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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Marzo 2015
FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI - TORNA E CRESCE, GRAZIE AD AIE, FACCE DA LIBRI: 1800 BAMBINI FACCIA A FACCIA CON CHI I LIBRI LI SCRIVE E LI FA. 36 INCONTRI CON GRANDI NOMI DEL LIBRO PER RAGAZZI, A BOLOGNA DAL 30 MARZO ALL’1 APRILE E’ (ANCORA) BOOM DELL’EDITORIA PER RAGAZZI NEL 2014: +5,7% IL FATTURATO SECONDO I DATI NIELSEN, +2,7% LE COPIE VENDUTE  
 
Milano, 26 marzo 2015 - È ancora boom dell’editoria per ragazzi nel 2014: l’anno si è chiuso infatti per il segmento, secondo i dati Nielsen, con un segno positivo nei canali trade (librerie, librerie online), sia a fatturato (+5,7%), sia per copie vendute (+2,7%). Una performance ancor più significativa se la si inquadra nell’andamento più generale del settore del libro che ha registrato nel 2014 ancora un segno meno (-3,8% a valore, -6,5% a copie, dati Nielsen). Il meglio dell’editoria per bambini e ragazzi, forte di questi risultati, torna alla Fiera internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna (30 marzo–2 aprile) con Facce da Libri: per il quinto anno consecutivo cresce la serie di incontri tra studenti e autori/illustratori, organizzata dall’Associazione Italiana Editori (Aie) in collaborazione con la Fiera del libro per Ragazzi di Bologna, Bologna Fiere, il Comune di Bologna e l’Istituzione Biblioteche di Bologna. Tre giorni –il 30 e 31 marzo e l’1 aprile– per far scoprire ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Bologna le facce di chi li i libri li fa e li scrive. Milleottocentocento bambini coinvolti di oltre 30 diverse scuole, 11 biblioteche cittadine, 20 editori, 36 incontri con grandi scrittori e illustratori per ragazzi del calibro di Andrea Vitali, Guido Sgardoli, Beatrice Masini, Antonio Ferrara, Ermanno Detti e Roberto Piumini. E solo per citarne alcuni. “Riteniamo importante sostenere ancora una volta questa iniziativa per continuare un lavoro di promozione del libro e della lettura – ha sottolineato la responsabile del Gruppo Editori per Ragazzi di Aie, Francesca Archinto -. Scuola e biblioteca costituiscono la migliore sinergia per formare lettori: se si semina bene, lo si fa per sempre. Queste sono le nostre priorità”. Si rinsalda inoltre -anche per l’edizione 2015- la collaborazione tra Aie e il magazine internazionale The Bookseller, che diffonderà in un numero speciale distribuito in fiera e dedicato all’editoria per ragazzi i dati Aie sul settore. Grande spazio sarà dedicato a Bologna anche ai contenuti nel digitale negli appuntamenti organizzati da Tisp (Technology and Innovation for Smart Publishing): il 31 marzo con l’incontro Tisp – Dove l’editoria incontra la tecnologia, in programma al Digital Cafè della Fiera alle 10.30, e con il convegno Finding the reader: come raggiungere i lettori in un mondo sempre più cross-mediale, previsto alle 14 nella sala Suite. La Masterclass, organizzata da Tisp, Fiera del Libro per ragazzi di Bologna e Aie, fornirà una panoramica sulle opportunità e le strategie di promozione che gli editori possono mettere in atto per raggiungere un’audience di giovani lettori sempre più mobile e cross-mediale. Moderati da Cristina Mussinelli (Aie), prenderanno parte all’incontro Fabrizio Savorani (Doxa), Karen Nahum (De Agostini), Elisa Salamini (Mamamò), Gerda Van Damme (Dreammachine), Eric Huang (Made in Me). Per partecipare all’incontro, è sufficiente compilare il form disponibile qui: http://www.Bolognachildrensbookfair.com/bologna%c2%a0digital/masterclasses/storytelling-and-storyselling-masterclass/2241.html    
   
   
IN ARRIVO “BOOK PRIDE. ELOGIO DELLA DIFFERENZA” PERMETTERE DI RIFLETTERE SUL TEMA DELL´ECOSISTEMA DELLA CONOSCENZA E SUL LIBRO COME PRIMO VEICOLO DI TRASMISSIONE DEL SAPERE  
 
 Milano, 26 marzo 2015 - Con cento editori chiamati a raccolta da quasi tutte le regioni d’Italia, promossa da Odei – Osservatorio degli editori indipendenti con il supporto organizzativo e amministrativo della cooperativa Doc(k)s–strategie di indipendenza culturale, Bookpride è il primo grande evento di promozione della cultura non omologata. Ospitato ai Frigoriferi Milanesi dal 27 al 29 marzo, Bookpride premia le voci fuori dal coro e mette in vetrina una produzione culturale ricca e non standardizzata, dall’arte contemporanea all’antropologia, dalla narrativa al fumetto. Bookpride è reso possibile grazie a un sistema di autofinanziamento degli stessi editori che vi partecipano, senza contributi né pubblici né privati e nella totale indipendenza da qualsiasi condizionamento. Esclusi i cinque maggiori gruppi editoriali italiani, tassativamente esclusi i marchi la cui principale attività editoriale consista nella produzione di libri a pagamento. “Bookpride è una delle tappe del cartellone di Milano città del libro che ci permettere di riflettere sul tema dell´ecosistema della conoscenza e sul libro come primo veicolo di trasmissione del sapere – dichiara Filippo Del Corno, assessore alla Cultura-. L´indipendenza e l’autonomia di pensiero hanno un ruolo fondamentale anche per affrontare la crisi dell´editoria: i lettori vanno infatti recuperati partendo dal principio imprescindibile che il patrimonio cognitivo è base della costruzione e della crescita di una comunità. Bookpride è dunque un progetto di relazione coi lettori che vedono nell´editoria indipendente proprio il veicolo primario per aumentare il potenziale dei propri strumenti di sapere e conoscenza”. Vetrina degli editori indipendenti e luogo d’incontro per tutti coloro che promuovono un concetto di cultura altro, estraneo all’omologazione dilagante, Book Pride, in programma ai Frigoriferi Milanesi dal 27 al 29 marzo, nasce come progetto culturale completo, teso all’esaltazione della “differenza”. In controtendenza rispetto all’appiattimento del mercato editoriale e alla standardizzazione dell’offerta, l’editoria indipendente rappresenta una garanzia e una riserva della varietà e della bibliodiversità, un luogo di sperimentazione e di meticciato culturale e linguistico. Ed è proprio la differenza, intesa come campo di esistenza e resistenza, il nucleo attorno al quale si aggregano gli eventi che compongono la programmazione culturale della fiera e declinano il tema principale in diversi ambiti dell’esperienza, contaminando generi e stili. Il primo giorno di Book Pride, venerdì 27 marzo, si aprirà con un incontro inaugurale sul tema della bibliodiversità, con la partecipazione dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, del capo di gabinetto del Sindaco Maurizio Baruffi e di Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura. Achille Bonito Oliva e Manuela Gandini commenteranno le opere di Nanni Balestrini, 100 prime copie di 100 multipli d’artista, firmate e numerate, che decoreranno gli stand degli espositori a creare una mostra diffusa dentro la fiera. Sempre nell’ambito dell’immagine, i fumettisti Laura Scarpa, Filippo Scozzari e Claudio Calìa, l’editore Francesco Coniglio e i critici Paolo Interdonato e Boris Battaglia discuteranno del potere della satira a fumetti, argomento portato drammaticamente al centro dell’attenzione dai fatti di Parigi e Copenhagen. Sabato 28 marzo, con gli antropologi Marc Augé e Marco Aime e il geografo Franco Farinelli, gli sguardi “altri” sull’Occidente forniranno lo spunto per condividere alcune possibili letture dei punti di rottura che segnano la nostra società. Nel pomeriggio, il filosofo Giorgio Agamben terrà una lectio dal titolo “Tra passato e presente”. L’ultimo incontro sarà dedicato alla valorizzazione dell’autenticità in ambito enogastronomico, con le esperienze dei produttori impegnati nel mettere in pratica modelli alternativi di sviluppo raccontati dal regista Jonathan Nossiter nei suoi film, dal critico Giovanni Bietti e dalla ristoratrice Stefania Moroni nella loro opera quotidiana di valorizzazione del buon cibo e mostrati ad esempio da Philip Limbery, direttore dell’associazione Compassion in World Farming, nelle sue battaglie contro l’allevamento industriale. Il programma di domenica 29 marzo porta l’esplorazione del concetto di differenza su un terreno più letterario, con le letture dei versi di una selezione di poeti: Vittorio Lingiardi e Paolo Febbraro, presentati da Maria Pace Ottieri, Marco Corsi, Diego Conticello, Samir Galal Mohammed, introdotti da Franco Buffoni, Paolo Ferrari presentato da Gio Ferri e accompagnato da una performance per voce e pianoforte di Erika Carretta. Nel pomeriggio, la filosofa Luisa Muraro affronterà il tema della differenza di genere, dalla gender theory alla bio-politica, e alcuni tra i più importanti autori di ibridi letterari del nostro panorama culturale, da Giuseppe Genna a Wu Ming 1, da Maria Pace Ottieri a Luciana Castellina, analizzeranno le potenzialità di questi “oggetti narrativi non identificati”, posti nello spazio vuoto di intersezione tra i generi consolidati. Tra letture poetiche e culture materiali, ci sarà spazio per discutere del futuro del libro, attraverso la presentazione di una proposta di legge elaborata dagli editori indipendenti per tutelare la bibliodiversità, minacciata dalla sempre maggiore concentrazione del mercato nelle mani di pochi, grandi attori e da proposte di liberalizzazione selvaggia degli sconti in libreria. In parallelo alla programmazione principale della fiera, una serie di atelier professionali, dedicati a chi lavora nella filiera del libro ma anche a studenti e semplici appassionati, affronterà diversi aspetti del lavoro culturale, dal giornalismo alla traduzione, dalla gestione di una libreria indipendente all’organizzazione di un premio letterario non omologato. Associando alla scoperta di una produzione culturale non omologata la riscoperta di sapori genuini e non standardizzati, Bookpride ospiterà per tutta la durata della manifestazione un’enoteca indipendente, autogestita da alcuni vignaioli - veri poeti della terra - impegnati nella diffusione di pratiche e saperi ispirati a una nuova contadinità consapevole. Le carte dei vini offerte a Bookpride saranno una vera e propria piccola biblioteca del gusto, delle culture e delle colture agricole più avanzate, da prendere a esempio come modello di autonomia e indipendenza. Il media center della fiera, organizzato secondo i principi del co-working, permetterà a giornalisti, blogger, professionisti della comunicazione, corrispondenti di web radio e riviste online di riunirsi e confrontarsi. Allestita nello spazio espositivo dei Frigoriferi Milanesi, eclettico polo culturale cittadino, Bookpride è patrocinata del Comune di Milano, capofila della rete delle “Città del libro” e si avvale del sostegno dell’Institut Français.  
   
   
ASSESSORE VALLE D’AOSTA RIFERISCE SUGLI SCAVI E SUL RITROVAMENTO DEL GUERRIERO DELL’ETÀ DEL FERRO NEL CANTIERE DELL’OSPEDALE  
 
Aosta, 26 marzo 2015 - L’assessore all’Istruzione e Cultura Emily Rini è intervenuta, mercoledì 25 marzo, in Consiglio regionale sugli scavi archeologici propedeutici ai lavori di ampliamento dell’ospedale Umberto Parini di Aosta. In apertura del suo intervento l’Assessore ha confermato «il ritrovamento di un tumulo funerario con una camera tombale e la presenza di un soggetto inumato con corredo funerario, spada in ferro e fibula in ferro e bronzo, risalente al Vii secolo a.C.». In merito al ritrovamento, l’archeologa Patrizia Framarin del Dipartimento Soprintendenza ai Beni Culturali spiega: «Il protrarsi di operazioni di spietramento e di bonifica dei terreni nel corso del tempo ha dato luogo ad una struttura muraria con andamento est-ovest che insisteva nella porzione occidentale del cantiere. L’andamento curvilineo di tale massiccia formazione strutturata ai fini agricoli è stato condizionato in realtà dalla presenza di un monumento precedente, risalente alla I parte dell’Età del Ferro (Vii sec. A. C.) . Una serie di 32 elementi lapidei sbozzati sono stati infissi nel terreno a distanza piuttosto regolare: costituiscono la porzione di un circolo (stone circle) dal considerevole diametro di 140 metri, a delimitazione di un’area a carattere sacro, come attestato dalla presenza di focolari per offerte nel piano d’uso raggiunto dallo scavo. Si sottolinea che un esempio di tali strutture a cerchio è costituito, sebbene con un diametro di dimensioni nettamente inferiori, dal cerchio lapideo presente sullo spartiacque tra Italia e Francia al colle del Piccolo San Bernardo, di incerta datazione. In relazione stratigrafica e a una distanza di circa 3 metri, a est del cerchio sacro, è stato riconosciuto un ulteriore significativo monumento della stessa epoca. Si tratta dei resti della base, realizzata con grandi elementi lapidei sovrapposti a secco e con varie fasi di sistemazione, di un tumulo funerario, del diametro di 18 metri. Il tumulo, la cui struttura sommitale è stata asportata nelle epoche seguenti, racchiudeva al centro una camera sepolcrale contenente un inumato, deposto su un piano di lastre di pietra. Alcuni oggetti metallici accompagnavano questo personaggio nell’ultimo viaggio, in particolare una spada in ferro e parte della terminazione del fodero realizzata in bronzo, reperto utile a chiarire la posizione sociale del defunto all’interno della comunità, oltre ad altri elementi del corredo, tra cui una fibula. Questa tipologia di monumento funerario e di reperti metallici associati, è attribuibile alla cultura di Hallstatt di origine celtica e quindi centro-europea». I resti monumentali rinvenuti nell’area del costruendo ospedale sembrano documentare movimenti migratori di matrice celtica, precedenti rispetto alle note invasioni del Iv secolo avanti Cristo, culminate con il sacco di Roma. Di quale entità e di quale durata saranno gli studi a chiarirlo nell’ambito di un periodo poco noto finora, a causa della scarsità di documentazione archeologica e connotato dal silenzio delle fonti. La storia dell’occupazione umana dell’area in realtà conosce i primi sviluppi già negli ultimi secoli del Iii millennio. Alcuni allineamenti di piedi di stele, abbattute e asportate in antico, sono stati individuati a nord-est del cantiere, direttamente impiantati sui depositi geologici accumulati dal torrente Buthier. Anche in relazione a questa fase ed alla successiva,- età del Bronzo- , ancora in corso di approfondimento, sono emersi riscontri di attività agricole condotte con l’uso di attrezzi per l’aratura e di canalizzazioni per il drenaggio e la distribuzione delle acque. I lavori di scavo “archeologicamente assistito” intrapresi nel mese di aprile 2014 dopo la rimozione del parcheggio pluripiano, ai fini dell’ampliamento dell’Ospedale regionale, hanno permesso di ripercorrere a ritroso nel tempo eventi salienti legati alla storia della città, a partire dai più “recenti” resti del Cimitero della Cité, sorto dopo l’Ottocento nella periferia urbana per motivi igienici e dismesso intorno agli Anni Trenta del Novecento. L’area prescelta per il suo impianto ospitava già la cappella di Saint-jean-de-rumeyran che le fonti riportano al Xii secolo, ma che potrebbe essere già stata sede di culto nell’alto medioevo, con relative fasi cimiteriali. Altri edifici di epoca medievale e di presumibile carattere funzionale si allineano alla cappella lungo l’asse dell’ attuale viale Ginevra, via che ricalca il percorso in uscita dalla città romana, in direzione nord, verso il colle del Gran San Bernardo (Alpis Poenina). Che si trattasse dell’antico tracciato stradale romano è confermato dal ritrovamento sul margine est di alcune sepolture, comprese tra il I e il V sec. D.c. Che testimoniano l’estensione della necropoli settentrionale di Augusta Praetoria e la sua lunga durata. Una spessa coltre franosa, fenomeno ricorrente in questa zona, come la stratigrafia dei terreni incontrati nello scavo dimostra, separa questi eventi dai considerevoli resti lasciati dall’età del Ferro. Nel corso della seconda parte di questo lungo periodo (tra V e I sec. A.c.) che precede la romanizzazione del territorio, si riscontrano numerose tracce lasciate dalle attività agricole, comprendenti probabili arature e un elaborato sistema di irrigazione dei suoli, oltre a vere e proprie impronte umane e animali rimaste impresse nel terreno in particolari condizioni di conservazione. L’intrattenimento dell’area, che si configura come piana coltivata, è confermato anche dalla presenza di caratteristici depositi interrati per la conservazione delle granaglie. «Le determinazioni e le valutazioni in merito alle testimonianze archeologiche presenti in sito – ha spiegato l’Assessore Emily Rini oggi in Consiglio - potranno essere effettuate dalla Soprintendenza solo al termine dell’indagine archeologica ancora in corso e delle approfondite analisi di laboratorio sui reperti rinvenuti durante lo scavo archeologico, ancora da effettuare». Sulla base delle risultanze dell’indagine archeologica sarà infatti redatta una relazione scientifica che consentirà di attivare un opportuno confronto con specialisti italiani ed europei, già in atto a livello informale, anche sull’importanza delle testimonianze messe in luce nel sito di cui si tratta. Tali risultanze saranno la base per un corretta valutazione sull’effettiva importanza dei ritrovamenti di cui si tratta e nel contempo costituiranno un significativo valore aggiunto, in termini di conoscenza, per l’elaborazione di uno studio di fattibilità per la messa in rete e per la valorizzazione anche del patrimonio preromano presente sul territorio della Regione. Nello studio di fattibilità potranno essere analizzati anche importanti aspetti quali le sostenibilità degli investimenti, le ricadute in termini economici sul tessuto sociale e economico della Regione e gli indotti che tale iniziativa di politica culturale potrebbe ottenere».  
   
   
IETM 2015 A BERGAMO: SEGNALE IMPORTANTE A GIOVANI COMPAGNIE TEATRALI  
 
 Milano, 26 marzo 2015 - "Abbiamo sostenuto il Meeting Ietm a Bergamo per dare un segnale importante al territorio, ai giovani artisti e alle tante Compagnie teatrali che vogliono farsi conoscere e che meritano attenzione". Lo ha detto l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell´Ietm Spring Plenary Meeting 2015 (International network for contemporary performing arts), alla Fondazione Cariplo, a Milano. In Italia Dopo 10 Anni - Il meeting della più importante rete internazionale di spettacolo dal vivo torna in Italia dopo 10 anni, grazie all´organizzazione dell´associazione Etre (la rete delle residenze teatrali lombarde), e con il contributo di Regione Lombardia, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Bergamo e Fondazione Cariplo. Per le 4 giornate saranno coinvolti artisti provenienti da oltre cinquanta nazioni che si confronteranno per stimolare il confronto tra il sistema nazionale e la comunità internazionale dello spettacolo dal vivo. Associazione Etre - "L´associazione Etre - ha sottolineato l´assessore - rappresenta una realtà importante e strategica, per quanto riguarda il settore degli spettacoli dal vivo, che testimonia la presenza di un fermento culturale forte nella nostra regione, che intendiamo sostenere e incentivare". Expo - "Abbiamo pensato che un evento come Ietm - ha aggiunto Cappellini -, che si svolgerà a pochi giorni dall´avvio di Expo, potesse dare un valore aggiunto sia agli operatori, che alla città di Bergamo. I più di 500 artisti che parteciperanno al Meeting avranno l´occasione di conoscere lo splendido paesaggio di Bergamo Alta e magari trattenersi successivamente per visitare l´Esposizione". Collaborazione Tra Istituzioni - "Aver portato l´Ietm nuovamente in Italia e in Lombardia - ha rimarcato l´esponente della Giunta Maroni - dimostra che quando si fa un gioco di squadra e si collabora a più livelli istituzionali, gli ostacoli, sia a livello economico, che logistico, si superano".  
   
   
FESTA DEL POPOLO VENETO, IL PRESIDENTE ZAIA: UN GIORNO SPECIALE PER CELEBRARE LA NOSTRA IDENTITÀ  
 
Venezia, 26 marzo 2015 - “Questa festa celebra il Veneto e i veneti mettendo al centro storia, identità e tradizione. E rappresenta un modo per non disperdere quel patrimonio di valori e di cultura che sono fondamentali per rinsaldare e rafforzare ancor di più quel senso di comunità, che nei nostri territori è radicato con forza e ci ha sempre permesso di superare le difficoltà”. Così il Presidente della Regione, Luca Zaia, commenta la festa del popolo Veneto che si è tenuta a Venezia ed ha il suo fulcro nelle premiazione del Concorso “Tutela, Valorizzazione e Promozione del Patrimonio Linguistico e Culturale Veneto”, patrocinato dal Miur, che continua a crescere nella partecipazione e nella qualità dei lavori presentati dalle scuole e realizzati, in molti casi, con il sostegno delle Pro Loco locali. In questa edizione sono arrivati 182 progetti (erano 150 nel 2014) e hanno partecipato 124 istituti scolastici (116 lo scorso anno), di diverso ordine e grado. “Questo concorso, giunto alla sua quarta edizione, vuole essere anche uno strumento – spiega il Governatore - per stimolare la riscoperta della nostra storia e permettere ai giovani di approfondire temi e studi che riguardano da vicino il Veneto: dalla lingua alla storia, passando per la cultura e le tradizioni. Si tratta di un modo per valorizzare la nostra identità non solo a parole, ma con un strumento concreto che diviene anche il modo di trasmettere un patrimonio di cultura e di storia che per nessun motivo dobbiamo disperdere. E la partecipazione dei giovani che continua a crescere anno dopo anno è il segno evidente dell’attaccamento dei ragazzi ai valori e alla cultura di questa terra straordinaria che è il Veneto”. “Mi auguro – conclude Zaia – che questa festa diventi sempre più un punto di riferimento ed un modo per tramandare valori, identità e storia del Veneto e dei veneti, che sono un autentico patrimonio che oggi celebriamo tutti insieme”.  
   
   
TRENTO: VIAGGIA NEL CONTEMPORANEO LA PRIMAVERA DEL TEATRO DI PROSA  
 
Trento, 26 marzo 2015 - “Tendenze Prosa”, il terzo segmento della Stagione teatrale 2014/2015 del Centro Servizi Culturali S. Chiara, si aprirà venerdì 27 marzo con uno spettacolo firmato da Antonio Latella. Seguiranno altre quattro rappresentazioni che, nel corso dei mesi di aprile e maggio, porteranno sui palcoscenici cittadini alcuni degli artisti più innovativi del panorama nazionale. Il calendario dei cinque spettacoli è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa dal direttore Francesco Nardelli e da Emanuela Rossini, consulente per la Stagione di Prosa. Sono intervenuti all´incontro, l´art manager della Compagnia di Antonio Latella, Michele Mele, ed Elena Marino, regista dello spettacolo proposto dalla Compagnia “Teatrincorso/spazio 14”. Si aprirà venerdì 27 marzo al Teatro “Sociale” con lo spettacolo «Francamente Me Ne Infischio» di Antonio Latella la rassegna “Tendenze Prosa”, inserita nella proposta della Stagione teatrale 2014/2015 del Centro Servizi Culturali S.chiara. Si tratta di quattro appuntamenti con lavori che in sé racchiudono esperienze significative e che delineano alcune prospettive del teatro italiano e, soprattutto, ne dimostrano la vitalità. Terreni d’indagine privilegiati sono la comicità, il linguaggio fisico e la drammaturgia scenica, le forme della narrazione e le convenzioni teatrali, incluso il ruolo dello spettatore. “Alla rassegna – ha affermato Francesco Nardelli – è stato dato un corpus unitario, collocandola in una fase avanzata della programmazione stagionale. Per favorire la presenza del pubblico è stata anche prevista una speciale forma di abbonamento, che consentirà al pubblico di assistere con soli 40 euro a tutti e cinque gli spettacoli in calendario”. Entrando nel merito della programmazione, Emanuela Rossini ha definito la serie dei cinque spettacoli “una mappa su quanto si sta muovendo nel panorama nazionale della prosa in quanto a sperimentazione, talento, figure guida in grado catturare l´attenzione delle generazioni più giovani”.  
   
   
A POTENZA L’INFERNO DI DANTE DIVIENE MUSICAL  
 
 Potenza, 26 marzo 2015 - La Divina Commedia del Sommo Poeta diviene musical nella trasposizione della Compagnia del Fauno del regista e interprete pugliese Pino Petrosillo. La prima cantica, L’inferno di Dante è lo spettacolo che il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata presenta a Potenza nell’ambito della sezione Cantieri d’Arte. L’inferno di Dante andrà in scena a Potenza venerdì 27 marzo 2015 – sipario ore 21 - al teatro Don Bosco. Per la regia di Pino Petrosillo e le coreografie di Giusy Febbrile, l’originale trasposizione della Compagnia del fauno trasforma l’opera poetica per eccellenza della letteratura italiana in un musical. La Commedia, che Giovanni Boccaccio definì Divina, racconta del viaggio immaginario attraverso i tre regni ultraterreni che Dante Alighieri compì dall’Ade fino alla visione della Trinità. La rappresentazione immaginaria e allegorica dell´oltretomba cristiano, in questo spettacolo, conduce il pubblico nella prima parte del viaggio dantesco: nell’Inferno. La trasposizione di Petrosillo vede un incipit con Lucifero e si conclude con la visione luminosa e celestiale di Beatrice. Lo spettacolo ripercorre, dalla selva oscura, il percorso attraverso i nove gironi dell’Inferno. Una lunga discesa in cui Dante, accompagnato da Virgilio, incontrerà alcuni fra i personaggi più noti del poema. Paolo e Francesca, i due amanti uccisi dal di lei marito Gianciotto Malatesta, che nel secondo girone – dei lussuriosi - vengono trascinati per l´aria e sbattuti da una bufera infernale, evidente contrappasso della passione che li travolse in vita. Il letterato Pier delle Vigne, che nel Xiii canto dell’Inferno, è posto nella selva dei suicidi e trasformato in albero per aver volontariamente rinunciato alla sua natura umana. E ancora il Conte Ugolino della Gherardesca che si ciba dell’arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini. L’arcivescovo, per riuscire a conquistare la carica di podestà di Pisa, non ha esitato a ricorrere all’inganno per rinchiudere in una torre il conte Ugolino e i suoi figli. Entrambi si sono macchiati di tradimento ed entrambi i dannati sono immersi nel gelo, Ugolino però è anche demone vendicatore della morte dei suoi figli e rode per l´eternità il capo del suo aguzzino. Il viaggio fra i dannati che scontano per l’eternità i loro peccati si conclude sulla spiaggia del Purgatorio dove escono a riveder le stelle. Lo spettacolo della Compagnia del Fauno propone attraverso il linguaggio universale della musica, della danza e della poesia, una rilettura del poema che saprà conquistare il pubblico. Cantieri d’Arte, particolare sezione della stagione teatrale di Potenza riservata agli artisti e alle compagnie emergenti, proseguirà venerdì 10 aprile al Teatro Francesco Stabile a Potenza con la compagnia Gli sfigartisti nello spettacolo Fa Curriculum (stiamo lavorando per noi).  
   
   
MOSTRA FOTOGRAFICA - IMMAGINI DALLE COLLEZIONI DEL MUSEO | LUGANO, MUSEO CANTONALE D´ARTE FINO AL 26 APRILE 2015  
 
Lugano, 26 marzo 2015 - Come ogni anno il Museo Cantonale d’Arte propone un nuovo allestimento di opere appartenenti alla collezione permanente, concentrandosi in questa occasione sulla fotografia. La mostra esporrà inoltre alcune opere del Museo d’Arte della città di Lugano. L’esposizione vuole porre l’attenzione sulla centralità del ruolo che la fotografia ha avuto nella storia dell’arte dell’ultimo secolo e mezzo. Gli artisti hanno riconosciuto sin da subito l’importanza della fotografia, reagendo, in modo più o meno diretto, al nuovo mezzo di comunicazione. Il riconoscimento da parte delle istituzioni è invece avvenuto con maggior ritardo, sia per ciò che riguarda lo statuto della fotografia come arte che per l’interesse ad acquisire nelle collezioni immagini fotografiche. La mostra del Museo Cantonale è un’occasione per comprendere l’apporto fondamentale della fotografia allo sviluppo dei linguaggi artistici del Xx e del Xxi secolo, senza voler nascondere la problematicità a definire con esattezza le categorie a cui appartengono alcune opere fotografiche. Bisogna considerare che spesso, nell’arte contemporanea, la fotografia si colloca a margine tra diversi settori artistici passando dall’essere opera stessa a mero mezzo tecnico al servizio di un progetto più ampio. Al fine di evidenziare le varie e diverse inclinazioni che caratterizzano l’evoluzione della fotografia nella storia dell’arte, il percorso espositivo è scandito in 17 sale tematiche e propone ai visitatori uno sguardo su alcune delle principali applicazioni del mezzo espressivo. La grande varietà di linguaggi presenti nella mostra evidenzia inoltre la serietà con cui, sin dalla sua inaugurazioni nel 1987, il Museo Cantonale d’Arte ha incluso la fotografia nella sua programmazione espositiva e nelle acquisizioni volte ad accrescere il patrimonio culturale dell’Istituto. Più recentemente anche il Museo d’Arte della città di Lugano si è interessato ad arricchire la propria collezione con importanti fotografie, dimostrando una seria riflessione sul mezzo espressivo. La mostra offre ai visitatori l’occasione di confrontarsi con fotografi ticinesi, svizzeri e internazionali, proponendo un insieme significativo di opere fotografiche che esprime anche l’attenzione dedicata al dialogo tra l’identità regionale del nostro cantone e ciò che lo circonda. Www.museo-cantonale-arte.ch