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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Settembre 2013
UE: COSTRUIRE UN CONTINENTE COLLEGATO PER LA PROSSIMA GENERAZIONE  
 
Bruxelles, 23 settembre 2013 – Di seguito l’intervento del 19 settembre di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale nel corso del vertice di Bruxelles Millennials su Ft – Telefonica: “ Questo studio ci mostra molto della nostra generazione più giovane. Chi, le loro abilità, aspettative e valori. Nel mio lavoro sono responsabile per la tecnologia dell´informazione e della comunicazione - gli strumenti digitali che tutti conosciamo. E così in quel lavoro, mi capita di incontrare un sacco di quei giovani. Per alcuni questa tecnologia è ancora una novità, ma proprio per questi "Millennials", fa parte delle conoscenze. Essi vedono non solo i nuovi strumenti, ma nuovi modi di interazione, nuovi modi di collaborare; nuove opportunità. Sono i miei consiglieri e ispiratori. Mi fido di loro e credo in loro. Quando incontro i giovani innovatori digitali - come in occasione della recente Campus Party a Londra - è sempre rinfrescante ed energizzante. Perché non si tratta solo di persone con un diverso insieme di competenze: ma con un atteggiamento diverso, un diverso modo di lavorare insieme, e un orizzonte diverso. Sono determinata a dare a quella giovane generazione che cosa hanno bisogno e si aspettano. Qui ci sono tre cose in particolare. Primo. Ho chiesto a molti dei miei consiglieri, alcune menti brillanti di tutta Europa, i cambiamenti più importanti che si devono fare in Europa. E quasi sempre la prima cosa che dicono è l´educazione. Istruzione: ecco dove inizia. E non si tratta solo di dare alla gente qualche lezione di come usare un computer - di solito lo sanno già! Non si tratta solo di mettere alcuni computer nelle aule o dare alla vostra scuola un sito web. Si tratta di Ict insegnamento trasformazione, proprio come si è trasformato e sconvolto tanto altro nella nostra vita. Imparare comunque, l´apprendimento che è fatto su misura non è off-the-peg. Si tratta di vera integrazione di strumenti tecnologici per l´insegnamento del ventunesimo secolo. Il fatto è che l’Ict permette un nuovo modo di apprendere. L’informazione non è più bloccata e che ci sia un mondo aperto, là fuori per tutti da esplorare. Aprire risorse che consentono un milione di modi diversi per imparare. Gli insegnanti che non sono più i portieri, ma guide. Se permettiamo che ci sia una grande opportunità. Naturalmente ci sono un sacco di ostacoli: gli insegnanti non familiari o con poca esperienza. L´incertezza del diritto su ciò che è possibile utilizzare o condividere. O anche partire con le basi: in alcuni paesi, quasi la metà degli alunni non hanno nemmeno internet a scuola. Così la prossima settimana io e il mio collega Androulla Vassiliou sveleremo alcune proposte per aprire l´istruzione in Europa. La seconda cosa è che la gente ha bisogno di lavoro. E se io fossi una persona giovane in questo momento è quello di cui mi sarei più preoccupata. E sarei piuttosto arrabbiata con qualsiasi uomo politico che non mi ha preso sul serio. In realtà ci sono un sacco di posti di lavoro nel settore digitale. Di più di quelli che al momento possono essere occupati. Lavoro solo in attesa della prossima generazione, con le giuste competenze digitali. Assicurare il riempimento di quei posti con la nostra forza lavoro è favorevole per la nostra economia. Ecco perché abbiamo creato una grande coalizione per lavori digitali. E sono lieta che Telefonica, anche l´organizzazione di questo evento, sono stati tra i primi a presentare promesse di tale iniziativa. Il loro programma "Talentum" stage - e il loro mercato di carriera - che ho avuto modo di vedere un paio di settimane fa a Londra. Quelli sono un grande passo avanti. Non si tratta solo di posti di lavoro sicuri in grandi aziende. Con bassi costi, basse barriere all´ingresso, e nessun limite alla vostra creatività, internet è un luogo ideale per gli innovatori. Ed è la sede naturale per chiunque detenga una mentalità imprenditoriale. Le persone che non si limitano a pensare: "Potrei comprare questo gadget!" - Ma: "Avrei potuto fare meglio"! Le persone che non si limitano a notare tutti i problemi - ma individuano le opportunità di innovazione. Chi non sogna una bella costante "9 to 5" - ma vuole prendere un rischio e uscire da solo. E so che ci sono molte iniziative di base per ottenere i bambini agganciati su queste nuove abilità. Come una "settimana di codifica europea" per mostrare agli scolari che la programmazione è un modo divertente e creativo di idee e di fare. In effetti i miei giovani consiglieri stanno lavorando su alcune di quelle idee. In un momento di crisi, sono quegli innovatori che possono davvero portarci fuori - sono loro che stanno innovando e creando posti di lavoro. Quando la gente pensa di innovazione internet, pensano di Silicon Valley. Ed è anche il momento in cui hanno pensato anche ad una vivace cultura di startup che abbiamo qui in Europa. Dando più riconoscimento alle giuste risorse di supporto. È per questo che la nostra iniziativa Europa Startup sta aiutando per tutti gli imprenditori del continente. Guardando strumenti acceleratori di capitale di rischio di crowdfunding. È per questo che ho chiesto ad alcuni dei migliori imprenditori di successo in Europa di presentarmi con il loro Manifesto di avvio. Alcune idee per fare dell´Europa un posto migliore per essere degli innovatori. L´hanno fatto on-line, e migliaia lo hanno sottoscritto. E spero che anche altre migliaia lo faranno. E´ lo startupmanifesto.Eu - che si può manifestare. La terza cosa che i giovani vogliono è quello di rimanere in contatto. E hanno chiaramente aspettative molto alte. Incollati al loro smartphone, si aspettano costante, connettività continua, accesso immediato ai contenuti senza problemi su qualsiasi dispositivo e non dover spegnerlo per evitare una bolletta enorme in roaming all´estero. Eppure, oggi, stiamo lasciando giù quelle aspettative e quelle persone. La metà delle famiglie europee non hanno copertura veloce a banda larga, l´Unione europea ha solo il 6% di 4G al mondo. Quando utilizzate il vostro smartphone e affrontate prezzi ingiustamente elevati, spese varie ed operatori che bloccano i servizi per nessun buon motivo. I nostri giovani sono digitali, non si aspettano un settore ancora orientato all’analogico. Così abbiamo proposto nuove regole per rendere l´Europa il continente collegato. Per incrementare le reti a banda larga. Abbattere quelle barriere. Fine roaming. Terminare il blocco. Fine contratti confuse e prezzi sleali. Dare a quei cittadini e a quelli operatori del mercato dinamico e innovativo ciò di cui hanno bisogno. I giovani europei sono più digitali rispetto alla vecchia generazione. Ma questo studio mostra che, rispetto ai giovani in altre parti del mondo, in realtà sono più pessimisti circa le possibilità della tecnologia. Voglio cambiare la situazione. Una volta che ci ha portato il mondo in Ict: perché non più? Perché non dovrebbe il nostro popolo avere la speranza in un futuro digitale? Perché l´Europa non dovrebbe essere la casa di una vivace cultura digitale, forti aziende digitali, e la creatività digitale senza limiti? Perché non dovrebbe il prossimo Facebook, il prossimo Google, il prossimo Kickstarter essere europeo? Penso che possono essere buone domande. Abbiamo gli strumenti, abbiamo la tecnologia, abbiamo sicuramente il talento. E in un continente collegato non c´è limite alle nostre ambizioni. Grazie.”  
   
   
CONFERENZA "VERSO UN MERCATO UNICO DEL DIGITALE IN EUROPA ´  
 
Madrid , 23 settembre 2013 - Di seguito l’intervento del 19 settembre di Michel Barnier Membro della Commissione europea, responsabile per il Mercato interno ei servizi Verso il mercato unico digitale:” Signore, Signore e Signori, Lasciatemi innanzitutto ringraziare Pablo Arias Echeverria e Javier Zarzalejos per l´organizzazione di questa conferenza. In questi tempi difficili per la Spagna e per l´Europa in generale, la costruzione di un mercato unico del digitale porta con sé molte promesse. Promette di consumatori, che sarebbero in grado di confrontare i prezzi e prodotti di qualità in tutta Europa, pagare online in modo sicuro e di ricevere i loro acquisti in modo rapido e sicuro. Promette di tutti i cittadini europei che vogliono imparare, ascoltare musica o guardare il loro programma preferito ovunque si trovino in Europa, il loro tablet o smartphone. Promesse per le Pmi che vogliono vendere i loro prodotti e offrire i propri servizi in tutto il mercato unico. Promesse, infine, per l´intera economia europea, quando sappiamo che in alcuni paesi, l´economia digitale crea 2,6 posti di lavoro per ogni posto di lavoro perso per l´economia "non in linea" 1 . Ma per tutte queste promesse materializzano, abbiamo molte sfide. I - In primo luogo, abbiamo bisogno di adeguare il mercato unico alle nuove realtà del digitale. Oggi, sembra naturale che entro i confini di uno Stato membro - l´accesso a siti commerciali, pagare on-line e li hanno consegnati - non sempre a livello di Ue. La diffusione della banda larga è troppo eterogenea e il divario digitale è una realtà in alcune zone. Data la scala di costruzione, la nostra tabella di marcia è chiara: è quello della agenda digitale europea e il piano d´azione per l´e-commerce nel gennaio 2012, che mira a raddoppiare entro il 2015 la quota del commercio elettronico nelle vendite al dettaglio e la quota dell´economia di Internet nel Pil europeo. Per un anno e mezzo, ci muoviamo in avanti, grazie al supporto del gruppo di lavoro presieduto dal Parlamento Pablo Arias Echeverria europea. Un esempio: il testo sulla linea di regolazione delle controversie dei consumatori, adottata nel mese di aprile, che dovrebbe rafforzare la fiducia dei consumatori negli acquisti online. Detto questo, è chiaro che non siamo alla fine della strada. In molti Stati membri, vi sono ancora misure per sviluppare reti a banda larga, promuovere l´inclusione digitale o migliorare i servizi di e-government. Accolgo con favore a tale riguardo, le recenti iniziative spagnole, se l´agenda digitale approvato nel febbraio o in programma di promuovere i contenuti economici e digitale che lei, signor Ministro, ha presentato il 24 luglio . A livello europeo, voglio ricordare a voi questa sera quattro aree su cui la Commissione opera. 1 - Prima di tutto, vogliamo continuare a sbloccare il potenziale del commercio elettronico. Spagna colloca già il quarto in Europa per la quantità di vendite online, che ha raggiunto 13 miliardi di euro nel paese nel 2012 2 . Congratulazioni! Significa che - nonostante le difficoltà attuali - i consumatori economiche e spagnoli prendono gli strumenti di domani e di guardare al futuro. Su scala europea, la crescita delle vendite online è stata del 19% in media. Questo è quello di catturare il potenziale di crescita del commercio elettronico come da noi proposto scorso 24 luglio un pacchetto legislativo per modernizzare il mercato europeo dei pagamenti elettronici. Permettetemi di illustrare quello che vogliamo fare un esempio pratico: quando un importante produttore di smartphone rilasciato un telefono con l´identificazione biometrica, qual è il futuro abbiamo bisogno di guardare per i pagamenti? Il pagamento internet senza carta di credito. L´acquisto del consumatore un comando valido e un "addebito diretto" banca direttamente sul telefono, per via elettronica. Non è per 10 anni, ma per domani! E il nostro quadro legislativo deve adattarsi ad esso. Questo è il mio lavoro e quello di Pablo Arias Echeverria e Jose Maria Soria, al fine di garantire che la nostra legislazione è cresciuto. In generale, il mercato europeo dei pagamenti oggi è frammentato e il suo costo è di 130 miliardi di euro all´anno. Nostra proposta effettuerà i pagamenti più economico e più sicuro ad internet sia per i dettaglianti e consumatori . Sarà anche creare le condizioni per una maggiore innovazione nel settore. Un altro ostacolo allo sviluppo del commercio elettronico è la consegna di pacchi, che spesso è troppo lento, troppo costoso, troppo complicato. Oggi, la "Europa del pacchetto" non esiste. Spedizioni transfrontaliere sono da 3 a 5 volte più costoso, anche alla stessa distanza. E il 68% degli ordini online sono abbandonato a causa di problemi di consegna. Ecco perché sono andato ieri tutti gli operatori postali in Europa per trovare soluzioni. E c´è! Tutto ciò non può essere risolto durante la notte, ma hanno assunto impegni importanti come lo sviluppo di sistemi semplificati restituire il pacchetto quando il consumatore, per un motivo o un altro, non lo vogliono; una migliore logistica e migliore monitoraggio degli ordini da un paese all´altro per evitare la perdita di tempo o che il consumatore non sa dove è stato acquistato; o più competitivi e accessibili per le spedizioni di basso valore offre. Credetemi seguiremo attentamente la situazione. Partire dal prossimo mese, faremo proposte di incentivi per migliorare la consegna di pacchi tra i vari Stati membri, monitorare gli impegni assunti dai giocatori e fare in modo che li tengono in interessi dei consumatori e le Pmi . Questo è un argomento su cui lavoriamo a stretto contatto con Pablo Arias Echeverria, che attualmente sta sviluppando con i colleghi di un progetto di risoluzione del Parlamento europeo. 2 - Il secondo progetto è quello di proseguire la modernizzazione della parte europea del diritto d´autore - o "copyright" in inglese. Sembra tecnica, legale, astratto. Ma perché è importante? Da un lato, i nostri designer, scrittori, artisti, giornalisti hanno bisogno di protezione adeguata per il loro impegno e il loro lavoro per guadagnarsi da vivere e di continuare a creare e innovare. I produttori di film ed editori musicali di libri e giornali, anche bisogno di protezione, se vogliamo mantenere gli investimenti, spesso di grandi dimensioni e sempre rischioso nel creato. Allo stesso tempo, rispettando questa esigenza, abbiamo bisogno di un quadro normativo che faciliti la diffusione di queste opere al più grande numero. Soprattutto nell´era di Internet. Per questo, conduciamo due linee d´azione parallele : 1. In primo luogo, come parte dei nostri "Licenze per l´Europa" iniziativa, abbiamo avviato un dialogo tra tutte le parti interessate di far emergere soluzioni pratiche ai problemi che possono incontrare i consumatori, i creatori, società o ricercatori in Europa. Mi auguro che alla fine di questo processo, abbiamo trovato tutte le soluzioni: portabilità transfrontaliera dei servizi audiovisivi - come ad esempio la capacità di leggere il giornale si sottoscrive o guardare la serie Tv che è stato acquistato quando si viaggia, per esempio sul tablet; operazioni e un migliore accesso ai film al di fuori della distribuzione; licenze e soluzioni tecnologiche per quello che viene chiamato il " text e data mining ". 2. In parallelo, si esamina lo stato del nostro corpus normativo sul diritto d´autore e l´eventuale necessità di adattarsi alle sfide dell´ambiente digitale. Nulla è deciso, in questa fase la forma, i tempi e la grandezza di questo aggiornamento. Ma sappiamo che abbiamo bisogno di guardare con occhi nuovi la questione della territorialità nel mercato domestico. Limitazioni ed eccezioni al diritto d´autore nell´era digitale, il tema della copia privata, che è stato oggetto di una relazione eccellente di Antonio Vitorino, e probabilmente anche la questione del "giusto compenso" titolari dei diritti. Senza attendere l´esito di questa analisi ci porterà a prendere decisioni nel 2014, abbiamo già proposto nuove regole sulla gestione collettiva del diritto d´autore, in particolare per agevolare la concessione di licenze multi-territoriali, che dovrebbe consentire alle aziende di emergere offerta di musica online più sostanziale e più in particolare europeo. Io so che tutti questi problemi, un vivace dibattito è in corso in Spagna, dove il governo ha proposto una serie di modifiche per aggiornare il sistema di gestione collettiva e la portata dell´eccezione di copia privata. Stiamo monitorando attentamente questo processo, che sarà ovviamente rispettare l´acquis comunitario in materia di diritto d´autore. 3 - Terzo progetto: verso un mercato unico delle telecomunicazioni In Spagna, l´adozione Venerdì scorso la nuova legge generale sulle telecomunicazioni dovrebbe facilitare lo sviluppo di reti di nuova generazione, migliorare il servizio e la tutela degli utenti, a rafforzare l´unità del mercato e ridurre i oneri amministrativi per gli operatori. Si tratta di obiettivi che condividiamo a livello europeo, come indicato nel pacchetto legislativo per un "Continente Connected", adottata dalla Commissione la scorsa settimana, sotto l´impulso del Neelie Kroes. L´iniziativa porterà ad un´ulteriore riduzione dei prezzi per i consumatori. , ad esempio, il costo aggiuntivo di "in roaming" per le chiamate ricevute all´estero verrà rimossa a luglio 2014. Ma la nostra proposta va oltre, in quanto includerebbe contribuendo a sviluppare 4G e reti a banda larga Wi-fi in Europa, garantire la "neutralità della rete" e di aumentare la trasparenza e la tutela dei consumatori. I consumatori dovrebbero avere il diritto di sapere che essi ricevono a casa in internet per il quale si paga per la qualità. Pagare per la banda larga o ad alta velocità di più di 30 megabyte al secondo, il minimo è d avere la certezza di beneficio! Gli operatori saranno a loro volta beneficiare di una semplificazione delle regole e migliore coordinamento dell´allocazione dello spettro, che dovrebbero facilitare il loro accesso ad altri mercati e favorire la nascita di offerte transeuropee. 4 - Infine, vogliamo incoraggiare lo sviluppo dell´e-government in Europa. Oltre la possibilità per l´utente di inserire 24h/24 contatto con la sua somministrazione, evitando code e seguendo il progresso delle sue applicazioni, e-governo è parte integrante della nuova crescita vogliamo costruire. Si apre nuove opportunità per le Pmi, mettendo un po ´di più su un piano di parità con le grandi imprese. Esempio, le Pmi possono più facilmente aprire una gestione estera attraverso uno sportello on-line che abbiamo creato . L´e-government rappresenta anche un risparmio notevole per il contribuente, quando tutti gli Stati membri devono realizzare risparmi per ridurre i deficit e riguadagnare margini di manovra fiscale. Proprio per mezzo di e-procurement e la fatturazione elettronica, i governi in Europa può risparmiare più di 80 miliardi di euro all´anno. 80 miliardi "buona economia", vale a dire, le economie che non influenzano negativamente l´investimento e dei servizi pubblici è enorme! L´esperimento dimostra anche che questi nuovi servizi portano ad un ammodernamento dell´amministrazione, che cambia a poco a poco dalla "cultura della forma" ad una "cultura di dati utili." Un´amministrazione che si adatta alle esigenze dell´utente . Senza contare l´impatto ambientale positivo di e-government, che consente di risparmiare ogni anno tonnellate di carta. Con gli sportelli unici, la diffusione di e-procurement, e-fatturazione e contatto accordi tra i cittadini e l´amministrazione, come la rete Solvit in Europa è una forza trainante dell´e-government, che contribuisce in modo significativo adeguare il mercato unico a internet. Detto questo, signore e signori, adattare il mercato unico nell´era digitale non è sufficiente. Ii - Abbiamo anche bisogno di utilizzare gli strumenti del mercato unico per costruire una visione europea dell´economia digitale, altrimenti soffriremo in Europa la visione degli altri. Oggi, con poche eccezioni, la più grande società di software e servizi on-line sono al di fuori dell´Europa, in particolare negli Stati Uniti. Dobbiamo dare a noi stessi i mezzi per creare imprese digitali in Europa, grandi e piccole, tra l´Europa e il mondo avrà bisogno domani. Questo non significa imitare o replicare Google, Facebook e Amazon oggi da ridipingere con i colori dell´Europa. Però cogliere future opportunità da cui provengono. In aree come l ´" Internet delle cose ". E trovare soluzioni e nuove tecnologie per la dipendenza, l´energia o per città collegate. Per questo, abbiamo bisogno di questo ecosistema per l´imprenditorialità digitale che lavoriamo. Attraverso l´e-commerce e di tutta la nostra direttiva iniziative recenti, come ad esempio il potenziamento delle reti a larga banda, pagamenti on line e multi licenze -territoriale. Ma abbiamo anche bisogno di una visione del futuro. Come sapete, ho a lungo sostenuto per una moderna politica industriale europea. Chi sarà naturalmente contare su nuove ambizioni comuni in digitale. Dal momento che la creazione di servizi europea " nuvola "per noi sia per trovare il nostro posto in un mercato globale in espansione e il mantenimento del controllo sui nostri dati. Questa è la sfida: dare all´Europa le leve politiche ed economiche di conciliare la creazione di un vero mercato unico digitale, e quindi una economia digitale leader e la difesa dei nostri valori. Tutela della privacy, prima:. Rivelazioni sul programma Prism hanno chiaramente dimostrato, per chi ancora dubitava l´entità tecniche intrusive reso possibile da Internet abbiamo bisogno di essere in grado di proteggere meglio il nostro dati, compresi investimenti in sicurezza informatica. La diversità culturale, allora:. Tocca a noi fare qualcosa di Internet diverso dal vettore di diffusione di una cultura unica o dominante portabilità sviluppo, licenze transeuropee, milioni di opere proposte on-line Europeana: tutto questo dovrebbe permettere internet riflettere la ricchezza culturale del nostro continente. Infine, una sfida fondamentale è quella di rendere il mercato unico digitale di un inserimento sociale. Questo corso richiede di lottare contro il divario digitale, continuando a investire in reti a banda larga. Ma anche per incoraggiare lo sviluppo di competenze digitali per tutti, cooperativa di servizi, la presenza online di imprese sociali e di e-government, che dovrebbe permetterci di aprire alcune aree isolate e ricucire il tessuto sociale nel cuore di mercato unico. Signore e Signori, Questa visione di un mercato unico digitale europeo aperto e competitivo, ma di protezione della privacy, la diversità culturale e sociale, fattore di inclusione rimane in gran parte costruito. Richiede l´Europa a reinvestire nel campo del digitale sviluppare un adeguato ecosistema e la creazione di imprese innovative che possono finalmente competere con i giganti del settore. Per raggiungere questi obiettivi, abbiamo bisogno di lavorare mano nella mano con tutte le parti interessate. È per questo che vi incoraggio a contribuire tramite il "mese del mercato unico" internet, che si terrà in tutta Europa dal 23 settembre al 23 ottobre prossimo, tra cui un´intera settimana dedicata al commercio elettronico, dal 14 ottobre . Le vostre idee possono fare la differenza per la costruzione del mercato unico digitale e mettere l´Europa sulla strada della crescita e dell´occupazione. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
LA SIMULAZIONE DEL FRENAGGIO DEI VELIVOLI SPAZIALI SEGNA UN PASSAGGIO CHIAVE VERSO VERI TEST DI VOLO  
 
Bruxelles, 23 settembre 2013 - I ricercatori del progetto Aerofast ("Aerocapture for future space transportation"), finanziato dall´Ue, sono riusciti a simulare una manovra di volo nella quale un veicolo spaziale usa l´atmosfera di un pianeta per rallentare. La simulazione della manovra in condizioni di laboratorio, conosciuta come aerocattura, segna un passaggio importante verso una dimostrazione di volo reale su un pianeta provvisto di atmosfera, come la Terra o Marte. L´uso di questa tecnica, permetterebbe alle missioni spaziali di risparmiare carburante, e peso, e potrebbe ampliare la capacità degli esseri umani di esplorare il nostro sistema solare. I ricercatori del progetto credono che le tecnologie di aerocattura potrebbero in definitiva diventare una capacità centrale per il trasporto planetario, in grado di spostare esseri umani e carico tra l´orbita geostazionaria della Terra e l´orbita bassa della Terra e anche tra la Terra e la Luna o Marte. Coordinati da Astrium, in Francia, i ricercatori hanno integrato competenze di una serie di discipline scientifiche, compresi settori come l´aerodinamica e gli ambienti aerotermici. Il team ha progettato e simulato una tipica missione spaziale per testare il concetto. Prima hanno stabilito le condizioni iniziali necessarie per effettuare ognuna delle fasi di una futura missione nello spazio esterno, comprese le fasi del lancio, del viaggio e dell´aerocattura. Hanno quindi lavorato per migliorare la progettazione dei veicoli spaziali per soddisfare tali requisiti. Per esempio, hanno testato e migliorato gli algoritmi per i sistemi di guida, navigazione e controllo in un simulatore in laboratorio. Hanno quindi simulato una missione completa in condizioni di laboratorio per testare le prestazioni del veicolo spaziale. I test hanno confermato che una manovra di aerocattura potrebbe funzionare. La missione simulata ha avuto successo anche negli scenari peggiori previsti, rimanendo all´interno di limiti di massa e di budget. I test hanno mostrato che il progetto di una forma biconica (aerodinamica) è la scelta più appropriata per un veicolo spaziale. Il prototipo del progetto (un modello in scala ridotta) di un sistema di protezione termica del veicolo spaziale a base di sughero ha raggiunto risultati interessanti che dovrebbero essere presi in considerazione, dicono i ricercatori. I risultati del progetto Aerofast sono già un lavoro di riferimento per le missioni future, come le missioni esplorative su Marte programmate dall´Agenzia spaziale europea. La ricerca svolta nell´ambito del progetto è descritta in 14 articoli pubblicati in riviste soggette a revisione paritaria. Aerofast ha ricevuto circa 1,9 milioni di euro di finanziamenti dall´Ue e si è svolto dal 2009 al 2011. Per maggiori informazioni, visitare: Aerofast http://www.Aerofast.eu/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/89040_it.html Astrium  http://www.Astrium.eads.net/    
   
   
PIEMONTE: CONTRIBUTI PER INCENTIVARE IL TELELAVORO E I SERVIZI PER L´INFANZIA AL VIA NUOVO BANDO REGIONALE LE DOMANDE ENTRO IL 31 OTTOBRE 2013  
 
Torino, 23 settembre 2013 - “Il telelavoro è una delle opportunità più utili per conciliare meglio la famiglia con l’ufficio e per consentire alle donne, ma non solo, di occuparsi dei figli o degli anziani senza dover sacrificare il proprio impiego. Per questo motivo l’Assessorato alle Pari opportunità della Regione Piemonte ha pubblicato un bando specifico volto ad incentivare la diffusione di questo strumento di flessibilità già collaudato nel mondo del lavoro”. Lo afferma l’assessore alle Pari opportunità, Giovanna Quaglia, dopo la pubblicazione – oggi sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 38 del 19 settembre 2013 – del nuovo bando regionale per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, come stabilito da una specifica Convenzione con il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il bando, che scade il 31 ottobre alle ore 12, prevede oltre a contributi per l’attivazione di postazioni di lavoro mobili, domiciliari o nei telecentri, anche una misura di sostegno per l’attivazione di nidi o micronidi nei luoghi di lavoro. Entrambe le misure sono aperte a Enti Pubblici e a imprese private. “Nella precedente edizione dell’Intesa – spiega Quaglia - abbiamo avuto una buona risposta in particolare rispetto alla misura del telelavoro, con l’approvazione di 44 progetti. Pertanto è stato rinnovato il sostegno economico a un intervento richiesto, perchè costituisce una alternativa concreta a molte persone, dedicato in particolare alle mamme e ai papà che viaggiano per raggiungere il luogo di lavoro e poi si occupano dei figli o degli anziani genitori; allo stesso tempo consentiamo alle aziende e agli enti pubblici di riorganizzare il lavoro anche in termini di risparmio”. Molti i vantaggi del telelavoro: grazie alla tecnologia in grado di eliminare la distanza geografica, con l’attivazione di un “ufficio virtuale” si riducono i tempi di trasporto, si evita il depauperamento di zone più svantaggiate come quelle montane e, se strutturato nel modo corretto, in particolare attraverso l’attivazione di telecentri in collaborazione con altri operatori, vengono salvaguardati anche il sistema delle relazioni personali, il senso di appartenenza e le aspettative in termini di formazione. “Continuiamo su questa strada – conclude Quaglia – monitorando l’effetto dei nostri bandi sul territorio, in modo da calibrare gli interventi rispetto alle esigenze delle donne nel mondo del lavoro”. Per informazioni : 800.333.444 oppure assessorato.Pariopportunita@regione.piemonte.it    
   
   
PROGETTO “UMBRIA WIFI”, I VINCITORI CONCORSO “FREE WIFI 2H/DAY”  
 
 Perugia, 23 settembre 2013 - L´assessore regionale alle Infrastrutture tecnologiche immateriali, Stefano Vinti, con una cerimonia che si è svolta nel Salone d´Onore di Palazzo Donini, ha consegnato il 19 settembre i premi ai vincitori del concorso collegato alla campagna di comunicazione del progetto "Umbria Wifi", realizzata a dalla Regione Umbria, in collaborazione con Centralcom, per dare la massima diffusione all´utilizzo di venticinque hotspot che nel territorio comunale di Perugia consentono di navigare gratis in modalità wifi per due ore al giorno. Sono stati premiati i primi cinque estratti fra i 750 che, nel periodo dal 5 al 21 luglio, si sono recati al gazebo informativo allestito in Piazza Italia, a Perugia, e hanno aderito al concorso rispondendo a una serie di domande utili all´amministrazione regionale per migliorare il servizio di diffusione "wifi". La premiazione è stata l´occasione per l´assessore Vinti per richiamare l´attenzione sull´attuazione dell´Agenda Digitale italiana e sui programmi e gli strumenti di cui si è dotata la Regione Umbria per la diffusione delle nuove tecnologie e la pubblica amministrazione "digitale". In Italia, "dobbiamo registrare un pesante ritardo - ha detto - su cui gravano anche i tagli di risorse, venti milioni di euro sottratti nel decreto del ´Fare´ alla diffusione della banda larga, e il rinvio dell´istituzione dell´Agenzia digitale. A causa di questo ritardo - ha aggiunto, riportando i risultati di uno studio del Politecnico di Milano - si registreranno per lo Stato minori risparmi per 20 miliardi e verranno meno maggiori entrate per 5 miliardi in tre anni". "L´italia - ha detto ancora Vinti - è ben lontana dagli obiettivi dell´Agenda digitale 2020 fissati dalla Commissione Europea: dei 51 provvedimenti monitorati, soltanto 5 sono stati adottati e 22 non sono stati emanati nonostante sia scaduto il termine per la loro adozione. Questo - ha sottolineato - si ripercuote negativamente su tanti settori, sulle imprese, il mondo del lavoro, la scuola, la pubblica amministrazione, sui cittadini". "La Regione Umbria - ha ribadito Vinti - vuol garantire nei fatti il diritto ormai universalmente riconosciuto di poter usufruire di una rete digitale adeguata ed accessibile in modo che tutti, cittadini, imprese ed enti pubblici, abbiano avere lo stesso livello di copertura e di servizio. Per questo abbiamo investito per la realizzazione delle infrastrutture digitali necessarie. Il superamento di ogni forma di esclusione digitale - ha aggiunto - avviene assicurando l´accesso alla rete come diritto universale e favorendone l´uso, anche attraverso iniziative come quelle di oggi". I premi in palio erano un tablet (I premio), quattro smartphone (dal secondo al quinto) e 55 chiavette Usb (dal sesto al cinquantacinquesimo). Ad aggiudicarsi il primo premio è stata Valeria Piselli; gli smartphone sono stati vinti da Rossella Leiva Rios, Pierluigi Tampellini, Fernando Azzuna, Silvia Pero. A ritirare il premio a Palazzo Donini è intervenuta anche una delle vincitrici di una chiavetta Usb, Marianna Duca; le altre verranno inviate per posta ai rispettivi vincitori. La campagna per promuovere "Umbria Wifi", progetto finanziato dalla Regione con i fondi del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Por Fesr) 2007-2013 ed è stato attuato da Centralcom spa in collaborazione con i Comuni di Perugia, Terni, Foligno Città di Castello e Orvieto, non si fermerà. Dopo il successo riscontrato a Perugia, con oltre 2.500 nuove iscrizioni, con picchi massimi durante il periodo di Umbria Jazz, lo stand informativo è stato allestito a Città di Castello tra il 22 agosto e il 1 settembre. E ora si sta lavorando per riproporlo ancora a Perugia, nel corso di "Eurochocolate", manifestazione che richiama ogni anno migliaia e migliaia di visitatori, per far conoscere l´opportunità di "navigare" gratuitamente per due ore al giorno, anche non consecutive, attraverso una semplice registrazione on-line.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, REGIONE DIGITALE, PREMIATI “IOPARTECIPO+” E "PANE E INTERNET"  
 
Bologna, 23 settembre 2013 – Un premio per il sito “ioPartecipo+” e una menzione per “Pane e internet”. Sono due i riconoscimenti ottenuti dalla Regione Emilia-romagna nel corso della Ix edizione del Premio eGov 2013 che premia ogni anno i migliori progetti d’innovazione sviluppati dalle pubbliche amministrazioni. “ioPartecipo+”, il sito dei servizi per la partecipazione della Regione Emilia-romagna, si è aggiudicato il prestigioso premio nella speciale sezione dedicata a “Open Data e partecipazione”. La giuria riunita al Palazzo del Turismo di Riccione ha premiato il neonato sito perché “la specificità del progetto, le sue prospettive di sviluppo, la prevista co-progettazione partecipata delle piazze ‘virtuali’, lo spazio dedicato alla pianificazione condivisa della programmazione europea per il territorio forniscono un considerevole valore aggiunto all’iniziativa meritevole di particolare attenzione per la sua replicabilità in altri ambiti amministrativi”. Una menzione speciale, invece, è stata guadagnata dal progetto “Pane e internet” che prevede corsi di alfabetizzazione digitale realizzati dalla Regione e destinati prioritariamente ad anziani, casalinghe e immigrati, cioè a persone che rischiano di rimanere altrimenti escluse dall’uso della tecnologia informatica e dall’universo della rete. “Accogliamo con piacere questi riconoscimenti - sottolinea la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera - sia per i nostri corsi di ‘Pane e internet’, che finora hanno riguardato 9 mila cittadini, sia per il portale ‘Io partecipo’, che è online solo da due mesi e ha già cinque piazze aperte e attive. E’ la conferma che l’investimento della Regione per favorire la conoscenza e la partecipazione dei cittadini è la strada giusta”. Per informazioni: ioPartecipo+ www.Paneeinternet.it    
   
   
LOMBARDIA: 5, 1 MILIONE PER 9 CLUSTER TECNOLOGICI  
 
Milano, 23 settembre 2013 - Un milione di euro per sostenere, fino al 2015, l´attività di nove cluster tecnologici regionali, i cui progetti sono stati ritenuti meritevoli di finanziamento da parte del Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca (Miur). E´ la cifra messa a disposizione dalla Giunta regionale, che ha approvato una delibera, proposta dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, che prevede appunto uno specifico stanziamento per lo sviluppo e il potenziamento di questi cluster: Fabbrica Intelligente, Chimica verde, Scienze della vita, Mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina, Agrifood, Tecnologie per le Smart Communities, Aerospzio, Energia, Tecnologie per gli Ambienti di Vita. Ricerca A 360 Gradi - "I cluster sono dedicati a tematiche diverse. In questo modo - ha spiegato Melazzini - la ricerca si sviluppa a 360 gradi. La Lombardia è l´unica Regione ad avere un cluster per ogni tematica del bando nazionale". Nel mese di dicembre dello scorso anno il Miur ha approvato, con un decreto, la graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento a seguito di una selezione su scala nazionale. "Regione Lombardia - spiega Melazzini - ha deciso dunque di dare il proprio contributo per sostenere le attività complementari e funzionali all´avvio e allo sviluppo di questi Cluster regionali". A ogni realtà sarà destinato un finanziamento annuo tra i 50.000 e i 100.000 euro. La prossima tappa sarà la sottoscrizione dell´accordo con il Miur per dare seguito ai progetti avviati.  
   
   
ESCALATION DI FURTI DI CELLULARI. ALCUNI CONSIGLI IN CASO DI FURTO  
 
Lecce, 23 settembre 2013 - Numeri da capogiro. L’anno scorso risultavano essere circa centoottantamila, una media di quindicimila al mese i telefonini rubati o anche semplicemente smarriti. Basti pensare che la polizia americana ha rilevato una media di 113 cellulari persi o oggetto di furto ogni minuto, per un totale di 162 mila al giorno. Ma nel corso degli ultimi tempi, con l’acuirsi della crisi è stata denunciata una vera e propria escalation di tali furti nel Paese dei telefonini, l’Italia, con una particolare predilezione per smartphone e cellulari d’ultima generazione. Tra ladri occasionali che, notato un telefonino dimenticato, se ne impossessano quasi ingenuamente, alla criminalità che utilizza i telefonini rubati per essere sempre meno rintracciabili, il fenomeno non conosce sosta nonostante le precauzioni individuate o proposte dalle case produttrici tipo l’applicazione “Trova il mio Iphone” o il software della Endoacustica Europe che s’installa sul dispositivo e permette di ricevere su un altro smartphone predefinito (chiamato pilota) la posizione Gps dello stesso. Sono centinaia, infatti, ogni giorno le denunce che arrivano alle forze dell’Ordine per furti di telefoni cellulari anche perché oltre alla perdita del bene materiale deve registrarsi anche l’elevato numero di dati personali contenuti nei dispositivi e che spesso vengono irrimediabilmente persi a seguito del ladrocinio. La perdita di queste informazioni, infatti, potrebbe arrecare danni ben superiori rispetto alla sottrazione stessa del cellulare come numeri di conto corrente, password varie ed entrare nella disponibilità di soggetti quasi mai raccomandabili che gli utilizzano per i loro loschi scopi. Il sito della Polizia di Stato fornisce alcuni utili consigli in caso di furto del proprio telefono cellulare che Giovanni D´agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” ritiene utile meglio specificare di seguito. La prima cosa da fare è contattare il servizio clienti del proprio gestore al fine di bloccare l´utenza telefonica ed eventualmente chiedere la sostituzione della scheda per mantenere il proprio numero telefonico. In seguito, bisognerà recarsi presso il più vicino ufficio di Polizia per denunciare l´accaduto, portando con sè un documento di identità valido ed il codice Imei del telefono cellulare. Il codice Imei è il numero che contraddistingue un cellulare da un altro. Esso è composto da 15-17 numeri ed inscritto di solito sul telefono (sotto la batteria), sulla scatola del telefono, e di tanto in tanto sulla batteria. Questo codice è disponibile anche digitando “* # 06 #” sulla tastiera del telefono. Per questo motivo è importante trascrivere e conservare con cura il codice Imei del proprio telefono riportato sulla confezione di acquisto o comunque indicato nel vano batteria dell´apparecchio stesso. La denuncia all’autorità giudiziaria è necessaria per l´eventuale restituzione in caso di rinvenimento del cellulare, o per il perseguimento penale di terzi che se ne siano appropriati o lo usino indebitamente. Una volta sporta la denuncia è utile comunicare il codice Imei al proprio operatore, che attraverso il suo database lo disattiverà presso tutti gli altri operatori italiani (il cellulare non sarebbe più utilizzabile in qualsiasi modo).  
   
   
TELECOM ITALIA: EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA A 7 ANNI PER 1 MILIARDO DI EURO LA SOCIETA’ SI FINANZIA AL DI SOTTO DEL PROPRIO COSTO MEDIO DEL DEBITO  
 
Milano, 23 settembre 2013 - Telecom Italia ha concluso con successo il lancio di un’emissione obbligazionaria a tasso fisso per Euro 1 miliardo, destinata ad investitori istituzionali. L’ottima qualità del book di ordini conferma il favore della comunità finanziaria europea verso il credito Telecom Italia, permettendo di prezzare l’emissione con un rendimento inferiore rispetto alla guidance inizialmente annunciata. Il rendimento dell’emissione, pari al 5,054%, risulta largamente inferiore al costo medio del debito, che a fine giugno si attestava a 5,4%. L’emissione si inserisce nel processo di rifinanziamento del debito in scadenza. Emittente: Telecom Italia S.p.a. Importo: 1 miliardo di Euro. Data di regolamento: 25 settembre 2013. Scadenza: 25 settembre 2020. Cedola: 4,875%. Prezzo di emissione: 98,966%. Prezzo di rimborso: 100%. Il rendimento effettivo a scadenza pari a 5,054%, corrisponde ad un rendimento di 330 punti base sopra il tasso di riferimento (mid swap). I titoli saranno emessi nell’ambito del programma Emtn da Euro 20 miliardi del Gruppo e saranno quotati presso la Borsa del Lussemburgo.  
   
   
UNIVERSIADE SENZA BARRIERE: APP PER GARE, ATLETI, VOLONTARI E ACCESSIBILITÀ  
 
Trento, 23 settembre 2013 - Saranno quattro App appositamente realizzate da aziende del distretto Trentino Ict a garantire alla 26^ Universiade Invernale una visibilità senza confini. La loro azione comunicativa si aggiunge a quella del sito www.Universiadetrentino.org  che prima dell’11 dicembre, data di inizio delle competizioni, proporrà delle evoluzioni grafiche e di contenuti atti a garantire agilità di accesso e facilità di lettura (testi in italiano e inglese) agli internauti interessati ad approfondire gli aspetti delle 78 competizioni e delle decine di eventi collaterali presenti nel calendario di Trentino 2013. L’app ufficiale Trentino 2013 proporrà notizie e indicazioni sulla 26.A Universiade. A realizzarla è il Consorzio delle aziende Ict del Trentino (Conit). Con l’applicazione per i sistemi iOs e Android verranno veicolate le informazioni ufficiali, quali le discipline, il medagliere e le classifiche. Gli utenti potranno poi fruire in tempo reale il territorio trentino: ad esempio, inserendo il punto di partenza, la destinazione e la tipologia di mezzi di trasporto da utilizzare (es. Bus) si potrà ottenere una lista delle possibili soluzioni di percorso. L’applicazione permetterà di condividere foto, video e post attraverso le principali reti sociali (es. Facebook) e tramite la messaggistica interna comunicare con altri utenti dell’App per avere per primi le informazioni in merito a nuovi eventi e promozioni. Il progetto “La Scheda Atleta” è curato da Trento Rise e prevede di creare uno spazio online dedicato ai protagonisti della prossima Universiade Trentino 2013. Una piattaforma di comunicazione disponibile su dispositivi mobili, consultabile e usufruibile da tutti. L’obiettivo è creare, attraverso i social network, uno strumento di comunicazione per gli sportivi che faciliti e stimoli la conoscenza, la comunicazione e la socializzazione. L’intento dell’App “La Scheda Atleta” non è infatti quello di creare ex novo un social network, ma di realizzare e fornire agli sportivi uno strumento di integrazione tra le comunità online già esistenti. La App dei Volontari è sviluppata per dispositivi Android da Smart Campus, un progetto strategico per Trento Rise. Punta a fornire informazioni utili sull´Universiade (luoghi, eventi, etc.) e a migliorare il contributo dei volontari sia in termini di organizzazione che di comunicazione (sia interna tra volontari sia tra volontari e organizzatori). Oltre alla caratteristiche dell’App ufficiale, dopo l’autenticazione permetterà, tra l’altro, di vedere gli impegni (riunioni) giornalieri del volontario; l´elenco dei responsabili di un volontario e contattarli telefonicamente per problemi particolarmente urgenti; di inviare/ricevere notifiche a/da un collega, e tramite la ape, una notifica di un problema legato ad un determinato ambito; di inviare Sms ad una lista di responsabili per segnalare un problema e di visualizzare su un calendario i propri turni di servizio e quelli dei volontari coordinati. La App Trentino accessibile punta a ripetere l’esperienza dei Mondiali di sci nordico Fiemme 2013 e a rendere “evento senza barriere” anche la prossima Universiade Invernale, il più grande evento sportivo mai ospitato in Trentino. Grazie ad un portale e ad una App installabile gratuitamente su uno smartphone o tablet con sistema operativo Android o Apple, le persone disabili che potranno trovare tutte le informazioni relative all’accessibilità di strutture pubbliche, commerciali, campi gara, filtrate a seconda della posizione geografica e del tipo di disabilità. Ad oggi le strutture catalogate dal sistema sono oltre 1.500 e in questi mesi prosegue la mappature di altre 250 strutture coinvolte nel programma della prossima Universiade. Ed il Trentino continua così la strada per diventare concretamente un territorio smart con il progetto Context Aware – Trentino Accessibile, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento e promosso dall’Assessorato alla Salute e alle Politiche Sociali. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di Informatica Trentina, Fbk, Almaviva e della cooperativa sociale Handicrea. Bastano due semplici passaggi per usufruire di questo servizio: scaricare l’applicazione e registrarsi sul portale dedicato – www.Contextaware.provincia.tn.it  
   
   
UNIVERSIADI A BANDA ULTRA LARGA GRAZIE A TRENTINO NETWORK  
 
Trento, 23 settembre 2013 - “L’infrastruttura tecnologica provinciale è pronta ad accogliere atleti e federazioni sportive sia in termini di servizi che di capacità di banda” lo fa sapere Paolo Simonetti, responsabile per Trentino Network delle Universiadi 2013. Con 13 siti coinvolti, 200 nuovi punti di accesso Wifi attivati, dieci sedi infrastrutturate direttamente in fibra ottica (grazie al collegamento alla dorsale provinciale in fibra ottica) e la possibilità offerta agli albergatori di navigare alla velocità di 20 Mbps a seguito dell’adeguamento di tutte le centrali telefoniche presenti sul territorio, Trentino Network ha tutte le carte in regola per garantire delle Universiadi a gran velocità. Tutto ciò è stato reso possibile dalla presenza della dorsale in fibra ottica provinciale lunga ben 1000 km che percorre tutto il Trentino. Dalla dorsale si sono perciò create delle “piccole strade digitali” fino a raggiungere le aree interessate dalla manifestazione sportiva, vale a dire l’Opera Universitaria di San Bartolomeo, gli stadi del ghiaccio di Trento, di Baselga di Pine’, di Pergine e di Canazei, le piste da sci del Bondone, il centro congressi di Moena e la pista Aloch di Pozza di Fassa. Per quanto riguarda Piazza del Duomo di Trento, il lago di Tesero e lo stadio del salto di Predazzo non è stato necessario intervenire con un’opera di infrastrutturazione, visto che questi siti erano già stati cablati in fibra ottica in occasione dei Mondiali di Fiemme2013 e delle varie edizioni del Festival dell’Economia.l’infrastruttura in fibra ottica rimarrà poi a disposizione del territorio andando a rinforzare la connettività già presente nelle varie zone interessate. Tutto ciò è stato realizzato per garantire l’effettiva globalità delle Universiadi e per coprire le varie necessità organizzative: l’infrastruttura verrà infatti utilizzata dai broadcaster Tv, dai giornalisti, dagli organizzatori dell’evento e da tutte le aziende che vi collaborano, come le realtà che offrono servizi di timing, dagli atleti e le federazioni sportive, dalla protezione civile e infine dai vari turisti interessati alla manifestazione sportiva. Ogni sede sarà infatti dotata di telefoni che utilizzano la tecnologia Voip (Voice over Internet Protocol), di aree Wifi in cui è possibile navigare gratuitamente senza fili (in tutto sono ben 200 i punti Wifi previsti), e dei servizi radio resi disponibili per le comunicazioni interne all’organizzazione. In modo particolare per la copertura radioelettrica delle sedi degli eventi col segnale Tetra, l´infrastruttura provinciale Tetranet si è rivelata già sostanzialmente matura. È stato sufficiente provvedere ad una piccola modifica ad una stazione ripetitrice esistente per garantire una copertura migliore allo stadio del ghiaccio di Pinè. Invece per coprire il Passo S. Pellegrino si procederà con la realizzazione di una struttura provvisoria, vista l´impossibilità di realizzare quella definitiva nei tempi richiesti. Inoltre la società di sistema Trentino Network fornirà servizi di sicurezza informatica e verrà messa a disposizione anche la piattaforma di Iptv o Digital Signage, già utilizzata e ampiamente apprezzata durante i mondiali di Fiemme2013, capace di diffondere flussi video e audio ai vari televisori e maxischermi distribuiti nelle sedi coinvolte dagli eventi sportivi. Il centro operativo da un punto di vista tecnico sarà la sede di San Bartolomeo, nella quale verranno allestite le varie sale di controllo della rete: “All’interno del centro operativo – riferisce l’ing. Paolo Bertolini coordinatore operativo per Trentino Network – è stata prevista una super infrastruttura che viaggerà a 10 gigabit per secondo”. Agli studenti, inoltre, viene data la possibilità di collegarsi a Internet direttamente attraverso il sistema di accreditamento eduroam, un account che consente l’accesso alla rete informatica degli atenei universitari federati.  
   
   
AIUTARE GLI STUDENTI A CAPIRE L´IMPORTANZA DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 23 settembre 2013 - Dalla biotecnologia ai media digitali, dall´energia al cloud computing, quasi tutti i settori professionale oggi sono fortemente influenzati, se non completamente rimodellati, dai progressi scientifici e tecnologici. Eppure, secondo i sondaggi, i giovani nei paesi industrializzati non attribuiscono un grande valore a scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (Stem). Il progetto Ecb ("European Coordinating Body in Science, Technology, Engineering and Maths Education"), finanziato dall´Ue, sta affrontando l´attuale necessità di aumentare l´interesse e la comprensione degli alunni per l´insegnamento delle materie Stem e dei relativi percorsi professionali. "Alcune scoperte fondamentali effettuate dal progetto Rose mostrano che gli alunni nei paesi ricchi non sono appassionati di scienza a scuola", dice Alexa Joyce, senior manager per lo sviluppo aziendale presso European Schoolnet. "Pensano che studiare materie come scienza e tecnologia non sia importante o non aumenti le loro possibilità di carriera professionale". L´organismo di coordinamento europeo per la scienza, tecnologia, ingegneria e matematica - ora chiamato "inGenious" - rappresenta una risposta strategica su larga scala all´invito dell´Ue di rinforzare i collegamenti tra istruzione e carriere nel settore scientifico e tecnologico. "European Schoolnet e dalla Tavola rotonda europea degli industriali (Ert) hanno lanciato inGenious per far incontrare scuola e industria - dice Alexa Joyce - allo scopo di aiutare gli alunni a capire il collegamento tra le loro passioni, la serie di abilità che le rende possibili, i percorsi educativi che portano a quelle abilità e, infine, le professioni che permetterebbero di svolgere". Il progetto ha creato una comunità accademica e industriale sull´istruzione Stem, aperta a tutti gli insegnanti di scienze e i professionisti del mondo aziendale in Europa interessati a questo argomento. I membri della comunità hanno libero accesso alle risorse didattiche, sviluppate in collaborazione con l´industria, per fornire un contesto di vita reale alle materie Stem in classe. "Possono anche partecipare a eventi di formazione, tra cui seminari online e forum, e consultare un catalogo di attività collaborative, come ad esempio visite agli stabilimenti industriali o presentazioni effettuate da soggetti modello." Alexa Joyce dice che inGenious sta anche portando avanti un esercizio pilota, gestito da Agueda Gras-velazquez, dirigente del programma scientifico di European Schoolnet, che inizia ora il suo terzo anno di attività, con oltre 150 insegnanti scelti ogni anno per partecipare a una verifica e valutazione più rigorose delle attività scientifiche dell´industria. "Il loro feedback è essenziale per comprendere le principali sfide nonché le possibilità di trasferibilità", spiega. I risultati del progetto stanno anche influenzando le attività politiche e inGenious sta attivamente promuovendo il dibattito su Stem, apprendimento reciproco e trasferimento di esperienze, con pubblicazioni, conferenze e altri eventi sia a livello nazionale che europeo. "I risultati delle nostre attività pilota sono appena stati presentati alla conferenza Esera a Cipro, e contribuiscono a gettare nuova luce sui fattori che influiscono sulle scelte degli alunni riguardanti gli studi e la carriera professionale", afferma Alexa Joyce. "Tra le principali scoperte: un interesse per l´istruzione scientifica non implica necessariamente un interesse verso le Stem come scelta concreta per la propria carriera. Invece, parlare di carriere professionali in classe può fare la differenza. Gli alunni esposti a discussioni relative alle carriere sono, in media, il 20 per cento più interessati alle carriere Stem." Finora, tra 12 000 e 16 000 studenti sono stati coinvolti direttamente nell´esercizio pilota. Alexa Joyce dice che un nuovo bando di concorso aperto a tutte le scuole interessate verrà lanciato questo autunno. "Nel lungo termine, speriamo di creare una forza lavoro Stem più grande e di talento per promuovere in Europa una crescita guidata dall´innovazione". Ecb ha ricevuto circa 3,5 milioni di euro di finanziamenti dall´Ue nell´ambito del programma Fp7-sis ed è gestito in modo congiunto da European Schoolnet e dalla Tavola rotonda europea degli industriali (Ert). Ecb verrà completato nel 2014. Per maggiori informazioni, visitare: Sito web Ecb / inGenious http://www.Ingenious-science.eu  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/100543_it.html  European Schoolnet http://www.Eun.org/    
   
   
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI CONFERMA IL SUPPORTO EUR 230 ML PER LA RIQUALIFICAZIONE VU UNIVERSITY AMSTERDAM CAMPUS  
 
Lussemburgo, 23 settembre 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei), istituto di credito a lungo termine dell´Unione europea, ha accettato di fornire 230 milioni di euro, per la costruzione di nuovi edifici e di sviluppo della Vu University Amsterdam campus. Questo è il più grande prestito mai della Bei per una università, e il significativo sostegno concordato con Vu oggi è il primo impegno con il settore dell´istruzione superiore nei Paesi Bassi. Sotto le grandi dimensioni del programma di riqualificazione degli edifici esistenti saranno sostituite e nuove attività di insegnamento e di ricerca facoltà costruito accanto riqualificazione dell´edificio campus principale. Il prestito di 20 anni è stato formalmente concordato in una cerimonia per la firma prima di oggi. "Gli investimenti nel settore dell´istruzione superiore e della ricerca, sia in Olanda che in tutta Europa, è essenziale per le future generazioni di studenti. La Banca europea per gli investimenti è lieta di sostenere il progetto di riqualificazione del campus presso Vu University ed è impegnata ad aiutare a migliorare l´innovazione e le competenze nei Paesi Bassi. ", Ha dichiarato Pim van Ballekom, Banca europea per gli investimenti vicepresidente responsabile per i Paesi Bassi. "Siamo lieti che la Banca europea per gli investimenti ha deciso di fornire la metà degli investimenti necessari per sostenere l´università. Il resto dell´investimento sarà fornito dall´Università Vu stessa. Questo investimento consentirà necessari lavori di ristrutturazione e rinnovo del Campus Zuidas di prendere posto. Impegno della Bei dimostra il loro sostegno per il focus strategico e finanziario dei nostri piani per migliorare la ricerca e l´istruzione. Il nuovo investimento in tutto il Vu University Campus offre nuovi servizi essenziali per l´istruzione socialmente rilevante e di eccellenza della ricerca e permettere l´università per sfruttare al meglio l´impostazione di campus unico a fianco di altre istituzioni e di business internazionali. Questo nuovo investimento, ha confermato durante tempi di crisi, segna un passo importante nello sviluppo del campus Zuidas e valorizzare Amsterdam come una città basata sulla conoscenza dell´economia ". René Smit, Presidente del Consiglio di Sorveglianza della Vu University Amsterdam. Il programma di investimenti contribuirà a migliorare l´istruzione e le strutture di ricerca presso Vu University Amsterdam. Sostituzione e riqualificazione edifici del campus risalenti agli anni 1960 e 1970 includeranno nuove ricerche e gli edifici di insegnamento più adatto per le esigenze della moderna istruzione superiore. Il finanziamento Bei sarà specifico per un nuovo edificio sostenibile e punto di riferimento del campus e di un ufficio misto e centro di ricerca di laboratorio, così come estendere la durata di vita dell´edificio principale dell´università e struttura medica. Investimenti sosterrà anche miglioramenti alla costruzione Sciences. Il sostegno della Bei consentirà inoltre il centro energetico del Vu University Amsterdam per sostituire il suo impianto di energia per diventare più efficiente e sostenibile. Opere di valorizzazione del campus hanno iniziato l´anno scorso e funziona sulla prima fase dovrebbero essere completati entro la fine del 2017. Nel corso degli ultimi 5 anni della Bei, istituto di credito a lungo termine dell´Europa, ha fornito più di 7,3 miliardi di euro per investimenti in infrastrutture e piccole imprese nei Paesi Bassi. Progetti ben noti che hanno recentemente beneficiato di un significativo sostegno della Bei includono l´ampliamento dell´autostrada A12 tra Lunetten e Veenendaal, espansione del Maasvlaakte al Porto di Rotterdam e il supporto per lo sviluppo su larga scala negli ospedali di Amsterdam, Rotterdam, Deventer e Heerenveen. Il progetto Vu University Amsterdam campus di sviluppo è il primo prestito della Bei per strutture per l´istruzione nei Paesi Bassi per molti anni. Tra il 2008 e il 2013 la Banca europea per gli investimenti ha concesso prestiti del valore di oltre £ 17000000000 a 201 progetti di istruzione in tutta Europa.  
   
   
INTERNET E SOCIAL MEDIA, ECCO COME NAVIGANO GLI STUDENTI LOMBARDI  
 
Milano, 23 settembre 2013 – Trascorrono circa tre ore al giorno in Rete, principalmente chattando sui social network (83 per cento) e cercando informazioni e approfondimenti (53 per cento). Ma per ogni ora passata in più su Internet, l’apprendimento (calcolato utilizzando i dati Invalsi) cala di 0,8 punti in italiano e di 1,2 punti in matematica. È quanto emerge dall’Indagine sull’uso dei nuovi media tra gli studenti delle scuole superiori lombarde (scarica il report completo), condotta dal Gruppo di Ricerca sui Nuovi Media del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-bicocca, coordinata da Marco Gui, ricercatore in Sociologia dei media e con la supervisione scientifica di Giorgio Grossi, ordinario di Sociologia della comunicazione. Alla ricerca ha collaborato anche l’Osservatorio sulla Comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La ricerca è stata svolta su un campione di 2.327 studenti delle seconde superiori in Lombardia, e ha analizzato le dotazioni tecnologiche, l’uso dei nuovi media e le competenze digitali degli studenti. Per la prima volta in Italia, inoltre, ha associato l’utilizzo dei media digitali ai livelli di apprendimento, utilizzando i dati dei test Snv/invalsi. Il campione è rappresentativo per tipo di scuola e area geografica. Internet, social media e apprendimento - Dai dati emerge una relazione negativa tra alcune pratiche di uso della rete e l’apprendimento in italiano e in matematica. In una scala da 0 a 100, per ogni ora passata in più su internet a casa l’apprendimento cala di 0,8 punti in italiano e di 1,2 punti in matematica. Tale calo è ancora più marcato se si considera solo la quota di tempo che gli studenti trascorrono online per motivi di studio: meno 2,2 punti in italiano e meno 3,2 punti in matematica. Inoltre, gli usi poco frequenti e molto frequenti della rete sono associati alle performance peggiori, mentre gli utilizzi moderati sono associati a quelle migliori. (vedi e scarica la Figura 1 con il grafico) L’identikit dello studente online - La posizione sociale dei ragazzi non si associa più direttamente all´intensità del loro uso di Internet, anzi i ragazzi dei centri di formazione professionale hanno superato quelli dei licei e dei tecnici nel tempo speso online. La permanenza online dello studente medio è infatti di circa 3 ore giornaliere, ma i ragazzi dei licei stanno online in media circa 2 ore e 48 minuti, quelli dei centri di formazione professionale circa 3 ore e un quarto. Per quanto riguarda invece l’utilizzo dei social network, Facebook è protagonista: l’82 per cento degli intervistati possiede un profilo e il 57 per cento lo tiene addirittura aperto mentre fa i compiti. Tuttavia emergono due stili d’uso: uno più chiuso con poche informazioni condivise online, profilo privato e con contatto prevalentemente con persone conosciute offline (tipico dei ragazzi dei licei e di chi ha genitori istruiti) e uno più aperto alle nuove conoscenze online con molte info messe a disposizione e profilo aperto (più frequente tra gli studenti con meno risorse culturali ed economiche: il 35 per cento degli studenti dei Centri di formazione professionale hanno un profilo completamente pubblico contro il 18 per cento dei liceali). I genitori sono percepiti dai ragazzi come meno competenti di loro e sembrano non essere in grado di fornire competenze digitali avanzate. Un po’ più competenti i genitori dei liceali che sono anche quelli che controllano maggiormente i tempi di utilizzo del computer dei figli. L´uso di Internet per la scuola appare diffuso (il 32,4 per cento cerca informazioni che non trova nei testi, il 41 per cento scambia informazioni con i compagni) ma poco guidato da genitori e insegnanti, cosa che spiega probabilmente anche la relazione non incoraggiante di queste attività con l’apprendimento. Il livello di competenza digitale critica (inteso come capacità di valutare le fonti, capire i rischi, comprendere la natura dei contenuti) mostra disuguaglianze per tipo di scuola e tra italiani e figli di immigrati (i liceali rispondono correttamente al 69 per cento delle domande del test, gli studenti dei Centri di formazione professionale solo al 56 per cento; simile divario si nota tra figli di italiani e figli di genitori immigrati). In generale, i deficit più importanti si riscontrano nel riconoscimento critico di indirizzi web, la consapevolezza dei meccanismi commerciali del web e la valutazione del livello di affidabilità dei contenuti. Ad esempio solo il 32,7% ha risposto correttamente a una domanda dettagliata sul modo in cui funziona Wikipedia, un’analoga percentuale (34,8%) riesce a riconoscere una pagina di login falsificata a partire dall’indirizzo web, e il 33% si rende conto dello scopo di lucro dietro a siti commerciali di uso comune. «Quelli che vengono definiti nativi digitali appaiono invece bisognosi di guida rispetto agli usi significativi della Rete», afferma Marco Gui. «C’è oggi un grande spazio di intervento per scuola, istituzioni e ricerca nell’identificazione e promozione di “diete mediali” che supportino lo sviluppo scolastico e personale dei ragazzi». L’indagine, supportata da Regione Lombardia e dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, si iscrive nell’insieme di iniziative della Regione allo scopo di facilitare l’interazione tra studenti e scuole sul tema delle nuove tecnologie della comunicazione.  
   
   
"CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA SCIENZA NELLA SOCIETÀ"  
 
Varsavia, 23 settembre 2013 - Il 22 e 23 novembre 2013 si terrà a Varsavia, in Polonia, la "Conferenza internazionale sulla scienza nella società" (International Conference on Science in Society). La conferenza si propone di affrontare i problemi riguardanti le aree disciplinari e interdisciplinari della scienza, in particolare il rapporto tra scienza e società. I temi centrali affrontati dai relatori includono l´impatto sociale della scienza, l´etica dei metodi di condivisione della scienza e della conoscenza. L´evento riunirà ricercatori, scienziati e politici coinvolti in settori interessati dal rapporto tra scienza e società. Per ulteriori informazioni, visitare: http://science-society.Com/    
   
   
FVG, ISTRUZIONE: APPROVATO IL PIANO TRIENNALE PER LA FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE  
 
Trieste, 23 settembre 2013 - Su proposta dell´assessore all´Istruzione e alla Formazione Loredana Panariti, la Giunta regionale ha approvato il Piano triennale concernente gli istituti tecnici superiori, il sistema di formazione tecnica superiore e i poli tecnico-professionali del Fvg. "La formazione come strumento anticrisi". Questo il commento dell´assessore Panariti, che spiega come "la Regione Friuli Venezia Giulia ritiene necessario promuovere e sviluppare, a partire dalle esperienze già maturate, un´offerta articolata di formazione superiore in grado di sostenere lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo e di contribuire alla diffusione della cultura tecnica, tecnologica, scientifica e professionale, rispondente ai parametri europei di qualificazione delle competenze delle persone". Un´azione che appare necessaria anche "per sostenere e corrispondere organicamente alla richiesta di tecnici superiori, di diverso livello, in possesso di specifiche conoscenze culturali coniugate con una formazione tecnica e professionale approfondita e mirata, proveniente dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese ed ai settori interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati". In tale ambito, annuncia l´assessore, è prevista anche l´individuazione di un nuovo I.t.s. Nell´area "Nuove Tecnologie della Vita". Una proposta, insomma, "tesa a soddisfare le esigenze espresse dal territorio regionale, tenuto conto - conclude Panariti - dell´importanza strategica del settore anche a livello nazionale e internazionale, evidenziate nelle ultime sedute del Tavolo regionale di concertazione da parte di Confindustria regionale, in particolare per il soddisfacimento del fabbisogno di tecnici superiori con competenze in tema di produzione e manutenzione di apparecchiature e dispositivi diagnostici e biomedicali".  
   
   
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI  
 
Pavia, 23 settembre 2013 - La Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali è un biennio di formazione post laurea nato nel 2001 su iniziativa dell´Università degli Studi di Pavia e dell´Università Commerciale “L.bocconi” di Milano. Il piano di studi e gli indirizzi saranno illustrati nel corso di un incontro di presentazione, 23 settembre 2013, dalle ore 11.00 presso l´Aula Iii del Dipartimento di Giurisprudenza di Pavia (Corso Strada Nuova, 65). Interverranno: prof. Avv. Carlo Granelli - Direttore della Scuola; dott. Gustavo Adolfo Cioppa - Procuratore della Repubblica - Tribunale di Pavia; avv. Roberto Ianco - Presidente Ordine Avvocati di Pavia; prof. Avv. Bruno Emilio Tonoletti - Ordinario Università degli Studi di Pavia. Direttore della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali è il prof. Carlo Granelli, che lo scorso 9 settembre nella sede del Parlamento della Repubblica Federale di Argentina – in chiusura del “Congreso de Derecho de la Salud y Perspectivas de los Sistemas Sanitarios de América y Europa”, ove aveva tenuto la relazione di sintesi – il prof. Carlo Granelli è stato insignito del titolo di “profesor honorario” dell’Universidad Abierta Interamericana di Buenos Aires. Il prof. Granelli ha poi partecipato, il successivo 10 settembre, alla tavola rotonda organizzata dall’Universidad di Buenos Aires (Uba) sul tema “los nuevos paradigmas del Derecho de la Persona y la Salud” e, il 12-13 settembre, ha tenuto una relazione alle “jornadas internacionales” organizzata a Santa Fe (Argentina) sui temi della responsabilità civile. La Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali , che unisce la solida tradizione giuridica di Pavia e la qualità degli studi giuridico-economici della Bocconi, si propone di sviluppare un insieme di attitudini e competenze che consenta ai laureati non solo di affrontare i concorsi per l’accesso alle professioni legali (avvocatura, magistratura e notariato), ma anche di essere concretamente in grado di esercitare al meglio la propria futura attività lavorativa. Obiettivo principale è fornire una risposta sia all’esigenza di una formazione post-laurea veramente professionalizzante, sia all’esigenza di mettere il neolaureato a diretto contatto con l’attività di avvocati, magistrati e notai, attraverso stage in prestigiosi studi professionali ed uffici giudiziari. Di durata biennale, la scuola prevede un primo anno comune e un secondo anno di specializzazione negli indirizzi giudiziario-forense o notarile. Il corso, a frequenza obbligatoria, è strutturato in quattro semestri e si svolge, alternativamente, a Pavia e a Milano (Bocconi). Gli stage, anch’essi a frequenza obbligatoria, saranno svolti presso importanti uffici giudiziari lombardi e presso prestigiosi studi legali che collaborano con la Scuola. Il bando e tutte le informazioni sono disponibili sul sito http://www.Lawschool.it    
   
   
L’UNIVERSITÀ DI TRENTO: È GIOVANE, CON CARATTERE E GUARDA ALLO SPORT  
 
Trento, 23 settembre 2013 - Trento è un’università giovane, in movimento, con una forte apertura internazionale e un solido radicamento sul territorio. Un ateneo che ha fatto della qualità nella didattica, nella ricerca e nei servizi la sua priorità. Fondata nel 1962, l’Università degli Studi di Trento nei suoi primi cinquant’anni di attività ha attuato una politica di selezione delle iniziative, concentrando l’attenzione su limitate aree di alto livello con prospettive di sviluppo ed evitando la dispersione di risorse ed energie. Una strategia che garantisce il costante posizionamento ai vertici delle classifiche che mettono a confronto gli atenei italiani e la crescente capacità di accedere a fondi di ricerca a livello sia nazionale che europeo. 16 mila studenti, circa 600 tra docenti e ricercatori: i numeri parlano di un ateneo in grado di offrire un ambiente ideale di studio e di ricerca e servizi attenti alle esigenze dei singoli. Nel cuore del centro storico, a poca distanza una dall’altra, si trovano i dipartimenti di Economia e Management, di Lettere e Filosofia, di Sociologia e ricerca sociale e la Facoltà di Giurisprudenza, oltre alla Scuola di Studi Internazionali (interdipartimento). Immerse nel verde, nel polo universitario situato in collina, si trovano invece i dipartimenti di Fisica, Matematica, Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Ingegneria e scienza dell’informazione, Ingegneria industriale raggiungibili velocemente e facilmente dalla città grazie all’ottima rete di trasporti pubblici. A 25 chilometri da Trento, nella cittadina di Rovereto, si trova il Dipartimento di Psicologia e scienze cognitive, il primo istituito in Italia in questa disciplina. I corsi di laurea e di dottorato dei dipartimenti dell’area tecnico - scientifica, umanistico - letteraria e delle scienze sociali e della Scuola di studi internazionali sono supportati da un’attività di ricerca di alto livello, riconosciuta a livello internazionale. La ricerca, soprattutto nei settori delle neuroscienze, della biologia integrata, delle Ict e del diritto transnazionale, ha ottenuto ottimi riconoscimenti nazionali e internazionali. Ne sono esempio il Centre for Computational and Systems Biology, nato dalla collaborazione fra l’Università di Trento e Microsoft Research, il Centro Interdipartimentale Mente/cervello (Cimec), il Centro Interdipartimentale per la Biologia integrata (Cibio), il Centro interdipartimentale in Tecnologie Biomediche (Biotech) e la partecipazione nel consorzio “Trento Rise”, partner del prestigioso Istituto Europeo della Tecnologia e dell’Innovazione sul fronte delle telecomunicazioni e dell’informatica. Per lo sport e il tempo libero Trento e la sua università offrono moltissime opportunità, grazie al programma integrato Uni.sport che propone attività sportive e ricreative sfruttando sia le strutture disponibili sul territorio, sia le molteplici opportunità offerte dal fantastico ambiente naturale in cui l’ateneo è collocato. Con la collaborazione del Centro Universitario Sportivo si possono praticare molte attività e usufruire di parecchie agevolazioni per l’utilizzo anche delle piscine e delle palestre del territorio. Della squadra che concilia allenamenti e gare con gli studi universitari, fanno parte campionessa di sci Karen Putzer iscritta a Giurisprudenza e la medaglia olimpica pattinaggio di velocità Matteo Anesi iscritto a Economia. Avviato sperimentalmente nel 2010, il programma Top Sport apre le porte ad altre nuove matricole. «Sappiamo che un programma di questo tipo - spiega il professor Paolo Bouquet, delegato del Rettore per lo Sviluppo delle attività sportive – mancava nelle università italiane. Il programma Top Sport (fatta eccezione per qualche iniziativa in alcune facoltà di scienze motorie) è il primo tentativo organizzato per allinearci con quanto è in essere da anni nelle università d’Europa e del mondo». Ma cosa viene offerto agli atleti? «Una gamma di benefit - chiarisce Bouquet -: dall’avere un tutor didattico alla possibilità di concordare le date degli esami o, per il futuro, di poter usufruire di modalità tecnologiche per sostenere gli esami a distanza. Ci siamo avvalsi della consulenza della bi-olimpionica Antonella Bellutti per sviluppare il modello e potenziare il programma». Gli atleti top attraverso un questionario di autovalutazione, potranno verificare via web il possesso dei requisiti - in termini di risultati sportivi - richiesti per l’ammissione al programma. Tutte le informazioni sul sito di Unisport: http://www.Unisport.tn.it    
   
   
CHI COMANDA IN ITALIA? CONVEGNO A PAVIA IL 25 SETTEMBRE, CON LAVOCE.INFO, PER I 50 ANNI DI ECONOMIA  
 
Pavia, 23 settembre 2013 - Chi comanda in Italia? questo il tema del convegno annuale de lavoce.Info che si tiene il 25 settembre a Economia, in occasione dei 50 anni della Facoltà, celebrati nel segno di Economia e cultura. Il programma della mattinata, a porte chiuse, è riservato ai sostenitori de lavoce.Info, mentre nel pomeriggio gli interventi saranno aperti al pubblico. Tra i temi: università e merito, stato e mercato, giustizia ed economia, vecchi e nuovi media... “Chi comanda in Italia?” Ore 9.00 | Prima Parte < aperta ai soli sostenitori de lavoce.Info Sala di Lettura del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali - via San Felice, 5 – Pavia. Saluti e Introduzione - Guido Ascari e Tito Boeri. Nell’università governa il merito? - Daniele Checchi. Stato e mercato: chi è strumento di chi? - Francesco Vella. La giustizia civile e l’economia ferma - Daniela Marchesi. La finanza, il credito e la piccola impresa - Fabiano Schivardi. Dibattito con il pubblico. Ore 14.30 | Seconda Parte < aperta al pubblico Aula F Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali - via San Felice, 5 – Pavia. Il potere dei vecchi e nuovi media - Riccardo Puglisi . Fondatori e banchieri - Tito Boeri e Luigi Guiso. Unioni di fatto e Unione bancaria - Angelo Baglioni. Il convegno si svolgerà al mattino nella Sala di Lettura del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, nel pomeriggio nell’Aula F Via San Felice, 5 – Pavia. I 50 anni di Economia - Nel corso dell’anno accademico 2012-2013 la Facoltà di Economia dell’Università di Pavia celebra i suoi cinquanta anni di vita. “Questa ricorrenza simbolica - dichiara il Direttore di Dipartimento Antonella Zucchella - coincide con una rinascita della nostra organizzazione nella forma di Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali, a seguito delle modiche normative intervenute negli anni recenti. Si tratta perciò di un momento di particolare importanza, che segna non solo la celebrazione di una passato e di un presente importante ma apre anche una nuova fase di vita per la nostra comunità.” Per questa ragione sono stati coinvolti esperti di fama internazionale spesso di discipline diverse da quella economica (filosofi, narratori, giornalisti, storici, demografi, e così via) per stimolare un dibattito anche non convenzionale sull’economia, la cultura e le università del futuro. Tutte le informazioni sul sito http://50economia.Unipv.it  e su www.Lavoce.info    
   
   
INQUINAMENTO ARIA. LE REGIONI DEL BACINO PADANO A CONFRONTO SU UNA STRATEGIA UNICA. CONTE: ORA LA PAROLA AL MINISTERO  
 
Venezia, 23 settembre 2013 - Lo scorso 19 settembre a Milano si è svolto il tavolo tecnico delle Regioni del Bacino Padano su uno dei temi ambientali che più preoccupa il nord Italia, l’inquinamento dell’aria. All’incontro hanno partecipato oltre al Veneto, l’Emilia Romagna, la Lombardia, la Provincia autonoma di Trento, la Valle d’Aosta e il Piemonte come capofila. I lavori hanno riguardato la condivisione di un protocollo di intesa che prevede azioni comuni per contenere l’inquinamento atmosferico. Il documento è stato trasmesso al Ministero dell’Ambiente con l’esplicita richiesta di rappresentare adeguatamente il problema del’inquinamento del Bacino Padano all’Unione Europea per evitare nuove procedure di infrazione a carico dell’Italia. “Nel 2007 è stata fatta la stessa richiesta al Ministero – commenta Maurizio Conte, assessore all’ambiente del Veneto – ma non abbiamo avuto riscontri. Ci sono interventi specifici di cui lo Stato deve farsi carico; l’inquinamento atmosferico di questa particolare area d’Italia, svantaggiata per la scarsa circolazione dell’aria e per l’alta presenza di fonti di emissioni, non può essere risolto in ambito locale dalle singole amministrazioni comunali. Serve, oltre all’azione territoriale condivisa ed omogenea delle regioni, anche il supporto del Ministero. Contiamo su una risposta in tempi utili per far fronte alla stagione invernale”. Nel protocollo di intesa, oltre alle azioni da attuare coordinatamente, è previsto l’uso condiviso delle risorse tecniche e scientifiche per la misurazione, la valutazione e la verifica dello stato della qualità dell’aria e dell’efficacia delle misure adottate.  
   
   
AMBIENTE. A VENEZIA GIORNATA DI STUDIO SU INQUINAMENTO PLASTICA IN MARE  
 
Venezia, 23 settembre 2013 - Galleggiano, affondano, si sbriciolano, a volte arrivano alle nostre spiagge ma basta un´onda per riportarli al largo. L’enorme quantità di rifiuti presenti nel mare e sulle coste crea enormi danni sia agli ambienti che agli organismi. La plastica, in particolare, tende a scomporsi in parti sempre più piccole che entrano nella catena alimentare, provocando problemi anche alla salute umana. Per parlare di questo problema e delle possibilità di prevenirlo tramite azioni concrete di salvaguardia, si è svolta sabato 21 settembre, al Museo di Storia Naturale di Venezia, la giornata-evento "La plastica in mare: inquinamento, prevenzione, educazione", organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia - Museo di Storia Naturale di Venezia e dalla Direzione Progetto Venezia della Regione del Veneto, in collaborazione con il Servizio Educazione Ambientale del Comune di Venezia. “La giornata nasce nell’ambito della collaborazione tra il Museo e la Direzione Progetto Venezia della Regione del Veneto, partner del progetto Ipa-adriatico Shape (Shaping an Holistic Approach to Protect the Adriatic Environment between coast and sea) – ha ricordato l’sssessore regionale alla Legge Speciale per Venezia Renato Chisso – un progetto integrato per la regione adriatica, che mira a creare le basi per la protezione e lo sviluppo sostenibile dell´ambiente marino-costiero. Shape coinvolge sei Paesi dell´Adriatico (Italia, Albania, Bosnia-erzegovina, Slovenia, Croazia, Montenegro) e ha, tra le sue finalità, il coinvolgimento della popolazione e degli enti territoriali nella salvaguardia della costa e del mare”. “Questo evento – gli fa eco il Presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia Walter Hartsarich – rappresenta l’ennesimo tassello dell’importante azione di sensibilizzazione svolta dal Museo di Storia Naturale insieme alle più importanti istituzioni del territorio, nell’ambito della ricerca applicata all’educazione, alla conoscenza e al rispetto per l’ambiente, in questo caso quello marino.” Nel corso della giornata, oltre alla presentazione del progetto, ci sono state una serie di comunicazioni scientifiche sui danni che i rifiuti, e la plastica in particolare, provocano agli ecosistemi, sulla tutela del mare e la raccolta differenziata. Sono inoltre svolti laboratori didattici, giochi ed attività educative rivolti a bambini e ragazzi e sono stati presenti anche spazi informativi per rispondere alle curiosità del pubblico sui danni provocati dai rifiuti, sulla raccolta differenziata, sui progetti di salvaguardia, sulle azioni concrete che il singolo cittadino può compiere per tutelare l’ambiente marino e costiero.  
   
   
SI RIDUCONO IN TRENTINO LE EMISSIONI DI INQUINANTI IN ATMOSFERA  
 
Trento, 23 settembre 2013 - La situazione migliora, ma occorre lavorare ancora sul corretto uso delle stufe a legna domestiche, senza dimenticarsi del trasporto su strada. Sono le indicazioni che arrivano dal nuovo Inventario delle emissioni della Provincia di Trento, il cui aggiornamento all´anno 2010 (il precedente era del 2007) è stato appena concluso dall´Appa. La buona notizia è che i risultati evidenziano una tendenza alla diminuzione, rispetto al passato, delle emissioni dei principali macroinquinanti - in particolare monossido di carbonio e biossido di azoto - con l´eccezione delle polveri. Le emissioni di anidride carbonica, gas climalterante, sono imputabili per il 34% al traffico stradale, per il 28% alla combustione residenziale e per il 26% alla combustione industriale. Nell’inventario i valori delle emissioni sono disaggregati per attività, unità territoriale, combustibile utilizzato, inquinante e tipologia di emissione. Uno strumento di conoscenza utile per pianificare al meglio gli interventi per la tutela della qualità dell´aria. Le emissioni con cui fare i conti sono il particolato (Pm 10), la cui maggiore responsabilità è ora in capo alla combustione della legna, che tra l´altro provoca anche l´emissione di diossine. Occorre lavorare dunque su un miglioramento in questo campo, da una parte promuovendo migliori pratiche sull´utilizzo delle caldaie domestiche, utilizzando solo legno vergine (ciocchi di legno o cippato non trattati), preferendo sistemi a pellet con caricamento automatico, evitando qualsiasi combustione di rifiuti, dall´altra stimolando l´industria a produrre sistemi di combustione più efficienti sia in termini emissivi che energetici, valutando opportuni sistemi di trattamento (filtri) presso le canne fumarie. L´aria, come ben sappiamo, è "libera" e non rispetta i confini territoriali o amministrativi, cosa che spiega banalmente perché proprio ieri i tecnici dell´Appa fossero impegnati a Milano, assieme ai colleghi di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e Valle d´Aosta, per definire i contenuti di un piano di azioni interregionale finalizzato al miglioramento della qualità dell´aria che prevede anche una serie di misure da recepire a livello nazionale. Ma torniamo al Trentino. Il riscaldamento domestico - Nella nostra provincia, secondo i dati dell´Inventario, la biomassa legnosa si conferma essere un combustibile impattante in termini emissivi, soprattutto per il diffuso utilizzo di impianti domestici che utilizzano biomassa poco idonea (legno trattato o legna in ciocchi con alti contenuti di umidità) o tecnologie obsolete (ad esempio sistemi a caricamento manuale, cucine economiche). In quasi il 64 per cento dei nuclei abitativi (58,7 % nei comuni sotto gli 800 metri di altitudine ed il 93,7 % in quelli sopra tale quota) è presente almeno un sistema a legna; il consumo medio è di poco più di 3 tonnellate di legna all´anno (2,8 t/a sotto gli 800 metri, 4,2 t/a sopra tale quota). Non tutte le stufe, però, producono la stessa quantità di particolato Pm10: a parte quelle a camino aperto (le più inquinanti), ormai poco diffuse, sono quelle "tradizionali", le cosiddette fornasele (il 64 % del totale nei comuni sotto gli 800 metri ed il 57 % nei comuni sopra tale quota) a fare la parte del leone, sia come numero sia come quantità di Pm10 emesse in atmosfera; poco diffusi sono anche i sistemi di combustione a camino chiuso o inserto, che hanno un fattore di emissione pari a 380 g/Gj, uguale a quello delle stufe o caldaie di nuova generazione (il 20 % nei comuni sotto gli 800 metri, il 29 % in quelli sopra gli 800 metri); i più "virtuosi" sono i sistemi di combustione Bat (Best Available Tecnologhy, la migliore tecnologia possibile) o a pellet (l´8 % del totale delle stufe presenti nei comuni sotto gli 800 metri di altitudine, l´11 % in quelli sopra tale quota), che presentano un fattore di emissione pari a 76 g/Gj. Il traffico stradale - Le emissioni associate al traffico stradale risultano rilevanti, anche se si evidenzia un trend di diminuzione per le emissioni di tutti gli inquinanti, imputabile soprattutto al rinnovo del parco circolante con un calo dei veicoli Euro2 e Euro3 a favore di veicoli Euro4. Emerge il ruolo prevalente dell’autostrada e dei mezzi pesanti. In Trentino circolano 566.572 automobili (dati 2010), 68.200 veicoli leggeri (peso inferiore a 3,5 t), circa 18.700 tra veicoli pesanti e autobus, 24.000 ciclomotori e più di 92.000 motocicli. Il 41 % del parco circolante (esclusi i veicoli a due ruote) è Euro4 (gli Euro 5 sono solo il 3 %), mentre gli Euro3 sono il 24 %, gli Euro2 il 20 %, gli Euro1 il 5%, mentre "sopravvivono", anche se circolano sempre di meno, 45.900 veicoli Euro0, il 7 % del parco circolante. L´inventario fornisce un altro dato interessante: a presentare le maggiori percorrenze (la percorrenza è un parametro molto utile per valutare l´effettiva "presenza" e transito di determinate tipologie di veicoli lungo le arterie stradali) sono i veicoli più recenti (Euro 4), in particolare autovetture a diesel. Altro dato: sono in aumento le percorrenze su rete ordinaria, mentre sulla rete autostradale si verifica un incremento dei passaggi di autoveicoli e mezzi pesanti ed un calo di motocicli e veicoli leggeri. Le industrie - La rilevanza della combustione a fini industriali si evidenzia soprattutto nelle emissioni di biossido di carbonio (Co2) e di biossido di zolfo (So2), associate soprattutto ai grandi impianti, ma con trend in calo. Il settore “produzione di energia” include gli impianti di cogenerazione e di teleriscaldamento: complessivamente incide limitatamente sulle emissioni totali provinciali, ma è un settore da monitorare considerando la continua diffusione di impianti di piccola taglia e a biomassa legnosa. Le emissioni associate ai processi produttivi (ad es. Produzione di acciaio, di cemento, lavorazione di metalli, cartiere, attività estrattive) risultano generalmente in calo, fatta eccezione per polveri e So2. Il ruolo delle foreste e dell´agricoltura - Il territorio trentino è caratterizzato da vaste superfici forestali, cui è possibile associare emissioni non trascurabili di composti organici volatili (Cov), pari al 80% del totale, nonché da diffuse pratiche di agricoltura ed allevamento: all’agricoltura sono associate quasi interamente le emissioni di ammoniaca (Nh3), rilevante in quanto precursore del particolato secondario, all’allevamento e alla gestione dei reflui, in particolare di vacche da latte e altri bovini, emissioni non trascurabili di metano (Ch4). Per la prima volta in questo inventario è stato stimato il quantitativo di Co2 assorbita, non emessa, dalle superfici forestali, che risulta pari a 1978 kt annue.  
   
   
UMBRIA: CONSERVARE LO SPIRITO FRANCESCANO NEL RAPPORTO CON L’AMBIENTE  
 
Perugia, 23 settembre 2013 - “L´umbria è un luogo molto particolare, perché qui la testimonianza del messaggio di San Francesco è presente in ogni suo luogo. Qui il rapporto tra essere umano ed ambiente richiama tutti noi ad una grande responsabilità affinché esso conservi quel l´equilibrio e quel rispetto che è alla base dello spirito francescano". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo indirizzo di saluto ai partecipanti al Convegno sul tema "Ambiente e piano energetico, approvvigionamento, consumo e riuso", svoltosi ad Assisi presso il Sacro Convento. “L´umbria è ormai universalmente identificata come simbolo del corretto connubio uomo-ambiente, e ciò impone a chi ha la responsabilità del Governo di questa terra un onere in più. Nella nostra azione di governo siamo, infatti, impegnati per concretizzare l’interazione tra ambiente e sviluppo, paesaggio e impresa. Ciò rappresenta una grande sfida per il nostro futuro”. “Pensate che in Umbria da decenni – ha proseguito Marini - coesistono industria e scenari naturali di grande suggestione, come è il caso della cascata delle Marmore, nelle cui vicinanze si sono sviluppate l’industria dell’acciaio e della chimica, grazie alla preziosa risorsa idrica. Questa è anche la terra dove tante piccole e medie imprese hanno investito grandi risorse per una innovazione tecnologica che rendesse sempre più eco-compatibile l’attività industriale e produttiva. Oppure eccellenze come la Novamont che tra le prime al mondo ha saputo riconvertire la chimica di base in chimica ‘verde’”. Riferendosi poi al tema del convegno la presidente ha ricordato, tra le altre cose, il recente accordo tra Regione Umbria, Enel e 19 Comuni umbri per la realizzazione di stazioni di ricarica per le auto elettriche: “sviluppare il settore della produzione di energia da fonti rinnovabili – ha affermato la presidente Marini - , così come la cultura del risparmio energetico, resta per la Regione Umbria un priorità strategica, necessaria al perseguimento dell’obiettivo “20-20-20” che ci impone l’Europa (ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico il tutto entro il 2020), e al tempo stesso offrire al sistema delle imprese opportunità di investimenti, e dunque di nuova occupazione, sempre nel rispetto della compatibilità ambientale perché – ha concluso la presidente - per noi è altrettanto fondamentale salvaguardare il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico”.  
   
   
FONDO DI SOLIDARIETÀ SOCIALE, PUBBLICATO IL BANDO 130MILA EURO PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ. C’È TEMPO FINO AL 31 DICEMBRE  
 
 Verona, 23 settembre 2013 - Più di 130mila euro: è il fondo di solidarietà sociale che il Consiglio di Bacino Veronese ha destinato al sostegno di tutte le famiglie in difficoltà economica che non riescono a far fronte al pagamento delle bollette dell’acqua. Tutti i Comuni che quest’anno hanno pagato le bollette dell’acqua per i propri cittadini in difficoltà (il bando si riferisce alle bollette del 2012) possono aderire al bando del fondo di solidarietà sociale entro il 31 dicembre di quest’anno, recapitato alla loro attenzione proprio in questi giorni (oltre ad essere stato pubblicato sull’Albo on line del sito www.Atoveronese.it  e mediante affissione all’Albo pretorio nella sede dell’Ente lo scorso 13 settembre, dove rimarrà per i 15 giorni consecutivi). Quest’anno sono più di 130mila euro - per l’esattezza 130.873,84 euro - le risorse messe a disposizione dal Consiglio di Bacino grazie ai proventi derivanti dall’applicazione del sovrapprezzo di 0,002 euro sui consumi 2012, raccolti dalle società di gestione, Acque Veronesi e Ags (108.204,65 euro da parte di Acque Veronesi e 22.669,19 euro raccolti da Azienda Gardesana Servizi, cifre in riferimento ai consumi del 2012). Le famiglie più bisognose residenti nei diversi comuni del territorio veronese potranno quindi contare sull’aiuto del fondo di solidarietà sociale istituito dal Consiglio di Bacino Veronese. Il fondo di solidarietà sociale è utilizzato per rimborsare ai Comuni il pagamento delle bollette che questi hanno effettuato a favore dei nuclei familiari meno abbienti. Funziona così: i servizi sociali dei diversi Comuni veronesi individuano le famiglie più bisognose, rientranti nei seguenti parametri Isee: 10.632,94 euro per i nuclei familiari fino a tre figli a carico e di 30.000 euro per famiglie con quattro o più figli a carico. È poi il Comune ad effettuare il pagamento delle bollette a favore dei propri cittadini in difficoltà; a questo punto, al Comune non resta che aderire al bando del fondo di solidarietà sociale del Consiglio di Bacino Veronese e ottenere così il rimborso della cifra versata. In questo momento di crisi, ecco un ulteriore, anche se piccolo, strumento per aiutare le famiglie in difficoltà.  
   
   
FORESTE IN LOMBARDIA: NUOVO APPROCCIO, ORA DIANO REDDITO  
 
Milano, 23 settembre 2013 - Più attenzione, e risorse, per l´agricoltura di montagna, forma autentica di presidio e tutela ambientale del territorio; attività forestali in grado di generare reddito e marginalità, anche attraverso l´attività degli enti consortili; superamento del rapporto con le Province in tema di erogazione dei contributi. Poggia su questi presupposti il confronto con i Consorzi forestali regionali, avviato dall´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, che ha incontrato, i rappresentanti degli Enti, guidati dal presidente regionale Carmelo Puntel. Gli Enti In Cifre - Sono 25 i Consorzi, che gestiscono circa 110.000 ettari di territorio, pari al 20 per cento della superficie forestale lombarda, la maggior parte in zone montane, per natura difficili e con molte aree a rischio di dissesto idrogeologico. Complessivamente impiegano oltre 200 persone, fra tecnici, personale amministrativo e operai (in particolare, questi ultimi costituiscono la maggior parte del personale), impegnati in varie attività di manutenzione del territorio: attività selvicolturali, assistenza tecnica agli Enti, gestione degli alpeggi. Oltre Le Province, Rapporto Diretto Con Regione - "Il filtro delle Province sia diventando difficile da sostenere - ha detto Fava -. Il tavolo istituzionale con questi Enti è anacronistico. Occorre trovare forme che possano includere direttamente il sistema dei Consorzi rispetto alla programmazione della Regione. Credo si possa ipotizzare che il 35, 40 per cento delle risorse del prossimo Psr (Piano di sviluppo rurale) saranno destinate alla montagna, anche stavolta come in passato. Gran parte delle questioni che riguardano la forestazione afferiscono al sistema della montagna e del territorio: credo ci siano spazi per ragionare su modalità nuove, come la negoziazione diretta; ma resto in attesa di vedere che fine fanno le Province". Misura Specifica Per Montagna E Foreste - "Occorre riformare l´approccio - ha aggiunto l´assessore -: le risorse per il comparto ci saranno, con la previsione di un aumento di fondi per la montagna, in aumento rispetto al passato". "Il nostro impegno sarà, a quel punto, di aumentarle - ha precisato Fava - e inserirle in una Misura specifica per la montagna, e quindi, a favore del tema della forestazione". L´impegno forte sarà anche quello di preservare le attività agricole, oltre a quelle forestali. "Occorre un cambio di orizzonte - ha concluso Fava - è ora di iniziare a pensare che quelle aree naturali possano essere sfruttate economicamente, con tutte le modalità opportune. Credo si dovrà andare verso forme di gestione delle aree, sul medio e lungo periodo, con presenza di spazi naturali insieme ad altri sfruttabili dal punto di vista economico".  
   
   
LOMBARDIA. PARATIE COMO, MARONI: PROBLEMA RISOLTO  
 
Milano, 23 settembre 2013 - Nella riunione di Giunta di oggi, è stato approvato lo schema di convenzione fra la Regione Lombardia e il Comune di Como per il completamento delle opere di difesa idraulica e di valorizzazione del Lungolago Trento e Trieste e piazza Cavour. Ne ha dato notizia il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, spiegando che si tratta di "un finanziamento di 5 milioni di euro, ai quali, se necessario, potranno aggiungersi ulteriori 6,5 milioni di euro". Mantenuti Tutti Gli Impegni - "Abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi, anche quelli temporali" ha sottolineato il governatore, spiegando di aver "voluto fare tutti gli approfondimenti necessari, anche in modo preventivo con la Corte dei conti, per evitare sorprese dopo. C´è stata una grande collaborazione fra le Istituzioni per fare le cose bene". Venerdì La Firma - Il prossimo passo, ha annunciato Maroni, "sarà la firma della convenzione, che sottoscriverò venerdì prossimo a Como con il sindaco della città". "Con l´approvazione di questo provvedimento - ha aggiunto - possiamo dire che, oggi, non ci sono più ostacoli per la conclusione dei lavori e per il completamento dell´opera. E´ motivo di particolare soddisfazione, perché in passato era stato fatto un pasticcio. Mentre noi siamo stati capaci di risolvere definitivamente il problema".  
   
   
RIFIUTI IN TOSCANA, NUOVO PIANO 2013-2020: PIÙ RICICLO MENO IMPIANTI  
 
Firenze, 23 settembre 2013 - Meno produzione di rifiuti, raccolta differenziata al 70%, più riciclo, meno discariche e meno termovalorizzatori: ecco gli obiettivi del nuovo Piano regionale di gestione dei Rifiuti e di Bonifica dei siti inquinati 2013-2020 che ha appena avuto il via libera dalla giunta regionale. Il Prb per la prima volta tratta di rifiuti urbani, rifiuti speciali e bonifica dei siti inquinati in una visione unica e complessiva che imprime una svolta fondamentale: trasformare il rifiuto in risorsa e intraprendere la strada del recupero e del riciclo. Il tutto in un quadro di autosufficienza e autonomia gestionale del ciclo integrato dei rifiuti, con particolare attenzione per i rifiuti speciali. Importanza viene data all´attivazione delle filiere industriali del riciclo degli speciali (soprattutto i rifiuti cartari, siderurgici, agronomici, della chimica, ai fanghi di depurazione, etc.) e al rafforzamento delle azioni che consentono di recuperare particolari frazioni come quella dei rifiuti di imballaggio in plastiche eterogenee, inerti da demolizione e costruzione, i cosiddetti Raee. "E´ un piano innovativo - ha detto l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini - che fa il punto della situazione rispetto a quanto fatto in questi anni e soprattutto introduce elementi di importante discontinuità col passato, traghettando la Toscana da qui al 2020 in modo che sia una reigone più europea rispetto alla gestione dei rifiuti. Le percentuali che stanno alla base del piano e ne rappresentano gli obiettivi sono 70, 20 e 10. Ovvero 70% l´obiettivo di raccolta differenziata al 2020 per fare in modo che questo sia un piano che punta al riciclo e alla riduzione e razionalizzazione degli impianti rispetto a quelli già previsti nei piani provinciali. Poi, 20% la capacità della Regione di portare a recupero di energia i rifiuti che vengono prodotti in Toscana e 10 il conferimento massimo previsto nelle discariche. Quindi più riciclo e meno impianti rispetto a quelli ad oggi presenti nei piani provinciali e interprovinciali significa che se questi obiettivi saranno realizzati da qui al 2020 come noi auspichiamo, già ora è possibile pianificare una riduzione della dipendenza dalle discariche che è il primo obiettivo importante e strategico insieme a quello della raccolta differenziata". Ecco nel dettaglio gli obiettivi: Prevenire la formazione dei rifiuti - Si prevede una riduzione dell´attuale produzione di rifiuti fino a 50 kg/abitante. Come? In base alle previsioni e stime Irpet da qui al 2020 ci sarà una diminuzione di produzione dei rifiuti di circa 20 kg per abitante perché, nonostante l´aumento di popolazione e una ripresa economica e quindi dei consumi, si consoliderà la tendenza di rallentamento e riduzione della produzione di rifiuti. Inoltre, con il passaggio al sistema di raccolta porta a porta si prevede una riduzione di ulteriori 30 kg/abitante. A questa azione si aggiungeranno quelle messe in atto dal Prb (acquisti verdi, autocompostaggio, fontanelli, recupero scarti alimentari, etc) e l´introduzione di schemi tariffari basati sul principio "paghi per quello che produci"(Tares e Service Tax permettendo). Portare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani al 70% del totale dei rifiuti urbani, passando dalle circa 900.000 t/a attuali a circa 1,7 milioni di t/a - Al 2011 (anno di riferimento del Piano) la Rd è attestata al 42,2%. Questo obiettivo verrà perseguito passando dal sistema attuale di raccolta stradale alla raccolta domiciliare (porta a porta) o di prossimità prendendo a riferimento gli esempi già virtuosi presenti in Toscana. Realizzare un riciclo effettivo di materia da rifiuti urbani di almeno il 60% del totale dei rifiuti urbani, grazie ai sistemi di raccolta domiciliare (porta a porta) o di prossimità che arrivi a coinvolgere almeno il 75-80% della popolazione regionale. In termini occupazionali questo si traduce in un aumento di 1.200/1.500 addetti. Riduzione degli impianti - Il piano esclude la possibilità che vengano realizzati nuovi impianti rispetto a quelli già previsti dagli attuali piani provinciali e interprovinciali. Rispetto a questi il Prb comporterà una riduzione. - Tmb: Il piano prevede che non vengano realizzati nuovi impianti di Trattamento Meccanico Biologico (impianti di trattamento a freddo dei rifiuti che sfruttano l´abbinamento di processi meccanici a processi biologici che separano la frazione umida dalla frazione secca) e laddove possibile se ne prevede la riconversione come impianti per la produzione del compost (da raccolta differenziata dell´organico e degli sfalci e potature) che consentirà di incrementare e migliorare questa frazione della Rd che rappresenta la parte più pesante del rifiuto. - Termovalorizzatori da 9 a 7: il recupero energetico passerà dall´attuale 13% al 20% dei rifiuti urbani, che corrisponde a circa 475.000 t/anno (al netto degli scarti da Rd stimati in circa 120.000 t/anno ), invece delle circa 740.000 t/anno previste dai piani attuali. Quindi una riduzione di circa il 20% delle previsioni contenute nei piani provinciali vigenti che potrà prevedere il passaggio dai 9 impianti attualmente previsti a 7. - Discariche da 12 a 5: i conferimenti in discarica saranno portati a un massimo del 10% dall´attuale 42% dei rifiuti urbani corrispondente a circa 235.000 t/anno (al netto degli scarti da Rd stimati in circa 120.000 t/anno). Se oggi 12 discariche smaltiscono annualmente circa 1 milione di t/a di rifiuti urbani, al 2020 questi arriveranno ad ammontare a circa 350.000 t/anno. Si ritiene, quindi, che si possa passare da 12 a 5 discariche. Il Prb formula dunque importanti traguardi, tutti volti a fornire un contributo determinante alla valorizzazione del patrimonio ambientale regionale. Ma ancora più importante, definisce un insieme cospicuo di azioni con cui tali traguardi devono essere raggiunti. E´ perciò essenziale che a fianco alla realizzazione delle azioni venga attivato un monitoraggio continuo del conseguimento degli obiettivi. Con cadenza annuale, verrà predisposto un Documento di monitoraggio e valutazione del Prb destinato a informare la Giunta Regionale e il Consiglio sul raggiungimento degli obiettivi previsti. Il primo Documento predisposto conterrà il crono programma per la verifica di realizzazione di tali obiettivi e saranno indicate le azioni da attivare in caso di divergenza tra questi e i risultati rilevati. Ai fini della redazione del Documento, per valorizzare e dare prosecuzione a quanto già avviato in fase di predisposizione del presente Piano attraverso la procedura partecipativa, sarà convocato un Tavolo tecnico al quale parteciperanno i gruppi d´interesse coinvolti in quella fase. Bonifiche - Il Piano indica gli strumenti e le linee di intervento per proseguire l´importante azione di restituzione agli usi legittimi delle aree contaminate avviata dalla Regione già a partire dagli anni ´90. Vaste aree di interesse industriale, turistico, paesaggistico sono investite in questo ambito di attività. Particolare rilievo assumono le azioni che verranno messe in campo nei siti oggetto di riperimentrazione dei Siti di bonifica di interesse nazionale (Sin), che diverranno a breve di competenza regionale, rispetto ai quali sarà possibile accelerare le procedure di recupero ambientale e produttivo delle aree stesse, contribuendo alla ripresa economica dei sistemi locali di riferimento. Adesso il documento passerà alla valutazione del Consiglio regionale per l´adozione, a cui seguiranno i 60 giorni di osservazioni per arrivare all´approvazione definitiva. Il nuovo Piano, che sostituisce quello di gestione dei rifiuti entrato in vigore nel 1998, è stato il frutto di un percorso di ascolto e di consultazione culminato in un Town Meeting che ha coinvolto tutti i portatori di interesse ed esperti del settore per la condivisione del quadro conoscitivo.  
   
   
TOSCANA, PIANO RIFIUTI 2013-2020, ROSSI: "UNO STRUMENTO NUOVO, PER UN SALTO DI CIVILTÀ"  
 
Firenze, 23 settembre 2013 - "Con questo Piano siamo convinti di imprimere una svolta, affrontando la materia rifiuti in tutta la sua complessità. Due sono gli obiettivi su cui lavoriamo: la riduzione dei rifiuti e la riduzione degli impianti". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, presentando il nuovo Piano dei rifiuti e delle bonifiche 2013-2020 che ha appena avuto il via libera dalla giunta. "Lavoreremo per la riduzione dei rifiuti - ha continuato Rossi – ma questo non dipende solo da noi. In questa campo è interessante notare come ci sia più sensibilità nei cittadini che nel legislatore. Per quanto ci riguarda, noi supporteremo le buone pratiche già in corso anche con finanziamenti e coinvolgendo i Comuni in base al principio ´paghi quello che produci´". "La situazione della Toscana - ha quindi sottolineato il presidente - è fortemente sbilanciata sulle discariche. Il nuovo Piano punta tutto sulla differenziata e sul porta a porta, che non costa di più, e sul riciclo. Ma con questo strumento daremo anche un colpo alle discariche, e quindi sicuramente un colpo al business che ruota attorno al trasporto dei rifiuti, con tutto ciò che questo comporta". "Avere un numero alto di impianti – ha detto ancora - è un elemento negativo e noi questo non lo vogliamo. Risparmiando sugli impianti e sulle discariche faremo un salto di civiltà. Così come assumere l´orizzonte culturale dei rifiuti zero. In questo senso – ha proseguito - ci sono aspetti interessanti in quelle elaborazioni dell´innovazione e della ricerca che affrontano il tema del riuso". "Tutti questi sono traguardi ambiziosi, sui quali la Toscana vuole e deve impegnarsi per collocarsi tra le migliori, per pratiche, non solo in Italia ma in Europa.c´è chi ha interesse a mantenere la situazione e chi ci chiede di fare di più. Credo - ha concluso Rossi - che se raggiungeremo questi obiettivi del Piano al 2020 avremo dato una svolta straordinaria e allora potremo guardare a obiettivi ancora più ambizosi".  
   
   
DEPURATORE DI FUCECCHIO: NEL 2012 SEGNALATE DA ARPAT ALLA MAGISTRATURA GRAVI IRREGOLARITÀ  
 
Firenze, 23 settembre 2013 - Nel corso del 2012, a seguito di tre sopralluoghi – a maggio, luglio e ottobre – l´Arpat aveva rilevato irregolarità nell´attività del depuratore di Fucecchio, gestito dal Consorzio dei conciatori, e le aveva prontamente segnalate all´Autorità giudiziaria. "Arpat ha svolto la propria attività di controllo sul depuratore – afferma Giovanni Barca, direttore dell´Agenzia - in totale autonomia e nel rispetto delle normative. Un´attività che ha contribuito a limitare gli effetti della sistematica falsificazione di documenti e campioni forniti dai gestori dell´impianto. E che al tempo stesso ha indirettamente contribuito allo svolgimento delle indagini che hanno portato alla scoperta delle irregolarità nell´attività di depurazione". Anche questo è il risultato dell´attività svolta da Arpat che nel corso del 2012 ha portato ad individuare oltre 100 situazioni di irregolarità a seguito di più di 200 depuratori controllati in tutta la Toscana. "Per la Regione – è il commento dell´assessore all´ambiente Anna Rita Bramerini – è assolutamente prioritario il rispetto della legalità, la tutela dell´ambiente e della salute dei cittadini. Esigenze che non possono mai passare in secondo piano. Voglio anche sottolineare che comportamenti come questo hanno effetti pesanti e negativi per le stesse attività economiche".  
   
   
DISCARICA MARTUCCI: REGIONE PUGLIA NON È INERTE  
 
Bari, 23 settembre 2013 - “A più riprese torna sulla stampa il tema Contrada Martucci senza però che si faccia l´opportuna chiarezza sulla vicenda. Si parla di Contrada Martucci come se fosse un sito unico, senza distinzione tra la vecchia discarica di proprietà privata e l´impianto complesso, bene pubblico affidato in concessione, recentemente entrato in esercizio. La discarica è oggetto di accertamenti per problematiche connesse alla salubrità dell´ambiente mentre l´impianto complesso è attualmente sotto sequestro per accertare eventuali frodi in fase di realizzazione. Siamo contenti che il Ministero si costituisca parte civile nel procedimento che riguarda Contrada Martucci: noi come Regione siamo già costituiti in giudizio e stiamo seguendo l´evolversi della vicenda, partecipando con i nostri consulenti alle attività dell’incidente probatorio. Non siamo certamente inerti”. A dichiararlo l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro. “In relazione alla vecchia discarica va chiarito che la Regione ha perfezionato gli adempimenti di propria competenza nel 2011 e che la gestione post-mortem dell´impianto è in capo ad altri soggetti istituzionali. Qualcuno poi – prosegue Nicastro – è anche andato oltre nell´opera di delegittimazione del lavoro e dell´impegno altrui, cosa che non ha nulla a che fare con la politica. Dicendo di esercitare il proprio mandato, addirittura accusa la Regione di aver autorizzato impianti fotovoltaici a ridosso della vecchia discarica. Bene – dice l´Assessore – sarebbe bastato fare un giro su internet, sulla pagina del comune di Conversano per sapere che gli impianti fotovoltaici in contrada Martucci sono stati realizzati con Dia (dichiarazione di inizio attività). Una pratica edilizia insomma che si presenta in comune e che nulla a che fare con le competenze regionali”. “La Regione non è inerte, gli uffici competenti dell´Assessorato all´Ambiente non attendono fatalisticamente il corso degli eventi ma hanno ampiamente valutato e programmato azioni e percorsi per evitare che nei comuni che depositano il proprio Rsu a Conversano si possa determinare una qualche emergenza sul piano della raccolta e del conferimento. Tutto ciò – conclude Nicastro - a prescindere dal lavoro che la magistratura sta svolgendo e dalle risultanze che potrebbero derivarne”.  
   
   
CARTONIADI DELLA VALLE D´AOSTA - VINCE LA COMUNITÀ MONTANA GRAND COMBIN  
 
Aosta, 23 settembre 2013 - Le Cartoniadi della Valle d’Aosta, che dal 15 luglio al 15 agosto hanno visto sfidarsi le otto Comunità Montane della regione ed il Comune di Aosta, hanno un vincitore: il primo premio di 15mila euro, messo in palio da Comieco, il Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica che, con l’Assessorato del territorio e ambiente, ha organizzato l’iniziativa, è stato assegnato alla Comunità Montana Grand Combin. La premiazione si è svolta oggi, giovedì 19 settembre, alla Biblioteca regionale di Aosta, alla presenza dell’Assessore Luca Bianchi e del Direttore Generale di Comieco Carlo Montalbetti, e ha concluso l’evento che ha coinvolto cittadini, famiglie, associazioni, negozi e uffici in tutta la regione. Con più di 40 tonnellate di carta e cartone raccolte, la Comunità Montana Grand Combin si è dimostrata la più virtuosa, facendo registrare un incremento di oltre il 45% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al secondo posto si è classificata la Comunità Montana Mont Rose, che, con un aumento della raccolta di carta e cartone del 35%, ha vinto il premio di 10mila euro. Terzo posto e premio di 5mila euro alla Comunità Montana Mont Emilius (+32% rispetto allo stesso periodo del 2012). Tutti i premi assegnati dovranno essere investiti per concreti benefici ambientali e sociali, come l’acquisto di libri per le scuole o nuovi impianti fotovoltaici. “La Valle d’Aosta è la terza regione d’Italia nella raccolta procapite di carta e cartone, con quasi 76 kg per abitante nel 2012 - ha dichiarato Carlo Montalbetti. - Le Cartoniadi che si sono appena svolte hanno confermato il forte impegno della Regione che, con oltre 900 tonnellate di carta e cartone raccolte nel periodo di gara, è riuscita ad incrementare di un ulteriore 22% le proprie performance rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’iniziativa ha pienamente raggiunto il suo duplice obiettivo: confermare la sensibilità dei cittadini valdostani verso la corretta raccolta della carta e del cartone e accrescere quella dei tanti turisti che trascorrono qui le loro vacanze estive”. “Non possiamo che essere soddisfatti del risultato ottenuto. Tra l’altro, la scelta del periodo estivo per le Cartoniadi è stata una sfida nella sfida, - ha commentato l’Assessore Luca Bianchi – che ci ha permesso di testare una campagna di comunicazione capillarmente organizzata su tutto il territorio regionale, indirizzata anche ai turisti. L’iniziativa ha aggiunto all’immagine della Valle una forte connotazione ambientale, legata alla raccolta differenziata. Vorrei ringraziare tutti i cittadini, le Comunità Montane, il Comune di Aosta, gli operatori che effettuano il servizio di raccolta rifiuti e il gestore del centro di conferimento dei rifiuti urbani ed assimilati di Brissogne per il coinvolgimento e l’impegno che hanno dimostrato.”  
   
   
LE CARTONIADI PORTANO AD UN +22% LA RACCOLTA DI CARTA E CARTONE IN VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 23 settembre 2013 - Con più di 40 tonnellate di carta e cartone raccolte fra il 15 luglio e il 15 agosto del 2013, pari ad un incremento del 45% rispetto allo steso periodo dell’anno scorso, la Comunità montana Grand Combin ha conquistato il podio più alto delle Cartoniadi, le olimpiadi della differenziata promosse da Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, e dall’Assessorato del territorio e ambiente. La Comunità guidata dal Presidente Riccardo Farcoz si è portata a casa il primo premio di 15 mila euro, che verrà ora utilizzato per continuare l’azione di sensibilizzazione alla raccolta differenziata degli studenti delle scuole secondarie di primo grado del territorio. La premiazione dell’iniziativa si è svolta giovedì 19 settembre, alla Biblioteca regionale di Aosta. Al secondo posto si è piazzata la Comunità montana Mont Rose, con un aumento della raccolta di carta e cartone del 35%, mentre sul gradino più basso è salita la Comunità montana Mont Emilius, con un +32% rispetto allo stesso periodo del 2012. Nelle casse dei due enti andranno ora rispettivamente un assegno di 10 e di 5 mila euro. Luca Bianchi, Assessore al territorio e ambiente - <Il principio è che si voleva premiare con del denaro le Comunità montane, in un periodo, come è stato specificato nella conferenza stampa, in cui la partecipazione turistica è al massimo livello, per evidenziare che la Valle d’Aosta sta lavorando per il riciclo, in un’ottica ambientale. I risultati che abbiamo ottenuto - confermati anche dal Presidente di Comieco - sono tra i migliori in Italia. L’importanza di questo risultato è anche quella di mantenerlo, quindi lavoreremo in questo senso.> La Valle d’Aosta è la terza regione d’Italia nella raccolta procapite di carta e cartone, con quasi 76 kg per abitante nel 2012. Conferimenti importanti, pagati l’anno scorso da Comieco alla Valle d’Aosta più di 500 mila euro. Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco - <Nel mese di agosto siamo andati oltre il 22% rispetto alla media stagionale, quindi un risultato di primo ordine. Si conferma come una delle regioni di montagna più virtuose, con oltre 70 kg per abitanti e credo che, per metro quadrato, se consideriamo che la Valle d’Aosta è una regione piccola ma molto combattiva, risulta la prima. Detto questo, queste olimpiadi sono servite sicuramente per ricordare come si fa bene la raccolta differenziata del cartone. Abbiamo avuto anche l’opportunità di segnalarlo anche ai tanti turisti che frequentano la Valle nel mese di agosto e quindi un segnale di come dal punto di vista ambientale le cose si fanno per bene anche per salvaguardare questo magnifico ambiente naturale. Tutta la carta e il cartone raccolto come sempre viene integralmente riciclato.> L’attenzione è ora rivolta alle giovani generazioni. Durante la conferenza stampa l’Assessore regionale all’ambiente, Luca Bianchi, ha annunciato l’avvio di un nuovo progetto rivolto alle scuole primarie. Luca Bianchi, Assessore al territorio e ambiente - <Parto dal presupposto che per differenziare, per aumentare la differenziata, bisogna inculcare, e uso questo termine, questa sensibilità proprio nei giovani, in quando sono loro che riusciranno a portarci a quei risultati che ci auspichiamo.>  
   
   
FVG: LA GIUNTA APPROVA LE LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI  
 
Trieste, 23 settembre 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Ambiente e all´Energia Sara Vito, ha approvato le Linee guida per la gestione rifiuti sanitari. "Abbiamo voluto intervenire in una materia molto importante, che ha un forte impatto economico, ambientale e sociale", ha affermato l´assessore Vito. "Ottimizzare secondo criteri di economicità e sicurezza la gestione dei rifiuti sanitari significa creare un beneficio sia per i cittadini che per gli operatori del settore, e risulta essenziale anche per il miglioramento della qualità delle prestazioni del Ssr-servizio Sanitario Regionale stesso". La predisposizione delle ´Linee guida´ è il frutto di un lavoro condiviso tra la direzione centrale all´Ambiente - servizio Rifiuti, la direzione centrale alla Salute, le Aziende per i Servizi Sanitari, le Aziende Ospedaliere e gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Aspetto molto rilevante del provvedimento è il recupero di materiale sanitario smaltito. Le Aziende per i Servizi Sanitari sono tenute ad attivare la raccolta differenziata delle tipologie di rifiuti non pericolosi, avvalendosi, ove possibile, del servizio pubblico comunale. Nell´ottica della prevenzione, anche attraverso una formazione mirata del personale, si dovranno ridurre quantità e pericolosità dei rifiuti prodotti. È anche prevista una riduzione dei costi grazie all´applicazione di corrette pratiche organizzative e gestionali. "Con queste Linee guida, che rispondono alla necessità di definire criteri gestionali unici su tutto il territorio regionale, volti al miglioramento degli attuali standard - ha sottolineato l´assessore - abbiamo riempito un vuoto legislativo, allineandoci alla normativa nazionale e comunitaria". "Esprimo apprezzamento per l´impegno e la professionalità del personale del servizio Rifiuti che ha proposto un documento condiviso e di qualità". I rifiuti prodotti in Friuli Venezia Giulia dalle aziende sanitarie regionali nel periodo 2005-2011 hanno subito un progressivo incremento dalle iniziali 4.500 tonnellate fino a raggiungere, nell´anno 2009, il picco di quasi 9.000 tonnellate, per poi calare nel 2010 ed assestarsi nel 2011 su valori prossimi a quelli registrati nei primi anni dell´intervallo considerato.