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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Aprile 2008
OLTRE 300 000 DOMINI .EU CREATI NEL 2007  
 
 Bruxelles, 7 aprile 2008 - Che cosa hanno in comune Milka, Bridgestone e Versace? Hanno scelto tutti il nuovo dominio “. Eu” come dominio di primo livello (Tld) per il loro sito internet. Negli ultimi due anni imprese, Ong e residenti dell’Ue hanno ottenuto oltre 2,8 milioni di identità internet europee facendo di . Eu, di cui si celebra oggi il secondo anniversario, il quarto nome di dominio di primo livello più popolare in Europa e il nono a livello mondiale. Grazie alla promozione di un’identità online specificamente europea, . Eu. Aiuta i cittadini e le imprese a cogliere tutti i vantaggi del mercato unico e le libertà che ne derivano. “La creazione di un ambiente affidabile con una chiara identità europea è un elemento fondamentale della mia visione della società dell’informazione inclusiva in Europa”, ha affermato Viviane Reding, commissaria Ue responsabile per la società dell’informazione e i media. “I pionieri di . Eu hanno compreso subito il suo valore e hanno colto l’occasione di promuovere la propria identità paneuropea. Il dominio . Eu dovrebbe diventare la scelta naturale di tutti gli europei. Quanto più si rafforza il mercato unico europeo delle telecomunicazioni, tanto più dovremmo impegnarci perché . Eu diventi più visibile, più sicuro e meno costoso. ” Due anni dopo la sua creazione, . Eu ha già trovato posto fra i 10 principali domini mondiali di primo livello, in concorrenza con identità tradizionali come . Com, . Net o . Org. Dopo il boom del primo anno, le registrazioni per i domini . Eu hanno continuato ad aumentare e per il secondo anno le sottoscrizioni sono state rinnovate all’80%, il che costituisce un voto di fiducia per dominio di primo livello europeo. Per quanto riguarda il numero totale di registrazioni . Eu per paese di origine, la Germania resta in testa con il 31,4%, seguita dai Paesi Bassi (13,4%), dal Regno Unito (13,3%), dalla Francia (7,3%) e dall’Italia (5,1%). In termini di crescita, emerge invece un quadro diverso. Nel 2007 la crescita globale del numero di registrazioni è stata dell’11%, con un aumento del 48,6% delle richieste provenienti dalla Polonia, seguita dalla Lituania (48,4%) e dalla Finlandia (39,9%). L’utilizzo effettivo e la visibilità di . Eu continuano ad essere forti con quasi l’80% di nomi registrati che corrispondono a un sito internet o a un server di posta elettronica funzionanti. Infine, non sono solo organizzazioni conosciute e di grandi dimensioni a fare un uso sempre più attivo dei nomi di dominio con suffisso . Eu, ma anche piccole e medie imprese, organizzazioni non governative e privati cittadini, Come illustrato dalle recenti testimonianze dei clienti, fra gli utenti soddisfatti di . Eu si annoverano Bridgestone, Innovision, Touring Cars e la European Association for Quality Assurance in Higher Education. Contesto Il dominio di primo livello “. Eu” è stato reso disponibile a partire dal 7 dicembre 2005 alle imprese titolari di diritti preesistenti (cfr. Ip/05/1510). A partire dall’inizio di aprile 2006, la registrazione è stata aperta a tutti i residenti nell’Unione europea e alle organizzazioni aventi una sede legale nell’Ue (cfr. Ip/06/476). La gestione del registro . Eu (la base dati che contiene tutte le registrazioni . Eu) è affidata a Eurid, un organismo privato senza scopo di lucro. Per ulteriori informazioni: Memo/08/218 http://ec. Europa. Eu/information_society/policy/doteu/ http://www. Eurid. Eu/http://www. Eurid. Eu/files/2007_q4_report. Pdf http://www. Goingfor. Eu Per statistiche più recenti sul dominio “. Eu”: http://www. Eurid. Eu/it/chi-siamo/fatti-e-cifre/statistiche Ip/07/483 Annex Top ten list of Tlds in number of registrations by the end of December 2007
. Com 71. 667. 206
. De 11. 673. 389
. Net 10. 616. 448
. Cn 8. 459. 174
. Uk 6. 445. 465
. Org 6. 374. 040
. Info 4. 946. 333
. Eu (*) 2. 720. 326
. Nl 2. 695. 504
. Biz 1. 903. 661
(*) an update on the number of registrations for . Eu is maintained daily on Eurid website: http://www. Eurid. Eu/en/about/facts-figures/statisticspercentage of . Eu registrations by country compared to percentage of Eu population
Country % of . Eu registrations % of Eu population
Austria 2,41% 1,67%
Belgium 2,90% 2,12%
Bulgaria 0,22% 1,49%
Cyprus 3,20% 0,16%
Czech Republic 2,23% 2,09%
Denmark 1,50% 1,11%
Estonia 0,23% 0,27%
Finland 0,47% 1,07%
France 7,31% 12,99%
Germany 31,40% 16,80%
Great Britain 13,31% 12,39%
Greece 0,77% 2,18%
Hungary 0,84% 2,03%
Ireland 1,29% 0,84%
Italy 5,12% 11,86%
Latvia 0,26% 0,46%
Lithuania 0,21% 0,73%
Luxembourg 0,52% 0,10%
Malta 0,71% 0,08%
Netherlands 13,42% 3,38%
Poland 4,21% 7,85%
Portugal 0,40% 2,17%
Romania 0,53% 4,54%
Slovakia 0,49% 1,11%
Slovenia 0,17% 0,41%
Spain 2,25% 8,25%
Sweden 3,35% 1,84%
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TELECOMUNICAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA INVIA UN PARERE MOTIVATO SUL NUMERO DI EMERGENZA 112 A BULGARIA E ROMANIA  
 
 Bruxelles, 7 aprile 2008 - Nel quadro di una nuova tornata di procedure di infrazione alla normativa sulle telecomunicazioni, la Commissione europea ha deciso di inviare un parere motivato (seconda e ultima tappa prima di adire la Corte di giustizia europea) alla Bulgaria e alla Romania. In entrambi i paesi il numero unico di emergenza europeo 112 non funziona ancora in modo soddisfacente. Nel frattempo, due istruttorie aperte contro la Finlandia in merito alle competenze dei regolatori nazionali sono state chiuse grazie alle modifiche apportate alla legislazione nazionale. “Per garantire la sicurezza dei nostri cittadini è fondamentale disporre di un numero unico di emergenza europeo (il 112), che funzioni correttamente in tutta l’Ue. Le persone che si vengono a trovare in una situazione di emergenza devono poter essere localizzate con facilità quando chiamano il 112 con il loro telefono”, ha spiegato Viviane Reding, commissaria europea per le telecomunicazioni. “Sollecito pertanto le autorità bulgare e romene a garantire la disponibilità e il corretto funzionamento del 112”. La normativa comunitaria sulle telecomunicazioni impone agli Stati membri di garantire che i servizi di emergenza possano essere chiamati gratuitamente attraverso il numero unico di emergenza europeo 112. Inoltre, gli operatori telefonici devono trasmettere ai servizi di soccorso le informazioni sulla localizzazione del chiamante per le chiamate al 112 effettuate a partire da un telefono fisso o mobile. Alla Bulgaria è stato inviato oggi un parere motivato in quanto il 112 non è ancora disponibile in tutto il paese. Alla Romania è stato inviato un parere motivato perché, pur essendo attivo il 112, le informazioni sulla localizzazione del chiamante non sono ancora trasmesse ai servizi di emergenza per le chiamate effettuate da telefoni cellulari (Ip/07/1785). Le informazioni sulla localizzazione di chi chiama il 112 a partire da telefoni cellulari non sono ancora disponibili in altri quattro Stati membri: Italia, Lituania, Paesi Bassi e Slovacchia (Ip/07/1530). La procedura d’infrazione contro la Polonia è stata sospesa di recente per permettere di valutare i progressi concreti realizzati (Ip/08/358). La Commissione ha chiuso due istruttorie avviate contro la Finlandia (si veda Memo/06/271) in quanto il paese ha apportato modifiche alla legge nazionale sui mercati delle comunicazioni che sono entrate in vigore il 1° gennaio 2008. Grazie a tali modifiche, l´Autorità nazionale di regolamentazione dispone ora della base e delle competenze giuridiche necessarie per garantire una concorrenza efficace e soddisfare, di conseguenza, le prescrizioni della normativa comunitaria in materia di telecomunicazioni. Contesto Una relazione dettagliata sulla situazione delle procedure di infrazione è disponibile sul sito internet della Dg Società dell´informazione e media dedicata all´attuazione e all´applicazione della legislazione: http://ec. Europa. Eu/information_society/policy/ecomm/implementation_enforcement/infringement/ Attuazione del 112
Stato membro Possibilità di chiamare il 112 a partire da telefoni fissi e mobili Disponibilità delle informazioni sulla localizzazione del chiamante per chiamate a partire da telefoni fissi e mobili
Austria + +
Belgio + + (procedura di infrazione chiusa nel 2007)
Bulgaria - (procedura di infrazione avviata nel 2007) N/d
Cipro + + (procedura di infrazione chiusa nel 2006)
Repubblica ceca + +
Germania + +
Danimarca + +
Estonia + +
Spagna + +
Finlandia + +
Francia + +
Grecia + + (procedura di infrazione chiusa nel 2007)
Ungheria + + (procedura di infrazione chiusa nel 2007)
Irlanda + + (procedura di infrazione chiusa nel 2006)
Italia + - (procedura di infrazione avviata nel 2006)
Lituania + - (procedura di infrazione avviata nel 2006)
Lussemburgo + + (procedura di infrazione chiusa nel 2006)
Lettonia + + (procedura di infrazione chiusa nel 2008)
Malta + +
Paesi Bassi + - (procedura di infrazione avviata nel 2006)
Polonia + (procedura di infrazione chiusa nel 2005) (procedura di infrazione avviata nel 2006, procedura attualmente sospesa in attesa di verifica della sua applicazione concreta)
Portogallo + + (procedura di infrazione chiusa nel 2007)
Romania + - (procedura di infrazione avviata nel 2007)
Svezia + +
Slovenia + +
Slovacchia + - (procedura di infrazione avviata nel 2006)
Regno Unito + +
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MERCURIO FVG: SISTEMA DI CALCOLO GRATUITO A TEMPO ALL´´AVANGUARDIA PER PMI  
 
Amaro, 7 aprile 2008 - Parte da Amaro, dalla sede di Mercurio Fvg, la prima sperimentazione in Europa di un complesso sistema di condivisione della capacità di calcolo che verrà messo gratuitamente a disposizione, "a tempo", alle piccole e medie imprese e alla pubblica amministrazione. La prima simulazione sperimentale dell´utilizzo del Grid (acronimo che sta per Gruppo di ricerca per l´informatica distribuita) è avvenuta il 5 aprile in occasione della visita del presidente della Regione alla sede di Mercurio, la società regionale a cui è affidata la missione di superare il cosiddetto "digital divide", la discriminazione per inadeguatezza tecnologica, attraverso l´installazione di infrastrutture e la messa in opera di una rete in banda larga su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia. Il progetto è stato illustrato dal presidente ed amministratore delegato di Mercurio, Giovanni Pittino, che ha ricordato come sia stato finanziato dall´Ue per l´altissima valenza scientifica e per le ricadute economiche. Grid ha un costo di un milione di euro comprensivo di hardware, software e costi di gestione e prevede due piattaforme informatiche innovative. Il sistema di calcolo è stato fornito da Eurotech spa, azienda leader nella realizzazione di super calcolatori e nanopc, ed è il primo in Italia ad essere stato concepito per l´utilizzo in ambito industriale (l´altro sistema di calcolo già attivo a Trento, Janus, frutto di una collaborazione italo spagnola e che sarà consegnato all´Università di Saragoza, è in grado di svolgere calcoli in ambito scientifico). Le due piattaforme, una delle quali è installata nella Serverfarm di Mercurio Fvg mentre l´altra verrà collocata in breve presso la Sissa di Trieste, sono collegate tra loro attraverso la piattaforma di rete in fibra ottica prevista dal programma regionale Ermes. In concreto, questo sistema permetterà alle piccole e medie imprese di collegarsi attraverso un semplice portale web e di usufruire a tempo, senza dunque affrontare pesanti investimenti in un´infrastruttura necessaria solo occasionalmente, delle elevate prestazioni di calcolo del Grid che consente di ridurre a meno di un´ora operazioni che normalmente vengono eseguite dai computer ordinari in alcuni giorni. Oggi ad Amaro, in particolare, è stato illustrato un esempio di prototipazione per un progetto di fluidodinamica, ma il Grid sarà utilizzabile con profitto per esempio anche dalle pubbliche amministrazioni (elaborazioni calcoli elettorali, contabilità personale, gestione dati sanitari nelle Asl, ecc. ). .  
   
   
SIRTI S.P.A., APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO AL 31/12/2007: IL RISULTATO NETTO CONSOLIDATO È PARI A € 52,5 MILIONI (€ 24,4 MILIONI NEL 2006).  
 
Milano, 7 aprile 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Sirti S. P. A. , presieduto da Gianni M. Chiarva, ha approvato oggi il progetto di bilancio al 31 dicembre 2007. In un quadro complessivo che, dopo aver mostrato nell’esercizio 2007 alcuni segnali di ripresa - particolarmente nel settore telecomunicazioni – ripresenta delle incertezze per l’esercizio in corso, il Gruppo Sirti incrementa i volumi di produzione e migliora la redditività. Nell’esercizio 2007 il Gruppo Sirti ha registrato un valore della produzione consolidata di € 785 milioni, rispetto agli € 723 milioni del corrispondente periodo del 2006 (+8,5%). L’incremento dei volumi ha riguardato prevalentemente le attività domestiche, in particolare le reti di accesso di Telecom Italia S. P. A. E degli altri operatori. Le recenti acquisizioni estere in Libia ed Arabia svilupperanno il grosso dei loro volumi nel 2008. Gli ordini acquisiti nell’esercizio ammontano a € 732 milioni, in lieve flessione rispetto al 2006. L’ebitda consolidato risulta pari a € 87,4 milioni (11,1% sul valore della produzione). L’ebitda recepisce, come già presentato nei dati infrannuali, il ricalcolo una-tantum (a seguito delle modifiche legislative della previdenza integrativa complementare) del trattamento di fine rapporto per un valore pari ad € 9,6 milioni. Al netto di tale effetto, l’Ebitda sarebbe stato pari ad € 77,7 milioni (9,9% sul valore della produzione), con un incremento del 15% rispetto agli € 67,7 milioni (9,4%) nel 2006. Il risultato operativo consolidato si attesta a € 76,3 milioni (9,7% della produzione rispetto all’8,2% del 2006). In assenza dell’effetto di ricalcolo del Tfr il risultato operativo sarebbe stato di € 66,7 milioni (8,5% della produzione), con un incremento del 13% rispetto agli € 59 milioni del 2006. I proventi finanziari includono circa € 14 milioni rivenienti dalla cessione delle quote detenute indirettamente in Impregilo. Le imposte sul reddito consolidato ammontano a circa € 28 milioni portando il risultato di periodo a € 52,5 milioni, rispetto al risultato di periodo 2006 di € 24,4 milioni. L’indebitamento netto di gruppo si assesta a circa € 91 milioni (€ 135 milioni a fine 2006), il patrimonio netto consolidato è € 228,4 milioni (€ 175,9 milioni a fine 2006). Il rapporto “debt/equity” risulta inferiore a 0,4, in sensibile riduzione rispetto allo 0,77 del dicembre 2006. Con riferimento ai dati della sola Capogruppo Sirti S. P. A. , si segnala in particolare l’incremento del valore della produzione di Sirti S. P. A. (€ 714 milioni rispetto agli € 662 milioni del 2006, +7,9%); il risultato operativo è in incremento (€ 73,5 milioni rispetto agli € 60,2 milioni del 2006). L’utile netto è stato di € 52,4 milioni rispetto agli € 26 milioni nel 2006. A livello patrimoniale/finanziario, il patrimonio netto della Capogruppo è pari ad € 229,8 milioni (€ 177 milioni al 3 1. 12. 2006). L’indebitamento finanziario netto di Sirti S. P. A. Risulta pari ad € 83 milioni, rispetto agli € 127 milioni al 31. 12. 2006. Il Consiglio di Amministrazione propone all’Assemblea del 29/04/2008 di destinare l’utile dell’esercizio alla Riserva Straordinaria. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Rino Rinaldo Medici, attesta, ai sensi del comma 2 dell’art. 154 bis del D. Lgs. 58/98, che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della Società. In occasione del progetto di fusione tra Sirti S. P. A. E la controllante Sistemi Tecnologici S. P. A. , vennero comunicati dati prospettici riferiti ad un piano di sviluppo inerziale a supporto della sostenibilità finanziaria del suddetto progetto di fusione. Non sono ad oggi emersi elementi che producano variazioni di sostanza rispetto a quanto già comunicato in termini di sviluppo del conto economico. .  
   
   
SEAT PRECISAZIONI  
 
Torino, 7 aprile 2008 Su richiesta della Consob, si precisa – con riferimento alle notizie apparse su alcuni quotidiani economici del 3 aprile circa ipotesi di delisting e di rinnovi al vertice societario – che la Società non è a conoscenza di alcun elemento che possa suffragare le suddette ipotesi. .  
   
   
BERGAMO, BANDO: INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEI PROCESSI GESTIONALI  
 
Bergamo, 7 aprile 2008 - La Camera di Commercio di Bergamo mette a disposizione, mediante l’assegnazione di voucher, un fondo € 115. 000,00 per favorire l’innovazione tecnologica nei processi gestionali presso le imprese della provincia. Possono accedere ai benefici del presente bando, le micro, piccole e medie imprese iscritte al Registro delle imprese di Bergamo, attive e in regola con il pagamento del diritto camerale annuale. Sono ammissibili le spese necessarie per lo studio dei seguenti punti: valutazione dell’impatto operativo e organizzativo generato dall’introduzione di un sistema informativo aziendale, o dall’aggiornamento del sistema informativo aziendale esistente; analisi del divario, tra le modalità operative attuali, e le modalità operative conseguenti all’introduzione di un sistema informativo aziendale, o all’implementazione di un sistema esistente; analisi dei processi e delle funzioni dell’area gestionale; studio di fattibilità e relazione dettagliata, per area gestionale, sull’innovazione di processo conseguente all’eventuale adozione delle nuove tecnologie software. Il presente contributo non è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche dirette, concesse per i medesimi interventi. Il valore del voucher è di € 5. 750,00, e sostiene il costo per un servizio che sarà fornito da strutture convenzionate con la Camera di Commercio di Bergamo. Le domande, compilate su appositi moduli, scaricabili dal sito http://www. Bg. Camcom. It/release/bandi/index. Jsp, devono pervenire all’Ufficio Agevolazioni Economiche della Camera di Commercio, e sono accettate fino ad esaurimento del fondo. In caso di spedizione a mezzo raccomandata fa fede il timbro postale. Dopo la sottoscrizione delle convenzioni con i soggetti attuatori sarà pubblicato un apposito elenco sul sito www. Bg. Camcom. It nella sezione del bando. .  
   
   
BUONI ESEMPI: LA PROVINCIA DI PESCARA NELLA BANCA DATI DELLA FUNZIONE PUBBLICA  
 
Pescara, 7 aprile 2008 - Finisce nella banca dati della pubblica amministrazione italiana, messa a punto dal Formez, il progetto "Nuovo modello di pianificazione, programmazione e controllo" realizzato dalla Provincia di Pescara. La banca dati, il cui nome completo è Buoniesempi. It: Il Thesaurus delle Azioni di Sistema e delle Esperienze di Innovazione è consultabile sul sito www. Buoniesempi. It. Gestito per conto del Dipartimento della Funzione Pubblica nell´ambito del "Progetto Thesaurus di Sistema", l’archivio mira a favorire lo scambio e la diffusione di buone pratiche tra le pubbliche amministrazioni italiane e ad offrire opportunità di visibilità alle esperienze più significative in atto sul territorio nazionale. Lo stesso progetto dell’amministrazione guidata da Giuseppe De Dominicis, va ricordato, era stato protagonista di un importante riconoscimento, l’European Public Sector Award (Epsa), assegnato dall’Unione europea agli enti distintesi per i rispettivi modelli organizzativi .  
   
   
KAITECH S.P.A.: IL TRIBUNALE DI MILANO HA NOMINATO, HLB RIA & PARTNERS IN QUALITÀ DI ESPERTO PER LA REDAZIONE DELLA RELAZIONE DI CONGRUITÀ DEL RAPPORTO DI CAMBIO DELLE AZIONI DI KAITECH S.P.A. ED EURINVEST ENERGIA S.P.A.  
 
Milano, 7 aprile 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Kaitech S. P. A. , riunitosi in data 3 aprile 2008 sotto la presidenza dell’avvocato Daniele Discepolo, ha esaminato alcuni aspetti della prospettata operazione di fusione tra Kaitech S. P. A. Ed Eurinvest Energia S. P. A. , operazione che coinvolge parti correlate, in quanto Eurinvest Finanza Stabile S. P. A. Detiene attualmente numero 24. 617. 317 azioni ordinarie di Kaitech pari a circa il 27,55 % del capitale sociale e controlla Eurinvest Energia. Il Tribunale di Milano, con provvedimento depositato in cancelleria in data 2 aprile 2008, ha nominato, ai sensi dell’articolo 2501-sexies del codice civile, la società di revisione Hlb Ria & Partners S. P. A. , con sede in Milano, Piazza Santa Maria in Beltrade, n. 1, quale esperto per la redazione della relazione di congruità del rapporto di cambio tra le due società. Su richiesta dei consiglieri indipendenti, il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato alla società di revisione Pkf Italia S. P. A. , membro effettivo dell’associazione internazionale Pkf, uno dei primi 10 gruppi mondiali nel campo della revisione e nella consulenza contabile e amministrativa, per la formulazione di una fairness opinion in ordine alla rappresentazione dei valori connessi all’operazione di fusione. La Dottoressa Serenella Rossano, Consigliere Indipendente, membro dei Comitati per il Controllo Interno e per la Remunerazione e Lead Independent Director, ha accettato la proposta di incarico di consulenza professionale formulata da Kaitech, rassegnando contestualmente per ragioni di incompatibilità fra i due mandati, le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere. Il Consiglio di Amministrazione, su proposta formulata dall’Amministratore Delegato Riccardo Ciardullo, ha cooptato in sua sostituzione l’Ingegner Gaetano Tedeschi quale nuovo Consigliere. Il Consiglio di Amministrazione, che resterà in carica per il triennio 2007–2009 - fino alla assemblea che approverà il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009 – risulta ora così composto: Daniele Discepolo - Presidente e Consigliere indipendente; Riccardo Ciardullo – Amministratore Delegato; Gaetano Tedeschi – Consigliere non esecutivo; Salvatore Randazzo - Consigliere indipendente, non esecutivo; Chiara Castellani - Consigliere indipendente, non esecutivo. Gaetano Tedeschi, attualmente Presidente di S. I. Imm. Sviluppo Iniziative Immobiliari S. P. A. , è stato Dirigente Generale di R. F. I. – Rete Ferroviaria Italiana fino al mese di luglio 2007 ed ha ricoperto la carica di Direttore Generale di E. N. E. A. - Ente per le Nuove Tecnologie, l´Energia e l´Ambiente, dal 2000 al 2003. Tedeschi, 55 anni, vanta un´esperienza ultratrentennale maturata all´interno di Società italiane ed internazionali diventando, a soli ventisei anni, Dirigente e a ventotto Direttore Generale di un grande sistema industriale (Consorzio Co. Gltau). Nel 1986 Gaetano Tedeschi è nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cosiac S. P. A. ; dal 1988 al 1997 è Direttore Generale di Bonatti S. P. A. Di Parma, attiva nella realizzazione e gestione di impianti chiavi in mano, per poi assumere analogo incarico prima in Italstrade S. P. A. E successivamente in Astaldi S. P. A. Tra le cariche ricoperte dall’Ingegner Tedeschi si ricordano: Amministratore Delegato di Italstrade Uk (1999-2001), Consigliere di Amministrazione di Torno S. P. A. (2001-2002), Commissario presso il Ministero degli Interni per gli interventi urgenti relativi alla messa in sicurezza dell’area Enea-eurex e Ad di Agitec S. P. A. (2001-2004), Presidente e Ad di Logitalia Gestioni S. P. A. (2000-2006) e Consigliere Delegato di Baldassini-tognozzi-pontello (2004-2006), Presidente e Ad di Logitalia Gestioni S. P. A. Gaetano Tedeschi ha inoltre ricoperto cariche istituzionali in qualità di membro del Comitato Direttivo di Iefe, Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente dell’Università Bocconi di Milano (2000-2004), membro del Comitato di Gestione dell’Accordo di Programma per il Ministero delle Attività Produttive e del Comitato Internazionale di Gestione Nucleare - Euratom (2001-2004). .  
   
   
RETELIT S.P.A.: APPROVATO IL BILANCIO 2007, DELIBERATA PROPOSTA DI AUMENTO DI CAPITALE A SOSTEGNO DEGLI INVESTIMENTI DEL PROGETTO WI-MAX  
 
Milano, 7 aprile 2008. Il Consiglio di Amministrazione di Retelit S. P. A. , riunitosi il 27 marzo ha approvato il progetto di bilancio d´esercizio della Capogruppo e consolidato al 31 dicembre 2007. I tassi di sviluppo dell´attività commerciale sono stati sostenuti dai risultati ottenuti nel mercato degli operatori internazionali la cui crescita, come già nel 2006, è stata superiore a quella degli operatori nazionali, per i quali continua la tendenza alle aggregazioni. Nel complesso la maggior penetrazione, oltre a sostenere la crescita, ha permesso di mitigare i fenomeni di diminuzione dei prezzi che hanno caratterizzato anche il 2007. In dettaglio, i ricavi e proventi operativi consolidati sono risultati pari a 32,7 milioni di Euro rispetto a 32,6 milioni di Euro del 2006. In evidenza l´incremento dei ricavi dei servizi di telecomunicazione che passano da 17,7 milioni del 2006 a 22,1 milioni di Euro del 2007 con una crescita del 24,8%. In controtendenza i ricavi da vendita di cavidotti e fibra che passano da 8,1 milioni del 2006 a 4,2 milioni del 2007. L´efficace azione commerciale del Gruppo nel mercato Wholesale della banda larga in Italia ha permesso di acquisire nell´anno 53 nuovi clienti e 30 milioni di Euro di ordini. I´ebitda consolidato 2007 si attesta a 9,0 milioni di Euro rispetto ai 10,3 milioni di Euro del 2006. Il risultato d´esercizio pari a -6,2 milioni di Euro del 2007 si confronta con la perdita del 2006 pari a 4,9 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta consolidata è negativa per 4,5 milioni di Euro mentre nel 2006 il saldo era positivo per 0,8 milioni di Euro. Il flusso monetario generato dall´attività operativa evidenzia un incremento passando da 3,0 milioni di Euro nel 2006 a 4,5 milioni di Euro nel 2007. Le disponibilità liquide del Gruppo sono sostanzialmente invariate rispetto all´esercizio precedente passando da 2,2 milioni di Euro a 2,1 milioni di Euro nel 2007. La Capogruppo ha registrato una perdita di 2,1 milioni di Euro. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all´Assemblea degli azionisti di portare a nuovo la perdita. Il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato al Presidente di convocare l´Assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti; in sede ordinaria per l´approvazione del bilancio consolidato e civilistico 2007 ed in sede straordinaria per l´eliminazione del valore nominale delle azioni stesse e per il raggruppamento delle azioni in circolazione nel rapporto di una nuova azione ordinaria ogni cinque azioni ordinarie possedute. L´eliminazione del valore nominale ed il raggruppamento saranno eseguiti prima dell´aumento di capitale. Inoltre il Consiglio ha deliberato di proporre all´assemblea straordinaria degli azionisti di attribuire al Consiglio stesso la facoltà di aumentare a pagamento in via scindibile il capitale sociale ai sensi dell´art. 2443 C. C. In una o più volte entro il periodo di cinque anni dalla data della deliberazione mediante emissione di azioni ordinarie aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione da offrire in opzione agli aventi diritto per un importo massimo comprensivo di eventuale sovrapprezzo di Euro 40. 000. 000,00, nonché di aumentare, in una o più soluzioni, il capitale sociale a pagamento, al servizio dell´esercizio di warrant per massimi Euro 30. 000. 000,00. Il Consiglio di Amministrazione infatti prevede di utilizzare, almeno in parte la delega, presumibilmente nel presente esercizio previo ottenimento delle prescritte autorizzazioni. L´aumento di capitale è finalizzato al finanziamento del progetto Wimax, di cui la controllata e-via si è aggiudicata i diritti d´uso delle frequenze a 3,5 Ghz per il tutto il Nord e parte del Centro Italia owero Lombardia, Trentino Alto Adige, Valle d´Aosta, Piemonte, Liguria, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Marche per un investimento di 23,3 milioni di Euro. Le aree geografiche in cui sono stati ottenuti i diritti d´uso sono quelle dove è maggiore la presenza d´infrastrutture di rete in fibra ottica del Gruppo. L´aggiudicazione dei diritti d´uso per il Wimax costituisce un importante successo di portata strategica che, attraverso l´implementazione di una rete d´accesso wireless, potrà generare forti sinergie nello sviluppo del business della società e permettere di cogliere grandi opportunità di crescita. Il progetto Wimax consentirà infatti al Gruppo un più forte ed ampio posizionamento sul mercato con significativa valorizzazione anche degli asset esistenti. La società ha già ottenuto dai principali azionisti la disponibilità a sottoscrivere pro quota l´aumento di capitale, nonché a garantire parte dell´eventuale inoptato, Centrobanca S. P. A. Si è altresì impegnata a costituire un consorzio di garanzia per la restante parte, fino alla copertura totale almeno pari al prezzo dei diritti d´uso. .  
   
   
EUROTECH: CRESCITA DEI RICAVI 2007 DEL 50,8% A 76, MILIONI  
 
Amaro (Ud), 7 aprile 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Eurotech S. P. A. – quotata al segmento Star di Borsa Italiana – riunitosi oggi ha approvato il 28 marzo il Bilancio al 31 dicembre 2007. In crescita il fatturato del Gruppo Eurotech, attivo nella ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di computer miniaturizzati (Nanopc) e di computer ad elevata capacità di calcolo (Hpc).
Consolidato (€ Migliaia) 31/12/2006 31/12/2007 Var. %
Fattu Rato 50. 759 76. 537 50,8%
Ebitda 2. 373 1. 897 -20,06%
Ebitda Adj. (*) 3. 026 2. 411 -20,32%
Ebit (336) (4. 114) n. S.
Ebit Adj. (*) 1. 070 (563) -152,6%
Gestione Finanziaria 2. 247 (45) -1 02,00%
Gestione Finanziaria Adj (*) 2. 247 216 -90,39%
Risultato Ante Imposte 1. 911 (4. 159) n. S.
Risultato Ante Imposte Adj. (*) 3. 317 (347) -110,46
Risultato Netto D’esercizio 466 (5. 006) n. S.
Risultato Netto D’esercizio Adj. (*) 1. 361 (2. 591) n. S.
Risultato Del Gruppo 572 (4. 922) n. S.
Risultato Del Gruppo Adj. (*) 1. 467 (2. 596) n. S.
i ricavi del Gruppo sono passati da Euro 50,76 milioni del 2006 a Euro 76,54 milioni del 2007 registrando una crescita di circa il 50,8% pari a Euro 25,78 milioni. Tale crescita è attribuibile alle acquisizioni avvenute nel corso del 2006 e del 2007. L’esercizio 2007 evidenzia un primo margine con un’incidenza sui ricavi del 49,8% (50,2% per il 2006). L’eliminazione degli effetti negativi della “price allocation” sul primo margine nel corso del 2007 comporta un miglioramento dello stesso che risulta avere un’incidenza sui ricavi del 50,5% (51,5% per il 2006). L’andamento del primo margine riflette pienamente il modello di business di Eurotech basato sulla vendita di prodotti ad alto valore aggiunto. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) evidenzia un risultato positivo di Euro 1,90 milioni con un incidenza del 2,5% sui ricavi ed un’Ebitda Adj di Euro 2,41 milioni con un’incidenza sui ricavi pari al 3,2%. L’andamento dell’Ebitda oltre che riflettere il buon andamento del primo margine, è stato influenzato in maniera significativa dai costi operativi che sono di natura prevalentemente fissa. Tali costi, sono stati assorbiti dai ricavi in misura minore rispetto alle previsioni. Il risultato operativo (Ebit) risente principalmente degli effetti degli ammortamenti dovuti alla “price allocation” delle acquisizioni di Applied Data Systems Inc. , del Gruppo Arcom e del Gruppo Advanet. L’ebit adj passa infatti da 1. 070 Euro del 2006 a – 563 Euro migliaia del 2007. Si registrano ammortamenti derivanti dalla “price allocation” nell’esercizio 2007 per Euro 3,04 milioni con un incremento di circa Euro 2,3 milioni rispetto agli Euro 753 migliaia registrati nel corso del 2006. Considerati i quali l’Ebit passa da 336 migliaia del 2006 a Euro -4. 1 14 migliaia del 2007. Il Risultato prima delle imposte passa da Euro 1. 911 migliaia del 2006 ad un risultato di Euro -4. 159 migliaia del 2007. Tale dato depurato dagli effetti della “price allocation” risulta essere di Euro - 347 migliaia nel 2007 e positivo per Euro 3. 317 migliaia nel 2006 di cui 1,3 Euro milioni relativi alla plusvalenza derivante dal capital gain sull’operazione Radstone . In termini di risultato netto di Gruppo si è passati da Euro 572 migliaia del 2006 a Euro -4. 922 migliaia del 2007. Eliminando gli effetti della “price allocation” tale risultato migliora significativamente attestandosi a Euro - 2. 596 migliaia nel 2007 rispetto ad uno positivo di Euro 1. 467 migliaia nel 2006. L’andamento, oltre che riflettere la dinamica del risultato prima delle imposte, deriva principalmente dall’influenza del carico fiscale operante sulle diverse realtà del Gruppo e dalla svalutazioni di crediti per imposte anticipate operate sulla Capogruppo.
il Gruppo presenta un indebitamento finanziario netto di Euro 6. 379 migliaia al 31 dicembre 2007, rispetto ad una posizione finanziaria netta positiva di Euro 99. 899 migliaia al 31 dicembre 2007 con una riduzione di Euro 106. 278 migliaia. La posizione finanziaria netta si è modificata in relazione ai seguenti eventi: - pagamento di Euro 49. 321 migliaia per l’acquisto del 65% del capitale di Advanet Group e comprensivo dei costi di acquisizione direttamente attribuibili; - pagamento per Euro 32. 269 migliaia per l’acquisto del 100% del capitale di Applied Data Systems Inc. E comprensivo dei costi di acquisizione direttamente attribuibili.
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si evidenzia inoltre che nel calcolo della posizione finanziaria netta sono stati conteggiati anche Euro 19,1 milioni di futuri esborsi, che non hanno cioè comportato un’effettiva uscita di cassa e che sono così ripartiti: - Euro 14,9 milioni a fronte del calcolo a valore equo dei costi d’esercizio dell’opzione put/call sulla quota del 25% delle azioni di Advanet Inc. Esercitabile nei primi mesi del 2010. - Euro 0,9 milioni relativi agli aggiustamenti a conguaglio del prezzo di Advanet Inc. Previsti dal contratto di acquisizione. Euro 2,9 milioni relativi alla parte del prezzo vincolato ad un deposito escrow (di cui Euro 1,9 milioni pagabile ad aprile 2008) verso gli azionisti di Applied Data Systems Inc. - Euro 450 migliaia per il versamento dei decimi residui in seguito all’aumento di capitale della partecipata Utri S. R. L. Il Consiglio di amministrazione della Società ha deliberato, inoltre, di adottare formalmente il Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D. Lgs. 231/2001 unitamente a tutti gli atti ad esso relativi, nonché il codice etico e di istituire l’Organismo di vigilanza incaricato di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del modello. La Parte generale del modello ed il codice etico sarà messa a disposizione del pubblico sul sito internet dell’Emittente. In data 28 marzo il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione annuale sulla Corporate Governance societaria. .
 
   
   
EUROTECH: ROBERTO SIAGRI – LETTERA AGLI AZIONISTI  
 
Amaro, 7 Aprile 2008 - Abbiamo iniziato il 2007 completando già a gennaio l’acquisizione dell’americana Applied Data Systems Inc. (Ads), specializzata in computer miniaturizzati a basso consumo, che ci ha portato in dote anche il 65% del capitale della cinese Vantron Technology Ltd. , società di sviluppo software e progettazione hardware per applicazioni mobile e multimedia, che oggi conta oltre 45 ingegneri. Quest’acquisizione ha rappresentato per il Gruppo un importante salto in avanti, sia come fatturato che come risorse umane, nonché una più marcata focalizzazione sulle piattaforme mobili a basso consumo. Ci siamo trovati a quel punto con il baricentro del Gruppo sensibilmente spostato sull’America: questo ci ha suggerito che, nel nostro percorso verso il raggiungimento del “tipping point”, cioè della nostra massa critica, era tempo di guardare ad Est. Ecco quindi che il completamento dell’acquisizione di Ads ha di fatto messo le basi per la successiva acquisizione in autunno del 65% del Gruppo Advanet, azienda tra i leader del mercato giapponese dei Pc embedded, con un fatturato di circa 5. 5 miliardi di Yen (oltre 33 milioni di Euro) e un Ebitda del 20%. Advanet rappresentava la scelta ideale: oltre a farci entrare nel mercato nipponico, che è di sicuro una porta importante per l’espansione in Asia, non presentava sovrapposizioni con i prodotti del nostro Gruppo e concordava con i parametri di redditività cercati. Con l’acquisizione di Advanet l’offerta di Nanopc del Gruppo si completa con l’aggiunta delle schede e dei sistemi basati sugli standard cPci e Vme, con processori sia x86 che Powerpc. Inoltre, come era già successo con le precedenti acquisizioni, il Gruppo si arricchisce di un’azienda solida sia da un punto di vista industriale che finanziario, che procederemo ad integrare gradualmente attraverso un progressivo sfruttamento delle sinergie di Gruppo. Grazie a queste acquisizioni, nel 2008 potremo presentarci al mercato con un’offerta di Pc miniaturizzati che comprende tutti gli standard elettrici e meccanici più importanti (Pc/104, Pc/104plus, cPci, cPci Express, Vme, Epic, Ebx, Com Express, Pmc). Non solo, potremo offrire anche diverse architetture di calcolo (x86, Arm, Powerpc). Ogni Cliente sensibile alla qualità, all’affidabilità e all’innovazione che caratterizzano le nostre soluzioni potrà quindi trovare nella nostra nuova offerta la risposta più adatta alle sue esigenze di prezzo, prestazioni e consumo. A proposito d’innovazione, anche nel corso del 2007 abbiamo dato prova della nostra capacità di tradurre idee e tecnologie in soluzioni all’avanguardia: utilizzando una piattaforma di calcolo flessibile basata su Fpga abbiamo costruito Janus, il computer più potente al mondo nel suo settore oltre che il più piccolo e a minor consumo. Janus è infatti il primo supercomputer capace di raggiungere l’impressionante numero di 8 Petaops – 8 milioni di miliardi di operazioni al secondo – consumando solo 10kWh e occupando appena due metri cubi. Abbiamo così trasformato in realtà il progetto scientifico che ha visto la collaborazione di Eurotech con un pool di Università e Istituti di Ricerca Italiani e Spagnoli. Una leva strategica che applicheremo in modo particolare nel 2008 sarà quella del consolidamento dell’immagine del marchio Eurotech a livello mondiale. Già nel 2007 abbiamo compiuto il primo atto di questa iniziativa con il cambio di nome alla inglese Arcom e la nascita di Eurotech Ltd. Dopo le importanti acquisizioni degli ultimi due anni, nel 2008 l’evento chiave del processo d’integrazione del Gruppo Eurotech sarà la fusione delle controllate statunitensi Applied Data System e Arcom in un’unica Società: Eurotech Inc. Eurotech Inc. Sarà il punto di partenza per creare un Gruppo veramente integrato, capace di soddisfare i Clienti su base globale, con una consistente offerta di prodotti e soluzioni innovative e servizi di qualità. Voluta per diventare il primo canale di vendita del Gruppo Eurotech per tutti i prodotti destinati al mercato americano, Eurotech Inc. Offrirà tutti i prodotti del Gruppo: dalle schede ai sistemi embedded, dai sensori ai computer ad alta capacità di calcolo (Hpc). Da questa operazione, che inizierà ad aprile e si concluderà entro agosto, ci aspettiamo un positivo impatto sulla redditività del Gruppo già nel corso dell’anno, grazie alla maggior efficacia operativa ed alle economie di scala realizzabili tra le due aziende. Vorrei ora spendere due parole per commentare i risultati economici e finanziari dell’anno appena trascorso. Il 2007 si è chiuso con un fatturato consolidato di 76. 54 milioni di Euro, contro una previsione iniziale di circa 100 milioni. Al di là della naturale variabilità insita nella dinamica del mercato in cui operiamo, la differenza con gli obbiettivi di fatturato inizialmente definiti per il 2007 è principalmente dovuta a ritardi nell´aggiudicazione di alcune commesse negli Stati Uniti, che hanno provocato minori ricavi nel corso dell’anno rispetto alle previsioni per le controllate Arcom e Ads. In secondo luogo, un peso delle società americane di circa il 60% sul fatturato consolidato del 2007 ha fatto sì che i risultati di Gruppo risentissero non poco, al momento delle operazioni di consolidamento, del progressivo indebolimento del Dollaro nei confronti dell’Euro, indebolimento che è stato continuo durante tutto il 2007. Le aziende americane del Gruppo Eurotech, da un punto di vista industriale, non hanno comunque risentito di questo andamento del Dollaro, poiché sostengono tutti i loro costi in moneta americana. In prospettiva 2008, l’ingresso di Advanet nel Gruppo Eurotech dà al Gruppo stesso un bilanciamento quasi ideale tra business in Dollari, Euro e Yen. In futuro, gli effetti, sul bilancio consolidato, della debolezza di una singola valuta rispetto alle altre saranno più attenuati. Nel 2007 il Gross Profit Margin è stato del 49. 8%, sostanzialmente stabile rispetto al 50. 2% del 2006 ed in linea con gli obiettivi iniziali che lo indicavano attorno al 50%. Questa soglia ci consente un equilibrio ottimale nella struttura dei costi e ci garantisce di poter continuare ad investire in ricerca e sviluppo. L´ebitda di Gruppo per il 2007 è risultato invece molto al di sotto delle aspettative, fermandosi al 2. 5%. E’ l’indice che ha maggiormente risentito dei minori ricavi, che hanno fatto sì che incidessero maggiormente sia i costi operativi, di natura prevalentemente fissa, che in particolare gli extra costi di integrazione delle aziende acquisite, legati alla realizzazione di una più ampia struttura internazionale. Questi costi sono serviti a gettare le basi per un migliore sfruttamento delle sinergie di Gruppo, e quindi dovrebbero produrre degli effetti visibili già nel corso del 2008 in termini di miglioramento dell’Ebitda. Vista la nuova dimensione raggiunta (quasi triplicata rispetto alla data di Ipo), avremo la possibilità di aumentare il valore assoluto degli investimenti in R&d senza per questo aumentare la loro incidenza percentuale sui ricavi. Combineremo così efficacia ed efficienza, sfruttando gli effetti positivi della crescita del fatturato consolidato fin qui ottenuta. In sintesi, il 2007 è stato un anno in cui il Gruppo ha lavorato intensamente per costruire le premesse per un migliore sfruttamento delle sinergie intra-gruppo, sia in termini di incremento dell’efficienza della struttura, sia in termini di accelerazione del cross-selling e dunque di crescita organica. In altre parole, abbiamo accumulato del potenziale che non si è ancora espresso e che quindi potrà farlo nel corso del 2008. Diamo infine uno sguardo al futuro che ci attende nei prossimi anni. Dalla fine del Xx secolo stiamo assistendo alla rivoluzione condotta dalle nuove tecnologie digitali dell’informazione e della comunicazione, una rivoluzione irreversibile e destinata a mutare nel profondo gli ambiti della società e dell’individuo stesso. Un semplice dato può dare un’idea del fenomeno: alcune stime indicano che entro il 2010 il numero di dispositivi connessi alla rete crescerà fino a circa 15 miliardi, ma solo il 5% di essi saranno Pc e Server, perché i cellulari di terza generazione (3G) balzeranno al comando. Il computer si sta sempre più integrando con l’uomo: dal personal computer sulla scrivania si è passati a computer sempre più portatili (telefonino, Pda), per arrivare oggi ai computer indossabili e alle reti di sensori miniaturizzati (smart-dust) in grado di rendere “intelligente” l’ambiente che ci circonda. Interconnessione da un lato, quindi, e integrazione nell’ambiente e nella vita quotidiana dall’altro. Questo è il paradigma dominante, chiamato “ubiquitous computing” o “pervasive computing”. Da esso si apriranno grandi opportunità e noi, grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo degli ultimi anni, siamo pronti a coglierle. Stiamo infatti progressivamente trasformando Eurotech, seguendo i nuovi paradigmi del calcolo, da una “embedded-computer company” a una “pervasive-computer company”, puntando ad essere l’azienda leader in ambito professionale dei computer pervasivi. La nostra famiglia di wearable computer ha subito avuto importanti riconoscimenti internazionali per i suoi contenuti innovativi e sul finire del 2007 ha iniziato a dimostrare il suo potenziale sul mercato. Le nostre piattaforme di connettività wireless sono state montate su treni ed autobus negli Stati Uniti per dare ai pendolari un accesso costante ed ubiquo ad Internet. Disponiamo della tecnologia e delle competenze per raccogliere e portare in rete i dati del mondo reale: dai parametri di bordo di mezzi in azione ai dati di funzionamento di impianti, dalle condizioni ambientali di particolari aree sotto monitoraggio fino alle informazioni sui parametri fisiologici delle persone. Abbiamo allo studio l’equipaggiamento delle divise di gruppi professionali di pronto intervento e di primo soccorso: i nostri sensori registreranno importanti parametri fisiologici del soccorritore e, coordinati da una versione per impieghi speciali del nostro wearable computer Zypad, comunicheranno con la centrale operativa, che avrà così sotto controllo le condizioni psicofisiche degli uomini in azione in circostanze critiche (dagli interventi sui piloni dell’alta tensione a decine di metri d’altezza a situazioni di emergenza nazionale). Crediamo che nel futuro di Eurotech ci saranno sempre più Computer Pervasivi, cioè dispositivi e piattaforme di calcolo distribuito pronti ad essere connessi alle infrastrutture di rete e a sfruttarne tutte le potenzialità. In quello scenario non molto lontano in cui ogni cosa diventerà virtualmente un computer, i nostri Nanopc si connetteranno ai nostri Hpc per formare il Grid Pervasivo. Vediamo un futuro ricco di opportunità e grandi potenzialità di crescita ed è per queste nuove sfide che ci siamo ben equipaggiati. .  
   
   
INTEK SPA: UTILE NETTO CIVILISTICO DI EURO 36,7 MLN – UTILE NETTO CONSOLIDATO DI EURO 100,1 MLN  
 
 Milano, 7 aprile 2008 - 2008 - Il Cda, riunitosi in data il 26 Marzo ha approvato il progetto di bilancio civilistico dell’esercizio 2007 che evidenzia un utile netto di Euro 36,7 Mln (contro l’utile di 7,5 Mln conseguito nel 2006) da sottoporre all’Assemblea dei soci convocata per il 29 aprile 2008 in prima adunanza e per il giorno 14 maggio 2008 in una eventuale seconda convocazione. Il Cda di Intek S. P. A. Nella medesima seduta ha altresì approvato il bilancio consolidato dell’esercizio 2007, che evidenzia un utile consolidato di Euro 100,1 (risultato che include gli effetti positivi derivanti dalla prima iscrizione di Kme per Euro 51,5 Mln) ed un indebitamento di Euro 332,4 Mln. Il bilancio consolidato viene presentato in quanto, a seguito del perfezionamento della fusione per incorporazione di Gim – Generale Industrie Metallurgiche Spa, divenuta efficace il 31 marzo 2007, Intek esercita il controllo sul Gruppo Kme, operante nel settore dei semilavorati in rame. I dati comparativi patrimoniali ed economici consolidati al 31 dicembre 2006 coincidono con i dati del bilancio d’esercizio di Intek S. P. A. Alla medesima data in quanto non si sono ravvisati elementi per effettuare scritture di consolidamento con riferimento a tale periodo. Il Consiglio ha quindi deliberato di proporre all’Assemblea di procedere alla distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,07241 alle azioni di risparmio e di Euro 0,025 alle azioni ordinarie per complessivi Euro 9. 793. 549. Se la proposta verrà approvata dall’assemblea degli azionisti, il dividendo verrà messo in pagamento dal 5 giugno 2008, con stacco in data 2 giugno 2008 rispettivamente della cedola n. 2 per le azioni di risparmio e della cedola n. 23 per le azioni ordinarie, al lordo o al netto dell’imposta sostitutiva in base alla natura del percettore, tramite gli intermediari autorizzati. Andamento dell’esercizio 2007 Il bilancio civilistico al 31 dicembre 2007 presenta un utile di Euro 36,7 Mln (utile di Euro 7,5 Mln nel 2006) a cui ha contribuito significativamente la plusvalenza determinata dalla valutazione a fair value delle partecipate I2 Capital S. P. A. E di Gim – Generale Industrie Metallurgiche Spa, maturata al 31 marzo 2007, data di efficacia della fusione per incorporazione in Intek. La posizione finanziaria netta di Intek Spa al 31 dicembre 2007 presentava disponibilità per Euro 65,8 Mln, con una variazione positiva di Euro 61,8 Mln rispetto al medesimo periodo precedente determinata principalmente dagli effetti della fusione di Gim al netto del dividendo che è stato liquidato nell’esercizio. Per quanto attiene ai dati consolidati il Gruppo Intek presenta un utile pari ad Euro 100,1 Mln. Tale valore comprende il risultato netto dell’attività di gestione delle partecipazioni, positivo per circa Euro 37,5 Mln al lordo delle imposte, il riconoscimento della differenza tra il prezzo pagato per Kme ed il relativo patrimonio netto acquisito per Euro 51,5 Mln oltre al risultato riconducibile alle attività industriali di competenza del Gruppo per Euro 21,9 Mln (complessivamente pari ad Euro 40,8 Mln). La posizione finanziaria netta del Gruppo Intek al 31 dicembre 2007 presentava un indebitamento consolidato di Euro 332,4 Mln, in netto aumento rispetto al 31 dicembre 2006 a seguito della inclusione delle passività di Kme Group. L’indebitamento in oggetto alla data della fusione era pari a Euro 360,8 Mln, ovvero nel corso del presente esercizio si è registrata una diminuzione di circa Euro 24,4 Mln. La controllata Kme Group presenta risultati gestionali consolidati in miglioramento rispetto all’esercizio 2006, sia relativamente al profilo reddituale che alla situazione patrimoniale/finanziaria. Il suo fatturato consolidato nel 2007 è stato pari ad Euro 3,5 miliardi (Euro 890,9 Mln al netto del costo delle materie prime), mentre il risultato operativo lordo (Ebitda), pari ad Euro 142 Mln, presenta un incremento del 12,2% rispetto all’esercizio 2006 (Euro 126,5 Mln). Il Gruppo Kme presentava al 31 dicembre 2007 un indebitamento netto di Euro 398,2 Mln, con una riduzione di Euro 136, 2 Mln rispetto al precedente esercizio. La capogruppo Kme Group Spa ha chiuso l’esercizio 2007 con un utile netto di Euro 12,3 Mln (Euro 7,2 Mln nel 2006) e il Consiglio di Amministrazione della società ha proposto un dividendo unitario di Euro 0,04 per le azioni ordinarie e di Euro 0,1086 per le azioni di risparmio. Dopo 5 anni la Società distribuisce così il dividendo alle azioni ordinarie. Attività svolta nell’esercizio 2007 A partire dall’esercizio 2007, con il perfezionamento della Fusione per incorporazione di Gim – Generale Industrie Metallurgiche Spa, Intek è diventata una holding di partecipazioni. La nuova mission è quella di investire il proprio patrimonio in aziende che divengano parte di un portafoglio di partecipazioni diversificate – industriali, finanziarie e di servizi – equilibrato in termini di ritorno sul capitale e in grado di generare flussi di profitti e dividendi costanti nel tempo e non più dipendente solo dai capital gains. Intek ha quindi modificato il proprio oggetto sociale e conseguentemente ha ottenuto la cancellazione dall’elenco speciale di cui all’art. 107 del D. Lgs 385/93 (“Tub”). Pertanto non è più sottoposta a vigilanza da parte di Banca d’Italia, ma risulta iscritta nell’apposita sezione di cui all’art. 113 del Tub. Dopo la fusione per incorporazione di Gim, il patrimonio di Intek è costituito dalle partecipazioni in : Kme Group, leader europeo nella lavorazione di prodotti e semilavorati in rame, con un fatturato di Euro 3,5 miliardi al 31 dicembre 2007; Greenergycapital Spa, in joint venture con Aledia Spa; I2 Capital, il cui portafoglio di attività è in corso di valorizzazione e che nel futuro svolgerà in via esclusiva la tradizionale attività di private equity, realizzata anche mediante il fondo comune di investimento chiuso e riservato - I2 Capital Partners – che nel corso del 2007 ha raccolto sottoscrizioni per Euro 200 milioni da investire in Special Situations. Come già segnalato in precedenti comunicati, è stato sottoscritto un accordo con Intesasanpaolo in virtù del quale, mediante la reciproca concessione di opzioni put & call, il capitale di I2 Capital potrebbe essere integralmente posseduto da Intek. La nuova asset allocation ha come obiettivo la ricerca di una maggiore continuità nei risultati in costanza di rendimenti superiori alla media. Tra le nuove iniziative si evidenzia, nell’ambito della strategia di diversificazione degli investimenti, l’ingresso nel settore delle energie da fonti rinnovabili che ha portato alla creazione di un importante player per gli investimenti in tale settore. Tale operazione è stata avviata mediante la costituzione, da parte di Kme Group Spa, di Kme Green Energy Srl (ora Greenergycapital Spa), società nella cui compagine è entrata a fare parte con il 20% Aledia Spa, società già operante nel settore. Kme ha deliberato nel corso del 2007 l’assegnazione della partecipazione detenuta in Greenergycapital in favore dei propri azionisti, subordinandone l’efficacia, previa trasformazione in società per azioni e contestuale aumento del capitale sociale fino ad Euro 51 Mln circa, alla ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario, segmento Mtf. A seguito delle operazioni di aumento di capitale e successivo collocamento in Borsa, alla data odierna Intek detiene direttamente ed indirettamente tramite la controllata Kme Group, il 55% del capitale sociale di Greenergycapital. Fatti di rilievo successivi al 31 dicembre 2007 Nel mese di gennaio 2008 i titoli di Greenergycapital S. P. A. Sono stati ammessi alla quotazione sul mercato telematico azionario al segmento Mtf e dal 20 marzo 2008 è iniziata la trattazione del titolo sul mercato telematico, trovando così realizzazione quanto deliberato da Kme Group in data 3 agosto 2007 e da Greenergycapital l’11 settembre 2007, con l’attuazione delle assegnazioni e dell’aumento del capitale così deliberati. Non essendosi integralmente verificate le condizioni sospensive originariamente previste, in data 29 febbraio 2008 l’accordo di put & call sulla partecipazione in I2 Capital con Intesa Sanpaolo è stato prorogato spostando l’esercizio dell’opzione Call dal periodo 10 gennaio - 29 febbraio 2008 al periodo 1 aprile – 30 aprile 2008 e dell’opzione put dal periodo 1 marzo 2008 -17 marzo 2008 al periodo1 maggio 2008 -15 maggio 2008. Rimane invariato il prezzo di Euro 83,5 Mln, da corrispondersi nell’arco di 36 mesi dall’eventuale data di esercizio dell’opzione. Nel corso dei primi mesi del 2008 hanno avuto realizzazione le prime attività di investimento del Fondo I2 Capital Partners. In particolare, a partire dal mese di gennaio 2008 e fino alla data odierna il Fondo ha effettuato tre richieste di versamento relative a tre investimenti di portafoglio per un ammontare complessivo di Euro 32 Mln. Evoluzione prevedibile della gestione In considerazione della nuova struttura che Intek ha assunto a seguito dell’incorporazione di Gim, con il conseguente controllo diretto di Kme, ed alla concentrazione dell’attività finanziaria in I2 Capital, l’evoluzione della gestione della Società sarà direttamente correlata alle performance che verranno realizzate tramite dette società. Altre delibere Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’assemblea dei soci in sede straordinaria la proroga del periodo di esercizio dei warrant azioni ordinarie Intek Spa 2005/2008 sino al 30 dicembre 2011. Si segnala inoltre che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’assemblea dei Soci, in sede ordinaria, la proposta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie. L’autorizzazione viene richiesta per il periodo di 12 mesi dalla data della delibera di assemblea, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del cod. Civ. , nonché dell’art. 132 del D. Lgs. 58/1998 e relative disposizioni di attuazione. L’autorizzazione alla disposizione viene richiesta senza limiti temporali. Si precisa che le operazioni di acquisto delle azioni proprie non potranno avere inizio prima del 5 giugno 2008, data del previsto pagamento della cedola relativa al dividendo. La proposta in analisi è finalizzata (i) a consentire la possibilità di procedere ad acquisti e/o alienazioni di azioni proprie ai fini di investimento e stabilizzazione dell’andamento del titolo e della liquidità dello stesso sul mercato azionario, nei termini e con le modalità stabiliti dalle applicabili disposizioni, (ii) a consentire l’utilizzo delle azioni proprie nell’ambito di operazioni connesse alla gestione corrente ovvero di progetti coerenti con le linee strategiche che la Società intende perseguire, in relazione alle quali si concretizzi l’opportunità di scambi azionari, nonché (iii) a destinare le azioni proprie acquistate al servizio di eventuali piani di stock option, deliberati dai competenti organi sociali, riservati al management della Società e/o di società direttamente o indirettamente dalla stessa controllate. L’autorizzazione è richiesta per l’acquisto, anche in più tranches, di azioni ordinarie e/o di risparmio, fino all’ammontare massimo per cui, tenuto conto delle azioni ordinarie e di risparmio di volta in volta detenute in portafoglio dalla Società e dalle società dalla stessa controllate, il numero di azioni proprie ordinarie e di risparmio non sia complessivamente superiore al limite del 10% dell’intero capitale sociale. Gli acquisti di azioni proprie ordinarie e di risparmio dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore del 15% e non inferiore del 15% rispetto al prezzo ufficiale registrato da ciascuna categoria di azioni Intek cui si riferisce l’operazione il giorno di borsa precedente ogni singola operazione di acquisto. L’assemblea sarà chiamata a deliberare anche per la nomina dei nuovi organi sociali, in scadenza con l’approvazione del bilancio 2007, sulla base delle modalità previste in statuto, secondo le liste che potranno essere depositate almeno quindici giorni prima della data fissata per l’adunanza in prima convocazione. L’assemblea degli Azionisti verrà convocata in sede ordinaria e straordinaria in Firenze via Barucci n. 2 – presso la sede di Kme Group Spa in prima convocazione in data 29 aprile 2008 alle ore 14,30 ed occorrendo in seconda convocazione il giorno 14 maggio 2008 stessa ora e medesimo luogo. .  
   
   
COME AVVICINARE I RAGAZZI ALLA SCIENZA? ESPERIENZE DA TUTTO IL MONDO L´11 APRILE A MILANO.  
 
Milano, 7 aprile 2008 - Le discipline scientifiche non attraggono i giovani. I nostri adolescenti sono indietro rispetto ai coetanei di altri Paesi. Progetto Est – Educare alla Scienza e alla Tecnologia si confronta con iniziative di altri Paesi in cui esperienze simili hanno già dato risultati importanti: l’11 aprile nel corso di una conferenza internazionale a Milano. Alla quale prenderanno parte, tra gli altri, l’etologo Danilo Mainardi e rappresentanti dei più importanti musei europei e americani. A volte, per scatenare una passione, che può anche diventare una professione, basta un’interessante lettura, entrare in un museo, e che scuola e famiglia sappiano trasmettere entusiasmo. Parola di veri scienziati. “Non ho deciso di fare lo scienziato. Avevo deciso di studiare gli animali. Il resto è venuto dopo, per gradi. Avevo mille curiosità e le persone intorno a me hanno saputo soddisfarle”. Parola di Danilo Mainardi, scienziato e professore, col dono di saper divulgare la scienza. Nel 1975, durante una gita tra Parma e Verona, rimase “folgorato” dal collega Konrad Lorenz, convinto dell’importanza delle esperienze infantili: secondo lui, i migliori naturalisti avevano tutti cominciato da piccoli a essere incuriositi dai fenomeni naturali. Lo stesso Mainardi, ammette: “pur essendo nato e vissuto, per i primi anni della mia vita, in una grande città, ho avuto la fortuna di avere genitori che sempre hanno incoraggiato questa mia passione”. Mainardi sarà uno dei relatori alla conferenza internazionale “Questa è Scienza!”, organizzata da Fondazione Cariplo, in programma l’’11 aprile a Milano, al Centro Congressi di via Romagnosi: l’obiettivo è di dimostrare l’importanza di cogliere le passioni dei bambini verso queste materie, fornendo loro spazi adeguati, occasioni indimenticabili per amare le scienze. Alla conferenza verranno presentate le esperienze avviate in altri Paesi del Mondo, dalla Francia all’Inghilterra, dagli Stati Uniti all’Ungheria che hanno puntato sul forte legame tra scuola e musei, per sviluppare una didattica nuova e coltivare scienziati in erba: tra gli ospiti, presenti Honor Gay del Natural History Museum di Londra, George Hein, della Lesley University, Usa, Jean-marie Sani della Villette-cité des Sciences et de l’Industrie di Parigi e Tamás Vásárhelyi dell’ Hungarian Natural History Museum, Sonnet Takahisa del National September 11 Memorial & Museum at the World Trade Center. Con loro Elisabetta Nigris e Telmo Pievani, dell’Università degli Studi di Milano-bicocca, Luigi Amodio della Fondazione Idis-città della Scienza di Napoli, Fiorenzo Galli e Maria Xanthoudaki del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, Ilaria Guaraldi Vinassa de Regny, dell’Associazione Didattica Museale Museo Civico di Storia Naturale di Milano, Marisa Valagussa dell’Ufficio Scolastico Regionale a rappresentare il mondo della scuola insieme a Paola Catalani, docente e supervisore Silsis. Oggi in Italia i ragazzi mostrano poco interesse verso certi tipi di materie. Rispetto ai coetanei di altri paesi, gli adolescenti italiani si piazzano al 36esimo posto, in una speciale classifica stilata dall’Ocse, alla fine dello scorso anno, a proposito delle competenze nelle materie scientifiche. Il dato preoccupa, se si considera che questi ragazzi un giorno dovranno confrontarsi con i coetanei in un mercato del lavoro globalizzato e che dovranno "orientarsi" in un mondo la cui evoluzione viaggia a velocità sempre più sostenuta. Tutti i paesi asiatici (Cina, Hong Kong, Giappone e Corea) sono nei piani alti della classifica. Si piazzano entro i primi dieci posti anche il Canada, la Nuova Zelanda e l´Australia. Una adeguata comprensione di come "funzionino" la scienza e la tecnologia è fondamentale perché un giovane sia preparato alla vita nella società odierna. Per entusiasmarli occorre avvicinarli da piccoli, con modalità nuove e coinvolgenti. E’ l’obiettivo di Progetto Est – Educare alla Scienza e alla Tecnologia promosso da Fondazione Cariplo che si rivolge ai bambini e ai ragazzi delle scuole elementari e medie della Lombardia per avvicinarli alla cultura scientifica. Progetto Est nasce dall’esigenza di far fronte alla generale disaffezione dei giovani nei confronti degli studi scientifici e tecnologici in un’area come quella lombarda che è tra le più avanzate d’Italia. Per questo il progetto si avvale della capacità di comunicazione scientifica della rete museale lombarda e in primo luogo di due grandi musei scientifici italiani: il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” e il Museo Civico di Storia Naturale di Milano, che rappresentano dei veri centri di eccellenza nel processo di diffusione del sapere scientifico e tecnologico. Oltre ad essi, i partner del progetto sono la Regione Lombardia, l’Ufficio Scolastico Regionale e i Musei scientifici sul territorio della Lombardia e della Provincia del Verbano-cusio-ossola. Il progetto ha una portata molto vasta, con un bacino potenziale di utenza di 364 mila bambini delle scuole elementari e 225 mila ragazzi delle scuole medie. L’iniziativa, partita quattro anno fa, ha già dimostrato che con un nuovo modello di didattica i ragazzi cambiano atteggiamento nei confronti delle materie scientifiche. I bambini sono ricercatori curiosi e critici per natura, interessati ad esplorare e conoscere la realtà che li circonda. E per questo pronti ad essere coinvolti in processi di conoscenza scientifica. Perché dunque, quando crescono, perdono questa passione e si allontano dallo studio delle discipline scientifiche? In che modo l’insegnamento delle discipline scientifiche a scuola può contribuire a spaventare, allontanare o demotivare i ragazzi nei confronti di queste materie? E in che modo invece una didattica innovativa può promuovere l’interesse e conoscenza significativa in ambito scientifico? Progetto Est costituisce un esempio di innovazione didattica nell’ambito delle discipline scientifiche, di compendio e sinergie delle metodologie hands-on e minds-on, capace di entrare in sintonia con i processi di apprendimento dei ragazzi e di promuovere pensiero creativo. La collaborazione tra scuola e museo può aiutare gli insegnanti ad affrontare alcuni di questi problemi, per altri è più utile progettare con il gruppo dei colleghi, mentre per altri ancora ci si può rivolgere a specialisti disciplinari o didattici. Nel rapporto tra scuola e museo il ruolo della scuola, in particolare del team di docenti, è quello di intervenire in modo attivo e modulato sulle dinamiche di apprendimento, seguire e sostenere i ragazzi su tempi lunghi, curare i diversi aspetti della persona; il museo ha a disposizione le collezioni, i laboratori specifici ed attrezzati, può contare sulle conoscenze, sulla disponibilità e competenza degli operatori esperti. I punti di forza e di debolezza della scuola e del museo devono integrarsi in modo reciproco e complementare. La sinergia tra scuola e museo può dare una spinta propulsiva all’azione educativa. .  
   
   
SCUOLA ESTIVA INTERNAZIONALE SUL SISTEMA DI ILLUMINAZIONE OLED  
 
 Bruxelles, 7 aprile 2008 - Una scuola estiva internazionale sul sistema di illuminazione Oled (diodo organico ad emissione di luce) si svolgerà a Krutyn, in Polonia, dal 27 maggio al 2 giugno. La scuola estiva è progettata per essere un evento scientifico ad alto livello e molto intensivo focalizzato sui materiali organici e inorganici all´avanguardia per la costruzione di Oled; esso coinvolge considerazioni fisico chimiche e teoriche, aspetti sintetici, creazione di modelli teorici, esigenze industriali e linee guida per lo sviluppo futuro. L´evento si rivolge a dottorandi di ricerca e a giovani ricercatori che vogliano accrescere le proprie conoscenze e capacità nel campo della optoelettronica molecolare. Comprenderà conferenze e seminari da parte dei massimi esperti del settore. Per ulteriori informazioni: http://summerschool. Olla-project. Org/ .  
   
   
CONVEGNO SULLA PREVENZIONE DELLA DIPENDENZA E DELLA VIOLENZA NELLE SCUOLE ELEMENTARI  
 
Bolzano, 7 aprile 2008 - Un’iniziativa promossa dall’Intendenza scolastica di lingua tedesca. Si svolgerà lunedì 7 aprile, a partire dalle ore 9,00, nell’Aula magna della scuola media di Vipiteno, in via Eduard Ploner,27 il convegno organizzato dall’Intendenza scolastica di lingua tedesca sul programma di prevenzione delle dipendenze e della violenza nelle scuole elementari denominato “Diventare autonomi”. Nel corso del convegno saranno illustrate le attuali conoscenze della ricerca nel campo della sanità ed i metodi elaborati al fine di rafforzare le competenze personali degli alunni e prevenire l’insorgere di casi di dipendenza e di violenza tra gli alunni delle scuole elementari. Mentre nella mattinata sono previste due relazioni degli esperti Ute Lauterbach e Günther Funke, nel pomeriggio si svolgeranno diversi workshops sulle specifiche tematiche del convegno. .  
   
   
350 STUDENTI DI MINORANZE LINGUISTICHE OSPITI IN VAL GARDENA  
 
Bolzano, 7 aprile 2008 - Nei giorni scorsi la Val Gardena ha ospitato la manifestazione “Minalps 2008” alla quale hanno preso parte oltre 350 studenti provenienti da varie scuole medie di zone dell’arco alpino abitate da minoranze linguistiche. Si è trattato di un avvenimento particolarmente interessante sotto il profilo dello scambio culturale che ha raccolto in Val Gardena 350 alunni provenienti da scuole medie di zone dell’arco alpino caratterizzate dalla presenza di minoranze linguistiche. Nel corso della manifestazione “Minalps 2008” i giovani studenti delle minoranze linguistiche francese, ladina, tedesca, slovena e cimbra hanno preso parte ad una serie di gare sportive, esibizioni di canti e balli caratteristici delle loro rispettive culture. Si è trattato di un’occasione interessante e preziosa per una conoscenza reciproca e per far conoscere a tutti i partecipanti le belle bellezze naturali e le tradizioni culturali della Val Gardena. I partecipanti hanno inoltre potuto visitare alcune località della provincia ed anche il Museo Archeologico di Bolzano. La prossima edizione della manifestazione culturale e sportiva “Minalps” si terrà nella località di Grado. .  
   
   
MILANO KIT ANTIDROGA. LANDI: “HO ASCOLTATO PROTESTE RAGAZZI, MA RIBADISCO CHE DROGHE SONO TUTTE PERICOLOSE”  
 
Milano, 7 aprile 2008 - “Gli studenti che hanno protestato con foga davanti alla sede dell’Assessorato, hanno ripetuto più volte che non è vero che tutte le droghe fanno male. Ecco, è su questo che dobbiamo intervenire con forza. Non possiamo far passare un concetto di questo tipo ai nostri figli”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna che nella mattinata ha incontrato un gruppo di giovani che protestava contro il kit antidroga. “Uno dei pericoli principali delle droghe è che possono essere piacevoli e il piacere è derivato da un’alterazione dello stato mentale. Questa alterazione, inizialmente gradevole, sbilancia psiche e corpo con effetti e danni diversi per ciascuna droga. Alcune possono essere dannose in acuto e nell’immediato, mi riferisco ai danni gravi, sino alla morte, provocati dall’assunzione di droghe come quelle sintetiche e la cocaina. I danni si possono sviluppare nell’uso continuato nel tempo, in modo cronico: questo è il caso delle sostanze stupefacenti a cui di solito ci riferiamo definendole ‘leggere’. Possiamo dire con sicurezza che tutte le droghe sono pericolose, perchè inquinano il nostro cervello e il nostro corpo. Sottolineo, inoltre, l’assurdità di una società, costituita soprattutto da giovani, che si batte contro gli inquinanti e poi accetta che sia inquinato il funzionamento della propria mente e del proprio corpo, gli unici tramiti che consentono di interagire con il mondo che si vorrebbe più pulito”. “Vorrei che i ragazzi riflettessero sul concetto di pericolo - ha aggiunto Landi di Chiavenna - quando si utilizzano droghe in momenti di interazione con gli altri, come chi assume sostanze al lavoro – cosa che accade sempre più spesso –, queste persone divengono estremamente pericolose non solo per se stesse, ma per tutti coloro che con loro hanno a che fare: pensiamo a chi guida, a chi bada ai nostri figli, a chi gestisce questioni finanziarie. I dati che stima l’Istituto Mario Negri di Milano sono allarmanti. Quotidianamente in città si consumano 34. 400 dosi di cannabis, 10. 555 di cocaina, 2. 800 di eroina, 411 di amfetamine. Il 4% degli abitanti tra i 15 e i 34 anni consumerebbe abitualmente cocaina”. “I ragazzi dei collettivi studenteschi – prosegue l’assessore - mi hanno chiesto spiegazioni anche sui costi. A loro ho spiegato che 680. 000 euro è l’investimento dell’Assessorato alle Politiche sociali per finanziare una serie di progetti in ambito culturale, musicale ed artistico che trasmetteranno messaggi educativi. Vogliamo infatti che ci sia un approccio globale e integrato verso il fenomeno dell’uso e abuso delle sostanze stupefacenti. L’assessorato alla Salute - spiega Landi - rientra nel Piano Antidroga del Comune di Milano con due progetti: ‘No alla droga – parliamone in famiglia’, meglio conosciuto come il kit antidroga gratuito e il relativo opuscolo informativo, la cui distribuzione è iniziata in Zona 6 l’anno scorso e oggi allargata a tutta la città con il coinvolgimento di 387 farmacie private e comunali, che è costato 16. 000 euro per i test rilevatori di sostanze stupefacenti. Il secondo progetto riguarda la promozione di stili di vita sani e comportamenti corretti nelle scuole secondarie di primo grado di Milano. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e la Asl di Milano, è triennale e coinvolge studenti, genitori, personale docente e non docente. Il costo per il Comune è di 3. 500 euro per ogni scuola. Al momento gli istituti che hanno aderito sono una ventina. Con questo progetto abbiamo ben chiari alcuni obiettivi: ridurre la domanda di droghe, accrescere il livello di ‘resistenza sociale’ alle sostanze stupefacenti e alla cultura della normalizzazione dell’uso di droghe nella popolazione, rendere coscienti i giovani e i loro educatori della presenza di un mercato che tende sempre più a considerare le droghe come beni di consumo per il divertimento e per stare bene e inoltre vogliamo rinforzare le funzioni educative dell’istituzione scolastica e della famiglia”. “Ho preso contatti con alcuni degli studenti che hanno manifestato oggi in largo Treves – ha concluso l’assessore alla Salute - per creare l’occasione di un incontro nelle loro scuole e mi impegnerò con i presidi degli istituti perché questo possa diventare realtà al più presto. Siamo già al lavoro da tempo per organizzare corsi di educazione sessuale nelle scuole, mirati all’informazione dei ragazzi sulle malattie sessualmente trasmesse e sulla contraccezione per una sessualità sana. Il mio impegno su questi temi è forte e determinato”. .  
   
   
ASTRONOMI BRITANNICI SCOPRONO IL PIÙ GIOVANE PIANETA MAI OSSERVATO  
 
 Bruxelles, 7 aprile 2008 - Un gruppo di astronomi britannici ha scoperto un pianeta di recente formazione, che potrebbe avere un´età di circa 1. 600 anni. Le immagini catturare offrono un´insolita finestra sul processo di formazione dei pianeti mentre è ancora in corso, oltre a rappresentare le prime fotografie di un protopianeta ancora incassato nel materiale in cui si è formato. Utilizzando i radiotelescopi del Very Large Array (Vla), situato negli Stati Uniti, gli astronomi guidati da Janes Greaves, dell´Università di St Andrews in Regno Unito, hanno studiato il disco di gas e particelle rocciose intorno alla stella Hl Tau. La stella, la cui età stimata dovrebbe essere inferiore ai 100. 000 anni, è ubicata in direzione della costellazione del Toro, a 520 anni luce di distanza. All´interno di questo disco gli scienziati hanno identificato un "ammasso" luminoso, le cui dimensioni sono stimate essere 14 volte quelle di Giove, e la distanza dalla propria stella madre pari a quella che separa Nettuno dal Sole. "Vediamo distintamente una sfera orbitante di gas e polvere, che è esattamente come un protopianeta molto giovane dovrebbe apparire. Ci aspettiamo che in futuro questa sfera si condensi dando vita a un enorme pianeta gassoso, che dovrebbe apparire come una sorta di gigantesca versione di Giove" afferma la dott. Ssa Greaves. Presso il Vla sono state specificamente scelte lunghezze d´onda più corte, che avrebbero consentito agli scienziati di individuare particelle rocciose, grandi all´incirca quanto sassolini. La presenza di questi ciottoli viene letta come un possibile indizio del fatto che del materiale roccioso si stia agglomerando per dare origine a un nuovo pianeta. Nel frattempo, preso l´array di radiotelescopi Merlin, nel Regno Unito, gli scienziati hanno usato lunghezze d�onda più lunghe per comprovare che le radiazioni provenissero da rocce e non da altre fonti, quali, ad esempio, gas caldi. Molti astronomi ritengono che i protopianeti si originino una volta formatosi un nucleo solido che, in seguito, aggrega intorno a sé un involucro gassoso. Tuttavia, alcune simulazioni al computer hanno rivelato che il principio della nascita del protopianeta sarebbe una condizione di instabilità gravitazionale della nebulosa di polveri e gas intorno alla stella, che permetterebbe a piccole quantità di gas e rocce di staccarsi e raffreddarsi. "Questo meccanismo dell´instabilità è stato controverso, ma i dati simulati e reali combaciano con una tale precisione che, a quanto pare, il meccanismo agisce effettivamente in natura," si legge nella dichiarazione delle Royal Society of Astronomers. Gli scienziati reputano che il nuovo pianeta sia il più giovane oggetto planetario mai rilevato, contando su un´età non superiore ai 100. 000 anni. È stata anche formulata la supposizione secondo cui potrebbe essersi formato non più di 1. 600 anni fa. Intorno a quel periodo, Xz Tau, un´altra giovane stella situata nella stessa regione, potrebbe aver sfiorato Hl Tau e averne "pizzicato" il disco gassoso e roccioso, facendola diventare instabile. In ogni caso, sia che il protopianeta si sia originato non prima di qualche centinaio di anni fa, sia che sia nato in un qualunque altro momento dei 100. 000 anni dalla formazione di Hl Tau, gli scienziati osservano che le immagini offrono una finestra inedita sul processo di formazione dei pianeti mentre è ancora in atto, e rappresentano il primo scatto fotografico di un protopianeta ancora avvolto nel materiale in cui si è formato. Per ulteriori informazioni: http://www. Ras. Org. Uk/ .  
   
   
GLI EURODEPUTATI VOTANO SUI DATI SCIENTIFICI RIGUARDANTI I CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 7 aprile 2008 - Il primo aprile il comitato temporaneo sui cambiamenti climatici (Clim) del Parlamento europeo ha adottato la sua relazione provvisoria che prende in esame i dati relativi ai cambiamenti climatici. Nella relazione di iniziativa non vincolante, che a maggio verrà sottoposta a un voto plenario a Strasburgo, gli eurodeputati hanno criticato gli attuali sforzi di riduzione, definendoli "insufficienti per ridurre le emissioni globali di gas serra nei prossimi decenni". La relazione afferma: "Quasi tutti gli Stati membri stanno facendo buoni o persino ottimi progressi nei loro sforzi a rispettare gli obiettivi individuali Ue stabiliti in base al burden-sharing, aumentando così la possibilità che l´Ue raggiunga il suo obiettivo di Kyoto entro il 2012>´´ Tuttavia, dopo il 2012, gli Stati membri dovranno fare di più se vorranno raggiungere l´obiettivo di ridurre entro il 2050 le emissioni tra il 60 e l´80% rispetto ai valori del 1990. I membri del comitato sono d´accordo sul fatto che prove scientifiche mostrano chiaramente che la causa fondamentale del riscaldamento globale è antropica. Per questo motivo, gli eurodeputati condannano "gli sforzi, senza fondamento scientifico, di far apparire incerti i risultati degli studi sulle cause e gli effetti dei cambiamenti climatici", sebbene riconoscano che i progressi scientifici siano sempre stati caratterizzati da incertezze. "Comunicare le prove scientifiche dell´impatto umano sul clima globale deve essere la parte principale di un tentativo più ampio di ottenere il supporto del pubblico per le misure politiche destinate a frenare le emissioni di anidride carbonica," ha detto il relatore cristiano democratico Karl-heinz Florenz nella sua dichiarazione esplicativa. "I cambiamenti individuali nei modelli degli stili di vita sono necessari e dovrebbero fare parte di tentativi educativi per comunicare cause ed effetti del riscaldamento globale, ma non possono essere imposti mediante decisioni politiche. " In linea con le preoccupazioni espresse di recente sui biocarburanti, gli eurodeputati chiedono anche "ulteriori ricerche sull´impatto delle politiche volte a promuovere i biocarburanti e i loro effetti sull´aumento della deforestazione, l´espansione delle terre coltivate e le quantità di cibo nel mondo. " L´adozione della relazione giunge solo pochi giorni dopo che il comitato ha tenuto la sua Sesta sessione tematica su "Coinvolgere altri attori: cambiamento climatico, adattamento nei Paesi terzi e sicurezza globale". In quella occasione Rajendra Pachauri, presidente del Comitato intergovernativo sul mutamento climatico (Ipcc) che ha vinto il premio Nobel, ha sollecitato l´Ue a dare il buon esempio. ´Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo´, ha detto citando il Mahatma Gandhi. Ha anche sottolineato che i cambiamenti climatici sono solo parte di un problema più grande, "quello dello sviluppo non sostenibile". La permanenza in carica del comitato temporaneo doveva inizialmente finire nel maggio del 2008. Tuttavia, il suo mandato è stato recentemente prolungato fino a febbraio del 2009, riconoscendo così l´importanza della questione. Le relazione finale del comitato è stata rimandata fino a quella data. Mentre la relazione provvisoria si concentra sugli aspetti scientifici, il documento finale conterrà raccomandazioni sulle politiche future dell´Ue sui cambiamenti climatici e sulle misure di adattamento e riduzione, nonché la posizione del Parlamento nei negoziati internazionali per un sistema sui cambiamenti climatici successivo al 2012. .  
   
   
AMBIENTE: LA COMMISSIONE EUROPE DEFERISCE L´ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER LA MANCATA ADOZIONE DI PIANI DI EMERGENZA IN CASO DI INCIDENTI GRAVI E CHIUDE UN PROCEDIMENTO RIGUARDANTE LA RETE "NATURA"  
 
 Bruxelles, 7 aprile 2008 - La Commissione europea si appresta a deferire l´Italia alla Corte di giustizia europea per il mancato completamento dei piani di emergenza in caso di incidenti rilevanti in impianti in cui sono presenti sostanze pericolose. Essa ha inoltre deciso di chiudere un procedimento contro l´Italia riguardante la designazione di siti naturali protetti, in considerazione dei progressi significativi conseguiti nel 2007. Il commissario per l´ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: "Le autorità italiane devono predisporre piani di emergenza intesi a proteggere i cittadini e l´ambiente dalle conseguenze di gravi incidenti industriali. È assolutamente indispensabile che gli impianti in cui vengono trattati materiali pericolosi dispongano di piani di emergenza in caso di incidenti. Le conseguenze di incidenti di questo tipo vanno evitate con ogni mezzo possibile. " Richiesta di pronuncia della Corte sui piani di emergenza intesi a far fronte ad incidenti gravi La Commissione si appresta a deferire l´Italia alla Corte di giustizia europea per la mancata osservanza della normativa europea sul controllo delle conseguenze derivanti da incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose[1]. La direttiva, nota anche come direttiva Seveso Ii, impone agli Stati membri di predisporre piani di emergenza per le zone circostanti impianti industriali in cui vengono depositati o manipolati ingenti quantitativi di sostanze pericolose. Secondo il disposto della direttiva, le autorità degli Stati membri erano tenute a elaborare piani di emergenza per gli impianti suddetti entro il 3 febbraio 2002. Nell´ottobre 2007 la Commissione ha inviato all´Italia un´ultima lettera di richiamo che segnalava la mancanza dei necessari piani di emergenza in oltre il 20% degli impianti in cui venivano depositate o manipolate sostanze pericolose. Nelle due risposte trasmesse nel dicembre 2007, l´Italia ha riconosciuto tale carenza e si è impegnata a elaborare i piani mancanti. Tuttavia l´Italia non si è ancora conformata al disposto della direttiva e non vi sono elementi per ritenere che le carenze attuali saranno colmate entro breve. Ritenendo inaccettabile tale situazione, la Commissione ha deciso di deferire l´Italia alla Corte di giustizia. Chiusura del procedimento relativo alle zone di protezione speciale A fronte dei progressi compiuti nel 2007 nella designazione di zone di protezione speciale, la Commissione ha deciso di chiudere il procedimento intentato al riguardo contro l´Italia. Nel 2003 la Corte di giustizia europea ha dichiarato che l´Italia era venuta meno all´obbligo di classificare numerose aree come zone di protezione speciale per la tutela di specie di uccelli e di altre specie migratorie ai sensi della direttiva "Uccelli selvatici". La rete di protezione presentava particolari lacune in Sicilia, Sardegna, Lombardia e Calabria (cfr. Ip/05/56). L´italia ha designato gli ultimi siti mancanti, raggiungendo un numero soddisfacente di zone di protezione speciale nelle varie regioni. La Commissione ritiene pertanto che essa si sia conformata alla sentenza della Corte di giustizia europea e può quindi chiudere il procedimento. Procedura giuridica L´articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire nei confronti degli Stati membri che non adempiono ai loro obblighi. Se ritiene che sia stata commessa una violazione del diritto comunitario tale da legittimare l´apertura di un procedimento di infrazione, la Commissione invia allo Stato membro interessato una diffida o "lettera di costituzione in mora" (primo avvertimento scritto), invitandolo a presentare le sue osservazioni entro un termine ben preciso, in genere di due mesi. Alla luce della risposta dello Stato membro, o in assenza di risposta, la Commissione può decidere di formulare un "parere motivato" (secondo e ultimo avvertimento scritto), nel quale espone chiaramente e in via definitiva i motivi per cui ritiene che sia stata commessa una violazione del diritto comunitario e invita lo Stato membro a adempiere entro un termine ben preciso, in genere di due mesi. Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. Se la Corte di giustizia accerta che il trattato è stato violato, lo Stato membro inadempiente è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi al diritto comunitario. L´articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non si sia conformato a una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, ancora una volta attraverso l´invio di un primo avvertimento scritto (lettera di costituzione in mora) e di un secondo e ultimo avvertimento scritto (parere motivato). Sempre a norma dell´articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere una sanzione pecuniaria allo Stato membro interessato. Per le sentenze della Corte di giustizia: http://curia. Eu. Int/en/content/juris/index. Htm .  
   
   
PROTEZIONE DELLA NATURA: LA COMMISSIONE DEUROPEA INVIA L´ULTIMO AVVERTIMENTO SCRITTO ALL´UNGHERIA SULLA NORMATIVA PER LA TUTELA DEGLI UCCELLI E CHIUDE IL CASO CONTRO LA FINLANDIA SULLA CACCIA AL LUPO  
 
Bruxelles, 7 aprile 2008 - La Commissione si appresta ad inviare all´Ungheria l´ultimo avvertimento scritto in relazione alla mancata adozione di misure nazionali di recepimento della normativa ambientale Ue in materia di protezione degli uccelli selvatici. La Commissione ha inoltre chiuso il caso nei confronti della Finlandia relativo al rilascio di permessi di caccia al lupo, in quanto ha ritenuto che la Finlandia abbia dato esecuzione alla decisione della Corte di giustizia europea del 2007. Il commissario per l´ambiente Stavros Dimas ha dichiarato al riguardo: "È essenziale che gli Stati membri salvaguardino la biodiversità del nostro continente. La normativa europea sulla protezione della natura è stata elaborata guardando al futuro: attuando le direttive miranti a proteggere la fauna e gli habitat, gli Stati membri proteggono le economie del futuro. Prendo atto con immenso piacere che la Finlandia ha dato esecuzione alla sentenza della Corte di giustizia. " Ultima lettera di avvertimento all´Ungheria per la mancata protezione degli uccelli selvatici La Commissione si appresta ad inviare all´Ungheria l´ultimo avvertimento scritto in merito all´applicazione incompleta della direttiva sugli uccelli selvatici[1]. La direttiva impone agli Stati membri l´obbligo di vietare attività che potrebbero costituire una minaccia per gli uccelli selvatici. L´ungheria, però, non ha adeguatamente recepito nel diritto interno numerosi articoli della direttiva. La Commissione aveva inviato una prima lettera di avvertimento nell´aprile 2006. Le risposte trasmesse dall´Ungheria nel 2006 e nel 2007 dimostrano che sono state adottate una serie di misure legislative che hanno consentito di risolvere molte delle riserve sollevate, ma evidenziano anche che altre questioni rimangono ancora aperte. Gli articoli della direttiva non ancora adeguatamente recepiti nell´ordinamento interno riguardano la raccolta delle uova nell´ambiente naturale e il divieto specifico di caccia di talune specie. Inoltre, per quanto riguarda la caccia alla beccaccia (Scolopax rusticola), la normativa ungherese non rispetta la direttiva sugli uccelli selvatici, in quanto prevede una stagione di caccia che coincide con le fasi della riproduzione, della dipendenza e della migrazione della specie. La Commissione ha pertanto deciso di inviare all´Ungheria l´ultimo avvertimento scritto. Chiuso il caso contro la Finlandia sulla caccia al lupo La Commissione ha chiuso il caso contro la Finlandia sulla caccia al lupo, a seguito dell´adozione di nuove norme in materia. Con la sentenza del giugno 2007 la Corte di giustizia delle Comunità europee ha riconosciuto che la Finlandia ha violato la direttiva sulla conservazione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatiche[2] per aver autorizzato il rilascio dei permessi di caccia senza specificarne le condizioni. Negli ultimi anni la popolazione di lupi della Finlandia ha esteso il suo territorio dalle zone tradizionali nella parte orientale (le regioni di Kainuu e della Carelia settentrionale) alle aree centrali e occidentali del paese. I lupi (il cui numero in Finlandia è stimato tra 250 e 300 individui) beneficiano di una severa protezione ai sensi della direttiva habitat. Dopo la decisione della Corte di giustizia delle Comunità europee la Finlandia ha adottato una normativa che chiarisce le norme sul rilascio dei permessi di caccia. La Finlandia ha anche dimostrato, sulla base di studi di casi, che la caccia al lupo in via preventiva può limitarne gli attacchi agli animali domestici. Tenuto conto delle nuove norme per la protezione dei lupi, la Commissione ritiene che la Finlandia abbia dato esecuzione alla decisione della Corte di giustizia e che pertanto il caso possa essere chiuso. La procedura di infrazione L´articolo 226 conferisce alla Commissione il potere di agire nei confronti degli Stati membri che non adempiono ai loro obblighi. Se ritiene che vi sia stata una violazione del diritto comunitario tale da giustificare l´avvio della procedura di infrazione, la Commissione invia allo Stato membro interessato una lettera di messa in mora, invitandolo a presentare le proprie osservazioni entro un termine ben preciso, di norma due mesi. In base alla risposta ricevuta, o in assenza di risposta dello Stato membro interessato, la Commissione può decidere di inviare allo Stato membro un parere motivato (secondo e ultimo avvertimento scritto), nel quale espone chiaramente e in via definitiva i motivi per cui ritiene che vi sia stata una violazione del diritto comunitario e invita lo Stato membro ad adempiere entro un termine ben preciso (solitamente due mesi). Qualora lo Stato membro non si conformi al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. Se la Corte di giustizia ritiene che il trattato sia stato violato, lo Stato membro autore della violazione è tenuto ad adottare le misure necessarie per conformarsi alla sentenza della Corte. L´articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione il potere di procedere contro uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia, ancora una volta attraverso l´invio di un primo avvertimento scritto ("lettera di costituzione in mora") e di un secondo e ultimo avvertimento scritto ("parere motivato"). Sempre a norma dell´articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere una sanzione pecuniaria allo Stato membro interessato. Per le decisioni della Corte di giustizia delle Comunità europea, cfr. : http://curia. Eu. Int/en/content/juris/index. Htm .  
   
   
PUBBLICATA SU NATURE DEL 2 APRILE 2008 LA RICERCA DEL PROGETTO EPICA SULLA CALOTTA POLARE ANTARTICA AL CENTRO DELLO STUDIO I RAPPORTI FRA CAMBIAMENTI CLIMATICI ED EMISSIONE DI POLVERI FINI.  
 
Milano, 3 aprile 2008 - È stato pubblicata ieri, mercoledì 2 aprile 2008, sulla prestigiosa rivista Nature l’articolo Dust climate couplings over the past 800,000 years from the Epica Dome C ice core. Epica Dust Consortium, che raccoglie la nuova serie di dati ad alta risoluzione da carota di ghiaccio, sulle polveri fini che, negli ultimi 800. 000 anni, hanno raggiunto la Calotta Polare Antartica. Il lavoro, svolto nell’ambito del Progetto Epica che ha recentemente vinto il premio Cartesio dell’Unione Europea sull’Eccellenza nella Ricerca, ha permesso di comprendere meglio i rapporti tra i cambiamenti climatici e le emissioni di polveri minerali provenienti dai continenti dell’emisfero Sud, mostrando una relazione diretta con la temperatura. La partecipazione italiana al Progetto Epica è stata coordinata dall´Università degli Studi di Milano-bicocca con l’intervento dei ricercatori delle Università di Milano Bicocca, Firenze, Venezia, Trieste, Parma, Milano, Bologna e Modena, del Cnr di Pisa, dell’Enea e dell’Ingv. L’enea ha assicurato il coordinamento logistico e tecnologico alle attività di perforazione. Le ricerche italiane sono svolte nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (Pnra), finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e sono gestite dal Consorzio per l´attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra S. C. R. L. , costituito da Enea, Cnr, Ingv ed Ogs). Il particolato fine insolubile può infatti influenzare la temperatura dell’atmosfera per assorbimento o riflessione della radiazione solare, con un effetto opposto a quello dei gas serra. Inoltre la produzione, il trasporto e la deposizione di polveri fini possono essere influenzate dai cambiamenti climatici a scala glaciale-interglaciale. Nell’articolo, il gruppo di ricercatori che si occupa di particolato insolubile nell’ambito del progetto Epica (European Project for Ice Coring In Antarctica), ha ricostruito l’andamento delle polveri fini durante gli ultimi 8 cicli glaciali, confermando l’aumento delle polveri fini durante i periodi freddi negli ultimi 800. 000 anni, e la rispettiva diminuzione durante i periodi caldi. Gli autori propongono che l’osservato incremento del flusso di polveri negli ultimi 8 cicli glaciali può essere attribuito ad un aumento della quantità di polveri emesse, prevalentemente, dal Sud America per l’aumento dell’energia dell’atmosfera durante i periodi glaciali e per la diminuzione del ciclo idrologico con un conseguente aumento dell’aridità nelle aree sorgenti. I ghiacci polari costituiscono l’archivio naturale più dettagliato e completo della storia del clima e dell’atmosfera terrestre nelle ultime decine-centinaia di migliaia di anni, e rappresentano una risorsa di fondamentale importanza per gli studi sul “Global Change”. In particolare, le bolle d’aria racchiuse negli strati di ghiaccio dell’Antartide rappresentano l’unica testimonianza disponibile della concentrazione dei gas serra nei periodi precedenti alla metà del Xx secolo, e permettono di individuare il brusco aumento di gas ad “effetto serra” nell’atmosfera associato alle attività umane (utilizzo di combustibili fossili, variazioni dell’uso del suolo, ecc. ). .  
   
   
ENTI LOCALI: NASCE DISTRETTO ACQUE PER VALLE ROVETO E LIRI  
 
L´aquila,7 aprile 2008 - . Nascerà un Distretto interprovinciale delle acque e delle foreste tra i due territori contigui delle province dell´Aquila e Frosinone. È quanto è stato deciso nel corso di una riunione che si è tenuta stamane a Sora tra l´assessore agli Enti locali e tutti i rappresentanti istituzionali delle province dell´Aquila e Frosinone. Come detto, il Distretto interprovinciale interesserà i due territori provinciali a cavallo di Lazio e Abruzzo con particolare attenzione ai comprensori della Valle Roveto e dell´Alta valle del Liri. "L´intesa di oggi - spiega l´assessore agli Enti locali - è il frutto del protocollo d´intesa sottoscritto l´anno scorso che fissava una serie di collaborazioni istituzionali e amministrative tra due territori che hanno medesimi interessi di sviluppo ma ricadono amministrativamente in due realtà regionali diverse. Lo sfruttamento comune del fiume Liri - ha aggiunto - è stata la prima priorità a cui dare risposte; da qui l´idea del distretto che ha il compito di porre in essere azioni di salvaguardia e il miglior utilizzo dal punto di vista energetico, turistico e produttivo delle acque del fiume". Accanto all´azione di tutela e salvaguardia del fiume Liri, c´è poi quella che riguarda il patrimonio boschivo e forestale dei due territori. La riunione di oggi è servita per stilare un cronoprogramma delle attività che prevede, tra l´altro, il coinvolgimento dell´Università degli studi di Cassino e una università abruzzese. "Il Distretto delle acque e delle foreste - ha spiegato l´assessore - potrebbe poi stilare progetti finanziabili con fondi europei". Il percorso amministrativo è destinato poi a chiudersi con due leggi regionali simili approvate dai Consigli di Lazio e Abruzzo. .  
   
   
ACQUA, ORO BLU. DALL’EMERGENZA IDRICA ALLE NUOVE FRONTIERE DOMESTICHE  
 
Rimini, 7 aprile 2008 - Convegno l’8 aprile a Rimini promosso da Electrolux Zanussi Italia in collaborazione con Cem Industries e Università di Bologna. “Acqua, oro blu, dall´emergenza idrica alle nuove frontiere domestiche” è il titolo dell’incontro che si terrà l´8 aprile con inizio alle ore 13. 00 presso l´Aula Magna del Polo Scientifico Didattico di Rimini. L´evento è organizzato da Electrolux Zanussi Italia in collaborazione con Cem Industries e Università di Bologna, dipartimenti di Medicina, Sanità Pubblica e Farmacia. Obiettivo dell’incontro illustrare i benefici derivanti dall´utilizzo dell´acqua di rubinetto come fonte primaria di acqua da bere in alternativa all´acqua minerale in bottiglia non solo per il consumatore ma anche per l’ambiente. Verranno presentati i risultati della ricerca affidata da Electrolux e Cem all’Università di Bologna, dipartimenti di Medicina, Sanità Pubblica e Farmacia, per verificare l´efficacia del sistema di microfiltrazione, la capacità di affinare le caratteristiche organolettiche e di composizione dell´acqua del rubinetto e di eliminare cloro e eventuali impurità in sospensione. L’incontro sarà aperto da un intervento di Philippe Pyapert dell’Unesco sul tema “Fronteggiare la scarsità d’acqua: la sfida del Xxi secolo”. E’ prevista la partecipazione di Michele Candotti, Direttore Generale di Wwf Italia, di Paolo Forti della Facoltà di Geologia dell’Università di Bologna in rappresentanza dell’associazione di ricerca La Venta, dell’Amministratore Delegato di Electrolux Zanussi Italia, Gianfranco Schiava, del titolare di Cem Industries, Marco Celli e altri esperti del settore. Il Gruppo Electrolux e Cem, sono particolarmente attenti al tema della sostenibilità ambientale e impegnati nella realizzazione di prodotti eco-compatibili. .  
   
   
FESTA DEGLI ALBERI 2008 GIUNGE AL TERZO ANNO LA FESTA DEGLI ALBERI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA.  
 
 Ravenna, 7 aprile 2008 - In Italia ci sono 12 miliardi di alberi. La specie più diffusa è il faggio. Il cuore verde d’Italia non batte in Umbria ma in Emilia – Romagna, che ha la media più alta per ettaro. Gli alberi sono un elemento fondamentale dell’ecologica del nostro pianeta, legati indissolubilmente ai cicli dell’acqua, di molti elementi del suolo e, soprattutto, al ciclo dell’ossigeno: producendo l’ossigeno che respiriamo ed eliminando l’anidride carbonica che produciamo per riscaldarci e spostarci con le automobili gli alberi svolgono una funzione fondamentale per la sopravvivenza del nostro pianeta e direttamente per la sopravvivenza del genere umano. Celebrare “l’albero” deve avere proprio la finalità di spiegare ai cittadini questo importantissimo ruolo svolto dalle piante e di trasmettere alle generazioni future questa consapevolezza. Anche nel 2008 la collaborazione tra la Provincia e diciassette Comuni del territorio dà vita ad una serie di eventi, fino al 9 aprile, per mettere a dimora oltre 5. 000 alberi, con la partecipazione di quasi 6. 000 alunni delle scuole di ogni ordine e grado. Sono previste due tipologie di intervento, sulla base di quanto stabilito del progetto provinciale: Il bosco diffuso: 18 boschi per 18 Comuni, un bosco per la Provincia; Piantumazione di alberi autoctoni e tipici delle associazioni forestali del territorio provinciale. Gli alberi delle campagne. Realizzazione di monumenti verdi dedicati a specie arboree emblematiche della tradizione agricola locale. Inoltre, l’edizione 2008 ha ospitato un evento straordinario denominato “Eppur si muove”, in cui il celebre scenografo Gino Pellegrini ha dato vita a laboratori teatrali con illustrazione del bosco magico, tratto dai disegni dei bambini di oggi e di ieri; l’evento si è svolto a Casola Valsenio 1 aprile, Lugo 3 aprile, Ravenna 4 aprili. Infine, nel 2007 la Provincia di Ravenna è stata il primo Ente italiano ad aderire all’importantissima “Campagna per un Miliardo di Alberi” delle Nazioni Unite ed anche la festa degli Alberi del 2008 ha avuto il certificato di adesione alla Campagna dell’Onu. .  
   
   
AMBIENTE: ISTITUITI IN ABRUZZO SETTE NUOVI CENTRI DI EDUCAZIONE  
 
Pescara, 7 aprile 2008 - "I Centri di educazione ambientale sono il cuore di tutto il sistema di tutela dell´ambiente e mi auspico che il loro numero sia destinato a crescere costantemente, come già dimostrano i dati più recenti riguardanti le richieste di certificazione pervenute all´assessorato all´Ambiente". Così stamane l´assessore all´Ambiente, ha salutato i rappresentanti dei sette nuovi Centri di educazione ambientale istituiti con recente delibera della Giunta regionale. "I Centri di educazione ambientale possono favorire il salto di qualità del sistema ambientale regionale ed in questo senso è importante il rapporto sempre più stretto che lega questi Centri alle scuole - ha continuato l´assessore - ed infatti anche grazie all´opera di questi Centri la materia della tutela ambientale non è più materia per soli addetti ai lavori". L´assessore quindi ha ricordato il lavoro compiuto finora dal governo regionale per incentivare la tutela e valorizzazione dell´ambiente con il nuovo testo della legge urbanistica "che all´articolo 1 cita il principio dello sviluppo sostenibile", "si è lavorato all´istituzione di nuove aree protette e altre ne saranno istituite". L´assessore ha concluso ricordando infine che "oggi le tematiche legate all´ambiente godono di accresciuta sensibilità e di più larga partecipazione, ora occorre fare un salto culturale ed in questo sforzo i Centri di educazione ambientale hanno un ruolo da protagonisti". I nuovi Cea istituiti sono quelli del Parco regionale Sirente-velino, Piccola società cooperativa Amb&co di Avezzano, Comune di Anversa degli Abruzzi, Riserva naturale Zompo lo Schioppo (Morino), Società cooperativa Gaia onlus di Atessa, Ente Parco nazionale d´Abruzzo, Lazio e Molise, Ecotur di Pescasseroli. .  
   
   
BASILICATA: PIANO DI FORESTAZIONE 2008 ILLUSTRATO A SINDACATI E CM RISORSE FINANZIARIE PER OLTRE 41 MILIONI DI EURO; INTERESSATI 4.415 LAVORATORI  
 
Potenza, 7 aprile 2008 - L’assessore regionale all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, Vincenzo Santochirico, ha presentato questa mattina ai sindacati di categoria di Flai-cgil, Fai-cisl e Uila-uil e all’Uncem (Unione delle comunità montane) il Piano di forestazione per il 2008. Il Piano, che ha una dotazione finanziaria di 41. 331. 000 euro, interessa complessivamente 4. 415 addetti al settore forestale, che realizzeranno interventi di manutenzione della viabilità e degli invasi idrici, gestione dei rimboschimenti, sistemazioni idraulico forestali, interventi per il verde urbano e periurbano, ed attività antincendio. Confermate, anche per l’anno in corso, il numero di giornate lavorative, che non potrà essere inferiore a 101 per ciascun operatore. I fondi per realizzare il programma di interventi rinvengono dalla Regione (14. 500. 000 euro), dal Programma di sviluppo rurale (21. 000. 000 di euro), dalle risorse per il miglioramento delle foreste regionali e per la gestione dei vivai (150. 000 euro), e dall’accordo di programma fra Eni e Regione (5. 681. 000 euro). Nel corso dell’incontro sono state illustrate le linee guida del Piano, affrontate le questioni riguardanti modalità e tempi di attuazione, nonché discusse le procedure per il trasferimento delle risorse finanziarie da parte della Regione ai soggetti attuatori (Comunità montane e Province). Ribadita la disponibilità da parte della Regione ad avviare una trattativa sindacale per l’accordo integrativo, l’avvio di percorsi di formazione e specializzazione, nonché la necessità di aprire al più presto il negoziato con l’Eni, in vista della scadenza dell’accordo di programma per la Val d’Agri, e quindi per assicurare continuità ai progetti di compensazione ambientale. Le parti hanno condiviso l’utilità e l’efficacia del Piano di forestazione 2008 per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, per il miglioramento della sicurezza e della qualità ambientale e paesaggistica del territorio quale condizione indispensabile per il consolidamento del tessuto locale. Regione, sindacati ed Uncem torneranno ad incontrarsi il prossimo 8 aprile per definire le modalità operative per l’avvio del Piano. .  
   
   
LOTTA ALLE ECOMAFIE: PIÙ CONTROLLI PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI  
 
Venezia, 7 aprile 2008 - Si fanno più stringenti le tutele finanziarie della Provincia all’atto della concessione autorizzativa allo stoccaggio, allo smaltimento e al recupero dei rifiuti. La Giunta Provinciale ha infatti approvato la proposta dell’Assessore alle Politiche Ambientali con la quale si aggiornano le norme che attuano le disposizioni vigenti (dlgs 152/2006, lr 3/2000 e Dgr 2528/1999) per l’esercizio degli impianti relativi alle attività di stoccaggio, smaltimento e recupero dei rifiuti, quindi per le discariche o le aziende per il trattamento di rifiuti, anche pericolosi. Le disposizioni regionali prescrivono che all’atto della richiesta di autorizzazione, e comunque prima dell’avvio delle attività, le imprese autorizzate presentino specifiche garanzie finanziarie. In particolare la normativa prevede fideiussioni a favore della Provincia a garanzia della copertura dei costi di sorveglianza e monitoraggio dell’area, oltre che di bonifica dell’area stessa e delle relative installazioni in caso di accertato inquinamento. L’obiettivo è infatti quello di permettere la riscossione certa ed immediata delle somme necessarie a provvedere, da parte della pubblica amministrazione qualora non lo faccia l’impresa, allo smaltimento dei rifiuti che erano stati stoccati, al ripristino anche ambientale e all’eventuale sistemazione dell’area, al completamento delle attività di ricomposizione finale dell’impianto ed alla corretta gestione delle operazioni di post-chiusura. “La maggiore severità che intendiamo porre in atto – ha spiegato l’Assessore Provinciale alle Politiche Ambientali – è improntata ad un atteggiamento di massima precauzione e garanzia dell’ambiente e della società civile. Sappiamo purtroppo che attorno all’ “affare rifiuti” ruotano interessi economici illeciti di grandissima rilevanza, mentre noi vogliamo garantire chi opera correttamente, nel pieno rispetto della legge e a tutela dell’ambiente. La lotta alle ecomafie passa allora attraverso rapporti di sempre maggiore chiarezza e controlli a tappeto continui. “Ma la tutela dei cittadini viene anche dalla certezza che ci siano le risorse economiche per intervenire in caso di inquinamento. Non sarebbe giusto che a tali spese si provvedesse con il denaro pubblico: chi inquina, paghi. E proprio sulla base di questo sacrosanto principio abbiamo voluto rendere disponibili i soldi delle fidejussioni per un paio d’anni oltre l’eventuale scomparsa della impresa autorizzata, così che la fuga di chi ha inquinato non costringa a pagare con i soldi dei contribuenti. Cosa per altro già successa in diverse occasioni anche nella nostra provincia”. La delibera approvata dalla Giunta provinciale applica la rivalutazione Istat delle quote fidejussorie, sempre sulla base dei quantitativi di rifiuti previsti dall’autorizzazione e prevede la possibilità di ulteriori integrazioni di polizza, eventualmente ritenute necessarie, per la copertura dei costi di dismissione degli impianti ed il ripristino dell’ambiente. Alle imprese è stato fornito un modello di polizza chiaro e aggiornato, anche sulle base delle osservazioni presentate dall´Associazione delle imprese assicuratrici. .  
   
   
SMALTIMENTO ABUSIVO DI RIFIUTI A CERVIA  
 
Ravenna, 7 aprile 2008 - La Polizia Provinciale, in collaborazione con l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha realizzato un intervento nel Comune di Cervia, nelle vicinanze della strada statale Adriatica, relativo ad uno smaltimento di rifiuti realizzato abusivamente. Sul luogo veniva realizzata un’attività di gestione dei rifiuti, in mancanza di qualsiasi autorizzazione, per un volume di diverse migliaia di metri cubi. Sul posto venivano portati rifiuti misti risultanti dalle attività di costruzioni e demolizioni che venivano poi utilizzati per realizzare un terrapieno Del fatto è stata informata l’Autorità Giudiziaria e si è provveduto a porre l’area ineressatasotto sequestro. Spetterà al giudice decidere su come dovrà essere risanata la zona. Si è trattato di un intervento a seguito di una segnalazione agli uffici della Polizia Provinciale che si è subito attivata inviando una pattuglia. L’area interessata è posta all’interno di una zona di protezione speciale, individuata dalla Regione Emilia –Romagna come zona a pregio naturalistico. Si tratta infatti di una zona adiacente le Saline di Cervia. La Polizia Provincialeè infatti competente in materia ambientale e particolare attenzione dedica al pattugliamento del territorio volto al monitoraggio per prevenire e reprimere attività illecite in materia. .  
   
   
UN´INIZIATIVA PER INCENTIVARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 7 Aprile 2008 - Si è svolto il 3 aprile un incontro operativo promosso dall´assessorato regionale della Difesa dell´ambiente e dal Consorzio Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica, al quale hanno partecipato le amministrazioni comunali di Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano, Quartu Sant´elena e Carbonia. Scopo dell´incontro è stato quello di promuovere la manifestazione denominata "Cartoniadi", una gara tra i Comuni di media entità demografica per incrementare la raccolta di carta e cartone. Si tratta di un circolo virtuoso, dove ognuno fa la sua parte: i cittadini separano la carta dai rifiuti, il Comune o il gestore incaricato provvede alla raccolta differenziata e Comieco garantisce l´effettivo riciclo. Già oggi in Italia la produzione viene effettuata, per la maggior parte, con macero proveniente anche dalla raccolta differenziata. Tutto ciò significa risparmiare risorse preziose e contribuire alla tutela dell´ambiente. L´iniziativa si inserisce nel quadro della strategia regionale di aumento dei quantitativi di raccolta differenziata che registra importanti e positive performance. Infatti gli ultimi dati, come riferisce l´assessore Cicito Morittu, indicano una raccolta media per abitante pari a 30,55 Kg con incremento, rispetto al 2006, del 35%. Nelle prossime settimane proseguiranno gli incontri organizzativi per avviare il concorso che potrà svolgersi nel mese di ottobre. . .  
   
   
AOSTA: PRECISAZIONI IN MERITO ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI  
 
Aosta, 7 aprile 2008 - Con riferimento al comunicato del Comitato Rifiuti Zero Valle d’Aosta, la Regione ritiene di dover precisare quanto segue: La discussione sullo scenario di smaltimento che dovrà essere attuato in Valle d’Aosta continua ad essere alimentata, da parte di questo Comitato, da equivoci, menzogne, allarmismi ingiustificati, per lo più su aspetti tecnici, volti volutamente a confondere le idee e a sminuire e a interrompere le azioni avviate dalla Regione nel corso degli ultimi anni e finalizzate ad individuare un sistema di trattamento e smaltimento dei rifiuti che assicuri, in coerenza con le disposizioni comunitarie vigenti: Il rispetto della nuova normativa comunitaria che limita l’uso della discarica, sino ad oggi sistema privilegiato per lo smaltimento finale dei rifiuti; La piena coerenza con i nuovi e più restrittivi livelli di garanzia ambientale richiesti per i moderni sistemi di trattamento dei rifiuti; Il raggiungimento per un periodo di almeno 25 anni di una gestione autosufficiente nel rispetto dei principi di efficacia, tutela igienico-sanitaria e ambientale e di contenimento dei costi. Il Piano regionale di gestione dei rifiuti attualmente in vigore, approvato dal Consiglio regionale il 15 aprile 2003, non indica la presenza di un termovalorizzatore in Valle d’Aosta, per il semplice fatto che è l’evoluzione normativa, intervenuta nel 2003, che ha obbligato la Regione a procedere alla predisposizione di uno studio comparativo di diversi sistemi di trattamento e smaltimento, a supporto di quelle saranno le scelte che la Regione stessa dovrà assumere per individuare il sistema di smaltimento finale sostitutivo di quello attuale che si basa ancora sullo smaltimento in discarica della frazione che residua dalle raccolte differenziate. La Giunta regionale, al termine dello studio ha provveduto all’approvazione dello stesso, formulando il suo parere che è contenuto nella deliberazione della Giunta regionale n. 807, del 20 marzo 2008. Tale decisione della Giunta, che opta per la soluzione del termovalorizzatore e della contestuale bonifica della discarica regionale, è avvenuta dopo che il Consiglio Permanente degli Enti locali ha formulato, quasi all’unanimità (un solo voto contrario e un astenuto), un importante parere in merito, parere che indica alla Regione come soluzione, accettabile sotto i diversi punti di vista, quella che prevede l’impianto di termovalorizzazione e la contestuale bonifica della discarica regionale, nonché dopo avere acquisito il parere della terza Commissione consigliare permanente, che ha individuato anch’essa (con un solo voto contrario) in tale scenario di smaltimento la soluzione migliore. L’approvazione dello Studio da parte della Giunta regionale costituisce il primo passo per l’avvio della discussione in Consiglio regionale sull’argomento e per la successiva individuazione dello scenario di trattamento e smaltimento finale da attuare; La Regione nello studiare i diversi sistemi di trattamento e smaltimento ha proceduto alla comparazione di due scenari complessi che si basano, in sintesi, uno sulla presenza di un sistema di trattamento meccanico e biologico (cosiddetto sistema a freddo) e uno sulla presenza di un termovalorizzatore. Per entrambi gli scenari sono state fatte tutte le necessarie valutazioni tecniche, tecnologiche, impiantistiche, di impatto ambientale e di impatto igienico-sanitario, di carattere economico-finanziario e tariffario. Per entrambi gli scenari, tutte le valutazioni sono state fatte, assumendo a riferimento la situazione specifica insediativa, territoriale, ambientale, ecc. Della Valle d’Aosta, situazione che difficilmente può essere paragonata ad altre realtà; La scelta di procedere alla bonifica delle aree di discarica di Brissogne è indipendente rispetto alla decisione della realizzazione di un termovalorizzazione ed è giustificata da fattori diversi, quali: o i rischi generali legati alla presenza di discariche sul territorio, ancorché controllate e realizzate con idonei criteri di impermeabilizzazione secondo le tecniche a suo tempo disponibili; o i problemi delle emissioni diffuse, causa degli odori che da anni sono oggetto di grave disturbo per la popolazione soprattutto dei Comuni di Quart, Saint Christophe, Pollein, Brissogne; o il rischio di importanti danni che possono intervenire a seguito di eventi naturali, quali esondazioni, che possono comportare l’erosione del corpo di discarica, con effetti ambientali e igienico-sanitari devastanti; o la necessità di intervenire prima che si creino situazioni di emergenza. A tale proposito, l’Assessore evidenzia, come anche gruppi ambientalistici di buon senso, indicano l’esigenza “che gli amministratori pubblici e privati applichino il principio di precauzione, che prevede la protezione dell’ambiente prima ancora che venga stabilita una relazione certa causa-effetto sulla pericolosità di una sostanza" e ancora: ". Occorre parlare dei rischi reali e potenziali per la salute legati all’inquinamento anche in situazioni non estreme, derivanti da catastrofi. Parlare dei rischi per la salute da inquinanti in momenti di normalità permette di comunicare correttamente nei momenti di emergenza. Non solo. Permette di intervenire prima di conseguenze drammatiche, che porteranno allo strombazzamento mediatico a danni già consolidati. ”, così come risulta dall’avviso dell’Associazione Vas Verdi Ambiente e Società, che in collaborazione con A. I. C. A. , Scholé Futuro e Ri. B. E. S. Organizza un Convegno nazionale sulla comunicazione ambientale (Dal rischio alle politiche ambientali) per il prossimo mese di maggio, a Torino. O Il problema della bonifica delle aree di discarica di Brissogne, inoltre, precisa la Regione, è stato oggetto di uno studio specifico nel quale è affrontata la problematica in modo puntuale e riferita alla concreta situazione del sito che sarà interessato dall’intervento. Nello studio sono riportate, altresì, le puntuali motivazioni tecniche e ambientali che giustificano, anzi consigliano, l’intervento, nonché tutte le modalità tecniche di esecuzione della bonifica, le precauzioni che dovranno essere adottate, la destinazione finale dei rifiuti che saranno estratti, selezionati ed avviati alla termovalorizzazione (tali rifiuti, fra l’altro, essendo stabilizzati sono classificati Cdr, combustibili da rifiuto e quindi valorizzabili termicamente). Lo studio riporta, poi, in modo puntuale, le diverse esperienze di bonifica di discariche effettuate sia in Italia che in Europa; ciò a riprova che la bonifica delle discariche di Brissogne non sono affatto le prime, addirittura in Europa, ma che tale modalità è ben conosciuta e sempre maggiormente sarà applicata proprio a seguito dei vincoli e delle problematiche ambientali che in particolare proprio le discariche per rifiuti urbani comportano, problematiche che impongono in tutta Europa l’assunzione di iniziative finalizzate alla riqualificazione ambientale e territoriale di importanti aree attraverso appunto interventi di bonifica. Per quanto concerne le problematiche della termovalorizzazione occorre ribadire che lo studio indica una produzione di scorie, classificate come rifiuti non pericolosi, non superiore al 20% del rifiuto avviato alla termovalorizzazione (dal 16 al 20% massimo in considerazione della tipologia dell’impianto e dei rifiuti che sono trattati, non escludendo la possibilità di destinare queste scorie a cementifici) e non superiore al 5% (dal 3 al 5% massimo) di polveri derivanti dai sistemi di abbattimento dei fumi la cui destinazione è quella dell’avvio ad idonei impianti di inertizzazione e smaltimento fuori regione o del ritiro da parte dell’impresa fornitrice del bicarbonato di sodio, per il recupero dei sali in esse contenute. Lo studio di comparazione dei due scenari di trattamento e smaltimento affronta, poi, con gli studi integrativi del Politecnico di Milano e dell’Istituto Mario Negri di Milano, gli aspetti legati alla ricaduta ambientale delle emissioni dell’inceneritore e gli effetti sulla salute delle persone. Il Politecnico di Milano ha, inoltre, predisposto uno studio di comparazione della sostenibilità ambientale di entrambi gli scenari, con riferimento al fenomeno dell’acidificazione e alla produzione di gas serra derivanti dagli impianti previsti in ciascuna delle soluzioni poste a confronto, secondo il metodo dell’Analisi del ciclo di vita (Lca - Life Cycle Assessment). In particolare utilizzando tale metodo, l’indicatore di riscaldamento globale (effetto serra) è sostanzialmente uguale per entrambi gli scenari, mentre la soluzione alternativa basata sulla realizzazione del termovalorizzatore in Valle d’Aosta risulta invece nettamente più vantaggiosa rispetto alla soluzione di Piano (scenario che non prevede la presenza di un termovalorizzatore e la bonifica delle discariche di Brissogne) per tutti e tre i restanti indicatori (acidificazione, formazione fotochimica di ozono e tossicità umana): la compensazione della tossicità umana in particolare, operata dalla soluzione alternativa (scenario di smaltimento che prevede la presenza di un termovalorizzatore e la bonifica delle discariche di Brissogne), è superiore di ben quattro volte rispetto a quella della soluzione di Piano. Va ricordato che l’organizzazione mondiale della sanità, così come autorevoli esponenti della medicina, per tutti il prof. Veronesi, hanno in più sedi dichiarato non esserci alcun nesso tra presenza di termovalorizzatori e malattie anche gravi come quelle oncologiche. Si ritiene che ogni informazione diversa, non supportata da elementi scientifici, non rappresenta che terrorismo informativo. Occorre poi richiamare che in Europa tutte le grandi città, comprese quelle di paesi ad alta sensibilità ambientale e con il sostegno delle associazioni ambientaliste, sono dotate di questi impianti, Vienna, Ginevra,paesi Bassi, Montecarlo,oltre a tutte le città della Germania. E’ recente la notizia che proprio la Germania aumenterà la dotazione dei 67 impianti esistenti, con ben 83 nuovi termovalorizzatori (articolo pubblicato sul settimanale Panorama n. 12/2008 “Rifiuti, l’oro di Napoli)). In molti casi essi sono posti nel centro della città o in zone urbanizzate con ristoranti, grandi distribuzioni, abitazioni ecc. ; molti sono diventati centri di servizi o occasione di arredo urbano. Merita poi richiamare l’esempio di Parona, cittadina della Lomellina, tra l’altro celebre per i biscotti tipici, che dopo avere ospitato per quasi vent’anni uno dei più grandi impianti di termovalorizzazione della Lombardia ha avviato la realizzazione della seconda linea, considerati i benefici che sono derivati alla popolazione in relazione alla presenza di questo impianto. Va posto in evidenza che nei programmi governativi delle due grandi formazioni politiche che si candidano alla guida del Paese, Pd e Pdl, è indicato tra i primi punti quello della realizzazione di termovalorizzatori, quali sistemi più efficienti per valorizzare risolvendolo, in sicurezza, il problema dei rifiuti che residuano dalle attività di riciclo dei rifiuti differenziati. Che lo stesso Ministro dell’ambiente ha dichiarato di non essere contrario ai termovalorizzatori e anzi di essere favorevole alla realizzazione di questi impianti se moderni e piccoli; esattamente come quello che si intende realizzare in Valle d’Aosta. Si precisa, infine, che in ogni caso la Regione ha impostato la gestione dei rifiuti, anche futura, prevedendo come prima azione imprescindibile quella del potenziamento e del miglioramento delle raccolte differenziate, ponendosi, in anticipo anche su quanto prevedono le norme nazionali, obiettivi certi di valorizzazione dei rifiuti raccolti in forma differenziata. Non si può tacere l’incontro, promosso dalla terza Commissione Consigliare regionale, avvenuto nel salone di palazzo regionale, sabato 1° marzo 2008, al quale era invitata la popolazione e nel quale si è potuta constatare la debolezza delle argomentazioni poste a contrasto della termovalorizzazione e della bonifica della discarica regionale. In conclusione c’è chi, come il Comitato Rifiuti Zero con la menzogna e la cattiva informazione tende a non risolvere il problema, con il fine di condurre la nostra Regione in situazioni di emergenza rifiuti, proponendo soluzioni utopistiche e impraticabili, cercando, fra l’altro, di spostare la discussione dal contesto tecnico e politico, rappresentati dalla Giunta regionale e dal Consiglio regionale e che responsabilmente hanno scelto e sceglieranno la migliore soluzione proponibile per la Valle d’Aosta, ad un contesto nel quale pochi soggetti attraverso un semplice volantino diffamatorio suscitano apprensioni nell’opinione pubblica, con l’intento di paralizzare ogni iniziativa risolutiva. C’è chi ricorrendo al peggior ecoterrorismo mira a lasciare alle generazioni future un territorio minato da una grande e pericolosa discarica posta al centro di una area fortemente antropizzata. C’è chi per ragioni elettoralistiche cerca di ottenere del consenso facendo leva sulle giuste esigenze di salubrità ambientale, offrendo ai cittadini scenari di inquinamento e insalubrità di moderni e sicuri metodi di smaltimento dei rifiuti. C’è chi come il Governo regionale, il Consiglio Permanente degli Enti Locali, la Terza Commissione Consigliare, responsabilmente, fatti i dovuti approfondimenti, attraverso un percorso democratico e con il coinvolgimento di tutte le istituzioni aventi causa propongono di mettere la nostra Regione nelle condizioni di essere un paese civile, evoluto, rispettoso dell’ambiente e della salute dei cittadini con soluzioni efficaci ecosostenibili, dove in materia ambientale e territoriale le ricadute negative sono molto inferiori agli indiscutibili e verificabili ritorni positivi. .  
   
   
RIFIUTI,SI´ CON PRESCRIZIONI A PIANO PROVINCIA DI MILANO  
 
 Milano, 7 aprile 2008 - Sì della Regione al piano dei rifiuti della Provincia di Milano, con "prescrizioni". Vale a dire con l´indicazione di correzioni da introdurre. Le prescrizioni sono state indicate in una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi. "Le prescrizioni tecniche e le modifiche al piano provinciale milanese - ha detto l´assessore Buscemi - sono state concordate con la Provincia di Milano". Si tratta di cinque punti: scelta delle aree per lo smaltimento rifiuti, mancata programmazione di una parte di smaltimento di rifiuti indifferenziati, costi di gestione, impianto di Abbiategrasso e riserva di solidarietà. Il primo punto è la scelta delle aree ritenute idonee dalla Provincia per lo smaltimento dei rifiuti. "Le aree scelte dalla Provincia - ha spiegato Buscemi - sono esigue, specialmente nel tessuto urbano del capoluogo, da dove provengono le quantità maggiori di rifiuti. Sarebbe opportuno identificare aree idonee a impianti di smaltimento come termoutilizzatori e discariche il più vicino possibile a dove vengono prodotti i rifiuti". La seconda precisazione riguarda la mancata programmazione di smaltimento di circa il 10% dei rifiuti indifferenziati. "Il piano milanese - ha precisato Buscemi - non individua il destino di un considerevole quantitativo di rifiuti pari al 10% dei rifiuti indifferenziati complessivamente prodotti. Per questo chiediamo di caratterizzare meglio questo flusso". Un´altra precisazione riguarda anche i costi di gestione dei rifiuti della Provincia di Milano che sono tra i più elevati del nord Italia e del centro Europa. Questo costo elevato è dovuto a diversi fattori, tra i quali la complessità del territorio milanese, gli oneri per la realizzazione di impianti complessi e soprattutto la dipendenza da impianti per il conferimento e la discarica situati fuori provincia. "I piani provinciali - ha continuato Buscemi - devono contemplare la stima dei costi industriali. Per questo si reputa indispensabile che una pianificazione provinciale, compresa quindi quella milanese, contenga la previsione dell´evoluzione del piano tariffario". E a proposito di impianti di smaltimento rifiuti, la Regione chiede alla Provincia di includere l´utilizzo anche di quello di Abbiategrasso, che nel piano non compare. "La struttura di trattamento dei rifiuti urbani di Abbiategrasso - ha detto ancora Buscemi - ha già ottenuto un finanziamento regionale di oltre 5 milioni di euro ed è già in fase di appalto un progetto di revamping con tecnologia avanzata in grado di trasformare 35. 000 tonnellate annue di rifiuti. Trattandosi di una struttura esistente il suo potenziamento costituirà un´azione di riqualificazione ambientale poiché l´impianto potrà contribuire al soddisfacimento del deficit di termovalorizzazione rilevato dal piano provinciale. Per questo l´impianto di Abbiategrasso dovrà essere inserito nel piano provinciale". Un´ultima annotazione riguarda la riserva di solidarietà o di emergenza tra Regioni. Il potenziamento della termovalorizzazione, cioè, dev´essere riconsiderato tenendo presente la quota massima di solidarietà consentita dalla legge regionale (20% del proprio fabbisogno di smaltimento) da destinare ai casi di mutuo soccorso, fermo impianto e solidarietà. "Da un bacino di produzione così vasto come Milano che rappresenta circa il 40% del totale dei rifiuti lombardi - ha concluso l´assessore Massimo Buscemi - ci si può e ci si deve aspettare la massima disponibilità a fornire un adeguato sussidio alle situazioni di normale manutenzione o straordinarie emergenze verso le altre province lombarde. Per questo riteniamo che il piano milanese debba prevedere una quantità impiantistica di completamento termico non inferiore a 600. 000 tonnellate annue di cui 300. 000 riservate a rifiuti urbani e flussi derivanti". .  
   
   
IN FUNZIONE DEPURATORE CARTIERA TOLMEZZO  
 
Tolmezzo, 7 aprile 2008 - L´entrata in funzione del depuratore della Cartiera Burgo di Tolmezzo allontana definitivamente il pericolo di compromettere l´attività produttiva dell´azienda e costituisce un sollievo non solo per l´impresa e per i suoi lavoratori ma anche per il Comune di Tolmezzo e per la stessa Amministrazione regionale. È quanto emerso oggi alla Cartiera Burgo di Tolmezzo, in occasione di una visita all´impianto di depurazione, alla quale hanno preso parte, assieme ai vertici della Burgo, il presidente della Regione, il sindaco di Tolmezzo, rappresentanti dei lavoratori e altre autorità locali. Come è emerso nel corso dell´incontro, ci vorranno ancora alcuni mesi per la definitiva messa a regime dell´impianto di depurazione, al quale anche il Comune di Tolmezzo conferirà adesso gli scarichi civili. Entro l´autunno è prevista la fine della gestione commissariale e l´avvio di quella ordinaria, per la quale è stato auspicato un ampio coinvolgimento degli Enti locali in modo da ottimizzarne la gestione. .  
   
   
CENTRI DI RACCOLTA RIFIUTI, STANZIATI CIRCA 3 MILIONI DI EURO FINANZIATI NUOVI IMPIANTI E ADEGUAMENTI DI STRUTTURE GIA´ OPERATIVE  
 
 Torino, 7 aprile 2008 - L’assessorato regionale all’Ambiente ha stanziato oltre 2,9 milioni di euro per finanziare 32 progetti relativi alla realizzazione e all’adeguamento di altrettanti centri di raccolta di rifiuti comunali e consortili. Sono le strutture dove i cittadini, secondo il proprio comune di residenza, portano i rifiuti che non sono ritirati nella normale attività di raccolta e che vengono selezionati per essere successivamente avviati al riciclo ed al recupero di materia. I nuovi impianti sono in totale 21, mentre i lavori di adeguamento alle normative vigenti riguardano altri 11 impianti. Nell’allegato il dettaglio degli impianti e dei contributi. .