Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Aprile 2015
PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA, STAND INFORMATIVO AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL GIORNALISMO  
 
Perugia, 16 aprile 2015 – Nell´ambito della nona edizione del Festival internazionale del giornalismo in corso a Perugia, è stato allestito un punto per la divulgazione delle comunicazioni relative ai fondi comunitari Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), Fse (Fondo sociale europeo) e Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Nello spazio, all´Hotel Brufani a Perugia, vengono fornite informazioni sugli interventi realizzati in Umbria con i programmi operativi regionali della programmazione 2007-2013 e sulle azioni previste dai programmi della nuova programmazione 2014-2020. Il punto informativo resterà aperto per tutta la durata del Festival, da mercoledì 15 a domenica 19 aprile  
   
   
TRE PROGETTI ITALIANI TRA I VINCITORI DEL PREMIO PER IL PATRIMONIO CULTURALE DELL´UNIONE EUROPEA / EUROPA NOSTRA AWARDS  
 
 L’aia / Bruxelles, 16 Aprile 2015 - La Commissione Europea ed Europa Nostra hanno comunicato il 14 aprile i vincitori dell´edizione 2015 del Premio per il patrimonio culturale dell’Unione europea / Europa Nostra Awards, considerato il riconoscimento europeo piú prestigioso in tale ambito. Tra i 263 progetti candidati presentati da organizzazioni e singoli individui di 29 paesi, sono stati selezionati 28 vincitori in quattro categorie: 1) conservazione, 2) ricerca e digitalizzazione, 3) contributi esemplari 4) istruzione, formazione e sensibilizzazione. La cerimonia di premiazione avrà luogo l’11 giugno presso il Comune di Oslo, alla presenza di Fabian Stang, Sindaco di Oslo, Tibor Navracsics, commissario europeo per l´Istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, e Plácido Domingo, il celebre cantante d’opera e Presidente di Europa Nostra. Sette dei vincitori saranno insigniti del Gran Premio della giuria e riceveranno 10.000 euro ciascuno, e uno dei vincitori riceverà il premio della giuria popolare decretato a seguito di una votazione online condotta da Europa Nostra. "Il patrimonio culturale è uno delle risorse più grandi dell´Europa. Esso offre innumerevoli benefici culturali, economici, sociali ed ambientali. Vorrei congratularmi con i vincitori per il Premio per il patrimonio culturale dell´Unione europea/Europa Nostra awards, che sono l´esempio perfetto non solo di ciò che gli europei impegnati e competenti possono fare per il patrimonio , ma anche per la nostra identità europea, contribuendo ad accrescere il senso di appartenenza. Abbiamo tutti bisogno di continuare a collaborare per aiutare le comunità e i cittadini a prendere possesso del nostro patrimonio, renderlo parte della nostra vita quotidiana e preservarlo per le generazioni future", ha dichiarato il commissario Navracsics. “I vincitori di quest´anno sono formidabili esempi di creatività e innovazione che lavorano per il patrimonio culturale europeo. Questi dimostrano anche che il patrimonio culturale è importante per l’Europa e per i suoi cittadini. Confidiamo che, sotto la guida del Presidente Juncker e del Commissario Navracsics, la strategia dell´Unione europea per un sistema integrato del patrimonio culturale possa essere ulteriormente sviluppata e implementata", ha aggiunto Plácido Domingo. I Vincitori Del 2015 (elencati in ordine alfabetico per paese) Categoria Conservazione: Giardino pittoresco del Museo van Buuren a Bruxelles, Belgio ▪ Chiesa armena e convento di Nicosia, Cipro ▪ Mercato centrale Boulingrin a Reims, Francia ▪ Villa Antouaniko a Chios, Grecia ▪ Sculture nuragiche di Mont’e Prama in Sardegna, Italia ▪ Mosaici Paleocristiani della Basilica Patriarcale di Aquileia, Italia ▪ Maniero di Eidsvoll, Norvegia ▪ The Halls Amsterdam: Centro di Media, moda, cultura and artigianato, Paesi Bassi ▪ Fabbrica di ceramiche Middleport a Stoke-on-trent, Regno Unito ▪ Stonehenge: centro di informazioni turistiche ed area circostante, Wiltshire, Regno Unito ▪ Cattedrale di Tarazona, Spagna ▪ Valle del sale di Añana, Paesi Baschi, Spagna ▪ Chiesa Armena di San Giragos a Diyarbakir, Turchia ▪ Accademia musicale Franz Liszt a Budapest, Ungheria Category Ricerca e digitalizzatione Progetti di ricerca ▪ Restauro dei mulini con vele perforate dell’altopiano di Lasithiou, Creta, Grecia ▪ Imparare da las Cuencas: paesaggio culturale delle miniere di carbone asturiane, Spagna Progetti di digitalizzazione: ▪ Hermes: Hermoupolis Digital Heritage Management, Siros, Grecia ▪ Meraviglie di Venezia: tour virtuale dei tesori nell’area di San Marco, Italia Categoria Contributi esemplari ▪ Associazione Rundling, Jameln, Germania ▪ Associazione amici di Huis Doorn, Doorn, Paesi Bassi ▪ Churches Conservation Trust, Londra, Regno Unito Categoria Istruzione, formazione e sensibilizzazione Progetti educativi: ▪ Heritage Skills Initiative, Newcastle upon Tyne, Regno Unito ▪ Club dei giovani archeologi, York, Regno Unito Progetti di formazione: ▪ Programme per i proprietari di costruzioni rurali , Tallin, Estonia ▪ The Outbuilding Project, Røros, Norvegia Progetti di sensibilizzazione: ▪ La cittá giardino di Stains, Francia ▪ Giardino murato di Fota, Cork, Irlanda ▪ Conservare le testimonianze del passato per costruire un futuro, Chi­inău, Moldavia Sculture nuragiche di Mont’e Prama in Sardegna, Italia La civiltà nuragica ha dominato la Sardegna per secoli, dall´età del bronzo (1800 aC), al 2 ° secolo dC. Il nome deriva dai suoi monumenti più caratteristici, i nuraghi, costituiti da torri-fortezza, e ancora oggi circa 7mila nuraghi sono visibili nel paesaggio sardo. Un altro elemento della cultura nuragica erano le sculture trovate nel 1974 in un campo di Mont’e Prama, nella Sardegna occidentale. Questi 5178 frammenti di pietra, equivalenti a 9140 kg, sono stati scavati dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari. La loro notevole quantità (25 figure in piedi, 13 modelli), le dimensioni (2 metri di altezza, 300 kg di peso) e la loro qualità ne fanno una delle più importanti collezioni archeologiche rinvenute in tutta la regione del Mediterraneo occidentale. Il Centro di Conservazione Archeologica di Roma ha realizzato il progetto di esposizione delle sculture nei musei di Cagliari e Cabras. Dei 5178 frammenti, 1202 sono stati riassemblati in 5 arcieri, 4 guerrieri, 16 pugili e 13 modelli nuraghe. Il progetto è stato uno sforzo multidisciplinare volto a riunire conservazione, museologia, impegno pubblico, che ha coinvolto la comunità e la comunicazione a livello regionale, nazionale e internazionale. “La Giuria è stata affascinata dalla complessità di questo progetto di restauro, e colpito dalla sua importanza nello sviluppo per la comprensione di questa cultura sottovalutata. Il montaggio dei pezzi, eseguito senza una penetrazione profonda della pietra originale, ed evitando l´uso di trapani o l’inserimento di materiali diversi, darà la possibilità di fare in futuro modifiche e aggiunte sulle immagini delle statue. Tutte le operazioni di restauro sono state realizzate pubblicamente, con la possibilità per il pubblico di visitare i lavori in corso. L´importanza per la popolazione locale è evidente, e valorizza la loro identità con gli abitanti che li hanno preceduti in questa grande isola.” I mosaici paleocristiani della Basilica Patriarcale di Aquileia, Italia I siti Unesco di Aquileia comprendono le aree archeologiche e la Basilica Patriarcale, simbolo della città, ultimata nel 1031. Questa Basilica costituisce di per sé un radicale restauro dell´antico complesso religioso, compreso il pavimento a mosaico con scene del Vecchio Testamento, commissionata dal vescovo Teodoro tra il 313 e il 320 a.C. Il mosaico non era conosciuto fino all´inizio del 1900, quando furono rimosse le pavimentazioni fatte nei secoli successivi. Questo progetto ha permesso di proteggere i mosaici della sala a sud del Battistero, costruito alla fine del Iv o all´inizio del V secolo a.C., in modo tale che possano essere accessibili al pubblico ed anche protetti contro il deterioramento futuro. L´approccio e lo stile sono accuratamente in sintonia con l´ambiente circostante, ma sicuramente contemporanei: esternamente la struttura coprente comprendere materiali tradizionali, ma internamente è stata usata vernice in polvere per alterare lo spazio in modo che i visitatori si concentrino solo sui mosaici. Inoltre la protezione dei mosaici stessi è stata effettuata con tecniche di ultima generazione e curata dai maggiori esperti. “La Giuria è stata favorevolmente colpita per il modo in cui qui è stato affrontato il problema di coniugare protezione con adeguata schermatura di strutture archeologiche all´aperto. È stata realizzata una nuova costruzione di forma rettangolare, composta utilizzando le pietre sparse sul sito, e offrendo ai visitatori l´aspetto di una parete continua. Nella stretta strada della Basilica si affaccia solo una finestra lineare, consentendo così uno scorcio degli interni. L´intervento potrebbe essere considerato un esempio di grande importanza per un problema che, fino ad ora, è stato affrontato in molti modi diversi e con successo variabile, in tutta Europa.” Le meraviglie di Venezia: tour virtuale dei tesori nell’area di San Marco, Italia Lo scopo di questo progetto è stato quello di creare il primo museo virtuale online mai dedicato a Venezia. Il progetto utilizza strumenti multimediali che permettono agli spettatori di vedere circa 400 opere d´arte. Il museo online, tradotto in 9 lingue, accessibili su smartphone, tablet e computer, comprende 238 modelli 3D di oggetti di interesse storico e culturale, 29 tour virtuali e 389 oggetti virtuali. Esso consente agli utenti di vedere gli edifici e gli oggetti nella zona di Piazza San Marco, tra cui l´antica statua di bronzo del leone alato e i tesori dalla Basilica. L´ambiente virtuale utilizza la tecnologia 3D per consentire agli utenti di visualizzare, ad esempio, una rappresentazione decostruita del leone alato rivelando i successivi lavori di ristrutturazione della scultura nel corso degli anni. La particolare importanza di questo progetto è stata la ricostruzione, attraverso collezioni diverse, di due musei che non esistono più: la Tribuna di Palazzo Grimani e lo Statuario Pubblico della Serenissima Repubblica di Venezia. Nel loro insieme, il riassemblaggio e ri-presentazione di questi vari oggetti in formato digitale, offrono una nuova opportunità per un più ampio target di spettatori di apprezzare e comprendere la ricchezza del patrimonio culturale di Venezia. “La Giuria ha ritenuto molto interessante questo progetto di digitalizzazione. Attraverso una piattaforma multilingue (9 lingue), è accessibile su una vasta gamma di media.Il suo impatto si ripercuote sia su eventi promozionali che per la ricerca, e saranno dunque utili sia agli esperti che al turista. Le sfide della complessità, la distinzione tra il reale e il virtuale, e un mix di discipline accademiche e il tipo di oggetti, sono tutti affrontati con successo in questo progetto altamente lodevole e prezioso.” Contesto Il Premio per il patrimonio culturale dell’Unione europea / Europa Nostra Awards è stato lanciato nel 2002 dalla Commissione Europea in partnership con Europa Nostra. Il Premio celebra e promuove le migliori pratiche relative alla conservazione del patrimonio, la gestione, la ricerca, l´educazione e la comunicazione. In questo modo, esso avvicina il patrimonio culturale ai cittadini europei e contribuisce a un riconoscimento pubblico più forte del patrimonio culturale come risorsa strategica per la società e l´economia europea. Negli ultimi 13 anni sono stati selezionati in totale 415 progetti vincitori. Ogni anno, organizzazioni e singoli individui possono presentare la candidatura. Giurie specializzate composte da esperti indipendenti valutano i progetti presentati e selezionano fino a 30 vincitori in quattro categorie : 1) conservazione, 2) ricerca e digitalizzazione, 3) contributi esemplari, 4) istruzione, formazione e sensibilizzazione. Tutti i vincitori ricevono una targa o trofeo. I sette vincitori del Gran Premio ricevono anche una somma di 10.000 euro ciascuno. I premi vengono consegnati ai vincitori in una grande cerimonia pubblica, ospitata ogni anno in una città europea diversa. La cerimonia di premiazione del 2015 si svolgerà ad Oslo e fa parte del programma del Congresso di Europa Nostra sul patrimonio europeo che si terrà nella capitale norvegese dal 10 al 14 Giugno. Il Congresso è sostenuto dal programma Europa Creativa dell´Unione europea, Riksantikvaren - la Direzione per i Beni Culturali e l´Arts Council della Norvegia, la città di Oslo, oltre a molti altri enti pubblici e privati norvegesi Il Premio ha ricevuto il sostegno del programma Cultura dell´Ue (2007-2013) ed è ora inserito nel nuovo programma Europa Creativa (2014-2020). Europa Nostra è la federazione europea Ong sul patrimonio. Presente in oltre 42 paesi d’Europa e non solo, l´organizzazione è la voce della società civile impegnata nella salvaguardia e promozione del patrimonio culturale e naturale europeo. Europa Nostra promuove campagne per la salvaguardia di monumenti d’Europa in pericolo, siti e paesaggi ,in particolare attraverso il programma “I 7 siti più a rischio in Europa” realizzato in collaborazione con la Banca per gli investimenti europei. Celebra inoltre l´eccellenza attraverso il Premio per il patrimonio culturale dell’Unione europea / Europa Nostra Awards. Essa punta inoltre a dare il proprio contributo alle strategie europee per le politiche sul patrimonio. Fondata nel 1963, Europa Nostra è oggi riconosciuta come la rete più rappresentativa e influente del patrimonio in Europa. Nel 2014, l´organizzazione ha ricevuto un finanziamento Ue dal programma Europa creativa per sostenere la sua attività di rete “Mainstreaming Heritage´ in Europa. Per Saperne Di Piu’ Sui progetti vincitori: Informazioni e commenti della giuria, foto ad alta risoluzione e video Sito web Europa Creativa Twitter: @europe_creative Sito web Commissario Navracsics  
   
   
TAGLIO DEL NASTRO PER MERAVIGLIEDIVENEZIA.IT, IL PRIMO MUSEO VIRTUALE DEI TESORI DELL’AREA DI SAN MARCO E DELL’ANTICA SERENISSIMA  
 
Venezia, 16 aprile 2015 - Taglio del nastro digitale per www.Meravigliedivenezia.it  il primo museo virtuale dei tesori dell’area di San Marco, presentato ieri a Venezia. Un imponente intervento di valorizzazione digitale, reso evidente dai numeri: 750mila file, oltre 20mila foto ad alta risoluzione, quasi 400 oggetti virtuali di cui 237 anche in 3D, 8 tour virtuali, 14 video, un sito web in 10 lingue tra cui cinese, giapponese e russo per visitare sempre, dovunque e gratuitamente da pc, tablet e smartphone alcuni luoghi simbolo della Serenissima, come il Tesoro della Basilica di San Marco, lo Statuario Pubblico della Serenissima, la Tribuna di Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa, il cortile di Palazzo Ducale e Piazza San Marco con le sue sculture, fra le quali il gruppo dei Tetrarchi, il “Todaro” (San Teodoro) e il Leone. Questo, in sintesi, è il progetto “Meraviglie di Venezia: tesori sacri e profani nell’area di San Marco”, per far conoscere in dettaglio grazie alla digitalizzazione quasi 400 opere dall’importante valenza storico-culturale. Un numero così cospicuo da costituire un record negli interventi di valorizzazione digitale del patrimonio culturale in Europa, tanto che ieri “Meraviglie di Venezia” è stato insignito del “Premio per il patrimonio culturale dell’Unione europea/Europa Nostra Awards” per la sezione relativa alla digitalizzazione della categoria “Ricerca e digitalizzazione”. I beni al centro dell’intervento fanno capo a Procuratoria di San Marco, Polo Museale del Veneto - Museo Archeologico Nazionale di Venezia e Museo di Palazzo Grimani, Biblioteca Nazionale Marciana, enti con cui la Regione del Veneto ha sottoscritto apposite convenzioni. Considerando il grande appeal che un prodotto di questo tipo può avere sul pubblico mondiale, il sito web meravigliedivenezia.It può supportare fino a un milione di accessi in contemporanea. La digitalizzazione dei beni unisce l’assoluto rigore scientifico a una presentazione chiara, intuitiva e adatta ad attrarre anche il pubblico internazionale e più giovane. Tra i protagonisti di “Meraviglie di Venezia”, il Leone, simbolo per antonomasia dell’antica Serenissima, posto sulla colonna di piazzetta San Marco. La multimedialità in questo caso ha permesso di evidenziarne in modo accattivante origine ed evoluzione iconografica. È accreditata l’ipotesi che in origine il Leone fosse un’antica chimera proveniente da Costantinopoli o dal Levante, modificata nel Medioevo con simboli agiografici marciani e sottoposta nel tempo a più d’un restauro. La completa ricostruzione 3D ha permesso di distinguere le diverse modifiche succedutesi nei secoli anche attraverso un gioco interattivo didattico. Due i “musei ritrovati”: la Tribuna di Palazzo Grimani e lo Statuario Pubblico della Serenissima attraverso la ricostruzione 3D tramite laser scanner sono stati ripopolati con tutti i beni delle collezioni, così come si presentavano originariamente. Fino al 31 maggio 2015 cittadini, turisti e appassionati di Venezia possono partecipare alla "Public Choice Award" lanciata da Europa Nostra votando "Wonders of Venice” (Meraviglie di Venezia) al link www.Europanostra.org/public-choice-award/. “Meraviglie di Venezia”, realizzato su proposta progettuale della Regione del Veneto nell’ambito di “Shared Culture - Progetto strategico per la conoscenza e la fruibilità del patrimonio condiviso” di cui l’ente regionale è partner, è stato finanziato dal Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013 per 276.000 euro.  
   
   
"REMUTO": PRIMAVERA IN MUSICA, 23 CONCERTI IN 16 LOCALITÀ TOSCANE  
 
Firenze 16 aprile 2015 - Oltre 5 mila i giovani musicisti toscani sono impegnati nella nuova stagione musicale primaverile di Remuto, la rete musicale della Regione Toscana. Giunta alla sesta edizione, la stagione 2015 inizia giovedì 16 aprile e, fino a martedì 26 maggio si articola su 23 appuntamenti in 16 località toscane: concerti per coro e orchestra a ingresso gratuito in importanti teatri, club, auditorium, scuole e piazze della regione. Finanziato da Regione Toscana, tramite l´assessorato all´Istruzione, il progetto di Remuto si svolge in collaborazione con il Comune di Scandicci e con il Centro di studi musicali che a Empoli è intitolato a Ferruccio Busoni. Sono 120 le scuole toscane nelle quali sono formati i giovani musicisti. Costituita nel 2009 e formata da scuole di ogni ordine e grado (capofila il "Calamandrei" di Sesto Fiorentino), Remuto opera affinché i principi ispiratori di promozione della cultura e della pratica musicale si possano coniugare con azioni continuative e di sistema rivcolte a tutte le scuole toscane. Queste le 16 località dove si svolgeranno i concerti della rete: teatro Manzoni (Pistoia), "Cattedrale" (area ex Breda Pistoia), scuola comunale di musica Mabellini (Pistoia), teatro La Perla (Empoli), auditorium Arnolfo Di Cambio/beato Angelico (Firenze), tensostruttura delle Ghiaie (Livorno), teatro dei 4 Mori (Livorno), auditorium Istituto Comprensivo don Milani (Massa), teatro Mascagni (Chiusi), auditorium comunale (Scandicci), auditorium San Francesco (Lucca), Teatro Santa Fiora (Grosseto), Eden Club (Grosseto), auditorium Liceo Carducci (Pisa), auditorium Liceo Cicognini-rodari (Prato), Piazza Grande (Arezzo). Il programma completo degli eventi sul sito di Remuto: http://www.Retemusicatoscana.it    
   
   
ARMENI: SERRACCHIANI, RICORDIAMO LA TERRIBILE VICENDA DI UN POPOLO  
 
 Trieste, 16 aprile 2015 - "Ricordare la terribile vicenda del popolo armeno significa saldare un grande debito con la storia, e onorare i più universali valori umani", ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. "Sull´esempio di quanto accade oggi in Europa, a 100 anni dalla Grande Guerra, voglio esprimere l´auspicio che anche una tragedia come quella che si è abbattuta sugli armeni possa trovare la sua rispettosa commemorazione. Anche in memoria delle comunità armene che si erano insediate nell´alto Adriatico, e segnatamente a Venezia e Trieste, partecipiamo al dolore che la ricorrenza del Centenario rende più evidente". "Al contempo vorremmo che questa circostanza - ha osservato la presidente Serracchiani - fosse l´occasione per rafforzare consolidati rapporti di dialogo, amicizia e collaborazione, non certo per suscitare polemiche o rinfocolare divisioni e ostilità che dovrebbero essere definitivamente consegnate alle pagine della storia dello scorso secolo".  
   
   
CULTURA - UNA GRANDE ANTOLOGICA SU ANTONIO LIGABUE, PER IL CINQUANTENARIO DELLA MORTE, NEL RISTRUTTURATO PALAZZO BENTIVOGLIO A GUALTIERI (REGGIO EMILIA). IN MOSTRA DIPINTI, DISEGNI, INCISIONI E SCULTURE TRA CUI ALCUNI INEDITI.  
 
Bologna, 16 aprile 2015 – Una grande mostra antologica su Antonio Ligabue, per il cinquantenario della morte, nella sua Gualtieri (Reggio Emilia). In mostra dipinti, disegni, incisioni e sculture tra cui alcuni inediti provenienti da collezioni private, dal 31 maggio all’8 novembre 2015. E’ la prima iniziativa della neonata Fondazione Museo Antonio Ligabue. La sede dell’esposizione e del Museo permanente sarà il Palazzo Bentivoglio, di cui sono ormai completati i lavori di ristrutturazione anche in relazione agli esiti del terremoto del maggio 2012. Ieri a Bologna, nella sede della Regione, si è svolta una presentazione cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell’Emilia-romagna Stefano Bonaccini, Andrea Rossi sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Renzo Bergamini sindaco di Gualtieri, Livia Bianchi e Sandro Parmiggiani presidente e direttore Fondazione Museo Antonio Ligabue, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi. “La Regione – ha commentato il presidente Bonaccini – crede in questa operazione per diversi motivi: primo perché si tratta di una mostra dedicata a uno degli artisti più importanti del Novecento, un artista della nostra terra di cui è giusto valorizzare, nel cinquantesimo della sua scomparsa, le sue opere tra cui alcuni inediti. Perdipiù questo avverrà dentro un contesto magnifico quale è palazzo Bentivoglio, che si affaccia in una delle piazze più belle d’Italia e che nell’anno dell’Expo può essere occasione per favorire il turismo culturale. Io – ha concluso il presidente – credo che la cultura possa essere un terreno che favorisce l’occupazione, e anche per questo già nel primo anno del mio mandato, come annunciato, ho aumentato da 18 a 28 i milioni di euro disponibili per il settore”. “La Bassa reggiana - ha detto il sottosegretario Rossi, che ha inoltre annunciato la visita alla mostra del ministro Franceschini – è un territorio conosciuto per il grande fiume ma che ha anche elementi di ricchezza artistico-culturale, da Guareschi a Zavattini fino appunto a Ligabue, che sarà ospitato da una sede per cui la Regione sta pensando di fare degli investimenti significativi, mancando ancora alcune centinaia di migliaia di euro per completare il recupero e il restauro rispetto ai danni causati dal sisma del 2012. Io credo che i Fondi strutturali del Por Fesr possano offrire le condizioni per contribuire a sostenere il Comune di Gualtieri in un lavoro importante che esso stesso ha già fatto”. La mostra - Dal 31 maggio all’8 novembre 2015, a palazzo Bentivoglio di Gualtieri, si terrà un’antologica di Antonio Ligabue, curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, col patrocinio della Regione Emilia-romagna, della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Gualtieri. La rassegna, che si apre proprio nei giorni in cui cade il cinquantesimo anniversario della morte di Ligabue, proporrà oltre 100 opere, alcune mai presentate prima, tra cui 80 dipinti, 15 disegni, 10 incisioni e altrettante sculture in bronzo e terracotta. I dipinti esposti, molti ritenuti massimi capolavori dell’artista, saranno suddivisi nei tre periodi nei quali si è soliti ripartire l’opera di Ligabue (1928-1939; 1939-1952; 1952-1962) e copriranno tutti i motivi della sua pittura: animali domestici e feroci, paesaggi svizzeri e padani, interni, ritratti, autoritratti. Quest’importante appuntamento costituirà un punto fermo da cui partire per una corretta valutazione critica e storica del lavoro di Ligabue, in grado di sottolineare il grande valore di Ligabue nell´àmbito dell´arte italiana ed europea, al di là della fuorviante definizione di "naïf" che l´ha troppo a lungo accompagnato e ne ha mortificato la comprensione. Oltre a questa prima rassegna, la Fondazione sta studiando un programma di esposizioni che, in Italia e soprattutto all’estero, diffondano un’immagine “altra” e alta di Antonio Ligabue, come prosecutore di quell’espressionismo che caratterizzò alcune esperienze della prima parte del Novecento e, per certi aspetti, di quel primitivismo che ebbe in Henri Rousseau il suo alfiere. La mostra costituisce inoltre un’ottima occasione per immergersi nella realtà di un paese, Gualtieri, che ha molti motivi di interesse da offrire al visitatore: la splendida piazza centrale, una delle più belle d’Italia, che esplicitamente si rifà ai grandi modelli francesi dell’epoca; il Palazzo della famiglia Bentivoglio, con i cicli pittorici della Sala dei Giganti e quelli delle altre tre sale, con gli affreschi della Storia di Roma e dell’Eneide; la donazione Umberto Tirelli (Gualtieri, 1928 – Roma, 1990), allestita nello stesso Palazzo Bentivoglio, con opere, tra gli altri, di Giorgio de Chirico, Felice Casorati, Giacomo Manzù, Corrado Cagli, Renato Guttuso, Giosetta Fioroni, Mino Maccari, Marino Mazzacurati, Léonor Fini, Balthus, Fabrizio Clerici; la Chiesa dell’Annunciazione nella frazione di Pieve Saliceto, originaria della metà del Seicento; il Palazzo Greppi a Santa Vittoria, il paese dei cento violini; l’archeologia industriale (edifici e impianti realizzati nel Novecento) legata alle opere di bonifica (iniziate nel Cinquecento) e di sollevamento delle acque; il fascino delle golene lungo il corso del Po, nelle quali Ligabue stesso trovò rifugio in alcuni periodi della propria esistenza, e dove avvenne, nell’inverno del 1928-29, l’incontro con Marino Renato Mazzacurati, che tanta importanza avrebbe avuto nell’attività pittorica dell’artista. La Fondazione - A cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista, si è costituita a Gualtieri (Reggio Emilia) la Fondazione Museo Antonio Ligabue. La comunità della città della bassa reggiana ha sentito come una necessità morale preservare e diffondere la memoria di Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 - Gualtieri, 1965), uno dei più geniali e originali artisti del Novecento italiano, che qui vi ha soggiornato per oltre quarant’anni, dal 1919 al 1965. La figura di Ligabue sarà inoltre il fulcro attorno cui ruoterà lo sviluppo culturale di Gualtieri che ha saputo nel tempo riconoscere nel Toni uno dei motivi di identità della propria storia. La Fondazione Museo Antonio Ligabue nasce per volere del Comune di Gualtieri, del Banco Emiliano e di Girefin Spa, con lo scopo di istituire, gestire e promuovere il Museo Antonio Ligabue e di valorizzare l’opera dell’artista. La Fondazione Museo Antonio Ligabue, presieduta da Livia Bianchi, coadiuvata da un consiglio di amministrazione composto da Achille Brunazzi e Stefano Landi, è diretta da Sandro Parmiggiani, storico e critico dell’arte, già direttore di Palazzo Magnani a Reggio Emilia. La sede è in Palazzo Bentivoglio, edificio cinquecentesco progettato dall’ingegnere ferrarese Giovan Battista Aleotti, recentemente ristrutturato dal Comune di Gualtieri, ponendo in sicurezza anche quelle strutture lesionate dal terremoto del maggio 2012. I lavori hanno interessato anche lo spettacolare Salone dei Fasti, altresì detto dei Giganti, che ospiterà la collezione permanente e tutte le iniziative espositive temporanee di cui il Museo si farà promotore. Ligabue: note biografiche - Di Ligabue, nato il 18 dicembre 1899 a Zurigo, è ormai nota la triste odissea esistenziale che segnò profondamente il suo lavoro. Espulso dalla Svizzera per la sua vita turbolenta, Antonio Ligabue arriva nell´agosto 1919 a Gualtieri, paese d´origine dell´uomo, Bonfiglio Laccabue, che la madre, Elisabetta Costa, aveva sposato nel 1901. L´impatto con il nuovo ambiente si rivela da subito triste e doloroso. I primi dipinti di Ligabue – nei quali traspare il suo grande interesse per i musei di scienze naturali e per gli animali in genere - risalgono alla fine degli anni Venti; sono gli anni in cui Ligabue incontra a Gualtieri Marino Mazzacurati. La difficile e tormentata vita di Ligabue, segnata da ostilità e incomprensioni, e da ricoveri all´Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia e al Ricovero di mendicità di Gualtieri, è tutta dedicata, fino alla morte, alla pittura e alla scultura, nonostante le diffuse derisioni e i mancati riconoscimenti. Dopo la personale d´esordio di Ligabue - che ebbe luogo nel 1955 a Gonzaga (Mantova), organizzata da Cesare Parmiggiani - varie esposizioni, a partire da quella di Gualtieri nel decennale della morte, hanno presentato, con crescente interesse del pubblico, l´opera dell´artista. Tra le antologiche più recenti, si ricorda quella tenuta nel 2005 a Palazzo Magnani di Reggio Emilia e a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri, in occasione del quarantesimo anniversario della sua scomparsa. Informazioni Fondazione Museo Antonio Ligabue Gualtieri (Reggio Emilia, palazzo Bentivoglio (piazza Bentivoglio, 36) Tel. 0522 221869 | p.Vergnani@comune.gualtieri.re.it    
   
   
TRADIZIONE E INNOVAZIONE BINOMIO STRAORDINARIO  
 
Sondalo/so, 16 aprile 2015 - "Il Museo dei Sanatori di Sondalo rappresenta un progetto importante, in cui Regione Lombardia ha creduto molto, dimostrandolo non solo dal punto di vista del contributo economico ma anche condividendo un´idea, un progetto dal valore immateriale, che, di fatto, rende questo luogo un punto di riferimento fortemente identitario per il territorio". Così l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini, durante il suo intervento all´inaugurazione del Museo dei Sanatori di Sondalo (Sondrio). "La Giunta Maroni, sin dal primo giorno di lavoro - ha aggiunto - ha deciso di mettere al centro della sua azione di governo la vicinanza costante ai territori e la stretta collaborazione con gli Enti locali". Lombardia Leader In Cultura E Ricerca - "La mia presenza qui - ha spiegato l´assessore - testimonia una forte sinergia tra la medicina, dal punto di vista della ricerca e dell´innovazione, e la cultura. La realtà che oggi stiamo inaugurando ne rappresenta un esempio perfetto. Settori nei quali, tra l´altro, la Lombardia è leader e modello da seguire per le sue ´best practice´". Portiamo Le Nostre Tradizioni Nel Futuro - "Un ulteriore aspetto interessante di questo progetto - ha aggiunto l´assessore Cappellini - riguarda l´attenzione che il territorio ha deciso di dedicare al suo passato: alle tradizioni, alle identità, alla memoria dei sanatori e delle persone che, nel secolo scorso, li hanno vissuti. Un grande obiettivo che, come Giunta regionale, ci siamo posti è quello di valorizzare il più possibile il grande bagaglio di tradizioni, di saper fare e di identità dei nostri territori e portarlo nel futuro, investendo nella ricerca e nell´innovazione". Contributo Di Regione Lombardia - La Regione ha cofinanziato il progetto con un contributo di 78.400 euro, attraverso il Fondo di rotazione ex Legge 35/95.