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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2011
LA GRANDE NOVITÀ SULLE API E IL POLLINE  
 
La raccolta del polline è uno dei compiti più importanti delle api. Ma cosa protegge le piante in fiore dall´eccessiva perdita di polline causata dalle api dedite alla sua raccolta? Una nuova ricerca svizzera mostra che le piante in fiore integrano i loro meccanismi di difesa strutturali con l´uso della chimica per impedire che le api prelevino troppo polline. I risultati sono stati pubblicati su Functional Ecology, il periodico della British Ecological Society. Claudio Sedivy dell´Istituto di scienze botaniche, animali e degli agro-ecosistemi della Eidgenössische Technische Hochschule (Eth) di Zurigo e la sua équipe hanno studiato il fenomeno con l´ausilio di un metodo intelligente - ossia le api - per raccogliere il polline da quattro specie vegetali. Le api - e non i ricercatori - hanno prelevato il polline dai nidi di api specializzate nella raccolta di polline da quattro specifici tipi di pianta: il ranuncolo, il tanaceto, la brassica campestris e la viperina azzurra. L´équipe ha quindi nutrito con il polline raccolto le larve di due specie di api solitarie strettamente imparentate, l´Osmia bicornis e l´Osmia cornuta. In natura queste larve hanno una dieta variegata basata, rispettivamente, sul polline di 18 e 13 specie di piante diverse. Tuttavia, ai fini di questa ricerca, le larve sono state divise in gruppi, ognuno dei quali è stato nutrito con un solo tipo di polline. I ricercatori hanno individuato differenze significative nella capacità di queste api operaie generiche di crescere con il polline della stessa specie di pianta. "Mentre le larve dell´Osmia cornuta riuscivano a svilupparsi con il polline della viperina azzurra, più del 90% delle stesse moriva dopo pochi giorni che venivano alimentate a polline di ranuncolo", spiega Sedivy, dottorando e autore principale dello studio. "L´opposto avveniva invece con le larve dell´Osmia bicornis. Entrambe le specie hanno dimostrato uno sviluppo positivo con il polline della brassica campestris, mentre nessuna delle due è riuscita a crescere con il polline del tanaceto. Per quanto ne sappiamo, questa è la prima prova empirica certa del fatto che le api hanno bisogno di adattamenti fisiologici per affrontare le proprietà chimiche sfavorevoli di alcuni tipi di polline". L´osmia bicornis si è sviluppata con il polline del ranuncolo ma non con quello della viperina azzurra. Con l´Osmia cornuta è successo il contrario, fatta eccezione per due larve alimentate a polline di ranuncolo che sono diventate adulti nani. "Entrambe le specie hanno avuto uno sviluppo buono con il polline della senape, ma nessuna delle due è riuscita a crescere con il polline del tanaceto", spiegano gli autori. I ricercatori affermano che le piante in fiore a ragione provvedono alla propria protezione. Le api hanno bisogno di grandi quantità di polline per nutrire la loro prole, ma questo polline potrebbe essere usato dalle piante stesse per l´impollinazione. Secondo loro, le api usano il polline di almeno alcune centinaia di fiori per allevare una sola larva. Le api sono così efficienti nella raccolta di polline che riescono a prelevare circa l´80% del polline contenuto in un fiore con una sola visita, ma poiché immagazzinano il polline raccolto nell´intestino o in spazzole speciali, il problema principale è che i fiori non vengono impollinati. Gli ecologisti sostengono che le api consumano oltre il 95% del polline totale prodotto dai loro ospiti. Sul nostro pianeta ci sono tra le 20.000 e le 30.000 specie di api. "Quando si tratta di polline, le api e le piante hanno interessi contrastanti. Mentre la maggior parte delle piante offre agli insetti il nettare come esca per il trasporto del polline di fiore in fiore, le api sono molto efficienti nella raccolta del polline", spiega Sedivy. "Pertanto l´evoluzione delle piante ha prodotto una grande varietà di adattamenti morfologici per impedire alle api di consumare tutto il loro polline. Questo studio dimostra che la composizione chimica del polline riveste almeno la stessa importanza della morfologia del fiore nel contenere la perdita di polline imputabile alle api". Per maggiori informazioni, visitare: Eth Zürich: http://www.Ethz.ch/index _en Functional Ecology: http://www.Functionalecology.org/view/0/index.html    
   
   
INVESTIMENTI PER SVILUPPO AGRINDUSTRIA. INTESA ISA – REGIONE VENETO PER DENARO A BASSO COSTO ALLE IMPRESE  
 
Venezia - In Veneto arriva denaro a basso costo per gli investimenti strutturali di società di capitali e cooperative nel settore dell’agroindustria. Ieri mattina l’assessore all’agricoltura Franco Manzato ha sottoscritto con Nicola Cecconato, presidente dell’Istituto Sviluppo Agroalimentare S.p.a., società finanziaria partecipata al 100 per 100 dal Ministero delle Politiche Agricole, un protocollo d’Intesa, il primo nel suo genere in Italia, finalizzato a mettere a disposizione forme innovative di sostegno finanziario per le aziende che operano nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. In estrema sintesi, l’intervento di Isa potrà “iniettare” capitali fino al 75 per cento circa dell’investimento totale, da restituire entro un massimo di 15 anni ad un tasso che al momento è di circa il 30 per cento di quello di riferimento fissato dalla Commissione Europea. I finanziamenti di Isa non sono alternativi, ma complementari a quelli pubblici. “Il supporto finanziario di Isa – ha spiegato Manzato – rappresenta uno degli strumenti di ingegneria finanziaria che abbiamo deciso di mettere in campo a fianco del Programma di Sviluppo Rurale per sostenere il nostro sistema agricolo e agroalimentare. Altri meccanismi d’intervento coinvolgono la finanziaria Veneto Sviluppo e Cassa Depositi e Prestiti – Bei”. L’intervento dell’Istituto Sviluppo Agroalimentare è stato pensato principalmente per i progetti agroalimentari cantierabili che non è stato possibile finanziare nell’ambito della misura 123 del Psr (Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli) per esaurimento dei fondi. “Nei due bandi del Psr finora emanati – ha ricordato Manzato – sono state infatti impegnate tutte le risorse destinate a questa finalità, per un totale di circa 81 milioni di euro, che supportano un investimento di 140 milioni. Sono rimaste “fuori” oltre 100 richieste, per un totale di una trentina di milioni. Le aziende interessate, peraltro, svolgono una funzione di motore dello sviluppo economico e sociale anche al di fuori del proprio comparto produttivo, perché i loro investimenti determinano ricadute positive su ditte fornitrici di tecnologia e servizi e sui produttori agricoli”. Per informazioni sugli interventi Isa: www.Isa-spa.it/    
   
   
MILLEPROROGHE, PUGLIA :ALLARME ROSSO PER L’ALLEVAMENTO ITALIANO  
 
 “La mancata condivisione del Governo sull’emendamento Apa al Milleproroghe, che ricostituiva i trasferimenti alle Associazioni provinciali Allevatori, è una catastrofe per tutto il sistema allevatoriale italiano”. È quanto dichiara il coordinatore della Commissione Politiche agricole nazionale, l’assessore della Regione Puglia Dario Stefano, a nome di tutti gli assessori regionali all’Agricoltura, commentando la decisione di ieri del Governo nazionale. “Le conseguenze di questa bocciatura – precisa Stefàno – sono smisurate: la distruzione della selezione genetica zootecnica nazionale e la totale dipendenza dall’estero, la soppressione di un sistema di controllo puntuale sulla qualità del latte, che garantiva i consumatori italiani, la liquidazione del posto di lavoro di migliaia di addetti, presenti in tutte le regioni italiane e che da decenni assicurano una funzione pubblica, riconosciuta con legge dello Stato”. L’emendamento prevedeva per il 2011 il ripristino del finanziamento delle attività di controllo delle “attitudini produttive per ogni specie e tipo zootecnico”, previste dalla Legge 15 gennaio 1991 nr. 30 sulla riproduzione animale ed attuate tramite le Associazioni Provinciali Allevatori, per un importo di 56,5 milioni di euro, pari al 90% della dotazione 2010. Un emendamento presentato proprio per scongiurare l’azzeramento delle risorse previste per lo svolgimento dei controlli funzionali sulle attitudini produttive delle razze di interesse zootecnico, che adesso mette a rischio la sopravvivenza della selezione genetica nazionale, vanificando di fatto decenni di investimenti pubblici fin qui sostenuti, e consegnando tutto lo sviluppo genetico del patrimonio zootecnico nazionale nelle mani di know how e gruppi provenienti dall’estero. “A ciò – aggiunge Stefàno - si somma l’importanza produttiva strategica delle filiere nazionali per la produzione di carne e latte delle diverse specie, anche ai fini della sicurezza alimentare, e la rilevanza anche in termini occupazionali del sistema fin qui costituito dalla Associazione nazionale Allevatori per la gestione delle operazioni di rilevamento, registrazione e divulgazione di questi dati, che riguardano oltre 1 milione di capi di bestiame”. La notizia ha profondamente contrariato tutti gli Assessori regionali all’Agricoltura, oggi a Roma per una riunione con il Ministro. “Confido – conclude Stefàno - in un ravvedimento del Governo, poiché le conseguenze economiche di questa decisione saranno ben più importanti delle poche decine di milioni di euro risparmiate, che purtroppo confermano l´indifferenza del governo nazionale rispetto al comparto agricolo”.  
   
   
DA “MILLEPROROGHE” GRAVI RISCHI PER ZOOTECNIA UMBRA  
 
Perugia - "Il mancato accoglimento dell´emendamento al decreto ´Milleproroghe´ da parte della Commissione preposta, presentato dalle Regioni italiane per impedire l´azzeramento delle risorse destinate alle attività delle Associazioni degli allevatori, mette a rischio la zootecnia a livello nazionale e in particolare in Umbria, con gravi ripercussioni anche sui consumatori". È quanto dichiara l´assessore all´Agricoltura della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, al termine della riunione del Comitato tecnico Agricoltura che si è svolta ieri a Roma, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan. "La mancata copertura finanziaria - sottolinea l´assessore - rappresenta una vera sciagura per il comparto, che la Regione Umbria è impegnata invece a rilanciare con un nuovo Piano che ne riconosce la sua importanza per la salvaguardia del reddito degli allevatori, la qualità dei prodotti e dell´ambiente. Vengono infatti a mancare le risorse statali che sono state finora attribuite alle Regioni per sostenere lo svolgimento dei controlli funzionali e la tenuta dei libri genealogici della razze zootecniche. Attività di fondamentale importanza - aggiunge - che vengono svolte con competenza e professionalità dalle ´Apa´, le Associazioni provinciali degli allevatori, che garantiscono lo sviluppo genetico del patrimonio zootecnico, anche ai fini della sicurezza alimentare". "Come assessori regionali - prosegue - abbiamo manifestato al ministro Galan, la nostra contrarietà e le nostre preoccupazioni anche per le ripercussioni negative che il taglio delle risorse avrà sotto l´aspetto occupazionale e sul sistema stesso della zootecnia chiedendo un suo diretto intervento per il reinserimento dell´emendamento. Continueremo a attivarci affinché lo stanziamento possa essere reintrodotto, confidando anche nel sostegno del ministro".  
   
   
AGRICOLTURA FVG: FONDO MUTUO SOCCORSO PER LE EMERGENZE  
 
Torreano di Martignacco, - I nuovi scenari economici e sociali e le dinamiche dei mercati agroalimentari impongono nuove scelte politiche nei confronti dell´agricoltura, sia a livello comunitario che nazionale e locale. In particolare la Pac, la Politica agricola comunitaria che determina gli interventi della Ue nei Paesi membri, deve tenere conto delle nuove emergenze mediatiche che ormai da anni si ripetono e interessano i consumi agroalimentari, e che si riflettono negativamente sul mondo rurale. Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, intervenendo il 30 gennaio al convegno "Riforma Pac dopo il 2013: i nuovi strumenti assicurativi a sostegno del credito agricolo", organizzato da Vh Italia e Assicura del gruppo Banche di Credito Cooperativo e da Confcooperative, nell´ambito della giornata conclusiva del 46.Mo Agriest, al quartiere fieristico udinese. La nuova Pac, è stato ribadito, non sarà orientata più esclusivamente ad assicurare forme di aiuto diretto agli imprenditori rurali ma privilegerà la tutela del reddito agricolo attraverso nuovi strumenti assicurativi e fondi di mutualità. Le emergenze dell´agricoltura, le crisi di redditività aziendale, non soltanto del Friuli Venezia Giulia, purtroppo non sono più rappresentate, come avveniva in passato, soltanto dalle avversità atmosferiche. Bensì sono provocate dalle "tempeste mediatiche" che esplodono al riscontro di casi di malattie rare come la "mucca pazza" o di epidemie come quelle dell´influenza suina, dell´influenza aviaria, o ancora da eventi come la scoperta di uova alla diossina che, pur non riguardando affatto le nostre produzioni o la realtà del Friuli Venezia Giulia, generano grande insicurezza tra i consumatori e il crollo dei mercati per le merci interessate. Per consentire alla realtà contadina del Friuli Venezia Giulia di poter affrontare e superare eventuali e ulteriori emergenze che colpirebbero in maniera strutturale le aziende, si stanno studiano nuovi strumenti tra i quali, ha anticipato Violino, non è esclusa la costituzione di una sorta di Fondo di mutuo soccorso, analogamente a quanto era accaduto nell´800 sempre a fronte di una grave crisi dell´agricoltura. Ben vengano dunque, secondo Violino, le iniziative Ue, che attraverso la Pac intende privilegiare azioni di sostegno nei confronti dell´accensione di polizze assicurative mirate per il mondo rurale. Infine, l´assessore ha colto l´occasione per ringraziare il gruppo Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia per la concreta collaborazione prestata alla direzione centrale delle Risorse rurali, agroalimentari e forestali della Regione per l´attivazione degli interventi del Fondo di rotazione.  
   
   
SUINICOLTURA, REGIONE LOMBARDIA: FONDI PER CHI SMALTISCE UN´INIZIATIVA A FAVORE DEGLI ALLEVATORI  
 
Milano - La situazione di crisi di mercato attraversata dal comparto suinicolo tocca tutti gli Stati membri dell´Unione Europea. La Lombardia, con il suo territorio a forte vocazione suinicola, è pesantemente colpita da questa crisi. La Commissione Europea ha riconosciuto che il livello dei prezzi delle carcasse ha raggiunto, nella sua consolidata tendenza al ribasso, il livello al quale è attivabile un regime di aiuto all´ammasso privato delle carni, per contrastare la difficile congiuntura di mercato, e ha pertanto adottato il Regolamento n. 68 del 28 gennaio, che attiva il predetto regime di aiuto. Ne sono destinatari gli operatori che sono in grado di immagazzinare le carni di determinate categorie individuate dal regolamento stesso, per un periodo che può essere di 90, 120 o 150 giorni. A seguito della pubblicazione, il 29 gennaio, del Regolamento comunitario, Regione Lombardia, tramite il proprio Organismo Pagatore Regionale (Opr), ha reso disponibile l´accesso a questa misura anti-crisi agli operatori lombardi, a partire da oggi, 2 febbraio, con il decreto numero 910. Pertanto da oggi gli operatori lombardi, come da circolare predisposta da Opr Lombardia, possono presentare domanda presso le Province ove hanno sede legale. "Ancora una volta - commenta l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani - la Regione dimostra di essere in grado di rispondere in tempo reale alle esigenze degli operatori, cogliendo fin da subito l´opportunità offerta dal sostegno comunitario".  
   
   
“LA TOSCANA PUÒ INSIDIARE IL PRIMATO DEL VENETO IN AGRICOLTURA” DICE ROSSI  
 
Firenze – “Confermo quanto ho già detto in altre occasioni: senza l’agricoltura la Toscana non esisterebbe, questo settore rappresenta per la nostra terra un enorme valore aggiunto”. Queste le parole del presidente Enrico Rossi all’assemblea regionale della Cia, a palazzo Strozzi Sacrati. “Tanto credo rappresenti per la Toscana, da affermare che è giunto il momento di prendersi il posto che ci compete nel dibattito nazionale; insomma, i veneti sono bravi, ma dobbiamo davvero insidiare il loro primato – ha proseguito Rossi -. E lo faremo se nel frattempo saremo vigili e presenti dove si fanno le scelte che contano. Nel 2013 si chiuderà la discussione a Bruxelles sulle modifiche alla politica agricola comunitaria. A noi spetta modellare il piano regionale agricolo sulle linee di quanto sta discutendo la Ue ed essere pronti. A partire dalla valorizzazione che stiamo facendo dell’economia agricola e del prodotto di vicinanza. Sono convinto che riusciremo a garantire gli investimenti pur nella riorganizzazione della spesa cui ci sta costringendo la stretta finanziaria del governo”. “Nel frattempo registro con soddisfazione quanto abbiamo deciso per il fotovoltaico, con decisione unanime di giunta – ha concluso il presidente -. Una scelta che non contraddice la politica energetica regionale, indirizzata con decisione sul rinnovabile, ma tutela un patrimonio paesaggistico unico. Esagerare non porterebbe vantaggi di reddito all’agricoltura, ma solo alla speculazione”.  
   
   
VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI D’ECCELLENZA. PRESENTATO A PALAZZO BELGRADO “L’ATLANTE DEI PRODOTTI FRIULANI-IL SAPORE DELLE FESTE”  
 
Una summa dei “giacimenti” enogastronomici friulani presentati attraverso audiovisivi e in stretta correlazione con il territorio di provenienza e le manifestazioni di cui sono protagonisti. Sono questi i contenuti dell’ “Atlante dei Prodotti Friulani-il Sapore delle feste”, nuovo strumento promozionale multimediale messo a punto dalla Provincia di Udine in sinergia con l’associazione regionale tra le Pro Loco. Nei giorni scorsi la presentazione nel salone del consiglio di palazzo Belgrado alla presenza dell’assessore provinciale all’agricoltura Daniele Macorig e del presidente delle Pro Loco regionali, Flavio Barbina. «L’atlante dei prodotti friulani composto da una ventina di schede audiovisive descrittive dei prodotti e delle principali manifestazioni – ha esordito Macorig – nasce per promuovere le nostre produzioni d’eccellenza in stretto abbinamento con i territori dai quali i prodotti provengono e agli eventi enogastronomici correlati». Ecco quindi che nella sezione relativa alle mele, a esempio, ricorrono le immagini dei frutteti di Pantianicco, dove da anni si svolge anche la tradizionale festa della mela. Per i vini, l’abbinamento territoriale è con il Comune di Buttrio che organizza la fiera regionale dei vini. Per l’olio, il riferimento visivo e testuale riguarda Oleis di Manzano dove si tiene anche la manifestazione “Olio e Dintorni”. Insaccati e prodotti culinari confezionati con le carni di maiale, conducono ad Artegna dove viene organizzata annualmente “Purcit in Staiare”. «Contenuti, grafica e immagini fanno del supporto multimediale uno strumento veloce, semplice e accattivante utile anche per la didattica – ha aggiunto l’assessore Macorig - . Il dvd, infatti, si presta ad essere divulgato all’interno delle scuole: in questo modo, ai bambini viene offerta una panoramica esaustiva sul territorio e sulle produzioni tradizionali, sulla ruralità e sul contributo che il mondo agricolo fornisce alla nostra economia». L’assessore ha quindi invitato le associazioni e i Comuni interessati a dotarsi di questo strumento sia all’interno di eventi promozionali sia nelle scuole come materiale didattico divulgativo. L’idea di estendere l’utilizzo del dvd anche alle scuole è stata condivisa da Flavio Barbina che ha ricordato il significativo impegno delle Pro Loco nella salvaguardia dei prodotti nella nostra terra. I brevi filmati realizzati verranno messi in rete prossimamente, anche sul Sito Internet della Provincia di Udine, per favorire un’ampia promozione delle nostre produzioni agroalimentari tipiche e saranno messi a disposizione delle Pro Loco e di tutti gli operatori del settore che vorranno utilizzarli nelle loro attività di promozione dei prodotti tipici.  
   
   
SALERNO - TAVOLO DEL MARE: PRIMA RIUNIONE ORGANIZZATIVA  
 
La Provincia di Salerno informa che venerdì 4 febbraio, alle ore 12.00, presso la Sala Giunta di Palazzo Sant’agostino, si terrà la prima riunione organizzativa del “Tavolo del Mare”. All’incontro interverranno: il presidente della Provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli; il presidente dell’Autorità Portuale di Salerno, Andrea Annunziata; il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca; il presidente della Camera di Commercio, Augusto Strianese; il presidente di Assindustria, Agostino Gallozzi; il presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano; il soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici, Gennaro Miccio; il commissario dell’Ente Provinciale per il Turismo, Ilva Pizzorno. Parteciperanno gli assessori provinciali Anna Ferrazzano, Generoso Andria, Romano Ciccone, Antonio Fasolino, Marcello Feola, Antonio Iannone e Antonio Mauro Russo e i dirigenti Ciro Castaldo, Giuseppe D’acunzi e Domenico Ranesi. L’idea del Tavolo del Mare nasce per promuovere la provincia di Salerno, sfruttando la risorsa mare in tutte le sue accezioni, economia, servizi, sviluppo, artigianato, turismo, attività produttive e trasporti con la possibilità di investire su un gruppo di lavoro sinergico e permanente. Il referente del Presidente Cirielli per il Coordinamento del Tavolo del mare è Claudio Pisapia.  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: BANDO SU FORESTE E RIMBOSCHIMENTO  
 
A Seguito Di Danni Palermo - Il dipartimento regionale azienda foreste demaniali dell´assessorato regionale alle risorse agricole ed alimentari ha predisposto il bando per l´adesione all´azione B della misura 226 del Psr, Piano di sviluppo rurale Sicilia 2007-2013, per il "Rimboschimento di aree danneggiate da disastri naturali o da incendi con specie piu´ resistenti a tali avversita´". Per il finanziamento delle domande di aiuto, si provvedera´ con una quota parte delle risorse pubbliche in dotazione alla misura pari a 6 milioni e 320 mila euro. Detto importo potra´ essere suscettibile di eventuali incrementi o diminuzioni in relazione a rimodulazioni decise dall´autorita´ di gestione o dal responsabile di misura. Entro 90 giorni dalla pubblicazione del bando gli uffici provinciali del dipartimento regionale azienda foreste demaniali dovranno presentare la domanda di aiuto attraverso il sistema informatizzato Sian. Le informazioni ed i documenti necessari, oltre ad essere pubblicati sulla gazzetta ufficiale della regione siciliana, sono consultabili sui siti istituzionali: www.Psrsicilia.it/    
   
   
AGRICOLTURA FVG: RIPRESA DEVE CONIUGARE PRODUZIONE E RICERCA  
 
Torreano di Martignacco - La nuova sfida da intraprendere per favorire la ripresa e l´affermazione dell´agricoltura regionale passa attraverso il consolidamento della collaborazione tra le organizzatori del mondo rurale e della ricerca. L´occasione per ribadire questa tesi è stata fornita all´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, dal convegno "Latte Omega 3, le nuove frontiere del latte, Salute, piacere, benessere", svoltosi il 30 gennaio ad Agriest, nel quartiere fieristico udinese. Violino si riferiva all´impegno sviluppato dal Cospalat, organizzazione dei produttori di latte bovino, in sinergia con l´Università di Udine, al fine di poter individuare nuove tipologie di prodotti con i quali affrontare in modo vincente i mercati agroalimentari. L´università di Udine sta infatti mettendo a punto un latte arricchito di acidi grassi polinsaturi (Omega 3) che, è stato ricordato nel corso dei lavori, sono utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari ma anche come coadiuvanti nella terapia dei malati colpiti da tali patologie. Come hanno spiegato, dopo l´introduzione di Renato Zampa, presidente del Cospalat Fvg, Paola Binutti, Bruno Stefanon, Maria Parpinel e Gianluca Colussi, gli Omega 3 presenti naturalmente soprattutto nel pesce, tra breve andranno ad arricchire un latte di qualità. Il quale, oltre ai benefici intrinsechi e già noti per l´organismo umano, produrrà altri effetti positivi per la salute dei consumatori. Secondo Violino dunque, questa è la nuova frontiera dell´agricoltura, della zootecnia in particolare. Per l´assessore è innanzitutto estremamente positivo che il Cospalat Fvg, superando le posizioni di radicale protesta attorno alle quali si era affermato nel contesto della questione delle quote latte, si è ora saputo impegnare per progettare il futuro dei produttori lattiero caseari. Questa organizzazione sta quindi traghettando il settore del latte verso lo sviluppo e la ripresa dalla crisi che, ha ricordato l´assessore, secondo alcuni indicatori economici è forse più vicina per il settore primario rispetto ad altri, e si sta muovendo in linea con le strategie dell´Amministrazione. La Regione infatti, come ha aggiunto Violino, avendo assegnato priorità nell´emergenza della crisi economica alla zootecnia perché la ritiene un comparto strutturale non soltanto dell´agricoltura, bensì dell´intero tessuto economico, sociale e territoriale del Friuli Venezia Giulia, è intervenuta attraverso il Fondo di rotazione per il consolidamento aziendale. Ora deve individuare e favorire quelle iniziative che entro i prossimi cinque anni dimostreranno di poter offrire prospettive di affermazione e sviluppo per il mondo rurale. Violino ha anche annunciato la riapertura dei bandi per l´accesso al Fondo di rotazione. Alle aziende agricole, prioritariamente a quelle zootecniche, grazie alla collaborazione del sistema bancario, nel 2011 sono stati erogati 5 milioni di euro per il consolidamento strutturale, altri 2 milioni di euro per interventi di adeguamento aziendale a fronte della direttiva Nitrati della Ue. Ma la Regione si è impegnata anche per valutare una corretta applicazione di tale direttiva sul territorio del Friuli Venezia Giulia. Violino ha infatti commissionato una ricerca a un importante istituto scientifico di Graz, dalla quale è emersa una limitata presenza di nitrati nelle acque della laguna di Marano e di Grado. Mentre i nitrati, presenti anche nei corsi d´acqua esistenti lungo la linea delle risorgive e nel bacino fluviale Stella-corno, non sono esclusivamente di provenienza animale. Ovvero, non sono stati diffusi nell´ambiente soltanto dalla zootecnia. Pertanto, per Violino occorrerà, dopo ulteriori verifiche sui dati raccolti con rigore scientifico da parte delle direzioni centrali competenti della Regione, dell´Arpa e dell´Ersa, promuovere iniziative che permettano un´interpretazione realistica della direttiva Nitrati sul territorio del Friuli Venezia Giulia. Infine, l´assessore ha annunciato che la Regione sta valutando il potenziamento del Crita, organismo di ricerca per il mondo agricolo, che fungerà da concreto tramite tra la ricerca e la realtà agricola.  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: PRECISAZIONI SU PROGETTO CIPE  
 
Il Direttore del dipartimento interventi strutturali dell´assessorato regionale alle Risorse agricole e alimentari, Rosaria Barresi, replica alle recenti polemiche sollevate da un bando per 7 esperti, pubblicato sul sito dello stesso assessorato in riferimento all´avviso pubblico del Progetto integrato cosiddetto ´´Prices´´ nell´ambito dell´accordo di programma quadro Paesi Balcani. Barresi premette che nel giugno scorso lo stesso dipartimento ha emanato un atto d´interpello finalizzato a ricercare all´interno dell´ amministrazione delle professionalita´ adeguate a supportare il progetto finanziato con risorse nazionali. Allo stesso atto di interpello - sottolinea il direttore del dipartimento - non sono pervenute delle candidature da parte del personale dell´ amministrazione. Pertanto, nell´approssimarsi della chiusura delle adesioni, nel maggio prossimo, e´ stato necessario procedere a ricercare le professionalita´ richieste al di fuori dell´amministrazione. Dunque, ecco perche´ e´ stato emanato l´avviso pubblico per la selezione delle 7 figure professionali individuate dagli uffici dell´ Amministrazione. Inoltre - conclude Barresi - per i 2 mesi di lavoro in programma saranno corrisposti, in riferimento ai requisiti di esperienza, da 6 ad 8 mila euro. In proposito, la conoscenza della lingua inglese e´ considerata requisito utile ma non indispensabile perche´ per le attivita´ che si svolgeranno in loco, quindi nei Balcani, ci si avvarra´ di interpreti che conoscono la lingua locale.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: SERVONO TECNICI ALL´ALTEZZA DELLE SFIDE  
 
Pescara - "Oggi è urgente e indispensabile che gli Istutiti agrari preparino i futuri tecnici, agronomi ed enologi affinché siano all´altezza delle nuove sfide dell´agricoltura". Lo ha dichiarato ieri l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, intervenendo al convegno organizzato dall´Istituto Tecnico Agrario "C. Ridolfi" insieme al Comune di Scerni dal titolo "Dalla tradizione ..All´innovazione". I lavori sono stati aperti con i saluti del Dirigente scolastico, Filomena Zanfardino, e del sindaco Donato D´ercole. "Siamo chiamati a dialogare con l´economia del nostro territorio e puntare sulla qualità che rappresenta un´opportunità non solo per i produttori agricoli ma per l´interna regione", ha proseguito Febbo, aggiungendo che "l´unicità e qualità rappresentano uno straordinario strumento competitivo". Al convegno ha preso parte anche l´assessore provinciale all´Istruzione, Mauro Petruzzi. Uno spazio è stato ricavato anche per la degustazione-illustrazione dell´ enologo, il prof. Carmine De Iure. De Iure ha spiegato le caratteristiche delle etichette di vino prodotte dall´Istituto "Ridolfi".  
   
   
SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO AGROALIMENTARE ITALIANO GRAZIE A ROSSOPOMODORO NASCE IL PRIMO MUSEO DELLA BIODIVERSITÀ IN ORTOFRUTTICOLTURA  
 
Tutte le insegne della holding Vesevo, la più nota è Rossopomodoro, oggi utilizzano prodotti campani tradizionali rari, a rischio di estinzione e in gran parte Presidi Slow Food, secondo la mission aziendale di salvaguardare il patrimonio agroalimentare italiano, in particolare quello campano. Da questo impegno, è nata l’iniziativa, presentata in dicembre 2010, di recupero di un’importante collezione di antiche tavole ortofrutticole, conservate - per mancanza di fondi - negli archivi della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico Ii. Si tratta di 700 dipinti interamente realizzati a mano, che raffigurano le varietà di ortaggi e frutta presenti in Italia all’inizio del 1900 e che erano destinati a un progressivo deterioramento. Con un investimento di circa 10mila euro, sono stati riprodotti in formato digitale e saranno presto pubblicati on-line in un catalogo digitale sul sito della Facoltà di Agraria (www.Agraria.unina.it). In occasione del convegno “Biodiversità in Ortofrutticoltura: immagini e racconti”, che si terrà lunedì 17 gennaio a Napoli, il Presidente Vesevo Franco Manna presenterà al mondo accademico e scientifico l’intero progetto di sponsorizzazione, che si concluderà entro il 2011 con la realizzazione del primo Museo della Biodiversità in Ortofrutticoltura, all’interno della stessa Reggia di Portici, oggi sede della Facoltà di Agraria, dove saranno adeguatamente esposte le tavole restaurate. Infine, lo studio delle 700 tavole sarà oggetto di una pubblicazione di carattere scientifico a cura della Facoltà. Il convegno si svolge nella sede della Facoltà (ore 9-13, via Università 100, Palazzo Reale di Portici, Sala Cinese) e Franco Manna interviene alle 10,30 circa. “Ai primi del 1800 - spiega il Presidente Manna - il Conte Giorgio Gallesio riportò in dipinti e disegni ‘le varietà più squisite degli alberi da frutto coltivati in Italia’. Si tratta della prima e più importante raccolta di immagini e descrizioni di frutta realizzata al tempo in Italia. Tale raccolta, pubblicata con il titolo ‘La Pomona Italiana’, fu, per molti anni, il testo di riferimento per biologi e botanici. Oggi, a 170 anni dalla morte di Gallesio, ci prefiggiamo, con la Facoltà di Agraria dell’Università Federico Ii, di ripercorrerne la strada e di rilanciarne il messaggio. L’iniziativa coinvolge tutta la nostra filiera aziendale. Infatti, dalle tavole sono state tratte due serie di esclusivi sottopiatti che sono acquistati dai nostri franchisee - circa una novantina- per farne omaggio ai clienti. Con questo contributo, e con la partecipazione di alcuni fornitori, realizzeremo anche il Museo”. Al convegno, presenta il progetto del Museo la prof.Ssa Stefania De Pascale, docente di Sistemi Ortofloricoli e curatrice dell’archivio della Biodiversità dell’Ortofrutticoltura dell’Università partenopea, che spiega: “La Reggia di Portici, attualmente sede universitaria, diventerà prevalentemente una grande area museale e alcune sale ospiteranno la collezione dei dipinti di ortofrutticola.” Il Preside della Facoltà di Agraria, prof. Paolo Masi, tiene a sottolineare che l’Università possiede numerose collezioni scientifiche che avrebbero bisogno di essere recuperate; pertanto, si augura che altri imprenditori seguano l’esempio di Franco Manna  
   
   
MARCA PRIVATA: SELEX LANCIA TRE NUOVE LINEE SPECIALISTICHE AL CENTRO DELLE STRATEGIE DEL TERZO DISTRIBUTORE NAZIONALE, LO SVILUPPO DI NUOVE LINEE DI PRODOTTI A MARCHIO E IL PRESIDIO DELLE CATEGORIE PIÙ INNOVATIVE  
 
Il Gruppo commerciale Selex rafforza il suo impegno sui prodotti a marchio pianificando il lancio di linee specialistiche e l’ingresso in nuovi mercati. L’espansione delle marche commerciali è infatti al centro delle strategie del Gruppo Selex, terzo distributore nazionale, con una quota di mercato del 9,7%. Le vendite di private label del Gruppo Selex segnano ogni anno una crescita sostenuta (nel 2010 hanno registrato un aumento medio del + 14% con punte del + 20% nelle categorie più innovative), così come l’offerta, che oggi comprende oltre 3.500 referenze tra food e non food nei diversi marchi. E per rispondere alle specifiche e molteplici esigenze dei clienti, al marchio Selex, che presidia tutte le principali categorie merceologiche, sono state via via affiancate una linea di prodotti alto di gamma, Selex Più, una di primo prezzo, Prodotto Risparmio, due marchi dedicati agli operatori del fuori casa - Sù e Vanto, in vendita nei Cash&carry del Gruppo - e Vale, la marca commerciale adottata dalle Imprese che operano in aree di sovrapposizione territoriale, che oggi conta più di 700 referenze. Per il 2011, Selex prosegue sulla strada della segmentazione della sua proposta a marchio con il lancio di tre nuove linee specialistiche, rivolte a target precisi di consumatori. L’area Natura, che riunisce il mondo dell’ortofrutta a filiera controllata, dei prodotti biologici e della detergenza a basso impatto ambientale, l’area Bimbo, con alimenti e articoli per l’igiene studiati per i bambini fino a quattro anni, e l’area Benessere, che raggruppa i prodotti salutistici. L’obiettivo è di garantire un’offerta sempre più personalizzata e rivolta a target precisi di consumatori. «Con le nuove linee di prodotto vogliamo dare una risposta sempre più precisa e specialistica a bisogni di sicurezza, rispetto dell´ambiente e della salute che i nostri clienti manifestano quotidianamente - sottolinea Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex - I risultati stanno premiando la nostra scelta per una marca commerciale basata su qualità dei prodotti e affidabilità dei fornitori». Il 2011 vedrà anche la crescita dell’assortimento del marchio base, alimentare e non alimentare, con l’ingresso nei segmenti più innovativi. Inoltre, l’arricchimento di Selex Più, linea di prodotti alimentari dalle caratteristiche qualitative e organolettiche elevate, che oggi raggruppa 80 specialità. Tra queste, il comparto della pasta fresca all’uovo e di semola, i patè artigianali, gli affettati Dop e Igp. In cantiere ci sono altre importanti novità. «Dopo il lancio, lo scorso Natale, delle Bontà del Pasticciere, il nostro marchio dedicato ai prodotti da ricorrenza – spiega Luca Vaccaro, Direttore Marche Commerciali Selex - quest’anno sarà la volta di Atmosfera e Benessere, linea cura persona alto di gamma composta da una ventina di prodotti, dalle creme viso e corpo fino ai solari. E stiamo per completare un assortimento di vini, sempre a marchio di fantasia, che sarà in una prima fase composto da oltre venti etichette selezionate tra i più importanti vitigni in tutta Italia». Anche nel 2011, i prodotti a marchio Selex verranno sostenuti da un intenso piano di comunicazione e da operazioni di taglio prezzi, alternate a grandi campagne a tema, per assicurare ancora più risparmio alla clientela.  
   
   
IL CONSORZIO DI TUTELA DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP HA UN NUOVO STATUTO IL PRESIDENTE CHIANESE: ORA PIÚ UNITI E AUTOREVOLI  
 
Il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop ha un nuovo statuto, che sancisce il nuovo corso dell’organismo di vigilanza e promozione e garantisce la rappresentanza di tutti i soggetti della filiera bufalina, dagli allevatori produttori di latte fino ai caseifici. L’assemblea dei soci ha approvato all’unanimità le modifiche allo statuto nel corso della riunione tenuta all’hotel Vanvitelli. Le nuove regole facilitano l’ingresso della componente degli allevatori nel Consiglio di amministrazione, consentendo il raggiungimento di un equilibrio nella rappresentanza dell’intera filiera, ritenuto fondamentale per affrontare le sfide della competizione globale nel settore agroalimentare. Per la prima volta viene decisa la nascita di un Comitato Paritetico, composto da 6 membri, 3 appartenenti alla categoria dei caseifici e 3 a quella degli allevatori produttori di latte, coordinato dal direttore del Consorzio. Il Comitato Paritetico è l’unico soggetto abilitato a presentare proposte di modifiche anche al disciplinare di produzione della Mozzarella di Bufala Campana Dop, tema oggi quanto mai attuale in relazione alle esigenze del mercato. “Da oggi il Consorzio di Tutela è più forte, unito e autorevole”, commenta il presidente Luigi Chianese. “In questi mesi di lavoro che hanno portato a concretizzare le modifiche allo statuto – sottolinea – siamo riusciti a trovare una sintesi tra tutti i protagonisti della vita del Consorzio, in nome del comune obiettivo di rafforzare sempre più il marchio Dop della Mozzarella di Bufala Campana, la più importante Dop del centro-sud Italia. Il voto all’unanimità dell’assemblea conferma la volontà di un rinnovato impegno di tutti a lavorare insieme, mettendo da parte le incomprensioni del passato”. Il Consorzio di Tutela – Costituito nel 1981, ha reso possibile l’ottenimento e la registrazione della denominazione di origine, necessaria alla tutela del prodotto. È il solo organismo riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per la tutela, vigilanza, valorizzazione e promozione della Dop Mozzarella di Bufala Campana. Dop - È l’unica mozzarella in commercio ad aver ottenuto il riconoscimento europeo della Dop. Il disciplinare di produzione – approvato sia dal Ministero Italiano dell’Agricoltura sia dall’Unione Europea - prevede l’utilizzo di solo latte intero di bufala - oltre al caglio e sale – proveniente da allevamenti presenti nella tradizionale zona di origine (centro-Sud Italia: Campania - province di Caserta e Salerno, parte della provincia di Napoli e Benevento -; Lazio - comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma -; Puglia -piccola parte della provincia di Foggia; Molise -il Comune di Venafro-). Nel 2009 sono state prodotte circa 34.000 tonnellate di Mozzarella di Bufala Campana, di cui il 17% esportato. Le province di Caserta e Salerno rappresentano circa il 90% della produzione certificata nell’intera area Dop. I numeri della Dop (dati 2009): Caseifici certificati 127, Produzione Dop 33.930 t., fatturato alla produzione ca. 300 milioni di euro, fatturato al consumo ca. 500 milioni di euro, addetti compreso indotto 20.000 unità  
   
   
ANIMALI: LA RABBIA, ECCO COME COMBATTERLA  
 
Roma - Evitare qualunque contatto con animali sconosciuti, sia selvatici che domestici, anche se sembrano socievoli; vaccinare il proprio cane o gatto; non adottare in appartamento animali selvatici; segnalare subito al veterinario eventuali cambiamenti peggiorativi del comportamento nel proprio cane o gatto. Sono solo alcuni dei consigli dell’ inchiesta del mensile “Quattro Zampe” (www.Qzlife.it) di febbraio, che approfondisce il tema della ricomparsa della rabbia con i massimi esperti del settore, come Stefano Marangon, direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (Izsve) e coordinatore scientifico di tutte le attività connesse alla campagna di vaccinazione orale delle volpi finalizzata a debellare la malattia. Ricomparsa nella provincia di Udine nel 2008, la rabbia è una malattia infettiva causata da un virus che colpisce i mammiferi e può essere trasmessa all’uomo attraverso la saliva dell’animale infetto. “La ricomparsa della rabbia”, spiega Marangon sul mensile Quattro Zampe, “è in stretta correlazione con la situazione epidemiologica della malattia in Slovenia e Croazia. In particolare, in Croazia ci sono diversi focolai e, al momento, non sono in atto piani di vaccinazione, cosa che rappresenta un costante fattore di rischio di diffusione del virus”. Purtroppo, quando ci accorgiamo che il nostro pet è stato infettato è troppo tardi: il decesso è inevitabile. Il mensile “Quattro Zampe” spiega il perché della ricomparsa e chiarisce tutti i dubbi sul possibile contagio, nonché le precauzioni da osservare nelle zone a rischio. Come assicurano gli esperti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie e della Società italiana di medicina veterinaria preventiva, fino al 2012 proseguiranno altre due campagne di vaccinazione delle volpi, per far riacquisire all’Italia la qualifica sanitaria di territorio ufficialmente indenne e scongiurare qualsiasi altro rischio. Lancio Delle Esche Dagli Elicotteri Come si legge su Quattro Zampe, dal dicembre 2009 a dicembre 2010 su tutti i territori italiani definiti “a rischio” sono state completate quattro campagne di vaccinazione orale delle volpi con la distribuzione delle esche vaccinali (25-30 per kmq) lanciate dagli elicotteri. La Rabbia In Italia Casi identificati in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano negli animali dal 01.01.2010 al 01.12.2010 (fonte: Izsve).
Specie N° testati N° positivi % positivi
Bovino 6 1 16,67%
Capriolo 551 8 1,45%
Cavallo 3 1 33,33%
Cervo 103 1 0,97%
Faina 35 3 8,57%
Gatto 523 9 1,72%
Marmotta 2 1 50,00%
Martora 10 1 10,00%
Tasso 109 12 11,01%
Volpe 4468 172 3,85%
Altre Specie Negative 1371 0 0,00%
Totale 7181 209 2,91%
 
   
   
UMBRIA: PROMOZIONE: VINO, RISTORAZIONE E RICETTIVITÀ  
 
Perugia - "Sensofwine", o "il vino che parla ai sensi", l´elegante "kermesse" che il giornalista ed editore enogastronomico Luca Maroni organizza per gli appassionati del buon bere e che si è appena conclusa al Palazzo dei Congressi di Roma, non è stata avara con il vino umbro: nell´elenco dei premiati, come terzo miglior bianco a pari merito con 95 punti, figurano il Panata Bianco 2009 - Argillae, il Grechetto Bianco del Cavaliere 2009 - Cantina Todini, lo Chardonnay Bianco d´Altarocca 2009 - Cantina Altarocca; e, come terzo vino rosso ex-aequo a 95 punti, il San Giorgio 2005 della Cantina Lungarotti. Ma è nella categoria dei vini dolci che si è assistito all´exploit: al primo posto c´è infatti, e per la prima volta in assoluto per un passito rosso, un vino umbro: il Semèle 2007, della Cantina Signae. "È un passito di Montefalco - spiega il titolare della cantina Luciano Cesarini -, quel vino leggermente dolce che i contadini locali conoscevano e conoscono bene, che un tempo - aggiunge con un sorriso - si usava in due occasioni, per il pranzo di Pasqua e in caso di malattia, per curare tossi e raffreddori. Ci abbiamo lavorato, e ne è venuto fuori questo prodotto, che nella passata edizione di ´Wine Week´ di New York ha suscitato l´interesse di titolati ´chef´, per la capacità del nostro passito di abbinarsi con le carni e con il salato. Il nostro motto - dice Cesarini - è ´Montefalco, non solo Sagrantino´". Il vino umbro era presente a "Sensofwine" con uno "stand" di espositori e "special events", come quello svoltosi nella giornata conclusiva e presentato (alla presenza del sindaco di Todi Antonino Ruggiano) dallo stesso Luca Maroni, dedicato alla degustazione dei cinque grechetti dell´Associazione "Progres - Produttori Associati Vino Grechetto di Todi", che dallo scorso giugno si possono fregiare della "Denominazione di Origine Controllata", riconosciuta loro dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. "Siamo qui oggi ad illustrare e ad apprezzare - ha detto Luca Maroni - le caratteristiche di un´uva preziosa per i vini bianchi dell´Italia centrale, un´uva capace d´imporsi a livello internazionale". La degustazione a "Sensofwine" ha fatto seguito, a qualche settimana di distanza, ad un altro evento promozionale della "Progres", dedicato all´abbinamento del grechetto con l´alta gastronomia umbra: lo "chef" Marco Bistarelli, presidente di "Umbria Golosa", l´associazione che riunisce i migliori cuochi della regione, ha elaborato una ricetta per ciascun vino, al fine di esaltarne al massimo le organolettiche virtù. E sono stati, in questi giorni di gloria per il vino e la gastronomia umbra, lo stesso Bistarelli ed un altro dei cuochi dell´"Umbria Golosa", Marco Gubbiotti, ad imporsi da protagonisti in Alta Badia nella recente edizione della "Chef Cup Südtirol", nata da un´idea dello chef altoatesino Norbert Niederkofler (due stelle Michelin): secondo assoluto (dopo Ugo Alciati, "Ma non vale, lui ha usato il tartufo banco!", ha scherzato il cuoco tifernate trapiantato a Perugia) si è classificato proprio Bistarelli, con i suoi paccheri farciti con carbonara di tartufo nero di Norcia, zuppa di cardi e zabaione di parmigiano, mentre la quarta posizione è andata a Marco Gubbiotti, con mezze maniche, carciofi, lenticchie di Castelluccio, guanciale e polvere di bruschetta di alici. Riconoscimenti di rilievo sono venuti all´Umbria anche nel settore della ricettività: il "Castello di Monterone" (residenza d´epoca che ospita al suo interno il ristorante di Marco Bistarelli) è stato inserito nella "top ten" dei migliori "alberghi romantici d´Europa" dal "Tripadvisor Traveler´s Choice 2011", un sito turistico di grande diffusione raccomandato da importanti riviste di settore, che si basa, per le sue valutazioni, sulle prove e le dirette testimonianze di turisti e viaggiatori, messe in rete da ogni parte del mondo. Richiesti di un commento, gli assessori della Regione Umbria Fernanda Cecchini (Agricoltura) e Fabrizio Bracco (Turismo) hanno espresso la propria soddisfazione: "Il vino umbro conquista sempre più posizioni - ha detto Fernanda Cecchini -, a testimonianza del grande impegno speso in questo settore alla ricerca di una qualità sempre maggiore, così come l´alta ristorazione in Umbria è ormai un accreditato ´testimonial´ dell´eccellenza agroalimentare dei nostri territori". "Vino e gastronomia contribuiscono all´immagine turistica complessiva dell´Umbria - ha commentato Fabrizio Bracco -, e il riconoscimento andato alla qualità dell´accoglienza è un premio all´attenzione che si sta dedicando a questo importantissimo aspetto del settore turistico".  
   
   
I PIÙ GRANDI VITIGNI DEL MONDO SOTTO LA LENTE DEGLI ESPERTI GLI SPUMANTI METODO CLASSICO E CHARMAT, IL RIESLING, IL MERLOT E IL CABERNET SAUVIGNON; QUESTI SARANNO I VITIGNI PROTAGONISTI DELLA INTENSA TRE GIORNI CHE SI APRIRÀ IL 5 FEBBRAIO PROSSIMO CON IL ROMA VINOEXCELLENCE & MERANO WINEFESTIVAL  
 

 

SABATO 5 FEBBRAIO, il mondo delle bollicine, ovvero “i vini da Metodo Classico e Charmat in Italia e nel mondo”, saranno  l’argomento del convegno di apertura della 2ª edizione del Roma Vinoexcellence & MWF.

Interverranno illustri esperti del calibro di Franco Adami, Pres. Consorzio Prosecco, Dominique Demarville, dir. e chef de cave di Veuve Cliquot, nonché produttori e wine writer internazionali. Il banco d’assaggio che seguirà il convegno proporrà 18 eccezionali etichette che ben esemplificheranno la grande versatilità di questi vini.

Il pomeriggio del sabato sarà invece “a tutto Riesling”. I più importanti conoscitori di questo vitigno disserteranno sul suo essere un vero e proprio traduttore di terroir, e sulla sua capacità di dare vita sia a splendidi vini secchi che dolci. La tavola rotonda seguente metterà a confronto i migliori Riesling d’Italia, Francia, Austria, Germania, Australia, U.S.A., Canada.

DOMENICA  6 FEBBRAIO sarà dedicata al “Focus internazionale sul Merlot” con, fra gli altri, Jean-Claude Berrouet il famoso enologo della J.P. Moueix, che permetterà di conoscere da vicino un vitigno che sta riscuotendo consensi sempre maggiori fra gli esperti e i consumatori. A seguire una degustazione di 12 grandi Merlot da tutto il mondo.

I lavori dell’ultima giornata, LUNEDÌ 7 FEBBRAIO, verteranno sul Cabernet Sauvignon considerato, quasi unanimemente, il più importante vitigno rosso del mondo; dal quale si ricavano vini mitici quali gli Chateaux di Bordeaux, i cult-wines californiani, come gli italianissimi Ornellaia e Sassicaia.

Molti i relatori di elevato spessore, dal Marchese Incisa della Rocchetta a Jaime Araujo a Leonardo Raspini, per un confronto a livello internazionale che si concluderà con la degustazione di 12 Cabernet Sauvignon provenienti da quattro continenti.

 

Ian d’Agata, animatore e moderatore dei convegni, nonché organizzatore insieme ad Helmuth Köcher dell’evento romano, sottolinea la soddisfazione di “essere riusciti a portare a Roma vini assolutamente unici e rari, resi ancora più preziosi dai commenti e dalle analisi proposte da autentici esperti e da appassionati interpreti dei terroir di tutto il mondo. Perché riteniamo esseziale poter dare ai moltissimi appassionati italiani l’occasione di provare, a costi accessibili, le emozioni che solo i più grandi vini possono far sperimentare”.

 

Roma Vinoexcellence & MWF si vale per questa seconda edizione di due partner d’eccezione: ERSA FVG e F.I.S.A.R.

L’ERSA, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia, partner istituzionale dell’evento, presenterà una selezione dei migliori vini da vitigni autoctoni della regione in abbinamento ad alcune eccellenze dell’agroalimentare friulano riuniti sotto il marchio TIPICAMENTE FRIULANO. Nel corso dell’evento sarà allestita l’Enoteca del vino Friulano e degli altri Bianchi della regione. Un calendario di tre degustazioni giornaliere proporrà, gratuitamente, le specialità del territorio in abbinamento ai vini più rappresentativi delle otto zone Doc del Friuli Venezia Giulia