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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Gennaio 2009
BASILICATA: PRESIDENTE CORECOM ALBANO SUL DIGITALE TERRESTRE  
 
 Potenza, 26 gennaio 2008 - “Un’occasione utile durante la quale è stato fatto il punto sulle novità nel campo del digitale terrestre”. E’ quanto ha dichiarato la Presidente del Corecom della Basilicata, Lorendana Albano, a proposito dalla quarta conferenza nazionale sulla televisione digitale terrestre organizzata dal Dgtvi, l´associazione che racchiude rappresentanti dei principali broadcaster televisivi Rai, Mediaset, La7, Mtv, D-free e le emittenti locali aderenti a Frt e Aeranti-corallo, svoltasi a Roma il 20 e 21 Gennaio. “Come è noto a tutti – ha affermato Albano che ha partecipato ai lavori - entro il 2012 (il 2011 per la regione Basilicata) tutte le emittenti televisive nazionali e locali dovranno trasmettere secondo il nuovo sistema tecnologico”. Nel corso della conferenza – ha sottolineato - sono stati illustrati i dati relativi alle regione Sardegna che dal primo Novembre trasmette con il nuovo sistema. Per la prima volta in Europa una regione è completamente digitalizzata. Un risultato straordinario che ha dato impulso ed accelerato questo importante processo di innovazione”. “Considerato che - ha detto Albano - dal punto di vista politico finalmente il digitale terrestre non viene più visto come la piattaforma di Mediaset, e quindi della destra (nelle ultime elezioni entrambi gli schieramenti hanno indicato nei rispettivi programmi elettorali il digitale come l’unica strada perseguibile per un nuovo processo di innovazione), resta ora da definire un sistema di regolamentazione nella delicata fase di transizione”. “Le forze politiche della regione Basilicata – ha ancora affermato Albano - dovranno ora mettersi a lavoro per individuare risorse che da un lato possano consentire alle poche emittenti locali di adeguarsi alla nuova tecnologia ed evitare la loro chiusura, e dall’altro trovare forme di sostegno per le famiglie più disagiate per l’acquisto di decoder o televisori integrati”. “Entro i primi sei mesi del 2011 (così come indicato dal Presidente De Filippo agli organi competenti del ministero dello Sviluppo Economico) – ha concluso la presidente del Corecom - tutti i lucani dovranno essere in grado di accedere alla tv digitale terrestre”. .  
   
   
ASOLOARTFILMFESTIVAL XXVIII EDIZIONE  
 
 Asolo, 26 gennaio 2009 - Novità assoluta della Xxviii edizione di Asoloartfilmfestival è la nuova categoria Armonia E Territorio, per le opere che documentano lo sviluppo armonico del territorio e le sue contraddizioni, valorizzandone potenzialità e risorse nel rispetto della cultura e dell’ambiente. Le altre categorie in concorso sono: Film Sull´arte per opere dedicate all’arte in tutte le sue forme; Biografie D´artista per lavori di ricostruzione storica e interpretazione critica dedicati all’arte in tutte le sue forme; Film Sull’architettura E Sul Design per lavori dedicati a storia, movimenti, protagonisti opere e progetti appartenenti al mondo dell’architettura, dell’urbanistica e del design; Videoarte e Computer Art per opere connesse all’utilizzo di tecnologie tradizionali, elettroniche o informatiche come strumento di espressione artistica; Produzioni Di Scuole Di Cinema per lavori relativi all’arte in tutte le sue forme, realizzati da Scuole di Cinema, Istituti Superiori Specializzati e Università. Il bando di concorso è scaricabile al link: http://www. Asolofilmfestival. It/bando_di_concorso_2009. Php .  
   
   
AL PICCOLO TEATRO STREHLER DAL 10 AL 15 FEBBRAIO IL DON CHISCIOTTE DI BRANCIAROLI: TRATTATO SULL’IMITAZIONE: BRANCIAROLI NEL DOPPIO RUOLO DI DON CHISCIOTTE E SANCHO PANZA  
 
 Milano, 26 gennaio 2009 - Fresco di debutto – la prima nazionale sarà a Roma al Teatro Argentina il 27 gennaio – arriva a Milano, al Piccolo Teatro Strehler dal 10 al 15 febbraio 2009, il Don Chisciotte secondo Branciaroli. Il capolavoro di Cervantes con le sue 1000 pagine e quasi altrettanti episodi è pressoché irrappresentabile in teatro. Franco Branciaroli in questo spettacolo decide perciò di non “fare” Don Chisciotte, ma di “fare quel che lui fa”, ovvero imitare. “Don Chisciotte”, dichiara l’attore che dello spettacolo cura anche la regia, “è un enorme trattato sull’imitazione”. Ecco dunque che, come l’Hidalgo imita le gesta dei cavalieri dei grandi poemi cavallereschi, l’attore milanese, interpretando entrambi i ruoli di Don Chisciotte e di Sancho Panza, imita le voci di Vittorio Gassman e Carmelo Bene, due grandi cavalieri della scena italiana. D’altro canto era desiderio dichiarato di Gassman realizzare il capolavoro di Cervantes, e lo stesso Bene, che lo aveva interpretato una volta, avrebbe voluto rifarlo con Eduardo: “Li immagino nell’aldilà”, spiega Branciaroli, “dove finalmente realizzano il sogno di mettere in scena il libro più d’avanguardia che ci sia, quello che ha aperto le porte dell’era moderna: il Don Chisciotte. Li faccio parlare e così, accanto ai personaggi, riprenderanno vita anche i loro dialoghi, i loro battibecchi, il loro immaginario, i loro personalissimi vezzi speculativi”. E il vagabondare verbale, divertente e commovente insieme, dei due mattatori ripercorrerà, in un clima di visionarietà che facilmente può far prendere per giganti dei mulini a vento, alcune delle scene più celebri del grande romanzo picaresco del siglo de oro spagnolo, dando loro nel contempo l’occasione di sfidarsi ancora su nuove “audaci imprese”, come a lungo fecero sui palcoscenici nazionali. Così ritroveremo anche le atmosfere di un teatro che non c’è più e che lo stesso Branciaroli, che con Bene ha recitato ai suoi esordi, ha preso per la coda: “Erano due avversari irriducibili – continua l’attore-regista – ma al fondo due artisti che si stimavano e forse, come Don Chisciotte e Sancho Panza, rappresentano un solo modo di pensare il mondo visto da due lati opposti”. Divertimento con un pizzico di nostalgia è la temperatura emotiva dello spettacolo - d’altro canto in questa idea imitativa non c’è nessuna intenzione parodica bensì quella dello humour nel senso che si definì proprio a partire dal Don Chisciotte di Cervantes -, cui si aggiunge un continuo rispecchiarsi di finzione e realtà che invita alla riflessione sulla creazione artistica e sul teatro in sé; idea, questa, cui si ispirano le scene disegnate da Margherita Palli e illuminate da Gigi Saccomandi. Il finale? Non è una vera fine, cosa che sarebbe pertinente solo con il mondo dell’aldiquà: mentre nel tempo eterno i nostri due mattatori, e idealmente Branciaroli con loro, possono ripetere all’infinito, variandola e reinventandola, la rappresentazione. .  
   
   
AL PICCOLO TEATRO STREHLER FINO ALL’8 FEBBRAIO “MOBY DICK” CON LA REGIA DI ANTONIO LATELLA GIORGIO ALBERTAZZI SFIDA LA BALENA BIANCA, IL MALE IN OGNUNO DI NOI  
 
Milano, 26 gennaio 2009 - Il viaggio della baleniera Pequod si fa teatro. La trasposizione scenica dell’opera che Herman Melville pubblicò nel 1851, è un’avventura artistica fortemente voluta da Giorgio Albertazzi e da Antonio Latella: incontratisi nel 2004, quando Bestia da stile era in scena al Teatro India, hanno cominciato a parlare di lavorare insieme e nella storia di Moby Dick hanno trovato il loro viaggio comune. Il copione teatrale, tratto dalle seicento pagine del romanzo, è opera di Federico Bellini, ancora una volta al fianco del regista. La caccia alla balena bianca che l’occhio di Ismaele, la sua narrazione intessuta di riflessioni, trasforma da epica in allegoria ed epopea umana, viene portata in scena dalla affiatata e collaudata compagnia di attori diretta da Latella, equipaggio della baleniera comandata dal capitano Achab, al quale Albertazzi, con la sua interpretazione, conferisce una potenza tragica e una pietrosa intensità. Dice Latella: “Chi sceglie il mare, sceglie le leggi della natura e non dei cittadini. Chi sceglie il mare, sceglie di non camminare. È lui che ci conduce, che ci culla, che ci sbatte, che c’innalza verso il cielo, ci sprofonda verso gli abissi. E’ l’acqua a decidere di noi”. Acqua che diventa metafora di trasformazione, del potere sgretolante di ogni certezza che si incarna nella solidità della terra ferma. Lo spettacolo è un viaggio senza ritorno al quale è destinato solo chi è pronto a sopportare lo sradicamento e la sfida, a pagare il prezzo che si deve, per solcare, liberi, gli oceani perigliosi della conoscenza. “Chi sfida la Balena Bianca”, aggiunge il regista, “sfida la malattia del vivere. […] Solo davanti alla chiara consapevolezza che il male non è una proiezione, ma è dentro di noi, come l’odio, si può tentare la via del ritorno verso la purezza. Non verso casa”. L’impresa produttiva del Teatro Stabile dell´Umbria e del Teatro di Roma ha portato lo spettacolo in una lunga tournée che, partita da Spoleto, edizione 2007, e passata anche per l’Odéon di Parigi, approda ora sulle tavole del Piccolo Teatro. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
AL TEATRO FILODRAMMATICI, CONTINUA IL CICLO DEDICATO ALLA SCRITTRICE BELGA AMÉLIE NOTHOMB, CON LO SPETTACOLO LA COSMETICA DEL NEMICO, PROGETTO E REGIA DI CORRADO ACCORDINO  
 
Milano, 26 gennaio 2009 - Due uomini nella sala d’attesa di un aeroporto, i primi approcci, l’insistenza di uno, la diffidenza dell’altro. Un incontro premeditato mascherato dalle lusinghe della casualità, e subito scatta la trappola. Angust viene trascinato dalla persuasiva e feroce ironia di Textor Texel in un gioco al massacro. La vittima si scoprirà assassina, l’innocenza assumerà le sembianze del tiranno, le parole il significato del sangue. I piani di realtà subiranno improvvise oscillazioni, tali da far dubitare dell’attendibilità degli eventi, delle loro risposte alla sopravvivenza. Il gesto irriverente della morte irrompe nelle vite di questi due coinquilini della coscienza. Un dialogo mozzafiato, un’indagine sulla doppiezza dell’uomo che svelerà i lati oscuri dei due personaggi, mettendo in mostra il nemico interiore che distrugge tutto ciò che vale, che mostra il disfacimento insito in ogni realtà. “Questa è la storia del disordine mentale di un uomo. Il felice coraggio della parola di Amélie diviene il pretesto scenico per rappresentare i volti degli attori infettati dalla rabbia -le immagini di paesaggi interiori -il ronzio assordante del pensiero in fuga - l’ape che ronza - l’onda che si spezza- il cane che abbaia in lontananza- il luogo astratta e metafisico delle verità nascoste, le stanze della dimenticanza”. .  
   
   
AL TEATRO CIAK ALESSANDRO SIANI IN “PER TUTTI REVOLUTION”  
 
Milano, 26 gennaio 2009 - Dal 27 gennaio al 1 febbraio 2009 al Teatro Ciak - Fabbrica del Vapore, andrà in scena Alessandro Siani, con Per tutti Revolution. Alessandro Siani – attore, regista e comico napoletano -, è una delle grandi rivelazioni degli ultimi anni e si sta sempre più imponendo come il nuovo fenomeno del teatro napoletano, come dimostra l’ennesimo ultimo successo al Teatro Augusteo di Napoli nel passato dicembre 2008 “Più di prima”, straordinariamente replicato fino al 7 gennaio 2009. Lo spettacolo che Siani proporrà per la prima volta a Milano al Teatro Ciak – Fabbrica del Vapore si intitola "Per tutti Revolution" e nasce sull´onda del successo record raccolto nel 2007 con un pubblico di più di 25. 000 spettatori nella sola Napoli. In questa nuova versione, arricchita e aggiornata, la dirompente carica comica di Siani si concentra sugli argomenti più caldi della satira di costume. La cifra è irriverente, ma anche coinvolgente ed emozionante. Il gusto e la capacità di improvvisazione del comico napoletano, potenziano l’efficacia dei testi scritti a quattro mani con Francesco Albanese che non disdegnano anche temi di attualità e politica. Un esilarante viaggio tra musica e comicità che si avvale anche delle musiche originali di grande impatto del dj Frank Carpentieri. Un tuffo nella migliore comicità partenopea e uno spettacolo imperdibile per tutti…. .  
   
   
AL TEATRO LEONARDO I GIGANTI DELLA MONTAGNA REGIA DI FEDERICO TIEZZI  
 
Milano, 26 gennaio 2009 - Qual è il linguaggio che può più di ogni altro combattere l’omologazione e scardinarla? Il cinema, il teatro o la televisione? E qual’è il ruolo dell’arte in una società che ha dimenticato la classicità, l’antichità, la polis e soprattutto l’arte della comunicazione teatrale? Questi gli interrogativi che I giganti della montagna, ultima, incompiuta opera di Luigi Pirandello, pone al pubblico ancora oggi, riproponendo, nella lettura scenica di Federico Tiezzi, la magia di una dialettica metateatrale classica, ma incredibilmente attuale. I giganti è un’opera che sa di fiaba, un dramma arcaico che mescola elementi di vita reale e visioni d’aldilà, fino a spingere i protagonisti-attori a chiedersi dove sia la verità. Per la Compagnia Sandro Lombardi, mettere in scena questo testo oggi significa soprattutto legarlo alla contemporaneità, alla società attuale, alla storia di una terra martoriata come la Sicilia, per misurare la distanza che ci separa da un testo che è ormai un classico, un mondo non lontano ma definitivamente perduto. Questa opera riesce ad esporre allo stesso tempo una visione profetica della situazione in cui il teatro si trova attualmente. I Giganti sono i protagonisti invisibili del testo, rappresentano il potere nella sua materialità, possiedono i mezzi di produzione ed esercitano un controllo impalpabile attraverso la manipolazione delle coscienze. Ilse, interpretata da Iaia Forte, e Cotrone, interpretato da Sandro Lombardi, ne incarnano l’antitesi: la prima schierandosi contro la materialità dell’arte, il secondo proponendo un’idea di teatro come mezzo magico di contemplazione del presente, delle trasformazioni della realtà e della società. La Compagnia della Contessa e gli Scalognati incarnano così il confronto tra due tribù, due ordini di realtà che “s’incontrano sotto il segno araldico della malinconia, del disordine, del marasma, della forsennata lotta per l’esistenza”. E’ nel conflitto tra questi diversi ordini di verità in contraddizione che nasce la magia e l’attualità del testo. Lo spettacolo lo racconta utilizzando una fusione di linguaggi: recitazione, musica, arte visiva, cinema, danza; un Pirandello giocato secondo i colori e le visioni dei film di Fellini e di Pasolini per ribadire la centralità e l’insostituibilità culturale del teatro. Come è noto, Pirandello non riuscì a terminare il suo capolavoro: l’ultima parte non è stata scritta e ne resta una sommaria descrizione dovuta al figlio, che la raccolse dal padre morente. Per questo spettacolo, Federico Tiezzi ha affidato a Franco Scaldati il compito di immaginare un possibile finale dell’opera, archetipo attraverso il quale è possibile discendere nei meandri più profondi delle suggestioni teatrali. Il drammaturgo siciliano utilizza allo scopo una “lingua dell’anima”, un idioma teatrale intriso di dialetto ma al tempo stesso concreto e fisico, attraverso il quale immaginare un fuori scena in cui due testimoni raccontano in “presa diretta” quanto accade in scena. L’opera di Scaldati reinventa Pirandello, mescolando al tono classico che tutti conosciamo, la freschezza e il tono moderno di una novità assoluta. La cifra scelta fin dall’inizio, per quel mondo di Scalognati, è il circo felliniano, di cui Cotrone, con l’agilità di un meraviglioso Sandro Lombardi in abiti turchesi, è l’imbonitore/domatore ricco anche di scenico buon senso. Attorno a lui un panorama attorale commuovente dove oltre a Debora Zuin spicca il ritorno felice di Marion D’amburgo (. ). Dall’altra parte l’antica compagnia all’italiana della contessa ruota attorno ad una sanguigna e scultorea Iaia Forte tutta velata di viola come una madonna siciliana (e tra i suoi attori si spendono alla grande Silvio Castiglioni, Massimo Verdastro, Roberto Corradino, Ciro Masella) (. ). A fianco al teatro, prendono così corpo anche il cinema (evocato pure dal treno dei fratelli Lumière) e infine la televisione, con un monitor che chiude al suo interno il teatro e ne segna la diversità di linguaggio. Mentre il filologo potrà rinvenire via via citazioni di molto altro teatro di Tiezzi e delle ultime generazioni. Così che anche per i ragazzi di oggi quel testo spigoloso e criptico, anche al di fuori delle teorie teatrali può assumere un senso nuovo e comprensibile. Gianfranco Capitta, il manifesto .  
   
   
AL TEATRO STUDIO DARWIN… TRA LE NUVOLE: TEATRO E IMMAGINI PER SPIEGARE L’EVOLUZIONE NEL BICENTENARIO DELLA NASCITA: UN ORIGINALISSIMO SPETTACOLO DI STEFANO DE LUCA DA UN’IDEA DI LUCA BOSCHI, GIULIO GIORELLO E DELLO STESSO DE LUCA  
 
Milano, 26 gennaio 2009 - Dall’incontro “improbabile” tra un epistemologo, Giulio Giorello, un professore di Fumetto e Cinema d’animazione, Luca Boschi, e un regista di teatro, Stefano de Luca, nasce Darwin… tra le nuvole, originale omaggio a Charles Darwin, del quale ricorre quest’anno il bicentenario della nascita. Lo spettacolo, per grandi e piccini (dai dieci anni in su), è in scena al Piccolo Teatro Studio dall’8 febbraio al 1 marzo 2009 (anteprime dal 4 al 6 febbraio) Nella cornice di una scenografia “animata” da immagini in parte originali in parte rielaborazioni delle illustrazioni di Darwin, tutte firmate da Luca Boschi, si dipana il viaggio del Beagle, il vascello che in cinque anni avrebbe portato lo scienziato alla scoperta dei luoghi più remoti del mondo: un percorso a tappe in cui ogni nuovo approdo, ogni nuova meta diventa occasione per illustrare alcuni aspetti del sistema evoluzionistico. Il racconto prende le mosse dal desiderio di due ragazze dei giorni nostri di “intervistare” quel tranquillo gentiluomo del Kent che avrebbe promosso in biologia una rivoluzione intellettuale paragonabile a quella iniziata da Copernico in astronomia. Comincia così un viaggio nel tempo attraverso il teatro. Lo scienziato che le ragazze incontrano è un Darwin giovane, praticamente ventenne, l’età nella quale si unì alla spedizione del Beagle, un Darwin narratore, entusiasta, fantasioso, tra le nuvole appunto, che ama perdersi nei racconti della sua infanzia e che diventa emblema dell’immaginazione come territorio comune nel quale si muovono allo stesso modo infanzia, teatro e scienza, dell’immaginazione come primordiale strumento di interpretazione della realtà e come possibile scorciatoia per la conoscenza. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
PRESENTAZIONE "TEATRO&SCUOLA" DELL´´ERT  
 
Udine, 26 gennaio 2009 - "Teatro&scuola è un´iniziativa consolidata nel panorama dell´offerta culturale del Friuli Venezia Giulia. In 20 anni sono stati raggiunti traguardi ambiziosi sia nella continuità che nella qualità. La mia presenza qui oggi vuole quindi testimoniare l´attenzione della Regione per questa iniziativa e per l´attività dell´Ente regionale teatrale in generale". Questo l´apprezzamento rivolto all´Ert dall´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, in occasione della presentazione della 21. Ma edizione del progetto "Teatro&scuola", svoltasi il 23 gennaio al Visionario di Udine. Per l´assessore, "il successo che l´attività teatrale sta conoscendo in Friuli Venezia Giulia si deve anche alla presenza del teatro all´interno della scuola: è indubbio l´apporto offerto sia alla crescita della sensibilità da parte del pubblico sia all´aumento delle produzioni di spettacoli da parte di soggetti regionali". Molinaro ha anche messo in evidenza il forte radicamento nel territorio di "Teatro&scuola", con una forte sinergia con il mondo della scuola e con il sistema degli Enti locali. E ha sottolineato la qualità di un´offerta attenta agli alunni dell´obbligo ma anche alle famiglie e agli stessi insegnanti. "Siamo dunque in presenza - ha concluso l´esponente regionale - di un progetto globale, che la Regione apprezza e continua a sostenere come la finanziaria 2009 dimostra. La legge regionale sullo spettacolo dal vivo, inoltre, riconosce il ruolo dell´Ert e l´importanza dell´attività teatrale nella scuola". Un progetto, quello di "Teatro&scuola", che, ha affermato il presidente dell´Ert Angelo Cozzarini, "non è secondario nel quadro dell´attività dell´ente, ma primario per la formazione dei più giovani. Abbiamo creato una rete solidale nella quale l´Ert opera assieme alla scuola, agli Enti locali e a diversi soggetti teatrali regionali di produzione. Si creano così le condizioni migliori per operare nelle e con le scuole: condizioni che significano messa a disposizione di risorse finanziarie, di strutture, di mezzi culturali e artistici". Sullo specifico del progetto si è poi soffermato il direttore dell´Ert, Renato Manzoni. "Teatro&scuola" significa operare in oltre 100 comuni del Friuli Venezia Giulia e da quest´anno anche in alcune scuole italiane dell´Istria, coinvolgendo oltre 200 scuole e circa 40 mila alunni. Ciò che contraddistingue il progetto, per Manzoni, è quindi la sua capillarità, lo stimolo al senso critico del bambino, l´attività laboratoriale, le mostre, i progetti speciali. Contributi sui progetti speciali sono quindi stati offerti da Roberto Piaggio (che ha anche paventato difficoltà dalla riforma della scuola primaria), da Silvia Colle e Gianluca Buttalo. .  
   
   
VIAGGIO AL CENTRO DELLA MUSICA EMERGENTE TOUR MUSIC FEST CON MOGOL E IL NUOVO PREMIO DISCOGRAFIA  
 
 Roma, 26 gennaio 2009 - Non c’è due senza tre…e così anche per la terza edizione il Tour Music Fest – Festival Nazionale della Musica emergente - riapre i battenti più in forma che mai, con nuovi progetti, nuove formule e tante tante novità. Il successo riscosso nelle edizioni precedenti ha reso il primo festival italiano itinerante dedicato alla musica emergente un momento di incontro per appassionati, cantanti, musicisti, band, giornalisti, addetti ai lavori e soprattutto, discografici. Così, dopo i tanti risultati delle edizioni precedenti e l’enorme risposta mediatica e di pubblico avuta dai vincitori 2007 e 2008, per il 2009 il Tour Music Fest torna con una novità che lo pone su un piano ancora più d’eccezione: il premio discografia. In collaborazione con la Rusty Records, dopo i videoclip, i live accanto ai big, le borse di studio con i maestri Mogol e Luca Pitteri, non poteva infatti mancare tra i premi Tour Music Fest -aperto a tutti i generi musicali, a cantautori, interpreti orginal e cover band- la produzione e distribuzione su scala nazionale dell’album di uno dei vincitori 2009, selezionato direttamente dall’etichetta e il Tour Internazionale che toccherà Italia, Francia, Spagna e Inghilterra. Il Tour Music Fest lascia il segno e rilancia così la sfida a tutti coloro che non vogliono smettere di sognare. Iniziare un viaggio musicale nella sala prove sotto casa e arrivare al Piper Club di Roma, davanti ai massimi esponenti della discografia e della musica italiana, mettersi alla prova e ritrovarsi a “giocare” il grande gioco della Musica con i più interessanti addetti ai lavori come docenti, partire dal locale dell’amico e arrivare a cantare e suonare su palchi importanti davanti a un pubblico pronto ad applaudire ma anche a giudicare…questo e altro ancora è il Tour Music Fest. E con una finale nello storico Piper Club di Roma , una giuria presieduta da Mogol –con Luca Pitteri, Franco Fasano, Robert Steiner, Giampaolo Rosselli (Sony Bmg), Massimo Bonelli (Cni Music), Sandro Comini-, stage formativi gratuiti con docenti di rilievo, 24 città di selezione e tanta tanta musica live…il gioco continua… www. Tourmusicfest. It .  
   
   
CONCERTO DELLA POLIZIA DI STATO A SAN PATRIGNANO  
 
 San Patrignano, 26 gennaio 2009 – Oggi alle ore 21, la Banda musicale della Polizia di Stato ed il coro Sanpa Singers di San Patrignano si esibiranno per la prima volta insieme. L’evento si terrà presso l’auditorium della comunità di recupero fondata 30 anni fa da Vincenzo Muccioli sulle colline Riminesi. Il concerto concluderà la giornata di festeggiamenti per l’apertura dei nuovi uffici della Questura di Rimini in via Bonsi. 300 ospiti più i 1500 ragazzi della comunità assisteranno al concerto dell’ensamble musicale della Polizia che sarà affiancata nell’esecuzione di alcuni brani dal coro Sanpa Singers, formato da giovani del centro antidroga. La Banda Musicale della Polizia di Stato da oltre 70 anni è un importante veicolo di divulgazione della musica in Italia e all’estero. Composta da 105 esecutori, uomini e donne, attualmente diretti dal maestro Maurizio Billi e dal vice maestro Roberto Granata, è una orchestra di fiati, che presenta un vasto repertorio comprendente, oltre alle tradizionali marce militari, brani originali e trascrizioni di musica classica e contemporanea. Non sono mancate, in oltre 70 anni di storia, collaborazioni con artisti di fama internazionale come Katia Ricciarelli ed Amii Stewart e concerti tenuti con i cori delle più importanti istituzioni musicali italiane quali il Teatro Regio di Torino, il Teatro dell’opera di Roma e l’Accademia di S. Cecilia. Il coro di San Patrignano nasce negli anni ’80 e con le sue canzoni ha accompagnato i 30 anni di storia della comunità. Nel 2003 diventa Sanpa Singers e nel 2007 ha il debutto discografico nell’album “This little light of ours” comprendente 11 brani tra celebri canti popolari, classici del soul e pezzi cult della musica gospel. Il repertorio spazia tra i generi musicali con i quali i neri d’America esprimevano i loro sentimenti. Nel nostro caso il dolore, l’amicizia, la solidarietà e soprattutto la speranza: speranza in un futuro migliore. .  
   
   
MUSICA: “ALL THAT MUSIC!”: MARTEDÌ 27 GENNAIO SECONDO APPUNTAMENTO CON LA “SCUOLA GENOVESE”  
 
Perugia, 26 gennaio 2009 - Con un secondo appuntamento dedicato a Genova e alla sua “scuola musicale”, dopo quello dedicato a De Andrè, Pagani e Fossati e al loro rapporto con il mare, martedì 27 gennaio (ore 17. 30, atrio del Teatro Morlacchi), prosegue a Perugia la terza edizione di “All That Music! Viaggio nell’Italia inCantata”, questa volta alla scoperta della terraferma e delle note di Bruno Lauzi, Luigi Tenco e Gino Paoli. A proporre la nuova video e audio-conferenza sarà ancora una volta Vincenzo Martorella, uno dei più noti e apprezzati critici musicali italiani, saggista e docente di musica contemporanea presso alcune università, in Italia e negli Stati Uniti. Il pomeriggio, così come tutti quelli della rassegna (fino a metà marzo sono previsti altri sei appuntamenti n. D. R. ), sarà concluso con un aperitivo nei locali del bar Morlacchi, offerto da alcune delle migliori aziende vitivinicole della regione. “All That Music!” è un’iniziativa della Fonoteca regionale “Oreste Trotta”. L’ingresso è gratuito. Per ulteriori informazioni: tel. 0755723308 – email: fonotecatrotta@tiscali. It - web: www. Frot. Regioneumbria. Eu. .  
   
   
´ISTITUTO REGIONALE PER IL PATRIMONIO CULTURALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
 Villa Manin, 26 gennaio 2009 - Con la legge regionale 16 del 2008 è stato costituito l´Istituto regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia con sede a Villa Manin, destinato a sostituire gli attuali Centro di catalogazione e Scuola di restauro. Il 22 gennaio, nella residenza dogale, l´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, ha incontrato il direttore regionale del ministero per i Beni Culturali, Roberto Di Paola. Lo statuto dell´Istituto prevede infatti che vi sia la più ampia collaborazione fra Regione e Stato in materia di beni culturali e l´istituzione di un Comitato paritetico nell´ambito dell´avvenuta devoluzione di competenze in tale materia dallo Stato alla Regione. Con l´incontro di stamani, quindi, l´arch. Di Paola ha potuto conoscere la realtà di Villa Manin - la visita ha riguardato sia la villa sia i locali del Centro e della Scuola di restauro - e a fare il punto sullo stato della collaborazione fra la Regione e lo Stato tramite rispettivamente il Centro e la direzione regionale del ministero. Una visita che Di Paola ha definito utile per la conoscenza di una realtà importante - storia, funzionamento, programmi e prospettive sono stati illustrati all´ospite dal direttore centrale per l´Istruzione e la Cultura della Regione, Giuliano Abate, e dai coordinatori del Centro di catalogazione Mariella Moreno, Franca Merluzzi e Alessandro Giacomello - e un incontro, secondo Molinaro, che si pone come premessa per un´operatività concreta. In particolare è stato posto l´accento sulla necessità di rinnovare il protocollo fra Regione e Ministero per la reciproca collaborazione in materia di beni culturali, studiando le forme per una sempre migliore collaborazione e verificando la possibilità di estenderlo alle diocesi del Friuli Venezia Giulia, con le quali già esistono apposite convenzioni per la catalogazione dei beni ecclesiastici. Altro punto dibattuto quello della catalogazione dei beni: sia per rendere uniforme il metodo sia per uno scambio delle schede di ciascun ente (le oltre 200 mila del Centro di catalogazione sono completamente digitalizzate). Un approfondimento richiederà la schedatura in materia paesaggistica, mentre tra i programmi per il 2009 vi è la pubblicazione di un volume sui risultati dei progetti realizzati nei due anni precedenti grazie al protocollo fra Regione e ministero. L´incontro di Villa Manin si è concluso con l´impegno reciproco a procedere in sede tecnico-scientifica per sviluppare i temi di collaborazione già individuati e per impostare nuovi progetti. .