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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Gennaio 2010
ENERGIA: DL PER SICUREZZA SISTEMA ELETTRICO NELLE ISOLE SCAJOLA: “UNA MISURA VOLTA A SUPERARE LE CRITICITÀ NELLA CONTINUITÀ DELL’EROGAZIONE DELL’ELETTRICITÀ IN SICILIA E SARDEGNA”  
 
Roma, 25 gennaio 2010 - Il Governo ha approvato il 22 gennaio un decreto legge per incrementare la sicurezza del sistema elettrico nelle isole maggiori superando così le attuali criticità infrastrutturali. Su proposta del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, il Consiglio dei Ministri ha introdotto per un triennio misure volte a garantire maggiore sicurezza al funzionamento del sistema elettrico nelle isole maggiori, in attesa del completamento delle infrastrutture di trasmissione, che consentiranno il superamento delle criticità ancora esistenti e benefici in termini di prezzo dell’energia per tutti i consumatori. “Questo intervento”, ha spiegato il ministro Scajola, “si è reso necessario per fare fronte alla situazione di particolare criticità che si registra in Sicilia e Sardegna dove, da tempo, si verificano numerose situazioni di rischio per la continuità dell’erogazione dell’elettricità, più volte segnalate anche dall’Autorità competente a Governo e Parlamento, rischio che si è ulteriormente accentuato di recente”. In particolare, la misura adottata punta a mantenere in equilibrio la produzione di energia elettrica e i consumi in Sicilia e Sardegna evitando così il verificarsi di situazioni di disservizio ed eventuali black-out. Per questo ai grandi consumatori di elettricità che saranno volontariamente coinvolti nel garantire tale equilibrio, deriveranno minori costi, con benefici sull’assetto produttivo di tutte le grandi aziende italiane. .  
   
   
ENERGIA: PARTE IL PROGETTO PER LA FABBRICA FOTOVOLTAICA A CATANIA  
 
 Palermo, 25 gennaio 2010 - Sarà la più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici in Italia e in prospettiva in Europa. Il progetto che nasce dall’accordo tra Sharp, Enel Green Power e Stmicroelectronics è stato illustrato il 21 gennaio in un incontro a palazzo d’Orleans dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo. I punti centrali dell’intesa prevedono il ricorso alla tecnologia avanzata e innovativa del film sottile a tripla giunzione. “È una scommessa – ha detto Lombardo – che cercherà di sfruttare le condizioni della regione più assolata d’Europa proiettata nel Mediterraneo”. L’iniziativa guarda infatti al mercato non solo europeo (in particolare quello di Francia, Grecia e Spagna) ma anche a quello dell’Africa e del Medio Oriente. Lombardo ha messo in evidenza la grande mole degli investimenti (320 milioni di euro iniziali), la capacità produttiva che dai primi mesi del 2011 sarà di 160 Megawatt (a regime diventeranno 480) e la considerevole ricaduta occupazionale. L’attuazione del progetto seguirà varie tappe. Nella prima fase si prevede di occupare 250 persone direttamente nella fabbrica; altre 250 saranno assorbite dalle aziende dell’indotto. Ma nella fase successiva si aggiungeranno altre 450 unità interne. A regime, ha detto Carmelo Papa della St, si realizzerà un’occupazione di 700 lavoratori interni e altrettanti all’esterno. La fase realizzativa dell’accordo è già partita. Poteva cominciare anche prima, ha spiegato Katsuhiko Machida della Sharp, ma la crisi ha ritardato i tempi. “Ora però – ha aggiunto – abbiamo superato tutte le remore. Siamo quindi in grado di attuare subito il progetto”. La fabbrica sarà collocata in una grande struttura della St a Catania. “Seguiremo con attenzione tutte le fasi di sviluppo dell’iniziativa”, ha detto Rossana Interlandi direttore generale del dipartimento energia della Regione. “Il progetto rientra nella nostra missione che è quella di seguire le filiere energetiche e le ricadute occupazionali. Crediamo molto nella scommessa energetica”. La joint venture per il fotovoltaico è stata presentata da Lombardo e da Machida, alla presenza degli assessori Pier Carmelo Russo e Gaetano Armao, come l’occasione per un nuovo sviluppo delle relazioni tra la Sicilia e il Giappone su due piani: quello della collaborazione imprenditoriale e delle presenze turistiche nipponiche in Sicilia. .  
   
   
ENERGIA IN SARDEGNA: DECRETO DEL GOVERNO. SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE CAPPELLACCI  
 
Cagliari, 25 Gennaio 2010 - Il 22 gennaio, a 48 ore dall´incontro del presidente Cappellacci con il premier Silvio Berlusconi, il Governo ha dato una risposta concreta alle sollecitazioni della Regione, approvando un Dl per il potenziamento elettrico delle isole maggiori. Un provvedimento che viene incontro soprattutto all’esigenza primaria manifestata in questi giorni da Alcoa: quella di avere un riscontro concreto rispetto agli impegni assunti dall’esecutivo. Più in generale, il decreto dà una risposta forte alle esigenze delle industrie energivore. "I nostri sforzi sono stati premiati: l´impegno profuso in questi mesi ed il dialogo con il governo portano questi risultati tangibili", ha commentato con soddisfazione il presidente Cappellacci, subito informato della decisione del Cdm dal Ministro Scajola. "E´un´ulteriore riprova della sensibilità e dell´attenzione - ha rilevato il Governatore - con cui il Presidente, il ministro ed il suo staff hanno seguito e stanno seguendo alcune delle questioni fondamentali dell´apparato produttivo dell´Isola". .  
   
   
IL PRESIDENTE MARTINI COMMENTA IL RICORSO DEL GOVERNO CONTRO LA LEGGE TOSCANA «SULL’ENERGIA UN RICORSO ASSURDO E INCOMPRENSIBILE»  
 
Firenze, 22 gennaio 2010 - «Un ricorso assurdo e incomprensibile». Replica così il presidente Claudio Martini alla notizia che il Governo ha impugnato la legge 71 del novembre 2009 della Regione Toscana (‘Disposizioni in materia di energia’). «La Regione – sottolinea Martini - ha fatto una legge sull’energia che semplifica e velocizza le procedure per la realizzazione di impianti alimentati con energie rinnovabili (in Toscana con una Dia si possono realizzare impianti fotovoltaici fino a 200 Kw), ma il Governo la blocca con un ricorso alla Corte Costituzionale. Un comportamento a dir poco contraddittorio: da una parte a parole si vuole sburocratizzare, dall’altra si ricorre contro le leggi che vanno proprio in quella direzione». .  
   
   
ITER RICONVERSIONE FERRIERA TRIESTE  
 
 Trieste, 25 gennaio 2010 - Dare un´accelerazione all´attuazione del protocollo d´intesa per la riconversione della Ferriera, anche tenendo conto dell´ iter autorizzativo riguardante la nuova centrale termoelettrica da 400 Mw che la Lucchini si è impegnata a realizzare e che dovrà consentire la riconversione del personale risultante dalla chiusura dello stabilimento di Servola. E´ l´indicazione che il presidente della Regione Renzo Tondo ha espresso nell´incontro del 22 gennaio con il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e l´assessore regionale all´Ambiente Elio De Anna, presenti funzionari della direzione regionale competente e dell´Arpa. L´incontro è servito a fare una verifica delle iniziative regionali in attuazione del protocollo d´intesa dell´aprile 2009 che prevede la riconversione dello stabilimento siderurgico per migliorare la vivibilità nell´abitato di Servola. Il presidente ha chiesto all´Arpa di proseguire nel costante monitoraggio dell´aria orientando però i controlli su eventuali picchi di emissioni onde avere consapevolezza di tali valori e non solo di quelli "più diluiti" rapportati all´intero anno. Tondo ha inoltre richiesto che vengano convocate le conferenze dei Servizi per stabilire le modalità di riesame dell´autorizzazione integrata ambientale, il cui procedimento è già stato avviato dalla Regione su istanza del Comune di Trieste. Tondo e Dipiazza, come ha rilevato l´assessore De Anna, hanno dimostrato attenzione ai temi della qualità dell´aria e della vivibilità all´interno della città di Trieste, che da tanti anni sconta un insediamento produttivo storico che la logica non vuole più all´interno dell´abitato ma che deve fare i conti con altri aspetti non ultimo quello occupazionale. Il sindaco Dipiazza ha preso atto con soddisfazione di quanto concordato con la Regione in vista della risoluzione del problema da un punto di vista ambientale, ma anche occupazionale che coinvolge cinquecento addetti allo stabilimento di Servola, oltre all´indotto. .  
   
   
IL FOTOVOLTAICO ITALIANO: PIU´ 174 PER CENTO NEL 2009 A FINE 2009 GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI INSTALLATI IN ITALIA HANNO SUPERATO DI SLANCIO LA QUOTA DEI 800 MW, FATTURANDO 2,5 MILIARDI DI EURO CON L´INDOTTO.  
 
Milano, 25 gennaio 2010 - A posteriori sembra una non-notizia, anticipata da mesi, ma è interessante lo stesso: il boom del fotovoltaico in Italia prosegue alla grande. Al 9 gennaio 2009 il Gse (appena ribattezzato Gestore dei Servizi Energetici) contava 24367 impianti con una potenza complessiva di 297,6 Mw: a poco più di un anno di distanza le cifre sono rispettivamente 62348 e 819 Mw. In termini percentuali si tratta di più 153 e di più 174 per cento. A rigor di numeri si tratta di un rallentamento rispetto ai dati del 2009 sul 2008, ma vista la situazione economica generale, un fenomeno che cresce a tre cifre è comunque eclatante. Il Gestore prevede nei prossimi mesi una continuazione della tendenza di crescita, e che entro il luglio 2010 verrà raggiunto il limite di 1200 Mw incentivabili a termini del decreto 19 febbraio 2007. Questo nonostante il fatto che per gli impianti entrati in esercizio dal 1° gennaio 2010 la tariffa incentivante sia decurtata del 2 per cento. Comunque, il limite dei 1200 Mw non è un vero limite, perché il decreto del 2007 prevede che avranno diritto agli incentivi anche gli impianti che entreranno in funzione entro 14 mesi dopo il raggiungimento del limite. Entrando nel dettaglio dei dati forniti dal Gestore, salta all´occhio che il 2009 ha visto il sorpasso della Puglia sulla Lombardia quanto a potenza fotovoltaica installata. Alla data odierna, infatti, per il sistema Atlasole del Gse (che è meno aggiornato dei dati che abbiamo fornito all´inizio) risultano nella regione meridionale in esercizio impianti per 103,8 Mw contro i 94,2 della Lombardia. Quest´ultima è ancora leader per numero di impianti, 9243 contro i 5652 della seconda classificata (Emilia-romagna). La Puglia, con 4575 impianti, è superata anche da Veneto e Piemonte. La spiegazione è evidente: la Lombardia, pur avendo anche impianti di grossa taglia, è la regione dei tetti fotovoltaici, la Puglia quella degli impianti a terra di grandi dimensioni. Il sorpasso deriva proprio dal fatto che stanno arrivando in esercizio impianti di dimensioni oltre i 50 Kw che richiedono investimenti importanti e procedure di autorizzazione locale e realizzazione piuttosto lunghe, e che quindi sono veramente convenienti solo dove l´insolazione media è “robusta” e i terreni non costano troppo. Insomma, tutto bene? Dal punto di vista del fotovoltaico e di chi ci vive, sicuramente sì. Considerando le tendenze, è assai probabile che anche senza interventi ulteriori sul piano normativo, che estendano per esempio il limite di potenza incentivabile, entro la fine del 2011 saremo molto vicino, se non oltre, all´obiettivo dei 3000 Mw di potenza installata da fotovoltaico previsti nel decreto del febbraio 2007. Da un punto di vista economico, la filiera “stretta” del fotovoltaico ha fatturato in Italia nel 2009 una cifra intorno al miliardo e 250 milioni di euro, rispetto agli 800 milioni del 2008. Per stimare il giro d´affari complessivo bisogna probabilmente aggiungerne altrettanti, dovuti a opere murarie ed elettriche, consulenze, servizi amministrativi, eccetera. Non sono ancora disponibili i dati relativi agli incentivi erogati nel 2009, che dipendono dall´effettiva produzione di energia elettrica, ma il Gse ha riconosciuto nel periodo compreso tra settembre 2008 e agosto 2009, il più recente disponibile, 211 milioni di euro e spicci, erogandone effettivamente 144 milioni. Per l´anno solare 2009 è probabile che la cifra degli incentivi riconosciuti superi senza sforzo i 350 milioni, il che permette di dire che a fronte di un fatturato di 1,25 miliardi di euro, il settore fotovoltaico riceve incentivi per poco meno di un terzo, cui si deve aggiungere l´obbligo di acquisto della produzione da parte del sistema elettrico. Dal punto di vista del sistema energetico nazionale, e anche solo del sistema elettrico, il fotovoltaico è assolutamente marginale. Come detto, non ci sono dati aggiornati all´anno solare 2009 relativi alla produzione effettiva degli impianti fotovoltaici in esercizio. Nell´arco di tempo settembre 2008-agosto 2009 il Gse ha però rilevato una produzione di 468,6 Gw/h con un installato medio di 372 Mw. Estrapolando il dato a 819 Mw, la produzione probabile sarebbe circa 1 Tw/h (forse leggermente sovrastimata), circa 1,22 Mw/h per Kw installato. Nel 2009 la produzione di elettricità in Italia è stata di 289,2 Tw/h. Quanto all´investimento per ottenere in prospettiva questo teravattora, assumendo un costo (probabilmente troppo basso) storico medio chiavi in mano di 6500 euro a Kw (al netto Iva), gli utilizzatori finali hanno speso per realizzare i loro impianti, piccoli e grandi, qualcosa come 5,235 miliardi di euro, sempre senza considerare l´Iva. Di recente sono stati fatti annunci del tipo che il fotovoltaico italiano cuberebbe quasi come una centrale nucleare. In effetti, se si considerano le dimensioni medie di un impianto nucleare (un Gw), ci siamo. Anche per i costi ci siamo, però, e questo chi ha fatto gli annunci non lo ha detto: 6 miliardi di euro sono infatti i costi molto pessimisticamente stimati di una centrale da un Gw di terza generazione, tipo quelle in costruzione in Francia e Finlandia, tra gli altri, che sono di fatto dei prototipi. Sul fronte dell´elettricità prodotta il confronto non si pone nemmeno, poi. Tenendo buona la stima di un Tw/ora all´anno per 819 Mw installati, un ipotetico impianto nucleare equivalente con un 90 per cento di percentuale di utilizzo (stima pessimistica) produrrebbe circa 6,5 Tw/ora all´anno. Se ricevesse gli stessi incentivi del fotovoltaico (0,42 euro medi per Kw/h) nel giro di un anno incasserebbe incentivi per 2,7 miliardi di euro, che permetterebbero di ammortizzare l´impianto in due anni (in realtà in meno, perché i 6 miliardi di euro comprendono anche il costo del capitale assumendo un tempo di realizzazione di cinque anni con un tasso medio del 5 per cento). Bisogna fare attenzione con il “marketing spin”. Non si farà del marketing invece alle Giornate della Microgenerazione, il 9 e 10 marzo a Milano, dove tutte le fonti della nuova energia verranno esaminate nella loro realtà tecnica ed economica, per i vantaggi che possono dare in casi reali, che non possono prescindere da tutti i fattori in gioco, come gli incentivi e le agevolazioni. In agenda infatti largo spazio viene dedicato proprio a queste componenti dell´equazione della convenienza energetica per l´utilizzatore finale. E´ un´impostazione che viene da quattro anni molto apprezzata dal pubblico e dalle aziende, che hanno anche quest´anno confermato il loro appoggio, come Astrim (Gold Sponsor), Ab Energy (Silver Sponsor), Edison e Turboden (Speech Sponsors). Per ogni dettaglio su come sponsorizzare e partecipare alle Giornate della Microgenerazione di e-gazette ed Updating è disponibile il sito www. Microgenforum. It , dove sono disponibili anche le informazioni relative alle passate edizioni ed è già possibile registrarsi per la partecipazione gratuita. .  
   
   
ENERGIA IN BASILICATA: INTESA TRA SEL E COMUNI CAMASTRA  
 
Potenza, 25 gennaio 2010 - Mettere a valore le opportunità energetiche del territorio, razionalizzare costi e consumi energetici, auto produrre energia da fonti rinnovabili: sono gli obiettivi caratterizzanti del Protocollo di Intesa firmato tra la Società Energetica Lucana e i Comuni di Trivigno, Anzi, Calvello e Abriola, quattro Comuni dell’area della Camastra che hanno deciso di scommettere sul sviluppo sostenibile. Nell’intesa le parti assumono impegni reciproci per attivare procedure di acquisto aggregato del gas e dell’energie elettrica al fine di ottenere dei vantaggi economici per il prezzo di acquisto; per perseguire obiettivi programmati di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra; per realizzare analisi energetiche tecnico-economiche degli edifici comunali, delle reti di servizi pubblici; per contenere costi e sprechi attraverso l’applicazione di tecnologie innovative e la produzione di energia rinnovabile; per sviluppare attività rivolte ai cittadini attraverso campagne di diffusione della sostenibilità energetica e ambientale. L’intesa, che vuole contribuire a proiettare le strategie della sostenibilità energetico-ambientale a livello locale, rientra nell’ambito della campagna “Energia Sostenibile per l’Europa – See”, lanciata dalla Commissione Europea. .  
   
   
A MONOPOLI LA MANIFESTAZIONE CONTRO LA PIATTAFORMA PETROLIFERA.  
 
Bari, 25 gennaio 2010 - L’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati ha partecipato, sabato 23 gennaio, a Monopoli, alla manifestazione contro l’insediamento della piattaforma petrolifera. L’iniziativa nasce a seguito della decisione assunta dal governo nazionale di autorizzare una società inglese ad avviare perforazioni in mare a 25 Km ad est della città di Monopoli, a sud di Bari, per la ricerca di giacimenti di petrolio e ad impiantare eventualmente una piattaforma petrolifera offshore per lo sfruttamento del giacimento. La manifestazione mira a dire “no” non solo all’installazione a largo della città di Monopoli ma anche allo sfruttamento dei giacimenti in tutta la Puglia. Da piazza Vittorio Emanuele è partito un corteo di protesta che ha attraversato il centro storico della città, la zona del porto e si è fermato nuovamente nella piazza del raduno dove esponenti del mondo agricolo, della pesca, ecclesiastico e del comitato organizzatore sono saliti sul palco per protestare contro l’installazione di piattaforme petrolifere in grado di provocare danni alla salute, all’economia e all’ambiente. “Risparmio ed efficienza energetica, fonti rinnovabili, sviluppo economico e sociale sostenibile del territorio – ha detto Amati - sono sempre state alcune delle linee direttrici lungo le quali si è mossa l’azione di questo governo regionale per cui non potrò che sostenere questa manifestazione in difesa delle nostre coste e di alcuni comparti fondamentali della nostra economia regionale. E’ evidente poi che occupandomi di tutela del suolo e di risorse naturali non posso ignorare l’eccessivo sfruttamento della risorsa petrolio che rischia di esaurirsi. Vorrei sottolineare infatti un elemento spesso trascurato, ovvero che il petrolio non è una risorsa illimitata, anzi si sta esaurendo ed è proprio per questa ragione che va difeso. Dunque è chiaro che il destino delle nostre coste e della nostra economia rappresenta un elemento su cui riflettere, ma io non dimenticherei che la stessa risorsa petrolio merita la giusta attenzione e un trattamento certamente più responsabile. Noi abbiamo il compito di custodire il mondo e di preoccuparci dello stato in cui lo consegneremo alle generazioni future. Le fonti di energia alternativa – ha spiegato l’assessore alle Opere Pubbliche – che abbiamo a disposizione sono molte e spesso anche meno dannose per l’ambiente, per questo motivo non riesco a comprendere l’utilità di istallare una nuova piattaforma petrolifera. L’iniziativa di sabato ha un grande valore anche perché nasce dai cittadini stessi che sentono il dovere di tutelare e difendere la propria terra, ricca di risorse dal valore inestimabile, e lo fanno attraverso l’unico strumento che hanno per far sentire forte la loro voce: scendere in piazza per manifestare il proprio dissenso. E’ in circostanze come questa che anche le istituzioni devono affiancare e sostenere l’impegno per cause ammirabili come questa. Non staremo certo a guardare – ha concluso l’assessore - inermi mentre il mezzogiorno d’Italia viene distrutto da politiche poco responsabili”. .  
   
   
FVG: PRESENTATA MOZIONE CONTRO PRODUZIONE ENERGIA NUCLEARE  
 
Trieste, 25 gennaio 2010 - - Nucleare? No grazie! I consiglieri regionali dei Cittadini, Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa, il 21 gennaio hanno presentato una mozione per impegnare la Regione a impugnare la legge 9/2009 in Corte Costituzionale contro la riapertura della corsa al nucleare. Il documento è stato sottoscritto anche dai capigruppo Alessandro Corazza (Idv), Igor Kocijancic (Sa) e Gianfranco Moretton (Pd). "Nel documento - hanno spiegato i consiglieri - sottolineiamo l´indisponibilità del territorio regionale sia nell´individuazione di siti idonei alla costruzione di centrali nucleari, sia allo stoccaggio, anche provvisorio, di scorie radioattive". Colussi e Alunni Barbarossa ricordano che nel 1987, con apposito referendum, la popolazione italiana si era pronunciata per la fine della produzione di energia nucleare nel nostro Paese e rammentano che anche dopo quella data, non sono stati pochi gli incidenti che si sono verificati in alcune centrali nucleari (il più recente, nel giugno 2008 a Krsko in Slovenia). "Nonostante ciò - hanno detto i consiglieri - il Governo nazionale, con legge delega 99/2009, ha deciso di riaprire la corsa al nucleare fissando al febbraio 2010 il termine per adottare, con uno o più decreti legislativi di riassetto normativo, la disciplina della localizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi. "E poiché l´Italia non si è dotata di un coerente organico piano energetico nazionale che sostituisse il nucleare e i combustibili fossili, per tale omissione chiama a precise responsabilità anche la Regione Friuli Venezia Giulia. Il recente piano nazionale dell´Enel è di dominio pubblico: prevede la realizzazione di cinque/dieci centrali nucleari di terza generazione (quelle che producono scorie radioattive) che oltretutto andranno a coprire solo il 10% del fabbisogno di energia in Italia. Le notizie apparse sulla stampa indicano poi tra le possibili aree per le centrali anche il sito di Monfalcone in Friuli Venezia Giulia, accanto a quello di Chioggia nel vicino Veneto. "Altre 11 Regioni hanno già presentato ricorso e la Sardegna ha fatto di più, ufficializzando il suo no categorico. Lo scorso 15 gennaio, in una riunione degli assessori regionali all´ambiente, ben 15 regioni (Basilicata, Calabria, Emilia-romagna, Umbria, Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise, Toscana, Veneto, Campania, Sardegna e Sicilia) si sono espresse contro la delega al Governo per l´individuazione dei siti idonei. E il Friuli Venezia Giulia? Al di là delle incognite derivanti da problemi di stoccaggio, localizzazione del sito nucleare vicino alle abitazioni, va detto che se il progetto si concretizzasse, il territorio regionale sarebbe interessato dalla vicinanza di ben tre centrali nucleari (Krsko, Chioggia e, appunto, Monfalcone) con i concreti pericoli che ne conseguirebbero". I consiglieri di opposizione, perciò, oltre a chiedere al presidente Tondo che si pronunci contro insediamenti nucleari, sollecitano la Giunta ad adottare un piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio e l´efficienza energetica e a elaborare il Piano energetico regionale potenziando ulteriormente il ricorso alle fonti di energia rinnovabili e la promozione del risparmio energetico. .  
   
   
BASILICATA: PRESENTATO IL NUOVO PREZZIARIO REGIONALE  
 
Potenza, 25 gennaio 2010 - E’ stato presentato il 22 gennaio alla stampa, agli Ordini professionali, alle organizzazioni di categoria e ai sindacati il nuovo Prezziario di riferimento per le opere e i lavori pubblici effettuati in Basilicata. Un documento scaturito dalla collaborazione fruttuosa dei tecnici della Regione e dei rappresentanti delle associazioni, ha rilevato il presidente della Regione, Vito De Filippo, evidenziando il percorso, iniziato nel 2007, che ha portato attraverso una lunga e proficua concertazione alla definizione del prezziario. De Filippo ha rimarcato l’impegno del Governo lucano per la ripresa degli investimenti in Basilicata, incentivati dai bandi aperti in diversi settori dell’economia, annunciando che la Regione promuoverà un incontro nelle prossime settimane con i rappresentanti delle professioni tecniche per “approfondire una nuova metodologia di relazione”. L’edizione 2010 del prezziario contiene diverse novità. Oltre all’aggiornamento dei prezzi dei noli, dei trasporti e dei materiali (calcolati in base ai valori di mercato e non sugli adeguamenti percentuali), un capitolo puntuale è dedicato alla sicurezza nei cantieri. Inoltre, sono state inserite nuove voci relative a materiali innovativi e nuove tecnologie (pannelli solari, impianti solari e termici, smaltimento e recupero dei materiali da demolizione, opere agronomiche e opere di bioedilizia) per sostenere ad ampio raggio gli investimenti industriali e quelli del settore agricolo. “In questo contesto – ha continuato De Filippo - il nuovo prezziario sarà sicuramente uno strumento utile per consolidare le attività imprenditoriali e la qualità stessa degli interventi sul territorio, caratterizzandoli attraverso l’innovazione e la sicurezza”. Anche l’assessore alle Infrastrutture, Rocco Vita, dopo aver descritto l’iter “lungo e complesso” da cui è scaturito il documento, si è soffermato sul nuovo approccio contenuto nel prezzario, “uno strumento in più a disposizione degli organi di controllo per la verifica dei progetti” e che “conferma l’attenzione della Regione Basilicata nell’ambito del risparmio energetico e dell’ecosostenibilità ambientale”. Vita ha detto ancora che “il lavoro potrà essere aggiornato attraverso un protocollo aggiuntivo”. Il prezziario regionale sarà nei prossimi giorni all’esame della Giunta regionale per la definitiva approvazione. .  
   
   
MOLISE: CONVEGNO SUL PIANO CASA RISPONDENTE ALLE PIÙ MODERNE TECNICHE ANTISISMICHE E DI RISPARMIO ENERGETICO  
 
Campobasso, 25 gennaio 2010 - "Attivare un virtuoso processo che porti da un lato i cittadini, con procedure semplificate e veloci, ad ampliare, riqualificare, mettere in sicurezza la propria casa e dall´altro a provocare uno shock benefico all´economia regionale con l´attivazione di vari interventi nel campo edilizio. Tutto questo con uno strumento normativo che concretizza l´intuizione del Presidente Berlusconi di un nuovo piano per la casa capace di generare nuovi investimenti sul territorio e quindi nuova occupazione e benessere". Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio intervenendo il 22 gennaio ad un convegno organizzato dall´Unitel sulla nuova legge regionale sul Piano Casa. "Il nostro provvedimento –ha aggiunto- giunge tra gli ultimi rispetto al resto delle regioni italiane. Esso però si peculiarizza proprio per questo. Abbiamo, infatti, potuto fare esperienza di tutte le normative varate dalle altre realtà regionale, ne abbiamo potuto vedere gli effetti benefici al loro avvio e ne abbiamo potuto registrare le criticità nella loro applicazione pratica. Siamo così arrivati ad un testo adeguato alle nostre caratteristiche demografiche e territoriali. Un testo snello e condiviso che si segnala per la sua capacità operativa. Un testo che da un lato, esalta la libertà dei cittadini di rammodernare la propria casa e di renderla il più possibile rispondente alle più moderne tecniche antisismiche e di risparmio energetico, e che, dall´altro, permette di proteggere il territorio salvaguardando le aree di valore storico e paesaggistico. Questo con l´intervento dei Comuni chiamati a programmare direttamente il proprio territorio. Ma quello che abbiamo di fronte è anche uno strumento per attuare il nostro Piano Scuola Sicura. L´articolato prevede, dinfatti, la possibilità di ricorrere a procedure di project financing per costruire nuove strutture per ospitare istituti scolastici. Un altro obiettivo è stato quello di esaltare il potere delle Amministrazioni locali di dare concessioni o progettare il proprio sviluppo urbanistico traendone benefici concreti in termini di opere pubbliche da asservire agli interessi diretti dei loro cittadini" .  
   
   
PIRELLI RE: NESSUNA VARIAZIONE DEI PARTECIPANTI E DELLE AZIONI CONFERITE  
 
Milano, 25 gennaio 2010 – Pirelli & C. Spa comunica che è stato rinnovato, con scadenza al 15 aprile 2013, il patto di Sindacato di Blocco Azioni Pirelli & C. Spa. Tutti i partecipanti al patto hanno manifestato la volontà di rinnovare l’accordo entro il termine contrattualmente previsto, per le eventuali disdette, del 15 gennaio 2010. Si riportano di seguito i partecipanti al Sindacato di Blocco Azioni Pirelli & C. Spa e il numero di azioni ordinarie vincolate al patto:
Numero azioni ordinarie vincolate al patto Percentuale sul totale delle azioni ordinarie emesse
Camfin S. P. A. 1. 063. 360. 850 20,32
Mediobanca S. P. A. 241. 144. 264 4,61
Edizione S. R. L. 241. 135. 003 4,61
Fondiaria – Sai S. P. A. 231. 355. 374 4,42
Allianz S. P. A. 230. 749. 971 4,41
Assicurazioni Generali S. P. A. (*) 230. 749. 965 4,41
Intesa Sanpaolo S. P. A. 84. 519. 252 1,62
Massimo Moratti (**) 62. 407. 310 1,19
Sinpar S. P. A. 33. 168. 521 0,63
Totale 2. 418. 590. 510 46,22
(*) di cui n. 57. 400. 000 azioni tramite Generali Vie S. A. E n. 82. 779. 265 azioni tramite Ina Assitalia S. P. A.
(**) di cui n. 37. 420. 339 azioni tramite Cmc S. P. A. E n. 13. 435. 544 azioni fiduciariamente intestate ad Istifid S. P. A.
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AOSTA: CONCLUSO IL CICLO DI INCONTRI PER LA LEGGE CASA  
 
Aosta, 25 gennaio 2010 - L’assessorato del territorio e ambiente informa che si è concluso, giovedì 21 gennaio 2010, il ciclo di tre incontri dedicati all’illustrazione della l. R. 24/2009 Legge Casa e dei provvedimenti attuativi, riservato ai tecnici comunali e ai professionisti della Regione. Agli incontri hanno partecipato complessivamente circa 500 persone, con cui le strutture regionali hanno instaurato un confronto aperto e costruttivo per consentire la piena ed efficace applicazione della legge-casa. I prossimi passaggi dell’iter normativo prevedono l’attivazione del sistema informativo per la predisposizione della domanda e delle schede di valutazione per la Sostenibilità Ambientale, a partire dal mese di febbraio. Entro breve sarà inoltre inviata, in accordo con il Consiglio Permanente degli Enti Locali (Cpel), una nota ai Comuni e agli Ordini Professionali con le risposte sia ai quesiti emersi nel corso degli incontri sia a quelli inviati agli uffici regionali. . .  
   
   
TRENTO: DIRITTO ALLA CASA: PARTE IL CANONE MODERATO  
 
 Trento, 25 gennaio 2010 - Parte la sperimentazione riguardante la locazione di alloggi a canone moderato da parte di Itea spa. La decisione è stata assunta il 22 gennaio dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi; in questa fase e per questi alloggi il canone moderato sarà pari al canone concordato, ossia quello negoziato dai sindacati degli inquilini con la rappresentanza dei proprietari di immobili. La Giunta provinciale ha assunto l´attesa decisione di avviare la sperimentazione riguardante gli alloggi a canone moderato. La delibera approvata dalla Giunta autorizza Itea spa a realizzare o a locare alloggi a canone moderato già di proprietà o in disponibilità della società. Nel corso dell’anno 2010 la società destinerà 20 alloggi a soggetti aventi i requisiti per accedere al canone moderato, segnalando tali alloggi agli enti locali per il varo dell´apposito bando che consente di individuare i nuclei familiari con cui la stessa Itea sarà autorizzata a stipulare i contratti di locazione. Il canone moderato applicato agli alloggi sarà pari al canone concordato, ossia al canone che scaturisce dall’applicazione degli accordi territoriali sottoscritti dai sindacati degli inquilini con la rappresentanza dei proprietari degli immobili. Si riportano di seguito alcuni esempi relativi a vari Comuni del Trentino, riguardanti il canone concordato, raffrontato a quello di mercato, calcolato per un alloggio medio composto da due stanze da letto, locato a un nucleo familiare di 3 persone; l´appartamento-tipo ha una superficie netta pari a circa 65-75 mq. Netti più accessori come cantine e balconi, per una superficie lorda totale pari a 95 mq. La fonte per il calcolo del canone di mercato è l’Agenzia del Territorio, Osservatorio Mercato Immobiliare Omi - Banca Dati delle quotazioni immobiliari. Il valore unitario preso a riferimento è quello medio per un immobile con uno stato di conservazione normale. Soddisfazione è stata espressa dall´assessore Rossi per l´avvio della sperimentazione, dalla quale sono attese conseguenze positive per tutti coloro che sono in attesa di un alloggio a canone moderato. Ubicato in Trento zona semicentrale Buonarotti-lavisotto-maccani-leopardi-severino-f. S. -piedicastello: Canone di mercato = mq. 95 x € 7,00 = €/mensili 665,00; Canone concordato = mq. 95 x € 4,84 = €/mensili 460,00 . Ubicato in Trento zona periferica Canova-gardolo-melta-solteri-centochiavi-piazzina : Canone di mercato = mq. 95 x € 5,25 = €/mensili 500,00; Canone concordato = mq. 95 x € 4,20 = €/mensili 399,00. Ubicato in Rovereto zona centrale Brennero-destra Leno-rione S. Maria-vicenza-balteri-rigatti-colli-piazza Rosmini-corso Bettini-piomarta-parteli : Canone di mercato = mq. 95 x € 5,70 = €/mensili 540,00; Canone concordato = mq. 95 x € 5,08 = €/mensili 480,00 . Ubicato in Pergine zona centrale Centro abitato e frazione Zivignago: Canone di mercato = mq. 95 x € 5,50 = €/mensili 520,00; Canone concordato = mq. 95 x € 4,45 = €/mensili 420,00 . Ubicato in Riva del Garda zona centrale Centro abitato-Zona nord Torrente Albola : Canone di mercato = mq. 95 x € 7,25 = €/mensili 690,00; Canone concordato = mq. 95 x € 5,43 = €/mensili 515,00. Ubicato in Arco zona centrale Centro abitato: Canone di mercato = mq. 95 x € 7,55 = €/mensili 720,00; Canone concordato = mq. 95 x € 4,97 = €/mensili 470,00. .  
   
   
TRENTO, CONTRIBUTI PER IL RILANCIO DELL’EDILIZIA: NOVITA´ PER LA RENDICONTAZIONE  
 
Trento, 25 gennaio 2010 - Con una decisione del 22 gennaio, la Giunta provinciale è intervenuta nuovamente a precisare alcuni dei criteri stabiliti per la rendicontazione dei contributi per il rilancio dell’edilizia previsti dall’articolo 4 della legge finanziaria di assestamento 2009. In tal modo si è voluto rendere maggiormente efficiente l’erogazione dei contributi in coerenza con la finalità della normativa, con la quale s’intendeva sostenere l’attività edilizia quale “volano” per la ripresa dell’economia locale. Dopo l’intervento correttivo dell’estate scorsa, nel quale erano state precisate alcune modalità per l’eventuale integrazione della documentazione richiesta, Cassa del Trentino, che è il soggetto che cura l’esame delle pratiche ed eroga i contributi, aveva fatto presente che era opportuno precisare alcune modalità per la rendicontazione degli interventi. Modalità di documentazione della spesa: ammesso anche il pagamento a mezzo di assegno. I criteri in vigore stabiliscono che, a rendicontazione dei lavori svolti, debba essere documentato l’avvenuto pagamento esclusivamente con un bonifico bancario: tale modalità – che era l’unica ammessa – era parsa eccessivamente restrittiva in quanto, nella prassi commerciale, esistono anche altri sistemi di pagamento che consentono di documentare la spesa effettivamente sostenuta; con la delibera di oggi sarà possibile pagare l’impresa ed il professionista anche con un assegno intestato e non trasferibile, a condizione che venga prodotta copia della fattura quietanzata unitamente all’indicazione degli estremi dell’assegno con il quale è stato effettuato il pagamento. Termine per la rendicontazione della spesa sostenuta. Attualmente i criteri in vigore stabiliscono che la rendicontazione debba essere presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori: non era del tutto chiaro se tale termine decorresse dalla data di ultimazione effettiva dei lavori stessi ovvero dal termine massimo “teorico” entro i quali i lavori potevano essere ultimati (cioè entro 21 mesi per gli interventi su unità abitative e di 27 mesi per quelli relativi ai condomini); ora si è precisato, in modo nettamente più favorevole per tutti gli interessati, che il termine di 60 giorni decorre dalla data massima teorica di 21 o 27 mesi (oltre alle eventuali proroghe concesse) dall’inizio dei lavori indipendentemente dalla data di ultimazione effettiva degli stessi. Varianti in corso d’opera: il parere urbanistico dovrà essere rilasciato entro 30 giorni. Durante la realizzazione dei lavori è possibile che si verifichino varianti in corso d’opera; tuttavia mancava l’indicazione dei tempi e delle modalità per il rilascio del parere da parte del Servizio competente in materia urbanistica; con la deliberazione approvata oggi è stato semplificato l’iter procedimentale ed è stato specificato che, qualora tale parere non venga rilasciato entro 30 giorni dalla trasmissione della variante, si forma il silenzio-assenso (cioè il parere s’intenderà tacitamente rilasciato in senso favorevole). Termine di ultimazione lavori: possibilità di proroga in caso di comprovata difficoltà a reperire imprese per l’esecuzione delle opere nei termini di 21 o 27 mesi. Nonostante il fatto che, con la deliberazione dell’estate scorsa, sia già stato ampliato il termine per la conclusione degli interventi ammessi a contributo, è emersa la preoccupazione che, a causa degli impegni già assunti dalle ditte per fronteggiare le numerose richieste, potesse non essere sufficiente neppure il termine massimo di 21 mesi (per unità immobiliari) e di 27 (per condomini) per consentire l’ultimazione dei lavori; tale preoccupazione deriva dalla constatazione della circostanza che i contributi hanno dato il via ad una quantità di lavori di un certo rilievo, che sta impegnando soprattutto le ditte locali, che ora però si trovano in obiettiva difficoltà ad assumere nuove commissioni e ad assicurare i tempi assegnati; la nuova deliberazione vuole porre rimedio a tale giustificata preoccupazione ed offre la possibilità che il beneficiario possa chiedere una proroga fino ad un massimo di ulteriori 9 mesi; in tal caso la richiesta di proroga dovrà essere accompagnata dalla dimostrazione dell’avvenuta ricerca tra almeno tre ditte ovvero dall’attestazione di aver reperito delle ditte idonee disponibili che, però, si trovano in difficoltà a rispettare i termini assegnati a causa di precedenti impegni assunti. Precisazione delle modalità di erogazione del contributo ad avvenuta esecuzione di lavori per un importo superiore alla spesa ammessa. L’ultimo chiarimento deliberato dalla Giunta riguarda il caso in cui sia stata presentata una domanda di contributo per la realizzazione di interventi di importo superiore alla spesa ammessa; per evitare inutili attese, i criteri già prevedevano la possibilità di poter richiedere l’erogazione previa dimostrazione di una spesa sostenuta almeno pari a quella ammessa, ma non precisavano le concrete modalità per comprovarla. La nuova deliberazione, che si applicherà unicamente nei confronti delle domande di erogazione del contributo che verranno presentate a partire dalla data di approvazione della stessa, richiede che debba essere prodotta una dettagliata relazione del direttore dei lavori (controfirmata dal beneficiario) dalla quale risulti l’effettiva consistenza e natura dei lavori eseguiti in funzione del futuro utilizzo dell’immobile. .  
   
   
PIANO CASA IN SICILIA: APPREZZAMENTO DI LOMBARDO PER APPROVAZIONE IN COMMISSIONE  
 
 Palermo 25 gennaio 2010 – “L´approvazione, da parte della commissione territorio dell´Assemblea regionale siciliana, del disegno di legge sul piano casa è una buona notizia per la Sicilia. Si tratta di una norma che certamente darà vita ad un circuito virtuoso di investimenti privati che potranno movimentare l’economia siciliana, nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni urbanistiche. Uno stimolo per l´economia siciliana di cui l´isola sente il bisogno”. Lo ha detto il 22 grennaio il Presidente della Regione Raffaele Lombardo commentando l´approvazione in commissione del ddl sul piano casa. “E´ opportuno ricordare che si tratta di interventi di ampliamento o abbattimento e ricostruzione di edifici già esistenti e non di nuova edilizia”. “Con questo disegno di legge – aggiunge Lombardo – vogliamo anche tutelare il territorio da cementificazioni selvagge o speculazioni, avendo pensato norme di salvaguardia per evitare che questa opportunità possa trasformarsi in una sorta di nuova sanatoria indiretta. Al contrario la nuova legge permetterà di riqualificare e ammodernare gli edifici della nostra isola dotandoli anche di importanti strumenti antisismici, di sistemi per la biodelizia ed il recupero dell´energia e di impianti di sicurezza di ultima generazione. Sono stati pensati strumenti di salvaguardia per gli edifici che abbiano valore monumentale e per i centri storici”. “Infine è importante sottolineare – conclude il Presidente della Regione - come siano state previste precise limitazioni anche nelle aree a rischio idrogeologico” .  
   
   
SARDEGNA, EDILIZIA SCOLASTICA: ASSESSORE BAIRE "IN VIA DI CONCLUSIONE MAPPATURA ISTITUTI"  
 
Cagliari, 25 Gennaio 2010 - "La messa in sicurezza degli edifici scolastici è una priorità assoluta del Governo e della Regione Sardegna che sta concludendo la ricognizione tecnica sui plessi, così come previsto dal Miur per prevenire e fronteggiare le eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali negli edifici scolastici". L´ha ribadito l’assessore della Pubblica istruzione, Maria Lucia Baire, al termine dell’incontro stamane a Roma, convocato dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, con gli assessori regionali, per fare il punto sulla mappatura delle condizioni non strutturali (es. Controsoffitti, infissi e vetrate, tramezzature e parapetti) delle scuole italiane di ogni ordine e grado presenti sul territorio. Il Piano straordinario di interventi, previsto nell’ambito della Conferenza unificata con gli enti locali, punta alla predisposizione di un´anagrafe completa degli edifici per la prevenzione di eventuali incidenti all’interno delle strutture scolastiche e, quindi, favorire organicità a livello nazionale. Con il Piano, infatti, si interverrà su tutti gli edifici scolastici secondo quanto già rilevato dal Comitato tecnico che, coordinato dagli uffici per l’edilizia scolastica dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, è costituito da rappresentanti del Provveditorato ai lavori pubblici, da tecnici dei comuni e delle province e dal responsabile per la sicurezza di ogni singola scuola. "La Sardegna si è confermata regione virtuosa per il programma di verifiche tecniche negli istituti scolastici dell’isola - ha sottolineato l’assessore Baire – poiché, entro febbraio, si concluderanno i sopralluoghi che, finora, hanno interessato 1. 677 plessi sui 1. 864 previsti". .  
   
   
LIBERALIZZAZIONE COMMERCIO: REGIONE UMBRIA RECEPISCE DIRETTIVA EUROPEA CON PIENO GOVERNO DEL SISTEMA  
 
Perugia, 25 gennaio 2010 – “Con il disegno di legge sulla liberalizzazione dei servizi, la Regione Umbria non opera nessuna forzatura, ma recepisce la Direttiva servizi dell’Unione Europea, introducendo comunque norme più cogenti di carattere qualitativo capaci di garantire un nuovo governo del settore commerciale”. Lo ha sottolineato il 22 gennaio l’assessore regionale al Commercio Mario Giovannetti, in merito alla posizione espressa dalle organizzazioni sindacali. “Lo dimostrano – spiega - le scelte contenute nel disegno di legge per cui criteri regionali e criteri comunali applicativi disciplineranno il rilascio delle autorizzazioni secondo i principi europei e non in modo indiscriminato. Per quanto riguarda le medie e grandi strutture di vendita è stato messo a punto con precisione il meccanismo delle Conferenze di servizi la cui conclusione avverrà in base a questi criteri”. “Per quanto riguarda l’apertura e chiusura dei negozi, per gli orari infatti non cambia nulla – prosegue Giovannetti - le norme attualmente in vigore in Umbria sono state oggetto di una precisa segnalazione dell’Antitrust, alla quale la Regione si è opposta, ma che non può essere ignorata, specie in tema di obbligatorietà delle chiusure compensative”. “Il sistema di individuazione delle zone turistiche attualmente in vigore – dice Giovannetti - che era farraginoso, ora viene semplificato e reso, anzi, di più ampio respiro con l’istituzione della Conferenza dei servizi tra Comune, Provincia e Regione proprio per decidere con criteri oggettivi”. “La concertazione non è affatto eliminata – sottolinea - anzi è codificata nella legge (art. 5 quater) non solo in materia di orari, ma per tutti gli atti di programmazione in capo alla Regione e al Comune. Viene mantenuto l’incontro annuale per la determinazione del calendario delle aperture e delle chiusure per ciascun Comune, con la partecipazione di tutti i soggetti sociali interessati, tra cui naturalmente i sindacati dei lavoratori”. “La decisione finale in capo al Sindaco, che ha questo potere per una norma generale del testo unico degli enti locali – rileva ancora Giovannetti - è peraltro prevista già nella legislazione attuale; con le nuove norme viene solo estesa ad alcune delle festività speciali. Del resto, l’esperienza ha dimostrato l’inopportunità del potere di veto”. “La Regione Umbria - conclude l’assessore Giovannetti - resta comunque disponibile a un confronto di merito, attendendo proposte nel comune spirito di tutelare il consumatore, attraverso l’efficienza del commercio, ma nel rispetto dei diritti dei lavoratori”. .  
   
   
UN FONDO DI GARANZIA PER L´ ANTICIPO DEGLI STIPENDI AI LAVORATORI DELLE AZIENDE LIGURI IN CRISI  
 
Genova, 25 Gennaio 2010 - Oltre all´anticipo della cassa integrazione e alla mobilità ai i lavoratori delle aziende liguri in crisi, presto le banche potranno assicurare anche gli stipendi pregressi e non percepiti da almeno tre mesi. Lo stabilisce un emendamento per modificare la legge 30 del 2008, approvato dalla giunta regionale e illustrato dal presidente Claudio Burlando e dall´ assessore al Lavoro Enrico Vesco. Un provvedimento preso dopo le molte richieste di aziende in crisi. In questo quadro generale sono infatti emerse situazioni aziendali di diversa dimensione e diversi settori, i cui lavoratori sono particolarmente esposti in quanto conservano un rapporto di dipendenza ma, purtroppo, non ricevono gli stipendi da diversi mesi. Per ovviare a questa situazione di particolare disagio la Regione Liguria, attraverso Filse Spa, concede una garanzia fidejussoria a favore dei lavoratori dipendenti che stipulino con un Istituto di credito, un prestito rimborsabile pari ai trattamenti retributivi maturati e non percepiti per almeno tre mesi. L´intervento avviene senza oneri a carico dei lavoratori in quanto gli interessi sono a carico del Fondo regionale di garanzia per l´occupazione. La Regione Liguria renderà noti nei prossimi giorni i criteri e le modalità di concessione del beneficio nonché la documentazione da allegare alla domanda e l´ammontare massimo dell´anticipazione. .  
   
   
COMMERCIO. FORMIGONI: DISTRETTI PROTAGONISTI DELLA CRESCITA IN 2 ANNI INVESTITI 100 MILIONI  
 
Milano, 25 gennaio 2010 - Duecentotrentuno Comuni ammessi complessivamente ai finanziamenti (109 con il primo bando e 122 con il secondo), con oltre 64. 000 esercizi commerciali in attività, per una superficie di vendita totale di circa 6 milioni di metri quadri. Tutti i capoluoghi di Provincia coinvolti, 14 Comuni oltre i 25. 000 abitanti, 46 aggregazioni di Comuni, per un totale di 72 distretti, di cui 32 nel secondo bando (122 Comuni). Ammonta a 99. 980. 000 euro il valore complessivo degli investimenti generato da due bandi (64. 040. 000 euro con il primo e 35. 939. 000 euro con il secondo, con un effetto leva di 1 a 3) sulla base di un contributo pubblico complessivo di 31. 400. 000 euro. Dati che indicano una ripartizione - tra investimenti pubblici e privati, per il secondo bando - pari al 54% di risorse pubbliche e 46% da parte del privato. Sono questi i numeri che hanno caratterizzato l´azione di sostegno ai Distretti del commercio realizzata dall´assessorato al Commercio, Fiere e Mercati, dal 2007 a oggi, come ha ricordato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, chiudendo i lavori della prima parte del convegno "I distretti del commercio: esperienze e prospettive dalla Lombardia". Azione concretizzata, soltanto per quanto riguarda il secondo bando con lo stanziamento di 11 milioni di euro, a cui ha fatto seguito un terzo bando (le cui domande di finanziamento scadranno sabato 30 gennaio) che ha messo a disposizione un´ulteriore tranche di fondi - 18,7 milioni di euro - per i Distretti diffusi del commercio di rilevanza intercomunale (16,7 ripartiti per provincia in proporzione al peso demografico e 2 milioni per le integrazioni di Distretti diffusi). "La sfida era impegnativa - ha ricordato il presidente - ma l´abbiamo vinta ed è un ulteriore stimolo a proseguire. Nonostante la crisi, acuta, anche in questo settore". Che, come ha ricordato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha provocato la chiusura di 20. 000 esercizi commerciali a fine 2009. "Quella di istituire i Distretti - ha proseguito Formigoni - è stata una scelta orientata a uno sviluppo integrato delle nostre comunità, per la quale ci siamo confrontati con tutti gli attori in campo, e che ha dato vita a un accordo dove responsabilità, partenariato e fiducia nella libera iniziativa hanno creato le condizioni per una nuova crescita dei territori". Ringraziando l´assessore Nicoli Cristiani per il lavoro svolto in soli due anni, il presidente Formigoni ha auspicato che "i Distretti del commercio possano ora camminare con le loro gambe, diventando soggetti autonomi nella gestione delle attività". Ma non per questo Regione Lombardia si tira indietro. "Continueremo a sostenerli - ha aggiunto - con nuovi fondi e nuove forme e modalità di finanziamento, con la formazione e la semplificazione". A breve, ad esempio - ha ricordato il presidente - sarà approvato il Testo Unico del commercio, che raccoglie tutta la normativa regionale in materia abrogando 16 leggi). "Un esempio evidente di sussidiarietà applicata - ha poi così definito Formigoni i distretti - per i quali la Regione ha svolto fino in fondo il suo compito, immaginando che essi possano diventare motore di uno sviluppo complessivo che valorizzi tutti gli aspetti dell´attrattività lombarda (cultura, turismo, bellezze ambientali e prodotti tipici) secondo una logica coordinata di marketing territoriale". "Questa - ha detto Formigoni, in conclusione - è una delle sfide principali inserite nel quadro di politiche a sostegno di competitività, innovazione, grandi infrastrutture, sanità, ambiente ed energia per le quali abbiamo messo in campo a oggi 11 miliardi di euro". Soddisfazione è stata espressa dall´assessore Nicoli Cristiani, a chiusura di una fase iniziata nell´ottobre del 2007. "La nostra è e sarà la politica dei Distretti - ha detto Nicoli -. I risultati ottenuti sin qui ci spingono ad andare avanti su questa strada, sostenendo gli enti locali anche nei progetti più ambiziosi". I Distretti Motore Di Crescita Della Competitivita´ - Il Distretto è lo strumento pensato per potenziare la competitività dei negozi al dettaglio e degli esercizi pubblici rendendoli "motori di sviluppo" ed elemento di coesione e di qualificazione delle realtà urbane e di attrattività del territorio. Perni dei Distretti sono i Comuni capifila, i quali, come ha sottolineato Nicoli Cristiani, "sono chiamati, anche attraverso il coinvolgimento attivo delle associazioni imprenditoriali, delle altre istituzioni locali e delle parti sociali, a dare avvio ad una intensa e concreta integrazione tra le proposte progettuali, le risorse economiche, sociali, ricreative e imprenditoriali dell´area interessata". "Regione Lombardia - ha aggiunto Nicoli Cristiani- ha attribuito pertanto ai Comuni lombardi e alle associazioni maggiormente rappresentative delle imprese commerciali il ruolo di soggetti di riferimento per il cittadino e per l´impresa. La Regione ha voluto sostenerli nella realizzazione di programmi integrati di medio-lungo periodo per rilanciare il commercio come fattore di sviluppo e di crescita urbana". Chi Puo´ Partecipare Ai Bandi - Possono presentare richiesta di finanziamento per un Distretto diffuso del Commercio tutti i Comuni lombardi non capoluogo di provincia con l´esclusione di quelli che abbiano già beneficiato di specifici bandi regionali con finalità analoghe. Viene inoltre prevista la possibilità, con procedura automatica a sportello, di aggregazione di ulteriori Comuni a Distretti già riconosciuti, così da completare le polarità commerciali preesistenti; Ogni Comune lombardo può partecipare ad una sola aggregazione e può presentare una sola richiesta di finanziamento. Possono essere beneficiari, per il tramite del capofila, anche gli altri Comuni aggregati, le associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative, le imprese commerciali con sede legale o operativa nel distretto. .  
   
   
CONGRESSO UIL A JESI ´ INTERVENTO DEL PRESIDENTE SPACCA: "PRONTI I BANDI PER ACCEDERE ALLE MISURE DI SOSTEGNO AI LAVORATORI E ALLE PMI".  
 
 Antonio, 25 Gennaio 2010 - La riflessioni che scaturiranno da questo Congresso saranno importanti per l´attivita` e il futuro della Uil, ma anche per l´insieme della comunita` marchigiana. La centralita` del rapporto di collaborazione tra la Regione, la Uil e il Sindacato ha trovato infatti un terreno di sperimentazione proprio nella risposta alla crisi. Tutti i principali interventi anti-crisi della Regione sono stati concertati e condivisi con la Uil e il Sindacato e abbiamo seguito, e stiamo seguendo, immediatamente all´origine, ogni situazione, ogni vertenza, sia aziendale che territoriale dal Nord al Sud delle Marche. Nel complesso nel 2009 sono stati oltre 20. 000 i lavoratori coinvolti nelle misure di sostegno e protezione della Regione e altrettanti saranno nel 2010 per un totale di 400milioni di euro. Garantire liquidita` al sistema di micro e piccole imprese e` stato un altro filone d´intervento strategico. Senza dimenticare, naturalmente, il tema fiscale. Mentre a livello nazionale la linea che prevale e` quella di ´non aumentare le tasse´, nelle Marche le abbiamo ridotte drasticamente 47% e per il 2010 abbiamo legato l´azzeramento dell´Irap a nuove assunzioni. Abbiamo lavorato anche sul altri fronti come lo scorrimento delle graduatorie e velocizzazione dei pagamenti dei crediti dell´amministrazione regionale (oggi la sanita` delle Marche paga alla meta` dei giorni della media nazionale); una nuova provvista finanziaria della Bei per 100 milioni di euro; la velocizzazione dei programmi strategici di investimento della Regione, in tutto il territorio marchigiano; il Piano-casa; il piano delle infrastrutture sanitarie immediatamente operativo per 100 milioni di euro; ci sono inoltre 4,8 miliardi di euro i lavori in corso del programma regionale delle infrastrutture viarie ed e` prevista la copertura completa di tutto il territorio con la banda larga ad alta velocita`: saremo la prima regione in Italia a raggiungere i 20 megabyte; il piano per lo sviluppo dei Porti marchigiani infine rafforzera` l´attrattivita` anche turistica della regione verso Est. In questo contesto siamo inoltre riusciti a riportare i conti della sanita` in ordine e ora abbiamo piu` risorse da investire nel welfare. Insomma per tutto il 2009 le Marche hanno sofferto ma anche reagito e hanno tenuto. Lo dice l´Istat, che evidenzia anche con i dati di dicembre che la nostra e la Valle d´Aosta, sono le uniche regioni in Italia ad avere difeso la propria base occupazionale nel periodo peggiore della crisi, iniziato a settembre 2008. Anche l´incremento della cassa integrazione, seppur elevato in se`, e` pur sempre inferiore alla media nazionale. Tali risultati ci hanno spinto a proseguire nella strategia di ´resistenza´ aperta nel 2009. L´abbiamo ampliata nel 2010 con interventi anche di ´attacco´ per stimolare e cogliere i lievi segnali di una ripresa annunciata dagli economisti, ma che deve ancora concretizzarsi. E´ delle scorse settimane l´intesa generale sulla manovra finanziaria 2010, siglata con la Uil e il Sindacato per la difesa del lavoro, la coesione sociale e il sostegno allo sviluppo. E anche nel 2010 vogliamo essere tempestivi e rendere subito operative e immediatamente fruibili le misure di intervento a favore dei lavoratori, delle loro famiglie e delle piccole imprese, perche` la velocita` di risposta e` fondamentale per affrontare la crisi. I bandi sono gia` stati predisposti e concertati: entro la prima settimana di febbraio saranno emanati e si potranno presentare le domande per accedere ai benefici previsti. Accanto alla conferma degli interventi del 2009, avremo nuove misure: -buoni studio per le famiglie di lavoratori in difficolta`; -progetti di sostegno ai precari della scuola; -agevolazioni sanitarie (ticket e farmaci) per i lavoratori colpiti dalla crisi; -incentivi per assunzioni e stabilizzazione di contratti a termine; -voucher formativi e borse lavoro per giovani laureati; -reti di distretto per l´occupazione; -azzeramento Irap legata alla protezione dei lavoratori; - formazione: stanno per nasce tre nuovi istituti tecnici superiori dedicati: uno per la calzatura, uno per le politiche energetiche, uno per l``internazionalizzazione Accanto alla difesa attiva e` pero` necessario l´attacco. Dobbiamo creare nuove opportunita` lavorative prima che si esaurisca la rete degli ammortizzatori e degli strumenti di protezione sociale e del lavoro. Per queste da circa 1 anno e mezzo abbiamo proposto al Ministero allo Sviluppo Economico accordi di programma per tutti i territori maggiormente in difficolta` della regione, dal Piceno (Val Vibrata), all´Entroterra Appenninico alla Val di Chienti. Ulteriori ritardi sono inaccettabili perche` a pagarne il prezzo saranno soprattutto i lavoratori e noi siamo pronti a scendere in piazza al loro fianco. Oggi e` anche l´occasione per fare un breve bilancio di legislatura e gettare lo sguardo al futuro. Ci eravamo impegnati 5 anni fa a fare le Marche ´piu` serene, piu` forti piu` belle´: gli impegni sono stati mantenuti, anche se siamo consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte. Oggi le Marche sono la regione che presenta: -una crescita di popolazione di oltre 50. 000 abitanti, una citta` come San Benedetto; -la piu` alta crescita del Pil tra le regioni negli ultimi dieci anni; -tutte le proprie province tra le prime 10 (unica in Italia) della classifica del Bil (benessere interno lordo) secondo il metodo Stiglitz; -una riduzione marcata degli infortuni sul lavoro; -una poverta` pari alla meta` della media nazionale; -la piu` elevata vocazione produttiva tra le 227 regioni dell´Ue-27; -la piu` elevata speranza di vita; -la maggiore permanenza media di turisti, con primato delle bandiere blu/verdi e tra i primi posti per le bandiere arancioni. . .  
   
   
PRESIDENTE CAPPELLACCI INCONTRA LAVORATORI ALCOA  
 
Cagliari, 25 Gennaio 2010 - Il presidente Cappellacci ha incontrato il 22 gennaio i rappresentanti dei lavoratori dell´Alcoa: "Vi ringrazio perche´la vostra mobilitazione ha scosso l´opinione pubblica, ma con responsabilita´ - ha detto il Presidente - Il risultato di oggi dimostra che questi atteggiamenti pagano. Dobbiamo tenere l´attenzione sull´obiettivo in maniera unitaria. La soddisfazione di oggi, pur con tutte le cautele che il caso merita, e´ duplice: 1) perche´ le richieste di Alcoa trovano una risposta concreta; 2) perche´ questa norma riguarda l´energia in generale, che per la Sardegna e´ come il pane. Ora attendiamo che l´azienda quanto prima dia un segnale importante come quello inequivocabile, dato dal governo nazionale". .  
   
   
INTESA PROVVISORIA PER SCONGIURARE I LICENZIAMENTI ALL´AIAS  
 
Cagliari, 25 Gennaio 2010 - "Abbiamo trovato un´intesa provvisoria per scongiurare l’ipotesi dei licenziamenti". Così l´assessore regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale, Antonello Liori, al termine dell’incontro con i rappresentanti dell’Aias e dei sindacati. "Da parte dell’Assessorato - ha proseguito Liori - c’è il massimo impegno per individuare, entro un mese, un "provvedimento tampone" per il 2009, che possa aiutare l’azienda a superare la crisi. Entro il mese di febbraio, il tavolo tecnico, appositamente ricostituito, terminerà i suoi lavori per ridefinire gli standard qualitativi dell’assistenza, così da consentire maggiore serenità all’azione dell’Aias e, soprattutto, il necessario riequilibrio del sistema socio-assistenziale. Infine, sarà fatta una verifica dei crediti vantati dall’Aias verso le Asl, al fine di adottare le iniziative per una liquidazione tempestiva". .  
   
   
EX RECOPLAST, LA CASSA INTEGRAZIONE SARÀ PROROGATA INCONTRO CON SINDACATI E ISTITUZIONI SUL FUTURO DELL´AZIENDA DI AGLIANA  
 
Firenze, 25 gennaio 2010 - Il futuro della ex Recoplast, l´azienda di Agliana specializzata nel trattamento dei rifiuti, è stato al centro dell´incontro svoltosi il 21 gennaio pomeriggio presso l´assessorato all´ambiente della Regione a Novoli e che ha visto attorno al tavolo gli assessori all´ambiente Anna Rita Bramerini e al lavoro Gianfranco Simoncini, il presidente della Provincia di Pistoia Federica Fratoni, con gli assessori all´ambiente e al lavoro, il sindaco di Agliana Eleana Ciampolini, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil e la Rappresentanza sindacale aziendale. L´assessore Bramerini, anche a nome degli enti locali presenti, ha riconfermato l´interesse delle istituzioni per la salvaguardia del patrimonio di competenze rappresentato dai lavoratori della ex Recoplast. In particolare, l´assessore, pur ricordando le difficoltà che il mercato del riciclo sta vivendo a causa della crisi economica, ha detto che sarà dato il necessario sostegno alle iniziative che verranno messe in atto per far concretizzare le manifestazioni di interesse all´acquisizione della società, qualora vengano presentati piani industriali credibili, in grado di dare una seria prospettiva occupazionale ai lavoratori della ex Recoplast. A fronte di questa situazione, l´assessore Simoncini ha ribadito la possibilità di garantire ai lavoratori la proroga della Cassa integrazione per il periodo necessario al rilancio dell´azienda. .