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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Gennaio 2013
"LO SPAZIO NEL CERVELLO: CELLULE, CIRCUITI, CODICI E COGNIZIONE"  
 
 Buckinghamshire, 21 gennaio 2013 - Il 1° maggio 2013 si terrà a Buckinghamshire, nel Regno Unito, una conferenza intitolata "Lo spazio nel cervello: cellule, circuiti, codici e cognizione" (Space in the brain: cells, circuits, codes and cognition). Recenti scoperte hanno rivelato la microstruttura della rappresentazione del cervello dell´autocollocazione nella formazione dell´ippocampo, fornendo un sistema modello ideale per lo studio dei codici neurali della memoria e della cognizione. L´evento riunirà ricercatori diversi per la discussione e lo scambio di pareri sull´intergrazione dei progressi in optogenetica, realtà virtuale, transgenetica inducibile, neuroimaging e neuroscienze computazionali, per definire i meccanismi neurali della navigazione, con implicazioni che si estendono fino alla genetica comportamentale, la robotica e la medicina. Per ulteriori informazioni, visitare: http://royalsociety.Org/events/2013/brain-circuits-cognition/    
   
   
FVG: APPROVATO PIANO AZIONE REGIONALE SULLE DIPENDENZE  
 
Trieste, 21 gennaio 2013 - Tre grandi capitoli - prevenzione, cura e riabilitazione - un imponente lavoro di gruppo, e una visione ampia delle tipologie di dipendenze esistenti nella nostra società. E´ questo il fulcro del nuovo Pard, il Piano di azione regionale sulle dipendenze 2013 - 2015, realizzato dall´Assessorato alla Salute della Regione, e approvato dalla giunta regionale su proposta del vicepresidente Luca Ciriani. Il documento ha il compito di pianificare e organizzare in maniera omogenea, in tutto il Friuli Venezia Giulia, la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle persone che sono affette da dipendenze, intese in un contesto sempre più ampio, di comportamenti che modificano la socialità della persona, incidono concretamente sulla sua salute, e hanno conseguenze oltre che per il singolo, anche per la sua famiglia. Nella società moderna, infatti, il concetto di dipendenza non si limita all´assuefazione all´uso di sostanze, ma introduce una visione che comprende anche la dipendenza dal gioco - un fenomeno in grande crescita anche in Fvg - dall´utilizzo eccessivo di computer, fino ai comportamenti che combinano assieme diversi tipi di dipendenza. Il piano è uno strumento che ha l´obiettivo di dare delle linee guida che favoriscano la prevenzione attraverso la divulgazione, l´informazione, la comunicazione e la diffusione delle informazioni relative sia ai rischi sia alla possibilità di curarsi trovando aiuto nelle strutture pubbliche; ruolo centrale viene attribuito alle scuole, con l´obiettivo di intercettare in maniera precoce le persone a rischio di dipendenza. Per quanto riguarda la cura, il Piano prevede una serie di percorsi omologhi in tutta la Regione per facilitare la diagnosi e avviare la cura delle patologie, anche in contesti molto complessi, come il gambling, ovvero l´assuefazione al gioco, una dipendenza emergente e in grande sviluppo. Il piano prevede, per quanto riguarda l´aspetto riabilitativo, la creazione di una rete con il mondo del lavoro e con il settore pubblico, affinché alle persone sia data la possibilità di riappropriarsi della propria indipendenza e sviluppare nuovi rapporti sociali, riacquistando indipendenza economica e capacità di programmazione e gestione.  
   
   
SPESA PUBBLICA E SANITÀ. ZAIA: “DAL MODELLO VENETO 28 MILIARDI A MONTI”  
 
 Venezia, 21 gennaio 2013 - “Se il governo Monti avesse, banalmente, applicato con umiltà il metodo Veneto di buona amministrazione avrebbe posto le basi per un risparmio complessivo di ben 28 miliardi sulla spesa pubblica. Il Veneto infatti è la regione, come testimoniano anche i recenti report di autorevoli istituti econometrici, con la spesa pubblica per cittadino più bassa d’Italia”, ha dichiarato oggi il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Se invece di inventarsi spending review sanguinose che toccano sul vivo le fasce più deboli della popolazione, il governo avesse, per esempio, applicato il modello veneto di sanità, potrebbe puntare ad avere addirittura un avanzo di bilancio – ha constatato Zaia -. Il Veneto, insomma, non partecipa neppure con un euro al disavanzo sanitario della sanità e punta a mantenere il pareggio di bilancio pur senza rinunciare all’eccellenza nel servizio. Una recente ricerca in materia di sprechi in sanità dice che in Italia ci sono 13 miliardi di sprechi. E’ su questi aggregati che occorre intervenire, non con tagli orizzontali che colpiscono virtuosi e non virtuosi”. “Certo – ha concluso Zaia - questo percorso postula alcuni principi fermi: per esempio selezionare, come abbiamo fatto in Veneto, i direttori generali sul mercato guardando esclusivamente al curriculum e non alle tessere politiche, responsabilizzarli e lasciarli lavorare su forniture e prestazioni chiedendo loro il meglio e non il compromesso. Continuando a pagare una siringa 6 centesimi contro i 25 euro di altre regioni, e un pasto 6,5 euro contro i 50 euro di altre realtà”.  
   
   
PIEMONTE: ALLO STUDIO MISURE DEFINITIVE PER PAGARE I FORNITORI  
 
Torino, 21 gennaio 2013 - La Regione ha allo studio una soluzione definitiva e strutturale all’annoso problema del pagamento dei fornitori del sistema sanitario piemontese. Visto però che i livelli di indebitamento non possono essere ulteriormente aumentati, in attesa di una gestione corrente capace di produrre avanzi che possano essere utilizzati per la graduale riduzione dei debiti, compresi quelli commerciali, nell’attesa si stanno elaborando due percorsi che potranno consentire di gestire una problematica che rischierebbe di mettere in difficoltà il sistema dei fornitori. Il primo è lo sviluppo con Finpiemonte di una soluzione tesa a mettere a disposizione un fondo di garanzia che consenta di ottenere anticipazioni finanziarie. L’ altro, più sostanziale, riguarda una diversa gestione delle fatture, da indirizzare direttamente alla Regione, la quale, con il rilascio di una garanzia certificata, consentirebbe ai fornitori di ottenere dalle banche lo sconto dell’importo. Entrambi i percorsi saranno attivati nell’arco di due o tre mesi, il tempo necessario per mettere a punto il sistema informativo, le procedure e i processi di certificazione che, come è facile immaginare, dovranno gestire decine di migliaia di ditte.  
   
   
PIEMONTE: LA RIORGANIZZAZIONE DEL 118  
 
Torino, 21 gennaio 2013 - L’assessore regionale alla Sanità ha voluto fare il punto sulla riorganizzazione del 118, che non comporterà la riduzione delle risorse che alcuni esponenti politici hanno paventato negli ultimi giorni. Innanzitutto, ha annunciato che, durante una riunione delle aziende sanitari sedi delle centrali operative del sistema di emergenza tenutasi il 17 gennaio, è stato riconfermato il dottor Danilo Bono quale responsabile del Dipartimento. Una scelta totalmente condivisa poiché conferma una persona che ha dimostrato di avere la professionalità e le competenze per dirigere un servizio come quello piemontese, precursore dei servizi di emergenza in Italia, organizzando una struttura invidiata da molte altre Regioni italiane. Ha poi precisato che la delibera approvata il 29 dicembre dalla Giunta prevede tre elementi qualificanti: conferma ciò che era già esistente in termini organizzativi, cioè, perché condivisa, la scelta dell’ex assessore alla Sanità di organizzare il coordinamento di tutto il 118 attraverso la creazione di un Dipartimento funzionale interaziendale; vincola il finanziamento esclusivamente alle attività del 118, affidandone il coordinamento al Dipartimento appena riconfermato, in modo da evitare che le aziende sanitarie utilizzino diversamente tali risorse; riconferma semplicemente le sei strutture complesse esistenti, senza aggiungere altro per il momento (due di esse erano gestite a scavalco: la Centrale operativa di Cuneo dal responsabile della Struttura complessa Maxiemergenze, e l’Elisoccorso dal responsabile della Centrale operativa di Torino). Si esprime comunque l’auspicio che il responsabile del Dipartimento provveda ad effettuare i passi necessari affinché tutte e quattro le Centrali operative siano gestite, a tutti gli effetti, da responsabili di strutture complesse e non più a scavalco. Riguardo ai costi, l’assessore conferma che l’obiettivo della Regione non è mai stato quello di portare risparmi dal 118. Le scelte adottate, in linea con quanto espresso dal Piano socio-sanitario regionale, prevedono che il 118 non solo non riduca complessivamente le risorse oggi utilizzate, ma che le aumenti, poiché la revisione della rete ospedaliera comporterà la necessità di accrescere la presenza della flotta per garantire le maggiori esigenze di mobilità dei pazienti tra ospedali a bassa intensità e ospedali a più alta intensità di cura.  
   
   
SANITÀ; SENTENZA TAR, PER PRESIDENTE REGIONE UMBRIA I PAZIENTI SONO CITTADINI E NON CLIENTI, ANNUNCIATO RICORSO CONSIGLIO DI STATO  
 
Perugia, 19 gennaio 2012 - La Giunta regionale dell´Umbria prende atto della sentenza del Tar dell´Umbria con la quale si annulla la misura di compartecipazione alla spesa per l´attività libero professionale di intramoenia dei medici dipendenti del servizio sanitario. E´ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, precisando che si tratta di una sentenza a seguito del ricorso presentato nel 2012 dai seguenti medici: Renato Antenucci, Paolo Calabresi, Claudio Cavallini, Elisabetta Costantini, Lucio Crinò, Annibale Donini, Antonella Giannantoni, Riccardo Lombi, Elmo Mannarino, Luigi Mearini, Massimo Porena, Temistocle Ragni, Giuseppe Rinonapoli, Antonio Rulli, tutti operanti presso l´azienda ospedaliera di Perugia, sentenza che rischia di determinare pesanti effetti per l´intera comunità regionale. La Giunta regionale, ora, nel prender atto del contenuto della sentenza valuterà, unitamente alla sospensione dei ticket previsti per le attività professionali in intramoenia, come dare attuazione a quanto disposto dal governo Berlusconi (legge 111 del luglio 2011) che a fronte dei tagli drastici al fondo sanitario nazionale, introduceva ulteriori misure di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria, ovvero l´obbligo di un ticket generalizzato di dieci euro (quota fissa per ogni ricetta) aggiuntivi a quello esistente per tutti i cittadini indipendentemente dalle loro condizioni economiche ed individuali, a valere su tutte le visite specialistiche e su tutte le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio. La Regione Umbria ha considerato assolutamente iniqua la misura perché a pagare sarebbero stati prevalentemente tutti i cittadini, anche quelli a basso reddito, e per questo ha concordato con il Ministero dell´Economia e Finanze e della Salute una rimodulazione, introducendo criteri di maggiore equità, prevedendo fasce di esenzioni per reddito per tutti i cittadini umbri con reddito del nucleo familiare inferiore a 36.000 euro. Pertanto, onde difendere gli interessi di tutta la collettività regionale e dei cittadini meno abbienti - soprattutto in un momento di gravissima difficoltà per le famiglie umbre - la Giunta regionale valuterà innanzitutto l´ipotesi del ricorso immediato al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar, e nell´adempiere al dispositivo della sentenza, avvierà un confronto con il Ministero dell´Economia e Salute per valutare la modalità di spostamento del ticket su altre parti del servizio sanitario nazionale. A seguito del ricorso presentato dai quattordici medici, e la relativa sentenza del Tar, la Regione Umbria si troverà a dover valutare due soluzioni alternative, che invece la delibera della Giunta regionale e il relativo accordo con il Governo, aveva scongiurato in nome della equità sociale: pagare la quota fissa di dieci euro a ricetta per tutte le visite specialistiche e gli esami strumentali e di laboratorio come già avviene in tutte le regioni italiane ad eccezione dell´Umbria, Toscana ed Emilia Romagna), oppure aumentare i nostri attuali ticket su farmaci e visite specialistiche. E´ evidente a tutti che entrambe queste soluzioni rivestono un carattere di assoluta iniquità perchè andranno a penalizzare soprattutto i cittadini delle fasce di popolazione più deboli. Pur nel totale rispetto del lavoro dei giudici amministrativi, provoca amarezza il fatto di dover applicare una sentenza che definisce la sanità pubblica "un mercato sanitario" nel quale l´interesse dei medici del sistema sanitario in regime di attività libero professionale in intramoenia, "sia quello di ripristinare il confronto concorrenziale con i medici che prestano la propria opera privatamente" a garanzia del proprio fatturato che sarebbe leso dal ticket. Vorrei in questa circostanza però riconfermare tutta la mia stima ed il mio apprezzamento per tutti i medici e gli operatori del servizio sanitario regionale che quotidianamente con abnegazione, professionalità ed impegno garantiscono al servizio sanitario regionale di essere uno dei punti di eccellenza di tutto il Paese. Per me e per la Giunta regionale dell´Umbria il diritto alla salute ed il diritto ad un servizio sanitario pubblico si esplica nel considerare i pazienti dei cittadini e non dei clienti, a questo valore e ideale non ci sarà nulla che farà cambiare l´azione di equità e responsabilità della Giunta regionale. Per questo l´applicazione del decreto Balduzzi che innova e impone alle regioni una nuova e diversa disciplina della attività libero professionale in intramoenia troverà nei prossimi mesi piena attuazione nei limiti e nel rigore che il decreto impone. Si precisa infine, onde evitare confusione, che la sentenza esclude ogni ipotesi di retroattività sul ticket sanitario già riscosso dal servizio sanitario regionale.  
   
   
NELLE MARCHE 62 NUOVE FARMACIE, PUBBLICATO IL BANDO DI CONCORSO.  
 
Ancona, 21 gennaio 2013 - La Regione Marche ha pubblicato il bando di concorso per l’assegnazione di 62 nuove sedi farmaceutiche (Bur n. 3 del 17.01.2013), in applicazione della normativa nazionale. Le domande vanno inviate entro le ore 18.00 del 16 febbraio 2013 (trentesimo giorno successivo alla pubblicazione) attraverso la piattaforma web predisposta dal ministero della Salute: www.Concorsofarmacie.sanita.it  La legge 27/2012 (Norme concernenti il servizio farmaceutico) dispone interventi per potenziare la distribuzione dei farmaci e l’accesso alla titolarità delle farmacie. In particolare stabilisce che il numero delle autorizzazioni preveda una farmacia ogni 3.300 abitanti (anziché ogni 5.000) nei comuni con popolazione inferiore a 12.500 abitanti e una ogni 4.000 abitanti negli altri comuni. Le amministrazioni comunali, sulla base dei dati Istat 2010, hanno individuato le nuove sedi disponibili sul proprio territorio e inviato i dati alla Regione che deve svolgere il concorso di assegnazione “per soli titoli”. L’agenzia regionale sanitaria approva la graduatoria degli idonei e assegna le sedi, comunicandolo successivamente ai Comuni interessati e all’Asur. Delle 62 nuove sedi farmaceutiche, 22 ricadono nella provincia di Ancona (Ancona, Camerano, Castelfidardo, Chiaravalle, Fabriano, Falconara Marittima, Filottrano, Jesi, Loreto, Monte San Vito, Montemarciano, Osimo, Senigallia: le città e i paesi interessati, alcuni con più sedi); 17 nella provincia di Pesaro e Urbino (Colbordolo, Fano, Fermignano, Mondolfo, Montelabbate, Pesaro, Sant’angelo in Lizzola); 5 in provincia di Fermo (Fermo, Montegranaro, Porto San Giorgio, Porto Sant’elpidio, Sant’elpidio a Mare); 5 nella provincia di Ascoli Piceno (Ascoli Piceno, Castel di Lama, San Benedetto del Tronto); 13 in provincia di Macerata (Civitanova Marche, Corridonia, Macerata, Matelica, Morrovalle, Porto Recanati, Potenza Picena, Recanati, Tolentino).  
   
   
ONCOLOGIA TERAMO: REGIONE DISPONDE INDAGINE ISPETTIVA  
 
Roma, 21 gennaio 2013 - Un´indagine ispettiva "per acquisire tutte le necessarie informazioni" sul reparto di Oncologia dell´ospedale di Teramo, è stata disposta dal presidente della Regione a seguito delle proteste in atto da parte di un gruppo di sindacalisti e utenti. "Ho dato mandato al servizio ispettivo dell´assessorato alle Politiche della salute - ha specificato il Presidente - di acquisire tutti gli elementi per valutare se il Dipartimento di Oncologia riesce a garantire un servizio sanitario secondo gli standard qualitativi del ministero della Salute; oppure verificare, in caso contrario, se tutto ciò è frutto di strumentalizzazioni di vario genere".  
   
   
BOEHRINGER INGELHEIM ARRUOLA I PRIMI PAZIENTI NEL PROGRAMMA DI STUDI CLINICI DI FASE III PER IL TRATTAMENTO DELL’EPATITE C SENZA INTERFERONE  
 
Ingelheim, 21 gennaio 2013 – Boehringer Ingelheim ha annunciato il 17 gennaio  l’arruolamento dei primi pazienti nel programma di studi clinici di Fase Iii Hcverso per la terapia dell’epatite C senza interferone (Ifn). Si tratta di un regime terapeutico sperimentale polimodale* con l’inibitore di proteasi di nuova generazione Faldaprevir (Bi 201335)+ in monosomministrazione, l’inibitore non nucleosidico della polimerasi Bi 207127+ e la ribavirina. Il programma Hcverso comprende due studi clinici di Fase Iii che arruoleranno circa 1000 pazienti con epatite C (Hcv) di genotipo 1b (Gt-1b) naïve al trattamento1,2 e che assumeranno una terapia priva di interferone. La decisione di concentrarsi negli studi di Fase Iii su pazienti affetti dal virus Hcv di genotipo 1b è scaturita a seguito dei positivi risultati ottenuti su questo gruppo di pazienti negli studi di Fase Iib Sound-c con il regime terapeutico sperimentale polimodale senza interferone di Boehringer Ingelheim, con il quale sono stati raggiunti elevati tassi di guarigione dal virus nei pazienti affetti da epatite C di genotipo 1b, a maggiore prevalenza a livello mondiale.3 I nuovi risultati preliminari dello studio Sound-c3 hanno mostrato nel 100% dei pazienti (n=20) affetti da Hcv di genotipo 1b l’eradicazione del virus, dimostrata da una risposta virologica sostenuta (Svr4) quattro settimane dopo il completamento del ciclo di trattamento di 16 settimane. Questi risultati avvalorano ulteriormente la scelta di condurre gli studi di Fase Iii in questa popolazione di pazienti. I risultati finali di Sound-c3 sono attesi agli inizi del 2013. “Siamo orgogliosi di poter annunciare l’inserimento dei primi pazienti nel nostro programma Hcverso di studi clinici di Fase Iii per la terapia senza interferone” ha dichiarato il Professor Klaus Dugi, Senior Vice President Medicine di Boehringer Ingelheim. “I pazienti con Hcv trarranno il massimo beneficio da un approccio terapeutico personalizzato, in quanto i caratteri genetici dell’ospite, il genotipo del virus e lo stadio della malattia epatica differiscono da paziente a paziente. Il nostro regime terapeutico sperimentale polimodale* senza interferone ha dimostrato di essere particolarmente promettente nel trattamento dei pazienti con Hcv di genotipo 1b. Per questo motivo abbiamo deciso di concentrarci su questa popolazione di pazienti nel programma di studi di Fase Iii. Il nostro obiettivo è quello di avere in futuro terapie dell’epatite C senza interferone efficaci e personalizzate per ciascun paziente.” I risultati dello studio Sound-c2, presentati a novembre 2012 in occasione del 63° Congresso Annuale dell’Associazione Americana per lo Studio delle Malattie Epatiche (Aasld), hanno mostrato che l’85% dei pazienti con epatite C di genotipo 1b, trattati con Faldaprevir, Bi207127 e ribavirina senza interferone, hanno ottenuto guarigione dal virus, con risposta virologia sostenuta, alle settimane 12 e 24 dopo il completamento della terapia (Svr12 e Svr24).3 Eliminare l’interferone dalla terapia dell’Hcv è un obiettivo cruciale, in quanto questa terapia può presentare difficoltà per il paziente a causa della sua lunga durata e degli effetti collaterali spesso gravi. La metà delle persone affette da epatite C non può assumere interferone e, dell’altra metà, meno dei due terzi dei pazienti con il genotipo 1 (il più diffuso) ottiene guarigione dal virus.4 Gli effetti collaterali provocati dall’interferone, fra cui insufficienza cardiaca, sepsi, leucopenia, depressione e alterazioni della vista, contribuiscono alla bassa aderenza alla terapia, e di conseguenza molti pazienti non vengono curati.5,6 Dal 1999 la mortalità dovuta a epatite C cronica è aumentata in modo significativo, con 15.000 morti negli Stati Uniti nel solo 2007.7 “Alternative terapeutiche più efficaci e meglio tollerate rispetto alla terapia basata sull’interferone incoraggerebbero i pazienti a cominciare e portare a termine la terapia e raggiungere così l’obiettivo finale, ovvero l’eradicazione del virus dall’organismo e quindi la guarigione” ha affermato Christoph Sarrazin, M.d., Lead Investigator dello studio e Professore di Medicina presso la Clinica Universitaria Johann Wolfgang Goethe di Francoforte. “Sono inoltre lieto che questi studi comprendano una popolazione composita di pazienti con genotipo 1b, come quelli con cirrosi epatica, che rispecchiano la realtà che incontriamo quotidianamente nella nostra attività clinica”. Gli studi Il programma Hcverso comprende due studi clinici di Fase Iii per la terapia senza interferone che arruoleranno circa 1.000 pazienti con epatite C di genotipo 1b, naïve al trattamento. E’ prevista l’attivazione di diversi centri in tutto il mondo, sia in Europa che Stati Uniti, Canada, e Australia. Hcverso 1 1 Questo studio di Fase Iii includerà più di 460 pazienti con epatite C di genotipo 1b, naïve al trattamento, che saranno randomizzati (1:1) in due bracci di trattamento. In un terzo braccio, in aperto, verranno arruolati pazienti fino a 70 pazienti con cirrosi epatica. · Gruppo 1: 24 settimane di Bi 207127 600mg, due volte/die + Faldaprevir 120mg, una volta/die + ribavirina. · Gruppo 2: 16 settimane di Bi 207127 600mg, due volte/die + Faldaprevir 120mg, una volta/die + ribavirina, seguite da ulteriori 8 settimane di placebo. · Gruppo 3 (pazienti con cirrosi epatica compensata): 24 settimane di Bi 207127 600mg, due volte/die + Faldaprevir 120mg, una volta/die + ribavirina. Hcverso 2 2 Questo studio di Fase Iii arruolerà più di 490 pazienti con epatite C di genotipo 1b, naïve al trattamento e includerà pazienti che possono e non possono assumere interferone. I pazienti verranno randomizzati (1:1) in due bracci di trattamento. In un terzo braccio, in aperto, verranno arruolati fino a 70 pazienti con cirrosi epatica. · Gruppo 1: 24 settimane di Bi 207127 600mg, due volte/die + Faldaprevir 120mg, una volta/die + ribavirina. · Gruppo 2: 16 settimane di Bi 207127 600mg, due volte/die + Faldaprevir 120mg, una volta/die + ribavirina (precedute da periodo iniziale di 8 settimane a placebo). · Gruppo 3 (pazienti con cirrosi epatica compensata): 24 settimane di Bi 207127 600mg, due volte/die + Faldaprevir 120mg, una volta/die + ribavirina. I risultati degli studi Hcverso sono attesi per la fine del 2013. Per maggiori informazioni sugli studi visitare il sito www.Clinicaltrials.gov Il virus dell’epatite C (Hcv) L’epatite C è una malattia infettiva che colpisce il fegato ed è la principale causa di epatopatia cronica e di trapianto d’organo. Si stima che i malati di epatite C cronica nel mondo siano 150 milioni e ogni anno ci siano 3-4 milioni di nuovi casi di infezione. 8 Solo il 15-25% circa dei pazienti riesce a eradicare il virus nella fase acuta. 8 L’infezione da Hcv spesso non viene diagnosticata a causa della sua natura asintomatica.8 Di conseguenza molti pazienti si presentano al proprio medico con una malattia epatica in fase già avanzata. Questi pazienti sono difficili da curare e hanno un’urgente necessità, non ancora soddisfatta, di trattamenti efficaci e meglio tollerati rispetto agli attuali standard terapeutici disponibili. Delle persone affette da epatite C cronica, il 20% sviluppa cirrosi e il tasso di mortalità dopo questa evoluzione è del 2-5% annuo.9,10 La malattia epatica in fase avanzata, causata da infezione da Hcv, rappresenta attualmente la principale indicazione di trapianto di fegato nel mondo occidentale.10 Boehringer Ingelheim e il virus dell’epatite C (Hcv) Con scoperte scientifiche pionieristiche, Bi è impegnata nella ricerca di una cura per l’epatite C e alleviare il peso di questa malattia. L’equipe di ricerca clinica di Bi collabora con gli specialisti di Hcv di tutto il mondo per rispondere ai bisogni clinici insoddisfatti dei pazienti. La società è impegnata nello sviluppo di Faldaprevir (Bi 201335) e Bi 207127, attraverso un ampio programma di studi clinici che include le diverse tipologie di pazienti che gli specialisti incontrano quotidianamente nella pratica clinica. Faldaprevir e Bi207127 con ribavirina sono molecole in fase di studio come regime terapeutico polimodale*, che ha le potenzialità di migliorare l’efficacia e la tollerabilità del trattamento per i pazienti affetti da epatite C. Faldaprevir, farmaco in fase di sviluppo clinico, è un inibitore di proteasi di nuova generazione a somministrazione giornaliera, ideato per bloccare il virus all’interno dei reservoir virali (all’interno del fegato) e quindi inibire la replicazione virale. Faldaprevir ha completato gli studi clinici di Fase Iib (studi Silen-c). Sono prossimi alla conclusione anche gli studi di Fase Iii Startverso, che valutano Faldaprevir in associazione a interferone peghilato e ribavirina in pazienti affetti da epatite C di genotipo 1, naïve al trattamento, già trattati e co-infetti da Hiv. Bi 207127, potente molecola in fase di sviluppo clinico, è un inibitore non nucleosidico di polimerasi Ns5b che, in associazione a Faldaprevir più ribavirina, ha il potenziale di eliminare l’interferone dalla terapia dell’Hcv. Gli studi di Fase Iib con questo regime terapeutico privo di interferone sono stati completati (Sound-c) e sono stati da poco avviati gli studi di Fase Iii Hcverso che stanno studiando su più larga scala gli effetti di questo di trattamento.  
   
   
INFLUENZA: IN VENETO ANDAMENTO NORMALE, INFERIORE ALLA MEDIA NAZIONALE  
 
Venezia, 21 gennaio 2013 - Nella settimana tra il 7 e il 13 gennaio l’incidenza dell’influenza stagionale in Veneto ha raggiunto per la prima volta il livello epidemico, attestandosi a 29,2 malati per 10.000 abitanti, comunque al di sotto della media nazionale, che ha raggiunto 45 casi ogni 10.000 abitanti. L’andamento è normale e rispecchia quello registrato nella stessa settimana dell’anno scorso. Dall’inizio dell’influenza si calcola che circa 14.400 veneti siano stati colpiti dal virus. Lo rende noto l’assessore regionale alla sanità, sulla base dei dati che settimanalmente vengono elaborati dalla direzione prevenzione e che provengono dalla rete di 70 medici “sentinella” operanti sul territorio. “Come ampiamente prevedibile – sottolinea l’assessore – il tasso d’incidenza nell’ultima settimana ha subito un deciso incremento, in particolare tra i pazienti in età pediatrica, per i quali il tasso è praticamente triplicato. La situazione in generale è comunque tranquilla e, al momento, non sono segnalati casi di particolare gravità”. Nell’ultima settimana monitorata la fascia d’età più colpita è stata quella dei bambini con meno di 5 anni (64,2 casi per 10.000), seguita da quella tra 5 e 14 anni (33,7 casi per 10.000).  
   
   
CRISI. MILANO, CORSI DI EDUCAZIONE FINANZIARIA PER I CITTADINI. INTESA CON UNIVERSITÀ CATTOLICA, UNI E PROGETICA  
 
 Milano, 21 gennaio 2013 - Per affrontare la crisi e i suoi effetti sulla disponibilità economica di famiglie, giovani e anziani, è utile sapere come gestire al meglio i propri risparmi, prevenendo il rischio di difficoltà finanziarie. Per questo il Comune di Milano ha approvato il 18 gennaio un protocollo di intesa con l’Università Cattolica del Sacro Cuore Laboratorio di Statistica applicata alle decisioni aziendali, Uni (Ente nazionale di unificazione) e Progetica s.R.l, per realizzare corsi di educazione finanziaria rivolti ai cittadini. Nelle prossime settimane sarà attivato un portale internet per sensibilizzare al servizio e individuare i primi bisogni, quindi si partirà con due sperimentazioni, una rivolta ai dipendenti comunali, l’altra ai cittadini segnalati dai servizi del Comune. L’iniziativa non è nuova in Europa e si è diffusa sul modello del “Money Advice Service” avviato nel Regno Unito nell’aprile del 2011, dopo la richiesta del Governo inglese di introdurre un nuovo servizio nazionale di educazione finanziaria nel Paese. “Anche il Comune di Milano – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - intende fare la propria parte nel sistema di welfare comunitario, sostenendo percorsi utili a promuovere l’educazione finanziaria. Si tratta di uno strumento di supporto alle persone nella gestione dei propri risparmi, aspetto ancora più significativo nel periodo di crisi che stiamo vivendo e che mette a dura prova i bilanci di famiglie, giovani e pensionati. Il progetto partirà nelle prossime settimane con l’attivazione di un portale internet per la sensibilizzazione al servizio e l’individuazione dei primi bisogni. In una prima fase di sperimentazione ci rivolgeremo ai dipendenti comunali e ai cittadini segnalati dai nostri servizi territoriali”.  
   
   
SPORT:IN REGIONE ABRUZZO RIUNIONE SU TAPPA ABRUZZESE DEL GIRO 2013 LA VIABILITÀ ALL´ATTENZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI  
 
Pescara, 21 gennaio 2013 - Le problematiche legate alla viabilità, relative all´organizzazione della tappa abruzzese del Giro d´Italia 2013, la Pescara-san Salvo di 162 chilometri, sono state al centro della riunione operativa che si è tenuta questa mattina, in Regione, alla presenza dei rappresentanti istituzionali delle due Provincie e dei diciotto comuni interessati dal passaggio delLa corsa. Al termine dell´incontro è deciso di riconvocarsi per giovedì 7, sempre a Pescara, per definire al meglio tutti gli aspetti organizzativi e logistici relativi alla tappa del 10 maggio prossimo.  
   
   
ANCHE NEPAL E HONG KONG, PER LA PRIMA VOLTA, PARTECIPERANNO ALL´UNIVERSIADE TRENTINO 2013  
 
Trento, 21 gennaio 2013 - Norvegia, Regno Unito, Finlandia, Svizzera, Svezia, Montenegro, Canada, Repubblica Popolare Cinese, Giappone, Azerbaijan, Brasile, Turchia, Repubblica di Corea, Stati Uniti, Australia, Mongolia, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca, Germania, Austria, Federazione Russa, Serbia, Libano, Francia, Slovacchia, Nuova Zelanda, Ucraina, Ungheria, Kazakistan, Repubblica di Macedonia, Sud Africa, Georgia, Nepal, Hong Kong – Cina, Bulgaria, Bielorussia, Lettonia, Paesi Bassi e Slovenia, sono le 41 Nazioni già iscritte all´evento mondiale universitario dei giochi sportivi invernali che si svolgeranno in Trentino dal 11 al 21 dicembre 2013. Oltre 3.000 atleti, tecnici e accompagnatori, provenienti da più di 60 Paesi che si confronteranno in 12 sport diversi, con l´assegnazione di 93 medaglie complessive. L´universiade 2013 è l´evento sportivo invernale più importante che si terrà in Trentino alla fine dell´anno e anche l´evento mondiale sportivo invernale più importante in Italia previsto fino al 2020. Trentino 2013 è organizzato da un Comitato organizzatore che vede come soci fondatori la Provincia autonoma di Trento e l’Università degli Studi di Trento, il Comune di Trento e il Cusi. Alcune delle Federazioni di Sport Universitari sono partecipanti storiche dei giochi invernali che si svolgeranno nel prossimo dicembre, così Austria, Francia, Russia e Stati Uniti, altre, invece, vi partecipano per la prima volta, come Nepal e Hong Kong. (fs) Informazione sul sito www.Universiadetrentino.org  
   
   
GIRO D´ITALIA: 2 TAPPE E 4 GIORNI IN FVG NELLE PROVINCE DI PORDENONE E UDINE  
 
Trieste, 21 Gennaio 2013 - Un grande lavoro di squadra che ha visto cinque direzioni regionali lavorare per un unico obiettivo: le due tappe friulane del Giro d´Italia 2013. Sono state presentate oggi, nell´auditorium della Regione a Pordenone le tappe in programma nelle giornate del 14 e 15 maggio 2013. Sport, Turismo, Agricoltura, Montagna e Trasporti i referati che, a vario titolo, hanno lavorato e daranno il proprio apporto in vista della Cordenons - Altopiano del Montasio in programma per il 14 maggio e della Tarvisio/cave del Predil - Erto e Casso del 15. Oltre al presidente del comitato locale tappa, Enzo Cainero, erano presenti in sala il vicepresidente della Giunta regionale, Luca Ciriani, e i colleghi dell´esecutivo Elio De Anna e Claudio Violino. Tra gli aspetti di rilievo turistico e promozionale della gara messi in evidenza nel corso della presentazione il fatto che oltre duemila persone della carovana rosa pernotteranno prima nel pordenonese e poi nell´area del tarvisiano. A ciò si aggiunge la presenza del pubblico delle grande occasioni che segue la corsa rosa"nonché il valore mediatico dato dalle dirette in mondovisione della gara con le riprese della Rai. Al termine della tappa S. Sepolcro-firenze del 12 maggio, la carovana farà immediato trasferimento in provincia di Pordenone, dove soggiornerà per due notti. Quindi il 14 maggio da Cordenons alle 12.35 partirà la frazione con traguardo nell´altopiano del Montasio, mentre il giorno successivo, sempre con il via alle 12.35 inizierà la 11. Tappa da Cave del Predil fino ad Erto, nei pressi della diga del Vajont. Determinanti anche quest´anno per la perfetta riuscita della manifestazione saranno gli uomini della Protezione civile che assicureranno il cordone umano lungo le principali salite. Insieme a loro anche i militari della Julia che, pur essendo impegnati nella partenza verso i teatri di operazione in Afghanistan, hanno comunque garantito l´abituale sostegno a Cainero. Ciò verrà fatto attraverso i reparti che rimarranno operativi in Friuli, con particolare riferimento alla rinnovata predisposizione del supporto di sicurezza lungo la salita del Montasio. Il Comitato organizzatore delle due tappe ha inoltre reso note le due intitolazioni alle altrettante salite più importanti della manifestazione: quella dell´Altopiano del Montasio sarà dedicata ai malgari friulani, mentre quella di Cason di Lanza al Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia. Una presenza in regione, quella della 96. Edizione del Giro d´Italia, all´insegna dello sport e della memoria; non a caso, infatti, entrambe le frazioni consentiranno di commemorare alcuni momenti della storia friulana. Il Vajont anzitutto, la cui tragedia è accaduta 50 anni fa e il duro lavoro dei minatori delle Cave del Predil.