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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Giugno 2015
OSSERVAZIONI DEL COMMISSARIO UE JOUROVá DOPO IL LANCIO DELLA PROTEZIONE DEI DATI REGOLAMENTO TRILOGO  
 
Bruxelles, 25 giugno 2015 - Signore e signori, Oggi inviamo un messaggio forte al Consiglio europeo di domani sul mercato unico del digitale: Siamo sulla buona strada per adottare la riforma della protezione dei dati nel 2015. La riforma della protezione dei dati è un elemento fondamentale del mercato unico digitale e porta benefici ai cittadini e alle imprese. Essa garantirà un elevato livello di protezione dei cittadini. Sarà dotare loro di esercitare i loro diritti fondamentali nel mondo digitale. Ciò consentirà di aumentare la loro fiducia nell´economia digitale. Sarà anche un bene per le imprese e l´innovazione. Essa fornirà alle aziende regole moderne comuni che si applicano a tutti i servizi che forniscono nell´Ue. Sarà anche farla finita con formalità inutili, come le procedure di notifica, ridurre i costi e applicare concetti moderni come privacy by design e l´approccio basato sul rischio. Sarà tecnologicamente neutrale e non chiudere la porta a future innovazioni. Mi congratulo con la Presidenza e il Ministro della Lettonia Rasnacs personalmente l´orientamento generale sul regolamento, e auguro tutto il meglio per la presidenza lussemburghese di concludere con successo i negoziati sia sul regolamento e la direttiva della polizia. E vorrei ringraziare i relatori l´onorevole Albrecht e la sig.Ra Lauristin per il loro duro lavoro. Come ha detto l´onorevole Albrecht in precedenza, ci sono più punti che abbiamo in comune di punti che ci dividono. Il Parlamento europeo, la Commissione e il Consiglio tutti d´accordo su una serie di elementi critici che sono alla base di questa riforma. Un unico insieme di norme in materia di protezione dei dati, validi in tutta l´Ue. Non 28. Diritti rinforzati per mettere la gente torna in controllo sui loro dati. Le stesse regole per le imprese dell´Ue e al di fuori dell´Ue. Un meccanismo di sportello unico forte ed efficace per semplificare la vita delle imprese e dei cittadini. Ultimo ma non meno importante, siamo tutti d´accordo che la direttiva sulla protezione dei dati 1995 è il livello minimo di protezione dei dati di cui abbiamo bisogno per garantire in questo esercizio di riforma. Mi aspetto discussioni approfondite su altri aspetti della riforma, come ad esempio sul consenso esplicito e di ulteriore elaborazione incompatibile. Ma sappiamo che sui fondamentali, che vediamo negli occhi. Signore e signori, abbiamo sentito da parte del Consiglio, il Parlamento e la Commissione. Cerchiamo quindi ora ascoltiamo direttamente dai cittadini. Secondo una nuova indagine Eurobarometro sulla protezione dei dati pubblicati oggi, la diffusione della tecnologia digitale ha continuato ad un ritmo straordinario dalla nostra ultima indagine nel 2011. Ma i cittadini hanno ancora seri interrogativi circa le conseguenze dei loro dati vengono raccolti, elaborati e utilizzati. In primo luogo: Solo il 15% sentono di avere il controllo completo sulle informazioni che forniscono on-line; una persona su tre (31%) pensano di avere alcun controllo su di esso a tutti. E ´qui che la fiducia in ambienti digitali è perduto! Sei intervistati su dieci dicono che non si fidano le aziende online (63%) o le compagnie telefoniche ei provider di servizi Internet (62%). E la nostra riforma può ripristinare questa fiducia, ma di restituire il controllo sui dati delle persone. In secondo luogo: Nove su dieci europei (89%) dicono che è importante per loro avere gli stessi diritti e tutele oltre le loro informazioni personali, indipendentemente dal paese in cui ha sede l´autorità o società privata che offre il servizio. Vorrei anche ricordare che: Sette persone su dieci sono preoccupati per il loro informazioni che vengono utilizzate per uno scopo diverso da quello che è stato raccolto per. Due terzi delle persone trovano importante essere in grado di trasferire dati personali verso un nuovo fornitore di servizi on-line. Questo significa, avere il diritto di ´portabilità dei dati´. Questi risultati mostrano chiaramente che la riforma della protezione dei dati è più urgente oggi come lo era tre anni fa, quando la Commissione ha prima presentato la proposta. L´uso di Internet è aumentato ulteriormente, e così ha la consapevolezza della gente così come la preoccupazione circa le sfide per la privacy. La fiducia è la chiave, e si traduce in euro e centesimi. Abbiamo bisogno di ricostruire, in modo che il nostro mercato unico digitale per avere successo. In conclusione, sosterremo i co-legislatori nel corso dei triloghi in modo che il pacchetto di protezione dei dati diventa una realtà il più presto possibile. Sono fiducioso che ora siamo in grado di consegnare i nostri nuove regole sulla protezione dei dati presso l´Unione europea entro la fine di quest´anno.  
   
   
IL MERCATO UNICO DIGITALE UE FA TAPPA IN ITALIA ROMA, 13 LUGLIO 2015  
 
 Roma, 25 giugno 2015 - Il dibattito sulla creazione di un Mercato Unico Digitale per l´Europa fa tappa in Italia il prossimo 13 luglio. A Roma, presso lo Spazio Europa, funzionari della Commissione europea, esperti del settore e cittadini si confronteranno sulla proposta della Commissione europea. Roberto Viola, Vicedirettore generale della Dg Connect della Commissione europea e Riccardo Luna, Campione digitale per l´Italia, animeranno il dibattito che riguarderà gli aspetti salienti della strategia Ue per il Mercato Unico Digitale, ma che darà ampio spazio alle iniziative italiane in questo senso. Durante la giornata sono previsti anche workshop tematici sulla banda larga, sulle competenze digitali, l´identificazione elettronica e la produzione audiovisiva. L´iniziativa "Going local", giunta alla quarta edizione, è organizzata dalla Dg Connect in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Link utili: Pagina internet di Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per il Mercato Unico digitale. Pagina internet del Mercato Unico Digitale (En). Programma dell´iniziativa (Draft). 9.30: Benvenuto: Emilio Dalmonte, Vice Direttore e Capo Settore Politico Rappresentanza in Italia della Commissione europea. 9.35: Saluto di apertura di Antonello Giacomelli, Sottosegretario allo Sviluppo Economico – Ministero dello Sviluppo Economico. 9.45 – 11.30: Il Mercato Unico Digitale (Sala: Spazio Europa). Introduzione di Roberto Viola, Vice Direttore Generale Dg Connect, Commissione Europea. 10.00 – 10.10: Riccardo Luna, Campione Digitale. 10.10 – 10.20: Elio Catania, Presidente Confindustria Digitale. 10.20 – 10.30: Marcopierani, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo. Discussione: 10.45: Tavola rotonda su eCommerce. Fabio Cannavale, fondatore di Bravofly; Paola Marzario, fondatrice di Brandon Ferrari; Presidente Italia Startup. 11.45 – 13.30: Banda Ultralarga (Sala: Spazio Europa): La proposta della Commissione sul Mercato Unico Digitale suggerisce una riforma delle regole delle reti di comunicazione, volta a favorire gli investimenti in reti di alta qualita´. La Direttiva Ue sulla riduzione dei costi di istallazione delle reti di comunicazione elettronica e’ volta a ridure i costi d’istallazione delle reti telecom, a facilitare l’accesso e la condivisione delle infrastrutture fisiche, a creare sinergie nella fornitura di servizi fra settori differenti (telecom, energia, trasporti, acque, ecc.) e ad aprire nuove opportunita di investimento sia per le utilities che per il settore finanziario. La sessione affronterà il tema di come la nuova strategia nazionale sulla banda ultra larga faciliterà l´adozione di modelli di business e di investimento che permettano di attrarre capitali sia pubblici che privati ed in particolare il ruolo delle utilities nel contesto del mercato telecom. Moderatore: R. Viola, Vice Direttore Generale Dg Connect, Commissione Europea: 11.45-12.00 Obbiettivi e modelli di investimento della Strategia nazionale per la Banda Ultra larga: R. Tiscar, Vicesegretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 12.00: Tavola rotonda. A. M. Cardani, Presidente Agcom; G. Muscolo, Commissario Agcm; S. Lombardo, Direttore Generale Infratel; C. Avenia, Presidente Asstel; G Valotti, Presidente Utilitialia; M. Filippeschi, Delegato nazionale Anci per l´innovazione Tecnologica. 13.30 – 15.00: pranzo. 14.45 – 17.00: Sessione 1: Competenze Digitali(sala: Bandiere) Moderatore: R. Luna (Campione Digitale). Lo sviluppo dell´economia e della societa´ digitale si basa sull´utilizzo efficiente dei servizi digitali. Un terzo della popolazione italiana non ha mai usato internet e circa meta´ della popolazione non ha competenze digitali di base. La sessione ha come obiettivo l´identificazione di azioni concrete volte al miglioramento delle competenze nella popolazione e per la forza lavoro. Interverranno: L. Sioli, Capo Unità Dg Connect, Commissione Europea. A. Bogliolo, Ambasciatore italiano per il coding. M. Bani,agid. A. Addone,coderdojo. R. Strazzullo, esperto sindacale. Discussione: 17.00 Caffè. 14.45 – 17.00: Sessione 2:Digitalizzazione, eGovernment e identita´ elettronica ((Sala: Natali)). Moderatore: R. Genghini, Chairman Etsi. La digitalizzazione dei rapporti azienda-cittadino con la pubblica amministrazione offre delle opportunità concrete di risparmio e di crescita per tutti gli attori coinvolti. La sessione sarà un´occasione di riflessione, discussione e confronto sull´attuale panorama italiano in materia di dematerializzazione e digitalizzazione con un´attenzione particolare agli aspetti relativi all´identità elettronica, la fatturazione elettronica, l´anagrafe unica, ma anche le firme elettroniche, la loro validazione e preservazione. Come contribuiscono o possono contribuire le soluzioni realizzate in Italia nell´ambito della dematerializzazione agli obiettivi della strategia del Mercato Digitale Europeo? Come rendere le aziende italiane, in particolare le piccole e medie imprese, più competitive? Queste e altre questioni verranno affrontate durante la sessione. Interverranno: A. Servida, Capo Unità Dg Connect, Commissione Europea. On.s. Quintarelli , Membro del Parlamento Italiano. A. Samaritani , Direttore Generale Agid. E. Gullo, Dirigente servizio per lo sviluppo dell´innovazione – Dipartimento della funziona pubblica. A.p. Sassano, Direttrice, Responsabile delle relazioni istituzionali per l’Ict, Poste Italiane. G. Finocchiaro, Università di Bologna. 14.45 – 18.30: Sessione 3: Politiche dell´audiovisivo e diritto d´autore (Sala: Spazio Europa). La proposta della Commissione sul Mercato Unico Digitale suggerisce una riforma della direttiva Avms sui servizi audiovisivi e di quella relativa al diritto d´autore. 14.45-17.00: Convergenza dei media e politiche dell´audiovisivo. Negli ultimi anni il settore dell´audiovisivo è radicalmente mutato. Grazie al digitale, i contenuti vengono oggi definitivamente separati dal mezzo di comunicazione. I servizi audiovisivi sono fruibili dal televisore come dal tablet, dallo smartphone come dal computer. Le possibilità di fruizione contemporanea di contenuti diversi su supporti diversi si sono moltiplicate. Operatori di settori un tempo distinti si trovano in competizione tra loro. Si tratta di una trasformazione economica, sociale e culturale di enorme portata. Come possiamo adattare le regole europee, in particolare la Direttiva Avms sui servizi audiovisivi, a questa nuova realtà? Quali sono le soluzioni più efficienti per promuovere le produzioni europee nel nuovo ecosistema mediatico? Quali indicazioni possiamo trarre dall´evoluzione del mercato italiano? Moderatore: Giuseppe Abbamonte, Direttore Dg Connect, Commissione Europea Interverranno: A. Preto, Commissario Agcom. S. Parisi, fondatore e Presidente di Chili. E. Andreatta, Direttore Rai Fiction. L. Ciliberti, Direzione Affari Legali Sky Italia. F. Cima, Titolare di Indigo Film. 17:00 Pausa Caffè. 17.15- 18.30: Diritto d´autore. La strategia della Commissione del 6 maggio 2015 propone una riforma della quadro normativo europeo relativo al diritto d´autore. Il panel discuterà delle problematiche ed opportunità per il diritto d´autore nel mercato interno digitale nell´ottica in particolare delle prospettive di riforma a livello europeo annunciate entro fine 2015. La discussione verterà in particolare sulle tematiche identificate come prioritarie per la riforma dalla Commissione europea, in particolare l´accesso dei consumatori ai contenuti online attraverso le frontiere, le eccezioni e limitazioni nell´area della ricerca e dell´educazione ed infine le questioni relative alla distribuzione del valore nella catena di internet (autori, aventi diritto, intermediari, etc) nonché la lotta alla pirateria online. Moderatore: R. Viola, Vice Direttore Generale Dg Connect, Commissione Europea Interverranno: F. Posteraro, Commissario Agcom. E. Mazza,vicepresidente Confindustria Cultura Italia. G. Scorza, giornalista. G. Nieri , Direttore affari Istituzionali Mediaset. Rappresentante Societa´ Italiana Editori. Rappresentante degli utenti.  
   
   
METEO ALTO ADIGE: NUOVE FUNZIONI PER LA APP DEL SERVIZIO METEO  
 
Bolzano, 25 giugno 2015 - Da un anno è disponibile la app ufficiale del Servizio meteo provinciale, scaricata ben 170.000 volte. Il feedback di popolazione locale e turisti è stato enorme, con ottime recensioni sia in Google Playstore che in Apple App Store. Da qualche giorno è disponibile la versione 2.0 con numerosi miglioramenti. D´ora in poi sulla homescreen possono essere rappresentati più Comuni, i widgets sono stati ridisegnati e ora sono disponibili anche per i dispositivi Apple. Tramite app si possono consultare tutte le 80 stazioni del Servizio meteo della Provincia, visualizzate tramite mappa geografica o (con la nuova versione) anche in forma tabellare. La app "Meteo Alto Adige" per i sistemi Android e iOs è disponibile in quattro lingue (italiano, tedesco, ladino e inglese) e può essere scaricata gratuitamente nei relativi store. I link diretti sono per Google Play Store (Android) https://play.Google.com/store/apps/details?id=it.siag.weather&hl=it  e per Apple App Store (iOs) https://itunes.Apple.com/de/app/meteo-alto-adige-wetter-sudtirol/id887929235    
   
   
ANNUNCIATO IL VINCITORE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE PER IL QUARTIERE DELLA CITTÀ DELLA SCIENZA  
 
Roma, 25 giugno 2015 - Cdp Investimenti Sgr insieme a Roma Capitale hanno annunciato ieri il progetto vincitore del concorso internazionale di progettazione per il Quartiere della Città della Scienza di Roma. Il concorso è stato bandito il 23 dicembre 2014 da Cdp Investimenti Sgr d’intesa con l’Amministrazione Comunale, per affrontare la rigenerazione e la trasformazione dell’area delle ex caserme di via Guido Reni (5,1 ettari) dove è stato richiesto di collocare 35 mila mq di residenze ‐ di cui 6000 per social housing ‐ 10 mila mq di strutture ricettive e commerciali, 14 mila mq di spazi e strutture pubbliche, e la Città della Scienza. Il concorso internazionale è stato lo strumento scelto da Cdp e dall’Assessorato alla Trasformazione urbana guidato da Giovanni Caudo ‐ sancito dalla delibera n.54 approvata dalla Assemblea capitolina il 6 agosto 2014 ‐ che ha permesso di giungere in breve tempo al progetto di masterplan dell’area, da cui individuare le linee guida architettoniche e tecniche per passare alla fase attuativa dell’operazione. " Sono convinto che il ruolo di una pubblica amministrazione sia governare i processi di trasformazione della città tenendo sempre fermo l´obiettivo della tutela degli interessi dei cittadini. La rinascita della città deve passare per il recupero dei suoi spazi inutilizzati. Luoghi che devono esserle restituiti, con l´aiuto della parte più propositiva del mondo dell´impresa e con la partecipazione degli stessi cittadini. La grande ristrutturazione dell´area delle ex caserme di via Guido Reni con la realizzazione del Museo della Scienza e di una parte di abitazioni e servizi per il quartiere, arriva ad un passaggio fondamentale. È davvero, per qualità e dimensioni, un´operazione da paragonare al Beaubourg parigino frutto dell´impegno di questa Amministrazione, di Roma Capitale. Siamo ad una svolta capace di cambiare il volto di un quadrante della città importante anche per la presenza dell´Auditorium e del Maxxi. Perciò il vincitore, che proclamiamo oggi, avrà un ruolo importantissimo per lo sviluppo di Roma". Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino. I 6 gruppi finalisti, Juan Navarro Baldeweg / Enrico Da Gai ( Madrid‐roma) ; Studio 015/ Paola Viganò (Milano) ; Caruso St John Architects (Londra) ; Kcap Architects&planners (Amsterdam) ; Labics‐paredes Pedrosa Arquitectos (Roma‐madrid); Ian+(roma) sono stati selezionati dal gruppo di lavoro tra 246 candidature provenienti da 20 paesi, che hanno preso parte alla prima fase del concorso presentando un curriculum e una prima proposta progettuale. La seconda fase ha visto lo sviluppo delle 6 diverse visioni del distretto urbano attraverso un intenso lavoro di confronto e colloqui (il 23 e 24 marzo e il 27 e 28 aprile) tra i finalisti e la Giuria (Paola Di Biagipresidente, Christian Sumi, Giacomo Borella, Marco Sangiorgio, Giovanni D’onofrio, Béatrice Jullien, Francesco Garofalo) oltre all’ascolto attento delle esigenze e dei suggerimenti avanzati dai comitati di quartiere e le associazioni cittadine. Sulla base infine del programma contenuto nel Documento Preliminare alla Progettazione e della documentazione fornita, sono stati elaborati i 6 progetti preliminari, consegnati entro il 16 giugno scorso. Venerdì 26 Giugno presso il Museo Maxxi ‐ Corner D viene inaugurata la mostra di presentazione al pubblico dei risultati del concorso; sarà visitabile fino al 5 Luglio p.V. La Giuria Paola di Biagi Presidente della Giuria Università degli Studi di Trieste. È professore ordinario di Urbanistica all’Università degli Studi di Trieste. Si occupa dello studio e del progetto della città contemporanea, con particolare attenzione ai temi dell’edilizia sociale e dello spazio pubblico. Su questi argomenti ha scritto saggi e promosso ricerche, concorsi, mostre e convegni. Tra le sue pubblicazioni: Urbanisti italiani (cura con P. Gabellini) Laterza, Roma 1992; La grande ricostruzione. Il piano Inacasa e l’Italia degli anni cinquanta Donzelli, Roma 2001; Città pubbliche. Linee guida per la riqualificazione urbana (cura con Laboratoriocittàpubblica) Bruno Mondadori, Milano 2009. Christian Sumi Accademia di Architettura, Università della Svizzera Italiana, Burkhalter Sumi Architekten, Zurigo Dirige uno studio a Zurigo con Marianne Burkhalter, con la quale condivide la cattedra di progettazione alla Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana a Mendrisio. La sua attività professionale è accompagnata da alcuni decenni da ricerche e indagini sulle architetture del ventesimo secolo, portate avanti nelle istituzioni europee e americane in cui è stato invitato (i Politecnici di Losanna e Zurigo, la facoltà di Harvard). Sotto la guida del Dr Mertens ha collaborato con l’Istituto Archeologico Romano Dai, con l’Archivio del Moderno Adm di Mendrisio sta lavorando sull’opera dell’architetto milanese Giulio Minoletti. Giacomo Borella Studio Albori, Milano. Si è laureato al Politecnico di Milano ed è stato allievo di Alvaro Siza e Umberto Riva. Con Emanuele Almagioni e Francesca Riva nel 1993 ha fondato a Milano lo studio Albori, che lavora sui temi dell’architettura e del paesaggio, con attenzione alle questioni energetiche e ambientali, nel loro intersecarsi con la dimensione dell’abitare quotidiano. Lo studio ha partecipato a mostre e convegni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Bienal panamericana de Quito, e a laboratori sociali a Scampia (Napoli) Roma e Milano. Marco Sangiorgio Direttore Generale, Cdp Investimenti Sgr. Tra il 1990 e il 2002 ha lavorato in Imi, e in Mediocredito Centrale ed è stato Cfo di Kyneste (Gruppo Capitalia). E’ stato Consigliere di amministrazione di Sofipa Spa e Mc Gestioni Sgr.dal 2002 si occupa di Sgr e fondi immobiliari. Fino al 2007 è stato Direttore Generale di Fimit Sgr dove ha curato avvio e gestione di fondi immobiliari quotati e riservati ad investitori qualificati. Tra il 2008 e il 2010 è stato A.d. Di Europa Risorse Sgr (Doughty Hanson Uk) e Garda Sgr. Dal 2010 è Direttore Generale di Cdp Investimenti Sgr, Società controllata da Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce il Fondo Investimenti per l’Abitare (2 mld euro) attivo nel social housing e il Fondo Investimenti per le Valorizzazioni (750 mln euro), destinato ad investimenti in immobili provenienti da enti pubblici. Giovanni D´onofrio Responsabile Gestione e Sviluppo Fiv, Cdp Investimenti Sgr. È in Cdp Investimenti Sgr dal 2009 dove ha partecipato allo startup dell’attività operativa di investimenti della Sgr ed oggi è Responsabile del team di gestione del Fondo di Valorizzazione immobili pubblici (portafoglio 750 mln euro). Ha esperienza pluriennale in ambito immobiliare maturata presso Ipi a Torino (Gruppo Fiat), e presso il gruppo americano Hines a Milano, dove ha gestito operazioni di sviluppo complesse di rilevanza internazionale. Ha svolto docenze presso il Master in Real Estate del Politecnico di Milano, ha ricoperto ruoli di rappresentanza della Sgr presso organi consultivi di alcuni fondi immobiliari. Béatrice Jullien membro Supplente Ecole d’Architecture Paris‐belleville Frenak & Jullien Architectes. È professore di progettazione alla Ecole d’Architecture di Paris‐belleville. Dopo essersi formata a Parigi e alla Architectural Association di Londra, ha trascorso un anno a Roma come borsista alla Villa Medici. Dal 2000 condivide lo studio con Catherine Frenak, continuando a realizzare una serie di progetti di architettura dedicati in particolare ai musei e agli allestimenti, come quelli per il musée de l’armée, hôtel des Invalides, Paris, 2005 et 2014, il Familistère de Guise, 2010‐2014; il Musée des Beaux Arts de Picardie, 2015; la caverne du Dragon, musée du chemin des Dames, 2017. Francesco Garofalo membro Supplente Università G. D’annunzio di Chieti‐pescara. È architetto a Roma (Garofalo Miura Architetti), e professore di progettazione alla facoltà di Architettura di Pescara. Ha lavorato con Richard Burdett alla Biennale di Architettura del 2006 ed è stato curatore del Padiglione Italiano nel 2008. Si è occupato di numerosi concorsi di progettazione tra cui quelli che hanno portato alla costruzione della Chiesa di Richard Meier e del Museo Maxxi a Roma. Il concorso Progetto Flaminio in sintesi Le Novità - Il concorso presenta una serie di caratteri innovativi che lo distinguono dai precedenti concorsi di architettura fino ad ora banditi in Italia. Le candidature sono libere, non essendo il concorso regolato dal Codice degli appalti: esse sono presentate in base a un curriculum progettuale e a una proposta. Il concorso infatti viene bandito da un soggetto privato, Cdp Investimenti Sgr, sulla base di accordi programmatici e urbanistici raggiunti con l’Amministrazione Comunale. La composizione della giuria è nota in anticipo, come di regola avviene all’estero. Un gruppo di lavoro, coinvolto dalla scrittura del bando, ha opererato una selezione tra le candidature; la giuria ha selezionato il vincitore. È importante sottolineare che i sei finalisti hanno ricevuto un compenso per il loro lavoro (24.000 Euro): un sistema premiante nei confronti degli studi partecipanti, innovativo per i concorsi italiani e allineato alle consuetudini internazionali. Inoltre, il funzionamento del concorso è ispirato al meccanismo europeo del Mep (Mandats d’etude paralleles) in cui la giuria interagisce con i concorrenti nel corso della elaborazione del progetto. In questo dialogo, oltre che nel programma consegnato ai sei finalisti, sono inseriti i contenuti di una lunga fase di ascolto della cittadinanza che ha caratterizzato la preparazione del concorso. L´area di concorso e la sua storia - L’area di concorso si trova a un chilometro da Porta del Popolo e dal centro storico della città, ed è circondata da importanti strutture architettoniche del Xx secolo: il Foro Italico, il Villaggio Olimpico del 1960, il Parco della Musica di Renzo Piano, il Museo Maxxi di Zaha Hadid che sorge sul fronte opposto della strada. Rimasta di carattere pressoché extraurbano e agricolo fino alla fine del ´800 – gli antichi Prata Flaminia – nei primi del ´900 l´area inizia ad essere interessata da alcuni insediamenti industriali come il complesso delle officine per la Società Automobili "Roma". Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale la costruzione viene convertita in stabilimento per la produzione di munizioni e armi, con la denominazione di Regia Fabbrica d´Armi. L´area di concorso e tutte le aree adiacenti all´attuale via Guido Reni vengono destinate a scopi militari. Con la fine della guerra l´area inizia un lento processo di ulteriore trasformazione. All´inizio degli anni ´30 via Guido Reni diviene l´asse del tridente Flaminio, di cui viene confermata la natura prevalentemente residenziale. Negli anni ´50 l´impianto militare muta la sua denominazione da Regia Fabbrica d´Armi a Stabilimento Militare Materiali Elettronici di Precisione e rimane in uso fino agli anni ´90. All´inizio del nuovo millennio, con la realizzazione del Parco della Musica e poi del Museo nazionale delle Arti del Xxi secolo – che insiste anch´esso su una parte delle ex caserme – l´intero quartiere si dota di importanti infrastrutture culturali che ne indirizzano e completano la nuova vocazione urbana. Calendario di Progetto Flaminio Fase 1 23 dicembre 2014 Avvio del concorso (pubblicazione del bando ). 26 febbraio 2015 Termine per la consegna degli elaborati prima fase. 9‐10 marzo 2015 Selezione dei 6 gruppi finalisti. Fase 2 23‐24 marzo 2015 Incontro dei 6 candidati con la Giuria e sopralluogo. 27‐28 aprile 2015 Confronto intermedio dei 6 candidati con la Giuria. 16 giugno 2015 Termine per la consegna degli elaborati seconda fase. 22‐23 giugno 2015 Presentazione dei 6 progetti alla Giuria e selezione vincitore. Www.progettoflaminio.it  L´assessore Giovanni Caudo ha dichiarato : « Molte capitali europee realizzano nuovi quartieri e ne fanno occasione di sperimentazione architettonica e urbanistica, veri e propri laboratori a cielo aperto di ideazione e costruzione della città contemporanea e soprattutto di ricerca del rinnovato rapporto tra spazi pubblici e privati e della forma da dare alla città pubblica. A Roma negli anni si sono costruiti interi quartieri in alcuni casi con qualche migliaio di abitanti, nel complesso è come se si fosse realizzata una intera città di medie dimensioni ma in assenza di qualsiasi tensione di innovazione e di ricerca della qualità. Il risultato più evidente è il ricorrere ripetitivo di tipologie residenziali tutte uguali sia che si attraversi la città a Nord che ad Est, in alcuni casi sono proprio gli stessi materiali e finiture, come i balconi, a ripetersi senza alcuna ricerca progettuale. La città più bella del mondo è stata sfregiata nella foga costruttiva di una edilizia di bassa qualità. Il progetto Flaminio, il concorso internazionale per il quartiere della Città della Scienza, che oggi si conclude con l’individuazione del vincitore, rappresenta anche per questo una forte discontinuità con il passato. Roma che nella sua storia urbana annovera momenti di vera innovazione architettonica e urbanistica, si pensi alla palazzina romana e all’uso che se ne fece a partire dal Piano regolatore del 1931 o ai quartieri dell’Istituto case popolari che sono ancora oggi oggetto di studio nelle principali università europee, merita di ritornare ad essere luogo di sperimentazione e di ricerca sulla forma della città contemporanea. Anche per questo siamo contenti di aver condizionato lo sviluppo del quartiere alla procedura del concorso di progettazione, non un concorso di idee ma un concorso finalizzato all’incarico di progettazione del master plan di tutto l’intervento, della parte pubblica di quella privata. Il committente proprietario dell’area, cassa depositi e prestiti investimenti, ha colto con noi questa sfida e siamo particolarmente orgogliosi del percorso che abbiamo realizzato insieme. Un modello di concorso che ha visto la giuria accompagnare i sei gruppi selezionati e il coinvolgimento dei cittadini e degli abitanti del Flaminio. Dare forma alla città contemporanea significa individuare la qualità dello spazio pubblico in rapporto alle soglie che si frappongono tra interno domestico ed esterno pubblico, ma significa anche costruire una trama di spazi che i cittadini possono sentite propri, luoghi da vivere quotidianamente. Se questo intervento si colloca poi in un’area come quella del Flaminio fortemente caratterizzata dalla presenza di edifici e di complessi urbani che ne segnano il profilo pubblico e la vocazione internazionale, si capisce bene che il laboratorio di sperimentazione che abbiamo aperto a Guido Reni ha anche un significato che va oltre Roma. Guido Reni non sarà un’eccezione, già oggi nella delibera della ex fiera abbiamo prescritto lo stesso modello così come in altri contesti anche di attuazione diretta. La qualità architettonica e urbana diffusa è il nostro obiettivo dentro a una visione della città di domani che non dimentica le sue radici e che fa del rapporto tra memoria e contemporaneità la cifra unica e specifica di Roma». Cdp Investimenti Sgr società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Cassa Depositi e Prestiti Spa, gestisce alcuni fondi immobiliari di tipo chiuso riservati ad investitori istituzionali. Nell’ambito di tali fondi vi è il Fondo Investimenti per le Valorizzazioni (Fiv, 750 mln euro) che detiene la proprietà dell’area oggetto del presente concorso internazionale. Il Fiv ha l’obiettivo di acquisire immobili già appartenenti a soggetti pubblici e di procedere al successivo sviluppo degli stessi in funzione della loro valorizzazione e dismissione, assicurando un rendimento ai sottoscrittori del Fondo. Il Fiv è fondo multicomparto proprietario oggi di un portafoglio di 68 immobili di provenienza pubblica, destinati prevalentemente alla valorizzazione nel medio‐lungo termine. Lo Stabilimento di Macchine Elettriche e di Precisione di via Guido Reni è tra gli immobili più rappresentativi del portafoglio ed è stato acquisito dal Demanio nell’ambito di una operazione straordinaria di compravendita, perfezionata a dicembre 2013. Una descrizione di ciascun immobile che compone il portafoglio è consultabile presso il sito istituzionale della Sgr, nella sezione dedicata. Così Marco Sangiorgio (Direttore Generale, Cdp Investimenti Sgr) “ Completati gli adempimenti urbanistici che spettano all’amministrazione della Città, con l’ascolto dei cittadini e il concorso per il masterplan, vogliamo innovare gli strumenti per progettare la città contemporanea”. Www.cdpisgr.it    
   
   
LA SARDEGNA REGIONE PIÙ VIRTUOSA DEL SUD E ISOLE NELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI RAEE  
 
Cagliari, 25 Giugno 2015 - È stato presentato ieri mattina nella sede dell´assessorato della Difesa dell´Ambiente a Cagliari il "Dossier sulla gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Sardegna (Raee)" per l´annualità 2014, realizzato dal Centro di Coordinamento Raee. "Il risultato della raccolta di questa particolare tipologia di rifiuti - ha spiegato l´assessore Donatella Spano durante il suo intervento - conferma l´ottimo trend della raccolta differenziata che contraddistingue la Sardegna dal 2004. Anche per il 2014, infatti, ci confermiamo come la Regione più virtuosa dell´area Sud e Isole, mentre nei primi mesi del 2015, con i dati ancora in elaborazione, andiamo ancora meglio con un livello di di crescita del 9%: il dato più alto di tutta Italia". Secondo le statistiche del Centro di Coordinamento Raee, la Sardegna è la Regione più virtuosa dell´area Sud e Isole in termini di raccolta pro capite di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, con una media di 5,38 kg per abitante. Un dato superiore alla media nazionale e agli obiettivi stabiliti dalla normativa europea. La raccolta complessiva vede un incremento del 4% rispetto al 2013, grazie al conferimento di 8.956.542 kg di Raee, risultato in controtendenza rispetto all’andamento dell’area Sud e Isole. In crescita del 12% anche il numero dei Centri di Conferimento autorizzati, le strutture dove i cittadini possono portare gratuitamente i propri Raee una volta arrivati a fine vita. Grazie alla presenza di 168 Centri di Raccolta comunali e ad altri 4 Centri, la Sardegna può contare su 10 strutture ogni 100.000 abitanti, un dato superiore alla media italiana, pari a 7 centri ogni 100.000 abitanti. Nella classifica dei Raggruppamenti, secondo i quali vengono definiti i diversi tipi di Raee, non si registrano cambiamenti significativi: al primo posto rimane R2 (Grandi Bianchi – lavatrici, apparecchi per la cottura, lavastoviglie) con il 34% del totale raccolto, seguito da R1 (Freddo e Clima) con il 26% e R3 (Tv e Monitor) con il 25%. Il percorso virtuoso nell’incremento complessivo della raccolta dovrà porre un’attenzione particolare su R4 (Piccoli Elettrodomestici) e R5 (Sorgenti Luminose), ancora sottodimensionati rispetto all’immesso sul mercato. Andando a vedere i risultati delle singole province della Sardegna, emergono alcuni dati interessanti. Sassari e Cagliari si confermano le migliori in termini di raccolta assoluta, rispettivamente con 2.454.077 kg e 2.361.455 kg. Rispetto al 2013, il trend della raccolta è positivo per tutte le province, ad eccezione di Cagliari (-1,46%); particolarmente significativo l’incremento registrato dalle Provincie del Medio Campidano (+27%) e di Nuoro (+18%). Sul versante della raccolta pro capite, spicca il risultato eccellente di Olbia-tempio, che registra il miglior dato a livello nazionale con 9,05 kg di Raee raccolti per abitante. Seguono, nell’ordine, Sassari (7,32 kg/ab.), Ogliastra (5,71 kg/ab.), Oristano (5,05 kg/ab.), Nuoro (4,94 kg/ab.), Cagliari (4,21 kg/ab.), Carbonia Iglesias (3,9 kg/ab.) e Medio Campidano (2,63 kg/ab.). Le province con il maggior numero di Centri di Raccolta ogni 100.000 abitanti sono Ogliastra con 28 Centri (dato tra i migliori a livello nazionale), Medio Campidano con 15 Centri e Oristano con 14 centri. Tutte le province sarde possono contare comunque su un numero di strutture adibite al conferimento dei Raee in linea o spesso superiore rispetto alla media nazionale. In conferenza stampa sono stati presentati anche i primi dati relativi al 2015, che sembrano indicare un trend ancora in crescita. Nei primi 4 mesi di quest’anno, infatti, la raccolta di Raee in Regione Sardegna ha registrato un +9% rispetto allo stesso periodo del 2014, risultato che fa ben sperare in vista dell’innalzamento degli obiettivi di raccolta stabiliti dall´Unione Europea. "Il rapporto illustrato oggi - ha osservato la titolare dell´Ambiente - descrive una Sardegna più matura e rispettosa, che migliora ogni anno che passa, sulle politiche di recupero della differenziata, dove la raccolta dei Raee è diffusa in modo capillare su tutto il territorio con Centri, finanziati da risorse comunitarie e regionali, che rappresentano un fondamentale supporto per la cittadinanza. Si tratta di un risultato raggiunto grazie a un´attenta pianificazione adottata dalla nostra Regione e al coinvolgimento fattivo di tutti i soggetti impegnati nella gestione dei Raee: Province, Comuni e soprattutto cittadini. Gli ottimi risultati raggiunti - ha concluso l’assessore Spano - devono costituire un nuovo punto di partenza per migliorare e costruire un sistema in grado di superare deficit e carenze ancora presenti, legati in particolar modo alla specificità territoriale dell´Isola".