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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Giugno 2015
DAL PACEMAKER ALLA CARDIOCAPSULA: IMPIANTI IN ITALIA IN 12 AZIENDE OSPEDALIERE  
 
Milano, 25 giugno 2015 – Il pacemaker più piccolo del mondo arriva in Italia. I primi impianti, iniziati nei giorni scorsi, proseguiranno nelle prossime settimane, coinvolgendo 12 aziende ospedaliere e cliniche nelle città di Bari, Bologna, Brescia, Cotignola, Milano, Pisa, Roma, Torino, Udine. Poco più grande di una pillola, un decimo della grandezza di un pacemaker convenzionale, il sistema di stimolazione intracardiaco transcatere Micra Transcatheter Pacing System (Tps) di Medtronicè una vera e propria cardiocapsula, pesa 2 grammi, misura poco più di 2 cm e ha una durata che può variare dai 7 ai 14 anni. Viene impiantato direttamente nella cavità cardiaca attraverso la vena femorale e non prevede l’impianto di elettrodi di stimolazione. Una volta posizionato, il sistema Micra, ancorato al cuore attraverso piccoli ganci appositamente progettati, emette impulsi elettrici in grado di regolarizzare il battito cardiaco attraverso un elettrodo posto sul dispositivo. A differenza delle attuali procedure di impianto, quella del Micra Tps non necessita di alcun filo o catetere e non richiede incisioni nel torace, né la creazione di una tasca sottocutanea, eliminando, così, il rischio di potenziali complicanze legate alla procedura tradizionale. Il dispositivo ha ricevuto il Marchio Ce nell’aprile 2015, sulla base dei risultati dei primi 60 pazienti arruolati nello studio clinico mondiale Micra Transcatheter Pacing Study, a distanza dei primi tre mesi dall’impianto. Lo studio, multicentrico, a singolo braccio, procede per completare il follow up con il coinvolgimento di 700 pazienti in 56 centri di 19 Paesi. Durante il 36° Annual Scienfic Session della Heart Rhythm Society svoltosi nel maggio scorso, sono stati presentati i risultati relativi a 140 pazienti, che hanno dimostrato il successo della proceduta nel 100% dei casi. Non si sono verificati episodi di infezione o eventi che abbiano richiesto un nuovo intervento. In tutte le visite di follow up dei pazienti (1-3 mesi), poi, i valori della stimolazione elettrica rientravano nei parametri previsti. I soggetti coinvolti coprivano un’ampia gamma di “profili”, dal punto di vista dell’età (da 21 a 94 anni), del peso corporeo (da 41 a 148 Kg), delle comorbilità (Bpco, ipertensione polmonare). La stimolazione del cuore senza elettrocateteri rappresenta un’innovazione rivoluzionaria che si posiziona come una pietra miliare nella storia dei pacemaker, che da circa sessant’anni ha visto numerose ed importanti evoluzioni. Micra Tps, infatti, è uno dei segni tangibili dell’impegno profuso da Medtronic nell’innovazione tecnologica, mirata soprattutto alla miniaturizzazione dei dispositivi cardiaci impiantabili, che comporta notevoli vantaggi e benefici per il paziente. Elemento molto importante, se consideriamo le dimensioni del numero di device cardiaci impiantabili: nel 2014, in Italia, sono stati impiantati, infatti, circa 89.500 dispositivi cardiaci, di cui, 63.440 pacemaker per la bradicardia, circa 2.000 per la resincronizzazione cardiaca (nello scompenso cardiaco) e oltre 24.000 defibrillatori impiantabili.  
   
   
NOVAGENIT E IL GEL ANTI-INFEZIONI PER LA CHIRURGIA ORTOPEDICA  
 
Trento, 24 giugno 2015 - Il Business Innovation Centre di Mezzolombardo si conferma tra gli incubatori d’impresa più innovativi d’Italia. A pochi metri da Solidpower, unica azienda italiana ad aver realizzato un microsistema di cogenerazione ad alto rendimento, lavorano infatti i ricercatori di Novagenit, impresa di biotecnologie avanzate dedita alla ricerca e alla produzione di dispositivi medicali innovativi soprattutto in ambito ortopedico. E proprio Novagenit è stata selezionata nei giorni scorsi dall’Unione Europea tra le quattro imprese del nord-est meritevoli nell’ultimo anno di un finanziamento “Sme Instrument” nell’ambito del programma Horizon 2020. Ad essere stato premiato con il sostegno economico da parte dell’Europa è uno studio per la produzione di dispositivi medici a base di acido ialuronico per la prevenzione dell’insorgenza di adesioni e di infezioni post-operatorie in diverse tipologie di interventi chirurgici. “Questo ci permetterà di dare ulteriore impulso alla ricerca – spiega Edgardo Cremascoli, presidente di Novagenit – continuando il percorso iniziato nel 2011 con il progetto Idac per la prevenzione delle infezioni batteriche in ortopedia”. Dal 2006, anno di ingresso nell’incubatore di Trentino Sviluppo, l’azienda ha oggi raggiunto un giro d’affari annuo di circa 2 milioni di euro occupando 12 lavoratori dipendenti. Il mercato principale è quello nazionale, ma con esportazioni in continua crescita verso stati europei quali Francia, Belgio, Spagna, Inghilterra, Germania e Olanda e registrazioni in corso per poter avere rapporti commerciali in diversi paesi extracomunitari. Importanti, nel percorso di crescita, gli spazi offerti da Trentino Sviluppo nel Business Innovation Centre (Bic) di Mezzolombardo ma soprattutto i contributi alla ricerca applicata riconosciuti dalla Provincia autonoma di Trento a Novagenit: oltre 2 milioni di euro in cinque anni per due progetti, grazie ai quali l’azienda ha potuto confermarsi ad un livello molto elevato nel rating mondiale della ricerca biotecnologica in ambito medicale. I biologi, chimici e medici Novagenit infatti si dedicano alla ricerca e allo sviluppo di nuovi biomateriali riassorbibili per dispositivi medici impiantabili, ma anche di sistemi per la preparazione di concentrati cellulari e piastrinici puntando su concetti terapeutici innovativi per la medicina rigenerativa. Sabato 20 giugno, all’interno del Congresso internazionale sul Biofilm patrocinato, tra gli altri, anche da Expo 2015, si è svolto il workshop di chiusura del primo progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della Ricerca Scientifica del 7° Programma Quadro del quale Novagenit era coordinatrice. Idac, questo il nome del progetto avviato nel 2011, ha portato alla realizzazione ed alla marcatura Ce del nuovo dispositivo medico Dac (acronimo per Defensive Antibacterial Coating): un idrogel riassorbibile e biocompatibile per la prevenzione delle infezioni batteriche insorgenti a seguito dell’impianto delle protesi ortopediche e dei mezzi di osteosintesi. Gli studi sono stati condotti in collaborazione con 11 partner appartenenti al mondo accademico, scientifico ed ai vari settori dell’imprenditoria, distribuiti in tutta Europa, dalla Finlandia alla Grecia. «Durante il workshop - spiega Edgardo Cremascoli – sono stati presentati i risultati delle ricerche svolte durante i tre anni del progetto che hanno spaziato dalle prove in laboratorio agli studi clinici. I dati emersi sono molto incoraggianti e promettenti: il prodotto Dac infatti ha dimostrato di essere una soluzione importante nella prevenzione delle infezioni post-chirurgiche con evidente beneficio per i pazienti, ma con un notevole vantaggio anche per i sistemi sanitari nazionali, in quanto le complicanze chirurgiche determinano un notevole incremento dei costi». L’infezione rappresenta infatti la causa maggiore di fallimento per impianti ortopedici richiedendo ulteriori interventi chirurgici e terapie antibiotiche, misure queste che oltre a generare sofferenza prolungata per il paziente comportano costi aggiuntivi sei volte maggiori rispetto ai casi non infetti. Ne deriva un enorme impatto economico per i vari sistemi sanitari, stimato per la Comunità Europea di oltre 800 milioni di euro l’anno, con tendenza in forte crescita per un aumento dell’incidenza delle infezioni legato all’evoluzione sociale e demografica. «Nonostante l’utilizzo delle moderne tecniche antisettiche - osserva ancora Cremascoli - risulta infatti impossibile eliminare o anche solo ridurre ulteriormente le contaminazioni in sala operatoria. Tant’è vero che il 63% dei campi chirurgici è affetto da qualche forma di contaminazione batterica. L’idrogel frutto della ricerca Novagenit, con l’aggiunta di opportuni antibiotici, di seguito all’applicazione intra-operatoria forma una barriera fisica protettiva sulla superficie dell’impianto e pertanto previene la colonizzazione batterica fino al 99,9 per cento, riducendo così in maniera significativa il rischio di infezioni batteriche». Con il nuovo progetto, denominato “Adhesion”, appena finanziato dall’Unione Europea con lo “Sme Instrument” nell’ambito del programma Horizon 2020, Novagenit continuerà il percorso iniziato con Idac. L’obiettivo è quello di effettuare una verifica di fattibilità per la produzione di questo nuovo dispositivo medico e la preparazione di un business plan completo per portare il prodotto in produzione ottenendo tutte le certificazioni Ce necessarie per la conseguente introduzione sul mercato.  
   
   
CONGRESSO EUROPEO PSICOLOGIA, MARONI: LIETI DI DARE UN SOSTEGNO  
 
Milano, 25 giugno 2015 - "Sono molto lieto di questa iniziativa, che mette la Lombardia al centro dell´attenzione anche in questo settore, grazie a questo congresso, che, visti i numeri e le presenze, sarà un grande evento mondiale, cui siamo lieti di dare sostegno e supporto. Sono molto interessato all´argomento e seguirò con molta attenzione di lavori". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa, tenuta a Palazzo Lombardia, di presentazione del 14° Congresso europeo di Psicologia, a cui sono intervenuti il Segretario nazionale dell´Associazione Unitaria Psicologi Italiani (Aupi) e presidente dello European Congress of Psychology Mario Sellini, il presidente del Comitato scientifico dello European Congress of Psychology Gian Vittorio Caprara, il presidente del Consiglio nazionale dell´Ordine degli Psicologi Fulvio Giardina e il presidente dell´Ordine degli Psicologi della Lombardia Riccardo Bettiga. Il congresso si terrà il 6 luglio, al sito Expo, al Padiglione Italia e nei giorni successivi, dal 7 al 10 luglio, presso l´università di Milano-bicocca. "Come Regione - ha aggiunto Maroni - siamo molto attenti a tutti i temi legati alla psicologia e abbiamo sviluppato una serie di iniziative, delle azioni innovative di supporto, come i 33 progetti destinati a 4500 minori in Lombardia in stato di difficoltà o disabilità o con disturbi dello sviluppo, del comportamento, del linguaggio o dell´attenzione, progetti su cui abbiamo investito risorse significative, mettendo 6 milioni di euro per il 2014, perché, da parte nostra, c´è un´alta attenzione verso chi ha bisogno di aiuto psicologico".  
   
   
PSICHIATRIA: OPG; ZAIA, “DA COMMISSARIARE E’ IL GOVERNO. FONDI RESI DISPONIBILI SOLO A MARZO. DICIAMO NO A SOLUZIONI PASTICCIATE E DISUMANE”  
 
Venezia, 25 giugno 2015 - “In questa vicenda la Regione Veneto non è inadempiente. Se c’è qualcuno da commissariare è il Governo pasticcione, che avrebbe dovuto occuparsene fin dal 2012, e che si è ben guardato dal farlo sino al marzo scorso, quando sono stati resi effettivamente disponibili i promessi finanziamenti nazionali per realizzare le necessarie strutture. Ora si vogliono nominare commissari per fare la stessa cosa che con gli immigrati: inventare soluzioni raffazzonate e irrispettose prima di tutto della dignità delle persone e poi dei territori e dei cittadini residenti per coprire inefficienze, sottovalutazioni e mancati finanziamenti da parte di Roma”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia risponde al Governo nazionale, che starebbe valutando il commissariamento di quelle Regioni che non hanno ancora realizzato le Residenze per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza Sanitaria (le Rems) in sostituzione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (gli Opg). “Se vogliono nominare un commissario in Veneto – aggiunge Zaia – facciano pure – ma non vorrei essere nei panni di chi dovrà assumersi la responsabilità di attivare strutture gravemente inadatte alla delicatezza di pazienti verso i quali occorre prima di tutto garantire che siano adeguatamente ospitati e messi nella condizione di non nuocere a sé stessi e agli altri”. “Respingo con fermezza totale – incalza Zaia – ogni ipotesi di inadempienza del Veneto – perché la Regione, facendo diligentemente la sua parte, realizzò e inviò al Ministero, che lo approvò, il suo progetto di realizzazione di una Rems, per la precisione a Nogara, già nel 2013. Da allora, i fondi necessari sono stati realmente messi a disposizione a marzo 2014. Il Governo ammetta che pretendeva mettessimo all’opera la fata turchina per costruire una Rems in qualche mese – conclude il Governatore – o scenda sulla terra, faccia un sano mea culpa e la smetta di scaricare sui territori le sue colpe e le sue sempre più gravi inefficienze”.  
   
   
SALUTE: FVG INCONTRA SINDACI AMBITO SAN DANIELE  
 
San Daniele del Friuli, 25 giugno 2015 - La presidente della Regione Debora Serracchiani e l´assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, hanno incontrato ieri i sindaci dell´Ambito distrettuale di San Daniele, che avevano richiesto una riunione con la Giunta regionale sul tema dell´applicazione della riforma sanitaria, in particolare per quanto concerne il riordino dei primariati. "Il cambiamento comporta delle preoccupazioni di cui ci facciamo carico, spiegando le motivazioni e le prospettive che stanno alla base della riforma" ha affermato Serracchiani. "Il nostro obiettivo è quello di garantire un servizio migliore in termini di salute. Sul piano dei servizi non ci saranno ripercussioni negative". "Ci sentiamo di tranquillizzare i sindaci rispetto alle preoccupazioni espresse sul rapporto tra gli ospedali, nello specifico San Daniele e Tolmezzo", ha aggiunto Telesca. "Nell´ambito di una revisione organizzativa, le due sedi dovranno mettere in comune alcune strutture, come nel caso di ostetricia e ginecologia, con l´obiettivo di migliorare il servizio ai cittadini". "Le istanze che sono state rappresentate dai sindaci - ha spiegato l´assessore - sono comprensibili ma il senso della riforma è quello di mettere insieme i professionisti in modo da migliorare la qualità della salute erogata da parte dei nostri ospedali. Mi sembra che questa visione sia stata compresa". All´incontro hanno preso parte, oltre al presidente dell´Ambito distrettuale e sindaco di Flaibano, Luca Picco, i primi cittadini di Buja, Colloredo di Montalbano, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria del Friuli, Moruzzo, Ragogna, Rive d´Arcano, San Daniele del Friuli e San Vito di Fagagna.  
   
   
MARATONA VARESE PROMUOVE SPORT PER TUTTI  
 
Milano, 25 giugno 2015 - "Eventi come questo mettono in risalto lo stretto rapporto tra sport e valorizzazione del territorio e sono la testimonianza che la Lombardia è una grande palestra a cielo aperto, in cui poter fare attività sportiva". Così l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi durante la conferenza stampa di presentazione, a Palazzo Estense, della prima ´Lake Varese Marathon´, a cui hanno preso parte il sindaco Attilio Fontana, il vice presidente della Provincia di Varese Giorgio Ginelli, l´assessore allo Sport comunale Maria Ida Piazza e i co-organizzatori dell´Asd Cuneo Triathlon e della Polha Davide Nerattini e Daniela Colonna Preti. Maratona E Campionato Italiano Handbike - "Spero saranno in tanti - ha sottolineato l´assessore Rossi - i podisti in gara il 27 settembre per una manifestazione che ha ottenuto anche il patrocinio di Expo e che si affianca al 6° giro del lago da 26 chilometri non competitivo e al Campionato italiano di handbike". La Gara - La maratona partirà alle ore 9 da via Macchi, nei pressi del civico 140 alla Schiranna, e si svolgerà tutta sul lago. Possibile anche una versione non competitiva, in staffetta con 5 frazioni. Sport Per Tutti - "Quello che la Lombardia sta promuovendo - ha concluso l´assessore Rossi - è il concetto di ´sport per tutti´, che punta allo sport come corretto stile di vita e come inclusione sociale".  
   
   
MILANO: RINASCE IL PALAISEO, 200 ATLETI ALLE OLIMPIADI DELLA DISABILITÀ  
 
Milano, 25 giugno 2015 – È stato inaugurato ieri il nuovo Palazzetto dello Sport Palaiseo, restituito alla città dopo la chiusura forzata dovuta ai danni provocati dall’incendio doloso del 2011. L’occasione è stata ‘Sportabilia’, le ‘Olimpiadi della Disabilità’ a chiusura dell´anno sportivo 2014/5. Hanno partecipato circa 200 atleti con disabilità provenienti dai Centri Diurni Disabili (Cdd) del Comune di Milano e da quelli gestiti dal privato sociale, che si sono cimentati in diverse specialità sportive: nuoto, calcio, basket in mattinata, con vere e proprie gare; hokey in carrozzina, golf, bocce, atletica nel pomeriggio, con la formula della dimostrazione e della prova. E´ la prima volta che viene organizzata dal Comune di Milano una giornata che comprenda così tante specialità sportive: tutta l´organizzazione è stata possibile grazie all´impegno degli operatori del Settore Disabilità, volontari di Zona, Settore Sport, Atm, Milano Ristorazione, Protezione civile, Vigili di Zona 9, e Ecor (Natura Si) che ha fornito beni di conforto a tutti gli atleti partecipanti. All´evento sono state invitate le famiglie dei frequentanti i centri Diurni, le Associazioni di Terzo e Quarto Settore, assessori e consiglieri. “Restituiamo alla città e al quartiere un centro sportivo moderno e completamente rinnovato dopo averlo strappato alle cosche – hanno spiegato gli assessori Chiara Bisconti, Pierfrancesco Majorino e Marco Granelli -. L’iseo è una prova tangibile dell’impegno di questa Amministrazione per la legalità. Ma è anche la dimostrazione di un´attenzione particolare verso il patrimonio di centri sportivi pubblici che oggi si aprono per un’occasione speciale: le Olimpiadi della Disabilità sono, infatti, uno straordinario esempio di come lo sport possa essere inclusivo, un volano di coesione sociale capace di trasmettere valori che uniscono tutti. Ancora una volta l’impegno dei volontari e del Terzo Settore è fondamentale per creare una rete per la cura della persona e per agire concretamente sul territorio anche in termini di sicurezza”. Nella fase dei lavori appena conclusa sono stati effettuati interventi sulle strutture interne, con il rifacimento della palestra principale e della palestrina. Sono stati riqualificati anche tutti i locali adiacenti, con la creazione di spogliatoi ad uso della palestra. La tribuna da 350 posti è stata risistemata e messa a norma e sono state eliminate tutte le barriere architettoniche per l’accesso all’impianto e alle tribune. Questi interventi, per i quali sono stati investiti oltre 600 mila euro, hanno reso nuovamente agibile e assicurato la piena funzionalità del palazzetto, restituendo alla Zona 9 e alla città una struttura sportiva importante, dove si potranno svolgere diverse attività sportive quali pallacanestro, pallavolo e attività di corsistica (fitness, arti marziali, ecc…). Il rifacimento del Palazzetto si unisce ai molti interventi che hanno interessato il Centro Iseo – che si compone di Piscina, Palazzetto dello Sport Palaiseo e Centro Sportivo Ripamonti – da quando, nel 2011, la gestione è stata affidata a Milanosport. Presso il Centro Sportivo Ripamonti sono già stati effettuati i lavori di riqualificazione del campo da rugby e delle tribune. Entro la fine del 2015 si concluderanno anche i lavori di ristrutturazione della Piscina Iseo, che prevedono, tra l´altro, il rifacimento del piano vasca, la realizzazione di nuovi spogliatoi dedicati al fitness, il rinnovo della palestra e della tribuna, il rinnovo dell’infermeria e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Relativamente al Palazzetto dello Sport Palaiseo è stata anche avviata la seconda fase dei lavori, che prevede la risistemazione definitiva di parti del tetto e della facciata della struttura, ma la piena funzionalità dell’impianto è comunque garantita già da oggi. “Siamo orgogliosi – spiega Pierfrancesco Barletta, Presidente di Milanosport – di restituire il Palazzetto dello Sport Palaiseo al quartiere ed alla città. Da quando il Comune ha affidato a Milanosport la gestione del Centro Iseo sono stati effettuati numerosi e importanti lavori di riqualificazione anche dei campi e della piscina adiacenti, ma la riapertura del Palazzetto ha una valenza particolare nell’affermare il valore della legalità anche in un luogo dello sport ferito dalla criminalità”.