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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Luglio 2011
AGENDA DIGITALE: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN PROCEDIMENTO LEGALE CONTRO 20 STATI MEMBRI PER ATTUAZIONE TARDIVA DELLA NORMATIVA SULLE TELECOMUNICAZIONI  
 
Bruxelles, 20 luglio 2011 — La Commissione europea ha richiesto informazioni ai venti Stati membri dell´Ue che non hanno ancora comunicato le misure volte a dare piena attuazione nell´ordinamento nazionale alla normativa dell´Unione in materia di telecomunicazioni. Il termine fissato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri dell´Ue per attuare la nuova legislazione era il 25 maggio 2011. Le richieste di informazioni avvengono sotto forma di lettere di costituzione in mora nell´ambito delle procedure di infrazione dell´Ue. Le nuove norme garantiscono alle aziende e ai consumatori nuovi diritti concernenti la telefonia, i servizi mobili e gli accessi internet. Tra essi si annoverano il diritto dei consumatori di cambiare operatore di telecomunicazioni in un solo giorno senza cambiare il numero di telefono, il diritto a una maggiore chiarezza riguardo ai servizi proposti al consumatore e una migliore tutela dei dati personali in linea. I nuovi poteri di sorveglianza della Commissione e quelli di regolamentazione dell´organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Berec) creeranno una maggiore certezza del diritto e aiuteranno gli operatori del settore a svilupparsi in un mercato unico paneuropeo per le telecomunicazioni (cfr. Ip/11/622 Memo/11/319, Memo/11/320 e Memo/11/321). Un´attuazione rapida e coerente di tale legislazione costituisce una priorità dell´Agenda digitale europea (cfr. Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200). Tuttavia in tutti gli Stati membri dell´Ue è in corso l´iter legislativo e la gran parte di essi ha informato la Commissione in merito ad alcune misure attuative, ma solo sette Stati membri (Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia e Regno Unito) hanno comunicato alla Commissione la piena attuazione della nuova normativa. Gli altri venti Stati membri, ossia Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna, hanno due mesi per rispondere alle lettere di costituzione in mora. In caso di inadempimento o qualora la risposta non sia soddisfacente, la Commissione potrà inviare agli Stati membri interessati una richiesta formale di attuazione della legislazione, sotto forma di parere motivato nell´ambito delle procedure di infrazione, e infine adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. Sito internet dell´Agenda digitale: http://ec.Europa.eu/information_society/digital-agenda/index_en.htm    
   
   
CRIMINE INFORMATICO: I UN CONVEGNO CON LA POLIZIA DI STATO PER FARE IL PUNTO SULLA SITUAZIONE  
 
 Roma, 20 luglio 2011 - Il cosiddetto “cyber crime” rappresenta, anche per il nostro paese un´emergenza in crescita. Una forma di criminalità, sfruttata da organizzazioni anche a sfondo terroristico che potrebbero mettere in seria difficoltà l´intero sistema-Paese. E´ quanto emerso ieri nel corso di un convegno presso il centro polifunzionale della Polizia di Stato a Roma, al quale hanno partecipato esperti di Polizia ed i vertici di realtà aziendali come Ferrovie dello Stato Italiane, Telecom, Enel, Poste Italiane e Abi. Interpellato sull’argomento, l’amministratore delegato delle Ferrovie Italiane Mauro Moretti ha posto l´invito a “trovare un luogo comune dove scambiare esperienze e dove coordinare interventi” tra forze di Polizia e aziende, mentre il capo della Polizia Antonio Manganelli ha indicato la strada di una “sempre maggiore sinergia tra pubblico e privato per costruire quel necessario scudo di sicurezza in grado di poter proteggere il sistema-Paese dalla sempre pervicace azione sia della criminalità che del terrorismo”. Lo stesso Manganelli ha poi fatto presente come un attacco informatico potrebbe portare all´interruzione di sistemi vitali per un paese moderno come l´Italia. “Faccio riferimento - ha spiegato - ad esempio all´erogazione di sistemi come acqua, energia elettrica o gas che, se attaccati informaticamente potrebbero portare gravi ripercussioni sia a livello nazionale che internazionale. Per questo - ha continuato Manganelli - negli ultimi anni la vigilanza di Polizia si e´ alzata notevolmente così come la competenza delle nostre strutture´´. A denunciare "uno scarso interesse dei gestori che sono chiamati a guidare sistemi sempre più delicati” e´ stato il presidente di Telecom Italia Franco Bernabe´, il quale ha denunciato un “crescendo di attacchi informatici” anche nella struttura da lui presieduta. Bernabè ha portato alcuni dati che vedono nel secondo trimestre 2011 ben 1.729 attacchi legati a immissioni di codici in grado di danneggiare il sistema, con un +40%. Altri dati parlano di 856 tentativi di intrusione illegittima, di 476 episodi di violazioni di policy aziendali e di 332 episodi legati a tentativi di oscuramento di siti web con un +453% dell´anno precedente, mentre l´ad di Poste Italiane. Massimo Sarmi, ad di Poste Italiane ha invece posto l´accento sui 40 milioni di transazioni finanziarie gestite dalla sua azienda “con un´ovvia questione legata alla protezione e alla sicurezza dei dati del cliente”. Il convegno ha preso spunto dall´operazione "Anonymous" condotta dalla Polizia postale durante la quale è stata sgominata una fitta rete di hacker informatici.  
   
   
"THE CHANGING ROLE OF KNOWLEDGE IN EDUCATION AND HEALTH POLICY ACROSS EUROPE"  
 
Bruxelles, 20 luglio 2011 - Un evento intitolato "The changing role of knowledge in education and health policy across Europe" si terrà il 23 settembre 2011 a Bruxelles, Belgio. L´apprendimento automatico è un ramo dell´intelligenza artificiale. È una disciplina scientifica che si occupa della progettazione e dello sviluppo di algoritmi che permettono ai computer di far evolvere i comportamenti sulla base di dati empirici, come per esempio a partire da dati di sensori o database. Questo processo di apprendimento nell´elaborazione di segnale multi-dimensionale e statistico si occupa di compiti come rilevazione, stima, previsione, classificazione e ottimizzazione. Metodi tipici sono le implementazioni moderne di apprendimento controllato, non controllato, rafforzato e semi-controllato, per esempio usando modelli probabilistici e metodi kernel. L´evento sarà sponsorizzato dal progetto, finanziato dall´Ue, Knowandpol ("Knowledge and policy in education and health sectors"). Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Dimi.eu/index.php?id=1655    
   
   
CONFERENZA SUI GIOCHI IN RETE, CONTROLLO E OTTIMIZZAZIONE  
 
Parigi, 20 luglio 2011 - Una conferenza sui giochi in rete, controllo e ottimizzazione si terrà dal 12 al 14 ottobre 2011 a Parigi, Francia. L´argomento del controllo e l´ottimizzazione delle reti è di crescente importanza in molti campi di applicazione di rete. Settori come le reti di accesso mobili e fisse, le reti di computer, i social network e le reti di trasporto richiedono tutti strumenti per una serie di compiti. Il controllo e l´ottimizzazione delle reti può aiutare con un miglior rendimento, una maggiore comprensione del rapporto tra entità che possono essere cooperative o agire indipendentemente e può contribuire a chiarire ambienti incerti o possibilmente accusatori. L´obiettivo di questo forum internazionale è riunire i ricercatori di diversi settori con competenze teoriche in settori collegati. Gli argomenti trattati comprenderanno: ottimizzazione gerarchica nel collegamento in rete; allocazione delle risorse; teoria dei giochi algoritmica; meccanismi di apprendimento nei giochi; calcolo di Nash, correlato, ed equilibrio dei mercati; controllo di flusso e congestione nelle reti; programmare le trasmissioni nel collegamento in rete; applicazioni grid; gestione della fiducia e della reputazione; reti elettriche di energia; formazione di social network; routing competitivo; reti biologiche. Per maggiori informazioni, visitare: http://netgcoop.Imag.fr/    
   
   
SMS SOLIDALE? NO, SE DIFENDI I CONSUMATORI! E L’ANTITRUST DA RAGIONE AL CARTELLO DELLE COMPAGNIE TELEFONICHE. “ESCLUSE INTERE CATEGORIE DI ORGANIZZAZIONI CIVICHE, DISCRIMINAZIONE INSPIEGABILE E DANNOSA”  
 
 Roma, 20 luglio 2011 - Con decisione unilaterale, inspiegabile e dannosa per i cittadini, gli operatori della telefonia italiana hanno deciso che se tuteli i consumatori non hai diritto a fare raccolta fondi con Sms Solidali. Né ora, né mai. E l’Antitrust, dopo una istruttoria durata sette mesi, non ha trovato niente di meglio che dare ragione al cartello delle compagnie, riconoscendone – di fatto – l’arbitrio nell’escludere intere categorie di organizzazioni civiche da una delle principali modalità di raccolta fondi oggi esistente. “Il vuoto normativo sul quale le compagnie telefoniche fondano la loro decisione” commenta il vicesegretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, “appare la classica scusa per boicottare le associazioni impegnate nel denunciarne i quotidiani abusi e disservizi a danno dei consumatori. E l’Antitrust si è ben guardata dal porre un freno a questo cartello, omologandosi all’immobilismo dell’Agcom”. Inascoltata anche la richiesta di avviare un tavolo di lavoro che coinvolga gli operatori, le Associazioni dei consumatori e la stessa Autorità di settore avente ad oggetto l’individuazione di criteri condivisi per l’assegnazione di Sms Solidale. “In particolare”, aggiunge Gaudioso “non ci convince la motivazione della Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Se è vero che l´Sms è totalmente gratuito e le compagnie non hanno alcun ricavo, è altrettanto vero che le Associazioni dei consumatori non si possono equiparare a partiti e sindacati”. Fiduciosa in una diversa valutazione da parte dell’Agcom, Cittadinanzattiva chiede al Legislatore di intervenire con uno strumento normativo ad hoc che colmi il vuoto legislativo che ha permesso agli operatori di autoregolamentarsi in maniera quantomeno discutibile. La discriminazione a danno delle Associazioni dei consumatori è stata scoperta da Cittadinanzattiva allorché, per sostenere le proprie attività gratuite di tutela dei cittadini in ambito sanitario attraverso il Tribunale per i diritti del malato, aveva realizzato, nel passato mese di dicembre, una settimana di raccolta fondi sui canali della Rai, con il sostegno del Segretariato sociale.  
   
   
LAUREE IN INGLESE IN BUSINESS AND ECONOMICS E PRIME DOPPIE LAUREE A PAVIA  
 
Pavia, 20 luglio 2011 - Lunedì 18 luglio, presso la Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Pavia, si sono laureeranno i primi 3 studenti del corso in lingua inglese in International Business and Economics (Mibe). Il corso, avviato nel 2009, ha permesso alla facoltà di Economia di rafforzare il processo di internazionalizzazione avviato dalla Facoltà negli anni precedenti. Il Mibe, a soli 2 anni dal suo avvio, ha infatti visto aumentare considerevolmente il numero di studenti iscritti con un significativa percentuale di studenti stranieri provenienti sia dall’Europa che da altri paesi del mondo. Ancor più significativo è tuttavia il riscontro che gli studenti laureandi hanno riscosso da parte del mondo delle imprese. Una larga parte di studenti che ha già ricevuto offerte di lavoro in imprese internazionali non solo in Italia ma anche in diversi paesi europei. Il direttore del Mibe, Professor Antonio Majocchi, commenta i risultati ottenuti: “E’ motivo di grande soddisfazione che importanti aziende come Adidas, Autrogrill, Zf e Borsa di Londra abbiamo selezionato studenti formati nell’ambito del Mibe.” Questo importante risultato relativo al placement degli studenti permetterà al Mibe di mantenere e sviluppare una rete di contatti con il mondo delle imprese anche attraverso la collaborazione con gli ex-studenti che avvieranno una carriera professionale internazionale. Sempre nell’ambito del Mibe e nella stessa seduta di laurea, si sono laureati altresì i primi 2 studenti tedeschi nel quadro del programma di doppia laurea che la facoltà di Economia ha in corso con l’Università di Hoheneheim (Stoccarda, Germania). L’accordo prevede che studenti tedeschi e italiani svolgano un anno nell’università del proprio paese e un anno nell’università partner completando 2 tesi di laurea e ottenendo sia il titolo italiano che quello tedesco. Alla seduta hanno partecipato anche docenti della prestigiosa università di Stoccarda.  
   
   
BORSE DI STUDIO OFFRESI PER DOTTORATI INTERNAZIONALI DI RICERCA  
 
 Firenze, 20 luglio 2011 – Promuovere l’attivazione di corsi universitari di Dottorato di Ricerca, il più alto titolo di studio rilasciato in Italia, di qualità e di livello internazionale. Serve a questo una delibera varata dalla Giunta regionale, su proposta della vicepresidente Stella Targetti, con le linee guida per attivare in via sperimentale una azione chiamata “Borse di studio Pegaso”. Entro questo luglio gli uffici della Regione adotteranno un bando in modo che le singole Università toscane possano, entro il 30 agosto, presentare i corsi di dottorato sui quali chiedere le borse di studio. Entro il 30 settembre l’istruttoria sarà conclusa e i finanziamenti saranno assegnati alle Università. É prevista l’attivazione di più di 50 borse triennali per il prossimo anno accademico. “I requisiti richiesti – spiega Stella Targetti -intendono promuovere la collaborazione tra atenei e l’offerta di un percorso ben strutturato che possa trovare un adeguato riconoscimento sul mercato del lavoro oppure essere l’inizio di una carriera nel mondo della ricerca, anche internazionale”. I corsi di dottorato devono essere promossi o da almeno due atenei generalisti toscani (ed eventuali altri partners fra cui Istituti universitari a ordinamento speciale, Istituzioni di formazione e ricerca avanzata, Istituto di ricerca, imprese) oppure da un singolo ateneo generalista (in collaborazione didattico-scientifica con almeno un altro ateneo generalista ed eventuali altri partners) su temi attinenti alle linee del Prs della Regione. L’atto di indirizzo di Regione Toscana evidenzia anche alcune priorità: fra queste il coinvolgimento di tutti e tre gli atenei generalisti toscani (Firenze, Pisa, Siena) e la presenza di collaborazioni internazionali con atenei e soggetti pubblico/privati di comprovata qualificazione. I dottorandi dovranno essere residenti o domiciliati in Toscana e di età non superiore ai 35 anni. I corsi dovranno concludersi entro il 30 settembre 2015. L’importo (lordo) annuale di ogni borsa è pari a 20 mila euro l’anno per i tre anni di corso. Per tutte le tipologie si richiedono requisiti particolari: la previsione di una permanenza all’estero per almeno 6 mesi, la predisposizione della tesi di dottorato non solo in lingua italiana ma anche in inglese, la messa in versione elettronica (in e-repository) delle tesi di dottorato, la valutazione finale con il coinvolgimento di studiosi esterni rispetto ai soggetti attivatori del corso puntando alla presenza di docenti stranieri (ciò anche per promuovere e diffondere le ricerche realizzate).  
   
   
DALLA SISSA DI TRIESTE AL MIT: GIOVANE RICERCATORE SI AGGIUDICA 300.000 EURO DALLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Trieste, 20 luglio 2011 - Fabio Franchini, classe 1976, ricercatore della Sissa di Trieste nel gruppo di fisica statistica, si prepara a partire per il Mit di Cambridge, centro di eccellenza nella formazione e nella ricerca scientifica. A settembre il giovane fisico bolognese, da due anni alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, si trasferirà negli Stati Uniti per un progetto di ricerca congiunto tra la Scuola triestina e il Massachussets Institute of Technology. È vincitore di una borsa Marie Curie (International Outgoing Fellowships ) del programma People della Commissione Europea, dedicato alla valorizzazione internazionale delle risorse umane nella ricerca. Con un sostegno finanziario di 300.000 euro, Franchini trascorrerà due anni in America al Centro di fisica teorica del Mit per poi rientrare in Italia e completare il progetto di ricerca alla Sissa. Un percorso per acquisire nuove competenze, un’importante occasione di crescita professionale, un investimento per rendere più competitiva la ricerca in Europa. Il progetto di ricerca - Cosa ha a che fare la teoria delle stringhe, l’ambiziosa “teoria del tutto”, con il problema della conduttività elettrica, una proprietà fondamentale della materia? La matematica delle stringhe, tanto affascinante quanto complessa, può essere uno strumento per comprendere la fisica della conduzione. «Cercherò di interpretare - spiega Franchini – la matematica della teoria delle stringhe per spiegare cosa succede quando delle impurità nella materia impediscono a un conduttore di far scorrere al suo interno elettricità. Più di 50 anni fa, P.w. Anderson capì che, aumentando il disordine dovuto a delle impurità, la conducibilità cambia drasticamente e un solido da conduttore arriva a diventare isolante. Un’intuizione che è stata poi premiata con un premio Nobel nel 1977. Ancora non esiste, però, una teoria non-perturbativa in grado di spiegare cosa succede proprio al punto di transizione e la teoria delle stringhe topologiche potrebbe fornirci questa spiegazione». La matematica e la fisica, da sempre, si sono reciprocamente influenzate, ma si tratterebbe di una delle prime applicazioni della teoria delle stringhe a un fenomeno osservabile. Un progetto di ricerca ambizioso che Franchini condurrà insieme al professor John Mcgreevy del Mit. Capire cosa succede durante la fase di transizione potrà rivelarsi molto utile per la realizzazione di nuovi materiali e la microelettronica. «L’ambizione è quella di realizzare materiali perfetti. Senza impurità – commenta Franchini - . Ma le impurità esistono. Conoscerle è importante per controllarle e magari usarle a nostro vantaggio per creare nuove tecnologie». Fabio Franchini, 35 anni, si è laureato in fisica all’Università di Bologna. A New York, nel 2006, ha conseguito il dottorato di ricerca alla Stony Brook University. È poi arrivato a Trieste, dove è stato ricercatore al Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” fino al 2009, prima di approdare alla Sissa nel gruppo di ricerca di fisica statistica.  
   
   
TRENTO, PIANI DI STUDIO PER IL SECONDO CICLO: VIA LIBERA DA ROMA  
 
Trento, 20 luglio 2011 - Parere favorevole da parte del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione sullo schema di Regolamento per l’applicazione dei piani di studio provinciali nel secondo ciclo. Un passaggio importante, che giunge anche col voto favorevole unanime e con diversi riconoscimenti nel merito del percorso seguito nella provincia. Per la Provincia autonoma di Trento erano presenti Roberto Ceccato, dirigente del Servizio Infanzia Istruzione e Formazione professionale, e Michele Pellerey, coordinatore del Gruppo tecnico per l’elaborazione dei piani di studio. L’assessore provinciale all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, ha subito commentato positivamente l’esito della riunione a Roma. Prima dell’approvazione definitiva da parte della Giunta provinciale del Regolamento dei piani di studio provinciali del secondo ciclo e per la formazione in apprendistato, la proposta è stata inoltrata al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione per l’acquisizione del parere prescritto dalle norme. Oggi pomeriggio, il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione ha dato il parere favorevole sullo schema di regolamento, con voto unanime. Immediato il commento dell’Assessore provinciale all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso: “Questo passaggio per noi e per la scuola trentina è molto importante. Siamo particolarmente soddisfatti sia per la votazione favorevole unanime da parte del Consiglio Nazionale sia per i riconoscimenti nel merito del percorso realizzato in Trentino per l’elaborazione dei piani di studio anche nel secondo ciclo, così come era avvenuto per il regolamento del primo ciclo. Certamente il coinvolgimento della scuola e dei docenti proseguirà in ogni fase dell’applicazione operativa dei piani di studio, ma con questo parere del Consiglio Nazionale e con l’approvazione del Regolamento anche in Giunta provinciale, abbiamo una legittimazione ulteriore sul piano normativo ed un riconoscimento di merito da parte dell’organo collegiale di rappresentanza a più alto livello nazionale”. Nel merito il Consiglio Nazionale ha apprezzato il fatto che “le proposte scaturiscono a seguito di un percorso di studio e di confronto avviato nel 2008 fra il gruppo di esperti designato dalla Provincia, i dirigenti scolastici, i docenti e le rappresentanze del territorio”; metodo peraltro già segnalato positivamente nel parere che il Consiglio aveva dato sui Piani di studio provinciali del primo ciclo. Si osserva che quelle proposte al Cnpi sono “scelte coerenti con la storia e l’esperienza trentina, mantenute anche per i percorsi realizzati nel campo dell’istruzione e della formazione professionale che ha una consolidata tradizione, sostenute con azioni formative specifiche destinate agli operatori del settore.” “Il richiamo, contenuto nel provvedimento in esame (art. 5 comma 2), alle competenze delle istituzioni scolastiche provinciali e paritarie per l’attuazione dei percorsi didattici – è scritto nel parere – “rafforza positivamente, a parere della Commissione, il principio dell’autonomia didattica e organizzativa in capo alle istituzioni scolastiche e alla comunità professionale; si presenta come una opzione significativa a favore della ricerca e della sperimentazione di scelte culturali e organizzative coerenti con gli obiettivi richiamati (“pieno sviluppo culturale e sociale della persona, prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, successo formativo per tutti gli studenti”).” Apprezzata inoltre “la scelta di un’attuazione progressiva dei piani di studio provinciali, che prevede misure di accompagnamento che vedranno coinvolte le istituzioni scolastiche nella fase di definizione di apposite linee guida contenenti proposte organizzative, metodologiche e didattiche e la realizzazione di progetti pilota affidati a scuole o reti di scuole per lo sviluppo dei modelli di applicazione dei previsti piani di studio. Altri rilievi, anche lusinghieri, sui vari punti specifici ed in particolare sulle lingue straniere per “l’apporto positivo garantito nell’istruzione liceale e tecnica e nell’istruzione professionale (indirizzo socio-sanitario) dall’insegnamento delle lingue inglese e tedesco (plurilinguismo) e dall’area di autonomia, garantita alle scuole sia per il potenziamento delle discipline comuni, sia per il potenziamento delle discipline curricolari, sia per la caratterizzazione dei piani di studio dell’istituzione scolastica.”, sulla “flessibilità oraria quantificata e definita nelle modalità di utilizzo (compensazione oraria tra discipline obbligatorie, personalizzazione dei piani di studio) secondo l’impostazione già prevista negli atti ordinamentali nella normativa vigente” e, infine sul rapporto tra istruzione e formazione professionale: “positività di scelte atte a garantire, con opportuni protocolli di intesa, i passaggi dai percorsi dell’istruzione e formazione professionale a quelli propri dell’istruzione”. Nei prossimi giorni, dopo la consegna ufficiale del parere, il Regolamento approderà in Giunta provinciale per l’approvazione definitiva.  
   
   
APPROVATO IL NUOVO STATUTO DELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA.  
 
Pavia, 20 luglio 2011 – Il Senato accademico dell’Università di Pavia ha approvato il 18 luglio, a larga maggioranza, il nuovo Statuto dell’Ateneo. Nella mattinata , il Consiglio di Amministrazione, così come previsto dalla legge L. 240/2010, ha espresso parere favorevole (18 voto a favore, 2 contrari e due astenuti) al nuovo testo; nel pomeriggio il Senato accademico ha approvato a larga maggioranza lo Statuto elaborato dalla “Commissione dei 15”: 18 i voti favorevoli, 6 i contrari e 4 gli astenuti. “L’approvazione dello Statuto è un passo importante per definire il nuovo assetto dell’Ateneo. – commenta il Rettore Angiolino Stella – Molto resta ancora da fare, contando sulla coesione e sullo spirito di collaborazione da parte di tutti”. Tra le novità previste dal nuovo Statuto dell’Ateneo pavese: un ruolo crescente dei Dipartimenti, organi di governo più snelli, soprattutto il Consiglio di amministrazione, con superamento dell’attuale bicameralismo quasi perfetto. Maggior peso anche agli studenti: saranno infatti 4 gli studenti che siederanno in Senato accademico, oltre a un dottorando, presenza, quest’ultima, che è un’assoluta novità. Peso maggiore anche per il personale tecnico amministrativo, che parteciperà con un peso del al 25% all’elezione del Rettore. Lo Statuto approvato dall’Università di Pavia verrà ora trasmesso al Miur per il controllo previsto dalla L. 240/2010.  
   
   
BOLZANO: BILANCIO DELL´ANNO SCOLASTICO 2010/11 CON I TRE ASSESSORI COMPETENTI  
 
Bolzano, 20 luglio 2011 - Si è svolta a Palazzo Widmann la conferenza stampa, per la prima volta congiunta, degli assessori provinciali alla scuola per un bilancio dell’anno scolastico appena concluso. Gli assessori provinciali alla scuola italiana, tedesca e ladina, rispettivamente Christian Tommasini, Sabina Kasslatter Mur e Florian Mussner, hanno presentato questa mattina a Palazzo Widmann, nel corso di una conferenza stampa congiunta, i risultati dell’anno scolastico appena concluso e fornito un bilancio complessivo del mondo scolastico provinciale anche sulla base dei risultati emersi dagli esami di Stato che hanno concluso la scuola secondaria di primo e di secondo grado. Erano presenti all’incontro con la stampa anche gli intendenti scolastici Nicoletta Minnei e Peter Höllrigl, il direttore della scuola professionale italiana, Franco Russo, ed il direttore della Ripartizione innovazione ed orientamento della scuola ladina, Theodor Riffeser. In particolare per quanto riguarda la scuola di lingua italiana l’assessore Tommasini ha sottolineato che “L’anno scolastico che si chiude con gli esami di Stato ha rappresentato un anno importante per la scuola della provincia e sarà ricordato come l’anno della Riforma della scuola superiore: la legge provinciale nr. 11 del 2010 ha tracciato, infatti, il nuovo profilo della scuola secondaria di secondo grado, basata su tre pilastri fondamentali (licei, istituti tecnici e istruzione e formazione professionale) e su alcuni principi fondamentali, quali l’unitarietà nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione (il cosiddetto biennio unitario), l’orientamento formativo, la valorizzazione delle buone esperienze fatte con il Progetto pilota provinciale e la continuità rispetto alle indicazioni del primo ciclo (scuola primaria e secondaria di I grado). Alla legge di riordino è seguita nel dicembre 2010 la delibera contenente le “Indicazioni provinciali per la definizione dei curricoli”, cioè gli apprendimenti che gli studenti avranno acquisito al termine del primo biennio in ogni tipologia di scuola prevista. Per quanto riguarda la Formazione professionale, in riferimento alla legge provinciale di Riforma del secondo ciclo ed all’Accordo Stato – Regioni e Province Autonome del 29 aprile 2010, sono stati rivisti ed aggiornati sulla base degli standard tecnico-professionali nazionali 11 percorsi di qualifica presenti nelle scuole di Bolzano, Merano, Bressanone e Laives. I nuovi programmi sono stati approvati dalla Giunta Provinciale il maggio scorso. La riforma verrà applicata gradualmente e i primi a partire con la “nuova scuola” saranno i ragazzi iscritti alle prime classi nel prossimo anno scolastico (2011/12). I dati relativi alle iscrizioni al prossimo anno scolastico sono in fase di elaborazione e verranno divulgati quanto prima. In generale si riscontra un trend in aumento (come già emerso dagli specifici studi Astat), con un netto incremento nelle scuole superiori. Nell’ambito della Formazione professionale si stima una crescita intorno al 5% dei frequentanti i percorsi a tempo pieno, mentre il numero degli apprendisti dovrebbe rimanere invariato. Nel complesso sembra di poter individuare una leggera flessione delle iscrizioni ai licei, con corrispondente aumento degli iscritti agli istituti tecnici. In leggero aumento anche le iscrizioni in alcune sedi periferiche. La sovrintendente Nicoletta Minnei ha quindi illustrato brevemente i risultati degli esami di stato per quanto riguarda il primo ed il secondo ciclo delle scuole medie. In particolare per quanto riguarda la maturità, 898 sono stati ammessi all’esame, 884 hanno concluso positivamente il ciclo (478 dei licei, 254 dell’istruzione tecnica e 152 dell’istruzione professionale), 13 non hanno superato l’esame di Stato ed 1 non si è presentato. Per quanto riguarda il punteggio raggiunto rispetto all’anno scolastico precedente si registra un aumento dell’1,42% dei voti compresi tra 81 e 90 e dell’1,54% per quelli compresi tra 91 e 99. Analoghe valutazioni positive riguardo all’andamento dell’anno scolastico ed al bilancio degli esami di Stato sono state espresse anche dagli assessori Sabina Kasslatter Mur e Florian Mussner.  
   
   
BRASILE, GIBELLI:COLLABORAZIONE CON RIO ANCHE SU FORMAZIONE  
 
Milano, 20 luglio 2011- Il vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli ha visitato, ieri mattina, il Centro ´Cantinho da Natureza´ di Avsi situato in una favela alle spalle di Copacabana. La struttura è molto bella e Avsi è riuscita a costruire un luogo che può essere anche fisicamente una dimora sia per i bambini e le loro famiglie sia per chi ci lavora. Il Centro ospita più di mille bambini e sono oltre trecento i ragazzi e gli adulti che hanno seguito corsi di formazione professionale per agevolare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Alla conclusione della visita l´assessore ha dichiarato: ´La bella realtà del Centro ´Cantinho da Natureza´ è la dimostrazione che, attraverso un progetto educativo, la città di Rio de Janeiro vuole investire anche su iniziative di inclusione sociale´. ´In questo cambiamento la Fondazione Avsi ha un ruolo fondamentale, perché permette di esportare il modello formativo lombardo nella realtà brasiliana´. ´Questa propensione - ha continuato Gibelli - è l´ennesima dimostrazione di quanto la città stia cambiando la propria immagine in coerenza con le aspettative economiche di persone sempre più motivate e preparate all´ingresso nel mondo del lavoro´. ´Proprio una maggiore formazione - ha proseguito ancora il vice presidente - può essere la base per un´ulteriore collaborazione tra l´imprenditoria lombarda e quella nascente brasiliana: è per questo che osserviamo con piacere tali iniziative´.  
   
   
RIDUZIONE DI INSEGNANTI E DIRIGENTI DISTACCATI DALLE SCUOLE TRENTINE  
 
Trento, 20 luglio 2011 - Ci sarà una riduzione superiore al 15% degli insegnanti e dei dirigenti scolastici distaccati dall’insegnamento e in utilizzo presso il Dipartimento Istruzione, Università e Ricerca o presso Istituzioni ed Enti vari. È quanto deciso con la deliberazione approvata oggi dalla Giunta, su proposta dell’assessore Marta Dalmaso, sulla “Utilizzazione dei docenti e dei dirigenti delle istituzioni scolastiche e formative per compiti connessi alla scuola”. Da 61 a 52 è la riduzione delle unità di personale (insegnanti e dirigenti scolastici) che per il prossimo anno scolastico 2011/2012 potranno essere distaccate dall’insegnamento o dalla presidenza per essere “utilizzate” altrove. Lo ha deciso la Giunta, approvando la deliberazione proposta dall’assessore Dalmaso “Legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5, articolo 84 comma 4, lettera a). Utilizzazione dei docenti e dei dirigenti delle istituzioni scolastiche e formative per compiti connessi alla scuola: determinazione del contingente da assegnare a strutture ed enti”. Sarà una successiva determinazione del Dirigente generale del Dipartimento Istruzione, Università e Ricerca a stabilire in modo definitivo nomi e destinazione degli “utilizzi”, ma la deliberazione approvata fissa dei limiti precisi sia sul tetto massimo di utilizzi per il prossimo anno sia sulle strutture, Enti ed associazioni dove verranno destinati per svolgere comunque “compiti connessi alla scuola”. Questo l’elenco delle strutture ed enti per il prossimo anno 2011/2012: Dipartimento istruzione, università e ricerca scientifica e strutture incardinate nello stesso; Agenzia “Centro per la formazione continua e l’aggiornamento del personale insegnante”; Progetto speciale: coordinamento politiche familiari e di sostegno alla natalità; Servizio edilizia pubblica e logistica; Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici; Soprintendenza per i beni architettonici; Agenzia provinciale per l’energia; Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente; Museo degli usi e costumi della gente trentina; Museo tridentino di scienze naturali; Museo storico in Trento; Opera Universitaria; Castello del Buonconsiglio monumenti e collezioni provinciali; Iprase del Trentino. Università degli Studi di Trento; Libera Università di Bolzano; Comunità di San Patrignano – sede di Pergine Valsugana; Federazione Trentina delle Cooperative. Nel numero massimo di 52 unità per il prossimo anno sono ricomprese le unità di personale utilizzate nell’anno scolastico 2010/2011 e per le quali è prevista la possibilità di una conferma nell’utilizzazione. Complessivamente le unità di personale utilizzato sono così distribuite: Strutture provinciali , enti strumentali e agenzie della Provincia 35 unità Iprase 6 unità, Università di Trento 4 unità, Libera Università di Bolzano 2 unità, Enti privati e associazioni 2 unità, Contingente a disposizione 3 unità. La versione integrale della delibera si può consultare e scaricare, a partire da mercoledì 20 luglio 2011, dal portale della scuola trentina www.Vivoscuola.it/    
   
   
PRESENTATO A RAMALLAH IL PROGETTO PALESTINA, COORDINATO DALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA. CHE SI PROPONE DI RAFFORZARE LA RICERCA SCIENTIFICA E IL SETTORE EDUCATIVO PALESTINESE.  
 
Pavia, 20 luglio 2011 - Con l’incontro a Ramallah tra i rappresentanti di diverse Università italiane e palestinesi, ha preso il via il programma internazionale “Rafforzamento del Sistema Universitario Palestinese attraverso un programma integrato per la formazione e la riqualificazione delle competenze professionali”. Il programma, per il quale la Cooperazione Italiana del Mae ha stanziato circa 1 milione di euro, rappresenta il primo progetto di cooperazione universitaria tra due sistemi accademici e che mira a rafforzare gli atenei palestinesi tramite la formazione di figure professionali altamente specializzate. Responsabile del progetto è il Prof. Massimo Caneva, coordinatore della cooperazione universitaria della Dgcs del Ministero Affari Esteri. Sul versante palestinese, 7 i centri coinvolti nel programma: Birzeit University, Jenin Arab-american University, An Najah University, Betlhehem University, Al Quds University, Hebron University e Palestine Polytechinic University. Sul versante italiano sono invece coinvolti i maggiori centri universitari del paese, che a Ramallah sono stati rappresentati dal Prof. Vaggi dell`Università di Pavia, leader del coordinamento delle Università italiane, dal Prof. Pasca dell`Università La Sapienza di Roma, dal Prof. Cardona dell`Università di Palermo e dalla Prof.ssa Colombo del Politecnico di Milano. 14 studenti sono stati selezionati fra le Università palestinesi che aderiscono al programma e, a partire dal prossimo settembre, riceveranno una borsa di studio per un dottorato di ricerca della durata di tre anni in un’Università italiana. Gli studenti beneficeranno di una formazione di eccellenza e acquisiranno un bagaglio di conoscenze utili per rafforzare la ricerca scientifica e il settore educativo palestinese. Da febbraio 2012 si prevede, inoltre, la realizzazione di un corso multidisciplinare della durata di tre mesi, frutto della collaborazione fra professori italiani e palestinesi, che ne cureranno la didattica. Destinato a 21 studenti della West Bank, il corso è incentrato sullo sviluppo politico ed economico dell`area mediorientale con particolare attenzione al contesto palestinese. “Con questo programma, reso possibile grazie anche all`opera di coordinamento dell`Utl di Gerusalemme -ha sottolineato il Prof. Caneva- la Cooperazione Italiana assume un ruolo attivo di ponte tra due sistemi accademici. Non si tratta solo di una collaborazione accademica, ma di una vera e propria azione di cooperazione universitaria per una nuova politica estera italiana a favore della pace e dello sviluppo, come auspicato dal Direttore Generale della Cooperazione Italiana, Min. Plen. Elisabetta Belloni.” Il Prof. Vaggi, leader del coordinamento delle Università italiane, si è detto molto soddisfatto per il risultato raggiunto: “nonostante le difficoltà incontrate nel coordinamento di un numero così elevato di istituti accademici, le attività del programma sono pienamente avviate, a dimostrazione di un grande e condiviso interesse nel portare avanti questa collaborazione e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.”  
   
   
TRENTO: APPROVATI DUE PIANI DI AMBITO E UN PIANO GIOVANI DI ZONA  
 
 Trento, 20 luglio 2011 - Su proposta del presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha oggi provveduto, con tre distinti provvedimenti, ad approvare il Piano d´ambito "Giovani e Professioni", quello delle "Associazioni universitarie" e il Piano Giovani di Zona della Bassa Val di Non, tutti e tre relativi alle attività del 2011. Il Piano d´ambito "Giovani e Professioni" prevede per il 2011 la realizzazione di sette progetti. Si tratta delle seguenti iniziative: 1. "Gli strumenti urbanistici di pianificazione del rischio idrogeologico nella Pat" (spesa prevista € 4.485,00); 2. "Torneo degli Ordini Professionali" (€ 4.560,00); 3. "Network" (€ 10.000,00); 4. "Casa a misura di bambino" (€ 14.500,00); 5. "Sportello" (€ 10.000,00); 6. "Comunicare la professionalità" (€ 6.500,00); 7. "Giornata formativa sulla solidarietà" (€ 6.500,00). A fronte di una spesa complessiva prevista di € 56.545,00 e tenendo conto che sono previste entrate da iscrizioni per € 2.500,00, la Provincia interverrà con € 43.071,75, pari al 79,70% del disavanzo. Il Piano d´ambito delle "Associazioni universitarie" prevede per il 2011 quattro iniziative: 1. "Comunicazione e rinnovamento dell´immagine del Taut" (spesa prevista € 18.338,00); 2. "Mesiarte 2011" (terza edizione) (€ 13.500,00; 3. "Valsugana" (€ 5.340,00); 4. "Noi crediamo... Ancora. Immagini che rappresentano l´Italia di oggi" (€ 6.370,00) A fronte di una spesa complessiva prevista di € 43.548,00, la Provincia interverrà con € 39.193,20, pari al 90% del disavanzo. Il Piano Giovani di Zona della Bassa Val di Non che comprende i comuni di Denno (capofila), Campodenno, Flavon, Cunevo, Sporminore, Terres e Ton, prevede per il 2011 la realizzazione di tre progetti: 1. "Cunevo Village 2011" (spesa prevista € 9.765,00); 2. "Crescere insieme per aiutare a crescere" (€3.650,00); 3. "Diciotto" (€ 2.210,00). A fronte di una spesa complessiva prevista di € 15.625,00 e tenendo conto che sono previste entrate da iscrizioni per € 6.750,00, la Provincia interverrà con € 4.437,50, pari al 50% del disavanzo.  
   
   
BOLZANO: RIORGANIZZATA LA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Bolzano, 20 luglio 2011 - Con l´assegnazione delle Ripartizioni provinciali al relativo Dipartimento istruzione la Giunta provinciale ha compiuto 18 luglio un ulteriore passo verso la creazione di un sistema formativo coordinato e snello. La riorganizzazione del settore dell´istruzione è solo una parte del pacchetto di riduzione della burocrazia che la Giunta sta predisponendo in queste settimane. Le basi per la riorganizzazione dell´amministrazione nel settore formativo sono state gettate con la legge finanziaria 2010, che prevedeva tre provvedimenti per rendere più coordinato il sistema dell´istruzione: lo scioglimento degli istituti pedagogici, delle Ripartizioni formazione professionale e degli istituti musicali nella forma finora conosciuta. Con gennaio 2011 gli istituti pedagogici sono confluiti nei tre Dipartimenti all´istruzione, oggi la Giunta ha fissato il secondo passo: il 1° settembre prossimo i Dipartimenti assumono anche i compiti della Formazione professionale secondo un modello organizzativo che deve garantire l´autonomia funzionale, le specificità e le caratteristiche della formazione professionale. Il modello proposto dagli assessori competenti Christian Tommasini, Sabina Kasslatter Mur e Florian Mussner prevede che le Ripartizioni della formazione professionale italiana e tedesca/ladina vengano trasformate in aree e assegnate al rispettivo Dipartimento. "In passato - spiegano gli assessori - la Formazione professionale ha cambiato più volte Dipartimento e per alcuni periodi non rientrava neppure tra le competenze dell´Assessore alla scuola. Con questa riorganizzazione anche la Formazione professionale diventa parte integrante dell´Assessorato all´istruzione." Il presidente Durnwalder ha ricordato che la riorganizzazione non comporterà riduzioni di personale e che gli attuali direttori di Ripartizione coordineranno anche in futuro la Formazione professionale quali responsabli di area. Il terzo passo dell´aggiornamento del sistema formativo è fissato a settembre 2012 con l´incardinamento negli Assessorati anche degli istituti musicali. La Giunta provinciale prosegue nel frattempo anche con l´analisi e le proposte di altre misure per la riduzione della burocrazia e la semplificazione dell´iter amministrativo a favore del cittadino. "Nelle prossime sedute lavoreremo a un pacchetto organico di interventi che coinvolgono i singoli Assessorati", ha spiegato Durnwalder.  
   
   
TRENTO: POLITICHE GIOVANILI: ECCO L´ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO  
 
 Trento, 20 luglio 2011 - Su proposta del presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato l´atto di indirizzo e coordinamento delle politiche giovanili così come previsto dalla legge provinciale n. 5 del 2007. L´intervento della Provincia autonoma di Trento in materia di politiche giovanili parte dal presupposto che i giovani sono delle risorse fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico futuro di una comunità. È quindi necessario attivare dei servizi che aiutino i giovani ad uscire, innanzitutto, dai vincoli strutturali nei quali si trovano, garantendo loro anche adeguati supporti psicologici, di orientamento, di formazione extrascolastica e, laddove il caso, di servizio sociale. Tutto ciò, comunque, deve rivolgersi contemporaneamente ai giovani e agli adulti, in quanto entrambe le parti sono coinvolte nel processo di cambiamento sociale e culturale, con azioni congiunte. Da ciò deriva che l´obiettivo principale delle politiche giovanili è quello di far dialogare il mondo adulto con il mondo giovanile, nella prospettiva del raggiungimento di ulteriori traguardi. Si vuole ad esempio restituire protagonismo ai giovani con la promozione della cittadinanza attiva e rappresentanza, per sperimentare realmente la loro capacità di costruire una società migliore attraverso l´associazionismo nel settore dei servizi sociali, sportivi e culturali; il volontariato civile, nazionale e internazionale; una vera e propria partecipazione politica. Altri obiettivi che si intendono raggiungere attraverso le politiche giovanili sono la creazione e, laddove già esistano, la moltiplicazione delle occasioni per costruire nuovi orizzonti di senso; l´attivazione di risorse presenti sul territorio affinché la comunità possa esprimere pienamente la sua competenza nell´accompagnamento dei giovani, soprattutto nei momenti critici dell´esistenza (adolescenza, orientamento, passaggio scuola-lavoro, raggiungimento dell´indipendenza economica, formazione di una nuova famiglia...) fornendo dunque un sostegno psicologico fondamentale. Bisogna inoltre essere attenti a cogliere e accogliere le reali domande che il mondo giovanile esprime sotto forma di aspettative consapevoli e non ancora consapevoli, di desideri individuali e collettivi; bisogna individuare gli orientamenti e le proposte che vogliono migliorare la qualità della vita dei giovani e degli adulti nell´ambiente nel quale sono inseriti; delineare gli elementi essenziali, sul piano culturale, metodologico e organizzativo, utili a ricavare un modello di lavoro che consenta non solo di mantenere e di dare continuità al dialogo intergenerazionale, ma anche di rendere "trasferibili" in altro contesti e settori di impegno gli apprendimenti maturati; offrire opportunità di scambio culturale con giovani di diverse nazioni, al fine di promuovere politiche di pace e di interculturalità; favorire infine l´accesso ad esperienze significative e formative nell´ambito della famiglia, degli amici, del gruppo di pari che permettano di acquisire nuove competenze in ambito non formale. Le iniziative che sono state sin qui promosse in materia di politiche giovanili e quelle che si intendono promuovere nel prossimo futuro mirano in definitiva a preparare i giovani al futuro, fornendo loro gli strumenti, le conoscenze e le capacità per potersi rendere protagonisti della propria vita e della vita della propria comunità. Gli strumenti che l´Atto di indirizzo e coordinamento delle politiche giovanili mette in campo per la realizzazione di questi obiettivi sono molteplici. Stante la bi-dimensionalità "locale-globale" delle politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, due sono i filoni di intervento: 1. La promozione della dimensione locale attraverso i Piani Giovani di Zona e di Ambito, i progetti non prevedibili e i progetti di rete; 2. La promozione della dimensione provinciale e sovraprovinciale "globale", con progettualità promosse direttamente dalla Provincia a livello provinciale, sovraprovinciale, nazionale e internazionale. L´atto oggi approvato prevede inoltre modalità di finanziamento delle azioni realizzate nell´ambito delle politiche giovanili, nonché gli strumenti della valutazione e del monitoraggio delle iniziative.  
   
   
SCIENZIATI SCOPRONO 10 NUOVI PIANETI  
 
Bruxelles, 20 luglio 2011 - Un totale di 10 nuovi paesi sono stati scoperti da un team internazionale di scienziati, uno di questi inoltre orbita intorno a una stella di appena poche decine di migliaia di anni di età. Usando il telescopio spaziale Corot (Convection, Rotation e Transit), azionato dall´Agenzia spaziale francese (Cnes), astrofisici provenienti da Regno Unito e Francia sono stati in grado di vedere pianeti che si trovano al di fuori del sistema solare, chiamati "exopianeti", quando erano in transito, cioè mentre passavano davanti alle loro stelle. Insieme al pianeta che orbita intorno a una stella insolitamente giovane, il team ha anche scoperto sette pianeti caldi simili a Giove, due pianeti delle dimensioni di Nettuno che orbitano intorno alla stessa stella e un pianeta di poco più piccolo di Saturno. La dott.Ssa Suzanne Aigrain del Dipartimento di fisica presso l´Università di Oxford, nel Regno Unito ha detto. "Trovare pianeti intorno a stelle giovani è particolarmente interessante perché i pianeti si evolvono molto velocemente all´inizio, prima di stabilizzarsi in uno schema evolutivo molto più stabile. Se vogliamo capire le condizioni nelle quali si formano i pianeti, dobbiamo prenderli nelle prime centinaia di milioni di anni. Dopo di che, la memoria delle condizioni iniziali è essenzialmente perduta. Nel caso di Corot-18 [il pianeta che orbita intorno alla stella giovane], metodi diversi di determinarne l´età danno risultati diversi, ma è possibile che la stella abbia solo un paio di decine di milioni di anni. Se si conferma questo, possiamo poi apprendere molte cose sulla formazione e sulle prime fasi evolutive dei pianeti giganti di gas caldi confrontando le dimensioni di Corot-18b alle previsioni dei modelli teorici." Quando il telescopio Corot rileva un transito, si fanno ulteriori osservazioni dal suolo usando tanti telescopi diversi in tutto il mondo. Anche se non si è in grado di vedere direttamente i pianeti, gli astronomi possono usare i dati spaziali e di terra per misurare con precisione le nuove dimensioni, le masse e le orbite dei pianeti. Un altro pianeta che ha sorpreso gli scienziati è stato il Co-rot-24, che si trova a circa 4400 anni luce dalla Terra: attorno a questa stella, appena più piccola del Sole, orbitano due pianeti in transito. "Il primo di questi pianeti è tre volte più grande della Terra e impiega 5,1 giorni per orbitare intorno alla stella, mentre il secondo è 4,8 volte più grande della Terra e impiega 11,8 giorni a completare un´orbita. Questi pianeti quindi sono simili a Nettuno per dimensioni, ma molto più caldi," commenta il dott. Aigrain. "Non sappiamo però ancora se sono simili a Nettuno anche per la composizione perché anche, con i migliori strumenti al mondo, riusciamo a ottenere solamente gli strati superiori delle loro masse. È il primo sistema con due pianeti transitanti trovato da Corot." Il pianeta trovato di dimensioni simili a Saturno si trova a circa 2000 anni luce da noi. Questo pianeta impiega circa 10 giorni per orbitare intorno alla sua stella che è un po´ più calda del Sole. Il team ha dedotto che la sua densità non è di molto superiore a quella di Giove, il che significa che ha una composizione prevalentemente gassosa. È possibile comunque che questo pianeta possa essere fatto anche di importanti quantità di roccia e ghiaccio. Tra le nuove scoperte c´è anche Corot-17b, un enorme pianeta gigante di 10 miliardi di anni che orbita intorno a una stella vecchia come il nostro Sole. Impiega 3,7 giorni a completare la sua orbita. Un´altra scoperta è stata Corot-19b, un pianeta con una massa pari a Giove ma 1,5 volte più grande. La sua densità è molto minore di quella di Saturno, il pianeta meno denso del nostro sistema solare. Corot-20b è stata una delle scoperte più significative: ha un´orbita allungata di 9,2 giorni, cosa che si può collegare alla sua altissima densità - due volte quella di Marte. Per maggiori informazioni, visitare: Cnes http://www.Cnes.fr/web/cnes-en/7114-home-cnes.php    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA METTE A DISPOSIZIONE 244 MILIONI DI EURO PER 183 NUOVI PROGETTI AMBIENTALI  
 
 Bruxelles, 20 luglio 2011 - Ieri la Commissione europea ha approvato il finanziamento di 183 nuovi progetti nel quadro del programma Life+, il fondo per l´ambiente dell’Unione europea. I progetti coinvolgono tutti gli Stati membri dell’Ue e trattano tematiche inerenti alla tutela della natura, ai cambiamenti climatici, alle tecnologie pulite, alle politiche ambientali, nonché all’informazione e alla comunicazione in materia di ambiente. L’investimento complessivo è pari a 530 milioni di euro, di cui 244 milioni saranno coperti dal contributo dell’Ue. Janez Potočnik, commissario responsabile per l’Ambiente, ha dichiarato: “Il programma Life+ conferma il sostegno finanziario a progetti innovativi e di grande qualità che presentano un importante valore aggiunto per l’Ue. I progetti in questione non soltanto contribuiranno in maniera significativa alla conservazione della natura e ad un miglioramento dell’ambiente, comprese le iniziative per contrastare i cambiamenti climatici, ma aiuteranno a sensibilizzare maggiormente i cittadini europei sulle sfide ambientali fondamentali che siamo chiamati ad affrontare, ad esempio svincolare la crescita dallo sfruttamento delle risorse”. Nel quadro dell’ultimo invito a presentare proposte, concluso nel settembre 2010, sono state presentate 748 richieste, di cui 183 sono state selezionate per un cofinanziamento nell’ambito delle tre componenti del programma, ossia Life+ Natura e biodiversità, Life+ Politica e governance ambientali e Life+ Informazione e comunicazione. Tra i progetti scelti, 55 hanno natura transnazionale. I progetti Life+ Natura e biodiversità migliorano lo stato di conservazione delle specie e degli habitat in pericolo. Tra le 203 proposte, la Commissione ha scelto 64 progetti da cofinanziare, presentati da partenariati tra organismi di conservazione, enti governativi e altri soggetti. Tali progetti, realizzati in 18 Stati membri, comportano un investimento complessivo di 223 milioni di euro, che l’Ue sosterrà con contributi pari a circa 125 milioni di euro. La maggior parte dei progetti (55) riguarda la categoria Natura e contribuisce all’attuazione delle direttive sugli uccelli e/o sugli habitat e alla realizzazione della rete Natura 2000. Altri nove sono incentrati sul tema della biodiversità, una nuova categoria di Life+ per progetti pilota che affrontano temi più ampi connessi alla biodiversità. Ai progetti sulla biodiversità saranno destinati complessivamente 18,3 milioni di euro. I progetti Life+ Politica e governance ambientali sono progetti pilota che contribuiscono allo sviluppo di strategie politiche, tecnologie, metodi e strumenti innovativi. Tra le 399 proposte pervenute, la Commissione ha selezionato 104 progetti promossi da numerose organizzazioni del settore pubblico e privato. I progetti scelti, provenienti da 18 Stati membri, rappresentano un investimento complessivo di 286 milioni di euro, cui l’Ue contribuirà con circa 109 milioni di euro. La quota più cospicua del finanziamento dell’Ue è destinata a progetti realizzati in tema di rifiuti e risorse naturali (circa 143milioni di euro per 51 progetti). La Commissione sosterrà con oltre 16 milioni di euro 14 progetti sui cambiamenti climatici che richiedono un investimento totale di 40 milioni di euro. Inoltre, 12 progetti che trattano altri temi eserciteranno anche un impatto indiretto sulle emissioni di gas a effetto serra. Gli stessi sono messi in evidenza nell’elenco dei progetti allegato al presente comunicato stampa. Le risorse idriche sono un’ulteriore area d’interesse, che vanta nove progetti selezionati. I rimanenti 30 progetti vertono su una molteplicità di temi tra cui l’aria, le sostanze chimiche, l’ambiente e la sanità, le foreste, l’innovazione, l’inquinamento acustico, la protezione del suolo, gli approcci strategici e l’ambiente urbano. I progetti Life+ Informazione e comunicazione divulgano informazioni e mettono in rilievo le questioni ambientali, oltre a promuovere la formazione e la sensibilizzazione sulla prevenzione degli incendi boschivi. Tra le 146 proposte pervenute, la Commissione ha scelto 15 progetti presentati da una serie di organizzazioni del settore pubblico e privato che si occupano di natura e/o ambiente, approfondendo argomenti come la biodiversità, i cambiamenti climatici, i rifiuti e le risorse idriche. I progetti in questione, coordinati in 8 diversi Stati membri, rappresentano un investimento globale di 20,4 milioni di euro, al quale l’Ue contribuirà con circa 10,1 milioni di euro. La Commissione è lieta di constatare un aumento importante dei fondi dedicati alla componente Life+ Informazione e comunicazione. 7 dei 15 progetti si occupano di una maggiore sensibilizzazione sulla natura e la biodiversità, mentre 8 di essi si concentrano su altri aspetti ambientali. Contesto: Life+ è lo strumento finanziario europeo dedicato all’ambiente con un budget pari a 2,143 miliardi di euro per il periodo 2007-2013. La Commissione pubblica ogni anno un invito a presentare proposte di progetti Life+. Ulteriori informazioni In allegato è riportato un compendio di tutti i nuovi progetti finanziati nell’ambito di Life+, suddiviso per paese: http://ec.Europa.eu/environment/life/news/press/index.htm#annexes2010    
   
   
IL TERREMOTO VERIFICATOSI NEL PACIFICO ATTIRA L´ATTENZIONE DEI RICERCATORI  
 
Bruxelles, 20 luglio 2011 - Un team internazionale di ricercatori sta svelando i meccanismi scatenanti che stanno dietro a grandi terremoti distruttivi come il terremoto di Tohoku che ha colpito il Giappone il marzo scorso. Coordinati dall´Università di Firenze in Italia, i ricercatori hanno raccolto nuovi campioni di roccia e sedimento dalle profondità dell´Oceano Pacifico. Il team ha recuperato quasi 1500 metri di nucleo dal fondo dell´oceano non lontano dalla costa di Costa Rica in Sud America. Raccolti dalla nave di trivellazione Joides Resolution durante il recente Programma integrato per le perforazioni oceaniche (Iodp) della spedizione del progetto Crisp (Costa Rica Seismogenesis Project), i campioni forniscono informazioni fondamentali in relazione ai 2 milioni di anni di attività tettonica lungo il confine di una placca sismica. Gli scienziati dicono che useranno i campioni per capire meglio i processi che controllano i componenti che provocano grandi terremoti in zone di subduzione, dove una placca scivola sotto un´altra. "Sappiamo che ci sono diversi fattori che contribuiscono all´attività sismica," dice la professoressa Paola Vannucchi dell´Università di Firenze, che ha guidato la spedizione insieme al dott. Kohtaro Ujiie dell´Università di Tsukuba in Giappone. "Come il tipo e la composizione delle rocce, le differenze di temperatura e il modo in cui l´acqua si muove all´interno della crosta terrestre, ma quello che non riusciamo a capire completamente è come questi fattori interagiscono tra di loro e se uno può essere più importante di un altro nel portare a terremoti di diverse magnitudo. Questa spedizione ci ha fornito campioni importantissimi per dare una risposta a questi fondamentali interrogativi." Oltre tre quarti dei terremoti del pianeta con una magnitudo di 8,0 o superiore si verificano lungo zone di subduzione. L´oceano Pacifico è un centro di questi confini, che gli esperti chiamano margini convergenti. In particolare, si trovano intorno alle coste del Pacifico orientale dallo stato americano dell´Alaska a nord e giù fino alla Patagonia, in una zona tra Argentina e Cile a sud, e a Tonga, nelle Isole Marianne, in Nuova Zelanda, fino al Giappone e alle Isole Aleutine. I ricercatori desiderano studiare in particolare questa zona dove sono presenti i meccanismi in grado di provocare grandi terremoti. In un mese, gli scienziati e l´equipaggio a bordo della nave hanno perforato quattro siti; hanno raccolto campioni del nucleo di sabbia e sedimento simile ad argilla e rocce di basalto. Gli scienziati del progetto Crisp hanno riportato in un rapporto preliminare pubblicato a giugno di aver trovato prove di una forte subsidenza, o affondamento, del margine di Costa Rica associata a un grande volume di sedimento scaricato dal continente e accumulatosi negli ultimi 2 milioni di anni. "I campioni di sedimento forniscono nuove informazioni sui diversi parametri che potrebbero regolare lo stato meccanico dell´interfaccia della placca in profondità," dice il dott. Ujiie. "Sapere come le placche interagiscono nel punto della faglia che segna il loro confine è fondamentale per interpretare il comportamento e la frequenza dei terremoti nella regione." La professoressa Vannucchi dice: "Per esempio adesso sappiamo che i fluidi delle parti più profonde del sistema della zona di subduzione sono filtrati attraverso gli strati di sedimento. Studiare la composizione e il volume di questi fluidi, e come si sono spostati attraverso il sedimento, ci aiuta a capire meglio la relazione tra l´attività di trasferimento di composti chimici, termali e di massa nel fondo marino e la regione che genera i terremoti, o sismogenica, del confine della placca. Potrebbero essere correlate." Altri membri del team stanno attualmente analizzando i nuclei ottenuti durante la spedizione. I risultati preliminari saranno diffusi ad agosto presso la Texas A&m University negli Stati Uniti. Il team di Crisp annuncia che ritornerà nello stesso sito di perforazione in futuro per raccogliere direttamente campioni dei confini della placca e della zona della faglia prima e dopo l´attività sismica della regione. I cambiamenti scoperti dai ricercatori potrebbero fare luce su come emergono i terremoti. Questa spedizione è unica nel suo genere perché il lavoro svolto ha come obiettivo le proprietà dei margini convergenti erosivi, dove i processi di subduzione "mangiano" le placche che si sovrappongono. Secondo i ricercatori questi confini delle placche sono caratterizzati da fossi con una sottile copertura di sedimento, meno di 400 metri, una veloce convergenza tra le placche e abbondante sismicità. Per maggiori informazioni, visitare: Gestione internazionale del programma integrato per le perforazioni oceaniche: http://www.Iodp.org/  Università di Firenze: http://www.Unifi.it/mdswitch.html    
   
   
IL PARCO DELL’APPENNINO RIAPRE LE PORTE AGLI “AMBASCIATORI” NEL MONDO  
 
 Firenze, 20 luglio 2011 – L’idea si basa sull’efficacia del passaparola, il modo più antico per invogliare qualcuno a visitare un paese. Ma con un valore aggiunto: quello affettivo. Perché in questo caso il passaparola sarà di chi non solo in quel luogo c’è stato, ma di chi con quel luogo ha un legame particolare perché da lì tempo addietro sono partiti genitori, nonni o bisnonni. Per il terzo anno consecutivo torna “Orizzonti circolari – Ambasciatori del terzo millennio”, un progetto rivolto ai giovani discendenti degli emigranti all’estero della Toscana e dell’Emilia Romagna e che coinvolge le due Regioni, il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, la Comunità montana della Garfagnana che ne è l’ente gestore e le Comunità montane dell’area del parco. Il progetto, maturato nel 2009 e proseguito nel 2010 grazie all collaborazione delle Regioni Emilia-romagna e Toscana, ha riscosso un tale successo da indurre i vari partner a riproporlo nonostante il difficile momento congiunturale, anche per il 2011. Internet e i social network hanno reso possibile mantenere i contatti con i quaranta Ambasciatori del 2009 e del 2010 che nel corso dei mesi hanno lavorato per far conoscere la realtà del Parco nella loro comunità e nelle associazioni nel mondo. «Un modo per mantenere un contatto tra i toscani della Toscana e i toscani nel mondo: l’occasione per un ritorno alle radici e un nuovo investimento sulle generazioni più giovani – ha commentato l’assessore ai Toscani all’estero, on. Riccardo Nencini – Ma anche un modo per promuovere un turismo sostenibile. Oggi, grazie anche a questa iniziativa, la distanza tra emigranti, loro discendneti e paese d’origine è diminuita”. “Nel selezionare le candidature – prosegue l’assessore – terremo conto degli studi frequentati, delle esperienze professionali pregresse dei giovani ma anche del loro reddito familiare o del fatto se siano, o meno, in questo momento disoccupati». L’obiettivo dell’iniziativa e quello di far diventare i giovani discendenti dei toscani (ed emiliani) emigrati all’estero degli ambasciatori delle terre d’origine dei loro familiari, rinsaldandone il senso di appartenenza e l’identità culturale. E al tempo stresso sviluppare la conoscenza delle produzioni del territorio e magari avviare strategie per la loro commercializzazione. Così, anche quest’anno quindici giovani – sei toscani, nove dell’Emilia Romagna - dal 1 al 15 settembre potranno trascorrere due settimane all’interno dei confini del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Ne impareranno a conoscere le diverse ricchezze ed identità, seguiranno un vero corso formativo. Poi, una volta tornati nei loro paesi di residenza, racconteranno quello che hanno visto, presenteranno il parco all’interno di manifestazioni locali o nel corso di incontri conviviali e, se lo vorranno, potranno anche approfittarne per mettere sul mercato alcuni servizi. Corso e soggiorno saranno praticamente gratuiti. Anche il viaggio sarà quasi tutto rimborsato: la Regione pagherà i due terzi di ciascun biglietto fino a un massimo di 500 euro per chi parte dall’Europa o 1500 euro negli altri casi. Per iscriversi - Possono partecipare tutti i giovani tra 19 e 35 anni. La priorità sarà data ai giovani discendenti da famiglie originarie dei comuni ricompresi nel Parco Nazionale dell’Appennino: Bagnone (Ms), Busana (Re), Castelnuovo ne’ Monti (Re), Collagna (Re), Comano (Ms), Corniglio (Pr), Filattiera (Ms), Fivizzano (Ms), Giuncugnano (Lu), Licciana Nardi (Ms), Ligonchio (Re), Monchio delle Corti (Pr), Ramiseto (Re), San Romano in Garfagnana (Lu), Villa Collemandina (Lu), Villa Minozzo (Re). Subito dopo saranno accolte le domande di coloro che discendono da famiglie originarie da uno degli altri Comuni compresi nelle Comunità Montane “Garfagnana” – “Lunigiana” -”Parma est” “Appennino Reggiano”. Infine, se vi saranno ancora posti, saranno accettate le domande di chi proviene da uno degli altri Comuni compresi nelle regioni Toscana e Emilia Romagna ma con priorità delle Province di Lucca, Massa Carrara, Parma e Reggio Emilia. Il bando è rivolto a giovani che provengono da Europa, Nord America e Australia. Solo in mancanza di un adeguato numero di candidature, la Commissione potrà valutare circa l’ammissione dei partecipanti provenienti da altri continenti. E’ richiesta la conoscenza della lingua italiana e costituirà titolo di preferenza il grado di approfondimento della lingua e della letteratura italiana; sono inoltre richiesti il possesso del diploma di scuola superiore preferibilmente attinente alle finalità del progetto, eventuali esperienze lavorative nel settore del marketing territoriale, promozione turistica e comunicazione, l’eventiale iscrizione a un’associazione di italiani emigrati all’estero, la relazione di un progetto operativo di sviluppo di relazioni economico turistico promozionali tra il territorio dell’Appennino e le proprie comunità di residenza da concretizzare durante e dopo la conclusione del soggiorno. Per definire la graduatoria la Commissione terrà conto di questi criteri: la tipologia di titolo di studio, esperienze professionali o tirocini, originalità e realizzazbilità del progetto operativo. A parità di merito costituirà titolo preferenziale lo stato di necessità economica e a parità di punteggio verrà privilegiato il candidato con maggiore anzianità. Il bando del progetto “Ambasciatori del Terzo Millennio” e il fax simile di domanda sono scaricabili dai siti www.Parconelmondo.it/ ; www.Parcoappennino.it/ ; www.Toscaninelmondo.org/ ; e infine www.Cm-garfagnana.lu.it/  Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 25 luglio .  
   
   
UN LIVELLO PIÙ ALTO DI CO2 NELL´ATMOSFERA PROVOCA IL RILASCIO DI POTENTI GAS SERRA  
 
Bruxelles, 20 luglio 2011 - Un nuovo studio di ricerca condotto dal Trinity College di Dublino in Irlanda suggerisce che il suolo rilascia metano e ossido di diazoto, potenti gas serra, quando nell´atmosfera è presente una maggiore concentrazione di biossido di carbonio (Co2). I risultati, pubblicati sulla rivista Nature, sono in parte finanziati da una borsa Azioni Marie Curie nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I ricercatori credono che la capacità degli ecosistemi di terra di mitigare il riscaldamento globale sia stata sopravvalutata. La Terra continua a subire le influenze negative dell´intervento umano, principalmente attraverso i cambiamenti dell´uso della terra, la deforestazione e la continua combustione di carburanti fossili. Questa attività porta a un aumento del Co2 nell´atmosfera e, di conseguenza, al riscaldamento globale. Finora, i ricercatori credevano che poiché la crescita delle piante accelerava in seguito a un aumento dei livelli di Co2 - visto che un´assimilazione stimolata di carbonio da parte delle piante può alimentare il contributo di carbonio del suolo e lo stoccaggio del carbonio nel suolo - gli ecosistemi sulla terra potessero anch´essi contribuire a ridurre i livelli atmosferici di Co2 e così rallentare i cambiamenti climatici. Questo studio dimostra che questo potrebbe non essere vero. Il forzante radiativo degli ecosistemi terrestri non è determinato solo dall´assorbimento e dal rilascio di Co2. Le emissioni di metano e di ossido di diazoto dal suolo possono verificarsi in concentrazioni atmosferiche più basse rispetto al Co2, ma le conseguenze a livello globale sono significativamente più gravi: 298 volte più alte per l´ossido di diazoto e 25 volte più alte per il metano. "Questa reazione alla nostra atmosfera in cambiamento significa che la natura non è tanto efficiente a rallentare il riscaldamento globale quanto si pensava in precedenza," spiega l´autore principale, il dott. Kees Jan van Groenigen, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di botanica della Facoltà di Scienze naturali, Trinity College Dublino. Il dott. Van Groenigen e i suoi colleghi statunitensi hanno riunito tutte le ricerche pubblicate fino a oggi di 49 esperimenti condotti in campi agricoli, paludi, foreste e praterie principalmente in Europa, Asia e Nord Africa. Tutti gli esperimenti si sono concentrati sulla misurazione di come il Co2 nell´atmosfera influenzi la capacità del suolo di assorbire o rilasciare l´ossido di diazoto e il metano. Usando la meta-analisi, i ricercatori dimostrano come l´aumento di Co2 stimola le emissioni sia di ossido di diazoto che di metano; il primo influenza il terreno degli altipiani mentre il secondo influenza le risaie e le paludi naturali. "Finora non c´era accordo su questo argomento, perché i risultati variavano da uno studio all´altro," dice il professor Craig Osenberg dell´Università della Florida negli Stati Uniti, co-autore dello studio. "Sono comunque emerse due tendenze chiare analizzando tutti i dati: prima di tutto più Co2 aumentava le emissioni del suolo di ossido di diazoto in tutti gli ecosistemi, e in secondo luogo, nelle risaie e nelle paludi, più Co2 faceva si che il terreno rilasciasse più metano." Le paludi e le risaie sono le due fonti principali di emissioni di metano nell´atmosfera. Secondo i ricercatori, i responsabili sono organismi microscopici specializzati che vivono nel terreno. Proprio come gli esseri umani respirano ossigeno, questi microrganismi respirano sia nitrato che Co2 e generano anche metano. Poiché non hanno bisogno di ossigeno per esistere, prosperano quando le concentrazioni atmosferiche di Co2 aumentano. "Concentrazioni di Co2 più alte riducono l´uso dell´acqua da parte delle piante, rendendo il terreno più umido e riducendo la disponibilità di ossigeno nel terreno, il che favorisce questi microrganismi," dice il dott. Van Groenigen. Fioriscono anche grazie all´aumento dei livelli di Co2 che accelerano la crescita delle piante. La maggiore crescita delle piante fornisce più energia ai microrganismi del suolo, creando in effetti un metabolismo più forte. Il team dice che questa maggiore crescita delle piante potrebbe aiutare gli ecosistemi a rallentare i cambiamenti climatici. Un più alto livello di Co2 porta a una maggiore crescita delle piante, il che risulta in un maggiore assorbimento di Co2 attraverso la fotosintesi. I ricercatori però ipotizzano che una parte del Co2 in più aiuta anche i microrganismi a rilasciare il loro ossido di diazoto e il metano nell´atmosfera. Questo compensa qualsiasi azione fatta dalle piante per raffreddare il pianeta. "È un punto e contrappunto ecologico: più le piante assorbono Co2, più i microbi rilasciano questi più potenti gas serra," spiega il professor Bruce Hungate della Northern Arizona University negli Stati Uniti, co-autore dello studio. "Il contrappunto microbico è solo parziale e riduce l´effetto raffreddante delle piante di circa il 10%." Sottolineano, comunque, che è una sorpresa ecologica; i modelli climatici dovranno tenere conto di questo fattore per il futuro. "Trascurando il ruolo fondamentale di questi due gas serra, gli studi precedenti possono aver sopravvalutato il potenziale degli ecosistemi di mitigare l´effetto serra," conclude il dott. Van Groenigen. Per maggiori informazioni, visitare: Trinity College Dublin: http://www.Tcd.ie/ Nature: http://www.Nature.com/    
   
   
CONTINUA IN CALABRIA IL LAVORO DELLA “TASK FORCE” TUTELA DELLE ACQUE MARINE  
 
 Catanzaro, 20 luglio 2011 - Continua il lavoro incessante del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria in tema di tutela delle acque marine. E’ stata costituita da tempo una speciale ‘task force’ tra Regione, Arpacal e Guardia Costiera, che incrementerà ulteriormente il lavoro di monitoraggio e controllo. L’arpacal, nei prossimi giorni, effettuerà nuovi prelievi in alcuni tratti di costa della nostra regione. “Ho sentito il Comandante della Guardia Costiera De Luca – ha affermato il Presidente della Regione Scopelliti - e abbiamo stilato un piano operativo che prevede controlli più assidui, soprattutto nel fine settimana, con l’utilizzo combinato di motovedette ed aerei che sorvoleranno le coste calabresi. Ci sarà il supporto anche dei mezzi e degli uomini dell’Arpacal e della Regione”. “Abbiamo motivi fondati – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Francesco Pugliano – per pensare che quello accaduto in alcuni tratti di costa calabrese, sia frutto di una gestione approssimativa del sistema della depurazione. Le indagini che stiamo facendo svolgere in maniera accurata, stabiliranno se i gestori degli impianti di depurazione in alcune ore del giorno o della notte, e in determinati giorni specifici, abbiano, per cause da verificare ma che non sono mai state comunicate, come previsto all’Arpacal e all’Asp, tolto l’energia elettrica, provocando lo scarico a mare. Non vorremmo che fossimo passati dall’idea delle ‘vacche grasse’ con finanziamenti che venivano erogati ai gestori nel territorio senza criterio oggettivo, alle ‘vacche magre’ e che quindi questa sia una delle cause del mal funzionamento degli impianti. Insieme alla Guardia Costiera, siamo costantemente impegnati per far fronte ad ogni emergenza sul territorio. Laddove evidenzieremo delle irregolarità, degli abusi o degli illeciti di qualsiasi natura, siamo pronti a coinvolgere gli uffici giudiziari competenti”. “Dalle altre indagini svolte dall’Arpacal nel territorio del vibonese – ha dichiarato inoltre il Dg del dipartimento Ambiente Bruno Gualtieri – è emerso che sussistono dei problemi legati alla presenza di schiuma di origine naturale, fenomeno cosiddetto delle mucillagini, favorito anche dalle particolari condizioni meteo-climatiche. Tale situazione non crea conseguenze ai fini della balneabilità”.  
   
   
PROPOSTA DI LEGGE PER LA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE - ISTITUITO IL COMITATO REGIONALE DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 20 luglio 2011 - "Con la delibera approvata oggi sull´ordinamento del sistema della Protezione civile, la Campania colma una grave lacuna: ad oggi, infatti, la nostra è una delle poche Regioni italiane ancora priva di una disciplina organica della materia". Così l´assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza, commenta la proposta di legge approvata nella seduta di Giunta di ieri "Si tratta di un ordinamento - ha dichiarato l´assessore Cosenza - che, in linea con gli indirizzi nazionali, organizza la struttura interna di Protezione civile già operante, delinea le competenze di ciascun ente, disciplina il rapporto con Province, Comuni, Comunità montane, quello con il volontariato e con la comunità scientifica. In sostanza è una Legge di riordino che tiene conto delle peculiarità della Campania e potenzia innanzitutto la struttura esistente, rafforzando e razionalizzando i compiti ad essa assegnati. Non a caso viene istituito anche il Comitato regionale di Protezione civile che ha il compito di armonizzare e coordinare le iniziative della Regione con quelle di altre amministrazioni ed è guidato dal presidente della Giunta regionale e di cui fanno parte l´assessore competente, i presidenti delle Province, i rappresentanti delle amministrazioni interessate alla gestione delle emergenze e il direttore regionale dei Vigili del fuoco”. L´assessore ha poi delineato nel dettaglio i capisaldi della proposta di legge. "Innanzitutto si dà atto - ha spiegato Cosenza - dell´enorme valore che assume l´attività di previsione dei rischi e la loro conseguente prevenzione, nell´ottica di una moderna protezione civile non solo basata sulle emergenze. L´ordinamento punta ad ottimizzare la qualità preventiva, oltre a quella di intervento, per meglio garantire la sicurezza dei cittadini, migliorando la capacità di reazione agli eventi calamitosi ed evitando le perdite di vite umane. In particolare si punta ad armonizzare le politiche di protezione civile regionale anche con la programmazione urbanistica e la difesa del suolo. Un ruolo fondamentale è assegnato all´informazione e alla comunicazione alla popolazione. La struttura regionale di protezione civile - ha osservato Cosenza - è dotata di un Centro Funzionale regionale multirischio al quale affluiscono tutte le informazioni relative ai sistemi di monitoraggio e controllo dei fenomeni calamitosi naturali, in particolare idrogeologico e sismico, nonché i modelli di previsione e valutazione degli scenari di danno in caso di evento. Una struttura fondamentale che svolge anche il servizio meteorologico e che è dotata anche di una Sala operativa permanente. La legge, infine, assegna un valore notevole alla formazione, effettuata attraverso la Scuola regionale. Il testo approvato dalla Giunta passa ora al Consiglio regionale, dove avverrà propedeuticamente un esame in Commissione Protezione civile. A tal proposito ho già sentito il presidente Luca Colasanto e il vicepresidente Eva Longo, che attendono la nostra proposta per le integrazioni".  
   
   
AMBIENTE: UMBRIA FIRMA PROTOCOLLO CON CONFCOMMERCIO E CONFESERCENTI PER INCENTIVARE UTILIZZO SACCHETTI BIODEGRADABILI  
 
Perugia, 20 luglio 2011 - Divulgare la cultura della prevenzione della produzione dei rifiuti anche attraverso la promozione e la diffusione dell´uso di sacchetti riutilizzabili o biodegradabili: è quanto si propone il protocollo d´intesa siglato ieri a Perugia, tra la Regione Umbria, Confcommercio Umbria e Confesercenti Umbria. A firmare il documento e illustrarne i contenuti, per la Regione Umbria è stato l´assessore all´Ambiente, Silvano Rometti, per Confcommercio Umbria il presidente Aldo Amoni, per Confesercenti Umbria il presidente Sandro Gulino. Era presente la coordinatrice dell´area ambiente, energia, riforme istituzionali e affari generali della Regione Umbria, Ernesta Maria Ranieri. "Con il documento - ha detto l´assessore Rometti - la Regione si impegna a sostenere le iniziative di promozione e di comunicazione che le associazioni realizzeranno presso i propri esercizi commerciali per promuovere ed incentivare l´uso dei sacchetti biodegradabili o riutilizzabili. Il protocollo, uno dei primi in Italia che vede uniti Regione e associazioni in questo settore - ha spiegato l´assessore Rometti - è stato predisposto proprio in virtù del divieto, a partire da gennaio 2011, dell´utilizzo dei sacchi non biodegradabili per l´asporto delle merci e che rappresenta una concreta azione verso la riduzione dei rifiuti". L´assessore, dopo aver evidenziato le tre priorità imposte alle Regioni, e cioè riduzione dei rifiuti, incentivazione della raccolta differenziata e recupero dei rifiuti, ha detto che "l´entrata in vigore del divieto di utilizzo degli shopper non degradabili richiede il coinvolgimento diretto dei cittadini che devono essere sensibilizzati verso nuove abitudini". "In questo contesto - ha aggiunto Rometti - è fondamentale l´avvio di iniziative di promozione e diffusione di buone pratiche, sostenendo anche gli esercizi commerciali nel graduale adeguamento al rispetto del divieto stesso". Rometti, precisando che "l´iniziativa di attivare una collaborazione con la Regione è partita direttamente dalle associazioni, ancor prima che il divieto dell´utilizzo dei comuni sacchetti di plastica fosse in vigore", ha ribadito che "le associazioni di categoria degli esercizi commerciali, oltre a rappresentare un target di riferimento per l´attività regionale di comunicazione, sono un importante canale per far cambiare le abitudini dei consumatori". In base al documento approvato, le associazioni si impegnano a presentare alla Regione Umbria un comune programma di attività e iniziative che definisca gli strumenti di promozione e comunicazione che verranno adottati, tra cui manifesti e locandine, nonché l´attivazione di sistemi premiali, come la raccolta punti o sconti presso i vari esercizi commerciali. "Siamo sensibili e favorevoli alla promozione di una cultura che promuova la salvaguardia dell´ambiente - ha detto il presidente di Confesercenti - Le nostre attività commerciali, in questo contesto possono dare un contributo importante e dall´attuazione di questo protocollo ci aspettiamo molto". "Ci sentiamo onorati - ha detto il presidente di Confcommercio - di aver proposto l´attivazione di questa iniziativa che vede uniti Regione e associazioni".  
   
   
RIFIUTI CAMPANI. LA PUGLIA RIBADISCE LA NECESSITÀ DEL NULLA OSTA REGIONALE  
 
 Bari, 20 luglio 2011 - Svolta presso la Sala Finocchiaro del Consiglio Regionale l’incontro tra i tecnici dell’assessorato alla qualità dell’ambiente ed i Sindacati. Tema , le recenti problematiche inerenti la crisi dei rifiuti in Campania e le ripercussioni che potrebbero coinvolgere il territorio della Puglia. In particolare, il Consiglio di stato con una sentenza di ieri è intervenuto sul contenzioso avviato dalla regione Puglia nei confronti di Italcave per l’accoglimento dei rifiuti urbani dalla Campania, con esito contrario alla Regione. L’effetto di tale sentenza potrebbe autorizzare la Campania ad allo smaltimento dei propri rifiuti senza nulla osta delle regioni. In tal modo la Puglia, alla luce delle attuali richieste di nulla osta-allo stato non riscontrate dalla regione Puglia per circa 1800 t/g-fino alla data di discussione del merito da parte del consiglio di stato, fissato al 6 dicembre 2011, potrebbe assistere all’arrivo di circa 180.000 t. Destano preoccupazioni, in tal senso, le dichiarazioni del Governo che, sempre per effetto della sospensiva concessa dal Consiglio di Stato, il decreto legge, oggi in votazione alla camera, potrebbe subire modifiche e/o emendamenti in grado di rendere la Puglia la principale destinataria dei rifiuti campani. I presenti, pur ribadendo l’esigenza di mantenere un profilo di solidarietà nei confronti della Regione Campania per la risoluzione della atavica crisi nella gestione dei rifiuti urbani, hanno condiviso l’esigenza di mantenere vivo l’obbligo di acquisire il nulla osta da parte delle Regioni sede degli impianti di smaltimento finale dei rifiuti, così come previsto nel decreto legge n. 94 del 1 luglio 2011, oggi in votazione alla Camera. Emerso dunque l’impegno a sensibilizzare i propri livelli istituzionali, anche in considerazione dell’esigenza di garantire, a livello regionale, la pianificazione della gestione complessiva dei rifiuti, urbani e speciali, in relazione alla esigenze di smaltimento connesse alla attività produttive presenti nella Regione Puglia.  
   
   
RIFIUTI URBANI: SISTEMA VENETO ALL’AVANGUARDIA  
 
Venezia, 20 luglio 2011 – Nel Veneto la produzione totale di rifiuti urbani nel 2010 è stata di oltre 2 milioni 408 mila tonnellate, con un aumento dell’1,6% rispetto all’anno precedente. La produzione annuale pro capite è stata di 488 kg. Per abitante. La raccolta differenziata ha raggiunto il 58,3% del totale, per una quantità pari a un milione 404 mila tonnellate, con un aumento del 2% rispetto al 2009. La quantità del rifiuto residuo pari a è stata pari a un milione 4 mila tonnellate (-3,2%). La provincia di Treviso con il 72% si conferma al primo posto nella classifica regionale della raccolta differenziata, seguita da Rovigo (64%), Padova e Vicenza (59%), Verona (57%), Belluno (56%) e Venezia (48%). Tutte le province, tranne Venezia, hanno superato l’obiettivo del 50% previsto dal Piano regionale e dalla normativa nazionale per il 2009. Il quadro della produzione e della gestione dei rifiuti urbani nel Veneto, realizzato dall’Osservatorio Regionale Rifiuti, è stato presentato oggi a Palazzo Balbi dall’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte e dal direttore generale dell’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Carlo Emanuele Pepe. “Sono dati – ha sottolineato Conte – che per quanto riguarda i risultati raggiunti vanno a confermare una situazione all’avanguardia a livello nazionale per la gestione dei rifiuti urbani”. Pepe da parte sua ha posto l’accento sulla qualità dei dati e sui controlli che garantiscono che i rifiuti urbani siano avviati ad un corretto recupero. La prima parte del rapporto illustra che cosa viene raccolto sul territorio regionale e i sistemi di raccolta: in 534 comuni su 581 i cittadini attuano la separazione domestica dell’umido, delle frazioni secche recuperabili e del rifiuto secco non riciclabile. La seconda parte della relazione fa il punto sulla gestione dei rifiuti urbani, sul recupero di quanto raccolto e i diversi tipi di trattamento del rifiuto residuo, fino all’incenerimento o lo smaltimento in discarica. Dall’analisi sul 2010 risulta infine che il costo medio annuale pro capite per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nel Veneto si attesta a 127,91 euro per abitante. L’assessore Conte si detto certo che il dato del 58,3% potrà essere ulteriormente migliorato e questo sarà uno degli obiettivi della revisione del piano regionale dei rifiuti urbani. “Insieme al continuo monitoraggio, punteremo – ha aggiunto – ad alzare l’asticella della quota relativa al recupero, guardando anche alla produzione di compost e di energia dai rifiuti, e a raggiungere l’obiettivo di zero conferimenti in discarica. Verificheremo anche come poter legare la gestione dei rifiuti urbani a quella dei rifiuti speciali, soprattutto per l’utilizzo degli impianti di smaltimento”.  
   
   
BOLZANO: TERMOVALORIZZATORE PER TUTTA LA PROVINCIA  
 
Bolzano, 20 luglio 2011 - A fine 2013 sará pronto il termovalorizzatore a Bolzano sud con una capacità di 120mila tonnellate di rifiuti e in grado quindi di servire tutta la provincia: lo ha confermato il 19 luglio l´assessore Michl Laimer nei Colloqui di metà legislatura promossi dalla Giunta provinciale con i mass media. In tema di gestione rifiuti, l´assessore Laimer ha ricordato le quattro piste lungo cui si sviluppa l´attività della Provincia che parte con l´attività di sensibilizzazione soprattutto nelle scuole e tra i giovani: evitare la produzione di rifiuti, favorire la raccolta differenzata, aumentare il riciclaggio, potenziare la valorizzazione terminca. Il nuovo termovalorizzatore per rifiuti solidi urbani in costruzione a Bolzano sud sarà operativo nel 2013 e garantirà sia la fornitura di energia che il teleriscaldamento con l´utilizzo del calore prodotto. L´energia sarà gestita dalla società Ecocenter gestita al 90% dai Comuni. "Un impianto all´avanguardia, che riduce le emissioni e produce energia elettrica e calore che entra nel sistema del teleriscaldamento", ha spiegato Laimer ai giornalisti. Riguardo al calore, nelle intenzioni degli enti pubblici dovrà servire per il teleriscaldamento all´ospedale di Bolzano e nelle zone abitate. Per arrivare a una rapida attivazione della fornitura una volta pronto l´impianto e poter quindi raggiungere l´ospedale, la Giunta provinciale ha chiesto di avviare i lavori di costruzione della condotta di collegamento tra il termovalorizzatore e la rete Ecotherm, la srl che attualmente gestisce la fornitura di calore con una centrale di teleriscaldamento a Bolzano.