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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Luglio 2015
IFIIT: INDICE DI LUGLIO 2015 DELLA FIDUCIA SUGLI INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE TECNOLOGICA  
 
Milano, 9 luglio 2015 - 1) I Dati Del Mese - Quadro di sintesi dei dati rilevati nel mese - • In leggera risalita l’Indice Ifiit, che si porta a 34,80 punti dai 34,30 del mese precedente, mentre nel mese di maggio registrava 34,60 punti. Il trend di fondo resta improntato ad un recupero, anche se molto lento e spezzato a tratti. • La platea degli imprenditori resta ancora sostanzialmente divisa. Accanto a grandi e medie aziende che sono esportatrici e che puntano ad un allargamento dell’azione sui mercati esteri, altre aziende, generalmente di dimensioni inferiori (piccole e micro-imprese) fanno fatica a convivere con un mercato interno ancora poco dinamico. • I settori più propensi ad investire in innovazione tecnologica sono il meccanico, il fashion, i trasporti, la sicurezza, l’energetico e le comunicazioni. • Nell’attuale congiuntura pesano alcuni fattori che frenano gli investimenti: la scarsità di credito legata anche alla crescita delle sofferenze bancarie, il difficile quadro geopolitico internazionale, la crisi greca e le sue possibili ripercussioni sul resto d’Europa. • Si intensificano le ricerche e gli studi (e da qui anche le richieste al governo) per integrare le piccole e medie imprese del Made in Italy in un nuovo modello dove le tradizionali attività siano unite alla meccatronica o comunque integrate alla tecnologia digitale. • Notevoli cambiamenti sono in atto nella filiera della logistica, dove si concentrano i migliori progetti innovativi e le applicazioni più avanzate. • Persiste la debolezza delle aree geografiche più arretrate, dove la cultura dell’innovazione è presente a macchia di leopardo e coinvolge solo alcuni distretti. Ancora in difficoltà i settori edili, del commercio al minuto e le attività professionali. 2) La Visione Del Futuro - La Fabbrica 4.0. La nuova rivoluzione manifatturiera è digitale - di Gianni Potti - è Presidente di Cnct, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici (intervento estratto dall’ e-book “La Fabbrica 4.0”, reperibile e scaricabile in rete gratuitamente, dai siti di Confindustria e de Il Sole 24 Ore) Oggi e in corso la quarta rivoluzione industriale: dall´inizio del 21˚secolo, stiamo vivendo una trasformazione digitale e cambiamenti associati con l´innovazione nel campo della tecnologia digitale in tutti gli aspetti della società e dell´economia. In Occidente già abbiamo vissuto tre rivoluzioni industriali: energia idroelettrica con il crescente uso della forza vapore e lo sviluppo di macchine; elettricita e produzione di massa (assemblaggio in linea); più di recente, nel ’900, l’automazione utilizzando l´elettronica e l’informatica; la quarta, digitale, che è già partita in tutto il mondo ed ora riguarda anche noi. Tuttavia, mentre alcune aree vedranno veloci e dirompenti modifiche, altre cambieranno lentamente e costantemente. Un altro passo "evolutivo". In entrambi i casi, quel che e certo, è che non si torna indietro! Si va verso il cosiddetto the new normal, ovvero questo e già il nuovo mondo. I nostalgici del passato sono serviti. In questa nuova evoluzione, gli oggetti fisici sono perfettamente integrati nella rete delle informazioni. Internet si combinerà sempre più con le macchine intelligenti, processi produttivi e processi per formare una sofisticata rete. Il mondo reale si sta trasformando in un enorme sistema di informazioni. La Fabbrica 4.0 - E’ da queste considerazioni che abbiamo progettato "Fabbrica 4.0", per fornire le risposte principali per affrontare la quarta rivoluzione industriale. Che sarà differenziata in tanti piccoli concetti, come l´"Internet delle cose", il "movimento maker" o "fabbrica 4.0", o chissà cos´altro, ma questo poco importa. Il minimo comune denominatore e che Fabbrica 4.0 tende ad enfatizzare l´idea di una consistente digitalizzazione collegata con tutte le unita produttive dell´economia. I titoli, giusto per dare un idea di quanto sta accadendo, sono: sistemi e mercato cyber-fisico (nella produzione non basterà più solo parlare di It, ma di sistemi complessi che interagiscono continuamente con la produzione e con il mercato grazie ad un massiccio utilizzo della rete, sempre più connessi ai sotto sistemi, con controlli in tempo reale), smart robot e nuove macchine (dal 2004 i robot nelle aziende europee sono raddoppiati. Ungheria e Cekia sono capofila. Sistemi sempre più intelligenti, interagiscono tra loro. Non solo in sostituzione dell´elemento umano, ma con nuove funzioni e opportunità), big data (raddoppiano nel Mondo anno su anno. Ad Expo2015 nascerà la prima piattaforma italiana di open data, fatta da Telecom. Sui dati aperti, siamo buon ultimi in Ue. Dalla lettura e analisi dei dati nasce un nuovo approccio al mercato e una nuova impostazione delle aziende. Il cloud computing aprirà strade inaspettate per stoccaggio, lettura, condivisione dei dati. Dalla capacita di lettura rapida dei dati verrà modificata on line la produzione), efficienza energetica e decentramento (il cambio climatico e la scarsità di risorse sono megatrend con cui dovremo sempre più fare i conti), industrializzazione virtuale (ogni processo viene prima simulato e verificato in virtuale; solo quando la soluzione finale e pronta potrà partire la mappatura fisica - che significa che tutto il software, i parametri, le matrici numeriche, vengono caricate nelle macchine che controllano la produzione. Piante virtuali possono essere progettate e facilmente visualizzate in 3D, cosi come lavoratori e macchine interagiscono. Ma tutto questo a cosa porta? Porta ad integrare come non mai i processi. Nell´era dei social media, infatti, una delle parole chiave delle nostre interazioni è sharing, ovvero condivisione, lavorativa, di processo, di notizie e informazioni. In realtà il fenomeno è più vasto di quanto si possa pensare e ridefinisce il nostro sistema di valori e il nostro stile di vita. Secondo le stime più recenti il valore a livello mondiale della sharing economy è di 26 miliardi di dollari. Nel Regno Unito i ricavi e i risparmi associati all´economia collaborativa si aggirano attorno ai 4,6 miliardi di sterline a fronte di 33 milioni di inglesi che condividono già attivamente beni e servizi. In Italia 6 italiani su 10 sono propensi ad avvicinarsi a questo modello di consumo ma solo l´11% lo ha già fatto (fonte Ipsos). I settori piu interessati sono la mobilita - c´è chi per esempio vuole dividere il taxi o addirittura la barca - fino agli alloggi (+22% di annunci negli ultimi 3 mesi), anche in coabitazione con anziani (il cosiddetto silver cohousing) e nel settore professionale cresce la condivisione degli spazi con il coworking (+18% di annunci negli ultimi 3 mesi) che si traduce anche in sinergie professionali e nuove opportunità. Un +14% registrano invece gli annunci di vendita o noleggio di usato. E´ dunque su questi due capisaldi di un forte manifatturiero additivo e digitale, con processi re-ingegnerizzati da un lato, e di una logica di sharing economy dall´altro, che Csit ha scelto di promuovere il progetto Fabbrica4.0, una vera sfida Paese, che potrà consentire di tornare ad essere competitivi e performanti in una economia che non e più quella di venti anni fa, ma neanche di cinque anni fa e che certamente corre più veloce di ogni possibile immaginazione.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA € 1,36 MILIONI IN AUSILIO ALLA RICERCA DI LAVORO PER I LAVORATORI IN ESUBERO IN FINLANDIA  
 
Strasburgo, 9 luglio 2015  Sono 500 i lavoratori in esubero del Produttore finlandese Broadcom Communications  e due fornitori otterrà gli aiuti dell´Ue la pena € 1,36 milioni per aiutarli a trovare nuovi posti di lavoro, previa approvazione del Parlamento della proposta della Commissione europea il mercoledì.
Paese Azienda Numero di beneficiari Importo dell´aiuto (€) Settore Relatore
Finlandia Broadcom Communications Finlandia, due fornitori 500 fuori 568 ridondanti 1.365.000 Telefono mobile chipset produzione (elettronica, elettrotecnica) Petri Sarvamaa (Ppe, Fi)
le attività dello Sviluppatore Mobile chipset Broadcom sono chiuse in tutte in Finlandia da quando la produzione è stata trasferita in Asia e negli Stati Uniti. L´azienda 568 lavoratori licenziati in Finlandia, oltre 400 dei quali vivono nella regione colpita, Ostrobotnia settentrionale. I licenziamenti sono parte di una tendenza che colpisce l´industria intera elettronica finlandese. Le risorse dell´Unione europea dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) finanzierà coaching for500 dei lavoratori in esubero, sovvenzioni per avviare le proprie imprese e incentivi assumenti. Il costo complessivo delle operazioni, co-finanziato dalla Finlandia, è di € 2,2 milioni. Il Parlamento ha approvato l´aiuto di Egf con 589 voti favorevoli, 78 contro e 10 astensioni. Priorità bassa - Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione contribuisce ai pacchetti di servizi su misura per aiutare i lavoratori in esubero a trovare nuovi posti di lavoro. Il massimale annuo è di € 500 milioni. I lavoratori in esubero sono offerti misure come supporto per la creazione di nuove imprese, assistenza nella ricerca di lavoro, orientamento professionale e vari tipi di formazione. Nella maggior parte dei casi, le autorità nazionali hanno già iniziato le misure e saranno hanno le spese rimborsate dall´Ue una volta che le loro applicazioni sono approvate. Passo successivo - Gli aiuti del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) deve inoltre essere approvato dal Consiglio dei ministri Ue, il 13 luglio.
 
   
   
BANDA LARGA E ULTRALARGA: 16 NUOVE TRATTE IN FIBRA OTTICA DALLA REGIONE A BENEFICIO DI 33 COMUNI MONTANI E 12 MILA CITTADINI NELLE PROVINCE DI PIACENZA, PARMA, REGGIO EMILIA, MODENA, BOLOGNA E FORLÌ-CESENA  
 
Corniglio, 9 luglio 2015 - 250 km di cavo in fibra ottica; 16 tratte; 33 comuni interessati; 6 province (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-cesena); un bacino di utenza potenziale di 12 mila abitanti; un investimento complessivo di quasi 8,5 milioni di euro. Sono i dati principali dell’intervento di infrastrutturazione digitale finanziato dalla Regione attraverso i fondi Feasr del programma 2007-2013e realizzato da Lepida spa a favore delle aree rurali appenniniche dell’Emilia-romagna. Ora chi vive e lavora in questi territori avrà la possibilità di usufruire di servizi Internet simili a quelli di chi vive in città. Un operatore nazionale ha già manifestato l’interesse per circa 4.770 linee telefoniche. L’iniziativa è stata presentata oggi a Corniglio (Pr) dagli assessori regionali all’Agricoltura Simona Caselli e ai Trasporti e Agenda digitale Raffaele Donini. Presenti anche il vicesindaco di Corniglio e assessore alle attività produttive, agricoltura e giovani Matteo Cattani e il direttore di Lepida Gianluca Mazzini. Nell’occasione è stata anche inaugurata la connettività Wi-fi per i cittadini del comune di Corniglio. “É strategico investire in queste aree - ha spiegato l’assessore Caselli - per contrastare abbandono e spopolamento. Vogliamo sostenere chi sceglie di rimanere, a partire dai giovani, e di lavorare proprio là dove fare agricoltura è più difficile, ma anche più importante. Quella di montagna è spesso un’agricoltura di grande qualità, che dà prodotti tipici eccellenti. Senza dimenticare il ruolo che proprio gli agricoltori svolgono per ridurre il rischio idrogeologico”. In queste aree gli operatori privati delle telecomunicazioni non investono in autonomia per la scarsa redditività. Da qui la decisione della Regione di intervenire, utilizzando risorse pubbliche per un intervento che rappresenta un tassello importante per colmare l’attuale gap. “Questo intervento rientra nelle molteplici azioni dell’Agenda Digitale regionale - ha sottolineato Donini - e si inquadra in una strategia di ampio respiro che proseguirà nei prossimi anni, grazie anche alle risorse dei Fondi europei 2014-2020. Sono interventi fondamentali per creare nuove opportunità di crescita e sviluppo e migliorare l’accessibilità ai servizi”. Il sindaco di Corniglio Giuseppe Delsante ha sottolineato come "questa iniziativa sia un modo importante per avvicinare la Regione al territorio e in particolare alla montagna". "É il nostro stargate, la nostra porta verso il futuro - ha aggiunto il vicesindaco e assessore alle Attività produttive e agricoltura Matteo Cattani -. Fibra ottica significa colmare le distanze con il mondo: le aziende potranno lavorare con connessioni stabili e sicure, i giovani potranno cogliere nuove importanti opportunità". É la prima volta che vengono utilizzate risorse dello Sviluppo rurale per colmare il digital divide nelle aree appenniniche: territori che rappresentano una straordinaria risorsa ambientale e paesaggistica per tutto il territorio regionale, ma che sono spesso a rischio spopolamento e in ritardo di sviluppo. L’intervento appena terminato è costato 6 milioni 956 mila euro di fondi pubblici (europei, nazionali e regionali) del Psr 2007-2013, ai quali la Regione da suo bilancio ha aggiunto 1 milione 465 mila euro per coprire i costi dell’Iva. Nei prossimi sette anni investimenti ulteriori per 75 milioni di euro - I cavi possono garantire servizi a banda larga e ultralarga e sono stati messi in posa partendo da punti della rete Lepida per la pubblica amministrazione o di operatori privati. Per i cittadini e le aziende nei territori interessati significa avere la possibilità di accedere alla telefonia Voip, al “cloud” per lavorare in rete con altri uffici; o più semplicemente potere scaricare più agevolmente materiale video o audio. L’iniziativa ha permesso anche l’abilitazione di 15 Municipi in fibra ottica e l’attivazione di oltre 30 punti di accesso Wi-fi per la cittadinanza. Lepidaspa ha già pubblicato un bando (si è chiuso nel maggio scorso) cui ha risposto un operatore privato nazionale che ha manifestato l’interesse a circa il 60% della lunghezza complessiva delle tratte, per fornire servizi fino a 20 Mbps per circa 4.770 linee telefoniche, dunque per un bacino di utenza di circa 11 mila abitanti. Altri operatori potranno fare richiesta per le medesime tratte per fornire servizi a banda larga e ultralarga. La terminazione delle fibre ottiche, per rispettare il requisito della neutralità tecnologica, è stata posizionata in luoghi terzi opportunamente attrezzati, rendendoli quindi utilizzabili da tutti gli operatori di telecomunicazione. Con questo intervento la copertura fino a 2 Mbps è del 100% del territorio regionale, includendo l´apporto della tecnologia satellitare (in linea con il primo step dell’Agenda digitale europea). La copertura a 30 Mbps (banda ultralarga) è pari al 39% del territorio regionale (dato marzo 2015), mentre quella a fino a 100 Mbps riguarda al momento l’ 1,4%. Nuove importanti investimenti sono però in arrivo nel rispetto degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea per il 2020. Infatti la Regione ha già stanziato 75 milioni di euro con la nuova Programmazione comunitaria 2014-2020: 26 milioni dal Por Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) che verranno utilizzati per estendere la banda ultralarga nelle aree produttive; 49 milioni dal Psr Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) dedicati invece prioritariamente alle aree rurali e montane. Le tratte realizzate nelle singole province Sono 16 le tratte per un totale di 33 comuni: Piacenza: Bolgheri-le Moline; Ponte dell´Olio – Ferriere; Parma: Langhirano-bosco; Borgo Val di Taro – Compiano; Reggio Emilia: Cervarezza-ramiseto; Castellarano-romanoro; Modena: Castel d’Aiano-montetortore; Castel d’Aiano-maserno-castelluccio; Lugo (Prignano) – Talbignano; Bologna: San Benedetto Val di Sambro - Madonna dei Fornelli; Grizzana Morandi - Marzolaro; Sassomolare - Bombiana; Grizzana; Morandi - Lagaro; Ponte della Venturina - Molino del Pallone; Forlì-cesena: San Piero in Bagno - Alfero; San Piero in Bagno – Verghereto.  
   
   
LO SHOPPING INTERATTIVO CON LA VETRINA E IL CAMERINO VIRTUALI DA UN PROGETTO DI BASILICATA INNOVAZIONE CON IL DIPARTIMENTO DI MATEMATICA, INFORMATICA ED ECONOMIA DELL’UNIBAS, SONO STATI SVILUPPATI I PROTOTIPI DI UNA VETRINA PER LA VISUALIZZAZIONE IN 3D DEI PRODOTTI E UNO SPECCHIO SU CUI VEDERE VIRTUALMENTE LA VESTIBILITÀ DEGLI ABITI, SFRUTTANDO E OTTIMIZZANDO ALCUNE TECNOLOGIE GIÀ NOTE NEL SETTORE DEL GAMING.  
 
 Potenza, 9 luglio 2015 - Un monitor auto-stereoscopico, per una visione realistica e in 3D senza l’ausilio dei classici “occhialini”; un mini pc a cui collegarlo e un sistema di tracciabilità (tracking) dei movimenti dell’essere umano, quello Kinect, ampiamente usato nei videogiochi interattivi: sono le componenti principali dell’architettura tecnologica di base integrate, grazie all’intervento di Basilicata Innovazione, dal Dipartimento di Matematica, Informatica ed Economia dell’Unibas e che, attraverso le applicazioni ai realtà aumentata, hanno permesso di realizzare un camerino e una vetrina virtuali. «Questo progetto - afferma il professore Ugo Erra dell’Unibas e referente del team che ha curato lo sviluppo dei due prototipi - è nato dalla volontà di sperimentare un nuovo modello di negozio fisico che riduca i costi di esercizio, visto che è costituito soltanto da una vetrina, chiamata shoppable window, e che potrebbe essere collocata in qualsiasi centro commerciale. Ebay sta facendo qualcosa del genere in tutto il mondo ma il nostro team di ricerca - continua Erra - ha voluto ampliare questo concetto per stimolare, attraverso le tecnologie di realtà aumentata, una maggiore interazione dell’utente». Nel caso del camerino, - spiega una nota di Basilicata Innovazione - si è di fronte a una specie di specchio: una volta selezionato l’abito avvicinando la mano in corrispondenza dell’icona, il proprio corpo lo indosserà virtualmente. Non manca, in questo prodotto, una componente ludica, che coinvolge i più piccoli e gli appassionati di personaggi della fantasia o del passato: è infatti possibile simulare anche la vestibilità di armature di supereroi, degli abiti dei re o di figure mitologiche. Per inserire un nuovo capo d’abbigliamento all’interno dell’applicazione, è necessario caricarne il cosiddetto skeleton (scheletro) ovvero la struttura di base in 3D, che si adatterà sulla sagoma dell’utente. La vetrina virtuale è invece assimilabile a un catalogo di prodotti che è possibile far ruotare, con dei semplici gesti della mano e, grazie all’interazione dell’utente con un’interfaccia informatica molto semplice, visualizzabili da ogni punto di vista, come se fossero reali. Per il funzionamento ottimale di questo strumento, è necessario caricare dei modelli di prodotti realizzati con appositi software di modellazione 3D o, per quanto più oneroso, utilizzando scanner 3D. Ci sono ancora delle migliorie da apportare, e su cui il team di ricerca sta lavorando, per limiti legati alle stesse tecnologie utilizzate: per esempio, il camerino virtuale fornisce risultati maggiormente realistici con utenti la cui statura minima è di almeno 1 metro e 60 e con corporatura normale. L’effetto 3D del monitor auto-stereoscopico è percepito meglio a una distanza di circa 3 metri e mezzo e il sistema Kinect rileva correttamente i movimenti del’utente, per l’esplorazione e la rotazione dei prodotti, se posizionato ad almeno 140 centimetri. Presto quindi, grazie a un progetto made in Basilicata, gli uomini che accompagnano le donne a fare shopping potranno evitare le lunghe attese davanti ai camerini e magari divertirsi davanti a uno specchio e una vetrina virtuali.  
   
   
IL PROGRAMMA BEWARE FELLOWSHIPS, FINANZIATO DALL’UE, STA PORTANDO RICERCATORI DI TUTTO IL MONDO IN VALLONIA E BRUXELLES PER STIMOLARE L’INNOVAZIONE, INCORAGGIARE IL TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA E MIGLIORARE LA CARRIERA DEI RICERCATORI.  
 
Bruxelles, 9 luglio 2015 - Un totale di 50 nuovi ricercatori internazionali si uniranno alle unità di ricerca della Vallonia nei prossimi mesi nell’ambito del programma di borse di Beware Fellowships, un’iniziativa co-finanziata dalle Azioni Marie Curie del 7° Pq dell’Ue nell’ambito dei progetti Marshall Fellowships e Technology Transfer Fellowships. Nei prossimi quattro anni, l’obiettivo sarà far crescere il numero di partecipanti fino a quasi 100 poiché il progetto continua ad attrarre ricercatori altamente qualificati in Vallonia e a Bruxelles. Coordinato dal Servizio pubblico vallone (Spw / Dgo6) in Belgio, Beware Fellowships assume ricercatori con contratti della durata compresa tra 18 e 36 mesi in Vallonia o Bruxelles a vantaggio del singolo ricercatore, dell’economia locale e della comunità di ricerca. L´obiettivo del team del progetto è che le borse di ricerca migliorino la visibilità della Vallonia a livello internazionale e stabiliscano una collaborazione internazionale a lungo termine. Finora, il team ha lanciato tre inviti, altri tre sono previsti per il 2015 e due per il 2016, a seconda del budget rimanente. Divisi in due categorie – industria e accademia – i primi inviti sono già stati elaborati e coinvolgono cinque università, sette centri di ricerca e tre Pmi. I ricercatori idonei fino a questo momento comprendono 13 donne e 37 uomini con un’età media di 33 anni. I partecipanti provengono da molti paesi diversi di tutto il mondo – come Stati Uniti, Cina, Australia, Germania, Francia, Algeria, India, Cile e altri. L’obiettivo della categoria “industriale” (co-finanziata da Marshall Fellowships) è che una Pmi o un centro di ricerca accreditato tragga vantaggio dalle competenze di ricercatori altamente qualificati per incoraggiare il processo di innovazione nell’istituto ospitante in Vallonia. La categoria “accademica” invece (co-finanziata da Technology Transfer Fellowships) si occupa del trasferimento di tecnologia. Secondo il coordinatore del progetto Pierre Demoitié del Spw / Dgo6, gli inviti sono aperti a tutti gli argomenti di ricerca (con un approccio dal basso verso l’alto) e il partecipante dovrebbe dimostrare l’aspetto innovativo della propria ricerca o la capacità di promuovere un trasferimento di tecnologia. Al momento della presentazione delle candidature, i richiedenti dovrebbero avere conseguito un dottorato di ricerca o avere quattro anni di esperienza di ricerca e non aver vissuto più di 12 mesi in Belgio nei tre anni precedenti. Uno degli obiettivi principali del progetto è alzare il profilo della ricerca in Vallonia. Attualmente la regione ha numerose multi-nazionali attive nei settori agro-alimentare, scienze della vita, trasporti e logistica, aeronautica e spazio, ingegneria e nuovi materiali, biomedicina, edilizia e Tic e impiega oltre 5 500 ricercatori. Demoitié osserva che la speranza è che i ricercatori che partecipano al programma diventino “ambasciatori della Vallonia” nel quadro della loro collaborazione con la regione. La scadenza ultima per il prossimo invito in entrambe le categorie è il 30 settembre 2015. Per ulteriori informazioni, visitare: Beware Fellowships http://bit.Ly/khdyxy    
   
   
TRENTO, VALUTAZIONE DEGLI INSEGNANTI: CONCLUSA LA PRIMA FASE DELLA SPERIMENTAZIONE  
 
Trento, 9 luglio 2015 - Un passo avanti sul tema della valutazione degli insegnanti in Trentino è stato fatto. Questo grazie ai ragazzi di Stazione futuro, che un anno fa avevano portato all’attenzione del governatore Ugo Rossi proprio questa necessità. Oggi si è tenuto un incontro fra il presidente della Provincia autonoma, anche nella sua veste di assessore all’istruzione, tre rappresentanti dell´associazione Stazione futuro, Stefano Dalfovo, Giacomo Peterlana e Lorenzo Borga, e la dirigente del dipartimento all’istruzione e alla conoscenza Livia Ferrario, per fare il punto su questa prima fase della sperimentazione che ha visto la realizzazione di un questionario sull´operato di 59 insegnanti che hanno aderito all´iniziativa. 1000 gli studenti coinvolti, appartenenti a 10 istituti superiori diversi. In particolare, sul piano del metodo, sono stati coinvolti tutti gli insegnanti dell´istituto tecnico Cfp G. Veronesi di Rovereto, in modo da avere un primo quadro riguardante la "mappatura" di una scuola nella sua interezza, e poi a campione solo alcuni insegnanti di altre 9 scuole trentine. Circa la metà degli studenti coinvolti ha accolto la proposta, il che per una prima sperimentazione viene considerato un dato soddisfacente anche se migliorabile con una più efficace azione di comunicazione all´interno degli istituti. “Due le cose importanti di questa iniziativa – ha spiegato il presidente Rossi – , la prima è che è partita direttamente dai ragazzi che hanno ottenuto fin da subito il nostro supporto. La seconda è che questi studenti hanno dimostrato che si può fare. Abbiamo avuto modo, su un piccolo campione, di sperimentare il questionario, per capirne i pro e i contro, e soprattutto per sdoganare un tema, quello della valutazione degli insegnanti, sicuramente per noi non facile da trattare”. È stato un anno intenso di lavoro per i ragazzi dell´associazione Stazione futuro. Prima la redazione del questionario, poi la condivisione con tutte le realtà interessate - dalla Provincia agli studenti ai sindacati - la distribuzione del questionario stesso, la raccolta dei dati e infine la valutazione, ancora in itinere. All’incontro di oggi i tre rappresentanti di Stazione futuro hanno esposto al presidente Rossi e alla dirigente Ferrario quanto è stato fatto fino ad oggi. La proposta riguardava la creazione di un questionario compilato volontariamente dagli studenti su un campione di docenti che hanno aderito. Obiettivo del progetto è quello di offrire la possibilità ad ogni professore di ricevere direttamente un feedback dai propri studenti, di verificare se esso sia in linea con la percezione che l´insegnante ha del proprio lavoro e, al contempo, di assicurare agli studenti la possibilità di esprimersi, in forma totalmente anonima, sul servizio erogato. Le domande - in tutto 23 - vanno dalla didattica quotidiana al carico di lavoro a casa, fino alle strategie di recupero messe in atto per lo studente in difficoltà. Quattro le risposte possibile per ogni domanda (da "completamente d´accordo" a "per niente d´accordo"). I ragazzi di Stazione futuro non sono stati lasciati soli. Il progetto è stato condiviso dal Dipartimento provinciale della Conoscenza della Provincia che, assieme al Comitato provinciale di valutazione, ha avviato la fase di sperimentazione. “È stata una sperimentazione sulla metodologia – ha sottolineato il presidente Rossi - . Ora esamineremo il percorso fatto e i dati raccolti anche su un piano più strettamente ´scientifico´ e raccoglieremo un feedback dagli stessi insegnati che vi hanno aderito, prima di entrare nel merito della valutazione. Quindi saremo pronti ad affrontare una seconda fase di questo progetto. Il questionario sarà condiviso con i dirigenti scolastici e e quindi distribuito in una decina d’istituti scelti in base alla dislocazione geografica e alla tipologia. Questa seconda fase, su un campione più rappresentativo, permetterà di capire in che modo coinvolgere, nei prossimi anni, tutte le scuole superiori trentine”. Lo strumento è già stato migliorato: con aggiustamenti sia da un punto di vista dei contenuti, che grafici, in modo tale da rendere la compilazione più facile. I dati raccolti, ora in fase di elaborazione, saranno utili per individuare, vista la presenza nel questionario di domande ´aperte´, la direzione di marcia anche su temi proposti direttamente dai veri protagonisti della scuola, ovvero dagli studenti. L’incontro di oggi si è concluso con l’auspicio, da parte del governatore Rossi e della dirigente Ferrario, che gli studenti facciano sentire ancora la loro voce alimentando costantemente il dialogo, portando quello “sguardo giovane” che possa essere continuo stimolo e supporto per la scuola a migliorare. Questo l´elenco delle scuole coinvolte: Cfp G. Veronesi di Rovereto (interamente), Upt di Arco, liceo Galilei di Trento, liceo Prati di Trento, Itt di Trento, Tambosi di Trento, Rosmini di Rovereto, Davinci di Trento, Degasperi di Borgo Valusugana, Marie Curie di Pergine, Don Milani di Rovereto.  
   
   
UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA: I GENOCIDI DEL SECOLO BREVE: COMPRENDERE L’INCOMPRENSIBILE UNA GIORNATA DI MEMORIE E RIFLESSIONI A 20 ANNI DAL GENOCIDIO DI SREBRENICA E AI 100 ANNI TRASCORSI DAL GENOCIDIO DEGLI ARMENI.  
 
Milano, 9 luglio 2014 - A questi tragici fatti storici è dedicato il quarto seminario del ciclo interdipartimentale Democrazia, libertà e violenza. Le contraddizioni della società plurale, organizzato dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, dal Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione ‘Riccardo Massa’, dal Dipartimento di Scienze Giuridiche Nazionali e Internazionali e dal Dipartimento dei Sistemi Giuridici dell’Università di Milano-bicocca, in collaborazione con Ipsia Milano e Radio Popolare e con il patrocinio del Rettorato dell’Università di Milano-bicocca. Durante la giornata si parlerà di fatti, giustizia e memoria del bene, dell’elaborazione dei lutti e delle colpe, del ruolo dei media, dell’arte nel periodo post-conflitto, di cittadinanza attiva e cooperazione, di riconciliazione. La mattinata vedrà la proiezione del documentario «I fantasmi di Srebrenica» del giornalista del programmaTerra! di Retequattro Mimmo Lombezzi cui seguirà una discussione alla presenza dell’autore e della collega Sabina Fedeli, di Gabriele Nissim di Gariwo e di esperti delle università milanesi e della Svizzera italiana, con il coordinamento di Barbara Bracco e Tatjana Sekulić dell’Università di Milano-bicocca. Nel pomeriggio vi sarà la proiezione del documentario-spettacolo «Souvenir Srebrenica» di Roberta Biagiarelli e Luca Rosini, cui seguiranno testimonianze di Silvia Maraone (Ipsia Milano), Eugenio Berra (Viaggiare i Balcani), Andrea Sacco (Associazione Acmos) alla presenza degli studenti del Liceo ‘G. Marconi’ di Milano. Coordina l’evento Danilo De Biasio (Radio Popolare). L’entrata è libera. Giovedì 9 luglio 2015, ore 10.30-13; 14.30-17.00 Edificio U6, “Aula “Martini” Piazza dell’Ateneo 1, Milano. Gradita l’iscrizione all’evento scrivendo alla seguente email: seminari.Interdipartimentali2015@unimib.it  
   
   
TRENTO: NESSUNA RIDUZIONE NEL NUMERO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI: RIMARRANNO 73  
 
Trento, 9 luglio 2015 - In relazione ad una notizia diffusa da alcuni organi di informazione, riguardante il presunto calo dei dirigenti scolastici in servizio in Trentino, la Provincia autonoma precisa che non vi sarà alcuna riduzione. Attualmente i dirigenti in servizio nelle sedi di istituto sono 73. Per l´anno 2015-2016 sono previsti 6 pensionamenti più una mobilità verso un´altra regione italiana per motivi familiari. Tutti e 7 i dirigenti saranno sostituiti. Il totale dei dirigenti - 73 - resterà quindi invariato.  
   
   
EMISSIONI CO2: IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA RISERVA DI STABILITÀ DEL MERCATO  
 
Strasburgo, 9 luglio 2015 - Una riforma del sistema europeo di scambio delle quote d´emissione (Ets), che mira a ridurre il surplus dei diritti di emissione destinati al mercato al fine di sostenerne il prezzo e facilitare cosi la riduzione delle emissioni di Co2, è stata approvata mercoledì dal Parlamento. La riforma, già concordata informalmente con la Presidenza lettone del Consiglio, entrerà in vigore nel 2019. Il nuovo regolamento crea un sistema che preleva automaticamente una porzione di quote di permessi di emissione Co2 dal mercato per porle in una riserva di "stabilità", qualora l´eccedenza sia superiore a una certa soglia. Nello scenario contrario, le quote potrebbero essere restituite al mercato. Il surplus delle quote di emissione, introdotto nel sistema dal 2009, è stimato in oltre 2 miliardi. “La riserva di stabilità è uno strumento efficiente e orientato al mercato che stabilizza il nostro sistema Ets e quindi salva il pilastro centrale della politica di sostenibilità e contro i cambiamenti climatici in Europa. La riserva è un elemento fondamentale per fare in modo che i prezzi Co2 stimolino l´innovazione nel settore dell´efficienza energetica. Questa riforma mette l´Europa sulla strada giusta per raggiungere l´ambizioso obiettivo del 40% in meno di emissioni di Co2 entro il 2030” ha dichiarato Ivo Belet (Epp, Be), relatore. Il testo negoziato con il Consiglio è stato approvato con 495 voti a favore, 158 contrari e 49 astensioni. Quote congelate e non assegnate - Secondo l´accordo, le 900 milioni di quote già congelate almeno fino al 2019 saranno collocate in riserva. Le eventuali quote rimanenti e non assegnate entro la fine dell´attuale fase di negoziazione (2020) dovrebbero essere messe in riserva, previa una revisione generale della direttiva Ets che sarà presentata dalla Commissione quest´anno. A partire dal 2019 - La riserva di stabilità del mercato sarà operativa prima di quanto previsto in origine, il 1° gennaio 2019, anziché 2021, come proposto dalla Commissione. Prossime tappe - Prima che possa entrare in vigore, la legislazione deve essere formalmente approvata dal Consiglio a settembre.  
   
   
PIANO TUTELA ACQUE IN LOMBARDIA: IMPEGNO INGENTE PER CORPI IDRICI  
 
Milano, 9 luglio 2015 - "Quella che cominciamo a discutere oggi è una pianificazione complessa, che richiede la partecipazione di tutti e che diventerà sempre più completa, puntuale ed efficace, perché le conoscenze che abbiamo sviluppato negli ultimi anni, dal 2006 in avanti, ci permetteranno di porci degli obiettivi veramente raggiungibili". Lo ha detto l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, intervenendo, in videoconferenza, alla presentazione del Piano di tutela delle Acque all´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia. "Abbiamo lavorato molto - ha proseguito Terzi - e lo abbiamo fatto in collaborazione con tutti gli Enti che hanno a che fare, a vario titolo, con la gestione delle acque sul territorio lombardo; è stato un lavoro molto complicato, ma necessario affinché la nostra pianificazione possa essere precisa e concreta". Necessaria Condivisione - "L´altro elemento fondamentale - ha aggiunto l´assessore lombardo - è la condivisione, declinata sotto due punti di vista: una condivisione tra le varie politiche, e questo vale per gli Enti che stanno sopra ai singoli Comuni, e una condivisione tra le politiche più lontane, e con le politiche di programmazione e pianificazione più generale, perché tutti hanno a che fare con l´acqua, e tutti hanno bisogno dell´acqua, quindi tutte le politiche di pianificazione e programmazione che la riguardano non possono non considerare l´impatto che hanno sul sistema idrico lombardo". Le Criticità - "Tra gli elementi di criticità - ha riscontrato Terzi - Regione Lombardia è la prima regione in termini di produzione industriale agroalimentare e questo ovviamente ha un peso sul sistema delle acque". "Per questo una necessità di programmazione, programmare ad esempio dove fare le grandi opere è fondamentale - ha fatto notare l´assessore -, dove fare espansione delle nostre città sul territorio lombardo è fondamentale, perché in un territorio già antropizzato, andare a incidere ulteriormente diventa difficile da gestire anche sotto il profilo delle acque". "Da ultimo, ma non meno importante - ha spiegato ancora Terzi - la necessità di un´interazione forte con il sistema delle politiche locali, mi riferisco, tra tutti, al Sistema Idrico Integrato, senza la chiusura del cerchio rispetto a tutte le politiche legate al Sistema Idrico Integrato, e anche al raggiungimento di quelle che sono le diverse leggi regionali e nazionali, ben poco di veramente efficace si può fare. Dobbiamo metterci nell´ottica di chiudere la predisposizione all´attività legata ai Servizi Idrici Integrati, quindi sto pensando alla necessità di arrivare a un gestore unico per tutte le varie realtà locali alla programmazione e pianificazione, senza le quali sarà impossibile fare gli interventi". Ritardi Recuperati - "Siamo ancora un po´ indietro in questo ambito - ha ammesso la titolare lombarda dell´Ambiente -, anche se sono stati fatti grandi passi aventi negli ultimi due anni, probabilmente la politica della sollecitazione e del confronto individuale con ogni singola realtà dà dei risultati". "Tante altre situazioni si sono sbloccate, per darvi dei numeri - ha chiosato Terzi - i Comuni in concessione in economia sono diminuiti di 195 e sono tanti, siamo riusciti anche a superare la frammentazione tipica di quelle che sono le varie società di gestione del Servizio Idrico a livello locale, 54 piccole realtà sono state superate con l´aggregazione e in 7 province tutto il sistema è stato finalmente concluso". Gli Investimenti - "Ma la cosa più importante - ha sottolineato Terzi - è che questo ci ha permesso di dare avvio a tutta una serie di investimenti che valgono qualcosa come 214 milioni di euro negli ultimi due, tre anni. Questi fondi però possono andare come sostegno solo a coloro che hanno già ovviamente completato tutto questo procedimento, senza questo non è possibile per noi l´erogazione di questi fondi". "Fondi finalizzati a superare le possibili infrazioni comunitarie già accertate: 214 milioni di investimenti - ha chiarito l´assessore - con lavori che dovrebbero essere conclusi entro la fine dell´anno prossimo, quindi un esempio e un intervento concreto". "Da ultimo - ha concluso - cito l´esempio particolarmente virtuoso del Contratto di fiume, dove si riescono a mettere attorno a un tavolo tanti soggetti diversi, e con ottimi risultati, a conferma del fatto che corresponsabilità e condivisione di queste politiche sono anche sostenute dal territorio".  
   
   
AMBIENTE: FVG, LEGGE SU UTILIZZAZIONE ACQUE PER GARANTIRE SICUREZZA  
 
 Udine, 9 luglio 2015 - "Una normativa che mette al primo posto la sicurezza dei cittadini e che, nel contempo, tutela e valorizza l´ambiente". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Ambiente Sara Vito intervenuta al convegno organizzato dal Rotary club sezione di Udine su "Sicurezza per il territorio. La nuova legge per la difesa del suolo e l´utilizzo delle acque." "La legge regionale 11/2015 Disciplina organica in materia di difesa del suolo e di utilizzazione delle acque è un intervento organico, complessivo - ha precisato Vito -, che disciplina un sistema riformista, completamente innovativo di governance del patrimonio idrico della nostra regione; l´impegno profuso è stato orientato a dare risposte sempre più efficaci nella gestione del territorio, tutelando e valorizzando l´ambiente ma, soprattutto, mettendo al primo posto la sicurezza della popolazione". Durante il convegno è emersa, inoltre, l´attenzione dell´amministrazione regionale alle tematiche ambientali evidenziata anche da una pianificazione con provvedimenti specifici che mancavano, dal Piano di tutela delle acque al recente Piano energetico. Vito ha poi illustrato i contenuti della normativa: dalla classificazione dei corsi d´acqua e delle opere idrauliche, alla formazione del Sistema Informativo Regionale per la Difesa del Suolo "che sarà incardinato - ha precisato - presso la Protezione civile e verrà implementato da dati immessi dalle direzioni competenti per aggiornare puntualmente i diversi catasti (quello dei corsi d´acqua, laghi naturali e invasi, delle opere idrauliche e idraulico-forestali, dei dissesti franosi e delle opere di difesa, dei dissesti idraulico-forestali e degli sbarramenti). Uno strumento di conoscenza e di rilevazione del territorio regionale - ha aggiunto - che permetterà di avere una fotografia puntuale ed aggiornata dell´esistente". Il sistema entrerà a regime il prossimo anno, in attesa dei Regolamenti, parti integranti della legge già in vigore, che la Regione sta predisponendo. Vito ha voluto ringraziare il presidente della sezione udinese del Rotary club, Massimo Canali, per aver organizzato un incontro "che ha permesso di far conoscere questo lavoro importante promosso dall´assessorato all´Ambiente che è considerato - ha concluso - uno dei migliori interventi normativi in Italia sul tema della difesa del suolo".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: RIFIUTI URBANI, VERSO IL 2020: TARIFFAZIONE PUNTUALE E INCENTIVI AI VIRTUOSI UN PROGETTO DI LEGGE DEFINISCE LE NUOVE STRATEGIE DI GESTIONE. TRANSITO VERSO UNA "ECONOMIA CIRCOLARE". GLI OBIETTIVI: DIFFERENZIATA AL 73%, RIDUZIONE DEL 25% DELLA PRODUZIONE PRO-CAPITE, RICICLAGGIO AL 70%.  
 
Bologna, 9 luglio 2015 – Una nuova visione nella gestione dei rifiuti per promuovere il riciclaggio e la prevenzione e per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico. Uno strumento operativo per arrivare entro cinque anni, come stabilito, anche tramite tariffazione puntuale e incentivi ai Comuni virtuosi, agli obiettivi prefissati di una raccolta differenziata al 73%, alla riduzione del 25% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani, al riciclaggio al 70%, al contenimento delle discariche, autosufficienza regionale. La Giunta dell´Emilia-romagna, dopo il Piano regionale, entra così nel vivo della nuova gestione dei rifiuti approvando un progetto di legge con cui si segna un´ulteriore importante tappa del percorso svolto in questi ultimi anni, che ha portato come risultato finale a un progetto coerente con gli obiettivi comunitari. Anche grazie a tale legge, costruita con un ruolo determinante della società regionale e di 60 Consigli comunali, la Regione Emilia-romagna vuole transitare da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, senza alcuna prospettiva legata al riuso o a ripristino delle stesse, a una “economia circolare” in cui non vi siano prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Economia circolare significa inoltre bloccare le risorse sul territorio a favore dell’occupazione, dello sviluppo economico e della sostenibilità locale. E per far ciò individua strumenti quali la tariffazione puntuale, attraverso cui si paga per quanto si conferisce, e mette in campo incentivi rivolti ai Comuni che inviano meno rifiuti allo smaltimento. Il passaggio ad un’economia circolare è al centro dell’agenda per l’efficienza delle risorse stabilita nell’ambito della “strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. Gli obiettivi, segnati dal Piano regionale per i Rifiuti e perseguiti con gli strumenti della nuova legge, sono quindi da individuare in tre filoni di intervento: prevenzione, recupero di materia, recupero energetico e smaltimento. In particolare la Regione individua nel riciclaggio la forma di gestione dei rifiuti prioritaria rispetto alle altre forme di recupero e punta a massimizzarne la valorizzazione, anche economica. Il progetto di legge regionale è stato presentato oggi a Bologna, nella sede della Regione, dal presidente dell´Emilia-romagna, Stefano Bonaccini e dall´assessore all´Ambiente, Paola Gazzolo. Quest´ultima ne ha illustrato i dettagli, ponendo in evidenza gli obiettivi anche in relazione alle più avanzate esperienze europee, “tra le quali si colloca quella dell´Emilia-romagna” e a quanto previsto dal Piano regionale dei Rifiuti varato dalla precedente Giunta lo scorso anno, “il cui iter si sta avviando alla fase finale prima di un ulteriore vaglio che avverrà in autunno”. Il presidente Bonaccini ha quindi sottolineato “la velocità di un progetto normativo che si sarebbe potuto licenziare in Assemblea legislativa già entro l´estate, e che contiamo venga adottato subito dopo con il massimo della condivisione. Siamo una regione – ha aggiunto – che, come testimoniano le cifre, sta andando verso il superamento delle discariche: credo inoltre che possiamo farcela anche a giungere nel futuro alla dismissione di qualche inceneritore, grazie a quanto vogliamo raggiungere in termini di raccolta differenziata, riciclaggio, produzione pro capite”. “Non dimentichiamo - ha concluso il presidente - che questa regione non è mai andata in emergenza nella gestione dei rifiuti, grazie a scelte compiute nel passato, e che l´autosufficienza, come ribadisce il progetto di legge che presentiamo, è un elemento che vogliamo continuare a garantire anche per il futuro”. Gli strumenti: tariffazione puntuale - Un importante strumento per raggiungere gli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti e di riciclaggio è la tariffazione puntuale, ovvero sistemi attraverso i quali si paga per quanto si conferisce. Tariffa puntuale significa equità contributiva, in quanto si pagherà in relazione all’effettivo servizio erogato e non in base ai metri quadri o al numero dei componenti della famiglia, e responsabilizzazione dei cittadini attraverso l’applicazione del principio «chi inquina paga». Il Progetto di legge rinvia a specifiche linee guida che dovranno essere adottate da parte dell´Agenzia territoriale dell´Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) , al fine dell´applicazione della tariffazione puntuale nel territorio regionale, con priorità per le utenze non domestiche Gli strumenti: premi all´efficienza e disincentivi all´uso delle discariche - Il progetto di legge prevede la costituzione presso l´Atersir di un fondo a sostegno delle gestioni meritorie, relativamente agli utenti dei comuni che abbiano raggiunto una determinata quantità pro capite di produzione di rifiuto urbano non inviato a riciclaggio, e a sostegno della trasformazione del servizio con modelli innovativi di raccolta tesi a incrementare i rifiuti da destinare a riciclaggio nonché per la realizzazione dei centri comunali per il riuso. Uno dei criteri di efficienza, in base al quale valutare i vari sistemi di gestione sarà la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio. Di fatto sono virtuosi il cittadino e il Comune che invia complessivamente meno rifiuti a smaltimento. Questo parametro viene assunto come riferimento per la ripartizione del fondo incentivante previsto nel progetto di legge. La Legge, inoltre, disincentiva l’uso della discarica e l’incenerimento senza recupero di energia. Sono quindi rivisti in aumento gli importi dell’ecotassa per lo smaltimento. La revisione sarà graduale, con un primo step al 2016 e uno successivo al 2020.  
   
   
RIFIUTI IN ABRUZZO, SU PERSONALE ECCO COME STANNO LE COSE  
 
Pescara, 9 luglio 2015 - "La denuncia da parte del Presidente regionale di Confindustria, Agostino Ballone, sulla paralisi che investe il settore rifiuti a causa dell´endemica carenza di personale, non è che il riscontro di quanto da noi più volte segnalato". Così l´assessore all´Ambiente, Mario Mazzocca, interviene sulla questione sollevata dai vertici di Confindustria che, in una lettera inviata al Presidente D´alfonso, deprecano il progressivo rallentamento delle attività tecnico-amministrative. "Le preoccupazioni dell´associazione industriale sono comprensibili e hanno nella Giunta regionale una valida interlocuzione. Voglio sottolineare, a tal proposito, che la definizione e l´ottimizzazione della pianta organica degli uffici regionali sono temi cardine su cui da tempo sta lavorando l´Eesecutivo. E lo dimostrano i provvedimenti amministrativi posti in essere per reclutare nuove figure professionali nell´ambito dei contratti a progetto, il reimpiego dei dipendenti dell´Arssa o l´implementazione dell´organico nell´Arta. Importanti tasselli di un più ampio programma di riorganizzazione della Regione che ha come obiettivo quello di risolvere i disservizi e le inefficienze riscontrate all´indomani del suo insediamento. Si tratta di problematiche complesse, quasi endemiche, ereditate da una gestione precedente rivelatasi deficitaria e lacunosa. Un lascito pesante che continua a produrre effetti negativi in un settore strategico, qual è quello dei rifiuti, che nell´ultimo decennio è riuscito con estrema difficoltà, a far fronte al grande carico di lavoro, grazie ad una piccola squadra di personale di ruolo affiancata da pochi precari. Un organigramma inferiore a quello che si trova negli uffici di un Comune con poche migliaia di abitanti. La sbandierata riforma per la gestione dei rifiuti, con la costituzione dell´Agir, licenziata a suo tempo da chi ci ha preceduti, non era né una legge quadro né una legge cornice, ma solo una sommatoria di principi organizzativi astratti. Ai contenuti stiamo provvedendo noi, con un lavoro capillare e articolato che porterà a una reale riorganizzazione del servizio in termini di efficacia e economicità. Solo così riusciremo ad abbassare i costi per i cittadini e ad evitare il rischio di emergenze, sempre incipienti, a causa della pigrizia, dell´ignavia e della superficialità di chi ha governato prima di noi. Un percorso lungo e difficile, una sorta di "mezzofondo" ad ostacoli irto di insidie e di criticità sino ad ora solo adombrate. Un viaggio che comunque percorreremo incessantemente, fino in fondo e nell´esclusivo interesse della collettività abruzzese".