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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Settembre 2013
RICONOSCIMENTO PER LA CALABRIA AL “SALENTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL”.  
 
Catanzaro, 23 settembre 2013 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri esprime soddisfazione per il successo del film “Quel che resta”, dedicato al terremoto del 1908 e alle sue tragiche conseguenze, al “Salento international film festival”. “Per la prima volta – ha affermato Caligiuri – un film italiano vince il Festival salentino e lo fa con una pellicola targata Calabria. Attori, musiche e sceneggiatura hanno infatti il marchio della nostra regione. La Calabria – ha aggiunto l’assessore regionale - è terra ricca di talenti e il riconoscimento anche al Festival internazionale del cinema del Salento ne è solo l’ennesima dimostrazione”. Il film di Lazlo Barbo, che ha tra i suoi protagonisti Giacomo Battaglia, Gigi Miseferi, Luca Lionello, Rosa Pianeta, Giancarlo Giannini e Franco Nero, si è aggiudicato non solo il premio come “Miglior film”, ma anche come “Migliore Colonna Sonora" composta dal calabrese Sandro Scialpi. Inoltre la pellicola è tratta dai romanzi di due scrittori della nostra regione: "Le baracche" di Fortunato Seminara e "Ricordi di un dissepolto” di Michele Calauti. “Quel che resta” sarà proiettato nella sale calabresi dal 3 ottobre, poi anche nelle scuole e infine, a novembre, a L´aquila. “Il cinema è arte e cultura – ha evidenziato ancora Caligiuri – ma anche crescita sociale ed economica. Questo riconoscimento è un risultato che premia anche l´azione svolta nel corso degli anni dalla Film Commission Calabria, che, come si ricorderà, ha recentemente sostenuto anche il film ‘Il giudice meschino’, tratto dall´omonimo romanzo di Mimmo Gangemi, diretto da Carlo Carlei e prodotto da Fulvio Lucisano. Un team tutto calabrese per la serie televisiva sul giudice Lenzi che sarà trasmesso sulla Rai in prima serata nel prossimo mese di febbraio.  
   
   
EXPORT, LIBRI PREGIATI, MA ANCHE EBOOK E APP: PASSA DI QUI IL FUTURO DEL LIBRO D’ARTE IN ITALIA SECONDO IL RAPPORTO AIE SULL’EDITORIA D’ARTE  
 
 Bologna, 23 settembre 2013 - Export, libri pregiati, ma anche ebook e app: passa di qui il futuro del libro d’arte in Italia secondo il Rapporto sull’editoria d’arte in Italia 2013, curato dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (Aie) e disponibile a partire dal, 20 settembre, in occasione del Festival Artelibro su tutte le piattaforme. I dieci anni della manifestazione bolognese (in programma a Bologna fino a domenica 22 settembre) coincidono infatti con una trasformazione profonda in atto del settore, che copre con il 6,5% dei titoli d’arte ormai poco meno del quattro per cento del fatturato trade (3,8% per la precisione). E che ha visto dal 2008 a oggi, in soli quattro anni, gli italiani spendere 10,2 milioni di euro in meno per acquistare libri d’arte. Meno 9,3% nel 2012: registra una secca flessione il settore nei canali trade (quelli rivolti al pubblico: librerie, librerie online, Grande distribuzione organizzata). Il segmento dei cataloghi (cataloghi e monografie, fotografia e architettura, design e antiquariato), in cui è largamente prevalente l’immagine, registra un andamento negativo ancor più accentuato della media: -23,1% tra 2008 e 2012. Comunque negativa, ma solo in misura meno marcata (-8,2%), l’altra componente, quella della saggistica d’arte (testi saggistici con largo impiego di immagini e illustrazioni). Offerta stabile ma con un taglio netto di oltre il 30% delle copie per singolo titolo: l’offerta rimane (tutto sommato) stabile e si colloca tra 2000 e 2011 tra i 3.100 e i 3.600 titoli. Oggi si pubblicherebbero, in base ai dati Istat, quasi lo stesso numero di titoli (159 in più) che si pubblicavano nel 2000: +5,1% (una crescita dell’offerta di un misero +0,46% in media annua). Il vero, profondo cambiamento si rileva nell’andamento della produzione a copie. Nel 2000 gli editori presenti in questo segmento stampavano e immettevano nei canali distributivi quasi 8 milioni di pezzi. Nel 2011 sono diventati 5,3 milioni (-32,4%). E allora? Il futuro digitale è la strada? Forse, ma non nell’immediato: gli e-book d’arte sono in crescita (sono 1700 e rappresentano il 3,2% degli ebook in commercio,), ma l’e-reader non è il device elettivo per questa produzione che forse dovrà aspettare una maggior diffusione di tablet (mini e a prezzo più basso). Le app per ora sono troppo costose da sviluppare: solo sull’Apple store ne sono state individuate 214, un quarto delle quali realizzate in Italia. Su cosa si punta allora? Su editoria facsimilare ed export – Aumenta infatti l’offerta dei libri facsimilari che crescono del 68% tra 2004 e 2011, passando da 93 a 156 titoli. Il risultato è un mercato che si poteva stimare per il 2010 in non meno di 14,5 milioni di euro; e in 16,0 milioni di euro nel 2011 (+ 7% sul 2009 anche se molto dipende dall’offerta messa sul mercato). Numeri importanti anche per il made in Italy, per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano (spesso l’edizione è occasione del restauro/studio del codice), di attività e competenze a cavallo tra dimensione artigianale e quella industriale. La più forte oggi è la via dell’internazionalizzazione: i libri d’arte contribuiscono infatti con il 25,9% all’export complessivo di diritti di edizione dell’editoria italiana. Quello dell’editoria e dei cataloghi d’arte, di immagini, di design e architettura, di lifestyle, moda, ma anche delle riviste di architettura, ecc. Un settore ad alta vocazione internazionale: il 5,6% dei titoli d’arte è pubblicato direttamente in inglese. Le coedizioni (o edizioni dirette) crescono sui nuovi mercati internazionali: tra 2000 e 2011 le coedizioni in lingua straniera (il 96% in lingua inglese) e fatte con editori stranieri sono cresciute infatti del 26%. Il Ritratto dell’arte. Rapporto sull’editoria d’arte 2013 è in vendita sulle principali piattaforme a partire da oggi, 20 settembre, al prezzo di 1,99 euro.  
   
   
CULTURA. L’’AUTUNNO AMERICANO’ PORTA A MILANO ARTE, MUSICA, DANZA, TEATRO, CINEMA, LETTERATURA E TRADIZIONE DAGLI STATI UNITI D’AMERICA  
 
Milano, 23 settembre 2013 - Mostre, concerti, spettacoli teatrali, danza, cinema, letteratura, approfondimenti, retrospettive, incontri. Oltre cinquanta eventi - ma molti di più se consideriamo le tante repliche – quasi quaranta collaborazioni tra privati e istituzioni, 150 giorni di programmazione, un logo tutto suo. Queste le principali caratteristiche del programma di ‘Autunno Americano’, un vero e proprio palinsesto che nei prossimi giorni e mesi invaderà strade, teatri, spazi pubblici e privati in tante zone della città. “In occasione dell’Anno della Cultura Italiana in America abbiamo voluto rendere omaggio alla tradizione di un popolo amico, la cui cultura nel Novecento ha contribuito fortemente alla costruzione dell’immaginario moderno e alla formazione di molti di noi – ha detto l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Per questo abbiamo voluto costruire un programma molto ricco, con un taglio multidisciplinare, che costituisse un focus approfondito sull’arte e la cultura americane, dagli anni Trenta fino a oggi”. ‘Autunno Americano’ è un progetto del Comune di Milano, realizzato grazie al sostegno di Costa Crociere, main sponsor della manifestazione, con la partnership di 24Ore Cultura – Gruppo 24Ore e Arthemisia Group e il supporto di laFeltrinelli, laRinascente. Food partner della manifestazione è California Bakery con California Prune Board. “Grazie a un programma prestigioso e di grande qualità siamo riusciti ad aggregare istituzioni, enti pubblici e privati intorno ad un unico palinsesto, condividendone spirito, obiettivi e contenuti – ha proseguito l’assessore Del Corno –. A dimostrazione di come intorno a un progetto di qualità si possa creare un nuovo patto tra utilità pubbliche e utilità private e realizzare una nuova alleanza per la cultura a Milano”. “Proprio per sostenere non solo il nostro progetto ma anche l’investimento di tutti i nostri partner, abbiamo voluto realizzare un logo ad hoc e una campagna di comunicazione mirata, che informerà cittadini e turisti durante tutto l’autunno – ha concluso l’assessore Del Corno –. Il logo sarà presente su tutti i materiali di comunicazione degli eventi e aiuterà i cittadini a seguire il fil rouge degli appuntamenti nel vasto programma, mentre uno slideshow del programma sarà proiettato sullo schermo dell’Urban Center in Galleria, negli aeroporti di Linate e Malpensa, nelle metropolitane, sugli autobus e in vari luoghi della città”. ‘Autunno Americano’ ha il patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti. “Sono molto felice e onorato per questa manifestazione – ha dichiarato il Console Generale degli Stati Uniti d’America Kyle Scott – E’ una magnifica iniziativa per la città di Milano, che quest’autunno diventerà la città più americana di tutte, ma anche un appassionante tributo al patrimonio culturale del mio Paese. Ringrazio l´assessore Del Corno per aver dedicato agli Stati Uniti una rassegna a trecentosessanta gradi”. Il cartellone dell’’Autunno Americano’ si snoda intorno a tre grandi eventi espositivi: a Palazzo Reale, a partire dal 24 settembre, ‘Pollock e gli Irascibili’ racconta l’arte a New York dal 1931 al 1966, trentacinque fondamentali anni per lo stravolgimento dei canoni dell’arte tradizionale; mentre dal 24 ottobre, sempre a Palazzo Reale, va in scena il genio di Warhol, che ancora oggi contribuisce in maniera prepotente alla identificazione iconica degli Usa nel mondo; infine, dal 18 ottobre, al Museo di Storia Naturale aprirà al pubblico ‘Brain. Il cervello, istruzioni per l’uso’, una mostra scientifica dedicata al cervello, che arriva direttamente dal National Museum of Natural History di New York e rappresenta appieno l’affascinante approccio scientifico-divulgativo di taglio americano. Castello Sforzesco, Palazzo Reale e Museo del Novecento dedicano all’arte e alla cultura americana degli anni ’50 un ciclo di conferenze, incontri e approfondimenti. Tra le iniziative pensate per omaggiare il mondo musicale di quegli anni, il 22° Festival Milano Musica, che sarà centrato sul grande compositore statunitense Morton Feldman; una particolarissima rilettura di ‘Song for Drella’, capolavoro discografico di Lou Reed e John Cale in memoria di Warhol; mentre, per tre serate consecutive, Milano accoglierà Bob Dylan e la sua band. A Palazzo Reale, invece, un omaggio alla musica di Cage, un “elenco telefonico” dei più rappresentativi compositori contemporanei della città con ‘New York Telephone Book’, le interpretazioni di uno tra i più autorevoli pianisti e studiosi della scena Usa, Emanuele Arciuli, e l’esecuzione del Quartetto Ii, scritto da Morton Feldman per il Kronos Quartet. In diversi teatri milanesi andranno in scena opere che rappresentano pietre miliari della storia dello spettacolo americano, come ‘La Torre d’avorio’ e ‘Morte di un commesso viaggiatore’, oppure che rappresentano momenti fondamentali della sua storia, sia essa artistica, sociale o politica: il duello ‘Frost/nixon’, storico scontro mediatico tra l’ex Presidente dimessosi dopo lo scandalo Watergate e l’anchorman David Frost; oppure ‘Il tormento e l’estasi di Steve Jobs’ che intreccia i successi di Jobs e della Apple alle rivelazioni sul «prezzo» umano pagato per produrli; o ancora, straordinariamente in Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale per due repliche, ‘Rosso’, spettacolo ispirato alla biografia del pittore americano Mark Rothko, maestro dell’espressionismo astratto e protagonista, insieme agli altri artisti della Scuola di New York, della mostra ‘Pollock e gli Irascibili’. E altri ancora. Ci sarà anche spazio per il cinema con tre appuntamenti: nell’ambito della 23 edizione di Invideo, la Mostra Internazionale dedicata alla videoarte e al cinema sperimentale, che celebra la ricorrenza del cinquantenario dell’opera exposition of music-electronic television dell’artista statunitense di origine coreana Nam June Paik, considerata oggi il primo atto concreto di videoarte; il Milano Design Film Festival, che presenta una rassegna di film sull’architettura e il design, realizzato in collaborazione con l’American Foundation Design on screen; e il programma cinematografico ‘Da Pollock alla Pop Art - dalla tela allo schermo’, che si articola in tre “capitoli”: il primo dedicato a due maestri dell’espressionismo astratto, Jackson Pollock e Mark Rothko; il secondo su Andy Warhol e la Pop Art; il terzo pensato per illustrare l’avanguardia espressiva cinematografica della scena newyorkese dagli anni cinquanta ai primi anni Sessanta. ‘Swing’n’milan’ è la prima edizione di un festival che porta il ballo Swing a Milano: la musica dal vivo animerà le serate al ritmo di lindy hop, charleston, boogie woogie, balboa, in una ballroom dell’America anni ‘30 e ’40, con abiti e make-up vintage che renderanno le atmosfere tipicamente ‘groovie’ e magiche dell’America di quei tempi. Anche il tema della cultura gastronomica americana entra nel palinsesto dell’Autunno Americano. Fra gli appuntamenti, un ‘open day’ di laboratori di cucina tradizionale, dove si potrà imparare insieme ai pastry chef a preparare alcuni dolci tradizionali come i brownies; e una ‘Thanksgiving Special Night’ a Palazzo Reale nel giorno del Ringraziamento per tutti i visitatori delle mostre ‘Pollock e gli Irascibili’ e ‘Warhol’. Il programma dell’’Autunno Americano’, poi, prevede uno speciale polo tematico all’interno del palinsesto di Bookcity, la cui seconda edizione si svolgerà a Milano dal 22 al 24 novembre. Tra i molti appuntamenti, un focus su Miles Davis con immagini, parole e note dedicate al grande musicista in occasione dell’uscita della sua biografia, e una Reading Jam Session a Palazzo Reale. Programma, approfondimenti e tutte le info sul sito www.Autunnoamericano.it    
   
   
"BOCCACCESCA 2013" DEDICATA AI 700 ANNI DALLA NASCITA DELLO SCRITTORE  
 
Firenze, 23 settembre 2013 – Sarà tutta dedicata al settimo centenario della nascita di Giovanni Boccaccio, alla sua vita e alla sua opera, la Xv edizione di Boccaccesca, il 21-22 e 28-29 settembre. Un modo per rendere omaggio allo scrittore e poeta raccontando storie di gusto e ogni sera le novelle del maestro. Piazze e vie da percorrere senza fretta dalle 11 del mattino alle 10 di sera, tra banchi coperti da ogni tipo di prodotti alimentari e di artigianato, indugiando con lo sguardo sulla sua casa natale, concedendosi una sosta di storia e piacere assaggiando " I luoghi del Boccaccio" grazie alla presenza della Campania con la sua mozzarella di Caserta, l´Emilia-romagna con i tortellini e la pasta fresca e infine la Francia con formaggi e champagne. Tutti richiami a tappe della vita del grande letterato. "Il cibo è la sintesi perfetta della nostra cultura e delle nostre tradizioni; e Boccaccesca è un evento che ben riassume tutti questi aspetti. In quasta edizione se possibile ancora di più grazie all´unione con Vetrina Toscana, cioè il meglio delle produzioni locali e della nostra ristorazione, con i cuochi e gli artigiani più esperti – ha affermato stamani nel corso della presentazione della manifestazione l´assessore regionale alla cultura e al turismo, Cristina Scaletti, che era insieme alla direttrice di Boccaccesca, Claudia Palmieri, e all´assessore alla cultura del Comune di Certaldo, Giacomo Cucini - Attraverso la grande figura di Boccaccio, in occasione del settimo centenario della sua nascita, riscopriamo una Toscana ricchissima di sapori e di storie, di luoghi e di suggestioni. Terreno dove si innesta in modo perfetto il premio assegnato da Baccaccesca a quella grande novellatrice che è Gianna Nannini. Perfetta incarnazione dello spirito toscano, artista e oggi anche legata alle etichette di vini titpicamente toscani da lei stessa prodotti". " Boccaccesca è un evento che promuove non solo i prodotti locali ma valorizza l´intero territorio – ha aggiunto ha dichiarato l´assessore Cucini -. Intendiamo con forza rilanciare la manifestazione su cui puntiamo molto come uno degli appuntamenti più importanti dell´anno. Boccaccesca infatti è una vetrina ed un incentivo allo sviluppo per le aziende e le attività commerciali coinvolte oltre ad influenzare positivamente il turismo. Con il settimo centenario del Boccaccio poi si rafforza il messaggio culturale della manifestazione proiettata a valorizzare le nostre eccellenze".  
   
   
CULTURA: ´ID´ SPETTACOLO MONDIALE  
 
Milano, 23 settembre 2013 - "Uno spettacolo creativo, innovativo, coinvolgente, culturale a 360 gradi". Così l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini alla presentazione, in Triennale, dello spettacolo ´Id´ del Cirque Éloize. Uno spettacolo che arriva a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, dal 9 al 12 gennaio, grazie al sostegno di Regione Lombardia. Per questo l´impegno di Regione Lombardia e dell´assessore Cappellini è stato riconosciuto e indicato come "esempio di virtuosa attenzione alle produzioni artistiche e culturali". Mix Che Esalta I Giovani - "Lo spettacolo unisce - ha sottolineato l´assessore - arti visive e figurative, mondo del circo e nuove tecnologie, luci e colori, creando un mix inedito che esalta le nuove forme di cultura e valorizza i giovani". "Regione Lombardia - ha ricordato l´assessore - è molto attenta e impegnata nella valorizzazione dei talenti, è bello vedere come con varie forme di comunicazione visiva, alcuni artisti abbiano promosso negli spazi esterni della Triennale lo spettacolo in arrivo a Milano, credo proprio che la Lombardia meriti di vederlo". Ventata Di Energia - "Chi assisterà a questo spettacolo - ha assicurato l´assessore - sarà travolto da una ventata di energia, da tanta vivacità e dalla contagiosa forza espressiva e comunicativa degli artisti". Circo Catalizzatore - "Ancora una volta - ha rimarcato la responsabile delle Culture lombarde - il nuovo modo di concepire il circo, di fatto un´attività tradizionale che risale nel tempo, dimostra di essere capace di catalizzare tante espressioni culturali e di poter regalare a Milano e alla Lombardia una serie di arti performative coinvolgenti". Costruire Il Futuro Tutelando Il Passato - "Il mio Assessorato - ha concluso l´assessore Cappellini - si chiama ´Culture, Identità e Autonomie´, perché siamo impegnati a valorizzare il passato, ma guardando al futuro, coniugando così le nuove tecnologie care ai giovani, che costruiscono il domani con l´importante eredità del passato".  
   
   
URBINO 2019: CONSEGNATO IL DOSSIER CHE PROIETTA LE MARCHE VERSO L’EUROPA.  
 
Ancona, 23 settembre 2013 - Un altro concreto passo verso l’attuazione dell’ambizioso progetto di Urbino di farsi promotrice di un nuovo rinascimento europeo in occasione dell’assegnazione del ruolo di Capitale Europea della Cultura 2019. E’ stato presentato oggi, infatti, il dossier di candidatura presso gli uffici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. “E’ un giorno importante per Urbino e per le Marche che oggi hanno formalizzato la propria candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, presentando un progetto ambizioso e di largo respiro per contribuire alla crescita della cultura europea e del dialogo fra le nazioni. Un progetto, che la Regione Marche ha promosso, certa delle straordinarie potenzialità che possiede questa meravigliosa città, culla del Rinascimento e di ogni forma di arte. Urbino e le Marche hanno tutte la potenzialità per vincere la sfida e divenire Capitale europea della Cultura 2019”. Questo il commento del Presidente della Regione, Gian Mario Spacca, alla consegna del dossier di candidatura. Urbino, patria di Raffaello e perla marchigiana patrimonio dell’Unesco, punta su un sogno: quello di dar vita a una nuova “Open court” europea: ovvero di ricreare una corte come quella quattrocentesca di Federico da Montefeltro, riproponendola in chiave contemporanea e allargandola a tutta la città; sviluppando una dimensione di confronto, incontro e dibattito tra gli "uomini illustri" (gli oltre 100 membri del Comitato promotore) che dialoghino costantemente con i cittadini. Dovrà essere un luogo permanente di confronto dei grandi della nostra civiltà e, al tempo stesso, anche una traduzione completa del nuovo pensiero culturale europeo da realizzare attraverso il lavoro di “officine” e “botteghe” di sperimentazione per cui il territorio di Urbino e quello delle Marche potranno rappresentare un humus fertile. Un progetto sicuramente ambizioso quello di Urbino, che tutta la regione Marche ha voluto sostenere con le proprie Istituzioni, i suoi 239 comuni, i suoi atenei, le fondazioni, le associazioni giovanili e culturali e le principali imprese del territorio. Uno sforzo corale, quindi, che vede la città impegnata a riconquistare una centralità culturale in Europa. Le Marche si riconoscono in Urbino, affinché diventi un simbolo di appartenenza in cui identificarsi, un faro policentrico di un intero territorio, anche con riguardo alla macroregione adriatica: area di scambio politico-culturale e porta di accesso all’Europa, in cui la Regione Marche già svolge da tempo un ruolo strategico. Un ponte culturale che, dal mare, attraverso il linguaggio universale dell’arte e della cultura, possa rappresentare degnamente l’Italia nel panorama continentale. Una “nuova Utopia” su cui stanno scommettendo le istituzioni e le forze socio-economiche della regione, sostenute dai cittadini di Urbino e di tutte le Marche. A fianco del progetto di Urbino è scesa in campo una squadra formidabile di sostenitori, guidati da Jack Lang, già ministro alla Cultura del Governo Mitterand e tra gli ideatori del titolo di Capitale Europea della Cultura, convinto che Urbino e le Marche intere possano incarnare una nuova visione del mondo e dell’uomo. Più di 110 gli intellettuali coinvolti, tra cui 2 premi Nobel (Carlo Rubbia e Ferit Othan Pamuk) e 3 premi Oscar (Dante Ferretti, Ennio Morricone, Vittorio Storaro), che fanno parte del Comitato promotore formato da studiosi e letterati di livello internazionale e rappresentanti del mondo della letteratura, dello sport e dello spettacolo, che vanta nomi di primissimo piano: da Umberto Eco ad Andrea Camilleri; da Pupi Avati a Elisa Di Francisca, solo per citarne alcuni. Se il titolo sarà assegnato a Urbino, per l’intero anno 2019 sono previsti eventi, iniziative, spettacoli, mostre e buone pratiche che porranno la città marchigiana al centro dell’intera scena culturale europea. La candidatura è solo l’inizio di un percorso, in cui la visione e le ambizioni si concretizzeranno, offrendo un immagine nuova della città di Urbino (e dell’Italia), all’interno del contesto culturale europeo. Il dossier sarà al vaglio di una commissione composta da 13 membri, 7 nominati dalle istituzioni europee e 6 dalle istituzioni nazionali, che valuterà i progetti e le presentazioni delle candidate ufficiali, selezionando così le città finaliste.  
   
   
NORDEST 2019: FVG ALLA PRESENTAZIONE DELLA CANDIDATURA  
 
Trieste, 23 settembre 2013 - "Un progetto di ´area vasta´ della cultura nordorientale europea", su cui il Friuli Venezia Giulia esprime "un´adesione piena, forte e convinta". Lo ha detto l´assessore regionale Paolo Panontin che il 19 settembre a Roma, a nome della presidente Debora Serracchiani e dell´assessore alla Cultura Gianni Torrenti, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione del Dossier di candidatura di Venezia e del Nord Est a Capitale europea della cultura 2019. A presentare il Dossier nella sede dell´Associazione stampa estera, contestualmente alla consegna ufficiale del documento al Mibac-ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo, sono stati il presidente del Comitato fondatore, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, e il presidente del Comitato promotore, Innocenzo Cipolletta, assieme ai rappresentanti degli altri Enti coinvolti: Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, Province autonome di Trento e Bolzano, Provincia di Venezia. In previsione della candidatura è previsto, così come indicato nel Dossier, un vero e proprio "piano di sviluppo territoriale" che ruota attorno al tema scelto per il 2019 "La pace, come motore di sviluppo culturale, sociale e economico", con progetti di turismo di qualità, diffusione della banda larga, riconversione verso la green economy, interventi diffusi per la riqualificazione dei territori del Nord Est. Un piano che l´assessore Panontin ha definito di "grande metropoli culturale". "E d´altra parte - ha osservato l´assessore - questa metropoli culturale già esiste, ed è quell´Euroregione che quotidianamente pratichiamo e riconosciamo sempre di più come un nuovo livello di appartenenza. Ma è un´idea che va rafforzata, rinnovata e promossa". "Noi vogliamo - ha aggiunto Panontin - costruire e irrobustire un tessuto di relazioni vitali e fortemente sinergiche. Allora, la messa in rete delle nostre eccellenze in ambito culturale e non solo, può segnare in questo senso una svolta culturale, sociale ed economica di ampia portata e un rafforzamento dell´Euroregione".  
   
   
FIRENZE: MUSEO MARINI PROPONE PROGETTO PER APRIRSI A MALATI DI ALZHEIMER  
 
Firenze, 23 settembre 2013 - La sperimentazione portata avanti dal 2012 al Museo Marino Marini, così come l´esperienza condotta dalla Fondazione Palazzo Strozzi con il programma "A più voci" ( ideato dall´associazione L´immaginario insieme all´associazione Anna) e quelle di alcuni dei principali musei internazionali, hanno dimostrato che è possibile, attraverso l´incontro con l´arte, elaborare nuovi modi per comunicare con le persone colpite da Alzheimer e con i loro cari, offrendo una possibilità di espessione. Per questo il Museo Marini ha deciso di presentare il suo "L´arte tra le mani" proprio in occasione della giornata mondiale dedicata a questa malattia, il 21 settembre prossimo. I progetti in corso, come appunto quello del Museo Marini di Firenze, che verrà presentato ufficialmente sabato 21 settembre vogliono formare operatori in grado di ideare, in diversi contesti museali, programmi rivolti alle persone con Alzheimer e a coloro che se ne prendono cura, dando vita a una rete coordinata di proposte sul territorio toscano. Queste esperienze saranno preziose per elaborare un modello di comunicazione ancora possibile con le persone di cui si prendono cura. L´intenzione è anche quella di far conoscere a un pubblico più vasto possibile le potenzialità creative delle persone con Alzheimer, così da restituire loro la dignità e un ruolo sociale che spesso hanno perduto e nel contempo offrire a noi la possibilità di comprendere il loro mondo. "Mi auguro che le buone pratiche messe in campo al Museo Marini i possano diventare metodo condiviso nei musei toscani – dichiara.L´assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti -. Il progetto "L´arte tra le mani" si inserisce in un programma di attività che la Regione sostiene e promuove con convinzione, al fine di favorire un approccio museale capace di abbattere ogni tipo di barriera culturale e riesca a trasformarla in luoghi di democrazia ed inclusione sociale."  
   
   
LA RAPPRESENTANZA IN ITALIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA AL FESTIVAL INTERNAZIONALE A FERRARA 2013  
 
Roma, 23 settembre 2013 - Ai tanti colori vivi di Internazionale a Ferrara si aggiungono di nuovo il blu e l´oro della bandiera europea. Per il quarto anno consecutivo, infatti, La Rappresentanza in Italia della Commissione europea è partner ufficiale dell´evento che promuove un weekend ricco di incontri, dibattiti, premi e spunti di riflessione. Tema centrale: l´Europa come è e come vorremmo che fosse. Conoscere le basi dell´Europa, pensarne il futuro, comprendere l´andamento dell´economia europea - soprattutto per i giovani - disegnare un´Europa unita. Sono questi alcuni dei temi che verranno trattati al festival Internazionale di Ferrara che, da anni ormai, attira migliaia di cittadini, giornalisti, lettori, artisti e semplici curiosi nella città emiliana. Si inizia venerdì 4 ottobre con la consegna del premio giornalistico ´Anna Politkovskaja´ al giornalista radiofonico Chouchou Namegabe. A seguire, Federico Taddia (Radio24) parlerà di Europa confrontandosi con gli studenti dei licei di Ferrara. In serata, ci sarà la presentazione del volume " Dottor B in Europa". Il libro a fumetti vuole far comprendere in modo serio, ma anche ironico e divertente – le politiche dell’Ue, i suoi punti forti e criticità e i suoi meccanismi decisionali. Nella giornata di sabato, diverse conferenze e workshop tratteranno temi che vanno dalla democrazia europea alla finanza (a volte ostile nei confronti dei cittadini), dalla necessità di arrivare a una vera e propria politica europea sulla migrazione e l´asilo al ruolo dei Balcani nello scacchiere economico-politico europeo. Non mancherà anche la buona radio: Studio Europa, infatti, registrerà in pubblico due puntate della sua trasmissione ´Un libro per l´Europa´, con la partecipazione di scrittori nazionali ed internazionali, mentre dal Chiostro di San Paolo andrà in onda la puntata de l´Altra Europa di Radio 24 – Euranet Plus. Finale col botto e con risate domenica 6 ottobre grazie alla Iii edizione del concorso ´Una vignetta per l´Europa´, promosso dalla Rappresentanza della Commissione, da Internazionale e Presseurop. Vignettisti di molti paesi europei si sfideranno a colpi di matita e di ironia e solo i migliori verranno premiati nel corso della conferenza ´Lo stato dell´Unione a vignette´ a cui parteciperanno i disegnatori Maurizio Boscarol, Agim Sulaj, Patrick Chapatte – disegnando le loro vignette dal vivo – assieme a Lucio Battistotti (Commissione europea), Laurent Marchand (Ouest-france), Adriana Cerretelli (Il Sole24 ore) e Karl Hoffmann (Ard). Come sempre, l´Angolo Europa – lo stand multifunzionale e interattivo –nell´affollato Chiostro di San Paolo risponderà alle domande e alle curiosità dei visitatori sulle tante opportunità che l´Europa offre ai suoi cittadini, attraverso l´insegnamento di lingue e i progetti di mobilità giovanile. Partner immancabili nello stand la Direzione generale Traduzione della Commissione europea, il portale Scambieuropei.eu, il centro Europe Direct dell´Emilia Romagna e la rete Ue di mobilità del lavoro Eures. A pochi metri dall´Angolo Europa, sarà allestita la mostra di tutte le vignette partecipanti nel concorso ´Una vignetta per l´Europa´ – edizione 2013. I media partner del Festival Internazione a Ferrara quest´anno sono Euranet+, Presseurop, Euronews e Scambieuropei.eu http://www.Internazionale.it/festival/    
   
   
´MONDOMUSICA NEW YORK´, CAVALLI: ECCELLENZA NEGLI USA  
 
 Milano, 23 settembre 2013 - "Regione Lombardia ha scelto di sostenere ´Mondomusica New York´, riconoscendone il valore, alla luce del successo a livello mondiale, ottenuto con la scorsa edizione". Così l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario Alberto Cavalli alla presentazione, a Palazzo Lombardia, di ´Mondomusica 2013´, il Salone internazionale degli strumenti musicali artigianali, che, quest´anno, insieme con ´Cremona Pianoforte´, si svolgerà dal 27 al 29 settembre 2013 a Cremona. La conferenza stampa, alla quale erano presenti anche l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, Cristina Cappellini e diversi rappresentanti delle istituzioni cremonesi, è stata l´occasione per presentare il road show della manifestazione in America che l´assessorato al Commercio ha deciso di finanziare nuovamente. "´Mondomusica New York´ - ha detto Cavalli - è la dimostrazione che, quando sappiamo ´mettere in mostra´ il meglio dell´Italia, in questo caso orgogliosamente lombardo, il riconoscimento a livello internazionale non tarda ad arrivare e, soprattutto, è assolutamente unanime". Il Road Show Americano - Il road show, programmato per la terza decade di novembre, che Regione Lombardia sostiene con un finanziamento di 90.000 euro, prevede per quest´edizione due nuove tappe oltre New York, una a Chicago e una a Los Angeles. "L´iniziativa - ha spiegato l´assessore Cavalli - servirà a pubblicizzare ancora di più questa fiera e a promuovere, grazie a un programma ricco di eventi, l´intero sistema lombardo. Le due città, infatti, sono state scelte con l´obiettivo di ottenere la massima visibilità e raggiungere un´ampia audience su entrambe le sponde del continente nordamericano, considerato che, per quanto riguarda nello specifico gli strumenti ad arco, gli Stati Uniti rappresentano il più importante mercato mondiale: nel 2012 le vendite di violini, viole, violoncelli e contrabbassi hanno mosso un giro d´affari di 150 milioni di dollari, rappresentando uno dei settori più vitali di tutto il comparto musicale americano". Sostegno Della Regione Ai Territori - "Un evento importante per il territorio cremonese e per l´intera Lombardia - ha commentato l´assessore alle Culture, Identità e Autonomia Cristina Cappellini - un´occasione per far ammirare ancora di più le nostre eccellenze nel mondo anche in vista del grande appuntamento di Expo 2015". "Da assessore alle Culture e, soprattutto, da Cremonese - ha proseguito - sono orgogliosa del nostro patrimonio culturale, e, in questo caso, della liuteria, che ci rende unici nel mondo. Il rapporto con il territorio di Cremona, come con tutte le nostre comunità, avrà sempre il mio sostegno e, in generale, quello di Regione Lombardia, affinché la nostra cultura diventi sempre più protagonista anche come strumento utile per superare la crisi economica e di valori". Importanza Dell´internazionalizzazione - Secondo l´assessore Cavalli "´Mondomusica New York´ è un´eccellente dimostrazione della dinamicità del nostro sistema fieristico, che sa reagire alla crisi generale e mette in evidenza come la strada dell´internazionalizzazione non sia un´esclusiva delle grandi fiere, ma possa essere intrapresa con successo anche da operatori di dimensioni medie o piccole´ a partire da un progetto importante e dalla capacità di valorizzare e rappresentare efficacemente le eccellenze del proprio territorio". Promozione Della Lombardia In Vista Expo - Per l´assessore al Commercio "Expo 2015 non è estranea alla nostra strategia: questo road show è un´ottima occasione per promuovere l´intero sistema lombardo, grazie a un programma ricco di eventi e occasioni d´incontro, in un Paese come gli Stati Uniti, che dimostra di saper apprezzare le più diverse eccellenze paesaggistiche, artistiche, culturali, eno-gastronomiche dell´Italia e della Lombardia".  
   
   
RAGGI X E UV PER SCOPRIRE TUTTI I SEGRETI DI UNO STRADIVARI  
 
Milano, 23 settembre 2013 – Raggi ultravioletti, raggi X e, persino, la tecnica di datazione che si usa per gli alberi, la dendrocronologia. È il mix di tecniche non invasive utilizzato per far luce sulla composizione e le caratteristiche della tavola armonica di un violino costruito da Antonio Stradivari circa tra secoli fa. La ricerca, realizzata dal Laboratorio Arvedi dell’Università degli Studi di Pavia, in collaborazione con il Centro Universitario per le Datazioni dell’Università di Milano-bicocca e il Dipartimento di Fisica dell’Università Statale di Milano è stata pubblicata di recente sulla rivista Applied Physics A (M. Malagodi, C. Canevari, L. Bonizzoni, A. Galli, F. Maspero, M. Martini, A multi-technique chemical characterization of a Stradivari decorated violin top plate). La tavola Stradivari appartiene all’inglese Charles Beare, uno dei più noti esperti di violini a livello mondiale, che l’ha messa a disposizione grazie alla partnership di ricerca avviata con la Fondazione Antonio Stradivari Museo del Violino di Cremona e la Civica Scuola di Liuteria di Milano. Durante lo studio della tavola Stradivari, il gruppo di ricerca dell’Università di Pavia che fa capo al Cirsric-centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche per la Conservazione del Patrimonio Culturale, diretto dal prof. Marco Morandotti e al Laboratorio Arvedi, con il dr Marco Malagodi, ha utilizzato le più recenti tecniche di indagine per il riconoscimento e la caratterizzazione dei materiali costitutivi della vernice e delle decorazioni. Il Laboratorio Arvedi di Pavia infatti, costituito grazie al contributo della Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini di Cremona, è un centro di alta specializzazione nella ricerca scientifica e diagnostica per la conservazione del legno, punto di riferimento per lo studio dei manufatti lignei policromi e degli strumenti musicali antichi. In particolare, nel caso dello Stradivari i ricercatori del Laboratorio Arvedi hanno condotto una mappatura fotografica sia in luce visibile sia ultravioletta, per il riconoscimento dei residui di vernice sulle superfici della tavola armonica e per l’identificazione degli adesivi utilizzati. La campagna di rilievo micro dimensionale delle superfici e degli elementi decorativi della tavola è stata eseguita in microscopia ottica in luce riflessa con ingrandimenti fino a 100x e ha permesso di mappare gli aspetti strutturali e morfologici della tavola, comprensivi anche delle fasi di alterazione. La parte di ricerca realizzata all’Università di Milano-bicocca ha impiegato diverse tecniche di indagine, tutte assolutamente non distruttive, ed è stata condotta dal professor Marco Martini, direttore del dipartimento di Scienza dei Materiali e dai suoi collaboratori Anna Galli (ricercatore Cnr-ifn) e Francesco Maspero (tecnico del Cudam, il Centro Universitario per le Datazioni di Milano-bicocca). In particolare, mediante la tecnica Edxrf, basata sull’irraggiamento dell’opera con raggi X e condotta in collaborazione con Letizia Bonizzoni del Dipartimento di Fisica di Unimi, sono stati studiati i materiali e le decorazioni della tavola armonica ed è stato possibile caratterizzare i materiali delle strisce decorative, rivelando l’utilizzo di un particolare inchiostro, chiamato ferro gallico, noto per essere utilizzato all’epoca come inchiostro da scrittura. Applicando, inoltre, la tecnica della dendrocronologia sulla tavola, la stessa tecnica che si usa per datare i tronchi degli alberi, il gruppo di lavoro dell’Università di Milano-bicocca ha potuto confermare che il periodo di fabbricazione dello strumento corrisponde al periodo di attività del famoso liutaio cremonese. Questa tecnica di datazione assolutamente non distruttiva lega lo spessore degli anelli degli alberi al loro periodo di crescita: confrontando le misure sperimentali con opportuni database è possibile risalire alla collocazione storica dell’oggetto ligneo in esame. «Questo studio - afferma il Dr. Marco Malagodi, Ricercatore del Laboratorio Arvedi dell’Università di Pavia – fornisce un contributo alla conoscenza delle tecniche costruttive di Stradivari e delle antiche ricette usate nella decorazione dei suoi strumenti». «L’utilizzo di tecniche scientifiche sofisticate e non invasive – dicono Martini e i suoi collaboratori - contribuisce sempre più alla conoscenza del patrimonio culturale, permettendo di studiare i manufatti senza lasciare traccia dell’intervento».