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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Aprile 2015
XYLELLA. IL PRESIDENTE DELLA PUGLIA INCONTRA A BRUXELLES EUROPARLAMENTARI UN TAVOLO DI LAVORO EUROPEO PERMANENTE SUL TEMA XYLELLA FASTIDIOSA.  
 
E’ questo l’auspicio del Presidente della Regione Puglia che ieri mattina a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, ha incontrato i parlamentari europei sull´emergenza Xylella fastidiosa. L’incontro con i parlamentari europei è stato promosso dal Presidente della Regione Puglia e si è svolto alla presenza dell’Ambasciatore Stefano Sannino, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione Europea e del Capo Dipartimento del Mipaaf Giuseppe Blasi. Assai significativa la partecipazione degli europarlamentari italiani, di tutti gli schieramenti politici. Obiettivo dell’incontro, sensibilizzare i parlamentari europei per lavorare insieme e difendere, in sede europea, gli interessi della Puglia e, più in generale, dell’intera Italia, considerato che le Istituzioni europee giocano un ruolo chiave nella gestione dell´emergenza Xylella fastidiosa (il batterio che sta creando gravi danni al settore olivicolo e vivaistico pugliese). Il Presidente ha evidenziato come nello stemma della Regione Puglia ci sia il principale fattore identitario del nostro territorio, e cioè l’ulivo. La Puglia ha 60 milioni di ulivi e ben 5 milioni di piante, con secoli e secoli di vita, sono non solo sculture naturali di rara bellezza ma anche patrimonio di biodiversità straordinario che il Consiglio regionale pugliese ha inteso valorizzare e proteggere con una innovativa legge sugli ulivi monumentali. L’identità del paesaggio pugliese sta proprio nel rapporto tra uliveti storici e mare. Come dice il nostro Piano paesaggistico. Per questo veniamo colpiti al cuore e chiediamo di non essere puniti per questo flagello ma di essere aiutati a combatterlo. Tre i temi principali affrontati La vulnerabilità e la sicurezza delle frontiere dell’Europa, dal momento che il batterio patogeno da quarantena noto come Xylella fastidiosa, è stato importato probabilmente dall’America latina. La necessità di continuare ad investire in ricerca in questo settore, utilizzando tutti i fondi disponibili a livello europeo e nazionale. Infine le ricadute dannose sull’economia e in particolare sugli agricoltori e sui vivaisti, non solo della Puglia ma dell’intera Italia, cui occorre trovare una soluzione a livello europeo. C’è la necessità dunque che gli agricoltori pugliesi, vittime della Xylella, non vengano considerati come colpevoli ma vengano sostenuti ad affrontare un passaggio così drammatico. L’incontro ha consentito di chiarire una questione particolarmente delicata e oggetto di strumentalizzazione politico giornalistica. Il tema dei test di patogenicità che non muta la cogenza della direttiva comunitaria che impone, in presenza di un batterio patogeno da quarantena, la procedura delle eradicazioni; viceversa, è stata la Regione Puglia, in ogni contesto europeo, a chiedere la limitazione delle eradicazioni soltanto nelle aree di confine al fine di perimetrare la zona e di bloccare l’espandersi dell’infezione. Resta indispensabile per la politica e per ogni istituzione pubblica riferirsi agli indirizzi della comunità scientifica sia per il che fare in presenza dell’infezione sia per validare le auspicate sperimentazioni di tecniche innovative di contrasto alla Xylella. Per il Presidente si tratta di una sfida inedita per il vecchio continente e per questo occorre che la si affronti non con la furbizia di chi propone guerre commerciali all’interno dell’Unione Europea, ma con lo spirito della solidarietà europea, aiutando la Puglia, l’Italia ma anche l’Europa stessa ad affrontare questa battaglia in maniera positiva. Per questo l’auspicio del Presidente della Regione è che questo tavolo di lavoro europeo possa diventare permanente. Appello, questo, raccolto in pieno dagli europarlamentari presenti che hanno ribadito l’attenzione che rivolgono al tema e la volontà di “fare squadra”, di lavorare assieme, al di là degli schieramenti politici, per individuare soluzioni e risposte efficaci. Il Presidente ha poi colto l! occasione di ribadire ancora una volta la necessità di compiere le buone pratiche agronomiche, e cioè arare i terreni per smuovere la terra e impedire così che con il caldo le larve possano mettere le ali e volare, anche per ridurre il ricorso a misure più drastiche ed invasive.  
   
   
MARONI: SAREBBE OPPORTUNO INGRESSO DEL GOVERNO IN AREXPO  
 
Milano - "Ci saranno una serie di incontri, anche con il Governo, per decidere cosa ci sarà nell´area dopo l´Expo. Noi abbiamo le idee chiare e mi pare che questa idea del campus universitario, con nuovi impianti sportivi per i giovani studenti, sia la soluzione ideale". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a Milano, incontrando i giornalisti al termine dell´evento ´Rfi per Milano Expo 2015´. "Nella società Expo, che finisce i suoi lavori qualche mese dopo l´evento - ha spiegato il presidente -, ci sono la Regione Lombardia, il Comune di Milano e il Governo, mentre nella società Arexpo, che deve definire il ´dopo Expo´, ci sono la Regione Lombardia e il Comune di Milano, ma non c´è il Governo. Ora, se la destinazione dell´area sarà il campus universitario, io credo che sia opportuno che il Governo entri in Arexpo e questo sarà anche l´oggetto del confronto che avremo il 24 con il ministro Martina, ma, prima di allora, voglio definire con il Comune di Milano e i soci di Arexpo quali potrebbero essere le modalità, se con un aumento di capitale o con una fusione delle due società". "Sono valutazioni che faremo - ha concluso Maroni -, ma credo che sia utile che il Governo entri in Arexpo".  
   
   
VENETO, AGRICOLTURA E PSR: PROROGA SCANDENZE PRESENTAZIONE DOMANDE  
 
Venezia - La Commissione Europea ha diramato una comunicazione nella quale annuncia lo slittamento, dal 15 maggio al 15 giugno, del termine per la presentazione delle domande di pagamenti diretti e delle misure a superficie del Psr – ossia le misure 10.1 (Agroambiente), 11 (Agricoltura biologica) e 13 (Indennità compensativa a favore delle zone soggette a vincoli naturali) del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. La Regione Veneto è pertanto in attesa dell’apposito aggiornamento ufficiale da parte della Commissione Europea, che in data 23 aprile proporrà il testo di rettifica al Comitato congiunto Sviluppo Rurale e Pagamenti Diretti. Non appena ufficializzato il Regolamento, la Giunta regionale adotterà i provvedimenti necessari al differimento della scadenza. Per quanto riguarda le nuove misure del Psr 2014 2020 per il Veneto, l’importo totale stanziato ammonta a 144 milioni di euro, interamente rivolti alle aziende agricole venete. Informazioni aggiornate sulla presentazione delle domande potranno essere recuperate nel portale dell’agricoltura veneta Piave www.Piave.veneto.it e nella sezione bandi-agricoltura del sito della Regione Veneto www.Regione.veneto.it.
Misura Linea di intervento Importo a bando (Euro) Termine ultimo di presentazione domande
10 Pagamento per impegni agro climatico ambientali
10.1.1 Tecniche agronomiche a ridotto impatto ambientale 3.200.000,00 15 giugno 2015
10.1.3 Gestione attiva di infrastrutture verdi 35.000.000,00 15 giugno 2015
10.1.4 Gestione sostenibile di prati, prati-seminaturali, pascoli e prati-pascoli in zone montane 60.000.000,00 15 giugno 2015
10.1.7 Biodiversità - Allevatori e coltivatori custodi 4.000.000,00 15 giugno 2015
11 Agricoltura biologica
11.1.1 Pagamenti per la conversione all’agricoltura biologica 5.800.000,00 15 giugno 2015
11.2.1 Pagamenti per il mantenimento dell’agricoltura biologica 16.000.000,00 15 giugno 2015
13 Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici
13.1.1 Indennità compensativa in zona montana 20.000.000,00 15 giugno 2015
Totale complessivo 144.000.000,00
 
   
   
MARONI: CON IL ´CRUSCOTTO EXPO´ MASSIMO COORDINAMENTO PER LA SICUREZZA  
 
Milano - "Della sicurezza per l´Expo se ne occupano la Prefettura e le forze dell´ordine, mentre noi come Regione Lombardia gestiamo la Protezione civile. Per Expo c´è una grande collaborazione tra le istituzioni e stiamo mettendo insieme tutte le forze. Nei prossimi giorni presenteremo questa grande iniziativa che è il ´cruscotto Expo´, che mette insieme la Protezione civile regionale e le forze dell´ordine con un coordinamento straordinario, per cui sono molto ottimista sulla struttura dei controlli". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a Milano incontrando i giornalisti al termine dell´evento ´Rfi per Milano Expo 2015´.  
   
   
SPRECO ALIMENTARE, ASSESSORE LOMBARDIA: RIPARTIRE DALLA PREVENZIONE  
 
 Milano - "Ci avviciniamo all´inaugurazione dell´Esposizione universale, che ha come tema ´Nutrire il pianeta, Energia per la vita´, dobbiamo quindi dare senso a parole così importanti come ´nutrire´, ´pianeta´, ´cibo´, ´energia´. E´ anche necessario che a queste parole corrisponda un cambio nei comportamenti, con un´assunzione di responsabilità diretta". Così Valentina Aprea, assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, durante il suo intervento al Convegno dal titolo ´L´abc contro lo spreco alimentare - Il sistema educativo-formativo in Lombardia per la lotta allo spreco alimentare´, all´Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli. Attenzione Agli Sprechi - "Come ricordava la collega Terzi, - ha proseguito l´assessore - ogni anno 8 miliardi di euro di cibo vengono gettati nella spazzatura, perciò per programmare il futuro in modo diverso, dobbiamo innanzitutto ripartire dalla prevenzione e dall´attenzione agli sprechi". No Merce Qualsiasi - "Sul versante educativo a noi compete la riflessione sul fatto che il cibo non può essere considerato come una merce qualsiasi - ha ammesso Aprea -, ma dobbiamo tornare a valorizzarlo in tutte le sue forme: nutrizionale, ambientale, culturale, sociale ed economica, proprio perché l´alimentazione è l´atto vitale dal quale dipende la lunghezza e qualità della nostra vita". "Ma cibo sano vuol dire anche salute - ha fatto presente l´assessore -, infatti saremo a Expo anche con l´Assessorato alla Salute, perché tutto quello che è alimentazione corretta e sana può essere anche prevenzione delle malattie". Atto Vitale - "L´alimentazione è l´atto vitale dal quale dipendono la lunghezza e qualità della nostra vita - ha chiosato Aprea - e quindi produzione, trasformazione, trasporto, vendita, consumo del cibo, smaltimento come rifiuto: tutto questo ha un forte impatto sull´ambiente, ma anche su ciascuno di noi". I Bandi - "Come Assessorato all´Istruzione ci siamo concentrati su alcuni bandi per il segmento dell´Istruzione e Formazione professionale - ha proseguito l´assessore -. Il primo è dedicato alla selezione di giovani diplomati nel settore della ristorazione, per l´inserimento nel mondo del lavoro con potenziamento di competenze professionali. Sostenibilità ambientale e valore nutrizionale sono stati criteri di valutazione delle ricette. Successivamente abbiamo fatto partire un altro concorso, con oggetto ´Sicurezza e spreco alimentare - i giovani futuri professionisti, attenti e aggiornati´, allargando il focus sui giovani chef, sullo spreco alimentare". Bando Di Concorso Zero Sprechi - "Il bando di concorso ´Zero Sprechi´ - ha aggiunto la titolare lombarda dell´Istruzione - è invece incentrato sul riuso creativo in ambito alimentare; è destinato ai ragazzi che stanno frequentando un percorso presso gli enti accreditati per il conseguimento di qualifica/diploma di operatore/tecnico della ristorazione e della trasformazione agroalimentare o che hanno già conseguito il diploma. Ogni candidato, entro il 15 maggio, dovrà presentare una ricetta preparata con l´utilizzo di ingredienti o parti di cibo che normalmente finirebbero in pattumiera: avanzi di preparazioni o scarti di ingredienti utilizzati per la realizzazione di altre ricette". "Gli autori delle migliori ricette - ha spiegato - riceveranno il premio ´Green Menù´ e i loro nominativi saranno messi a disposizione degli operatori del settore". La Carta Di Milano - "Expo lascerà come eredità la ´Carta di Milano´ - ha concluso l´assessore Aprea -, sono certa che la scuola lombarda con le sue eccellenze e con le competenze acquisite potrà sicuramente dare il suo contributo a questo documento, che esprimerà la proposta dell´Italia sui temi dell´Esposizione universale e sarà lo strumento per guidare il dibattito nei mesi a seguire Expo".  
   
   
LA REGIONE CALABRIA ED IL “PACCHETTO GIOVANI” IN AGRICOLTURA  
 
La Regione continua a sostenere il ricambio generazionale in agricoltura, grazie al “Pacchetto Giovani” e all’abbinamento della Misura 112 “Insediamento giovani agricoltori” con la Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole”, che promuove al tempo stesso l’occupazione giovanile e la riqualificazione imprenditoriale, nonché l’aumento dell’efficienza e della competitività delle imprese agricole ed agroindustriali, attraverso l’ammodernamento e l’innovazione tecnologica. Il Psr Calabria finanzierà 402 nuovi giovani agricoltori, esaurendo la graduatoria della relativa misura dell’annualità 2013, con il premio all’insediamento di 35.000 euro, per un totale di oltre 14 Milioni di euro. Inoltre, attraverso la Misura 121, il Psr sosterrà i piani di investimenti delle stesse aziende agricole per un importo pari a circa 20 Milioni di euro. Contemporaneamente, saranno finanziati anche i piani di ammodernamento delle 260 aziende di giovani agricoltori che nei mesi scorsi avevano già ricevuto il premio all’insediamento (per un totale di 9.100.00 euro), con un contributo di 13.625.248,35 euro. Si tratta di un’importantissima azione amministrativa della Regione Calabria, che attesta la volontà di sostenere con azioni concrete l’ingresso dei giovani calabresi nel mondo del lavoro, ed in particolare dell’imprenditoria agricola. Un modo anche per promuovere il miglioramento strutturale e produttivo delle aziende, ed aiutarle a posizionarsi in maniera ottimale sui mercati, nonché per rivitalizzare le aree rurali ed evitare fenomeni di abbandono e di dissesto del territorio. I decreti e lo scorrimento della graduatoria del Pacchetto Giovani sono consultabili sul sito internet www.Calabriapsr.it    
   
   
COMBUSTIONE AGRICOLA DI MATERIALE VEGETALE: APPROVATI I NUOVI CRITERI  
 
La Giunta provinciale già nel 2007 aveva approvato i criteri tecnici in materia di combustione all’aperto del materiale vegetale che si origina in agricoltura, in linea con quanto era previsto dall’allora vigente normativa statale in materia ambientale. Poiché, però, oggi questi criteri presentano profili di difformità rispetto a quelli introdotti lo scorso anno dallo Stato, nella seduta odierna la Giunta, approvando un´apposita deliberazione, ha ritenuto necessario adottare anche sul territorio provinciale una serie di nuovi criteri tecnici, in sostituzione di quelli del 2007, in modo da evidenziare i comportamenti permessi e quelli vietati. Innanzitutto la delibera approvata oggi afferma che l’attività di abbruciamento costituisce normale pratica agricola – e non attività di gestione dei rifiuti – se svolta nel rispetto di tutti i seguenti criteri: a) l’abbruciamento deve riguardare esclusivamente paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso; b) l’abbruciamento deve essere effettuato nel luogo di produzione, e cioè nel fondo – senza soluzione di continuità – che è nella disponibilità del conduttore dell’attività agricola o forestale; c) l’abbruciamento deve avvenire in piccoli cumuli e, comunque, in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri complessivi per ettaro; d) l’abbruciamento deve essere finalizzato al reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti secondo la normale pratica agricola ed è consentito anche negli orti in quanto pratica tradizionale volta alla mineralizzazione degli elementi contenuti nei residui organici; e) durante tutte le fasi dell’abbruciamento e fino all’avvenuto spegnimento del rogo deve essere assicurata la costante vigilanza da parte del conduttore del fondo o di persona di sua fiducia incaricata dal medesimo. L’attività di abbruciamento è vietata nei seguenti casi: 1. Nelle situazioni e nelle zone di eccezionale pericolo di incendi boschivi, dichiarati dal Presidente della Provincia ai sensi dell’articolo 34 della legge provinciale 1 luglio 2011, n. 9 (Disciplina delle attività di protezione civile in provincia di Trento); 2. All´interno dei boschi e a distanza inferiore a cento metri da essi; 3. Sulle superfici ubicate all’interno dei siti e delle zone costituenti la rete "Natura 2000", salvo diversa prescrizione della competente autorità di gestione; 4. Nei casi eventualmente previsti dai provvedimenti dei Comuni adottati in materia di risanamento della qualità dell’aria. È fatto assoluto divieto di abbruciamento di materiali o sostanze diversi dai materiali vegetali in questione, anche se provenienti dall’attività agricola. Non possono inoltre essere oggetto di abbruciamento i rifiuti urbani vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali. I Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale hanno la facoltà di sospendere o vietare l’attività di abbruciamento in tutti i casi in cui sussistono condizioni meteorologiche, climatiche e/o ambientali non favorevoli (ad esempio nei periodi di siccità o in giornate ventose) e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana (ad esempio per vicinanza a strade e abitazioni), con particolare riferimento al rispetto dei valori limite delle polveri sottili (Pm10). Inoltre le amministrazioni locali hanno facoltà di disporre il differimento delle attività di abbruciamento quando sia necessaria l’effettuazione di una programmazione delle medesime (ad esempio in determinati periodi dell’anno, giorni della settimana o orari del giorno, anche con riguardo a specifiche zone del territorio). Inoltre i Comuni – secondo quanto previsto dalla Giunta provinciale per l´attuazione del Piano provinciale di tutela di qualità dell´aria – possono introdurre o estendere il divieto di bruciare all’aperto ai residui vegetali, in modo da ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera, in particolare nel periodo invernale in quanto critico per la qualità dell’aria a causa delle sfavorevoli condizioni di ristagno degli inquinanti in atmosfera. Sono fatte comunque salve, in ogni caso le altre normali pratiche agricole – diverse dall’abbruciamento – volte al reimpiego dei suddetti materiali vegetali come sostanze concimanti o ammendanti; le norme previste nel Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria; la disciplina in materia di condizionalità e di lotta fitosanitaria nel settore agricolo, che continua a trovare propria e autonoma applicazione.  
   
   
VITIVINICOLTURA:FVG, CONFERMATO PROTOCOLLO PROSECCO DOC  
 
Trieste - "Il Protocollo d´intesa per la valorizzazione della Doc Prosecco rimane in vigore ancora 12 mesi e successivamente confermato ed aggiornato nei contenuti". Lo ha affermato il vicepresidente ed assessore regionale alle Risorse agricole, Sergio Bolzonello, riferendosi al protocollo inerente il Prosecco Doc che è stato sottoscritto nel 2010 tra il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Regione Friuli Venezia Giulia e le diverse associazioni degli agricoltori. Oltre alla sistemazione dei pastini lungo la Costiera triestina e ad altri interventi di sviluppo, il documento prevede la creazione di un centro a Prosecco, una sorta di enoteca, da adibire alla promozione dei vini locali. "Come ho avuto modo di affermare alla riunione del tavolo tecnico-politico lo scorso 6 marzo a Trieste per fare il punto della situazione sul Protocollo - spiega Bolzonello - ritengo che la Casa del Prosecco rivesta un´importanza comunque non fondamentale per la valorizzazione e la promozione del vino Prosecco e di altri vini del Carso". "Desidero comunque ricordare - aggiunge il vicepresidente - che la Camera di Commercio di Trieste è già da alcuni anni titolare di un contributo di 200mila euro per la realizzazione di questa struttura per la quale, tuttavia, non è stato ancora presentato alcun progetto". "Ad ogni modo - evidenzia Bolzonello - sono convinto in merito all´opportunità di finanziare il settore vitivinicolo del Carso attraverso interventi diretti d´incremento delle superfici dei vigneti e quindi della crescita della produzione". Riprendendo quanto detto al tavolo, il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia sottolinea come la Regione sia riuscita a sbloccare i fondi per complessivi 1,7 milioni di euro affinché la Provincia di Trieste fosse in grado di realizzare il progetto per la viabilità e la sistemazione dei pastini sotto il ciglione carsico. "Nel corso dell´inverno appena trascorso - conclude Bolzonello - le squadre regionali del servizio manutenzione sono riuscite a recuperare le scalinate ed i sentieri storici che sono stati utilizzati nel corso dei secoli dai viticoltori nella zona di Prosecco".  
   
   
PRODOTTI "QUALITÀ TRENTINO": AIUTI PER LA CERTIFICAZIONE  
 
Per incentivare gli agricoltori sulla strada della qualità, aiutandoli a sostenere le spese relative ai controlli effettuati a garanzia del rispetto dei disciplinari delle produzioni di qualità riconosciute e certificate a livello provinciale, vale a dire dei prodotti che si identificano con il marchio "Qualità Trentino", la Provincia erogherà quest´anno 30.000 euro in contributi a imprese e cooperative agricole, associazioni di produttori, consorzi di tutela e piccole e medie imprese del settore agroalimentare. Si tratta di un aiuto "de minimis" (di minore importanza), per la cui applicazione sono entrati in vigore lo scorso anno nuovi regolamenti comunitari. Questa la ragione per la quale la Giunta provinciale ha provveduto oggi, approvando una delibera proposta dall´assessore all´agricoltura, ad aggiornare i criteri e le modalità per la loro concessione, fissando in 30 giorni, a partire da oggi, il periodo utile alla presentazione delle domande di contributo al Servizio Politiche e sviluppo rurale. L´ammontare del budget a disposizione è frutto della ripartizione dell´importo di 160.000 euro stanziato nel Bilancio provinciale 2015 sul capitolo di spesa relativo alle agevolazioni per la qualità dei prodotti, laddove i restanti 130.000 euro risultano destinati alle Strade del vino e dei sapori. Sul sito istituzionale della Provincia autonoma di Trento, alla voce "modulistica" il modulo per la presentazione della domanda di contributo. Il Marchio Qualità Trentino è un marchio di qualità con indicazione di origine di proprietà della Provincia Autonoma di Trento e gestito da Trentino Marketing S.p.a. Che si prefigge in primo luogo di comunicare e identificare la qualità del prodotto agroalimentare territoriale secondo criteri noti, oggettivi e selettivi e, in secondo luogo, di specificare l’origine del medesimo. Di conseguenza la conformità ai requisiti di qualità sarà verificata da organismi di controllo indipendenti ed accreditati. Queste le produzioni per le quali fino ad oggi sono stati approvati i relativi disciplinari: 1. Lampone, Mora, Mirtillo, Ribes, Uva Spina; 2. Mela; 3. Fragola e Fragolina; 4. Ciliegia; 5. Patata; 6. Ortaggi e loro trasformati; 7. Farina di mais da polenta; 8. Latte vaccino o ovicaprino e prodotti lattiero caseari; 9. Carni bovine e/o suine lavorate e loro trasformati; 10. Prodotti dell’acquacoltura. Questo pacchetto di disciplinari non esaurisce assolutamente la gamma di produzioni che si fregeranno e potranno fregiarsi del marchio di qualità: il marchio è infatti aperto a tutti i produttori che fanno della qualità e del legame con il territorio il loro tratto distintivo e di riconoscibilità nei confronti del consumatore e che potranno dimostrarlo attraverso un rigoroso processo di certificazione.  
   
   
VENERDI’ A PADOVA PRESENTAZIONE DEL MARCHIO DELLA REGIONE “FORNO DI QUALITÀ”  
 
Qualità e tradizione dei prodotti veneti hanno da oggi una tutela in più. Si è conclusa positivamente la procedura di notifica alla Commissione Europea, con la conseguente approvazione, del testo definitivo del “Disciplinare per la qualificazione delle imprese di panificazione e il Regolamento d’uso del marchio “Forno di qualità”, istituito dalla Regione. Venerdì 17 aprile, alle ore 11.00, presso la Sala Rossini del Caffè Pedrocchi a Padova ci sarà la presentazione del disciplinare e del marchio. Sarà presente l’assessore regionale all’economia e al commercio. Il marchio costituirà soprattutto un chiaro punto di riferimento per il consumatore che, circondato oggi da innumerevoli prodotti panari con caratteristiche e cicli di produzione non sempre ben definiti e tracciati, avrà un concreto segno di riconoscimento della qualità e della genuinità di un alimento fondamentale: il pane fresco. Il “Forno di qualità” è, infatti, il forno che produce il pane fresco ossia il pane prodotto secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento, alla surgelazione o alla conservazione prolungata delle materie prime e venduto, comunque, non oltre le 48 ore dal completamento del processo di produzione. Nel disciplinare è dato anche ampio risalto alla valorizzazione delle specialità da forno locali che potranno essere inserite nel “Registro regionale delle specialità da forno tipiche della tradizione del Veneto”.  
   
   
RILANCIARE UNA NUOVA CULTURA DELL’ACQUA. INIZIATIVE ANCHE AD EXPO 2015  
 
 Venezia - “Il Veneto è il territorio dell’acqua. Partendo dall’esigenza prioritaria che è quella della conservazione e della tutela, il collegamento storico con l’acqua va rilanciato in tutti gli aspetti, anche nell’ottica di saperlo proporre ad un turista sempre più esigente e interessato a conoscerlo in profondità”. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche ambientali intervenendo a Venezia alla presentazione delle iniziative e dei progetti che il Centro Internazionale “Civiltà dell´Acqua” Onlus ha realizzato e promuoverà nelle prossime settimane con l´obiettivo di contribuire alla diffusione di una “Nuova Cultura dell’Acqua”, a cominciare dalla valorizzazione delle antiche vie d´acqua sotto il profilo ambientale e paesaggistico. Il Centro Internazionale “Civiltà dell´Acqua” Onlus è un´associazione senza fini di lucro, nata nel 1996, per promuovere una riflessione etica sugli usi sostenibili dell’acqua e sostenere comportamenti nuovi e più consapevoli verso l’acqua intesa come “bene” della collettività. Anche nell´ambito della partecipazione veneta all´Expo 2015, il Centro propone varie iniziative sulle antiche vie d’acqua navigabili tra Padova, Colli Euganei e Laguna di Venezia, anche in collaborazione con l’Unesco. L’assessore regionale parlando del rilancio del sistema acqueo veneto - che rappresenta un insieme dagli equilibri molto delicati - si è soffermato sull’importanza degli interventi di carattere idraulico e di depurazione per superare le criticità, sulle opportunità connesse alla navigazione, sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico e ambientale a cui contribuiscono anche i riconoscimenti dell’Unesco, sull’incentivazione di una mobilità alternativa e sostenibile come quella in bicicletta, sull’utilizzo di strumenti di pianificazione come i contratti di fiume. Ha una funzione fondamentale quindi - ha concluso – la sinergia fra tutti i soggetti, pubblici e privati, soprattutto per creare e formare i comportamenti e le sensibilità delle generazioni future su questi temi.  
   
   
EXPO, LA TOSCANA CON JELLYFISH BARGE CONQUISTA IL SECONDO POSTO A GINEVRA  
 
Firenze – Con il progetto Jellyfish Barge, la serra galleggiante del futuro, la Toscana si è classificata al secondo posto fra i 5 finalisti a livello mondiale del premio delle Nazioni Unite "Unece Ideas for Change Award". La decisione è stata presa al Palais des Nations di Ginevra dai delegati di 56 Paesi membri e da una giuria di esperti. La notizia è stata accolta con molta soddisfazione in Regione Toscana, che ha cofinanziato l´iniziativa insieme all´Ente Cassa di Risparmio di Firenze, e che porterà la Jellifish Barge fra i progetti innovativi in tema di cibo all´Expo di Milano. Ad attendere il verdetto ieri a Ginevra c´era il professor Stefano Mancuso dell´Università di Firenze (Pnat Srl - Dispaa) il team che ha realizzato la serra, che ha espresso la sua soddisfazione. "Il secondo posto in un contesto mondiale - ha dichiarato - è comunque un ottimo risultato, ma la nostra soddisfazione è ancora più grande perchè il nostro progetto ha riscosso l´apprezzamento della giuria, tanto che è stato accordato alla Toscana il "coaching trajectory", supportato dalle Nazioni Unite, presso un celebre incubatore chiamato I3p (Innovative Enterprise Incubator), che si trova presso il Politecnico di Torino, e che è attribuito al vincitore e alla migliore proposta. Il fatto che lo abbiano offerto a noi è davvero importante." Jellyfish Barge è stata progettata per Expo 2015 e farà mostra di sé a Firenze dal 1 maggio e fino a settembre, sarà ancorata in Arno all´altezza del Ponte San Niccolò. E´ un manufatto d´avanguardia realizzato su progetto di Pnat Srl - Dispaa dell´Università di Firenze totalmente coerente con il tema dell´Expo, "Nutrire il pianeta, energia per la Vita". Jellyfish Barge è un sistema in grado di produrre alimenti senza il consumo del suolo, di acqua dolce e di energia chimica. E´ composta di un basamento in legno di circa 70 metri quadrati, che galleggia su fusti di plastica riciclati. Al di sopra viene montata una serra in vetro per le coltivazioni. All´interno – come spiega la scheda tecnica – un sistema di coltivazione idroponica garantisce un risparmio del 70% di acqua rispetto alle colture tradizionali, grazie al riuso dell´acqua. Grazie all´energia solare la serra è anche in grado di produrre acqua pulita (fino a 150 litri al giorno) da acqua salata, salmastra o inquinata. L´energia che fa funzionare Jellyfish è fornita da pannelli fotovoltaici, mini turbine eoliche e un sistema che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità. Il vincitore del premio è stato un altro progetto italiano, proposto da un´azienda siciliana con il Politecnico di Milano, che mira a produrre fibre tessili dalle arance. Gli altri progetti provenivano da Spagna, Israele, Armenia e Moldovia.  
   
   
BOLZANO: PROSEGUE LA LOTTA ALLA “PROCESSIONARIA DEL PINO”  
 
La Processionaria del Pino (Traumatocampa pityocampa) è in Alto Adige il parassita forestale che richiama maggiormente l’attenzione dell’opinione pubblica in virtù dei nidi bianchi che svettano sulle cime dei pini. La Processionaria del Pino (Traumatocampa pityocampa) è in Alto Adige il parassita forestale che richiama maggiormente l´attenzione dell´opinione pubblica in virtù dei nidi bianchi che svettano sulle cime dei pini. È distribuito in tutto l´ambiente mediterraneo. Come parassita cronico anche delle pinete in Alto Adige, non rappresenta una minaccia alla loro esistenza poiché il danno si limita alla defogliazione della chioma. Questa viene ricostituita in breve tempo, per cui nessun pino è mai disseccato in seguito all´attacco di Processionaria. La lotta alla Processionaria è obbligatoria solamente nelle zone ove questo parassita rappresenta un rischio per la salute umana e per gli animali (allergie ed eruzioni cutanee sono provocate dal contatto con i peli urticanti dei bruchi). In passato la lotta veniva condotta su grande scala con diversi metodi da parte del personale forestale. Oggi ciò non è più possibile sia per le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro, sia per l´esiguità delle risorse a disposizione della pubblica amministrazione. Per evitare danni alla salute occorre osservare alcune semplici norme comportamentali: non sostare nelle vicinanze di alberi con presenza di nidi sulla chioma; non "giocare" o toccare i bruchi che in questo periodo si muovono in processioni; tenere il proprio cane al guinzaglio. I nidi possono venire asportati e distrutti solo da personale qualificato e comunque dotato dei necessari dispositivi di protezione (occhiali, mascherina, etc.). Per informazioni ci si può rivolgere al personale forestale della locale sede di servizio.  
   
   
PROGETTO ALPAESCH: BISOGNA MIGLIORARE GLI SPAZI DI VITA DEL TEMOLO  
 
Nelle acque dell´Alto Adige risultano esigue le popolazioni del temolo. Secondo gli esperti di pescicoltura bisogna assolutamente migliorare lo spazio di vita per questa specie ittica autoctona. Sono gli esiti del progetto di ricerca triennale Alpaesch, finanziato dal programma Interreg-iv Italia-austria, presentati in un convegno a Bolzano del 10 aprile. Nel suo saluto inaugurale l´assessore Arnold Schuler ha ribadito l´importanza della collaborazione transfrontalieria: "I pesci non si fermono al confine. È importante, quindi, di unire le conoscenze di tutte le regioni confinanti", ha detto Schuler. Il progetto di ricerca Alpaesch è stato seguito dal Centro di Sperimentazione Laimburg assieme all´Associazione Pescatori del Tirolo, alla Provincia di Belluno, la Giunta della Carinzia e l´Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Bolzano. Nell´ambito del progetto sono stati analizzati gli spazi di vita del temolo ed i ricercatori hanno rilevato dati sullo sviluppo delle popolazioni di questa specie ittica autoctona. Inoltre, sono stati avviati programmi di allevamento e nuovi metodi di marcatura dei pesci. Peter Gasser, dirigente della Pescicoltura Provinciale del Centro di Sperimentazione Laimburg e responsabile del progetto ne ha enfatizzato l´importanza per la preservazione di questa specie ittica autoctona. "Bisogna sviluppare appositi programmi di moltiplicazione del temolo per tutelare ed ingrandire le popolazioni presenti che nell´arco degli ultimi 20 anni secondo i dati statistici rilevati hanno subito una grave diminuzione." Le catture del temolo, come si evince dalle statistiche redatte dall´Ufficio Caccia e Pesca della Provincia, tra Merano e Salorno sono scese da oltre 7.000 pesci nel 1998 a soli 100 nel 2012. L´analisi degli spazi di vita effettuate nel Tirolo ed in Alto Adige dimostrano che sono rimasti pochissimi spazi impregiudicati. Gli interventi dell´uomo tramite regolazioni delle acque e la costruzione di impianti per la produzione di energia hanno danneggiato gli habitat naturali del temolo. Difatti, in Alto Adige le popolazioni intatte di questa specie sono pochissime, tra queste quelle nell´Adige nei dintorni di Bolzano, nell´Aurino e nel rio Anterselva, come ha riferito l´esperto dell´Università di Bodenkultur di Vienna, Günther Unfer. Mentre nel bacino idrografico dell´Adige e dell´Isarco sono presenti ceppi adriatici del temolo, in Val Pusteria si trova il temolo danubiano. "Il quadro complessivo della situazione mostra che tante popolazioni sono in pessimo stato di salute", ha detto l´esperto austriaco. "Bisogna assolutamente migliorare lo spazio di vita del temolo. Senza un habitat adeguato non ha senso l´ingrandimento delle popolazioni!" Visto che il temolo per la riproduzione torna al suo luogo di nascita, la costruzione di barriere nelle acque ha impedito ai pesci di seguire l´istinto naturale e pertanto, sarebbe opportuno migliorare la situazione, come ha affermato Unfer. Presso la Pescicoltura Provinciale nei pressi di Merano e alla pescicoltura "Fischzucht Thaur" in Tirolo sono stati avviati programmi di allevamento del temolo volti ad una fecondazione più naturale possibile. I risultati ottenuti finora sono positivi: dal 90 percento delle uova si sviluppano i pesciolini. Inoltre, è riuscito l´allevamento di pesci grandi che l´anno prossimo saranno pronti alla fregola.  
   
   
BOLZANO: LA "CHAMPION SINGLE RED" È LA PIANTA DELL´ANNO 2015  
 
Si chiama "Champion Single Red", ed è un geranio dell´azienda di Psenner di Bolzano: ecco la pianta dell´anno 2015. Accompagnata dalla "madrina" Denise Karbon, la "Champion Single Red" è stata insignita del premio indetto dall´associazione floricoltori altoatesini presso i Giardini di Castel Trauttmansdorff. Da sette anni a questa parte, ogni 12 mesi una giuria specializzata dell´associazione floricoltori altoatesini sceglie quella che per la prossima stagione dei Giardini di Castel Trauttmansdorff avrà l´onore di portare il titolo di "pianta dell´anno". Nel 2015 cinque aziende locali hanno presentato più di 100 novità, e il premio è andato al nuovo allevamento "Champion Single Red", un geranio coltivato dalla Psenner di Bolzano. "Con la scelta della pianta dell´anno - sottolinea Valtl Raffeiner dell´associazione floricoltori altoatesini - puntiamo a sostenere la cooperazione tra le aziende di piante giovani e le giardinerie. Una commissione specializzata visita tutte le giardinerie di piante giovani della nostra Provincia, e tra le novità sceglie un esemplare particolare, che in seguito può essere offerto ai clienti". Con la "Champion Single Red", dunque, è stato scelto un nuovo allevamento di gerani: "Si tratta di un incrocio tra il geranio eretto e il geranio pendente - spiega Thomas Psenner - una pianta robusta con ottima resistenza al calore e alla siccità. Queste caratteristiche, assieme al colore rosso intenso, la rendono adatta ad essere piantata in vasi grandi, cassette di balcone ed aiuole". "Il rosso è il mio colore preferito - sottolinea l´ex sciatrice Denise Karbon, madrina della pianta dell´anno - non vedo l´ora di averla sul mio balcone". La "Champion Single Red" decorerà per tutta la stagione il ponte d´ingresso dei Giardini di Castel Trauttmansdorff.  
   
   
CASTELGOFFREDO/MN, CON ´FLORA ET LABORA´ PIANTE AROMATICHE IN MOSTRA  
 
 Milano - "Con la mostra mercato di piante aromatiche questa parte di territorio mantovano, tradizionalmente legata a insediamenti artigianali e industriali, riscopre una vocazione agreste, ritrova una forte connotazione identitaria, di recupero di tradizioni e tratti autentici e distintivi. Un´iniziativa regionale a pieno titolo, che si inserisce nel palinsesto di eventi collaterali a Expo 2015". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, presentando, oggi, in Regione ´Flora et Labora´, mostra mercato di piante aromatiche in programma sabato 9 e domenica 10 maggio a Castel Goffredo (Mantova). Alla presentazione sono intervenuti Francesca Zaltieri, vice presidente della Provincia di Mantova, Alfredo Posenato, sindaco di Castel Goffredo, e i consiglieri regionali Anna Lisa Baroni e Marco Carra. La capitale del distretto della calza punta a raggiungere un altro primato, quello di capitale di profumi, sapori e creatività con le piante. "Una manifestazione che è una novità - ha ricordato Fava - nel panorama delle mostre mercato floreali e che presenterà produttori di piante, mercati di materie prime, artigiani creativi, scuole di agraria e musei delle civiltà contadine. Qui la vocazione è antica e radicata, come il piatto principe di Castel Goffredo, il tortello amaro, che di una pianticella aromatica, la Balsamita major desf, ne è espressione". "Accompagniamo con orgoglio questa proposta - ha detto Francesca Zaltieri -, che ha a che fare con il gusto e le nostre ricchezze agroalimentari. Il filone delle piante aromatiche è particolarmente innovativo, ci aspettiamo sia l´esperto che il curioso, in un percorso nel quale i cinque sensi saranno coinvolti a 360 gradi. Una rassegna da vedere, ammirare e gustare". In tutta la città saranno organizzati eventi ´aromatici, laboratori, mostre, visite guidate e conferenze. Sono già un centinaio gli espositori che hanno prenotato spazi tra il Parco della Fontanella e il centro storico, dove si svolgerà la manifestazione. Ospite d´onore dell´evento, l´Officina Profumo Farmaceutica Santa Maria Novella di Firenze, la cui data di nascita risale al 1612. "Ogni piccola parte del nostro territorio cerca di promuovere qualcosa di grande - ha detto Fava, in conclusione -. Con l´augurio che sia un´occasione di successo, nel segno della riscoperta delle nostre identità e della valorizzazione degli sforzi di chi si è impegnato a riscoprire queste tradizioni".