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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Febbraio 2014
LOMBARDIA: IMPEGNO DI REGIONE SU ENERGIE RINNOVABILI  
 
Milano, 27 febbraio 2014 - "È ormai evidente che negli ultimi anni il tema dell´efficienza energetica è diventato centrale nella strategia europea per una crescita sostenibile ed è proprio questa ricerca di sostenibilità che ci indirizza all´inserimento sempre più massiccio di quote di energia provenienti da fonte rinnovabile". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, intervenendo al convegno dal titolo ´Energie rinnovabili, efficienza energetica e Smart Grids, scenari ed opportunità´ organizzato da Regione Lombardia e Fondazione Silvio Tronchetti Provera a Milano. "Questa esigenza - ha proseguito l´assessore - coincide con quello che la Regione Lombardia propone come progetto stesso di sviluppo sostenibile, che si traduce nella prospettiva di creare benessere, valorizzando nel miglior modo possibile le risorse naturali offerte dal nostro territorio, come sole, acqua e le biomasse vegetali, le cosiddette ´energie rinnovabili´". A Che Punto Siamo - "La Lombardia - ha spiegato Terzi - è a un ottimo punto, perché stiamo lavorando alacremente per raggiungere l´obiettivo che il burden sharing ci ha assegnato, cioè la produzione di almeno l´11,3 per cento di energia da fonti energetiche rinnovabili; inoltre stiamo concludendo il Pear (Piano energetico ambientale regionale), con cui diremo anche con quali singole azioni pensiamo di arrivare entro il 2020 a raggiungere questo obiettivo". Impegno Concreto - "Ci abbiamo creduto molto negli anni passati e ci crediamo ancora - ha proseguito l´assessore -, proprio in quest´ottica stiamo investendo in tutti i principali rami legati al consumo e alla produzione di energia, uno su tutti l´efficientamento degli edifici, in particolare di quelli pubblici, per cui stiamo pensando di investire in termini di sostegno economico; ancora, l´illuminazione pubblica, che è una fonte importante di consumo e di costo anche per gli Enti locali; le reti di teleriscaldamento e tutto ciò che è prodotto da fonti energetiche rinnovabili, quali il fotovoltaico e anche l´idroelettrico". Smart Grid - "E, ancora, le tecnologie innovative - ha spiegato la titolare regionale dell´Ambiente - come le reti elettriche di tipo attivo o intelligenti, le ´Smart Grid´, un nuovo modello di produzione e distribuzione di energia basato sull´integrazione nelle reti elettriche di distribuzione, sia di energia proveniente da fonte rinnovabile, che da impianti di cogenerazione a fonte fossile, in grado di gestire e fornire energia elettrica in modo più economico, efficiente, affidabile e a minor impatto ambientale". Gli Investimenti - "Sul fonte degli investimenti Regione Lombardia è una di quelle Regioni che ha destinato l´1 per cento del proprio bilancio in ricerca e innovazione - ha puntualizzato Terzi -. L´impegno che si è assunto il presidente Maroni sin dal suo insediamento è di raddoppiarlo e portarlo oltre l´1 per cento". "Si tratta di importi che, in termini di costi, sono rilevanti - ha precisato ancora l´assessore -, ma soprattutto stanno a indicare un cambio di marcia rispetto al passato. Un raddoppio degli investimenti che ci porta quasi ad avvicinarci alle altre Regioni più evolute dell´Unione europea, come la Baviera". Il Ruolo Della Ricerca - "Qui entrano in campo la ricerca, la formazione, lo studio, fondamentali anche nel settore energetico per accelerare il passaggio dalle fonti di energia tradizionali con fonti rinnovabili. Ma - ha ammonito Terzi - non c´è innovazione se non c´è sinergia tra le Istituzioni politiche, il mondo universitario e quello industriale. L´evento di oggi diventa quindi un´occasione strategica di confronto e riflessione sulle reali opportunità presenti all´interno del nostro Paese sul tema delle energie rinnovabili, dell´efficienza energetica, delle Smart Grids". I Fondi Comunitari - "Sul fronte poi dei fondi comunitari la Lombardia ha già destinato il 20 per cento agli investimenti per l´energia da fonti rinnovabili - ha chiarito l´assessore -. Direi che sono due strade che procedono parallelamente, per raggiungere lo stesso obiettivo: da una parte, ricerca ed innovazione, dall´altra investimenti concreti come quelli che citavo prima, che attengono al 20 per cento dei fondi comunitari, che ammontano a 54 miliardi a livello nazionale, quindi ricerca di nuove fonti energetiche, ma soprattutto riduzione dei consumi". Impegno Di Tutti - "I dati dell´Osservatorio dimostrano che l´Europa, e con essa l´Italia, stanno perdendo competitività - ha affermato Marco Tronchetti Provera, presidente della Fondazione Silvio Tronchetti Provera -. La perdita di mercato del fotovoltaico italiano impone al Paese di rispondere tempestivamente, attraverso investimenti, in nuove tecnologie, per trovare soluzioni sempre più efficienti e competitive e capaci di ridurre i costi. Per sviluppare un settore strategico come quello delle energie rinnovabili è necessaria pertanto un´azione congiunta da parte di tutti - imprese, Istituzioni e comunità scientifica - in grado di ridare slancio alla nostra economia, tutelando contemporaneamente l´ambiente".  
   
   
IMMOBILI PUBBLICI: FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA PER RAZIONALIZZARE E VALORIZZARE PATRIMONIO IN PROVINCIA DI TRENTO  
 
Trento, 27 febbraio 2014 - L’agenzia del Demanio, la Provincia Autonoma di Trento, la Guardia di Finanza e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) hanno firmato a Trento un Protocollo d’intesa per ottimizzare il patrimonio immobiliare utilizzato dalle Amministrazioni pubbliche, attraverso un’operazione di permuta tra beni dello Stato e della Provincia. Di particolare interesse per la Provincia autonoma di Trento sono l’immobile ex uffici finanziari di via Vannetti che potrà ospitare circa 250 dipendenti provinciali e l’immobile di via S. Marco (una porzione dell’ex Questura, già oggi quasi interamente di proprietà della Provincia) che consentirà di ultimare l’acquisizione delle particelle costituenti il complesso racchiuso tra piazza Mostra e via S.marco, nel quale potrà trovare sede il polo archivistico. Ambedue gli edifici quindi consentiranno anche per l’Amministrazione provinciale la dismissione di immobili in locazione con conseguente beneficio economico (circa 800.000 euro all’anno) e concorreranno al raggiungimento dell’obiettivo di dismissione totale degli immobili in locazione sulla città di Trento previsto dal Piano di miglioramento della Pubblica amministrazione. Parallelamente, la Provincia autonoma di Trento, in funzione delle risorse disponibili realizzerà inizialmente la sede della Guardia di Finanza di Trento e successivamente sempre compatibilmente coi fondi a disposizione gli altri immobili, di cui uno destinato alla sede della Guardia di Finanza di Rovereto ed il secondo destinato ad ospitare, assieme all’Archivio provinciale, anche l’Archivio di Stato e la Soprintendenza archivistica statale. Grazie alla realizzazione dei nuovi edifici sarà possibile per le Pubbliche Amministrazioni statali rilasciare immobili attualmente in affitto (locazioni passive), con un risparmio a carico dello Stato di circa 350.000 euro all’anno. Inoltre, la Guardia di Finanza e il Mibact potranno disporre di sedi più idonee e funzionali alle proprie attività e ai servizi al pubblico, con standard qualitativi più elevati, una maggiore efficienza energetica e minori costi di manutenzione e gestione. L’accordo di oggi - sottoscritto da Pierluigi Di Blasio dell´Agenzia del Demanio, dal comandante del Comando regionale della Gdf gen. Giuseppe Grassi, da Erilde Terenzoni per il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact) e per la Provincia autonoma di Trento dall´assessore ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi - è frutto di un proficuo percorso di collaborazione tra tutti gli Enti coinvolti e rappresenta un passo importante verso la razionalizzazione e l’ottimizzazione di un significativo patrimonio immobiliare, in un’ottica di rispetto delle esigenze del territorio e di raggiungimento di obiettivi comuni di contenimento della spesa pubblica.  
   
   
FIRENZE: OKAY CASA, RISOLTE DUE EMERGENZE AL GIORNO  
 
Firenze, 27 febbraio 2014 - Un tubo che perde, una scintilla di troppo, un muretto pericolante: le emergenze in casa possono creare grandi difficoltà alle famiglie. E non sempre, nei momenti di bisogno, è disponibile il riferimento di un professionista affidabile per risolvere l’imprevisto. Per questo, da aprile 2012, la Camera di Commercio di Firenze ha organizzato un servizio di reperibilità 24 ore su 24, festivi compresi, sul comune di Firenze, che consente di richiedere interventi di riparazione urgente a tariffe massime prefissate. Il sistema indirizza automaticamente la chiamata a una delle 60 imprese aderenti certificate più vicine e al momento reperibili per il settore desiderato. Il servizio, che è raggiungibile al numero 199.20.18.16, è stato accolto con grande favore e di media ha due chiamate ogni giorno feriale. Complessivamente, s ono state 697 le telefonate ricevute fino al 31 dicembre 2013: il 60 per cento di queste per richiedere l’intervento di un idraulico, il 26 per cento per necessità nel settore elettrico, mentre nel 14 per cento dei casi c’è stato bisogno di una piccola opera edile. “Grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria e dei consumatori, il servizio Okay Casa non solo ha contribuito in modo trasparente a fornire un servizio con tariffe massime prefissate stabilite basandosi sul prezzario delle opere edili e impiantistiche, ma è stato anche un formidabile strumento per azzerare i comportamenti scorretti che purtroppo si erano verificati in passato, a tutela delle imprese che operano con serietà e di tutti i cittadini”, ha commentato Vasco Galgani, presidente della Camera di Commercio di Firenze. Le tariffe massime, invariate dall’inizio del servizio, prevedono costi differenti in base al momento della chiamata: si parte da una cifra massima di 39 euro all’ora (Iva inclusa) durante il giorno e si arriva a un massimo di 60 euro (Iva inclusa) per le ore notturne dei week-end. Il 75 per cento degli interventi è risolto nel giro di una o due ore e il 65 per cento avviene dalle 9 alle 17. La maggior parte delle chiamate arriva dal centro storico (32 per cento) e dal quartiere 5 (27 per cento); agosto e dicembre sono i mesi nei quali è maggiormente richiesto il servizio. “Il buon risultato acquisito finora ci ha spinti voler migliorare le prestazioni, tanto che è allo studio l’allargamento di Okay Casa alla categoria dei fabbri e ai comuni dell’hinterland fiorentino, in modo da coinvolgere nella gestione veloce e affidabile delle emergenze casalinghe un numero sempre maggiore d’imprese e di cittadini”, ha sottolineato Galgani. Gli operatori aderenti a Okay Casa sono muniti di tesserino di riconoscimento con fotografia. Non è richiesta alcuna spesa per il diritto di chiamata, mentre la telefonata ha un costo var iabile in base all’operatore telefonico (0,13 euro al minuto dalla rete fissa). Il progetto Okay Casa è un servizio alla città realizzato dalla Camera di Commercio di Firenze e il sostegno organizzativo delle associazioni di categoria e dei consumatori Confindustria Firenze, Cna Firenze, Confapi Firenze, Confartigianato Imprese Firenze, Mdc Firenze, Adiconsum Toscana, Adoc Toscana, Adusbef Toscana.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: CASA, AL VIA NUOVO BANDO “GIOVANI COPPIE E ALTRI NUCLEI FAMILIARI"  
 
 Bologna, 27 febbraio 2014 - Nuovo bando regionale ´Una casa per le giovani coppie e altri nuclei familiari´ in cui la Regione Emilia-romagna mette a disposizione per il provvedimento 7 milioni di euro per l’acquisto dell’abitazione. L’intervento, il nono, è stato deliberato dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta. Ad oggi il progetto ´Una casa per le giovani coppie e altri nuclei familiari´ (avviato nel 2009) ha consentito in Emilia-romagna l’acquisto della prima casa a 1142 nuclei con un contributo complessivo della Regione di 24 milioni euro. Le risorse sono destinate ad erogare un contributo, in conto capitale, per alloggio di 20 mila euro che sale a 30 mila per i soggetti residenti nei comuni della colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 che acquistano (anche con patto di futura vendita) un alloggio nell’ambito dello stesso Comune di residenza o in uno ad esso contermine ricompreso nell’elenco dei Comuni colpiti. Il contributo può essere incrementato al massimo di 3 mila euro per gli alloggi realizzati con tecniche costruttive che garantiscono l’applicazione integrale dei requisiti di prestazione energetica degli edifici e degli impianti energetici e la massimo di 2 mila euro per i nuclei nei quali sia presente almeno un figlio. «Anche con questa edizione del bando puntiamo a favorire l’accesso alla prima casa di proprietà - ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive ed edilizia, Gian Carlo Muzzarelli – è un tassello dell’azione regionale per costruire la filiera dell’abitare. Inoltre ciò significa incidere sulla qualità della vita delle persone, dare loro una speranza in più, contribuire a rendere più solida la coesione sociale ed il sistema emiliano-romagnolo». Il periodo di collocazione delle offerte degli alloggi è stabilito dal 17 marzo 2014 al 4 aprile 2014 e la data di pubblicazione degli alloggi disponibili è dal 18 aprile. I nuclei interessati potranno sottoscrivere il precontratto dal 18 aprile fino al 21 luglio. I nuclei che risiedono nei comuni delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia i cui territori sono stati interessati dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012 possono presentare la domanda di contributo dal 28 aprile al 23 luglio. Per giovani coppie si intendono nuclei costituiti da coniugi, da nubendi, da conviventi more uxorio o da persone intenzionate a convivere more uxorio, in cui almeno uno dei componenti la coppia abbia non più di 35 anni. Possono, inoltre, accedere i nuclei costituiti da un solo genitore che abbia non più di 45 anni di età con uno o più figli a carico; i nuclei nei quali almeno uno dei due genitori non abbia più di 45 anni di età e nei quali siano presenti almeno tre figli coresidenti, dei quali almeno uno minore di 18 anni; i nuclei sottoposti a procedure di rilascio dell´alloggio per ragioni diverse dalla morosità; i nuclei assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per i quali sia stata dichiarata la decadenza per superamento dei limiti di reddito.  
   
   
VILLA UMBRA: SEMINARIO SU REATI EDILIZI, PROFILI SOSTANZIALI E PROCESSUALI  
 
Perugia, 27 febbraio 2014 - La Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica ha organizzato per martedì 4 marzo alle ore 9 un seminario di approfondimento sul tema dei reati edilizi, profili sostanziali e processuali. Dopo l’apertura dei lavori di Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola, seguiranno gli interventi di due relatori di dichiarata fama, Oberdan Forlenza, Segretario Generale del Consiglio di Stato e Paolo Abbritti, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Perugia. I relatori si alterneranno per i profili più rilevanti in materia di reati edilizi, tra cui la vigilanza e repressione per abusi edilizi; la denuncia dei cittadini: quando corre l’obbligo di attivare il procedimento repressivo; l’inizio di opere su aree vincolate; opere abusive soggette a attività edilizia libera; Scia; opere senza permesso di costruire; inottemperanza all’ingiunzione di demolizione; acquisizione di diritto al patrimonio comunale; demolizione o conservazione del bene; rapporti con l’ordine di demolizione impartito dal giudice penale; le sanzioni pecuniarie alternative alla demolizione e opere abusive.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, IL CALO DELLE ESPORTAZIONI ENERGETICHE FRENA L’EXPORT EXTRA-UE DOPO IL RIMBALZO DEL MESE DI DICEMBRE, APERTURA D’ANNO IN LIEVE FLESSIONE PER LE ESPORTAZIONI NEI PAESI EXTRA-UE (-1,1%). FORTE RIDUZIONE DEL DEFICIT AL DI FUORI DELL’UE SU BASE ANNUA (IN RECUPERO DI CIRCA 1,5 MILIARDI)  
 
Roma, 27 febbraio 2014 – Dopo il forte incremento del mese scorso (+7,1%), a gennaio calo per l’export italiano verso i mercati Extra-ue (-1,1% rispetto a dicembre), attribuibile soprattutto alla brusca contrazione delle esportazioni di prodotti energetici (in riduzione di oltre un quarto rispetto all’ultimo mese). “Il calo dell’export sul fronte energetico è in parte legato alla più generale riduzione delle importazioni del nostro Paese: acquistando meno materie prime dall’estero, infatti, trasformiamo anche in misura minore. D’altro canto, però, il calo dell’import si ripercuote positivamente anche sul disavanzo della bilancia commerciale, che, in forte diminuzione su base annua, recupera circa 1,5 miliardi e si attesta su un deficit di 894 milioni di euro”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Per quanto riguarda la tipologia di beni, continua a crescere la vendita di macchinari Made in Italy: i beni strumentali, infatti, segnano a gennaio un incremento del 3,0% rispetto al mese precedente, con una quota del 16,6% sull’export complessivo. “Nonostante il forte apprezzamento dell’euro – il cui tasso di cambio medio a gennaio ha superato il valore di 1,36 – comprometta in parte le performance delle nostre imprese sui mercati Extra-ue, la continua crescita dell’acquisto di macchinari italiani testimonia come i produttori esteri siano disposti a spendere cifre maggiori pur di avere di prodotti di qualità da impiegare nei processi produttivi. I beni strumentali hanno infatti chiuso il 2012 con un avanzo complessivo di circa 53 miliardi di euro”, conclude Esposito.  
   
   
MEDIOCREDITO: SERRACCHIANI, RILANCIO BANCA CON PRESIDENZA COMPAGNO  
 
Trieste, 27 febbraio 2014 - "Va a merito della presidente Cristiana Compagno l´aver ricostruito, a poche settimane dal suo insediamento al vertice di Mediocredito, un quadro rigoroso e veritiero della situazione dell´istituto, al contempo individuando una prospettiva di rilancio della banca, in piena sintonia con le linee strategiche dettate dal Governo regionale". "Ciò che vogliamo per la crescita del nostro territorio - ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dopo l´odierna seduta del consiglio d´amministrazione di Mediocredito Fvg spa - è un istituto finanziario che guardi al mondo dell´impresa con quella visione aperta al futuro che richiede, insieme, trasparenza e coraggio nell´affrontare le sfide della trasformazione e della modernizzazione che il mercato globale oggi impone". "Quanto comunicato oggi al cda di Mediocredito dalla presidente Compagno dà già la misura del nuovo corso avviato in queste settimane", ha osservato l´assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni: "ne esce un quadro severo ma, allo stesso tempo, nitido dello stato dell´istituto, una visione strategica del suo possibile futuro al servizio del sistema regionale delle imprese, retta su una ricognizione meticolosa dei dati economici e su un´indagine realistica degli spazi di mercato nei quali dirigere l´azione della banca", ha spiegato Peroni.  
   
   
ROMA: “AFFITTASI POLTRONA”. LA GIUNTA APPROVA MEMORIA COWORKING TRA PARRUCCHIERI ED ESTETISTI LEONORI: PROVVEDIMENTO CONTRO LA CRISI  
 
 Roma, 27 febbraio 2014 - “Affittasi poltrona”. Potrebbe essere questo uno dei prossimi annunci affissi nei saloni di acconciatori ed estetisti romani. La delibera approvata oggi dalla Giunta capitolina, promossa dall’assessorato Roma Produttiva, prevede la possibilità di affittare una postazione a giovani parrucchieri o estetisti all’interno di un’attività. Un’occasione aggiuntiva che può permettere a molti giovani professionisti, che non hanno ancora la forza economica necessaria, di porre le basi e avviare una nuova attività imprenditoriale in un negozio già avviato e alla luce del sole. Un’occasione che punta inoltre a far emergere il lavoro nero, spesso svolto a domicilio senza alcun tipo di garanzia igienica o fiscale. Della collaborazione tra professionisti potrà avere un beneficio anche l’imprenditore già affermato, con la riduzione di parte dei costi di gestione derivanti dall’affitto di una delle poltrone o delle cabine. Per questa sorta di “coworking”, che già è stata sperimentata in città come Milano e che richiede unicamente una Scia per l’avvio della nuova attività, Roma Capitale ha recepito una richiesta delle associazioni di categoria. In collaborazione con le organizzazioni sindacali sarà effettuato un “monitoraggio” contro possibili abusi. Nel provvedimento di Giunta, a tutela dei lavoratori, viene espressamente vietato l’affitto della poltrona a dipendenti o ex dipendenti (tali almeno negli ultimi 5 anni) e alle imprese che abbiano effettuato licenziamenti negli ultimi 24 mesi. L’affitto di una poltrona o cabina è consentito alle imprese fino a 3 dipendenti; quelle da 4 a 9 dipendenti possono concedere in affitto due poltrone, numero che sale a tre per le imprese con oltre 10 dipendenti. “L’idea di fondo – dichiara l’assessore alla Roma Produttiva, Marta Leonori – è quella di offrire una nuova opportunità a chi vuole avviare un’attività avendone i requisiti, ma con limitate risorse economiche. Quindi un provvedimento concreto contro la crisi, che consentirà ai giovani di mettersi in proprio, in maniera trasparente e regolare. Uno strumento che aiuta a combattere l’abusivismo professionale e nel contempo a tutelare i consumatori”.  
   
   
PMI PIEMONTESI PARTICOLARMENTE ATTIVE NEI SETTORI DELL´INNOVAZIONE  
 
Torino, 27 febbraio 2014 - Martedì 25 febbraio, Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno organizzato il convegno "Ricerca e innovazione. Investimenti per il futuro del Piemonte”. Zeno Rotondi, Head of Italy Research Unicredit, è intervenuto sul tema “Il rilancio degli investimenti privati in Piemonte in un’ottica di filiera: l’innovazione come driver strategico”. Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, ha poi parlato di “Ricerca e innovazione per rafforzare la competitività del Piemonte”, seguito da Paolo Guazzotti, Responsabile Politiche Industriali Confindustria Piemonte, con un intervento dal titolo “Imprese che investono in innovazione e ricerca: il ruolo di Confindustria Piemonte”. A seguire, Roberto Strocco, Responsabile Area Progetti e Sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte, ha illustrato “I servizi del Sistema camerale a supporto dell´innovazione”. Sono poi interventuti alla tavola rotonda moderata da Pierpaolo Luciano, Capo Redattore la Repubblica Torino: Andrea Bairati, Direttore Area Politiche territoriali, Innovazione e Education, Confindustria; Gianfranco Carbonato, Presidente Confindustria Piemonte; Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte, Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest Unicredit; Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo; Emilio Paolucci, Professore, Politecnico di Torino. “Il Piemonte - ha affermato Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di Unicredit - si conferma una regione particolarmente attiva nei settori di tradizionale forza, dove vanta una specializzazione molto accentuata, e cioè nelle filiere dell´Automotive e delle Macchine e Impianti e, in misura di poco inferiore, in quelle dei Metalli e della Componentistica Meccanica. Riteniamo che in questo momento, con l’affermarsi di prospettive di crescita di medio termine, le incertezze che frenavano gli investimenti delle imprese possano attenuarsi. Sempre in base alle nostre analisi, nel 2014, in Piemonte vi sarà una necessità di nuovi investimenti per oltre 6 miliardi di euro e riprenderà inoltre con maggiore decisione il rinnovo tecnologico. Per il sistema produttivo, da un lato, c’è infatti la necessità di ricostruire una base industriale duramente colpita dalla prolungata crisi e dall’altro si presenta l’occasione di realizzare innovazioni di processo, indispensabili per competere sui mercati globali. Pensiamo quindi che quest’anno vi sarà una più decisa richiesta di finanziamenti bancari, con un ricorso più sistematico e sinergico al Sistema nazionale di garanzia. Inoltre, il rafforzamento dell’accesso delle Pmi al mercato dei capitali mediante l’emissione di minibond, il potenziamento delle cartolarizzazioni e l’attrazione di investimenti diretti dall’estero possono essere altre soluzioni concrete che si intravedono per colmare il funding gap (inteso come autofinanziamento meno investimenti) stimato per il 2014. Per cogliere appieno queste esigenze, Unicredit, per il Piemonte, ha in previsione di erogare nuovi crediti a medio termine nei confronti di imprese, piccole, medie e grandi, pari al 130% dell’anno precedente”. “Tutti gli attori oggi qui riuniti sanno bene che ‘fare impresa’, con l’obiettivo di restare sul mercato nel medio lungo termine, è un’azione sempre più strettamente collegata a decisioni di investimento in innovazione - ha dichiarato Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo -. L’innovazione è alla base della creazione di vantaggi competitivi non solo nei settori ad alta intensità tecnologica, ma anche in quelli tradizionali. Intesa Sanpaolo la finanzia con convinzione, venga essa svolta direttamente dall’azienda o in collaborazione con altre, acquistata dal mercato oppure destinata a progetti di industrializzazione di brevetti e disegni. Intesa Sanpaolo copre anche in via anticipata il 100% degli investimenti in ricerca e innovazione. Oltre all’analisi sul merito creditizio, ci avvaliamo di un team di ingegneri specializzati per la valutazione tecnico-industriale dei progetti. Il nostro Gruppo, proprio in questi giorni, sta veicolando una linea di credito di 120 milioni di euro della Bei destinata a Pmi, Mid-cap e Start-up innovative al fine di favorire la nuova occupazione nella fascia di giovani compresa tra i 15 e i 29 anni di età e lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale maggiormente favorevole all’innovazione. Siamo inoltre tra gli intermediari del Fondo Nazionale per l’Innovazione, creato dal Ministero dello Sviluppo Economico per agevolare il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni, modelli e brevetti. Va infine sottolineato che la dimensione aziendale rappresenta un requisito importante per avviare progetti di ricerca. Per questo occorre promuovere ogni forma di collaborazione tra imprese di piccole dimensioni e sostenere la nascita di nuovi contratti di rete”. “L’innovazione è un asset di sviluppo imprescindibile per le nostre imprese. Lo dicono i dati delle nostre ultime rilevazioni congiunturali e i numeri del Registro imprese delle Camere di commercio: in questo difficile momento per la nostra economia, resistono solo le aziende che sanno innovare i propri prodotti e le proprie tecnologie, investendo in ricerca e sviluppo per essere al passo con le richieste del mercato – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. Il sistema camerale è concretamente impegnato su questo fronte: affianchiamo le imprese che vogliano presentare progetti nell´ambito del nuovo Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l´Innovazione Horizon 2020, assistiamo le aziende nella ricerca di partner internazionali per collaborazioni tecnologiche e progetti di ricerca e abbiamo da poco realizzato il portale iPie che raccoglie tutte le imprese innovative del Piemonte, vera e propria vetrina delle eccellenze tecniche e tecnologiche della nostra regione”. “Secondo la Commissione Europea (Rapporto su Competitiveness and Employment del 2013) il progresso scientifico e tecnologico determina circa il 50% della crescita economica di un Paese. Quanto però fatto ad oggi in Italia non è adeguato a sostenere il processo fondamentale per la qualificazione, l´aggiornamento e lo sviluppo del nostro sistema industriale ed occorre una politica di sviluppo industriale che incentivi gli investimenti, che sono la vera chiave per creare occupazione e favorire il ritorno della nostra economia ad una nuova fase di crescita” ha commentato Gianfranco Carbonato, Presidente Confindustria Piemonte. La Capacità Innovativa Delle Imprese Manifatturiere Piemontesi: I Dati Di Unicredit Secondo l’analisi di Unicredit, presentata da Zeno Rotondi, Head of Italy Research Unicredit, la capacità innovativa delle imprese manifatturiere in filiera del Piemonte è significativamente superiore a quella media registrata a livello nazionale. In particolare, le imprese piemontesi si distinguono per propensione all’innovazione soprattutto nelle filiere tecnologiche, spesso costruite intorno al traino di un leader o ad un primato tecnico. Risulta infatti significativo il contributo delle imprese piemontesi al numero di brevetti totali depositati dalle imprese italiane nella filiera dell´Automotive, nonché nelle filiere della Componentistica Meccanica e dei Metalli. Inoltre, le imprese manifatturiere della regione presentano una superiore capacità innovativa rispetto alla media italiana se operanti nelle filiere di Macchine e Impianti, Automotive e Chimica. Gli investimenti delle filiere italiane stimati per il 2014 sono previsti in crescita rispetto al 2013 del 3,7% (circa 81 miliardi di euro) e superiori alle capacità di autofinanziamento delle imprese nello stesso periodo, con un funding gap stimato di 16 miliardi di euro. Per il Piemonte si stima un volume di investimenti superiore a 6 miliardi di euro, corrispondenti al 7,5% del fabbisogno finanziario necessario per gli investimenti a livello nazionale. Obiettivo è realizzare quegli upgrading tecnologici (dal 3D manufacturing al risparmio energetico, dal cloud computing alle nuove opportunità offerte dai nano-materiali) indispensabili per competere sul mercato internazionale. L’innovazione Come Fattore Competitivo Del Sistema Produttivo Della Regione: I Dati Di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, si è soffermato sul ruolo dell’innovazione come fattore competitivo del sistema produttivo della regione, presentando un’analisi riguardante un campione di oltre 4.600 imprese piemontesi. Le aziende piemontesi più attive sul fronte dell’innovazione sono più presenti sui mercati esteri con attività di export, marchi e partecipazioni in filiali produttive e commerciali. Grazie a questo buon posizionamento strategico, negli ultimi anni questo gruppo di imprese ha mostrato una migliore tenuta in termini di fatturato e redditività. Le imprese piemontesi che brevettano hanno una gestione del circolante più equilibrata e maggiori risorse proprie (buona patrimonializzazione) per investire in ricerca. Al tempo stesso, chi innova crea più occupazione qualificata e con alti livelli di istruzione. Il Piemonte guida la classifica italiana per intensità di ricerca e sviluppo e per surplus della bilancia tecnologica. Il potenziale di crescita della regione può però aumentare attraverso una maggiore diffusione di strategie di innovazione tra le imprese. Nel confronto con altre regioni europee, il Piemonte evidenzia infatti un significativo ritardo rispetto, ad esempio, ai Laender tedeschi. In prospettiva, è pertanto necessario intensificare gli sforzi sul fronte dell’innovazione, anche attraverso una maggiore interazione con il sistema innovativo piemontese (centri di ricerca e università), lo sviluppo di start-up innovative e più collaborazione tra imprese (ad esempio con lo strumento delle reti di impresa).  
   
   
INDUSTRIA: SERRACCHIANI, DARE CONTINUITÀ ALLA PRODUZIONE DELLA SERTUBI  
 
Trieste, 27 febbraio 2014 - ´´Confidiamo che ci possa continuare a essere un´attività industriale della Sertubi a Trieste´´. Lo ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani che ha partecipato , assieme all´assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, a un incontro con le organizzazioni sindacali della Sertubi, l´impianto di Trieste di proprietà della Duferco attualmente in affitto al gruppo indiano Jindall, che ha chiuso l´area di lavorazione a caldo per la produzione di tubi mantenendo solo un´attività di commercializzazione e finitura. ´´Abbiamo avuto modo di approfondire - ha detto la presidente - le questioni del lavoro e in particolare gli ammortizzatori sociali: le procedure sono avviate e sono fiduciosa che si possano concludere positivamente. Sul piano strategico, ho ricordato ai rappresentanti dei lavoratori che anche l´area della Sertubi è inserita, assieme a quella della ferriera, all´interno della procedura di crisi industriale complessa´´. Nel corso dell´incontro, i rappresentanti dei lavoratori hanno illustrato un´ipotesi, su cui sono stati già condotti approfondimenti tecnici e di mercato, per integrare la produzione di tubi nell´area della Ferriera, utilizzando direttamente la ghisa prodotta con l´altoforno, con notevoli abbattimenti dei costi di trasformazione ed energetici. La produzione di tubi, secondo i sindacati, potrebbe inserirsi all´interno di un piano governativo di investimenti per ammodernare la rete idrica nazionale. Una nuova riunione del Tavolo è in programma dopo che la presidente Serracchiani incontrerà il presidente di Duferco Antonio Gozzi, che ha già dato la sua disponibilità.  
   
   
STABILIZZATI 322 LAVORATORI DI PVB GRAZIE AD UN INTERVENTO DI SISTEMA  
 
Trento, 27 febbraio 2014 - Il Gruppo Pvb stabilizza in Trentino oltre 320 dipendenti per i prossimi tre anni, fino al 2017. L’impegno è il risultato di un accordo promosso dall’Assessorato all’Industria della Provincia autonoma di Trento e concretizzato al termine di un’operazione di sistema che ha visto come protagonisti Trentino Sviluppo e Confidimpresa Trentino. Nel dettaglio, Trentino Sviluppo ha rilasciato a Confidimpresa, che ha sua volta l’ha “girata” ai fornitori del gruppo industriale, una garanzia fideiussoria del valore di 2 milioni di euro, grazie alla quale il Gruppo Pvb potrà continuare a beneficiare degli approvvigionamenti di prodotti petroliferi. Si tratta del primo intervento di questo tipo da parte di Trentino Sviluppo, rientrante nei nuovi strumenti di politica economica affidati nel 2013 dalla Provincia alla propria società di sistema. L’accordo, sottoscritto nella mattinata di oggi, è stato presentato da Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Flavio Tosi, presidente di Trentino Sviluppo e Sergio Bortolotti, presidente di Pvb Fuels Spa. “Quello sottoscritto oggi – ha sottolineato il vicepresidente Alessandro Olivi – è un accordo dai chiari contenuti, ulteriore esempio di come la politica economica della Provincia preveda sempre ricadute sociali misurabili e concrete nel territorio. In questo caso, a fronte di una operazione solida e controgarantita, c’è appunto l’impegno dell’azienda di stabilizzare, per tre anni, la presenza dei 322 dipendenti della Pvb in Trentino. Non solo: con questa operazione Trentino Sviluppo affina i propri strumenti di intervento con una nuova forma di sostegno dai contenuti decisamente innovativi. E´ la prima volta che la Giunta autorizza Trentino Sviluppo a sostenere una impresa attraverso la prestazione di una garanzia, ovviamente con tutte le precise garanzie del caso a tutela di questa operazione. Una operazione virtuosa: non si tratta di erogare direttamente liquidità o contributi ma di esibire la forza patrimoniale e finanziaria di Trentino Sviluppo come aiuto ad una impresa per approvvigionarsi del credito in una fase molto difficile. Lo si fa per un gruppo che ha solide radici in Trentino e che attraverso questa operazione abbiamo condotto all’assunzione di un forte atto di responsabilità sociale. Per una garanzia di due milioni di euro – che scadrà il 31 dicembre di quest’anno – e a sua volta controgarantita da cespiti immobiliari di valore pari o maggiore, la Giunta ha chiesto e ottenuto che Pvb assuma l’impegno a mantenere occupati tutti i lavoratori operanti in Trentino per un periodo di tre anni a partire da oggi. Una clausola sociale che dimostra come la Provincia non eroga denaro a caso ma sempre, e sempre di più, in relazione diretta alle ricadute sociali che per noi significano difendere il lavoro e generare il lavoro". “Un´operazione intelligente - ha sottolineato Flavio Tosi, presidente di Trentino Sviluppo - che non ha comportato alcun esborso di denaro per le finanze pubbliche ma nella quale abbiamo speso un patrimonio altrettanto importante, quello della fiducia di cui il Trentino gode sui mercati internazionali. Ed è fondamentale iniziare ad usare la nostra affidabilità anche come leva economica a beneficio del territorio”. Soddisfazione è stata espressa anche da Sergio Bortolotti, presidente di Pvb Fuels Spa: “Il mio grazie è quello di una azienda che con questa operazione, a fronte delle dovute e necessarie garanzie, ritrova la fiducia per riprendere un cammino che ci porterà a capitalizzare il gruppo, grazie anche all’apporto di nuovi partner, pur mantenendo in questo territorio la direzione e la sede legale”. Il Gruppo Pvb opera dal 1979, attraverso sei società - Pvb Group, Pvb Fuels, Pvb Solutions, Pvb Power, Pvb Cleaning, Pvb Retail - nel settore dei prodotti petroliferi. Una realtà industriale che per il territorio Trentino rappresenta un asset di valenza strategica, considerati i livelli occupazionali, con 322 lavoratori impiegati in Provincia di Trento su 614 complessivi, il rilevante ammontare delle accise versate in loco, il posizionamento del gruppo a livello nazionale e la sua dimensione internazionale, con una presenza operativa sui mercati di Bulgaria e Romania. Nel dicembre 2013, a seguito dell’improvviso cambiamento delle policy di controgaranzia da parte della compagnia che assicura di fatto tutto il mercato petrolifero, la società Pvb Fuels Spa ha chiesto a Provincia, Trentino Sviluppo e Confidimpresa il rilascio di una garanzia per 2 milioni di euro a favore dei propri fornitori, così da poter dare continuità agli approvvigionamenti energetici e quindi di fatto alla stessa attività aziendale. Il 24 gennaio scorso la Giunta provinciale ha quindi deliberato un apposito protocollo d´intesa chiedendo a Trentino Sviluppo un rapido intervento, reso possibile grazie ai nuovi strumenti riconosciuti alla società di sistema in virtù dei nuovi indirizzi integrati nel 2013, che alle frecce già presenti all’arco di Trentino Sviluppo aggiungono anche questa modalità di intervento a sostegno delle aziende locali. Con l’atto sottoscritto oggi, martedì 25 febbraio, Trentino Sviluppo ha quindi rilasciato una garanzia fideiussoria per un valore di 2 milioni di euro a favore di Confidimpresa Trentino, che a sua volta garantirà i fornitori di Pvb Fuels. A fronte di detta garanzia, Pvb rilascia a Trentino Sviluppo un’ipoteca volontaria di pari valore su alcuni immobili di sua proprietà situati a Trento e dintorni, tra cui terreni ed edifici ad uso terziario e direzionale. A fronte dell’intervento a garanzia dei propri fornitori, che risolve una situazione di mercato potenzialmente critica la quale avrebbe potuto compromettere la continuità del servizio energetico effettuato, la società Pvb Fuels si è impegnata, anche per conto della altre società del gruppo, a mantenere il livello occupazionale pari a 322 dipendenti operanti in provincia di Trento per i tre anni successivi alla sottoscrizione dell’accordo, ossia fino al 2017.  
   
   
TOSCANA: SCONTI IRAP PER AZIENDE CHE INVESTONO SU CULTURA E PAESAGGIO. VIA LIBERA AL REGOLAMENTO  
 
Firenze, 27 febbraio 2014 - Le aziende toscane dal 2014, ma in tasca lo sconto si sentirà l´anno dopo, avranno la possibilità di pagare meno tasse: almeno le imprese e i liberi professionisti che investiranno quest´anno su cultura e tutela e valorizzazione del paesaggio. La giunta regionale ha approvato definitivamente il regolamento di attuazione della legge, la n. 45 del 2012, che offre infatti uno sconto sull´Irap, l´imposta regionale sulle attività produttive. Spendi mille e ne scali duecento, la sintesi è tutta qui. Per il primo anno a disposizione c´è complessivamente un milione di euro per il credito d´imposta, un milione di entrate a cui la Regione rinuncerà. Nel 2011 in tutta la Toscana l´Irap valeva circa 2 miliardi (o poco più): a pagarla erano stati 234 mila contribuenti. Solo una piccola parte è però la quota libera e manovrabile di un´imposta che è regionale solo in parte, visto che le aliquote ordinarie le stabilisce lo Stato e le risorse sono per lo più (assieme all´addizionale Irpef) vincolate al finanziamento del fondo nazionale della sanità. "La cultura e con la cultura, in Toscana, anche il paesaggio, sono il nostro più grande patrimonio – sottolinea l´assessore alla presidenza e al bilancio della Regione, Vittorio Bugli –: un patrimonio che il pubblico e le istituzioni hanno il dovere di difendere e valorizzare e che può essere volano per lo sviluppo economico e la creazione di nuovi posti di lavoro". "Nonostante la difficile stagione che stiamo vivendo - ricorda Bugli - e nonostante i tagli di risorse che abbiamo subito in questi anni, non solo comunque non abbiamo tagliato gli investimenti in cultura (anzi li abbiamo aumentati) ma abbiamo messo in campo questa legge, e siamo stati i primi in Italia a farlo, consentendoci di coinvolgere il privato e il mondo imprenditoriale in questa opera di valorizzazione". "Adesso - conclude - vogliamo informare di questa opportunità aziende ed associazioni e stiamo studiando il canale migliore". La prima proposta nel 2011, poi l´impugnazione del Governo - La legge toscana sulle agevolazioni fiscali per gli investimenti in cultura ha avuto un percorso travagliato. La giunta l´aveva proposta nel 2011. Il Consiglio regionale l´aveva votata ed approvata nel 2012. Poi il Governo l´aveva impugnata ma la Consulta, a giugno del 2013, ha dato ragione alla Regione e ad ottobre la giunta aveva approvato il regolamento poi inviato in Consiglio regionale per un parere. Come funziona - Dal 2015 dunque (con la dichiarazione che riguarda i redditi 2014) chi finanzia iniziative culturali o contribuisce alla tutela e valorizzazione del paesaggio, sostenendo ad esempio il recupero di immobili posti sotto tutela, potrà contare sul uno sconto sull´Irap pari al 20 per cento di quanto ha speso. Per il paesaggio l´intervento dovrà essere coerente con il piano regionale omonimo, per la cultura con quello della cultura. Donazione minima: 1.000 euro (nella prima versione erano cinquemila). Lo sconto fiscale varrà se i promotori dei progetti sono soggetti pubblici o enti privati o associazioni senza fini di lucro, che per statuto fanno promozione o gestiscono attività culturali. Varrà per tutte le imprese, con la sola eccezione di banche, fondazioni bancarie, compagnie e imprese di assicurazione e aziende in difficoltà economica. Varrà se finanzi un festival teatrale o il restauro di un quadro, un palazzo o un´opera d´arte, se aiuti uno dei tanti enti o associazioni che in Toscana fanno cultura. Le domande - Chi beneficia delle erogazioni dovrà comunicarlo agli uffici regionali attestando il possesso dei due requisiti necessari: l´operare senza fini di lucro è l´indicazione nello statuto o nell´atto costitutivo delle finalità della promozione, organizzazione e gestione di attività culturali o della valorizzazione del patrimonio culturale o del paesaggio. Chi intende godere delle agevolazioni fiscali e del credito d´imposta deve invece prenotare la richiesta: in futuro sarà on line attraverso una piattaforma dedicata, in attesa le domande dovranno essere presentate per posta elettronica certificata. Chi prima lo farà avrà la precedenza, fino ad esaurimento del fondo che per il primo anno sarà pari appunto ad un milione di euro: il 70 per cento destinato ad iniziative culturale, il resto al paesaggio. Entro il 15 marzo di ogni anno gli uffici regionali approveranno l´elenco delle erogazioni liberali e dei soggetti destinatari dell´agevolazione fiscale. E´ ovvio che la detrazione varrà per l´anno fiscale in cui è stata fatta la donazione. Sempre gli uffici regionali effettueranno controlli a campione e tutte le informazioni saranno trasmesse all´Agenzia delle Entrate.  
   
   
ROMA: “AFFITTASI POLTRONA”. LA GIUNTA APPROVA MEMORIA COWORKING TRA PARRUCCHIERI ED ESTETISTI  
 
Roma, 27 febbraio 2014 - “Affittasi poltrona”. Potrebbe essere questo uno dei prossimi annunci affissi nei saloni di acconciatori ed estetisti romani. La delibera approvata oggi dalla Giunta capitolina, promossa dall’assessorato Roma Produttiva, prevede la possibilità di affittare una postazione a giovani parrucchieri o estetisti all’interno di un’attività. Un’occasione aggiuntiva che può permettere a molti giovani professionisti, che non hanno ancora la forza economica necessaria, di porre le basi e avviare una nuova attività imprenditoriale in un negozio già avviato e alla luce del sole. Un’occasione che punta inoltre a far emergere il lavoro nero, spesso svolto a domicilio senza alcun tipo di garanzia igienica o fiscale. Della collaborazione tra professionisti potrà avere un beneficio anche l’imprenditore già affermato, con la riduzione di parte dei costi di gestione derivanti dall’affitto di una delle poltrone o delle cabine. Per questa sorta di “coworking”, che già è stata sperimentata in città come Milano e che richiede unicamente una Scia per l’avvio della nuova attività, Roma Capitale ha recepito una richiesta delle associazioni di categoria. In collaborazione con le organizzazioni sindacali sarà effettuato un “monitoraggio” contro possibili abusi. Nel provvedimento di Giunta, a tutela dei lavoratori, viene espressamente vietato l’affitto della poltrona a dipendenti o ex dipendenti (tali almeno negli ultimi 5 anni) e alle imprese che abbiano effettuato licenziamenti negli ultimi 24 mesi. L’affitto di una poltrona o cabina è consentito alle imprese fino a 3 dipendenti; quelle da 4 a 9 dipendenti possono concedere in affitto due poltrone, numero che sale a tre per le imprese con oltre 10 dipendenti. “L’idea di fondo – dichiara l’assessore alla Roma Produttiva, Marta Leonori – è quella di offrire una nuova opportunità a chi vuole avviare un’attività avendone i requisiti, ma con limitate risorse economiche. Quindi un provvedimento concreto contro la crisi, che consentirà ai giovani di mettersi in proprio, in maniera trasparente e regolare. Uno strumento che aiuta a combattere l’abusivismo professionale e nel contempo a tutelare i consumatori”.  
   
   
SOGEFI (GRUPPO CIR): RICAVI A OLTRE € 1,3 MLD, +1,2% (+5,5% A PARITA’ DI CAMBI) RISULTATO OPERATIVO: € 107,8 MLN (+16,6%), INCIDENZA SU RICAVI 8,1%, +1,1 PUNTI DA 2012  
 
 Milano, 27 febbraio 2014 - Il Consiglio di Amministrazione di Sogefi Spa, riunitosi il 25 febbraio sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha approvato la proposta di bilancio civilistico e il bilancio consolidato della società per l’esercizio 2013. Sogefi, società di componentistica per autoveicoli del gruppo Cir, è uno dei principali produttori mondiali nei sistemi motore e nei componenti per sospensioni con una presenza produttiva articolata in 43 stabilimenti in 21 paesi e 17 sedi commerciali. Andamento della gestione Nel 2013 Sogefi ha conseguito una crescita dei ricavi a oltre € 1,3 miliardi (+1,2% rispetto al 2012 ma +5,5% a parità di cambi) abbinata all’espansione dei margini, anche in un contesto di cambi negativi e in presenza di un’intensificazione delle ristrutturazioni. In particolare, pur avendo accelerato le azioni di efficienza strutturale attraverso la razionalizzazione della capacità produttiva in Francia (oneri di ristrutturazione a € 19,2 milioni +24% rispetto al 2012 di cui € 17,3 milioni nel quarto trimestre), il gruppo ha ottenuto un Ebit in crescita del 9% con un’incidenza sui ricavi salita al 5,2% dal 4,8% del 2012. Tale risultato è stato ottenuto grazie a un migliore mix di prodotto e alla strategia di focalizzazione sui paesi extra-europei, in particolar modo sul mercato nordamericano e l’Asia, ma anche grazie alla stabilizzazione del mercato europeo principalmente nella seconda metà dell’anno. Per quanto riguarda l’andamento complessivo del mercato automobilistico nel 2013, si è assistito ad un significativo incremento delle nuove immatricolazioni negli Stati Uniti (+7,5% rispetto al 2012) e in Cina (+17%) e a una più modesta crescita in Mercosur (+1,6%), che hanno compensato la debolezza dell’Europa (-1,7%). Risultati consolidati Sogefi ha chiuso il 2013 con ricavi consolidati a € 1.335 milioni, in lieve crescita rispetto a € 1.319,2 milioni del 2012 (+1,2%, +5,5% a parità di cambi). Il dato beneficia soprattutto del positivo andamento nei mercati extra-europei, in particolare in Nord America e Asia, con ricavi in crescita rispettivamente del 24,5% (€ 187,4 milioni) e 27,1% (€ 59,2 milioni) sul 2012 e della performance ottenuta nel quarto trimestre, che ha registrato ricavi consolidati in crescita del 3,3% a € 324,4 milioni (+8,6% a parità di cambi) rispetto all’anno precedente. L’incidenza dei paesi extra-europei sui ricavi totali del gruppo Sogefi è stata pari al 36%, in crescita di 2 punti percentuali rispetto al 2012 (sarebbe stata del 38% al netto dell’effetto cambi). Positivo l’andamento in Sud America, dove i ricavi – al netto dell’effetto cambi – sarebbero cresciuti più del mercato di riferimento grazie al buon posizionamento competitivo di Sogefi. In Europa il gruppo ha registrato ricavi per € 859,3 milioni, in calo del 2,0%, sostanzialmente in linea con il mercato di riferimento. Il risultato operativo consolidato, pari a € 107,8 milioni nel 2013, è stato in crescita del 16,6% rispetto all’anno precedente raggiungendo un’incidenza sui ricavi del 8,1%, in miglioramento di 1,1 punti percentuali. Nel 2013 il gruppo ha intensificato le iniziative di efficienza rese necessarie dalla persistente debolezza dei mercati europei con l’obiettivo di allineare la produzione alla minore domanda. Nella Business Unit Sistemi Motore, in particolare, il gruppo ha avviato la negoziazione per la chiusura dello stabilimento di Saint Père e per trasferire la produzione dello stabilimento di Argentan a Vire. Ciò ha comportato maggiori oneri di ristrutturazione rispetto agli anni precedenti pari a € 19,2 milioni, di cui € 17,8 milioni pertinenti alla razionalizzazione della capacità produttiva e € 1,4 milioni legati alla svalutazione di beni relativi alle ristrutturazioni (rispettivamente € 12,2 milioni e € 3,2 milioni nel 2012). L’ebitda consolidato è stato di € 129,5 milioni, in crescita del 2,3% rispetto al 2012 (€ 126,7 milioni). L’ebitda consolidato ante ristrutturazioni è ammontato a € 147,3 milioni, in crescita del 6,1% rispetto all’anno prima con un’incidenza sui ricavi del 11% (10,5% nel 2012). L’ebit consolidato è risultato di € 69,1 milioni in crescita del 9% (€ 63,4 milioni nel 2012), con un’incidenza sui ricavi salita al 5,2% dal 4,8% del 2012. L’ebit ante ristrutturazioni nel 2013 è cresciuto del 12% a € 88,3 milioni rispetto all’anno precedente (€ 78,8 milioni). Il risultato prima delle imposte e della quota di azionisti terzi nel 2013 è stato di € 40,5 milioni rispetto a € 44,9 milioni dell’anno precedente. Il dato, oltre che dai maggiori costi di ristrutturazione, è influenzato dai maggiori oneri finanziari in seguito al recente processo di rifinanziamento del debito che ha portato alla sostituzione di linee di credito definite prima del 2009 con nuove linee di credito sottoscritte alle attuali condizioni di mercato. Il risultato netto consolidato nel 2013 è stato positivo per € 21,1 milioni (€ 28,2 milioni nel 2012). Nel corso dell’esercizio, coerentemente con la strategia di Sogefi di espandere la propria presenza nei mercati extra-europei, sono stati realizzati i seguenti progetti: avviamento della realizzazione di due nuovi stabilimenti per componenti per sospensioni e sistemi motore a Wujiang (Cina), inaugurazione di uno stabilimento di sistemi motore a Pune (India) e ampliamento della capacità produttiva nell’impianto di Monterrey (Messico). L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2013 ammontava a € 304,6 milioni (€ 339 milioni al 30 settembre 2013 e € 295,8 milioni al 31 dicembre 2012). La diminuzione nel trimestre è riconducibile alla stagionale ottimizzazione del capitale circolante unita alla positiva performance operativa. Poiché le ristrutturazioni si sono concentrate soprattutto nel quarto trimestre, l’esborso di cassa conseguente si verificherà principalmente nel 2014. Al 31 dicembre 2013 il patrimonio netto consolidato inclusa la quota degli azionisti terzi era pari a € 188,9 milioni (€ 200,2 milioni al 31 dicembre 2012). I dipendenti del gruppo Sogefi alla fine del 2013 erano 6.834 rispetto a 6.735 del 31 dicembre 2012. La crescita del personale in Asia, Nafta e Mercosur è stata in gran parte compensata dalla riduzione in Europa. Business Unit Sistemi Motore - Nel 2013 la Business Unit Sistemi Motore ha registrato ricavi per € 818,6 milioni in crescita del 3,3% (+7,4% a parità di cambi) rispetto al 2012 e del 4,7% nel solo quarto trimestre con ricavi a quasi € 200 milioni. Nel periodo la Business Unit ha beneficiato della crescita dell’attività nei mercati extra-europei - principalmente Usa, Cina e India - e di un contributo positivo del settore Aftermarket. Il risultato operativo della Business Unit è ammontato a € 71,1 milioni (+25,7% rispetto al 2012) con un’incidenza sui ricavi migliorata di 1,5 punti percentuali a 8,7% dei ricavi rispetto al 7,1% dell’anno prima. In miglioramento anche l’Ebitda e l’Ebit rispettivamente a € 78,9 milioni (€ 74,7 milioni nel 2012) e a € 45,7 milioni (€ 39 milioni 2012), con un’incidenza sui ricavi in miglioramento al 9,6% dal 9,4% del 2012 per l’Ebitda e al 5,6% dal 4,9% per l’Ebit. L’ebitda ante ristrutturazioni nel 2013 è ammontato a € 94,5 milioni, in crescita del 9,2% rispetto all’anno precedente con un’incidenza sui ricavi del 11,5% (10,9% nel 2012). Business Unit Componenti per Sospensioni - La Business Unit Componenti per Sospensioni ha chiuso il 2013 con ricavi pari a € 518,6 milioni (€ 528,6 milioni nel 2012), in riduzione del 1,9% (+2,6% a cambi costanti). Il migliore mix di prodotto ha permesso di ottenere un risultato operativo in crescita del 7,9% a € 44,6 milioni con un’incidenza sui ricavi salita al 8,6% dal 7,8%. In miglioramento anche l’Ebitda e l’Ebit rispettivamente a € 58,8 milioni (€ 56,9 milioni nel 2012) e a € 35,7 milioni (€ 32,3 milioni 2012), con un’incidenza sui ricavi in miglioramento al 11,3% dal 10,8% del 2012 per l’Ebitda e al 6,9% dal 6,1% per l’Ebit. Risultati della capogruppo Sogefi Spa - Nel 2013 la società capogruppo Sogefi Spa ha realizzato un utile netto di € 15,9 milioni rispetto a € 6,2 milioni dell’anno precedente. Il maggior flusso di dividendi da società controllate nell’esercizio 2013 (€ 34,9 milioni rispetto a € 21,4 milioni nel 2012) è stato parzialmente compensato dall’incremento degli oneri finanziari netti. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2013 è risultato pari a € 304,9 milioni, con un incremento netto di € 21,6 milioni rispetto al corrispondente valore al 31 dicembre 2012. Il patrimonio netto alla stessa data ammontava a € 155,8 milioni (€ 154 milioni al 31 dicembre 2012). Evoluzione prevedibile della gestione Per il 2014 l’andamento del mercato automobilistico a livello globale è stimato in crescita, trainato soprattutto dal mercato cinese e supportato da un più contenuto incremento dei mercati nordamericano e sudamericano e da una ulteriore stabilizzazione in Europa. In tale contesto il gruppo Sogefi prevede di: - continuare ad aumentare la presenza extra europea del gruppo facendo leva sul proprio posizionamento competitivo nelle diverse aree geografiche; - incrementare la focalizzazione sulle innovazioni e sul miglioramento del mix di prodotto; - potenziare l’integrazione del gruppo; - proseguire nella fase di accelerazione delle azioni di efficienza strutturale in Europa. Proposta di dividendo Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non deliberare la distribuzione di un dividendo, al fine di salvaguardare la solidità patrimoniale della società in vista dell’intensificazione delle azioni di ristrutturazione che la società ha effettuato nel corso dell’anno 2013 e che intende effettuare anche nel 2014 per raggiungere una presenza produttiva più idonea agli attuali livelli di domanda di mercato. L’esborso di cassa di tali azioni sarà concentrato nel 2014. Assemblea degli Azionisti - L’assemblea degli Azionisti di Sogefi è convocata in prima convocazione per il 23 aprile 2014 e in seconda convocazione per il 24 aprile 2014. Il Consiglio di Amministrazione, in particolare, ha deliberato: • - di proporre all’Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio di Amministrazione stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 10 milioni di azioni proprie (comprese n. 3.678.722 azioni proprie ad oggi detenute, corrispondenti al 3,12% del capitale sociale) a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore al 10% e inferiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono la possibilità di investire in azioni della società a prezzi inferiori al loro effettivo valore, basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali, nonché di disporre delle azioni proprie acquistate nell’ambito di piani di compensi basati su azioni della società; • - di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti un piano di stock grant per il 2014 destinato a dipendenti della società e di società controllate per un massimo di n. 750.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione Sogefi. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie detenute dalla società; - di proporre all’Assemblea degli Azionisti, in sede straordinaria, la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio stesso per aumenti di capitale fino a un importo massimo di 250 milioni di euro, per aumenti di capitale sociale a favore di amministratori e dipendenti della società e di sue controllate per un importo massimo di 5,2 milioni di euro, e per emettere, anche con esclusione del diritto di opzione , e in tal caso a favore di investitori istituzionali, obbligazioni convertibili o con warrant.  
   
   
ELECTROLUX: RENZI DIMOSTRA DI ACCETTARE LA SFIDA  
 
Trieste, 27 febbraio 2014 - "Siamo molto soddisfatti, perché questa decisione dimostra che il premier ha deciso di prendere su sé questa sfida e intende andare al cuore del problema". Lo ha detto il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, commentando la decisione del primo ministro Matteo Renzi di convocare il tavolo sulla crisi Electrolux. "Siamo a maggior ragione soddisfatti - ha spiegato Bolzonello - perché il tavolo è stato convocato, come chiedevamo sin dall´inizio, a Palazzo Chigi e non più solo in sede di ministero dello Sviluppo economico. Il fatto poi che la convocazione avvenga a Roma con i rappresentanti di tutti e quattro gli stabilimenti, non privilegiando quindi una o l´altra area, ci dà un senso di sicurezza per lo sviluppo dell´intera vicenda".  
   
   
MICRON: ARZANO È POLO ECCELLENZA PER QUALITÀ LAVORATORI  
 
Napoli, 27 febbraio 2014 - L´assessore al Lavoro Severino Nappi ha partecipato oggi ad un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico con i vertici nazionali della Micron Italia e le organizzazioni sindacali. Al centro dell´incontro gli oltre 300 esuberi annunciati dall´azienda e l´analisi della situazione. Nei prossimi giorni è in programma un confronto con la proprietà americana dell´azienda, a cui la Regione Campania ha chiesto di essere presente. Il tavolo odierno e´ stato aggiornato in attesa dell’esito di questo incontro. "Nei giorni scorsi – ha detto l’assessore Nappi - ho avuto modo di visitare lo stabilimento Micron di Arzano e di parlare con i lavoratori: è uno stabilimento di eccellenza dove si fa ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Una struttura di questo tipo va potenziata e certo non ridotta. I nostri lavoratori sono ricercatori e tecnici di altissima qualita´ che non possiamo disperdere lontano dalla Campania o, peggio, fuori dall´Italia. Per questo chiediamo con forza al Governo e all´azienda di ridisegnare il suo piano industriale, non per chiedere un trattamento di favore per Arzano, ma per ottenere il riconoscimento del suo diritto a continuare ad essere polo d´eccellenza. “E´ su queste sfide che vogliamo misurare l´attenzione per la nostra terra. E per questo che chiediamo di partecipare al confronto con la proprietà americana”, ha concluso Nappi.  
   
   
REGGIO CALABRIA -PEGGIORA L´EXPORT COMMERCIALE NEL III TRIMESTRE 2013  
 
 Reggio Calabria, 27 febbraio 2014 - Perdura lo stato di affanno delle imprese reggine nelle relazioni commerciali con l’estero. Anche nel 2013, infatti, il valore complessivamente esportato dalla provincia ha continuato a ridursi. Più nello specifico, tra giugno e settembre 2013, seguendo gli ultimi dati resi a disposizione dall’Istat, l’export reggino è stato di appena 24,2 milioni di euro, ossia 4,5 milioni in meno rispetto al trimestre precedente, con una riduzione percentuale pari addirittura a -15,7%, notevolmente più grave rispetto alle contrazioni registrate sul fronte regionale e nazionale (rispettivamente, -4,7% e -4,8%). “La vendita all’estero, per le molte delle nostre aziende esportatrici, è ancora limitata e spesso occasionale” - ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, dr. Lucio Dattola. “E’ ancor più necessario sostenere coloro che hanno accesso ai mercati esteri e far si che sempre più imprese riescano ad intercettare questa notevole opportunità. Solo così possiamo sperare di agganciare la ripresa economica prevista per il 2014. Il sistema imprenditoriale reggino non può più attendere”. Contrariamente alle esportazioni, la dinamica delle importazioni ha registrato nel terzo trimestre 2013 una significativa crescita, pari a ben 6 milioni di euro rispetto al trimestre precedente, e oltre 4 milioni sul terzo trimestre del 2012. Di conseguenza, si amplia il deficit di bilancia commerciale tra export e import delle imprese, ormai giunto a 16 milioni di euro. Un valore così basso non si rilevava dal primo trimestre del 2009, quando gli effetti della crisi internazionale iniziarono a dare segnali diffusi, sintetizzabili in un disavanzo allora pari a 34 milioni. Sul fronte settoriale, si conferma il ruolo quasi esclusivo esercitato dalla trasformazione alimentare (10,4 milioni di export tra giugno e settembre 2013) e dalla chimica (10,7 milioni). Si tratta di valori, quelli sperimentati da questi due settori, che purtroppo registrano una netta contrazione rispetto al precedente trimestre (pari rispettivamente a circa – 3 milioni di euro e -1,5 milioni). Ugualmente sconfortanti sono i dati se confrontiamo l’export di questi due settori con il periodo giugno-settembre 2012 (rispettivamente circa – 1 milione di euro e -1,5 milioni). In termini geografici, l’analisi complessiva dei primi tre trimestri del 2013 evidenzia che l’export assorbito dai Paesi comunitari ancora oggi incide per il 56,2% del totale delle vendite all’estero. Segue come bacino di sbocco il mercato dell’America settentrionale, che ai primi nove mesi del 2013 incide sull’export reggino per una quota pari al 13,3%, in ribasso rispetto al 14,5% dei primi nove mesi del 2012.  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE: 2,5 MLN. ALLE PMI VENETE PER DOTARSI DI PERSONALE QUALIFICATO  
 
Venezia, 27 febbraio 2014 - Sarà aperto tra una quindicina di giorni un bando della Regione per l’assegnazione di contributi per un ammontare complessivo di 2,5 milioni di euro da destinare alle piccole e medie imprese venete che assumono personale di ricerca qualificato. Nel darne notizia l’assessore regionale allo sviluppo economico ricerca e innovazione Isi Coppola sottolinea come “in un’economia basata sulla conoscenza, gli investimenti in ricerca e capitale umano sono un fattore strategico per fronteggiare un contesto competitivo reso ancor più aspro dalla crisi mondiale. Proprio per sostenere la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione e il trasferimento tecnologico a favore delle Pmi presenti sul territorio veneto, lo scorso dicembre la giunta regionale ha approvato questo bando con il quale 2,5 milioni di euro sono interamente destinati a supportare ed incentivare le piccole e medie imprese ad assumere personale qualificato”. L’assessore Coppola fa presente che la data di inizio per l’accoglimento delle domande è prevista il giorno 14 marzo. “Il bando – aggiunge - prevede l’impiego di risorse in attività progettuali di ricerca e innovazione, della durata di 12-15 mesi, con gli obiettivi di promuovere lo sviluppo tecnologico dell’intero tessuto economico regionale anche attraverso il trasferimento di conoscenze innovative, recependo così, di fatto, quelle che sono le raccomandazioni e le linee guida previste a livello europeo sulla prossima Programmazione Comunitaria 2014-2020”. L’assunzione di capitale umano da impiegare nelle attività progettuali potrà avvenire, a discrezione delle singole imprese, sulla base di una duplice modalità che, da un lato, prevede l’assunzione diretta e, dall’altro, la possibilità di “attingere” dal personale qualificato messo appositamente a disposizione dalle strutture di ricerca presenti sul territorio. La relativa documentazione e ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione sono disponibili sul sito della Regione del Veneto al link www.Regione.veneto.it nella sezione “Bandi, Avvisi e Concorsi”.  
   
   
AFFIDABILITÀ MANUTENZIONE ANTINCENDIO, UMAN PLAUDE ALL’INIZIATIVE ICIM  
 
Milano, 27 febbraio 2014 - In occasione della tappa fiorentina del Sicurtech Village, promosso da Uman, l’Associazione nazionale delle aziende che operano nel settore della sicurezza e antincendio, Icim ha presentato il nuovo schema di certificazione proprietario per verificare che la manutenzione di estintori, idranti, porte tagliafuoco venga eseguita secondo criteri di qualità ben definiti. “La nuova certificazione è una risposta all’aumento delle inadempienze e delle frodi, così come attestano i dati di Uman. La falsa manutenzione degli estintori vale 22,5 milioni di euro all’anno - spiega Gianmario Malnati, presidente Uman - Nasce ora uno strumento per far fronte alle frodi nelle verifiche degli impianti: uno schema certificativo innovativo che identifica l’intervento di manutenzione di qualità per la garanzia della sicurezza di tutti, persone, aziende e comunità. Le aziende che operano nel settore della sicurezza infatti devono essere un modello, un esempio di integrità e trasparenza, dato l’ambito estremamente delicato e pericoloso in cui operano. Solo così si può fare cultura della sicurezza nei confronti degli imprenditori, che hanno la responsabilità dei sistemi di sicurezza nelle aziende, dei preposti e degli Rspp, che devono operare e vigilare su queste tematiche, dei dipendenti, che devono comprendere l’importanza di lavorare in sicurezza, e infine degli operatori del settore, per valorizzare la loro professionalità e poter essere visti come i referenti primari per la sicurezza. “Questo schema di certificazione - conclude Gianmario Malnati - rappresenta per tutto il comparto un’opportunità da non perdere e come Associazione, in particolare, abbiamo sposato in pieno l’iniziativa tanto che già alcune nostre aziende associate hanno intrapreso l’iter di certificazione”.  
   
   
EX LUCANA CALZATURE, ASSEMBLEA CISL SU CONTENUTI DELL´ACCORDO  
 
Potenza, 27 febbraio 2014 - Si è tenuta a Maratea una riunione sindacale promossa dalla Cisl per fare il punto sul progetto di reindustrializzazione della ex Lucana Calzature. Ne hanno discusso, alla presenza di oltre settanta lavoratori dell´ex stabilimento calzaturiero, Carlo Quaratino, della Cisl regionale, Gerardo Casaletto, della Femca Cisl, e Nicola Labanca, segretario zonale della Cisl che - spiega un comunicato sindacale - hanno illustrato i contenuti dell´accordo siglato alcuni giorni fa in Regione per la riconversione industriale del sito presentato dalla società Alta Sartoria Italiana che prevede a regime l´assunzione di 163 addetti. La Cisl si augura che questo nuovo tentativo di reindustrializzazione possa andare finalmente in porto in tempi rapidi e chiede un maggiore numero di assunti dalla platea degli ex dipendenti della Lucana Calzature attualmente in mobilità. Nella speranza che l´investimento possa rappresentare una concreta opportunità occupazionale per i tanti disoccupati della zona, la Cisl attende la formalizzazione del piano industriale per poter fare una valutazione puntuale del progetto.  
   
   
LIVORNO E COLLESALVETTI, LA REGIONE CHIEDE NUOVAMENTE IL RICONOSCIMENTO DI AREA DI CRISI  
 
Firenze, 27 febbraio 2014 - Il riconoscimento di area di crisi industriale complessa del polo produttivo della componentistica automotive di Livorno e Collesalvetti è stato nuovamente chiesto dalla giunta regionale che, nell´ultima seduta, ha approvato una delibera proposta dall´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini. Cambia la normativa La riproposizione della richiesta, dovuta al cambio della normativa nazionale, parte come noto dalla considerazione che si tratta di un´area da tempo colpita da recessione economica e perdita di posti di lavoro, che per dimensione ed importanza delle imprese è da considerarsi non solo di rilevanza regionale, ma anche nazionale. Siamo in presenza di una prevalenza di grande impresa e di gruppi multinazionali, una forte dipendenza dai mercati mondiali dominati da pochi grandi produttori a livello internazionale, un significativo indotto e necessità di processi di riconversione, il tutto concentrato su uno spazio geografico limitato. Il riconoscimento di area di crisi complessa, così come previsto dalla normativa nazionale, è presupposto essenziale per rendere efficaci i progetti di riqualificazione e riconversione industriale che, peraltro, la Regione ha già messo in campo. "La richiesta – spiega l´assessore Simoncini - deriva dalle difficoltà molto pesanti che l´area Livorno-collesalvetti sta vivendo in relazione alla crisi dell´automotive, il più rappresentativo, in termini di addetti, all´interno del settore manifatturiero nel territorio. La crisi del settore della componentistica va di pari passo alla congiuntura sfavorevole del mercato dell´auto ed è andata a riflettersi sull´interno sistema produttivo livornese, incidendo negativamente su un tessuto già strutturalmente debole. Le crisi aziendali negli ultimi cinque anni, hanno coinvolto soprattutto medie e grandi imprese. Si sono presi molti posti di lavoro e migliaia di lavoratori sono stati e sono in cassa integrazione. Le difficoltà hanno colpito le aziende principali e l´indotto e, al momento, sono ancora deboli i segnali di ripresa". Livorno strategica Come evidenziato dal corposo dossier allegato e che motiva la richiesta da parte della Regione, l´area di Livorno resta, dal punto di vista industriale, un´area strategica perchè, nonostante la crisi e la perdita di posti di lavoro (oltre 800 posti di lavoro persi dal 2008 alla metà del 2012, oltre 6 milioni di ore di Cassa integrazione straordinaria autorizzate nel 2012) e imprese (-0,6% nello stesso periodo), il principale polo industriale della toscana costiera con una forte presenza di industria pesante, metalmeccanica e cantieristica. L´incidenza economica di Livorno va però oltre la sua stessa area e ne travalica il peso demografico e produttivo, rispetto all´intera regione: la forte apertura all´esterno infatti, il ruolo del porto e delle infrastrutture logistiche ed energetiche, ne fanno un territorio strategico per l´economia dell´intera Toscana, di cui rappresenta circa il 7% del totale delle esportazioni. Il Progetto di riconversione Il riconoscimento di area di crisi complessa potrebbe attivare sul territorio risorse nazionali per progetti di reindustrializzazione e riconversione produttiva. Nel dossier, si delineano, con la proposta di massima dei contenuti del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale, fra l´altro quattro linee di intervento, punti salienti della strategia regionale per il rilancio dello sviluppo economico e produttivo di Livorno: per favorire la riqualificazione dei siti produttivi e di integrazione con le infrastrutture del polo logistico; per trattenere ed attrarre investimenti produttivi nel settore automotive e in quelli ad esso collegati; per favorire l´integrazione produttiva manifatturiera, sfruttando le competenze presenti sul territorio e sviluppandone di nuove; per sostenere miglioramenti a livello di sistema, cioè favorendo l´integrazione trasversale fra i vari livelli.  
   
   
NASCE A BATTIPAGLIA UN INCUBATORE D’IMPRESA  
 
Battipaglia, 27 febbraio 2014 - Creare un incubatore d’impresa che favorirà, direttamente sul campo, il completamento della formazione tecnico professionale dei giovani, fornendo loro i servizi di assistenza e di consulenza necessari a sviluppare il loro business. Questo l’impegno che l’I.s.s. “Enzo Ferrari” di Battipaglia e Polaris, l’azienda speciale per la cultura d’impresa della Camera di Commercio di Salerno hanno assunto con la stipula di un protocollo d’intesa sottoscritto dalla preside dell’istituto Daniela Palma e dal consigliere Polaris delegato all’asset “Camera per l’Impresa” Gianfranco Ferrigno, alla presenza del presidente della Camera di Commercio di Salerno Guido Arzano, del presidente di Polaris Demetrio Cuzzola e del presidente di Intertrade Vincenzo Galiano. Il protocollo d’intesa è il punto d’incontro “naturale” tra i medesimi obiettivi che ispirano, da due fronti diversi, la Camera di Commercio di Salerno, attraverso l´asset strategico “Camera per l’Impresa” di Polaris e l’I.s.s. “Enzo Ferrari” di Battipaglia: creare i presupposti affinchè si possa promuovere la crescita del tessuto imprenditoriale del salernitano e, quindi, aumentarne i livelli occupazionali. Compito di Polaris sarà assistere l’aspirante imprenditore in ogni passo del suo iter: dalla nascita e maturazione dell’idea di impresa, alla decisione circa la sua localizzazione, dall’assetto organizzativo aziendale di cui dotarsi, all’individuazione della potenziale clientela, dallo sviluppo delle ipotesi di bilancio, all’informazione circa le varie forme di finanziamento esistenti. L’i.i.s. “E. Ferrari” metterà a disposizione una struttura open space presente presso la sede dell’istituto – Battipaglia, via Rosa Jemma - adeguata a diventare un incubatore d’impresa, in quanto particolarmente idonea ad essere allestita per ospitare le nascenti imprese, coerentemente con gli indirizzi professionali della scuola ossia: alberghiero-ristorazione, elettrotecnico-meccanico e moda. “L’idea di creare un incubatore d’impresa presso l’istituto – dichiara la preside Daniela Palma – è nata da un desiderio che più volte i ragazzi mi hanno rivolto nel corso del tempo ossia continuare a frequentare i nostri laboratori nonostante abbiano terminato il ciclo di studi. Ciò perché se da un lato le imprese del territorio non sono in grado di assorbire la pur qualificata manodopera che la scuola offre, dall’altro i ragazzi non sono del tutto pronti ad affrontare autonomamente un’esperienza imprenditoriale”. “Attraverso l’asset ‘Camera per l’impresa’ di Polaris – dichiara il presidente della Camera di Commercio di Salerno Guido Arzano – intendiamo coinvolgere attivamente i giovani rispetto al tema della cultura d’impresa, intesa come messa in opera di tutti quei processi che possano consentire la crescita del tessuto imprenditoriale del salernitano e a tal fine intendiamo, tra l’altro, creare un network degli incubatori e dei facilitatori d’impresa, che diano risposte concrete alle esigenze dei lavoratori autonomi, dei giovani aspiranti imprenditori, come nel caso del protocollo siglato oggi, ma anche alle imprese mature che hanno l’esigenza di riposizionarsi sul mercato”. “Polaris ambisce a diventare punto di congiunzione tra istituzioni scolastiche e mondo produttivo - dichiara il presidente Demetrio Cuzzola – ascoltando da un lato le esigenze professionali degli operatori economici e dall’altro rafforzando i percorsi di alternanza scuola-lavoro, per formare risorse umane preparate ad affrontare le sfide dell’economia globale”. “Investire nelle giovani generazioni e nelle giovani menti rappresenta per l’asset ‘Camera per l’Impresa una priorità – afferma il consigliere delegato Gianfranco Ferrigno – perché i giovani sono un patrimonio irripetibile e irrinunciabile del nostro territorio ed a loro è rivolto uno specifico programma ricco di progetti, attività e servizi”.  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE E LAVORO. PRESENTAZIONE BORSA DI STUDIO BERTO’S ALLA COOPERATIVA SOCIALE DIEFFE DI NOVENTA PADOVANA  
 
Venezia, 27 febbraio 2014 - Una borsa di studio offerta dall’azienda Berto’s è stata offerta agli allievi dell’Istituto Professionale Dieffe di Noventa Padovana (Pd) nel corso di una cerimonia che si è tenuta nella sede della Cooperativa Sociale Dieffe. Enrico Berto, Amministratore Delegato di Berto’s spa e Presidente dei Giovani industriali di Confindustria Veneto ha consegnato la borsa di studio, alla presenza dell’Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan. L’istituto Dieffe accoglie nel Veneto 1600 allievi l’anno dei quali 800 in obbligo scolastico frequentano la mattina i percorsi di qualifica triennale dei Centri di Formazione Professionale e l’Istituto Superiore di Enogastronomia Paritario; ed ulteriori 800 adulti che si rivolgono ai percorsi di riqualificazione professionale serali che la cooperativa eroga per il reinserimento lavorativo. La percentuale di inserimento lavoro degli ex allievi Dieffe a sei mesi dal compimento del percorso di studi è pari al 82%, inoltre sono un 30% gli ex allievi che a 4 anni dalla qualifica intraprendono una loro piccola attività imprenditoriale. Dal 2013 alle normali attività dei Cfp si affianca l’opportunità di scegliere un percorso quinquennale. E’ l’unico Istituto Alberghiero Paritario nel Veneto, il quarto in Italia e nasce dal progetto di Dieffe specializzato nel settore dell’enogastronomia fin dal 1985 con la prima scuola. Da qui la scelta di Berto’s di istituire una borsa di studio assegnata secondo criteri di merito e di reddito ad una famiglia il cui figlio frequenterà l’istituto Superiore di Enogastronomia Dieffe, oltre a contribuire assieme a Foralberg alla realizzazione dei laboratori della nuova struttura. Oltre a Donazzan, sono intervenuti, tra gli altri, Monsignor Franco Costa, il Sindaco del Comune di Noventa Padovana Alessandro Bisato, Roberto Stevanato dell’Università di Venezia, Mario Bertolissi dell’Università di Padova. Presenti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria del territorio dagli artigiani ai commercianti agli agricoltori.