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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Settembre 2006
IDENTIFICATA LA CAUSA DELLA LETALITÀ DELL´H5N1  
 
Bruxelles, 14 settembre 2006 - Ricercatori di Stati Uniti, Vietnam e Cina hanno scoperto la causa della così elevata letalità del ceppo influenzale H5n1, cioè la sovrastimolazione delle reazioni immunitarie dell´organismo. I risultati, pubblicati sulla rivista "Nature Medicine", sono il frutto di una ricerca svolta su pazienti affetti da H5n1 e sono stati raffrontati con altri relativi a soggetti affetti da forme influenzali molto meno gravi. Attualmente il tasso di mortalità tra coloro che contraggono l´H5n1 si attesta intorno al 58 per cento, percentuale che desta preoccupazione tra numerosi operatori del settore della pubblica sanità e sicurezza. Nel corso dello studio, condotto dal dott. Menno de Jong dell´unità di ricerca clinica della Oxford University a Ho Chi Minh City, sono stati seguiti 18 soggetti vietnamiti che avevano contratto l´H5n1 nel 2004 e 2005, 13 dei quali sono successivamente deceduti. Grazie al prelievo di campioni nasali e orofaringei, i ricercatori hanno scoperto che il livello di replicazione del virus è di centinaia di volte più elevato rispetto a quello dei ceppi influenzali tradizionali e che il virus si stabilisce preferibilmente nel tratto respiratorio, anziché, come normalmente accade, nel naso o nella gola. Peter Openshaw dell´Imperial College di Londra, citato da "Nature Medicine", ha già definito la ricerca una "pietra miliare" in questo campo. Il gruppo di studiosi ha notato che l´infezione è così rapida e potente da scatenare una "tempesta di citochine". La citochina è il segnale molecolare utilizzato per allertare i globuli bianchi riguardo alla presenza di un´infezione. Talvolta il corpo può produrre una quantità eccessiva di citochina, provocando una sovrapproduzione di globuli bianchi, con conseguenze spesso fatali in quanto di fatto viene innescato un attacco dell´organismo contro sé stesso. La tempesta di citochine è un processo che si verifica nei casi di decesso causati dalla Sars e che si è manifestato nel corso degli esperimenti che hanno quasi causato la morte dei volontari britannici offertisi per la sperimentazione del farmaco anticancerogeno Tgn1412. In questo caso due possibili cause della tempesta di citochine potrebbero essere la produzione di citochine da parte del virus stesso, processo che stimola un´ulteriore risposta immunitaria, o la velocità di replicazione del virus, tanto elevata da provocare un´attività eccessiva dell´organismo con una conseguente sovrapproduzione di globuli bianchi nel tentativo di far fronte all´infezione. Il dott. De Jong, che ha guidato il gruppo di ricerca, ha realizzato un importante passo avanti nella comprensione dello sviluppo dell´H5n1, un progresso che è ora suscettibile di modificare la composizione delle terapie utilizzate, passando da farmaci che bloccano la replicazione del virus, come il Tamiflu, a medicinali destinati alla cura dell´artrite, come steroidi o farmaci che inducono una temporanea inibizione delle risposte delle cellule T, utilizzati nel trattamento delle infiammazioni dei polmoni. "Da quanto osservato emerge che l´elevata carica virale, e le conseguenti intense reazioni infiammatorie, svolgono un ruolo centrale nella patogenesi dell´H5n1. La gestione clinica dovrebbe concentrarsi sulla prevenzione dell´intensa reazione delle citochine, per mezzo di una diagnosi precoce e di efficaci trattamenti antivirali", si legge sulla rivista. Malgrado questo importante progresso, il dott. De Jong appare in qualche modo deluso dal fatto che sia stato impossibile raccogliere ulteriori dati, per studiare ad esempio la costituzione genetica dei soggetti esaminati e verificare se alcune persone possano presentare una predisposizione all´H5n1. "È un peccato che non sia stato possibile scoprire altro", ha detto il dott. De Jong durante un´intervista a "Nature". "Se fossero stati prelevati campioni da tutti i pazienti, avremmo potuto capire molto di più su questa malattia". Questi risultati confermano alcune ricerche preliminari svolte dal professor Marc Van Ranst, virologo belga, intervistato dal Notiziario Cordis ad aprile. Il prof. Van Ranst ha confrontato le condizioni della trachea di uccelli morti in un periodo di poco antecedente lo svolgimento del suo studio con i sintomi che preannunciavano il decesso durante l´epidemia di "influenza spagnola" H1n1 scoppiata nel 1918. Sia gli uccelli esaminati sia i soldati morti durante l´epidemia presentavano "macchie" sanguigne sulla trachea, indicanti una risposta immunitaria molto intensa. Per ulteriori informazioni visitare il sito Internet di "Nature Medicine" all´indirizzo http://www. Nature. Com/nm/index. Html .  
   
   
OPPIACEI. NUOVE STRATEGIE NEL TRATTAMENTO DEL DOLORE, UN TABÙ DA SFATARE GIORNATA DI STUDIO SULLA TERAPIA ANTALGICA, A GROTTAFERRATA IL 19 SETTEMBRE 2006 CON IL PATROCINIO DEL MINISTERO DELLA SALUTE  
 
Roma, 14 settembre 2006 - Il dolore cronico non da cancro rappresenta un’emergenza sanitaria. Sono gli oppioidi i farmaci più potenti ed efficaci attualmente indicati nel trattamento del dolore cronico: il loro utilizzo è però ancora inadeguato rispetto alle reali esigenze terapeutiche dei pazienti e l’Italia è al penultimo posto nella classifica dei consumi di tali farmaci rispetto agli altri paesi europei. Lo scarso impiego degli oppiacei resta infatti una delle cause fuorvianti dalla migliore pratica clinica per un approccio adeguato al dolore, limite del quale i medici spesso non si rendono conto, soprattutto per una mancata cultura in ambito antalgico. Per fare il punto su queste tematiche, l’Ini, Istituto Neurotraumatologico Italiano, ha organizzato, con il patrocinio del Ministero della Salute, per martedì 19 settembre 2006 una giornata di studio dedicata agli “Oppiacei: nuove strategie nel trattamento del dolore”, presso la propria Divisione di Grottaferrata (Via Sant’anna s. N. C. , Grottaferrata, Roma). E’ quasi paradossale che farmaci così efficaci e utilizzati da secoli possano essere temuti da medici e pazienti per diverse ragioni: la nostra cultura deve evolvere, tanto da proporre gli oppiacei come una classe di farmaci efficace, fruibile e sicura se gestita con strategie adeguate nel controllare un sintomo che resta nella memoria di chiunque l’abbia provato o lo provi tutt’ora. Il seminario organizzato dall’Ini è stato pensato e progettato per sfatare alcune concezioni errate e abbattere un tabù che in campo medico non ha ragione di esistere. All’incontro parteciperanno docenti delle Università di Roma “La Sapienza” e “Tor Vergata”. . .  
   
   
“CONSEGNIAMO AIUTO”. DEUTSCHE POST WORLD NET PARTNER DI UNICEF PER RIDURRE LA MORTALITÀ INFANTILE  
 
Berlino,14 settembre 2006 - Deutsche Post World Net e Unicef hanno dato il via a una partnership globale “Consegniamo aiuto”. Lo scopo dell’iniziativa, annunciata oggi a Berlino nel corso di una conferenza stampa congiunta, è di ridurre la mortalità infantile in tutto il mondo. “Mettendo a disposizione il nostro know-how logistico, il Gruppo può contribuire in maniera significativa a migliorare le condizioni di vita dei bambini nelle aree più povere del mondo. La partnership con Unicef ci permette di contribuire al raggiungimento di questo obiettivo“, ha dichiarato Klaus Zumwinkel, Presidente di Deutsche Post World Net. “Ogni giorno presso le comunità di tutto il mondo 30. 000 bambine e bambini con meno di 5 anni muoiono per cause che potrebbero essere prevenute o curate,” ha detto Eva Luise Köhler, patrono Unicef, “Tra gli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite la comunità internazionale si è posta l’obbligo di ridurre di due terzi la mortalità infantile entro il 2015. Sono molto lieta che Deutsche Post World Net aiuti l’Unicef a raggiungere questo fondamentale obiettivo”. Deutsche Post World Net, insieme all’Unicef, concentrerà la propria attenzione nell’incrementare l’assistenza sanitaria nelle regioni con un elevato tasso di mortalità infantile. A tal fine, il Gruppo fornirà, come donazione, le sue competenze all’Unicef e contribuirà, inoltre, al supporto finanziario di progetti speciali come, ad esempio, quelli contro la diffusione della malaria. Gli attuali processi logistici dell’Unicef saranno analizzati e, se necessario, incrementati. Un esempio potrebbe essere il potenziamento dei sistemi di conservazione e distribuzione di vaccini sensibili ai cambiamenti di temperatura. I 500. 000 dipendenti del Gruppo saranno inoltre chiamati a contribuire alla durata del successo di questa partnership: avranno l’opportunità di supportare l’operazione con donazioni individuali, attività di fundrising o prestandosi come volontari per selezionati progetti Unicef. Il primo passo dell’iniziativa si concentrerà sui progetti in Kenya dove, nel corso degli ultimi anni, la mortalità infantile è cresciuta significativamente. Ogni otto bambini uno muore prima del suo quinto compleanno. Dhl supporterà Unicef in una delle più grandi campagne contro il morbillo, la malaria e altre malattie infettive. I professionisti delle divisioni express e logistics metteranno a disposizione la loro esperienza e le loro infrastrutture per aiutare a distribuire nella regione circa 3. 5 milioni di zanzariere ai bambini a rischio malaria. Sono state inoltre pianificate ulteriori misure a lungo termine. Nel Kwale, una regione a sud del Kenya dove la mortalità infantile è particolarmente alta, il Gruppo e i suoi dipendenti aiuteranno a incrementare l’assistenza sanitaria di base e a fornire alle famiglie le norme fondamentali per una corretta prevenzione sanitaria. La cooperazione con Unicef, è la continuazione della partnershio strategica a lungo termine tra Deutsche Post World Net e le Nazioni Unite, lanciata nel dicembre del 2005 nell’area della gestione dei disastri. .  
   
   
CORRI LA VITA OFFRE UN LETTO ALLE GIOVANI COPPIE  
 
Firenze 14 settembre 2006 - A pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni e quando mancano ancora circa tre settimane alla manifestazione, sono già oltre 2000 i fiorentini che hanno sottoscritto la partecipazione a Corri la Vita 2006, in programma domenica 1 ottobre, come sempre per raccogliere fondi a favore delle strutture territoriali pubbliche che a Firenze operano contro il cancro al seno, sia in termini di prevenzione che di assistenza e riabilitazione in particolare per le donne sottoposte a intervento chirurgico. Il trend delle iscrizioni è peraltro in linea con l’edizione 2005, che fece registrare un record di poco inferiore ai 10 mila partecipanti. L’obiettivo di questa quarta edizione è di confermare i 10 mila iscritti e, possibilmente, di andare oltre anche in virtù dell’appoggio delle molte aziende, grandi e piccole, che stanno gareggiando in generosità nell’offrire prodotti di ogni tipo da donare ai concorrenti. Proprio grazie a una di queste aziende, Corri la Vita è ora in grado di lanciare una nuova iniziativa promozionale, dedicata stavolta ai giovani sposi, ovvero alle coppie che si sono dette sì in questo 2006. In palio 10 preziosi set da letto (lenzuola e federe) offerti dalla Frette, una delle griffe leader del settore. Le regole sono semplice: occorre iscriversi e partecipare alla manifestazione, poi presentarsi la mattina del 2 ottobre nella sede della Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i Tumori) con il pettorale numerico ricevuto al momento dell’iscrizione e soprattutto con il certificato di matrimonio. Le prime 10 coppie riceveranno l’omaggio. La Lilt si trova a Firenze in Viale A. Volta 173, orario 9-13,30 e 14,30-18, info 055. 576939, fax 055. 580152, info@legatumorifirenze. It. “Ci è sembrata un’iniziativa simpatica e utile”, commenta il presidente del comitato organizzatore Bona Frescobaldi, “Un modo per aiutare a metter su casa i giovani fiorentini che tanto sostegno hanno dato e continuano a dare alla nostra manifestazione”. Come noto, Corri la Vita ha due sezioni, una minimaratona competitiva di 12 chilometri e una divertente passeggiata di 6, il tutto attraverso le bellezze di Firenze. Ci si può iscrivere alla Lilt e nei negozi Sport le Cure (via Sacchetti 22r) e Isolotto dello Sport (via dell´Argingrosso 69 A/b). Per la sola passeggiata raccolgono le iscrizioni anche File (Fondazione Italiana di Leniterapia, via San Nicolò 1, tel. 055. 2001212) e il negozio Universo dello Sport (piazza del Duomo). La quota minima è di 10 euro (gratis i bambini sotto i 10 anni). In omaggio agli iscritti la t-shirt Salvatore Ferragamo che potrà essere subito ritirata nel negozio di via Tornabuoni 4/14r (www. Corrilavita. It). .  
   
   
ÖTZI È MORTO IN SEGUITO ALLA ROTTURA DELL’ARTERIA SUCCLAVIA DEL BRACCIO SINISTRO  
 
Bolzano, 14 settembre 2006 - Nuovi esami effettuati con i più moderni strumenti radiologici hanno consentito di accertare che la morte di Ötzi (la mummia di 5 mila anni) è stata causata dalla rottura dell’arteria succlavia da parte della punta di freccia trovata conficcata nella spalla sinistra. Un team di radiologi di Bolzano, composto da Patrizia Pernter, Paul Gostner, Franz-josef Rühli e dal responsabile della conservazione della mummia, Eduard Egarter Vigl, è stato in grado di accertare che la morte di Ötzi è stata causata, nell’arco di pochi minuti, dalla rottura dell’arteria succlavia del braccio sinistro da parte della freccia conficcatasi nella sua spalla sinistra. Sinora gli esami effettuati con la tomografia computerizzata non avevano consentito di verificare se la freccia avesse effettivamente colpito l’arteria e di conseguenza gli esperti avevano ipotizzato che Ötzi fosse morto in seguito ad un lento dissanguamento. Nuovi esami, effettuati con uno strumento ancora più sofisticato, che utilizza la tomografia computerizzata a più strati, sviluppato dalla ditta Siemens, grazie al quale si possono analizzare strati di tessuto di dello spessore di 0,75 mm, hanno consentito di accertare che l’arteria succlavia del braccio sinistro è stata effettivamente danneggiata dalla freccia. Ne consegue che la morte di Ötzi è avvenuta nell’arco di pochi minuti e ciò, secondo il Dr. Egarter, consentirà di sviluppare nuove ipotesi sul luogo del decesso e sulla posizione in cui è stata trovata la mummia del Similaun. .  
   
   
ABITARE IL TEMPO GIORNATE INTERNAZIONALI DELL’ARREDO VERONA, 21 – 25 SETTEMBRE 2006 - XXI EDIZIONE  
 
 Verona, 14 settembre 2006 - Si terrà a dal 21 al 25 settembre la Xxi Edizione di Abitare il Tempo, l’appuntamento con l’arredo di qualità, l’incontro tra l’alto artigianato e il design, la tradizione e l’avanguardia, il manufatto locale e l’esprit internazionale. Un’esposizione poliedrica e unica, che guarda oltre e che rappresenta la migliore vetrina internazionale dell’arredamento, ma con un’impronta marcatamente made in Italy. 16 categorie merceologiche, 650 selezionati espositori di cui 130 esteri, 7 padiglioni commerciali, dove sono rappresentati tutti i settori e il meglio di ognuno: mobili, imbottiti, cucine, arredobagno, illuminazione, tessuti, tappeti, tendaggi, arte della tavola,complementi di arredo, oggettistica, dipinti, arredo per l’infanzia, pavimenti e rivestimenti, porte, scale, maniglie, arredi per esterni. Abitare il Tempo, che si snoda su 90. 000 mq, è una fiera a misura d’uomo. Format allestitivi omogenei creano un ambiente raffinato ed elegante. Protagoniste, accanto all’area commerciale, saranno le mostre e gli eventi culturali, che quest’anno - dopo le celebrazioni per il ventennale - iniziano un percorso di ricerca per scandagliare il nuovo pluralismo suggerito dalla mondializzazione e reso possibile dalle nuove tecnologie. Guardare avanti senza dimenticare la tradizione anzi, partire proprio dalla ricchezza di quest’ultima per offrire nuovi spunti e occasioni di confronto. Sintesi del percorso intrapreso è l’icona di Abitare il Tempo 2006, la “Knotted Chair” di Marcel Wanders, un oggetto che recupera un’antica lavorazione (il macramé) con le moderne tecnologie (fibra di carbonio, resine): fusione di tradizione e innovazione. Un’opera che riflette perfettamente la ricerca sui nuovi rapporti tra arte, artigianato e design. Il recupero di tecnologia e tradizione, complessità e serialità, pluralismi linguistici fatti di contaminazioni, sono proprio i temi conduttori delle mostre realizzate nel Padiglione 8, percorsi di ricerca che si dipanano in differenti aree tematiche come nel caso di Patricia Urquiola, giovane e già molto affermata designer spagnola, formatasi con Bruno Munari e stimolata da designer milanesi come Achille Castiglione e Vico Magistretti, che presenta “Pelle d’asino” Sintesi sotto il manto. Ispirata alla fiaba della principessa cuoca dalle grandi capacità che si nascondeva sotto un mantello fatto di pelli diverse. Attraverso il recupero di differenti materiali, la Urquiola promuove un avvicinamento tra l’arte e l’industria per realizzare prodotti di elevata qualità artistica. Vista la crescente attenzione per gli oggetti di uso quotidiano, ai quali viene richiesta qualità innovazione e design, Abitare il tempo ha deciso di dedicare a questo tema un momento di riflessione con Ultratavola: la presentazione di prodotti per la tavola scelti, per la loro funzionalità e attualità, da Adi Nord Est (Associazione per il Disegno Industriale) e Adi Nazionale, in collaborazione con Manuela Cifarelli. Peculiarità di Abitare il tempo è quella di affiancare alla ricerca dei nuovi percorsi della contemporaneità il filone molto proficuo dell’analisi sulle avanguardie storiche del Xx secolo. Così anche quest’anno proseguono nel Padiglione 1 le mostre curate da Giuseppe Albanese. Dopo “Mobili per tutti” - che nell’ultimo triennio ha raccontato l’esperienza post bellica con mobili alla portata di tutti sia in termini economici che di spazio ma progettati da grandi architetti italiani del Novecento - “Mobili per pochi”, realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Verona, quest’anno propone una rilettura di pezzi unici dell’Art Decò, che tra il 1910 e il 1940 a Parigi rappresentò l’ideale del lusso internazionale e disegnò l’immaginario collettivo di tutta Europa. Per creare il continuum tra analisi del passato e ricerca nel futuro anche lo spazio antistante i padiglioni diventa un percorso conoscitivo sospeso tra tradizione e innovazione con The Design Mall : una struttura di tubi metallici lunga più di 170 metri, progettata da Maurizio Duranti, Luca Galmarini e Andrea Garuti, compone una sorta di passeggiata durante la quale ammirare e ricordare oggetti di design storico, attraverso 13 grandi teli-vetrina, che portano la firma dell’artista Bros. Nel Padiglione 9 il visitatore inizia un autentico percorso di esplorazione della contemporaneità: le “Architetture di interni” sono l’occasione per scoprire le novità dell’abitare nel tentativo di formulare idee nuove che interpretino e insieme offrano risposte alla complessità del mondo moderno. Tanti i temi affrontati dai designer che firmano queste architetture a partire dal concetto d’impatto ambientale con Giampaolo Benedini che propone la “Benedini House”, una struttura realizzata in legno massiccio e senza l’ausilio di sostanze sintetiche, che vuole abbattere quasi completamente i costi di gestione energetica. Un progetto che si’ispira all’ecologia, coniugando rispetto per l’ambiente, contenimento dei consumi energetici, design moderno e qualità del prodotto. Mentre Pierfrancesco Savona con sei linee di prototipi affronta, in “Biosfera”, i temi della bioedilizia, del certificato biologico, dell’etica del costo e della sostenibilità ambientale: tutte espressioni di una razionalità costruttiva reinserita nel concetto ecologico d’utilizzo del legno coltivato o di legni riciclati. Sempre d’attualità il tema della sperimentazione che con “Il buon luogo”, proposto da Nucleo + Piergiorgio Robino presenta uno spazio per cercare nuove strade, nuovi punti di vista, differenti modi di affrontare l’abitare liberandosi dalle limitazioni socioculturali che velano la creatività e spontaneità. Una casa lussuosa come luogo per allontanarsi dalla logica della produttività e ritrovare la propria dimensione emotiva è la proposta di Simone Micheli, che con la sua la “Sim. Home” firma quella che definisce la casa del presente futuro. Il desiderio di una casa su misura trova la sua applicazione pratica nei progetti di Carlo Colombo che racconta il living, lo spazio per la cottura e per il pranzo, lo studio, l’area per la cura del corpo e la camera, come grandi spazi che si susseguono in un connubio di eleganza e sensualità dal gusto minimale mentre ne “La Maison Cubiste” Roberto Semprini crea un habitat ideale per l’artista, uno spazio descritto da superfici irregolari, un gioco di volumi che si scompongono alla ricerca di un nuovo equilibrio estetico. In uno scenario etereo e astrale con giochi di luce e sinestesie di musica, la mostra “Sedotti dal freddo”, curata e messa in scena da Denis Santachiara, propone alcune interpretazioni della tecnologia Th20 di Dsl, azienda specializzata in componenti tecnologici refrigeranti, realizzata da quattro creativi, Marco Lucchi, Simone Micheli, Marco Piva e Luca Scacchetti. Viaggio nel Salento completa il panorama delle architetture di interni proponendo cinquanta elementi d’arredo disegnati per Leomar da Luca Scacchetti, che raccontano la storia di una terra capace di sorprendere per la qualità dei suoi materiali e delle sue tradizioni. Anche per questa Xxi edizione il panorama d’eventi e proposte di Abitare il tempo si avvale di prestigiose collaborazioni con il mondo della produzione: una scelta costante nella storia della Fiera che nel tempo si è dimostrata un importante strumento per rispondere alle domande e alle esigenze dei diversi settori. Il ruolo del colore e della decorazione tessile, tema oggi d’assoluta attualità, è al centro di “Incontri con il colore - Cromatismi d’autore”, mostra progettata da Vittorio Locatelli in collaborazione con Incontri – Aneta. Ventidue stanze, aperte una sull’altra in una lunghissima galleria raccontano ciascuna una storia diversa con variazioni sul tema: il colore, la decorazione, il tessuto che, teso su una o più pareti, prende forma in un tendaggio, un paravento, un imbottito. A chiudere il percorso, un’altra stanza identica alla prima, piena di luce e senza colore, filtra l’uscita verso l’esterno. Tra le due mostre, un cubo disegnato da Alessandro Mendini: un segno, un’elaborazione contemporanea (affidata alla metafora del “Craquelé) che richiama una fase in cui alcuni designer, una trentina di anni fa, si aprirono a nuove contaminazioni linguistiche, fino a teorizzare, proprio con Mendini, la circolarità di arte e design. Dalla ormai storica collaborazione fra Abitare il Tempo e Marmomacc nasce la mostra “Stone & Marble Hospitality” a cura di Vincenzo Pavan, Pongratz Perbellini Architects e Luca Scacchetti. Un allestimento dedicato agli spazi collettivi dell’hotel (accoglienza, benessere, relax e intrattenimento) dove sperimentare la coesistenza virtuosa di materiali antichi come pietre e marmi, trasformati da recenti ricerche, con legno, vetro, metalli e tessuti per formare ambienti in grado di comunicare nuove qualità percettive ed estetiche dello spazio architettonico e degli oggetti di design. Federmobili proporrà un convegno per approfondire uno dei principali punti critici per il settore: le sfide competitive imposte dai giganti asiatici. Nell’incontro “La Cina e il futuro del sistema arredo-italiano. Reti leggere o linea Maginot”?, che si terrà lunedì 25 settembre in Sala Rossini, i diversi protagonisti del settore, dagli industriali ai distributori, si interrogheranno sulle strategie e i comportamenti da tenere in quella che si prospetta come una sfida a tutto campo. Il convegno è coordinato da Renato Brunetta, Novità anche per il Premio Abitare il Tempo 2006, che per la prima volta viene assegnato ad un designer non italiano: il comitato scientifico e quello di indirizzo tecnico culturale hanno scelto un grande progettista, Ingo Maurer, il poeta della luce. Il Premio verrà consegnato giovedì 21 settembre presso la Sala Rossini all’interno della Fiera. Abitare il Tempo rinnova il legame con la città di Verona con nuove proposte tra arte, architettura e design:”Panchine d’autore per sguardi d’amore”, progetto promosso dal Comune di Verona in collaborazione con Abitare il Tempo, prevede la realizzazione di sette panchine per alcuni scorci caratteristici della città, ideate da Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Marco della Torre, Alberto Garutti, Franco Purini, Denis Santachiara e Luca Scacchetti. Le panchine saranno presentate ad Abitare il Tempo 2006 e installate nei luoghi per i quali sono state concepite, il prossimo anno nel giorno di San Valentino. Oltre a portare le firme di noti designer per le strade di Verona, Abitare il Tempo invita così a riscoprire le bellezze artistiche ed architettoniche della città scaligera. .  
   
   
NOMISMA: LABORATORIO SUL COMMERCIO DEI BENI ARTISTICI  
 
 Bologna, 14 settembre 2006 - Ii mercato mondiale dell´arte nel 2005 – Premessa. Secondo le recenti stime di Artprice, il mercato mondiale dell´arte, valutato esclusivamente in base alle transazioni effettuate presso le case d´aste, ha incrementato nel 2005 il proprio fatturato, rispetto all´anno precedente, di oltre 10 punti percentuali, attestandosi sui 3,38 miliardi di euro, nonostante non si sia rilevato un incremento consistente nel numero di transazioni, ferme sulle 360. 000 annue. In termini medi, si può affermare che l´arte contemporanea e la fotografia stiano guadagnando °posizioni" rispetto agli altri segmenti di mercato, con una quota di vendita delle opere degli artisti viventi che è passato dal 7,9% nel 2000 al 17,6% nel 2005, e prezzi in rialzo.
Variazioni percentuali annuali medie dei prezzi di fine artalle aste mondiali per epoca (va/ori %)
Epoca Variazioni % annue
Arte contemporanea 12,5
Arte moderna 8,2
1800 -2,4
Old masters 8,7
Fonte: Artprice. Com.
Le migliori battiture risultano ancora ad appannaggio degli oid masters (con il top price della Veduta sul Canal Grande di Canaletto battuta a Londra per 16,6 milioni di sterline), ma l´arte contemporanea sta gradualmente guadagnando terreno (Chair Car, un´opera dei 1965 di Edward Hodder. È stata battuta da Christie´s a New York per 12,5 milioni di dollari). In termini di composizione per tipologia, risulta ancora maggiormente apprezzata la pittura, con quasi il 50% di scambi per una quota del valore mondiale di mercato del 72,4%, seguita dai disegni-acquerelli (rispettivamente con quote del 24,4% negli scambi e del 12,7% nel giro d´affari). La scultura è al quarto posto (dietro le stampe e poster), con il 5,5% del numero complessivo di transazioni ed il 9,9% del valore di mercato. La composizione del valore complessivo del mercato dell´arte per Paese, vede ancora in testa gli Stati Uniti (43,1% del totale) seguiti dal Regno Unito (28,4%), Francia (6,6%) e Hong-kong (3,7). L´italia è al 50 posto nella graduatoria decrescente, appaiata alla Germania, con il 3,6% del valore complessivo (pari a 122 milioni di Euro). Ii mercato italiano dell´arte. Nel complesso, si può ipotizzare il valore complessivo del mercato italiano a fine 2005 in 520 milioni di Euro, in crescita del 4,5% dal 2004. Le determinanti economiche della crescita, forse, vanno anche ricercate nella progressiva forbice tra ricchi e poveri: secondo le stime del World Wealth Report, negli ultimi dieci anni la quota di ricchezza posseduta dal 5% delle famiglie italiane agiate è passata dal 27% al 32% di quella complessiva. In base ai giudizi formulati dal panel d´opinione di Nomisma il 2005 si era concluso con una rarefazione dei giudizi di aumento per i dipinti, tanto per il numero di scambi, quanto per gli acquisti, con generalizzazioni un po´ per tutte le epoche considerate. Per la scultura, rispetto al 2004, si erano incrementati significativamente i giudizi di crescita per quanto concerne il numero di scambi; per i prezzi, invece, la modalità di rialzo risultava confermata dalla maggioranza di interpellati già nel corso del 2004. Improntati sulla stabilità risultavano, invece, i giudizi di scambi e prezzi delle altre arti grafiche (disegni, acquerelli e fotografia) con un tono maggiore per le opere fotografiche rispetto agli altri comparti. Nei primi mesi del 2006, in base ad una preliminare indagine che coinvolge un panel più ristretto di operatori commerciali rispetto all´indagine di fine anno si rileva un incremento dei giudizi pessimistici rispetto al 2005; un contestuale calo di quelli positivi ed un rafforzamento delle ipotesi di stabilità. Ciò risulta evidente sia per il mercato pittorico, sia per i disegni ed acquerelli, sia per quello scultoreo. Particolarmente positivi, invece, i giudizi raccolti sul mercato della fotografia, che fanno intravedere un deciso trend di crescita dal 2004.
Giudizi prevalenti sull´andamento di scambi e prezzi negli ultimi 12 mesi, raccolti negli anni indicati (va/ori %)
Epoche Pittura Scultura Disegni Fotografia
Scambi Prezzi Scambi Prezzi Scambi Prezzi Scambi Prezzi
Alta epoca n. D. N. D. N. D. n. D.
1700 n. D. n. D.
1800 n. D. n. D.
1900
Contemporaneo + + +
Legenda:
- forte calo = stabile + forte aumento
-/= calo =/- lieve calo lieve aumento +/= aumento
Fonte: Nomisma, Lcba 2006.
I giudizi suddivisi per epoca, fanno emergere situazioni in controtendenza rispetto alla media dei comparti individuati: Per la pittura del 1900 ipotizzati lievi aumenti nei prezzi e negli scambi; Per la pittura contemporanea ipotizzato forte aumento negli scambi e prezzi in aumento; Per la scultura dell´800 e del 1900 giudizi di lieve aumento negli scambi e prezzi, rispettivamente, stabili ed in lieve aumento; Per la scultura contemporanea giudicati in aumento il numero di scambi ed in lieve aumento i prezzi; Per i disegni ed acquerelli del 1900 e contemporanei, lieve aumento del numero di scambi e prezzi, rispettivamente, in lieve aumento ed in aumento . L´art banking - Ii valore del mercato italiano è ritenuto da molti ""inadeguato"´ rispetto a quanto il nostro Paese, con una lunga tradizione culturale, potrebbe realmente esprimere. Le innovazioni tecnologiche e l´avvento della new-economy hanno favorito, anche per il mercato dell´arte, la vendita di opere d´arte on-line; ma sono i °vecchi" antiquari e galleristi a rappresentare oltre il 60% del valore complessivo del mercato italiano. Le case d´asta sembrano scambiare circa il 35% del fatturato complessivo del mercato; la restante quota risulta appannaggio delle vendite on-line, dei mercatini e dell´art banking. Nei mercati anglosassoni non mancano episodi romanzati che fanno assumere ai meeting e simposi d´arte che gli Istituti di credito propongono ai migliori clienti un ruolo di status, paragonabile a quello godibile dall´uso di un´auto di lusso o da una casa con affaccio sul Centrai Park. Così, spesso, le banche si "trasformano" in gallerie e propongono ai loro clienti vernici con eventi mondani. Anche in Italia tale prassi si sta diffondendo, poiché la cultura ed il bene artistico hanno da sempre rappresentato un importante trait d´union che ha legato la banca al suo territorio. Partendo da queste premesse è stata condotta un´indagine nella primavera, coinvolgendo una cinquantina di istituti di credito. Dalle risposte ottenute (che, data la scarsa numerosità campionaria possono solamente essere assunte quali elementi di discussione) emerge come l´arte rappresenti un modo per differenziare i servizi offerti, ed aiuti a penetrare il mercato potenziale. Certo, il mercato in senso stretto risulta ancora limitato (sembra valere meno dell´1% del fatturato complessivo) ma dalle dichiarazioni rese circa il ricorso all´outsourcing per i servizi di art banking, il 57,1% degli Istituti di credito ne fa già uso con soddisfazione, ed oltre l´85% dei rispondenti all´indagine è convinto che il mercato crescerà nei prossimi anni, ad un tasso medio del 15%. Ii problema evidente dei falsi e delle compravendite ´Irregolari" che ha contribuito ad elevare un´immagine negativa presso alcuni potenziali compratori secondo le opinioni raccolte può essere combattuta attraverso l´informazione economica generando trasparenza, processo che secondo la maggioranza di interpellati dovrebbe consentire di attrarre un pubblico crescente. .
 
   
   
L´ART BANKING DEI GRUPPO MONTE DEI PASCHI  
 
Bologna, 14 settembre 2006 - Ii Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena, proprio per la prestigiosa tradizione di attento e rigoroso custode del patrimonio storico e culturale di cui è ricca la propria area geografica di riferimento, è sempre stato estremamente sensibile ai valori artistici e quindi attento a condividere e diffondere tali valori con tutti coloro che desiderano conoscere le dimensioni e le dinamiche dell´Arte, indipendentemente dalle proprie intenzioni d´acquisto. Del resto nel corso dei suoi oltre cinque secoli di vita, la Banca ha commissionato ed acquisito numerose opere d´arte, costituendo una raccolta di notevoli dimensioni e pregio storico-artistico, che dal 1959 si è arricchita anche della collezione Chigi Saracini, conservata nel famoso Palazzo, sede della famosa Accademia Chigiana. All´interno della sede storica di Rocca Salimbeni è inoltre custodito l´archivio storico della Banca, riconosciuto come uno dei più importanti in ambito nazionale. E´ sulla base di questi valori fondanti e sulla sensibile continuità destinata alla dimensione estetica di tutto ciò che meriti tutela e garanzia che si pone il servizio di Art Advisory dall´Area Private Banking del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, ovvero sviluppare e assecondare le potenzialità di relazione di ogni persona/cliente con il mercato dell´arte. Ogni singolo cliente, quindi, che riconosca nell´Arte un valore, deve essere messo in grado di conoscerne il mercato nelle migliori condizioni di trasparenza e informazione. L´arte è infatti un valore universale ma investirvi permane un fatto personale, intimo; una propensione costruita sulla continua selezione e affinamento dei propri gusti artistici e su di un costante arricchimento delle proprie conoscenze. Un processo, quindi, nel quale il compito fondamentale delle attività di consulenza è contribuire a porre i Clienti °Private" nelle migliori condizioni di conoscenza e di scelta. E se la decisione e le responsabilità finali di una scelta d´investimento in beni artistici permangono di dominio esclusivamente personale, compito di coloro preposti quali °segnalatori" sarà condividere e diffondere informazioni chiare e trasparenti. Di fronte alla complessità dei mercati dell´Arte, il servizio di Art Advisory realizzato dall´Area Private Banking assume il ruolo di un vero e proprio centro di consulenza avanzato: offrire un importante network di professionisti interni ed esterni oggi a disposizione nel panorama nazionale per cogliere e approfondire le opportunità, le occasioni e le tendenze che caratterizzano il mercato. Non c´è persona che non riconosce la natura profonda, personale ed esclusiva delle scelte d´investimento in opere d´Arte. La natura specifica del bene artistico, la sua non fungibilità, il suo rifuggire l´omologazione tipica dei beni di consumo, conduce ad una rete di relazioni non circoscrivibili ai generici comportamenti degli operatori sui mercati tradizionali; è per questo che si rende necessario potersi affidare o confrontare con specialisti che possano indicare di volta in volta le migliori soluzioni d´investimento o disinvestimento dei potenziali patrimoni di natura artistica. Garantire ad ogni cliente, prescindendo dal Suo livello di conoscenza di accedere al mercato dell´Arte, assicurare ad ogni opera e ad ogni ricerca di opere d´Arte il mercato più ampio. Nell´ambito dei processi di consulenza in beni a contenuto artistico, si è inoltre ritenuto opportuno poter individuare una serie limitata ed esclusiva di eventi, dedicati alla clientela, che siano rappresentativi, qualitativamente e per i contenuti proposti, al modello di servizio adottato dallo Staff Private Advisory per i servizi non finanziari a contenuto artistico, ma soprattutto in linea con la tradizione di promotore e veicolo culturale portata avanti da sempre dal Gruppo Monte dei Paschi di Siena. Ii modello di servizio previsto, infatti, contemplando sia l´approccio al bene d´arte in maniera evoluta e professionale, sia in modo più °prospettico" e"potenziale" - neofiti e clienti che benché saltuariamente facciano investimenti in dipinti o oggetti d´antiquariato con obiettivi e impegni finanziari sicuramente contenuti hanno tuttavia margini di interesse crescenti - si presta a momenti di aggregazione e approfondimento. Tali momenti, tavole rotonde o incontri, in luoghi esclusivi e di forte impatto culturale e storico, permetterebbero alle due categorie di clientela identificate di interloquire non solo tra loro ma con specialisti, storici, antiquari e operatori del mercato dell´arte, - messi a disposizione dalle società partner e dallo staff private advisory -. In modo da avere un quadro complessivo, compiuto e omogeneo delle dinamiche attuali e future del mercato, attraverso testimonianze sia scientifiche che mercantili. Assieme al momento di approfondimento vero e proprio, il cliente avrà inoltre modo di percepire la cura e l´attenzione espressa dalla Banca nei suoi confronti attraverso visite, sopralluoghi e ingressi in siti °accattivanti"e di forte attrattività culturale e storica ma anche commerciale (antiquari, gallerie d´arte, ecc. ). .  
   
   
MANTEGNA – ZAIA: ESPORRE AL PUBBLICO IL SAN SEBASTIANO – TRATTENUTO DALLA SOPRINTENDENZA  
 
Padova, 14 settembre 2006 - “Vogliamo che venga esposto al pubblico anche il ‘San Sebastiano’ attualmente trattenuto in restauro dal una Soprintendenza” Lo ha detto il vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto Luca Zaia, nel portare ieri a Padova il saluto del presidente Giancarlo Galan all’inaugurazione ufficiale della mostra che la città ha dedicato al grande artista e che ha per ciclo delle rassegne che proporranno quasi tutte le opere del Mantegna, molte anche esposte al pubblico per la prima volta. Diamo il via ad un evento straordinario che celebra un artista irripetibile con il quale il Veneto chiude definitivamente il capitolo del medioevo. E’ un fatto che fa risaltare Padova, Verona e Mantova, ma che si riflette anche sulla eccezionale offerta di fruizione delle nostre città d’arte”. “Questo evento sta calamitando l’attenzione di appassionati e di gente che vuole riscoprire le radici della civiltà del nostro territorio – ha aggiunto Zaia – e per il quale sono già 100 mila i biglietti prenotati: 20 mila a Padova, 20 mila a Verona e 60 mila a Mantova. L’avvenimento va al di là del fatto in sé e apre uno scenario nuovo sull’offerta turistica delle nostre città d’arte – ha concluso Zaia – in un Veneto prima regione turistica d’Italia dove 15 milioni, dei 60 milioni di presenze, riguardano proprio le città che hanno fatto la nostra storia; io sono certo che anche questa mostra darà grande soddisfazione a chi verrà a visitarla”. .  
   
   
VENEZIA, PALAZZO DUCALE, SALA DEL PIOVEGO INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA “PANORAMI VENETI” BELLUNO - PADOVA - ROVIGO - TREVISO - VENEZIA - VERONA - VICENZA  
 
Venezia, 14 settembre 2006 - Giovedì 21 settembre, alle ore 17. 30, nella Sala del Piovego di Palazzo Ducale, a Venezia, la Biblioteca Nazionale Marciana inaugura la mostra "Panorami veneti. Belluno - Padova - Rovigo - Treviso - Venezia - Verona - Vicenza”. Interventi di Giandomenico Romanelli e Piero Falchetta. L’iniziativa, realizzata con il sostegno della Regione del Veneto e di Veneto Banca, espone la straordinaria sequenza di tredici vedute urbane "a volo d´uccello" dedicate a tutte le città capoluogo di provincia del Veneto. Le splendide vedute sono state ideate e progettate da Gilberto Padovan, già noto a livello internazionale per analoghe iniziative culturali, e disegnate tra il 1995 e il 2006 da Guido Albanello. La mostra, allestita nelle Sale monumentali della Biblioteca Marciana (Libreria Sansoviniana, con ingresso dal Museo Correr in quanto inserita nel percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco) sarà aperta al pubblico dal 22 settembre al 5 novembre 2006. L’esposizione dimostra come ancor oggi si possa far ricorso con successo ad una tecnica antica, che vanta, nell’ambito specifico delle vedute, oltre cinque secoli di storia. Si tratta di disegni a china di ampie dimensioni (mediamente di cm 80x140), realizzati a mano libera, con certosina tenacia, da cui è stata in seguito ricavata una tiratura limitata di stampe di alto pregio. L’opera si inserisce in un’illustre tradizione: il secolo Xvi si apre infatti con la magnifica veduta di Venezia di Jacopo de’ Barbari, e l’influsso di tale prototipo si manifesta nelle successive stampe delle città della terraferma veneta, di Padova, Vicenza, Verona. Almeno sino a Marco Moro, il raffinato litografo di Zenson di Piave che opera nei decenni centrali del Xix secolo, il catalogo delle vedute urbane “a volo d’uccello” non conosce praticamente soluzioni di continuità, e si rivela anzi una vicenda straordinariamente fitta di esiti. E’ questa tuttavia la prima volta in cui un unico autore si cimenta con un soggetto così ambizioso e articolato, ed è questo uno dei significativi primati della serie dei “Panorami”. Non l´unico, tuttavia: la sequenza presenta la più vasta veduta di Venezia mai prodotta - 7 fogli di cm 80x160, per oltre 11 metri complessivi di raffigurazione. La Biblioteca Marciana ha voluto promuovere questa mostra in considerazione del valore culturale e artistico dell’opera, cui fa riscontro la qualità dei contributi raccolti nel volume pubblicato per l’occasione. Questo si apre con l´introduzione di un illustre storico dell’urbanistica veneta, Lionello Puppi, cui seguono i saggi di noti specialisti, che trattano delle singole città e delle relative raffigurazioni: Davide Banzato, Giuseppe Barbieri, Eugenio Manzato, Giorgio Marini, Adriano Mazzetti, Marco Perale, Giandomenico Romanelli.  
   
   
IL SEGNO DELLA SCAPIGLIATURA RINNOVAMENTO TRA IL CANTON TICINO E LA LOMBARDIA NEL SECONDO OTTOCENTO 15 SETTEMBRE - 3 DICEMBRE 2006  
 
Rancate, 14 settembre 2006 - Venerdì 15 settembre 2006, alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio), apre al pubblico la mostra Il Segno Della Scapigliatura. Rinnovamento delle arti tra il Canton Ticino e la Lombardia nel secondo Ottocento. Attraverso l’indagine e lo studio del fenomeno conosciuto come Scapigliatura, l’esposizione si propone di illustrare le profonde e articolate convergenze culturali che hanno animato il Canton Ticino e la Lombardia nella seconda metà del Xix secolo. La rassegna rievoca il clima storico e culturale dell’epoca e testimonia la significativa esperienza che, nell’ambito delle arti figurative, ha accomunato una generazione di artisti innovatori e anticonformisti che sviluppano il loro percorso artistico all’insegna del rifiuto delle regole e delle convenzioni borghesi. Fenomeno culturale assai sfaccettato, consumatosi a Milano tra il 1860 e il 1880, la Scapigliatura si è esplicitata in modo complesso e variegato. Un fenomeno che ha oltrepassato l’ambito strettamente locale, che ha influenzato il costume e la vita sociale dell’epoca, coinvolgendo non solo la pittura, ma anche altre discipline artistiche come la letteratura, la poesia e la musica. La mostra, organizzata da Mariangela Agliati Ruggia, curatore della Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, e da Sergio Rebora, storico dell’arte, espone circa cento opere di grande qualità. Dipinti e sculture che testimoniano la ricerca e la scelta consapevole di un nuovo linguaggio espressivo dai tratti stilistici specifici e immediatamente riconoscibile. Gli artisti sono interessati a una pittura lontana dal tratto definito del disegno. I dipinti sono evocativi, trasmettono atmosfere che prendono forma negli effetti di luce e ombre, nella scelta dei colori e nelle figure dai contorni sfumati ed evanescenti. I pittori tendono dissolvere i contorni e le forme nell’intento di comprendere e poi restituire all’osservatore, anche in senso emozionale, i rapporti tra le figure e lo spazio circostante. La Pinacoteca Giovanni Züst espone le opere realizzate dai maggiori esponenti della Scapigliatura fra cui spiccano i dipinti di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Luigi Conconi, con opere di altri artisti come Giuseppe Bertini, Mosè Bianchi, Federico Faruffini, Giovanni Segantini e le sculture di Giuseppe Grandi, Paul Troubetzkoy, Eugenio Pellini e Medardo Rosso. Presente anche la produzione artistica dei pittori ticinesi come Adolfo Feragutti Visconti, Luigi Sacchi e Luigi Rossi, Filippo Franzoni, autori sensibili e attenti al rinnovamento generato dalla Scapigliatura. La mostra di Rancate è stata un’occasione di studio e di ricerca che ha condotto a una rilettura e a un’interpretazione più attuale di alcune opere e del contributo di ogni artista. Alla luce di questi risultati, la rassegna ha dato spazio anche a dipinti e sculture dalla presenza meno scontata: in alcuni casi si tratta di ritrovamenti effettuati in questa circostanza, opere inedite o assenti da lungo tempo dalle rassegne o, addirittura, mai pubblicate. Il percorso espositivo, che si snoda in senso cronologico, comprende anche una sezione dedicata agli acquarelli: una tecnica particolarmente congeniale alla resa degli effetti di trasparenza ed evanescenza intesi come ricerca del un nuovo linguaggio espressivo. L’esposizione è stata realizzata grazie alla presenza di opere provenienti da molteplici collezioni pubbliche e private, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Milano, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Civica Galleria d’Arte Moderna Giannoni di Novara, la Galleria Ricci Oddi di Piacenza, i Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia, Museo del Paesaggio di Verbania, Civico museo d’arte moderna e contemporanea, Varese, il Museo Civico di Lugano, il Museo cantonale d’arte di Lugano Il catalogo illustrato, edito da Silvana Editoriale, comprende testi critici dei curatori, saggi e Giorgio Zanchetti e ampie schede delle opere esposte a cura di di Carlo Migliavacca, Lucia Pini e Paolo Plebani. .  
   
   
AL CENTRO DELL’ESSERE SCULTURE E DIPINTI DI ENRICO SAVELLI FIRENZE, GIARDINO DI BOBOLI, 14 SETTEMBRE – 15 OTTOBRE 2006  
 
Firenze, 14 settembre 2006 – Tredici sculture forgiate con marmo bianco di Carrara, rosa del Portogallo e legno, più diciassette dipinti a olio. Enrico Savelli, artista toscano capace di misurarsi con il linguaggio colto e essenziale dell’arte sacra, racconta il proprio mondo interiore nella bella mostra Al centro dell’essere, dal 14 Settembre al 15 Ottobre 2006 in una Serra della Botanica di Sotto del giardino di Boboli. E’ una mostra di forte valenza spirituale, in cui la creatività diviene elemento cardine di una ricerca sui grandi temi dell’esistenza. La materia grezza prende forma umana, il marmo si plasma in figure possenti a dimensione naturale, incavate e assottigliate all’altezza del petto, per lasciar trasparire la luce, quasi un riflesso della creazione e della forza vitale che anima il mondo. “Come la pittura di Piero della Francesca”, scrive nella brochure dell’esposizione lo storico dell’arte Thimoty Verdon, “Savelli restituisce alla materia il cuore luminoso avuto dal dio della luce. Un’arte di luce e silenzio che arde nelle figure dell’artista, come se questi uomini solenni celebrassero un rito che desta amore immenso”. Curata dalla Soprintendenza al Polo Museale Fiorentino e dalla direttrice di Boboli, Litta Medri, la mostra accoglie il visitatore all’esterno della serra con una scultura in vetroresina raffigurante l’Agnello mistico, tema ricorrente nell’opera di Savelli, quasi una griffe. Emerge da due sottili lastre di marmo come da un sepolcro spezzato, alzandosi per 6,5 metri al centro del giardino degli agrumi. Simbolo storico di pace e resurrezione, secondo Verdon “fa pensare a una porta del percorso, una freccia che orienta lo spettatore, invitandolo ad avventurasi all’interno dell’edificio”. L’allestimento non segue alcun criterio particolare. L’intento, semmai, è lasciare che ogni visitatore cerchi un proprio percorso, “esattamente”, ricorda Savelli, “come accade nella vita”. Disposte sotto la vetrata della serra, per meglio catturare l’essenza della luce, le tredici sculture si presentano come altrettanti tabernacoli dello spirito. Spiccano sei inediti: l’Evangelista (ne esiste un precedente in bronzo del 1983), La barca, Damasco, Forgiarsi, Il Rematore e Anime Gemelle. Inedita anche una tela quadrata di 1,5 metri, dipinta a olio, intitolata Il Risorto. Tra le altre opere in mostra, Il tempio (scultura in marmo alta 1,8 metri, realizzata nel 2002 e da allora rappresentativa dello stile minimalista e rigoroso dell’artista) e il grande tondo in legno La Meridiana (1,5 metri di diametro), che echeggia la ciclicità del tempo e la sfericità del globo. E’ un olio su tavola e oro zecchino, che ripropone i colori della terra. Dal centro si innalza un ennesimo agnello, stavolta metafora del tempo, sorta di orologio solare punto di riferimento al cammino dell’uomo. Ancora alla terra e ai suoi toni caldi e profondi è dedicata una serie di quindici dipinti su carta che hanno nel Blu di Prussia e nell’Oltremare i tratti coloristici dominanti. Proprio come per il grande tondo, queste improvvisazioni cromatiche vedono schiudersi il blu al centro e cangiare in un giallo oro intenso. “Un vero esercizio pittorico”, spiega Savelli, “L’energia che così si libera si trasferisce subito dopo nelle sculture”. L’impronta artistica di Savelli, scrive Antonio Paolucci, soprintendente al Polo Museale di Firenze, è il risultato della combinazione di forme antiche e contemporanee, ritratti che suggeriscono una lettura malinconica, eppure di speranza. : “Savelli”, aggiunge, “arriva alla poesia in figura attraverso un percorso operativo difficile e doloroso, che non saprei definire che ascetico. Intendo per ascetico un modo di fare arte fondato sulla sapienza del cuore, sul rigore intellettuale e sulla strenua vigilantissima disciplina artistica”. .  
   
   
UDINE: PRESENTATA LA STAGIONE DEL TEATRO "CONTATTO"  
 
Udine, 14 settembre 2006 - E´ una delle stagioni culturali di maggior spessore, secondo l´assessore regionale alla Cultura Roberto Antonaz, quella che per il 2006/2007 si aprirà il 7 ottobre a Udine a cura di "Teatro Contatto". Si tratta della venticinquesima stagione teatrale che la cooperativa Centro Servizi e Spettacoli (Css), Teatro stabile di innovazione, del capoluogo friulano ha presentato oggi nella sala del Teatro San Giorgio. Ed è stata l´occasione, per l´assessore regionale, per affermare che "Teatro Contatto rappresenta una necessità per questa Regione, la quale si trova sempre in bilico tra l´apertura verso il mondo, e le sue offerte di accrescimento culturale, e la regressione nel provincialismo". "Teatro Contatto - ha aggiunto Antonaz - ha rappresentato in questi venticinque anni l´antidoto nei confronti della tendenza alla chiusura dei rapporti culturali con le espressioni artistiche esterne". "Oggi - sempre secondo l´assessore - nel settore teatrale il Friuli Venezia Giulia è una regione equilibrata, dando spazio alla cultura tradizionale, ma anche alle iniziative di innovazione e ricerca che sono appunto quelle offerte dalla cooperativa udinese. Cooperativa che è proiettata verso la cultura mondiale, e ha saputo superare con tenacia, oggi affermandosi, anche i momenti difficili". A illustrare i contenuti della stagione teatrale, ma anche a ripercorrere i venticinque anni di attività, è stato Alberto Bevilacqua, presidente del Css, del quale è uno dei fondatori. Il teatro visto, secondo l´ottica che ha animato Contatto, quale punto di aggregazione, di umanità ritrovata, e quale momento essenziale per la riflessione attorno ai concetti dell´esistenza e della quotidianità. Il tema della stagione teatrale, che sarà inaugurata il 7 ottobre alle ore 22 proprio al Teatro S. Giorgio con il tradizionale "Contatto Party", sarà l´eterno conflitto tra la paura e il coraggio, cioè tra due stati d´animo che ogni giorno determinano il comportamento dell´uomo. Gli appuntamenti del Teatro Contatto 2006/2007 sono venti e si articoleranno fino al 5 maggio del prossimo anno. Tra gli eventi di spicco, il Faust, di Johann Wolfgang von Goethe, messo in scena dalla Compagnia Meno Fortas di Vilnius, diretta dal maestro Eimuntas Nekrosius, in programma per 16 e 17 marzo 2007. Si tratta di uno dei momenti più attesi in quanto l´artista lituano è al momento tra i più quotati a livello internazionale, e scenderà in campo con attori del Css e del Teatro stabile di Prato. Altre date importanti, segnalate sempre da Bevilacqua, quelle dell´1, 2 e 3 febbraio, con la rappresentazione di Studio su Medea, per la regia di Antonio Latella, e del 14 aprile 2007, con Urlo, diretto da Poppo Delbono. Un altro dato rilevante che si ricava dal programma della stagione, come hanno poi affermato gli assessori provinciale e comunale di Udine alla Cultura, Valeria Grillo e Gianna Malisani, consiste nel fatto che "Contatto" è itinerante, ovvero toccherà tutte le sale teatrali della città. Sui venti appuntamenti di Teatro Contatto per la stagione 2006/2007 si è infine soffermata Rita Maffei, attrice del Css. .  
   
   
TEATRO CARCANO "LA STORIA INFINITA" - 23 E 24 SETTEMBRE  
 
Milano, 14 settembre 2006 - Una Passione Infinita Per Il Teatro La Storia Infinita, il capolavoro di Michael Ende scritto nel 1979 e divenuto in pochi anni un successo mondiale, portato anche sullo schermo nel 1984, ma in una versione drasticamente ripudiata dall´autore, che la definì "un tradimento artistico", arriva finalmente in teatro per la prima volta in Italia, in un adattamento fedele al contesto narrativo. Potremo così finalmente seguire le avventure di Bastiano, Fùcur e dell’Infanta Imperatrice al Teatro Carcano di Milano, sabato 23 e domenica 24 Settembre in una versione assolutamente originale, scritta da Marco V. Pogliaghi, diretta da Daniele Camiciotti e interpretata dalla compagnia dell´Associazione Teatro2, che già l’ha portata in giro con successo durante l´estate. "Dopo l´esperienza versiliana che ci ha visto inseriti nel cartellone di Viareggio in agosto, l´opportunità di aprire in pratica la stagione del Carcano è veramente un traguardo straordinario", spiega il regista Camiciotti, "ma ci piace contemporaneamente pensarlo come un nuovo, importante punto di partenza sia per il lavoro in sé, davvero nuovo ed originale, sia per la compagnia, formata quasi esclusivamente da giovani che considerano ancora quella del teatro come una passione cui dedicare ogni ora lasciata libera dallo studio e dal lavoro". I giovani attori - continua Camiciotti - grazie anche all´importante contributo dell´aiuto regista, Teresa Zampardo, hanno raggiunto un alto livello di affiatamento e sicurezza sulla scena. Eh sì: per quanto possa sembrare incredibile, visto il livello artistico e i riconoscimenti ottenuti, la compagnia Teatro2 infatti è composta essenzialmente da attori non professionisti. In sintesi, da una di quelle "filodrammatiche" che oggi in pratica non esistono quasi più ma che hanno costituito invece in passato, per decenni, la più grande fucina italiana di talenti per il palcoscenico. "Teatro2 è un´associazione che dal 2002 ad oggi ha fatto davvero passi da gigante", spiega Camiciotti, che ne è anche il Presidente, "negli anni scorsi ho prodotto con Teatro2, in qualità di regista, "Arsenico e vecchi merletti" in scena da giugno 2003 ad aprile 2004 per un totale di 15 repliche e adattato personalmente per il teatro il film "Invito a cena con delitto". De "La Storia Infinita" è invece autore Marco V. Pogliaghi, che ha alle spalle soprattutto una carriera di musicista e autore di colonne sonore, ma che da sempre scrive e si dedica allo studio di testi teatrali. "E´ un libro che mi ha sempre affascinato anche da ragazzo", spiega, "e quando con Daniele abbiamo deciso di portarlo in teatro, mi sono dedicato completamente a questo progetto e in meno di tre mesi la sceneggiatura era pronta". Tra gli interpreti spicca il piccolo Carlo Umberto Santi, tredicenne, nato a Barcellona, che porta in scena il protagonista Bastiano. "Avrete sicuramente capito che la passione per il teatro me la porto dietro dall´asilo", dice con l´ironia dell´attore consumato. "Alle prime prove e al provino ero molto teso, lentamente però mi sono rilassato sempre di più, fino ad entrare nell´ambiente". Nel secondo atto, il ruolo di Bastiano nel mondo di Fantàsia è interpetato dalla diciottenne Stefania Franzè. "Il lavoro è molto impegnativo" - dice Stefania - "però fino ad ora nessuno ha avuto l´idea geniale di metterlo in scena o comunque di avere un po´ di coraggio per provarci. Ritengo che non ci sia nulla di impossibile e credo molto nelle persone che stanno facendo di tutto per realizzare questo spettacolo; hanno buona volontà e noi li aiuteremo sicuramente". L´infanta Imperatrice è un´altra giovanissima, la quattordicenne Marta Pagani, di Crema, in scena dopo due anni di scuola di teatro. "Bè. Che dire. Semplicemente fantastico! Ci sono giornate in cui ti guardi attorno e ti chiedi come avresti fatto senza questa opportunità. Già, perchè il teatro diventa sempre parte di te. Se lo ami anche lui è capace di travolgerti e la cosa più bella è che lo fa senza che tu lo sappia. Se non lo vivi sulla tua pelle non puoi sapere che significa". Diciassette anni ha invece Chiara di Marco, milanese, che dopo alcune esperienze scolastiche, frequenta ora la scuola di "Teatri Possibili" di Monza. In "La storia Infinita" è Atreyu. "La mia aspettativa più grande? Bé, riuscire a cogliere la vera essenza del personaggio che Ende ha inventato e non una buffa attrice che tenta di farne solo un´imitazione". Fra tanti giovanissimi anche un veterano, il trentaseienne Giuseppe carta, che interpreta più ruoli: Cairone, Engywuk, Il Vecchio della Montagna Vagante, Icrione e Yor. Carta ha una lunga esperienza alle spalle: "Con la compagnia Theatrikos ho preparato nel 1997 lo spettacolo "Marat/settanta", nel ruolo di Marat. Con il gruppo teatrale Il Trovarobe di Milano ho esordito con "Piume" nel 1999 , per poi lavorare ne "Il Malato Immaginario" di Moliére, nel ruolo di Argante nel 2000. Con Teatrosempre diretto da Rino Silveri ho interpretato "Verso l’ora zero" di Agatha Christie, proseguendo poi con "Assassinio sul Nilo" e la "La Gelosia di Lindoro" di Goldoni". "Qui però sono ben cinque parti così distinte tra loro che rappresentano una bella sfida" - continua Carta. "I caratteri così diversi, l´aspetto fisico in alcuni casi estremamente differente - ci credereste? un cavaliere ed uno gnomo! - sono sicuramente una bella prova d´attore. Quando entro in quella enorme stanza dove stiamo costruendo un mondo magico, io mi sento a casa e farò il possibile affinché anche il pubblico possa provare la stessa sensazione quando si siederà in quelle poltroncine di velluto rosso". Be’, allora riempiamole, quelle poltroncine di velluto rosso. Il Carcano è sempre il Carcano. E il divertimento è garantito. Personaggi e interpreti: Carlo Corrado Coriandoli, Gilberto Betto; Bastiano nel Mondo Reale Carlo Umberto Santi; Piornakzak, il Mordipietra, Massimo Butera; Wuswusul, l’Incubino, Liliana Barazzetti; Blubb, il Fuoco Fatuo, Michela Giudici; Ukuk, il Minuscolino, Federica Spigarolo; Cairone, il Centauro, Giuseppe Carta; Atreyu, Chiara Di Marco Artax, Michela Giudici; Morla, l’Essere Millenario, Liliana Barazzetti; Ygramul, le Molte Roberta Pasciolla; Fùcur, il Drago della Fortuna Stefano Fregoni; Engywuk, Giuseppe Carta; Ungula, Federica Spigarolo; Uyulala, Roberta Pasciolla; Gmork, Marco V. Pogliaghi; Infanta Imperatrice, Marta Pagani; Vecchio della Montagna Vagante, Giuseppe Carta; Bastiano nel Regno di Fantasia, Stefania Franzé; Graograman, la Morte Multicolore, Federica Spigarolo; Inrico, l’Eroe, Paolo Li Causi; Oglamar, Roberta Pasciolla; Icrione, Giuseppe Carta; Iaia, la Mula, Michela Giudici; Adorno, Massimo Butera; Illuan, Marta Pagani; Xayde, la Maga Liliana Barazzetti; Primo Rapidino, Michael Nicolosi; Secondo Rapidino, Nicolò Morselli; Argax, Federica Spigarolo; Donna Aiuola, Roberta Pasciolla; Yor, il Minatore Cieco Giuseppe Carta; Papà di Bastiano, Massimo Bufera. Www. Storiainfinita. It www. Teatro2. It . .  
   
   
GOLF - WORLD CUP QUALIFIER: ITALIA AL QUINTO POSTO  
 
Milano, 14 settembre 2006 - L’italia è al quinto posto, insieme all’India, dopo la prima giornata della World Cup Qualifier sul percorso del Seri Selangor Golf Club di Kuala Lumpur in Malesia. Francesco Molinari ed Emanuele Canonica hanno effettuato il giro iniziale fourballs in 68 colpi. Al comando con 63 Hong Kong (James Stewart/david Freeman), quindi con 64 il team delle Filippine (Gerald Rosales/juvic Pagunsan) e al terzo posto con 65 Singapore (Mardan Mamat/lam Chih Bing) e Malesia (Danny Chia/iain Steel). In campo 14 compagini impegnate con la stessa formula della World Cup, ossia due giri fourballs e due giri foursomes alternati. Le prime due formazioni classificate avranno diritto a disputare la World Cup, al Sandy Lane Resort nelle Isole Barbados, dal 7 al 10 dicembre. Nel secondo turno gli azzurri giocheranno con l’India. Hsbc World Match Play Con Tiger Woods - Tiger Woods, reduce da cinque vittorie consecutive, partecipa all’Hsbc World Match Play Championship (14-17 settembre) sul percorso del Wentworth Club di Virginia Water in Inghilterra. Nel primo turno il numero uno mondiale incontrerà Shaun Micheel. Questi gli altri matches: Michael Campbell (che difende il titolo)-Simon Khan, David Howell-colin Montgomerie, Retief Goosen-paul Casey, Adam Scott-mike Weir, Jim Furyk-robert Karlsson, Ernie Els-angel Cabrera, Luke Donald-tim Clark. Ogni incontro è sulla distanza di 36 buche. Il montepremi è di 3. 605. 000 euro: al vincitore ne andranno 1. 478. 000. European Tour: Si Gioca A Madrid - Sul percorso de La Moraleja, alla periferia di Madrid in Spagna, si disputa il Banco Madrid Valle Romano Open de Madrid Golf Masters (14-17 settembre) con un montepremi di 1. 000. 000 di euro e prima moneta di 166. 660 euro. Quattro gli italiani in campo: Alessandro Tadini, Michele Reale, Edoardo Molinari e Massimo Scarpa. Tra i pretendenti al titolo Miguel Angel Jimenez, Darren Clarke, Thomas Bjorn, Ian Poulter e José Maria Olazabal. Let: Federica Piovano Difende Il Titolo In Austria - Federica Piovano difende il titolo conquistato lo scorso anno nel Siemens Austrian Ladies Open (14-17 settembre) che si svolge al Golfclub Fohrenwald di Vienna. Presenti anche Stefania Croce, che cerca conferme dopo il bel quinto posto della scorsa settimana in Danimarca, Barbara Paruscio, Tullia Calzavara, Isabella Maconi, Sophie Sandolo, Federica Piovano, Margherita Rigon e Annamaria Miliè. Tra le partecipanti spiccano i nomi dell’inglese Laura Davies e della danese Iben Tinning. Challenge Tour Con Quattro Italiani - Andrea Maestroni, Marco Soffietti, Alessandro Napoleoni e Alessio Bruschi partecipano all’Open des Volcans (14-17 settembre), torneo del Challenge Tour in programma al Golf de Volcans di Orcines, in Francia. Il montepremi è di 130. 000 euro dei quali 20. 800 riservati al vincitore. Tra i favoriti lo svedese Johan Axgren, lo spagnolo Rafael Cabrera Bell e l’inglese Marcus Higley. Seniors Tour: Cali’ Sempre Tra I Favoriti - Giuseppe Calì, Carl Mason, Luis Carbonetti, Horacio Carbonetti e Tony Johnstone sono i favoriti nel The Midas Group English Seniors Open (15-17 settembre, 54 buche), il torneo del Seniors Tour che si disputa al St. Mellion International Hotel Golf & Country Club, a St. Mellion in Inghilterra. In palio 220. 000 euro dei quali 33. 080 gratificheranno il vincitore. Us Pga Tour Con Pochi Bigs - Vijay Singh, David Toms e Chris Dimarco sono i pochi bigs che prendono parte all’84 Lumber Classic, al Nemacolin Woodlands Resort di Farmington in Pennsylvania. Il montepremi è di 4,6 milioni di dollari: al primo classificato ne andranno 828. 000. Duke Of York: Giulia Molinaro 21ª - Giulia Molinaro è al 21° posto con 76 colpi e Lorenzo Scotto al 35° con 79, nella classifica unica, dopo la prima giornata del Duke of York, che si disputa al Golf Club Dundonald nei pressi di Troon in Scozia. In vetta alla graduatoria con 71 colpi il belga Xavier Feyaerts, l’inglese Matthew Nixon e lo svedese Robin Wingardh, seguiti con 72 dallo scozzese James White, dall’inglese Sam Hutsby e dallo svizzero Marc Dobias. Si gioca sulla distanza di 54 buche, senza taglio. .  
   
   
GOLF - CAMPIONATI INTERNAZIONALI D’ITALIA: OTTIMA PARTENZA DI ANNA ROSSI  
 
Milano, 14 settembre 2006 - Sui percorsi del Golf Club Villa d’Este, a Montorfano, e del Golf Club Monticello, a Cassina Rizzardi, sono iniziati con il primo dei due giri di qualifica (36 buche medal, 18 al giorno) i Campionati Internazionali d’ Italia. Nel torneo femminile a Monticello ottima prestazione dell’azzurra Anna Rossi, che ha girato in 69 colpi prendendone tre di vantaggio sull’ altra azzurra Alessia Knight, sulla francese Melodie Bourdy e sulle olandesi Marjet Van der Graaff e Kyra Van Leeuwen. Al sesto posto con 73 Claire Grignolo, Marta Cagnacci, la spagnola Mirela Prat e la russa Maria Verchenova, già protagonista ai recenti Campionati Mondiali Universitari di Torino. Nelle prime posizioni: 10ª con 74 Federica Rossi, Vittoria Valvassori, Alessandra Gallo; 17ª con 75 Francesca Compans, Giulia Garbaccio, Alessandra De Luigi, Enrica Prando, Alessandra Braida, Gioia Loprete. Solo al 26° posto l’iberica Belen Mozo, una delle giocatrici più attese. Nel campionato maschile a Villa d’Este, sostenuto da Telecom Italia, splendido 62, sette sotto par, dell’inglese James Morrison. Al secondo posto con 66 Federico Besana, lo svedese Nils Floren, gli inglesi Seve Benson e Chris Wood e lo sloveno Matjaz Gojcic. Al 7° con 67 Andrea Pavan insieme ad altri cinque concorrenti tra i quali l’inglese Edward Richardson, al 13° con 68 Leonardo Motta, al 20° con 70 Fidis Bortignoni, Matteo Manassero, Andrea Romano e Federico Colombo. Identica la formula per entrambe le manifestazioni: qualificazione su 36 buche medal e match play fra i primi 32 classificati con finale su 36 buche. Alps Tour A Le Pavoniere: Francesi Subito All’attacco - Cinque francesi ai primi cinque posti dopo il primo giro dell’Open Le Pavoniere, il torneo dell ’Alps Tour che si disputa sul percorso del Golf Club Le Pavoniere a Prato. Al comando Charles Dubois con 63, seguito da François Calmels (64), Eric Moreul (65), Olivier Chabaud (66) e Victor Riu (67). Al sesto posto con 68 i primi giocatori italiani: Emmanuele Lattanzi, Gregory Molteni e il brillante amateur Michele Zanini. In buona posizione Andrea Zanini e Polo De Salvatore, 12. I con 69, Fernando Pasqualucci e Stefano Reale, 15. I con 70. Il torneo si disputa sulla distanza di 54 buche con un montepremi di 35. 000 euro. .