Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Febbraio 2012
LEGGE COMUNITARIA: CON UN APPELLO AL PARLAMENTO, CONFINDUSTRIA DIGITALE CHIEDE LA SOPPRESSIONE DELL’EMENDAMENTO FAVA PERCHE’ PENALIZZA LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA DIGITALE IN ITALIA  
 
L’esame della legge è in calendario domani nell’Aula di Montecitorio. L ’appello è sottoscritto anche da Assotelecomunicazioni-asstel, Assinform, Anitec, Aiip in rappresentanza dell’intero settore dell’Ict in Italia. Roma, 30/1/2012- Confindustria Digitale, insieme alle sue associate, Assotelecomunicazioni-asstel, Assinform, Anitec, Aiip, in vista della ripresa domani dell’esame sulla Legge Comunitaria (A.c. N. 4623-A), con una lettera inviata ai deputati membri della Ix Commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera, ai capigruppo e agli onorevoli firmatari di emendamenti soppressivi, chiede all’Aula di Montecitorio di sopprimere l’emendamento introdotto dall’on. Fava (art.18), mettendo in guardia il Parlamento sulle conseguenze depressive che la norma avrebbe sul nascente mercato dell’e-commerce in Italia e in genere sulle opportunità di sviluppo che offre il web. Si legge, infatti, nella lettera che giacché la norma consente di ritenere i fornitori di servizi di comunicazione responsabili della condotta dei propri clienti, per evitare tale eventualità “gli operatori dei servizi di comunicazione elettronica dovrebbero sostanzialmente mettere in atto un inaccettabile controllo dei contenuti che passano sulle reti, conducendo di fatto a un sistema di censura preventiva, che oltre a ledere i diritti dei cittadini, metterebbe in serio pericolo gli investimenti industriali nel settore dell´informazione online e della commercializzazione di contenuti ”. Inoltre tale articolo, oltre a minacciare principi fondamentali della privacy, è destinato a rendere il quadro normativo nazionale del commercio elettronico disallineato rispetto a quello europeo ed internazionale “ senza neanche dare la certezza di raggiungere l’obiettivo di contrasto alla contraffazione. Ritenere, infatti, che l’inasprimento delle responsabilità in capo ai fornitori dei servizi di comunicazioni elettroniche conduca a una riduzione del fenomeno è illusorio e indice di scarsa conoscenza dei ruoli e delle attività dei provider”. Per Confindustria Digitale l’emendamento non solo è dannoso, ma anche inutile, in quanto l’ordinamento già prevede una serie di strumenti in grado di assicurare il perseguimento dei reati legati alla contraffazione, che rientrano nell’ambito del diritto penale. “La legge, infatti, impone agli operatori di segnalare alle autorità le notizie di violazione che ricevono da parte di chi si qualifica come titolare dei diritti ed, essendo la repressione dei reati e le relative indagini prerogativa esclusiva della magistratura, non è consentita alcuna surroga da parte dei privati”. Insomma, tutto il settore dell’Ict è unanime nel chiedere al Parlamento di considerare la soppressione dell’articolo introdotto dal cosiddetto emendamento Fava nella Legge comunitaria, “a favore dello sviluppo dell’innovazione tecnologica, della diffusione dell’e-commerce e delle piccole e medie imprese italiane, in un contesto che confermi la coerenza e la compatibilità della normativa italiana a livello nazionale ed europeo, anche in considerazione del preannunciato processo di revisione della direttiva comunitaria che ha dettato il quadro giuridico per il commercio elettronico”  
   
   
SYMANTEC INTELLIGENCE REPORT DI GENNAIO 2012  
 
Symantec ha annunciato i risultati del Symantec Intelligence Report di Gennaio 2012, che rivela come gli spammers stiano utilizzando le vacanze e gli eventi più importanti per rendere le email ancora più appealing. Il Symantec Intelligence Report ha identificato oltre 10.000 domini compromessi con uno script redirect scritto in Php, che contiene nel nome un riferimento al Nuovo Anno. Questi script redirect sono ospitati su siti web fraudolenti e i link a quest’ultimi inclusi nelle email di spam, bloccate successivamente da Symantec.cloud. Click-to-tweet: Il report di Symantec evidenzia come gli spammer stiano sfruttando il nuovo anno, le vacanze e gli eventi più importanti: http://bit.Ly/xzxecu Per persuadere ulteriormente i destinatari ad aprire i messaggi, gli spammer utilizzano tecniche di ingegneria sociale includendo nelle Url parametri per suggerire che la destinazione sia un sito di social networking. L’analisi di Symantec prevede che gli spammer sfrutteranno i prossimi eventi in calendario, comprese le tradizionali celebrazioni del Capodanno cinese, che inizieranno questa settimana, e il giorno di San Valentino, che si sta avvicinando. “Ci aspettiamo di vedere anche livelli di spam e malware molto alti che sfruttino alcuni dei maggiori eventi sportivi dell’anno. Stiamo già rilevando riferimenti alle Olimpiadi di Londra come ingrediente delle frodi ´alla nigeriana´ o di altri schemi fraudolenti”, ha affermato Antonio Forzieri, Security Practice Manager, Symantec. “Collegando le loro email a celebrazioni, eventi e vacanze di interesse globale, gli spammer e gli autori di malware possono (almeno a prima vista) rendere i loro messaggi più interessanti e aumentare la probabilità che i destinatari vistino i siti web fraudolenti e vengano infettati”, ha aggiunto Forzieri. Nel mese di dicembre il livello di spam globale è diminuito, ma in Gennaio è tornato gradualmente a livelli simili a quelli del mese di Novembre, comunque inferiori rispetto alla media del 2011. Altri Highlights del rapporto: Spam: Il rapporto globale tra lo spam e il traffico email a gennaio 2012 è salito di 1,3 punti percentuali rispetto a dicembre 2011, ovvero al 69,0% (1 email su 1,45). Questo segue il calo più significativo del mese di dicembre, quando lo spam è sceso di 2,8 punti percentuali al 67,7%. Il recente aumento significa quindi che lo spam è quasi tornato allo stesso livello di novembre 2011. Phishing: A gennaio, il tasso globale di phishing è aumentato di 0,06 punti percentuali, portando la media a 1 email su 370,0 (0,27 %) contenente qualche forma di attacco di phishing. Minacce contenute nelle e-mail: Il rapporto globale tra virus trasmessi via email e traffico email è stato di uno su 295,0 email (0,33%) a gennaio, con un calo di 0,02 punti percentuali rispetto a dicembre 2011. Da ulteriori analisi è emerso che a gennaio il 29,0% del malware trasmesso via email conteneva link a siti maligni, dato invariato rispetto a dicembre 2011. Minacce Malware Web-based: A gennaio, Symantec Intelligence ha identificato ogni giorno una media di 2,102 siti contenenti malware e altri programmi indesiderati, quali spyware e adware, con una diminuzione del 77,4% rispetto a dicembre 2011. Minacce per gli Endpoint: Il malware più frequentemente bloccato il mese scorso è stato Ws.trojan.h. Ws.trojan.h è uno strumento euristico generico basato su cloud per file che possiedono le caratteristiche di una minaccia non ancora classificata. I file rilevati mediante questa euristica sono considerati da Symantec potenzialmente rischiosi per l’utente e il loro accesso al computer viene pertanto bloccato. Geographical Trends: Spam · L’arabia Saudita è la ragione geografica più colpita da spam a gennaio; con un livello di spam del 75.5%. · La Cina è la seconda più colpita da spam con il 75% del traffico email bloccato come spam. · In Usa, il 69.9% percento delle email era spam, in Canada il 68.7% percento. · In Uk il livello di spam era del 69.3%. · In Olanda, il 70.5% del traffico email era spam, in Germania il 68.2%, in Danimarca il 69.1% e in Australia 68.6%. · A Hong Kong, il 67.5% delle email è stato bloccato come spam e il 66.7% a Singapore, rispetto al 65.6% del Giappone. · Il livello di spam in Sud Africa ha raggiunto il 69.5% e il 73.1% in Brasile. Phishing · L’olanda è il paese più colpito da phishing a gennaio, con 1 su 62.6 email identificata come attacco di phishing. · Il secondo paese più colpito è Uk, con 1 su 179.4 email identificata come attacco di phishing. · Il livello di phishing in Usa ammonta a 1 su 1,145 e 1 su 379.9 in Canada. · In Germania i livelli di phishing si sono attestati a 1 su 797.6 e 1 su 330.9 in Danimarca. · In Australia, il livello di phishing è di 1 su 542.2 email e di 1 su 942.9 a Hong Kong; in Giappone è di 1 su 5,692 e di 1 su 1,156 per Singapore. · In Brasile una email su 1,007 è stata bloccata per phishing. Minacce contenute nelle email · L’olanda è in cima alla classifica per il volume più alto di email malevoli nel mese di gennaio, con una email su 61.4 identificata come malevola. · Uk è seconda il classifica con una email su 169.1 identificata come malevola. · In Sud Africa una su 305.9 email è stata bloccata come malevola. · In Us i livelli di virus provenienti da malware contenuti nelle email ammontano a 1 su 592.5 e 1 su 285.4 in Canada. · In Germania le attività dei virus hanno raggiunto quota 1 su 471.7, in Danimarca 1 su 318.1. · In Australia 1 su 327.9 email era malevola. · Per il Giappone il tasso è di 1 su 1,573, rispetto a 1 su 482.9 a Singapore. · In Brasile 1 email su 681.7 conteneva materiale malevolo. Trend per settori verticali: · Il settore dell’istruzione è stato il più colpito da attacchi di spam nel mesi di gennaio, con una percentuale del 71.0% . · Il livello di spam per il settore chimico e farmaceutico ha raggiunto il 69 %, il 68.7 % per il settore servizi It, il 68.4 % per il retail, il 68.9 % per il settore pubblico e per il settore finanziario il 68.2 %. · Il settore finanziario rimane il più colpito da attività di phishing in gennaio, con 1 su 99.1 e- mail compromessa da un attacco di phishing. · Il livello di phishing per il settore chimico e farmaceutico è stato di 1 su 838.0 e 1 su 647.8 per il settore dei servizi It, per il retail 1 su 529.4, per il settore dell’istruzione 1 su 169.4 e 1 su 253.7 per il settore finanziario. · Con 1 email su 90.2 identificata come malevole, il settore pubblico rimane quello più attaccato nel mese di gennaio. · ll livello di virus per il settore Chimico e Farmaceutico è stato di 1 su 381.3 e 1 su 399.4 per il settore It; 1 su 407.1 per il Retail, 1 su 138.3 per il settore dell’Istruzione e 1 su 236.7 per il settore Finanziario. Trend di mercato: · Il livello di spam per le piccolo e medie imprese (1-250) è stato pari al 68.9%, rispetto al 69.1% delle grandi imprese (2500+). · Gli attacchi di phishing verso le piccole e medie imprese (1-250) sono stati pari a 1 email su 225.2, rispetto a 1 su 410.9 per le grandi imprese (2500+). · Gli attacchi di malevoli via email per le piccole imprese (1-250) sono stati pari a 1 email su 277.3, rispetto a 1 su 281.5 per le grandi imprese (2500+). Il Symantec Intelligence Report fornisce informazioni su tutti i trend e di dati sopra riportati, così come dei trend geografici e verticali più dettagliati. Info: http://www.Symantec.com/it/it/business/  - www.Symantec.it    
   
   
VOLA ALTO IL SYMANTEC PARTNER PROGRAM: 53 SPECIALIZZAZIONI E 13 MASTER RAGGIUNTE ALLA FINE DEL 2011  
 
A meno di due anni dal lancio del nuovo Partner Program, Symantec presenta i risultati raggiunti con le Specializzazioni di Soluzione e le Specializzazioni Master. Symantec aveva annunciato il nuovo Partner Program nel mese di aprile 2010, introducendo cambiamenti e aggiornamenti strategici riguardanti le Specializzazioni sulle soluzioni e si aggiungendo nuove specializzazioni per i partner qualificati con pratiche di consulenza consolidate in una o più aree tecnologiche. Questi miglioramenti, introdotti per favorire e privilegiare il ruolo dei partner in alcuni dei mercati più importanti per Symantec, hanno prodotto risultati eccellenti: 53 Specializzazioni di Soluzione e 13 Specializzazioni Master raggiunte. In particolare sulle Specializzazioni di Soluzione è stato completato circa l’80% del piano totale stabilito per la fine del corrente anno fiscale. “Siamo molto fieri del successo conseguito in Italia e siamo perfettamente in linea con gli obiettivi raggiunti dalla regione Emea con più di 130 Specializzazioni e 35 Master,” ha dichiarato Bernardo Palandrani, Commercial e Channel Manager di Symantec Italia. “Symantec ha da sempre sostenuto e sviluppato una forte politica di canale introducendo nuove iniziative di incentivazione e potenziando i programmi di maggior successo. I numeri ottenuti ci confermano di aver intrapreso la strada giusta e che i nostri partner sono una risorsa fondamentale e uno straordinario fattore di potenziamento per il nostro business.” Il nuovo Symantec Partner Program aiuta i partner a differenziare il proprio business e a fornire valore di prima qualità ai clienti. Queste innovazioni, insieme ai numerosi vantaggi di abilitazione e finanziari, sono state concepite per aiutare i partner a ottenere un maggiore fatturato dalle vendite e a consolidare il rapporto con Symantec. Le Specializzazioni riconoscono e documentano le conoscenze e l´esperienza di un partner Symantec in una particolare famiglia di soluzioni: una volta specializzati, i partner faranno leva sul maggiore livello di competenza acquisito nell’area tecnologica scelta per proporre ai clienti un portafoglio di prodotti Symantec più ampio, aumentando il volume delle trattative. Alle Specializzazioni di Soluzione si sono aggiunte poi le Specializzazioni Master per i partner più qualificati in grado di soddisfare determinati requisiti relativi alla capacità di fornire servizi di consulenza, mantenendo gli standard più elevati. La Specializzazione Master offre ai partner benefici e vantaggi competitivi, nonché un accesso privilegiato agli strumenti e al personale tecnico di Symantec  
   
   
UNIVENDITA: CALO DGLI INDICI DI GRADIMENTO DELLA DISTRIBUZIONE TRADIZIONALE  
 
Luca Pozzoli, Presidente di Univendita, si è pronunciato sul calo degli indici di gradimento della distribuzione tradizionale contro la fiducia riservata dai consumatori alla vendita diretta a domicilio. La vendita diretta a domicilio è l´unico canale della distribuzione che dà fiducia ai consumatori «Non solo l´economia è in fase di stagnazione, ma anche la fiducia dei consumatori è in continuo calo. Lo ha certificato l´Istat. Secondo l´istituto di statistica, infatti, nel gennaio di quest´anno gli indici di gradimento sia della grande distribuzione sia delle vendita al dettaglio sono calati a 65,5 e a 88,6 punti percentuali. In un quadro socio-economico come questo, una buona notizia arriva dalla vendita diretta a domicilio. Un sondaggio commissionato da Univendita nell´autunno scorso ha certificato che è l´unico sistema di distribuzione in Italia che piace e che ottiene sempre più apprezzamenti. Il 91% dei clienti della vendita diretta a domicilio si ritiene soddisfatto, mentre l´84,6% consiglierebbe ad amici e conoscenti di acquistare dalle aziende che effettuano vendita diretta a domicilio». Luca Pozzoli, 46 anni, è il presidente di Univendita, l´associazione di categoria che riunisce le più importanti aziende italiane operanti nel campo della vendita diretta a domicilio. Le imprese associate a Univendita contano oltre 55mila collaboratori in tutta Italia e superano il miliardo di euro di fatturato annuo. Info: www.Univendita.it    
   
   
PROGETTO EUROPEO SUI RIFIUTI ELETTRONICI  
 
Sul tema dei rifiuti elettronici, l´Italia ha lanciato un importante progetto europeo che prevede cassonetti intelligenti per la raccolta. Il Gruppo Hera guida una cordata composta da tre sistemi collettivi leader nella gestione dei Raee: Ecolight per l´Italia, Ecolum (Spagna) ed Environ (Romania). Al via il progetto europeo Identis Weee: innovazione e tecnologia per garantire la tracciabilità dei Raee. Capofila la multiutility bolognese Hera. Partner i sistemi collettivi: Ecolight (italia), Ecolum (Spagna) ed Environ (Romania). L´investimento ammonta a 3,5 milioni di euro Raddoppiare la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), assicurare la loro tracciabilità attraverso strumenti tecnologicamente innovativi e favorire il recupero di importanti materie prime seconde. Sono questi gli obiettivi del progetto europeo Identis Weee (Identification Determination Traceability Integrated System for Weee) che vede capofila il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane. Partner sono il consorzio Ecolight (Italia), la Fundación Ecolum (Spagna) e Asociatia Environ (Romania): sistemi collettivi che si occupano della gestione dei rifiuti elettronici. Il progetto, co-finanziato dall´Unione Europea nell´ambito del programma "Life+ politica e governance ambientali", prevede un investimento di 3,5 milioni di euro ed è patrocinato, tra gli altri, da Anci, Federambiente e Regione Emilia Romagna. Un progetto innovativo: Sono due le ragioni che connotano Identis Weee come progetto unico in Europa. La prima è l´obiettivo di intercettare i rifiuti elettronici, soprattutto i piccoli elettrodomestici e le lampadine a risparmio energetico, con l´uso di cassonetti e altri contenitori "intelligenti". I Raee sono, infatti, rifiuti speciali e possono essere pericolosi. Devono seguire un preciso percorso di raccolta per evitare la dispersione nell´ambiente di sostanze inquinanti e assicurare il recupero di materie importanti, come plastica, vetro, ferro, alluminio e di metalli preziosi, come tungsteno e palladio, riutilizzabili nei cicli produttivi. La seconda è la possibilità di tracciare i rifiuti dal loro conferimento fino al recupero o trattamento finale, mettendo in pratica le indicazioni di Strasburgo e creando un sistema innovativo che permette di testare le abitudini dei cittadini, per offrire loro servizi sempre più adeguati. Con questo sistema è anche possibile prevenire l´esportazione illegale dei Raee. Le fasi del progetto: Avviato alla fine dell´anno scorso, Identis Weee si sviluppa nell´arco di un quadriennio e coinvolge tre nazioni europee. Dopo il lancio, il cronoprogramma prevede tre passaggi. Entro la fine del 2012 saranno introdotti contenitori-prototipi per la raccolta di Raee in alcuni comuni dell´Emilia Romagna: Bologna, Castenaso, Ravenna e Lugo. La sperimentazione avverrà anche nelle zone di Saragozza (Spagna) e Bucarest (Romania). Si tratterà di una quarantina di nuovi contenitori stradali studiati da Hera e dedicati alla raccolta di piccoli elettrodomestici, cellulari e di lampade a basso consumo. Nuovi contenitori per la raccolta di grandi elettrodomestici, televisori e computer saranno collocati anche nelle stazioni ecologiche e internamente o all´esterno di negozi e centri commerciali. E´ prevista la realizzazione di una stazione mobile, condotta da un operatore, per la raccolta domiciliare di ogni tipo di Raee. Un nuovo sistema informativo, grazie a dispositivi collocati su tutti i contenitori, permetterà di risalire all´utente, determinare l´esatto quantitativo di Raee conferito, tracciare il ciclo di vita del rifiuto fornendo informazioni sul prodotto, sui materiali recuperabili e garantendo la trasparenza dell´intero processo di gestione. Il secondo passaggio è previsto nel biennio 2013 - 2014, quando avverranno il monitoraggio del sistema e la catalogazione di dati su raccolta e recupero. Ultima fase nel 2015, anno di chiusura del progetto, quando si avrà il quadro completo degli esiti della sperimentazione. «I rifiuti elettronici rappresentano la vera sfida in campo ambientale», afferma Roberto Barilli, direttore generale del Gruppo Hera. «Abbiamo già ottenuto risultati eccellenti nell´attività di raccolta di questi rifiuti. Ora puntiamo a incrementarne non solo i quantitativi, ma anche la qualità, introducendo soluzioni innovative che garantiranno tracciabilità, identificazione, determinazione quantitativa e monitoraggio di flusso dei Raee. Raddoppiarne la quantità raccolta significa, per l´Emilia Romagna, raggiungere gli 11 kg all´anno per abitante. Un obiettivo ambizioso per un territorio in cui questo dato ha già superato la media nazionale». «L´obiettivo europeo dei 4 kg di Raee per abitante raggiunto dall´Italia nel 2010 non è certamente un traguardo», osserva Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight. «Occorre fare di più nell´ambito della raccolta e della sensibilizzazione perché dal recupero di questi rifiuti è possibile ottenere importanti materie prime seconde che possono essere reimmesse nei cicli produttivi con notevoli benefici ambientali. Il progetto Identis Weee ci permette di guardare avanti, proiettando l´Italia verso standard più elevati che superano anche la nuova direttiva europea sui Raee». Gruppo Hera E´ una delle maggiori multiutility italiane, attiva nella gestione dei servizi energetici, idrici e ambientali. Hera opera nelle province di Bologna, Modena, Ferrara, Forlì-cesena, Ravenna, Rimini e Pesaro-urbino e in alcuni comuni della provincia di Firenze. Nel territorio di riferimento il Gruppo serve circa 3 milioni di cittadini. Www.gruppohera.it . Consorzio Ecolight Costituito nel 2004, Ecolight è oggi uno dei maggiori consorzi per la gestione dei Raee. Con oltre 1.500 imprese associate, è il primo sistema collettivo in Italia per numero di consorziati e il secondo per quantità di immesso. Il consorzio si occupa della raccolta e trattamento dei rifiuti derivanti da tutte le categorie di Raee, delle pile e degli accumulatori nel corretto adempimento degli obblighi di legge. Www.ecolight.it Fundación Ecolum Opera in Spagna ed è responsabile della gestione dei Raee che provengono dagli apparecchi d´illuminazione. L´attività di Ecolum è nata in seguito alle direttive europee volte a ridurre la quantità e la pericolosità dei rifiuti che derivano da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Www.ecolum.es Asociatia Environ Asociatia Environ è un´organizzazione non governativa e senza scopo di lucro. La sua missione è assumere le responsabilità di produttori e importatori riguardo ai processi di raccolta, trattamento, riciclaggio ed eliminazione ecologicamente sicura delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, in conformità con Gd 1037/2010 (recepimento 2002/96/Ce) e legislazione complementare.Info: Http://environ.ro/    
   
   
PIRATERIA ED EBOOK: POLILLO (AIE) “LA PIRATERIA STA METTENDO A RISCHIO IL MERCATO NASCENTE DEGLI EBOOK IN ITALIA, NON POSSIAMO NON COMBATTERLA”  
 
Il 75% (circa) dei titoli in classifica è già disponibile sul web in versione pirata. “La pirateria sta mettendo a rischio il mercato nascente degli ebook in Italia, non possiamo non combatterla”. E’ questo l’allarme lanciato dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Marco Polillo che per la prima volta esce allo scoperto fornendo i dati ufficiali dell’Ufficio antipirateria degli editori. Il fenomeno: su 25 best seller in classifica la scorsa settimana, il 75% circa è già piratato in rete – Oggi, a fronte di 19mila ebook disponibili a fine 2011 (erano 1.619 a fine 2009), circolano, secondo stime prudenziali,15mila titoli in versione pirata (le cifre sono in allegato). Ma non è finita qui: in base all´ultima classifica Ibs.it dei 25 titoli più venduti della scorsa settimana (l’excel è in allegato), 17 sono già disponibili in modo legale in versione ebook (quasi il 70%), 19 hanno già versioni pirata (76%). Questo "tasso di pirateria" non cambia tra i libri per cui esiste una versione legale (si trova quella pirata nel 76,5% dei casi) e quelli per cui non esiste (75%). “Il mercato digitale – ha spiegato Polillo - si può sviluppare solo se gli autori e gli editori conserveranno il diritto di sfruttare anche con i nuovi mezzi i contenuti creati e pubblicati. Per questo restiamo dell’opinione che la pirateria è un problema e sottolineiamo il suo peso nel mercato editoriale italiano, non meno di quanto avviene per il resto dell’industria culturale. Se la pirateria non sarà limitata, il mercato digitale semplicemente non potrà svilupparsi, con grave danno soprattutto per i lettori. Se gli investimenti che le imprese stanno oggi facendo non avranno un loro ritorno, infatti, il rischio è che il mercato muoia sul nascere”. Gli strumenti per combatterla – “In nessun caso – chiarisce il presidente degli editori - la tutela del diritto d’autore deve dar vita alla possibilità di censure preventive di quanto viene pubblicato in rete. Pensare d’altro canto che gli editori siano a favore della censura è semplicemente un controsenso. Riteniamo che sia invece possibile individuare tecniche equilibrate che, al contrario, intervengano ex post su quanto viene pubblicato e che conducano alla rimozione immediata di ciò che viola i diritti d’autore. Ciò richiede il rispetto di un principio di responsabilità: è giusto che questa sia esclusa per chi è un mero veicolo di un atto illecito commesso da altri, quando questo avviene realmente a sua insaputa. Altra cosa è che un soggetto sostenga che un illecito è commesso a sua insaputa quando ne era invece perfettamente al corrente. In questo senso eravamo favorevoli alla sostanza dell’emendamento Fava e proponevamo che – alla ricerca di una soluzione equilibrata – si applicasse semplicemente il testo della Direttiva europea, che non può certo essere accusata di antidemocraticità”  
   
   
SMAU BUSINESS BARI: DUE GIORNI PER SCOPRIRE PERCHÉ LE TECNOLOGIE DIGITALI RAPPRESENTANO UNA PRIORITÀ PER IMPRESE E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI  
 
Riduzione dei costi, aumento dell’efficienza e miglioramento della produttività in azienda. Il 15 e 16 febbraio imprenditori e manager potranno conoscere tutti i segreti per migliorare il proprio business grazie alle tecnologie digitali Milano, 2 febbraio. Smau Business Bari, in programma il 15 e 16 febbraio al Nuovo Padiglione della Fiera del Levante, scalda i motori e si prepara a presentare, accanto ad un’ area espositiva che vedrà presenti i principali protagonisti del settore come Cisco, Fujitsu, Ibm, Intel, Microsoft, Teamsystem, Sap, Xerox e Zucchetti, un ricco programma di workshop e laboratori che si susseguiranno nei due giorni all’interno delle arene dislocate nel cuore del padiglione. Ad accendere il dibattito all’interno degli oltre 50 workshop in programma saranno soprattutto temi quali app, tablet, cloud computing, marketing digitale, social media, e-commerce e unified communication e collaboration. Protagonisti dei momenti formativi saranno le più prestigiose business school italiane come School of Management del Politecnico di Milano e Sda Bocconi School of Management che illustreranno nel concreto i benefici di business, in termini di riduzione dei costi, aumento dell’efficienza e miglioramento della produttività, derivanti dall’utilizzo di tali tecnologie in azienda. Compito dei grandi player dell’Ict presenti sarà quello di presentare casi reali di imprese del territorio che racconteranno la propria esperienza di successo di utilizzo delle tecnologie digitali oltre che di studiare, insieme propri business partner del territorio, le soluzioni più adeguate per permettere ad imprenditori e manager del Sud Italia di implementare tali tecnologie in azienda. I Laboratori Torna anche quest’anno l’appuntamento con i Laboratori realizzati dagli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano che avranno il compito di far comprendere a pieno il valore delle più innovative soluzioni tecnologiche per il business, attraverso l’analisi di dati di mercato e il racconto dei migliori casi aziendali nonché fornire alle imprese strumenti di misurazione del reale Roi generato.Si parte mercoledì 15 alle ore 10.00 con il Laboratorio Dematerializzazione, a cura dell´Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, che proporrà una overview sugli ultimi trend di mercato e condividerà con imprenditori e manager presenti i principali elementi necessari ad affrontare con consapevolezza il percorso della propria organizzazione verso la Dematerializzazione.si continua giovedì 16 alle ore 10.00 con il Laboratorio Unified Communication & Collaboration che accenderà l’attenzione sui cambiamenti che tali tecnologie comportano nel modo di lavorare e di interagire con i propri clienti e colleghi. Si passa poi, alle 12.30 al Laboratorio Cloud &Ict as a Service, che aiuterà a comprendere la diffusione, i benefici e le leve di governance e introduzione di modelli Cloud e Ict as a Service. Infine, alle 16.00, sarà la volta del Laboratorio Cad & Plm per il Miglioramento e l’Innovazione della Progettazione che fornirà una panoramica sugli strumenti che le moderne tecnologie informatiche mettono a disposizione per trasformare le idee in prodotti di successo. Accanto agli approfondimenti offerti dalla School of Management del Politecnico di Milano, Smau presenta in anteprima a Bari il Laboratorio Stampa Intelligente che spiegherà come poter risparmiare il 30% sui costi di stampa grazie all’utilizzo di soluzioni a consumo. Una nuova modalità di utilizzo dei servizi di stampa che sta sempre più prendendo piede in azienda poiché rende possibile ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare all’esperienza tattile della carta. Sempre in tema di stampa intelligente tutti i visitatori potranno ritirare una copia della guida pratica sul printing che raccoglie tutte le informazioni utili sulle strategie e i prodotti dei principali attori del comparto. I workshop a cura di Sda Bocconi Per il primo anno a Smau Bari, Sda Bocconi School of Management terrà due workshop esclusivi, della durata di 3 ore ciascuno, in cui verranno affrontati due temi di massima rilevanza: la Business Intelligence e il Project Management. A conclusione del workshop tutti i partecipanti riceveranno un attestato Sda Bocconi. Smau Trade: le iniziative per gli operatori del settore L’edizione 2012 di Smau Bari dedicherà agli operatori del settore iniziative ed eventi organizzati dai grandi Player Ict. L’arena Trade sarà infatti la cornice di workshop formativi al termine dei quali i partecipanti riceveranno un attestato rilasciato da Confindustria Bari e Barletta, Andria- Trani. Nell’ Arena, Computer Gross organizza tre momenti di aggiornamento professionale da 50 minuti ciascuno sui temi della Unified Communication & Collaboration, per aiutare imprenditori e manager a capire l´importanza dell´integrazione tra diversi dispositivi ed applicazioni, della Virtualization Experience dal server al desktop, per illustrare i vantaggi della virtualizzazione in termini di riduzione costi nell´Ict, aumento dell´efficacia aziendale e maggiore flessibilità delle risorse esistenti, e delle soluzioni Cloud Computing per il mercato Ict, per raccontare nuovi programmi di Canale per rispondere al crescente interesse e diffusione delle Soluzioni e dei Servizi Cloud Computing verso le aziende che dovranno essere accompagnate nell´importante e indispensabile processo di innovazione e modernizzazione. Accanto alle sessioni formative Computer Gross ospiterà un’area matching all’interno del quale sarà possibile esplorare nuove opportunità di business . Ad animare l’Arena sono in programma anche alcune sessioni di formazione a cura di Intel, che tratteranno di Ultrabook, Prestazioni,costi, Sicurezza e Cloud. Gli operatori del settore potranno inoltre ricevere una consulenza gratuita all’interno del Gartner Cafè: mercoledì e giovedì un esperto Gartner è a disposizione dei visitatori per confrontarsi sugli obiettivi di business di breve, medio e lungo termine della propria azienda e sulle opportunità di crescita offerte dall´attuale contesto economico - competitivo del mercato Ict. Da non perdere, infine le iniziative di Ibm che poterà all’interno di Smau Bari l’Ibm Software Network, l’evento volto ad illustrare le strategie Software, i programmi e gli incentivi 2012 per rivenditori, Var, System Integrator e Isv e di Fujitsu che, nell’ambito del Fujitu Channel Roadshow selezionerà nuovi partner e presenterà le novità commerciali e i programmi per lo sviluppo del canale indiretto.  
   
   
AD UN LICEO DI TARANTO IL PRIMO PREMIO PER UN "CORTO" SULLA PRIVACY  
 

Gli studenti sono stati premiati dal Garante in occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali.

"Proteggi il tuo mondo!" è il titolo del "corto" del Liceo "Galileo Ferraris" di Taranto che ha vinto i 5.000 euro del Concorso "Privacy 2.0 - I giovani e le nuove tecnologie", indetto dal Garante per la protezione dei dati personali nel 2011, in collaborazione con Guida Monaci che ha curato la parte organizzativa, rivolto alle ultime classi delle scuole superiori.

Al secondo posto si è classificato il video "Pubblica intimità" realizzato dagli studenti del Liceo "Amaldi" di Novi Ligure, mentre al terzo posto è giunto "Vite inscatolate" dell´Istituto Magistrale "Renier" di Belluno.

I
tre filmati, selezionati da una apposita giuria presieduta da Giuseppe Chiaravalloti vice presidente dell´Autorità garante, sono stati premiati in occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali. Ai ragazzi era stato chiesto di trasformarsi per una volta in sceneggiatori, attori, registi e di "girare" un video sulla protezione dei dati personali in rapporto all´uso della rete e alle nuove tecnologie.

"Nella scelta dei vincitori la Giuria - si legge nella motivazione - ha privilegiato l´aderenza del messaggio ai valori della privacy, l´immediatezza e l´efficacia simbolica del linguaggio usato, tenuto conto anche della qualità tecnica dei filmati".

Targhe ricordo e premi sono stati consegnati anche alle scuole alle quali appartengono gli autori dei video che hanno sostenuto i ragazzi nell´impegno di confrontarsi con un tema, così rilevante nella nostra società, come quello della privacy.

"Profonda soddisfazione" - è stata espressa dal presidente del Garante Francesco Pizzetti - "per la partecipazione e la sensibilità dimostrata dagli studenti nell´affrontare le tematiche proposte e per la qualità generale dei cortometraggi inviati dalle scuole. Il dialogo con le nuove generazioni e il loro contributo al dibattito - ha aggiunto Pizzetti - assumono ancora più valore proprio nel momento in cui l´Europa sta rafforzando le garanzie a tutela degli utenti nel mondo on line".

Alla premiazione hanno preso parte anche Mauro Paissan componente dell´Autorità, e Stefano Zapponini presidente di Guida Monaci, che hanno avuto parole di elogio e di apprezzamento verso i premiati

 
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IMPORTAZIONI DI CALZATURE ORIGINARIE DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE E DEL VIETNAM  
 
Brosmann Footwear, Seasonable Footwear, Lung Pao Footwear Ltd,risen Footwear sono società stabilite in Cina, produttrici ed esportatrici di calzature. Le importazioni in Europa di calzature originarie della Cina erano soggette al regime dei contingenti quantitativi, scaduto il 1° gennaio 2005. In seguito a denuncia della Confederazione europea dell’industria calzaturiera (Cec), nel 2005 la Commissione ha aperto un procedimento antidumping. Nel corso del procedimento antidumping, le ricorrenti hanno chiesto, invano, alla Commissione il riconoscimento dello status di impresa operante in economia di mercato (“Sem”) o di beneficiare di un trattamento individuale (“Ti”). Nel 2006 il Consiglio Ue ha adottato il regolamento 1472/2006, istituendo un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di calzature con tomaie di cuoio originarie della Cina (escluse le calzature per lo sport, le Staf - calzature sportive con tecnologie speciali - le pantofole ed altre calzature da camera e delle calzature con puntale protettivo). L’aliquota applicabile era del 16,5%. Il fatto che la Commissione non abbia risposto individualmente a ciascuna domanda di concessione del Sem non è stato considerato una violazione del regolamento di base (regolamento n. 384/96 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping). Il numero straordinariamente elevato di richieste presentate dalle società interessate ha permesso all’amministrazione di esaminare soltanto quelle provenienti dalle società scelte come campione. Il Tue, con sentenza T‑401/06 (4 marzo 2010) ha respinto il loro ricorso per l’annullamento parziale del regolamento (Ce) n. 1472/2006. Le ricorrenti hanno allora chiesto alla Corte di annullare la sentenza del Tribunale ed hanno sostenuto che questo, affermando che le istituzioni non erano tenute ad esaminare le domande di Sem/ti delle ricorrenti, né di tenerne conto, ha commesso un errore di diritto. La Corte ricorda che nel caso di importazioni da paesi non retti da un’economia di mercato, il valore normale è determinato in base al prezzo o al valore costruito in un paese terzo ad economia di mercato. Tuttavia, nel caso di inchieste antidumping relative ad importazioni in provenienza in particolare dalla Cina, il valore normale è determinato a norma dell’articolo 2, paragrafi 1 6, del regolamento di base qualora, in base a richieste debitamente motivate di uno o più produttori oggetto dell’inchiesta sia dimostrata la prevalenza di condizioni dell’economia di mercato per il produttore o per i produttori in questione relativamente alla produzione e alla vendita del prodotto simile interessato. L’onere della prova incombe al produttore. La Corte dichiara che il Tribunale ha commesso un errore di diritto considerando che la Commissione non era tenuta ad esaminare le domande di Sem fondate sull’articolo 2, paragrafo 7, lettere b) e c), del regolamento di base, provenienti da operatori non facenti parte del campione. La Corte annulla la sentenza del Tribunale Ue T‑401/06, nonché il regolamento del Consiglio n. 1472/2006 nella parte in cui riguarda la Brosmann Footwear (Hk) Ltd, la Seasonable Footwear (Zhongshan) Ltd, la Lung Pao Footwear (Guangzhou) Ltd e la Risen Footwear (Hk) Co. Ltd. Nb: Il Consiglio ha adottato regole comuni di tutela contro le importazioni oggetto di dumping e di sovvenzioni, di merci provenienti da paesi non membri della Comunità europea; esse prevedono, per l´istituzione di misure antidumping una procedura in base alla quale il Consiglio delibera a maggioranza semplice su proposta della Commissione. Per determinare il dumping ci si basa sui prezzi pagati o pagabili, nel corso di normali operazioni commerciali, da acquirenti indipendenti nel paese esportatore. Nel caso di importazioni provenienti da paesi non retti da un´economia di mercato, il valore normale è determinato in base al prezzo o al valore costruito in un paese terzo a economia di mercato, o al prezzo per l´esportazione da tale paese terzo ad altri paesi oppure, qualora ciò non sia possibile, su qualsiasi altra base equa. Sentenza nella causa C-249/10 P, Brosmann Footwear (Hk) Ltd, Seasonable Footwear (Zhongshan) Ltd,lung Pao Footwear (Guangzhou) Ltd,risen Footwear (Hk) Co. Ltd / Consiglio Europeo, Commissione europea e Confederazione europea dell’industria calzaturiera (Cec)