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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Gennaio 2009
IL “TALLONE D’ACHILLE” DEL MIELOMA MULTIPLO UNA SCOPERTA DEI RICERCATORI DEL SAN RAFFAELE POTRÀ RENDERE PIÙ EFFICACE LA TERAPIA CONTRO IL MIELOMA MULTIPLO  
 
Milano, 26 gennaio 2009 – I ricercatori del San Raffaele di Milano hanno scoperto un meccanismo che potrà essere sfruttato contro il mieloma multiplo, un grave tumore del midollo osseo. Tutte le cellule presenti nel nostro corpo hanno un meccanismo naturale che consente loro di eliminare le proteine di scarto prodotte dall’attività cellulare. Se sovraccaricato, questo meccanismo genera stress. Gli studiosi hanno scoperto che questo stress può essere sfruttato nelle cellule tumorali del mieloma multiplo per renderle più sensibili al bortezomib, un nuovo farmaco di recente introduzione, e per disegnare nuove terapie mirate. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Blood, è stato realizzato dai ricercatori dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele e dell’Università Vita-salute San Raffaele di Milano, con la collaborazione di ricercatori delle Università di Torino, Pavia e Parma e della Harvard Medical School di Boston, Usa. Il mieloma multiplo è un tumore del midollo osseo molto frequente ed ancora incurabile, responsabile del 2% di tutte le morti per cancro. Ha origine dalla trasformazione tumorale delle plasmacellule, le cellule del nostro sistema immunitario deputate a produrre gli anticorpi, le difese del nostro organismo. Recentemente il nuovo farmaco bortezomib, della categoria degli inibitori del proteasoma, si è rivelato in grado di aumentare l’aspettativa di vita. La scarsa conoscenza del meccanismo di azione di questo farmaco, però, ha impedito finora di definire quali pazienti hanno maggiori probabilità di rispondere positivamente ai trattamenti e di individuare terapie più personalizzate ed efficaci. In uno studio pubblicato nel 2006 sull’Embo Journal, la rivista della prestigiosa Organizzazione Europea di Biologia Molecolare, i ricercatori del San Raffaele avevano scoperto che le plasmacellule producono enormi quantità di proteine di scarto: per questo hanno particolarmente bisogno dei proteasomi, dispositivi presenti in tutte le cellule del nostro corpo, il cui compito è eliminare le proteine danneggiate o che non servono più. In questo nuovo studio i ricercatori, utilizzando linee tumorali già disponibili in laboratorio e cellule tumorali selezionate da campioni di midollo osseo di pazienti, mediante sofisticate tecniche bio-molecolari, hanno misurato l’attività dei proteasomi e la quantità di “scorie” accumulate dalle cellule tumorali. Hanno così scoperto che, paradossalmente, i tumori che presentano meno proteasomi, a causa di un’intensa attività metabolica, ne hanno più bisogno: di conseguenza sono carichi di scorie e quindi più “stressati”. Non solo: questi stessi tumori sono anche i più sensibili al bortezomib che, bloccando il lavoro del proteasoma, aumenta lo stress della cellula fino a farla morire come “soffocata” dalle scorie. Infine, manipolando la quantità dei proteasomi o sovraccaricandoli di lavoro i ricercatori sono riusciti a modificare la vulnerabilità del tumore al farmaco. Afferma Simone Cenci, medico ricercatore presso l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele e coordinatore dello studio: “Lo sbilanciamento presente nelle cellule tumorali tra la scarsa capacità di degradare le proteine ed il carico di lavoro sui proteasomi genera un particolare tipo di stress che può essere sfruttato per distruggere selettivamente le cellule del mieloma multiplo, rappresentando un vero tallone d’Achille del tumore. Ecco un caso in cui lo stress può far bene”. Aggiunge il Prof. Roberto Sitia, direttore della Divisione di genetica e biologia cellulare dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele: “Questo tipo di stress non è solo un promettente alleato contro questo tumore: essendo coinvolto in gravi malattie neuro-degenerative, quali il Parkinson o l´Alzheimer, conoscerne i meccanismi potrà servire anche contro le malattie dell’invecchiamento. ” La scoperta apre la strada a studi clinici per cercare di individuare in anticipo i pazienti che risponderanno meglio a questo nuovo farmaco. Inoltre lo studio potrà servire ad individuare nuovi bersagli per colpire in maniera più efficace le cellule tumorali. .  
   
   
SCIENZIATI EUROPEI ISOLANO IL GENOMA DEL C. DIFFICILE  
 
Bruxelles, 26 gennaio 2009 - Alcuni scienziati in Germania, Francia, Italia, Slovenia e Regno Unito stanno collaborando per svelare il codice genetico del Clostridium difficile, un tipo di batterio potenzialmente letale comunemente acquisito negli ospedali. Il progetto Hyperdiff ("La base fisiologica dell´ipervirulenza nel clostridium difficile: un presupposto per un controllo efficace dell´infezione"), che fa parte dell´impegno per controllare la diffusione di questi batteri altamente virulenti e multifarmaco resistenti, è stato finanziato con 3 Mio Eur dal Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I Clostridium difficile (letteralmente "fuso difficile") sono batteri anaerobici a forma di fuso che vivono dovunque (specialmente sul terreno) e crescono molto bene nel l´organismoumano. Quando è sottoposto a stress, il C. Difficile produce delle spore che tollerano condizioni estreme, tra cui temperature molto alte e acidi (ma non sopportano la candeggina). Sono perfettamente a loro agio su qualunque superficie degli ospedali, e una volta ingeriti passano attraverso lo stomaco per colonizzare l´intestino. In piccolo numero, di solito non provocano malattie. I batteri però prosperano negli ospedali e nelle case di cura, dove i residenti spesso sono sottoposti a chemioterapia o a trattamenti antibiotici che riducono fortemente la loro "normale" flora intestinale. Ciò porta ad un rapido aumento della popolazione dei C. Difficili, alla loro mutazione e quindi all´infezione. La colite pseudomembranous (Pseudomembranous colitis o Pmc) in particolare costituisce un rischio per i pazienti più vulnerabili, e si sa che il patogeno C. Difficile produce tossine (enterotossine e citotossine) che causano diarrea grave e infiammazione. Il trattamento antibiotico pone dei problemi a causa della robustezza del batterio e della sua crescente resistenza agli antibiotici. Attualmente non si conosce né l´esatto comportamento del batterio né le ragioni per le quali alcuni ceppi sono più virulenti di altri. Il team del progetto Hyperdiff, sotto la guida del prof. Nigel Minton dell´università di Nottingham nel Regno Unito, sta usando una tecnologia che inattiva i geni per determinare il ruolo di specifici geni nei ceppi altamente virulenti del batterio. Sperano di trovare informazioni sulla sua patologia e resistenza agli antibiotici in modo da scoprire come si potrebbe eliminare l´infezione da C. Difficile. I partner del progetto sperano che le loro scoperte porteranno ad una migliore diagnosi, a trattamenti più efficaci e possibilmente ad un vaccino. "Lo studio si basa sull´esame dei genomi dei ceppi ipervirulenti per identificare le loro differenze con i cosiddetti ´ceppi standard´," ha spiegato il prof. Minton. "In questo modo dovremmo riuscire ad avere un´idea più chiara di tutta la serie di fattori coinvolti nella sua diffusione e del modo in cui esso provoca le malattie. " Questo studio triennale sarà basato sull´applicazione della tecnologia Clostron, un "sistema universale di disattivazione dei geni per il gene Clostridium" sviluppato dai ricercatori presso l´università di Nottingham nel 2007. Il Clostron sarà usato per produrre versioni mutanti dei ceppi ipervirulenti che sono sempre più comuni negli ospedali europei. Gli scienziati metteranno letteralmente fuori uso i geni del batterio uno per uno, e confronteranno le versioni mutanti all´organismo standard in modo da stabilire la funzione specifica di ciascun gene. Nel corso degli ultimi anni, quella provocata dal C. Difficile è stata la più frequente infezione collegata alla sanità e sia la sua incidenza che la mortalità sono in aumento. Ciò potrebbe essere dovuto ad un migliore sistema di rilevazione, a scarsi standard igienici (l´infezione è spesso contagiata tramite contatto) o semplicemente al fatto che la popolazione invecchia e diventa più vulnerabile. Comunque l´emergenza causata da nuovi ceppi "ipervirulenti" in Europa, tra cui il ribotipo 027, potrebbe essere un fattore importante. Secondo il prof. Minton, "questi organismi ipervirulenti sembrano agire come il ceppo dominante in focolai e, sfortunatamente, ci sono solo due antibiotici ancora efficaci contro di essi. Esiste un reale pericolo che la resistenza totale possa aumentare, e se ciò accadesse questo tipo di infezioni diventerebbero un problema molto serio. " Si spera che gli studi del Clostron forniranno le conoscenze necessarie per migliorare i test diagnostici e creare un migliore controllo dell´infezione. Inoltre i ricercatori del progetto Hyperdiff studieranno se gli animali domestici sono portatori del batterio. " Per ulteriori informazioni, visitare: Università di Nottingham: http://www. Nottingham. Ac. Uk .  
   
   
UE, OFFERTA: STABILIRE DEGLI INDICATORI DELLA METODOLOGIA E DELLE PRESTAZIONI PER VALUTARE I BIORAGGRUPPAMENTI E LE BIOREGIONI PERTINENTI PER LA BIOECONOMIA BASATA SULLA CONOSCENZA  
 
 Bruxelles, 26 gennaio 2009 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara d´appalto per stabilire degli indicatori della metodologia e delle prestazioni per valutare i bioraggruppamenti e le bioregioni pertinenti per la bioeconomia basata sulla conoscenza. Lo studio è volto a sviluppare degli indicatori della metodologia e delle prestazioni attraverso l´analisi di raggruppamenti selezionati in 3 continenti. Per ulteriori informazioni, visitare: Commissione europea, Direzione generale della Ricerca, att. Ne: T. Hall, direttore, Direzione E - biotecnologie, agricoltura, alimenti , Ufficio Bru-sdme 08/047, B-1049 Bruxelles . Persona da contattare: sig. Georg Bernhard Zechendorf unità E1 - Aspetti orizzontali e coordinamento Tel. : +32 2 295 79 10 Fax: +32 2 299 18 60 .  
   
   
ALLA NEURORADIOLOGIA DEL BESTA E DI NIGUARDA UNA NUOVA ANGIOGRAFIA IN RISONANZA MAGNETICA PER PREVEDERE IL RISCHIO DI ICTUS E CONTROLLARE L’EFFICACIA DEI TRATTAMENTI  
 
 Milano, 26 gennaio 2009 - Presso la Neuroradiologia della Fondazione Istituto Neurologico Besta e dell’Ospedale Niguarda di Milano è arrivata dall’Università dell’Illinois di Chicago un’angiografia quantitativa di risonanza magnetica, la Mri-nova con cui si calcola la percentuale di rischio dei pazienti che, secondo le indagini convenzionali, potrebbero avere uno stroke. Individuate occlusioni stenotiche, ostruzioni o dilatazioni aneurismatiche e il conseguente danno sul tessuto cerebrale a valle rimasto “a secco” per le alterazioni del flusso sanguigno, la Mri-nova calcola e quantifica le alterazioni emodinamiche indicando se e quando c’è un pericolo imminente. Finora non si poteva prevedere il momento giusto per intervenire su un vaso alterato applicando uno “stent” o un by-pass e per capire quando passare dai farmaci alla chirurgia il medico doveva interpretare i segni e i sintomi clinici e i dati strumentali. Adesso si potrà studiare direttamente il vaso come se ci fosse un rivelatore di flusso inserito direttamente nell’arteria interessata, ma con un’invasività minima perché tutto è virtuale: il calcolo lo fa il computer che, attraverso un apposito algoritmo, ricrea tutte le sezioni virtuali del vaso sanguigno mostrandole al medico senza dover cateterizzare il paziente. La Mri-nova non è solo uno strumento di valutazione preventiva, ma anche di controllo sull’efficacia dei trattamenti: si potrà ad esempio verificare se il bypass di una carotide che si era occlusa (ogni anno causa di ictus in 61mila pazienti Usa e di Tia in 19mila) ha ripristinato adeguatamente il flusso sanguigno. Al Besta la prospettiva è quella di seguire pazienti affetti da patologia vascolare a indirizzo terapeutico, medico o chirurgico secondo un protocollo messo a punto in collaborazione con la Illinois University di Chicago .  
   
   
INAUGURATA UTAP “CASA DI SALUTE DI VERONA” 7 MEDICI E UN PEDIATRA AL SERVIZIO DI 10.414 CITTADINI  
 
Verona, 26 gennaio 2009 - La città di Verona è stata dotata di una nuova importante struttura sanitaria territoriale realizzata dall’Ulss 20. Si tratta dell’Unità Territoriale di Assistenza Primaria (Utap) “Casa di Salute di Verona”, situata nel quartiere di Borgo Milano e inaugurata il 24 gennaio dall’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri e dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Vi opereranno sette Medici di Medicina Generale ed un Pediatra, che si sono costituiti in Associazione ed hanno sottoscritto una specifica convenzione con l’Ulss. Essi garantiranno l’assistenza primaria ad una popolazione di 10. 414 abitanti, con ambulatori aperti dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 12 anche il sabato. Ai loro assistiti l’Utap, oltre che garantire orari di apertura molto ampliati rispetto a quelli dei singoli Medici, offrirà una vera e propria organizzazione, comprendente personale addetto all’accettazione, un call center per i contatti telefonici e infermieri che, su prescrizione medica, forniranno tutta una serie di prestazioni, come iniezioni e medicazioni. “Questo nuovo tipo di organizzazione – ha sottolineato Sandri – è uno dei capisaldi delle strategie regionali di rafforzamento della medicina sul territorio, alla quale è mia intenzione riservare una particolare attenzione in futuro per valorizzare da un lato le figure professionali che vi operano e dall’altro i servizi offerti alla gente. Con le organizzazioni dei medici – ha detto Sandri – stiamo anche lavorando ad una nuova iniziativa di integrazione tra ospedale e territorio, che possa portare i medici di base a frequentare l’ospedale e i medici ospedalieri ad entrare nelle Utap”. “In questo caso – ha aggiunto Sandri - si tratta di una struttura particolarmente significativa, perché oltre 10. 000 cittadini veronesi vi troveranno tutta l’assistenza di cui necessitano nel loro rapporto con il Medico di Medicina Generale, con un’organizzazione efficiente e con orari tali da consentire un agevole utilizzo da parte di tutti”. Nell’accordo tra l’Ulss 20 e i Medici dell’Utap di Borgo Milano sono inseriti numerosi obbiettivi, a fronte della realizzazione dei quali verranno erogate delle incentivazioni economiche, da utilizzare anche per migliorare l’assetto organizzativo della struttura. Tra questi, da segnalare le modalità “allargate” di accesso da parte dei pazienti; l’interazione con l’Ulss, ad esempio per identificare pazienti ad alto rischio per determinate patologie; l’ottimizzazione della fattispecie dei ricoveri in ospedale, individuando indicatori di “evitabilità” e di non appropriatezza che verranno poi proposti a livello di impostazione aziendale. Attualmente, le Utap attivate in Veneto sono 32 sulle 42 previste complessivamente. I Medici di Assistenza Primaria già appartenenti a forme associative, come nel caso di Verona, sono 2. 605 su un totale di 3. 544, pari al 74% circa. Il finanziamento regionale delle forme associative per la Medicina Convenzionata nel Veneto ammonta a ben 24 milioni 383 mila euro. .  
   
   
MOLISE: LE LINEE GUIDA PER CONTENERE I COSTI ORGANIZZATIVI E PER MIGLIORARE IL SERVIZIO SANITARIO  
 
 Campobasso, 26 gennaio 2009 - Il Presidente della Regione Michele Iorio ha avuto il 23 gennaio un incontro con la struttura tecnica e operativa dell´Assessorato alla Sanità da cui sono scaturite le linee guida per contenere i costi organizzativi e per migliorare il Servizio sanitario, rendendolo in grado di interpretare sempre più le esigenze degli utenti. "Dobbiamo risparmiare dove possiamo – ha detto il Presidente Iorio ai tecnici dell´Assessorato - senza ridurre in alcun modo i servizi". A tal fine, in questi giorni, nelle strutture sanitarie private e pubbliche verranno effettuati controlli sull´appropriatezza dei ricoveri e le modalità di esecuzione delle prestazioni ambulatoriali. Questo anche per realizzare una migliore ottimizzazione dell´utilizzo delle strutture pubbliche. "Sarà riorganizzato – ha detto ancora il Presidente della Regione, che ha voluto mantenere direttamente la delega alla Sanità - il Sistema, attivando un rigido servizio di controllo sulle autorizzazioni concesse ai ricoveri fuori regione, con particolare attenzione per quelli relativi alla riabilitazione. Nelle strutture pubbliche dobbiamo tendere ad eliminare delle prestazioni aggiuntive, per sfruttare al meglio le opportunità derivanti dalla riorganizzazione in corso. A questa attività di verifica verranno sommate altre azioni tese a realizzare un efficace controllo della spesa per ogni singola struttura. Per questo obiettivo creeremo una struttura apposita per il controllo di gestione". "Sono certo – ha concluso il Presidente Iorio - che se attiveremo tutti le misure necessarie, la Sanità regionale potrà superare le difficoltà del momento e cogliere, già nell´immediato futuro, importanti obiettivi di qualificazione e copertura territoriale dei servizi e delle prestazioni". .  
   
   
NASCE L´UFFICIO BREVETTI PER LA RICERCA SANITARIA TOSCANA BENEFICI PER LE IMPRESE MA SOPRATTUTTO PER I CITTADINI  
 
Firenze, 26 gennaio 2009 - Nasce, prima esperienza di questo tipo nel nostro paese, l´ufficio regionale dei brevetti in ambito biomedico e farmaceutico, per favorire e sostenere la ricerca scientifica, stipulare contratti e promuovere la brevettazione e il trasferimento tecnologico. E´ questa in sintesi la novità contenuta nel protocollo di intesa tra la Regione Toscana, le Università di Firenze, Pisa e Siena e le Aziende ospedaliere Universitarie approvato della giunta regionale e ora alla firma dei rappresentanti dei diversi enti. «Sappiamo che il nostro paese investe poco in ricerca – dice il presidente della Regione Claudio Martini - e che in Italia il sistema della ricerca ha una scarsa propensione a proteggere i propri risultati scientifici attraverso la brevettazione. Noi vogliamo affrontare questo nodo, e imprimere al sistema una svolta decisiva, perché senza innovazione, senza invenzione non riusciremo ad uscire dalle attuali difficoltà economiche. In questa ottica la sanità ben gestita e sana sotto il profilo del bilancio si conferma risorsa decisiva per l´economia regionale». Alcuni dati. Nel 2006 (ultimi dati disponibili) le Università toscane hanno depositato 38 brevetti (erano stati 33 nel 2005 e 30 nel 2004) mentre ne sono stati concessi in licenza 2 (7 nel 2005 e 4 nel 2004). In portafoglio ci sono in totale 171 brevetti (126 nel 2005 e 43 nel 2004) A titolo di confronto si può considerare che il totale dei brevetti depositati dai soggetti pubblici e privati residenti o aventi sede legale in Toscana sono stati 222 nel 2006 (257 nel 2005 e 274 nel 2004). Se si considera il confronto con le altre regioni, emerge una buona propensione alla brevettazione da parte del sistema universitario toscano, che come numero di brevetti in portafoglio si colloca al terzo posto in Italia (dopo Lombardia e Lazio). «Vogliano soprattutto proteggere, valorizzare e far fruttare le nuove conoscenze generate dal sistema pubblico della ricerca orientandole ai bisogni di salute dei cittadini - aggiunge l´assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi - E´ importante per questo coordinare le linee di ricerca affini nell´ambito regionale e integrare le strade della ricerca con quelle percorse dalle imprese per il loro sviluppo. Tutto il nostro progetto relativo alla ricerca definito dal Piano sanitario regionale, finanziato con 30 milioni di euro e di cui questo accordo è parte integrante, mira a un governo pubblico di questo settore, a politiche integrate e coordinate di supporto alla ricerca e al sistema produttivo, sulla base di precise priorità». L´assessore alla ricerca Eugenio Baronti ha ricordato come il protocollo siglato oggi si inserisca nel quadro del potenziamento delle politiche regionali per la ricerca che vedono un importante traguardo nella legge licenziata dalla giunta e oggi in fase di approvazione in consiglio regionale. «Una volta che la legge sarà approvata – ha detto Baronti - la Toscana sarà una delle prime regioni a dare una sistemazione organica alle politiche per la ricerca, l´innovazione e l´alta formazione con l´obiettivo di imprimere qualità e competitività allo sviluppo. La legge disciplina infatti anche i rapporti fra ricerca scientifica e mondo produttivo, uno snodo essenziale per dare una risposta alla crisi economica in atto. Sono previsti iniziative a sostegno della diffusione dei risultati della ricerca, la creazione di incubatori, l´uso di strumenti di finanza innovativa e la partecipazione al capitale di rischio». Il primo passaggio definito dal protocollo riguarda l´acquisizione da parte delle Aziende Ospedaliere Universitarie della parte universitaria “dei brevetti presenti e futuri, ottenuti da qualsiasi facoltà degli Atenei toscani, che abbiano interesse e possibilità di sviluppo in ambito biomedico e farmaceutico”. Contemporaneamente la Regione Toscana “allo scopo di valorizzare e monitorare la ricerca nel settore biomedico e farmaceutico costituisce un ufficio di riferimento regionale, anche con referenti nelle Aziende ospedaliere universitarie, allo scopo di fornire il supporto di attività ai ricercatori, stipulando contratti e promuovendo la brevettazione e il trasferimento tecnologico dei risultati”. Restano di proprietà dell´Azienda ospedaliera universitaria i risultati della ricerca biomedicale e farmaceutica così come i brevetti, fatti salvi i diritti degli inventori. “Le università – prevede ancora l´intesa – trasferiranno in proprietà delle Aziende ospedaliere universitarie i risultati della ricerca biomedicale e farmaceutica proveniente da strutture diverse da quelle afferenti alla Facoltà di me dicina, fatti salvi i diritti degli inventori”. Sarà a carico dei bilanci Aziendali “il costo complessivo del personale universitario, tecnico e amministrativo, in organico presso le Aziende, utilizzato per tali finalità”. “Le università – si legge nel protocollo – favoriranno l´utilizzazione del proprio personale tecnico amministrativo afferente ai Dipartimenti, alle Scuole di specializzazione, alle articolazioni organizzative complesse dell´area biomedica, farmaceutica e farmacoterapica, ai poli biomedici, da impiegare con funzioni integrate in modo da assicurare le attività di cui in premessa. Il suddetto personale universitario, con il proprio consenso, sarà inserito a tutti gli effetti nel contesto organizzativo delle Aziende, con modalità operative già regolamentate dall´atto aziendale, o da regolare con apposito atto, a completamento del relativo modello organizzativo dipartimentale a ciascuna pertinente e il relativo costo complessivo verrà posto a carico del bilancio delle Aziende”. .  
   
   
STANZIATI I FONDI PER GLI ANZIANI SARDI NON AUTOSUFFICIENTI  
 
Cagliari, 26 Gennaio 2008 - Nell´ambito del Fondo regionale per la non autosufficienza (finanziato dalla Giunta con 120 milioni di euro, a fronte dei 300 milioni messi a disposizione dal Governo per tutto il territorio nazionale), la Giunta ha stanziato il 22 gennaio quasi 8 milioni di euro per la realizzazione di piani personalizzati a favore di ultra 65enni con disabilità gravi. Nel 2008 sono stati circa 20mila i piani personalizzati finanziati, con uno stanziamento di oltre 84 milioni di euro. Sono state avviate numerose azioni a favore delle persone in condizione di non autosufficienza e delle famiglie, e sono stati programmati interventi a favore di bambini, giovani e adulti con disabilità grave, per sviluppare la piena potenzialità della persona, per la promozione dell’autonomia e di vita indipendente, la piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società. Gli anziani non autosufficienti hanno avuto sino a 4. 000 euro, per consentirne la permanenza in famiglia. Tenuto conto dei bisogni della popolazione anziana, è proprio agli ultra 65enni non autosufficienti che la Regione ha deciso di destinare quasi 8 milioni di euro per il potenziamento degli interventi già avviati. Il finanziamento incrementerà i piani posti in essere dall´1 gennaio 2009: le persone anziane non autosufficienti avranno sino a 1. 000 euro in più all’anno. .  
   
   
OSPEDALE DI RECCO: AL VIA POTENZIAMENTO POLO ORTOPEDICO E RIABILITATIVO  
 
Genova, 26 Gennaio 2009 - Previsti interventi di riqualificazione e riorganizzazione dell´assistenza sanitaria nell´ospedale e presso gli ambulatori di via Pisa a Recco. Lo ha deciso il 23 gennaio la Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute, Claudio Montaldo, approvando la vendita dell´edificio industriale di via Giustiniani 18 e 20 a Recco ad opera della Asl 3. "L´obiettivo è quello di assicurare - ha spiegato l´assessore regionale alla Salute, Montraldo - un´attività ortopedica di eccellenza in grado di seguire il paziente dall´intervento, alla degenza riabilitativa, fino al momento ambulatoriale presso l´ospedale di Recco". Secondo quanto deciso dalla Giunta la vendita dell´immobile di via dei Giustiniani a Recco è in grado di assicurare 2. 275. 000 euro a cui vanno ad aggiungersi ulteriori risorse regionali derivanti da fondi ministeriali art. 71, per un totale di 3,6 milioni di euro. Attraverso il finanziamento sarà possibile ristrutturare gli ambulatori di via Pisa (350. 000 euro) e intervenire sull´ospedale per renderlo un polo specialistico ortopedico con un´area riabilitativa ambulatoriale. .  
   
   
ORDINATA DAL GOVERNO LA REVOCA DELL´ESENZIONE PER LE MALATTIE RARE IN LIGURIA  
 
Genova, 26 Gennaio 2009 - "Il tavolo di monitoraggio costituito dai Ministeri dell´Economia e della Salute che affianca la Regione Liguria per i noti problemi di disavanzo degli anni 2004-2006 ha evidenziato che la Regione avrebbe dovuto revocare i provvedimenti per erogare alimenti proteici a persone affette da nefropatia cronica e farmaci in fascia C a persone affette da malattie rare, perché non compresi nei livelli essenziali di assistenza". Lo spiega l´assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, rispondendo ad un´interpellanza dei consiglieri regionali del Pdl, Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro. "La Liguria ha chiesto al Governo di soprassedere alla revoca e a qualsiasi modifica della situazione in atto - continua l´assessore Montaldo - considerato anche che il decreto del marzo 2008 del Presidente del Consiglio dei Ministri, contenente i nuovi livelli essenziali di assistenza, includeva l´esenzione per le persone affette da malattie rare". "Purtroppo il decreto del consiglio dei Ministri - spiega Montaldo - è stato ritirato dal nuovo Governo e la nostra richiesta non è stata accolta, pertanto la Giunta regionale, pur non condividendo la richiesta del Ministero, ha dovuto procedere alla revoca delle delibere contestate per poter accedere al fondo integrativo del 3% pari a circa 90 milioni, fondamentali per l´equilibrio economico finanziario del sistema sanitario regionale. Quindi la responsabilità è del Governo". L´assessore alla Salute sottolinea che "la Regione ha comunque deciso di individuare altre soluzioni per poter sostenere i malati ed evitare le conseguenze cliniche ed economiche di una minore assistenza". "A tale scopo - conclude Montaldo - l´8 gennaio scorso abbiamo incontrato i rappresentanti dei pazienti e i tecnici del settore per valutare insieme le problematiche e individuare nuove soluzioni ed è in fase di stesura un provvedimento in grado di sostenere i nostri pazienti per le terapie necessarie". .  
   
   
SI INSEDIA LA COMMISSIONE ONCOLOGICA REGIONALE DELLA BASILICATA  
 
Potenza, 26 gennaio 2009 - L’assessore alla Salute, On. Antonio Potenza, ha convocato, per il prossimo 13 febbraio, la Commissione Oncologica Regionale, dopo l’approvazione del provvedimento di Giunta che ne ha rinnovato la composizione e ridefinito i compiti. Con questo primo incontro, di fatto, la nuova Commissione s’insedia ufficialmente e riceve l’importante mandato di seguire e monitorare il processo di attivazione e funzionamento della rete oncologica regionale, in adeguamento ai processi di razionalizzazione sanitaria volti a garantire l’omogeneità delle prestazioni e il diritto alla cura per tutta la collettività. “In questa prima fase - dice l’Assessore Potenza - sono state poste le premesse per il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale al fine di giungere, entro breve tempo, alla definizione di un piano organico della comunicazione sociale, riferito ai servizi oncologici della rete. Proprio l’implementazione di tale logica di rete - prosegue l’on. Potenza - è alla base dei processi di modernizzazione e di riorganizzazione, richiamati dalla Legge di riforma del Sistema Sanitario, che hanno cambiato volto alla sanità lucana. L’opzione a favore delle forme organizzative del sistema a rete permette di assicurare un’erogazione selettiva di assistenza oncologica, da attuarsi mediante il coordinamento e l’integrazione funzionale dei servizi oncologici, grazie al lavoro coordinato delle strutture sanitarie regionali. L’obiettivo principale è quello di fornire all’utenza un complesso di prestazioni e di servizi conformi alle loro istanze e che sia rispondente a criteri di equità e libertà di accesso a servizi sanitari di maggiore qualità. Con questo atto - conclude l’on. Potenza - viene posto in primo piano lo sforzo compiuto da tutti i soggetti istituzionali e sociali che lavorano con un approccio di tipo integrato per garantire all’utenza servizi di massima efficienza, utilizzando al meglio le risorse disponibili. Ecco i nominativi dei componenti della commissione: Prof. Marco Salvatore, Crob Rionero in V. ; Dr. Pellegrino Musto, Crob, Rionero in V. ; Prof. Francesco Schittulli, Lilt, Roma; Dr. Paolo Devivo, Via Sorginpiano, Maratea; Dr. Aldo D’andrea, C. So Umberto, Potenza; Dr. Vito Gaudiano, Asm, Matera; Dr. Gianvito Corona Asp ex asl 1, Potenza; Dr. Donato Di Salvo, Asp ex asl 2, Potenza; Dr. Diodoro Colarusso, Asp ex asl 3, Potenza; Dr. Ssa Marina Susi, Asm ex asl 4, Matera; Dr. Antonio Ferrara, Asm ex asl 5, Matera; Dr. Cosimo Lequaglie, Crob, Rionero in V. ; Dr. Michele Aieta, Crob, Rionero in V. ; Dr. Luigi Manzione, A. O. Ospedale San Carlo, Potenza; Prof. Attilio Olivieri, A. O. Ospedale San Carlo, Potenza; Dr. Angelo Dinota, A. O. Ospedale San Carlo Potenza; Dr. Enrico Mazzeo Cicchetti, A. O. Ospedale San Carlo, Potenza; Dr. Vincenzo Barile, Asp ex asl 2, Potenza; Dr. Rocco Maglietta, Crob, Rionero in. V. ; Dr. Angelo Sigillito A. O. Ospedale San Carlo, Potenza. .  
   
   
SANITA’ IN SICILIA, DIRETTIVA AI MANAGER PER CORRETTA APPLICAZIONE DEL “15 SEPTIES” RUSSO: “BISOGNA RISPETTARE LA TRASPARENZA E LA MERITOCRAZIA”  
 
Palermo, 26 gennaio 2009 - Per mettere un freno al conferimento degli incarichi ex art. 15 septies da parte dei manager delle aziende sanitarie, l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, ha emanato una direttiva nella quale sottolinea che questi contratti di lavoro a tempo determinato, “disciplinati dall’articolo 15 septies del D. Leg. N. 502 del 1992, possono essere stipulati solo nei limiti espressi dalla legge e non devono essere utilizzati per ricoprire posti che andrebbero messi a concorso”. Di conseguenza, “il conferimento degli incarichi ex art 15 septies va contenuto nel numero” e “limitato ad ipotesi eccezionali, laddove il contratto a termine sia giustificato dalla necessità di espletare funzioni di particolare rilevanza e di interesse strategico” e la durata temporale dell’incarico “va rigorosamente limitata in relazione alle funzioni conferite”. “E’ una direttiva che va nella direzione della trasparenza e della meritocrazia - ha spiegato Russo - con la quale si vuole evitare il rischio che certe nomine possano essere effettuate aggirando le regolari procedure fondate sul pubblico concorso e finendo con il penalizzare chi ha acquisito sul campo meriti professionali. Da una ricognizione effettuata è emerso che il numero di incarichi conferiti utilizzando l’art. 15 septies è superiore a 150, un numero troppo elevato, e hanno riguardato personale interno ed esterno all’amministrazione sanitaria in vari ruoli come quello di primari, dirigenti amministrativi e responsabili di servizi economici e finanziari”. Nella nota, inviata ai direttori generali delle Ausl, delle Aziende ospedaliere e universitarie, dell’istituto profilattico e dell’Irccs “Bonino Pulejo”, l’assessore Russo richiama l’attenzione sulla necessità di attivare le apposite procedure concorsuali per la copertura dei posti in organico laddove sia necessario assicurare, a regime, lo svolgimento di determinate funzioni; di prevedere che il conferimento degli incarichi in questione sia effettuato sulla base di un elenco di candidati permanente e aggiornato, formato con apposito avviso pubblico con lo scopo di acquisire diverse disponibilità tra le quali operare una selezione. “Le aziende sanitarie - prosegue la direttiva - sono tenute ad individuare preventivamente, con proprio atto regolamentare, le modalità per il conferimento di tale tipologia di incarichi ed i requisiti richiesti, sentite le organizzazioni sindacali”. La direttiva di Russo, in chiusura, dispone “che l’avvio delle procedure adottate in applicazione dell’art. 15 septies sia preventivamente comunicato in assessorato che, con atto formale, ne attesterà la conformità alle direttive emanate”. L’articolo 15 septies, ai commi 1 e 2, recita testualmente: “I direttori generali possono conferire incarichi per l´espletamento di funzioni di particolare rilevanza e di interesse strategico mediante la stipula di contratti a tempo determinato e con rapporto di lavoro esclusivo, entro il limite del due per cento della dotazione organica della dirigenza, a laureati di particolare e comprovata qualificazione professionale che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati o aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali apicali o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post universitaria, da pubblicazioni scientifiche o da concrete esperienze di lavoro e che non godano del trattamento di quiescenza. I contratti hanno durata non inferiore a due anni e non superiore a cinque anni, con facoltà di rinnovo. Le aziende unità sanitarie e le aziende ospedaliere possono stipulare, oltre a quelli previsti dal comma precedente, contratti a tempo determinato, in numero non superiore al cinque per cento della dotazione organica della dirigenza sanitaria, a esclusione della dirigenza medica, nonché della dirigenza professionale, tecnica e amministrativa, per l’attribuzione di incarichi di natura dirigenziale, relativi a profili diversi da quello medico, a esperti di provata competenza che non godano del trattamento di quiescenza e che siano in possesso del diploma di laurea e di specifici requisiti coerenti con le esigenze che determinano il conferimento dell’incarico”. .  
   
   
SANITA´: “UN’ALTRA VITTORIA DELLA SICILIA DA CONDIVIDERE CON CHI HA CREDUTO NEL PROGETTO”  
 
 Palermo, 26 gennaio 2009 – “Abbiamo vinto un’altra battaglia ma non ancora la guerra. Però siamo sulla strada giusta e confido che in un clima di ritrovata serenità politica si possa imprimere la necessaria accelerazione all’approvazione del disegno di legge di riforma”. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, mostra soddisfazione per l’esito della nuova verifica trimestrale che ha “promosso” l’attività politico - amministrativa dell’Assessorato e per l’inizio dell’esame in commissione del testo di legge che dovrà approdare quanto prima in Assemblea regionale. “In poco più di sei mesi - continua Russo - abbiamo superato ostacoli che sembravano insormontabili: un deficit enorme con il pericolo imminente del commissariamento, un sistema da rifondare alla luce del piano di rientro ereditato dal precedente governo, la paura degli operatori del settore ad affrontare un radicale cambiamento del sistema che aveva prodotto inefficienze e inappropriatezza. Devo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno accettato la sfida, lavorando al mio fianco: i vertici dell’Assessorato e i componenti dell’ufficio di gabinetto da oltre sei mesi lavorano dodici ore al giorno per preparare gli atti amministrativi, gli uffici dell’Assessorato sono stati costretti a una mole di lavoro enorme per effettuare le verifiche richieste dal ministero e consentire l’ordinaria amministrazione. E devo ringraziare anche coloro, operatori del settore e semplici cittadini, che hanno continuato a manifestare apprezzamento per il nostro operato, trasmettendoci il necessario entusiasmo per affrontare una situazione difficile. Appare sempre più evidente che il rigore con cui stiamo portando avanti la nostra azione politico-amministrativa non è frutto di un capriccio ma scaturisce dall’inderogabile esigenza di riallineare l’offerta e la spesa sanitaria della Sicilia a quella delle regioni più virtuose. Dovremo continuare a fare sacrifici con la consapevolezza che non siamo più considerati come la Regione cenerentola, che i livelli occupazionali saranno garantiti, che è possibile spendere meno ma spendere meglio e che i risparmi che conseguiremo saranno investiti in nuove strutture”. .  
   
   
IL DOLORE INUTILE. IL FARMACO E LA PAROLA RICERCA E CURA CASI CLINICI IN SCENA  
 
Milano, 26 gennaio 2009 - Il dolore: assidua, sgradita presenza in buona parte della nostra esistenza. Se ne parla spesso, non sempre a proposito, non sempre approfonditamente. Cos´è il dolore? Da dove trae origine? Come viene vissuto, curato? Come si può prevenire? Troppo poco sappiamo di questo indesiderato compagno di molte nostre giornate. Per questo abbiamo deciso di farne l´argomento dell´incontro che aprirà la stagione 2009 di Ricerca e Cura. Ancora una volta ci siamo ispirati a un caso clinico reale, sceneggiato dagli studenti del master in nuovi linguaggi della comunicazione della Fondazione Accademia di Comunicazione, che verrà interpretato da Gaia Catullo e dai suoi allievi. Una giovane donna dalla brillante carriera nell´alta finanza, appassionata di pianoforte, di vela, di trekking. Un mondo dorato il suo, che improvvisamente si capovolge, e la vita ritira le sue promesse quando un mattino cambia la percezione di sé, come se si fosse interrotto il dialogo, l´intesa con il suo corpo che sembra non rispondere più ai comandi della sua mente. Comincia a sentirsi stanca, molto stanca… Inizia così il suo calvario, fatto di visite specialistiche, esami del sangue, indagini strumentali che hanno un´unica conclusione: nessuna diagnosi che giustifichi quel suo star male che finisce per pesare come un macigno anche su tutta la sua famiglia. Ma fortunatamente… Parte così il nostro viaggio attraverso un mondo impervio, dalle molte sfaccettature, spesso misconosciuto, dove ci inoltriamo talora senza una guida adeguata. Quel dolore che cerchiamo di esorcizzare ma che inevitabilmente fa sentire la sua presenza fino agli ultimi istanti della nostra vita. Università degli Studi di Milano - Aula Magna Via Festa del Perdono 7 Info 02 5503 4514 .  
   
   
DENUNCE VIOLENZE SU DISABILI A ISTITUTO PROVOLO VERONA. ASSESSORE REGIONALE POLITICHE SOCIALI VALDEGAMBERI: “SONO SCONVOLTO. MAGISTRATURA FACCIA LUCE AL PIU’ PRESTO SU VICENDA”  
 
Venezia, 26 gennaio 2009 “Sono sconvolto, come assessore regionale alle politiche sociali, come cittadino, come veronese. Chiedo alla magistratura di fare luce completa e al più presto su questa vicenda per verificare la realtà di quanto veramente accaduto al Provolo, per far sì che le vittime abbiano giustizia, ma anche per evitare, se possibile, che questo fango vada ad intaccare la storia e la quotidianità di un istituto che tanto ha fatto per l’emancipazione dei sordomuti e per dare loro un’integrazione sociale e un futuro”. E’ il primo commento a caldo dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi in relazione alla notizia della lettera con cui 67 disabili ex allievi dell’istituto veronese hanno denunciato all’Espresso le violenze sessuali subite da parte degli operatori religiosi presso l’istituto. “C’è di che rimanere esterrefatti – aggiunge Valdegamberi – sia che la cosa si dimostri vera sia se fosse diversamente. Mi rammarico molto, tuttavia, che le denunce di fatti così terribili, che secondo queste ‘testimonianze’ andavano avanti da decenni, non siano state fatte ai servizi sociali territoriali, alle istituzioni che hanno il compito di controllare l’operato di enti come il ‘Provolo’, alla magistratura stessa”. .  
   
   
TRIESTE: IL CENTRO STUDI FEGATO E´POLO D´´ECCELLENZA  
 
Trieste, 26 gennaio 2009 - Il Centro Clinico Studi Fegato conferma l´eccellenza della sua attività nel 2008 con un totale di 5. 564 prestazioni ed un importante incremento del day- hospital rispetto al 2007 (+67 p. C. ). Un successo reso ancor più interessante dal contenimento della spesa per farmaci e materiale sanitario (117. 000 euro contro i 118 mila del 2007) e che riguarda Trieste, il Friuli Venezia Giulia e non solo, dal momento che l´8 per cento delle persone sono approdate qui da fuori regione. I dati consuntivi dell´attività dello scorso anno sono stati presentati il 23 gennaio dal direttore dell´Azienda sanitaria, Luca Lattuada, e dal direttore del Centro, Claudio Tiribelli. Tiribelli è stato definito dal rettore dell´ateneo giuliano, Francesco Peroni, "manager della ricerca scientifica" per la capacità d´aver intuito, prima d´altri, quanto fosse opportuno intervenire in questo settore applicando sistemi organizzativi in grado di far crescere la rete dei rapporti utili alla miglior sintesi tra ricerca scientifica d´alto livello, organizzazione didattica e aspetti assistenziali. Con la neonata Fondazione italiana Fegato costituita, prima in Italia, per impulso del Fondo per lo studio delle malattie del fegato e grazie alla stretta sinergia ed al sostegno finanziario della direzione regionale alla Salute e Protezione sociale e di quella al Lavoro, Università e Ricerca, il Centro rappresenta, ha detto Peroni, "un fiore all´occhiello per la comunità scientifica triestina, regionale e nazionale". Una realtà d´eccellenza che la Regione continuerà a sostenere, ha confermato l´assessore alla Salute e Protezione sociale Vladimir Kosic, in tutti i suoi obiettivi di sviluppo a partire dall´attività di collaborazione con l´estero, ed in particolare con il Sud America, attraverso il programma di sviluppo umano delle Nazioni Unite "Appoggio reti territoriali". L´alto indice di gradimento dei pazienti ha anche risvolti non proprio positivi che il Centro si propone però di risolvere quanto prima, a partire dall´allungamento delle liste d´attesa che, nel 2008, sono aumentate di 2 volte e mezzo rispetto al 2007. Oggi, fermo restando il rispetto delle 24 ore per i casi da "codice rosso", l´agenda interna per livello di gravità va dai 10 ai 90 giorni e per gli appuntamenti dati attraverso il Centro unico di prenotazione bisogna aspettare quasi 3 mesi. Come sempre accade per le strutture di successo, gli spazi del Centro sono infatti insufficienti ad accogliere l´utenza e il personale medico e di comparto non basta più a far fronte alla mole di lavoro. A tale proposito Kosic ha affermato la propria disponibilità alla soluzione dei problemi, dichiarando che l´incontro della ricerca e della didattica con il momento della cura può diventare un modello su cui confrontarsi ed una motivazione forte per far crescere un gruppo già numeroso. L´assessore ha concluso esprimendo la convinzione che uno sforzo vada inoltre fatto a sostegno della Fondazione, nella consapevolezza del ruolo che essa può assumere per il Friuli Venezia Giulia a livello nazionale ed internazionale. .  
   
   
IN ARRIVO NEL LAZIO UNA RIFORMA DA 223 MILIONI A FAVORE DEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI  
 
Roma, 26 gennaio 2009 - Più servizi a favore dei disabili, degli anziani, delle donne e maggiori investimenti anche per gli asili nido. Aumenteranno presto le risorse destinate al sociale grazie alla proposta di legge approvata dalla giunta regionale del Lazio, che riforma la programmazione e la gestione degli interventi e dei servizi socio assistenziali. In questo settore con la finanziaria del 2009 la Regione Lazio investe 223 milioni in tre anni al fine di ottimizzare e semplificare l’utilizzo delle risorse destinate al sociale. “Il testo – ha detto l’assessore Coppotelli - che dovrà essere esaminato dalla competente commissione consiliare, è il risultato di un impegno costante volto a migliorare la qualità della vita delle persone che si trovano in condizione di disagio. Intendo sottolineare lo sforzo della Regione Lazio nel migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per mantenere nel 2009 il livello dei servizi sociali assicurati nel 2008, a fronte del taglio di oltre 25 milioni di euro del fondo nazionale per le politiche sociali, la Regione ha incrementato il fondo regionale di 20 milioni di euro con risorse proprie". .  
   
   
PARTECIPAZIONE A SIENA DELLA FONDAZIONE CORONINI ALLA GRANDE MOSTRA L’ARTE, IL GENIO, LA FOLLIA IDEATA DA VITTORIO SGARBI  
 
Siena, 26 gennaio 2009 - Da un’idea di Vittorio Sgarbi, in collaborazione con la Fondazione Mazzotta e promossa dal Comune di Siena e dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, si inaugurerà a Siena il prossimo 31 gennaio una grande mostra intitolata “Arte, Genio, Follia. Il giorno e la notte dell’artista” che sarà allestita presso il Complesso Museale Santa Maria della Scala ed a cui parteciperà come prestatore anche la Fondazione Coronini. Oltre 300 opere racconteranno, fino al 25 maggio, il complesso rapporto fra produzione artistica e disagio mentale in un percorso che attraversa momenti fondamentali della storia dell’arte. Dipinti e sculture, alcune di grande impatto emotivo, daranno vita a un percorso espositivo articolato in otto diverse sezioni: la prima parte della mostra documenta l’emarginazione ed il riscatto dei “folli”. Partendo dal periodo medievale, in cui gli insani erano trasportati in grandi navi alla deriva verso “Mattagonia” (il reame della follia), si passa al racconto della vita manicomiale del Xvii secolo, documentata attraverso incisioni, strumenti medici e di contenzione utilizzati nella cura dei pazienti. Con l’avvento della cultura positivista viene messa da parte l’esperienza psicologica dell’individuo e si presta più attenzione alla natura biologica della malattia mentale, che vedeva in Cesare Lombroso l’esponente di maggior fama, non solo in Italia. In mostra le opere di grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, come Van Gogh, Kirchner, Much, Ernst, Diox, Grosz, Guttuso, Mafai e Ligabue, provenienti dai più importanti musei d’Europa: dal Museo d’Orsay, al Museo del Prado, dal Kirchner Museum di Davos al Musée de Beaux-arts di Lille. Numerosi anche i musei italiani, fra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, la Galleria Internazione d’Arte Moderna – Cà Pesaro di Venezia, il Museo Marino Marini di Firenze e la Fondazione Palazzo Coronini Cronberg che ha concesso il prestito di una delle due straordinarie “teste di carattere” di Fran Xaver Messerschmidt (1736-1783) che possiede: si tratta de L’uomo che guarda il sole, uno dei circa settanta studi fisiognomici prodotti dallo scultore austriaco fra il 1770 ed il 1780. Le teste di carattere, che diedero all’artista così tanta notorietà, evocano le ricerche contemporanee dello scrittore religioso svizzero Johann Kaspar Lavater (1741-1801) effettuate sul medesimo soggetto: nei suoi numerosi scritti affiora la convinzione che dall’analisi delle fisionimie di uomini illustri si potesse trarre indicazioni psicologiche. A sua volta Lavater era stato ispirato dalle teorie del medico viennese Friedrich Anton Mesmer (1734-1815) che formulò la celebre teoria sul magnetismo animale e con il quale anche Messerschmidt fu in contatto. L’interesse di Vittorio Sgarbi per le teste di Messerschmidt della Fondazione Coronini si era già rivelato nel 2005, quando richiese ed ottenne il prestito dell’altro esemplare, Lo starnuto, per la mostra “Il male. Esercizi di pittura crudele”, che egli curò e fece allestire presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, a Torino. .  
   
   
A MILANO, FONDAZIONE STELLINE ALLA MOSTRA DEDICATA A FILIPPO TOMMASO MARINETTI. ESPOSTA PER LA PRIMA VOLTA LA PIÙ GRANDE TAVOLA PAROLIBERA REALIZZATA NEL 1913-1914 DAL FONDATORE DEL FUTURISMO  
 
 Milano, 26 gennaio 2009 - Si tratta di Bombardment d´Andrinople, una china su carta di 23x116 cm, proveniente dalla Ucla di Los Angeles che affiancherà un nucleo di 30 tavole parolibere, presentate per la prima volta insieme. L’esposizione dedicata a Filippo Tommaso Marinetti, in programma alla Fondazione Stelline, dal 12 febbraio al 7 giugno 2009, si arricchisce di una nuova e inedita opera. Si tratta della più grande tavola Parolibera, il Bombardment d´Andrinople, una china su carta di 23x116 cm, proveniente dalla Ucla (University of California, Los Angeles), realizzata dal fondatore del Futurismo nel 1913-1914, e qui esposta per la prima volta. Questa tavola parolibera, ispirata all´assedio della città di Adrianopoli, proviene dall´archivio del poeta inglese Harold Monroe (1879-1932), conservato presso la University of California di Los Angeles. Monroe, direttore del Poetry Bookshop di Londra ed editore del rivista Poetry and Drama, conosce Marinetti a Milano, nell´agosto del 1913, e diviene un ammiratore del Futurismo. Questa importante opera affiancherà un nucleo di 30 tavole parolibere, presentate per la prima volta insieme, tra cui la Battaglia a 9 piani dal Mart, la tavola Parole in libertà-Bombardamento sola igiene della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, oltre a numerose prestate da collezioni private. Il primo libro parolibero di Marinetti è Zang Tumb Tuuum - Adrianopoli ottobre 1912- Parole in libertà (Edizioni futuriste di “Poesia”, Milano 1914) è ispirato dalla guerra, intesa come spettacolo simultaneo di situazioni, rumori, odori, polifonie. Marinetti durante il conflitto bulgaro-turco del 1912 si era recato in zona di guerra come corrispondente, ed ha assistito alle operazioni militari nella valle della Maritza, terminate in ottobre con l´assedio di Adrianopoli (odierna Edirne). La mostra F. T. Marinetti=futurismo, curata da Luigi Sansone, coadiuvato da un comitato scientifico composto da Luigi Ballerini, Lucia Matino, Ermanno Paccagnini, Filippo Piazzoni ed Elena Pontiggia, è organizzata dalla Fondazione Stelline in collaborazione con il Comune di Milano e la Regione Lombardia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il contributo della Provincia di Milano e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il percorso espositivo proporrà, oltre a numerosi ritratti e caricature di Marinetti, alcuni capolavori fondamentali presenti nell’originaria collezione dell’artista o fatti acquisire da Marinetti al Comune di Milano, tra cui le opere di Umberto Boccioni Elasticità, Linea e forza di una bottiglia e Sotto il pergolato a Napoli, e quelle di Giacomo Balla Spazzolridente ed Espansione di primavera, tutte provenienti dalle collezioni delle Civiche Raccolte di Milano. Il catalogo Federico Motta Editore (€ 35 in mostra), che accompagna la mostra, è ricco di approfondimenti sul fondatore del Futurismo e mette in rilievo l´importanza internazionale di Marinetti attraverso i saggi di importanti studiosi e letterati .  
   
   
NEBULAPHOBIA MAT COLLISHAW 4 FEBBRAIO - 21 MARZO 2009.  
 
 Roma, 26 gennaio 2006 - La galleria 1/9 unosunove arte contemporanea annuncia la prima mostra personale a Roma dell!artista inglese Mat Collishaw (1966, Nottingham, Uk). Basata sulle possibili diverse accezioni del termine “Nebulaphobia”, da quella letterale di paura della nebbia, al suo significato estensivo di paura del vuoto e del nulla, la mostra percorre attraverso fotografie e installazioni che giocano con la nostra percezione visiva il rapporto dell!uomo con l!immaterialità dell!immagine sacra e della sua rappresentazione. Attraverso materiali trasparenti come il vetro e il fumo, Mat Collishaw permette alle immagini sacre e mitologiche di manifestarsi affiorando su superfici che assecondano la loro natura evanescente. I soggetti vengono colti in una dimensione eterea e irreale, accessibile soltanto attraverso un artificio; è il contatto diretto con il visitatore che innesca il meccanismo della visione, così le nature morte si animano vivendo dell!interazione con il pubblico. Le nature morte rappresentano cose che non sono vive, dal punto di vista del rumore e del movimento, ma che sono legate alla vita degli uomini, degli animali e delle piante. Questi oggetti sono posati sulla terra, su questa terra che respira intensamente la vita piena di rumore e di movimento. (G. De Chirico) Mat Collishaw vive e lavora a Londra. Si è diplomato nel 1989 al Goldsmiths! College, Londra. Tra le recenti mostre personali ricordiamo: Shooting Stars, Haunch of Venison, Londra, Uk (2008); Deliverance, Spring Projects, Londra, Uk (2008); Tanya Bonakdar, New York, Usa (2006); Analix Forever, Ginevra, Svizzera (2006). Recenti mostre collettive includono ´Into me, Out of me´, Museo Macro, Roma (2007); ´Naturalia´, 1/9 Unosunove, Roma (2006); ´Art of the Garden´, Tate Britain, Londra, Uk (2004); ´New Blood´, Saatchi Gallery, Londra, Uk (2004). Mat Collishaw ha inoltre partecipato nel 1996 alla mostra collettiva ´Sensation´ presso la Royal Academy di Londra. .  
   
   
GOLF – EUROTOUR: LO SPAGNOLO ALVARO QUIROS VINCE IL QATAR MASTERS FRANCESCO MOLINARI SI CLASSIFICA AL 50° POSTO  
 
Roma, 26 gennaio 2009 - Lo spagnolo Alvaro Quiros (269 – 69 67 64 69) ha vinto il Commercialbank Qatar Masters, torneo dell’European Tour disputato sul percorso del Doha Gc, nella capitale del Qatar, dove Francesco Molinari si è classificato 50° con 286 colpi (72 70 71 73). Il venticinquenne di La Linea (Cadice), al terzo titolo nel circuito, ha lasciato a tre colpi il sudafricano Louis Oosthuizen (272 - 67 65 69 71) e lo svedese Henrik Stenson (66 72 66 68), a sei l’irlandese Damien Mcgrane, a sette lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e l’olandese Maarten Lafeber. L’iberico Sergio Garcia e l’australiano Aaron Baddeley sono terminati settimi con 277, il sudafricano Ernie Els e il tedesco Martin Kaymer, 31. I con 282, lo svedese Robert Karlsson 37° con 283. Molinari ha concluso la sua gara con un 73 segnando tre birdie, due bogey e un doppio bogey. Non ha superato il taglio Emanuele Canonica, 116° con 154 (71 83). Quiros è stato gratificato con un assegno di 314. 400 euro su un montepremi di 1. 950. 000 euro. Us Pga Tour: Steve Stricker Nuovo Leader – Steve Stricker (255 – 65 67 61 62) ha superato Pat Perez (258 – 61 63 67 67), leader per tre turni, nel quarto giro del 50° Bob Hope Classic (Us Pga Tour), che si disputa sull’insolita distanza di 90 buche e con formula pro am (un pro e un dilettante Vip) sui quattro percorsi del Palmer Course e del Nicklaus Course at Pga West, del Bermuda Dunes e del Silver Rock a Palm Desert, in California. Al terzo posto con 262 Robert Garrigus, Bubba Watson e Vaughn Taylor, al sesto con 263 John Merrick, al 12° con 265 D. J. Trahan, campione uscente, al 25° con 267 Chris Dimarco, al 33° con 268 David Toms. Il taglio, effettuato dopo 72 buche e caduto a 273, ha lasciato in gara 74 concorrenti. Il montepremi è di 5,1 milioni di dollari dei quali 918. 000 dollari andranno al vincitore. .