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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Gennaio 2015
CON LA GIUSTA TUTA SPAZIALE SI POTRÀ VIAGGIARE NELLO SPAZIO  
 
Bruxelles, 12 gennaio 2015 - L’archeologo Cameron Smith è salito sul palco di Tedx Brussels 2014 per descrivere il suo contributo alla missione della colonizzazione dello Spazio. Stabilirsi nello Spazio non è più una fantasia ma un’inevitabile realtà, secondo l’esploratore e archeologo Cameron Smith. Tuttavia, per riuscirci dovremo cambiare radicalmente il nostro modo di pensare, passando dai singoli esploratori a varie comunità di pionieri spaziali. Durante il suo recente intervento a Tedx Brussels, Smith ha spiegato come bisogna “ripensare, ri-immaginare e ricreare” le tecnologie necessarie per raggiungere e rimanere nello Spazio: in sostanza, l’accesso deve diventare piu facile e meno costoso. Non ci si aspetta di vedere un archeologo salire sul palco di Tedx per parlare di tute spaziali, ma l’esperienza di Smith nell’esplorazione del passato ha stimolato il suo interesse nell’esplorazione dello Spazio. “Quando si passa il proprio tempo a studiare I resti di antiche civiltà, ci si accorge che le civiltà tendono a sparire, infatti il tasso di estinzione delle civiltà è del 99 %. Un modo per salvare la nostra civiltà è di rendere la nostra specie multi-planetaria.” Potrebbe sembrare la trama di un’avventura fantascientifica, ma questa sfida fa parte dell’agenda della comunità scientifica. Nel lontano 1567, Francis Godwin affermò che la colonizzazione dello Spazio da parte dell’uomo era un fatto inevitabile. Dello stesso parere sono anche rinomati pensatori del nostro tempo, come ad esempio Stephen Hawking. Il problema - secondo Smith - è che le nostre energie e risorse sono concentrate sulle spedizioni nello Spazio di singoli individui, mentre dovremmo pensare di trasferirvi grandi comunità. “La tendenza è sempre stata quella di lanciare singoli individui nello Spazio e di farli ritornare,” ha detto Smith. “Se intendiamo colonizzare lo Spazio, dobbiamo inviare persone di tutte le specie. Dobbiamo cambiare radicalmente il nostro modo di pensare, allontanandoci dai singoli individui verso intere comunità e gruppi culturali. Occorre un’antropologia della colonizzazione spaziale.” Sempre secondo Smith, avremo bisogno di tecnologie più economiche, ed è qui che entra in gioco la sua squadra Pacific Space Flight. Attualmente una tuta spaziale della Nasa/aces costa circa 88 000 - 100 000 dollari Usa. Smith è convinto che si possa scendere a 2 000 dollari Usa per tuta, aprendo la via ai viaggi spaziali di massa: “Abbiamo creato una tuta a casa mia - che è anche il mio laboratorio - rispettando tutti I requisiti Nasa fissati per le tute spaziali: mantenere il corpo fresco, mantenere la pressione, offrire mobilità a chi la indossa in condizioni di alta pressione, persino quella lunare.” Pacific Space Flight ha collaborato con il programma spaziale privato Copenhagen Suborbitals, che ha costruito una propria navicella spaziale. Il team di Smith ha potuto testare le sue tute nella capsula e nel sedile del programma danese. Sono ora in corso verifiche in un’ampia serie di condizioni e ambienti: “Ho passato circa 100 ore indossando la tuta, in parte sott’acqua fissato a un sedile, per rilevare la presenza di eventuali perdite. La nostra tuta presenta un tasso di perdita inferiore a quello delle tute Gemini degli anni sessanta. È stata anche testata in camere per prove di freddo e di altitudine, dove ha mantenuto buoni livelli di ossigenazione del sangue. È stata inoltre sottoposta a prove nel deserto Simpson in Australia. Ora sono previste spedizioni con palloni aerostatici ad alta quota. Smith ha spiegato che sono state effettuate le stesse verifiche compiute dalla Nasa negli anni sessanta, ma senza un’alta dotazione di bilancio. Come molti pionieri, Smith e il suo team imparano attraverso I loro successi e insuccessi. “Gran parte del denaro - che comunque è molto poco - è stato speso per capire cosa non fare.” Smith ha concluso la sua conferenza a Tedx Brussels con una promessa al pubblico: “Ora che so cosa devo evitare, il peso e il volume della tuta spaziale di prossima generazione saranno ridotti di due terzi.” Per ulteriori informazioni, visitare: Tedx Brussels http://www.Tedxbrussels.eu/  
   
   
PADOVA E IL VENETO VERSO L’AZZERAMENTO DEL “DIGITAL DIVIDE”: IN PROVINCIA 9 IMPRESE SU 10 CONNESSE IN RETE E PER OLTRE L’80% DI QUESTE LA BANDA LARGA NON È PIÙ UNA CHIMERA.  
 
Padova, 12 gennaio 2015 - Tecnologia digitale, Padova e il Veneto in corsa per abbattere in tempi brevi il “digital divide” e garantire a cittadini e imprese una connettività tra i 2 e i 20 mega. Questo 2015 appena iniziato sarà dunque un anno decisivo: verrà ulteriormente abbattuto il “digital divide“, ossia il divario tra chi ha accesso alle tecnologie per la connessione a internet e chi ne è escluso. Il quadro della situazione è delineato dalla recente analisi “Digital divide e gli interventi in corso nel Veneto e in provincia di Padova”, elaborata dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Padova sulla base dei dati del Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga. Ma facciamo un passo indietro. Per arrivare a questo risultato la Regione Veneto dal 2010 ha pianificato una serie di interventi a più livelli. Nell’ordine: ampliare con interventi infrastrutturali la copertura del servizio a banda larga e fare formazione per eliminare il “digital divide” fra cittadini e aziende. Questo perché ci si è accorti che non si tratta solo di un problema di infrastrutture, ma esiste anche un limite culturale verso le nuove tecnologie. La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Sono stati programmati così 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 Comuni. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga, il “digital divide” è stato più che dimezzato visto che ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata, e per il proseguimento dei lavori la Regione Veneto - in accordo col Ministero dello Sviluppo Economico - ha previsto lo stanziamento di altri 22 milioni di euro. Il piano prevedeva che già entro la fine del 2014 appena concluso anche il rimanente 7,2% del territorio venisse coperto dalla banda larga. Lo stato dei cantieri inseriti sul Piano Regionale per lo sviluppo della Banda Larga, vede la provincia di Padova fra le aree con il maggior numero di Comuni coinvolti (ben 38) e di cantieri per l’apposizione di fibra ottica nel triennio 2013-2015: 48 in tutto, 39 dei quali già conclusi (dati aggiornati al 25 settembre 2014). Se già nel 2012 Padova era, tra le province del Veneto, seconda solo a Venezia per disponibilità dell’accesso a banda larga, oggi la situazione è decisamente migliorata con la chiusura di quasi tutti i cantieri per la posa della dorsale in fibra ottica. Per una mappatura più dettagliata, la Camera di Commercio di Padova ha utilizzato i dati forniti dal Censimento 2011 per le imprese della provincia fino a 9 dipendenti, dove si faceva riferimento anche alle modalità di connessione ad internet. Analizzando i dati, emerge un dato positivo: l’82% delle imprese aveva un collegamento a internet e di queste ben il 77% disponeva di una connessione a banda larga. Il 25% delle imprese, comunque, quattro anni fa si collegava ad internet mediante connessioni di tipo tradizionale. Tenendo conto che a dicembre 2012 la percentuale di popolazione in digital divide era del 7,2% mentre due anni prima toccava il 14,1% (dati del Ministero dello Sviluppo Economico), è ragionevole pensare che con gli interventi completati negli ultimi 2 anni il divario si sia ulteriormente ridotto. Ennesima conferma di questo netto miglioramento la offrono i dati sulla copertura della banda larga ricavati dal questionario sulla Customer satisfaction effettuato nel 2014 dalla Camera di Commercio. Delle 1.496 imprese rispondenti al quesito se la propria attività disponesse di una connessione a banda larga, solo 59 (pari allo 0,039%) hanno detto di non possedere il servizio a causa dell’assenza dell’Adsl o di altro servizio a banda larga nella zona. Si tratta prevalentemente di agenzie immobiliari, studi tecnici, carrozzerie ed altre attività di servizi. Solo 67 rispondenti non disponevano di un collegamento veloce ad internet per scelta, pur essendo il servizio disponibile sul territorio (pizzerie, esercizi con somministrazione di cibi e bevande, imprese di servizi per la persona, aziende agricole). Le criticità maggiori riguardano i seguenti Comuni: Campo San Martino, Cittadella, Correzzola, Curtarolo, Due Carrare, Fontaniva, Gazzo Padovano, Mestrino, Pernumia, San Giorgio delle Pertiche, Sant’angelo di Piove di Sacco, Torreselle di Piombino Dese, Vigonza, Villanova di Camposampiero. La necessità da parte delle imprese di avere un collegamento a banda larga via cavo è molto evidente ed è stata riportata in modo chiaro dalle imprese intervistate. Uno scenario, questo, al quale la Camera di Commercio di Padova è particolarmente attenta e sensibile. Lo dimostra il “Bando per la concessione di contributi a fondo perduto per l’innovazione tecnologica alle micro, piccole e medie imprese” della provincia di Padova, attuato nel 2014 dall’ente camerale mettendo sul piatto contributi totali per 870.000 euro, mirando a promuovere ed incentivare la cultura e lo sviluppo dell’innovazione fra le imprese. Come evidenzia il presidente Fernando Zilio “ il bando è solo un primo tassello del nuovo progetto pluriennale Innovapmi gestito direttamente dalla Camera di Commercio, che vedrà il proprio sviluppo nel triennio 2015-2017”. Questo strumento ha erogato contributi alle imprese per interventi riguardanti lo sviluppo di siti web e strumenti Ict a supporto della vendita e della promozione on line, e la consulenza specialistica per innovazione di prodotto e di processo. Ma l’impegno della Camera di Padova si vedrà anche quest’anno. Il supporto dell’ente alle imprese locali che intendono investire in innovazione tecnologica sul web è infatti confermato da un ulteriore stanziamento pari a 400.000 euro inserito nel Preventivo 2015 dell’ente camerale, sempre sotto forma di contributi. “Non mi stancherò mai di ripetere -chiude il presidente Zilio- come l’innovazione sia essenziale per permettere alle imprese padovane e venete di riposizionarsi negli scenari competitivi nazionali e internazionali”.  
   
   
PESARO E URBINO - GIORNATA DELLA FORMAZIONE DIGITALE GRATUITA  
 
Pesaro Urbino, 12 gennaio 2015 - Un corso interamente gratuito, della durata di un giorno, per conoscere gli strumenti del web. E´ un´attività che rientra nel progetto "Eccellenze in Digitale", organizzato dall´ente camerale in collaborazione con Google e Unioncamere. L´appuntamento è per giovedì 15 gennaio dalle ore 10 presso la Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, in Corso Xi Settembre 116 a Pesaro. Il corso, aperto a tutte le Pmi, prevede due sessioni: quella mattutina, che affronterà il tema "Primi Passi, per capire gli strumenti utili a far conoscere la tua azienda sul web" e quella pomeridiana, in cui si parlerà di "Passi Successivi, per migliorare la tua presenza online". Il progetto "Made in Italy: Eccellenze in Digitale", promosso da Google e Unioncamere, coinvolge 52 Camere di Commercio in tutta Italia e 107 giovani digitalizzatori che si occuperanno di diffondere alle nostre Pmi la cultura e gli strumenti del digitale. Per quanto riguarda la provincia di Pesaro e Urbino, grazie alla stretta collaborazione con le sue aziende speciali camerali “Aspin 2000” e “Terre di Rossini e Raffaello”, il progetto ha l´intento di favorire la digitalizzazione delle imprese legate al settore dell’agroalimentare e quelle legate al settore del mobile (artigiani del mobile, arredamento, subfornitura,…). Il progetto è finanziato dal sistema camerale e non comporterà alcun costo da parte delle imprese. Sofia Lombardi e Anna Khan sono le digitalizzatrici scelte in base ad una selezione nazionale curata da Unioncamere, che assieme alle tutor Gisella Bianchi, direttore dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio “Aspin 2000” e Francesca Capoccia, responsabile dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio “Terre di Rossini e Raffaello” si occuperanno di diffondere presso le Pmi pesaresi la cultura dell’innovazione. Per maggiori informazioni: visitate il sito www.Eccellenzeindigitale.it    
   
   
SCUOLA: UN NUOVO PIANO PER AUMENTARE L’ OFFERTA FORMATIVA NEL LAZIO  
 
Roma, 12 gennaio 2015 - Al via il piano che per accrescere l’offerta formativa nel Lazio. L’obiettivo è creare opportunità di sviluppo economico per i territori e favorire l’arricchimento formativo dei ragazzi coniugando esigenze didattiche e peculiarità delle province del Lazio. Provvedimenti per favorire la formazione e l’istruzione degli adulti. È in questa direzione che va l’Introduzione dei Cpia, i centri provinciali per l’istruzione degli adulti. I Cpia saranno in tutto 12: sette a Roma, due interprovinciali, uno Roma-viterbo e uno Roma-rieti, e poi uno a Frosinone e due a Latina. Nei Cpia di tutte le province confluiranno anche le sezioni di scuola carceraria, ognuna nel centro di riferimento territoriale. Ecco cosa prevede il piano nel dettaglio: Per la città di Roma apre il primo Liceo internazionale tedesco della regione presso l’istituto in via Salvini, Municipio Roma Ii. Vengono poi attivati diversi indirizzi : meccanica meccatronica ed energia all’istituto Cattaneo nel Municipio Roma I, scienze applicate all’ istituto Isacco Newton nel Municipio Roma I, sistema moda all’istituto tecnico in via Asmara nel Municipio Roma Ii, scenografia e grafica presso l’ istituto Roma 2 nel Municipio Roma Iv e sede distaccata Cave, agraria istituto Emilio Sereni sez. Carceraria di Rebibbia Municipio Roma Vi, produzioni tessili-sartoriali all’istituto in via Acireale Municipio Roma Viii, biotecnologie presso l’istituto Hertz nel Municipio Roma Vii e istituto Pascal Municipio Roma Xv. Infine saranno attivati gli indirizzi di scenografia all’istituto Caravaggio Municipio Roma Viii e relazioni internazionali presso l’ istituto Carlo Emery, Municipio Roma Xv. In Provincia di Roma, tra gli altri, vengono attivati gli indirizzi amministrazione, finanza e marketing istituto viale Adige, Civitavecchia; l’opzione economico sociale istituto Isabella d’Este, Tivoli; Liceo internazionale inglese istituto Volterra, Ciampino. In Provincia di Frosinone, tra le principali novità, l’attivazione del Liceo linguistico presso il Liceo scientifico di Fiuggi Iis Dante Alighieri di Anagni e dell’indirizzo servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera presso l’Iis San Benedetto di Cassino. In Provincia di Latina, vengono attivati l’indirizzo sistema moda presso l’Itc Vittorio Veneto Salvemini e l’opzione manutenzione dei mezzi di trasporto presso l’Iis Einaudi Mattei, mentre a Sezze viene attivato l’Istituto professionale indirizzo servizi per l’enogastronomia e ospitalità alberghiera presso l’Iis Pacifici De Magistris. In Provincia di Rieti è prevista l’attivazione dell’indirizzo servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale presso l’Iis L. Di Saviola. In Provincia di Viterbo viene attivata l’articolazione relazioni internazionali per il marketing presso l’Itc Salvi, mentre a Civita Castellana arriva l’articolazione biotecnologie sanitarie presso l’Iis Midossi.  
   
   
SARDEGNA: IL BANDO 2014 PER GLI ASSEGNI DI MERITO AGLI STUDENTI UNIVERSITARI  
 
Cagliari, 12 gennaio 2015 - L´assessorato regionale della Pubblica istruzione, con una nuova annualità del bando, prosegue il programma a sostegno del diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli. Possono partecipare esclusivamente i giovani studenti universitari residenti in Sardegna da almeno cinque anni alla data del 31 dicembre 2013 o figli di genitori residenti in Sardegna da almeno cinque anni alla medesima data, iscritti in corsi di laurea di area scientifica, come definiti nella classificazione Cineca del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), presso Atenei con sede nel territorio regionale e nazionale. Il bando distingue gli studenti in tre categorie: 1) studenti diplomati nell´anno scolastico 2012/2013 e immatricolati nell´anno accademico 2013/2014; 2) studenti iscritti al primo anno di laurea magistrale nell´anno accademico 2012/2013; 3) studenti iscritti in corso ad anni successivi al primo nell´anno accademico 2012/2013. L’isee del proprio nucleo familiare calcolato sulla base della dichiarazione dei redditi percepiti nell’anno 2013, non dovrà essere superiore a 35mila euro. Per ogni studente "in sede" può essere concesso un importo massimo di 2.800 euro, mentre per i "fuori sede" l´importo sale a 6.000 euro. Gli interessati dovranno compilare la domanda online tramite il form che sarà disponibile dal 3 febbraio 2015. Il termine per la presentazione delle domande telematiche scade alle ore 13 del 25 febbraio 2015. La domanda online dovrà essere stampata, firmata e spedita, completa degli allegati richiesti, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, all´Assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport - Servizio Politiche per la formazione e il diritto allo studio universitario - Viale Trieste, 186 - 09123 Cagliari, entro il 6 marzo 2015. Per informazioni di ordine generale è possibile contattare i seguenti numeri telefonici: 0706067040 (Urp della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport) e 0706064937 – 0706064526. Eventuali domande di chiarimento sul bando dovranno pervenire esclusivamente in forma scritta, entro il 13 febbraio 2015, al seguente indirizzo e-mail: assegnidimerito@regione.Sardegna.it    
   
   
BURLANDO: “OK DEL GOVERNO AL TRASFERIMENTO DI 15 MILIONI PER SECONDO POLO GENOVESE IT A ERZELLI“  
 
Genova, 12 Gennaio 2015 - Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando è intervenuto giovedì 8 gennaio 2015, sul suo profilo Facebook ( https://www.Facebook.com/burlando.claudio ) sul tema dell´Istituto Italiano di Tecnologia. Di seguito il suo intervento: "Iit. Comune, Regione e Università hanno recentemente proposto al Mise (ministero per lo sviluppo economico) di trasferire all´Istituto Italiano di Tecnologia risorse pari a 15 milioni, destinate in precedenza alla nuova facoltà di ingegneria, per evitare la cancellazione del finanziamento. Il governo ci ha risposto positivamente e si può quindi predisporre e firmare un nuovo Accordo di Programma che consentirà all´Iit di sviluppare un secondo polo di ricerca a Genova, dopo quello di Morego ormai saturo, che occuperà 4 piani dell´edificio di Erzelli che ospita già Siemens. La nuova attività, destinata in particolare alla riabilitazione robotica, utilizzerà a regime circa 300 persone per un totale, tra Morego e Erzelli, di oltre 1000 ricercatori nell´area genovese."  
   
   
SCUOLA, A GENOVA UNA “TRE GIORNI” INTERNAZIONALE CON INSEGNANTI E ARTISTI CONTRO DISPERSIONE E VIOLENZA  
 
Genova, 12 Gennaio 2015 - Scuola, Palazzo Ducale, a Genova, la prossima settimana, sarà per tre giorni, da mercoledì 14 a venerdì 16 gennaio una sede internazionale di confronto fra educatori, amministratori, cittadini che lavorano per far crescere i giovani nelle città che vogliono migliorare. Una sorta di Art Educational City, di cui si parlerà, appunto, nel seminario-forum "Ai confini dell´educazione",in programma nella sala del Minor Consiglio del Ducale di Genova "al quale parteciperanno, fra gli altri, esperti, insegnanti, artisti e studiosi italiani e internazionali provenienti da Colombia, Brasile, Spagna e Francia, ha confermato Elisa Pezzolla, dell´Officina Didattica del Museo Luzzati presente alla conferenza stampa nella sede della Regione Liguria con la dirigente scolastico Elena Tramelli. L´iniziativa è promossa dal Museo Luzzati di Genova, con Maestri di Strada Onlus, Fondazione Prosolidar, insieme con la Regione Liguria e altri partner istituzionali e privati. Anche dalle periferie del Mondo, arriveranno a Genova diversi spunti per affrontare, con l´arte, la narrazione, il teatro, problemi come la dispersione scolastica, "In Liguria attualmente attestata su una media del 17 per cento, ma in discesa", spiega l´assessore alla Formazione e Istruzione della Regione Liguria Pippo Rossetti, fautore del Piano Giovani, l´esperienza più rilevante per contrastarla, un progetto ligure oggetto di studio a livello europeo.  
   
   
DIFESA DEL SUOLO – NUOVI INTERVENTI DI MANUTENZIONE IDRAULICA PER IL TERRITORIO MACERATESE  
 
Ancona, 12 gennaio 2015 - Su proposta dell’assessore alla Difesa del suolo, Paola Giorgi, la Giunta regionale ha approvato nuovi interventi di manutenzione idraulica per oltre 850mila euro. “Si tratta di opere finanziate mediante risorse reperite nell’ambito dell’assestamento di bilancio recentemente approvato. Abbiamo quindi realizzato un piano di interventi di riduzione del rischio idrogeologico a seguito delle molteplici segnalazioni fatte dagli enti locali, che evidenziano una situazione molto critica per il territorio regionale, come noto oggetto di notevoli eventi climatici che hanno determinato frane ed esondazioni. Nel territorio maceratese interveniamo nei comuni di San Ginesio, con un finanziamento di € 110.000,00 per un intervento di messa in sicurezza dell´area limitrofa l´Eremo di San Liberato; si interviene con € 80mila a Petriolo per il dissesto in Via dell´Incarcerata e a Potenza Picena con un finanziamento di € 105.000,00 per la messa in sicurezza di una grave frana nel centro abitato, in Via San Francesco, che sta compromettendo anche la viabilità oltre che l´abitabilità di alcuni edifici. Gli altri interventi contenuti nel piano relativo alle risorse recuperate in assestamento di bilancio, sono a Cerreto D´ Esi, Corinaldo, Tre Castelli, Offagna, Ostra, Pesaro, Montefalcone Appennino, Montalto Marche. Ulteriori situazioni, specie quelle che richiedono finanziamenti più rilevanti, potranno essere affrontate con gli interventi attuati insieme al Ministero dell’Ambiente e la struttura di missione contro il dissesto con cui lavoriamo a stretto contatto”. Solo nei mesi di marzo e aprile scorsi la Giunta regionale aveva messo a punto un programma di interventi per un totale di due milioni di euro, per mitigare e ridurre il rischio idrogeologico, mediante manutenzione e difesa del suolo. “Come purtroppo noto – ricorda Giorgi – la nostra regione è stata interessata nell’ultimo anno da eventi eccezionali, a novembre e dicembre 2013, per poi culminare con le alluvioni dello scorso maggio. Si tratta quindi, pur nelle limitazioni derivanti dagli obblighi di finanza pubblica, sia di ripristinare la funzionalità di infrastrutture idrauliche danneggiate, sia di prevenire futuri danni mediante periodica manutenzione. Per prevenire i dissesti, occorre una condivisione degli interventi e risorse adeguate per realizzarli. Per questo siamo attenti alle motivate richieste di provincie e comuni, mentre lavoriamo assieme al Ministero affinché non manchino le risorse per fronteggiare una battaglia che colloca la prevenzione al primo posto tra le priorità nazionali. Esigenza che le Marche hanno ben presente, considerate le risorse significative, rispetto alle limitate capacità dl bilancio regionale, investite nel settore della difesa del suolo. Nel 2014 la Regione ha stanziato oltre 10 milioni di euro del proprio bilancio per il contrasto al dissesto, risorse che, in parte hanno attivato l´assegnazione di 35 milioni di euro da parte del Ministero dell’Ambiente. Anche sui fondi europei sono previste specifiche risorse per la difesa della costa e la manutenzione dei corsi d’acqua. Per non dimenticare l´intervento di riforestazione, unico a oggi in Italia, attivato con Autostrade quale opera compensativa per i lavori di ampliamento dell’A14 che prevede undici milioni di euro per opere di piantumazione”.  
   
   
SARDEGNA: PROCEDURE PER ACCREDITARE I CEAS E/O CERTIFICARNE L’ECCELLENZA  
 
Cagliari, 12 gennaio 2015 - L’assessorato regionale dell’Ambiente ha pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande per l’accreditamento e/o certificazione di eccellenza dei centri di educazione ambientale e alla sostenibilita’ (Ceas). L’accreditamento e/o la certificazione di eccellenza ha l’obiettivo di concretizzare la Rete In.f.e.a., al fine di riconoscere e valorizzare i Ceas e offrire opportunità di cambiamento e miglioramento della qualità. La procedura avviata permetterà di procedere a nuovi accreditamenti e al rinnovo degli accreditamenti già avvenuti. Può richiedere istanza di accreditamento e/o certificazione di eccellenza l’Ente Pubblico (Comune,comunità Montana, Ente Parco, Area Marina Protetta, altri Enti Pubblici…), che gestisca in proprio le attività del Ceas o le affidi a soggetti esterni, i cosiddetti soggetti gestori. I requisiti minimi per l’accreditamento e/o la certificazione devono essere garantiti dal soggetto gestore del Ceas che già risulta operativo nel territorio regionale negli ambiti dell’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile da almeno 3 anni. I Ceas che possono accedere alla procedura di accreditamento e/o certificazione devono essere di natura pubblica o privata e in ogni caso devono essere riferiti ad Enti Pubblici che possano garantire i requisiti previsti. Le domande dovranno pervenire o essere presentate improrogabilmente entro e non oltre il giorno 16 marzo 2015. Informazioni possono essere richieste al: -Servizio Sostenibilità: tel. N. 070/ 606 6546 – 8036, e-mail: lsedda@regione.Sardegna.it ; sttronci@regione.Sardegna.it e amb.Savi@regione.sardegna.it  -Ufficio relazioni con il pubblico dell’Assessorato tel. N. 070 606 7031 e-mail: amb.Urp@regione.sardegna.it  
   
   
CARTA NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME, LA REGIONE MARCHE ADERISCE.  
 
Ancona, 12 gennaio 2015 - La Regione ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume quale forma di programmazione strategica partecipata per la riqualificazione ambientale e la riduzione del rischio idraulico dei bacini idrografici. Lo annuncia l’assessore alla Difesa del suolo e della costa, Paola Giorgi, secondo la quale va data “priorità assoluta alla prevenzione e alla salvaguardia del territorio da programmare in stretta sinergia tra tutti i livelli istituzionali e i vari soggetti, pubblici e privati, che si occupano della materia”. Per la Regione – spiega Giorgi – la prevenzione “è di estrema importanza per contrastare i cambiamenti meteoclimatici caratterizzati da una elevata intensità e potenza che interessano un territorio reso più fragile dalle tante trasformazioni degli ultimi decenni. E’ necessario quindi individuare un nuovo equilibrio tra fenomeni naturali e uso del suolo che possa scongiurare o attenuare le criticità a cui è purtroppo sottoposto anche il nostro territorio”. Sono molteplici le misure e gli interventi strutturali e non adottati dalla Regione per ridurre la pericolosità e per valutare preventivamente la sicurezza idraulica, azioni concrete che avranno effetti nel medio e lungo termine: “Stiamo portando avanti molteplici interventi, sia normativi che strutturali grazie alle risorse che, nonostante le difficoltà, la Regione ha scelto di investire sulla tematica che, nel 2014, sono state pari a circa 10 Milioni di Euro del proprio bilancio – chiarisce l’assessore - e abbiamo previsto nuove risorse anche nella programmazione europea 14/20. La Protezione Civile è attiva in maniera concreta nel sistema di monitoraggio e allertamento delle popolazioni anche attraverso la formazione degli attori degli Enti Locali preposti. Nell´ambito di questa visione i Contratti di Fiume possono concorrere alla definizione e all’attuazione di strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata per la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico contribuendo allo sviluppo locale”. La Carta nazionale dei Contratti di Fiume, elaborata a Milano nel 2010, incentiva un processo di programmazione partecipata per la riqualificazione dei territori dei bacini/sottobacini idrografici. L’obiettivo è costruire una visione condivisa del bacino idrografico che richiede uno sforzo di natura non solo istituzionale ma culturale. Il Contratto di Fiume è quindi uno strumento volontario e un metodo di lavoro che può assicurare l’integrazione di politiche e strumenti di tutela, il coordinamento tra attori istituzionali, la collaborazione tra amministratori e cittadini al fine di tracciare il percorso “per restituire i corsi d’acqua al territorio e il territorio ai corsi d’acqua”. Nello specifico della Regione Marche, i Contratti di Fiume dovranno essere lo strumento in cui la condivisione dei diversi attori dovrà individuare le azioni necessarie per prevenire e ridurre il rischio idraulico delle popolazioni e allo stesso tempo mantenere i caratteri di “naturalità” e funzionalità dei corsi d’acqua in un contesto evolutivo e dinamico di questi elementi.