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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Gennaio 2015
UE, VICEPRESIDENTE E COMMISSARIO ANSIP JOUROVá: CONCLUDENDO LA RIFORMA DELLA PROTEZIONE DEI DATI DELL´UNIONE EUROPEA, È ESSENZIALE PER IL MERCATO UNICO DIGITALE  
 
Bruxelles, 29 gennaio, 2015 - " Oggi è il 9 ° Giornata europea della protezione dei dati. E ´un giorno per celebrare e far conoscere l´importanza della protezione dei dati personali, un diritto fondamentale per tutti i cittadini Ue. In questo giorno, i cittadini e le imprese sono in attesa per l´ammodernamento delle norme sulla protezione dei dati al passo con l´era digitale. Le nuove tecnologie stanno emergendo velocemente e hanno un enorme potenziale per la nostra società e l´economia. Questo potenziale può essere pienamente realizzato solo se la gente può fidarsi del modo in cui i loro dati personali vengono utilizzati. Garantire la fiducia consentirà al mercato unico digitale europeo di vivere fino al suo pieno potenziale. Riforma della protezione dei dati dell´Ue, che ridurre la burocrazia per le imprese e di garantire un unico insieme di regole, è parte della soluzione. La riforma della protezione dei dati dell´Ue comprende anche nuove regole per la polizia e le autorità di giustizia penale, quando si scambiano i dati in tutta l´Ue. Questo è di grande attualità, anche alla luce dei recenti attacchi terroristici a Parigi. C´è bisogno di continuare e di intensificare la nostra cooperazione di polizia. Le norme sulla protezione dei dati esaurienti promuovere una cooperazione più efficace basato sulla fiducia reciproca. Dobbiamo concludere i negoziati in corso sulla riforma della protezione dei dati entro la fine di quest´anno. Con la 10 ° Giornata europea della protezione dei dati, siamo fiduciosi che saremo in grado di dire che l´Ue rimane il gold standard globale per la protezione dei dati personali, "ha dichiarato il vicepresidente e Commissario Jourová Ansip.  
   
   
DISCORSO DI CHIUSURA DEL COMMISSARIO EL¿BIETA BIEñKOWSKA AL 7 ° CONFERENZA ANNUALE SPAZIALE EUROPEA  
 
Bruxelles, 29 gennaio, 2015 - Signore e signori, E ´un piacere per me essere qui. E ´anche un piacere di vedervi tutti. Sono molto lieto di vedere il vicepresidente Antonio Tajani. In qualità di Commissario, Vice-presidente Tajani ha fatto una quantità enorme sulla politica spaziale. Grazie per il vostro lavoro. Voglio costruire su ciò che hai ottenuto. Questa è la mia prima volta a questa conferenza annuale. Ma è importante essere qui. Basta guardare gli argomenti che si discute oggi. La competizione globale. Politica industriale europea. Il cambiamento climatico. Questi sono molto importanti. E come si è visto, la politica spaziale è fondamentale per tutti. Il mio obiettivo è quello di occupazione e la crescita. E politica spaziale efficace contribuirà a questo. Lo spazio è un settore altamente strategico. Se otteniamo politica giusta, ci aiuterà a costruire la nostra base industriale. E questo significherà maggiori investimenti. Più crescita. Più posti di lavoro. Abbiamo importanti strumenti a nostra disposizione : i programmi faro Galileo e Copernico. Il programma di ricerca più ampio spazio - Parlerò ciascuno di questi. Vorrei anche parlare del legame con la nostra politica industriale. E dirò qualche parola sulla governance. Galileo - Il mio obiettivo per i prossimi cinque anni è di semplice. Fornire servizi iniziali Galileo entro il 2016 al più tardi. Fornire servizi completi nel 2020. Abbiamo l´obbligo di consegna. La mia strategia è anche semplice. Costruire su ciò che abbiamo realizzato. Mi concentrerò lavoro in tre aree: Distribuzione delle infrastrutture; Fornire servizi come vengono in funzione; e Stabilire Galileo nel mercato. Ma il mio primo obiettivo è quello di iniziare a lanciare di nuovo satelliti. Abbiamo avuto una battuta d´arresto. Ma andremo ancora avanti. Questa mattina il collegio dei commissari ha discusso di come lo facciamo. Siamo tutti d´accordo sull´importanza di Galileo. Galileo deve essere e sarà un successo. Abbiamo deciso di riprendere il lancio a marzo. Il nostro obiettivo è di lanciare almeno 6 satelliti di quest´anno. E abbiamo deciso di contrarre un´assicurazione per i prossimi lanci. Sono determinato a mettere il programma Galileo di nuovo in pista. Sono determinato a fornire servizi in tempo e il budget. Sono determinato ad assicurare forte mercato occupano. Copernico Vorrei passare a Copernico. E ´già un successo. I primi servizi sono pienamente operativi. Il nostro primo satellite dedicato, Sentinel 1-A, è fornire immagini di qualità eccellente. Dobbiamo costruire su questo. Siamo di fronte a tre sfide fondamentali: Dobbiamo distribuire la costellazione completa di sentinelle. Inizieremo con Sentinel 2-A e 3-A alla fine di quest´anno. Altri satelliti seguiranno nel 2017. Dobbiamo continuare a costruire la nostra capacità di gestire i dati da Copernico. Copernicus genererà una massiccia quantità di dati e informazioni. Abbiamo bisogno di continuare a costruire la capacità di fare con questo. Soluzioni Big Data e cloud saranno cruciali. Dobbiamo incoraggiare user-uptake di dati da Copernico . Dobbiamo promuovere un forte mercato a valle per i dati. Dobbiamo incoraggiare la creazione di nuovi modelli di business. Ad applicazioni innovative di dati. E nuovi posti di lavoro. Politica di ricerca spaziale: Copernico e Galileo trasporteranno grandi risultati. Ma da soli, non sono sufficienti. Abbiamo bisogno di mettere l´Europa in una posizione di leadership. Dobbiamo porre fine alla nostra dipendenza dalla tecnologia spazio critico. Abbiamo bisogno di costruire un vantaggio competitivo nelle esportazioni. Questo è l´obiettivo della nostra ricerca spaziale programma. Abbiamo un budget di oltre 1,4 miliardi di euro entro Orizzonte 2020. Abbiamo bisogno di fare quel lavoro soldi. Faccio tre esempi di ciò che stiamo facendo. In primo luogo, stiamo lavorando per la protezione delle infrastrutture spaziali . Lo spazio ha sia di natura civile e militare. Non possiamo uscire da quella. Dobbiamo essere realistici e proteggerci. Così l´anno scorso, abbiamo deciso di creare uno spazio di sorveglianza e monitoraggio Support (Sst) Framework. Noi tirare asset esistenti insieme degli Stati membri in una sola rete. Entro la fine di questo mese, gli Stati membri interessati potranno chiedere di aderire al consorzio Sst. In secondo luogo, stiamo lavorando per far sì che l´Europa ha un proprio accesso allo spazio . Lo sviluppo di Ariane 6 è la chiave. Accolgo con grande favore l´accordo. Come ha dichiarato il vicepresidente Sefcovic ieri, stiamo cercando il modo per andare oltre a soddisfare i nostri obiettivi comuni in questo settore. In terzo luogo, stiamo lavorando per migliorare la cooperazione. Se vogliamo una forte base industriale per l´Europa qui, gli Stati membri, le istituzioni e l´industria spaziale deve lavorare mano nella mano. Il legame con la nostra politica industriale - Ma questo lavoro deve essere collegato alla nostra politica industriale. Dobbiamo createthe condizioni giuste per queste industrie per generare crescita e l´occupazione in Europa. Dobbiamo creare le giuste condizioni per l´eccellenza scientifica. Abbiamo intenzione di agire in cinque aree. Appalti spazio compreso lanciatori, misure di sostegno all´esportazione nel settore spaziale, sostenibilità delle attività spaziali, una migliore politica e pianificazione industriale attraverso la fornitura di informazioni strategiche e lungimiranti su programmi spaziali ´degli Stati membri, E completare il nostro mercato interno. Questo è il motivo per cui abbiamo proposto una direttiva sui dati satellitari ad alta risoluzione. I nostri obiettivi sono chiari a questa direttiva. Vogliamo creare le condizioni giuste per i dati ad alta risoluzione di fluire in tutta l´Ue. Vogliamo che questo accada in modo trasparente, non discriminatorio e tempestivo. Se vogliamo un mercato competitivo, innovativo e dinamico per le applicazioni spaziali, questo è essenziale. So che questa direttiva solleva preoccupazioni in alcuni Stati membri. Ma senza di essa, non possiamo sviluppare un vero mercato interno in questo settore. Spazio Governance - Ultimo ma non meno importante, la governance dello spazio. Credo che abbiamo bisogno di una migliore, più efficiente e più coerente di governance delle attività spaziali in Europa. Questo è stato discusso per anni. Diverse opzioni sono state presentate. Ma come nuovo commissario, mi guarderò queste domande con occhi nuovi. Dobbiamo fare progressi. C´è una finestra di opportunità per costruire migliori relazioni tra Esa e Unione europea. E Lavorerò a stretto contatto con tutte le parti interessate per raggiungere una visione comune su come si va avanti. Signore e signori, Permettetemi di tornare a ciò che ho detto all´inizio. La nostra politica spaziale è circa la ricerca di eccellenza scientifica. Industrie spaziali e organizzazioni di ricerca sono una vetrina per l´integrazione europea. Ma la nostra politica spaziale è anche sulla creazione di posti di lavoro e crescita. Ha un potenziale enorme per la nostra economia. Abbiamo bisogno di un competitivo settore spaziale europeo che genera posti di lavoro. Si tratta di una parte fondamentale del programma di politica della nuova Commissione. Progetti spaziali dovrebbero far parte del pacchetto di investimenti ambizioso 315 miliardi di euro che il presidente Juncker ha proposto. Abbiamo bisogno di costruire sul nostro lavoro. Dobbiamo essere ambiziosi. Dobbiamo essere efficace. Contiamo sul vostro sostegno. Grazie.  
   
   
´INTERNET OF EVERYTHING´, MARONI: LOMBARDIA AL TOP  
 
Milano, 29 gennaio 2015 - Una "naturale vocazione alla ricerca e all´innovazione", che Regione Lombardia sta sostenendo con "progetti, azioni concrete e risorse". Perché maggiore sviluppo in questa direzione equivale a rendere il territorio "più attrattivo e competitivo". Lo ha detto il governatore Roberto Maroni, nel suo intervento al secondo ´Internet of Everything Italian Forum´, organizzato a Milano da Cisco. Agenda Digitale - Nel corso dell´evento si è parlato a più riprese di ´Agenda digitale´, un obiettivo che in Lombardia è già in fase avanzata. "A fine maggio dell´anno scorso - ha ricordato il presidente lombardo - abbiamo approvato in Giunta l´Agenda digitale lombarda 2014-2018, con cui vogliamo dare una spinta alla crescita digitale del territorio lombardo, massimizzando anche i benefici economici derivanti dall´utilizzo delle tecnologie informatiche. Entro la fine del 2015 sarà coperto dalla banda ultralarga il 98 per cento del nostro territorio. Vogliamo dare anche a chi vive e lavora in un piccolo Comune di montagna la possibilità di accesso al web che si ha nel centro di Milano". Al Top - Maroni ha ricordato come Regione Lombardia in materia di innovazione digitale sia molto più avanti di altre Regioni o Amministrazioni pubbliche, avendo già introdotto "la fatturazione e la ricetta medica digitale". "E - ha sottolineato -, per evitare che ci sia troppo divario fra l´apparato della Regione e quello di altre Amministrazioni pubbliche, ci siamo assunti il compito di sviluppare un´iniziativa comune a tutte le Istituzioni per trovare standard comuni". Smart Cities - Fra i bandi innovativi, il governatore ha ricordato quello relativo a ´Smart Cities and Communities´, finalizzato a finanziare progetti che offrano soluzioni intelligenti per migliorare la qualità della vita per la collettività in ambiti come la sostenibilità ambientale e l´innovazione sociale. In particolare, nei settori smart grid, domotica, sicurezza del territorio, gestione delle risorse idriche. Bando Da 1 Milione Per Moda E Design - "Più recentemente, nel novembre scorso, - ha proseguito - abbiamo approvato il Bando digitale nella Moda e Design, attraverso il quale, con un milione di euro messo a disposizione, vogliamo favorire l´innovazione prodotta dall´economia digitale come leva capace di migliorare la competitività del sistema imprenditoriale legato alla moda, che è un asset molto importante per la Lombardia e per l´Italia". 30 Milioni Per Startup Innovative - Infine, Maroni ha ricordato i 30 milioni stanziati da Regione Lombardia a favore "dei giovani che vogliono avviare una Start up innovativa, ai quali abbiamo anche tagliato il pagamento dell´Irap per i primi due anni di attività. Sono arrivati 1000 progetti, 300 dei quali sono già stati selezionati con la collaborazione delle università lombarde". Generazione Web - Spazio anche al mondo della scuola, dove, ha concluso il numero uno di Palazzo Lombardia, "abbiamo messo 15 milioni di euro per sostenere ´Generazione web´, un´iniziativa europea che, sul nostro territorio, ha già trovato concreta attuazione".  
   
   
CLUSTER TECNOLOGICI: ESSENZIALI PER RILANCIO ECONOMIA  
 
Brescia, 29 gennaio 2015 - Nell´ambito delle politiche per la competitività e lo sviluppo, Regione Lombardia riconosce un particolare valore ai cluster tecnologici perché "rappresentano forme associative, il cui avvio noi stiamo sostenendo con forza, fondamentali per creare la necessaria filiera tra centri di ricerca, università e imprese (anche piccole o piccolissime), che consentono di mettere a patrimonio comune la creatività e il know how e quindi di creare benessere". Incontro Di Presentazione - Lo ha detto l´assessore regionale alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini intervenendo, al Museo delle Mille Miglia di Brescia, all´evento di presentazione dei 9 Cluster tecnologici lombardi ´Cluster, territorio, internazionalizzazione´, promosso da Regione Lombardia, Associazione Industriale Bresciana e Confindustria Lombardia. I 9 cluster lombardi, che la Regione sta supportando, sono dedicati a: Aerospazio, Agrifood, Ambienti di Vita, Chimica Verde, Energia, Fabbrica Intelligente, Mobilità, Scienze della Vita, Smart Cities & Communities. Rete E Sinergie - "Il cluster - ha sottolineato l´assessore - permette di creare rete e noi in questo crediamo molto. L´obiettivo è promuovere un ecosistema favorevole allo sviluppo di progetti di innovazione, nell´ambito di quanto previsto dalla ´Smart Specialization Strategy´ che indica le aree e gli ambiti applicativi particolarmente promettenti e sfidanti su cui la Regione intende orientare nel breve e medio periodo le proprie politiche. La sfida che ci attende è quella di Horizon 2020, occasione che dobbiamo saper cogliere perché le nostre competenze e professionalità sono estremamente elevate". Fondi E Investimenti - "La ricerca e l´innovazione - ha spiegato l´assessore - non sono un costo ma, al contrario, uno strumento indispensabile per il rilancio e la ripresa economica. Regione Lombardia, tra il 2007 e il 2013, ha investito 300 milioni di euro per finanziare circa 1300 progetti di ricerca e innovazione ma la sfida che ci attende è ancora maggiore. Nei prossimi anni, avremo a disposizione circa 1 miliardo di euro di fondi strutturali e Regione Lombardia ha deciso di destinare 640 milioni alle linee di ricerca, innovazione e competitività del sistema lombardo". Le Principali Misure - Tra gli altri interventi promossi da Regione Lombardia per ricerca, innovazione e sviluppo, Melazzini ha infine ricordato il programma ´Innova Lombardia´ (con cui sarà messo a disposizione da qui al 2020 1 miliardo su alcune linee fondamentali come l´innovazione di prodotto e processo, i business innovativi e il sostegno alla creazione di start up) e gli accordi stipulati negli ultimi anni con Cilea e Cnr (quest´ultimo con 20 milioni di investimenti previsti).  
   
   
RINNOVATO ACCORDO POLIZIA DI STATO - FS ITALIANE PER PREVENZIONE CRIMINI INFORMATICI  
 
Roma, 29 gennaio 2015 – E’ stato rinnovato ieri a Roma l’accordo tra Polizia di Stato e Ferrovie dello Stato Italiane per la prevenzione dei crimini informatici sui sistemi di gestione per le infrastrutture critiche inerenti il trasporto ferroviario utilizzati dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. La convenzione, firmata dal Capo della Polizia Alessandro Pansa e dall’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, Michele Mario Elia ha per obiettivo l’adozione condivisa di procedure di intervento e di scambio di informazioni utili alla prevenzione e al contrasto degli attacchi informatici di matrice terroristica e criminale. Un’attività che per la Polizia di Stato sarà svolta dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.n.a.i.p.i.c.) della Polizia Postale e delle Comunicazioni. L’accordo è stato stipulato la prima volta il 14 luglio 2003 e successivamente rinnovato il 25 gennaio 2010 in attuazione del decreto del Ministro dell’Interno del 9 gennaio del 2008, che ha individuato le infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale, ovvero i sistemi ed i servizi informatici o telematici, gestiti da enti pubblici o società private, che governano i settori nevralgici per il funzionamento del Paese. I positivi risultati raggiunti inducono a proseguire in forma sinergica la cooperazione tra il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e le società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, volta alla prevenzione e alla repressione dei crimini informatici ispirata al principio di sicurezza partecipata. Alla firma della convenzione erano presenti per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, oltre al Capo della Polizia Prefetto Alessandro Pansa, il Prefetto Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, Antonio Apruzzese Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, per Ferrovie dello Stato Italiane erano presenti l’Amministratore Delegato Michele Mario Elia, il Direttore Centrale Protezione Aziendale Franco Fiumara, il Direttore Centrale Comunicazione Esterna e Media Orazio Carabini e il Responsabile Sicurezza delle Informazioni e dei Sistemi Informativi Riccardo Barrile.  
   
   
ALTO ADIGE DIGITALE 2020: SCELTI I TEMI, PRIORITÀ A BANDA LARGA E SANITÀ  
 
Bolzano, 29 gennaio 2015 - Prosegue il percorso verso l´Alto Adige del futuro. "Alto Adige digitale 2020", infatti, passa dalla fase di raccolta delle idee a quella della definizione di temi, obiettivi e strategie: priorità ad accessibilità tramite banda larga, sanità e messa in rete delle istituzioni pubbliche. "Abbiamo avviato il processo che porterà a servizi migliori e più efficienti", commenta l’asseessora Deeg. 131 idee, 238 commenti, 2.520 voti. Questi i risultati emersi dalla piattaforma online aad2020.Provincia.bz.it, portale aperto a tutti gli utenti del web con la possibilità di dare un contributo concreto alla nascita dell´Alto Adige del futuro: i contributi verranno ora analizzati e raccolti nel documento programmatico di Alto Adige digitale 2020, mentre ai gruppi di lavoro interdisciplinari spetterà il compito di occuparsi delle singole tematiche che hanno ricevuto il maggior numero di interazioni. Da questo punto di vista, come ha sottolineato il direttore della Ripartizione informatica Kurt Pöhl, "la priorità viene data innanzitutto all´accessibilità tramite la banda larga, e quindi alla messa in rete di tutte le istituzioni pubbliche". Tra le aspettative dei cittadini, infatti, spicca la richiesta di un´amministrazione sempre più "trasversale", ovvero in grado di rapportarsi agli utenti senza distinzioni fra Provincia, Comuni e Comunità comprensoriali. "La digitalizzazione è un processo che riguarda tutta la società - ha sottolineato l´assessora Waltraud Deeg - non solo per quanto riguarda il settore pubblico, ma anche per la nostra vita privata. Compito e obiettivo della Provincia è quello di accompagnare al meglio questa svolta epocale". A proposito di vita privata, uno dei temi che stanno maggiormente a cuore alla popolazione, secondo i dati raccolti online, e per il quale si chiede un maggiore ricorso agli strumenti digitali, è quello della sanità, seguito a ruota dalla scuola. "L´alto Adige - ha aggiunto la Deeg - si muove in un contesto europeo nel quale digitalizzazione e banda larga rappresentano due dei grandi obiettivi dell´immediato futuro. Stiamo cercando di coinvolgere il più possibile cittadini ed esperti di tecnologie informatiche in questo percorso che porterà alla nascita di un documento per lo sviluppo in senso digitale del nostro territorio per i prossimi 7 anni. L´obiettivo di fondo è quello di arrivare ad un concreto abbattimento della burocrazia per cittadini, famiglie, imprese, associazioni e istituzioni".  
   
   
BOLZANO: FATTURAZIONE ELETTRONICA E ARCHIVIAZIONE DIGITALE, SEMINARIO  
 
Bolzano, 29 gennaio 2015 - Nell’ottica della crescente digitalizzazione dei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione dal 31 marzo 2015 le aziende che forniscono beni e servizi alle Pa potranno inviare le fatture esclusivamente in formato elettronico .Xml attraverso un’apposita piattaforma. Dal 1° gennaio è inoltre in vigore il sistema della scissione dei pagamenti, il cosiddetto “split payment”: ora la pubblica amministrazione non versa più l’iva all’impresa bensì direttamente all’Agenzia delle entrate. La Camera di commercio offre un supporto con una piattaforma gratuita per emettere le fatture e una manifestazione informativa sulla nuova fattura elettronica il 26 febbraio. La fattura elettronica (Fattura Pa) è stata introdotta a giugno 2014 per fatture emesse da imprese verso le amministrazioni statali e dal 31 marzo 2015 sarà necessaria anche per quelle emesse verso tutte le altre amministrazioni comunali, provinciali e regionali. Da quella data non saranno più accettate fatture spedite per posta, fax, e-mail oppure pec. La Camera di Commercio di Bolzano offre un supporto alle aziende mettendo a disposizione la piattaforma https://fattura-pa.Infocamere.it, uno strumento gratuito per compilare, trasmettere e conservare a norma le fatture elettroniche, per un massimo di 24 all’anno. Inoltre, la Camera organizza la manifestazione informativa gratuita “Fatturazione elettronica e archiviazione digitale”, che si terrà il 26 febbraio 2015 dalle ore 14.00 alle ore 17.30 presso la Camera di commercio. Un’altra novità, introdotta dalla legge di stabilità 2015, è il sistema della scissione dei pagamenti – il cosiddetto “split payment” – che si applica alle fatture emesse a partire dal 1° gennaio 2015. La norma stabilisce che le pubbliche amministrazioni devono versare l’iva direttamente all’Agenzia delle entrate e non più al fornitore. Sono esclusi dall’applicazione i liberi professionisti, per i quali l’amministrazione pubblica è tenuta a versare la ritenuta di acconto. È possibile iscriversi alla manifestazione gratuita del 26 febbraio sul sito www.Wifi.bz.it  Per informazioni: Wifi – Formazione, tel. 0471945666, e-mail: wifi@camcom.Bz.it    
   
   
BOLZANO: GIRARE VIDEO CON I DRONI, WORKSHOP PER GIOVANI AL MUSEUM LADIN  
 
Bolzano, 29 gennaio 2015 - Imparare a usare i droni per realizzare videospot e videoclip, apprendendo con l’aiuto di esperti le tecniche video e audio, la normativa, l’uso della grafica, della sceneggiatura e del montaggio; il tutto, esplorando il museo. E’ l’obiettivo del workshop per giovani dai 14 ai 20 anni proposto dal Museum Ladin Ciastel de Tor dal 14 al 20 febbraio 2015. Aperte le iscrizioni. "Girare video con i droni al Museum Ladin" è il titolo del workshop per giovani dai 14 ai 20 anni che il Museum Ladin Ćiastel de Tor a San Martino in Badia propone per un´intera settimana, dal 14 al 20 febbraio 2015 (in concomitanza con la sospensione delle attività scolastiche). L´obiettivo del workshop - un vero e proprio corso a giornata intera - è quello di imparare a realizzare in gruppi videospot e videoclip sul museo avvalendosi anche dei cosiddetti "droni", ovvero aeromobili a pilotaggio remoto. Tutto ciò con l´aiuto di professionisti del settore e, naturalmente, esplorando il Museum Ladin. Il workshop prenderà il via proprio con una visita al museo per conoscerne i contenuti. Seguirà una lezione tenuta dagli esperti della Ebner Visual Communication sull´uso dei droni, sulle possibilità che essi offrono per la realizzazione di filmati e sulla normativa che regola il loro utilizzo. Il giornalista di Rai Ladinia Silvano Ploner spiegherà il problema dei diritti d´autore nel caso di fotografie o riprese audio-video di terzi. Con l´aiuto del videodesigner Hannes Pasqualini, i partecipanti approfondiranno poi la grafica video, per capire come la mente percepisca determinate immagini, e le tecniche per girare video spot e catturare l´attenzione del pubblico. La seconda parte del workshop sarà dedicata a girare, in più giornate, un vero e proprio spot sulla base di un copione insieme alla sceneggiatrice e regista Ingrid Demetz. Dopo un´esposizione delle problematiche legate ai dati audio a cura di Benny Valentin dello Studio Davide Records, il materiale sarà tagliato e montato a Bolzano presso l´Ufficio provinciale Film e media. I video così realizzati saranno infine caricati sulle pagine web e facebook del Museum Ladin. Organizzata in collaborazione con il Servizio Giovani della Val Badia e l´Ufficio Film e media della Provincia autonoma di Bolzano, l´iniziativa costituisce un´anticipazione dell´anno tematico museale "Giovani e musei", durante il quale, su impulso della Ripartizione provinciale Musei, musei e collezioni altoatesini proporranno un´ampia gamma di offerte rivolte a ragazze e ragazzi per coinvolgerli nella realtà museale. Iscrizione obbligatoria e informazioni sul programma del workshop "Girare video con i droni al Museum Ladin" ai numeri telefonici 0474 524020 (Museum Ladin Ćiastel de Tor) o 0474 523070 (Servizio Giovani Val Badia). Il prezzo, simbolico, è di 10 euro a persona. Numero di partecipanti limitato. E´ previsto anche un servizio di bus navetta dal bivio di San Martino al Ćiastel de Tor. Info: Museum Ladin Ćiastel de Tor, via Tor 65, San Martino in Badia, tel. 0474 524020, http://www.Museumladin.it/    
   
   
BIELLA - MISTER PREZZI, ABOLITO IL NUMERO VERDE, ATTIVATA UNA E-MAIL  
 
Biella, 29 gennaio 2015 - La Camera di Commercio di Biella rende noto che a partire dal 1° gennaio 2015 è stato disattivato il numero verde per le comunicazioni dei consumatori sui prezzi ritenuti eccessivi al Garante per la sorveglianza dei prezzi. Per i consumatori è comunque possibile continuare ad effettuare segnalazioni al Garante scrivendo alla seguente casella di posta elettronica: misterprezzi@mise.Gov.it  Il Garante per la sorveglianza dei prezzi - chiamato Mister Prezzi - che opera presso il Ministero dello Sviluppo Economico è stato istituito con la legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008). L’attività del Garante riguarda: - la sorveglianza dei fenomeni di mercato, tramite le segnalazioni dei cittadini e una stretta collaborazione con la Guardia di Finanza; - il coordinamento ed il confronto con altre istituzioni locali e nazionali nel contrasto all’aumento dei prezzi e per favorire il dialogo tra le associazioni dei consumatori e le categorie imprenditoriali; - azione di moral suasion, al fine di ottenere un comportamento socialmente responsabile. Il 25 febbraio 2008 è stato attivato un numero verde per le comunicazioni dei consumatori al fine di segnalare eccessivi ed ingiustificati rincari in materia di prezzi e tariffe, disattivato, come detto sopra, dal 1° gennaio 2015, e sostituito dall´email: misterprezzi@mise.Gov.it  Le segnalazioni a Mister Prezzi verranno raccolte secondo un modulo prestabilito e trasmesse al Garante e all’Ufficio Prezzi e Tariffe della Camera di Commercio territorialmente competente, quest’ultima le sottoporrà al vaglio di un apposito Tavolo di Analisi, al fine di creare un circuito informativo sull’andamento dei prezzi e delle tariffe a tutto vantaggio della trasparenza dei fenomeni inflattivi. Per favorire un controllo puntuale sul territorio il Garante si avvale quindi del supporto dell´Ufficio Prezzi della Camere di Commercio.  
   
   
APP E DIZIONARIO TASCABILE PER CONOSCERE I SEGRETI DEL MADE IN ITALY IN VISTA DI EXPO  
 
Milano, 29 gennaio 2015 – Aiutare i visitatori stranieri di Expo 2015 a scoprire e apprezzare il grande patrimonio di qualità e artigianalità che contraddistingue il Made in Italy attraverso una semplice App e una comoda guida tascabile per scoprire tutti i segreti della tradizione italiana. Questo l’obiettivo di “Vendere alle diverse culture nel fashion retail, valorizzando le esperienze di eccellenze” la campagna di sensibilizzazione ideata da Federazione Moda Italia-confcommercio grazie al contribuito del Comune di Milano e di Regione Lombardia. “Uno strumento che permette di coniugare le esigenze degli acquirenti stranieri con l’offerta e la preparazione degli operatori commerciali di Milano”. Così l’assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo Franco D’alfonso che prosegue: “Un esempio efficace e produttivo di collaborazione tra Istituzioni, Associazioni e imprese per favorire e migliorare il rapporto tra i visitatori stranieri e la città. Città che da oggi saprà superare meglio le barriere linguistiche per far meglio conoscere e apprezzare i segreti e la tradizione artigianale del Made in Italy”. “L’iniziativa che abbiamo sostenuto – aggiunge l’assessore regionale al Commercio e Turismo, Mauro Parolini – oltre a fornire ad esercenti e clienti un supporto utile e trasparente, si inserisce infatti in un ambito di promozione integrata dell’attrattività al quale stiamo dedicando molte energie”. “Vendere alle diverse culture nel fashion retail, valorizzando le esperienze di eccellenze” è un progetto che nasce dall’esigenza del Comune di Milano, di Regione Lombardia e di Federazione Moda Italia - Milano di tutelare il consumatore straniero favorendone acquisti trasparenti e in linea con l’autenticità del Made in Italy, oltre a preparare il personale di vendita alle differenti abitudini d’acquisto della clientela, nonché stimolare gli imprenditori, i distributori e gli operatori del comparto moda, sia esso abbigliamento, calzaturiero o accessori, ad una crescente attenzione verso questo tipo di consumatore, migliorando così la propria attrattività soprattutto durante i sei mesi di Expo. “L´obiettivo è di favorire il miglior approccio di vendita degli esercizi milanesi e lombardi alle diverse culture nel fashion retail: occorre arrivare preparati ad Expo e favorire la crescita e visibilità dei nostri negozi migliorando l´approccio ed il dialogo con i turisti stranieri – afferma Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia -Confcommercio e Federmodamilano (Confcommercio Milano) - 20 milioni di visitatori, tra i quali moltissimi stranieri, sono una importante sfida per uno di sistemi commerciali più articolati del mondo nella moda, con una presenza di negozi multibrand che ci rende unici ed apprezzati dagli amanti del made in Italy e della qualità”. Il progetto, che si svolgerà dal 1 marzo al 30 giugno 2015, si articola in cinque azioni a cominciare dalla realizzazione di partnership commerciali con i principali vettori ferroviari per l’incoming di nuovi visitatori, anche attraverso promozioni e scontistiche a loro dedicate nei negozi che aderiranno all´iniziativa. La seconda azione è volta a diffondere la cultura del bello e dell’attenzione al dettaglio grazie alla pubblicazione de “Lo Slang della Moda” un dizionario tascabile illustrato con i più comuni termini e neologismi creati proprio nell’ambito della moda e disponibile in lingua italiana, inglese, francese e russa, che sarà anche disponibile in versione digitale attraverso una web application con anche il ‘mandarino’ e che verrà distribuito gratuitamente presso i negozi di abbigliamento, calzature, pelletterie, accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi della città nonché presso i principali vettori, dai treni agli aeromobili, che collegano Milano con le principali città del mondo e che vorranno partecipare all´iniziativa. Spazio anche al web grazie all’attivazione di www.Modapp.it, il sito in cui si potrà trovare la mappatura online dei principali fashion store milanesi con l’obiettivo di aiutare il consumatore italiano e straniero a trovare i negozi in cui poter concentrare i propri acquisti, proponendo recensioni, immagini di prodotti, marchi e orientandolo verso un’esperienza d’acquisto unica. Una web application capace, attraverso un sistema di geolocalizzazione, di permettere ai visitatori con tablet e smartphone di verificare gli store più vicini al punto in cui si trovano. Si potrà perciò condurre il cliente alla scoperta del negozio giusto dove potrà trovare le promozioni più vantaggiose, ma anche la cordiale professionalità del personale. Attenzione rivolta non solo al consumatore ma anche agli operatori commerciali, grazie a "Abbiamo stoffa da vendere" corsi di formazione e workshop in grado di incrementare le conoscenze linguistiche e le tecniche di vendita degli operatori di Milano e della Lombardia nei rapporti con gli stranieri con l´obiettivo di conoscerne usi, costumi e stili di vita. Il primo corso sarà realizzato grazie alla collaborazione con l’Associazione Italia-russia e permetterà di fornire agli addetti al retail del settore della moda di Milano una risposta concreta nel facilitare i rapporti con la clientela russa, così numerosa in questi anni nella nostra città. Un progetto che rientra nella più ampia strategia per la valorizzazione e il miglioramento dell’attrattività del territorio attraverso lo sviluppo e il rilancio in chiave integrata delle eccellenze commerciali, turistiche, agro-alimentari ed eno-gastronomiche milanesi e lombarde.  
   
   
L’EQUIPE DEL PROGETTO VERA HA CONDIVISO LE SUE RIFLESSIONI SUL FUTURO DEL SER IN OCCASIONE DELLA SUA CONFERENZA CONCLUSIVA TENUTASI A BRUXELLES LA SETTIMANA SCORSA.  
 
Bruxelles, 29 gennaio 2015 - L’ue si sta impegnando da molti anni per creare uno Spazio europeo della ricerca (Ser), che nonostante i notevoli problemi che ne bloccano il completamento, si sta muovendo nella giusta direzione, secondo la relazione sui progressi del Ser per il 2014. Negli anni a venire il Ser continuerà a evolversi adattandosi ai contesti che cambiano. Il progetto Vera (“Forward Visions on the European Research Area”), che la settimana scorsa ha tenuto la sua conferenza conclusiva a Bruxelles, ha lavorato per tre anni insieme a dieci istituzioni partner per fornire ricerca che dia al Ser strumenti migliori per affrontare le sfide del futuro. Un aspetto importante del lavoro dell’equipe di Vera è stato sviluppare quattro scenari per il futuro su come la società europea e il Ser potrebbero svilupparsi – quattro diverse “storie del mondo” nel 2030. Parlando alla conferenza, il coordinatore del progetto, Stephanie Daimer dell’Istituto Fraunhofer per la ricerca sui sistemi e l’innovazione Isi, ha introdotto le quattro possibili realtà, ognuna delle quali offre un contesto e una risposta sociale diversi influenzati da fattori esterni e interni come l’uscita dell’Ue dalla crisi o meno o i cambiamenti climatici fuori controllo. Gli scenari sono stati sviluppati dall’equipe di Vera insieme ad altre parti interessate sulla base di un approfondito inventario delle attività legate alla ricerca, la tecnologia, lo sviluppo e l’innovazione e di un esame delle tendenze e delle forze motrici dei cambiamenti a lungo termine dell´aministrazione di queste attività da parte dell’Europa. Il senso di ogni scenario si può riassumere come segue: Conoscenze private – mercati globali; Sfide sociali – azione congiunta; Soluzioni separate – locale è bello e Tempi di crisi – gli esperti al timone. Stephanie ha spiegato come l’equipe di Vera ha usato questi scenari principalmente in due modi: in primo luogo, i ricercatori hanno usato gli scenari come strumento per iniziare un dibattito strategico con le parti coinvolte e in secondo luogo, l´equipe di Vera ha applicato "lenti politiche" agli scenari per aiutare a strutturare le scelte per il futuro del Ser. Sulla base di questa ricerca, tutte le questioni che secondo l’equipe di Vera dovrebbero essere prese in considerazione dai responsabili delle politiche vengono inquadrate in direttive politiche. Una di queste direttive, “Dimensioni in evoluzione del panorama europeo della ricerca e dell’innovazione”, è stata presentata dal membro dell’equipe di Vera Rafael Popper dell´Università di Manchester in occasione delle conferenza conclusiva. La direttiva presenta “questioni che hanno bisogno di essere prese in considerazione dal punto di vista politico” in modo che le discussioni sul Ser rimangano aperte. Stephanie ha osservato: “Poiché pensiamo che gli obiettivi omnicomprensivi dello Spazio europeo della ricerca debbano ancora essere definiti, il progetto Vera ritiene che il suo ruolo consista nel presentare in modo sistematico i possibili sviluppi alternativi usando gli scenari e analizzare le implicazioni politiche che scaturiscono da questi scenari e presentarle come un insieme di scelte strutturate insieme alle relative conseguenze.” Ci sarà almeno un’altra direttiva politica che conterrà considerazioni per una prospettiva a lungo termine basata su un’analisi approfondita degli scenari sviluppati per il Ser nel 2030. Questo è importante perché le scelte politiche di oggi possono influenzare la disponibilità di alternative in futuro, come ha spiegato Stephanie: “Per evitare che le scelte di oggi prendano direzioni indesiderate, dobbiamo essere consapevoli delle loro conseguenze. Per esempio, le ‘condizioni quadro’ come Dpi, standard o appalti pubblici, saranno molto diverse a seconda del contesto politico nel quale saranno inserite e che a loro volta contribuiranno a creare. Anche se tali questioni sono spesso viste come puramente tecniche, gli scenari di Vera ci hanno messo in guardia contro la natura profondamente politica dei dibattiti normativi”. Parlando alla conferenza finale, Fabienne Gautier, che lavora alla politica del Ser presso la direzione generale della Ricerca e dell’innovazione della Commissione europea, ha osservato che il lavoro di Vera potrebbe fornire uno strumento per una creazione delle politiche basata sui fatti, che offrirebbe una guida per politiche future in diversi contesti dominati da diverse sfide sociali. L’equipe del progetto sta attualmente discutendo con la Commissione europea e la piattaforma di partecipanti del Ser su come generare un impatto a partire dai risultati di Vera ed è già stata invitata a presentare Vera al Comitato per lo spazio europeo della ricerca e dell’innovazione (Cser). L’equipe di Vera è convinta che il progetto lascerà un segno importante nella discussione sul Ser, come ha osservato Stephanie: “Contribuendo all’intensificazione e all’ampliamento delle reti delle parti interessate ed esplorando sistematicamente il futuro usando l’analisi degli scenari, Vera ha segnato un passo importante sulla via verso una Visione per il Ser, poiché questi processi collettivi di creazione delle visioni devono basarsi su questi due presupposti.” Per ulteriori informazioni, visitare: Vera http://www.Eravisions.eu/    
   
   
UMBRIA: FORTE IMPEGNO PER LE SCUOLE DELLE AREE INTERNE  
 
 Perugia, 29 gennaio 2015 - "Momenti di scambio come quello di oggi, servono a condividere e intrecciare le azioni del governo centrale e delle realtà locali per far sì che il ruolo della scuola sia valorizzato su tutto il territorio regionale": lo afferma la vicepresidente della Regione Umbria con delega all´Istruzione, Carla Casciari, intervenuta ieri a Roma nella sede del ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca, al seminario dal titolo "Scuola e Aree Interne". L´incontro, al quale la Regione Umbria e l´Ufficio scolastico regionale rappresentato da Domenico Petruzzo, ha partecipato insieme alle Regioni Lombardia e Sicilia, era finalizzato ad avviare un confronto aperto fra l´amministrazione locale e i rispettivi Uffici scolastici regionali a partire dalle esperienze delle Regioni invitate ad intervenire. "Si è trattato di argomenti di grande attualità per il mondo della scuola – ha detto la vicepresidente – e il confronto è servito per stimolare su tutto il territorio nazionale e nell´ambito delle azioni congiunte Stato-regione, azioni d´intervento nel contesto dell´istruzione, che possano valorizzare e sostenere le aree interne, partendo dal presupposto che la scuola rappresenta un presidio civile, sociale e culturale, fondamentale per comunità. In questo contesto quindi, diventa prioritario mettere a sistema le risorse della nuova programmazione comunitaria nei programmi nazionali e regionali, e individuare una strategia nazionale per le stesse zone interessate. Con questo obiettivo l´assessorato all´Istruzione, in collaborazione con l´Ufficio scolastico regionale per l´Umbria, ha organizzato una serie di incontri sulle scuole del territorio finalizzati a presentare ai dirigenti scolastici, ai docenti e agli enti locali, tutte le opportunità che riserva la programmazione comunitaria per l´istruzione e per approfondire i temi relativi al Programma Operativo Nazionale "Per la scuola: competenze e ambienti per l´apprendimento" e i Piani Operativi Regionali sul Fondo Sociale Europeo (Fse) e sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) per i prossimi sette anni, 2014-2020" "Ciò vale a maggior ragione per gli istituti scolastici delle tre aree interne e cioè l´Area Sud-ovest, Valnerina, e Area Nord Est – ha detto la vicepresidente – per i quali la vera sfida è il mantenimento dei plessi scolastici anche nei Comuni più piccoli accomunati dalle stesse problematiche, come la distribuzione dei plessi scolastici, il numero degli alunni stranieri, i tassi di abbandono scolastico, con un´attenzione particolare al numero dei docenti a contratto determinato, all´organizzazione dei trasporti scolastici, ai centri di formazione per gli adulti". Relativamente al Piano nazionale "La Buona Scuola" che prevede una fascia di cosiddetto organico funzionale, Casciari ha evidenziato che "ciò potrebbe permettere di programmare un´apertura pomeridiana delle scuole per attività extra-curricolari anche e anche di laboratorio per elaborare progetti che valorizzino le ricchezze del territorio al fine di creare una sinergia forte fra la scuola e il suo tessuto sociale fatto anche di saperi e conoscenze. Tra gli obiettivi c´è anche il potenziamento degli istituti tecnici che nelle aree interne sono penalizzati per presenze di alunni". Tra le azioni in programma prioritario è il superamento del "digital divide" così come previsto dall´Agenda digitale:"nel corso degli incontri con le scuole relativi alla programmazione comunitaria – ha riferito la vicepresidente – la necessità di connessioni rapide è stata evidenziata da più parti. A tal fine la Regione predisporrà interventi specifici dopo che sarà stata effettuata un´analisi puntuale dei fabbisogni di ciascuna zona interessata".  
   
   
BASILICATA: SCUOLE IN RETE’ PER VIVERE UNA VITA CHE VALE  
 
Potenza, 29 gennaio 2015 - Esaltare il ruolo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 investendo su Scuola ed Università per fare dei giovani i protagonisti della Rinascita economica e sociale attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale di tutta la Basilicata e la diffusione di stili di vita eticosostenibili La Regione Basilicata, con la collaborazione di Direzione scolastica regionale, Università di Basilicata e Digital Champions Basilicata, ha istituito ‘Scuole in Rete per Vivere una Vita che Vale’. Si tratta di una rete sul web di tutti gli istituti scolastici della regione. ‘Scuole in Rete per Vvv’ promuove il rafforzamento della coesione del Sistema Scolastico regionale sulla base dei seguenti principi: a) la designazione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019 offre una preziosa occasione per i lucani di stringersi tutti insieme e promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle meraviglie del patrimonio culturale regionale - attraverso l’esaltazione dei profondi valori universali dell’esistenza indispensabili per Vivere una Vita che Vale - e farne una fonte di ricchezza etica estetica e, finalmente, anche economica; b) l’impegno della Regione Basilicata che con il Programma operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020 prevede Fondi per Azioni, potenzialmente finanziabili, per Laboratori Emozionali collegati al Programma regionale ‘Vvv’ ideato e coordinato da Tomangelo Cappelli e investe sulla Scuola e sull´Università che sono i Templi della Cultura per fare dei giovani, i protagonisti della rinascita sociale ed economica finalizzata alla diffusione di stili di vita più sani e corretti attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e l’uso didattico della rete web e dei social network. “La Basilicata, con Matera capitale della cultura europea 2019,- ha affermato Marcello Pittella, presidente della Regione – ha un’opportunità davvero unica: far conoscere la sua vera identità, fatta di valori semplici ma profondi che trovano nell’armonia del suo Patrimonio culturale un prezioso modello per diffondere l’armonia dei comportamenti. Siamo convinti che la crisi può essere superata, specialmente se riusciremo, tutti insieme, a condividere, con passione e amore, un processo di sensibilizzazione culturale che metta al centro l’educazione alla consapevolezza dei valori universali. Per questo crediamo fermamente che ‘Scuola in Rete per Vivere una Vita che Vale’ costituisce un modello esemplare di unione e condivisone dei principi universali, indispensabile per realizzare un Mondo migliore.” Si invitano i Dirigenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado, nel rispetto della propria autonomia scolastica, a: 1. Aderire a ‘Scuole in Rete per Vivere una Vita che Vale’ (utilizzando l’apposito modulo allegato) inserita sul sito istituzionale: www.Federicoitineraridellostupore.it 2. Promuovere il Programma Umanitario ‘Vvv’ all’interno della Scuola e diffonderlo alle Famiglie, puntando sulla capacità degli allievi di coinvolgere gli adulti, per rafforzare la coesione del sistema scolastico regionale con “Scuola in Rete” attraverso la rete web e gli altri strumenti di comunicazione 3. Supportare gli Allievi all’uso didattico del web anche attraverso l’utilizzazione dei seguenti link: - www.Federicoitineraridellostupore.it/index.php/it/laboratori-emozionali/2013-10-22-10-02-01/piano-integrato-trasversale-a-s-2014-2015  (Sito istituzionale della Regione Basilicata che contiene Materiali didattici e multimediali per la diffusione di modelli di vita più sani corretti ed equilibrati); - profilo facebook: “Vvv: Vivi una Vita che Vale” Le scuole che daranno la propria Adesione all’iniziativa riceveranno una pergamena con cui saranno nominate “Ambasciatrici nel mondo del patrimonio culturale”  
   
   
BULLISMO E DROGA NELLE SCUOLE: PER FERMARLI BASTA UN SMS  
 
Trento, 29 gennaio 2015 - È attivo anche in Trentino, da alcune settimane, il numero verde 43002: per segnalare episodi di bullismo o di spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole e nelle immediate adiacenze è sufficiente inviare un sms a questo numero. Il messaggio arriverà direttamente alla sala operativa della Questura che indirizzerà l´intervento a seconda della presenza sul territorio delle forze dell´ordine. L´iniziativa, che fa seguito alla direttiva del Ministro dell´Interno sulle strategie di contrasto alla droga e al bullismo, in Trentino è coordinata dal Commissariato del Governo per la provincia di Trento e dalla Questura di Trento, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. "Si è voluto individuare - ha detto il Commissario del Governo Francesco Squarcina - uno strumento di uso comune, con l´auspicio che sia utile a prevenire e contrastare questi fenomeni". "Il tema - ha aggiunto l´assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re - è mettere a disposizione dei ragazzi un´informazione che sia significativa per loro, senza dimenticare, accanto al contrasto, anche percorsi di tipo formativo e di accompagnamento". Droga e bullismo sono ormai vere e proprie piaghe che negli ultimi quattro anni, come ha ricordato il Ministro dell´Interno Angelino Alfano, in Italia sono costati la vita a dodici studenti morti per droga ed altri due, morti suicidi per ragioni attribuite ad atti di bullismo. Si tratta di uno strumento in più, del tutto gratuito, dedicato alla cittadinanza, agli insegnanti, ai genitori, alle forze dell´ordine e soprattutto agli stessi giovani, in un´ottica di sicurezza partecipata. Nel corso del tempo, infatti, si è evidenziato un aggravamento delle modalità con cui vengono commessi gli atti di bullismo e una maggiore violenza, oltre a un aumento dell´aggressività generale soprattutto nelle fasce adolescenziali della popolazione. Il Trentino non è esente dal bullismo: alcune ricerche condotte negli anni scorsi hanno rilevato che il fenomeno è presente, seppur in misura più contenuta rispetto ad altre zone d´Italia; se è difficile quantificare in modo preciso l’incidenza del fenomeno a livello scolastico, sappiamo però ad esempio che nel primo semestre 2014 sono state cinque le segnalazioni pervenute o raccolte dalle forze dell´ordine. In Trentino, come nel resto d´Italia, vi sono poi forme di disagio adolescenziale che si riscontrano nei processi educativi e formativi: sono in aumento diversi comportamenti distruttivi e auto-distruttivi, che si manifestano anche a scuola, come anche un´aggressività indistinta che si rivolge sia a persone (nell´ambito scolastico spesso è rivolta agli insegnanti), che a oggetti. In questi anni sono stati attivati in provincia alcuni progetti anti-bullismo a livello di comuni, oppure da singole scuole in autonomia, ma va anche ricordato il progetto"Campus", nato in forma sperimentale nel 2008 e, successivamente, attraverso il sostegno della Provincia autonoma di Trento, esteso agli istituti tecnici e alla formazione professionale. Il progetto mira proprio alla riduzione del disagio adolescenziale e del malessere diffuso fra i giovani, nonché a migliorare gli assetti educativi che sono alla base dell’apprendimento. Prevenire e contrastare il bullismo è dunque l´obiettivo della campagna nazionale che, in Trentino, è coordinata dal Commissariato del Governo per la provincia di Trento e dalla Questura di Trento, con la collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. Per segnalare episodi di bullismo o casi di spaccio o consumo di stupefacenti, e fenomeni collegati, che avvengono dentro o nei pressi delle scuole è sufficiente inviare un sms al numero verde 43002. Il messaggio, che dovrà contenere l´indicazione della Provincia nella quale si è verificato l´evento, arriverà direttamente alla sala operativa della Questura permettendo così un tempestivo intervento da parte della Polizia di Stato o dell’Arma dei Carabinieri. Accanto all´attivazione del numero, in Trentino si è pensato anche ad un´altra iniziativa per sensibilizzare e informare: "Bullismo e droghe spengono la vita. Accendila basta un sms", è infatti il messaggio che compare nelle locandine e nei segnalibri predisposti dalla Provincia autonoma di Trento, di concerto con il Commissariato del Governo e la Questura. Le locandine saranno date alle scuole della provincia, mentre circa 36.000 segnalibri saranno distribuiti fra i ragazzi e alle ragazze che frequentano le scuole secondarie di primo e di secondo grado del Trentino.  
   
   
NASCE A MILANO UNA CASA DOVE EDUCARE CON L’ARTE I RAGAZZI A RISCHIO DI ESCLUSIONE SOCIALE  
 
 Milano, 29 gennaio 2015 – Una Casa dedicata ai ragazzi a rischio esclusione sociale, dove attraverso l’arte saranno realizzati progetti pedagogici alla scoperta della bellezza. La Casa dell’Arteducazione rappresenterà il primo luogo in Italia dove l’arte sarà il fulcro vitale dell’educazione, e non solo un metodo per ‘intrattenere’ i ragazzi. Qui sarà offerta la possibilità di esprimersi attraverso la musica, il teatro, le arti figurative e visive a bambini e ragazzi (dagli 11 ai 18 anni), a rischio di esclusione sociale (difficoltà economiche, dispersione scolastica, bullismo, criminalità e/o droga, violenza, etc…). Ma non solo. La Casa dell’Arteducazione sarà aperta a tutti i cittadini milanesi. In questo luogo si svilupperà una solida rete per la città, dove si intrecceranno l’azione sociale, l’azione istituzionale, la produzione di conoscenze, istruzione, cultura e formazione professionale. La Casa dell’Arteducazione si inaugurerà nelle prossime settimane a Milano, presso la scuola secondaria di primo grado Rinaldi, in via Pontano 43, che fa parte dell’Istituto Comprensivo Casa del Sole, vicino al Parco Trotter, in Zona 2. Il progetto della Casa dell’Arteducazione, presentato oggi a Palazzo Marino, è nato su ispirazione del progetto brasiliano del Centro di Accoglienza dell’Axé, che si trova a Salvador de Bahia. Tra i due centri ci sarà un confronto costante, ma la metodologia pedagogica si articolerà in interventi contestualizzati alla città di Milano e alle sue necessità e culture. Finora sono già 30 i ragazzi coinvolti attraverso gli educatori di strada e altri 30 attraverso gli insegnanti nelle scuole del quartiere. “La Casa dell’Arteducazione sarà un luogo speciale per Milano: – ha spiegato l’assessore all’Educazione e istruzione Francesco Cappelli - qui anche i ragazzi che vivono situazioni di disagio sociale ed economico potranno esprimersi attraverso l’arte, la musica, il teatro scoprendo un nuovo modo di comunicare e di relazionarsi con se stessi e gli altri. Siamo lieti di ospitare un progetto di così alto valore educativo e culturale in una scuola del Comune. La Casa darà ulteriore valore al quartiere di via Padova, già così ricco e vivace socialmente. Un progetto pilota che diventerà un punto di riferimento anche per altre città italiane". La Casa sarà così un luogo di formazione, di scambio di pratiche, un luogo in cui l’arte contaminerà le strade, le scuole, il quotidiano dei ragazzi ad alto rischio che vivono in città. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Comune di Milano, Coop. Tempo per l´infanzia, Formattart, Ics Giacosa, Progetto Axé e Università di Torino, grazie ai contributi della Fondazione Cariplo e Fondazione Alta Mane Italia. La Casa, inoltre, intende anche riconoscere a educatori, assistenti sociali e insegnanti il diritto fondamentale alla formazione professionale, nella convinzione che solo professionisti qualificati sono la garanzia per un´azione di educazione di qualità rivolta a chi non ha nulla o ha molto poco. La Casa intende configurarsi come un polo di riferimento a livello internazionale per la formazione in Arteducazione. In questi giorni si sta svolgendo un corso di formazione professionale per gli operatori, che si concluderà il 30 gennaio, a cui partecipano psicoterapeuti importanti come Gustavo Pietropolli Charmet e grandi artisti come Dori Ghezzi. Videomessaggio di Fiorella Mannoia https://www.Youtube.com/watch?v=n6k0u_k4pla    
   
   
BASILICATA: ARPAB SU INIZIATIVA CITTÀ RESILIENTI  
 
 Potenza, 29 gennaio 2015 - Anche l’Arpab ha aderito all’iniziativa “Verso una resilienza integrale delle Comunità ai rischi di disastri e ai cambiamenti climatici: progressi e prospettive future dall’esperienza nella Provincia di Potenza”. Tre giorni - spiega l´Arpab in una nota - incentrati sulla diffusione della cultura della consapevolezza rispetto alla dimensione del “rischio” e all’aumento, con azioni concrete e partecipate, del livello di sicurezza del territorio. Coinvolgendo i cento sindaci del comprensorio del potentino insieme ad altri attori locali si è discusso di messa in sicurezza, di manutenzione diffusa del territorio, del riuso delle aree territoriali, del controllo del consumo di suolo per riconoscere le priorità di intervento ed individuare le strategie. Nella prima giornata ha partecipato eccezionalmente l’Alto rappresentante dell’Onu per la Riduzione dei Rischi Margareta Wahlström. L’intervento dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente di Basilicata alla presenza del capo della Protezione Civile il prefetto Franco Gabrielli, è stato fatto da Lucia Mangiamele ingegnere dell’U.o. Gestione Reti di Monitoraggio Ambientale. Dopo una breve introduzione sulle funzioni e sulle attività di Arpab è stata focalizzata l’attenzione “sul contributo dell’Agenzia alla determinazione della capacità di resilienza del territorio ai rischi e al cambiamento climatico definendo, a valle dei controlli e dei monitoraggi, un insieme di indicatori di stato e di risposta per le matrici acqua, aria e suolo e per i fattori fisici come elettromagnetismo, rumore e radioattività”. Evidenziati, poi, “Gli ostacoli che limitano la governance dei processi nella loro interezza e complessità precisando la necessità di una efficace riorganizzazione delle attività e un potenziamento e una riqualificazione delle strutture”. “Non trascurabile, come ribadito dal direttore dell’Arpab Aldo Schiassi, la necessità di finanziamenti che permettano ad Arpab di sostenere le attività laboratoristiche e di monitoraggio utili per dotarsi di strumenti di gestione delle informazioni in modalità real time ed on-line”. Plauso alla puntuale relazione anche da parte di Paola Albrito, capo dell’Ufficio della Strategia Internazionale delle Nazioni Unite per la riduzione dei Disastri per l’Europa, a Bruxelles.  
   
   
LIGURIA: APPROVATA MAPPATURA AREE INONDATE E NORME DI SALVAGUARDIA  
 
Genova, 29 Gennaio 2015. È stata approvata, mercoledì 28 gennaio, in Giunta, su proposta dell’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita, la mappatura delle aree di tutta la Liguria che sono state inondate nelle alluvioni di ottobre e novembre dell’anno scorso e le relative norme di salvaguardia. L’elaborazione della mappatura completa blocca tutte le edificazioni e impone la revisione dei piani di bacino, oltre a prevedere il suo recepimento nei vari strumenti di pianificazione. Alla mappatura viene inoltre associata una normativa di salvaguardia della durata di 12 mesi che prevede la non edificabilità nelle aree inondate. Il divieto potrà decadere, anche prima dei 12 mesi, con il recepimento nei piani di bacino degli indirizzi di protezione civile. “Così come avvenuto nel 2011 – spiega l’assessore Paita – abbiamo deciso oggi di approvare una norma di salvaguardia che blocchi l’edificabilità nelle aree inondate durante le alluvioni di ottobre e novembre 2014. Si tratta di un’area molto estesa, perché di fatto riguarda tutta la regione Liguria. Pertanto, per il momento, viene messo un blocco sulla possibilità di edificazione nelle aree a rischio e quindi ai progetti in corso. Solo dopo una rivalutazione del rischio idraulico e degli elementi di garanzia che verranno adottati si potranno riprendere in considerazione le iniziative. Questo significa che gli Enti verranno chiamati a realizzare interventi di riduzione del rischio per rimettere in sicurezza quelle realtà”. La norma di salvaguardia approvata oggi si va ad aggiungere alla variante al piano di bacino del Magra, approvata nei giorni scorsi, per bloccare qualsiasi edificazione nelle aree ad elevato rischio di esondazione lungo il fiume Magra per una superficie di circa 10 Km quadrati.  
   
   
DEPURATORE SANTO STEFANO DI MAGRA  
 
Genova, 29 Gennaio 2015 - "Dopo gli interventi che riguardano Lerici, Levanto, Vernazza, Ortonovo, quello di Santo Stefano Magra è l´ultimo depuratore della provincia della Spezia ad avere adeguato il suo impianto. Quando si concluderà l´intervento in corso la provincia sarà quasi completamente servita". Lo ha detto oggi, mercoledì 28 gennaio, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa dopo la seduta di giunta i lavori per l´adeguamento del depuratore di Santo Stefano di Magra, insieme con l´assessore Raffaella Paita e l´amministratore delegato di Acam Acque Luigi Piccioli. L´intervento è stato commissionato da Acam per un importo complessivo di un milione 258mila euro, interamente provenienti da fondi aziendali. I lavori, iniziati ad aprile 2014 si concluderanno nel prossimo mese di marzo. La struttura sarà operativa in primavera. L´impianto, è stato realizzato alla fine degli anni ´80. La struttura, attualmente in funzione, ha una portata di 900 metri cubi al giorno, sufficiente per una popolazione di 3.800 persone. L´intervento in atto amplia l´impianto per adeguarlo alle nuove esigenze depurative e rendere possibile l´allacciamento di nuovi comparti in previsione di uno sviluppo abitativo del territorio. Con il potenziamento della linea, infatti, il depuratore potrà servire una popolazione di 9mila persone. Le nuove opere consistono nella costruzione di una linea depurativa, una sezione di sedimentazione, una stazione di pompaggio del fango di ricircolo, una sezione di disidratazione e la costruzione di nuovo locale compressori in muratura. I lavori prevedono anche la rimozione di porzioni del vecchio impianto e la realizzazione di opere complementari: una palazzina uffici, una nuova viabilità interna, una recinzione perimetrale e la messa a dimora di essenze arboree per la riqualificazione dell´area.