18.30 e ad Arco, nell´atrio dell´ospedale, sabato 29 maggio, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, per fornire informazioni sulle malattie pneumologiche e sulla loro prevenzione e cura. I cittadini potranno effettuare gratuitamente la spirometria, un esame che permette di valutare la qualità della funzione respiratoria e di rilevare eventuali alterazioni di natura broncopolmonare. L’iniziativa ha lo scopo di mantenere elevata l’attenzione della popolazione sulla rilevanza delle malattie respiratorie, quali l’asma bronchiale, la Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva), le infezioni respiratorie, l’insufficienza respiratoria, il tumore polmonare, le fibrosi polmonari interstiziali, le malattie pleuriche e la sindrome delle apnee del sonno. In Trentino le malattie respiratorie rappresentano la quarta causa di ricovero ospedaliero e la terza causa di mortalità. Si stima che circa 80 mila trentini presentino malattie respiratorie di cui 60 mila in forma cronica più o meno grave. Nel corso degli ultimi anni sono avvenuti circa 4 mila ricoveri all’anno per questo tipo di patologie: il 4,8% del totale, cioè una persona ogni 20 ricoverate tra quelle di età compresa tra 65 e 74 anni e una ogni 12 tra quelle con più di 75 anni; il 22% dei ricoveri pediatrici e il 6,3% dei giovani tra 15 e 24 anni.