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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Dicembre 2013
LOTTA A ZECCHE E CIMICI PER MEZZO DI MATERIALI TESSILI ECOLOGICI  
 
Bruxelles, 12 dicembre 2013 - Un progetto dell´Ue appena lanciato cerca di combattere le conseguenze negative per la salute di una popolazione in aumento di zecche e cimici in Europa sperando di farlo tramite lo sviluppo di materiali tessili protettivi e biodegradabili. I livelli della popolazione di zecche e soprattutto cimici sono stati in costante aumento in Europa negli ultimi dieci anni, in parte a causa dei cambiamenti climatici, ma anche in conseguenza della migrazione globale, dei cambiamenti dell´uso di insetticidi e di una riduzione della vulnerabilità delle cimici agli insetticidi. Di conseguenza un consorzio formato da dieci partner si è riunito per sviluppare un materiale protettivo naturale in linea con gli standard per i biocidi autorizzati dall´Ue nell´ambito del progetto Betitex. Il team sta concentrando le sue attività su due settori chiave coinvolgendo anche Pmi: i dispositivi di protezione individuale (Dpi) e l´uso domestico, tramite la biancheria per la casa. A differenza delle cimici, che non rappresentano un pericolo grave per la salute umana, alcune zecche sono portatrici di patogeni che possono causare malattie. Uno degli interessi principali della ricerca di Betitex riguarda l´uso di spray repellenti. Questi spray contengono biocidi che possono avere come risultato una protezione più alta dalle zecche e le cimici, ma non tutti sono accettati dalla direttiva europea per i biocidi a causa della loro tossicità e del loro impatto ambientale. Per risolvere il problema, il progetto svilupperà colture in laboratorio di cimici e zecche e testerà l´efficacia dei biocidi nei tessuti trattati con l´insetticida. Anche se l´industria tessile e dell´abbigliamento si sta impegnando per soddisfare la richiesta di una produzione sostenibile nel settore, l´uso di tecnologie ecologiche non è ancora diffuso tra i produttori a tutti i livelli. È per questo che i membri del consorzio Betitex pensano che i loro risultati possano contribuire alla promozione di un´economia più verde e più competitiva attraverso l´uso di materiali tessili biodegradabili e naturali insieme a tecnologie tessili ecologiche. Betitex, che si concluderà a ottobre 2016, ha ricevuto 1,5 milioni di euro nell´ambito dell´attuale programma di finanziamento alle Pmi dell´Unione Europea. Per maggiori informazioni, visitare: Betitex http://www.Cecot.org/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/110634_it.html    
   
   
METODO ‘STAMINA’. ZAIA: “SE IL MINISTRO CE LO CHIEDE, IL VENETO METTERÀ A DISPOSIZIONE LE SUE STRUTTURE”  
 
Venezia, 12 dicembre 2013 - Se dovesse arrivare dal Ministro della Salute una richiesta di aiuto, le strutture sanitarie del Veneto si rendono pienamente disponibili ad assicurare il necessario supporto. E’ questo il succo della lettera che il presidente della Regione, Luca Zaia, ha inviato oggi al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, sulla vicenda del metodo ‘Stamina’, per “esprimere piena disponibilità a supportare qualunque attività volta ad offrire una risposta rapida ai malati in attesa di trattamento”. La vicenda torna di attualità a seguito della sentenza del Tar Lazio che ha sospeso il decreto di nomina del Comitato Tecnico Scientifico Ministeriale e di conseguenza anche il parere dello stesso Comitato che portò a suo tempo all’annullamento della sperimentazione. Zaia ricorda che “in questi mesi vi è stato nel Paese un dibattito molto acceso sull’utilizzo di tale metodica”, che ha visto scontrarsi le ragioni della Comunità Scientifica e della Ricerca con quelle dei pazienti e delle loro famiglie, costretti drammaticamente ad affrontare patologie comunemente definite ‘senza speranza’. “Anche in Veneto vi sono pazienti affetti da patologie rare degenerative a rapida progressione e prive di cure con evidenza scientifica che si rivolgono alla Magistratura per ottenere l’accesso al trattamento a base di cellule staminali con la metodica proposta da Stamina Foundation Onlus”, scrive Zaia, sottolineando di aver già avuto modo di dichiarare che “il sistema sanitario della nostra regione, per le sue riconosciute caratteristiche di eccellenza, era pronto a partecipare a qualunque fase della sperimentazione”. Per far fronte all’elevato numero di pazienti che hanno ottenuto dai Tribunali l’accesso ai trattamenti, il Veneto, “anche affiancando – precisa Zaia nella lettera – la Regione Lombardia nelle difficoltà riscontrate dagli Spedali Civili di Brescia”, offre il proprio sostegno, subordinato però a una richiesta in tal senso da parte del Ministro.  
   
   
MILANO: TWEETSALUTE ARRIVA IN DUE CENTRI ANZIANI DEL COMUNE VENERDÌ 13 DICEMBRE VIDEO CONFERENZA CON DUE SPECIALISTI PER UN CONSULTO DEDICATO ALLE DONNE  
 
 Milano, 12 dicembre 2013 - Avvicinare il cittadino-paziente al medico grazie alla tecnologia e ai social network. Il progetto Tweetsalute è nato un anno fa con il primo account @tweetsalute e ha progressivamente messo a disposizione dei cittadini altri 20 indirizzi di specialisti che si possono trovare sul sito tweetsalute.Com. Di recente è stato anche attivato un account Youtube, dove alcuni medici dello staff parlano in video di prevenzione. Venerdì 13 dicembre, alle ore 15, presso due Centri socio ricreativi anziani del Comune, l’Acquabella in via don Carlo San Martino 10 (Zona 4) e il Montegrappa in via Montegrappa 8 (Zona 1), Tweetsalute sarà a disposizione degli anziani con una video conferenza dedicata alla salute della donna. In collegamento due specialisti: il senologo Sergio Orefice (@oreficemilano) e il ginecologo Giuseppe Stasi (@stasimilano). Temi affrontati: menopausa e post-menopausa, osteoporosi, tumori dell’apparato genitale e terapia ormonale. L’iniziativa è partita da un’idea di Domenico De Felice, medico chirurgo, specialista in oculistica e grazie al contributo Microsoft Italia e 4ward che hanno messo a disposizione i servizi della piattaforma Lync e Skype. Fondamentale l’apporto tecnico dei dipendenti volontari di Microsoft Italia. In collegamento da Rio de Janeiro interverrà la senologa Maria Helena Vermot. L’iniziativa sarà introdotta da un intervento del dottor De Felice. “Attraverso questo progetto – spiega l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino – metteremo a disposizione dei cittadini anziani che frequentano i nostri centri uno strumento nuovo per fare prevenzione e offrire un consulto gratuito e approfondito su diverse patologie. Un modo certamente nuovo e utile di concepire la collaborazione tra pubblico e privato al servizio delle persone e del loro benessere. Si parte da due Centri Anziani con l’impegno di proseguire l’esperienza anche nelle altre strutture. Ringrazio Microsoft Italia e 4ward che ci hanno permesso la realizzazione di questa prima puntata e i medici di Tweetsalute che hanno dato la loro disponibilità”. “La comunicazione tra medico e paziente – spiega il dottor De Felice – negli ultimi anni è diventata difficile perché divisa tra le Aziende sanitarie e la medicina difensiva ossia la prescrizione, a volte eccessiva, di farmaci ed esami. Il dialogo paziente-medico è venuto meno, ma la tecnologia può aiutare a ricostruirlo. Come detto dal celebre medico americano Patch Adams, nel curare una malattia si può vincere o perdere, ma se ci si prende cura del malato allora si vince sempre”.  
   
   
ACCORDO REGIONE LAZIO-SAPIENZA PER IL POLICLINICO UMBERTO I  
 
Roma, 12 dicembre 2013 - La Regione ha siglato dopo 11 anni un accordo con l´università La Sapienza per la gestione del policlinico Umberto I, dell’ospedale Sant´andrea e della Asl di Latina. È un altro passo avanti per incidere positivamente sulla sanità del Lazio e procedere nell’attuazione del piano di rientro dal deficit. Diverse le novità contenute nel piano, a partire dalle procedure per la nomina del direttore generale, che da oggi sarà nominato dal presidente della Regione d´intesa con il rettore dell´Università. L’azienda sarà articolata attraverso dei Dipartimenti a loro volta costituiti da Unità operative complesse e semplici e dovrà uniformarsi ai parametri della Regione in tema di monitoraggio della spesa, rispetto dei decreti commissariali, determine dirigenziali e circolari. Novità anche rispetto all’attività di intramoenia, che potrà essere effettuata unicamente all´interno delle aziende sanitarie.  
   
   
EUREGIO IMPEGNATA NELLA TERAPIA DEL CANCRO  
 
Trento, 12 dicembre 2013 - All’accademia Europea di Bolzano sabato 7 dicembre si è svolto il convegno specialistico intitolato “Radioterapia oncologica nell’Euregio”, organizzato dall´Ufficio comune dell’Euregio Tirolo-alto Adige-trentino e che ha attirato l’attenzione di oltre 40 specialisti dei reparti di Radioterapia e Fisica sanitaria dell‘Euregio. Su richiesta del personale specializzato dei reparti di radioterapia e fisica sanitaria dei tre territori euroregionali Tirolo, Alto Adige e Trentino, l´Ufficio Comune dell´Euregio aveva già da tempo deciso di organizzare un convegno in materia, con l’obiettivo di avviare una maggiore collaborazione transfrontaliera. In particolare, "l’incontro ha avuto come obiettivo non soltanto favorire la conoscenza reciproca fra i rappresentanti del settore radiooncologico, ma presentare le collaborazioni già avviate e proporre idee per una maggiore cooperazione in futuro", ha sottolineato Maurizio Amichetti, dell’Unità Operativa Protonterapia, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e Atrep di Trento. Tra i temi toccati durante la giornata la condivisione di piani terapeutici, i criteri di selezione dei pazienti, i protocolli di trattamento e le linee di interesse patologico, al fine di integrare l´offerta terapeutica nel territorio e di indirizzare i pazienti nelle strutture più adeguate al caso. La discussione finale della giornata è servita ai vari rappresentanti delle amministrazioni pubbliche per capire insieme, come si potesse formare concretamente un gruppo di lavoro in grado di discutere i vari dettagli di un progetto comune transfrontaliero. Il convegno Euregio sul tema “Radioterapia oncologica nell’Euregio” era dedicato anche alle ultime scoperte della ricerca sulla radioterapia, in particolare la protonterapia. Su questo tema ha riferito Marco Cianchetti dell’ Unità Operativa Protonterapia dell’ Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Si è parlato però anche di organizzazione sul territorio e di accesso alle cure. Giovanni Mandoliti, presidente dell’ Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica (Airo), ha sottolineato quanto le innovazioni tecnologiche in campo possano aumentare il benessere e la qualità di vita del paziente affetto da cancro. Il convegno, grazie all´intensa attività di mediazione e coordinamento svolta nei mesi scorsi dal Gect Euregio, ha permesso agli specialisti di radiooncologia della Provincia autonoma di Bolzano, del Bundesland Tirol e della Provincia autonoma di Trento di acquisire e mettere in pratica nuove conoscenze non soltanto di tipo clinico-scientifico ma anche di tipo economico sanitario. Allo stesso tempo il convegno ha permesso di illustrare nel dettaglio le possibilità di cura ed intervento per i pazienti e per i loro famigliari nell´intero territorio dell´Euroregione. Il risultato fondamentale del convegno è stato che, attraverso l´attività di mediazione e coordinamento del Gect Euregio durata per mesi, gli specialisti della radiooncologia della Provincia autonoma di Bolzano e del Bundesland Tirolo, come anche i loro colleghi del Trentino, hanno potuto approfittare delle nuove conoscenze della ricerca. Concretamente a partire dal nuovo anno sarà avviata un azione attraverso un questionario sul territorio euroregionale che dovrà servire ad individuare soprattutto lo stato dell’arte riguardo alle malattie oncologiche rare e le metodologie terapeutiche. In questo senso il convegno sulla radiooncologia ha portato non soltanto a conoscenze di tipo clinico-scientifiche ma anche di tipo economico-sanitarie e ha soprattutto mostrato le possibilità di cura e intervento per i pazienti e i loro famigliari.  
   
   
A BRINDISI NUOVE STRUTTURE SANITARIE  
 
Brindisi, 12 dicembre 2013 – “Il territorio brindisino sta rinascendo. Oggi siamo a Brindisi non solo per consentire di vedere le tante cose, molte già in funzione, che stiamo inaugurando, ma anche per manifestare il sostegno della Regione al management di questa Asl, che sta facendo una battaglia importantissima per la moralizzazione di un’Azienda che le cronache giudiziarie hanno fotografato come assediata da dinamiche affaristiche e corruttive”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola arrivando ieri mattina a Brindisi, insieme all’Assessore al Welfare Elena Gentile, per un tour in quattro tappe (Brindisi, Oria, Ceglie Messapica e Cisternino) alle strutture sanitarie del territorio. “Prima che esplodesse la tangentopoli brindisina – ha proseguito Vendola – quando la dottoressa Ciannamea era quotidianamente aggredita, noi l’abbiamo sempre difesa da una inspiegabile e “curiosa convergenza” contro l’attuale Direttore Generale della Asl. Una donna straordinaria, coraggiosa e con la schiena dritta. Fa piacere quando, in un mondo come quello della sanità, si profilano personalità capaci di dire che negli ospedali non si curano gli affari, ma gli ammalati”. Naturalmente, ha spiegato il Presidente della Regione Puglia, “la conseguenza della visione del malaffare, mi porta a stringere sul terreno della centralizzazione dell’acquisto dei beni e dei servizi. È un’operazione gigantesca e molto complicata, però credo che noi, non soltanto per gli acquisti sotto la soglia dei 200 mila euro, ma anche per gli acquisti sopra soglia, dobbiamo andare verso una vera e propria rivoluzione, perché la centralizzazione degli acquisti è l’unico modo per avere il controllo della spesa. Quando la spesa viene parcellizzata in mille rivoli salta qualsiasi controllo” “Noi – ha concluso Vendola – che interpretiamo una certa idea della politica e delle istituzioni, chiediamo a questo management di cacciare dal recinto della Asl qualunque ingresso inappropriato della politica. La politica ha il dovere di dare gli indirizzi e di controllare, non ha il dovere di occuparsi dei concorsi e delle gare”. “Siamo in attesa – ha evidenziato l’Assessore Gentile – di uscire dal tunnel del Piano di rientro. L’approvazione del Piano Operativo, che ci auguriamo avvenga nei prossimi giorni, ci consentirà di implementare le dotazioni organiche, quindi, di acquisire competenze e professionalità che sono indispensabili per attivare nuovi reparti e servizi”. Questo nel dettaglio il programma: Ore 10.00 Ospedale “A. Perrino” di Brindisi (atrio posteriore) - Ore 12.00 Distretto Socio Sanitario di Brindisi – sede Porta Unica di Accesso (Pua) – P.zza Di Summa - Ore 12.30 Presidio Territoriale “A. Di Summa” - P.zza Di Summa - Ore 14.30 Oria/centro Diurno – Centro Riabilitativo Assistenza Psichiatrica– Contrada Frascata - Ore 15.30 Presidio Territoriale Polifunzionale di Ceglie Messapica (ex Stabilimento Ospedaliero riconvertito e riqualificato per effetto del Piano di Riordino della Rete Ospedaliera) -Ore 17.00 Presidio territoriale per la Gestione delle Cronicità di Cisternino (ex Stabilimento Ospedaliero riconvertito e riqualificato per effetto del Piano di Riordino della Rete Ospedaliera). Durante la prima tappa all’Ospedale “Perrino”, il Presidente Vendola ha incontrato un gruppo di lavoratori dei Servizi di Pulizia in attesa di internalizzazione.  
   
   
RISCHIO NUCLEARE, BATTERIOLOGICO, CHIMICO, RADIOLOGICO, ECCO IL PIANO DELLA TOSCANA PER FRONTEGGIARLO  
 
Firenze, 12 dicembre 2013 – La Toscana è pronta per fronteggiare eventuali rischi nucleari, biologici, chimici, radiologici? In che modo si sono preparati gli ospedali toscani? Se ne parlerà giovedì 12 dicembre, a Firenze, al Centro di formazione del Fuligno, via Faenza 48, nel corso del convegno "L´ospedale nelle emergenze Nbcr. Verso una linea guida regionale", organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con l´azienda ospedaliero-universitaria di Careggi, e rivolto principalmente agli addetti ai lavori: direzioni sanitarie, responsabili di pronto soccorso, tossicologi, esperti di malattie infettive, fisici specialisti in fisica medica e tutti gli altri soggetti coinvolti nell´organizzazione per la gestione delle emergenze. I lavori inizieranno alle 9 e si concluderanno alle 13. L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni farà un saluto alle 9.30. La Regione ha commissionato all´azienda di Careggi lo studio di un piano di intervento operativo per la gestione ospedaliera delle emergenze Nbcr, che consenta di ottimizzare le risorse umane, strumentali e strutturali presenti. Nel corso dell´incontro di domani saranno presentati i risultati della prima fase di questo studio. Tra i relatori, anche Ahmed Meghzifene, dell´Agenzia Internazionale dell´Energia Atomica di Vienna, che da una prospettiva internazionale apporterà alla giornata un importante contributo sulle emergenze radiologiche. Molte, sia nel settore industriale che in quello dei servizi, le attività che fanno ricorso a tecnologie cui sono correlati potenziali rischi di natura biologica, tossicologica o radiologica. In condizioni normali, le abituali misure di prevenzione rendono trascurabili i rischi per i lavoratori e per la popolazione, ma in conseguenza a incidenti o ad atti deliberati di sabotaggio o terrorismo possono verificarsi esposizioni ad agenti biologici, chimici o alle radiazioni, che rappresentano concrete minacce per i soggetti coinvolti. "Le emergenze Nbcr - dice Cesare Gori, responsabile della Fisica sanitaria di Careggi - sono percepite talvolta come un settore di nicchia, in quanto evento raro. Ma è proprio la loro scarsa frequenza che comporta, all´atto pratico, specifici elementi di criticità nella loro gestione. E considerato che gli ospedali sono tra i primi soggetti cui si fa ricorso in caso di emergenza sanitaria, una risposta ospedaliera efficace diventa fondamentale nella gestione delle emergenze Nbcr". Esempi recenti di emergenze di questo tipo sono quelli della Sars (Severe acute respiratory syndrome), e il caso dei musicisti del Maggio Musicale, che nel 2011 erano in tournée in Giappone quando ci fu l´incidente della centrale di Fukushima, e al ritorno furono tutti controllati a Careggi. Http://www.fisicamedica.it/aifm/
documenti/data/pubblici/agenda/2013_12_12_firenze.pdf
 
 
   
   
LIGURIA, POSITIVI GLI INDICATORI SULL’APPROPRIATEZZA OSPEDALIERA, SCREENING ONCOLOGICI PREVENTIVI IN CRESCITA MA ANCORA TROPPO BASSI  
 
Genova, 12 Dicembre 2013 - I risultati di due sistemi di valutazione a confronto – quello della Scuola S Anna di Pisa e quello dell’Agenas, l’agenzia nazionale di valutazione dei sistemi sanitari regionali per il solo ambito ospedaliero - sono stati presentati il 10 dicembre alle Aziende liguri nel corso di un convegno organizzato dall’Agenzia Sanitaria Regionale. Si tratta del report 2012 che è stato illustrato alla presenza, tra gli altri dell’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo, di Sabina Nuti, responsabile del laboratorio Management e sanità della Scuola superiore di Sant’anna e di Fulvio Moirano, direttore di Agenas. Oltre 100 indicatori costituiscono il metodo di valutazione messo a punto dal laboratorio Management e sanità della Scuola Superiore di Sant’anna di Pisa e condiviso da otto regioni e Province autonome (Basilicata, Liguria, Marche, province autonome di Bolzano e di Trento, Toscana, Umbria, Veneto). L’obiettivo è mettere in luce gli aspetti strategici della sanità: lo stato di salute della popolazione, le campagne di prevenzione, l’appropriatezza e la qualità delle cure ospedaliere, l’efficacia delle reti territoriali, il consumo dei farmaci e la valutazione della dinamica economica e finanziaria. Da entrambi i sistemi di valutazione presentati emergono i risultati della cardiologia ligure (con 8 centri di emodinamica distribuiti sul territorio) superiori alla media nazionale e della chirurgia senologica, con due sole strutture ad alto volume di interventi e una buona capacità di specializzazione. I dati della Scuola S. Anna ci mostrano ancora una tendenza persistente alla eccessiva pratica del parto cesareo in alcune Aziende, come l’Irccs S. Martino-ist, ma anche il miglioramento delle degenze pre-operatorie in tutte le Aziende rispetto ad altre strutture italiane, che costituisce un’area di efficienza e di risparmio degli ospedali liguri e degli indicatori di appropriatezza ospedaliera. Serve continuare a lavorare per migliorare la capacità del territorio a trattenere i casi meno complessi con un’offerta specialistica più mirata che riduca i ricoveri dei pazienti con patologie croniche . Sul capitolo degli screening si alternano alcuni decisi progressi (mammografia e screening del tumore del collo dell’utero) e una persistente difficoltà nel ricorso agli esami di secondo livello per la conferma del sospetto diagnostico. Per quanto riguarda il tumore della mammella il sistema di invito è passato dal 52% del 2011 a oltre il 72% nell’anno passato. Anche globalmente, raggiungere tutti i cittadini con la prevenzione di massa richiede ancora molto lavoro. Sono buone le performance di ospedalizzazione per lo scompenso cardiaco e discrete quelle per il diabete. Positivo risulta anche l’indicatore dedicato al bypass aorto-coronarico. La mortalità a 30 giorni è infatti scesa; i dati nel 2011 vedevano un valore critico dell’ospedale San Martino-ist di Genova, attestato a 5,5 % nel 2012 il valore è sceso a 2,5 %, e la cardiochirurgia è rientrata nella media italiana. Ottimi sono i risultati raggiunti per quanto riguarda la colicistectomia con l’utilizzo della tecnica laparoscopica, con qualche eccezione (Asl 3 e 4). Un netto miglioramento anche per l’indicatore frattura del collo del femore, sulla mortalità a 30 giorni dal ricovero: i 4 ospedali liguri (Voltri, Savona, Lavagna, Imperia) in zona rossa sono migliorati e rientrati nella media, mentre si registrano eccellenze a La Spezia e Galliera. Ci sono ancora margini di miglioramento nei tempi di attesa per l’intervento di frattura del femore, e persiste una difficoltà ad intervenire entro due giorni, come previsto negli ultrasessantacinquenni, a parte le buone performance di San Martino e Asl 4. Gli ospedali liguri risultano nella media per quanto riguarda gli interventi di tumore monitorati, con alcune criticità per la mortalità a 30 giorni del tumore maligno al colon (Savona e Sanremo). Nel 2011 spiccava un valore negativo per l’ospedale della Spezia con il 12,1%, tale valore è sceso nel 2012 (6,9%), rientrando nella media. La Scuola di Sant’anna registra risultati positivi sul fronte della spesa farmaceutica procapite che da 203 euro del 2011, scende nel 2012 a 181 euro. Ottime le performance di Asl 1 Imperiese e Asl 5 Spezzina. In generale il contesto della farmaceutica caratterizzato dalla riduzione dei consumi, segnala una tradizionale attenzione all’appropriatezza e all’efficienza prescrittiva. “Al di là delle inopportune classifiche tra ospedali, – ha spiegato l’Assessore alla Salute, Claudio Montaldo – questi indicatori sono importanti per comprendere i bisogni di salute della popolazione ligure e per valutare la qualità dei nostri servizi sulla base di una ricerca molto approfondita. Il segno è quello di un progressivo miglioramento nonostante il tunnel della crisi economia siamo usciti dal piano di rientro , abbiamo servizi che migliorano e andremo ad aggredire una decina di indicatori su cui abbiamo ancora risultati non buoni, con l’obiettivo di arrivare alla fine del 2014 con un avanzamento netto e avvicinarci al centro del bersaglio. Sicuramente bisognerà agire sui parti cesarei che in alcune strutture sono ancora troppi, bisogna migliorare gli screening oncologici, soprattutto per quanto riguarda il colon-retto dimostrato anche da una mortalità ancora troppo elevata sulle operazioni al colon retto a dimostrazione che si interviene troppo tardi sui tumori”. “L’eccellenza – ha aggiunto Montaldo - è sul fronte cardiologico, e i trattamenti in emodinamica degli infartuati, siamo bravi anche nelle campagne vaccinali, ma dobbiamo migliorare la vaccinazione degli anziani contro l’influenza”. “Per il 2014 – ha concluso l’assessore alla salute – vogliamo riprodurre in tutta la regione il modello San Martino _ Ist per quanto riguarda gli interventi al seno e fare in modo che le donne siano prese in carico dai vari centri dalla diagnosi fino all’intervento chirurgico o radioterapico, individueremo pertanto in ogni provincia un centro di riferimento dove mettere a punto sia la parte diagnostica sia quella medico-oncologica evitando così la frammentazione”.  
   
   
COOPERAZIONE SANITARIA INTERNAZIONALE, OGGI WORKSHOP A PALAZZO STROZZI SACRATI  
 
Firenze, 12 dicembre 2013 – Promuovere la diffusione delle informazioni sugli strumenti finanziari disponibili nella nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020 e favorire lo scambio di buone pratiche (modelli organizzativi, metodologie e contenuti) per quanto riguarda le iniziative di cooperazione sanitaria internazionale delle Regioni. Questi i temi al centro del workshop ´La cooperazione internazionale in ambito sanitario delle regioni italiane: sfide ed opportunità´, in programma, giovedì 12 dicembre a partire dalle ore 9, a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze (piazza Duomo 10). Alla giornata, organizzata dal Centro Regionale di Salute Globale nell´ambito del progetto ´Mattone Internazionale´, in stretta collaborazione con l´Ufficio della Regione a Bruxelles, interverranno istituzioni regionali, nazionali e internazionali coinvolti a vario livello in iniziative di cooperazione sanitaria internazionale. Il ´Mattone Internazionale´ è un progetto coordinato dalle Regioni Toscana e Veneto, sotto la regia del Ministero della Salute, che nasce per rispondere all´esigenza condivisa di portare la sanità delle Regioni in Europa e nel mondo e l´Europa e il mondo nei Sistemi Sanitari delle Regioni italiane. Durante il workshop verranno presentati lo scenario futuro delle relazione e politiche esterne della Ue e la strategia della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri relativamente alle tematiche della salute. Inoltre verranno condivise le più significative esperienze delle Regioni italiane in questo ambito con lo scopo di costruire sinergie e strategie partecipate per contribuire al rafforzamento del sistema regionale di cooperazione sanitaria internazionale. L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni farà il saluto di apertura.  
   
   
ZAIA SU PROTESTA GIOVANI MEDICI DI VR E PD: “TAGLIARE BORSE PER SPECIALIZZAZIONI E’ ASSURDO. E C’E’ RISCHIO CHE FINANZIAMENTI REGIONE FINISCANO ALTROVE”  
 
Venezia, 12 dicembre 2013 - “I giovani medici di Verona e Padova hanno ragione da vendere e sappiano che li sosterremo nell’ennesima assurdità compiuta da Roma”. Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta la lettera aperta che i giovani specializzandi delle facoltà di medicina venete hanno preannunciato gli invieranno per chiedere alla Regione aiuto e solidarietà a fronte del dimezzamento delle borse di studio per la partecipazione ai corsi di specializzazione. “Non solo Letta ha tagliato da 5.000 a 2.500 le borse di studio nazionali, togliendo quindi la speranza a tante migliaia di laureati che soltanto con la specializzazione possono ambire a entrare attraverso concorso in un ospedale – attacca Zaia – una misura che incentiva una disoccupazione forzata e che va a colpire tante giovani e valide risorse su cui poggiare l’eccellenza della nostra sanità veneta, ancora bisognosa di bravi medici”. “Ma la cosa più assurda è che non abbiamo neppure la certezza che le 100 borse di studio che ogni anno la Regione destina agli specializzandi per fronteggiare la cronica carenza di risorse del Miur, finiscano effettivamente ai giovani medici di Verona e di Padova – conclude Zaia – il concorso per l’aggiudicazione ora si svolge infatti su base nazionale. Non vorrei che i soldi risparmiati dai veneti per garantirsi buoni medici per una buona sanità, finissero nelle mani dei soliti spreconi. I giovani medici di Verona e Padova sappiano che reagiremo con forza a questa che è non soltanto un’assurdità ma anche una beffa, perché apre le porte all’assunzione di medici da altri paesi europei, in particolare dell’Est, le cui facoltà non sono certamente nella top ten delle eccellenze per la ricerca come quelle di Padova e Verona”.  
   
   
FIRMATO L’ACCORDO TRA LA GIUNTA REGIONALE E IL COMUNE DI FERMO PER L’OSPEDALE DI FERMO E I SERVIZI SOCIOSANITARI DEL FERMANO. ADESSO LA VALUTAZIONE DELLA CONFERENZA DEI SINDACI.  
 
Ancona, 12 dicembre 2013 - La giunta regionale delle Marche nella persona del presidente Gian Mario Spacca e il Comune di Fermo nella persona del sindaco Nella Brambatti hanno firmato il 12 dicembre un accordo per l’ospedale di Fermo e i servizi socio-sanitari del Fermano. Alla firma erano presenti anche l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani, l’assessore al Bilancio Pietro Marcolini e Pierluigi Gigliucci dirigente del Servizio Salute. L’accordo sarà sottoposto dal sindaco di Fermo alla valutazione della Conferenza dei Sindaci del fermano per la definitiva approvazione. Nell documento le parti ritengono “fondamentale e prioritario assicurare risposte sia strutturali che immediate alle esigenze più pressanti per i servizi socio-sanitari dei cittadini del territorio Fermano, che hanno dimostrato grande senso di collaborazione e responsabilità nel processo di attuazione della riforma sanitaria, nonostante i tagli ai trasferimenti nazionali che per la Regione Marche ammontano a 1,3 miliardi di Euro nel triennio 2012-2014, di cui oltre 500 milioni di Euro riguardano la sanità”. Viene inoltre ribadito “l’impegno della giunta regionale per la tutela del diritto alla salute del Fermano, così come ha sempre fatto, per assicurare a ogni cittadino delle Marche gli stessi diritti e gli stessi servizi”. Di conseguenza, con l’Accordo la giunta regionale e il Comune di Fermo condividono una serie di impegni: - la realizzazione della struttura ospedaliera a Fermo resta una delle opere prioritarie della programmazione regionale di edilizia sanitaria; - il rinvio della gara non significa assolutamente cancellazione dell’opera, prova ne è la spesa sostenuta finora per la progettazione, ma costituisce una sospensione temporanea delle procedure di appalto in attesa che siano realmente garantite le risorse per una struttura che è considerata necessaria per il territorio Fermano; - si completeranno le procedure per la messa in funzione della Rsa di Amandola, dotandola quindi di personale per rendere operativi i posti letto; - si procederà alla nomina entro pochi giorni di un primario di Medicina generale; - si procederà allo sviluppo di attività coordinate sul territorio dei servizi socio-sanitari con l’Inrca di Fermo; - si procederà alla chiusura del cantiere edile, attualmente occupato nei lavori di manutenzione del vecchio ospedale, che sta comportando costi per l’Amministrazione comunale e disagi per la popolazione.  
   
   
CRESCE L’ASPETTATIVA DI VITA FEMMINILE, MA SERVE PIÙ ATTENZIONE ALLA MEDICINA DI GENERE PER RIDURRE I COSTI SANITARI  
 
Roma, 12 dicembre 2013 - Aumenta, seppure di poco, l’aspettativa di vita per le donne italiane che nel 2011 era mediamente 84,5 anni contro i 79,4 anni per gli uomini: si mantiene il vantaggio femminile in termini di sopravvivenza, anche se il divario tra generi continua a ridursi. Dalla comparazione dei tassi di ospedalizzazione non emergono differenze significative tra uomini e donne, mentre i livelli di consumo di farmaci risultano più elevati per la popolazione femminile (42,92% vs. 34,31%), registrandosi tuttavia una modesta contrazione rispetto al 2009 (44,62%). Questi alcuni dati sullo stato di salute delle donne italiane “fotografato” nella Iv edizione del Libro bianco di O.n.da, realizzato grazie al contributo di Farmindustria e presentato a Roma in occasione di una conferenza stampa. L’analisi degli indicatori di salute e malattia nelle diverse regioni italiane evidenzia le aree più critiche della salute femminile. Si registra un incremento dell’incidenza e della prevalenza di tutti i tumori maligni nelle donne con una differenza Nord-sud a svantaggio del Settentrione, anche se il tasso standardizzato di mortalità è quasi doppio per gli uomini (35,60 vs 19,39 per 100.000 abitanti). La prevenzione oncologica si è molto sviluppata nell’ambito degli screening organizzati ed è migliorata su tutto il territorio nazionale, anche se persiste una differenza tra macro-aree geografiche. In particolare, per quanto riguarda la vaccinazione anti-Papilloma virus, la copertura raggiunta risulta ancora disomogenea e ben lontana dagli obiettivi prefissati. I dati sulle malattie ischemiche confermano le marcate differenze di genere, con tassi di ospedalizzazione più che doppi negli uomini rispetto alle donne (961,7 vs 341,1 per 100.000 abitanti). Nell’ambito della salute mentale, il tasso di ospedalizzazione per i disturbi psichici da abuso di droghe è maggiore per gli uomini ma si registra un aumento tra il genere femminile, in particolare nella fascia di età 45-54 anni. In tema di salute materno-infantile, permane un’alta percentuale di tagli cesarei (38,71%), con un range che varia da un minimo del 23,99% in Friuli Venezia Giulia a un massimo del 61,72% in Campania, mentre i punti nascita sono diminuiti, così come il numero di strutture con Tin (Terapia Intensiva Neonatale), che eseguono meno di 800 parti /anno; rimane ancora molto lavoro da fare per riorganizzare la rete assistenziale secondo le linee di azione tracciate dal Programma Nazionale, approvato dalla Conferenza Stato-regioni del 2011. Necessario promuovere un’ottica di genere in materia di salute, per migliorare l’appropriatezza preventiva e prescrittiva, garantendo la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. “Questa quarta edizione del Libro bianco -dichiara Francesca Merzagora, Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.n.da)- prosegue l’approfondimento sullo stato di salute della popolazione femminile avviato nel 2007. Nell’ottica di promuovere una medicina gender oriented è, infatti, prioritario conoscere lo stato di salute delle donne, evidenziare le criticità, individuare le differenze regionali nonché identificare le necessità di carattere sanitario-assistenziale, aspetti questi che vengono analiticamente presentati all’interno del volume. L’analisi trasversale degli indicatori “al femminile” documenta che lo stato di salute delle donne è complessivamente buono, anche se permangono tra macroaree geografiche e singole regioni marcate differenze in termini di distribuzione del benessere, accessibilità e appropriatezza dei servizi offerti, con il Meridione e le Isole in posizione nettamente più svantaggiata rispetto al Centro e al Nord. Il volume mantiene l’impostazione tradizionale, dando anche spazio a nuove tematiche di grande attualità, quali la sostenibilità del Ssn e l’accessibilità ai farmaci innovativi. Per la sezione dedicata agli approfondimenti sono state scelte tematiche di rilevanza clinico-epidemiologica e socio-economica, tra cui: le malattie a trasmissione sessuale, che registrano anche nel nostro Paese un preoccupante trend di crescita; la sclerosi multipla, patologia tipicamente declinata al femminile ad elevato impatto invalidante; il dolore cronico, che nella sua declinazione al femminile presenta peculiarità cliniche e terapeutiche ad oggi ancora sottovalutate e poco conosciute; la salute materno-infantile, con particolare rifermento alla depressione perinatale, alla riorganizzazione della rete dei punti nascita e alla nascita pretermine”. “Il quadro che emerge da questo volume -dichiara il Professor Walter Ricciardi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma- evidenzia una condizione di benessere fisico complessivamente buona della popolazione femminile, ma rileva l’urgenza sia di promuovere campagne preventive più mirate e politiche socio-sanitarie in grado di assicurare il mantenimento e il miglioramento delle generali condizioni di salute, sia di favorire il potenziamento e/o l’adeguamento dell’offerta dei servizi, spesso insufficienti e poco rispondenti alle esigenze dell’utenza. É indispensabile una programmazione che consenta di allineare l’offerta dei servizi sanitari e le modalità operative delle strutture e che operi a supporto delle scelte decisorie di razionalizzazione delle risorse in modo consapevole e ragionato. D’altro canto, la grave situazione in cui versa oggi il bilancio dello Stato italiano richiede rigore nei conti pubblici, ma induce a valutare, in un settore delicato e cruciale come quello sanitario, anche le possibili ripercussioni sulla salute pubblica”. “Sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e accessibilità ai farmaci innovativi – afferma Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria – sono alcuni dei temi contenuti nel Libro bianco curato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. Aspetti collegati fra loro. I farmaci innovativi sono un’opportunità per tutti i pazienti, non solo le donne, e un investimento per il Ssn perché rendono non necessari molti interventi chirurgici. Da parte sua, l’industria farmaceutica è sempre più impegnata per favorire la medicina di genere, correttamente intesa e promossa. Nel mondo oggi si contano più di 850 farmaci in sviluppo per le malattie che colpiscono il genere femminile. Anche in Italia cresce il numero degli studi clinici che coinvolgono solo donne, la maggior parte dei quali (oltre il 64%) nell’area oncologica. Dati che testimoniano l’impegno del settore, ma non ci inducono ad accontentarci. È una sfida che gli imprenditori del farmaco raccolgono volentieri facendo leva sul lavoro fondamentale delle tante donne che popolano le imprese farmaceutiche: oltre il 40% degli addetti e più del 50% dei ricercatori.”  
   
   
ROSSI ALL´OSPEDALE DI CECINA: "UN PRESIDIO CHE NON È IN DISCUSSIONE"  
 
 Cecina (Li), 12 dicembre 2013 – "Il messaggio che voglio trasmettervi è che questo ospedale non è in discussione. Ci abbiamo fatto investimenti importanti a partire dalla rianimazione che rappresenta, per qualunque ospedale, un punto di forza. Non sono qui per promettere chissà cosa, ma per dirvi che intendiamo continuare ad innovare e ad investire nella sanità pubblica per quanto le limitate risorse a disposizione ci consentono". E´ questa, in sintesi, la dichiarazione che il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha fatto davanti agli operatori del presidio ospedaliero cecinese, che ha ieri incontrato alla presenza del direttore generale della Asl 6, Eugenio Porfido, e al sindaco di Cecina Stefano Benedetti. "Anche a Livorno – ha precisato il presidente della Toscana – stiamo facendo investimenti, perchè la città ha bisogno di un nuovo ospedale, ma anche quella nuova struttura non metterà affatto in discussione questo ospedale". Rossi, rispondendo alle numerose domande che gli sono state poste, ha aprlato del futuro della sanità, precisando che è stata diffusa l´idea che lo Stato sociale sia un peso, che questa sanità non ce la possiamo più permettere e che quindi si debba far ricorso alle assicurazioni private. "Contesto questa visione – è stata la sua conclusione – e noi faremo il possibile per salvaguardare il servizio sanitario pubblico, ospedale di Cecina compreso. Non partiamo certo da zero, visto che autorevoli agenzie attribuiscono alla sanità toscana il primo posto in Italia per capacità di cura e che forse potremmo contare nel 2014 sulle stesse risorse che ci sono state assicurate quest´anno".  
   
   
CONSEGNATO IL “LIBRO PER OGNI NATO” AGLI OSPEDALI RIUNITI DI REGGIO CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 12 dicembre 2013 - L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri ha consegnato, ieri all’ospedale Riuniti di Reggio Calabria il libro alla mamma di Nicole, una bambina nata tre giorni fa. Il volume, che ha come tema la felicità, è stato scritto da Sandro Natalini, ed illustrato da Maria Sole Macchia. È edito da Coccole Books. Caligiuri, accompagnato dal direttore generale dell’azienda ospedaliera Carmelo Bellinvia e dal direttore sanitario Enzo Sidari, ha spiegato che “si tratta di un gesto simbolico, ma estremamente concreto fare nascere i bambini calabresi con un libro in mano. Nella case dove ci sono più libri, le prestazioni scolastiche dei bambini sono migliori. Ed è proprio la lettura ha rimarcato l’esponente dell’esecutivo regionale - che consente non solo di comprendere il mondo che ci circonda, ma che guida anche il godimento dei nostri patrimoni e l´arricchimento personale attraverso il vero capitale che ognuno di noi possiede e può coltivare: la cultura. Il progetto - ha infine ricordato l’assessore Caligiuri - si colloca nell´ambito delle vaste iniziative di promozione della lettura che sono una priorità politica della Giunta regionale presieduta da Scopelliti”. L´iniziativa segue quella di Vibo Valentia e si ripeterà negli altri capoluoghi. Infatti, la Regione Calabria, d´intesa con le aziende sanitarie, sta consegnando da fine settembre, e per un anno intero, a tutti i nuovi nati una pubblicazione realizzata appositamente per loro.  
   
   
SUGGESTIVA CERIMONIA QUESTA SERA IN PIAZZA DUOMO A TRENTO PER L´APERTURA DELLE UNIVERSIADI INVERNALI, LA GRANDE KERMESSE SPORTIVA CHE IL TRENTINO OSPITERÀ FINO AL 21 DICEMBRE  
 
Trento, 12 dicembre 2013 -. A prendere la parola, sul palco allestito nella piazza che è il cuore della città capoluogo, dopo la sfilata delle delegazioni, con i loro cartelli e le loro bandiere, il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, il presidente del Comitato organizzatore Sergio Anesi e il presidente della Fisu Claude-louis Gallien. La cerimonia, orchestrata dal coreografo austriaco Klaus Obermaier, si è conclusa con il giuramento di atleti e giudici e con l´accensione del braciere olimpico - illuminato a Led, il primo del suo genere, a sancire l´impegno della manifestazione per la riduzione delle emissioni - sulla Torre Civica. "Un caloroso benvenuto a tutti, con l´augurio di trascorrere una indimenticabile 26esima Universiade invernale". Con queste parole il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi ha salutato l´avvio dell´Universiade, questa sera, in pazza Duomo a Trento, nell´ambito di una cerimonia di inaugurazione che rimarrà negli annali della storia del Trentino. Nel suo saluto, pronunciato di fronte alle delegazioni dei 55 paesi partecipanti, il presidente Rossi ha ricordato i fattori che hanno reso possibile ospitare questa manifestazione, probabilmente la più grande per il territorio dopo il Concilio. Al primo posto il fattore umano, ed in particolare i tanti giovani volontari senza il cui contributo prezioso la macchina organizzativa non sarebbe mai partita. In secondo luogo le infrastrutture, da Sanbapolis alle tante sedi che ospitano le competizioni sportive, sulla neve e sul ghiaccio. Infine l´Autonomia speciale, definita da Rossi una "scuola di responsabilità, che valorizza l´operosità delle nostre genti, l´attitudine al fare da sé ma anche al fare assieme. Io credo - ha concluso il presidente della Provincia - che è proprio da questo speciale mix di fattori, da questo amalgama di attitudini e valori, che scaturisce l´entusiasmo con cui il Trentino si è messo in moto per far sì che il sogno dell´Universiade diventasse realtà". L´apporto dei volontari è stato sottolineato anche da Sergio Anesi, che ha spiegato come il Comitato organizzatore, sapendo di non aver molto tempo a disposizione nè di poter contare su molte risorse economiche, abbia costituito, passo dopo passo, una solida rete tra le persone e i territori e quindi una organizzazione in grado di assicurare al meglio lo svolgimento delle tante iniziative sportive, scientifiche e culturali dell´Universiade. "Non avremo però potuto garantire questa complessa macchina organizzativa - ha aggiunto - se non avessimo avuto piena fiducia da parte di enti, istituzioni nazionali ed internazionali, da parte di privati, associazioni sportive, federazioni e Coni e da parte di tanti collaboratori che con grande professionalità e capacità ci sono stati vicini. Mi preme ringraziare in particolare il Cusi, la Provincia autonoma di Trento, l´Università e il Comune di Trento, nonché la Fisu per la sensibilità e l´attenzione nei confronti delle migliaia di volontari e collaboratori che hanno reso possibile questa sfida". Il motto prescelto per la 26esima Universiade invernale è "Inspired by U”, ovvero "ispirati da Voi", ha ricordato infine il presidente della Fisu Claude-louis Gallien. "Perché - ha spiegato, rivolgendosi al pubblico assiepato in piazza e sulle tribune allestite per l´occasione - si è deciso che queste Universiadi si sarebbero ispirate a tutti Voi: Voi studenti-atleti, volontari, allenatori, giudici di gara, arbitri, e spettatori; Voi professori, ricercatori studenti della giovane e innovativa Università di Trento; Voi, ovvero tutta la popolazione delle valli della Provincia autonoma di Trento, che si sono impegnate per trasformare questa manifestazione in un momento indimenticabile. Perché si è deciso che queste Universiadi fossero un momento unico, che avrebbe dato voce alle nuove generazioni, ai giovani di tutto il mondo. Perché si è deciso di prestare ascolto a Voi, i 3.000 partecipanti di 55 paesi e oltre 200 Università, che gareggeranno in 13 diversi sport invernali sulla neve e sul ghiaccio, e a Voi, i 1.700 volontari che rendete tutto questo possibile". Infine, alcune esortazioni: "L’universiade vi dà la parola, prendetela! Siate voi stessi! Credete nei vostri sogni e battetevi per realizzarli! Gareggiate e sfidatevi! Ma soprattutto vivete quest’Universiade come un’esperienza di comunità, che appartiene a tutti. Non sprecate quest’opportunità unica di comunicare, scambiare e condividere esperienze con i giovani di altre regioni e culture. Unite le vostre differenze! Valorizzare la vostra diversità!". Al Comitato organizzatore sono giunti anche gli auguri del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Desidero rivolgere - scrive Napolitano - i più fervidi auguri di successo al Comitato organizzatore e ai numerosi studenti universitari che partecipano alle Universiadi Trentino 2013. La presenza di giovani da più di 50 paesi riflette l’importanza della manifestazione e, soprattutto, conferma il ruolo dello sport quale strumento di dialogo, integrazione e incontro tra paesi, popoli e culture diverse. Come ci ha insegnato Nelson Mandela, lo sport può abbattere barriere, unire i popoli e cambiare il mondo. Sono convinto che i partecipanti alle Universiadi sapranno raccogliere questo messaggio e contribuire alla costruzione di un futuro di pace". Programma e tutte le informazioni sul sito: http://www.Universiadetrentino.org/