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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Aprile 2008
SI ACCENDONO I RIFLETTORI SUL MIFF – FILM FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MILANO 8^ EDIZIONE - MILANO, 7 - 14 APRILE 2008  
 
 Milano, 7 aprile 2008 - Apre i battenti oggi alle ore 20,00 al cinema Orfeo, una delle più prestigiose sale cinematografiche della città, l’ottava edizione del Miff – Film Festival Internazionale di Milano e, come sempre, lo fa con un’opera di assoluto rilievo: si tratta infatti dell’anteprima italiana del pluripremiato film in concorso The Trap, diretto dal regista serbo Srdan Golubovic. Il festival si aprirà con il film The Trap perché a questa pellicola verrà consegnato il Neuro Award, riconoscimento che Neurothon - Associazione Onlus impegnata nella creazione di una “Banca delle Cellule Staminali Cerebrali Umane”- attribuisce annualmente all’opera ritenuta più in linea con la campagna congiunta Neurothon–miff “Il cinema che fa bene al cervello” giunta alla sua seconda edizione. Come ogni anno il Miff riesce perciò a regalare al pubblico milanese la visione di una delle pellicole più interessanti del panorama cinematografico internazionale il cui palmares è una garanzia assoluta: oltre ad aver partecipato a Festival di primissimo piano come Berlino e Palm Springs ed essere stato ammesso alle selezioni per gli Oscar 2008 nella categoria Miglior Film Straniero, ha vinto prestigiosi premi tra i quali quello per il Miglior Film al Sofia International Film festival 2007, quelli per la Miglior Regia al 15° Artfilm Festival e al Goeast Film festival di Wiesbaden 2007, dove gli è stato attribuito anche il Premio Internazionale della Critica (Fipresci). The Trap racconta una storia del nostro tempo, descrive la crudele realtà della società contemporanea in cui, per necessità, anche chi apparentemente conduce una vita tranquilla può da un momento all’altro sprofondare nel baratro. Non vuole essere un film che suggerisce cosa sia giusto e cosa sbagliato, ma semplicemente descrive con lucida drammaticità cosa può accadere ad un uomo quando è costretto per amore filiale a fare delle scelte che probabilmente non avrebbe mai pensato di poter fare. Agli spettatori presenti in sala il Miff ha inoltre deciso di fare un ulteriore omaggio: chiunque assisterà alla proiezione avrà la possibilità di partecipare gratuitamente al successivo party che si svolgerà presso il Le Banque, uno dei locali milanesi di maggior fama e prestigio, che ha deciso di dare il proprio prezioso contributo alla realizzazione di tutte le iniziative del Miff al di fuori delle sale cinematografiche. Questa location assolutamente unica, situata in un sontuoso palazzo d’epoca del centro di Milano, ospiterà infatti anche la cena di premiazione di sabato 12 aprile in cui verranno decretati i vincitori del festival e assegnato il premio alla carriera a Renato Pozzetto. Come per tutte le altre proiezioni del Miff, l’ingresso per il pubblico sarà gratuito. Basterà iscriversi al sito madeinmilan. Org e diventare soci dell’Associazione Culturale Non-profit "Made in Milan", organizzatrice del Festival, per prenotare il proprio posto al cinema entro le ore 15,00 dello stesso lunedì 7 aprile. Saranno i singoli spettatori a decidere liberamente se lasciare un’offerta all’Associazione nel momento in cui si recheranno nelle sale. Quanti non faranno in tempo a prenotarsi on-line, potranno comunque presentarsi direttamente al cinema Orfeo ove, in caso di posti rimasti liberi, sarà possibile, sempre gratuitamente, accedere alla sala. .  
   
   
“NEUROAWARD 2008 – IL CINEMA CHE FA BENE AL CERVELLO” PREMIO SPECIALE INDETTO DA NEUROTHON IN COLLABORAZIONE CON MIFF VINCE ‘THE TRAP’ DEL REGISTA SRDAN GOLUBOVIC OGGI AL CINEMA ORFEO DI MILANO IL REGISTA SARÀ PRESENTE ALLA CONSEGNA DEL PREMIO  
 
 Milano, 7 aprile 2008 – Oggi in occasione della serata di apertura dei lavori del Miff, al Cinema Orfeo a partire dalle ore 20. 00, viene consegnato il “Neuroaward 2008” premio speciale assegnato alla pellicola in concorso che maggiormente si è identificata per contenuti e argomenti trattati con il pay off della campagna congiunta realizzata dall’Associazione Neurothon e dall’Organizzazione del Festival: “Il Cinema che fa bene al cervello”. Quest’anno il Neuroaward è stato vinto dalla pellicola ‘The Trap’ del regista serbo Srdan Golubovic. “Siamo molto felici cha anche quest’anno il Miff abbia deciso di legarsi alla nostra Associazione e dedicare a Neurothon delle iniziativa di fund raising per sostenere insieme a noi il Progetto ‘L’officina del Cervello” – dichiara Maurizio Colombo, Presidente di Neurothon -. Le nostre due strutture, pur operando in ambiti molto diversi, sono unite da un obiettivo comune: la ricerca. Quella ricerca che è simbolo di ‘progresso’ sia nell’ambito cinematografico che in quello scientifico. Un percorso che non si ferma mai, volto a scoprire qualcosa che possiamo trovare nella bellezza di un’immagine, nella profondità di un argomento espresso attraverso una pellicola ma anche nella complessità di una cellula che potrà donare una speranza a tutte quelle persone che oggi purtroppo convivono ancora con una malattia neurodegenerativa, che al momento non è possibile curare”. Per il secondo anno consecutivo, infatti, il Miff - Film Festival Internazionale di Milano sostiene l’Associazione Neurothon - Associazione per la Ricerca sulle Malattie Neurodegenerative contribuendo a raccogliere fondi per finanziare il Progetto di Ricerca scientifica sulle cellule staminali cerebrali denominato ‘L’officina del Cervellotm’. Condotto dal Prof. Angelo Vescovi - Presidente del Comitato Scientifico di Neurothon – questo progetto ha l’obiettivo di avviare, il prima possibile, la sperimentazione clinica per la cura delle malattie neurodegenerative e delle lesioni midollari. Malattie come Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson, Malattia di Alzheimer, Sma e lesioni spinali e midollari, per citarne alcune, che al momento non hanno alcuna cura, ne prevenzione. “Il Neuroaward - continua Maurizio Colombo - è un riconoscimento che l’Associazione Neurothon Onlus ha voluto istituire per segnalare al pubblico quei prodotti intellettuali, industriali, artigianali che si sono distinti per essere riusciti a modificare con intelligenza, dando valore aggiunto, un determinato modo di vivere, sia da un punto di vista emotivo che pratico. ” .  
   
   
L´ULTIMO PUGNO DI TERRA", A CAGLIARI LA VERSIONE RESTAURATA  
 
 Cagliari, 7 Aprile 2008 – E’ stata presentata il 4 aprile a Cagliari la versione restaurata del film “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra, nell’edizione pensata e voluta dal regista. L’importante e significativo lavoro di recupero della pellicola è cominciato tre anni fa su iniziativa dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali. La lunga e faticosa ricerca svolta negli archivi della Presidenza, in contatto con la Cineteca Sarda e la Cineteca nazionale, ha consentito di recuperare i documenti che hanno permesso la ricostruzione della genesi del film e delle vicende legate alla sua proprietà. Il restauro della pellicola, avvenuto dal negativo originale del film che era stato tagliato e riutilizzato per creare dei nuovi documentari, si colloca nell’azione di recupero della memoria materiale e immateriale che la Regione Sardegna sta portando avanti in questi ultimi anni, che trova speciale riscontro nel campo del cinema e dell’audiovisivo. Sono infatti a buon punto le acquisizioni di filmati, fotografie e materiale fonico reperiti presso l’Istituto Luce, la Discoteca e la Cineteca Nazionale che documentano l’identità culturale della Sardegna e la sua evoluzione fino alla contemporaneità e che troveranno sede nella “Digital Library” regionale, un archivio prezioso e fondamentale per tutti i sardi. Alla proiezione - che avrà inizio alle ore 20,30 presso la sala Amedeo Nazzari del Cineworld di viale Monastir 128 a Cagliari - dello straordinario film di Fiorenzo Serra di cui verranno riassunte le vicende più che travagliate, parteciperanno il presidente della Regione Renato Soru, l’assessore della cultura Maria Antonietta Mongiu, il presidente della Società Umanitaria Amos Nannini, lo storicio Manlio Brigaglia, lo scrittore Ignazio Delogu, l’onorevole Pietrino Soddu, Giuseppe Pilleri della Cineteca Sarda, Laura Pavone del laboratorio L’immagine Ritrovata, Davide Pozzi della Cineteca di Bologna e i familiari di Fiorenzo Serra, Antonio, Paolo e Simonetta Serra. .  
   
   
EDITORIA: "FEST", II EDIZIONE, PRESENTATA A ROMA  
 
 Roma, 7 aprile 2008 - Fest, seconda edizione della Fiera dell´Editoria scientifica di Trieste (dal 16 al 20 aprile prossimi) ed unica rassegna internazionale dedicata ai media che si occupano di scienza, è stata presentata nella sede della Regione di piazza Colonna a Roma alla stampa nazionale e specializzata. Alla conferenza stampa, moderata dalla giornalista dell´Espresso Daniela Minerva, sono intervuti l´assessore regionale all´Università e Ricerca, il presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche Luciano Maiani, il presidente ed il direttore di Fest, Stefano Fantoni (direttore della Scuola internazionale superiore di Studi Avanzati) e Pietro Greco e l´etologo dell´Istituto superiore di Sanità Enrico Alleva. Fest, "Cinque giorni a Trieste per curiosare nella scienza", è stato sottolineato, vuole essere ancora di più con la sua seconda edizione (ambientata al Molo Iv ma poi disseminata in tutta la città) un laboratorio di idee per sperimentare nuove forme di dialogo tra la scienza ed i cittadini, soprattutto quelli più giovani, che in oltre 5 mila si sono già iscritti ai diversi eventi programmati: dunque, non soltanto un festival dei media scientifici, dove comunque i protagonisti saranno libri, riviste, radio, tv, web e blog, attorno ai quali è stato costruito un fitto programma di incontri, convegni, mostre, rappresentazioni teatrali e cinematografiche dedicate a temi di dibattito ed attualità scientifica per comprendere il mondo in cui viviamo. Fest, costruita grazie al tessuto di realtà scientifiche e relazioni internazionali di cui godono Trieste ed il Friuli Venezia Giulia, vuole anche essere uno degli strumenti di valorizzazione culturale della città e dell´intera regione per avvicinare tanti, in particolare gli studenti, a questi temi: ampio spazio quindi ad eventi (oltre 150 in programma), mostre (una cinquantina), 40 presentazioni di libri, 5 mila "titoli" di volumi in vendita, incontri con scienziati e scrittori. Tra i tanti appuntamenti - è stato segnalato oggi a Roma - la "conversazione" sull´ecologia con Luis Sepulveda, la conferenza sulla cosmologia moderna con il Premio Nobel per la Fisica ´06, George Smoot, e la storia dei ragazzi di via Panisperna, il gruppo di fisici creato a Roma da Enrico Fermi, raccontata grazie all´archivio di Edoardo Amaldi (nel centenario della sua nascita), una delle "figure chiave" della scienza italiana, come ha sottolineato Luciano Maiani, per le sue strategie e le sue visioni internazionali della scienza e della ricerca. Una visione internazionale che, "attualizzata", sarà al centro della tavola rotonda in programma il primo giorno di Fest, nella quale sarà discussa e valutata l´attrattività dell´Italia per i ricercatori stranieri e, più in generale, la mobilità internazionale degli scienziati. .  
   
   
FIERA DEL LIBRO DI TORINO, BORGHEZIO : L´UE FINALMENTE CONDANNA IL BOICOTTAGGIO DELLA FIERA DEL LIBRO DI TORINO  
 
 Bruxelles, 7 aprile 2008 - Rispondendo all´interrogazione urgente dell´On. Borghezio, con la quale il capo delegazione della Lega Nord al P. E. Chiedeva che "l´Ue condanni il boicottaggio contro la presenza di Israele, Paese ospite alla Fiera del Libro di Torino", lo stesso vice presidente della Commissione Europea, Jacques Barrot, prende posizione contro il tentato boicottaggio della Fiera del Libro di Torino, in quanto "l´Unione europea condanna e respinge qualsiasi manifestazione di razzismo, xenofobia e antisemitismo, indipendentemente da dove e da chi proviene, poiché tali fenomeni sono incompatibili con i valori e i principi su cui essa si fonda". Importante e decisiva - commenta Borghezio - questa presa di posizione di Barrot, che ha voluto ricordare come la Commissione abbia "ripetutamente espresso il suo impegno a favore della libertà di parola" e che "la libertà di pensiero e di espressione figura tra i principi su cui si fonda l´Unione europea, sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali". .  
   
   
PRIMI DUE VOLUMI OPERA OMNIA DI S. LORENZO GIUSTINIANI  
 
Venezia, 7 aprile 2008 - Sono stati pubblicati dalla casa editrice Marcianum Press di Venezia i primi due volumi dell’Opera Omnia di San Lorenzo Giustiniani (nato a Venezia nel 1381 e morto nel 1456), in coedizione con la Regione del Veneto. La premessa del primo volume è firmata dal Patriarca Card. Angelo Scola e la presentazione è del Presidente della Regione. La traduzione dal latino è di Mons. Attilio Costantini e la revisione di Silvia Zoico. Si tratta della prima traduzione integrale delle Opere complete, condotta sulla base del testo pubblicato a Venezia (per i tipi di G. B. Albrizio e G. Rosa) nel 1751. Mons. Costantini, studioso e docente di filosofia presso il Seminario patriarcale di Venezia, ha portato avanti il lavoro di traduzione per quasi un trentennio. All’inizio di ciascun volume è stata inserita una sintetica scheda che riepiloga la tradizione della singola opera e i contenuti principali. “Quella in cui vive ed opera Lorenzo Giustiniani – sottolinea nella premessa il Patriarca Card. Scola - è, come tutte le fasi storiche di transizione, un’epoca di grande travaglio, in cui non mancano contrazioni dolorose, anche molto violente. Non è difficile costatare le analogie tra la società del suo tempo e quella del nostro. In quegli anni Venezia è più che mai centro nevralgico della vita economica, politica, culturale e religiosa europea. Qui la salutare urgenza di rinnovamento che l’Umanesimo aveva portato con sé non aveva assunto, come altrove, connotazioni neopagane o agnostiche, ma si era accompagnata ad un fiorire di iniziative di riforma religiosa”. “Con viva soddisfazione – scrive nella presentazione il Presidente della Regione - abbiamo accolto l’iniziativa proposta dallo Studium Generale Marcianum per una collaborazione regionale alla trascrizione in lingua italiana e alla pubblicazione dell’Opera Omnia di S. Lorenzo Giustiniani, poiché una costante dell’attività editoriale della Regione del Veneto rimane quella di promuovere e sostenere iniziative che possano favorire lo studio, la ricerca e, quindi la conoscenza, della civiltà veneta”. .  
   
   
I PROTAGONISTI A GENOVA A CURA DI MARIA NOVARO, CLAUDIO BERTIERI  
 
Genova, 7 aprile 2008 - Verrà presentato venerdì 11 aprile, nella sala Chierici della Biblioteca Berio, il volume I Protagonisti a Genova, a cura di Maria Novaro, Claudio Bertieri (De Ferrari Editore, €15). Insieme ai Curatori interverranno Massimo Bacigalupo, Università di Genova, Pino Boero, Università di Genova e Giovanni Meriana, pubblicista. Indagini, documenti, memorie scritte, diari che riaffiorano dal passato, tante piccole tessere di vicende personali: un modo per scrivere la storia, un po’ come costruire un puzzle nel quale le singole vicende trovano esatta collocazione fino a giungere alla raffigurazione complessiva, la “grande storia” appunto. In oltre un ventennio di attività la Fondazione Novaro ha avuto modo, in tempi differenti, di avvicinare ed ottenere interviste da persone impegnate in Liguria nei vari settori della cultura, quali: Enrica Basevi, Franco Croce Bermondi, Michel David, Francesco Della Corte, Nelio Ferrando, Liana Millu, Fausto Montanari, Maria Grazia Pighetti Carbone, Umberto Silva e Marcello Venturi. Un patrimonio di testimonianze e memorie personali che si è ritenuto opportuno non solo conservare negli archivi, ma pure far conoscere a quanti hanno interesse al recente passato della nostra regione. A tale scopo si è selezionato e suddiviso l’ingente materiale raccolto; il periodo di riferimento è per tutti quello che, a partire dal secondo dopoguerra (con richiami, per taluni, anche ad epoche precedenti il secondo conflitto mondiale ed il periodo della guerra,) si conclude con la fine degli anni Cinquanta del Novecento. Si tratta di racconti in prima persona, di ricordi che, da varie angolazioni e attraverso esperienze in ambiti contigui ma diversificati, concorrono a comporre un quadro di quella che è stata la realtà culturale e sociale del capoluogo negli anni difficili, ma al tempo stesso pieni di fermenti, di curiosità, di scoperte, di entusiasmi, della ricostruzione e dell’avvio ai “favolosi” anni Sessanta. Una realtà che attraverso la successione delle testimonianze si organizza, si completa, articolandosi per mezzo di richiami e rimandi. Ogni voce, ogni esperienza è differente, ma il quadro che se ne ottiene, pur ricco e variegato, è omogeneo, strutturato. Vale la pena ripercorrere le esperienze di questi protagonisti, per capire e approfondire da dove si è (ri)partiti, misurare il percorso compiuto, verificare se si è mantenuta la rotta allora individuata. I Protagonisti a Genova. Pagine 144, €15, De Ferrari Editore - Genova .  
   
   
PRESENTAZIONE DI “NON SON TEMPI PER FARE FIGLI”, L’ULTIMO LIBRO DELL’ANTROPOLOGA FULVIA D’ALOISIO  
 
Napoli, 7 aprile 2008 - “Non son tempi per fare figli. Orientamenti e comportamenti riproduttivi nella bassa fecondità italiana”, è il titolo dell’ultimo libro di Fulvia D’aloisio, antropologa della Seconda Università di Napoli, che sarà presentato martedì 8 aprile, alle ore 17 all’Istituto Italiano Studi Filosofici di Napoli. Il libro, edito dalla Guerini, affronta la tematica della bassa fecondità italiana a patire da una ricerca finanziata dalla Brown University (Providence, Usa), che risponde all’interesse internazionale verso la situazione demografica italiana. Ne discutono con l’autrice Carla Pasquinelli, antropologa dell’Università L’orientale, Carmela Guerriera, psicoterapeuta psicoanalitica dell’età evolutiva della Seconda Università, Paolo Cotrufo, psicoanalista della Spi e docente della Seconda Università di Napoli, Rosetta Papa, Dirigente del settore materno-infantile dell’Asl Na1, Salvatore Strozza, demografo dell’Università Federico Ii . L’incontro sarà moderato da Esther Basile. Saranno presenti le antropologhe Amalia Signorelli, Alessandra Gribaldo, Rosa Parisi, Sabrina Perra, Stefania Pontrandolfo e Gianfranca Ranisio. Il Libro: La bassa fecondità italiana rappresenta un tema al centro dell’interesse attuale non solo della scienza demografica ma anche, in maniera crescente delle scienze sociali. Le ricerche contenute nel volume, svolte in quattro città italiane particolarmente significative sotto il profilo della dinamica demografica, indagano le ragioni dell’attuale, permanente calo della fecondità italiano, utilizzando la metodologia etnografica che parte dall’analisi dei comportamenti riproduttivi e ne evidenzia valori ed orientamenti in profonda trasformazione. L’autrice Fulvia D’aloisio è ricercatrice ed insegna Antropologia culturale presso la Facoltà di Psicologia della Seconda Università di Napoli e presso il corso di Laurea in Scienze del Servizio sociale dell’Università Federico Ii. Svolge attività di ricerca nell’ambito dell’antropologia urbana e delle società complesse, collabora con il Lupt (Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione territoriale dell’Università Federico Ii); tra le sue principali pubblicazioni Donne in tutta amaranto (Guerini 2003) e il saggio Sentirsi insicuri in città (nel volume Mappe urbane, Guaraldi 2007). .  
   
   
ARCOBALENO DENTRO DI CAMILLA BONZANIGO (OLIVIA)  
 
 Milano, 7 aprile 2008 - L’arcobaleno che è presente in ciascun essere umano è un groviglio di sensazioni che aspetta semplicemente di essere districato: solo così è possibile confrontarsi con gli altri e affrontare quel meraviglioso caleidoscopio che è la vita. Olivia lavora in un cromatico mondo letterario, associa colori a sentimenti rimanendo ai confini dei canoni tradizionali: il verde non è associato alla speranza, così come il rosso non è associato all’amore e alla passione. Le parole vengono sapientemente utilizzate dall’Autrice che, con disincantata ironia, lancia messaggi personali universalmente interpretabili. Un buon esordio letterario per una giovane scrittrice di talento. Camilla Bonzanigo, in arte Olivia, è nata a Milano nel 1989. Frequenta l’ultimo anno presso un liceo scientifico della sua città. Nel suo prossimo futuro vede l’arte, un’arte che coinvolga in modo orizzontale poesia, fotografia, video, suoni ed arti visive. Ha in produzione una raccolta di poesie e due nuovi romanzi, un altro romanzo è attualmente in fase di revisione. Il suo sogno è di poter condurre una casa d’arte che finanzi artisti e promuova ogni sorta di evento collegato all’arte. Arcobaleno dentro Editrice Nuovi Autori Prezzo 9,00 € Pagine: 79. .  
   
   
"NATüRLICHE BAUWEISEN", PRESENTATO IL LIBRO SU EDILIZIA E NATURA  
 
Bolzano, 7 aprile 2008 - "Natürliches Bauen" è il titolo del libro appena pubblicato di Konrad Bergmeister che partendo dalle origini passando per la casa contadina fino all amoderna Casaclima racconta la storia edilizia e abitativa in ambito naturale e con materiali naturali. In particolare l´autore si sofferma sui materiali costruttivi e sugli aspetti energetici indicando vari esempi da imitare. Alla presentazione ufficiale del volume, scritto in lingua tedesca, hanno partecipato anche gli assessori provinciali Sabina Kasslatter Mur, Hans Berger, Michl Laimer e Florian Mussner. "Gli edifici analizzati da Bergmeister - hanno commentato i quattro assessori - in particolare nel settore agricolo, esemplificano in maniera ottimale la convivenza fra storia, cultura ed edilizia sostenibile. Le tecniche più moderne permettono di conservare intatte le tradizioni delle costruzioni altoatesine. Questo volume deve servire da stimolo a progettisti e proprietari per impegnarsi ancora di più nella ricerca di materiali e tecniche adatte a sviluppare in maniera sostenibile ed eco-compatibile la nostra edilizia". .  
   
   
DAVIDE TOLOMELLI: I MARCHESI BOTTA ADORNO TRA LOMBARDIA E PIEMONTE IL PALAZZO DI CITTÀ E LE RESIDENZE DI CAMPAGNA  
 
Pavia, 3 aprile 2008 – Il prossimo Mercoledì 9 Aprile alle ore 17. 30 si terrà nell´ Aula Golgi di Palazzo Botta (Sezione di Patologia Generale del Dipartimento di Medicina Sperimentale) Piazza Botta 10, Pavia la presentazione del volume di Davide Tolomelli I marchesi Botta Adorno tra Lombardia e Piemonte - Il palazzo di città e le residenze di campagna. La presentazione dell’opera è organizzata dalla Sezione Pavese di Italia Nostra, che ne ha curato la pubblicazione grazie anche a un contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia, e dal Centro Interdipartimentale di Ricerche per la Conservazione dei Beni Culturali della Università di Pavia. Il volume ricostruisce le dinamiche di committenza architettonica e artistica della nobile famiglia Botta Adorno originatasi nel Xvii secolo dal matrimonio del marchese Luigi Botta con Maddalena Adorno ed estinta nell’ ultimo quarto del secolo Xix con la scomparsa di Clementina Botta Adorno. Il sistema residenziale messo a punto entro la fine del Xvii secolo aveva come fulcro il palazzo di città, ubicato a Pavia e considerato ancora in pieno Ottocento la residenza aristocratica più prestigiosa del capoluogo, tanto da essere destinato ad ospitare i personaggi importanti di passaggio, come Napoleone Bonaparte. Da oltre un secolo esso è sede di istituti e laboratori della Università. Si collegavano con il palazzo pavese quattro residenze extraurbane, concepite come luoghi di svago e villeggiatura, ma anche come centri di produzione agricola in fregio a estese proprietà terriere, due in Lombardia in provincia di Pavia, a Castelletto di Branduzzo e a Torre d’ Isola, e due in Piemonte a Borgo Adorno ed a Silvano d’ Orba in provincia di Alessandria. La ricerca eseguita su questo vero e proprio sistema residenziale ne traccia le vicende architettoniche in età barocca e ne illustra gli interventi decorativi, ripercorrendo la storia della famiglia a partire da un’ accurata indagine su numerosi dati d’ archivio inediti, letti nel contesto della più generale situazione politica italiana nell’ epoca dell’ Ancien Régime. L’ opera è il risultato conclusivo del lavoro svolto dall’ arch. Tolomelli nell’ ambito del corso di Dottorato in Storia e Critica dei Beni Architettonici e Ambientali del Politecnico di Torino e può rivelarsi di notevole interesse non soltanto per diffondere e approfondire la conoscenza di edifici di rilevante valore artistico tuttora esistenti e poco noti, ma anche perché suggerisce di ricollegare la città di Pavia al suo territorio storico e in generale a un quadro più ampio che travalica lo stesso contesto lombardo – piemontese in cui le residenze sono sorte. Il prof. Paolo Mazzarello, docente di Storia della Medicina, a titolo di introduzione accennerà alle vicende ottocentesche di Palazzo Botta, con particolare riferimento al periodo in cui vi fu attivo Camillo Golgi, premio Nobel per la Medicina nel 1906. La professoressa Luisa Giordano, ordinario di Storia dell’Arte Moderna, presenterà il volume entrando nel merito delle questioni storico-artistiche in esso affrontate, relative al periodo barocco e tardo-barocco tra Lombardia e Piemonte. .  
   
   
IL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI OSPITA L’8 APRILE CARMEN CONSOLI IN “L’ANELLO MANCANTE” CONCERTO PER SOLA VOCE E CHITARRA DELLA CANTAUTRICE CATANESE  
 
Milano, 7 aprile 2008 - La Consoli ritorna a Milano con uno spettacolo magico ed essenziale. Per la prima volta Carmen si presenta al suo pubblico sola, una voce e una chitarra, senza la sua band a sostenerla, accompagnarla, condividere le attenzioni e lo spazio d’espressione dello spettacolo. La musica è la trama e l’ordito della serata, riflessioni personali e letture di diverso genere sono il disegno tracciato sulla tela. Verranno toccati temi diversi, tra cui la difesa appassionata del dialetto nelle parole di Pierpaolo Pasolini e una breve incursione nella tradizione musicale laziale attraverso la citazione dell’ indimenticabile Gabriella Ferri. Sarà presente allo spettacolo anche lo storico e critico cinematografico Sebastiano Gesù che presenterà una suggestiva sequenza di immagini di grandi interpreti del cinema mondiale d’ogni tempo. L’anello mancante è un concerto che non nutre la pretesa di colmare dei vuoti, ma nutre l’intenzione di crearne, di aprire delle piccole fenditure nella superficie compatta di uno spettacolo, di insinuare un dubbio, di far mancare ogni sera un anello in più. Www. Teatroarcimboldi. It .  
   
   
LO “SHEN YUN” CHINESE SPECTACULAR PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA: ALL’ALLIANZ TEATRO DI ASSAGO-MILANO, L’UNICA TAPPA ITALIANA DEL MUSICAL RIVELAZIONE DEL 2007 - IN SCENA LA MILLENARIA CULTURA CLASSICA CINESE  
 
Milano, 7 aprile 2008 - Reduce dal successo del tour 2007 che ha toccato le più importanti metropoli mondiali, lo “Shen Yun” Chinese Spectacular sbarca per la prima volta in Italia con due serate uniche, il 15 e 16 Aprile 2008, all’ Allianz Teatro (ex Teatro della Luna) di Assago, Milano. Lo spettacolo, realizzato dal gruppo “Divine Performing Arts” e cresciuto negli ultimi quattro anni fino a diventare un fenomeno di dimensioni planetarie, nel solo 2007 è stato ammirato da 200. 000 persone, suscitando l’entusiasmo delle più prestigiose platee, da New York a Parigi, da Tokio a Sydney. Applaudito dalla critica internazionale come il miglior spettacolo cinese, nel 2008 farà tappa in oltre 60 città di quattro continenti con più di 200 spettacoli per un pubblico stimato in 600. 000 presenze, venendo inoltre trasmesso dalla televisione satellitare Ntdtv. Lo “Shen Yun” Chinese Spectacular è una rappresentazione unica nel suo genere: il “Divine Performing Arts”, considerata la migliore Scuola di Danza Classica Cinese al mondo, si propone di recuperare e far conoscere al grande pubblico l’autentica cultura tradizionale cinese, andata distrutta nell’ultimo cinquantennio durante la cosiddetta “Rivoluzione culturale” e ancora oggi fortemente avversata. Ballerini, cantanti e musicisti di altissimo livello faranno rivivere 5000 anni di storia della Cina attraverso racconti, miti e favole che hanno accompagnato le generazioni nel corso dei secoli: la danza, con la sua bellezza, diventa lo strumento per celebrare i valori tradizionali di verità, compassione e tolleranza che stanno alla base dell’antica società cinese, “quando l’uomo e la divinità erano in armonia”. Spiegazioni in lingua cinese e italiana accompagneranno questa rappresentazione in cui ogni minimo particolare, dai coloratissimi costumi alle scenografie, dalle coreografie alle musiche ora melodiche ora tambureggianti, è stato creato dopo lunghe e approfondite ricerche, per trasportare lo spettatore nel magico mondo dell’antica Cina e regalare un’esperienza unica, che supera ogni barriera linguistica, etnica e culturale. La compagnia “Divine Performing Arts” è stata invitata in Italia dall’ Associazione culturale “Il Ponte” e dall’Associazione Italiana Falun Dafa, attive promotrici della più autentica tradizione cinese e dei suoi valori millenari. Associazione culturale “Il Ponte” – Custodire 5000 anni di Storia, Cultura e Tradizioni cinesi: è un’associazione di volontariato, costituita per promuovere l’antica cultura cinese come valore appartenente all’umanità, contribuire al pluralismo dell’informazione, difendere la libertà di culto, promuovere il rispetto dei Diritti Umani, sostenere attività didattiche e formative. Associazione Italiana Falun Dafa : è un’associazione apolitica e apartitica che promuove la Falun Dafa, un’antica pratica di mente corpo e spirito, profondamente radicata nella cultura tradizionale cinese, ispirata ai principi universali di verità, compassione e tolleranza. Dal 1999 è duramente perseguitata dal regime cinese. .  
   
   
AL TEATRO CIAKWEBANK.IT OSCAR PRUDENTE IN “BENVENUTO FORTUNATO” UN PERCORSO ATTRAVERSO LA CANZONE ITALIANA DAGLI ANNI SESSANTA AD OGGI  
 
Milano, 7 aprile 2008 - Mercoledì 23 aprile alle ore 21. 00, il Teatro Ciakwebank. It-fabbrica del Vapore ospita Oscar Prudente con lo spettacolo Benvenuto fortunato, dal titolo della sua prima canzone scritta nel 1968 con il regista dello spettacolo, Tonino Conte. Un viaggio-concerto attraverso la storia della musica italiana, dagli anni ‘60 ad oggi: a guidare il pubblico è Oscar Prudente, musicista genovese e autore, con più di 800 canzoni all’attivo, molte delle quali portate al successo da interpreti e artisti quali Patty Pravo, Adriano Celentano, i Delirium, Ornella Vanoni, Loredana Bertè e Dori Ghezzi. Oscar Prudente – accompagnato dalla cantautrice Maria Pierantoni Giua (in gara quest’anno al Festival di Sanremo nella categoria Giovani), dallo Gnu Quartet (flauto e archi) e dall’attore Pietro Fabbri – si riappropria di alcuni dei suoi successi più famosi: da “Benvenuto Fortunato” a “Odissea”(composta di recente), passando per “Jesahel”, “Pensiero stupendo” e “Margherita non lo sa”. Nell’ambito della canzone italiana Oscar Prudente – un innamorato del jazz con la dote inconsueta di precorrere i tempi senza mai seguire le mode del momento ma solo il suo istinto artistico - può essere definito l’anello di congiunzione tra la primissima generazione della scuola genovese, quella di Umberto Bindi, Luigi Tenco, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Fabrizio De André (artisti con molti dei quali ha collaborato) e quella successiva: Ivano Fossati, con il quale ha scritto l’album “Poco prima dell’Aurora” e Francesco Baccini, di cui è stato anche produttore. .  
   
   
AL TEATRO LEONARDO RENZO E LUCIA QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE  
 
Milano, 7 aprile 2008 - Non è una parodia, nè una riduzione scolastico-teatrale. È uno spettacolo in stile Grock, con una scenografia importante e abiti che strizzano l’occhio al ‘600 e agli anni ‘40. È il viaggio iniziatico di Renzo e Lucia in una megalopoli tentacolare dominata dal male, sconvolta dalla guerra e da una dittatura orwelliana. Don Rodrigo e il Conte Attilio sono i mercenari del Regime dell’Innominato, votati a rovinare i preparativi delle nozze dei due innamorati. Tra reti e scale metalliche, i due tentano la fuga, incappando nella peste che qui diventa un virus misterioso e invincibile. «Per il nostro Renzo e Lucia – scrive Valeria Cavalli – abbiamo lavorato su un numero ristretto di personaggi per snellire, ma soprattutto per incidere nella storia con un pensiero originale. Abbiamo così riscritto battuta dopo battuta un testo che contenesse anche nelle parole il carattere di ogni personaggio. Trattare il tema religioso nel breve arco di uno spettacolo non solo ci sembrava riduttivo ma persino superficiale, abbiamo perciò voluto più ampiamente riferirci a una pietas, a un’etica profonda che appartiene non solo a chi è credente ma anche a chi ha un’alta moralità laica. Abbiamo perciò sottolineato questo afflato spirituale e intellettuale che porta l’uomo a essere, sia esso religioso o no, grande e forte. Una lettura non letteraria la nostra ma, “sanguignamente” da palcoscenico, per regalare una vita, uno sguardo al racconto e a dei personaggi descritti solo sulla carta. La nostra scelta fa risaltare ancora di più l’attualità e l’universalità del romanzo del Manzoni e crediamo possa essere interessante per il pubblico vedere che la vicenda, pur decontestualizzata, mantiene integra la sua forza e mette in luce la modernità delle opere del passato» quelli di Grock così la stampa: Con Quelli di Grock, buontemponi, c’era da aspettarselo: I promessi sposi è diventato un fotoromanzo anni ’40 (ma trasposto all’Italia malavitosa di oggi), ad evitare uggiosi ricordi di scuola. Idea spiritosa e astuta; gli studenti ci stanno e gli spettatori maturi sorridono. Lucia (la fresca, comunicativa Debora Virello) è una smagata ragazza tusà che fuma e resiste alle avances di un Don Rodrigo camorrista; Renzo è un innamorato caliente, geloso e tendenzialmente sovversivo come il Professore, versione laica di Fra Cristoforo, che soccomberà a una raffica di bravi, che sono malavitosi. L’innominato è una claudicante Sua Eccellenza ai vertici del potere occulto; la Monaca di Monza è la Signora, l’Azzeccagarbugli un querulo, gorgoreggiante avvocato da processo Previti. Ugo Ronfani, il Giorno. Ambientazioni dark e futuribili quelle scelte da Quelli di Grock per Renzo e Lucia. Questo matrimonio non s’ha da fare, produzione ispirata ai Promessi sposi. Nella versione teatrale curata da Valeria Cavalli con Claudio Intropido, le vicende dei due sfortunati amanti abbandonano i colori seicenteschi per immergersi in un mondo a metà tra la dittatura nazi-fascista e un inquietante futuro. Efficaci le trovate sceniche e buona l’interpretazione della compagnia. Giovanna Crisafulli, la Repubblica www. Elfo. Org - biglietteria@elfo. Org. .  
   
   
SIGLATO L´ACCORDO PER LA RETE MUSEALE DEI FENICI  
 
Cagliari, 7 Aprile 2008 - Siglato il protocollo d´intesa tra Regione Sardegna, Provincia di Oristano e Comune di Oristano per la realizzazione della Rete Museale dei Fenici. L´accordo, firmato dall´assessore regionale Maria Antonietta Mongiu, dal presidente della Provincia Pasquale Onida e dal sindaco Angela Nonnis, segna un momento importante dell´ambizioso disegno di valorizzazione della civiltà fenicia della Sardegna che si inserisce all´interno del fenomeno della colonizzazione fenicia mediterranea ed atlantica. Il progetto, secondo l´indirizzo regionale espresso dal Piano di razionalizzazione e sviluppo del Sistema regionale dei musei, intende valorizzare non solo uno dei più vasti e ricchi territori antropizzati dai navigatori fenici, ma dar risalto anche alle molteplici testimonianze ospitate oggi in più musei dell´Isola che saranno riuniti in un´unica rete informativa, con accrescimento del valore culturale di ciascuno, e delle aree e dei parchi archeologici di interesse fenicio della Sardegna che dimostrano la presenza diffusa nel territorio di tale civiltà. La Rete museale dei Fenici prevede il recupero del torrione di Torre Grande, la più grande tra le torri costiere sarde, utilizzato per scopi militari dalla metà del ´500 fino all´ottocento, e poi adibito a faro, tutt´ora in ottimo stato di conservazione. La torre costituirà la struttura di sintesi e di informazione della Rete Museale dei Fenici. Originariamente appartenente al Demanio dello Stato, la torre è inserita nell´elenco dei beni immediatamente dismissibili dell´Accordo di programma tra Ministero della difesa, Agenzia del demanio e Regione autonoma della Sardegna sottoscritto a Roma il 7 marzo 2008, e passerà alla Regione entro il prossimo mese di giugno, ad eccezione del locale destinato a faro. Il finanziamento disponibile, 500 mila euro di fondi Apq, consente di realizzare l´allestimento dei tre piani della torre, le necessarie opere di manutenzione e l´allestimento di un presidio multimediale che sarà collegato ad analoghi presidi installati presso i musei o i siti che attengono alla civiltà fenicia in tutto il territorio dell´Isola. .  
   
   
FABIO JEGHER AND HIS FRIENDS AL TEATRO MIELA DI TRIESTE E ALL’AUDITORIUM CINEMAZERO DI PORDENONE  
 
 Trieste, 7 aprile 2008 - Martedì 8 aprile 2008 alle ore 10. 30 avrà luogo a Trieste al Teatro Miela un concerto interpretato dal gruppo jazzistico Fabio Jegher and his friends, composto da Flavio D’ Avanzo (tromba), Maurizio Cepparo (trombone), Jane Pahr (voce), Mauro Costantini (piano), Andrea Zullian (contrabbasso) e Fabio Jegher (batteria). Il complesso proporrà un interessante e vitale viaggio nel jazz dalle origini ai nostri giorni, ad una platea costituita prevalentemente dai bambini delle scuole elementari U. Saba e E. Tarabochia di Trieste. Le vibrazioni spontanee e intense di questo ensemble jazzistico avranno come naturale cassa armonica di risonanza la freschezza di un pubblico molto giovane, che potrà ascoltare le sonorità primordiali del jazz come spirituals, rags e work songs, per passare attraverso lo stile New Orleans e Dixieland e arrivare quindi allo Swing, al Bebop, al Jazz Latino, al Mpdale e alle forme contemporanee di tale genere musicale. When the saints go marching in, Nella vecchia fattoria, The Entertainer, e L´uomo Ragno sono alcuni dei brani che verranno eseguiti appositamente per gli alunni delle due scuole. L´intento dell´Ensemble di Fabio Jegher vuole infatti essere quello di far percepire la bellezza della musica anche ai giovanissimi attraverso la semplicità dell´esecuzione, l´ironia interpretativa, la variabilità delle strutture musicali e il coinvolgimento dell’uditorio. La rappresentazione costituisce il quinto appuntamento della manifestazione Musicaèvita 2007/2008 che, sottotitolata quest’anno Musikò, è volta alla sensibilizzazione culturale e musicale dei giovanissimi secondo il progetto promosso dall’associazione amici Gioventù Musicale di Trieste, presieduta da Silvana Alessio Martinelli: un’iniziativa che vedrà coinvolti fino al prossimo maggio 360 alunni delle elementari e delle medie della Regione in 250 ore di laboratori sperimentali. A conclusione della manifestazione, una mostra ne esporrà gli elaborati. Mercoledì 16 aprile alle ore 14. 45 lo spettacolo sarà replicato a Pordenone all’Auditorium Cinemazero. .