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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Ottobre 2006
UN´ÉQUIPE DI SCIENZIATI INDIVIDUA UNA PROTEINA FONDAMENTALE PER LA RIGENERAZIONE EPATICA  
 
 Bruxelles, 11 ottobre 2006 - Un´équipe di scienziati attivi in Spagna e Australia ha identificato una proteina essenziale per la rigenerazione epatica, che potrebbe consentire lo sviluppo di cure per gravi patologie del fegato come l´epatite. Gli scienziati dell´Università di Barcellona (Spagna) e dell´Istituto di bioscienza molecolare dell´Università di Queensland (Australia) hanno scoperto che la proteina, conosciuta con il nome di caveolina-1, è essenziale per la rigenerazione. «Il fegato ha una capacità eccezionale di rigenerarsi e ripararsi in seguito a un danno, ad esempio dopo l´assunzione di grandi quantità di alcol», afferma Robert Parton, uno dei responsabili dell´équipe. «Tuttavia in alcune malattie, come l´epatite e la cirrosi, il fegato è così danneggiato da non essere più in grado di rigenerarsi. Capire che la caveolina-1 è un elemento essenziale del processo di rigenerazione epatica ci avvicina alla scoperta di una cura per le persone il cui fegato non è in grado di guarire autonomamente». La scoperta è avvenuta mettendo a confronto topi normali e topi incapaci di produrre caveolina-1. Il fegato dei topi normali era, nella maggior parte dei casi, in grado di rigenerarsi dopo aver subito un danno, mentre tre quarti dei topi senza caveolina-1 sono morti in presenza di grave deterioramento del fegato. «Prima di essere compromesso, il fegato dei topi incapaci di produrre caveolina-1 non era molto diverso da quello dei topi normali», ha spiegato il professor Parton. «Ciò suggerisce che altre proteine compensano probabilmente l´assenza di caveolina-1 quando il fegato funziona normalmente, e che il suo ruolo essenziale emerge solo quando il fegato è malato». .  
   
   
LA RETE DI ECCELLENZA GA2LEN CHIEDE MAGGIORE ATTENZIONE ALLE ALLERGIE NELL´AMBITO DEL 7PQ  
 
 Bruxelles, 11 ottobre 2006 - La rete di eccellenza (Network of Excellence, Noe) Ga2len invita i decisori politici a sostenere la proposta del Parlamento europeo di inserire le malattie allergiche nelle priorità sanitarie del Settimo programma quadro (7Pq). Anche se le allergie figurano attualmente tra le priorità della ricerca alimentare indicate nella proposta della Commissione europea, i membri della rete Ga2len vorrebbero che le principali priorità della ricerca sanitaria trattassero questo problema più in generale, dal momento che in Europa soltanto l´8% delle manifestazioni allergiche sono di origine alimentare. «[Il] fatto che [il] problema delle allergie in generale non figuri tra le priorità dell´agenda di ricerca sanitaria che richiedono maggior attenzione rischia di compromettere progressi complessivi nella comprensione di questa complessa condizione», si legge in una dichiarazione della rete. Le allergie sono un problema globale, benché manifestazioni e cause delle reazioni possano variare. I ricercatori ritengono che occorre trattare i molti differenti aspetti di questa condizione, così come i suoi effetti scatenanti, se si vogliono conoscere a fondo le malattie allergiche nel loro insieme. Le allergie possono essere fatali. Secondo l´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l´asma uccide una persona ogni ora in Europa e questo problema sta diventando sempre più diffuso: attualmente un bambino su tre è affetto da una forma allergica e entro il 2015 metà della popolazione europea potrebbe soffrire di una o più condizioni allergiche. Le allergie possono avere un notevole impatto sulla vita quotidiana di chi ne soffre. I bambini fanno assenze a scuola e devono talvolta astenersi da attività sportive e ricreative, mentre sia ragazzi che adulti vedono intaccata la propria sicurezza da problemi respiratori e della cute. Ga2len sottolinea anche i costi economici delle allergie, che secondo le stime ammontano a 100 Mrd Eur l´anno. La rete Ga2len riunisce 26 centri europei di ricerca allergologica allo scopo di migliorare diagnosi, prevenzione e trattamento delle malattie allergiche. Negli ultimi mesi è stata completata la creazione di una banca dati europea che raccoglie studi epidemiologici longitudinali comparabili, chiamati coorti. Essa dovrebbe facilitare il lavoro degli scienziati nello svolgimento di analisi più affidabili relative ai fattori genetici e ambientali che causano le allergie. Http://www. Ga2len. Net .  
   
   
FVG: PRESENTATO PIANO SANITARIO REGIONALE 2006-2008  
 
Trieste,11 ottobre 2006 - Il Piano sanitario e sociosanitario regionale del triennio 2006-2008 che abbiamo preparato è uno strumento di integrazione a cui sottendono molti altri atti (Piano della riabilitazione, della prevenzione, del sangue, progetto materno-infantile, per le dipendenze, per gli anziani, per la disabilità, riordino degli Istituti di ricerca Irccs), è il frutto di un´amplissima concertazione non di forma e di sperimentazioni già avviate, si basa su una spesa finanziaria sostenibile che però non dipende da fattori esclusivamente regionali (proponimento della Regione è stare sotto il tasso medio nazionale di spesa). A parlare in questi termini è stato l´assessore alla Salute, Ezio Beltrame, alla Iii Commissione consiliare presieduta da Nevio Alzetta (Ds) e che venerdì 20 ottobre esprimerà un parere in merito. Andiamo a colmare un vuoto - ha spiegato ancora il titolare della sanità regionale - in quanto l´ultimo Piano a medio termine valeva per il triennio 2000-2002, inoltre il nuovo è coordinato con il Piano degli interventi e dei servizi sociali che stiamo redigendo in questi giorni, ha già ottenuto l´approvazione della Conferenza permanente per la programmazione socio-sanitaria, del ministero della Salute e delle Università. Dopo il parere della Iii Commissione, dovrà essere approvato dalla Giunta regionale. A chi accusa chiusure va detto che l´unica chiusura che abbiamo fatto è quella di posti letto inutilizzati. Entrando, poi, più in dettaglio, si è appreso che i principali contenuti del Piano sono il potenziamento della prevenzione, della sanità pubblica territoriale e delle cure intermedie conferendo centralità al Distretto, nonché la riorganizzazione della rete ospedaliera per funzioni e per area vasta. Nel triennio si prevedono più prevenzione e promozione della salute (vaccinazioni, screening oncologici, campagne informative); più soddisfazione per utenti e operatori (valutazione e formazione del personale, calo dei tempi di attesa, erogazione diretta dei farmaci); più assistenza territoriale con un maggior ruolo del Distretto e assistenza per obiettivi prioritari; programmazione con tre aree vaste (giuliano-isontina, udinese, pordenonese) e tre Aziende sanitarie coordinatrici (Ass 1, 4 e 6); individuazione di tre poli ospedalieri (Trieste, Udine e Pordenone) integrati tra loro così come integrazione tra Burlo Garofolo e Azienda ospedali uniti di Trieste, Cro di Aviano e Azienda ospedaliera di Pordenone (gli Irccs fanno parte dell´area vasta); mantenimento delle attuali funzioni per acuti a Cividale, Gemona, Maniago e Sacile con un progetto specifico. Quanto alle risorse, si prevede un sistema di finanziamento differenziato per il territorio (che avrà un tasso di crescita del 7,2%) e gli ospedali (tasso di crescita del 3,1%), per un totale di crescita prevista del sistema generale del 4%; il Centro servizi condivisi dovrà conseguire a regime un risparmio di costi (beni, servizi e personale) di 60 milioni di euro; non si ritiene ci saranno incrementi per il rinnovo dei contratti di lavori e della farmaceutica superiori al 3% annuo. Il riequilibrio territoriale c´è stato con il riparto delle risorse, Udine e Pordenone hanno ricevuto di più perché avevano bisogno di più fondi, si deve smettere di ragionare per campanilismi. Infine, l´assessore non ha mancato di evidenziare le maggiori criticità registrate presso gli ospedali: rigidità su come organizzarsi con conseguenti duplicazioni; scarsa integrazione dei processi di accesso e di dismissione; sovraffollamento dell´area medica e necessità di sviluppare le post acuzie; ruolo limitato di programmare per area vasta; costi elevati; insoddisfazione del personale; livelli di performance, inclusi i tempi di attesa, da migliorare. Non ci sarà alcuna chiusura di ospedali, per quelli piccoli è previsto un progetto di potenziamento, nessuno perderà funzioni. .  
   
   
VENDITA DI MEDICINALI AL DI FUORI DELLE FARMACIE  
 
Roma, 11 ottobre 2006 - E´ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 232 del 5 ottobre 2006 la circolare del ministero della Salute n. 3 del 3 ottobre scorso concernente "Vendita di alcune tipologie di medicinali ad di fuori della farmacia: ´applicazione dell´articolo 5, commi 1, 2, 3, 3-bis e 4 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248´". La circolare fornisce alcuni chiarimenti al fine di superare le iniziali difficoltà riguardo la possibilità di vendita al pubblico in esercizi diversi dalle farmacie, dei farmaci da banco o di automedicazione e di tutti i farmaci o prodotti non soggetti a prescrizione medica, nonché le relative modalità attuative. In particolare, il provvedimento stabilisce quali esercizi commerciali possono effettuare attività di vendita al pubblico dei farmaci: esercizi di vicinato (superficie di vendita non superiore a 150 mq. Nei comuni con popolazione residente inferiore a 10. 000 abitanti e a 250 mq. Nei comuni con popolazione residente superiore a 10. 000 abitanti); medie strutture di vendita (superficie superiore a 150 mq. E fino a 1. 500 mq. Nei comuni con popolazione residente inferiore a 10. 000 abitanti e a 2. 500 mq. Nei comuni con popolazione residente superiore a 10. 000 abitanti); grandi strutture di vendita (superficie superiore a 1. 500 mq). La vendita è consentita durante l´orario di apertura dell´esercizio commerciale e deve essere effettuata nell´ambito di un apposito reparto, alla presenza e con l´assistenza personale e diretta al cliente di uno o più farmacisti abilitati all´esercizio della professione ed iscritti al relativo ordine. Possono essere venduti i medicinali industriali, non soggetti a prescrizione medica, comprendenti: medicinali da banco o di automedicazione e i restanti medicinali non soggetti a prescrizione medica; i prodotti omeopatici classificati come medicinali vendibili senza presentazione di ricetta medica e i medicinali per uso veterinario che possono essere acquistati senza ricetta medica. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/medicinali_vendita/index. Html .  
   
   
AUMENTANO I DONATORI DI SANGUE NEL LAZIO  
 
Roma, 11 ottobre 2006 - Sono diventati sempre più numerosi i donatori di sangue del Lazio. Nei primi otto mesi del 2006, infatti, la Regione ha aumentato del 10,6% le sacche di sangue a propria disposizione, evidenziando un sensibile miglioramento. Un salto di qualità soprattutto nelle province, nelle quali l´aumento ha raggiunto il 17%. Dati incoraggianti ma che non risolvono del tutto il problema. L´autosufficienza, infatti, è ancora lontana, ma il trend positivo induce all´ottimismo. Particolarmente soddisfatto dei risultati Augusto Battaglia, assessore alla Sanità del Lazio. “Rispetto agli anni scorsi - ha spiegato l’assessore - abbiamo svolto una campagna meno imponente dal punto di vista pubblicitario, ma più capillare e ´a lungo termine´. E siamo felici di vedere che specialmente nelle province i risultati sono stati incoraggianti”. Importante il fatto che l´aumento si sia registrato anche nel periodo estivo. “Per la prima volta - ha continuato Battaglia - non abbiamo dovuto acquistare sacche di sangue all’estero. E´ un dato importante che ci mostra una popolazione più sensibile a questi argomenti”. Per l’assessore alla Salute, però, tutto questo non basta. “I bisogni di salute aumentano - ha spiegato - e quindi c´è necessità sempre maggiore di sangue. Nei primi mesi del 2006, ad esempio, abbiamo aumentato del 22-23% il numero di operazioni in cui il sangue è fondamentale, come i trapianti”. L´obiettivo è quindi raggiungere la completa autosufficienza in tutta la Regione, che necessita annualmente “di almeno 30 mila sacche di sangue”. “Per ora - conclude l´assessore - ne mancano all´appello ancora 10-11 mila”. .  
   
   
RES E "MEDICI SENZA ETÀ" GRAZIE AD UN ACCORDO FRA IL REGISTRO DELLA SOLIDARIETÀ DEL COMUNE DI ROMA ED IL PROGETTO "MEDICI SENZA ETÀ" DELLA FONDAZIONE ENPAM I MEDICI IN PENSIONE SVOLGERANNO ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO PRESSO LE ASSOCIAZIONI DELLA CITTÀ.  
 
 Roma, 11 ottobre 2006 - Grazie ad un accordo fra "Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici ed Odontoiatri" (Fondazione Enpam) ed il "Res – Registro della solidarietà" del Comune di Roma, i medici in pensione svolgeranno attività solidale e di volontariato a favore delle associazioni cittadine. L´intesa, siglata oggi, prevede infatti che il progetto "Medici Senza Età", gestito dall´Enpam ed attivo da circa due anni, metterà a disposizione del Res la sua Banca Dati nella quale risultano iscritti circa 600 medici in pensione, disponibili ad attività di volontariato. Il Res riceverà le richieste da parte di quelle Associazioni di volontariato della città che hanno bisogno di una consulenza, di un´assistenza o di un supporto medico per poi interfacciarsi con l´archivio di "Medici Senza Età" al fine di individuare il medico-volontario. Il Res riceverà le richieste provenienti da parte di associazioni, organismi o progetti istituzionali che abbiano la necessità di avvalersi delle prestazioni volontaristiche dei medici e provvederà quindi a trasmettere al Progetto "Medici Senza Età" della Fondazione Enpam le necessità specifiche indicando il tipo di attività e di progetto nel quale i medici saranno inseriti. "Medici Senza Età", in base a tali indicazioni, individuerà fra i propri iscritti i medici disponibili, e li fornirà al Res che provvederà a contattarli e ad inserirli nei diversi progetti. I medici svolgeranno la loro attività in forma assolutamente volontaristica e gratuita, mettendo a disposizione la loro professionalità (sono decine le diverse specializzazioni presenti nella banca dati di "Medici Senza Età") con un gesto concreto di solidarietà. Pediatri, dermatologi, ginecologi, igienisti, neurologi, cardiologi doneranno il loro tempo e le loro capacità per aiutare e sostenere il lavoro delle associazioni di volontariato impegnate nell´assistenza ai bambini, ali anziani, ali stranieri, alle persone in difficoltà… "Quella del medico non è semplicemente una professione – ha dichiarato il presidente dell´Enpam Eolo Parodi – ma un impegno sociale e civile. Per questo sono davvero tanti i medici che, conclusa la loro attività lavorativa, desiderano continuare a mettere a disposizione il loro prezioso bagaglio di competenza. Il progetto "Medici Senza Età" è nato per questo motivo, e nell´arco di due anni ha già raccolto le adesioni di quasi 600 medici. Siamo quindi felici di mettere a disposizione anche del Res e della città di Roma questo servizio, e ci auguriamo anzi che altri medici vogliano iscriversi e partecipare alla nostra attività. " "Questo accordo – ha detto l´Assessore alle Politiche sociali Raffaela Milano – riassume perfettamente gli obiettivi per i quali è nato il Registro della Solidarietà: raccogliere le disponibilità da parte dei cittadini per metterle a disposizione di quegli organismi che svolgono attività di assistenza e volontariato. Per tante realtà del volontariato la possibilità di poter oggi usufruire di un parere medico, di una visita o di una consulenza è davvero preziosa. Ringraziamo l´Enpam per questa partnership, nella convinzione i "medici senza Età" daranno un aiuto reale ed importantissimo in tante situazioni di difficoltà". Le associazioni di volontariato ed in generale gli enti che gestiscono progetti sociali e solidali possono contattare il Res per richiedere l´intervento di un "Medico Senza Età". Telefono 060606 – email: info@resroma. It I medici che vogliono iscriversi alla banca dati del progetto "Medici senza Età" della Fondazione Enpampossono trovare il modulo nel sito www. Enpam. It .  
   
   
A VARALLO SESIA LA ´CASA DELLA SALUTE´ SARA´ UNA STRUTTURA INNOVATIVA IN PIEMONTE  
 
Torino, 11 ottobre 2006 - Si è tenuto ieri pomeriggio, presso l’Assessorato alla tutela della salute e sanità, il previsto incontro tra l’assessore Mario Valpreda, il commissario dell’Asl 11, Mauro Barabino, e gli amministratori comunali di Varallo Sesia: il sindaco Gianluca Buonanno, il vicesindaco Pietro Bondetti e l’assessore alla sanità, Federico Grupallo. Nell’incontro, si è convenuto sull’opportunità di costruire a Varallo una “Casa della salute”, struttura innovativa nel panorama piemontese, in cui saranno presenti tutti i servizi primari e specialistici necessari alla popolazione dell’alta Valsesia. Nell’edificio troveranno spazio, oltre alle attività territoriali già esistenti, anche nuovi servizi da individuare sulla base di uno studio epidemiologico sui bisogni di salute della popolazione. In più, è prevista l’attivazione di posti letto dedicati alle funzioni di “ospedale territoriale”. La localizzazione della “Casa della salute” verrà definita in seguito a verifiche, che saranno effettuate dai tecnici dell’Azienda sanitaria e del Comune. I particolari della nuova realizzazione saranno oggetto di un protocollo d’intesa, che verrà stipulato entro la fine dell’anno, da siglarsi tra la Regione, l’Asl, la città di Varallo e gli altri Comuni coinvolti. Nell’attesa di questo accordo, è comunque in atto un’azione di potenziamento e riqualificazione dei servizi territoriali esistenti, messo a punto dal direttore del locale Distretto, in collaborazione con il Comune di Varallo, con cui, ha dichiarato Valpreda, “si è avviato un positivo e costruttivo rapporto di collaborazione per la ricerca delle soluzioni ai problemi sanitari della Valle”. .  
   
   
BREAST FRIENDS: UN AMICO IN PIÙ PER SCONFIGGERE IL TUMORE AL SENO ARRIVA IN ITALIA LA GRANDE CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CHE COINVOLGE CELEBRITIES DI TUTTO IL MONDO JERRY HALL, MARCIA CROSS, ROSANNA ARQUETTE, RONAN KEATING, JOAQUIN CORTES. PER L’ITALIA, LUISA CORNA, ROMINA POWER, PAOLA SALUZZI E IVANA SPAGNA.  
 
 Milano, 11 ottobre 2006 ­– Glamour e solidarietà riflessi in una straordinaria serie di scatti firmati da Rankin, uno dei più conosciuti e celebrati fotografi a livello internazionale: davanti al suo obiettivo, star di tutto il mondo che hanno posato insieme a una loro amica passata attraverso l’esperienza del tumore al seno. L’occasione è la campagna internazionale di sensibilizzazione Breast Friends, sostenuta da Roche, che ha dato vita a una grande mostra fotografica, ospitata da oggi e fino al 16 ottobre alla Galleria Vittorio Emanuele Ii di Milano. Rosanna Arquette, Jerry Hall e Marcia Cross sono solo alcune delle tante celebrities che hanno prestato il loro volto alla campagna; per l’Italia partecipano Luisa Corna, Romina Power, Paola Saluzzi e Ivana Spagna. Ognuna di loro ha avuto un’amica o una parente colpita da tumore al seno, e le è stata vicina, condividendone i timori, le speranze, il difficile percorso verso la guarigione. Ogni scatto di Rankin racconta una storia di amicizia che la terribile esperienza della malattia ha contribuito a rafforzare e che è stata molte volte un fattore determinante per uscire dal tunnel. Perché lo scopo della campagna Breast Friends, che nel nostro paese è promossa dall’Associazione Salute Donna ed è patrocinata dal Ministero della Salute, è quello di sottolineare l’importanza dell’amicizia e della solidarietà per sconfiggere il tumore al seno. “La nostra associazione” ha dichiarato Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna “è da anni impegnata nell’informazione e nella prevenzione dei tumori femminili. Abbiamo aderito con entusiasmo a questa campagna perché intendiamo sottolineare quanto sia importante per le donne colpite da tumore al seno avere una amica o un amico che le accompagni lungo il percorso della malattia. La partecipazione degli artisti fa sì che questo messaggio sia ancora più incisivo e che raggiunga il maggior numero di persone”. In Italia vivono circa 300. 000 donne a cui è stato diagnosticato un tumore al seno e ogni anno si registrano circa 40. 000 nuovi casi. Negli ultimi anni, anche a causa dell’allungamento della vita media, è aumentata l’incidenza del carcinoma mammario ma grazie alla diagnosi precoce e ai nuovi farmaci sono migliorate, e di molto, le prospettive per le donne colpite da questa malattia. Le percentuali di guarigione sono raddoppiate e possono raggiungere il 90% se la malattia è diagnosticata per tempo e correttamente tipizzata. Infatti, una delle più importanti scoperte degli ultimi anni, dovuta alle tecniche di biologia molecolare, è che non c’è un unico tipo di carcinoma mammario, ma ne esistono diverse forme che evolvono con progressioni più o meno rapide. “Sono sicuramente presenti diverse forme di tumore al seno, che tradizionalmente si differenziano in base alle caratteristiche biologiche identificabili con un esame dei tessuti” ha sottolineato Luca Gianni, Direttore del Centro di Oncologia Medica dell’ Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano. “I tumori con elevata espressione di recettori per gli estrogeni - ha aggiunto il professor Gianni - hanno un andamento in genere diverso e meno aggressivo di quelli che non hanno questo tipo di recettore. Al contrario, i tumori con aumentata espressione di recettori per fattori di crescita, come il recettore Her2, tendono ad avere un andamento più aggressivo”. È fondamentale quindi individuare il tipo di tumore al seno da cui si è colpite perché oggi esistono farmaci in grado di aggredire in modo specifico e selettivo alcune forme di carcinoma mammario, aumentando le probabilità di successo della terapia. Uno dei più importanti successi è stato ottenuto contro il tumore Her2 positivo, una forma particolarmente aggressiva, insidiosa e con esordio precoce, che può essere contrastata con un anticorpo monoclonale che blocca e inibisce il recettore Her2, il Trastuzumab, in grado di ridurre notevolmente il rischio di recidive e di migliorare la qualità di vita delle pazienti, grazie all’assenza degli effetti collaterali più fastidiosi. Informazione corretta e diagnosi precoce possono quindi fare la differenza contro il tumore al seno: compito del “breast friend” è aiutare l’amica colpita da tumore ad informarsi, a porre al medico le domande giuste, a cercare la diagnosi più accurata e i migliori trattamenti disponibili. La guerra al tumore al seno non si affronta da sole: è il messaggio chiave di questa campagna che, dopo Milano, verrà rilanciato a Roma dove la mostra fotografica sarà allestita per una settimana dal 25 al 31 ottobre in piazza San Lorenzo in Lucina. Con gli scatti di Rankin verrà realizzato un book fotografico distribuito in Italia attraverso le sezioni locali di Salute Donna, con il duplice obiettivo di promuovere l’informazione sulla malattia e di raccogliere fondi per sostenere un progetto di ricerca sulle “cellule staminali e il tumore alla mammella”, sviluppato dalla Divisione di Oncologia Sperimentale e i Laboratori dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano. .  
   
   
OFTALMICO, ACCORDO TRA REGIONE E OSPEDALE UN TAVOLO TECNICO ELABORERA´ NUOVE PROPOSTE  
 
Torino, 11 ottobre 2006 - Ieri, l’assessore regionale alla tutela della salute e sanità, Mario Valpreda, ha incontrato una delegazione dei rappresentanti dell’ospedale Oftalmico, composta da Federico Grignolo, Paola Vaona e Claudio Amè. La riunione ha rappresentato un momento di confronto franco e chiarificatore sui diversi percorsi che la Regione, da una parte, e gli operatori dell’ospedale Oftalmico, dall’altra, propongono per potenziare le attività di oculistica in ambito sia metropolitano sia regionale. Dopo ampia discussione, si è concordato sull’opportunità che, in tempi brevissimi, si costituisca un tavolo tecnico che veda la partecipazione di componenti designati dalla Regione e dal Comitato per la difesa dell’Oftalmico. Compito dell’organismo sarà quello di elaborare delle proposte che permettano di salvaguardare il ruolo dell’Oftalmico, garantendo l’estensione dei servizi oculistici ai presidi ospedalieri che ne sono sprovvisti, sia con la creazione di una rete oculistica diffusa su tutto il territorio metropolitano - progetto su cui esiste una sostanziale identità di vedute - sia con il potenziamento delle attività esistenti nella struttura di via Juvarra. .  
   
   
12 OTTOBRE 2006 GIORNATA MONDIALE DELLA VISTA  
 
Roma, 11 ottobre 2006  - Galleria Alberto Sordi e Palazzo Ferrajoli Ipovisione e cecità un’emergenza da tenere d’occhio Il 12 ottobre 2006, in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale della Vista, l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – Sezione italiana, in collaborazione con Cbm Italia (Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo), organizza una serie di iniziative alla Galleria Alberto Sordi e una conferenza stampa a Palazzo Ferrajoli, per sensibilizzare le istituzioni e il grande pubblico sul bene incomparabile della vista e quindi evitare dove possibile, il dramma della cecità. Per tutta la giornata (dalle 10 alle 20), nella Galleria A. Sordi saranno allestiti 4 corner finalizzati a sensibilizzare le diverse fasce di popolazione: bambini, adulti e anziani. Attraverso una esami oculistici gratuiti, materiale informativo, spettacoli e gadget, sarà possibile far conoscere ai cittadini, quanto sia importante eseguire dei controlli periodici, per scongiurare l’insorgere di patologie visive. Alcune cifre testimoniano la portata del problema: in Italia vi sono circa 350 mila ciechi e più di 1 milione e mezzo di ipovedenti, questi ultimi in rapida crescita a causa dell’avanzamento della vita media; poco più del 30% dei bambini viene visitato alla nascita; quasi il 30 % degli alunni di scuola elementare non è mai stato sottoposto ad una visita oculistica. Per quanto riguarda gli adulti, circa 1 milione di persone è affetto da glaucoma e la metà non ne è a conoscenza; si stima che circa il 5-10% della popolazione sopra i 75 anni è affetta da degenerazione maculare senile. L’organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme che nel mondo vi sono 37 milioni di ciechi e 124 milioni di ipovedenti. Il 90% dei non vedenti vive nelle aree povere del pianeta; nel 75% dei casi, la cecità può essere evitata attraverso trattamenti e con misure preventive. Le patologie più diffuse sono: la cataratta, che colpisce 20 milioni di persone; il tracoma, da cui sono affetti 146 milioni di soggetti; l’oncocercosi, che conta 17 milioni di ammalati; la xeroftalmia, che affligge ogni anno 350 mila bambini e il glaucoma, che ha reso ciechi 4 milioni e mezzo di individui. Questi numeri fotografano la drammaticità del fenomeno che può essere arginato solo con un’adeguata prevenzione, poiché la maggior parte delle patologie visive è curabile ed evitabile con trattamenti tempestivi. Sarà questo il messaggio che verrà lanciato con forza durante la conferenza stampa con le istituzioni, moderata da Livia Azzariti, nella vicina sede di Palazzo Ferrajoli alle 10. 30, aperta da Giuseppe Castronovo, presidente della Iapb Italia, alla quale interverranno Mario Angi, presidente di Cbm Italia, Silvio Mariotti, responsabile dell’Oms per la prevenzione della cecità e Filippo Cruciani, Dipartimento di Scienze Oftalmologiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. .  
   
   
ECCO LE FOTO CHE ANCHE I CIECHI POSSONO VEDERE PER IL MUSEO NAZIONALE ALINARI DELLA FOTOGRAFIA (INAUGURAZIONE IL 28 OTTOBRE) LA STAMPERIA BRAILLE DELLA REGIONE TOSCANA HA REALIZZATO UN’ESPOSIZIONE PER NON VEDENTI. UN’OPERA IN 3D UNICA AL MONDO  
 
Firenze, 11 ottobre 2006 -  Foto per ciechi, ovvero immagini trattate in modo che anche i ciechi possano, a modo loro, vederle e apprezzarle. Sono il risultato di un progetto bello e complesso, il primo al mondo, destinato da un lato a offrire orizzonti inesplorati a chi ha perduto la vista, dall’altro a dar vita a uno straordinario percorso d’avanguardia del Museo Nazionale Alinari della Fotografia, che sarà inaugurato a Firenze il prossimo 28 ottobre. Un museo nel Museo con tanto di catalogo specializzato, gadget e guida audio per non vedenti. Ormai in fase conclusiva, il progetto nasce da un’idea di Claudio de Polo, presidente della Fratelli Alinari, ed è stato realizzato in collaborazione con la Stamperia Braille della Regione Toscana (ha sede a Firenze nello stesso edificio che ospita l’Istituto Nazionale Ciechi). Lo hanno presentato oggi alla stampa l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Gianni Salvadori, il presidente dell’Unione Italiana Ciechi, Carlo Monti, e lo stesso de Polo. Al quale si deve anche l’idea del Museo Nazionale (a differenza di altri paesi l’Italia non lo ha mai avuto), che potrà peraltro attingere allo sterminato archivio del celebre atelier Alinari e che sarà presentato sabato 14 ottobre in Palazzo Vecchio. Le foto che anche i ciechi possono vedere consistono, in sostanza, nella trasposizione in rilievo delle immagini più significative del Museo, le più adatte a illustrare il percorso storico della fotografia, dal dagherrotipo a oggi. “Tre dimensioni indispensabili”, ha ricordato Monti, “giacché noi ciechi, come noto, vediamo attraverso il tatto, interpretando i rilievi con le mani e ricostruendo le immagini nella mente. Per esplorare e conoscere, la mano segue però alcune regole precise che consentono la comprensione. Queste foto in rilievo hanno, al di là della freschezza evocatrice, anche una loro rigorosa ed efficace scientificità” I test su numerosi non vedenti hanno intanto fornito risposte molto positive e non di rado toccanti. “Il pregio di questa iniziativa”, ha aggiunto Salvadori, “sta del resto nell’aver messo a frutto il know how e l’esperienza ormai accreditata della stamperia – circa lo specifico linguaggio del tatto e circa le particolari sensibilità di quanti sono privi della vista – con l’obiettivo di comunicare ai non vedenti non solo il soggetto delle foto, ma anche le sensazioni che esse trasmettono a chi può guardarle con i propri occhi”. “E’ un’esperienza nobile e coraggiosa”, ha detto de Polo, “che ospiteremo con orgoglio nel nostro museo. L’idea è nata durante un viaggio ad Anversa dove, su un barcone, un percorso attrezzato per i visitatori vedenti permetteva di entrare in qualche modo nel mondo e nella realtà dei non vedenti. D’altra parte, come diceva un grande, la fotografia non è solo immagine, ma sopratutto immaginazione”. Fondata all’inizio del Novecento e specializzata nella pubblicazione di testi in braille, compresi libri con disegni in rilievo, la stamperia ha operato portando le immagini da 2 a 3 dimensioni. Ma non attraverso un normale procedimento orografico del tipo usato per le mappe, bensì con un processo tutto artigianale, utilizzando materiali fortemente evocativi come vetro, legno, tessuto, carta, sabbia, metallo, adatti non solo a determinare personalissime informazioni tattili, ma anche a stimolare abbinamenti legati alle emozioni e anche, in certi casi, alle percezioni termiche. Il risultato sono tanti pezzi unici, insoliti collage di diverse misure secondo le esigenze della foto da riprodurre, della lettura tattile o del fotografo. Così, una piccola spilla è stata ingrandita per poter essere esplorata con le mani. I faraglioni di Capri mantengono invece le dimensioni del grande originale, per sottolineare appunto il senso della grandiosità. Delle begonie si accentuano carnosità e linearità delle forme. Con 20 manufatti di questo tipo (tutti a colori per chi ha cecità parziale) e con l’aiuto di didascalie in braille, la Stamperia ha sintetizzato la storia della fotografia, avventurandosi anche nella non semplice spiegazione di particolari tecnici. Il dagherrotipo (impressione della luce su lastra d’argento trattata chimicamente) è per esempio riprodotto smontato nei suoi elementi: una lastra di vetro, una cornice decorata, un’immagine incisa su lastra argentata. E per descrivere il difficile concetto del negativo è stato tagliato due volte nel legno il profilo di uno stesso pino, la prima seguendo il perimetro esterno, l’altra quello interno. Per altri soggetti sono state adottate soluzioni diverse. Sabbia per le piramidi, carta indiana profumata per una rosa, scorze di pino per i faraglioni. Assai bizzarro quello della scintillante miliardaria americana Peggy Guggenheim ricostruita con tanto di vistosi occhiali e monili anni 50. Questa collezione avrà uno specifico catalogo contenente anche 10 fotografie tattili. Data la complessità, le copie saranno prodotte solo su ordinazione (055. 4382800, s-braille@regione. Toscana. It). Prezzo: 30 euro. L’audioguida è realizzata dal Servizio del Centro Nazionale del Libro Parlato. .  
   
   
“L’EVOLUZIONE DELLE SCIENZE BIOLOGICHE E LA QUESTIONE DELLA PERSONA”. GENITORI E FIGLI: COME AVERE UNA FAMIGLIA FELICE NE PARLANO IL SOCIOLOGO PAOLO SORBI E IL CRITICO D’ARTE STEFANO ZECCHI  
 
 Milano, 11 ottobre 2006 - Riprendono gli incontri milanesi di Oeffe aperti al pubblico e dedicati a sostenere il valore della famiglia. Il primo appuntamento sul tema “L’evoluzione delle scienze biologiche e la questione della persona” vede come relatori il prof. Paolo Sorbi, sociologo e presidente del Movimento ambrosiano per la vita, e il prof. Stefano Zecchi, ordinario di estetica presso l’Università degli Studi di Milano e assessore alla Cultura del Comune di Milano nella precedente amministrazione. L’appuntamento è A Milano, il 12 ottobre, alle ore 21 in Oeffe, via F. Lli Ruffini 5. «In Europa occidentale stiamo assistendo alla catastrofe educativa delle famiglie ‘liberal’. La crisi emerge di pari passo con la maturazione di una secolarizzazione sempre più invadente. - anticipa Paolo Sorbi - Al contrario, è necessario che la famiglia rimanga un elemento decisivo di coesione sociale, di trasmissione di valori e di memoria. L’individualismo impera, ma non è vincente”. Stefano Zecchi: «La corretta relazione famiglia-scuola è decisiva per la crescita dei ragazzi. Senza di essa la scuola si riduce ad un parcheggio e la famiglia non riesce da sola a veder tutelata la cultura che vuole sostenere. Anche il mondo universitario deve essere molto più accogliente e formativo per dei ragazzi che stanno vivendo un momento di passaggio fondamentale tra l’essere figli e diventare a loro volta famiglia. Altrimenti, la convivenza con i genitori diventa una scelta di comodo e non si ha il coraggio di prendere il volo». .  
   
   
MEET MILANO CAMBIA DATA ED ENTRA IN MITO FIERAMILANO, 21-24 SETTEMBRE 2007: NUOVE DATE PER LA MANIFESTAZIONE FIERISTICA CHE SI INSERIRÀ NELLA PRESTIGIOSA CORNICE DI “MITO”, IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA MUSICA ORGANIZZATO NELLE DUE CITTÀ DAI COMUNI DI MILANO E TORINO  
 
Milano, 11 ottobre 2006 – Nuove date per Meet Milano. La prima edizione della manifestazione dedicata alla musica, agli strumenti e alle edizioni musicali, alla discografia, alle tecnologie professionali per l’intrattenimento e alle tecnologie digitali di consumo, firmata Expocts S. P. A. , avrà luogo a fieramilano Rho-pero dal 21 al 24 settembre 2007, integrato nel progetto “Mito” il festival internazionale della musica promosso e organizzato in città dai Comuni di Milano e Torino. “E’ la dimostrazione – commenta Piergiacomo Ferrari, Amministratore Delegato di Fiera Milano S. P. A. – della sempre più stretta collaborazione tra le istituzioni milanesi a favore dello sviluppo dei principali sistemi produttivi del paese. Impegno che produrremo anche per la realizzazione dell’Expo 2015”. Expocts S. P. A. - società del gruppo Fiera Milano, partecipata dall’Unione del Commercio di Milano e Confcommercio e specializzata nell´organizzazione di fiere – ha scelto di posticipare Meet Milano a settembre 2007 per sfruttare le sinergie e la concomitanza con il nuovo festival internazionale della musica. Meet Milano, organizzata in collaborazione con Dismamusica, intende riunire le diverse componenti della musica, dell’entertainment e degli eventi su un palcoscenico unico per completezza espositiva, all’interno di un territorio, come Milano, in grado di dare visibilità e riconoscimento a un settore vitale, composto da artisti, aziende, operatori e associazioni. Un obiettivo che si sposa con le finalità di “Mito”, un progetto attraverso il quale la città di Milano si candida a costituire il più grande polo italiano della musica. Grazie alla sua formula multitarget, Meet Milano coniuga sapientemente il momento espositivo e di contatto con il mercato con la capacità di coinvolgere un pubblico consumer e business, vasto, eterogeneo e completo, anche attraverso eventi di intrattenimento in fiera e in città. Il Dna di Meet Milano racchiude le ragioni della sua naturale collocazione nella cornice di “Mito”. .  
   
   
FIERA DI CARRARA, UN SUPER PADIGLIONE PER BATTERE LA CONCORRENZA  
 
 Carrara, 11 otobre 2006 – Testato a giugno durante Marmotec 2006, la rassegna mondiale del marmo, il super padiglione da 12 mila metri quadri e 18 milioni di euro della Fiera di Carrara diventa ora pienamente operativo in occasione di Miac, il salone internazionale dell’industria cartaria in programma dall’11 al 13 ottobre. Finanziato con il contributo della Regione Toscana e il sostegno dei comuni di Carrara e Massa, delle province di Lucca e Massa Carrara e della Cassa di Risparmio di Carrara, entra così in linea una delle opere di edilizia non residenziale più importanti realizzate in questi anni in Toscana. La Fiera di Carrara (www. Carrarafiere. It) può ora contare su 4 padiglioni per un totale di 32 mila metri quadri coperti e 20 mila scoperti, e può ora ospitare grandi manifestazioni ed eventi capaci anche di ricadute significative su tutto il comprensorio. “E’ stato un investimento importante quanto necessario”, commentano i vertici di Carrarafiere, il presidente Giancarlo Tonini e il direttore Paris Mazzanti, “Il mercato chiede strutture moderne e polifunzionali, dunque si trattava di rendere il nostro complesso competitivo e appetibile anche per i grandi organizzatori privati. Da questa iniziativa prevediamo effetti positivi anche per Carraracongressi, ossia per la divisione congressuale che ha già ospitato 32 eventi di vari settori con oltre 20 mila partecipanti”. Il nuovo padiglione ha un’altezza interna di 6,70 metri e un volume di 87 mila metri cubi. Ospita uffici per 200 metri quadri, due bar, servizi igienici e ogni elemento necessario a supportare le attività legate agli eventi in corso. L’area destinata alle fiere è di 10 mila metri, tutti sfruttabili in assenza di colonne interne. La superficie espositiva netta (5 mila metri) consente di ospitare 242 stand di dimensioni standard, dotati di impianto elettrico, idrico e di scarico. La costruzione ha richiesto l’impiego di 6. 200 metri cubi di calcestruzzo, 1000 tonnellate di acciaio e 39 chilometri di cavi. L’esterno è caratterizzato da rivestimenti in marmo bianco (2000 metri quadri) e vetrate in cristallo (4 mila metri quadri). I pavimenti interni sono invece in resina e i marciapiedi di collegamento in pietra, mentre la copertura è in travi reticolari spaziali e manto in pvc. Completano la dotazione un sistema di condizionamento e un impianto elettrico da 800 kVa, una centrale frigorifera e una termica da 2. 500 Kw, oltre che un apparato antincendio per la protezione totale e un impianto fonia/dati. Questi interventi hanno consentito di realizzare un nuovo centro servizi da 2. 500 metri quadri, di ammodernare l’impianto di riscaldamento dei vecchi padiglioni e di riorganizzare le aree adibite a parcheggio. Carrarafiere è ora in grado di ospitare nello stesso periodo anche più manifestazioni e di realizzare così importanti sinergie ed economie di scala. Si comincia a ottobre (6-8) con 4x4Fest, salone dell’auto integrale, e Miac (11-13), fiera specializzata per le aziende che operano nel settore della carta. Si continua ad inizio 2007 con Balnearia (balneazione) e Tirreno Ct (turismo), programmate in contemporanea a Tuttocasa (arredamento) che andrà a riempire il nuovo padiglione. .  
   
   
WHEREVER WE GO - OVUNQUE ANDIAMO ARTE, IDENTITÀ, CULTURE íN TRANSITO MOSTRA PROMOSSA DALLA PROVINCIA DI MILANO IN COLLABORAZIONE CON IL MUSEO Dí FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA A CURA DI HOU HANRU E GABI SCARDI SPAZIO OBERDAN MILANO DAL 17 OTTOBRE 2006 AL 28 GENNAIO 2007  
 
Milano, 11 ottobre 2006 - Presso lo spazio Oberdan di Milano si terrà dal 17 ottobre prossimo la mostra Wherever We Go — Ovunque andiamo: Arte, identità, culture in transito, a cura di Hou Hanru e Gabi Scardi. L´esposizione, promossa dalla Provincia di Milano e realizzata in collaborazione con il Museo della Fotografia Contemporanea, raccoglie più di cinquanta opere (video, sculture, installazioni, disegni, fotografie) di ventitre artisti, per la maggioranza inediti in Italia. Di provenienza differente, dall´Albania al Sud Est asiatico al Medio Oriente, questi artisti sono accomunati dal fatto di abitare in Paesi diversi da quelli in cui sono nati e di aver sperimentato in prima persona l´incontro con valori, visioni del mondo e sistemi di vita eterogenei, facendosi portatori di una cultura sfaccettata che integra punti di vista molteplici. Proprio questo tipo di personalità sta infondendo oggi all´arte nuove energie creative, in un rapporto di confronto, di scambio, di travasi e di influssi. Attraverso le opere di Adel Abdessemed, Nindityo Adipurnomo, Kristine Alskne, Maria Thereza Alves, Keren Amiran, Carlos Amorales, Maja Bajevié e Danica Dakic, Yael Bartana, Banu Cennetoglu, Magali Claude, Latifa Echakhch, Huang Yong Ping, Mella 7aarsma, Koo Jeong-a, H. H. Lim, Elena Nemkova, Ni Haifeng, Adrian Paci, Pasca] Marthine Tayou, Tsuyoshi Ozawa, Nari Ward e Shen Yuan si manifesta così l´orientamento interculturale che caratterizza molta parte della società e dell´arte del presente, e si esprimono i temi della dislocazione e della stratificazione culturale, della rappresentanza, e l´idea di cultura come ambito dotato di vitalità capace di assimilare ed integrare continuamente, nella propria forma e nella propria tradizione espressiva, elementi nuovi ed estranei. La mostra parla quindi di identità, intendendo con questo termine qualcosa che non si definisce solo in base a una radice geografica ma che è soprattutto prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che non è fissato una volta per tutte, ma che è vivo e mobile, che resiste alle semplificazioni e alle classificazioni. Tra i video in mostra: Whatls the Colour of German Roses?di Maria Thereza Alves; I L/ke — I Don´t realizzato a quattro mani da Maja Bajevic e Danica Dakié; la doppia video proiezione Wi/d Seeds di Yael Bartana; Vajtojca di Adrian Paci, dove l´artista mette in scena il proprio funerale e la propria rinascita; la poetica videoanimazione che Carlos Amorales ha realizzato a partire da una serie numerosissima di disegni digitali, parte dei quali a loro volta in mostra e Turtely di Keren Amiran: una donna proietta emozioni e nostalgie su una tartarughina domestica, con la quale awia uno struggente monologo. Parte delle sale espositive è occupata da grandi sculture e installazioni: è il caso, tra l´altro, degli interventi site­specific di Koo 3eong-A e di H. H. Lim, dell´opera appositamente concepita da Nindityo Adipurnomo per Wherever We Go, consistente in una serie di sedie montate l´una sull´altra facenti da supporto a una telecamera e di Crusader di Nari Ward, una sorta di totem realizzato a partire da materiali riciclati ad alto valore simbolico: un carrello della spesa, pezzi di plastica, taniche per la benzina, un lampadario. Shen Yuan mette a disposizione del pubblico un´installazione da utilizzare come trampolino, consistente in un ampio materasso colorato e ricamato con simboli del mondo intero. Una postazione per l´accesso in rete è riservata all´opera di Elena Nemkova: l´artista ha un blog in cui inserisce disegni ispirati alle notizie di attualità che più la colpiscono. Banu Cennetoglu esprime attraverso una serie di fotografie l´esperienza del viaggio e l´idea che il tragitto possa essere più importante della meta stessa. E Magali Claude si fa ritrarre insieme a personaggi vicini e lontani che hanno contribuito in modo significativo alla sua formazione. La mostra costituisce dunque un campo aperto di confronto e messa in scena di questioni cruciali del presente: ogni opera, frutto di una riflessione-azione, racconta cose del luogo in cui il suo autore è nato, ma anche di quello in cui attualmente vive. La sera dell´inaugurazione sarà possibile assistere a una performance ideata da un´artista olandese trasferitasi in Indonesia, Mella 3aarsma. Ai centro dell´azione una serie di abiti avvolgenti e costrittivi al contempo, realizzati dall´artista stessa a partire dai materiali più svariati. L´esposizione è accompagnata da un catalogo (casa editrice 5 Continents) con testi critici dei due curatori e di Elvan Zabunyan, Gilane Tawadros, Pier Luigi Tazzi, apparati fotografici a colori e schede biografiche degli artisti. Servizi didattici sono previsti durante tutta la durata dell´evento: visite guidate alla mostra in orario fisso, con o senza prenotazione, per piccoli o grandi gruppi e scuole di ogni ordine e grado. Per informazioni e prenotazioni: Apc tel. 0286912297 fax: 028693046, dal lunedì al venerdì orario 10-15. Inoltre, l´Associazione Viafarini, in collaborazione con la Provincia di Milano, promuove nel mese di novembre due workshop a cura di due artisti partecipanti alla mostra: Maja Bajevic (dal 3 al 5 novembre) e Adrian Paci (dal 23 al 25 novembre). I laboratori, che si terranno presso Viafarini, sono rivolti a quindici giovani artisti, su richiesta degli interessati. La Provincia di Milano aderisce alla Giornata del Contemporaneo, sabato 14 ottobre 2006, organizzando l´iniziativa "Dietro le quinte: visita guidata ai lavori di allestimento della mostra Wherever We Go–ovunque andiamo, Arte, identità, culture in transito" che dà la possibilità a gruppi di dieci persone ciascuno, solo ed eccezionalmente per sabato 14 ottobre, di osservare direttamente, all´interno dello Spazio Oberdan, le fasi tecniche e pratiche della messa in opera del progetto espositivo, alla presenza dei due curatori e degli artisti. La visita è prevista ogni ora, alle 11. 00, 12. 00, 14. 00, 15. 00, 16. 00 e 17. 00. Prenotazioni telefoniche dal 10 al 13 ottobre al numero 02. 77406313. Informazioni al pubblico: Spazio Oberdan, tel. 02 7740 6300/6302; www. Provincia. Milano. It/cultura Museo di Fotografia Contemporanea, tel. 02 6605661 www. Museofotografiacontemporanea. Org .  
   
   
CINEMA TEATRO DI CHIASSO STAGIONE DELLE ARTI TEATRALI AUTUNNO 2006  
 
Chiasso, 11 ottobre 2006 - Dieci stagioni per un inebriante girotondo delle Muse, una mitologia antica che oggi assume il valore di una circolare contaminazione tra le arti; cinque anni per un progetto di bellezza e per un ideale artistico e culturale che non finisce di entusiasmarci. Era il settembre del 2001, quando il Cinema Teatro, ristrutturato e restaurato, venne recuperato, dopo lunghi anni, dalla decadenza e dall’oblio. Da allora questo luogo ha saputo farsi portatore di un magnifico e coraggioso paradosso: affermare il valore della bellezza in un’epoca che ne ha smarrito il senso. Anche il nostro argomentare di bellezza, considerandola una forma di sapere e di conoscenza, oltre che, naturalmente, un’espressione artistica, costituisce una sorta di paradosso, o una provocazione, se preferite: nel ‘media village’ in cui abitiamo, assistiamo al trionfo dell’omologazione e all’offuscamento del bello. Non si tratta di resuscitare un ideale apollineo, o di restaurare un nuovo classicismo, quanto piuttosto di contrapporre un argine all’indifferenza attorno al bello, e di riscoprire ciò che si pone al centro dell’esperienza di ciascuno nell’atto creativo, verso la ricerca delle nostre radici più profonde, contrapponendo l’istanza della bellezza alla deriva del gusto. Il nostro ‘progetto di bellezza’ prosegue dunque anche nella decima stagione, intrecciando, alla rassegna autunnale di teatro, di musica, di danza e di cinema, il ciclo di eventi della Biennale dell’immagine (che abbiamo già presentato in un’edizione speciale di Chiasso_so!); con varie manifestazioni del territorio, come il Festival Internazionale del Teatro, come Transit Festival di arte e musica elettronica; e con altre iniziative di associazioni quali Musica nel Mendrisiotto e Arte & Musica sul Lario. Dieci eventi (in abbonamento) dell’arte della rappresentazione e del movimento, cui se ne aggiungono altri tre (fuori abbonamento) e un ciclo di otto film, riaffermano il valore di una ricerca fondata sulla drammaturgia e sulla parola, sul lavoro dell’attore e del regista, sulla ricerca musicale e coreografica, per scorgere il mattino del pensiero e dell’immaginario. Come sempre guardiamo con interesse alle migliori espressioni creative, in ogni ambito disciplinare, espresse da giovani talenti emergenti: come l’italiano Francesco Saponaro, giovane regista che si cimenta con due atti unici di Cechov; e come l’iraniano Amir Reza Koohestani, che con il suo Mehr Theatrical Group saprà affascinare il pubblico con una dolente vicenda di emigrazione dall’Iran verso l’Europa. Un attraversamento della Modernità, con una preziosa rassegna di drammaturgie di Marivaux, Cechov, Pirandello e Maraini, autori portati in scena da Toni Servillo, Lamberto Puggelli, dal citato Saponaro, e da quello straordinario personaggio che è Paolo Villaggio, costituisce la traccia principale della stagione teatrale. Mentre un ciclo di emozionanti concerti caratterizzerà la rassegna musicale: da Mauro Pagani, ex Pfm, collaboratore di Fabrizio De André, con il quale ha composto l’intramontabile Creuza de Ma, oggi tra i migliori talenti dell’area mediterranea; agli scatenati virtuosi di Triology, che s’avventurano in un repertorio classico tanto insolito quanto innovativo. Seguirà un omaggio al grande ‘Mimmo’ Modugno (per festeggiare i cento anni di Merlot in Ticino), realizzato da una band di otto fuoriclasse, devoti del grande maestro pugliese; fino all’incandescente finale con Noa, interprete israeliana di origini yemenite, magica voce, leggiadra e dolente, che, tra pop, folk e soul, evoca le canzoni della sua straziata terra. Una rivelazione sarà, senza dubbio, la giovane interprete vallesana Laurence Revey, che, nell’insolita cornice della Chiesa di San Vitale, proporrà un repertorio ispirato ai canti sacri e alle salmodie di origine cattolica. Due momenti di danza contemporanea: una coreografia di Jordi Cortés Molina, che giunge al nostro Teatro dopo avere collezionato prestigiosi premi e riconoscimenti; e il ritorno della Compagnia di Philippe Saire, che festeggia i venti anni della formazione, con una nuovissima creazione. E infine il cinema: dove sarà protagonista assoluto il grande e già citato Villaggio, al quale è dedicato un ciclo di sette film scelti in collaborazione con il critico Tatti Sanguineti, e una selezione di imperdibili show televisivi degli esordi. Non mancherà, come sempre, il cinema ritrovato, con musiche dal vivo, con il capolavoro di Murnau, Tabù, film del 1931. Non possiamo nascondercelo, il ‘progetto di bellezza’ è oggi un’impresa ardua; perso nei labirinti della sperimentazione e delle mode culturali, il teatro, inteso come l’insieme delle arti sceniche, corre oggi il rischio di perdere la sua specificità, di smarrire la sua vocazione più autentica, che è quella di farsi comprendere per quello che è e che vale, ovvero un crogiuolo di esperienze estetiche e di emozioni, capace di sollecitare creativamente un’inesauribile molteplicità di significanti nell’immaginario del pubblico. Ma è un progetto che vale la pena di sostenere, perché, come suggerisce Goethe nel Faust: ”La bellezza è il tesoro più grande”. .  
   
   
GOLF - INIZIA SUL PERCORSO DEL GOLF CLUB MARGARA IL 67° CAMPIONATO NAZIONALE OMNIUM  
 
Milano, 11 ottobre 2006 - Prende il via sul percorso del Golf Club Margara il 67° Campionato Nazionale Omnium (11-14 ottobre) al quale prendono parte 126 giocatori, 120 professionisti e sei dilettanti. Favorito della gara è il piemontese Alessandro Tadini, che ha disputato la stagione nell’European Tour giungendo, tra l’altro, ottavo nel Telecom Italia Open. Naturalmente non avrà vita facile per la presenza di quasi tutti i migliori professionisti italiani, tra i quali sarà particolarmente agguerrito il comasco Gregory Molteni, che difende il titolo. Hanno chances di successo elementi esperti come Michele Reale, Massimo Florioli, Marco Soffietti, Andrea Maestroni, Emmanuele Lattanzi, Marco Bernardini e Marco Crespi, oppure più giovani come Andrea Zanini. Da seguire anche Paolo Terreni, Federico Bisazza e Alessandro Napoleoni. Torna in campo per l’occasione Silvio Grappasonni, che vanta una bella carriera da tournament player e che per una volta abbandonerà i microfoni della Tv satellitare Sky ove lavora come apprezzato telecronista di golf. All’ultimo momento si sono verificate le defezioni di Edoardo Molinari e dei due dilettanti Matteo Delpodio e Lorenzo Gagli. Questi ultimi sono stati sostituiti da Marco Beneduce e da Alberto Campanile, mentre gli altri quattro amateur sono Luca Beneduce, Andrea Chiapuzzo, Federico Colombo e Andrea Pavan. Ill 67° Campionato Nazionale Omnium, l’evento più significativo nel calendario nazionale dopo l’Open d’Italia, ha quali sponsor L’oréal Paris, che ha un notevole feeling con il golf e con i pro italiani, Actis, Agec Technical Green, Herbatech, John Deere, Torchio Bruno e Toro Irrigazione. Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno, con taglio dopo le prime 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati, i pari merito al 60° posto e i dilettanti che rientreranno nel punteggio di qualifica. Prima partenza alle ore 7,30, ultima alle ore 13,40. La conclusione del primo giro è prevista per le ore 18, 30 circa. L’ingresso per il pubblico è gratuito. Il montepremi è di 80. 000 euro dei quali 12. 800 euro spetteranno al vincitore. In palio anche una splendida Lancia Y, offerta dal Concessionario Gruppo Piubelli, per il primo professionista che dovesse centrare con un solo colpo la buca 15, par 3 di 212 metri. .  
   
   
VELA/VERBANO: FLAVIO FAVINI VINCE IL TROFEO DEDICATO A SUO PADRE  
 
Luino, 11 ottobre 2006 – L’associazione Velica Alto Verbano di Luino ha concluso la sua stagione agonistica per il 2006 con la Coppa Lino Favini, ultimo appuntamento valido per l’assegnazione della Coppa Alcea 2006-Campionato Italo Svizzero Ufo 22. La vittoria nella serie di cinque regate disputate nel fine settimana – tre sabato con vento di inverna e due domenica con tramontana e inverna – è stata appannaggio di Pulverit che in questa occasione imbarcava nel ruolo di timoniere Flavio Favini, rientrato appositamente da Valencia dove si sta allenando con Mascalzone Latino- Capitalia Team, con uno speciale equipaggio composto dal suo giovanissimo figlio Luca e da Giovanni Ferrari e Carlo Parola. Il team di Pulverit si è aggiudicato tre delle cinque manche disputate (terzo e secondo gli altri risultati parziali), precedendo nella classifica finale il timoniere svizzero Leibacher e il maccagnese Valerio Cozzi rispettivamente al secondo e terzo posto. Conclusa la stagione agonistica 2006 l’attività dell’Avav continua ora con il corso di navigazione nel mese di novembre e con il 6° Campionato Invernale Classe Meteor in programma dal 22 ottobre all’11 marzo 2007. .  
   
   
“TRENTINO LAB”, L’OSSERVATORIO DEGLI ATLETI TRENTINO  
 
Trento, 11 ottobre 2006 - È stata presentata a Rovereto la convenzione tra la Provincia autonoma di Trento e il Centro Interuniversitario di Ricerca in Bioingegneria e Scienze Motorie (Cebism) che consentirà l’avvio del progetto “Trentino Lab”. Il laboratorio seguirà fino a una sessantina di sportivi di punta del Trentino, valutando la performance degli atleti (lo stato della loro condizione fisica, il livello di allenamento e le strade da seguire per meglio orientare la preparazione agonistica), analizzare il gesto sportivo sotto il profilo biomeccanico (analisi cinematica), o anche conoscere l’energia metabolica spesa (ad esempio, per sforzi non molto intensi ma prolungati come una gita in mountain bike). In particolare la struttura curerà la preparazione dei migliori atleti delle squadre provinciali di nuoto, atletica, ciclismo e sci. Alla presentazione ha partecipato, tra gli altri, l’assessore provinciale allo sport Iva Berasi: “La convenzione rappresenta un’opportunità per tutti gli atleti trentini, interessati a migliorare le proprie prestazioni. Il mondo sportivo trentino è fatto non solo dei campioni che già si sottopongono a questi test grazie alle squadre nazionali ma soprattutto di un vivaio di centinaia di ottimi atleti, i campioni di domani, ai quali noi vogliamo offrire l’opportunità di conoscere i propri limiti e di lavorare per migliorarli”. Il progetto “Trentino Lab” nasce grazie alla convenzione sottoscritta tra la Provincia Autonoma di Trento e il Centro Interuniversitario di Ricerca in Bioingegneria e Scienze Motorie (Cebism), attivo presso il Centro di Costo del Polo universitario di Rovereto. Alla presentazione della convenzione erano presenti, tra gli altri, l’assessore provinciale allo sport Iva Berasi, il direttore del Cebism Federico Schena, i vertici del Coni trentino (il presidente Giorgio Torgler e il vice Carlo Giordani), i presidenti delle federazioni atletica leggera (Giorgio Malfer) e nuoto (Mario Pontalti) e Marco Zoller, presidente del Gs Brentonico per lo sci da fondo. Assieme ai dirigenti erano presenti anche alcuni atleti: ad incominciare dai fondisti Cristian Pallaver e Daniel Anesi (che si è sottoposto ad una serie di test in laboratorio). “L’obiettivo di Trentino Lab – ha spiegato l’assessore provinciale allo sport Iva Berasi - è di coinvolgere le istituzioni scolastiche e il mondo associazionistico sportivo nelle diverse componenti (dirigenti, tecnici, atleti, genitori) e di attivare un percorso di valutazione funzionale degli atleti trentini che svolgono attività sportiva di alto livello agonistico e sono inseriti nelle squadre rappresentative delle Federazioni sportive provinciali. Con l’iniziativa, che consente di verificare con adeguate strumentazioni scientifiche le attitudini fisico-tecniche degli atleti, si intende ampliare l’offerta allo sport trentino per crescere positivamente nel rispetto delle potenzialità dei soggetti praticanti”. Le federazioni nuoto, sci e atletica leggera hanno già fornito al Cebism la lista degli atleti che si sottoporranno ai test. Al momento manca solo la federazione del ciclismo. Un plauso all’iniziativa è arrivata dai dirigenti sportivi trentini. “Disporre di un laboratorio a Rovereto – ha spiegato Zoller – evita ai fondisti trentini di rivolgersi fuori regione e crea un rapporto ideale tra tecnici e ricercatori”. E proprio sul rapporto tecnici e ricercatori sono ritornati i presidenti delle federazioni atletica leggera e nuoto, Malfer e Pontalti: “Trentino Lab è uno strumento prezioso a disposizione degli allenatori che avranno così la possibilità di lavorare sui punti deboli degli atleti, migliorando le prestazioni”. La Provincia autonoma di Trento prevede una serie di iniziative per la promozione dello sport a livello scolastico e nel mondo giovanile ed è nell’ambito di questo contesto che nasce il progetto “Trentino Lab” per verificare le attitudini-psico fisiche dei giovani atleti. “Il laboratorio – ha tenuto a precisare il direttore del Cebism Federico Schena – vanta già una buona esperienza nello sci da fondo, ciclismo e corsa. La presenza di altre federazioni consentirà di ampliare il nostro campo di azione. Grazie alla convenzione, la struttura è a disposizione di tutti gli atleti trentini e soprattutto dei tecnici, ai quali metteremo a disposizione le nostro competenze e le nostre conoscenze. Trentino Lab non è solo uno spazio di ricerca ma rappresenta un metodo per migliorare le prestazioni dell’atleta. Per questo motivo siamo disponibili ad andare sul campo, sul terreno d’azione degli atleti, affinando così le tecniche di ricerca”. Secondo gli accordi, la Provincia affida al Cebism la realizzazione del progetto “Trentino Lab” che avrà sede presso i locali del Centro di Rovereto, il quale metterà a disposizione le proprie attrezzature scientifiche per l’effettuazione delle prove di valutazione agli atleti individuati e d’intesa con le Federazioni sportive provinciali del nuoto, atletica, ciclismo e sci. In totale saranno 60 gli atleti controllati, per complessive 150 prestazioni. Concretamente “Trentino Lab” svolgerà una serie di attività ed in particolare l’esecuzione delle prove di valutazione, seguite da una relazione tecnico-motoria: Test cardio-respiratorio per Vo2 max e soglia anaerobica in laboratorio su treadmill o cicloergometro; Verifica test aerobico sul terreno (corsa, ski roll, ciclismo, ecc. ) con sistema portatile; Test su ergometro specifico per arti superiori (massimale + resistenza); Test forza su Cybex o su sistema ergometrico isometrico (massimale + resistenza); Analisi cinematica sul campo mediante accelerometri digitalizzati; Test di analisi cinematica del gesto sportivo con sistema computerizzato optoelettronico Pro-relex; Valutazione composizione corporea ed analisi metabolica basale; Visita e consulenza medico sportiva. La convenzione prevede che la Provincia autonoma di Trento, attraverso propri funzionari o esperti allo scopo incaricati, comunicati anche al Cebism, potrà disporre in qualsiasi momento accertamenti e verifiche in merito alla qualità delle prestazioni erogate dal Cebism. I campi di applicazione di Trentino Lab spaziano dalla fisiologia e dalla meccanica di base, fino alle piste da sci e alle palestre. La sede di Rovereto del Cebism è stata inaugurata lo scorso 25 settembre e con essa anche il nuovo laboratorio all’avanguardia per lo studio avanzato della locomozione umana. Si tratta di un ampliamento del settore di ricerca che negli anni ha reso il Centro di Rovereto un vero e proprio punto di riferimento di eccellenza a livello nazionale per gli studi interdisciplinari sull’attività motoria e sportiva, soprattutto in montagna. L’unità di ricerca che opererà nel nuovo laboratorio avrà gli strumenti e le competenze per valutare la performance degli atleti (lo stato della loro condizione fisica, il livello di allenamento e le strade da seguire per meglio orientare la preparazione agonistica), analizzare il gesto sportivo sotto il profilo biomeccanico (analisi cinematica), o anche conoscere l’energia metabolica spesa (ad esempio, per sforzi non molto intensi ma prolungati come una gita in mountain bike). Un punto di vista importante, soprattutto ai fini della preparazione sportiva, perché permette di acquisire informazioni preziose su posizione, velocità e accelerazione dei segmenti corporei e sulla forza espressa nell’esecuzione del gesto. Il perfezionamento di questi dettagli tecnici può permettere all’atleta e all’allenatore di raggiungere prestazioni più elevate. Le attività di ricerca potranno fornire sviluppi applicativi sugli studi dei limiti della locomozione negli anziani o nelle persone soggette a riabilitazione, lo sviluppo di nuovi prototipi per l’industria nel campo dell’attrezzatura da montagna; i test funzionali per gli atleti fuori dalla pista per ottimizzare la performance e l’analisi della tecnica dei climbers, utilizzando sistemi di rilevazione cinematica direttamente sulla parte attrezzata. La struttura, innovativa dal punto di vista tecnico e scientifico, è infatti dotata di specifiche attrezzature idonee a riprodurre, sia in laboratorio che sul campo, diverse forme di movimento tipiche degli sport invernali. Ma il ruolo del Cebism è sempre stato strategico fin dalla fondazione del Centro, 12 anni fa. “Lavorare in settori di punta della ricerca – spiegano i responsabili del centro – richiede competenze interdisciplinari e di eccellenza che solo in rari casi si trovano in un unico ateneo. Il Cebism, in quanto struttura interuniversitaria che riunisce quattro atenei (Trento, Brescia, Udine e Verona) rappresenta un esempio riuscito di collaborazione accademica e scientifica. Non solo, le attività del centro permettono a Rovereto di riaffermare il suo ruolo di primo piano come città in cui la ricerca scientifica e l’università trovano terreno fertile. Porre, infine, l’accento sui temi della montagna e dello sport – ha concluso il rettore – significa valorizzare una vocazione scientifica che il Trentino è naturalmente chiamato a sviluppare, per la sua collocazione geografica, per il patrimonio naturalistico che lo caratterizza, ma anche per l’attenzione all’attività fisica come fonte di benessere che contraddistingue la sua offerta turistica. ” L’apertura del nuovo laboratorio per il Cebism non è soltanto un traguardo, ma rappresenta anche un importante punto di partenza: la città di Rovereto e la Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali) hanno infatti chiesto la collaborazione del centro di Rovereto per la preparazione degli atleti nazionali in vista delle Olimpiadi di Vancouver 2010. Proprio come è avvenuto per Torino 2006, il Cebism avrà ruolo di coordinamento del supporto medico-sportivo per quanto riguarda le prestazioni sanitarie e i test di valutazione funzionale. Per maggiori informazioni: http://www. Form. Unitn. It/cebism/ .