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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Ottobre 2006
USIGRAI: PAOLINI,GIORNALISTI PATRIMONIO UMANO E PROFESSIONALE  
 
Pescara, 11 ottobre 2006 - "Il miglior servizio che la politica può fare alla Rai è partire dal patrimonio di professionalità esistente che poi è rappresentato da voi giornalisti. L´azienda può anche essere cambiata ma quello che non si deve perdere è questo enorme patrimonio umano che è dato dalla componenete giornalistica". Sono le parole del vice presidente della Regione, Enrico Paolini, in apertura del decimo congresso dell´Usigrai che è iniziato questa mattina all´Hotel Serena Majestic di Montesilvano. "Spesso, quando si parla della Rai, ha detto Paolini, si fa riferimento alla situazione Alitalia. Si sente dire che Alitalia fallisce non perchè cambia un manager all´anno ma perchè è in sovranumero ed è pure super pagato. Io non sono d´accordo. La verità - ha proseguito il vice presidente della Regione - è che Alitalia ha il peronale meglio addestrato d´Europa e forse del mondo, e quando qualcuno lascia questa compagnia, trova quelle private fare a gara per accaparrarsene le prestazioni. La stessa cosa si può dire per la Rai. Infatti la Rai non è l´azienda ma siete voi giornalisti". L´assessore Paolini, nelle vesti di padrone di casa, ha poi ricordato l´intenso lavoro condotto insieme ai vertici dell´Usigrai per portare in Abruzzo questo importante congresso. " Mi auguro- ha concluso Paolini- che l´ospitalità della nostra regione sia adeguata all´evento come in ocacsione della recente conferenza nazionale del turismo. " Alla giornata inaugurale sono interventui tra gli altri il Presidente del Senato Franco Marini e il presidente della Rai, Claudio Petruccioli. .  
   
   
IL PUBBLICO È A FAVORE DI UNA REVISIONE DEL SISTEMA EUROPEO DI PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2006 - I partecipanti a una consultazione pubblica hanno reagito in maniera complessivamente positiva alle proposte avanzate dalla Commissione europea di rivedere il sistema europeo di pubblicazioni scientifiche. Un´esortazione alla prudenza è giunta tuttavia dagli editori, che hanno messo in dubbio la necessità di cambiare il sistema esistente. 174 parti interessate hanno risposto allo «studio sull´evoluzione economica e tecnica dei mercati delle pubblicazioni scientifiche», che ha segnato l´inizio di un dibattito politico aperto riguardante l´accesso, la qualità e la conservazione delle pubblicazioni scientifiche in Europa. La proposta che ha suscitato maggiore interesse è stata quella intesa a garantire l´accesso ai risultati della ricerca scientifica finanziata con risorse pubbliche. Molti intervistati hanno fatto coincidere il pubblico accesso con il libero accesso, altri hanno equiparato quest´ultimo al progresso. Come scrive il premio Nobel Richard J. Roberts nel suo intervento, «il libero accesso è l´unico modello del futuro e il dibattito attuale dovrebbe essere incentrato su come conseguire tale traguardo il prima possibile». Diverse organizzazioni di ricerca descrivono i modi in cui stanno già promuovendo l´accesso alla ricerca da esse finanziata. Tra le varie forme possibili di accesso pubblico, il sostegno più vigoroso è riservato alla conservazione degli articoli delle riviste in archivi. Ad esempio, l´Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern) è a favore di scelte che «assicurino il deposito immediato all´interno di archivi e promuovano l´interoperabilità?, in quanto ritiene che ?gli archivi digitali per le informazioni scientifiche costituiranno le colonne portanti del quadro futuro della eScience». Sulla questione dell´imposizione di una limitazione temporale sull´accesso pubblico ai risultati della ricerca, i pareri degli intervistati variano: alcuni sono a favore di un ritardo, altri premono per garantire un accesso immediato. Benché la maggioranza sia a favore dell´accesso pubblico, alcuni intervistati, soprattutto gli editori, hanno raccomandato la prudenza, sostenendo che l´accesso libero pregiudicherebbe gli introiti delle case editrici esistenti, che diffondono i risultati della ricerca tramite gli abbonamenti. Altri hanno affermato che non vi sia una domanda particolarmente sentita di modelli di accesso pubblico: l´utilizzo di archivi non farebbe che compromettere le società colte nei confronti della scienza e porterebbe a un aumento della spesa pubblica. Hanno inoltre sottolineato che non è necessario apportare cambiamenti a un sistema che funziona, e che una modifica repentina potrebbe ripercuotersi sull´attuale sistema di divulgazione della ricerca. In risposta alla raccomandazione dello studio sulla creazione di condizioni di parità in termini di modelli imprenditoriali di pubblicazione, diversi importanti editori fanno riferimento alle prove che stanno effettuando, basate su un modello di «scelta dell´autore», una combinazione tra gli articoli finanziati dagli oneri di pubblicazione e gli articoli pagati con gli abbonamenti. Altri intervistati di organizzazioni bibliotecarie e informative affermano che la Commissione potrebbe sostenere la raccomandazione durante un dibattito con gli Stati membri, incoraggiando le agenzie nazionali di finanziamento della ricerca a reperire fondi per la copertura delle spese di pubblicazione correlate all´accesso aperto. Una chiara individuazione dei fondi da destinare a tale obiettivo potrebbe alleviare le preoccupazioni degli editori sulla fattibilità futura della loro attività e contribuire a creare «condizioni di parità», dichiarano. Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla qualità, la maggior parte degli intervistati concorda sulla necessità di controllare la qualità, ma dissente sul modo in cui la stessa andrebbe misurata, espressa e garantita. Coloro che mettono in guardia contro i cambiamenti da apportare all´attuale sistema di assicurazione della qualità come descritto nello studio della Commissione sottolineano il valore aggiunto dagli editori nel processo di certificazione. Come rileva la Publishers Association britannica, «una reputazione di qualità e prestigio in una rivista si costruisce nel corso di anni, addirittura decenni». Per contro, gli intervistati a favore del cambiamento dell´attuale sistema editoriale appoggiano anche nuovi modi di certificare la qualità della ricerca, pur sostenendo l´importanza delle procedure per garantirla. Ulrich Pöschl dell´Unione europea delle geoscienze afferma che «le forme tradizionali chiuse di revisione tra pari e di pubblicazione sono insufficienti a garantire la qualità nel mondo attuale della scienza, profondamente diversificato e in rapida evoluzione». Gli intervistati hanno inoltre espresso il proprio parere sulla conservazione: la maggioranza ha dichiarato che dovrebbe essere correlata al libero accesso, e che la collaborazione tra le parti interessate è essenziale. Alle questioni correlate all´accesso, alla qualità e alla conservazione sottendono visioni diverse del ruolo degli enti pubblici. Mentre alcuni intervistati esprimono preoccupazione nei confronti di ciò che considerano l´obiettivo dello studio, vale a dire attribuire inconfutabilmente allo Stato il ruolo di custode primario delle informazioni scientifiche, altri intervistati convengono che ogni paese dovrebbe avere la responsabilità di rendere disponibile al pubblico i risultati della ricerca. Molti intervistatori considerano tale responsabilità all´interno di un contesto europeo. Le università italiane rappresentate nel Ciber chiedono «una precisa dichiarazione sull´impegno e sulla responsabilità pubblica, e quindi della Commissione [Ue], di produrre, diffondere e conservare la cultura e la scienza», un appello che riecheggia il suggerimento dell´organizzazione olandese Surf di istituire una «carta europea sul libero accesso alla conoscenza finanziata con risorse pubbliche», a integrazione della carta di Bologna sull´istruzione superiore. Per quanto riguarda il ruolo della Commissione nella conservazione delle pubblicazioni scientifiche in particolare, diverse parti interessate hanno messo in luce l´opportunità e l´esigenza di un approccio comune coerente da parte delle direzioni generali Ricerca e Società dell´informazione e mezzi di comunicazione. Hanno sottolineato i legami che potrebbero essere instaurati tra le raccomandazioni dello studio e l´iniziativa «i2010: le biblioteche digitali». Rivolgendo lo sguardo al futuro, molti intervistati convengono che le aree individuate dallo studio debbano essere soggette a ulteriore indagine: l´evoluzione delle disposizioni sui diritti d´autore, l´analisi economica di una forma alternativa di divulgazione, e lo sviluppo tecnologico. Infine, per quanto riguarda la raccomandazione sull´istituzione di un comitato consultivo, sono state espresse opinioni divergenti circa il mandato. I sostenitori dello studio vedono il comitato alla stregua di un gruppo d´azione che porta avanti le raccomandazioni dello studio, mentre i critici considerano il comitato un forum per ulteriori dibattiti. Sulla base dello studio e della successiva consultazione pubblica, le direzioni generali Ricerca e Società dell´informazione e mezzi di comunicazione elaboreranno una comunicazione congiunta sull´accesso e la diffusione delle informazioni scientifiche, che verrà pubblicata nel dicembre 2006. L´obiettivo consisterà nell´avviare discussioni e dibattiti in seno al Consiglio dei ministri e a livello di Stati membri. Il 15 e 16 febbraio a Bruxelles sarà organizzata una conferenza che tratterà i temi delle pubblicazioni scientifiche. Http://ec. Europa. Eu/research/science-society .  
   
   
BENI DI CONSUMO: PRODUTTORI ITALIANI TRA OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO E RISCHI DI CEDIMENTO DELLA DOMANDA  
 
Milano, 10 ottobre 2006 - Per la prima volta presentati studi sul comparto nel suo insieme, realizzati dall´Università Cattolica di Milano e dal Mit per Ibc, associazione delle 32. 000 imprese dei diversi settori. Notevoli potenzialità dalla crescente domanda internazionale di prodotti di alta qualità. Ma il mercato interno resta stagnante mentre la politica economica in atto rischia di deprimere ancora di più la propensione al consumo. "Per le nostre imprese c´è il rischio di trovarsi a far fronte contemporaneamente alle difficoltà di un mercato stagnante e a scelte politiche che rischiano di creare involuzione" hanno sottolineato gli imprenditori in occasione dell´Assemblea di Ibc, l´associazione gestita da Centromarca, che raggruppa oltre 32. 000 industrie di beni di consumo. Nell´intervento di Aldo Sutter, presidente designato, è risuonata la preoccupazione per le recenti scelte che non riducono sprechi e spese pubbliche improduttive, privilegiando invece interventi sulle entrate fiscali. "Il principale problema dell´Italia è la mancata crescita della produttività totale che richiede un alleggerimento dei costi del sistema pubblico e una coraggiosa politica di liberalizzazioni". Nel corso dell´Assemblea sono stati presentati studi - a cura dell´Università Cattolica, del Mit, della società Valdani&vicari - sull´importanza e le strategie di sviluppo del settore dei beni di consumo, con potenzialità di sviluppo e di traino per l´intero sistema economico del paese. Realizzate per la prima volta in Italia con questa prospettiva intersettoriale, le analisi mettono in luce che non esiste un solo percorso per crescere ed avere successo nel mercato globale. La rincorsa al basso costo non è garanzia di un vantaggio sostenibile nel tempo: è la coerenza delle strategie e la capacità di innovazione a fare la differenza tra vincenti e perdenti. Per Giandomenico Auricchio - presidente di Federalimentare e vice presidente Confindustria - per ridare slancio al food italiano occorre fare leva sulla qualità e sul gusto della nostra produzione agro-alimentare di superiorità indiscussa, ma vittima di un gigantesco fenomeno di agropirateria, cui va posto urgentemente rimedio. Per Carlo Guglielmi - vice presidente di Federlegno-arredo e Altagamma - la via della crescita richiede di diventare veramente globali nel senso di saper combinare le proprie caratteristiche distintive con nuove capacità e competenze provenienti da tutto il mondo. Ernesto Illy - presidente di Centromarca - ha sostenuto che le nostre specificità sono anche le nostre opportunità. Creatività, gusto, qualità sono caratteristiche ampiamente riconosciute alla nostra produzione e le più richieste dalla domanda internazionale in maggior sviluppo, quella dell´alto di gamma. E´ qui che dobbiamo puntare: nella competizione di prezzo siamo perdenti in partenza ! Riferendosi al mercato interno Vincenzo Vitelli (Henkel) - vice presidente di Federchimica - ha sottolineato la priorità di ridare attrattività all´offerta dei beni di consumo attualmente compressa dai costi dei consumi obbligati e insidiata da scelte alternative rispetto ai consumi tradizionali. Si devono condividere prospettive a lungo termine con i partner del commercio, per tendere alla generazione congiunta di valore. Proprio su quest´ultimo aspetto, Vincenzo Miceli (Nestlé) - presidente uscente di Ibc - ha sottolineato che i cambiamenti cui puntiamo necessitano che "si faccia sistema" con la distribuzione moderna e si creino maggiori sinergie tra le organizzazioni imprenditoriali dei beni di consumo. . .  
   
   
CITROëN C4 PICASSO, LA « VISIOSPACE »  
 
Milano, 11 ottobre 2006 - Citroën lancia una nuova campagna pubblicitaria su C4 Picasso, commercializzata nel mese di ottobre. Il filmato si apre su una lampadina spenta, che poi si accende e si trasforma in modo molto poetico. Il vetro si separa dalla base e, come per magia, il metallo della base diventa una carrozzeria, che accoglie i sedili che « sbocciano » come petali. Il vetro della lampadina si trasforma nel parabrezza grandangolare e nel tetto vetrato panoramico di C4 Picasso. La vettura appare quindi completamente, e il filmato si conclude su C4 Picasso, accompagnata della definizione « Visiospace ». Al ritmo della musica del gruppo Bonobo assistiamo quindi alla « nascita » di C4 Picasso, uno spettacolo che sposa tecnologia e poesia. Realizzato con Nobrain (gruppo di infografisti), l’agenzia Euro Rscg Scher Lafarge ha lavorato sulle affinità tra una lampadina elettrica e la « visiospace » C4 Picasso. Per una come per l’altra si tratta di un incontro tra vetro e acciaio : la lampadina e C4 Picasso evocano la trasparenza e la luce, e rappresentano anche il simbolo dell’innovazione e dell’ispirazione. La concezione della campagna Tv viene ripresa anche sulla carta stampata, sui cartelloni e nel web, con l’immagine della lampadina e di C4 Picasso, che ne enfatizza la trasparenza. Con le ampie superfici vetrate e il grande abitacolo modulabile, C4 Picasso diventa la prima « visiospace » : « Visio » per la luce e la visibilità eccezionale, in particolare con il parabrezza panoramico grandangolare Wide Angle Screen di serie. « Space » per l’abitabilità e la spaziosità interna, a disposizione di tutti gli occupanti del veicolo. Concepita per ospitare fino a sette persone e per rendere semplice, piacevole e sicura la vita a bordo, C4 Picasso dispone sin dal primo livello di numerosi equipaggiamenti di confort a bordo, di assistenza alla guida o di sicurezza. Sin dal lancio sono disponibili quattro motorizzazioni versatili e performanti. .  
   
   
“LA SALUTE BUONA DA MANGIARE” AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA GALBUSERA FIRMATA DA LA SCUOLA DI EMANUELE PIRELLA PIANIFICAZIONE SU STAMPA E RADIO A PARTIRE DALL’11 OTTOBRE  
 
Milano, 11 ottobre 2006 – Parte oggi la nuova campagna pubblicitaria di Galbusera a sostegno della linea Speciali Salute la cui creatività è stata studiata da La Scuola di Emanuele Pirella. “La salute buona da mangiare” è il nuovo claim semplice ma incisivo che esprime sinteticamente la mission aziendale: coniugare al meglio gusto e salute per rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più attento alla propria alimentazione. Sette soggetti che presenzieranno le pagine della stampa quotidiana, dei settimanali e dei mensili da metà ottobre fino alla fine dell’anno valorizzando al massimo tutti i plus della linea Speciali Salute nelle gamme di biscotti, frollini e cracker senza zucchero, senza colesterolo, senza grassi, senza sale e senza glutine. Dal mese di novembre, poi, su tutte le principali emittenti nazionali, prenderà il via anche la campagna radio: due diverse tipologie di spot da 15’’ e 30 ‘’, molto briosi, giovanili e dinamici, si alterneranno nell’arco di un mese per un totale di oltre cento passaggi al giorno. “Abbiamo chiesto a La Scuola di Emanuele Pirella di ideare la nuova campagna mantenendo una continuità con la precedente soprattutto per ciò che riguardava il concept, per noi fondamentale, della bontà legata all’idea di salute. I risultati ci sembrano eccellenti e l’obiettivo centrato pienamente” ha dichiarato Lorenzo Galbusera, responsabile comunicazione e relazioni esterne dell’azienda. “Inoltre, la pianificazione ad ampio spettro su i più importanti quotidiani, periodici e radio nazionali studiata da Media Insight garantirà un adeguato impatto sul consumatore” ha commentato Lorenzo Galbusera. Galbusera, leader nel mercato salutistico dei prodotti da forno con una quota superiore al 40%, ha stabilito un investimento di circa 5 milioni di Euro per la realizzazione e la pianificazione della nuova campagna 2006. .  
   
   
INCONTRO INTERNAZIONALE “TERRE DI CINEMA”  
 
 Roma, 11 ottobre 2006 - Per la prima volta un confronto di politiche, strategie e risorse tra le regioni europee dove l’industria audiovisiva rappresenta una vocazione del territorio ed una scelta di sviluppo. Il 18 ottobre alle ore 9,30 si terrà presso la sala della Protomoteca in Campidoglio l’Incontro Internazionale “Terre Di Cinema”: alla presenza dei conservatori di musei e strutture culturali come il Prado e Versailles, divenuti ormai location cinematografiche internazionali, verranno presentati i programmi regionali per lo sviluppo di uno spazio europeo dell’audiovisivo. Il convegno sarà soprattutto occasione per la Firma della Convenzione tra i rappresentanti politici delle regioni europee che fanno parte della Crc Capital Regions for Cinema, network europeo, formato dala nuova Lazio Film Commission, Commission du Film d’Ile de France, Madrid Film Commission e Medienboard Berlin-brandenburg. La convenzione avrà lo scopo di individuare le risorse finanziare ed organizzative per varare progetti cinematografici in coproduzione pensati per il mercato europeo. Debutterà appunto alla Festa del Cinema di Roma la nuova Filmcommission Di Roma E Del Lazio, strumento di marketing territoriale per l’intero territorio del Lazio, inaugurando un laboratorio di incontro e di ascolto delle realtà professionali del cinema che maggiormente interagiscono con le Filmcommission. Lo stand della struttura nel villaggio del cinema dinanzi il Parco della Musica, carta di presentazione della nuova fondazione, sarà a disposizione dei partner e delle loro iniziative collegate alle attività regionali per il cinema. Per tutta la durata della Festa del Cinema saranno presenti all’interno dello stand la Filas, Crc Capital Regions for Cinema, Lait – Progetto Relab, Zone Attive. Nelle giornate del 19 e 20 ottobre saranno presenti rispettivamente Premio Solinas, con il progetto in partnership con la Regione Lazio “Story Net”, finalizzato alla ricerca di nuove storie per il cinema, e Doc. It per la presentazione dei propri progetti collegati alla Regione Lazio. Inoltre il 20 ottobre avrà luogo un “ Locations Tour” per far scoprire a registi e produttori stranieri nuovi luoghi di cinema della nostra regione: ville, castelli, paesaggi per lo più inediti di una “terra di cinema” spesso utilizzata ma non ancora completamente valorizzata nella sua complementarietà con la Hollywood sul Tevere. .  
   
   
RICORDI DI UN COLLEZIONISTA L’ARTE IN LIBRERIA EGEA CON GIUSEPPE PANZA E VITTORIO SGARBI  
 
Milano, 11 ottobre 2006 – Oggi alle ore 18. 00, presso la Libreria Egea di via Bocconi, 8 Milano, presentazione del libro Ricordi di un collezionista, ed. Jaca Book. Intervengono: Giuseppe Panza di Biumo, collezionista e autore del libro; Severino Salvemini, Direttore Cleacc Università Bocconi; Vittorio Sgarbi, Critico d’arte e Assessore alla Cultura del Comune di Milano; Anna Detheridge, Giornalista e Docente di Arti Visive. Giuseppe Panza di Biumo nasce a Milano nel 1923. Il padre, originario del Monferrato, lavora nel settore del commercio e della distribuzione dei vini. La madre ama dipingere e trasmette al figlio la passione per l´arte. Giuseppe Panza si laurea in giurisprudenza a Milano. Nel 1954 comincia a considerare l´idea di raccogliere una collezione d´arte contemporanea astratta (Tàpies, Klein, Fautrier, Rothko, Rauschenberg). Le prime acquisizioni di opere d´arte minimalista iniziano a New York, intorno alla metà degli anni Sessanta. Quando, nel 1966, s´inaugura al Jewish Museum di New York l´esposizione Primary Structures, che proporrà a livello internazionale la scultura minimalista, Panza ha già acquistato alcune opere di Robert Morris e Dan Flavin. A partire dal 1969 Villa Menafoglio Litta Panza, la villa barocca che la famiglia possiede a Varese, viene adattata alla "sentimento ambientale" delle opere di Lewitt, Judd, Morris, Nauman, Turrell: viene restaurata la rimessa e le cavallerizze, vengono studiati percorsi ambientali con gli artisti europei e americani che giungono per realizzare le loro opere nelle ampie sale della dimora settecentesca, donata nel 1996 al Fondo per l´Ambiente Italiano e oggi trasformata in museo. Tra il 1990 ed il 1992, Giuseppe Panza dona, vende e concede in prestito 694 pezzi della sua prestigiosa collezione alla Solomon R. Guggenheim Foundation, che così incrementa notevolmente i suoi fondi d´arte contemporanea. .  
   
   
LAIMBURG: IN UN LIBRO STORIA, ARCHEOLOGIA E RESTAURO DEL CASTELLO  
 
Bolzano, 11 ottobre 2006 - "Il castello di Laimburg: storia, archeologia e restauro" è il titolo del volume dedicato al manufatto tra Oltradige e Bassa Atesina, pubblicato a cura dei Beni culturali della Provincia, presentato oggi (10 ottobre) tra le rovine del castello dal presidente Luis Durnwalder e dall´assessore ai Beni culturali Sabina Kasslatter Mur. Il castello, il cui decadimento progressivo è iniziato già nel Xvi secolo, rientra tra i 50 ruderi che negli scorsi decenni sono stati restaurati e messi in sicurezza grazie al finanziamento pubblico. La Provincia da alcuni decenni è infatti proprietaria della rovina ed ha avviato - con un´operazione congiunta tra l´Azienda Laimburg, la Ripartizione Agricoltura e foreste e la Ripartizione Beni culturali - i lavori di restauro e di consolidamento del sito. Parallelamente gli esperti hanno condotto una rielaborazione della storia e dell´archeologia del maniero, che ha contribuito a una sua rivalutazione. Gli aggiornamenti sono raccolti nel volume "Il castello di Laimburg: storia, archeologia, restauro", a cura di Waltraud Kofler Engl e Gustav Pfeifer (collana Beni culturali in Alto Adige, studi e ricerche 2), presentato oggi pomeriggio tra le rovine del castello a Vadena, presenti Luis Durnwalder e Sabina Kasslatter Mur, mentre ha fatto gli onori di casa l´amministratore dell´Azienda speciale Laimburg Klaus Platter. La documentazione dello stato precedenti i lavori ne rudere, la pulizia dalle erbacce, lo scoprimento dei tratti murari e le opere di consolidamento sono state condotte tra il 1998 e il 2001 e hanno aumentato le informazioni e le conoscenze sul castello, punto di partenza per la nuova analisi storico-archeologica. Il libro illustra i lavori di scoprimento nel perimetro della rovina e nelle immediate vicinanze, le ricerche archeologiche, le pitture murali della cappella andate quasi perdute. "Questo libro vuole documentare la rovina del castello come testimonianza storica, costruttiva, archeologica e nelle varie funzioni che svolgeva", ha sottolineato il presidente Durnwalder ricordando l´impegno della Provincia per la tutela del patrimonio storico-artistico locale. Gli autori, Waltraud Kofler Engl e Gustav Pfeifer, hanno spiegato che l´obiettivo del lavoro è stato quello di "cercare un´osservazione quanto più possibile completa e interdisciplinare del castello e dei dintorni, per poterlo racontare ai lettori. " Autori dei contributi del volume sono Christian Terzer, Gabriella Stabile Re, Lorenzo Dal Rì, Catrin Marzoli, Walter Angonese. .  
   
   
“XIII PREMIO NAZIONALE DI LETTERATURA PER L’INFANZIA “GIACOMO GIULITTO” – CITTÀ DI BITRITTO”: RESA NOTA LA TERNA DEI FINALISTI PER LA CATEGORIA NARRATIVA – RAGAZZI  
 
Bitritto, 11 ottobre 2006 - La commissione selezionatrice della Xiii Edizione del Premio nazionale di letteratura per l’infanzia “Giacomo Giulitto – Città di Bitritto” ha reso noti i tre titoli finalisti per la categoria “Opere edite di narrativa per ragazzi (Categoria A tra 10 e 13 anni)”. La terna dei finalisti, selezionata tra i 26 volumi in concorso per questa categoria, è la seguente: “Anguilla” di Antonio Ferrara – Salani Editore; “L’ultimo orco” di Silvana De Mari – Salani Editore; “Una bambina chiamata Africa” di Alberto Melis – Edizioni Piemme. Il vincitore verrà proclamato il prossimo 8 dicembre in occasione della serata conclusiva del premio presso il Castello di Bitritto. Giunto ormai alla sua Xiii edizione il Premio “Giacomo Giulitto – Città di Bitritto” rappresenta da anni uno dei più importanti premi nazionali di letteratura per l’infanzia. Tra i vincitori delle passate edizioni nomi di assoluto rilievo come: Lidia Ravera, Sergio Zavoli, Vivian Lamarque Gina Basso, Beatrice Solinas Donghi e Anna Sarfatti. .  
   
   
PRESENTAZIONE LIBRO DI POESIE ALLA BERIO MA NON ESISTE ATTESA DI GIUSEPPE BIGNAMI DE FERRARI EDITORE  
 
 Genova 11 ottobre 2006- Venerdì 13 ottobre si svolgerà- alle ore 17 presso la Sala Chierici della Biblioteca Berio (Via del Seminario, 16 a Genova)- la presentazione del libro di poesie di Giuseppe Bignami "Ma non esiste attesa" De Ferrari Editore (pagine 58, Euro 10). Con l´Autore interverrà il prof. Salvatore Di meglio, Preside del Liceo Andrea D´oria. In programma performance di violino. Il confine tra poesia e musica? Molto labile. La canzone, ad esempio, porta addirittura racchiuse in sé le due anime. Non ci sarebbe quindi da meravigliarsi, anche se la cosa è rara, quando un musicista uscito dai binari lascia l’archetto e lo spartito per la penna e ci offre l’esuberanza delle sue emozioni e dei suoi sentimenti. Giuseppe Bignami è uno di questi. Ascoltiamolo, anche perché il suo “canto” possiede un marchio indelebile, quello della lievità e delle fermezza: molte delle sue immagini poetiche, infatti, sono espresse con mano delicata ma salda, le stesse qualità indispensabili per far nascere la limpidezza musicale dello strumento. E’ un affascinante intreccio, che contribuisce a perfezionare il quadro della poliedrica, singolare, preziosa personalità di quest’autore (dalla prefazione al libro di Franco Accame). Giuseppe Bignami, ultimo d’antica famiglia bolognese, è nato a Genova sul finire del 1947. Ha concluso tre decenni di professione violoncellistica presso il Teatro Carlo Felice. Col tempo ha sviluppato doti e passione nella conoscenza dell’arte e nel collezionismo avanzato, a cui ha dedicato interventi di frequentazione specialistica, partecipando anche a importanti mostre di settore. Tra le pubblicazioni si segnalano: “Mademoiselle Xcv” Pirella Genova 1985; Appartenenze: libri e fatti del N. Signor Conte Aurelio Guarnieri Ottoni”, ne l’Intermediaire del Casanovistes, Geneve 1989; “Aggiornamenti e proposte sull’iconografia casanoviana, ivi, 1999, etc. -- .  
   
   
SUBILLA REGINA CROCIATA A TORINO  
 
 Torino, 11 ottobre 2006 - Giovedì 12 ottobre 2006 alle ore 21,15 presso il Centro Culturale Italo-arabo "Dar Al Hikma", in Via Fiocchetto, 15 a Torino, si terrà la presentazione del recente volume di Giuseppe Ligato: Sibilla regina crociata. Guerra, amore e diplomazia per il trono di Gerusalemme, Bruno Mondadori Editore, Milano 2006. L´iniziativa è organizzata in collaborazione con l´Associazione Culturale Italia Medievale e vedrà la partecipazione dell´autore. E´ questo il primo appuntamento del ciclo di incontri "Il mondo nel Medioevo tra Oriente e Occidente", del quale allego la locandina con il programma completo. Il libro - Destinata alla corona del regno di Gerusalemme a causa della malattia del fratello Baldovino Iv, Sibilla regnò solo dal 1186 al 1190 in uno dei momenti di maggio crisi del regno crociato - la controffensiva guidata da Saladino - ma in questi pochi anni ebbe modo di assistere a guerre, intrighi, crisi istituzionali, lotte di fazione come raramente accadde ad altri sovrani medievali. In una società guerriera, basata sul potere maschile, questa donna appare nelle cronache e nelle lettere coeve come una figura pressoché unica. Intraprendente e coraggiosa, capace di grande autorità, ai baroni locali seppe imporre quale re Guido di Lusignano, un marito che amava, anteponendo i propri sentimenti alla ragion di stato. Refrattaria a calarsi in un ruolo di secondo piano, fu un´abile diplomatica e condusse un´intensa attività politica sia con le corti d´Europa sia con le potenze islamiche, trattando con Saladino la liberazione del consorte. La determinazione e il coraggio con cui affrontò la guerra, avendo come ultima reggia una tenda nel campo d´assedio di Acri, fanno di Sibilla uno dei personaggi femminili più interessanti del Medioevo. Giuseppe Ligato, studioso di storia delle crociate, del regno latino di Gerusalemme e degli ordini cavallereschi, è membro della Società Storica Lombarda e della Society for the Study of the Crusades and the Latin East. Ha contribuito all´allestimento della mostra sulla Terrasanta (Palazzo Reale, Milano 2000) e collabora con lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Fra le sue pubblicazioni più recenti: La croce in catene. Prigionieri e ostaggi cristiani nelle guerre di Saladino (1169 - 1193), Cisam, Spoleto 2005. .