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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Luglio 2015
UE: IN CHE MANIERA LA TECNOLOGIA PUÒ AIUTARE I PAZIENTI?  
 
Bruxelles, 6 luglio 2015 - I pazienti possono ormai monitorare le loro condizioni di salute con delle semplici applicazioni telefoniche, sia in casi gravi come l´insufficienza renale o semplicemente per smettere di fumare, bere più acqua o fare più esercizio fisico. Mercoledì 1 luglio il Comitato per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche (Stoa) ha organizzato un seminario con vari esperti per discutere di come le nuove tecnologie possano aiutare i pazienti e migliorare l´alfabetizzazione sanitaria. Il Presidente del comitato Stoa Paul Rübig, europarlamentare austriaco del centro-destra, ha aperto l´incontro dicendo: "È essenziale che i cittadini siano in grado di prendere delle decisioni sulla loro salute". Roberto Bertolini, rappresentante dell´Organizzazione mondiale della salute presso l´Ue, ha posto l´accento sulla necessità di semplificare i sistemi di alfabetizzazione sanitaria. Clicca qui per avere altre notizie sul Parlamento europeo Che cos´è la ´eHealth´ e la ´mHealth´? eHealth (sanità elettronica): è una pratica sanitaria, approvata dal Parlamento europeo, che si basa sull´utilizzo di dispositivi elettronici e di comunicazione. Ad esempio, i pazienti possono accedere ai loro dati medici su Internet e possono comunicarli facilmente e rapidamente agli operatori sanitari. Marc Lange dell´Associazione europea per la sanità telematica, sostiene che l´eHealth sia molto di più che una semplice tecnologia: "Con la eHealth si tratta di cambiare il comportamento dei pazienti e dei sistemi sanitari. L´obiettivo è spostare il luogo di cura dagli ospedali al domicilio dei pazienti". Mhealth (sanità mobile): è una sotto-categoria dell´eHealth e riguarda l´uso di applicazioni sanitarie mobili per l´auto-valutazione e il monitoraggio a distanza. Per esempio, i pazienti con insufficienza renale possono indossare un dispositivo che gli permette di monitorare la loro situazione su uno smartphone e al personale medico di identificare a distanza qualsiasi problema. È un settore in rapida espansione". Secondo la Commissione europea le applicazioni mHealth disponibili sono circa 100.000. Alla fine del seminario l´eurodeputata socialista Karin Kadenbach ha ricordato ai suoi colleghi la necessità di migliorare l´alfabetizzazione sanitaria dei cittadini europei: "Una bassa alfabetizzazione sanitaria ha dimostrato di avere un impatto negativo sulla gestione delle malattie croniche, i livelli di produttività, i tassi di mortalità e i costi sanitari".  
   
   
TUMORE DEL POLMONE: UN PAZIENTE SU CINQUE È VIVO A TRE ANNI “L’IMMUNOTERAPIA PUÒ CAMBIARE LO STANDARD DEL TRATTAMENTO”  
 
Roma, 6 luglio 2015 – Il 20% dei pazienti con tumore del polmone in fase avanzata è vivo a tre anni. Un dato ancora più significativo se si considera che riguarda anche i fumatori, i più colpiti da questa malattia (85% dei casi) e che non presentano mutazioni genetiche. È il più importante risultato mai ottenuto finora e il primo reale passo in avanti negli ultimi venti anni in una neoplasia particolarmente difficile da trattare. L’unica arma disponibile infatti era rappresentata dalla chemioterapia, poco efficace e molto tossica. Oggi nivolumab, un farmaco immunoterapico innovativo, ha le potenzialità per cambiare lo standard del trattamento ed è disponibile in Italia per uso compassionevole. Le nuove prospettive offerte dall’immunoterapia sono al centro della conferenza internazionale Immunotherapy and cancer, reality and hopes, promossa dall’Aiot (Associazione Italiana Oncologia Toracica), che si è svolta a Napoli, con più di 150 esperti da tutto il mondo. I temi principali del convegno sono presentati oggi a Roma in un incontro con i giornalisti. “Molto importanti anche i dati della sopravvivenza a uno e due anni, pari al 51% e al 25% dei pazienti – spiega il prof. Cesare Gridelli, Presidente Aiot e Direttore del Dipartimento di Onco-ematologia dell’Ospedale ‘Moscati’ di Avellino -. Solo il 15% dei casi di tumore del polmone riguarda i non fumatori, che di solito presentano mutazioni genetiche e possono essere trattati con farmaci a bersaglio molecolare. Ma l’85% delle diagnosi interessa i tabagisti, che non sono caratterizzati da queste alterazioni e non disponevano finora di alcuna arma realmente efficace. L’immunoterapia è la nuova frontiera nel trattamento di questa malattia e ha dimostrato di offrire benefici a lungo termine indipendentemente dalla presenza di mutazioni genetiche. Non solo, sta evidenziando risultati rilevanti sia nella forma metastatica non a piccole cellule squamosa che nell’adenocarcinoma, in particolare nei pazienti già trattati, cioè in seconda e terza linea”. In Italia nel 2014 sono state stimate 40.000 nuove diagnosi (circa il 30% fra le donne). Nel 2011 si sono registrate 33.706 morti (ultimo dato Istat disponibile). “L’immunoterapia aumenta la sopravvivenza globale di circa tre mesi rispetto alla chemioterapia e, soprattutto, possiamo parlare di pazienti vivi a distanza di un triennio – afferma il prof. Filippo de Marinis, Past President Aiot e Direttore della Divisione di Oncologia Toracica all’Ieo di Milano -. Con la chemioterapia la sopravvivenza in fase avanzata invece non supera i 10 mesi. Siamo di fronte a una grande opportunità per le persone colpite da questo tumore. Innanzitutto perché può essere evitata la chemioterapia che in seconda e terza linea presenta molte criticità: questi malati storicamente sono considerati candidabili solo alle cure palliative. Oggi non è più così. L’immunoterapia permette di sbloccare il freno che le cellule tumorali pongono al nostro sistema immunitario. E per i pazienti è facile capire che il tumore non viene curato da una molecola esterna ma grazie al sistema immunitario. La parte sana dell’organismo viene cioè rinforzata per attaccare quella malata. Questo messaggio risulta fondamentale nella comunicazione medico-paziente perché viene favorita l’adesione al trattamento. Il programma di uso compassionevole prevede che nivolumab possa essere utilizzato in Italia in seconda e terza linea, quindi in pazienti con malattia avanzata già trattati con chemioterapia. Sono in corso sperimentazioni per verificare l’efficacia del farmaco immunoterapico sia in prima linea, cioè in persone non pretrattate, che in fase post-operatoria in cui le percentuali di guarigione sono elevate. Di fatto ci stiamo avvicinando alla concreta possibilità di abbandonare la chemioterapia nel trattamento del tumore del polmone. Si tratta di un grande vantaggio per i pazienti”. La conferenza internazionale di Napoli si divide in tre sessioni, la prima sul meccanismo d’azione dell’immunoterapia, la seconda e la terza sull’utilizzo di questa nuova arma nel melanoma e nel tumore del polmone. Il melanoma è stato infatti il candidato ideale per valutarne l’efficacia nel trattamento dei tumori. Nivolumab è stato approvato dall’Agenzia europea per i farmaci (Ema) lo scorso 22 giugno proprio nel melanoma avanzato. “Oggi in questa patologia possiamo parlare di lungosopravvivenza, un obiettivo che riteniamo possa presto essere raggiunto anche nel cancro del polmone – aggiunge il prof. Gridelli - . È infatti la prima volta che si registrano pazienti vivi a tre anni. La pratica clinica sta cambiando radicalmente”. Lo scorso 22 maggio il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema ha espresso parere favorevole raccomandando l’approvazione di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule squamoso localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con la chemioterapia. Per cui si attende a breve l’approvazione definitiva in Europa. “Nel frattempo, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) – conclude il prof. De Marinis -, grazie alla disponibilità di Bristol Myers-squibb, ha attivato un programma di uso compassionevole per garantire l’accesso al farmaco a tutti i pazienti colpiti da questo tipo di tumore. È essenziale che queste terapie innovative ed efficaci siano disponibili in breve tempo. Infatti negli Stati Uniti lo studio alla base dell’approvazione di nivolumab ha mostrato un vantaggio così rilevante in termini di sopravvivenza da indurre l’autorità regolatoria americana (Fda) ad approvare questa indicazione in soli tre giorni”. I dati a due e tre anni riguardano il farmaco somministrato in monoterapia. Il confronto con la terapia standard è a un anno: nel tipo non squamoso i pazienti vivi trattati con nivolumab erano il 51% rispetto al 39% con docetaxel (un farmaco chemioterapico), in quello squamoso rispettivamente il 42% e il 24%.  
   
   
UNIVERSITÀ DI FIRENZE, CRESCE AL CERM LA RICERCA CON RISONANZA MAGNETICA  
 
Firenze, 6 luglio 2015 - Trasferimento tecnologico e servizi qualificati alle aziende del territorio grazie a strumentazioni di risonanza magnetica d’avanguardia. Nasce al polo Scientifico di Sesto Fiorentino una nuova struttura del Centro di Risonanze Magnetiche (Cerm) dell’Università di Firenze. Si chiama Cerm-tt e sarà intitolata a Ivano Bertini, fondatore del Centro di ricerca, trasferimento e alta formazione dell’ateneo fiorentino, a tre anni dalla scomparsa. L’infrastruttura sarà presentata martedì 7 luglio, alle ore 11.30 (Polo scientifico di Sesto fiorentino - via Sacconi, 6). Partecipano il rettore Alberto Tesi, il sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella, il sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti, la senatrice Rosa Maria Di Giorgi, il presidente del consiglio regionale toscano Eugenio Giani, il direttore del Cerm Lucia Banci, il direttore del Dipartimento di Chimica Luigi Dei, il presidente e direttore del Cirmmo (Consorzio Interuniversitario Risonanze Magnetiche di Metallo Proteine) e di Cerm-tt Claudio Luchinat, il direttore generale del Cnr Paolo Annunziato e il direttore del Centro di Imaging molecolare di Torino Silvio Aime.  
   
   
LOMBARDIA.TAGLI SANITÀ: LOMBARDIA,VENETO E LIGURIA NON PARTECIPANO A INTESA  
 
Roma, 6 luglio 2015 - "La Lombardia, così come il Veneto e la Liguria, non ha partecipato all´intesa sui tagli alla sanità, perché mettono a rischio l´aspettativa di vita della popolazione". Lo ha reso noto, dopo la conferenza Stato-regioni, l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia e coordinatore degli assessori finanziari in Conferenza Regioni Massimo Garavaglia. A Rischio Aspettativa Di Vita - Infatti, come tra l´altro rileva il Def presentato dal Governo Renzi, spiega Garavaglia nella dichiarazione, "con questi tagli ci si avvicina alla soglia del 6,5 per cento di incidenza della spesa sanitaria sul Pil. Sotto questo livello si riduce per l´appunto l´aspettativa di vita della popolazione". "Al di là, quindi, dei miglioramenti qualificati - rileva ancora Garavaglis - e che si possono fare in diverse realtà territoriali, il livello del Fondo sanitario è al limite, visto l´imminente Manovra che Renzi ha già annunciato". "L´importante è avere chiaro questo punto - fa presente l´assessore lombardo -, a meno di non voler fare come la Grecia, che ha visto aumentare la mortalità infantile a causa dei tagli".  
   
   
PIANO PER LA SALUTE DEL TRENTINO: UN PRIMO BILANCIO  
 
Trento, 6 luglio 2015 - La consultazione pubblica sul Piano per la salute del Trentino si è chiusa il 20 giugno, con risultati eccellenti: "C’è soddisfazione per gli esiti della partecipazione - è il commento dell´assessora alla salute e solidarietà sociale, Donata Borgonovo Re - che ha visto impegnati il Dipartimento Salute e Solidarietà sociale insieme al Progetto per la Trasparenza e la Partecipazione della Provincia di Trento in un percorso di informazione e promozione della partecipazione, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i territori e creare occasioni di confronto e discussione aperta su un tema importante per il futuro del Trentino. Uno degli obiettivi del Piano è proprio quello di migliorare la competenza in salute dei cittadini, per fare in modo che ciascuno di noi sia responsabilizzato sulle scelte che adotta. Dobbiamo sempre più cercare di raggiungere un´alleanza virtuosa fra cittadini e professionisti, affinché l´intera comunità cresca in salute e il Piano, di sicuro può rappresentare uno strumento strategico per tutelare questo bene, individuale e collettivo, rappresentato dalla nostra salute". Alcune cifre sulla partecipazione possono restituire l´interesse suscitato dalla proposta di Piano. Sono stati infatti molti i cittadini che hanno dato il loro contributo con generosità, oltre ad associazioni e gruppi di interesse che hanno condiviso su “Iopartecipo” il proprio punto di vista. In questa seconda fase di consultazione (la prima ha visto la partecipazione di esperti, a vario titolo impegnati nel campo della salute, con oltre 200 contributi) sono state 140 le nuove proposte, più di 690 i commenti e le valutazioni, quasi 3000 persone hanno visto il sito web e 230 persone (a titolo individuale o collettivo) hanno dato il proprio contributo attivamente. Tra questi ci sono anche alcuni classi quinte, che hanno discusso alcuni temi del Piano e formulato osservazioni e proposte, associazioni, cittadini, volontari e organizzazioni che hanno presentato osservazioni su stili di vita, alimentazione e territorio in buona salute. Tutti i contributi verranno ora analizzati e valutati con l’obiettivo di arricchire ulteriormente il documento di Piano. Tra aprile e giugno sono stati oltre 20 gli incontri organizzati in tutte le Comunità di Valle e sui territori. Si è trattato di incontri pubblici per spiegare l’impianto del Piano e di tavoli di lavoro facilitati che hanno messo a fuoco alcuni temi di interesse, raccolto punti di vista, alimentato il confronto tra cittadini, referenti di associazioni, mondo del volontariato e istituzioni. In particolare sono state due le occasioni in cui il mix tra partecipazione online – attraverso il sito web “Iopartecipo” messo a disposizione dalla Provincia – e offline – nel confronto diretto, inclusivo, faccia a faccia - ha facilitato l’interazione in un clima produttivo con buoni risultati. In Valle dei Laghi un laboratorio di partecipazione in stile Ost (Open Space Technology) ha permesso di discutere avendo chiara la relazione tra i determinanti di salute: quell’insieme dinamico e interdipendente di fattori individuali, ambientali, sociali ed economici dai quali risulta lo stato di salute del contesto in cui viviamo. In Paganella una passeggiata in gruppo per parlare di stili di vita sani, alimentazione, attività fisica e salute ha messo il Piano in movimento e offerto l’occasione di approfondire alcuni temi che caratterizzano trasversalmente il documento. Sono solo due esempi di come le metodologie partecipative e i media civici hanno potuto integrarsi, generare valore e permettere alle persone di discutere temi di interesse strategico in modo informato e collaborativo ampliando i punti di vista, mettendo in gioco esperienze e competenze diffuse. Sulla stessa linea anche il seminario del 23 giugno, promosso dall’Assessorato alla Salute e Solidarietà sociale insieme alla Consulta per la salute e l’Azienda sanitaria, primo di un ciclo di incontri per generare un cambiamento culturale e rafforzare l’alleanza fra cittadini, professionisti e istituzioni. Quella sulla salute è la terza consultazione pubblica promossa dalla Provincia autonoma di Trento: lo scorso anno vi è stato l Programma di Sviluppo Provinciale, quindi la consultazione sulla Riforma Urbanistica, infine in ordine di tempo, la consultazione sul Piano per la salute del Trentino che, tra prima e seconda fase, ha registrato un’ampia partecipazione con oltre 1200 contributi complessivi. Sul sito web della Provincia di Trento alla sezione “Iopartecipo” - www.Provincia.tn.it/iopartecipo - rimarranno visibili i risultati delle consultazioni pubbliche con aggiornamenti sul percorso di ciascuna iniziativa.  
   
   
LA REGIONE MARCHE RINNOVA L’INTESA CON IL DIPARTIMENTO DELLE RISORSE UMANE DEL MINISTERO DELLA SALUTE CINESE.  
 
 Ancona, 6 luglio 2015 - La Regione Marche ha rinnovato, per un triennio, l’intesa con il Dipartimento delle risorse umane del ministero della Salute cinese. La collaborazione riguarderà i settori della medicina clinica, la formazione a lungo termine dei professionisti cinesi, la gestione dei reparti ospedalieri in Cina, la ricerca medica. La firma è avvenuta, preso l’Auditorium “Sandro Totti” dell’Azienda ospedaliera universitaria Ospedali riuniti di Ancona. La delegazione cinese era guidata dal vice direttore del Dipartimento, Hu Rongbo, che ha firmato l’accordo insieme alla vice presidente della Regione, Anna Casini. Presenti alla cerimonia, Paolo Galassi (direttore generale dell’Azienda ospedaliera), Sauro Longhi (rettore dell’Università politecnica delle Marche), i medici cinesi che si stanno formando a Torrette e i loro colleghi della struttura ospedaliera. In base ai precedenti accordi del 2011 e del 2014, sono già 144 i medici cinesi che hanno seguito una formazione trimestrale presso gli Ospedali riuniti di Ancona. Insieme alla Toscana, le Marche sono state pioniere nel campo della collaborazione sanitaria con il governo cinese. Un’esperienza positiva che verrà replicata in Italia: nel fine settimana, la delegazione cinese firmerà un analogo accordo con la Regione Umbria e l’Azienda ospedaliera universitaria di Perugia e, nei giorni successivi, una lettera d’intenti con la Fiaso (Federazione italiana azienda sanitarie e ospedaliere). “Le Marche sono orgogliose per essere state pioniere nei rapporti di collaborazione sanitaria con la Cina – ha evidenziato il vice presidente Casini nell’intervento di saluto alla delegazione – La medicina clinica e la gestione della sanità sono settori importanti che si prestano a queste forme di cooperazioni internazionali, nel reciproco interesse di entrambi i Paesi”. “Questo progetto di collaborazione rafforza la sinergia tra l’alta formazione medica e i servizi sanitari – ha detto il rettore Longhi – L’internazionalizzazione è anche un obiettivo della Politecnica delle Marche che, ogni anno, inserisce nuovi corsi in lingua inglese tra l’offerta formativa”. “L’ospedale di secondo livello, cioè di alta specializzazione, delle Marche non può che aprirsi alla collaborazione internazionale – ha sottolineato il direttore generale Galassi – L’intesa con il ministero della Salute cinese dimostra l’eccellenza raggiunta dalla sanità marchigiana, grazie al lavoro dei medici e alla programmazione realizzata. La ricerca delle prestazioni complesse deve caratterizzare un’azienda ospedaliera universitaria: Ancona ha raggiunto quota 16 per cento sul totale dei ricoveri, toccando un livello di eccellenza che viene riconosciuto in campo nazionale e internazionale”. La collaborazione con la Cina ha portato anche allo scambio di esperienze scientifiche con l’Italia, tramite l’Azienda ospedaliera di Ancona: l’equipe del dottor Carlo Mariotti, chirurgo senologo, ha effettuato diversi interventi presso l’ospedale di Taizhou. Il dottor Giorgio Arnaldi, invece, si è recato a Shanghai per partecipare, come relatore, a un importante simposio internazionale.  
   
   
LOMBARDIA: RIATTIVATO NEL PAVESE IL SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE  
 
 Milano, 6 luglio 2015 - "Da questa settimana le famiglie della città e della provincia di Pavia potranno usufruire nuovamente ed in modo più adeguato dei servizi di Neuropsichiatria Infantile. Da mercoledì 1 luglio l´Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia ha infatti riattivato la funzionalità di questa fondamentale attività. Si tratta di un risultato importante di cui andare orgogliosi. Ringrazio per questo la dottoressa Daniela Troiano, il presidente Alessandro Moneta, il direttore Angelo Cordone ed il professor Fabio Rugge: la collaborazione tra Istituzioni è la carta vincente per far crescere le nostre comunità in servizi ed opportunità". Così dichiara Mario Mantovani, vice presidente ed assessore alla Salute di Regione Lombardia, che negli scorsi mesi si era speso personalmente al fine di individuare una soluzione adeguata a seguito dello sfratto che gli ambulatori dell´Azienda Ospedaliera avevano subito dai locali del Comune di Corso Garibaldi a Pavia. La Vicenda - L´azienda Ospedaliera fin da subito si era attivata nel ricercare nuovi luoghi per lo svolgimento dell´attività di Neuropsichiatria. Peraltro l´attività non si era mai interrotta, continuando - pur con difficoltà legate a spazi e programmazione - nelle sedi del Torchietto e dell´Asl; la riabilitazione motoria era invece stata momentaneamente trasferita a Voghera. L´interessamento Della Regione - Grazie al diretto interessamento dell´assessore Mantovani, è stato possibile trovare un accordo tra il presidente del San Matteo Alessandro Moneta, la Dg dell´Ao della Provincia di Pavia Daniela Troiano e il rettore dell´Università professor Rugge per l´utilizzo di spazi che erano temporaneamente stati ceduti dal San Matteo all´Università. La Nuova Area E Gli Utenti - L´area, di circa 560 metri quadri, è stata ripristinata ed adattata direttamente dall´Ao della Provincia di Pavia. Il servizio effettua circa 17.000 prestazioni all´anno ed interessa circa 2000 - 2500 minori.  
   
   
PIANI PERSONALIZZATI 162. SARDEGNA: NESSUNA RIDUZIONE PER I PIÙ GRAVI. NUOVA SPERIMENTAZIONE PER DISTRIBUZIONE EQUA DELLE RISORSE  
 
Cagliari, 6 luglio 2015 - “Con l’approvazione in Giunta della proroga dei piani personalizzati di sostegno alle persone con grave disabilità (legge 162/1998) e l’avvio dei nuovi piani, l’Esecutivo ha adottato un provvedimento che servirà a garantire la continuità degli interventi già in corso e darà il via ai nuovi piani assistenziali per il secondo semestre 2015, tenendo conto delle modifiche normative dell’Isee, e ancora dell’esigenza di assicurare la copertura finanziaria sia dei piani in corso che dei nuovi piani che verranno presentati ai Comuni”. A dirlo è l’assessore della Sanità Luigi Arru, che precisa: “L’obiettivo resta quello di tutelare le situazioni di maggiore gravità e di gravissima disabilità, per la quale non ci sono state riduzioni di contributo, pur senza penalizzare le fasce di destinatari meno gravi”. Le risorse. La dotazione finanziaria per i piani della cosiddetta legge 162 per il 2015 è di 104 milioni. “La Giunta non ha fatto altro che spendere quanto indicato in Bilancio – ha proseguito l’assessore Arru – applicando una modesta riduzione su base annua, su una platea molto ampia di 30 mila piani, con equità e gradualità nella valutazione delle singole situazioni”. Per questo motivo la Giunta ieri ha dato il via libera anche alla sperimentazione del nuovo sistema di valutazione, finanziamento e monitoraggio dei piani personalizzati per il fondo regionale non autosufficienza. Sperimentazione. “Questi ultimi sei mesi del 2015 – ha concluso il titolare della Sanità – serviranno per sperimentare il nuovo percorso che si vuole avviare per dare risposte più efficaci per la non autosufficienza: con una distribuzione equa delle risorse, grazie anche alle nuove schede di valutazione, che potranno restituire una immagine più veritiera e realistica delle condizioni nelle quali si trovano le persone beneficiarie, e a vantaggio di chi è in situazione di maggiore difficoltà”.  
   
   
ONDATE DI CALORE: ATTIVO IL PIANO DELLA REGIONE LAZIO 5000 I MEDICI DI FAMIGLIA COINVOLTI A ROMA E IN TUTTO IL LAZIO: L’OBIETTIVO È TUTELARE LA POPOLAZIONE PIÙ A RISCHIO, IN PARTICOLARE GLI ANZIANI OLTRE I 64 ANNI, NELLE GIORNATE CARATTERIZZATE DALLE ALTE TEMPERATURE PREVISTE NEI PROSSIMI GIORNI  
 
Roma, 6 luglio 2015 - La Regione ha provveduto ad attivare già dal 1° giugno il piano contro le ondate di calore. L’obiettivo è tutelare la popolazione più a rischio, in particolare gli anziani oltre i 64 anni, nelle giornate caratterizzate dalle alte temperature previste dai prossimi giorni. In prima linea 5000 medici di famiglia a Roma e nel Lazio. A loro è affidato il compito di realizzare una sorveglianza attiva sulla popolazione identificata sulla base dei quattro diversi livelli di rischio definiti dall’Osservatorio epidemiologico regionale, ed inserire nel programma i pazienti che ne hanno più bisogno a prescindere dall’età. Il programma prevede visite domiciliari correlate al livello di rischio: il medico dovrà programmare le visite domiciliari entro le 72 ore se il sistema di sorveglianza meteorologica indica un livello di allarme medio, entro le 48 ore se il livello è appena superiore per i soggetti più suscettibili e a rischio e ripetutamente se l’allarme è rosso. Ciascun paziente avrà anche una scheda personale. Oltre 40 mila i cittadini coinvolti: di questi, 30mila presentano patologie respiratorie o cardiocircolatorie. In sei città del Lazio sono previsti specifici sistemi di allarme con l’obiettivo di modulare gli interventi. Si tratta di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e Civitavecchia. I bollettini d’allarme saranno pubblicati ogni giorno sul sito del Ministero della Salute a questo indirizzo www.Salute.gov.it e sul sito dell’Osservatorio del dipartimento di epidemiologia del Lazio: www.Deplazio.net    
   
   
SANITA’: ZAIA, “NO VENETO IRREMOVIBILE E COERENTE, C’E’ UN FRONTE DEL NORD CHE LOTTERA’ CONTRO I TAGLI”  
 
Venezia, 6 luglio 2015 - “Con il nostro irremovibile no siamo stati coerenti, come lo siamo da mesi, a fronte di dissennate politiche della salute, con tagli lineari che penalizzano i virtuosi e premiano gli spreconi, con riduzioni delle prestazioni che ci avvicinano alla Grecia e al Portogallo dove, a differenza del Veneto, l’attesa di vita è sensibilmente più bassa, e dove – sempre a differenza del Veneto – i più ricchi sono anche i più sani”. Così il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta il “no” del Veneto all’intesa nazionale sui tagli da effettuare ai fondi per la sanità. “Il fronte del no insieme a Lombardia e Liguria – aggiunge Zaia – è stato compatto e senza crepe. Sappia il Governo che non ci faremo intimidire e che non si provi ad attaccare un fronte del nord che saprà sempre reagire con forza”.  
   
   
TAGLI ALLA SANITA’: ASSESSORE VENETO, “IL NO DEL VENETO E’ UFFICIALE. NON ABBIAMO PARTECIPATO ALLA STATO REGIONI E RESTIAMO SULLE BARRICATE”  
 
Venezia, 6 luglio 2015 - “La posizione del Veneto non è cambiata. Eravamo, siamo, e saremo contrari ad ogni tipo di taglio alla sanità che non vada prima di tutto a colpire gli sprechi dove ci sono. A verbale della Conferenza dei Presidenti delle Regioni il voto del Veneto è negativo”. Lo riferisce l’Assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto, oggi presente a Roma a rappresentare la Regione alla riunione della Conferenza dei Presidenti, incentrata sull’intesa da dare ai tagli alla sanità. “Abbiamo ottenuto un paio di migliorie all’impianto complessivo – riferisce Coletto – ma queste sono assolutamente insufficienti per farci cambiare posizione”. “Di conseguenza – annuncia Coletto – il Veneto non ha partecipato alla Conferenza Stato-regioni nella quale è stata formalizzata l’intesa”. “Eravamo, siamo e rimaniamo sulle barricate – prosegue Coletto – anche perché questa accelerazione, che arriva guarda caso dopo una potentissima frenata effettuata in attesa delle elezioni, la dice lunga sulla credibilità di un Governo che era di tagliatori prima del 31 maggio e tale rimane dopo”.  
   
   
FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO, ISTITUTO DI CANDIOLO  
 
Torino, 6 luglio 2015 - "In meno di dieci anni, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo ha prodotto grandissimi risultati: oggi la Fondazione, che si costituì con la legge regionale 7/2008 (relatore Nino Boeti) rappresenta un´eccellenza della sanità piemontese, ha raggiunto l´obiettivo di trasformarsi in Irccs (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico): credo sia venuto il momento di avviare una nuova fase". Lo ha detto l´Assessore alla sanità della Regione, Antonio Saitta, intervenendo questa mattina a Candiolo alla presentazione del bilancio sociale dell´Istituto, alla presenza tra gli altri della Presidente della Fondazione, donna Allegra Agnelli. "La Regione è disponibile a sciogliere la Fondazione “pro Irccs” che dal 2008 ci vede presenti con il 50% delle quote e a disegnare una nuova fase in cui Candiolo opera come presidio all´interno della rete degli ospedali piemontesi. Per ora - ha aggiunto l´assessore - si tratta solo di un’intenzione che occorre approfondire nei suoi risvolti giuridici, gestionali, patrimoniali. Di certo la nuova fase vedrà la Regione impegnata a rispettare gli impegni assunti all’atto della creazione della Fondazione e, in particolare la piena integrazione del presidio nella rete ospedaliera del Piemonte ed il potenziamento delle relazioni e della collaborazione con le nostre reti cliniche, in particolare con la rete oncologica". "La scelta del 2008 era stata opportuna per una serie di motivi: Candiolo era un presidio del Mauriziano e bisognava gestire il trasferimento della gestione e del personale, la Regione Piemonte inoltre doveva garantire lo sviluppo e l’integrazione del presidio nella rete degli ospedali regionali ai fini del suo riconoscimento a Irccs. Oggi -commenta Saitta -la funzioni di regolazione del sistema sanitario regionale, in cui la Regione svolge compiti di programmazione e di controllo diretto su tutti i presidi (e su tutti i soggetti erogatori pubblici e privati) rendono poco opportuno il mantenimento di un ruolo di “comproprietario” di uno dei più importanti ospedali oncologici italiani" Saitta ha espresso soddisfazione per l’elevato numero di contribuenti- 235mila- che hanno destinato all’Istituto di Candiolo il 5 per mille dei loro redditi.  
   
   
LESSINIAFEST 2015, PIROMANI CULTURALI TRENTASEI APPUNTAMENTI, DA INIZIO LUGLIO A SETTEMBRE. IN UN UNICO CARTELLONE DI MUSICA, CINEMA, TEATRO E DANZA CHE PROMETTE DI ACCENDERE DI CULTURA LA MONTAGNA VERONESE, VICENTINA E TRENTINA. SABATO 4 LUGLIO E DOMENICA 5 LUGLIO A CERRO VERONESE E SAN MAURO DI SALINE I PRIMI DUE CONCERTI  
 
Verona - Promette di accendere con il fuoco della cultura il palcoscenico di prati, boschi, rocce, contrade e ville della montagna veronese, vicentina e trentina Lessiniafest, la rassegna che da quest´anno riunisce le due storiche rassegne Film Festival della Lessinia e Voci e luci in Lessinia in un unico e articolato cartellone di eventi e anteprime. In poco più di due mesi, da inizio luglio ai primi giorni di settembre, trentasei appuntamenti scanditi da musica, cinema, teatro e danza in un programma così ampio da coinvolgere i quattordici Comuni dell´alta Lessinia, tanto da poter essere considerato uno dei festival territorialmente più estesi del Veneto. «Lessiniafest è il punto di partenza, non d´arrivo, di un sentiero iniziato ventuno anni fa con il Film Festival della Lessinia e nove anni fa con Voci e luci in Lessinia» spiega Alessandro Anderloni, alla direzione artistica con Gabriella Palatini. «Gli artisti che abbiamo invitato e i film che abbiamo scelto dicono del desiderio di esplorare, mescolare, contaminare». E ricordare, prosegue, «perché lungo l´estate torneremo spesso a quella guerra che cento anni fa ha lasciato segni nel terreno e cicatrici nella storia. Ma altro fuoco, non quello maledetto delle armi, vogliamo accendere. Fuoco alla cultura! Siamo i suoi inguaribili piromani». Piromani culturali, aggiunge: «Chiamo il nostro pubblico in aiuto per accendere la Lessinia di cultura». Main sponsor della rassegna Lessiniafest sono Cassa Rurale Bassa Vallagarina e Fimauto. Con il sostegno di Regione del Veneto, Provincia in Festival, Comunità Montana della Lessinia, Parco Naturale Regionale della Lessinia; dei Comuni di Ala, Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Crespadoro, Erbezzo, Ferrara di Monte Baldo, Roveré Veronese, San Mauro di Saline, Sant´anna d´Alfaedo, Selva di Progno, Velo Veronese, Vestenanova; di Consorzio Bim Adige, Agsm Energia, Monte Veronese Formaggio Dop. L’organizzazione è delle associazioni Film Festival della Lessinia, Le Falìe e Àissa Màissa. Non solo concerti. La formula della rassegna itinerante rimane dunque la stessa e sperimentata con successo: accompagnare il pubblico nei luoghi suggestivi e talvolta poco conosciuti della Lessinia veronese, vicentina e trentina grazie alle escursioni del Camminaparco. E portare artisti, di fama nazionale e internazionale, a esibirsi su palcoscenici di pascoli o sullo sfondo di antiche ville e contrade in pietra. Sono diciassette i concerti in calendario che accompagnano in un viaggio tra le province di Verona, Vicenza, Trento con la novità dell´apertura alla Valle dell´Agno e al Monte Baldo. Ad aprire la rassegna (sabato 4 luglio alle 21) è il duo sardo Elva Lutza insieme al cantante francese, interessante interprete della tradizione provenzale, Renat Sette. Ci si sposta nell´abbazia romanica di San Moro a San Mauro di Saline (domenica 5 luglio alle 18) con il gruppo Andhira. Altrettanto variegate sono le sonorità proposte nelle successive serate, in un avvicendarsi di tradizione e innovazione. Dalla canzone d´autore italiana di Massimo Bubola, in concerto nel Forte di Monte Tesoro di Erbezzo (sabato 11 luglio alle 17) alle note del “Paganini del contrabbasso” Renaud Garcia Fons a proporre i suoi virtuosismi nel Bosco de La Regina ad Ala di Trento (domenica 19 luglio alle 15). Dal soul della statunitense Lisa Hunt, già vocalist di Zucchero, con la sua voce possente a esibirsi nel parco di Villa della Torre a Fumane (lunedì 20 luglio alle 21) al jazz del quartetto guidato da Mauro Ottolini a suonare sul balcone naturale affacciato sulla Val d´Adige di Malga Revoltel ad Ala di Trento (sabato 8 agosto alle 15). Contrada Valle di Velo Veronese ospita invece (domenica 16 agosto alle 17) la voce e l´ironia del cantante, autore, attore Peppe Voltarelli. Alcuni nomi di un lungo elenco di appuntamenti musicali che si completa con altre incursioni nel teatro con la narrazione de “La Grande Guerra meschina” di Alessandro Anderloni in scena nel Bosco delle Fate di Durlo a Crespadoro nel Vicentino (venerdì 17 luglio alle 21). E nella danza con lo spettacolo “La Grande Guerra della donne” (sabato 15 agosto dalle 7 alle 12) a far tappa tra Erbezzo e il Trentino: da Malga Lessinia alle trincee del Piocio e di Casteberto e ritorno, in compagnia delle performance di cinque ballerine a danzare sulle melodie intonate dalla fisarmonica di Dante Borsetto. Cinema. Per la prima volta nove proiezioni speciali, a ingresso gratuito, in ognuno dei Comuni dell´alta Lessinia anticipano il Film Festival della Lessinia. La ventunesima edizione della rassegna cinematografica internazionale dedicata alle terre alte è in programma, dal 22 al 30 agosto, sul grande schermo del Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova con nove giorni di proiezioni ed eventi collaterali. È preceduta da un´anteprima, al Teatro di Cerro Veronese (giovedì 20 agosto alle 21). A Festival concluso, l´Auditorium della Cassa Rurale Bassa Vallagarina ad Ala (venerdì 4 settembre alle 21) e la Sala dei Centomila a Velo (sabato 5 settembre alle 18 e 21) propongono le migliori pellicole premiate all´edizione 2015  
   
   
LA SANITÀ TOSCANA A FUORI EXPO DAL 4 AL 9 AGOSTO  
 
Firenze 6 luglio 2015 - La sanità toscana sarà presente a Fuori Expo, a Milano, dal 4 al 9 agosto, per far conoscere meglio alcuni aspetti connessi con i temi dell´Expo. Il sistema sanitario della Toscana ha contribuito negli anni alla concezione del Buon vivere, brand identificativo della presenza regionale a Expo 2015, e si inserisce nella programmazione di Toscana Fuori Expo con la propria declinazione di alcuni temi connessi e coerenti con il titolo della manifestazione "Nutrire il pianeta, Energia per la vita". Il primo giorno della manifestazione, martedì 4 agosto, porterà i suoi saluti l´assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Dal 4 al 9 agosto, nei Chiostri dell´Umanitaria, detti anche di San Barnaba, a pochi passi dal Duomo di Milano, la sanità toscana, sotto il titolo "La salute prima di tutto", proporrà un suo itinerario, con allestimenti e incontri dedicati a: - medicine complementari, con la loro visione di approccio olistico e integrato alla cura e al benessere delle persone; - alimentazione e stili di vita, con esperienze di alleanze tra sistema sanitario, soggetti della comunità locale, scuole, associazionismo e imprese, per facilitare le scelte salutari e sostenibili dei cittadini; - cooperazione sanitaria internazionale, per favorire lo sviluppo nel segno della globalità e dei principi di responsabilità sociale e ambientale; - nutraceutica, quando la ricerca farmaceutica incontra l´alimento. Nei sei giorni milanesi della sanità toscana, ci saranno dimostrazioni di massaggio cinese e agopuntura, incontri sulle erbe officinali, sessioni collettive di tai chi aperte al pubblico, show cooking con degustazioni, incontri su corretta alimentazione e stili di vita, illustrazione dei progetti di cooperazione e dei progetti di nutraceutica. Nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella settimana precedente (ultima settimana di luglio) verrà illustrato il programma dettagliato della sanità toscana a Fuori Expo. La sanità toscana tornerà poi a Expo 2015 nel Padiglione Italia, dal 1° al 6 settembre, con l´ospedale pediatrico Meyer che presenterà l´evento "Il Meyer: l´ospedale dove anche il gioco diventa cura", laboratori con esperti della "pet therapy", teatrali e musicali, a cura della Fondazione Meyer.  
   
   
L´IMPIANTISTICA SPORTIVA IN PIEMONTE UN CONVEGNO HA FATTO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE DOPO ANNI DI CARENZA DI DATI AGGIORNATI  
 
Torino, 6 luglio 2015 - “L’impiantistica sportiva al servizio del cittadino. Il dato come strumento di conoscenza e di gestione” è stato l’argomento del convegno organizzato dalla Regione Piemonte e svoltosi stamani a Torino nel Centro Incontri dell’ente. I dati presentati hanno evidenziato come il Piemonte vanti numeri competitivi rispetto alle altre regioni: il 54% degli atleti italiani risiede nel Nord Italia, sono 332.008 gli atleti tesserati in Piemonte, 4.604 le Società sportive, 64.136 gli operatori sportivi. Su 1206 Comuni del Piemonte, il 91% possiede impianti sportivi. Tra i primi cinque sport per numero di atleti figurano: il calcio, il tennis, la pallacanestro, la pallavolo e la pesca sportiva e le attività subacquee. Leggermente diversa la classifica stilata in base al numero di società: al primo posto le bocce, il calcio, judo-lotta-karate, tennis, pesca sportiva e le attività subacquee. Solo nell’area metropolitana la nostra regione vanta 1606 impianti sportivi, 3472 spazi dedicati e ben 4317 discipline praticate. Definizione di linee guida per supportare i Comuni nell’ambito delle concessioni e della gestione degli impianti sportivi; supervisione di strumenti urbanistici con standard minimi di superficie per abitante da destinare a spazi sportivi; promozione di iniziative che siano volàno di sviluppo economico nel campo dell’efficienza energetica; attivazione di politiche economico-finanziarie con fondi rotativi e fondi di garanzia per favorire sostenibilità e investimenti per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive. Questi in sintesi alcuni dei temi affrontati nella giornata e sviluppati in particolare da Giovanni Maria Ferraris, assessore regionale allo Sport. Durante l’incontro, cui hanno partecipato molti amministratori di enti locali e del mondo sportivo, sono state presentate inoltre analisi relative alle possibilità di finanziamento in ambito sportivo grazie alla relazione di Giovanni Rotolo, responsabile commerciale dell’Istituto per il Credito Sportivo; ampio spazio è stato inoltre dedicato anche all’analisi economico-finanziaria relativa all’impiantistica, grazie alla relazione del professor Valter Cantino dell’Università degli Studi di Torino ed al tema dell’efficientamento energetico degli impianti sportivi pubblici e sulle possibilità di una loro gestione sostenibile. “E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione, dopo anni, sui dati aggiornati e sul come utilizzarli in modo multidisciplinare attraverso il web sul nostro sito regionale, dati che possono servire a chi intende vivere lo sport o investire su di esso, anche in ambito turistico” - ha commentato l’assessore regionale allo Sport, Giovanni Maria Ferraris - “Inoltre, intendiamo dotarci di modalità finanziarie per investimenti sugli impianti utilizzando crediti bancari agevolati o fondi rotativi e introducendo il servizio dei fondi di garanzia in quanto gli enti locali non riescono più a sopperirvi, e nel contempo di criteri che permettano di adottare nuove regole per la concessione e la gestione degli impianti, trasformando gli sprechi in risorse”. Il censimento degli impianti del Piemonte, realizzato grazie alla collaborazione Regione Piemonte – Coni, sarà a breve consultabile sul sito della Regione Piemonte, grazie ad un applicativo, che consentirà al cittadino che lo consulterà, di trovare le informazioni su quali impianti esistono in Piemonte, la loro ubicazione ed ogni altra utile informazione per il loro utilizzo. Una fruizione non solo per i praticanti sportivi, ma anche per gli addetti ai lavori, che finalmente potranno usufruire di una mole di dati organica e sistemica. Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, Gianfranco Porqueddu, presidente del comitato piemontese del Coni e Stefano Gallo, assessore allo Sport del Comune di Torino.  
   
   
EXPO.A PIANETA LOMBARDIA SUPERATE 3.000 FIRME PER GP MONZA  
 
Rho-pero/mi, 6 luglio 2015 - Superata quota 3.000. Per l´esattezza sono 3.023 le firme raccolte, finora, a sostegno della campagna ´Scendi in pista con la Lombardia - Firma anche tu per il Gp d´Italia all´Autodromo nazionale di Monza´, per mantenere il Gran Premio di Formula 1 a Monza e scongiurarne il trasloco a Imola. Si conferma quindi l´evidente successo riscontrato dell´appello lanciato, lo scorso sabato 27 giugno, a Pianeta Lombardia, padiglione di Regione al sito Expo, dal presidente Roberto Maroni, con il vice presidente Mario Mantovani e dall´assessore Fabrizio Sala. 4 Brianzoli E Lombardi Mobilitati Per "Loro" Gp - Ancora ieri, come nei giorni precedenti, numerosi visitatori di Pianeta Lombardia non hanno lasciato il Padiglione della Regione senza avere apposto il proprio nome sul registro di raccolta firme. Una sensibilità, quella in difesa del Gp monzese, dimostrata non solo dai Brianzoli, ma anche, in generale, dai Lombardi, che vivono la gara come proprio patrimonio anche storico e culturale, e dagli sportivi, anche di altre regioni. Regione In Prima Linea - "Non possiamo accettare che il Gran Premio di Monza scompaia dal calendario del Mondiale di Formula 1" aveva detto, in occasione del lancio della campagna, il presidente Maroni, indirizzando anche alla Ferrari l´invito a unirsi alla Regione in questa battaglia. Invito poi raccolto solo due giorni dopo, lunedì 29 giugno, quando Maroni e Sergio Marchionne si sono incontrati in occasione della nuova apertura del Museo storico dell´Alfa Romeo ad Arese (Milano). Anche La Ferrari In Pista - "Ho chiesto a Marchionne un sostegno alla nostra iniziativa per salvare il Gp di Monza e lui mi ha risposto che farà tutto quello che occorre fare, come Ferrari, per mantenere il Gran Premio a Monza - aveva annunciato, dopo l´incontro, il presidente Maroni -. Sono molto soddisfatto". E, con oltre 3.000 firme già raccolte in pochi giorni, anche i cittadini stanno dimostrando di credere in questa battaglia.