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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2011
FVG: COMUNICATO SINDACALE ARC-ACON  
 
Trieste, 3 febbraio 2011 - Comitato di redazione (Cdr) di Agenzia Regione Cronache (Arc) e Fiduciario di redazione di Agenzia Consiglio Notizie (Acon) esprimono soddisfazione per l´impegno ufficiale assunto dall´Editore Regione Friuli Venezia Giulia rispetto all´assunzione di tre giornalisti con contratto nazionale di categoria a tempo indeterminato, due dei quali destinati a completare il fabbisogno organico dell´agenzia di stampa del Consiglio regionale ed uno a garantire copertura all´informazione in sloveno e tedesco della Giunta regionale. A fronte del citato impegno, specificato nella delibera 122 approvata dall´Esecutivo lo scorso 27 gennaio e pubblicata integralmente anche nell´apposito spazio sul sito web ufficiale della Regione, le rappresentanze sindacali di Arc ed Acon si metteranno a disposizione affinché le procedure selettive pubbliche per le suddette assunzioni vengano attivate nel più breve tempo possibile e nel rispetto delle reali necessità delle agenzie. Nel contempo, in attesa del completamento dell´intero iter burocratico, Cdr Arc e Fiduciario Acon sostengono la richiesta, già inoltrata all´Editore dai direttori delle due testate, volta ad assicurare la continuità del servizio con l´assunzione temporanea di 3 giornalisti in base alla normativa prevista dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico attualmente in vigore. Manifestiamo tuttavia il rammarico per la conclusione del rapporto di lavoro a tempo determinato da parte di 3 colleghi con i quali abbiamo condiviso per 46 mesi la crescita e l´implementazione del servizio offerto al pubblico ed ai media da Arc ed Acon. E´ indubbio, infatti, che a conclusione del contratto a termine di 2 anni +1, rinnovati per ulteriori 10 mesi grazie alle nuove norme contenute nel Cnlg, all´impegno della componente sindacale ed alla disponibilità dello stesso Editore, la professionalità acquisita in questo arco di tempo rappresentava un plus qualitativo per l´operatività delle due Agenzie regionali. Ecco perché, assicurando la massima attenzione in fase di predisposizione delle procedure selettive pubbliche per l´assunzione dei nuovi giornalisti, auspichiamo che i 3 colleghi possano prendervi parte alla pari di tutti gli altri regolarmente iscritti all´Albo dei giornalisti professionisti ed in possesso delle caratteristiche professionali adeguate alle esigenze di Arc ed Acon. Infine, in riferimento a quanto apparso ieri sui quotidiani Il Piccolo e Messaggero Veneto, Cdr di Arc e Fiduciario di Acon ribadiscono che: 1) l´Editore Regione Friuli Venezia Giulia si è impegnata a sostituire le tre posizioni a tempo determinato con altrettante a tempo indeterminato, valorizzando in questo modo la stabilità futura dei lavoratori e la continuità del servizio offerto; 2) i 3 giornalisti ai quali è appena scaduto il contratto a tempo determinato non sono tutti di madre lingua tedesca o slovena, aspetto che a suo tempo non era stato richiesto in fase di assunzione.  
   
   
SARDEGNA: FONDI PER EDITORIA E STAMPA PERIODICA: ENTRO IL 15 FEBBRAIO LE DOMANDE  
 
Cagliari, 3 Febbraio 2011 - L´assessorato regionale della Pubblica istruzione informa che entro martedì 15 febbraio possono essere presentate le domande di partecipazione agli interventi a sostegno dell´editoria libraria e della stampa periodica e locale. Le due azioni previste per l´editoria libraria sono rivolte alle aziende iscritte al registro delle imprese da almeno 2 anni con lo specifico requisito di attività editoriale, che abbiano prodotto e distribuito almeno cinque titoli. La prima azione prevede il sostegno delle aziende editrici mediante l´acquisto di copie di opere editoriali sino ad un massimo di tre per azienda. L´importo massimo di sostegno concedibile per singola opera è fissato in 7mila euro. La seconda azione riguarda la concessione di contributi per l´acquisto di materie prime e servizi, anche informatici, relativi ad opere editoriali su supporto cartaceo e/o elettronico. L´intervento a sostegno della stampa, invece, è rivolto alle aziende editoriali con sede legale in Sardegna che producono periodici di frequenza non quotidiana, prevalentemente finalizzati alla valorizzazione dei temi riguardanti la realtà sociale, economica e culturale dell´Isola. I contributi sono assegnati per l´abbattimento dei costi di prestampa e per la riduzione dei costi e il miglioramento del servizio nel settore della distribuzione dei giornali. Gli interessati potranno presentare le domande all´Assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport - Servizio spettacolo, sport, editoria e informazione - Viale Trieste n. 186 - 09123 Cagliari.  
   
   
IL CONCORSO LETTERARIO DELLE ALPI SESTA EDIZIONE, CON MOLTE NOVITÀ, PER “FRONTIERE GRENZEN”  
 
Trento, 3 febbraio 2011 - Sesta edizione, con molte novità, per “Frontiere Grenzen”, il concorso letterario, biennale e bilingue (italiano e tedesco), rivolto a chi vuole esplorare tutti i territori, reali e non, legati a frontiere e confini di qualsiasi genere ed aperto a tutti i generi della narrativa contemporanea, dal racconto tradizionale a nuove sperimentazioni linguistiche, dal thriller al fantastico, dall’horror alla fantascienza, dall’epistolario al racconto rosa. Vi possono partecipare i nati prima del 1997 compreso, residenti nelle province italiane di tutto l’arco Alpino di frontiera (Imperia, Cuneo, Torino, Aosta, Verbania, Varese, Como, Lecco, Sondrio, Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste), nei Cantoni Svizzeri confinanti (Canton Ticino e Canton Grigioni) e nei Länder Austriaci confinanti (Tirolo, Carinzia e Salisburghese). Proprio l’ampliamento a nuovi territori di frontiera è la prima, significativa novità. Ma cambia anche la formula: con l’edizione 2011 la partecipazione è aperta, oltre che ai racconti inediti, anche a quelli editi. 1.500 euro è appunto il premio per il vincitore (unico) dei racconti editi. Invece ai vincitori della categoria racconti inediti andranno rispettivamente 1.500 euro per il primo, 750 per il secondo e 500 per il terzo classificato. Il termine per la presentazione dei racconti è fissato al 20 maggio 2011. In giuria Carlo Martinelli, Pietro De Marchi, Lisa Ginzburg, Peter Oberdorfer e Joseph Zoderer. Ad organizzare il concorso l´Associazione culturale “La Bottega dell’Arte” in collaborazione con le biblioteche trentine di Primiero e Canal San Bovo e l’ Associazione Scrittori Sudtirolesi e il sostegno della Provincia autonoma di Trento. Tutte le informazioni e il bando sul sito www.Frontiere-grenzen.com. Il premio letterario Frontiere-grenzen, nella prima edizione, è nato con l’intenzione di offrire a chi vive nelle province di Trento, Bolzano e Belluno la possibilità di esprimere e descrivere le pulsioni profonde di queste terre. Luoghi vicini geograficamente e con territorio montano simile, che hanno visto però affermarsi nella storia culture e lingue differenti, quali quelle ladine, venete, italiane e tedesche. Esempio di convivenza etnica soprattutto al mondo attuale, in una realtà di persone che tra loro mescolano culture, che abitano, nella diversità, affini territori fisici e mentali o che si spostano per rispondere a nuovi bisogni con sempre maggiori difficoltà di convivenza, tali da creare conflitti a volte anche molto gravi. Frontiere vuole cogliere la ricchezza di questa realtà composita e dare voce ad ognuno… Dalla terza edizione il premio ha ampliato i suoi confini, prima alla regione del Tirolo austriaco, poi, alla quarta e quinta edizione ad altre nove province italiane dell’arco alpino di frontiera e ad un’altra provincia dell’Austria, la Carinzia. In questa sesta edizione l’ampliamento è ancora più vasto e, per la prima volta, arriva a comprendere tutte le province italiane dell’arco Alpino di frontiera, i Cantoni Svizzeri confinanti e tre Länder Austriaci confinanti. Le province italiane interessate al premio, per l’edizione 2011, risultano quindi : Imperia, Cuneo, Torino, Aosta, Verbania, Varese, Como, Lecco, Sondrio, Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste. I Cantoni Svizzeri confinanti interessati sono il Canton Ticino e il Canton Grigioni; i Länder Austriaci il Tirolo, la Carinzia e il Salisburghese. Dicono gli organizzatori: "siamo abituati a credere che una popolazione individuata geograficamente, perché unita dalla stessa lingua, abbia una cultura omogenea. Dimentichiamo così che ognuno di noi è portatore di un sistema di valori proprio, dove diversi sono il modo di pensare, il modello di comportamento, i costumi, le regole, le credenze, gli obiettivi, le adesioni politiche, il livello di istruzione, le esperienze vissute, il lavoro… e tutto quanto caratterizza la nostra identità. Identità che si plasma nell’arco della vita seguendo il ritmo del tempo che segna la nostra età che cambia insieme al nostro ruolo ed agli incontri che facciamo. Quanto c’è di ognuno di noi nella società di cui facciamo parte? Quanto c’è di ognuno di noi nelle società a cui non apparteniamo? Da cosa e da chi abbiamo ricevuto i nostri caratteri? Non siamo forse il frutto di perenni migrazioni di popoli, scambi, trasformazioni, come la storia ci dice? Pensiamo dunque che ancora molto si debba riflettere sul tema “frontiere”. Interrogarci su cosa effettivamente rappresentino per noi, uomini occidentali, può farci comprendere la complessità di cui ogni persona è portatrice, e la dinamicità e permeabilità della cultura. Fermarci a pensare può anche aiutarci ad affrontare la paranoia che la mancanza di confini ben definiti può generarci. Prendere consapevolezza del lato oscuro e aggressivo della nostra cultura può significare uscire finalmente da una posizione etnocentrica, di cui sempre si è avvalso l’occidente, e porre le premesse per incontrare l’altro, al di là della frontiera". Ricordiamo che si può partecipare al concorso con un racconto in lingua italiana o tedesca. I cittadini stranieri residenti nelle province interessate al concorso, possono partecipare con un manoscritto nella loro lingua d’origine, purché con traduzione a fronte in italiano o in tedesco. Questa traduzione sarà il testo sottoposto alla Giuria. Gli elaborati dovranno essere racconti editi o inediti, mai premiati in altri concorsi, della lunghezza massima di 10.000 battute, spazi compresi. Ogni concorrente può partecipare con un solo racconto. Gli elaborati devono pervenire entro venerdì 20 maggio 2011 (fa fede la data del timbro postale) a “Concorso Letterario Frontiere-grenzen” presso: Biblioteca Comunale di Canal San Bovo Via Roma – 38050 Canal San Bovo (Tn) I racconti editi non dovranno essere racconti pubblicati prima dell’anno 2007. Sarà premiato copn 1.500 euro un solo racconto edito. Saranno premiati 3 racconti inediti: rispettivamente 1.500 euro al primo, 750 al secondo e 500 al terzo. I racconti vincitori saranno pubblicati nel sito www.Frontiere-grenzen.com. La premiazione avverrà il pomeriggio di sabato 19 novembre 2011 a Fiera di Primiero. Saranno presenti tutti i giurati ed un ospite d’eccezione. La Giuria. Carlo Martinelli (presidente). E´ nato a Trento, dove vive, nel 1957. Giornalista, scrittore, ex libraio. Pietro De Marchi. Nato a Seregno (Mi) nel 1958, ha studiato a Milano e a Zurigo. Insegna letteratura italiana nelle università di Zurigo e di Neuchatel. Ha pubblicato l’edizione delle Poesie milanesi di Francesco Bellati (Milano, All’insegna del Pesce d’oro, 1996) e ha curato, in collaborazione con altri studiosi, edizioni di opere di Leopardi, Alvaro e Moravia, e inoltre un volume che raccoglie gli atti di un convegno internazionale dedicato a Sciascia. Ha pubblicato due volumi di saggi critici: "Dove portano le parole. Sulla poesia di Giorgio Orelli e altro Novecento" (Lecce, Manni, 2002) e "Uno specchio di parole scritte" (Firenze, Cesati, 2003). Con Paolo Di Stefano ha curato un volume di scritti per Giorgio Orelli (Bellinzona, Casagrande, 2001). Insieme a Giuliana Adamo ha pubblicato recentemente una biografia per immagini dedicata a Luigi Meneghello: "Volta la carta la ze finia", Milano, Effigie, 2008. In campo creativo ha pubblicato alcune plaquettes e due libri di poesie: "Parabole smorzate" (Bellinzona, Casagrande, 1999) e "Replica" (ivi, 2006). Nel 2009 è uscita un’antologia bilingue dei suoi testi, con traduzione tedesca a fronte di Ch. Ferber: "Der Schwan und die Schaukel / Il cigno e l´altalena" (Zurigo, Limmat Verlag). Lisa Ginzburg. Ha tradotto il "Commento mistico al Cantico dei Cantici" di Jeanne-marie Guyon (Marietti 1996) e le "Pene d’amor perdute" di William Shakespeare (Einaudi 2001), "Orixás. Leggende afro-brasiliane narrate da Pierre Fatumbi Verger" (Donzelli 2006). Collabora dal 1999 con Radiorai (Radio 3 e Radio2), come autrice di radiodocumentari e conduttrice di programmi culturali. Ha pubblicato nel 2001 il reportage "Mercati. Viaggio nell’Italia che vende" (Editori Riuniti). Nel 2002 ha esordito con il romanzo "Desiderava la bufera" (Feltrinelli), vincitore del Premio Donna Argentario 2003 e finalista al Premio Viareggio-rèpaci. La biografia "Anita. Racconto della storia di Anita Garibaldi", e/o 2005. La raccolta di racconti "Colpi d’ala" (Feltrinelli 2006 - vincitore del Premio Teramo 2007) . Il reportage "Malìa Bahia" (Laterza 2007). Collabora con giornali e riviste ("Il Messaggero" e "Repubblica Viaggi"). E’ organizzatrice di rassegne culturali. "Poeti a Roma" nel 2001, per il Teatro di Roma diretto da Mario Martone. Per il Teatro Palladium-università Roma 3 nelle stagioni 2003 e 2004. Per l’Auditorium Parco della Musica di Roma, presso il quale ha ideato e curato due edizioni (2005 e 2006) della rassegna "Parolenote. Letture musicate di grandi racconti". Nel 2009 "Lettori di razza" con il Teatro Argentina. Attualmente vive a Parigi, dove è Direttrice Comunicazione e Cultura della Union Latina. Peter Oberdörfer. E´ nato nel 1961 a Silandro. Vive a Merano. Formazione come attore a Vienna e Bologna (diploma nel 1986). Tra il 1987 e l’89: teatro di strada a Vienna, Italia e Spagna. Nel 1988 gira il documentario "Ramo secco" sul treno in Val Venosta, che sta per essere chiuso. Nel 1990 fonda, insieme a Giorgio Degasperi, Johanna Porcheddu e Karin Wallnöfer, una compagnia teatrale a Merano (Theater in der Klemme). Sperimentano la scrittura collettiva e così nascono: il testo "Enantiodromia" (1990), sviluppato nel 1991 e lo spettacolo per bambini "Toccata e fuga". Nel ’91 la compagnia abbandona la scrittura collettiva. In seguito Oberdörfer scrive tre testi teatrali, messi in scena da lui e con la sua partecipazione come attore "Das Wunder" (1991), "Don Röschen" (1991) e "Grimmelot" (1994) di cui, l’anno dopo, viene prodotta una versione radiofonica. Nel ’95 lascia il teatro; lavora nell’ambito della pedagogia teatrale nelle scuole e tiene corsi di teatro e narrazione per adulti. Scrive racconti e saggi, pubblicati in riviste e antologie. Nel 2005 torna al teatro come regista e autore di "Die Temperatur der Wahrheit". Nel 2005 esce il suo primo romanzo "Gischt"; nel 2007 viene messo in scena il suo testo teatrale "Anna Jobstin" e nel 2008 esce il suo romanzo "Mauss". Dal 2001 è presidente dell’associazione trilingue degli scrittori sudtirolesi (Sav). Joseph Zoderer. È nato a Merano nel 1935. Ha trascorso la sua infanzia a Graz, come figlio di optanti. Vive e lavora in val Pusteria, provincia di Bolzano. E’ considerato uno dei maggiori scrittori di lingua tedesca. Ha pubblicato tre antologie di poesie ed otto romanzi, tradotti anche in italiano e pubblicati da Einaudi e Mondadori: "La felicità di lavarsi le mani", "L’italiana"," Lontano", "Il silenzio dell’acqua sotto il ghiaccio", "La notte della grande tartaruga". Il suo più recente romanzo, "Il dolore di cambiare pelle", è stato pubblicato da Bompiani. Nel 2004 l’editore Nicolodi ha pubblicato la traduzione italiana di alcuni suoi racconti: "La vicinanza dei loro piedi". Nel 2007 l’editore Zandonai ha pubblicato "L’altra collina". Ha vinto diversi importanti premi letterari come il Premio Catullo di Sirmione in Italia, mentre in Germania si è aggiudicato il prestigioso Hermann Lenz Preis e il premio d’onore della Weimarer Schillerstiftung. È membro dell’Accademia tedesca per la Lingua e la Poesia di Darmstadt. Nel 2010 a Brunico, in occasione del 75simo compleanno di Zoderer, è stata organizzata una festa letteraria internazionale, presenti fra gli altri Peter Handke, Tim Parks e Nanni Balestrini, amici ed estimatori dello scrittore sudtirolese. Www.frontiere-grenzen.com/    
   
   
TEATRO. MILANO CELEBRA TADEUSZ KANTOR A VENT’ANNI DALLA MORTE A PALAZZO REALE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LA MATERIA E L’ANIMA” DI RENATO PALAZZI  
 
Milano, 3 febbraio 2011 - A vent’anni dalla morte, Milano celebra il regista polacco Tadeusz Kantor, una delle figure più originali del teatro del Novecento. In programma una serie di iniziative che mira a far conoscere alle nuove generazioni la sua innovativa idea di ricerca nel e attraverso il teatro. “Kantor – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - coniò una personalissima forma di linguaggio espressivo, a metà fra il teatro e le arti visive, nutrita da potenti motivi come la memoria, l’intervento uniformante della morte, lo smarrirsi e ricomporsi dell’identità dell’individuo. Il rapporto di Kantor con la città di Milano è stato intenso, a partire dal 1978 quando il pubblico scoprì La classe morta, il suo capolavoro ospitato al salone di via Dini dal Crt”. Dopo la proiezione de “La classe morta (Umarla Klasa)” di Andrzej Wajda, primo appuntamento della rassegna “Milano per Kantor” che si è svolto lo scorso 16 dicembre al Cinema Gnomo, giovedì 3 febbraio, alle ore 18.00, la Sala Convegni di Palazzo Reale (piazza Duomo 14) ospiterà la presentazione del libro “Kantor. La materia e l’anima” di Renato Palazzi (edizioni Titivillus). Con l’autore saranno presenti l’assessore Finazzer Flory e Gillo Dorfles. L´ingresso è libero. Venerdì 4 e sabato 5 febbraio, invece, al Teatro Scuola Paolo Grassi (via Salasco 4), dalle 10.30 alle 17.00, si terrà una due giorni di studio sulla figura e sugli spettacoli di Kantor, con proiezioni e testimonianze. L’iniziativa, curata da Teatro Alkaest e Fondazione Milano - Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, si rivolge in particolare ai giovani. La parabola artistica di Kantor verrà ricostruita attraverso la memoria e il racconto dei suoi attori, collaboratori ed esperti, tra questi Renato Palazzi, Moni Ovadia, attori italiani e polacchi della compagnia Cricot 2: Marzia Loriga, Ludmila Ryba, Luigi Arpini, Loriano Della Rocca, Janusz Jaretki, Luigi Mattiazzi, Bogdan Renczyñski, Roman Siwulak, Giovanni Battista Storti. L´ingresso è libero. Il Crt Artificio propone, inoltre, dal 25 gennaio al 6 febbraio, al Piccolo Teatro Studio la mostra-spettacolo “Tadeusz Kantor. Macchine della memoria”. Ricostruzione scenica e videoinstallazioni a cura di Anna Halczak e Franco Laera. In collaborazione con il Museo Internazionale delle Marionette “Antonio Pasqualino di Palermo”e il Teatro Alkaest. Infine, dal 25 febbraio al 13 marzo, al Crt Salone andrà in scena lo spettacolo vincitore del Premio Kantor 2010.  
   
   
VALLI DEL TEATRO:LABORATORI A CORLETO, SAN CHIRICO E BRIENZA  
 
Potenza, 3 febbraio 2011 - Tre comuni lucani uniti dai “Laboratori teatrali” de “ Le Valli del teatro. Nei giorni scorsi hanno preso il via il laboratorio teatrale diretto da Ulderico Pesce nella Città di Brienza e quello di Corleto Perticara diretto da Giulia Gambioli. Il prossimo 12 febbraio sarà una realtà anche quello di San Chirico Raparo diretto da Antonella Iallorenzi. Lo rendono noto alla stampa il direttore artistico della rassegna “Le Valli del teatro”, Domenico De Rosa ed il direttore organizzativo, Rocco Positino. “Un laboratorio teatrale è l’esplorazione delle idee attraverso l’esperienza del vedere – si legge nella nota di presentazione del laboratorio di Corleto- del sentire, del toccare, del fare. Il teatro sociale educa a pensare insieme, perché le persone si scoprano da sole, sollecitando l’attesa e il cambiamento gestendo le frustrazioni e sollecitando la fiducia. Fare teatro è una magnifica occasione per esplorare la fantasia. Offre un’occasione propizia per apprezzare i momenti di un percorso, i frutti di un lavoro lungo, paziente e laborioso. Il risveglio della creatività dovrebbe primeggiare tra i tanti e valenti obiettivi della formazione. Ed ancora moltiplicare le alternative dei percorsi percorribili aiutando l’uomo a conoscersi e crescere la di fuori dell’uniformità, della costrizione dell’estro all’interno di un’offerta culturale stereotipata”. “Un laboratorio di teatro è un gioco che ti permette di conoscerti e di conoscere gli altri. Di accertarti e di accettare gli altri senza paure. Il percorso, che si snoda attraverso le tecniche teatrali- si legge nella presentazione del laboratorio burgentino- può contribuire ad irrobustire l’interiorità, a fare delle debolezze una forza. Il dominio di queste tecniche permetteranno di comunicare con sincerità e coraggio quello che sei e quello in cui ci credi”. “Il laboratorio teatrale proposto non ha uno scopo. In verità non si può neanche dire che il laboratorio esiste al di là della relazione tra le persone – si legge nella presentazione del laboratorio di San Chirico Raparo- il posto in cui si lavora. Ecco, si può dire che non esiste ma nasce. Il laboratorio si occupa di tutto ciò che riguarda le relazioni. L’obiettivo è quello di contribuire a rallentare, guardare ed ascoltare chi già esiste”.  
   
   
IL PREMIO NOBEL BETTY WILLIAMS A SOSTEGNO DI MATERA 2019  
 
 Matera, 3 febbraio 2011 - Il premio Nobel per la Pace, Betty Williams, aderisce alla candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura 2019. Lo ha annunciato nel corso di un incontro con il sindaco, Salvatore Adduce, svoltosi nel pomeriggio di ieri nel Palazzo di città. “Matera, con i suoi Sassi, patrimonio mondiale dell’Umanità – ha detto Adduce - è una delle poche città al mondo a poter raccontare la storia dell’uomo, dalle sue origini ai giorni nostri. Nel corso della sua storia millenaria, inoltre, si è saputa distinguere per la sua cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità. Noi vogliamo continuare questo percorso prendendo quanto di meglio la storia ci ha consegnato e promuovendo valori come il rispetto dei diritti umani e della pace. Crediamo che Betty Williams, che tanto ha fatto e sta facendo per difendere i diritti umani, a partire da quelli dei bambini, possa dare un grande contributo per aiutarci a candidare Matera a Capitale europea della Cultura 2019. Dal canto nostro seguiamo con grande attenzione e partecipazione quanto sta facendo a Scanzano Jonico per la costruzione della città della pace e dei bambini”. Betty Williams ha detto di essere particolarmente felice perchè “quando vengo a Matera mi sento a casa. Matera è una città straordinaria che ha offerto al mondo i suoi Sassi. E ora è giusto che possa essere candidata a Capitale europea della cultura 2019. Tenterò, per quanto è nelle mie possibilità, di sostenere questo traguardo”. Infine, Betty Williams ha annunciato che sta lavorando a un progetto di dialogo fra le religioni ed ha reso noto che il Dalai Lama sarebbe molto contento di conoscere da vicino la Basilicata e Matera. Al termine dell’incontro Betty Williams ha firmato il libro d’onore della città: “Dio ti benedica per tutto quello che stai facendo in aiuto dei bambini. Amo questa città e sempre l’amerò. Pace e amore”.  
   
   
MONI OVADIA E SHEL SHAPIRO: VARIAZIONI SU SHAKESPEARE  
 
Chiasso, 3 febbraio 2011 - Lo spettacolo in scena al Cinema Teatro di Chiasso giovedì 17 febbraio ore 20.30 è un lavoro a quattro mani ispirato al Mercante di Venezia, che si inserisce nel solco di quel teatro musicale su cui Moni Ovadia ha sempre incentrato la propria ricerca, fondendo l’esperienza di attore e musicista. Nel ruolo di Shylock troviamo un interprete d’eccezione: Shel Shapiro, pioniere della musica rock in Europa e mitico leader dei The Rokes, approdato negli ultimi anni sulle scene teatrali. In un luogo imprecisato, a metà tra un ospedale e un mattatoio, si incontrano un enigmatico mercante e un regista ebreo per discutere di un progetto che li legherebbe, una messinscena del Mercante di Venezia. Ecco che si delineerà una partita sottile e inquietante in cui è in gioco la stessa possibilità di tenere in vita il teatro come baluardo contro l’impostura e l’odio. In una sorta di hangar, un regista attende di incontrare un misterioso uomo di affari che l’ha ingaggiato per proporgli di mettere in scena un testo che ha lungamente e vanamente inseguito, Il Mercante di Venezia, di William Shakespeare. Dopo aver scambiato poche battute con alcuni giornalisti curiosi di conoscere le ragioni per cui ha accettato un simile ingaggio da un personaggio chiacchieratissimo (ci sono molti sospetti sulle origini criminose delle sue fortune finanziarie), il regista inizia a dialogare con il suo “mercante” e via via che i due discorrono si dipana la storia dell’ebreo Shylock, un ricco usuraio che nella Venezia cinquecentesca fa affari prestando denaro, disprezzato dai cristiani da lui odiati a sua volta, in particolare da Antonio, che lo insulta e lo umilia accordando prestiti gratuitamente. Sarà però proprio Antonio, per aiutare l’amico Bassanio, a cui servono soldi per poter corteggiare la ricca ereditiera Porzia, che dovrà chiedere un prestito a Shylock, il quale glielo accorderà chiedendo in cambio, in caso di mancato pagamento, una libbra della carne di Antonio. In un moderno gioco delle parti meta-teatrale, il Regista, che vorrebbe cambiare il finale del testo shakespeariano restituendo a Shylock la libbra di carne che gli è stata negata cinquecento anni fa, e l’Impresario, che vorrebbe ottenere la sua personale libbra appropriandosi del cuore di un artista, si confrontano e si fronteggiano, vestendo ciascuno alternativamente ora i panni di Shylock ora quelli di Antonio. Attraverso la vicenda del Mercante di Venezia, i due protagonisti, affiancati da musicisti, attori e attrici che entrano ed escono dal proprio personaggio, e da una seducente e provocante Porzia, daranno il via a riflessioni sull’antisemitismo e sulla storia, sul denaro e sul teatro, sul concetto stesso di arte, con suggestioni che spaziano dalla cultura ebraica a quella pop, grazie anche a un variegato repertorio di canzoni più o meno celebri inserite in quella che tra le opere di Shakespeare è annoverata come commedia, anche se possiede tutti i connotati di una tragedia. Il Mercante di Venezia è uno dei testi più densi e affascinanti di William Shakespeare, dove convivono genialmente (in un sottile variare di toni dal tragico al comico) temi diversi e cruciali come quello della sacralizzazione del denaro, o quello dell’omosessualità, legato al personaggio di Antonio, o ancora quello della legge, ossia della giustizia da applicare secondo i casi, ma sempre piegata al volere del denaro. Temi che appartengono ad ogni tempo, e che in ogni tempo risuonano in modo particolare. Ma il fuoco principale del play, ciò che ne costituisce lo charme inconfondibile, emana dal suo personaggio più sfuggente e insieme più connotato, Shylock, l’Ebreo.. Il Mercante di Venezia in prova prende la forma di un puzzle, le scene immaginate dal regista si alternano a divagazioni sulla verità e sulla menzogna. È una sarabanda sul senso (o non senso) del teatro? Un pastiche? O, piuttosto, un paesaggio dove, in controluce, è possibile riconoscere il rischio del teatro oggi, ciò che lo pone a un bivio, sparire nell’inessenziale marginalità o riprendere ad essere quello che una volta era, un paese dell’anima, quella speciale e riuscita acrobazia dell’uomo di farsi mercante di ciò che non è in vendita, ieri come oggi, nel tempo orribile che di volta in volta ci tocca in sorte, ieri nel tempo delle Venezie o delle Buchenwald, oggi in un tempo chiuso al respiro dell’altro, un tempo che sembrerebbe avere definitivamente escluso la vastità del vivere dal suo orizzonte, e con essa, la pietà e il dolore degli altri.  
   
   
ARMUNIA 2011: UNA STAGIONE DI PIACEVOLI NOVITÀ  
 
Firenze, 3 febbraio 2011 – “La Regione ha sempre guardato con attenzione all’attività di Armunia sulla costa livornese, riconoscendo nell’esperienza e nella sua proposta una vitalità ed un’attenzione per le giovani generazioni e per i nuovi linguaggi artistici che l’hanno collocata tra le esperienze più significative del panorama nazionale”. Così stamani l’assesore regionale alla cultura Cristina Scaletti alla presentazione del cartellone 2011 di quella che è diventata nel frattempo la Fondazione Armunia, come ha tenuto a sottolineare il suo presidente, il sindaco di Rosignano Marittimo Alessandro Franchi; una soluzione giuridica, ha fatto rilevare, che la lega ancor più strettamente al territorio un cui è nata. Erano presenti anche Simonetta Pecini, presidente di Fondazione Toscana Spettacolo, e il nuovo direttore artistico, Andrea Nanni. In un momento assai complesso, per non dire difficile, per la cultura in generale e lo spettacolo in particolare, la ricca proposta del cartellone della stagione 2011, anche attraverso un rinnovato rapporto con Fondazione Toscana Spettacolo, dimostra secondo l’assessore Scaletti la capacità di saper stare in relazione con altri soggetti regionali cercando di costruire, a partire dalle differenze, sinergie virtuose sempre necessarie ed utili per una ottimizzazione di offerta e costi. Quest’anno spicca la sezione dedicata i bambini e l’attenzione posta al legame con le produzioni alimentari di filiera corta, che arrichiranno con degustazioni specifiche il dopo spettacolo insieme agli attori, insieme alla collaborazione con lescuole sull’educazione al rispetto dell’ambiente. “E apprezzo molto – ha concluso – che il passaggio di staffetta tra Massimo Paganelli, storico direttore artistico e motore di Armunia per tanti anni che saluto e ringrazio, e Andrea Nanni sia avvenuta con serenità ed in una continuità che non mancherà di segnare comunque un modo nuovo di operare, come accade sempre quando alla guida delle strutture si succedono uomini e donne ricchi di professionalità e di disponibilità all’ascolto di quanto accade intorno a loro”.