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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2015
RISPOSTA DELL´UE ALLA EPIDEMIA DI EBOLA IN AFRICA OCCIDENTALE  
 
Bruxelles, 13 luglio 2015 - La situazione attuale e di assistenza finanziaria Africa occidentale sta affrontando la più grande e complessa epidemia Ebola su record. Guinea, Liberia e Sierra Leone sono stati i paesi più colpiti. Oltre 27, 514 persone sono state contagiate, più di 11.220 dei quali sono morti. Il contributo finanziario totale dell´Ue fino ad oggi per combattere l´epidemia è più di € 1,8 miliardi . Tale importo comprende il finanziamento precedente da parte degli Stati membri e della Commissione europea e nuovo impegno da parte della Commissione Europea di € 450 milioni annunciati alla Conferenza Ebola recupero delle Nazioni Unite Internazionale nel mese di luglio. Sono esclusi, però, ulteriori potenziali impegni assunti dagli Stati membri dell´Ue individuale alla stessa conferenza delle Nazioni Unite nel mese di luglio. Secondo l´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la diminuzione del numero di casi e la contrazione della zona geografica interessata dal virus Ebola ha bloccato nelle ultime settimane. Sia in Guinea e Sierra Leone nuovo confermati sono ancora identificati casi e la gente continua a essere diagnosticati con Ebola post mortem. Questi modelli indicano che la malattia sta circolando in catene non riconosciuti di trasmissione. Al fine di raggiungere lo zero casi, vi è una necessità di una forte coinvolgimento della comunità, migliorata ricerca di contatti e precedenti identificazione dei casi. I recenti casi in Liberia sottolineano l´importanza di mantenere la capacità di rilevamento caso precoce e una maggiore vigilanza per quanto riguarda le morti con cause sconosciute, anche in paesi che sono stati dichiarati Ebola gratuito. L´unione europea è stata attiva nella risposta all´emergenza Ebola fin dall´inizio. Esso ha mobilitato tutte le risorse politiche, finanziarie e scientifici disponibili per contribuire a contenere, controllare, trattare e infine sconfiggere Ebola. In ottobre 2014 il Consiglio europeo ha nominato Christos Stylianides, commissario europeo per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi, come Ebola coordinatore Ue. Commissari Christos Stylianides , Vytenis Andriukaitis e Neven Mimica visitato i paesi colpiti a fine 2014 per riaffermare il sostegno dell´Ue per la lotta contro la malattia e di annunciare misure di sostegno. Il 3 marzo 2015, l´Unione europea ha organizzato una conferenza ad alto livello sulla epidemia di Ebola . L´obiettivo era duplice: in primo luogo, per fare il punto sulla risposta alle emergenze in corso e adattarlo alla situazione in evoluzione sul terreno, che porta alla eradicazione della malattia; secondo, di pianificare a lungo termine e sostenere la ripresa e la resilienza dei paesi colpiti, tra cui lo sviluppo dei loro sistemi sanitari. L´evento è stato co-presieduto dall´Ue, Guinea, Sierra Leone e Liberia, le Nazioni Unite, l´Unione africana e la Comunità economica degli Stati dell´Africa occidentale (Ecowas). La Dichiarazione dei copresidenti della conferenza è stata approvata dal Consiglio europeo il 16 ° marzo. Nel mese di luglio 2015, una nuova conferenza si terrà, ospitata dal Segretario Generale dell´Onu Ban Ki Moon, in cooperazione con i governi della Guinea, Liberia e Sierra Leone, e in collaborazione con l´Unione Europea, Unione Africana, la Banca africana di sviluppo, e il Banca Mondiale. Questa conferenza dei donatori riunirà la comunità internazionale e Capi di Stato dei tre paesi interessati, al fine di garantire che gli sforzi di recupero aiutare i paesi per costruire indietro meglio e garantire una maggiore capacità di recupero che va in avanti. La Commissione esaminerà le lezioni apprese dalla epidemia di Ebola in una conferenza che si terrà in ottobre a Lussemburgo sotto la presidenza lussemburghese. L´esito della conferenza sarà la base delle conclusioni del Consiglio da adottare nel dicembre di quest´anno. Aiuto Umanitario Dal mese di marzo 2014, la Commissione europea ha stanziato oltre € 70.000.000 in finanziamenti umanitari per rispondere alle necessità più urgenti . Questi fondi vengono convogliati attraverso le organizzazioni umanitarie partner, come Medici Senza Frontiere, la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, International Medical Corps, Save the Children, il Comitato internazionale di soccorso, Alima, Servizio Aereo Umanitario Programma alimentare mondiale, L´unicef e l´Organizzazione Mondiale della Sanità. Aiuti Ue contribuisce alla sorveglianza dell´epidemia, diagnosi, trattamento e forniture mediche; impiego di medici e infermieri e la formazione degli operatori sanitari; sensibilizzare la popolazione e la promozione di sepolture sicure. Aiuto allo sviluppo - La Commissione sta già oltre 210.000.000 € in fase di sviluppo e di assistenza riabilitativa precoce . La maggior parte di questo denaro è previsto per stabilizzare i paesi e aiutarli a uscire dalla crisi e non solo. Inoltre, l´Unione europea sta contribuendo a rafforzare i sistemi sanitari nei paesi colpiti prima dello scoppio, come parte del suo supporto a lungo termine, ed è ora riorientando programmi esistenti ovunque sia necessario agli sforzi di Ebola e il contesto di crisi. Il sostegno al bilancio è previsto per la Guinea, Liberia e Sierra Leone per aiutarli a fornire servizi pubblici di prima necessità - in particolare l´assistenza sanitaria - e anche attutire l´impatto economico dell´epidemia. Finanziamenti per lo sviluppo viene usato anche per rafforzare altri settori importanti come la sanità, l´istruzione, acqua e servizi igienici . Quattro laboratori mobili, schierate in Guinea e Sierra Leone, contribuire con la rilevazione del virus e la formazione degli operatori sanitari. I laboratori in grado di elaborare fino a 70 campioni al giorno, sette giorni alla settimana. Inoltre, l´Ue sostiene la missione medica dell´Unione africana in Africa occidentale (Aseowa), contribuendo a 5 milioni di euro per pagare il personale civile e medico. Ciò ha finora consentito di coprire i costi del primi 90 medici e personale di supporto, e di aumentare successivamente il numero totale del personale di circa 150 persone. La Commissione europea ha inoltre distribuito agli operatori sanitari di Guinea dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Alla data del 29 giugno 2015, l´Ecdc ha schierato 85 esperti di salute in relazione alla risposta Ebola all´interno e all´esterno dell´Ue, tra cui 77 schierato nella regione dell´Africa occidentale. Attualmente 16 Ecdc ha mobilitato esperti sono nel campo. Inoltre, 9 esperti di programmi di borse nazionali associati ai programmi di formazione dell´Ecdc sono stati distribuiti da loro organizzazioni nella regione da parte degli Stati membri dell´Ue. L´ue sta ugualmente lavorando per rafforzare la preparazione contro l´epidemia . L´ue ha sostenuto i piani nazionali in sei paesi per circa € 10.6million e ha, per esempio: Aiutato a ristrutturare e attrezzare una unità di trattamento Ebola presso l´ospedale centrale, in Costa d´Avorio Ha contribuito a fornire un programma di acqua e servizi igienico-sanitari con messaggi di igiene in materia di prevenzione di Ebola in Guinea Bissau Impostare un impianto in Burkina Faso per sostenere il piano di preparazione nazionale Inoltre, l´Ue contribuisce inoltre alla preparazione regionale attraverso il sostegno alla Oms e la Croce Rossa Internazionale, con un contratto di 6.000.000 € per ciascuno, per le attività volte a prevenire l´ulteriore diffusione della malattia Ebola in Africa occidentale. Ricerca Medica La Commissione europea ha prontamente e fortemente sostenuto urgente ricerca Ebola sui potenziali trattamenti, vaccini e test diagnostici con quasi € 140.000.000 da Orizzonte 2020 , programma di finanziamento della ricerca e innovazione dell´Unione europea. Un iniziale € 24.400.000 sono stati schierati per finanziare cinque progetti che guardano a sviluppare potenziali vaccini e farmaci contro l´Ebola e di tradurre i loro risultati in trattamenti disponibili. Il lavoro su questi progetti ha iniziato nel mese di ottobre 2014, e alcuni hanno già iniziato a produrre risultati applicabili per l´attuale epidemia. Più promettente, il progetto Reazione finanziato dall´Ue ha annunciato prove incoraggianti che favipiravir, un farmaco antivirale, è un trattamento efficace contro la malattia precoce Ebola ( Scheda ). Un altro progetto chiamato Evidente ha confermato che il virus Ebola era mutato a un tasso inferiore a quello temuto e ha concluso che i metodi di diagnosi, trattamenti e vaccini in fase di sviluppo dovrebbero essere ancora efficace contro le informazioni disease.More sui progetti finanziati dall´Ue si possono trovare presso la Ue Ricerca sul Ebola sito. Inoltre, la Commissione europea e l´industria farmaceutica europea finanziano otto progetti di ricerca per lo sviluppo di vaccini e test rapidi di diagnostica, che sono la chiave per superare l´attuale crisi Ebola. Questi progetti sono gestiti nell´ambito del nuovo programma di ´Ebola +´ dell´Iniziativa di medicinali innovativi (Imi) e finanziati per un totale di € 215.000.000, 114.000.000 € di cui vengono da Orizzonte 2020. L´ue sostiene inoltre la ricerca clinica sul Ebola attraverso europeo Developing Countries Clinical Trials (Edctp), uno sforzo congiunto da parte dei paesi africani e europei subsahariana per sviluppare promettenti trattamenti per le malattie legate alla povertà, come la malaria, l´Hiv / Aids, la tubercolosi e . Edctp recentemente aggiunto Ebola a questo elenco e ha lanciato un invito a sviluppare nuovi strumenti diagnostici per queste malattie. La Commissione ha inoltre esortato Edctp per mobilitare i finanziamenti degli Stati partecipanti di aumentare il bilancio per il 2014 Edctp e il 2015 e per coordinare le attività di ricerca pertinenti. L´epidemia di Ebola dimostra che è necessaria la ricerca ´di reazione rapida´ e l´innovazione in crisi sanitarie. In questo contesto, la Commissione europea e gli altri principali finanziatori hanno recentemente fondato la ´collaborazione globale di ricerca per malattie infettive di preparazione´ (Glopid-r) che faciliterà il lancio di una risposta coordinata ricerca emergenza entro 48 ore in caso di una significativa ri- nuovo o epidemia emergente. Forniture di emergenza e le competenze - Come parte della sua risposta coordinata, l´Ue ha fornito scorte di emergenza e inviato esperti per i paesi colpiti. Il meccanismo di protezione civile dell´Ue facilita la consegna di sostegno materiale da parte degli Stati membri . Hanno fornito laboratori mobili, centri di cura, ambulanze e ospedali da campo. L´unione europea ha organizzato il supporto logistico, compresi più operazioni di trasporto aereo di e sostiene il dispiegamento di navi della marina per il trasporto di beni di prima necessità forniti dagli Stati membri, come gli aiuti alimentari, kit medici, coperte pulite e cloro per sanitations. Esperti umanitari dell´Ue, compresi gli specialisti in malattie pericolose, sono stati dispiegati per i tre paesi più colpiti. Evacuazione medica - Gli operatori sanitari internazionali sono la spina dorsale della risposta all´epidemia di Ebola. Per sostenere la loro mobilitazione e la protezione, l´Ue ha istituito un sistema di evacuazione medica. Gli Stati membri stanno facendo capacità disponibile per questo. Dall´inizio dell´epidemia e come, del 2 luglio 2015, 65 persone sono state evacuate o rimpatriati in tutto il mondo dai paesi Evd colpiti. Di questi, 38 persone sono state evacuate o rimpatriati in Europa. Tredici erano evacuazioni mediche dei pazienti con infezione da Evd confermati: Germania (3), Spagna (2), Francia (2), Regno Unito (2), Norvegia (1), Italia (1), Olanda (1) e la Svizzera (1 ). Venticinque persone asintomatiche sono stati rimpatriati in Europa a seguito di esposizione a Ebola in Africa occidentale: Regno Unito (13), Danimarca (4), Svezia (3), Olanda (2), Germania (1), Spagna (1) e Svizzera (1). Nessun nuovo evacuazioni mediche hanno avuto luogo dal 18 marzo 2015. Il sistema Medevac assicura l´evacuazione di un ospedale attrezzato in Europa per gli operatori sanitari internazionali e di altri cittadini dell´Ue diagnosticati con il virus. Le richieste di evacuazione sono fatte da Oms per il dipartimento della salute della Commissione (Dg Sante) che identifica le strutture mediche disponibili negli Stati membri dell´Ue attraverso comunicazioni di allarme rapido dell´Ue e di reazione (Arr). Trasporti per l´Europa viene coordinato dal Ercc. Fino ad oggi, un totale di 39 persone affette da Ebola o che hanno avuto un´esposizione ad alto rischio per il virus, sono stati evacuati medicalmente all´Europa. Advocacy, coordinamento e sensibilizzazione diplomatica - Fin dall´inizio della crisi, l´Ue è stata in costante contatto con le Nazioni Unite, le agenzie di soccorso sul campo, i governi della regione, nonché con le organizzazioni regionali come l´Unione africana e dell´Ecowas. La nomina da parte del Consiglio europeo di un coordinatore Ebola dell´Ue , il commissario Christos Stylianides, mira a garantire che le istituzioni dell´Ue e gli Stati membri agiscano in modo coordinato con l´altro e con i partner internazionali. A tal fine, una task force Ue Ebola è stato istituito e si riunisce tre volte la settimana, che riunisce gli Stati membri, i servizi della Commissione, il Servizio europeo per l´azione esterna (Seae) e rappresentanti delle Nazioni Unite, la Croce Rossa e le Ong.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: LA COMMISSIONE NON È STATA IN GRADO DI PROVARE UN INADEMPIMENTO DELL’IRLANDA NELL’ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA SULL’ORARIO DI LAVORO DEI MEDICI OSPEDALIERI NON CONSULENTI  
 
Lussemburgo, 13 luglio 2015 - La direttiva sull’organizzazione dell’orario di lavoro prevede che ogni lavoratore debba beneficiare di periodi minimi di riposo giornaliero e settimanale. La durata media del lavoro per ogni periodo di 7 giorni non deve superare le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario. Gli Stati membri possono prevedere periodi di riferimento per l’applicazione di tali norme, restando inteso che tali periodi non possono eccedere i 6 mesi o, in caso di ragioni obiettive, tecniche o inerenti all’organizzazione del lavoro, 12 mesi. In Irlanda, la Federazione dei medici irlandesi (Irish Medical Organisation), che rappresenta tutti i medici che esercitano sul territorio irlandese, e la Direzione dei servizi sanitari irlandesi (Health Service Executive), organo pubblico che rappresenta le autorità sanitarie, hanno sottoscritto un contratto collettivo e un contratto di lavoro tipo per i medici ospedalieri non consulenti («Nchd»). La Commissione ritiene che talune disposizioni del contratto collettivo e del contratto di lavoro tipo siano contrarie alla direttiva, in particolare alle norme sui periodi minimi di riposo e i limiti della durata settimanale del lavoro. Non soddisfatta delle spiegazioni dello Stato irlandese, la Commissione ha deciso di proporre un ricorso per inadempimento dinanzi alla Corte di giustizia. Nella sua odierna sentenza, la Corte respinge il ricorso della Commissione per mancanza di prove. In risposta all’argomento della Commissione, secondo cui determinate ore di formazione degli Nchd a torto non sono considerate «orario di lavoro» (essendo tali formazioni realizzate da organismi indipendenti dal datore di lavoro, vuoi in sede presso il medesimo, vuoi in luoghi diversi, per una durata mensile che oscilla tra le 2,5 e le 17 ore), la Corte osserva che la Commissione non ha dimostrato che, durante tali formazioni, gli Nchd sono disponibili per fornire cure mediche ai pazienti e sono costretti ad essere fisicamente presenti nel luogo stabilito dal datore di lavoro e a tenersi a disposizione del medesimo per poter immediatamente fornire le opportune prestazioni in caso di bisogno. Inoltre la Corte constata che il contratto di lavoro tipo non stabilisce un obbligo di formazione per gli Nchd e non introduce né impone obblighi di lavoro specifici in materia di formazione. La Commissione ha sostenuto inoltre che il periodo di riferimento degli Nchd, i cui contratti di lavoro superano i 12 mesi, viene aumentato, in forza del contratto collettivo, da 6 a 12 mesi, circostanza che sarebbe, a suo avviso, contraria a quanto disposto dalla direttiva. A tale riguardo, la Corte ritiene che la Commissione non sia stata in grado di spiegare per che motivo le condizioni per procedere a un siffatto prolungamento non sarebbero soddisfatte, mentre l’Irlanda deduce la sussistenza di una ragione obiettiva o inerente all’organizzazione del lavoro, ai sensi della direttiva (vale a dire che gli Nchd devono poter essere inseriti nei turni di servizio in maniera sufficientemente flessibile). Infine la Corte esamina l’argomento della Commissione secondo cui il contratto di lavoro tipo, da un lato, non preciserebbe che gli Nchd hanno diritto a un riposo minimo giornaliero e settimanale stabilito dalla direttiva né agli equivalenti periodi di riposo compensativo e, dall’altro, non limiterebbe esplicitamente la durata totale del lavoro settimanale. La Corte osserva che, riferendosi a qualche disposizione isolata del contratto di lavoro tipo – la cui portata esatta è del resto oggetto di discussione tra le parti –, la Commissione non giunge a dimostrare la sussistenza di una prassi contraria alla direttiva. Inoltre la Corte rileva che è indiscusso che il contesto normativo, risultante dalla normativa irlandese che traspone la direttiva, è chiaro e comunque applicabile.  
   
   
LE PRIME SPERIMENTAZIONI CLINICHE DI UN’INNOVATIVA PROTEINA TERAPEUTICA POTREBBERO UN GIORNO PORTARE A CURE MIGLIORI PER I MALATI DI ANEMIA DA MALATTIA CRONICA.  
 
Bruxelles, 13 luglio 2013 - Queste sperimentazioni, che hanno lo scopo di valutare la sicurezza e la tollerabilità della proteina in volontari sani, sono cominciati a dicembre 2014 nell’ambito del progetto Eurocalin, finanziato dall’Ue. Il team che sta dietro agli esperimenti spera di portare il farmaco – chiamato Prs-080 – un passo più vicino ai pazienti che attualmente non rispondono alle cure per l’anemia. La nuova terapia funziona mobilitando il ferro intrappolato nelle cellule che immagazzinano il ferro. Anche se ci sono tanti tipi diversi di anemia e diverse cause per questa malattia, l’anemia da deficienza di ferro è il tipo più comune. I dati della fase iniziale di questi esperimenti clinici dovrebbero essere disponibili entro la fine del 2015, quando è prevista la conclusione del progetto Eurocalin. Se il Prs-080 si dimostrerà efficace, allora i malati affetti dalla cosiddetta anemia da malattia cronica dovrebbero avere grandi vantaggi. Questa malattia è caratterizzata da una deficienza di globuli rossi o di emoglobina nel sangue, il che ha come risultato pallore e stanchezza. In certe circostanze (come le infezioni croniche, l’attivazione immunitaria cronica o la malignità), il ferro – che porta ossigeno nei globuli rossi – si riduce nell’organismo. Può essere grave. L’anemia nei malati di malattia renale cronica, per esempio, spesso viene curata somministrando i cosiddetti agenti stimolanti l’eritropoiesi (Ase). Circa il 10 % dei pazienti però reagisce poco o per niente agli Ase e questo li lascia senza opzioni efficaci di cura. È un problema di salute serio che deve essere affrontato. Il progetto Eurocalin, che è cominciato ad agosto 2011, ha riunito dieci aziende e istituti accademici di tutta Europa per portare un nuovo trattamento proteico a chi soffre di anemia da malattia cronica per mezzo delle prime fasi della valutazione clinica. Il trattamento si concentra su un piccolo peptide che si trova nel sangue umano e che potrebbe avere un ruolo chiave nella regolazione negativa della stabilità del ferro. Bloccando questo peptide – chiamato epcidina – il Prs-080 potrebbe aumentare la disponibilità di ferro nella circolazione del corpo e così aumentare i livelli di emoglobina nei malati di anemia. Sono stati fatti esperimenti in uno studio in cieco con controllo placebo usando 48 soggetti sani. A circa 36 volontari è stato somministrato il Prs-080 mentre ai rimanenti 12 è stato somministrato il placebo. Oltre a spingere il Prs-080 più avanti nel cammino verso la commercializzazione, i partner del progetto Eurocalin sperano anche che l’esperimento aiuti a semplificare il processo per lo sviluppo di simili terapie a base di proteine. Infine, il team del progetto Eurocalin è sicuro che gli esperimenti clinici avranno come risultato cure sicure ed efficienti per ridurre l’anemia e migliorare la risposta dei pazienti affetti da anemia da malattia cronica e aiutare il futuro sviluppo di simili interventi terapeutici per altre malattie. Dopo il completamento dell’esperimento e la divulgazione dei risultati, il team che ha progettato il farmaco spera di cominciare uno studio su pazienti affetti da malattia renale in diversi luoghi in Europa. Per ulteriori informazioni, visitare: Eurocalin http://www.Eurocalin-fp7.eu/    
   
   
LOMBARDIA: NONOSTANTE I TAGLI DEL GOVERNO, REGIONE REINVESTE OLTRE 115ML  
 
Milano,13 luglio 2015 - "Nonostante i tagli del governo, Regione Lombardia ha deciso di investire le medesime risorse dello scorso anno a vantaggio degli operatori del sistema sanitario. Si tratta di una precisa scelta politica che premia i veri protagonisti della nostra sanità: medici, veterinari, infermieri, Oss, tecnici e amministrativi che ogni giorno, con dedizione e competenza, lavorano per offrire risposte sempre più efficaci alle attese ed alle speranza dei Lombardi". Così afferma Mario Mantovani, Vicepresidente ed Assessore alla Salute di Regione Lombardia, commentando con soddisfazione la sottoscrizione della preintesa sulle Risorse Aggiuntive Regionali, per l´anno 2015, per i lavoratori del comparto e della dirigenza della sanità pubblica lombarda. Gli accordi sottoscritti nelle giornate di giovedì e venerdì coinvolgono quasi centomila dipendenti del Ssr. Meno Liste D´attesa - L´erogazione del contributi sarà finalizzata a sostenere il miglioramento del sistema, orientando l´attribuzione di quote aggiuntive su precisi obiettivi. "Meno liste d´attesa, proseguimento del progetto degli Ambulatori Aperti, miglioramento del percorso dell´utente all´interno dell´Ospedale. Sono questi alcuni traguardi, stabiliti con le parti sociali, che qualificheranno ulteriormente il nostro investimento a vantaggio di tutti i Lombardi". Stesse Risorse Del 2014, Lombardia Unica Regione - L´atto prevede la conferma dei medesimi importi stabiliti nel 2014, per una somma pari ad oltre 115 milioni di euro. "Pur a fronte delle continue richieste di riduzione del personale, Regione Lombardia si conferma anche per il 2015 l´unica realtà in Italia che mantiene inalterato il livello di investimenti sul personale. Questo anche perché volevamo adeguatamente prepararci alle sfide che stiamo in queste settimane affrontando, a partire da Expo e al sistema di prevenzione sanitaria messo in campo a favore dei turisti e soprattutto ricordando il percorso di evoluzione del sistema sanitario lombardo". Grazie Alle Parti Sociali - "Ringrazio infine anche a nome della Direzione Generale Salute tutte le parti sociali: tutti, con franchezza e lealtà, hanno lavorato per raggiungere e definire un traguardo molto importante".  
   
   
SALUTE, MARONI: EVOLUZIONE SISTEMA SANITARIO PER RISPONDERE A ESIGENZE PROSSIMI 20 ANNI  
 
Casalmaggiore/cr,13 luglio 2015 - "Questo incontro serve per illustrare i contenuti della riforma per l´evoluzione del sistema socio sanitario lombardo, un sistema che consideriamo già di eccellenza ma vogliamo ulteriormente migliorare, nelle prestazioni e nell´organizzazione, in base all´evoluzione della società Lombardia nei prossimi 20 anni, evoluzione caratterizzata da un innalzamento dell´età media e quindi da un aumento della cronicità. Questa riforma serve per adeguare il nostro sistema che è già di eccellenza a quelle che saranno le esigenze nei prossimi vent´anni". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo questo pomeriggio all´ospedale Oglio Po di Casalmaggiore (Cremona) per la presentazione della Riforma sanitaria regionale. "Il secondo motivo per cui siamo qui oggi - ha proseguito Maroni - è perché vogliamo ascoltare, vogliamo ascoltare gli operatori, gli amministratori ed i cittadini. Perché il metodo dell´ascolto degli stakeholders è quello che abbiamo sempre utilizzato prima di assumere nostra decisione. Stiamo andando in giro per questo per la Lombardia per ascoltare i cittadini e gli operatori, per raccogliere proposte e osservazioni".  
   
   
SALUTE, MARONI: RIFORMA SANITARIA A REGIME GARANTIRÀ 300/350 MILIONI DI RISPARMIO  
 
Casalmaggiore/cr,13 luglio 2015 - - "Questa evoluzione del sistema, questo miglioramento del nostro sistema socio sanitario non viene fatto per risparmiare. Certo il Governo sta tagliando i fondi alle Regioni, ma noi in Lombardia non abbiamo bisogno di tagliare, perché siamo una Regione in grado di garantire efficienza e mettere risorse nel sistema". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo questo pomeriggio all´ospedale Oglio Po di Casalmaggiore (Cremona) per la presentazione della Riforma sanitaria regionale. 2 "Non abbiamo bisogno di ridurre la spesa - ha aggiunto il presidente di Regione Lombardia - Abbiamo bisogno di tagliare, vogliamo solo rendere il sistema ancora più efficiente e migliorarlo e questo porterà comunque ad un risparmio, quando la riforma sarà a regime, che stimiamo in circa 300/350 milioni di minore spesa e questi soldi risparmiati saranno reinvestiti nel sistema. Per cui non sono previste chiusure degli ospedali perché dobbiamo risparmiare. Per cui un piccolo ospedale in montagna o in una valle se è un presidio va mantenuto, mentre un ospedale vicino ad un altro ospedale, che duplica i servizi e raddoppia la spesa, non va mantenuto".  
   
   
SALUTE, MARONI: LA RIFORMA NON E´ UNA PROPOSTA BLINDATA IL PRESIDENTE ASCOLTARE RAGIONI TERRITORI E POI DECIDERE  
 
Casalmaggiore (Cr),13 luglio 2015 - "Non è stato ancora deciso nulla, questa non è una proposta blindata ma aperta al contributo di tutti. Martedì inizierà la discussione in Consiglio Regionale e prevediamo che la legge di riforma dell´evoluzione del sistema socio sanitario lombardo verrà approvata entro la fine di luglio o i primi di agosto. Per cui c´è ancora tutto il tempo per confrontarci e fare delle modifiche in base alle osservazioni o critiche che arriveranno. Non abbiamo preclusioni. Vogliamo ascoltare le ragioni dei territori e poi decidere." Lo ha spiegato ancora il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo questo pomeriggio all´ospedale Oglio Po di Casalmaggiore (Cremona) per la presentazione della Riforma sanitaria regionale.  
   
   
SALUTE MARONI: OSPEDALE OGLIO PO NON CHIUDERA´  
 
Casalmaggiore (Cr),13 luglio 2015 - "L´ospedale di Oglio Po non chiuderà perché è una struttura che funziona. Va potenziato? Lo faremo attraverso la riforma del sistema socio-sanitario, che facciamo proprio per migliorare ulteriormente un sistema già riconosciuto da tutti come eccellente." Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti all´ospedale Oglio Po di Casalmaggiore (Cremona) al termine del confronto per la presentazione della Riforma sanitaria regionale.  
   
   
SALUTE: PRESERVARE IDENTITA´ TERRITORIO OGLIO/PO  
 
Casalmaggiore/cr,13 luglio 2015 - "Presidente Maroni, ti chiedo di preservare l´identità del territorio Oglio Po, un´area nella quale vivono 83.000 cittadini fra le due province di Mantova e Cremona, ma che da sempre ha una forte caratterizzazione identitaria e territoriale". Questo l´appello dell´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che è intervenuto questo pomeriggio all´ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, nel corso della presentazione dell´evoluzione del sistema socio sanitario lombardo da parte del governatore della Regione, Roberto Maroni, del presidente della commissione Sanità e politiche sociali Fabio Rizzi, del direttore generale dell´azienda ospedaliera di Cremona, Simona Mariani. "A me che questo distretto stia sotto Mantova, sotto Cremona o l´autoproclamato principato di Sperlonga non fa differenza - ha detto Fava -. L´importante è che dia servizi ai cittadini, recuperando autonomia, omogeneità e possa fare quel minimo di programmazione seria che consente di dare certezze ai cittadini".  
   
   
SALUTE: OSPEDALE LEGNANO DI GRANDE PRESTIGIO  
 
Legnano/mi,13 luglio 2015 - "Questa mattina, confrontandomi con gli operatori sanitari e soprattutto con i cittadini incontrati nella sale d´attesa e nei reparti medici, ho ricevuto tante attestazioni di plauso per l´efficienza e la funzionalità del servizio sanitario offerto. Gli oltre 3 milioni di prestazioni effettuate in questo Ospedale confermano infatti la qualità che qui gli utenti possono qui trovare per affrontare le loro necessità e le loro attese di salute". Così ha affermato Mario 4 Mantovani, vicepresidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia che nella mattinata ha visitato l´Ospedale di Legnano insieme al consigliere regionale Carolina Toia, accompagnati dal direttore generale Carla Dotti. Alta Tecnologia In Sala Operatoria - Nel corso del sopralluogo odierno l´assessore si è anche recato presso la pista dell´eliporto, autorizzata recentemente dall´Enac, che permetterà di svolgere il servizio di emergenza dell´eliambulanza; Mantovani ha poi voluto vedere una delle 21 sale operatorie più sviluppate a livello tecnologico, dotata di risonanza magnetica nucleare e di Tac-intraopratoria e di neuro-navigatore sia per la patologia cranica che spinale. "Parliamo di strumentazioni sanitarie tra le più moderne e sofisticate d´Italia. E´ positivo - ha sottolineato il Vicepresidente - constatare come gli investimenti messi in campo dalla Regione corrispondano poi sui vari territori a più servizi e più qualità a vantaggio dei nostri cittadini lombardi". Il Consigliere Toia - "Confermo come l´Ospedale di Legnano rappresenti una vera e propria eccellenza lombarda, italiana ed europea. In particolare, ho notato - ha sottolineato il consigliere regionale Carolina Toia - una vera e propria cura del paziente, un´attenzione dedicata dal momento del suo ingresso in ospedale fino al momento delle dismissioni. Questo è quello che si percepisce oltre ovviamente a tutto il resto. Difenderemo in ogni modo questa nostra eccellenza".  
   
   
POLITICHE PER LA SALUTE, IL NUOVO PIANO DELLA PREVENZIONE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 2015-2018. PAROLE CHIAVE: EQUITÀ, INTEGRAZIONE, PARTECIPAZIONE.  
 
 Bologna, 13 luglio 2015 – Gli interventi per prevenire gli infortuni e le malattie professionali, lo sviluppo dei programmi di screening oncologici, la sorveglianza delle malattie infettive, la prevenzione delle malattie croniche, l’informazione e la sensibilizzazione per favorire l’adesione consapevole ai programmi di vaccinazione. Ma anche le strategie per favorire l’attività fisica in tutte le età, l’educazione all’affettività e alla sessualità, gli interventi per diffondere un’alimentazione sana e consapevole, l’attenzione per il benessere dei più giovani, le iniziative per rafforzare le competenze e la consapevolezza nelle persone sulle abitudini e gli stili di vita che possono proteggere la propria salute. La Regione Emilia-romagna ha approvato il nuovo Piano della prevenzione 2015-2018, lo strumento di riferimento per tutti gli interventi e i programmi che le Aziende sanitarie devono attivare e realizzare nei prossimi anni per tutelare e promuovere la salute delle donne, degli uomini e dei bambini che vivono nella nostra regione e per intervenire su problemi di salute più diffusi nella popolazione. “La prevenzione è una nostra priorità. E questo Piano è uno strumento moderno che affronta bisogni nuovi con strategie innovative”, sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. “E’ molto importante per noi l’attenzione che abbiamo voluto rivolgere alla valutazione dei risultati che saremo capaci di raggiungere, alla verifica del loro impatto sulla salute”. Il Piano individua in modo preciso gli obiettivi e i criteri e gli indicatori per misurare i risultati. Un gruppo di lavoro regionale garantisce il coordinamento e il monitoraggio di tutti i progetti. Il Piano, adottato dalla Giunta regionale con una propria delibera, è il risultato di un percorso di confronto tra Regione, Aziende sanitarie e i diversi soggetti del territorio interessati (Enti locali, terzo settore, privato sociale, volontariato, scuola, università, associazioni di categoria). “Con il Piano della prevenzione mettiamo a sistema il lavoro di tutti i servizi”, spiega Venturi. “La salute, intesa nella sua accezione più ampia, è influenzata da molteplici fattori e di conseguenza dipende dallo sviluppo di reti e alleanze. Il nostro obiettivo è di costruire sempre più sinergie e integrazione tra i servizi territoriali e i servizi e i presidi ospedalieri e di favorire la costruzione di alleanze con enti e associazioni locali per affermare sempre più il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e di sostenibilità del welfare”. Sei gli ambiti di intervento articolati in 68 progetti, da realizzare favorendo integrazione e trasversalità per garantirne l’efficacia: ambienti di lavoro, scuola, ambito sanitario (inteso come prevenzione e contrasto dei fattori di rischio nei cittadini e nella comunità, con interventi proattivi da parte dei servizi), comunità (declinata in tre aree: programmi rivolti alla popolazione, interventi per fasce di età, interventi per condizioni specifiche). Equità, integrazione, partecipazione sono le parole chiave del nuovo Piano della prevenzione dell’Emilia-romagna. Principi da applicare attraverso le sinergie che verranno realizzate a livello locale. L’integrazione delle politiche sanitarie con le politiche sociali, ma anche ambientali, urbanistiche, abitative, si affianca all’integrazione delle competenze, delle professionalità, dei servizi per riuscire a dare risposte nella globalità e garantire gli interventi più efficaci possibili. Il ri-orientamento dei servizi sanitari è la risposta ai nuovi bisogni di salute della popolazione, attraverso soluzioni e modalità innovative. Per attuare gli interventi previsti, le Aziende sanitarie devono ora predisporre il piano operativo triennale. Partecipazione: la piazza web di "Iopartecipo+ Per confronti e proposte sui temi della promozione della salute, uno strumento di partecipazione è la piazza web "Costruire salute" all´interno di "Iopartecipo+", la piattaforma della Regione Emilia-romagna che supporta i processi di partecipazione realizzati nell´ambito delle proprie politiche. La piazza “Costruire salute” è aperta a tutti, previa iscrizione. E´ stato inoltre realizzato un sito dove è possibile scaricare il nuovo Piano regionale della prevenzione e trovare informazioni, approfondimenti, ambiti di intervento, appuntamenti e il collegamento alla piazza "Costruire salute".  
   
   
SANITÀ NEL LAZIO: AVVIATA LA VERIFICA SULL’OPERATO DEI DG ASL E AZIENDE OSPEDALIERE  
 
Roma, 13 luglio 2015 - Al via la procedura di verifica del lavoro dei Direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere del Lazio prevista a 18 mesi dalla firma del contratto, così come prevede la legge. In totale i manager interessati sono 11, si tratta delle Asl B, C, E e D e dell’Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata a Roma; delle Asl F (Civitavecchia), H (Castelli) e G (Tivoli) nella provincia di Roma, e delle aziende di Frosinone e Latina e Ares 118. La Direzione regionale salute e integrazione socio-sanitaria ha inviato una nota ai direttori proprio per annunciare l’avvio del percorso di verifica in merito al raggiungimento degli obiettivi contenuti nel contratto: dalla verifica dipenderà anche la conferma o meno dell’incarico. I Direttori generali hanno tempo fino a metà agosto per elaborare e consegnare i alla Regione i documenti richiesti e la relazione sui risultati aziendali conseguiti, sul raggiungimento degli obiettivi indicati e sulle eventuali criticità. Successivamente sarà la Regione Lazio, come previsto dalla legge, a concludere entro 90 giorni il percorso.  
   
   
OSPEDALE NARNI AMELIA: ULTERIORE IMPORTANTE TASSELLO NELLA RIORGANIZZAZIONE RETE REGIONALE, IMMINENTE IL PARERE PER AVVIO PROGETTO  
 
Perugia, 13 luglio 2015 - "L´ospedale unico di Narni Amelia, frutto di una attenta programmazione, sarà un polo di riabilitazione a valenza provinciale e regionale che ambisce anche a diventare luogo di attrazione per la mobilità sanitaria da altre regioni": lo ha detto l´assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, intervenendo sulle diverse questioni attinenti la realizzazione della struttura e la riconfigurazione della rete ospedaliera del territorio. Barberini ha infatti ricordato che la "mission" del nuovo ospedale sarà quella del trattamento delle post acuzie e della riabilitazione intensiva. "Una specificità che costituisce un ulteriore, importante tassello del complessivo disegno di riorganizzazione della rete ospedaliera umbra. Attraverso questa struttura – ha aggiunto – potranno inoltre essere date risposte concrete alle numerose richieste del territorio. Sono infatti oltre 700 all´anno i pazienti che dalla provincia di Terni vanno a curarsi fuori regione per prestazioni riabilitative ospedaliere, con un costo, a carico della sanità umbra, di oltre 3,5 milioni di euro. La struttura ospiterà, oltre ai reparti di medicina e chirurgia, circa 80 posti letto per la riabilitazione intensiva multispecialistica, in coerenza con le percentuali previste dalla programmazione nazionale pari allo 0,7 per mille posti letto disponibili per la post acuzie". Sul tema relativo ai tempi di realizzazione dell´ospedale, Barberini ha poi evidenziato che "la mission assegnata alla struttura ha comportato una rielaborazione del progetto su cui è chiamato ad esprimersi il nucleo di valutazione degli investimenti del Ministero della salute. Ciò ha causato un allungamento dei tempi previsti. Ma – ha aggiunto l´assessore – sappiamo che è imminente l´arrivo del parere definitivo. Se tutto andrà come pensiamo il direttore generale dell´Usl Umbria 2 potrà avviare entro la fine dell´estate le procedure di gara per la realizzazione dell´ospedale". In questo processo di riqualificazione della rete ospedaliera – ha concluso l´assessore – si riconferma contestualmente la riorganizzazione dell´area materno infantile, con il superamento del punto nascita di Narni, così come peraltro previsto dalla delibera N.1040 adottata dalla Giunta regionale il 4 agosto dello scorso anno".  
   
   
SALUTE: FVG, INGIUSTIFICATI TIMORI SU TAGLI AL CRO  
 
Trieste, 13 luglio 2015 - "Il Cro di Aviano è stato e sempre sarà una eccellenza della sanità regionale. Sono ingiustificati allarmismi e preoccupazioni sul futuro della struttura e su eventuali tagli a funzioni e servizi, che mai sono stati prospettati dalla Giunta regionale e non si nascondono in alcun modo nelle pieghe della riforma". Lo ribadisce l´assessore regionale alla salute, Maria Sandra Telesca, all´indomani dell´incontro con i sindaci di area vasta del Pordenonese. "Non è corretto - sostiene Telesca - affermare che sul Cro la Regione non ha fatto alcuna promessa, e peggio è incutere timori su possibili tagli. Non è in discussione il ruolo di Irccs del Cro, perché vi sono tutti i requisiti per esserlo. Proprio attraverso la riforma la Giunta ha fatto e sta facendo tutto quanto è necessario per mantenere e rafforzare non solo a parole questo ruolo di eccellenza e di riferimento in campo oncologico, da tutti riconosciuto. Affermazioni diverse possono solo rischiare di impensierire i cittadini e magari anche di indebolire quella capacità di attrazione che tutti, giustamente, vogliono difendere e aumentare". Per Telesca "rafforzare il ruolo significa anche realizzare opportuni investimenti". Ma su quali fare "è opportuno che si esprimano i professionisti". Dopo di che "la Regione non farà mancare il suo apporto". Più nel dettaglio, rispetto all´eventuale acquisto di robot chirurgico per gli interventi di chirurgia urologica, di cui si è parlato ieri, l´assessore sottolinea che "spetta ai tecnici valutare se allo stato dell´arte il robot chirurgico rappresenti sotto il profilo tecnologico e dell´innovazione la migliore possibilità, rispetto alle migliori alternative di chirurgia urologica avanzata".  
   
   
A MILANO ARRIVANO I DEFIBRILLATORI SUI TAXI PUBBLICI  
 
Milano, 13 luglio 2015 - Taxi pubblici equipaggiati di defibrillatori. E´ l´iniziativa promossa dall´associazione "In campo con il Cuore", in collaborazione con il Comune di Milano e l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza. "Taxi Sicuro", in partnership con Radiotaxi 8585, diventa il secondo progetto in Italia, dopo Bologna, a munire le auto di defibrillatore e a garantire un´adeguata formazione ai guidatori affinché possano intervenire in caso di emergenza, sempre coordinati dalla centrale operativa del 118. Questo pomeriggio l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran e il Presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo hanno partecipato alla consegna dei primi 4 apparecchi a Radiotaxi 8585 per la pronta attivazione. Sulle portiere dei taxi che aderiscono al progetto è stato posto l´adesivo “Save Your Life” studiato da Bertone Design. "Siamo molto contenti di questa iniziativa - ha dichiarato l´assessore Maran - . E´ una scelta importante da parte del mondo dei Taxi che dimostra sensibilità verso al sicurezza non solo dei propri clienti ma di tutti i cittadini che potrebbero avere bisogno di una pronta emergenza". "Anche a Palazzo Marino abbiamo aderito a questo progetto, e presto verranno dotati di defibrillatori anche gli altri palazzi comunali", ha aggiunto il Presidente Rizzo. Il progetto rappresenta un ulteriore tassello nella costruzione della rete di soccorritori non sanitari in grado di effettuare manovre rianimatorie e utilizzare il defibrillatore. In Italia le malattie cardiovascolari sono la causa di oltre il 41% dei decessi e le morti cardiache improvvise colpiscono ogni anno circa 60mila italiani. Nella sola Lombardia sono 10.000 i casi per arresto cardiocircolatorio. I fattori che incidono positivamente sulle probabilità di sopravvivenza delle vittime sono strettamente dipendenti alla precocità di intervento ed un rapido inizio delle manovre di rianimazione è una condizione necessaria per salvare la vita di una persona.  
   
   
PIANETA LOMBARDIA, GP MONZA: QUOTA 6.000 FIRME PER LA PETIZIONE POPOLARE  
 
Rho-pero/mi, 13 luglio 2015 - Sono quasi 6.000 le firme raccolte solo a Pianeta Lombardia, per la petizione ´Scendi in pista con la Lombardia´, a sostegno del Gran premio di Formula 1 e dell´autodromo di Monza. La sottoscrizione è stata lanciata sabato 27 giugno dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Lo stand per poter sostenere il Gp di Monza è situato davanti a Pianeta Lombardia, il sito della Regione all´interno di Expo. È possibile firmare anche nelle sedi territoriali della Regione e a Palazzo Lombardia oltre che alla Villa Reale di Monza. Si sta lavorando anche per coinvolgere i Comuni. Firme Importanti - Sono numerose le personalità che, finora, hanno sottoscritto l´appello per salvaguardare l´autodromo di Monza. Oltre al presidente Roberto Maroni hanno firmato, tra gli altri, gli assessori Fabrizio Sala (Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese), Mauro Parolini (Commercio, Turismo e Terziario), Viviana Beccalossi (Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo), Antonio Rossi (Sport e Politiche per i giovani). Sottoscrizione anche da parte del Commissario unico di Expo Giuseppe Sala, del presidente del Coni Giovanni Malagò e degli ex atleti oggi componenti della Giunta del Coni, di Oreste Perri (presidente del Coni Lombardia), della componente della Giunta nazionale Fiona May oltre che del componente del Cio (Comitato olimpico internazionale) Franco Carraro e del segretario generale del Coni nazionale Roberto Fabbricini.