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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Giugno 2012
IL LAVORO DELLE PROTEINE PER LA SECREZIONE NELLE CELLULE  
 
Bruxelles, 7 giugno 2012 - Scienziati finanziati dall´Ue hanno scoperto che il 15% delle proteine codificate dal genoma umano contribuisce al processo di secrezione nelle cellule. In un articolo sulla rivista Nature Cell Biology, il team, proveniente da Germania e Irlanda, spiega che le scoperte fatte sono il risultato di uno studio di oltre 8 milioni di singole cellule. Questo lavoro è stato sostenuto dal progetto Mitocheck ("Regulation of mitosis by phosphorylation - A combined functional genomics, proteomics and chemical biology approach") che ha ricevuto 8.578.177 euro in finanziamenti nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. "Questo studio è il primo studio di tutto il genoma del processo di secrezione in un sistema cellulare umano," dice il co-autore dello studio, il professor Jeremy Simpson, dell´University College di Dublino (Ucd) in Irlanda. Gli scienziati hanno da tempo riconosciuto che la secrezione è un processo essenziale per quasi tutti i tipi di cellula del corpo poiché è usato per portare ormoni nel flusso sanguigno, enzimi digestivi nell´intestino e molecole di segnalazione tra le cellule. Finora però non erano riusciti a catalogare il complesso percorso che una proteina o un lipide segue dalla produzione all´imballaggio e il trasporto attraverso la cellula fino a essere sprigionato dalla cellula. "Gli studi precedenti sul processo di secrezione sono stati fatti rivolgendosi a un obiettivo più limitato, specifici sottogruppi di geni, o in organismi più semplici come il moscerino della frutta (Drosophila) dove molte delle proteine identificate non hanno un equivalente umano," spiega il professor Simpson. Questo nuovo studio cambia le cose. "Adesso, usando uno screening ad alto contenuto, abbiamo potuto puntare su ognuno dei 22.000 geni umani e seguire il percorso di una specifica proteina, provvista di un´etichetta fluorescente, nel suo viaggio attraverso oltre 8 milioni di singole cellule," continua il professor Simpson. "Per capire l´impatto sul corpo quando questo processo fondamentale della secrezione non funziona, dobbiamo decifrare la rete funzionale dei percorsi di traffico della membrana all´interno della cellula." Il team ha esaminato oltre 700.000 immagini al microscopio e ha trovato 554 proteine che influenzano la secrezione, con oltre 143 di esse che influenzano le prime fasi del percorso di secrezione o morfologia del Golgi, una struttura cellulare responsabile dell´imballaggio e dell´etichettatura delle proteine. I percorsi di traffico della membrana collegano organelli attaccati alla membrana in una sequenza con un ordine preciso che assicura che esista il corretto completamento di proteine e lipidi all´interno della cellula al fine di mantenere l´equilibrio cellulare o omeostasi. Le proteine e i lipidi appena sintetizzati nel reticolo endoplasmatico vengono modificati quando passano lungo il percorso di secrezione attraverso l´apparato del Golgi alla superficie della cellula. Il progetto Mitocheck si è svolto dal 2004 al 2009 e ha riunito scienziati provenienti da Germania, Francia, Italia e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Ucd Conway Institute of Biomolecular & Biomedical Research: http://www.Ucd.ie/~conway    
   
   
SCIENZIATI SVELANO MISTERO DEL SANGUE DI UNA MUMMIA  
 
Bruxelles, 7 giugno 2012 - Vampiri e lupi mannari si possono fare da parte perché è appena entrata in scena una mummia vera. Alcuni scienziati hanno recentemente scoperto il più antico sangue noto alla scienza moderna all´interno di una mummia. Ötzi è una mummia glaciale vecchia di 5.000 anni, scoperta accidentalmente da una coppia di turisti nelle Alpi dell´Ötztal sul confine tra Austria e Italia nel 1991. Anche se gli scienziati avevano potuto dare una preziosa occhiata alla vita di Ötzi al tempo in cui era in vita, molti anni prima dell´era volgare (p.E.v.), i ricercatori non erano riusciti a individuare nessuna traccia di sangue... Fino ad ora. Gli scienziati hanno studiato con attenzione quasi ogni singolo dettaglio di Ötzi da quando la mummia è stata scoperta oltre 20 anni fa. Essi hanno esaminato i suoi vestiti, scoprendo che erano molto evoluti, i suoi strumenti e, poiché gli scienziati sono riusciti a decodificare il suo acido deossiribonucleico (Dna), persino il suo patrimonio genetico. Campioni prelevati dal suo stomaco e dall´intestino hanno permesso agli scienziati di ricostruire persino il suo ultimo pasto. Esami della sua aorta non hanno però prodotto alcun risultato. Ecco entrare allora in scena un team di scienziati in Germania e Italia che, sfruttando gli ultimi progressi nel campo della nanotecnologia, è riuscito a individuare dei globuli rossi nelle ferite di Ötzi, scoprendo così le più antiche tracce di sangue mai trovate al mondo. "Finora vi era stata incertezza riguardo a quanto a lungo potesse sopravvivere il sangue, per non parlare di come potessero apparire delle cellule del sangue del periodo Calcolitico, l´Età del Rame," ha detto Albert Zink, a capo dell´Istituto per le mummie e l´Iceman all´Accademia Europea di Bolzano (Eurac) in Italia. Egli ha continuato spiegando il punto di partenza per i suoi studi, intrapresi assieme a Marek Janko e Robert Stark, scienziati dei materiali presso il Centro per le interfacce intelligenti al Politecnico di Darmstadt in Germania. I primi esami del corpo avevano scoperto una ferita di entrata causata da una freccia nella schiena di Ötzi. Gli scienziati hanno usato un microscopio a forza atomica per esaminare sottili sezioni di tessuto prelevate da questa ferita oltre che da una lacerazione sulla sua mano destra. Esaminando la ferita causata dalla freccia, il team ha anche identificato della fibrina, una proteina coinvolta nella coagulazione del sangue. "Poiché la fibrina è presente nelle ferite fresche e poi si degrada, la teoria secondo cui Ötzi morì subito dopo essere stato ferito dalla freccia, come era inizialmente proposto, e non dopo alcuni giorni, non può più essere sostenuta," ha spiegato il dott. Zink. La moderna medicina forense non è in grado di determinare quanto a lungo una traccia di sangue è stata presente su una scena del crimine. Tuttavia, gli scienziati Zink, Janko e Stark sono convinti che i metodi di nanotecnologia che hanno testato sul sangue di Ötzi per studiare la microstruttura delle cellule del sangue e i minuscoli coaguli di sangue potrebbero portare a una svolta in questo campo. "Per essere assolutamente certi che non stiamo esaminando polline, batteri o persino un´impronta negativa di una cellula del sangue, ma effettivamente dei globuli del sangue, abbiamo usato un secondo metodo analitico, il cosiddetto metodo della spettroscopia Raman," hanno detto i dottori Janko e Stark, che, con il dott. Zink, sono anch´essi membri del Centro per le nanoscienze a Monaco. Nella spettroscopia Raman, il campione di tessuto viene illuminato da un raggio laser e l´analisi dello spettro della luce diffusa permette di identificare varie molecole. Secondo gli scienziati, le immagini ottenute mediante questo processo corrispondono ai campioni moderni di sangue umano. Il team ha pubblicato i risultati di questa ricerca nel Journal of the Royal Society Interface. Per maggiori informazioni, visitare: Accademia Europea di Bolzano: http://www.Eurac.edu/it/eurac/welcome/default.html  Journal of the Royal Society Interface: http://rsif.Royalsocietypublishing.org/    
   
   
LO STUDIO DI FASE III DIMOSTRA CHE IL 62% DEI PAZIENTI AFFETTI DA ARTRITE IDIOPATICA SISTEMICA GIOVANILE, LA FORMA PIÙ SEVERA TRA LE ARTRITI INFANTILI OTTIENE LA REMISSIONE DAI SINTOMI DOPO IL TRATTAMENTO CON ACZ885  
 
Berlino, 7 giugno 2012 - Novartis ha annunciato ieri nuovi dati derivanti da due studi clinici condotti con Acz885 (canakinumab): uno studio cardine di Fase Iii in pazienti affetti da artrite idiopatica sistemica giovanile (Aigs) e uno studio di Fase Ii in pazienti con sindrome periodica associata al recettore del fattore di necrosi tumorale (Tnf) (Traps). Aigs e Traps appartengono al gruppo delle malattie autoinfiammatorie, e rappresentano due condizioni rare, gravi ed altamente invalidanti, di solito con esordio precoce già dai primi anni di età4-6. Entrambi gli studi hanno soddisfatto gli endpoint primari e i risultati saranno presentati il 7 giugno, in occasione del congresso annuale della European League Against Rheumatism (Eular 2012), a Berlino, in Germania1,4. Artrite Idiopatica Giovanile Sistemica - Nello studio di Fase Iii, il 62% dei pazienti con Aigs trattati con Acz885 presentava uno stato di malattia inattiva al termine del periodo controllato verso placebo. Al contrario, i pazienti che erano stati sottoposti al trattamento con Acz885 e poi randomizzati a trattamento con placebo presentavano un tasso di malattia inattiva del 32% in questo punto di rilevazione temporale. La definizione di malattia in fase inattiva si riferisce rigorosamente al miglioramento, inteso come l’assenza di sintomi, tra cui: assenza di artrite attiva, assenza di febbre, assenza di rash reumatoide, nonché normalizzazione dei marker ematici comunemente associati all’infiammazione, come Ves (velocità di eritrosedimentazione) e Crp (proteina C-reattiva). Inoltre, un terzo (33%) dei pazienti affetti da Aigs trattati con Acz885 ha potuto interrompere completamente l’assunzione di corticosteroidi1. L’obiettivo della terapia per l’Aigs è sopprimere l’infiammazione sistemica e portare la malattia ad uno stadio di remissione7. L’uso di corticosteroidi a lungo termine nei bambini è associato a effetti avversi potenzialmente gravi, tra cui sindrome di Cushing, soppressione della crescita e osteoporosi7. 2/5 I dati derivati da questo studio di Fase Iii corroborano il profilo di sicurezza e di efficacia di Acz885 nella popolazione in studio. Gli effetti indesiderati osservati in questo studio sono stati simili a quelli già riscontrati per l’indicazione approvata di Acz885 nelle sindromi periodiche associate alla criopirina (Caps), tra cui una leggera quota di infezioni e neutropenia1. Le infezioni sono state la categoria più comune di evento avverso (Ae) riportato in entrambe le parti dello studio. Sono stati riferiti anche casi di sindrome da attivazione macrofagica (Mas)1. “Nella pratica clinica, il nostro obiettivo è aiutare i bambini affetti da Aigs a condurre una vita normale. È incoraggiante vedere come in questo studio clinico molti pazienti si siano liberati dai sintomi dell’Aigs”, spiega il Prof. Alberto Martini, Professore di Pediatria presso l’Università di Genova e Direttore della Reumatologia Pediatrica all’Istituto di Ricerca G. Gaslini. "È positivo anche che un terzo dei pazienti abbia raggiunto con Acz885 un controllo dei sintomi sufficiente per permettere loro di interrompere completamente la terapia con corticosteroidi”. Traps Nello studio di Fase Ii, il 90% dei pazienti con Traps trattati con Acz885 ha raggiunto la remissione clinica dopo una sola settimana di trattamento. La remissione clinica comprendeva un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi della malattia, secondo la valutazione del medico curante. Dopo due settimane di trattamento, il 95% dei pazienti con Traps trattati con Acz885 aveva ottenuto una risposta completa o quasi completa (remissione clinica, nonché riduzione dei livelli di Crp e amiloide A sierica [Saa], proteine associate all’infiammazione acuta), mantenuta fino al termine del trattamento in monosomministrazione mensile4. Gli effetti indesiderati osservati in questo studio sono stati simili a quelli già riscontrati per le indicazioni attualmente approvate di Acz885. Le infezioni, soprattutto a carico delle alte vie respiratorie superiori, sono state la categoria di eventi avversi più comunemente riportata4. “Abbiamo osservato che il mirare all’interleuchina-1 beta con Acz885 può produrre un miglioramento marcato della sintomatologia nei pazienti affetti da queste condizioni cliniche rare e invalidanti, l’Aigs e le Traps”, spiega Hohneker, Head of Development for Integrated Hospital Care per la Divisione Pharmaceuticals di Novartis. “Il nostro impegno è rivolto a studiare nuovi trattamenti in grado di affrontare l’attuale bisogno medico insoddisfatto nelle malattie immunomediate, per quanto rare possano essere alcune di queste condizioni”. L’aigs è una rara malattia autoinfiammatoria mediata dall’interleuchina-1 beta (Il-1 beta), caratterizzata da rialzi termici improvvisi giornalieri, rash cutaneo, dolore cronico e artrite che può provocare distruzione delle articolazioni, invalidità funzionale e compromissione della crescita3,8. I pazienti possono soffrire anche di epatomegalia e splenomegalia, nonché di infiammazione della membrana di rivestimento degli organi3. L’aigs colpisce meno di un bambino su 100.0009. La Mas è una condizione clinica nota, potenzialmente letale, associata all’Aigs e caratterizzata da anomalie epatiche, disturbi della coagulazione, disfunzione del sistema nervoso centrale e insufficienza multiorgano10,11. La Mas viene diagnosticata in circa il 10% dei pazienti affetti da Aigs, alcuni dei quali soffrono di episodi ripetuti8. La Traps è una malattia autoinfiammatoria rara, che può colpire sia bambini sia adulti12-14. Questa malattia genetica è caratterizzata da attacchi lunghi e intermittenti, che possono comprendere febbre, rash cutaneo, dolore addominale, congiuntivite, grave infezione cutanea, edema perioculare e dolore articolare intenso12-14. 3/5 L’amiloidosi è una grave complicanza della Traps che, secondo le stime, si verifica nel 25% dei pazienti affetti 15. Questa complicanza a lungo termine è dovuta ad una costante e incontrollata produzione di Saa durante l´infiammazione, e può condurre a insufficienza epatica e/o renale. In alcuni casi, l’amiloidosi può avere esito fatale16. Attualmente non esistono trattamenti approvati per la Traps. Anche se i farmaci antinfiammatori non steroidei, gli steroidi e la colchicina si sono dimostrati in grado di alleviare in parte alcuni sintomi, possono esservi problemi legati all’efficacia limitata e intermittente, oltre agli effetti indesiderati dell’uso di steroidi a lungo termine, in particolare nei bambini12,17. Informazioni sugli studi Acz885 nell’Aigs - Lo studio principale di Fase Iii, nei pazienti con Aigs, prevedeva un periodo di trattamento attivo a braccio singolo, in aperto (Parte 1), seguito da un periodo con disegno randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo e con disegno event-driven che comporta il raggiungimento di 37 recivide (Parte 2)1. Nello studio sono stati arruolati in totale 177 pazienti, di età compresa tra ≥2 e <20 anni, con Aigs in fase attiva1. Nella Parte 1, i pazienti hanno ricevuto una dose sottocutanea (s.C.) di Acz885 (4 mg/kg, fino a 300 mg) ogni 4 settimane. Dopo 8 settimane, i pazienti che all’ingresso nello studio utilizzavano un corticosteroide e che soddisfacevano i criteri minimi adattati dell’American College of Rheumatology (Acr) Pediatric 50 hanno iniziato a ridurre gradualmente l’uso di steroidi fino: a) alla riduzione graduale della dose a una quantità prestabilita, in funzione della dose di corticosteroidi al basale18, con mantenimento dei criteri adattati Acr Pediatric 30 (successo nella riduzione graduale degli steroidi); oppure b) al termine di un periodo massimo di 20 settimane senza il raggiungimento di questo obiettivo (insuccesso nella riduzione graduale degli steroidi)1. Nella Parte 2 dello studio, i pazienti che soddisfacevano i criteri minimi adattati Acr Pediatric 30 al termine della Parte 1 sono stati randomizzati a continuare il trattamento con Acz885, oppure al placebo ogni 4 settimane, fino alla comparsa di un numero prestabilito (37) di eventi di riacutizzazione (“riacutizzazioni”)1. Gli endpoint primari erano: a) valutare se Acz885 consente la riduzione graduale degli steroidi in almeno il 25% dei pazienti con Aigs (Parte 1); e b) dimostrare un prolungamento del tempo alla ricaduta con Acz885 rispetto al placebo (Parte 2)1. Entrambi gli endpoint primari sono stati soddisfatti, con il 45% dei pazienti che ha ridotto con successo l’uso degli steroidi entro 28 settimane dall’inizio del trattamento con Acz885 (p<0,0001)1. In questo punto di rilevazione temporale (termine della Parte 1) il 31% dei pazienti aveva la malattia in fase inattiva. I pazienti che utilizzavano Acz885 avevano una probabilità di quasi tre volte (hazard ratio 0,37) inferiore di subire una nuova riacutizzazione nella Parte 2. Solo il 22% dei pazienti trattati con Acz885 ha presentato una nuova riacutizzazione, rispetto al 52% dei pazienti trattati con placebo durante lo studio (p=0,0043)1. Nella Parte 1 dello studio (che rappresenta 58 anni-paziente), 138 pazienti su 177 (78%) hanno segnalato un Ae, i più comuni dei quali erano rinofaringite, cefalea e tosse. Eventi avversi seri (Sae) sono stati riferiti in 15 pazienti, con infezioni, Mas (quattro casi) o eventi associati a riacutizzazione tra i più comuni1. Cinque Sae hanno portato all’interruzione del trattamento e un paziente è deceduto per Mas1. Durante la Parte 2, Ae (i più comuni dei quali erano artralgia, tosse, rinofaringite e piressia) sono stati segnalati da 40 pazienti trattati con Acz885 su 50 (80%) (vs. 35 pazienti trattati con placebo dopo Acz885 su 50 [70%])1; e sei pazienti in ciascun braccio hanno manifestato uno o più Sae, che comprendevano principalmente infezioni, Mas ed eventi associati a riacutizzazione1. Sei pazienti, tutti nel braccio placebo, hanno interrotto lo studio a causa di Ae o Sae durante la Parte 21. Un paziente è deceduto per Mas dopo l’interruzione dello studio, nel gruppo placebo. 4/5 Acz885 nella Traps Lo studio di Fase Ii multicentrico, in aperto, attualmente in corso, per valutare l’efficacia e la sicurezza di Acz885 nei pazienti con Traps in fase attiva, coinvolge 20 pazienti con età media di 39 anni (intervallo: 7-78 anni), trattati con Acz885 150 mg (o 300 mg) ogni quattro settimane. L’endpoint primario dello studio validava la risposta completa o parziale al Giorno 15. La risposta completa è stata definita come remissione clinica e livelli di Crp e/o Saa nella norma. La risposta quasi completa è stata definita come remissione clinica e livelli di Crp e/o Saa elevati ma con riduzione ≥70% rispetto al basale4. La remissione clinica è stata mantenuta per tutti i pazienti dal Giorno 15 in poi, nel periodo di trattamento di quattro mesi, eccetto per un paziente che ha avuto una recidiva il Giorno 85 e che ha successivamente risposto alla dose di Acz885 in programma4. Almeno un Ae è stato segnalato per il 95% dei pazienti, e la maggior parte degli Ae era di lieve intensità. È stato segnalato un Sae, un’infezione delle vie respiratorie superiori della durata di due giorni4. Informazioni su Acz885 Acz885 è un anticorpo monoclonale interamente umano, che inibisce l’Il-1 beta, una componente di cruciale importanza delle difese immunitarie dell’organismo2. Una produzione eccessiva di Il-1 beta riveste un ruolo importante in alcune malattie infiammatorie, tra cui Aigs19 e Traps4. Acz885 agisce neutralizzando selettivamente l’Il-1 beta per un periodo prolungato, inibendo così l´infiammazione2. Con il marchio Ilaris, Acz885 è approvato in più di 60 paesi, inclusi Ue, Usa e Svizzera, per il trattamento di adulti e bambini dai quattro anni in su affetti da Caps, un raro disturbo infiammatorio a vita con sintomi debilitanti2. Acz885 viene studiato anche in altre malattie in cui l’Il-1 beta riveste un ruolo chiave nel causare l’infiammazione, come l’artrite gottosa e malattie cardiovascolari. Acz885 non è al momento ancora approvato per il trattamento dell’Aigs o della Traps. Non tutti i potenziali pazienti affetti da queste malattie sarebbero idonei al trattamento con Acz885, se approvato.  
   
   
UNO STUDIO MOSTRA COME LE MAMME FUMATRICI INFLUENZANO IL PESO E LE DIMENSIONI DEL LORO BAMBINO  
 
Bruxelles, 7 giugno 2012 - Da tempo i ricercatori sostengono che fumare costituisce un rischio per il neonato, che potrebbe riportare difetti al cuore e al cervello. Un nuovo studio condotto in Spagna fornisce ora le prove che i bambini nati da madri fumatrici pesano meno e sono più piccoli. Presentati sulla rivista Early Human Development, i risultati mostrano che le dimensioni corporali dei bambini sono molto inferiori rispetto a quelle dei nati da madri che non hanno fumato in gravidanza. Un team di ricercatori dell´Università di Saragozza in Spagna ha esaminato 1.216 neonati per determinare le differenze delle dimensioni corporee e la distribuzione proporzionale della massa corporea tra neonati le cui madri hanno fumato e neonati le cui madri non hanno fumato durante il loro sviluppo. L´età gestazionale dei bambini era di almeno 37 settimane. Lo studio conferma che le madri che fumano danno alla luce bambini che pesano e misurano di meno. I dati indicano che le madri che fumano hanno bambini tra i 180 e i 230 grammi più piccoli rispetto alle madri che si tengono lontane dalla nicotina. La differenza, quindi, è di circa 216 grammi. Lo studio ha anche scoperto che le pieghe sottocutanee, che secondo gli esperti indicano la quantità di grasso, sono più piccole nei bambini delle madri fumatrici. Precisiamo però che la differenza non è tanto significativa quanto le dimensioni corporee. Non è stata osservata alcuna correlazione tra le misure antropometriche e la quantità di sigarette fumate dalla madre durante la gravidanza, sostengono i ricercatori. Rispetto alle dimensioni del corpo, i ricercatori dicono che non è lo stesso dell´indice della massa corporea, cioè l´associazione tra altezza e peso cubico. Poco più del 22% delle madri fumava quasi 8 sigarette al giorno. "Data la scarsa bibliografia sull´argomento, abbiamo dovuto studiare le conseguenze del tabacco sulla composizione del corpo dei bambini nati da madri che avevano fumato durante la gravidanza," ha detto Gerardo Rodríguez dell´Università di Saragozza a Sinc. "Il consumo di tabacco durante la gravidanza può causare una riduzione generalizzata della maggior parte dei parametri come conseguenza della diminuzione della crescita fetale. I bambini appena nati da madri che hanno fumato durante la gravidanza sono più piccoli e hanno meno grasso sottocutaneo." I bambini nati da madri che hanno ammesso di aver consumato alcool o di aver assunto droghe durante la gravidanza non sono stati inclusi nello studio. I ricercatori studiano gli effetti del fumo sui bambini da 40 anni. Il loro lavoro si è concentrato principalmente sul rischio di inalare "fumo di tabacco ambientale" da parte dei non fumatori che soffrono di malattie respiratorie o cardiache e da parte di bambini i cui genitori fumano. Il fumo di tabacco ambientale è definito come un misto del fumo espirato dal fumatore (corrente principale) e del fumo della sigaretta attraverso combustione spontanea (corrente secondaria). Il British Medical Journal ha presentato uno studio più di 30 anni fa che rivelava che i fumatori passivi hanno maggiori probabilità di ammalarsi di cancro ai polmoni. I ricercatori credono che gli adulti abbiano maggiori probabilità di soffrire di una miriade di malattie come cardiopatie e broncopneumopatia cronica ostruttiva a causa del "fumo passivo". Per maggiori informazioni, visitare: Università di Saragozza: http://www.Unizar.es/  Early  Human Development: http://www.Elsevier.com/
wps/find/journaldescription.cws_home/505956/description#description
 
 
   
   
DE FILIPPO: DA REGIONI NECESSITÀ DI RIPARTO DEL FONDO SANITARIO "IL GOVERNO, CON UNA DECISIONE CHE APPARE INCOMPRENSIBILE, NON HA ANCORA POSTO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INTESA SUL RIPARTO DEL FONDO SANITARIO 2012  
 
Potenza, 7 giugno 2012 - “La Regioni hanno richiesto di trattare solo due punti all’ordine del giorno della Conferenza Stato-regioni relativi alla modifica del Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale e al Riparto della Riserva Premiale degli obiettivi di Servizio. Una riprogrammazione che consente di spostare risorse importanti per sostenere la Regione Emilia-romagna colpita dai recenti eventi sismici. Si è trattato di un gesto importante di forte e sentita solidarietà interregionale”. Lo ha dichiarato Vito De Filippo, Presidente della Regione Basilicata che ieri ha presieduto la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “Le Regioni poi hanno lasciato la seduta della Conferenza Stato-regioni – ha spiegato De Filippo – perché il Governo con una decisione che appare incomprensibile non ha ancora posto all’ordine del giorno l’intesa sul riparto del Fondo Sanitario 2012. Riparto già rinviato in modo unilaterale dal Governo per ben due volte. Stiamo dimostrando senso di responsabilità istituzionale ma siamo fortemente preoccupati per la dilazione dei tempi che riguardano la erogazione di risorse, fondamentali per la tutela della salute, come quelle destinate al Servizio Sanitario nazionale”. Quanto invece ai temi trattati in Conferenza Unificata, il Presidente De Filippo ha spiegato che “abbiamo confermato le criticità che sono emerse durante il dibattito in Conferenza delle Regioni sui due decreti relativi alla Produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica e alla incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili. Abbiamo però voluto presentare al Governo una serie di proposte emendative che solo se recepite potranno portano ad un parere favorevole. Nella stessa sede – ha concluso De Filippo – abbiamo dato un parere negativo sul disegno di legge relativo al Riordino della Protezione Civile”.  
   
   
SANITA´: SOLE 24ORE, L´ABRUZZO IN AVANZO CON QUATTRO REGIONI CHIODI, RECUPERIAMO RISORSE PER MIGLIORARE SERVIZI  
 
 Pescara, 7 giugno 2012 - L´abruzzo è tra le cinque regioni in avanzo di bilancio in sanità, con Lombardia, Veneto, Umbria e Marche. I dati sulla spesa sanitaria nelle regioni apparsi sul Sole 24 Ore di ieri , sono stati diffusi con la relazione sulla finanza pubblica, redatta dalla Corte dei Conti e trasmessa alle Camere. "Un risultato a noi noto ma che commentiamo con soddisfazione - ha dichiarato il Commissario ad acta, Gianni Chiodi - anche nella consapevolezza che i 18,58 milioni di euro di avanzo indicati dal Sole 24 Ore, nel Tavolo di monitoraggio di luglio potranno trovare un ulteriore, consistente miglioramento. Naturalmente il mio pensiero è rivolto ai cittadini abruzzesi che non sono più costretti a vivere la perenne condizione di ultimi della classe, a causa di una politica incapace di mettere in sicurezza i conti pubblici ma che, anzi, proprio grazie alla nostra politica oculata potranno vedersi diminuire le tasse". Ma secondo Chiodi vi è anche un´altra ragione di orgoglio: "La consapevolezza di aver contribuito, per terzi solo dopo la Lombardia e l´Umbria, a far diminuire, a livello di spesa sanitaria nazionale, le uscite totali di 2,9 miliardi di euro rispetto alle previsioni, con la nostra attività di rigore, razionalizzazione e risanamento. Un risultato - ha argomentato Chiodi - che ci è stato pubblicamente riconosciuto dalla Corte dei Conti. L´avanzo di bilancio si traduce in recupero di risorse per l´assunzione di nuovo personale sanitario, per l´erogazione di nuovi servizi, per il miglioramento tecnologico delle attrezzature diagnostiche, per la formazione, per l´implementazione dell´attività sanitaria finalizzata alla riduzione delle liste di attesa". "C´è ancora da fare - ha concluso Chiodi - e naturalmente il mio impegno è quello di migliorare sempre più l´assistenza sanitaria dei cittadini abruzzesi".  
   
   
PUGLIA: CAMPAGNA CONTRO L’OBIEZIONE DI COSCIENZA IN SANITÀ  
 
Bari, 7 giugno 2012 - L’assessore agli Affari Generali ed allo Sport,maria Campese aderisce alla campagna nazionale di sensibilizzazione “Il buon medico non obietta” promossa ieri in tutta la Puglia dalla Consulta di bioetica con l’obiettivo di riaffermare il diritto all’autodeterminazione delle donne nei casi di interruzione di gravidanza, secondo quanto previsto dalla legge 194 del 1978. “E’ una battaglia antica – commenta la Campese – sulla quale pesano valori di ordine morale, etico, politico e religioso considerato che la stessa legge garantisce l’obiezione di coscienza dei medici. Ma è paradossale che in uno stato laico l’80 % dei medici e paramedici si dichiari obiettore, tradendo il diritto di scelta delle donne ribadito dal ben 70 per cento degli italiani nel 1981 con referendum popolare. “ Evidentemente – continua l’assessore regionale – i motivi che spingono i medici all’obiezione non sono sempre e solo di natura personale ed etica, ma legati al contesto sanitario in cui operano. E’ chiaro a tutti che il tentativo di conciliare l’autonomia delle donne ad interrompere la gravidanza con quella del medico è impraticabile se al centro della dolorosa scelta non si mettono le pazienti ma si continuino a sostenere,invece, interessi lobbistici e clericali. Il rischio di ritornare agli anni bui dell’aborto clandestino è reale: bisogna vigilare sulla legge e, al contempo – conclude Maria Campese -, aprire un varco al dialogo nel sistema della sanità pubblica, che non può disconoscere la richiesta di aiuto legalizzata delle donne”.  
   
   
DISPOSITIVI MEDICI: INNOVAZIONE TECNOLOGICA E SOSTENIBILITÀ ECONOMICA. UN BINOMIO POSSIBILE? FORUM DEL MEDITERRANEO 2012. UN WORKSHOP SU INNOVAZIONE TECNOLOGICA E SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA SANITARIO.  
 
Palermo, 6 giugno 2012 – Il ruolo dei Dispositivi Medici nell’assistenza sanitaria assume sempre maggiore importanza. L’innovazione tecnologica conduce, infatti, verso la gestione di molte patologie nel modo più semplice e fisiologico possibile, salvando e migliorando la qualità di vita dei pazienti. Questo si scontra, tuttavia, con il problema della sostenibilità della tecnologia da parte del Servizio Sanitario Nazionale, che non sempre consente un accesso diffuso e omogeneo. Alla luce di ciò è importante proporre soluzioni terapeutiche che introducano non solo benefici clinici per i cittadini, ma anche efficienza e compatibilità con il sistema. E’ necessario inoltre favorire una governance clinica che non limiti la tecnologia, ma che la promuova, quando compatibile con le opportune valutazioni, garantendo uniformità in tutte le Regioni. Questi, in sintesi, i temi affrontati nel corso del Workshop, tenutosi oggi nell’ambito del Forum Mediterraneo in Sanità 2012 in corso al Palermo fino all’8 giugno, dal titolo: “Sostenibilità del mercato dei Medical Device in ambito regionale”, cui hanno preso parte la senatrice Maria Giuseppa Castiglione, componente della Xii Commissione Igiene e Sanità del Senato, Antonino Nicosia, Responsabile Emodinamica P.o.“m.p.arezzo” di Ragusa, Patrizio Piacentini, Direttore Farmacia A.o. San Carlo di Milano e Membro della Sifo, Lorenzo Mantovani, Farmaco-economista dell’Università Federico Ii di Napoli, Luciano Frattini, Presidente di Medtronic Italia, Vincenzo Provenzano, Direttore U.o. Diabetologia e Malattie Metaboliche dell’Ospedale “Civico” Partinico. “Come industria – dichiara Luciano Frattini, Presidente e Amministratore Delegato di Medtronic Italia - siamo fortemente impegnati nel fornire soluzioni che garantiscono appropriatezza ed equilibrio economico, attraverso una stretta collaborazione con i clinici e le Istituzioni. Medtronic collabora da sempre con le più importanti Aziende Ospedaliere per lo sviluppo di nuove terapie, nuove evidenze cliniche, nuovi modelli e percorsi volti a favorire accesso e fruibilità della tecnologia medica. A tale alleanza – continua Frattini - ora si aggiungono le Istituzioni, con cui intendiamo condividere la sfida di assicurare innovazione tecnologica a costi sostenibili. Il nostro approccio con esse propone un orientamento integrato di partnership, dove si impegnano risorse umane ed economiche da entrambe le parti, su obiettivi comuni”. “Recentemente – aggiunge Frattini – abbiamo siglato un accordo con la Regione Lombardia per un Progetto che prevede di sviluppare una serie di analisi di impatto economico in sette aree terapeutiche, che consentano di valutare il risparmio che innovazione e appropriatezza nell’uso delle tecnologie possono generare. Il nostro obiettivo – conclude Frattini – è quello di sviluppare ulteriormente percorsi di collaborazione con le Istituzioni in più Regioni.” A differenza del farmaco, l’efficacia di un dispositivo medico, spesso, dipende anche dall’abilità dell’operatore clinico e da aspetti organizzativo-gestionali della struttura in cui viene utilizzato. I servizi annessi, poi, come il supporto tecnico, la formazione, la gestione del controllo e del follow up del paziente hanno un ruolo molto importante quando si è chiamati a valutare la qualità degli stessi. Se non inseriti all’interno di percorsi diagnostico-assistenziali idonei anche i device più innovativi rischiano di non apportare i benefici proposti. “Il quadro macroeconomico e gli obiettivi di equilibrio finanziario impongono un percorso di revisione della spesa anche in sanità – ha dichiarato la senatrice Castiglione - Per le tecnologie medicali, in particolare, occorre valutarne la qualità e l’appropriatezza al fine di non penalizzare la salute dei cittadini e garantire a tutti l’accesso alla tecnologia, assicurando la sanità pubblica come servizio universale. In quest’ottica il Governo nazionale si fa promotore di funzioni coordinate, aperte e partecipate da tutti i soggetti istituzionali, volte a fornire un quadro nazionale di riferimento sui modelli, gli strumenti e le informazioni. Occorre, quindi, pensare a un processo di integrazione (più che sulla duplicazione di funzioni) che armonizzi il ruolo dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Regionali (Agenas), con i livelli regionali di governo”. Innovazione tecnologica, che quando ben recepita ed utilizzata può avere un impatto assai positivo sui processi organizzativi e sulla qualità delle cure erogate dal sistema sanitario, migliorando gli out come clinici e la prevenzione delle complicanze a lungo termine. “Si deve tenere presente – afferma Vincenzo Provenzano - che i dispositivi medici riducono drasticamente il rischio di complicanze che portano inevitabilmente a un aumento dei costi delle cure stesse. A fronte di un esborso iniziale per singolo impianto, infatti, si assiste ad un risparmio nel medio-lungo termine, con una conseguente riduzione dei ricoveri, delle recidive e della mortalità. Per coniugare l’offerta di soluzioni terapeutiche sempre più all’avanguardia con la scarsità di risorse – continua Provenzano – occorre utilizzare la tecnologia, tenendo conto dell’appropriatezza di utilizzo, dei migliori risultati clinici, dei benefici economici per il sistema assistenziale, inserendola all’interno di percorsi diagnostico-terapeutico-organizzativi ottimali, tali da diventare modelli di riferimento per una diffusione più generalizzata della stessa”.  
   
   
GIUNTA PUGLIESE APPROVA SECONDA FASE PIANO DI RIENTRO OSPEDALIERO  
 
Bari, 7 giugno 2012 - Definita dalla Giunta regionale, la seconda fase del Piano di rientro, con la prevista contrazione dei posti letto ospedalieri. Non vi sono grandi sorprese, rispetto alle indicazioni ministeriali ed alle linee guida determinate dai tecnici regionali. Nel complesso, solo la provincia di Taranto, vede aumentati, anche se in modo contenuto, i posti letto, soprattutto per quel che riguarda oncologia e pneumologia. Per i punti nascita, l´asticella è stata fissata a 500 parti l’anno. Uniche eccezioni Scorrano, leggermente sotto questa cifra e Canosa, che chiude malgrado ben al di sopra dei 500 parti. “Con l’approvazione di questa delibera- ha detto l’assessore Attolini, si chiude la parte ‘regressiva del Piano di Rientro. Arriva ora quella del rilancio della medicina territoriale, delle risposte concrete al bisogno di salute della gente”. Vendola sul piano di rientro approvato: "Ora piante organiche e concorsi": “Abbiamo cercato di mettere in equilibrio il sistema sperando di non addolorare i cittadini ma soprattutto sperando di non ferire il diritto alla salute che è la cosa più importante da salvaguardare. Tutto questo, lo voglio ripetere perchè i pugliesi lo sappiano, avendo approvato stasera il regolamento, nelle prossime ore possiamo stabilire le piante organiche e far partire i concorsi per assumere medici e infermieri. Il nostro obiettivo fondamentale è guadagnare le risorse che consentano al sistema Puglia di traguardare una fase difficile e finalmente camminare verso obiettivi di miglioramento del sistema sanitario”. Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola al termine della giunta regionale di questo pomeriggio che ha approvato il regolamento riguardante la seconda fase del piano di rientro. “L’obiettivo che ci era imposto era quello di tagliare 2400 posti letto, di fare cioè una cura dimagrante impressionante – ha aggiujnto Vendola - noi abbiamo fatto in un anno quello che la regione Toscana ha fatto in dieci anni dal punto di vista della chiusura di piccoli ospedali. Le chiusure diventano drammatiche se non vengono accompagnate da aperture. Si può chiudere un ospedale se è un bidone vuoto, ma bisogna sostituirlo con una rete di servizi assistenziali ed è quello che noi faremo”. Entrando poi nello specifico, Vendola ha sottolineato che “l’asticella per la determinazione della chiusura degli ospedali è stata spostata in giù, dai 100 posti letto ai 70 posti letto” anche se il Presidente comunque ha aggiunto che “non è giusto e appropriato parlare di chiusura, bensì occorre parlare di riconversione”. Vendola ha poi detto che “i due ospedali sulla via della riconversione, sono Nardò e Conversano” mentre “per quanto riguarda la distribuzione dei tagli degli 800 posti letto, è stata una distribuzione equa, fatta Asl per Asl, territorio per territorio, tenendo conto di tutti i problemi e di tutte le sensibilità. Sul tema infine più dolente dei punti nascita, Vendola ha aggiunto che “secondo quanto scritto nelle linee guida del Ministero, sono stati chiusi tutti quelli con meno di 500 parti all’anno. Uniche due ccezioni, Scorrano che aveva pochi parti al di sotto di questa cifra ma che invece serviva un territorio che aveva necessità, e Canosa che, al contrario, insisteva in una Asl con molti punti nascita aldi sopra della cifra indicata dal Ministero”.  
   
   
SANITA´ IN SICILIA: RIMODULARE I TICKET PER TUTELARE FASCE DEBOLI  
 
Palermo, 7 giugno 2012 - "Chiedo al Governo di agire perche´ vengano salvaguardate le fasce piu´ deboli, individuando nuove modalita´ di rimodulazione del ticket sanitario. Mi impegnero´ a realizzare le condizioni per ridurre se non addirittura eliminare il ticket regionale". Lo ha detto l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, nel discorso di apertura del secondo "Forum del Mediterraneo" che si svolge a Palermo da ieri a sabato e che vedra´ oggi la presenza a Palermo del ministro della Salute Renato Balduzzi. "I diritti della gente e in particolare di anziani, bambini e persone fragili - ha proseguito Russo - non possono essere schiacciati da una deriva economicistica, sostenuta solo da logiche di bilancio. Bisogna recuperare il senso delle cose: a che serve il sistema sanitario se non parte dai bisogni della persona umana, tutelati dall´art. 32 della Costituzione? Bisogna invertire la rotta e rimettere il cittadino al centro delle nostre scelte. Non possiamo accettare che il meccanismo di finanziamento della sanita´ sia legato alle variazioni del Pil, oggi piu´ che mai in una situazione in cui i tagli e il definanziamento si traducono in un aggravio di costi per il cittadino, che rischia di non essere piu´ tutelato nei suoi diritti costituzionali, nei suoi bisogni e nell´equita´ di accesso al servizio". Russo, che ha sottolineato la necessita´ di introdurre in sanita´ una nuova dimensione culturale di tipo umanistico, ha poi ricordato gli straordinari risultati ottenuti dalla sanita´ siciliana sia in termini economici (da - 617 milioni del 2007 a - 27 del 2011) che di qualita´ dell´offerta sanitaria. "Un risultato - ha precisato - riconosciuto dalla stessa Corte dei Conti, che ha sottolineato il grande contributo che la Sicilia sta dando al risanamento dell´intero sistema sanitario nazionale. L´efficientamento del sistema non puo´ che avere come sbocco lo sviluppo, si rimette in circolo quanto abbiamo recuperato e noi, oggi, abbiamo la possibilita´ di ridurre il carico che pesa sul singolo cittadino".  
   
   
SISMA/LOMBARDIA ABOLITO IL TICKET PER I CITTADINI COINVOLTI  
 
Milano, 7 giugno 2012 - I cittadini lombardi, emiliani e veneti residenti nei Comuni colpiti dal terremoto potranno usufruire di prestazioni specialistiche (visite ed esami) nelle strutture sanitarie o ottenere medicinali nelle farmacie della Lombardia senza pagare nessun ticket. I cittadini emiliani e veneti che abitano negli stessi Comuni coinvolti dal recente sisma potranno inoltre iscriversi temporaneamente (per tre mesi rinnovabili) nelle liste del Servizio sanitario regionale della Lombardia. La decisione della Giunta della Regione Lombardia è già operativa e già comunicata a tutte le strutture lombarde. Questo l´elenco dei Comuni in cui sarà applicato il provvedimento (ordinanza del Dipartimento nazionale della Protezione Civile del 2 giugno). Provincia di Mantova: Felonica, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Pegognaga, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Villa Poma. Provincia di Rovigo: Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Occhiobello, Stienta. Provincia di Reggio Emilia: Campagnolo Emilia, Correggio, Fabbrico, Novellara, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo. Provincia di Modena: Bomporto, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, Ravarino, San felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero, Soliera. Provincia di Bologna: Crevalcore, Galliera, Pieve di Centro, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale. Provincia di Ferrara: Bondeno, Cento, Ferrara, Mirabello, Poggio Renatico, Sant´agostino, Vigarano Mainarda.  
   
   
SANITA´ IN SICILIA: AL FORUM,"BISOGNA UNIFORMARE I LEA"  
 
Palermo, 7 giugno 2012 - "Non possiamo accettare che a fronte di 21 sistemi regionali che caratterizzano con le loro peculiarita´ il sistema sanitario nazionale, il diritto alla salute sia condizionato dal certificato di residenza, con una evidente discrepanza tra chi gode di un´ assistenza migliore, e chi no". Lo ha detto ieri l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, alla giornata inaugurale del Forum del Mediterraneo in corso di svolgimento a Palermo. "Questa situazione non rispetta alcuna congruita´, i Lea (livelli essenziali di assistenza)devono essere uniformi in tutto il territorio nazionale e la politica sanitaria deve fare in modo che questo si realizzi. Spetta allo Stato - ha aggiunto Russo - il compito di orientare il sistema verso l´uniformita´.Bisogna anche superare la logica del costo standard che se certamente mette ordine nei valori di spesa, rimane ancorato solo al momento finale del controllo e della gestione del processo sanitario, mentre e´ necessario metter mano alla governance dei processi di produzione". "L´obiettivo - ha concluso Russo - e´ quello di disegnare un modello standard di organizzazione della produzione dei processi come strumento efficace, che ridia alle regioni che si trovano in condizione di autonomia ridotta per via del commissariamento, la possibilita´ di rimettere in moto il sistema sanitario verso la difesa dei Lea". Al Forum del Mediterraneo e´ atteso per domani l´intervento del ministro della salute Renato Balducci, mentre venerdi´ 8 si riunira´ a Palermo la commissione Salute della conferenza Stato - Regioni.  
   
   
ASP: A VENOSA CONGRESSO SU "LE CURE PALLIATIVE NON ONCOLOGICHE"  
 
Potenza, 7 giugno 2012 - Organizzato dalla sezione regionale Società Italiana Cure Palliative (Sicp) con il patrocinio dell’Asp, venerdì 8 e sabato 9 giugno, nell’Auditorium dell’’Istituto Padri Trinitari di Venosa, si svolge il I congresso regionale Sicp Basilicata che ha come tema “ Le cure palliative non oncologiche” “I malati non oncologici, in fase di criticità o in fase di terminalità, rappresentano una nuova emergenza sociale. Sono infatti aumentati significativamente di numero rispetto al passato, sia per la cronicizzazione di tante malattie, un tempo rapidamente mortali, sia per i nuovi bisogni che le stesse patologie hanno generato – evidenzia il presidente del congresso dottor Gianvito Corona coordinatore regionale Sicp. Le demenze, le patologie neurologiche degenerative, come la Sla, l’Aids in fase terminale, sono l’espressione più tangibile di una società che, nel suo cambiamento, ha la necessità di calibrare al meglio le proprie risorse, veicolandole in un settore dove il peso socio-assistenziale è divenuto preponderante. Queste patologie vivono una sorta di “Work in progress” per quanto riguarda la loro definizione e soprattutto la loro gestione”. Pesanti le ricadute sulla qualità della vita del paziente e della sua famiglia quando patologie toccano l’ ambito pediatrico. “I lavori del convegno orientato sulle cure Palliative non oncologiche- sottolinea Giuseppe Cugno, direttore sanitario ’Asp - consentiranno di mettere una lente di ingrandimento su nuove patologie emergenti e devastanti, che hanno un peso sociale simile a quelle oncologiche”. “In questa fase di riordino della rete dei servizi aziendali la scelta di Venosa “Città dell’Accoglienza e della Solidarietà” come sede del congresso assume anche un valore simbolico - aggiunge Mario Marra, direttore Generale Asp. L’ Istituto dei Padri Trinitari rappresenta l’eccellenza ed un punto di riferimento per la gestione delle disabilità; l’Ospedale di Venosa si avvia a diventare il sito principe della gestione delle cronicità e dell’interazione ospedale territorio”.  
   
   
CORSO PER OPERATORE SOCIO SANITARIO: APERTE LE ISCRIZIONI DISPONIBILI 155 POSTI A TRENTO, ROVERETO, TIONE, ZIANO DI FIEMME E TONADICO  
 
Trento, 7 giugno 2012 - Sono aperte fino al 13 luglio 2012 le iscrizioni al corso per operatore socio sanitario (Oss) gestito dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari. I posti disponibili per il biennio 2012/2014 sono 40 a Rovereto, 40 a Trento, 25 a Tione, 25 a Ziano di Fiemme e 25 a Tonadico. Il corso ha la finalità di formare la figura dell’Oss, che svolge attività indirizzate a soddisfare i bisogni primari della persona e con aree di competenza di assistenza diretta, di comfort, di igiene, relazionali e tecnico operative. Il percorso formativo dura 1.400 ore, 700 di teoria e 700 di tirocinio, prevede la frequenza obbligatoria, dal lunedì al venerdì, prevalentemente al mattino, e inizierà nei primi giorni di ottobre. È prevista una quota di iscrizione di 300 euro, da versare dopo l’ammissione al corso, per il primo ciclo formativo, e di 100 euro per il secondo ciclo formativo. Una volta acquisita la qualifica, l’operatore socio sanitario può svolgere la sua attività sia nel settore sanitario sia in quello sociale, nei servizi di tipo socio assistenziale e socio sanitario, residenziale e semiresidenziale, in ambiente ospedaliero o a domicilio della persona assistita. Chi è interessato a partecipare al corso può ricevere informazioni telefonando alle segreterie didattiche dei poli formativi di Trento e Rovereto dell’Apss. Il bando, i moduli per l’iscrizione, i recapiti delle segreterie e le risposte alle domande più frequenti sono disponibili sul sito dell’Apss all’indirizzo: http://www.Apss.tn.it/public/ddw.aspx?n=49159 . La domanda compilata sul modulo allegato al bando deve essere presentata entro le ore 12 di venerdì 13 luglio.  
   
   
DA MONT SAINT MICHEL A MONTE SANT’ANGELO: L’EUROPA, LA PUGLIA, IL MEDITERRANEO  
 
Bari, 7 giugno 2012 - Partirà l’11 giugno prossimo, a piedi, dal santuario di Mont Saint Michel in Normandia per giungere a Monte Sant’angelo sul Gargano il 29 settembre. E’ il noto camminatore Michele Del Giudice, presidente del Club Alpino di Foggia, che si cimenterà in solitaria in un cammino che attraverserà la Francia da nord-ovest a sud-est in 38 tappe fino all’altro grande Santuario micaelico della Sacra di San Michele a Sant’ambrogio di Torino, per proseguire lungo l’intera Via Francigena fino a Roma per ulteriori 37 tappe. E di qui, con la Francigena del Sud, fino a Monte Sant’angelo in 26 tappe, per un totale complessivo di 2438 km. “La Regione sostiene e incoraggia, per tramite dell’Agenzia Pugliapromozione, questo straordinario evento che vedrà un importante protagonista delle Vie Francigene di Puglia ripercorrere a piedi mezza Europa per sottolineare l’importanza della via Micaelica nella costruzione della cultura europea – spiega l’assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Silvia Godelli – I tre grandi Santuari dedicati all’Arcangelo Michele vedono nel nuovo Sito Unesco di Monte Sant’angelo un chiarissimo punto di riferimento, Patrimonio dell’Umanità. Del Giudice sarà seguito da un blog aggiornato in tempo reale, dove chiunque potrà seguirlo virtualmente e condividere le sue esperienze, anche grazie al portale della Regione Puglia Events. “E’ un grande percorso micaelico che, per lunghi tratti, si sovrappone alla Via Francigena, riconosciuta Cammino d’Europa dal Consiglio d’Europa e oggetto di nostri interventi per prolungarne l’itinerario fino a Gerusalemme – conclude l’assessore Godelli – L’impresa di Del Giudice non è solo umana e sportiva ma assume un rilievo scientifico perché traccerà con Gps il percorso indicato dagli studiosi e che, per il tratto pugliese, diventerà tratto ufficiale delle Vie Francigene di Puglia”.  
   
   
CONERO ENDURANCE CUP – C’E’ ANCHE UNA GIOVANE ATLETA MARCHIGIANA NELLA SCUDERIA DI ITALIA ENDURANCE .  
 
Ancona, 7 giugno 2012 - “I sogni son desideri”, il celeberrimo motivetto canticchiato da Cenerentola nell’omonimo film di Walt Disney, è anche il “credo” che ha ispirato i 19 anni – molti dei quali vissuti a cavallo – di Carolina Tavassoli Asli, la giovane amazzone marchigiana che pochi mesi fa ha visto il suo sogno diventare realtà. Quando approdò a Italia Endurance, la scuderia gestita dal campione mondiale a squadre 2005 Gianluca Laliscia, confessò senza pudore di avere un sogno importante da realizzare: “Vorrei gareggiare nel deserto degli Emirati Arabi Uniti”. Detto, fatto: il 10 dicembre in sella a Fiwa di Pegaso, Carolina ha difeso e ben rappresentato l’Italia al Campionato mondiale young riders che si è corso ad Abu Dhabi; è stata l’unica portacolori azzurra a portare a termine i massacranti 120 chilometri del percorso iridato. “Un’esperienza indimenticabile – racconta la 19enne di Monte San Pietrangeli – vissuta al termine di un cammino esaltante, che mi ha portato a conquistare la convocazione e a veder realizzato il sogno che cullavo sin da quando avevo iniziato a impegnarmi nell’endurance”. E siccome la storia è fatta di corsi e ricorsi, ecco Carolina e le sue Marche “restituire” tanta emozione accogliendo idealmente Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, gli Emirati Arabi Uniti e l’endurance di quel Paese in occasione di Marche Endurance Lifestyle 2012 e della Conero Endurance Cup del 16 giugno. La giovane atleta gareggia sotto le insegne di Italia Endurance e della scuderia guidata da Gianluca Laliscia, struttura referente esclusiva per l’Italia di Sheikh Mohammed. Un’opportunità unica per una ragazza che soltanto sette anni fa si affacciava con entusiasmo e curiosità nel mondo dell’endurance. “E sì – sorride Carolina – perché iniziai proprio nel 2005. Avevo dodici anni e frequentavo il circolo Azalee del Conero di Giorgio Cingolani per prendere delle lezioni, coltivare la mia smisurata passione per l’equitazione e nulla più. Abitando a dieci chilometri dall´ippodromo San Paolo di Montegiorgio mi facevo accompagnare da mia madre e mio padre a vedere queste fantastiche creature. Alla fine non mi accontentai più di guardare i cavalli da lontano, volevo accarezzarli e stare in mezzo a loro così ero sempre nelle scuderie a parlare con i maniscalchi e gli uomini di scuderia. Quando mi veniva regalato un ferro ero la persona più felice del mondo. Compiuti sette anni i miei si sono decisi a portarmi al maneggio di Cingolani dove, oltre all’avviamento si pratica endurance. Accadde così, quasi per caso, che Giorgio, parlando con mia mamma buttò lì l’idea di farmi partecipare a una gara sui 30 chilometri”. Ecco, quindi, quando scattò la “scintilla”. “Ricordo quel giorno in ogni suo momento – confessa Carolina – perché mi sembrò di toccare il cielo con un dito: un cavallo tutto per me, sotto la sella, per una gara in cui non ero più un’allieva che prendeva lezioni ma un’atleta a tutti gli effetti. Io e il cavallo a scambiarci sensazioni, emozioni, a condividere una sfida. Proprio come quella di pochi mesi fa negli Emirati. Tanto entusiasmo il giorno della convocazione, tanta ansia nei giorni che hanno preceduto la partenza – spiega – che sono scomparsi d’un colpo quando sono arrivata ad Abu Dhabi, insieme a mia sorella e agli altri ragazzi della Nazionale. E poi la gara, in quel mondo sognato per anni”. Un sogno che s’è trasformato in realtà e che Carolina ha già scelto come catalogare: “Prima lo vedevo come un punto d’arrivo, ma ora è diventato un punto di partenza”. Dal quale scattare, sia chiaro, come sempre al galoppo.  
   
   
SU YOUTUBE TUTTE LE GARE DELLA STAGIONE SUPERMOTO 2012  
 
Torino, 7 giugno 2012 - Su Youtube è stato creato un canale Youthstream Events che comprende l’intera stagione degli International Series Supermoto 2012, aggiornata di volta in volta con nuovi video in streaming, che è possibile richiamare semplicemente usando il motore di ricerca del sito digitando “Youthstream Events Supermoto”. Questo canale offre una copertura video delle attività e degli avvenimenti più rilevanti della stagione degli International Series, Campionati Italiani, Coppa Italia e Trofeo Ducati. E’ possibile accedere al link diretto anche attraverso il sito www.Italianosupermoto.it cliccando su Tv e scegliendo il video di interesse oppure andando alla home e cliccando sul banner "visita il nuovo canale Youthstream Events Youtube". Grazie ai contenuti esclusivi, ai video di backstage e alle interviste sarà possibile conoscere più a fondo i protagonisti di questa specialità motoristica e rivivere in qualsiasi momento tutto il meglio della programmazione televisiva.