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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Luglio 2011
SPECULAZIONE "CARO-BENZINA”. GIOVANNI D’AGATA, FONDATORE DELLO “SPORTELLO DEI DIRITTI” IERI , HA DEPOSITATO DENUNCIA – QUERELA CONTRO LE COMPAGNIE PETROLIFERE. IPOTESI DI REATO: AGGIOTAGGIO  
 
Lecce, 20 luglio 2011 Lo “Sportello dei diritti” passa alle vie legali con una denuncia per aggiotaggio. Secondo Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, gli aumenti sono destinati a produrre effetti dirompenti sul sistema e sulle tasche dei cittadini, insomma un bel regalo nel periodo di ferie e di grande mobilità. I rincari registrati nelle ultime settimane nei prezzi dei carburanti sono eccessivi e hanno portato i listini a livelli preoccupanti, a tutto danno di milioni di automobilisti che in queste ore si stanno mettendo in viaggio e che dovranno sborsare mediamente 20 euro in più per un pieno rispetto ad un anno fa. Infatti a livello Paese, il prezzo medio praticato della benzina (in modalita´ servito) va oggi dall´1,627 euro/litro degli impianti Shell all´1,632 euro/litro di quelli Ip (no-logo a 1,542). Per il diesel si passa dall´1,501 euro/litro dei punti vendita Esso all´1,508 euro/litro degli impianti Ip (le no-logo a 1,415 euro/litro). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,729 euro/litro di Eni allo 0,744 di Shell (no-logo a 0,717 euro/litro).. Nel panorama europeo dei prezzi, l´Italia e´ balzata al quinto posto per il prezzo della benzina ed al quarto posto per il prezzo del gasolio. L´aggiotaggio, per la cronaca, è un reato disciplinato dall´art. 501 del Codice penale, che si intitola "Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio". L´articolo stabilisce testualmente: "Chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifizi atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 516 a 25.822”. Per Giovanni D’agata è indispensabile un intervento della magistratura e dell´Antitrust, cui chiediamo oggi di aprire indagini su tutto il territorio nazionale ipotizzando il reato di aggiotaggio. Chiediamo altresì che le indagini siano finalizzate ad accertare eventuali anomalie a danno dei consumatori nella formazione dei prezzi di benzina e gasolio. L´associazione non esclude la possibilità di una maxi class action.  
   
   
UNIONE INTERPORTI RIUNITI: PROGETTO DI RELAZIONE SULLA PROPOSTA DI DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO CHE ISTITUISCE UNO SPAZIO FERROVIARIO EUROPEO UNICO (RIFUSIONE) RELATRICE: DEBORA SERRACCHIANI  
 
Bologna, 20 luglio 2011 - Position Paper - I sistemi ferroviari sono stati a lungo considerati come naturali monopoli organizzati su basi nazionali. La dimensione troppo geograficamente limitata dei mercati ferroviari ha ostacolato, nel tempo, qualsiasi processo di integrazione transnazionale a livello europeo, che certo rappresenta il primo passo verso la formazione di un mercato ferroviario unico comunitario liberalizzato in grado di garantire politiche di accesso eque, trasparenti e non discriminatorie. Per gli impatti che è in grado di generare, la creazione di un mercato ferroviario unico europeo è da tempo una delle priorità dell’Unione Europea. La difficoltà di attuazione è fondamentalmente legata alle disomogeneità infrastrutturali e regolamentari degli Stati membri e che di fatto rappresentano delle barriere difficilmente rimovibili se non opportunamente orientate dai Governi di riferimento e dalle istituzioni comunitarie. In particolare, la liberalizzazione dei mercati ferroviari per il trasporto delle merci, l’armonizzazione delle regole, l’interoperabilità tecnica dei sistemi, la definizione di un corretto sistema di tariffe fra differenti modalità di trasporto e un’adeguata pianificazione di investimenti infrastrutturali costituiscono gli elementi chiave per una rivitalizzazione del mercato ferroviario internazionale da accompagnarsi ad uno schema di attuazione graduale, in grado di superare nel tempo l’inerzia e le resistenze dei principali attori in gioco e delle diverse amministrazioni nazionali1. L’unione Interporti Riuniti, che da sempre lavora per valorizzare il ruolo degli interporti quali soggetti polifunzionali, propulsori del trasporto intermodale delle merci, poli di sviluppo economico, aree di innovazione a sostegno della sostenibilità ambientale, condivide l’impegno della Commissione Europea di strutturare un percorso che porti verso la definitiva liberalizzazione del mercato ferroviario che certo potrebbe consentire agli interporti di sfruttare al meglio i margini di capacità ferroviaria ancora disponibili, ma attualmente congelati a causa della politica dell’operatore ferroviario nazionale che, al momento, non è in grado di operare a condizioni competitive. In riferimento al Progetto di Relazione sulla proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce uno spazio ferroviario europeo unico, curato dall’On. Debora Serracchiani, l’associazione desidera esprimere la propria posizione soffermandosi su due principali tematiche che riguardano: la separazione tra la gestione dell’infrastruttura da quella del servizio; la creazione di un organismo di regolamentazione. 1. Separazione Tra Gestione Dell’infrastruttura E Fornitura Dei Servizi Di Trasporto - Il processo di liberalizzazione del mercato ferroviario inizia nel lontano 1991 con la Direttiva Comunitaria n° 440, che già contemplava l’opportunità di separare la gestione dell’infrastruttura dalla gestione del servizio ferroviario al fine di alimentare dinamiche di competitività sul mercato, difficilmente ipotizzabili in un regime di monopolio. Questa prima Direttiva, alla quale sono seguite altre iniziative comunitarie, fino ad arrivare al 2001, anno del primo “pacchetto ferroviario”2, ha di fatto aperto un dibattito che metteva finalmente in discussione il monopolio pubblico radicatosi nel corso dei decenni precedenti, in un settore, quello del trasporto, determinante per l’economia di ogni singolo paese, sostenendo l’introduzione di un effettivo regime concorrenziale fra operatori. A distanza di circa 20 anni, l’argomento è ancora sui tavoli comunitari, in attesa di dotarsi di una precisa regolamentazione che scongiuri il pericolo della frammentazione, ma che al contrario ricucia un’unità in grado di ridurre progressivamente quelle barriere che tuttora ostacolano l’efficienza del trasporto ferroviario contenendone gli impatti di efficacia sui territori di riferimento e sul tessuto produttivo. Lo sviluppo del trasporto ferroviario è insito nella natura degli Interporti, che in Italia soffrono le scelte strategiche dell’impresa incumbent, che, se da un lato non ritiene il cargo un business profittevole su cui investire, dall’altro ostacola i tentativi di altri operatori privati, di servire quote di mercato non più presidiate. Questo avviene in quanto, nonostante la trasposizione di tutte le Direttive Comunitarie elaborate nella legislazione nazionale, il Gruppo Ferrovie dello Stato continua a configurarsi, per l’assetto organizzativo che lo caratterizza, come un unico soggetto in grado di definire o comunque di influenzare le politiche di impresa di Rfi e di Trenitalia, entrambi Società della holding Fs. L’unione Interporti Riuniti non può che sostenere l’opportunità di addivenire ad un’effettiva separazione di ruoli e funzioni tra chi gestisce le infrastrutture e chi gestisce i servizi ferroviari, che in Italia porti gradualmente, non solo alla separazione contabile e societaria, ma anche e soprattutto alla separazione proprietaria dei due soggetti, consentendo così ai newcomer di operare in condizioni eque e non discriminatorie, eliminando definitivamente un conflitto di interessi improduttivo e nocivo per la crescita della qualità dell’offerta logistica del Paese3. La separazione proprietaria è il punto di partenza da cui a cascata disciplinare ex novo, sulla base di indicazioni comunitarie e nell’ottica di un mercato ferroviario unico, la determinazione di principi e criteri per l’accesso alla rete e per l’assegnazione delle tracce, la fissazione di pedaggi compatibili con lo sviluppo dei servizi ferroviari, le procedure per il rilascio delle licenze ferroviarie, valide sul territorio europeo, ad operatori che non siano poi costretti a confinare la loro attività a vere e proprie nicchie di mercato, la definizione di standard ben precisi atti a garantire la sicurezza e livelli di qualità adeguati del servizio di trasporto. Sulle regole comuni di sicurezza per l’esercizio ferroviario interoperabile su scala comunitaria c’è ancora lavoro di armonizzazione tecnica, per definire regole comuni sulla manutenzione dei rotabili e delle infrastrutture, e per allineare le normative nazionali ad uno scenario unificato di regole. L’associazione è più che mai convinta dell’opportunità di separare il gestore delle infrastrutture da quello dei servizi per gli impatti che questo avrebbe sul livello di qualità dei servizi ferroviari offerti e relativi costi contribuendo a rendere più attrattivo una modalità di trasporto che in Europa stenta ad affermarsi con percentuali a due cifre. E’ pur vero, però, che la creazione di un’entità indipendente dedicata alla gestione delle infrastrutture ferroviarie, non allontanerebbe completamente il rischio di operare in uno scenario monopolistico lì dove il soggetto pubblico sarebbe, comunque, proprietario/gestore di una parte importante di infrastrutture nazionali. Ipotesi differenti possono essere adottate per la gestione dei terminali, delle stazioni e degli scali merci. In questo settore potrebbe essere un’opportunità valutare la creazione di partnership pubblico-private a cui vendere la proprietà o a cui dare in concessione, per esempio aree terminali sensibili dell’ossatura infrastrutturale nazionale, tali da alimentare sani fenomeni di imprenditorialità e di promozione, garantire adeguati livelli di investimenti infrastrutturali, limitare fortemente la politica dei sussidi pubblici spesso legata a scelte avulse dal contesto economico e dalle effettive necessità del mercato. Questo snellirebbe l’attuale apparato societario attualmente dedicato in Italia al trasporto ferroviario rendendo possibile l’eliminazione di rami malati improduttivi generatori di costi importanti per l’intera collettività così come sgraverebbe gli attuali soggetti preposti, da tutta una serie di decisioni che riguardano anche le strategie di sviluppo futuro per le quali non si sono registrati, soprattutto nel corso degli ultimi anni, ampi margini di successo. Gli Interporti italiani sono un esempio vincente di partnership pubblico-private, riconosciuto a livello internazionale, lì dove la mano pubblica supporta, assicura, preserva e tutela il beneficio della collettività, quella privata presidia interessi più squisitamente commerciali e di profitto suggeriti dalle dinamiche di mercato. La creazione, in prospettiva, di uno spazio ferroviario dei trasporti unico europeo, così come auspicato dalle più recenti politiche comunitarie, che privilegi un approccio di corridoio multimodale nella gestione dei flussi di traffico, completerebbe il quadro e valorizzerebbe ancor di più il processo di separazione di cui sopra. L’unione Interporti Riuniti lancia in tal senso il concetto innovativo dei territori dell’intermodalità, elaborato dal Censis per l’Italia e sposato dall’associazione, che suggerisce possa essere ampliato anche a livello europeo considerando che la loro identificazione, fondata su un’analisi incrociata di fattori geografici, economico/produttivi e dotazioni infrastrutturali, potrebbe finalizzare meglio e in via prioritaria, in un momento di contrazione di risorse finanziarie, le politiche di sostegno, non solo in termini finanziari, ma soprattutto di razionalizzazione e di pianificazione. L’individuazione dei territori a maggiore vocazione intermodale ben si combina tra l’altro con il doppio layer su cui sta lavorando la Commissione, core e comprehensive network, che degli stessi potrebbe rappresentare un approfondimento. Diventerebbe allora ancor più indispensabile rafforzare i livelli di integrazione della rete interportuale attraverso l’implementazione e la messa a punto di servizi logistici complessi e integrati. Strategia che non inficia certo i livelli di produttività dei singoli, ma al contrario permette di incrementarne i livelli di attrattività/competitività nei confronti di un mercato al quale si è in grado di proporre un’offerta completa. Il processo di liberalizzazione del mercato ferroviario che chiama a sé la creazione di uno spazio ferroviario dei trasporti unico europeo, vedrebbe comunque circoscritti i propri effetti se lo stesso non fosse accompagnato dalla definizione e a seguire, dall’implementazione e dall’applicazione di tutte le condizioni complementari che influenzano le operazioni di trasporto quali: standard tecnici infrastrutturali, questioni doganali, fiscali e legali. Così come, dovendo ragionare in termini europei, sarebbe sbagliato procedere senza la messa a punto di un piano strutturato di azioni che tenga conto anche delle profonde differenze tuttora esistenti tra i Paesi della vecchia Europa e i membri più recenti. 2. Organismo Di Regolamentazione - Dovendo effettuare una così importante ristrutturazione del settore ferroviario, l’Unione Interporti Riuniti ritiene opportuna la scelta di costituire un “organismo di regolamentazione” nazionale super partes, indispensabile per disciplinare e coordinare un mercato (e relativi attori) sul quale rischierebbero di prendere il sopravvento deleteri e ingovernabili fenomeni di anarchia e che soprattutto abbia chiari margini decisionali e quindi impositivi. Per la creazione di questo organismo, l’associazione auspica una strutturazione semplice e snella che scongiuri sin da subito il rischio di riprodurre entità pubbliche dalle competenze vaghe e di difficile comprensione e di duplicare funzioni, a volte anche inutili e diseconomiche per il Paese, di enti già esistenti. Disposizioni chiare devono giungere sin da subito in merito: alla strutturazione dello stesso: unità, ruoli, mansioni e poteri; al dimensionamento di risorse; ai criteri di nomina e durata dei mandati; lì dove la nomina, soprattutto di soggetti con poteri decisionali, sia imprescindibilmente legata ad un background tecnico/scientifico attinente l’area di attività, e quindi non soltanto condizionata da eventuali interessi o relazioni di affari con le imprese regolamentate. L’unione Interporti Riuniti concorda con la nomina del Presidente da parte del Parlamento nazionale, ma suggerisce meccanismi alternativi per la nomina dei componenti il Consiglio Direttivo che garantiscano l’indipendenza di giudizio e di azione da commistioni di natura politica. Nell’esercizio delle sue funzioni che prevedono fondamentalmente la tutela delle condizioni di equità dell’offerta ferroviaria a tutto tondo, l’organismo di regolamentazione, dovrebbe periodicamente adire le rappresentanze di tutte le parti interessate (precedentemente individuate) per verificare il corretto andamento del suo operato ed eventualmente correggere eventuali distorsioni. Conclusioni - L’unione Interporti Riuniti non ritiene opportuno soffermarsi sui dettagli e sulle specificità di quanto contenuto nel progetto di relazione dell’On. Serracchiani. Ritiene, però, che gli spunti sommariamente evidenziati nel presente elaborato rappresentino la base di nuovi ragionamenti che soprattutto per gli interporti potrebbero rappresentare una svolta decisiva per un miglioramento importante della rispettiva operatività. L’associazione si rende altresì conto che nessuna nuova azione possa prescindere da un piano strategico di sviluppo nazionale a medio termine condiviso e sensato, che in parallelo con le direttive Comunitarie, guidi l’azione di qualsiasi braccio operativo.  
   
   
DELIBERE E RATIFICHE SU PROVVEDIMENTI TECNICI ASSUNTE NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENAC DEL 18 LUGLIO 2011  
 
 Roma, 20 luglio 2011 - L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile informa che durante il Consiglio di Amministrazione che si è svolto il 18 luglio 2011, tra i vari punti all’ordine del giorno, sono state assunte le seguenti delibere e ratifiche in merito a Regolamenti e provvedimenti tecnici. • Ratifica Del Provvedimento Che Modifica L’emendamento N. 6 Del “Regolamento Per La Costruzione E L’esercizio Degli Aeroporti” E Consente Il Rifornimento Carburante Con Passeggeri A Bordo Degli Aeromobili - Il Consiglio ha ratificato un provvedimento assunto d’urgenza dal Direttore Generale il 30 giugno 2011 contenente modifiche per le procedure di rifornimento carburante con passeggeri a bordo degli aeromobili, in conformità con il recente Decreto del Ministero dell’Interno che aggiorna e modifica il D.m. 30/09/85 in merito alle “Disposizioni da osservarsi durante il rifornimento di carburante agli aeromobili”. Con il provvedimento adottato dal Direttore Generale e ratificato ieri dal Consiglio di Amministrazione, è stato modificato l’emendamento n. 6 al “Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti”. • Adozione Del Regolamento “Certificato Di Operatore Aereo Per Imprese Di Trasporto Aereo Di Passeggeri Con Palloni Liberi Ad Aria Calda” - Il Consiglio di Amministrazione da deliberato l’adozione del Regolamento “Certificato di operatore aereo per imprese di trasporto aereo di passeggeri con palloni liberi ad aria calda” che disciplina i requisiti per il rilascio e il mantenimento del Certificato di Operatore Aereo (Coa) per le società che svolgono tali attività. Il Regolamento adottato ieri è volto a colmare il vuoto normativo esistente in materia, in attesa dell’emissione, da parte della Commissione Europea, del Regolamento di Implementazione per le organizzazioni nel campo delle operazioni aeree, prevista per aprile 2012 che disciplinerà anche questa materia. • Adozione Del Regolamento “Procedure Strumentali Di Volo” - È stato adottato il Regolamento “Procedure strumentali di volo” che stabilisce i requisiti sia per le procedure, sia per gli aspetti organizzativi che devono avere le società che si occupano di questa materia. Con tale Regolamento si colma la carenza normativa nazionale, evidenziata durante l’ultimo audit dell’Icao, in materia di procedure strumentali di volo, procedure che rappresentano una componente fondamentale nella gestione del traffico aereo. Il testo regolamentare recepisce in pieno gli standard Icao ed è coerente con le norme comunitarie del cielo unico europeo. I testi dei regolamenti saranno a breve disponibili sul portale dell’Enac www.Enac.gov.it.  
   
   
INCONTRO ENAC – DIPARTIMENTO DI SICUREZZA DEGLI STATI UNITI SU TEMI DI SECURITY  
 
Roma, 20 luglio 2011 - L’enac rende noto che nella mattinata del 18 luglio, si è svolto un incontro presso la Direzione Generale dell’Ente con i rappresentati del Department of Homeland Security degli Stati Uniti e alcuni delegati dell’Ambasciata Statunitense in Italia per discutere di vari temi di interesse comune in materia di sicurezza del volo. Hanno partecipato alla riunione il vice ministro Jane Holl Lute, sottosegretario del Department of Homeland Security degli Stati Uniti, Alessio Quaranta Direttore Generale Enac e Giuseppe Daniele Carrabba Direttore Centrale Coordinamento Aeroporti Enac. Obiettivo dell’appuntamento è stato un confronto su vari temi di interesse tra i quali la negoziazione tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea in merito al trattamento e alla raccolta dei dati dei passeggeri aerei, il cosiddetto Pnr – Passenger Name Record, la prevenzione di atti illeciti nell’ambito dell’aviazione civile e la presentazione del Global Entry, il programma finalizzato a snellire le procedure di controllo che vengono effettuate sugli utenti del trasporto aereo per i voli verso gli Stati Uniti.  
   
   
BOSNIA, ANNUNCIATI INVESTIMENTI PER AEROPORTO DI TUZLA  
 
Sarajevo, 20 luglio 2011 – Da quando, nel 1998, è stato aperto al traffico commerciale, lo scalo di Tuzla cerca con difficoltà di attrarre compagnie e passeggeri; il futuro appare ora più roseo, grazie a due notizie degli ultimi giorni: l´annuncio da parte del Governo degli investimenti a lungo attesi per ammodernare lo scalo e quello dell´avvio del collegamento con Dubai, grazie all´accordo tra Air Arabia e un tour operator locale. Sulla rotta per Dubai sono al momento previsti due voli a settimana fino ad ottobre, ma se l´iniziativa avrà successo si è già pensato ad un prolungamento; grazie a questo collegamento, Tuzla diventa la seconda città della ex-Jugoslavia ad offrire voli per Dubai; ciò contribuirà ad accrescere il traffico dello scalo, che nel mese di maggio ha visto transitare solo otto passeggeri; a migliorare la situazione contribuirà anche l´avvio dei voli charter verso la città turca di Antalya gestiti da Sky Airlines. Nel frattempo il Governo ha annunciato un investimento di 220.000 euro che verranno utilizzati per l´acquisto di macchinari che agevoleranno la gestione degli aeromobili una volta che questi saranno atterrati. Vi sono piani che puntano a fare di Tuzla uno scalo cargo: investitori degli Emirati Arabi Uniti hanno espresso interesse per il progetto. A mostrare interesse per la trasformazione dello scalo di Tuzla in un aeroporto destinato ai cargo è stata anche Turkish Airlines.  
   
   
BOLZANO: PATENTE CICLOMOTORI: SCATTATO L’OBBLIGO PER L’ESAME PRATICO  
 
Bolzano, 20 luglio 2011 - Per ottenere la patente per la guida di ciclomotori, oltre all’esame teorico è scattato l’obbligo di sostenere una prova pratica. Questa novità si basa su una norma Ue e ora si passa all’applicazione a livello statale, e dunque anche in Alto Adige. “Dal punto di vista della sicurezza è sicuramente auspicabile che i ragazzi imparino a padroneggiare bene il proprio mezzo e a comportarsi in modo corretto nel traffico stradale”, sottolinea Thomas Widmann. “D’altra parte tuttavia questa novità comporta uno sforzo maggiore a livello organizzativo. Con il corso di guida gratuito di un giorno, la messa a disposizione dell’area del Safety Park e la possibilità di potervi noleggiare un motorino vorremmo venire incontro alle famiglie e ridurre il più possibile l’impegno monetario e organizzativo” sostiene Widmann. Secondo le disposizioni di legge, la prima parte della prova pratica può essere svolta solamente su un piazzale chiuso e dichiarato idoneo per l’esame. Gli esami si svolgeranno secondo criteri precisi fissati per legge nel centro di guida sicura Safety Park presso Vadena, dove ciclomotori e attrezzatura potranno anche essere noleggiati il giorno dell’esame corrispondendo una tariffa per il noleggio. Per conseguire la patente di guida per ciclomotori, valida inoltre anche per le cosiddette citycar e i tricicli a motore, l’iter è il seguente: Esame teorico: La preparazione si svolge come in passato in collaborazione con le scuole ed è finanziata dall’Ufficio patenti. Inoltre viene offerta la possibilità di svolgere un training gratuito della durata di un giorno presso il Safety Park, che ha già riscontrato grande successo presso i giovani. Anche questo training è finanziato dall’assessorato alla mobilità. Dopo aver superato l’esame teorico, che consiste in un quiz, si ottiene un permesso di guida temporaneo (foglio rosa) con cui i giovani possono già mettersi alla guida. A partire da 30 giorni dopo e in ogni caso entro sei mesi va sostenuto l’esame pratico. Informazioni sulle date per gli esami possono essere richieste presso l’Ufficio Patenti, tel. 0471 415400 – 01 oppure direttamente allo sportello informativo nel palazzo provinciale 3 B, via Crispi 10. Le tariffe per sostenere entrambi gli esami, stabilite dal ministero competente a Roma, ammontano a 53,24 euro. Prova pratica: Gli aspiranti alla patente sono liberi di iscriversi all’esame pratico direttamente oppure di rivolgersi ad una scuola guida. L’esame pratico consiste in due parti: inizialmente sull’area del Safety Park si mettono alla prova le competenze di guida basilari, la sicurezza nel governare il veicolo ecc. Successivamente e in compagnia dell’esaminatore è prevista una corsa di esame nel traffico cittadino. L’italia è tra gli ultimi a livello europeo ad aver introdotto l’esame pratico per l’ottenimento della patente per ciclomotori. In altri Paesi, come la Germania e l’Austria, questa norma è già in vigore da anni. “Con l’introduzione della giornata di guida gratuita per i giovani al Safety Park, introdotta su nostra iniziativa tre anni fa, abbiamo dimostrato una volta in più che siamo all’avanguardia nel campo della guida sicura”, sottolinea l’assessore Widmann. Stando all’assessore, questo training verrà offerto gratuitamente anche in futuro nell’ambito della preparazione teorica nelle scuole e rappresenta una buona base per l’esame pratico introdotto di recente.  
   
   
LUCCA, GRAVE L’ESITO DELL’INCHIESTA SULL’EVASIONE DEI BIGLIETTI A BORDO DEI BUS  
 
 Firenze, 20 luglio 2011 – Le aziende devono garantire maggiori controlli contro chi viaggia senza biglietto a bordo degli autobus, altrimenti si danneggia la collettività. A dirlo è l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao a seguito dell’inchiesta pubblicata sulla Nazione di Lucca, dove una cronista racconta di aver viaggiato tutto il giorno sugli autobus cittadini senza il regolare biglietto e di non esser statà mai controllata nè tantomeno multata. “Se quanto riportato dalla giornalista fotografa una situazione quotidiana, ci troveremmo davanti ad un caso molto grave – ha detto l’assessore – Quello che viene descritto da questo reportage è un sistema senza controllo, che non funziona. L’assenza di controlli è grave non solo perchè scoraggia i cittadini onesti che correttamente acquistano un biglietto o un abbonamento, ma anche perchè consente a chi viaggia ‘a scrocco’ di arrecare un danno alla collettività. Tocca al pubblico, e dunque ai contribuenbti, sopperire ai minori ricavi causati dalla bigliettazione evasa. E’ un aggravio di spesa che non ci possiamo permettere in un momento di crisi come questo, con tagli sempre maggiori fatti dal Governo al trasporto pubblico”. “Mi auguro che l’azienda di trasporto smentisca con i fatti quanto riportato — conclude — e sono sicuro che la Provincia intervenga con i controlli previsti, anche perchè proprio lo scorso febbraio ci siamo impegnati con gli enti locali a destinare altri 4 milioni di euro di fondi regionali per il trasporto pubblico locale, l’accordo, però, prevedeva anche che le aziende recuperassero a loro volta risorse attraverso una maggiore efficienza e con la lotta all’evasione dei biglietti”.  
   
   
SCONTO DEL 50 PER CENTO PER I PENDOLARI SU AUTOSTRADE VALDOSTANE: OGGI LA FIRMA IN REGIONE  
 
Aosta, 20 luglio 2011 - La Presidenza della Regione informa che martedì 19 luglio 2011, nella Sala Giunta di Palazzo regionale, il Presidente della Regione Augusto Rollandin, l’Amministratore Delegato della società autostradale S.a.v. Eugenio Bonini e l’Amministratore Delegato della società autostradale R.a.v. Mario Battaglia hanno sottoscritto il protocollo d’intesa tra la Regione e le due società per l’introduzione di tariffe scontate per i pendolari che transitano lungo la rete autostradale valdostana. Sulle tratte di competenza della Rav S.p.a. E sulle tratte combinate Sav/rav è prevista, a partire dal 1° settembre e per una durata sperimentale di ventiquattro mesi, una riduzione del 50 per cento del pedaggio autostradale. Il beneficio riguarda i pendolari che utilizzano l’autostrada con mezzi rientranti nella classe tariffaria A per ragioni connesse agli spostamenti casa - lavoro e che abbiano preventivamente aderito al servizio telepass Family. Ogni 8 spostamenti compiuti in andata e/o ritorno sulla tratta prescelta 4 verranno esentati dal relativo pedaggio, con un tetto massimo mensile di 48 spostamenti. L’importo, determinato sempre su base mensile senza possibilità di recupero nel mese successivo, verrà defalcato dalla prima fatturazione utile successiva. Gli interessati dovranno aderire all’iniziativa utilizzando la modulistica che sarà messa a disposizione dalle due società indicando la tratta autostradale di interesse.  
   
   
BOLZANO: CHIUSURA TEMPORANEA DEI PASSI DOLOMITICI"  
 
 Bolzano, 20 luglio 2011 - "Le Dolomiti patrimonio Unesco sono una sfida culturale e non solo del paesaggio, richiedono rispetto e un approccio meditato": partenda da questa esigenza l´assessore Michl Laimer ha lanciato il 19 luglio nel Colloquio di metà legislatura con i giornalisti la sua proposta: "Iniziamo a sperimentare sul nostro territorio la chiusura temporanea al traffico, tra le 10 e le 16, di Passo Gardena, poi avremo una base per discutere l´estensione della misura ad altri passi dolomitici." La tutela della Dolomiti patrimoni mondiale Unesco passa anche attraverso un nuovo concetto di mobilità. Nell´incontro di metà governo con i mass media l´assessore Laimer ha lanciato la sua proposta sui passi dolomitici: "L´obiettivo di tutelare la montagna non si raggiunge facendo pagare un pedaggio, ma chiudendo le strade al traffico. Si può pensare di partire con un progetto pilota a Passo Gardena, che è tutto in territorio altoatesino e quindi di più facile realizzazione, con la chiusura temporanea tra le 10 e le 16." Verificati i risultati di questa sperimentazione, si potrà intavolare una discussione più ampia con le altre Province e Regioni dolomitiche. "Spero che i Comuni altoatesini seguano questa proposta, vedo quelli gardenesi già più possibilisti", ha aggiunto Laimer. Sempre in tema di tutela ambientale Laimer ha assicurato sul futuro del parco dello Stelvio: "Resterà nazionale, quello che chiediamo è di farlo sentire un elemento dentro la comunità e di poterlo gestire nella forma migliore con la partecipazione dei Comuni, dell´associazionismo, dei cittadini." Laimer ha ricordato la volontà della Provincia di tutelare l´area e i suoi lavoratori: "Nel giro di una settimana abbiamo salvaguardato l´occupazione di una ventina di persone impiegate con contratto stagionale nel nostro versante del Parco nazionale che rischiavano il licenziamento." Il Ministero infatti non poteva coprire la loro retribuzione poiché il capitolo di spesa è soggetto alle limitazioni del patto di stabilità. La Provincia è intervenuta attraverso i propri Assessorati alle Foreste e all´Ambiente e ha garantito l´occupazione al personale sino alla naturale scadenza del contratto  
   
   
PUGLIA, STRADA REGIONALE 8. AMATI: FINALMENTE -E TOTALMENTE - FINANZIATA  
 
Bari, 20 luglio 2011 - "Il primo tratto della strada regionale 8 Lecce-san Foca-otranto e´ stata finalmente, e completamente, finanziata. Mi spiace solo che il provvedimento sia stato emesso da un commissario ad acta, sostituendosi su ordine del Giudice amministrativo al Ministro Fitto, risultato prolungatamente inerte". Lo comunica l´Assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, dopo aver appreso che l´Ing. Claudio Solustri, commissario ad acta nominato dal Tar del Lazio, ha emesso qualche minuto fa il provvedimento che da tanto tempo si attendeva, per consegnare i lavori di realizzazione del primo tratto della strada regionale 8 Lecce-san Foca-otranto. Le somme oggi assegnate alla Puglia, pari a 31 milioni di euro, sono state prelevate dal fondo n. 8425 "Fondo per le aree sottoutilizzate", e si aggiungono alle somme già disponibili di 24 milioni. "E´ un peccato - ha dichiarato l´assessore Amati - che ogni buona notizia per la Puglia debba arrivare all´apice di pugnaci battaglie, pure nei casi in cui il potere di determinazione e´ nelle mani di un pugliese come il Ministro Fitto. Sarebbe stato molto piacevole se oggi avessimo potuto scrivere un comunicato congiunto con il Ministro Fitto per manifestare la nostra soddisfazione. Ma così ci va la vita ed anche questo volta dovremo fare a meno di condividere questo importante punto di avanzamento per i lavori stradali e per il lavoro che questi producono."  
   
   
SASSARI-OLBIA: APPROVATI LOTTI 2, 3 E 4. ENTRO AGOSTO CHIUSURA CONFERENZE SERVIZI  
 
Ozieri, 20 Luglio 2011 - La Conferenza dei servizi convocata ieri a Ozieri dall´assessore dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu, ha espresso parere favorevole sui progetti preliminari avanzati dei lotti 2, 3 e 4 della Sassari-olbia. "Entro la pausa estiva convocheremo anche le Conferenze dei servizi per gli ultimi lotti della strada", ha detto Sannitu, "chiudendo così questa importante fase di approvazione dei progetti. Proseguiamo quindi a tappe forzate verso gli appalti per tutta la strada", ha continuato l´assessore. Il 25 luglio prossimo si terrà a Monti la Conferenza dei servizi per l’approvazione dei progetti dei lotti 7 e 8, lo stesso giorno si firmerà a Olbia la convenzione tra il presidente, Ugo Cappellacci, Commissario straordinario per l´opera, e la Geasar, società di gestione dell´aeroporto della città gallurese. I primi giorni di agosto, infine, si svolgerà a Berchidda l´ultima e definitiva Conferenza dei servizi per i lotti 5 e 6. Il progetto approvato oggi riscrive il tracciato della Sassari-olbia dal bivio di Ardara al primo svincolo per Berchidda, passando per i comuni di Ozieri e di Oschiri. Lo sviluppo complessivo è di 33,780 chilometri, suddivisi rispettivamente nei tre lotti in 12,400, 11,900 e 9,480 chilometri. La nuova strada in questo percorso conterà sull’importante attraversamento del Rio Mannu, un ponte di 120 metri a tre campate, complanari per consentire l’accesso ai fondi agricoli, cavalcavia, svincoli con rotatorie, sottopassi. La nuova Sassari-olbia correrà in stretta adiacenza con il tracciato esistente e garantirà una velocità di progetto di 120 chilometri orari. Durante la conferenza l´assessore Sannitu ha assunto l´impegno di progettare una serie di interventi sulla viabilità secondaria. Per quanto riguarda il territorio di Ozieri si procederà a valutare la fattibilita´ del collegamento tra il quadrivio sulla Sassari-olbia e la circonvallazione per Pattada. Nel territorio di Oschiri e Tula, a cavallo tra le due province di Sassari e Olbia-tempio, si studierà invece l´attraversamento sul ponte Frassu.  
   
   
PUGLIA, S.R. 8. CAPONE: A CHI GIOVA TANTA INERZIA?  
 
Bari, 20 luglio 2011 - "Incredibile, anzi stupefacente, veramente incresciosa la questione relativa alla Regionale 8. Perché tanto astio del governo verso il finanziamento di un´opera pubblica nel Sud e nel Salento in particolare?", chiede la vicepresidente della Regione, Loredana Capone. " Siamo quasi al boicottaggio. Dopo anni di contenzioso giudiziario, non è bastata ai ministeri coinvolti la sentenza definitiva del Tar che ha riconosciuto il diritto della Regione di riceve dal governo 31milioni di euro per la realizzazione della Regionale 8, non è bastata la diffida a eseguire, c´è voluta la nomina del Commissario ad acta, con sentenza dell´8 marzo 2011, che comporta ulteriori spese per le casse dello Stato. Ma non è bastata neppure questa perché i ministri sono rimasti ancora inerti. È sopraggiunta l´ordinanza del 1 giugno 2011 che ha "autorizzato - il commissario ad acta - ad adottare qualsiasi provvedimento, anche sostitutivo, strettamente necessario al fine di dare integrale esecuzione alla sentenza stessa" e ancora niente", afferma Loredana Capone, "né i ministri competenti né il salentino ministro per i rapporti con le Regioni provvedono ad assegnare le somme dovute alla Regione Puglia perché parta finalmente l´esecuzione dei lavori con l´allargamento e la messa in sicurezza di una strada che in estate proprio di sicurezza ha ancora più bisogno. Sono passati più di quattro mesi dalla nomina del commissario ad acta, che ha finalmente individuato le somme, e i ministri ancora non le assegnano alla Regione. Ancora l´opera attende di essere iniziata e le parole e il fumo su gli interventi a favore del Sud si sprecano. Il centrodestra, abilissimo a fare manifesti, dimostra la stessa abilita nel bloccare opere pubbliche e addirittura, come in questo caso, impedirne, con un´inerzia a dir poco pervicace, la realizzazione. Risulta che il commissario abbia persino preparato il provvedimento ma da giorni si attende una firma del ministero. Firma che non arriva. Eppure l´esecuzione di opere pubbliche genererebbe nell´immediato un circuito virtuoso di spesa. E invece i ministri dello Sviluppo economico e dei Rapporti con le Regioni non solo non consentono la realizzazione dell´opera ma non provvedono all´esecuzione del giudicato creando in tal modo ulteriori danni e spese. A chi giova tanta inerzia?", si chiede Loredana Capone, "Come si fa ad affrontare la crisi in generale, e quella dell´edilizia in particolare, se neppure dietro ordine del giudice questo governo è disponibile a sostenere le opere infrastrutturali nel Sud?  
   
   
DA TEM A TRENORD, UN ANNO DI INFRASTRUTTURE IL PUNTO SULL´AVANZAMENTO DELLE OPERE  
 
Milano, 20 luglio 2011 - Lo stato dell´arte delle grandi opere infrastrutturali, le novità nel settore del trasporto pubblico e le linee guida su cui sarà impegnata Regione Lombardia nei prossimi anni. Sono questi i temi affrontati ieri dall´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo nel corso di un incontro avuto con la stampa durante l´ormai tradizionale bilancio dell´attività istituzionale. Un bilancio che è iniziato dall´acqua con un breve viaggio di navigazione sul Naviglio grande, perché, ha rilevato l´assessore, ´i Navigli meritano di essere riscoperti. Milano è anche questo, non solo traffico, ma può offrire anche una forma di mobilità sostenibile che ci viene dal passato e che può essere recuperata guardando al futuro´. ´E´ stato un anno importante per le infrastrutture in Lombardia - ha proseguito Cattaneo - in tema di trasporto su ferro, dopo un anno di sperimentazione è ufficialmente nata ´Trenord´, la nuova società con la testa a Milano, che ha il compito di garantire agli utenti un servizio migliore. Inoltre sono state introdotte 70 nuove corse con questo orario estivo, arrivando a 443 nuove corse in più, in meno di due anni. Ma anche il potenziamento dei collegamenti con l´aeroporto di Malpensa, che oggi può essere raggiunto anche da Milano Centrale con il Malpensa Express e con il Freccia Rossa. Lo scorso 15 giugno la Giunta regionale ha approvato infine il testo di Riforma del trasporto pubblico locale, realizzato con l´ampia collaborazione di tutti i soggetti interessati: gli enti locali, ma anche i rappresentanti dei pendolari, i sindacati e le aziende di trasporto´. Nell´ambito delle grandi infrastrutture autostradali l´assessore ha citato lo stato di avanzamento delle cosiddette ´tre sorelle´: ´Il cantiere di Brebemi prosegue a pieno ritmo - ha detto Cattaneo - e ci avviciniamo ai 2 anni dalla sua apertura, così come proseguono i lavori della Pedemontana, mentre avanza anche la Tangenziale est esterna di Milano, il cui progetto definitivo è stato presentato lo scorso 15 febbraio e potrebbe essere portato all´attenzione del Cipe già prima della pausa estiva´. Per quanto riguarda la viabilità locale, è stata sottoscritta la convenzione che sta portando la società concessionaria alla consegna del progetto definitivo per l´autostrada Broni-mortara, è stato dato avvio ai lavori della Variante di Zogno (Bg) e sono state aperte 5 nuove strade: - Il tratto della S.p. 166 a Terno fino allo svincolo con la S.s. 342 a Mapello, completando così il 1°lotto dell´Asse interurbano di Bergamo (25 novembre 2010); - La tangenziale di Pandino in provincia di Cremona (25 novembre 2010); - Primo lotto della variante di Quistello in provincia di Mantova (16 aprile 2011); - Nuovo svincolo Cinisello Balsamo/tangenziale Nord di Milano (1 luglio 2011); - Variante di Montodine in provincia di Cremona (4 luglio 2011). L´assessore si è poi soffermato a presentare i temi di carattere generale che vedranno impegnata Regione Lombardia nei prossimi anni: ´Da qui al 2015 - ha ricordato Cattaneo - vogliamo farci trovare pronti con un livello di qualità che possa ancor di più evidenziare il respiro europeo delle infrastrutture lombarde. Penso in particolare allo sviluppo della mobilità dolce, attraverso il potenziamento del car sharing elettrico e del bike sharing e alle 45 piste ciclabili che Regione Lombardia ha già finanziato. Il noleggio di auto elettriche è già disponibile in tre stazioni lombarde (Milano Cadorna, Varese e Como Lago) e, entro la fine di questo mese, verrà inaugurato anche presso gli aeroporti di Linate e di Malpensa. Questo servizio diventerà uno strumento sempre più usuale per i cittadini lombardi che potranno avere un´ulteriore e valida offerta per coprire il cosiddetto ´ultimo miglio´ con un sistema di trasporto pubblico ed ecologico così come già avviene all´estero´.  
   
   
TOSCANA: NUOVI TRENI PER IL TRASPORTO REGIONALE  
 
 Firenze, 20 luglio 2011 - Da oggi il servizio pendolari sulla linea ferroviaria Firenze-pontassieve-borgo San Lorenzo potrà contare su un treno completamente rinnovato, composto da cinque carrozze ristrutturate e dotate di nuove poltroncine, nuove tende, nuovi rivestimenti, nuovi impianti di riscaldamento e condizionamento e molto altro. Le cinque carrozze rinnovate sono state presentate questa mattina, nella stazione di Firenze Santa Maria Novella, dall´assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao e dal direttore regionale diTrenitalia, Gianluca Scarpellini. Entro la fine del 2011 la flotta toscana di Trenitalia si arricchirà inoltre di altre 15 vetture, per la composizione di 3 treni destinati alle linee non elettrificate, oltre a tre nuovi treni a doppio piano (tipo Vivalto) che saranno utilizzati nelle linee elettrificate a maggior frequentazione. "L´arrivo di questo primo treno completamente ristrutturato rappresenta un primo passo avanti verso l´innalzamento della qualità del servizio ferroviario nella provincia di Firenze, per i pendolari del Mugello e della Val di Sieve – ha detto l’assessore Ceccobao – abbiamo a lungo sollecitato Trenitalia ad intervenire sul materiale rotabile, nel rispetto anche di quella parte del contratto di servizio che prevede la fornitura di nuove carrozze. Il nostro obiettivo è rinnovare treni e carrozze in tutta la Toscana, per farlo abbiamo predisposto un programma che tiene conto dell´urgenza degli interventi, delle caratteristiche tecniche dei mezzi disponibili e delle linee su cui è necessario intervenire. Il miglioramento della qualità del servizio pendolari in tutto il bacino Mugello-val di Sieve è una priorità, per questo aspettiamo anche l´arrivo degli altri convogli attesi per il 2011 e quello dei treni diesel di tipo Aln adatti a circolare sulla linea Firenze-borgo San Lorenzo via Vaglia”. La messa in servizio di nuove carrozze sulla linea ferroviaria Firenze-pontassieve- Borgo San Lorenzo è stata all´ordine del giorno di una riunione avuta nei giorni scorsi dall´assessore Ceccobao con tredici sindaci del Mugello e della Val di Sieve. Tra i miglioramenti al servizio sulla linea concordati durante l´incontro anche aggiustamenti puntuali degli orari, negli incroci e negli scambi e la rassicurazione che in futuro non è prevista nessuna dismissione della linea. Le nuove 5 carrozze, che compongono un intero treno, sono caratterizzate da interventi di ristrutturazione interna (sedili più confortevoli, finestrini e bagni rinnovati, arredi più gradevoli) ed esterna, con una nuova pellicola protettiva. Sono questi i primi frutti del Contratto di Servizio fra Trenitalia e Regione Toscana, che ha posto le condizioni per attivare un piano di investimenti e consentire a Trenitalia di acquistarenuovi treni. Il piano di investimenti proseguirà anche nel 2012, quando è prevista la consegna di ulteriori 5 treni ristrutturati destinati alle linee non elettrificate e 48 nuove carrozze doppio piano per le linee elettrificate. “Trenitalia sta investendo molto nel miglioramento del servizio regionale in Toscana – ha aggiunto il direttore regionale Gianluca Scarpellini. Il piano di interventi, in totale autofinanziamento, prevede oltre alla ristrutturazione delle vetture che oggi presentiamo, anche l’acquisto di nuovi treni per un valore di 150 milioni di euro. Intanto, entro l’estate, saranno tutti sostituiti con nuovo materiale lavabile ed eco-compatibile, i rivestimenti di 23.000 sedili, mentre non si fermerà la lotta ai graffiti, eliminati nel 2010 per un’estensione di circa 120 mila mq. Nel frattempo sta dando i primi positivi risultati il cambio delle ditte incaricate della pulizia dei nostri treni, avvenuto lo scorso mese di giugno. Quello a cui puntiamo è un miglioramento complessivo del comfort del viaggio, senza mai perdere di vista l’obiettivo della puntualità Scheda Tecnica: Nuove Carrozze Ristrutturate - Il rinnovo delle carrozze, finalizzato a migliorare la gradevolezza degli interni e il comfort della clientela, ha previsto i seguenti interventi: Interno carrozza • nuova pavimentazione con caratteristiche di maggiore fonoassorbenza • sostituzione dell’arredamento interno con pannellature in alluminio • installazione sedili rivestiti in ecopelle lavabile, per una migliore pulizia, e rialzati, per consentire una più efficace ed agevole pulizia del pavimento • installazione nuovi cestini in alluminio • installazione prese elettriche a 220V • sostituzione tendine parasole • nuovi impianti di climatizzazione e riscaldamento Toilette • pareti in alluminio • specchio in lamiera in acciaio inox (antivandalo) • nuovo lavabo in materiale sintetico • nuova pavimentazione Esterni • Applicata nuova pellicola protettiva Caratteristiche tecniche nuove carrozze • 82 posti a sedere in seconda classe e 60 nella semipilota • Accessibilità per viaggiatori diversamente abili • Vano porta biciclette.  
   
   
NASCE IL SISTEMA DEI PORTI DI PUGLIA  
 
 Bari, 20 luglio 2011 - “Oggi abbiamo posto le basi per la nascita di Porti di Puglia. Un unico sistema portuale con tre grandi moli Taranto, Brindisi e Bari che movimenta 53 milioni di tonnellate di merci e 2,5 milioni di passeggeri l’anno”. L’assessore regionale alle infrastrutture non nasconde la sua soddisfazione al termine della riunione del 19 luglio con Sergio Prete, presidente dell’Autorità portuale di Taranto, Francesco Mariani di Bari e Hercules Haralmabides di Brindisi, nel corso della quale è stata deliberata la condivisione della comune premessa ai Piani Operativi Triennali, che le stesse autorità approveranno nelle prossime settimane. “Questo passaggio segna una forte discontinuità con il passato – aggiunge Minervini - La sinergia è possibile. Le amministrazioni dei porti hanno smesso di essere in competizione fra loro ragionando per la prima volta come un unico sistema. Questo approccio non potrà che rafforzare l’offerta competitiva della Puglia generando un valore aggiunto per tutta l’economia pugliese”. Per adottare strategie condivise le tre Autorità Portuali sono partite da una lettura comune della crisi economica che coinvolge in maniera profonda anche il settore del trasporto marittimo e della portualità ma anche delle opportunità della Puglia quale naturale approdo strategico nel processo di ridefinizione dei traffici nel Mediterraneo. I Porti di Puglia hanno individuato due questioni cruciali per lo sviluppo su cui cominciare subito a lavorare. Minervini le riassume così: “istituiremo uno strumento inedito e innovativo per sviluppare un’azione corsara sui mercati. Verificheremo la forma giuridica, ma immaginiamo un’agenzia che vada a caccia di nuove opportunità di traffico forte della rappresentazione di un unico sistema portuale, con una rete retroportuale robusta e vocata all’intermodalità con il sistema ferroviario”. Il secondo punto riguarda il miglioramento degli standard dei servizi a terra con interventi di riorganizzazione condivisi che migliorino la sostenibilità ambientale e aumentino l’efficienza e la competitività dei porti pugliesi. Verso Il Sistema Integrato Dei Porti Pugliesi - La premessa comune ai Piani Operativi Triennali dei porti di Bari, Brindisi e Taranto Il sistema portuale pugliese: L’economia marittima è già oggi uno dei punti di eccellenza della Regione Puglia che movimenta circa 53 milioni di tonnellate di merci e 2,5 milioni di passeggeri. Il “laboratorio Puglia” deve poter produrre un salto di qualità, nel proprio sistema marittimo-portuale dove i punti di forza di ciascuno debbono essere messi a fattor comune ed i punti di debolezza debbono essere affrontati e risolti in modo sinergico. Allo sviluppo economico, civile e sociale della Regione serve “un porto lungo 900 km”. Per raggiungere questo risultato la Regione e le tre autorità portuali di Bari, Brindisi e Taranto hanno per la prima volta condiviso una premessa comune ai Piani Operativi Triennali, che le stesse autorità approveranno nelle prossime settimane. Una lettura comune della crisi: Per adottare strategie condivise le tre Autorità Portuali sono partite da una lettura comune della crisi economica che coinvolge in maniera profonda anche il settore del trasporto marittimo e della portualità. I tratti essenziali di questa lettura sono il permane di uno squilibrio fra domanda ed offerta con una sovracapacità di stiva non facilmente riassorbibile nel breve periodo; la depressione dei noli che riducendo i margini di redditività per l’armamento, rischia di scaricare sulle imprese e sui terminalisti portuali i costi maggiori della crisi; la ristrutturazione del mercato nel settore container in cui le compagnie tendono a migliorare il fattore di carico e ridurre i costi e infine le difficoltà competitive dei porti di transhipment italiani sotto i colpi degli incrementi dei porti nord africani, a partire da Tanger Med. Le opportunità: I mutamenti geopolitici nel Mediterraneo stanno aprendo nuove prospettive all’Italia, sia sull’asse nord-sud con la fine delle autocrazie nei paesi arabi, sia sull’asse est-ovest con il processo di maggiore integrazione economica e sociale dei paesi dell’est europeo con l’Ue. La nuova prospettiva dell’Italia e del suo sistema portuale, in particolare della Puglia naturale approdo strategico, è quella di diventare interlocutore privilegiato di questo nuovo straordinario processo di integrazione economica. La risposta dei porti: Prendendo atto che i tempi di risposta dei porti sul piano infrastrutturale, rispetto alle scelte del mercato dei traffici vivono una difficile integrazione, le autorità portuali dovranno dotarsi di strategie, sia a breve che a lungo termine, capaci di intercettare l’immediatezza delle repentine scelte dell’armamento e di impostare una politica di programmazione per costruire il futuro. Le amministrazioni dei porti devono operare le loro scelte entro questa ineliminabile dicotomia e non possono e non devono essere in competizione fra loro. La competizione viene svolta dalle imprese private (terminalisti, imprese portuali ed armatori). Al “pubblico” spetta creare le condizioni affinché la competizione possa svilupparsi e crescere, sia in termini di regolazione, di coordinamento e organizzazione, che di investimenti nelle manutenzioni e nelle infrastrutture, nei collegamenti e nel sistema logistico. La crisi propone nuove sfide, ad esempio circa il possibile sottoutilizzo dei terminal. Occorre allora la capacità di compiere scelte reversibili, essere flessibili. L’agenda di lavoro Riforma Amministrativa: tutti i porti commerciali, anche di piccole e medie dimensioni, della Puglia, debbono trovare una forma di “governance” omogenea rientrando tutti nella circoscrizione territoriali delle diverse autorità portuali in grado di assicurare certezze di flussi di investimento, di programmazione delle opere. Porti sostenibili e tecnologicamente avanzati: i porti pugliesi agiranno in maniera congiunta per realizzare obiettivi finalizzati alla sostenibilità ambientale della loro attività, in particolare sul piano delle politiche energetiche, e per incentivare politiche di innovazione tecnologica verso la realizzazione di un port community system a livello regionale. Standard di servizio omogenei: una delle questioni cruciali per lo sviluppo dei porti è quello di mantenere un elevato standard di efficienza ed economicità dei servizi pubblici o svolti da privati in regime di concessione e che incidono direttamente sulla funzionalità dei porti. Il riferimento è da un lato agli enti dello Stato: Agenzia delle dogane, sanità marittima, Polizia di Frontiera, controlli fitosanitari e veterinari, Guardia di Finanza etc.; e dall’altro a tutto il mondo dei servizi tecnico nautici (rimorchiatori, piloti ed ormeggiatori ). Questi servizi affrontati in modo coordinato fra tutti i porti pugliesi, con l’indispensabile interlocuzione della Direzione Marittima della Puglia, potranno portare a soluzioni condivise verso interventi di riorganizzazione che aumentino l’efficienza e l’economicità aumentando gli stessi standard di sicurezza. Politiche di marketing: il sistema integrato di servizi portuali pugliesi si porrà in modo unitario nel panorama internazionale. Per questo individuerà azioni ed iniziative comuni con strategie di marketing per presentare unitariamente l’offerta di servizi dei porti pugliesi non solo nei principali appuntamenti fieristici di settore, ma anche con iniziative specifiche e strumenti dedicati, mirati a creare nuove relazioni ed opportunità di traffico per i nostri porti. Politiche di sviluppo dell’intermodalità: le Autorità portuali pugliesi agiranno in modo coordinato per lo sviluppo dell’intermodalità. A tal fine promuoveranno uno studio congiunto su tutte le potenzialità dell’intermodalità ferroviaria-marittima e sulla riduzione del traffico stradale promuovendo e partecipando congiuntamente a bandi nazionali e comunitari finalizzati allo sviluppo delle Autostrade del mare (Mos) e dell’intermodalità ferroviaria