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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Luglio 2015
DISCORSO DEL VICEPRESIDENTE ŠEFčOVIč SULL´UNIONE ENERGIA PRESSO IL COMITATO DELLE REGIONI  
 
Bruxelles, 9 luglio 2015 - Presidente Markkula, onorevoli deputati, Grazie per l´invito. E ´un piacere essere di nuovo qui al Comitato delle regioni, questa volta nella mia veste attuale di Vice - Presidente per l´Unione Energia. Presidente Markkula e ho incontrato a marzo, poco dopo la sua elezione, ma era importante per me venire qui oggi per affrontare la vostra Plenaria. L´unione Energy è in pieno movimento, come spiegherò in un attimo, e il vostro contributo e il coinvolgimento sono di fondamentale importanza per il successo di questo progetto di integrazione. Come sapete, l´obiettivo generale dell´Unione Energy è quello di portare gli europei l´energia che è sicuro, competitivo e sostenibile. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso la costruzione di un mercato interno dell´energia, basato: sulla solidarietà tra gli Stati membri e il flusso transfrontaliero di energia; sulla diversificazione nostre fonti e dei fornitori e una migliore negoziazione nostri contratti energetici futuri; a garantire abbiamo messo prima l´efficienza energetica; sulla decarbonizzazione della nostra economia, e leader transizione energetica globale attraverso la ricerca e l´innovazione. Queste erano le basi della strategia adottata dalla Commissione a febbraio. Da allora è stato accolto tutti i settori, i gruppi politici, gli Stati membri e le istituzioni compresi i vostri colleghi del Cese e, naturalmente, da molti di voi in questa camera. Questo mi porta al progetto di parere di carta che la vostra sezione Enve pubblicato la scorsa settimana, e che capisco adotterete in ottobre. Accolgo con grande favore la carta e il suo coinvolgimento in questo importante dibattito. Condivido pienamente alcune delle priorità sollevate nel documento, e cioè: l´attenzione per i consumatori, promuovere l´efficienza energetica, protezione dei consumatori vulnerabili, la priorità di interconnessioni e infrastrutture adeguate, l´innovazione come un richiamo per l´occupazione e l´importanza della dimensione esterna. I prossimi passi per far progredire queste preoccupazioni non soffermarsi. Infatti, la prossima settimana la Commissione prevede di adottare le proposte legislative sul fumo passivo e di etichettatura Energy, a fianco delle comunicazioni sul design del mercato dell´energia elettrica e la consegna del nuovo accordo promesso di consumatori di energia. Non vediamo l´ora di una discussione costruttiva con le altre istituzioni dell´Unione - tra cui il Comitato delle regioni - su queste iniziative e su quelli a seguire. Ho anche preso atto della sua legittima preoccupazione che le autorità locali siano coinvolti. Lasciate quindi rassicurare: io sono personalmente convinto le autorità locali hanno un enorme potenziale come motore del cambiamento di cui stiamo parlando. E ´anche la linea politica di questa Commissione, come avete sentito dal presidente Juncker quando si è rivolto il vostro plenaria il mese scorso. Ma soprattutto, non c´è altro modo per realizzare la transizione energetica altro che lavorare con le autorità locali. La transizione energetica è interamente circa il decentramento della produzione di energia, trasformando i consumatori in prosumer, aumentando l´efficienza di edifici residenziali, smartening nostre città, incoraggiare la cooperazione transfrontaliera e di garantire un adeguato infrastrutture transfrontaliere. Le autorità locali e le città sono dunque indispensabili e svolgeranno un ruolo importante in questo cambiamento! Come sapete, nel maggio ho lanciato l´Energia dell´Unione Tour attraverso il quale si tenta di trasmettere, di persona, quello che l´Unione Energia potrebbe portare per ciascuno degli Stati membri. Date le particolari esigenze, le sfide e le opportunità di ciascun paese, è importante per me spiegare ai diversi attori europei come sarebbero beneficiari dall´Unione Energy. Durante tutto il tour che non ho solo incontrato con i governi nazionali, gli industriali, la società civile ei cittadini. Ho anche consacrato una gran parte del mio tempo per incontrarsi con sindaci e ministri federali, per vedere come possiamo sostenere e dove possiamo creare ricadute delle migliori pratiche. Per darvi qualche esempio: Ho avuto il piacere di unire il sindaco di 12 ° distretto di Budapest per visitare l´edificio intelligente di un centro culturale, resa possibile grazie ad un regime di finanziamento intelligente e fondi Ue; Ho incontrato il sindaco di Torino, al fine di discutere di come possiamo promuovere la cooperazione e la condivisione delle conoscenze di Smart Cities; Ho avuto un affascinante tour in tutto il Land tedesco della Bassa Sassonia e la regione settentrionale olandese, con i membri di entrambi i governi regionali che hanno presentato la loro cooperazione transfrontaliera in materia di energie rinnovabili; Infine, la settimana scorsa ho incontrato per la seconda volta con il Patto dei Sindaci in occasione del vertice mondiale del clima e territori a Lione. Mi unisco di nuovo nel mese di ottobre per il lancio della ´Nuova Alleanza´, che riunisce migliaia di sindaci provenienti da tutto il mondo. Come si può vedere, non è solo una questione di convinzione che i livelli locali e regionali dovrebbero essere al centro dell´Unione per l´energia; è una realtà sul terreno. Quando si tratta il coinvolgimento del Comitato delle Regioni in questioni energetiche, sono molto contento che hai già molto buoni rapporti di lavoro con la Commissione. Incoraggio la cooperazione possa continuare e intensificarsi, soprattutto quando si tratta di Smart Cities e Communities, finanziamenti intelligente, e il lavoro del Patto dei Sindaci. Accolgo con favore anche il vostro coinvolgimento nella rete di Autorità di Energia e di Management (Ema), co-fondato dalla Dg Ener della Commissione e la Dg Regio. Infine, la tua ambizione per espandere la cooperazione sulle questioni legate all´energia, al di fuori dell´Ue è anche molto gradito. Mi riferisco in particolare alla Conferenza dei poteri regionali e locali del partenariato orientale (Corleap), regionale e locale euromediterranea (Arlem) e l´iniziativa per espandere il Patto dei Sindaci. L´europa deve svolgere il suo ruolo sulla scena internazionale, in particolare quando si tratta della nostra politica sul clima. Lo scambio di conoscenze a livello regionale con i nostri partner in tutto il mondo è prezioso dato che questo è il livello al quale molte delle decisioni pertinenti sono prese e attuate. Permettetemi di dire qualche parola sul Fondo europeo per la Strategic Investment (Efsi). So che il presidente Juncker è venuto qui lo scorso mese per discutere piano di investimenti da parte della Commissione. Nel frattempo, il piano è stato approvato dal Parlamento europeo e adottato dal Consiglio, quindi è ora operativo. Questa tempistica si sposa perfettamente con l´Unione Energia. Nel settore dell´energia solo ci troviamo ad affrontare un divario di investimenti non inferiore a € 200.000.000.000 all´anno (in tutta l´Ue). Collegamento corridoi di trasporto l´Europa (Ten-t) richiede un investimento aggiuntivo di € 200 miliardi di euro fino al 2020. Lo stesso vale per il settore dei trasporti intera e la necessità di investire nella ricerca e portare innovazioni sul mercato. Il piano di investimenti sarà quindi determinante per la costruzione di una vera e propria Unione Energia puntando ad un´energia a prezzi accessibili, sicuro e sostenibile. Come? Sebbene Efsi non destinare alcun settore, non concentrarsi su alcuni, tra cui infrastrutture strategiche nel settore dell´energia e dei trasporti, così come l´efficienza energetica. Vale la pena notare che tra i progetti che sono stati proposti per Efsi, dell´energia e dei trasporti ogni rappresentato quasi il 30% del valore. I progetti che sono stati già selezionati dalla Bei sono: le energie rinnovabili in Danimarca, tecnologie per l´efficienza in Italia, e le infrastrutture di trasporto in Croazia - per citarne alcuni. L´aggregazione dei progetti viene effettuata dalle banche nazionali di promozione che stanno lavorando a stretto contatto con le città e municipalise per individuare i progetti più rilevanti. Vorrei concludere dicendo qualche parola sulla sicurezza energetica, un tema che ho capito ha dominato molte delle vostre discussioni, e che è davvero critica. Vi ricordo, io vengo da un paese la cui industria è stata interamente chiuso indietro nell´inverno del 2009, quando la Slovacchia è stata alimentata fuori. Ho ricordi vividi del suo impatto devastante. Allora, cosa stiamo facendo per evitare che si ripetano in tutta Europa? Quando si tratta di energia elettrica, abbiamo lanciato una comunicazione, in febbraio, il cui obiettivo è l´interconnessione del 10% fra tutti gli Stati membri. Per alcune regioni, ciò richiederà un certo investimento significativo, ma lo farà in modo gli Stati membri possono contare l´uno sull´altro nei momenti in cui la domanda supera offerta. Questo è di importanza strategica per alcuni-isole energetiche, in particolare i paesi baltici e la penisola iberica. La Commissione è quindi fortemente coinvolta in importanti progetti infrastrutturali di interesse comune. Infine, proprio come nella finanza, la diversificazione è un modo per ridurre i rischi; abbiamo pertanto incoraggiamo tutti i paesi a espandere il loro mix di fonti e fornitori. Per quanto riguarda il gas, stiamo lavorando su una revisione del regolamento di sicurezza dell´approvvigionamento di gas e di una strategia a livello dell´Ue per il Gnl e lo stoccaggio. Anche in questo caso, la diversificazione delle fonti energetiche, fornitori e rotte è cruciale. Siamo quindi concentrando sulla promozione corridoio meridionale del gas e gas liquido. Siamo anche impegnati nella diplomazia energetica, al fine di aprirsi a nuovi fornitori e sfruttare meglio la nostra dimensione al momento della firma di nuovi contratti. Il mio collega, Commissario Arias Cañete è stato molto attivo in questo sforzo, soprattutto in Nord Africa. Infine, permettetemi di rassicurarvi che i negoziati trilaterali in corso che ho condotto tra Russia e Ucraina non mettano a repentaglio la fornitura di gas attraverso l´Ucraina nell´Unione europea. Questa fornitura rimane sicuro e parla ora continuerà per un accordo a lungo termine. Mi fermo qui perché ci piacerebbe avere abbastanza tempo per un dibattito sul ruolo e il coinvolgimento delle regioni e delle città dell´Unione Energy. Grazie ancora per il vostro continuo interesse, ambizione, e il coinvolgimento. Non vedo l´ora per i vostri commenti!  
   
   
METTERE DA PARTE L’ENERGIA SOLARE PER UN GIORNO DI PIOGGIA ATTRAVERSO LA CONVERSIONE IN IDROGENO  
 
Bruxelles, 9 luglio 2015 - Anche se l’energia solare è rinnovabile e sufficientemente abbondante da soddisfare la crescente domanda energetica dell’Europa, le giornate soleggiate non sono sempre assicurate. Trovare dei mezzi efficienti in termini di costi per stoccare l’energia solare per un “giorno di pioggia” aiuterà a risolvere questo problema. Questa era la sfida affrontata dal progetto Cochalpec, in parte finanziato attraverso una borsa intra-europea (Ief) Marie-curie dell’Ue, che si è ufficialmente concluso nel maggio del 2015. Il successo del progetto potrebbe aiutare gli Stati membri che devono rispettare la direttiva sull’energia da fonti rinnovabili, che impegna l’Ue a soddisfare almeno il 20 % del suo bisogno energetico totale con le rinnovabili entro il 2020. La Direttiva specifica degli obbiettivi nazionali relativi all’energia da fonti rinnovabili per ciascun paese, che variano da un minimo del 10 % a Malta a un massimo del 49 % in Svezia. Il punto di partenza del progetto Cochalpec (Development of electrodes based on copper chalcogenide nanocrystals for photo-electrochemical energy conversion) è stato quello di sviluppare, in un modo efficiente e redditizio, dei pannelli solari capaci di produrre una corrente elettrica per scindere le molecole d’acqua in ossigeno e idrogeno (è stato dimostrato che l’idrogeno è una forma sostenibile di combustibile solare). Anche se il concetto è semplice, finora il costo delle tecnologie per la scissione dell’acqua era stato troppo elevato per arrivare alla commercializzazione. In risposta a questa sfida, il team di Cochalpec ha scoperto un modo per costruire dei pannelli solari efficienti e a basso costo che sono in grado di produrre direttamente idrogeno solare. Il fattore chiave per questa soluzione è stato l’adozione dei cosiddetti materiali 2-D, a volte chiamati materiali a singolo strato, che sono formati da un singolo strato di atomi. Forse il più conosciuto tra i materiali 2-D è il grafene, un singolo strato di grafite che, come altri potenziali materiali 2-D, offre straordinarie proprietà elettroniche. Produrre grafene per coprire un’area sufficientemente vasta per raccogliere quantità utilizzabili di energia solare non è economico. Il team ha perciò sviluppato un nuovo metodo di fabbricazione efficiente in termini di costi usando il diseleniuro di tungsteno. Una recente ricerca ha suggerito che questo materiale 2-D offre proprietà di conduzione simili al grafene, e potrebbe avere un potenziale come materiale efficiente per convertire l’energia solare direttamente in idrogeno combustibile. Il team del progetto si è poi concentrato sul trovare un modo economicamente vantaggioso di produrre questi pannelli solari a base di diseleniuro di tungsteno. Questo obbiettivo è stato raggiunto mescolando polvere di diseleniuro di tungsteno con un solvente liquido, che ha trasformato il materiale in sottili fiocchi 2-D. Questi fiocchi sono stati quindi spalmati uniformemente per produrre un film sottile di elevata qualità, che è stato poi trasferito su un pannello plastico di supporto appena progettato. Le verifiche finali sono riuscite a dimostrare che questo metodo efficace in termini di costi potrebbe ottenere elevati tassi di efficienza della conversione da solare a idrogeno. Ciò che fa ben sperare è che il team che sta dietro a questa innovazione è sicuro che il nuovo metodo possa essere portato a un livello commerciale. Il successo del progetto evidenzia l’efficacia dei finanziamenti Marie-curie Ief dell’Ue, che aiutano i ricercatori disponibili a sviluppare la propria carriera in Europa al di fuori del proprio paese natale. Oltre a mettere assieme delle competenze chiave per lavorare su un progetto specifico, in questo caso il progetto Cochalpec, il finanziamento consente anche agli scienziati europei di ampliare i propri orizzonti e di migliorare le proprie prospettive di carriera.  
   
   
ENERGIA E FONTI RINNOVABILI: PUBBLICATO BANDO REGIONE UMBRIA, 2 MLN EURO A SOSTEGNO PROGETTI IMPRESE  
 
Perugia, 9 luglio 2015 - Incidere con sempre maggior efficacia sulle prospettive innovative di sviluppo dell´Umbria, sostenendo con risorse importanti gli sforzi delle imprese che, in un periodo di particolare criticità, agiscono strategicamente per accrescere la loro capacità competitiva anche attraverso la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas che alterano il clima, facendo dell´uso efficiente dell´energia e della autoproduzione di energia da fonti rinnovabili un elemento concorrenziale premiante. È con questa finalità che oggi, mercoledì 8 luglio, sul Bur (Bollettino Ufficiale) n.34 – Serie generale - Supplemento ordinario n.3, la Regione Umbria ha pubblicato il bando volto al "Sostegno agli investimenti per l´efficienza energetica e l´utilizzo delle fonti di energia rinnovabile", per il finanziamento dei progetti di efficienza energetica e fonti di energia rinnovabile delle imprese, con una dotazione iniziale di 2 milioni di euro che potrà essere incrementata, in esito ai progetti pervenuti. "Il Bando Energia 2015 caratterizza l´avvio della fase operativa della programmazione comunitaria 2014/2020 – spiega l´assessore allo Sviluppo economico Fabio Paparelli – e produce una forte spinta al consolidamento del paradigma produttivo strategico energetico, sulla base del quale l´innovazione e le risorse rinnovabili sono una unica fonte di investimento vantaggioso nella concorrenzialità del mercato". "La Regione – continua Paparelli – intende rispondere alle eterogenee esigenze delle aziende ed alle crescenti richieste di agevolazione anche per il risparmio energetico e l´utilizzo delle fonti rinnovabili, per ottimizzare tale elemento, centrale ed imprescindibile rispetto ad ogni ciclo produttivo aziendale che mira ad una fase economica di ripartenza e di crescita. Il bando rappresenta una pratica strategica messa a punto dalla Regione Umbria per dare nuovo slancio al sistema delle imprese umbre, contrastando l´onerosità dell´approvvigionamento energetico, attraverso un incremento del risparmio energetico e l´ausilio delle fonti alternative". "Le domande di contributo per il bando a sostegno di efficienza energetica e fonti di energia rinnovabile delle imprese - precisa – potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 14 luglio 2015 e fino alle ore 12 del 30 ottobre 2015. Con l´obiettivo di "Riduzione annuale del consumo di energia", il Bando Energia 2015, diretta attuazione del Piano annuale per la crescita, l´innovazione e la competitività del sistema produttivo regionale, concede incentivi a piccole, medie, grandi imprese che intendano realizzare investimenti finalizzati a un utilizzo razionale dell´energia e/o autoprodurre energia da fonte rinnovabile". "I contributi rispetto alle spese ammissibili – rileva l´assessore Paparelli - variano dal 30% al 50% secondo la dimensione aziendale; gli ambiti di interventi ammissibili possono riguardare la riduzione di consumi termici, di consumi elettrici, interventi sul ciclo produttivo come definiti dal bando e interventi per l´autoproduzione di energia elettrica/termica da fonti rinnovabili". L´ammontare degli investimenti ammissibili non può essere inferiore a 30.000 euro, mentre il contributo pubblico massimo, per ciascuna richiesta, non potrà superare l´importo di 600.000 euro.  
   
   
ENERGIA PULITA, SI RAFFORZA L´INTESA DELLA SARDEGNA CON LA CINA. IN PROGETTO UNA CENTRALE SPERIMENTALE PER CATTURA CO2  
 
 Carbonia, 9 Luglio 2015 - Non solo carbone, perché l´alleanza con la Cina sancita a novembre e suggellata oggi dalla visita ufficiale dell´ambasciatore Li Ruiyu nella sede della Sotacarbo a Carbonia, apre un nuovo capitolo di forte collaborazione a tutto campo fra Sardegna e Cina, che punterà moltissimo su turismo e prodotti tipici ma avrà uno degli snodi principali proprio nell´attività di ricerca nei settori dell´energia e dello sviluppo sostenibile, in particolare sull´uso sostenibile di combustibili fossili. Un accordo già sottoscritto con un protocollo d´intesa fra Sotacarbo e Cers (China Energy Research Society) e approvato dall´Assessorato alla Programmazione della Regione Sardegna e dall´Ambasciata cinese in Italia, che prevede lo sviluppo di diverse attività in comune per un periodo iniziale di 5 anni. Il know how sardo. "Dobbiamo utilizzare tutte le competenze rimaste nella nostra terra dopo la fase dell´estrazione del carbone, per stringere partnership tecnologiche con Paesi come Cina e Stati Uniti che sul carbone puntano moltissimo, soprattutto in chiave di energia pulita per il futuro - ha detto l´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, incontrando l´ambasciatore cinese nella sede di Sotacarbo - Quello della ossi-combustione con basse emissioni di Co2 è un tema fondamentale per il globo, per il controllo del cambiamento climatico e da questo punto di vista la Cina è il partner ideale, perché ha la più grande produzione di energia da carbone, quindi il problema di tenere sotto controllo le emissioni di Co2. Sono certo che da questo incontro potrà nascere una fattiva e valida collaborazione, anche se per entrare in una fase attuativa non è facilissimo convincere un investitore straniero ad investire e c´è bisogno perciò di fare altri approfondimenti per certificare la validità delle nostre tecnologie. Stiamo valutando l’opportunità di fare una centrale sperimentale in Sardegna e questo può portare a ricadute occupazionali importanti. Vogliamo trasformare le tradizioni del carbone in qualcosa di più moderno, di più tecnologico: il carbone non lo estraiamo più, ma altri Paesi hanno ancora questo problema e per decenni ancora il carbone sarà bruciato creando problemi nell’emissione di Co2. Quindi, poter sviluppare qui da noi queste tecnologie, ci dà un grande vantaggio, e siamo consapevoli che quelle competenze rappresentano una risorsa decisiva per indirizzare l´utilizzo globale delle fonti fossili su binari sostenibili. Dobbiamo quindi sviluppare nuove tecnologie in Sardegna - conclude il vicepresidente della Regione - per venderle nel resto del mondo". La ricerca comune. Tra i vari temi di ricerca individuati, che saranno oggetto della collaborazione, si possono segnalare le tecnologie per la cattura e lo stoccaggio della Co2, l’ossi-combustione, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Ambiti eterogenei e diversificati, ma in linea con le innovative linee di attività del nuovo Polo tecnologico per l’energia pulita e con i relativi programmi di sviluppo definiti a livello nazionale e regionale. L´accordo di collaborazione scientifica tra Sotacarbo, che dal 1989 rappresenta l´Italia nel Clean Coal Centre dell´Agenzia internazionale per l´Energia, e Cers è il primo sottoscritto nell’ambito delle attività del nuovo Polo tecnologico e certifica l´importanza a livello internazionale delle attività svolte nell´ex miniera di Serbariu a Carbonia nel Centro di ricerche Sotacarbo. Le relazioni avviate con il mondo industriale e della ricerca cinese seguono un percorso analogo a quello di Sotacarbo col Department of Energy (Doe) degli Stati Uniti. L´accordo col Mise. Il 2 agosto 2013 il Ministero italiano dello Sviluppo economico e la Regione Sardegna hanno firmato l’accordo per la creazione di un polo di eccellenza per la produzione di energia pulita e la costruzione di una centrale elettrica a carbone nel Sulcis con tecnologia a basso impatto ambientale. L´8 agosto 2014, Mise, Regione, Enea e Sotacarbo hanno firmato un accordo per un programma decennale nel nuovo polo di eccellenza sull’energia pulita. Partner del calibro del Cers, di Shenhua o del Doe garantiscono che l’eccellenza promessa dal neonato Polo tecnologico del Sulcis non resti una chimera ma abbia concretizzazione immediata. L´esperienza della Cina. La Cina basa il suo sistema elettrico sul carbone ed è il secondo produttore mondiale di Co2. È comunque prevista una diminuzione percentuale nell’uso di questa fonte, che però aumenterà in quantità e rimarrà, comunque, la principale del Paese asiatico. Pur non avendo sottoscritto il protocollo di Kyoto, la Cina partecipa alle principali iniziative internazionali finalizzate all’incremento dell’efficienza di conversione energetica degli impianti di produzione elettrica e alla riduzione delle emissioni della Co2.  
   
   
PROVINCIA MATERA SU WORKSHOP EFFICIENZA ENERGETICA IN PA  
 
Matera, 9 luglio 2015 - Si è tenuto presso la Mediateca Provinciale in Piazza V.veneto a Matera, il workshop dal titolo “Modelli innovativi per l’efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione e non solo" del progetto Festa . L´evento - si legge in un comunicato della Provincia di Matera - è stato organizzato in collaborazione con gli ordini degli Ingegneri e degli Architetti della Provincia di Matera, e, ha visto la partecipazione degli Assessori Regionali Braia e Liberali, del Comune di Matera, della Fondazione Matera 2019, dell’Ufficio Energia della Provincia, del Dicem dell’Unibas e di numerosi relatori che hanno approfondito tematiche di natura contrattuale, finanziaria e tecnica del progetto Festa. Il progetto Festa, com’è noto, (denominato con l’acronimo Fostering energy invEstments in the Province of Matera ), è stato promosso dalla Provincia di Matera (rappresentata dal vertice istituzionale - Presidente Dr. Francesco De Giacomo-), in partnership con l’Università di Basilicata e l’Azienda Sanitaria Locale di Matera, ed è finalizzato alla riqualificazione energetica di 8 scuole, di cui 7 per la Città di Matera, 1 della provincia, e del nosocomio di Policoro. Il workshop, fortemente partecipato, ha aperto una disamina sull’importanza della sinergia pubblico-privata per l´attuazione delle politiche energetiche del progetto Festa con le potenzialità del Ppp (pubblico- privato in partnership) come apripista del confronto tra gli operatori pubblici, privati e del sistema finanziario, da diffondere presso gli Enti Locali, le istituzioni, gli enti privati, gli organi di informazione, i cittadini come “best practice” di una nuova economia eco- sostenibile. Le opportunità offerte dalle potenzialità del Ppp del progetto Festa rappresentano la sfida europeista a cui l’Ente Provincia ambisce per efficientare dal punto di vista energetico alcuni edifici del suo territorio attraverso la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nel settore energetico.  
   
   
TRIVELLE IN ADRIATICO. ZAIA: “IL GOVERNO INTERVENGA PER IMPEDIRE QUESTO SCEMPIO. COME REGIONI CI OPPORREMO IN TUTTI I MODI”  
 
Venezia, 9 luglio 2015 - “Abbiamo già detto no in modo netto alle trivellazioni in Adriatico e continuiamo a ribadire con fermezza la convinta contrarietà del Veneto all’uso delle perforatrici nel nostro mare, anche facendo fronte comune insieme all’Abruzzo e alle altre regioni italiane che si oppongono alle scellerate norme sulle concessioni dei titoli minerari contenute nello Sblocca Italia”. Il governatore veneto, Luca Zaia, torna a dire un secco no allo sfruttamento petrolifero dell’Adriatico e alle rischiosissime conseguenze, sul piano ambientale ed economico, che le trivellazioni avrebbero per i nostri territori costieri, a causa soprattutto della subsidenza che le perforazioni provocherebbero e agli enormi danni che subirebbero i settori del turismo e della pesca. “Il governo italiano – rincara Zaia – abroghi queste norme e Renzi abbia il coraggio e la decisione di porre la questione a livello europeo, affinché sia precluso su entrambe le sponde dell’Adriatico lo sfruttamento insensato di una risorsa di straordinario valore naturalistico e paesaggistico, ma anche economico e occupazionale”.  
   
   
PETROLIZZAZIONE: ABRZZO LANCIA REFERENDUM ABROGATIVO  
 
Pescara, 9 luglio 2015 - Per riaffermare il modello di sviluppo sostenibile dell´Abruzzo, la Regione raccoglie l´invito del coordinamento nazionale "No triv" e "A Sud onlus" e lancia la proposta di indire un referendum abrogativo dell´art. 35 (comma 1, D.l. 22 giugno 2012, n. 83 ("Decreto Sviluppo" convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134), che di fatto rischia di trasformare l´Abruzzo in un distretto minerario per gli idrocarburi. A farsi promotore dell´iniziativa, l´assessore all´Ambiente, Mario Mazzocca: "Di concerto con il presidente della Regione Puglia Emiliano, favorevole alla nostra iniziativa, il prossimo 24 luglio all´Episcopio di Termoli incontreremo i rappresentanti delle altre regioni adriatiche per confrontarci, approfondire e promuovere congiuntamente, nel più breve tempo possibile, le azioni da intraprendere sul tema e discutere l´iter amministrativo necessario a deliberare, in almeno 5 regioni, l´indizione del referendum abrogativo delle disposizioni previste dallo Sblocca Italia per quanto concerne le concessioni dei titoli minerari. In questo modo coinvolgiamo direttamente tutti i cittadini abruzzesi su una questione che riguarda il futuro del territorio". Mazzocca ricorda che "sono tanti i provvedimenti messi in atto dalla Giunta regionale contro la petrolizzazione, l´ultimo dei quali è il ricorso davanti ai giudici della Corte costituzionale e del Tar del Lazio per contestare la legittimità del Decreto ministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 maggio scorso, con il quale si dà attuazione all´art.38 dello Sblocca Italia, prevedendo l´applicabilità delle disposizioni ivi contenute anche ai titoli minerari vigenti e ai procedimenti in corso. Il recente incontro del presidente della Giunta regionale, Luciano, D´alfonso con le associazioni ambientaliste lo scorso 27 giugno, così come le tante e partecipate manifestazioni anti triv di questi anni, come quella del 23 maggio a Lanciano, ci confermano che direzione da noi intrapresa è quella giusta. La tutela ambientale è la grande risorsa del nostro territorio e, in quanto tale, non può essere cassata da prepotenze legislative".  
   
   
EDILIZIA: 1661 DOMANDE PER RECUPERO IMMOBILI CENTRI STORICI IN FVG  
 
Udine, 9 luglio 2015 - Sono 1661 le domande presentate alla Regione per richiedere contributi per interventi di recupero di immobili abbandonati o sottoutilizzati nei centri storici. I termini per la presentazione delle domande si sono chiusi il 3 giugno e gli uffici stanno esaminando le richieste per definire la graduatoria dei contributi ammissibili. "Siamo andati ben oltre le nostre aspettative - commenta l´assessore regionale all´Edilizia, Mariagrazia Santoro - già il traguardo di 1000 domande sarebbe stato lusinghiero, superare le 1600 ci conforta pienamente sulla bontà del provvedimento che evidentemente non solo ha dato risposta a delle esigenze specifiche, ma ha colto e stimolato una sensibilità diffusa tra i cittadini e tra le imprese sulla necessità di recuperare il nostro patrimonio edilizio anche per rilanciare la vitalità dei nostri centri storici". Le domande sono diffuse su tutto il territorio regionale, essendo giunte da oltre 190 comuni ed in particolare dai piccoli e medi, da cui sono partite 1346 domande di cittadini e imprese. Complessivamente dai comuni della provincia di Udine sono giunte 950 richieste, dai comuni del pordenonese 376, dai comuni isontini 121, dai comuni della provincia di Trieste 214. Il provvedimento, che ha una copertura finanziaria regionale di 11,5 milioni di euro, prevede l´accesso al contributo alle persone fisiche o a soggetti privati diversi dalle persone fisiche (ad esempio imprese, società di capitali, società di persone, associazioni, Onlus), titolari del diritto di proprietà, anche pro quota, sull´immobile, o che posseggano, ad altro titolo, l´immobile nei limiti in cui è loro riconosciuto il diritto ad eseguire l´intervento. Sono finanziabili interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria o restauro e risanamento conservativo volti al recupero, riqualificazione e riuso del patrimonio immobiliare privato. Il contributo è pari al 50 per cento della spesa per la parte effettivamente a carico del richiedente. Tuttavia, se l´intervento comporta la realizzazione di alloggi per gli interventi attuati da soggetti privati diversi dalle persone fisiche, il contributo non sarà superiore a 30.000 euro per alloggio, mentre per gli interventi attuati dalle persone fisiche, il contributo non sarà superiore a 40.000 euro per alloggio.  
   
   
‘MILANO ABITARE’ ALL’AGENZIA SOCIALE DI COMUNE E FONDAZIONE WELFARE 7 MILIONI DI EURO PER PROMUOVERE IL CANONE CONCORDATO “NASCE UNO STRUMENTO NUOVO PER RISPONDERE AL BISOGNO ABITATIVO ATTRAVERSO CONTRATTI DI LOCAZIONE PIÙ EQUI”  
 
Milano, 8 luglio 2015 – Dopo la firma dell’Accordo locale per il canone concordato, entra nel vivo l’attività di ‘Milano Abitare’, l’Agenzia sociale per la locazione realizzata dal Comune di Milano e da Fondazione Welfare Ambrosiano – cui è stata affidata anche la gestione – che avrà il compito di far incontrare la domanda e l’offerta, ovvero inquilini e proprietari, per promuovere la stipula di contratti ad affitti agevolati. “Abbiamo creato uno strumento nuovo – ha dichiarato l’assessore alla Casa Daniela Benelli – che in una grande città come Milano raccoglie una sfida difficile ma importante: favorire l’incontro tra inquilini e proprietari attraverso il canone concordato, far conoscere i vantaggi fiscali e gli incentivi economici a disposizione, vincere le resistenze del mercato delle locazioni private in favore di contratti più equi e convenienti per le parti. Un’iniziativa sperimentale e innovativa che abbiamo realizzato forti di una convinzione: una buona politica dell’abitare deve avere più leve, non solo l’edilizia popolare o l’housing sociale, ma anche il vastissimo mercato privato cui oggi si rivolgono circa 100mila famiglie”. All’agenzia sono stati conferiti fondi per circa 7 milioni di euro (di provenienza comunale, regionale e statale). Il fondo ‘salvasfratti’, il fondo di garanzia a copertura di eventuali morosità ‘incolpevoli’ e un contributo a fondo perduto (da 1.200 a 2.000 euro) per la stipula di nuovi contratti, sono alcuni degli strumenti attivati a beneficio di proprietari e inquilini. A questi si aggiungono le agevolazioni fiscali previste dalla legge per i contratti a canone concordato: Imu allo 0,65% e cedolare secca al 10% per i proprietari e detrazioni Irpef per gli inquilini. “Grazie all’esperienza maturata da Fondazione Welfare nella gestione dei fondi di garanzia, – dichiara l’assessore alle Politiche per il Lavoro e Sviluppo Economico Cristina Tajani – il Comune di Milano sarà in grado di offrire un servizio di alta qualità e competenza anche sul fronte degli affitti privati. Ricordo, infatti, che sono già molti i cittadini e i lavoratori che si rivolgono a Fondazione Welfare chiedendo di accedere al microcredito per coprire le spese dell’affitto. Ora faremo un salto di qualità, facendo incontrare la domanda e l’offerta di alloggi a canoni calmierati, soprattutto per quelle categorie particolarmente colpite dagli effetti della crisi economica, come i giovani, le donne, gli over 50”. ‘Milano Abitare’ si trova a Villa Scheibler, in via Felice Orsini 21. Gli sportelli ricevono, previo appuntamento (telefonando al numero 02/3551310 oppure scrivendo a info@milanoabitare.Org  ) nei seguenti orari: lunedì e mercoledì dalle ore 14 alle ore 17, il martedì e il giovedì dalle ore 9 alle ore 12.  
   
   
COMMERCIO IN LOMBARDIA: LOTTA A CONTRAFFAZIONE E ABUSIVISMO NEL PERIODO ESTIVO  
 
 Milano, 9 luglio 2015 - "Regione Lombardia accoglie con favore queste nuove disposizioni assunte con tempestività dal ministro degli Interni Angelino Alfano ed è pronta a fare la propria parte, intensificando la collaborazione con i prefetti e i Comuni per contrastare e prevenire la contraffazione e l´abusivismo commerciale anche nelle nostre aree turistiche". Lo ha annunciatoMauro Parolini, assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia, commentando l´annuncio, da parte del ministro degli Interni Angelino Alfano, di una direttiva rivolta ai prefetti, che promuove specifici piani d´intervento per il contrasto al fenomeno, soprattutto su litorali in prossimità degli stabilimenti balneari, nonché nelle zone di particolare pregio artistico, culturale e architettonico. Tutela Consumatori - "Durante il periodo estivo questi fenomeni vivono un momento di esplosione grazie al potenziale aumento della domanda, tuttavia - ha dichiarato Parolini - contraffazione e abusivismo richiedono un impegno a monte, che riguarda anche il controllo doganale, il presidio delle vie di comunicazione, l´introduzione di misure straordinarie e la diffusione di una cultura di corresponsabilità e legalità che tuteli l´abnegazione e l´impegno dei commercianti onesti e dei consumatori". Protocollo D´intesa Contro Fenomeno - "Negli ultimi anni, con il supporto della tecnologia, - ha spiegato Parolini - abbiamo, ad esempio, introdotto strumenti sempre più accurati e innovativi per la mappatura e i controlli dei titoli autorizzativi degli ambulanti nei mercati, che si stanno rivelando molto utili per il contrasto all´abusivismo e che ci consentono di ottenere anche parecchie informazioni. Alla luce di questa evoluzione ideata da Regione Lombardia siamo pronti a mettere le nostre banche dati a disposizione delle Forze dell´Ordine e degli organi preposti ai controlli e a promuovere un protocollo d´intesa per sviluppare in Lombardia una forma stabile di coinvolgimento e di raccordo con tutti i soggetti pubblici e privati impegnati su questo fronte". Vicini Ai Commercianti - "Intendo infine rimarcare con forza la vicinanza ai titolari di esercizi commerciali e confermare l´impegno di Regione Lombardia a sostegno del comparto commerciale - ha concluso Parolini -. Oltre ad avere messo in campo numerose iniziative sul fronte della lotta alla contraffazione e all´abusivismo abbiamo infatti sostenuto, attraverso un bando finanziato con oltre 2,4 milioni di euro, interventi specifici per la sicurezza dei negozi, sempre più esposti alla microcriminalità, come l´acquisto di sistemi di video allarme antirapina, videosorveglianza a circuito chiuso e sistemi antintrusione e antitaccheggio".  
   
   
ASSEMBLEA UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, POSITIVO IL BILANCIO 2014 DELL’INDUSTRIA ITALIANA DELLA MACCHINA UTENSILE: RIPARTONO GLI INVESTIMENTI ITALIANI IN SISTEMI DI PRODUZIONE. CRESCITA ANCHE NEL 2015. FIERA  
 
Milano, 9 luglio 2015. È positivo il bilancio 2014 dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ha visto crescere la produzione trainata dalla ripresa del consumo interno. Del risveglio della domanda italiana hanno beneficiato principalmente le consegne dei costruttori, protagoniste di un deciso incremento. Grazie alla positiva performance, l’industria italiana ha rafforzato la quarta posizione nella graduatoria mondiale dei produttori, e si è confermata terza nella classifica degli esportatori. In particolare, nel 2014, la produzione, in crescita del 7,9%, si è attestata a 4.840 milioni di euro, trainata dalla ripresa del consumo interno, cresciuto del 33,8% a 2.738 milioni di euro, che ha favorito le consegne dei costruttori italiani salite, del 44%, a 1.587 milioni, e delle importazioni, in crescita, del 21,9%, a 1.151 milioni di euro. Di segno opposto le esportazioni, in calo del 3,9% a 3.253 milioni di euro, risultato attribuibile, almeno in parte, alla scelta dei costruttori di presidiare anzitutto il mercato domestico tornato finalmente a consumare. Questo, in sintesi, il quadro 2014 illustrato dal presidente Luigi Galdabini, questa mattina, in occasione dell’annuale assemblea dei soci Ucimu-sistemi Per Produrre, cui è intervenuto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. All’incontro, ospitato da fieramilano, hanno preso parte circa 300 persone tra imprenditori, istituzioni, rappresentanti dei media. La ripresa dell’industria italiana di settore troverà conferma anche nel 2015, come emerge dai dati di previsione elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu. In particolare, nel 2015, tutti i principali indicatori segneranno incremento: la produzione salirà, del 5,2%, a 5.090 milioni di euro, il consumo si attesterà a 2.895 milioni di euro, il 5,7% in più rispetto all’anno scorso, trainando sia le consegne dei costruttori, attese in crescita del 4,3% a 1.655 milioni, sia le importazioni (+7,7%). Torneranno di segno positivo anche le esportazioni che, in crescita del 5,6%, raggiungeranno quota 3.435 milioni di euro. Il rapporto export su produzione, ridimensionatosi nel 2014 per effetto della domanda italiana, resterà stabile attestandosi al 67,5%. Luigi Galdabini, presidente Ucimu ha rilevato: “dopo un 2013 da dimenticare, nel 2014, l’industria italiana di settore è tornata a crescere, dando inizio a un trend positivo che trova già conferma nei dati 2015. L’anno appena trascorso - ha aggiunto Galdabini - sarà però ricordato per la ripresa della domanda italiana che sembra essersi svegliata dal torpore in cui era caduta”. “La crescita degli investimenti in macchine di produzione è, d’altra parte, una buona notizia per tutto il paese perché documenta un generale riavvio dell’attività manifatturiera per molti comparti produttivi quali, ad esempio, automotive e aerospace. Ma, se è vero che l’ottimismo è necessario per sostenere questo nuovo corso appena avviato, è altrettanto vero che non “basta”; soprattutto perché la crescita che abbiamo di fronte agli occhi, in realtà, appare ancora debole e non sufficiente a recuperare del tutto il terreno perso con la crisi del 2009”. “Dobbiamo dire che, anche se a volte in modo scomposto, le autorità di governo hanno dimostrato di “voler dare una scossa all’Italia”: la riduzione dell’Irap, il Jobs Act, il credito di imposta per la ricerca sono tutti provvedimenti da intendersi in quella direzione. Ottimo poi il rifinanziamento per tutto il 2015 della Nuova Sabatini che ha permesso di attivare finanziamenti per circa 2 miliardi di euro tra marzo 2014 e maggio 2015, e il bonus macchinari che, però, purtroppo non è stato prorogato”. “Questi due provvedimenti - ha rilevato Luigi Galdabini - hanno concorso in modo determinante alla ripresa del consumo italiano ma soprattutto il loro merito è stato quello di aver contribuito al mantenimento della competitività della manifattura del paese, stimolando l’acquisizione di nuovi mezzi di produzione indispensabili per assicurare al made in Italy gli standard necessari per vincere la concorrenza straniera”. “Per questa ragione - ha aggiunto il presidente di Ucimu - chiediamo al presidente Squinzi che Confindustria faccia sua la proposta di ripristino del Bonus Macchinari, misura che permette la deduzione dalle imposte degli investimenti in macchinari ad alta tecnologia, così come quella che prevede un sistema di incentivi alla sostituzione dei macchinari obsoleti installati in Italia, in modo che i sistemi di produzione possano rispondere alle nuove esigenze di produttività, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro che l’Europa oggi richiede”. “Detto ciò - ha concluso Luigi Galdabini - occorre comunque ribadire la necessità di misure specifiche capaci di sostenere, in modo strutturato, il rilancio del mercato domestico e del manifatturiero italiano. Complementare a questi provvedimenti dovrebbe essere la liberalizzazione degli ammortamenti dei beni strumentali acquistati e la revisione dei coefficienti di calcolo degli stessi, fermi al 1988”.  
   
   
TRENTO, PROGETTONE: DAI RISPARMI DI GESTIONE RISORSE PER I LAVORATORI  
 
Trento, 9 luglio 2015 - Migliorare l´efficienza nella gestione del "Progettone" e con le risorse risparmiate, garantire da subito l´occupazione ad un numero maggiore di persone. Questo lo scopo dell´accordo firmato ieri mattina dal vice presidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi con il Consorzio Lavoro Ambiente e con Consolida. I risparmi realizzati non serviranno per compensare tagli ma per dare più opportunità ad un numero maggiore di lavoratori. " Abbiamo chiesto al settore della Cooperazione – ha detto il vice presidente Olivi -, così come ai rappresentanti dei lavoratori, di condividere un percorso di comune responsabilità per garantire in prospettiva maggiore possibilità di inclusione nel Progettone di lavoratrici e lavoratori deboli, maggiore equità nell´accesso allo strumento, anche attraverso un processo di razionalizzazione dei costi e di efficientamento della struttura organizzativa. Le cooperative, che costituiscono il braccio operativo dei lavori socialmente utili progettati e finanziati dalla Provincia, hanno dato una risposta positiva contribuendo anche a migliorare la gestione delle attività diversificate che oltre 1600 lavoratori sviluppano sul territorio." In concreto l´accordo raggiunto tra Provincia, Consolida e C.l.a., oggi presenti alla firma, produce complessivamente un risparmio di oltre 500 mila euro, pari all´11 % del costo complessivo. Sono state infatti ridotte di un punto percentuale le spese, calcolate sul costo della manodopera, che la Provincia riconosce alle cooperative per la gestione dei lavoratori. Il vice presidente Olivi ha inteso ribadire che con i risparmi generati da questo confronto con gli attori del sistema Progettone la Giunta garantirà in prospettiva maggiori risorse a favore dei lavoratori e non coperture di tagli di spesa.  
   
   
SIN MANTOVA: PRONTO RIPARTO FONDI  
 
 Milano, 9 luglio 2015 - "Dopo l´incontro con gli Enti locali e quelli di controllo, è stata formulata la proposta di riparto dei finanziamenti statali per il Sin Polo chimico di Mantova (1,8 milioni di euro). La proposta, già inviata agli Enti, verrà formalmente trasmessa al Ministero per la convocazione del Comitato di Coordinamento, per l´approvazione del riparto". Ad annunciarlo l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. Incontro Tecnico - "Lo scorso mese di giugno - spiega la titolare lombarda all´Ambiente - si è tenuto un incontro tecnico volto a individuare le priorità di intervento sull´area del Sito di Interesse Nazionale ´Laghi di Mantova e Polo Chimico´, in relazione ai finanziamenti statali resi disponibile per la realizzazione degli interventi di bonifica e la messa in sicurezza". "La somma messa a disposizione dallo Stato - conferma l´assessore Terzi - è pari a euro 1.800.000 e sarà ripartita come da accordo con gli Enti stessi".  
   
   
FIRENZE, METROCITTÀ, STOP ABUSIVISMO PROFESSIONE DI ESTETISTA E PARRUCCHIERA AL VIA UN PERCORSO COMUNE PER GARANTIRE IL RISPETTO DELLE REGOLE E LA TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI  
 
Firenze, 9 luglio 2015 - Lotta contro l’abusivismo della professione nel settore dell’acconciatura e dell’estetica attraverso controlli più serrati, campagne informative e altre azioni che mireranno sia alla tutela della salute dei cittadini che delle altre imprese che svolgono una regolare attività. E’ quanto emerso dal tavolo di lavoro che si è tenuto presso il Comune di Lastra a Signa a cui hanno preso parte il sindaco del Comune di Lastra a Signa Angela Bagni e l’assessore allo sviluppo economico Stefano Calistri, il sindaco del Comune di Scandicci e delegato per lo sviluppo economico della Città Metropolitana di Firenze Sandro Fallani, Fabrizio Cecconi e Tiziana Trillo della Cna-area benessere e sanità e Daniela Vallarano presidente provinciale estetiste Cna. Un percorso congiunto che, partendo da Lastra a Signa capofila dell’iniziativa, mirerà a coinvolgere gli altri comuni della Città Metropolitana di Firenze attraverso la stipula di un protocollo d’intesa contro l’esercizio abusivo della professione, per il rispetto delle normative fiscali e contributive e delle norme igienico – sanitarie necessarie per la salvaguardia della salute del cittadino. Obiettivi primari saranno la diffusione di campagne informative rivolte sia alla cittadinanza che alle imprese in modo da garantire, attraverso segnalazioni e controlli, il rispetto delle regole in un’area così delicata che riguarda il benessere della persona. E infine l’invito alle imprese ad aderire al “Patto per il lavoro sicuro” voluto dalla Regione Toscana per incentivare le aziende gestite da cinesi a mettersi in regola e operare in trasparenza, contrastando l’illegalità e l’evasione e per il rispetto dei contratti di lavoro e quindi della sicurezza e salute dei lavoratori.  
   
   
PRESENTATI A ROMA I RISULTATI DEL XV RAPPORTO DI MONITORAGGIO SULL´APPRENDISTATO VOLUTO DAL MINISTERO DEL LAVORO DELLE POLITICHE SOCIALI IL PIEMONTE PRIMA REGIONE D´ITALIA AD AGGIORNARE LA NORMATIVA  
 
Roma, 9 luglio 2015 - L´apprendistato, risultati raggiunti e prospettive di innovazione. Questo il tema dell’incontro a cui ha partecipato ieri mattina, a Roma, presso la Camera dei Deputati, l’assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale Gianna Pentenero, nell’ambito del quale sono stati esaminati i dati del Xv Rapporto annuale di Monitoraggio sull’apprendistato, realizzato dall’Isfol su incarico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. "Una importante occasione per riflettere sull´istituto dell´apprendistato che costituisce un fondamentale strumento di politica attiva per l´inserimento dei nostri giovani nel mercato del lavoro, anche alla luce delle novità introdotte dai recenti provvedimenti normativi emanati in attuazione del Jobs Act" ha dichiarato Luigi Bobba, Sottosegretario di Stato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. “I dati evidenziano la necessità di ripensare profondamente l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e apprendistato di alta formazione e ricerca" - continua Bobba - d´altra parte il Governo, conscio della necessità introdurre dei cambiamenti, non è rimasto inerte ed ha già provveduto ad inserire sia nel decreto legislativo di riordino dei contratti (approvato in via definitiva) che nello schema di Decreto sulle politiche attive (ancora all’esame della Commissione Lavoro della Camera) importanti novità che potranno determinare una "rinascita" per questo strumento di inserimento al lavoro per i giovani". All´interno del rapporto presentato oggi a Roma, ampio spazio è dedicato alla sperimentazione sull’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale che la Regione Piemonte ha avviato nel 2012, approvando una mirata offerta formativa. Tra il 2012 e il 2014 sono infatti 160 gli apprendisti presi in carico dal sistema dell’offerta formativa contrattualizzati con apprendistato di 1° livello, alcuni dei quali conseguiranno la qualifica e il diploma professionale il prossimo autunno. Sono invece 340 le imprese che, dal 2010 ad oggi, hanno assunto in apprendistato di alta formazione e ricerca 727 apprendisti. Di questi circa 89 % ha concluso il percorso con successo conseguendo il titolo universitario previsto e oltre il 95% è stato stabilizzato negli organici aziendali. “Il Piemonte - ha esordito l’assessore Pentenero presentando i dati regionali - ha avviato dallo scorso 2014,, in aggiunta ai percorsi per il conseguimento della laurea, master e dottorato di ricerca, la sperimentazione per il conseguimento del titolo di Tecnico Superiore (Its) in Apprendistato di alta formazione e ricerca. I modelli didattico-organizzativi utilizzati avevano il compito di favorire l’integrazione dell’esperienza lavorativa con la formazione e il riconoscimento e la certificazione degli apprendimenti non formali grazie all’attività all’interno di un contesto produttivo. Grazie a un coordinatore formativo interno all’impresa - spiega Pentenero - e uno all’interno dell’agenzia formativa, si è venuto così a creare un continuo raccordo nelle fasi di apprendimento e tra i differenti luoghi di formazione, coniugando in questo modo una parte pratica da svolgere all’interno dell’azienda e una parte riservata alla didattica in aula. Nell’ambito dell’apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale la Regione ha stanziato un incentivo per il successo formativo dell’apprendista pari a 1500 euro per ogni annualità, da erogare al completamento della frequenza dei 3/4 della durata complessiva della formazione strutturata. L´esigenza prioritaria di un percorso educativo e formativo moderno - ha concluso l’assessore - finalizzato a coniugare domanda e offerta di lavoro, è creare un´alternanza continua tra formazione e lavoro e generare effetti virtuosi non solo sull’occupabilità delle persone e sulla produttività delle aziende, ma anche sul conseguimento di un titolo di studio che permetta di ottenere un inserimento lavorativo stabile”. All’incontro hanno partecipato il Sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, il Presidente dell´Isfol Pier Antonio Varesi, il Direttore Generale per le Politiche attive, per i servizi per il lavoro e la formazione Salvatore Pirrone e diversi Assessori alla formazione professionale delle Regioni .  
   
   
CRESCE L´OCCUPAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA, 20 MILA OCCUPATI IN PIÙ NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2015  
 
Bologna, 9 luglio 2015 - Cresce in Emilia-romagna per il secondo trimestre consecutivo il numero degli occupati, circa 20 mila in più in valore assoluto rispetto al primo trimestre 2014 (+1,1%). Un dato superiore in termini percentuali sia a quello nazionale (+0,6%), che del Nord est (+0,1%). Per il quarto trimestre consecutivo è in calo in regione su base tendenziale il numero delle persone in cerca di lavoro: 14 mila disoccupati in meno nel primo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-7,1%), mentre il Paese nel suo complesso registra una diminuzione per la prima volta dall’inizio del 2011 (-4,2%). Il tasso di disoccupazione regionale scende così all’8,9% (dal 9,6% del primo trimestre 2014). “Gli indicatori ci mostrano un segnale di ripresa ed è per noi importante che la ripresa parta dall´Emilia-romagna – dice il presidente della Regione Stefano Bonaccini – E´ fondamentale che la crescita dell´occupazione prenda avvio proprio dai settori produttivi e attendiamo anche i positivi effetti del Jobs Act”. “Questa ripresa in Emilia-romagna parte decisamente dal settore manifatturiero di cui resta alta la competitività internazionale, confermando le scelte realizzate su innovazione e internazionalizzazione e la centralità della formazione e delle risorse umane – spiega l´assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Aumenta l’occupazione per il terzo trimestre consecutivo su base tendenziale nell’industria in senso stretto, 13 mila occupati in più,+4,7% rispetto al primo trimestre 2014, nonostante continui ad aggravarsi la situazione del settore delle costruzioni”. Nell´edilizia in Emilia-romagna infatti il numero degli occupati scende per la prima volta dallo scoppio della crisi economica sotto la soglia dei 100 mila occupati, segnando un calo dell’11,3% sul primo trimestre 2014. Anche Nord est e Italia registrano un calo (rispettivamente -9,6% e -1,2%). Nel complesso cala in regione il ricorso agli ammortizzatori sociali: -56,6% l’ammontare di ore autorizzate di Cig rispetto al primo trimestre 2014 e numero di inserimenti nelle liste di mobilità più ridotto dal 2008 (relativamente allo stesso periodo dell’anno).  
   
   
RAPPORTO DI VENETO LAVORO SU CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO. SEGNI DI RIPRESA, MA PRIMA RISOLVERE PROBLEMI OCCUPAZIONALI CON NUOVE MISURE  
 
Venezia, 9 luglio 2015 - “L’economia veneta sta reagendo meglio del resto d’Italia agli stimoli della ripresa, a riprova che i grandi sforzi compiuti dalla Regione, quasi da sola, negli anni bui della crisi sono stati decisivi per salvaguardare il tessuto produttivo. La ripresa, però, non è sufficiente a risolvere i problemi occupazionali di molti lavoratori, a favore dei quali saranno orientate le nuove misure regionali di politica del lavoro". È quanto afferma l´assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, commentando il report di giugno sull’andamento dei contratti a tempo indeterminato pubblicato da Veneto Lavoro. Nel 2015 il mercato del lavoro è stato interessato da importanti novità̀ normative introdotte dalla Legge di stabilità 2015 e dal Jobs Act. In particolare due misure si prestano ad un attento e continuo monitoraggio: a) l’incentivo per le assunzioni a tempo indeterminato attivato dal 1 gennaio 2015. La dimensione economica dell’incentivo è pari (al massimo) a 8.040 euro per tre anni. Il requisito di accesso più̀ rilevante è che l’assunzione riguardi lavoratori non impegnati, nei precedenti sei mesi, in rapporti di lavoro a tempo indeterminato. L´inps ha chiarito inoltre che l’incentivo è utilizzabile anche per le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato; b) la regolazione "a tutele crescenti" per i nuovi contratti a tempo indeterminato. I dati relativi a giugno 2015 attestano l’evidente proseguimento della tendenza all’incremento delle assunzioni e delle trasformazioni a tempo indeterminato come già̀ emerso per i mesi precedenti. A giugno le assunzioni con contratti a tempo indeterminato sono aumentate - rispetto allo stesso mese dell’anno precedente - del 55% (9.500 contro 6.100); nell’insieme del primo semestre la crescita è risultata del 51% (66.000 contro 44.000). La dinamica più̀ elevata è stata registrata in aprile (+77%). Le trasformazioni sono aumentate, nel confronto tendenziale, del 13% (3.300 contro 2.900 nel giugno 2014). Nel complesso del semestre l’incremento delle trasformazioni è risultato del 12% (21.700 contro 19.400). Negli ultimi tre mesi anche le cessazioni hanno evidenziato un trend di crescita tendenziale: +16% in giugno, + 9% nell’insieme del semestre. Tale incremento non è associato ad una riduzione del tasso di sopravvivenza dei nuovi rapporti di lavoro. Anzi: il tasso di sopravvivenza al 30 giugno, distinto per mese di avvio, risulta nel 2015 più̀ elevato di quello corrispondente calcolato per i rapporti attivati nel medesimo mese degli anni precedenti. La crescita delle cessazioni osservata a maggio-giugno andrà̀ quindi ulteriormente esplorata per verificarne il possibile “orientamento strategico” finalizzato alla costruzione di percorsi di transizione da rapporti a tempo indeterminato non esonerati a nuovi rapporti che beneficiano dell’esonero. Infine, le aziende coinvolte in Veneto sono circa 29.000. Di esse oltre 18.000 hanno effettuato un’unica assunzione; 9 aziende hanno effettuato oltre 100 assunzioni (per un totale di 1.414 assunzioni a tempo indeterminato).  
   
   
ANCONA: E CAPITAL CULTURE 2015 - ADRIATIC START UP SCHOOL  
 
Ancona, 9 luglio 2015 - Fino al 20 luglio 2015 sarà aperto il bando del progetto Ecapital Culture – Adriatic Start Up School. L’iniziativa coinvolge tutti i paesi della Macro Regione Adriatico Ionica ed è promossa e finanziata da Fondazione Marche, Regione Marche, Camera di Commercio di Ancona, Università Politecnica delle Marche, Comune di Ancona, Istao. L’obiettivo principale del progetto è quello dello sviluppo economico/culturale della Macro Regione, attraverso la creatività ed il talento di giovani futuri imprenditori che, grazie il percorso formativo offerto da Ecapital, avvieranno start up nel settore della cultura , valorizzando il patrimonio culturale dell’Area. Il progetto si rivolge a giovani di età inferiore a 40 anni, con un’ottima conoscenza della lingua inglese e provenienti da Albania, Bosnia & Herzegovina, Croa z ia, Grecia, Italia (Regioni appartenenti alla Macro Regione Adriatica), Montenegro, Serbia, Slovenia. 40 giovani futuri imprenditori, selezionati tra quanti si candideranno partecipando al bando, avranno la possibilità di frequentare gratuitamente la scuola per tre mesi (21 settembre – 11 dicembre 2015), in un contesto internazionale molto stimolante, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona. Ulteriori informazioni sono dispobili sul sito del Forum delle Camere di Commercio dell´Adriatico e dello Ionio Per visionare il sito internet del progetto, http://startupschool.Ecapital.it/  Segreteria Organizzativa Ecapital : tel +39 0712071411 – fax +39 0712075629 – aim@ecapital.It  – http://www.ecapital.it/    
   
   
INDUSTRIA, MARONI: VARESE E LOMBARDIA TERRA ANCHE DI MOTORI  
 
Biandronno/va, 9 luglio 2015 - "Grazie all´impegno di chi ci ha creduto e che ha portato alla rinascita di questo importante sito produttivo. Quella di Varese è conosciuta come la provincia con le ali, per via delle nostre storiche aziende di produzione di veicoli aerei o elicotteri, ma anche come la provincia delle due ruote e dei motori, perché qui abbiamo tanti marchi storici a cui da oggi si aggiunge anche questo marchio storico locale, la Swm, che ritorna come Swm Motorcycles che sono certo sarà un´iniziativa imprenditoriale e produttiva di grande successo e contribuirà a rafforzare ulteriormente il ruolo della Lombardia quale terra di eccellenza anche nei motori". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni visitando a Biandronno lo stabilimento produttivo della Swm Motorcycles, in occasione della costruzione della prima Swm della nuova era.  
   
   
VERTENZA SANGALLI VETRO MANFREDONIA: EMILIANO INCONTRA LAVORATORI E SINDACI  
 
Bari, 9 luglio 2015 - Una folta delegazione di lavoratori, di sindacalisti e di rappresentanti delle istituzioni del territorio ha incontrato ieri mattina a Bari il Presidente Emiliano sulla vertenza della Sangalli Vetro, azienda di Manfredonia ma con sedi anche in Friuli e che in concordato preventivo e con gli impianti fermi che necessitano di onerosi investimenti di rifacimento. All’incontro hanno partecipato tra gli altri l’assessore al Bilancio Raffaele Piemontese, l’assessore al Welfare Salvatore Negro e i sindaci di Manfredonia, Angelo Riccardi, di Monte Sant’angelo, Antonio di Iasio e di Mattinata, Michele Prencipe. Il prossimo 16 luglio è fissato presso il Ministero dello Sviluppo Economico un incontro per risolvere la vertenza: la finalità della riunione di oggi era proprio preparare al meglio l’appuntamento romano. “Ho accolto ad horas l’invito a un colloquio con i sindaci e i rappresentanti sindacali – ha detto Emiliano – per preparare la riunione del 16. La mia intenzione è di condurre la trattativa di concerto con la Regione Friuli-venezia Giulia e con la presidente Serracchiani, visto che il gruppo ha stabilimenti anche a San Giorgio Nogaro, in provincia di Udine”. “La situazione – ha aggiunto Piemontese – è abbastanza complessa e riguarda sia il concordato che la ripresa degli investimenti. Daremo garanzie agli investitori che vorranno rilevare gli stabilimenti e intendiamo operare perché i lavoratori riabbiano la cassa integrazione e un reddito”.  
   
   
INDUSTRIA, OTTANA POLIMERI, ILLUSTRATO PROGETTO PER NUOVO IMPIANTO  
 
Cagliari, 9 Luglio 2015 - Incontro in viale Trento a Cagliari tra Regione, amministratori locali, sindacati, Confindustria nuorese e rappresentanti di Ottana Polimeri per fare il punto sulla vertenza che riguarda il sito industriale della Sardegna Centrale. Per la Regione era presente l´assessore dell´Industria, Maria Grazia Piras, e per Ottana Polimeri l´imprenditore Paolo Clivati. Quest´ultimo ha illustrato le linee generali del nuovo piano industriale che è stato sottoposto a una prima analisi di fattibilità sia tecnica sia economica e finanziaria. L´obiettivo è arrivare al più presto alla definizione di un progetto che consenta la ripresa produttiva degli impianti e il reimpiego dei lavoratori attualmente in cassa integrazione. L´esito finale della verifica di fattibilità arriverà entro la metà di settembre prossimo. Intanto, come richiesto dall’assessorato dell’Industria, al fine di dare una prima risposta alle esigenze occupazionali del territorio, l’imprenditore Clivati ha annunciato che entro il 2015 sarà avviata a Ottana un´attività per il riciclo della plastica. Il progetto prevede un investimento di 5 milioni di euro e l’impiego di almeno 30 lavoratori. L’iniziativa, al momento, è al vaglio del Savi per il via libera legato alla sostenibilità ambientale. Se otterrà tempestivamente l’autorizzazione, il progetto potrebbe prendere corpo già prima della fine dell´anno.